ALL’ MAGGIO CIMINIERE CONGRESSO PRIMAVERA ......Endodonzia, Odontoiatria adesiva ed Estetica...

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DAL 6 ALL’8 MAGGIO ALLE CIMINIERE IL CONGRESSO DI PRIMAVERA DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI CHIRURGIA

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  • DAL 6 ALL’8 MAGGIO ALLE CIMINIEREIL CONGRESSO DI PRIMAVERA

    DELLA SOCIETÀ ITALIANADI CHIRURGIA

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    SOMMARIO

    EditorialeGuardia medica, professione a rischio 3

    InterventiLe criticità della Continuità assistenziale 5Occorre un radicale cambiamentodi rotta! 7È urgente mettere in sicurezza gliambulatori di Guardia Medica 8Emergenza sicurezza in Guardia Medica 10Da anni chiediamo sicurezza... 13

    AttualitàUn ambulatorio di Medicina Omeopaticaal Policlinico 5

    Medici che... invecchiano 16

    Visita in Senato di una delegazioneONAOSI 18

    Se n’è andato Ennio Romanofondatore dell’AVIS di Catania 20

    Ad Antonio Napoli il Premio di Poesia“Natale-Città di Tremestieri Etneo” 23

    BacoDiRame: tra obiettivi raggiunti eprogetti a lungo termine 25

    Il sindaco al Vittorio Emanuele:“L’accorpamento con il Policlinicodeve essere una risorsa non un

    penalizzazione 27

    Body-scanner negli aeroporti: rischiobiologico e sicurezza dei viaggiatori 34

    Distretto territoriale di Caltagirone-Asp:nuovo direttore e lavori logistici diriordino in fase avanzata 38

    Fidas: cresce il numero dei donatoridi sangue 7

    Attività dell’OrdineIl Consiglio direttivo del 21 gennaio 14

    Leggi e ProfessioneI permessi parentali per i medicidipendenti 21

    Corsi e congressiLe cefalee nella pratica neurologica 32

    Radiologia: 120 milioni di Euro neltriennio per ammodernare le tecnologie 36

    Mondo odontoiatricoEndodonzia, Odontoiatria adesivaed Estetica dentale 42

    Medici disponibili per la sostituzione 45

  • CONSIGLIO DIRETTIVODELL’ORDINE

    Presidente

    Ercole Cirino

    Vicepresidente

    Giansalvo Sciacchitano

    Segretario

    Silvana Pispisa

    Tesoriere

    Aldo Cirnigliaro

    Consiglieri

    Giovanni BenedettoN. Ezio Campagna (odont.)

    Gaetano CataniaErminio CostanzoSergio GiammonaSalvatore Gibiino

    Domenico GrimaldiGianpaolo Marcone (odont.)

    Alessandro ManzoniGiuliana MattinaAngelo MilazzoDario NicolosiBiagio Papotto

    Revisori

    Fortunato ParisiLuigi Piccolo

    Giuseppe M. RapisardaSalvatore Cannizzaro (suppl.)

    Commissione Albo OdontoiatriGian Paolo Marcone

    (presidente)Giovanni Barbagallo

    Nunzio Ezio CampagnaAntonio Pricoco

    Antonio Spampinato

    CASSA ASSISTENZA

    Presidente

    Ercole CirinoVice presidente

    Aurelio OlivieriSegretario

    Fortunato FimognariTesoriere

    Salvatore CannizzaroComponente

    Nunzio Ezio Campagna

    Il Presidente

    Prof. Ercole Cirino

    riceve i colleghi il martedi perappuntamento, dalle ore 16.30 alle 19

    Il Vicepresidente

    Prof. Giansalvo Sciacchitano

    riceve il martedi, per appuntamento,dalle ore 17 alle 19

    Il Presidente della Commissione

    Albo Odontoiatri

    Dott. Gian Paolo Marcone

    riceve i colleghi il venerdi, perappuntamento dalle ore 10 alle ore 12

    NORME PER GLI AUTORIRicordiamo che tutti gli articoli,ad eccezione dei moduli per le in-serzioni e per la disponibilità allesostituzioni dovranno essere in-viati o consegnati direttamenteagli uffici dell’Ordine in via Rug-gero di Lauria, 81/a ESCLUSIVA-MENTE IN FORMATOELETTRONICO con lettera di ac-compagnamento autografa e conspecifica richiesta di pubblica-zione su CATANIA MEDICA. Nonsaranno pubblicati manoscritti oaltro materiale cartaceo o noncorrispondente, in ogni caso, a

    quanto specificato sopra.

    Sede dell’Ordine:95127 Catania - Via Ruggero di Lauria, 81/A

    Tel. 095 4035511 - Fax 095 498424

    Orari di ricevimentolunedì, mercoledì e venerdì

    dalle 9,30 alle 13,30martedì e giovedì

    9,30 alle ore 17,30 Sabato chiuso

    SITO INTERNETwww.ordinemedct.orgCA

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    DAL 6 ALL’8 MAGGIO ALLE CIMINIEREIL CONGRESSO DI PRIMAVERA

    DELLA SOCIETÀ ITALIANADI CHIRURGIA

    Organo ufficiale dell'Ordine dei Medici Chirurghie degli Odontoiatri della Provincia di Catania

    Presidente:Ercole Cirino

    Direttore Responsabile:Gaetano Catania

    Redazione:Giovanni Benedetto

    Vincenzo CarusoRosario Cunsolo

    Fortunato FimognariSergio Giammona

    Domenico GrimaldiAngelo Torrisi

    Segreteria di Redazione:Loredana Basile

    Viale Ruggero di Lauria, 81/A - 95127 CataniaTel. O95.4035525 - Fax 095.498424

    Responsabile sez. Odontoiatrica:Nunzio Ezio Campagna

    Coordinatore per la linea editoriale:Giuseppe Maria Rapisarda

    Editore:Parole & Immagini

    Via F. Crispi, 125 - 95131 CataniaTel. 095.7461073 - Fax 1782740704/5

    www.paroleimmagini.it - [email protected]

    Stampa:P.P.T. - Poligrafica Piano Tavola

    Via Rinaudo, 28 - Z.I. Piano Tavola95040 Belpasso (CT) - Tel. 095.391391 PBX

    Associato

    Unione Stampa Periodica Italiana

    Reg. Tribunale di Catania N. 532

    Gli articoli sono pubblicati sotto l'esclusiva responsabilità degli autori;le idee sono personali e non impegnano la Direzione del bollettino.

    Informiamo che secondo quanto disposto dall’art. 13 comma 1della legge 675/96 sulla tutela dei dati personali l’iscritto al-l’Ordine ed abbonato a questo bollettino ha il diritto in qualsiasimomento e del tutto gratuitamente di consultare, far modificareo cancellare i suoi dati o semplicemente opporsi al suo tratta-mento per l’invio del presente bollettino. Tale diritto potrà es-sere esercitato semplicemente scrivendo a: Parole & Immaginieditore Via G. Leopardi, 103 - 95127 Catania

    E-mail:[email protected]

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    Solo adesso dopo che dal-l'inizio dell'anno c'è stata un'al-tra impennata di violenze (loscorso gennaio in Puglia, poiin Calabria, quindi tra il 17 eil 18 di marzo di nuovo inprovincia di Lecce e poi, il piùgrave, in Sicilia, a Scicli) ci siricorda di chiedere provvedi-menti immediati alle Regionie alle ASP per garantire sicu-rezza ai colleghi di continuitàassistenziale. Il nostro Ordine,in tempi non sospetti, ha ri-petutamente chiesto alle au-torità competenti, Prefetto intesta, di mettere in sicurezzagli ambulatori di continuitàassistenziale perché è chiaroche bisogna continuare a dareservizi ai cittadini, ma non ri-schiando la nostra incolumità.La violenza sessuale subitadalla collega a Scicli metteancora una volta in evidenzatutte le storture di questo set-tore della sanità che è semprepiù sotto attacco e che vedele donne maggiormente espo-ste. Ma il tristi fenomeno coin-volge purtroppo anche colleghidi altre specializzazioni. Nelnostro Paese un articolo pub-blicato nel 2009 sul Journalof Nervous and Mental Di-seases e realizzato su pazientipsichiatrici ricoverati in strut-ture per acuti (primo autoreBruno Biancospino, per il PRO-GRES-Acute Group), segnalache il 10 per cento dei pazientiha manifestato un comporta-mento ostile durante il rico-

    Dopo la brutaleaggressione alla

    collega nelpresidio diScicli

    riemergono igravi problemidi sicurezzalegati allaContinuitàassistenziale

    vero, con il tre per cento cherisulta aver aggredito altri pa-zienti o membri dello staff.Mentre tornando alla Guardiamedica c’è uno studio realiz-zato dallo SMI (Sindacato Me-dici Italiani) su medici di Con-

    tinuità Assistenziale, e pub-blicato sulla rivista ProspettiveMediche. In questa indaginesi rileva che 9 medici su 10dell’ex Guardia Medica, cer-tamente tra i più esposti al ri-schio, hanno subito un’ag-gressione, sebbene nella mag-

    EDITORIALEGuardia medica,

    professione a rischio

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    di ERCOLE CIRINO

    gior parte dei casi «solo» ditipo verbale; inoltre il 20 percento ha subito percosse e il13 per cento addirittura inti-midazioni a mano armata.Sta insomma diventando unvero e proprio bollettino diguerra Avere più volte denun-ciato il problema, che è gene-rale e non riferibile solo al no-stro Sud, insomma, è servitoa poco e, in definitiva, non èstato fatto nulla: negli ambu-latori mancano le più elemen-tari norme di sicurezza, nonci sono né vigilantes né, tan-tomeno, posti di polizia; si la-vora spesso da soli, senza si-stemi di allarme e neppuredelle semplici sbarre alle fi-nestre. I colleghi lavorano inbalia degli eventi, armati solodella loro pazienza e dellasperanza che la notte trascorrarapidamente. Ecco perché an-cora una volta come Ordinechiediamo che si prendanoprovvedimenti adeguati e in-cisivi perché i colleghi dellacontinuità assistenziale (cioèla guardia medica) non pos-sono essere i “figli di nessuno”della sanità pubblica italianae tanto meno essere conside-rati “medici di serie B”. Lavo-rano senza diritti, senza tutelee senza sicurezza. Adesso di-ciamo basta. E invece di tor-

  • Anche in Spagna medici aggrediti e minacciati

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    nare a interrogarsi per qualchegiorno su giornali e TV sucome mettere in sicurezza leprofessioni sanitarie, senza farnulla e dimenticando già lasuccessiva settimana vogliamoe chiediamo una immediata

    convocazione di una confe-renza di servizi dove ognunoper la propria parte possafare proposte concrete dopoavere analizzato attentamentela situazione del territorio, pre-sidio per presidio, con eventuali

    sopralluoghi e audizioni deicolleghi che vi lavorano. Solocosì potremo veramente direche i gravissimi episodi acca-duti hanno toccato la nostracoscienza civile e suscitato lareazione che meritano.

    EDITORIALE

    LA NOTIZIAUna collega di 53 anni è stata rapinata e violentata la notte del 17 marzo scorso mentre lavorava nella guardia

    medica di Scicli (Ragusa). Secondo quanto riferito dalla vittima, l'aggressore è un nordafricano che era entrato neilocali di Corso Mazzini dove si trova il presidio sanitario. Dopo avere rubato circa 200 euro dalla borsetta della pro-fessionista il giovane straniero l’ha minacciata con un coltello e ne ha abusato sessualmente. Quindi è fuggito. E’stata la vittima a dare l’allarme ai carabinieri dopo aver subito la violenza. I militari sono intervenuti ed hannosoccorso la vittima, che nell’aggressione ha subito la frattura di una tibia. La donna è stata ricoverata nell’ospedaledi Modica. "Sono sconvolto. Provo rabbia, amarezza e dolore", ha detto in merito alla vicenda il sindaco di Scicli,Giovanni Venticinque. Il prefetto di Ragusa, Francesca Cannizzo ha dichiarato: "Come donna non ho parole per com-mentare l’efferatezza di quanto è successo. Da tempo avevo indetto la riunione del comitato, con ospiti i sindaci diScicli, Modica, Pozzallo e Ispica, per sentire e stare a stretto contatto con i primi cittadini, per avere momenti diverifica e controllo. Se è vero che gli organici delle forze dell’ordine non sono sufficienti, un’azione sinergica puòcontribuire a impedire che fatti di tale gravità abbiano a ripetersi".

    Uno studio spagnolo condotto in tre ospedali e in 22 strutture sanitarie di base urbane e rurali, segnala che i medicicorrono più o meno lo stesso rischio di essere aggrediti di quello di poliziotti e altre forze dell’ordine. La ricerca, pubblicata sull’In-ternational Journal of Occupational and Environmental Health, ha valutato oltre 1.800 questionari, dai quali risulta che l’11 percento degli operatori sanitari ha subito un’aggressione fisica nell’ultimo anno, mentre il 64 per cento ha dovuto subire minacce,insulti e intimidazioni. In diversi casi si è trattato di eventi ripetuti, e spesso anche con conseguenze sull’equilibrio psicologicodegli aggrediti, tale da compromettere il loro buon funzionamento lavorativo. I più esposti sono coloro che lavorano nei servizi diemergenza e in quelli psichiatrici: in questi settori le aggressioni fisiche nell’ultimo anno hanno raggiunto rispettivamente il 48 percento e il 27 per cento degli operatori; gli insulti sono risultati invece praticamente ubiquitari, avendo coinvolto rispettivamentel’82 e il 64 per cento degli operatori, e percentuali più o meno simili si trovano per le minacce. Queste ultime sono risultate moltoelevate anche nei reparti chirurgici. Gli infermieri, seguiti subito a ruota dai medici sono i più esposti alla violenza fisica, mentregli insulti sono per tutti; le minacce sembrano essere invece più facilmente dirette ai responsabili dei servizi, a chi prende ledecisioni, probabilmente anche con l’intento di influenzarli. Il rischio più elevato lo corrono gli operatori degli ospedali di maggioridimensioni, mentre il fenomeno della violenza sembra essere meno marcato nei servizi di dimensioni più limitate e di collocazionerurale, probabilmente in conseguenza del diverso tipo di rapporto che si instaura tra gli operatori e gli utenti dei servizi. Non èstata invece trovata nessuna correlazione tra la frequenza di aggressione fisica e il sesso dell’operatore, ma le minacce sembranoessere invece indirizzate più frequentemente agli operatori di sesso maschile. È interessante anche notare che circa l’85 per centodelle aggressioni è perpetrato dagli stessi pazienti: un quarto di essi circa risulta essere affetto da disturbi psichici e circa il 6 percento è sotto l’influsso di droghe. Le motivazioni riportate a proposito delle cause dell’aggressione sono le lunghe attese, il rifiutodi certificazioni di malattia, la discordanza sulle prescrizioni di farmaci. Nei servizi di emergenza circa un quarto delle aggressioniavviene invece ad opera di persone che accompagnano il paziente. L’importanza dei dati emersi dallo studio spagnolo e dagli altristudi sull’argomento risiede anche nel fatto che nella maggior parte dei casi queste aggressioni sia fisiche che verbali non vengonoformalmente rilevate, e spesso, specie quando non ci sono dirette conseguenze mediche, come lesioni, fratture eccetera, glioperatori non riportano l’accaduto, che viene forse un po' troppo semplicemente considerato un incidente che si è verificato peruna sorta di imprevedibile caso sfortunato. Gli autori dello studio, guidati da Santiago Gascòn della Scuola di MedicinaOccupazionale dell’Università di Saragozza, sottolineano invece quanto sarebbe importante una rilevazione precisa e attenta delfenomeno in tutte le sue forme, dalle meno gravi alle più gravi, anche al fine di effettuare comparazioni tra le varie realtà e dicercare di capire quali sono le situazioni da considerarsi maggiormente a rischio, per cercare di prevenirle. Inoltre, sarebbeimportante capire le caratteristiche personali e le condizioni di lavoro di quegli operatori che risultano aver subito aggressioniripetute, per poterli maggiormente supportare cercando di ridurre il loro livello di rischio. Dallo studio di Gascòn e dei suoicollaboratori è infatti anche emerso che gli strascichi psicologici sugli operatori sono meno rilevanti quando si sentono supportatidall’organizzazione per la quale lavorano, mentre possono risultare devastanti da un punto di vista professionale e personalequando l’operatore si sente lasciato solo ad affrontare il problema, dovendo magari anche tornare a lavorare nel luogo dove hasubito l’aggressione, e con gli stessi pazienti.

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    di GAETANO CATANIA

    INTERVENTI

    Nata come attività profes-sionale “residuale” in quantogarantiva la sostituzione aimedici di famiglia la Conti-nuità assistenziale ha oggi as-sunto un proprio ruolo speci-ficatamente connotato ed es-senziale nel Sistema SanitarioNazionale. Però a causa dellamancanza di un rapporto fi-duciario medico-paziente ilcollega di C.A. vive una situa-zione di precarietà anche fisi-ca: isolato in un ambulatorio,esposto a rischi professionaliperché non si rapporta conaltri colleghi, ma anche a ri-schi di aggressione, come tri-stemente dimostrato, perchélavora di notte per personesconosciute e, infine, vive unapropria precarietà professio-nale senza futuro ed obiettivi

    sare tutta la notte, e soprat-tutto come i recenti e dram-matici episodi hanno dimo-strato, scarsa sicurezza conalto rischio di microcriminalitàcon alto indice di vulnerabilitàcui è soggetto il personalemedico che vi opera. Spessoperò dimentichiamo che inqueste sedi di Continuità as-sistenziale sprovviste di ser-vizio di vigilanza, altre diffi-coltà derivano dal caratteredi estemporaneità e singolaritàdell’intervento stesso per cuiil medico di guardia è chia-mato a far fronte a situazionidi urgenza senza conoscerené il paziente né tanto menola sua storia clinica ed anam-nestica.

    E cosa dire del fatto che ilcollega deve recarsi in visitadomiciliare durante la notte,con mezzi propri, in luoghinon familiari ed in casa disconosciuti. Situazioni in cuinon si sa a cosa si va incontro.E mi riferisco soprattutto allecolleghe che sono indubbia-mente più a rischio ed indifeserispetto agli uomini. Comenon sottolineare che in pieno2010 sono numerose le col-leghe che per poter lavoraresono costrette a farsi accom-

    Le criticità dellaContinuità assistenziale

    È ingiustamentepercepito dal

    cittadino come unprofessionistaseparato

    dal contesto diriferimento. Una

    figura anonima: “unmedico” e non “ilsuo medico”.

    ~

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    di carriera. Peccato perchécom’è insito nel significatodel suo stesso nome, dovrebbeessere il “continuatore del-l’attività del medico di famigliasia di notte che di giorno”nelle ore di di chiusura del-l’ambulatorio e non come suosupplente anonimo, insommaun “medico del territorio” in-tegrato in una struttura com-plessa delle cure primarie. Unmedico con un proprio un ba-cino di utenza che gli permettadi conoscere i suoi assistiti edi costruire con loro un rap-porto di fiducia, proprio comeaccade per i medici di famigliamagari potendo far uso didati informatici e comunquein stretta collaborazione conlo stesso medico di famiglia.Altro che Cenerentola delleattività territoriali del S.S.N.!

    Quello del medico di Conti-nuità assistenziale è un ruoloestremamente gravoso dalpunto di vista dei disagi concui spesso egli è costretto aconfrontarsi; difficilmente uncollega che lavora in ospedaleo fa il medico di famigliariesce solo ad immaginare ledifficoltà contingenti con cuisi è obbligati ad esercitare ilservizio. Cominciamo dallaprecarietà delle sedi di guardiamedica. Non scopro nulla dinuovo scrivendo che spessosono fuori dall’abitato (nonparliamo delle sedi di guardiamedica turistica…) logistiche,scarse condizioni igieniche edi comfort per chi deve pas-

    direttore responsabile diCATANIA MEDICA

    Guardia Medica, professione a rischio

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    pagnare nel corso delle visitedomiciliari dai propri familiaried in molti casi a prendereservizio in guardia insieme,ad esempio, al marito in unapostazione che spesso non èassolutamente idonea ad ac-cogliere il singolo medico. Cichiediamo anche quali pos-sano essere le ripercussionisulla famiglia ed in particolaresui figli? Ecco perché non èammissibile che un profes-

    sionista che svolga responsa-bilmente il suo servizio debbaandare incontro a tali rischied inconvenienti. È ammirevoleche nonostante tutto questo icolleghi non siano mai venutimeno ai propri compiti e re-sponsabilità. Mi è capitato dileggere paragoni con il per-sonale del 118, il medico difamiglia e lo stesso medicoospedaliero. Ma vorrei ricor-dare che mentre tutti i colleghi

    citati lavorano in “squadra”ed in ambienti protetti ed imedici di famiglia operano incontatto con assistiti con iquali comunque hanno un rap-porto interpersonale, il medicodi continuità assistenziale svol-ge la sua professione da solo,quasi sempre a contatto conpersone sconosciute sia inambulatorio che, soprattutto,in ambito domiciliare.

    INTERVENTI

    Il Congresso Nazionale di Primavera, appuntamento annuale della Società Italiana di Chirurgia, ha l’obiettivo di puntualizzare i nuoviorientamenti sul trattamento chirurgico open e laparoscopico delle principali patologie di pertinenza chirurgica ed anche quello diaggiornare i chirurghi sulle attuali indicazioni all’utilizzo di farmaci, di presidi sanitari e di attrezzature tecnologicamente avanzate. Ilprogramma scientifico del congresso è rivolto prevalentemente a medici specialisti in chirurgia, ma esteso anche ai medici di base edai chirurghi specialisti e si articolerà in sessioni scientifiche, suddivise in diverse aule, che avranno una durata complessiva di circa 50ore. Questi gli argomenti: trattamento laparoscopico delle patologie interessanti il giunto esofago-gastrico; trattamento delle patologiemaligne colo-rettali; riparazione delle ernie della parete addominale e del laparocele; trattamento chirurgico dell’obesità e dellepatologie benigne del giunto esofago-gastrico; diagnosi e terapia chirurgica delle malattie neoplastiche del pancreas; il trattamentochemioterapico nei tumori della mammella; profilassi e trattamento delle tromboembolie in chirurgia generale; antibiotico-terapianelle infezioni intraddominali; la sala operatoria tecnologicamente avanzata, valutazione dei materiali protesici; ultrasuoni eradiofrequenza. Si svolgeranno, inoltre, delle sessioni con presentazione di casi clinici particolarmente complessi ed una sessione di vi-deo-forum, il tutto con l’intenzione di definire dei percorsi diagnostico terapeutici che conducano al trattamento medico-chirurgico piùcorretto. Alcuni simposi, infine, saranno dedicati a tematiche concernenti: gestione della Sala Operatoria; rischio clinico; formazionedel chirurgo; impatto delle nuove tecnologie sulla chirurgia; ruolo della governance aziendale; riforma della Scuola di Specializzazionein Chirurgia Generale. Le tematiche scientifiche verranno trattate dai più noti chirurghi in ambito nazionale, con la partecipazione dialcuni chirurghi stranieri. Il Congresso si svolgerà presso il Centro Fieristico - Congressuale “Le Ciminiere” di Catania.

    ISCRIZIONE GRATUITA

    Segreteria organizzativa:Etna Congressi s.r.l.

    Piazza Duca di Genova, 18 – 95131 CataniaTel. 095 313232 – fax 095 2500789 – cell. 347 9641683

    e-mail: [email protected] - web site: www.etnacongressi.it

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    Dagli organi di informa-zione, si apprende ancorauna volta, che la nostra ca-tegoria è stata colpita da unatto delittuoso, stavolta nellanostra Sicilia; una collegamentre era in servizio in unasede di Guardia Medica, pre-cisamente a SCICLI (Rg) alleore 04.00 circa è stata mi-nacciata con un coltello epoi violentata da uno sco-nosciuto. Nell’aggressione,oltre alle non evidenti, masicuramente presenti violen-ze psicologiche, la collegaha riportato anche la fratturadi una tibia. Questo episodiopurtroppo non è il primo nél’unico che si sia verificatonei confronti della categoriadei medici. Credo che a par-te la rabbia e la deplorazioneper quanto è accaduto, unaprofonda riflessione vada fat-ta da tutti noi: Sindacati,Istituzioni Sanitarie, Prefetti,Sindaci, Opinione pubblicache fino ad oggi non siamoriusciti a far comprenderecome la Continuità Assisten-ziale necessiti di urgenti mi-

    sure di tutela in materia disicurezza durante le ore diservizio. Per un’attività la-vorativa che si svolge preva-lentemente in ore notturnee nella quale si presta assi-stenza ad un bacino di uten-za ben più vasto di quellodei Medici di Medicina Ge-nerale, con lo svantaggio chesi tratta quasi sempre diutenti occasionali e scono-sciuti, i medici sono lasciatisoli, senza l’ausilio neppuredi un infermiere o di unaguardia giurata. Eppure la-vorano in nome e per contodell’Azienda Sanitaria, quindiper il Servizio Sanitario Na-zionale, quindi per il ServizioPubblico. Accanto a ciò vaaggiunto che alla ContinuitàAssistenziale mancano tuttii più elementari diritti godutida tutti in attività di servizio:assenze retribuite per com-provati e validi motivi, ma-lattia, premio di collabora-zione, permesso annuale re-tribuito, etc, etc. Non bastala dichiarazione dell’Asses-sore alla Sanità Massimo

    Russo a chiedere“una rela-zione più approfondita sul-l’accaduto per affrontareeventualmente le opportunemisure per garantire la mas-sima sicurezza agli operatoridella sanità”. Credo che siagiunto il momento, non piùderogabile, di uno sforzo inpiù in radicale cambiamentodi rotta nell’ organizzazionedella Continuità Assistenzialecon il coinvolgimento di tuttigli attori del sistema: As-sessorato alla Sanità, Orga-nizzazioni Sindacali, DirettoriGenerali, Prefetti, Sindaci,Ordini dei Medici e Cittadini.Il problema della sicurezzasul lavoro è diventataun’emergenza da trattareimmediatamente e nel modopiù appropriato. I medici,infermieri e quanti lavoranonella Sanità debbono averela garanzia di poter svolgereil proprio lavoro in massimaserenità e sicurezza, per po-ter al meglio garantire unabuona assistenza sanitariaagli utenti.

    Occorre un radicalecambiamento di rotta!

    Vogliamo il coinvolgimento ditutti gli attori del sistema:assessorato alla sanità,organizzazioni sindacali,direttori generali, prefetti,sindaci, ordini dei medici e

    cittadini.

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    Guardia Medica, professione a rischio

    di BIAGIO PAPOTTO

    Segretario Nazionale CISL Medici

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    Un servizio di continuitàassistenziale moderno ed ef-ficace è centrale per rilanciarela sanità sul territorio, ma almomento gli investimentisono scarsi e la realtà in cuilavorano le guardie medicheè problematica e fatta di pre-carietà. Anna Lampugnani,

    responsabile nazionale Smidella continuità assistenziale(guardia medica), ha ricor-dato che dall'inizio dell'annoc'è stata un'impennata di vio-lenze: il gennaio scorso inPuglia, poi in Calabria, quinditra il 17 e il 18 di marzo dinuovo in provincia di Leccee, il più grave, in Sicilia, aScicli. Lo Smi ha chiestoprovvedimenti immediati alleRegioni e alle Asl per garan-tire sicurezza ai medici di

    continuità assistenziale e haannunciato una giornata na-zionale di protesta: «È ora dimettere in sicurezza gli am-bulatori, non chiuderli e farvincere la violenza e l'irre-sponsabilità delle istituzioni.Vogliamo continuare a dareservizi ai cittadini, ma nonrischiando la nostra incolu-mità. La violenza sessualesubita da una dottoressa, aScicli, in provincia di Ragusa,mette in evidenza che questosettore della sanità è semprepiù sotto attacco e che ledonne sono le più esposte. Èbene segnalare che altri epi-sodi, anche se dalle conse-guenze meno brutali, sonoavvenuti sempre ieri e lo scor-so gennaio in Puglia. L’8 mar-zo, invece, a Verbicaro, inCalabria, un medico è statosequestrato e malmenato nel-l’ambulatorio da due balordi».“È un vero e proprio bollettinodi guerra – ha ricordato inuna nota alla stampa un altrodirigente nazionale dello Smi,

    È urgente mettere in sicurezza gliambulatori di Guardia Medica

    Guardia Medica, professione a rischio

    Non dobbiamochiuderli perché

    non può vincere laviolenza, afferma lo

    SMI che intendeorganizzare una

    giornata nazionaledi protesta

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    Ernesto La Veccchia - neglianni scorsi si sono anche re-gistrati dei morti. Lo Smichiede che si prendano prov-vedimenti adeguati e incisivi.

    Non vi vorrebbe molto, bastipensare alle richieste avan-zate per avere una telecameraa circuito chiuso in guardiao il collegamento telefonicocon le Forze dell’Ordine o, incasi ancora più modesti, uncitofono o uno spioncino allaporta, le sbarre alla finestrao una porta d’ingresso piùrobusta e così via. Certo coni tagli alla Sanità ed i “chiaridi luna” delle ASL nessunoavrebbe il coraggio di pro-porre la presenza di un vigi-

    lantes in ogni sede di guardia,sarebbe e resterà una chi-mera! Ciò non toglie che sirendano ormai indispensabilimisure per evitare il ripetersi

    di fatti sempre traumatici etalvolta drammatici comequelli che si sono verificatiai danni di una categoria cheopera spesso “oltre la primalinea” a tutela della salutedei cittadini. Non possiamonon prendere atto con pre-occupazione del fatto chequella medica risulti semprepiù una professione a rischio,nella quale non pochi colleghisono costretti ad operare inun clima di estrema preca-rietà.

    Per questo chiediamo conforza alle Istituzioni, agli or-gani competenti ed alle Forzedell’Ordine di individuare emettere in atto tutte quelle

    misure di sicurezza in gradodi garantire un servizio che,in molte zone del Paese, ri-sulta essere se non l’unico,ma di certo il primo impor-tante riferimento di caratteresanitario. Questo, del resto,permetterà anche e soprat-tutto di prestare un’assistenzamigliore al cittadino che ha ildiritto di essere assistito daun professionista sereno enon da un medico preoccu-pato e sulle difensive”.

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    INTERVENTI

    “Consapevole dell’importan-za e della solennità dell’attoche compio e dell’impegno cheassumo, GIURO: di esercitarela medicina in libertà e indi-pendenza di giudizio e di com-portamento.” Ogni laureato inmedicina alla fine del suo per-corso universitario è chiamatoa pronunciare queste parole,attraverso il giuramento di Ip-pocrate ognuno di noi ha ac-quisito coscienza della mis-sione che siamo chiamati acompiere: essere medici. Eser-citare la propria professionein libertà e indipendenza è di-ventato pressoché impossibileper chi lavora in guardia me-dica. I dati diffusi in questigiorni dal Sindacato dei mediciitaliani, secondo i quali 9 me-dici su 10 subiscono aggres-sioni durante i turni di guardiamedica, non ci devono sor-prendere dato che i camicibianchi della continuità assi-stenziale sono da considerarsimedici di trincea. Si lavora incondizioni da Terzo Mondo,spesso in locali fatiscenti, inzone isolate e pericolose, ar-mati solo della propria pazien-za e della propria professio-nalità. Si fanno turni notturnie diurni massacranti, prestan-do assistenza ad un bacino diutenti vasto e per lo più sco-nosciuto, con il timore che ilprossimo a bussare alla portanon sia un paziente bisognosodi cure ma un malintenzionato.Quello che leggiamo sui gior-nali è un vero e proprio bollet-tino di guerra, di medici lasciatisoli a svolgere una professionedi fondamentale importanzaper la cittadinanza. Dall'inizio

    dell'anno, infatti, c'è stataun'impennata di violenze: ilgennaio scorso in Puglia, poiin Calabria, quindi tra il 17 e il18 di marzo di nuovo in pro-vincia di Lecce ed infine, il piùgrave, qui in Sicilia, a Sciclidove una collega ha subito unaviolenza sessuale; ma neglianni scorsi si sono registraticasi più gravi di colleghi uccisinell’esercizio della loro pro-fessione. Dall’esperienza ma-turata negli anni in questo set-tore della sanità, da medico esoprattutto da donna, sonocerta che questi casi sianosolo la punta di un iceberg,non sempre infatti denunciamole vessazioni e le minacce su-bite, la forza necessaria peraffrontare i turni e le emer-genze, ma soprattutto la soli-tudine nel sapere che il serviziopubblico per cui lavori ti ha la-sciato solo. Noi non possiamoné dobbiamo essere abbando-nati dalle Aziende sanitarie percui lavoriamo, senza diritti egaranzie di poter svolgere ilnostro lavoro con la serenitànecessaria. Non dimentichia-mo, poi, che i medici delleguardie mediche affrontanoqueste difficoltà pur essendoconsiderati medici di serie Ba livello contrattuale e sociale,dato che non usufruiscono de-gli stessi diritti dei loro colleghiospedalieri: essenze per validimotivi retribuite, malattia, feriee congedi vari, ma anche premidi collaborazione. Si parla tantodi malasanità e di tagli macome si può pensare di garan-tire la giusta assistenza sani-taria ai pazienti quando ti man-cano gli strumenti e non hai

    consapevolezza del pazienteche hai di fronte? La rispostache da medico mi aspetto nonè fatta di parole o vane pro-messe ma di azioni concrete:guardie giurate, videocitofoni,allarmi, sedi adeguate, posta-zioni delle forze armate e piùcollaborazione con i presidiospedalieri e i medici di fami-glia. Per questo motivo, sicurad’interpretare la volontà di mol-ti colleghi, chiedo che l’asses-sore alla Sanità Massimo Russoavvii con urgenza un tavolo diconcertazione con i sindacatiper risolvere definitivamentequesti problemi e valutare quali

    Emergenza sicurezzain Guardia Medica

    Guardia Medica, professione a rischio

    Esercitare lapropria professione

    in libertà eindipendenza è

    diventato pressochéimpossibile per chi

    svolge questaattività

    professionale.

    ~~

    di SILVANA PISPISASegretario del CD dell’Ordine

  • possano essere le misure ido-nee per garantire la massimasicurezza agli operatori sani-tari. Come medico, donna, ma-dre spero di essere messa in

    condizioni di tener fede al miogiuramento ed esercitare lamia professione in libertà e si-curezza, e con questa speranzanonostante tutto continuerò a

    mettermi in macchina la seraper raggiungere la mia posta-zione per il bene dei miei pa-zienti.

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    INTERVENTI

    La Fimmg non può non as-sociarsi alle generali protestedi forze sindacali,ordini pro-fessionali e cittadini per l'ef-ferato vile atto subito dauna professionista del SSRnell'adempimento delle pro-prie funzioni. La Fimmg sici-

    liana ha chiesto convocazioneurgente all'assessore regio-nale sanità dott.MassimoRusso, ribadendo come lacontinuità assistenziale,rap-presenta una realtà impor-tante del servizio sanitariopubblico. I medici che ope-rano dislocati nel territoriosiciliano sono esposti ad epi-sodi di violenza perchè lavo-rano da soli,in ore notturneed in aree spesso isolate,percui più facilmente esposti aipericoli ed alle insidie deri-vanti da malfattori e balordi.Non si può lasciare ulterior-mente soli questi operatoridel servizio sanitario pubbli-co, si deve senza ulteriori in-dugi prevedere ogni utile prov-vedimento necessario in ma-teria di sicurezza personale.Da anni si richiede con insi-stenza più sicurezza anche

    attraverso sistemi di allertaalle forze dell'ordine, video-citofoni, telecamere e quan-t'altro possa essere ritenutoutile allo scopo,garantendocomunque l'incolumità deimedici in servizio. La que-stione sicurezza deve essereimmediatamente posta al-l'attenzione di tutti, definen-dola possibilmente conte-stualmente all'accordo regio-nale purtroppo ancora in iti-nere. Bisogna avviare subitouna seria politica della sicu-rezza con provvedimenti chegarantiscano vigilanza e tu-tela della incolumità deglioperatori.

    Da anni chiediamosicurezza…

    Guardia Medica, professione a rischio

    Amarezza e doloresono i sentimentidominanti per

    l'ennesimo atto diviolenza subito

    da una collega inservizio dicontinuità

    assistenziale nellanostra regione.

    ~

    ~

    di DOMENICO GRIMALDISegretario Generale Fimmg Catania

    TERAPIA DEL DOLORE, SICILIA TRA LE REGIONI PILOTALa Regione siciliana, insieme con Veneto, Lazio ed Emilia Romagna, è stata scelta dal

    Ministero per la salute per il ''progetto di terapie del dolore e cure palliative: l'obiettivo èquello di colmare la carenza di coordinamento tra ospedale e territorio attraversol'apporto dei medici di famiglia. I primi 40 seguiranno per sei mesi uno specifico corso diformazione e, a cascata, formeranno gli altri. Il centro di riferimento del progetto saràl'ospedale Villa Sofia di Palermo, l'altro centro di terapia del dolore individuato di concertocon il Ministero in base a specifici requisiti è il San Vincenzo di Taormina che fin da subitocollaborerà con il progetto. Il progetto, già condiviso e apprezzato a livello nazionale, èstato presentato all'assessorato della salute alla presenza di tutte le associazioni e siglesindacali dei medici di famiglia. Il progetto nazionale nasce dalla considerazione che icentri e gli ambulatori di terapia antalgica presentano caratteristiche diverse, unadisomogenea distribuzione sul territorio e non ci sono percorsi strutturati e condivisi coni medici di medicina generale e i pediatri. Inoltre non è garantita l'equità di accesso allaterapia del dolore.

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    È stato riattivato l’ambulatorio diMedicina Omeopatica presso l’azien-da Policlinico dell’Università di Ca-tania l’evento è stato accolto congrande entusiasmo dai pazienti chegià dal 1985 godono di questo ser-vizio esclusivo in tutta la Sicilia.

    L’ambulatorio è nato nel 1985 inoccasione dell’organizzazione delprimo corso triennale di medicinaOmeopatica, perché gli iscritti po-tessero svolgere le esercitazioni cli-niche. Da allora tanti corsi sono statiorganizzati e l’ambulatorio è il luogodi formazione dei medici e il riferi-mento regionale dei pazienti per laMedicina Omeopatica. La terapiache viene prescritta ai pazienti èquella omeopatica classica Hahne-maniana dunque nel pieno rispettodei principi dell’Omeopatia.

    Perché scegliere di curarsi omeo-paticamente? Perché l’Omeopatiacura l’uomo nella sua globalità, nella

    sua inscindibile unità psico-fisico-emozionale, con l’obiettivo terapeu-tico di ripristinare l’equilibrio psico-neuro-endocrino-immunitario som-ministrando rimedi (oggi farmaci)che ripristinano tale equilibrio.

    I rimedi omeopatici sono sostanzenaturali provenienti dal regno vege-tale, minerale e animale, preparatisecondo la legge della diluizione edella dinamizzazione, dunque condosaggi bassissimi, e per tale me-todica di preparazione sono privi diqualsiasi effetto collaterale. Perchéuna sostanza possa dirsi omeopaticaè necessario che venga prima sotto-posta ad una doppia sperimenta-zione: la sperimentazione patoge-netica e la sperimentazioneclinica.Tanti sono i vantaggi dellacura omeopatica: ristabilisce l’equi-librio psico-fisico-emozionale del no-stro organismo conferendo al pa-ziente maggiore consapevolezza econoscenza di se, non ha effetti col-laterali dunque preserva l’integritàdel nostro corpo evitando le malattieiatrogene, aiuta il nostro organismoa reagire da solo, rimuove la causadella malattia, protegge dall’insorgeredi altre malattie perchè mantieneintegra la forza vitale e come tale èmedicina preventiva, facile via disomministrazione e sapore gradevolesenza aggiunta di coloranti o con-

    ATTUALITÀUn ambulatorio di Medicina Omeopatica

    al Policlinico

    È diretto da GiusiManuele (nella foto)

    ~

    ~ servanti, bassi costi con notevole ri-sparmio della spesa sanitaria na-zionale. In particolare necessitanodi terapia omeopatica tutti coloro iquali sono allergici ai farmaci. Dal1996 l’Università degli studi di Ca-tania ha istituito inoltre il corso diformazione post laurea annuale inmedicina naturale ad indirizzo omeo-patico per medici.E’ un corso a nu-mero chiuso, la frequenza degli iscrit-ti è obbligatoria, ha un monte oredi 460 ore da svolgere in un annodunque le lezioni si svolgono gior-nalmente e sono previste 80 ore dipratica clinica che si svolgono pressoil suddetto ambulatorio di omeopatia.L’ambulatorio si trova presso il pa-diglione 4 dell’Azienda PoliclinicoUniversitaria di Catania sita in via S.Sofia; il servizio viene erogato ognimercoledì mattina dalle ore 9.00ed è necessario prenotarsi presso ilCUP al num. tel. 095 378 15 00 o ilmercoledì mattina al num. tel. 095378 13 71.

    Federfarma e Lega antitumori insieme per la prevenzione oncologicaPer promuovere le campagne di prevenzione oncologica e sensibilizzare i cittadini ad effettuare

    periodicamente screening ed esami diagnostici, Federfarma Catania e la Lega italiana per la lotta contro itumori (Lilt) provinciale, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa. Le 274 farmacie della provincia etnea siporranno come altrettanti “sportelli della salute” a cui i cittadini potranno rivolgersi in qualsiasi momentodella giornata, per ricevere informazioni sulle campagne di prevenzione oncologica, sull’attività della Legaantitumori e sull’importanza degli screening e degli esami diagnostici. Il protocollo d’intesa tra Federfarmae Lilt prevede l’organizzazione di campagne di prevenzione oncologica primaria e secondaria, informazionesull’attività della Lilt e sensibilizzazione nei confronti di screening ed esami di diagnostica strumentale e dilaboratorio, infine la formazione dei farmacisti sulle patologie tumorali e le relative implicazioni sociali e psi-cologiche. La Lilt ha di recente aperto a Catania il primo sportello che va ad aggiungersi agli oltre 300 giàpresenti in tutta Italia e ne conferma la capillare presenza sul territorio nazionale come avamposto nellalotta al cancro.

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    Ordine del giorno:

    1) Approvazione verbale del 17 dicembre 2009;2) Comunicazioni del Presidente;3) Ratifica decisioni urgenti assunte dal Presidente;4) Iscrizioni e cancellazioni Albo Medici Chirurghi;5) Iscrizioni e cancellazioni Albo Odontoiatri;6) Pubblicità sanitaria;7) Ricostituzione fondo economale dicembre 2009;8) Rendiconto spese dicembre 2009;9) Esame istanze per patrocinio dell’Ordine;10) Corsi E C M;11) Quota annuale di iscrizione agli albi;12) Istanze inserimento elenco psicoterapeuti;13) Commissioni dell’Ordine;14) Bollettino dell’Ordine CATANIA MEDICA;15) Problematiche del personale.

    Sono presenti: Prof. Ercole Cirino, Prof. Salvatore Sciac-chitano Dott. Giovanni Benedetto, Prof. Gaetano Catania,Dott. Alessandro Manzoni, Dott. Gian Paolo Marcone,Dott.ssa Giuliana Mattina, Dott. Dario Nicolosi, Dott. AngeloMilazzo, Dott. Sergio Giammona, Dott. Aldo Cirnigliaro,Dott. N. Ezio Campagna, D.ssa Silvana Pispisa, Dott.Erminio Costanzo, Dott. Salvatore Gibiino e Dott. DomenicoGrimaldi.

    È assente il Dott. Biagio Papotto.Assistono alla seduta i Revisori dei conti: Dott. Fortunato

    Parisi, Dott. Luigi Piccolo e Dott. Giuseppe Maria Rapisarda.

    Il Presidente, constatato il numero dei Consiglieri presentie ritenuta valida l’adunanza, assistito dal Consigliere Se-gretario Dott.ssa Silvana Pispisa, dichiara aperta la sedutae passa alla discussione degli argomenti posti all’ordinedel giorno. Il Consiglio, all’unanimità, procede all’approva-zione del verbale della seduta del 17 dicembre 2009. IlPresidente comunica di aver ricevuto dalla Ditta “EdisonEnergia” una offerta relativa alla fornitura di energiaelettrica, che viene esaminata in seduta. Dopo una som-maria visione da parte dei Consiglieri presenti, gli stessiall’unanimità decidono per la non accettazione in quanto itermini dell’offerta scadono l’indomani 22 gennaio e per-tanto non sono in grado di procedere ad un’attenta edesaustiva valutazione. Il Presidente comunica che si rendenecessario e improcrastinabile rinnovare il contratto di as-sistenza relativo al sistema informatico dell’Ordine con laDitta Teseo di Catania per il corrente anno 2010 al costoannuo di € 3.000,00 + iva. Il Consiglio approva all’unanimità

    Il Presidente comunica diavere esternata al Direttoredella sede di Catania del-l’INPS Dott. Busciglio, in re-lazione al problema dell’as-segnazione dei PIN ai medicicertificatori, la propria sod-disfazione per l’iniziativa diavere interessato la sede or-dinistica, deputando alla in-terazione tra l’Ordine e lasede provinciale di Cataniadell’INPS il proprio Revisoredei conti nonché DirigenteMedico di 1° livello dellostesso Istituto,Dott. Giusep-pe Maria Rapisarda. Il Con-siglio ne prende atto. Il Con-siglio passa alla ratifica dellaseguente decisione urgenteassunta dal Presidente:DOTT. GIOVANNI D’AVOLAconcessione del patrociniodell'Ordine per il corso ECM“Sistemi e mezzi per rallen-tare l’invecchiamento arti-colare e ritardare l’osteoar-trosi” che avrà luogo i pros-simi 28 e 29 gennaio pressoil President Park Hotel.

    ALBO MEDICI CHIRURGHIIscrizioni:

    Occhipinti Tiziana, Guzzo Ma-ria Concetta da Ragusa, PilleraSalvatore da Messina

    Cancellazioni:Di Lorenzo Del Casale Maria,Panizza Eugenia, Polosa Pie-tro, Refaraci Anna, Vasta Mario(dimissioni) Messina CarmeloOrazio, Romano Ennio e Scac-cianoce Giuseppe (deceduti)

    ALBO ODONTOIATRIIscrizioni:

    Alì Roberta, Ciancio France-

    ATTIVITÀ DELL’ORDINEIl Consiglio direttivo del 21 gennaio

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    ATTIVITÀ DELL’ORDINEsco, Guelfi Emanuele, IndacoAlessandro Mario, LeonardiRocco, Martines Dolores Eli-sa, Pernicone Valeria GioiaLaura, Piscione Claudia, Ra-gunì Diana, Scala Francesco,Sorbello Giuseppe.

    Cancellazioni:Terlizzi Carmine (dimissioni)e Messina Carmelo Orazio(deceduto)

    Il Consiglio, visto il rendi-conto delle spese economalisostenute nel periodo di di-cembre per € 2.166,25 ac-certata l’opportunità che laregolarità delle stesse, al-l’unanimità procede alla re-lativa ratifica, disponendo laricostituzione del fondo eco-nomale per lo stesso impor-to. Il Consiglio, con riferi-mento al regolamento perl’Amministrazione e la Con-tabilità adottato nella sedutadel 31 gennaio 2002, al-l’unanimità procede alla ra-tifica delle spese sostenutenel periodo di dicembre2009 per € 117.078,72. IlConsiglio, all’unanimità, esa-minate le richieste pervenutee valutati i relativi program-mi, decide di concedere ilproprio patrocinio alle se-guenti manifestazioni:

    DOTT. ROBERTO BORDO-NARO: XVIII Conferenza Na-zionale AIOM – Il Carcinomadella mammella che si svol-gerà a Catania dal 15 al 17aprile 2010 presso l’HotelSheraton.

    DOTT. VINCENZO SANGRI-GOLI: I° Corso di aggiorna-mento “La Chirurgia vasco-lare ed il piede diabetico:per-corso clinico, diagnostico e

    terapeutico” che avrà luogo il 20 febbraio p.v. presso laSala Dusmet dell’Ospedale Garibaldi.

    AFORIS: I° Corso di aggiornamento “Ruolo dell’ecografiacon MDC (CEUS) nell’iter diagnostico delle lesioni focaliepatiche” che avrà luogo il 27 febbraio p.v. presso lo IOMdi Viagrande

    CORSI ECMPROVIDER ORDINE MEDICI:• Il Management Della Spasticità. Dott. Giuseppe Scaglione

    Catania 15 maggio 2010 AGA Hotel• Il Trattamento del Dolore nel Paziente Oncologico. Dott.

    Carmelo Costa 9/10 aprile 2010 AGA Hotel• LA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL CAVO ORALE. Dott.

    Giampaolo Marcone 19/20 marzo 2010 AGA Hotel

    Il Consiglio, con riferimento al bilancio di previsione peril corrente anno, approvato dall’Assemblea annuale del 13dicembre 2009, conferma l’entità delle quote annue diiscrizione ai due albi come segue, e ratifica il contrattosiglato dal Presidente con Poste Italiane spa per la relativariscossione, alla luce di quanto deliberato nel corso dellaseduta del 19 novembre 2009 con oggetto “Procedure perla riscossione delle quote annuali di iscrizione agli albi”.

    QUOTA ANNUA DI ISCRIZIONE ALL’ALBO DEI MEDICI CHIRURGHI€ 100,00 =

    QUOTA ANNUA DI ISCRIZIONE ALL’ALBO DEGLI ODONTOIATRI€ 100,00 =

    QUOTA ANNUA PER LA DOPPIA ISCRIZIONE€ 90,00 =

    Il Consiglio, attesa l’opportunità di costituire una com-missione di studio dell’Ordine sulle problematiche relativealle donne-medico, all’unanimità delibera di costituire laCommissione per le “Pari opportunità”, affidandone il co-ordinamento al proprio Consigliere Segretario D.ssa SilvanaPispisa. Il Presidente cede al parola al Prof. GaetanoCatania, Consigliere e Direttore responsabile del bollettinodell’Ordine CATANIA MEDICA, il quale svolge un’ampia re-lazione sulle caratteristiche e le novità della testata. Il Pre-sidente cede la parola al Consigliere Segretario D.ssaSilvana Pispisa, la quale preliminarmente legge ai presentiil verbale dell’incontro tra la Delegazione Trattante dell’Ordinee i rappresentanti sindacali provinciali, avvenuto il 14gennaio scorso ove sono stati trattati argomenti relativi alpersonale dipendente.

    INVIACI IL TUO INDIRIZZO E-MAIL A:[email protected]

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    L’invecchiamento della forzalavoro è un fenomeno che acco-muna tutte le economie svilup-pate e tutti i settori. Il Sistemasanitario presenta in manieramolto accentuata tale fenomeno,anche in conseguenza dell’uti-

    lizzo di profes-sionalità parti-co la r mentequalificate, cherichiedono unlungo periodoper la forma-zione professio-nale, nonché unaggiornamento

    assolutamente continuo.L’invecchiamento avviene in

    conseguenza di due principalifattori.

    - Una dimensione demograficadeterminata dall’aumento dellavita media e dalla ridotta fertilità.Un aspetto particolare però ri-guarda le coorti dei cosiddettibaby boomers, cioè le personenate tra la metà degli anni ’40 egli anni ’60. Ne-gli anni sessan-ta molte istitu-zioni del welfa-re-state si sonosviluppate, pro-prio quando ibaby boomerspremevano perentrare nel mer-cato del lavoro. Si è quindi de-terminata una “onda anomala”nella distribuzione del lavoro, de-nominata da Autori anglosassonicome: “un maiale nel pitone”.

    - La necessità di aumentarel’età pensionabile e gli anni dicontribuzione, che è stata con-seguenza della crisi finanziariadei sistemi di protezione sociale,in particolare della previdenza edella sanità.

    Tale invecchiamento ha im-portanti conseguenze.

    - I lavoratori più anziani spessonon hanno più importanti pro-spettive di carriera e faticano adespletare lavori pesanti, usuranti,con turni notturni. Spesso hannodifficoltà ad adattarsi alle nuove

    tecnologie, e ri-sultano avversialla mobilitàesterna del lavo-ro. Inoltre pos-sono avere diffi-coltà ad accet-tare ordini o in-dicazioni prove-nienti da dirigen-

    ti più giovani.- Possono verificarsi discrimi-

    nazioni, che sono considerateda una specifica Direttiva delConsiglio dell’UE altrettanto gravidi quelle basate sulla religione,il sesso, la di-sabilità.

    - Diventasempre più pro-blematica latrasmissionedelle conoscen-ze tra le coorti

    ATTUALITÀMedici che… invecchiano

    Sempre più“maturi”

    impongono lanecessità di avere

    manager,amministratori epolitici, anche lorosempre più maturi e

    coraggiosi

    ~

    ~

    di ANGELO MILAZZO

    Consigliere dell’Ordine

    di lavoratori, e tra le diverse ge-nerazioni. Sotto questo aspetto,il perdurare del blocco del turn-over del personale del nostroSSR potrà avere alla fine conse-guenze dramma-tiche, anche sullecapacità di forma-zione, di qualifica-zione, di dialogodelle giovani gene-razioni. Bisogne-rebbe trovare mec-canismi che pos-sano consentire ungraduale ricambioche, prima o poi, dovrà avvenire,e sarà traumatico.

    Resta ineluttabile, anche per-ché disposta perentoriamenteda numerose Direttive europee,l’aumento dell’età pensionabile,che viene prospettata ottimisti-camente e positivamente da par-te dell’UE, nell’ottica di un “in-vecchiamento attivo”.

    Tutti però concordano nel con-siderare i servizi sanitari comelavori usuranti e ad alto rischiodi burn out. Tutti temono la pos-sibilità di vedere aumentate leassenze e le limitazioni certifi-cate, con conseguenze gravi perl’organizzazione dei servizi.

    Purtroppo, atutt’oggi risulta-no ancora estre-mamente restrit-tivi i criteri pre-videnziali che de-finiscono comeusurante il lavoro

  • di ANGELO MILAZZO

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    dei medici. Inoltre, rimane a to-tale carico dei colleghi il riscattodegli anni, al massimo cinque,che possono essere sommatialla propria anzianità contribu-tiva. È una condizione veramenteingenerosa nei confronti di medicied infermieri che sopportano ilavori più pesanti e con maggioriresponsabilità.

    E… i colleghi giovani?I dati attestano che i medici

    con età oltre i 55 anni sono au-mentati del 124%, considerandosolo il periodo 2001-2007. Oltrela metà dei colleghi medici di-pendenti viene oggi rappresentatadalla classe d’età: 50-60 anni.

    La condizione di progressivoinvecchiamento sta subendo unulteriore determinante incremen-to, in seguito all’adozione dellaDirettiva europea che imponel’età pensionabile a 65 anni, an-che per le donne. Per il momento,restano sufficienti, in ogni caso,i 40 anni di contribuzione. Il re-centissimo Contratto nazionaleconsente inoltre di permanerein servizio, fino al raggiungimentodei 40 anni di anzianità effettiva,con il limite massimo dei 70anni d’età. È una possibilità chesarà utilizzata soprattutto daicolleghi che ricoprono posizioniapicali o di tipo dirigenziale.

    Il procrastinare o bloccare ilturn-over dan-neggia, indub-biamente, icolleghi piùgiovani, che sidovranno con-frontare consottoccupa-

    zione e precariato almeno per iprossimi 10 anni. Inoltre le gene-razioni più giovani rientrano to-talmente nel sistema interamentecontributivo, con prospettive dipensioni estremamente più magre,rispetto a quelle attuali.

    Tutte questi dati dovrebberofare considerare come irrespon-

    sabili le proposte di quanti vor-rebbero eliminare l’accesso pro-grammato alla Facol-tà. È una misura cheavvantaggerebbe sol-tanto alcuni Docentiuniversitari, oltre co-loro che potrebberoereditare redditizie po-sizioni libero-profes-sionali. Inoltre rende-rebbe catastrofico ilproblema dell’accessoalle Specializzazioni. Infatti i postinelle Scuole non sono sostanzial-mente incrementabili, sia a causadelle ristrettezze finanziarie, siain conseguenza delle previsionistesse di ridotto turn-over.

    Probabilmente è la prima voltanella storia che una generazionedeve costatare che i propri figlie i propri nipoti hanno possibilitàminime, non solo di conseguireuna ulteriore promozione socialeed economica, ma, anche, di ri-manere agli stessi livelli di be-nessere e di ruolo sociale.

    ManagementL’invecchiamento dei medici

    rappresenta una sfida tremendaper il management ed il governoclinico della sanità. Occorre met-tere in atto tutta una serie dicambiamenti, per affrontare va-riazioni così marcate nella com-posizione demografica del per-sonale. Le difficoltà di tale ade-guamento dipende dall’entitàdei trend strutturali in corso, edal fatto che si tratta di fenomenirecenti ed inediti per la gestionedel personale. Sono pochi glistudi che hanno affrontato finoratali problematiche. Tra questi,vorrei citare quello recentementeelaborato dal Cer-gas-Bocconi, che hadedicato particolareattenzione alle se-guenti aree di pos-sibili interventi.

    - Comunicazione: ilavoratori più anziani

    si aspettano di essere ascoltati edi essere apprezzati, soprattutto

    per la loro esperienza.- Percorsi di carriera:

    a causa della limitazio-ne dei posti apicali, sa-rebbero interessanti lealternative legate a: in-segnamenti, tirocini,mentoring, consulenze,ecc.

    - Sistemi retributivi:gli anziani sono più in-

    teressati ai benefit ed alle condi-zioni di lavoro, piuttosto che agliincrementi stipendiali.

    - Formazione continua: rap-presenta il vero antidoto all’emar-ginazione ed al burn out. Do-vrebbe interessare anche le in-novazioni tecnologiche, nonchèesperienze di mobilità interna.

    - Soluzioni flessibili e ricorso altempo parziale negli ultimi anni divita lavorativa: come già affermato,l’uscita graduale dalla vita attivaprofessionale potrebbe rappresen-tare anche una buona opportunitàper un subentro graduale, ma ef-fettivo, dei più giovani.

    - Politiche prudenti di ricono-scimento di limitazioni certificatee di altre condizioni specificata-mente soggettive: anche in que-sto caso si potrebbero determi-nare opportunità interessanti perincarichi specifici, riservate aicolleghi più giovani. Bisognereb-be però riconoscere tali limita-zioni soltanto a chi ne ha effettivaed urgente necessità.

    - Procedure per limitare leconseguenze di importanti defi-cienze: in un numero limitato dicasi l’invecchiamento può com-promettere in maniera grave laqualità della professionalità dei

    medici. Ciò può rap-presentare un ri-schio intollerabileper gli ammalati,nonché un insoste-nibile aggravio di re-sponsabilità per icolleghi.

    ATTUALITÀ

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    La delegazione ONAOSI, ol-tre a numerosi giovani assistitiprovenienti dai diversi CentriFormativi, ha visto la parteci-pazione di componenti delConsiglio di Amministrazione,del Collegio Sindacale e del

    Personale dipendente. La visitain Senato, oltre a costituireun momento di contatto e diapprofondimento storico eculturale anche con i luoghiin cui hanno sede le Istituzionie le più prestigiose Carichedello Stato, ha inteso manife-stare al Presidente Schifani

    vivo apprezzamento e sinceragratitudine per la sua presenzaa Perugia e per la costante vi-cinanza alla Fondazione. Inprecedenza, infatti, nel no-vembre 2009, la seconda Ca-rica dello Stato, accogliendo

    con entusiasmol’invito del Presi-dente Paci, hapartecipato in Pe-rugia per presen-ziare alla Cerimo-nia di Inaugura-zione dell’AnnoA c c a d e m i c oO N A O S I2009/2010. Lamanifestazioneha avuto larga

    eco ed è stata entusiastical’accoglienza dei giovani as-sistiti al Presidente del Senato,che ha pronunciato il suo di-scorso davanti ad una plateagremita di Autorità Religiose,Militari e Politiche, tra cui, ilCapo di Stato Maggiore del-l’Esercito, l’Assessore alla Sa-

    nità regionale, il Sindaco dellaCittà, nonché Parlamentari eil Presidente della FNOMCeO,Amedeo Bianco. Nel corsodella Cerimonia di Inaugura-zione, particolarmente toc-cante è stata la consegna allevedove di due dei paracadutisticaduti nell’attentato di Kabuldel settembre scorso di Euro15mila ciascuno, finalizzatiall’istituzione di due borse distudio per i bambini, uno didue, l’altro di sei anni, rimastiprematuramente orfani. Que-sta iniziativa si inquadra nel-l’ambito dei progetti di so-stegno umanitario promossie realizzati dall’ONAOSI neglianni, fondati su quei principidi solidarietà e di mutualità

    ATTUALITÀVisita in Senato di una delegazione

    ONAOSI

    di UMBERTO ROSSA

    Era guidata dalpresidente Aristide

    Paci che ha cosìrisposto al calorosoinvito del presidente

    Renato Schifani

    ~

    ~

    Consigliere di AmministrazioneONAOSIDelegato alla Comunicazione

    L’Aula del Senato

    La delegazione ONAOSI davanti Palazzo Madama.

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    ATTUALITÀ

    L’attività dell’ONAOSI, finalizzata a obiettivi di solidarietà e assistenza, ha per scopo primario il sostegno, l’educazione,l’istruzione e la formazione, entro i limiti di bilancio, degli orfani, figli legittimi, adottivi o naturali riconosciuti, di medici-veterinari, farmacisti, medici-chirurghi ed odontoiatri, contribuenti obbligatori o volontari, per consentire loro di conseguireun titolo di studio e di accedere all’esercizio di una professione o di un’arte. La Fondazione eroga le prestazioni previste pergli assistiti anche in favore di figli di contribuenti obbligatori o volontari viventi, nei casi previsti dallo Statuto. LaFondazione, assolve il proprio scopo primario erogando le seguenti prestazioni in favore dei soggetti assistiti:

    (a) ammissione in strutture;(b) contributi in denaro, di carattere ordinario e/o straordinario;(c) interventi diretti a favorire la formazione;(d) interventi speciali a favore dei disabili di cui alla l. 5 febbraio 1992, n. 104 e successive modifiche ed integrazioni;(e) convenzioni con Università, Istituti e centri di ricerca per specializzazioni post-lauream;(f) ogni altra forma ritenuta idonea al conseguimento dei fini istituzionali, o a essi strumentale, complementare o

    comunque connessa.Nell’ambito delle proprie finalità ed entro i limiti di bilancio, a condizioni regolamentate, l’ONAOSI eroga prestazioni e

    servizi, anche a pagamento, cui possono accedere i figli di contribuenti viventi, obbligatori o volontari, gli stessicontribuenti e i loro coniugi.

    Gli assistiti ospitati nelle strutture della Fondazione (Convitti, Collegi Universitari e Centri Formativi) sono aumentati del10% rispetto all’anno accademico e scolastico precedente, mentre l’intera popolazione dei soggetti assistiti è aumentatadel 5%, passando dai 4446 assistiti dell’anno 2008/2009 ai 4681 dell’anno 2009/2010.

    I contributi in denaro erogati agli assistiti ammontano a complessivi 20 milioni di euro e si diversificano in base allascolarità, con delle integrazioni differenziate in ragione di fattori quali l’essere studente “fuori sede” o l’appartenere anuclei familiari con reddito insufficiente. I contributi vengono erogati agli assistiti a partire dall’età prescolare e fino allaformazione post-laurea. Il limite di età per poter beneficiare dei contributi è fissato a 30 anni.

    Si va da un contributo per assistito in età prescolare di € 3.200,00 a € 3.300,00 per l’assistito che frequenta la scuolaprimaria, a € 3.400,00 più € 500,00 per integrazione fuori sede per chi frequenta la scuola secondaria di primo grado, a€ 3.600,00 più € 600,00 per integrazione fuori sede per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado; mentre pergli studenti universitari e per la formazione post-laurea il contributo è di € 4.000,00 con l’aggiunta di € 2.000,00 perintegrazione fuori sede.

    Inoltre, sono previsti contributi per la frequenza di corsi di lingua all’estero e per la partecipazione a progetti comunitaridi mobilità studentesca (Socrates Erasmus, SISM, ecc.).

    Diversi sono i premi erogati agli assistiti, come riconoscimento del profitto negli studi (premio di promozione, premiodi studio per gli universitari, premio di laurea).

    Sono contemplati, infine, contributi in denaro ed interventi speciali anche per gli assistiti disabili, di cui alla L. 104/92.Oltre all’ospitalità gratuita nelle strutture (non solo educative ma anche presso i Centri Vacanze di Pré Saint Didier e

    Porto Verde), alle famiglie degli assistiti viene garantito un supporto sul territorio da parte del Servizio Sociale della Fon-dazione.

    L’ONAOSI esplica la sua attività formativa anche mediante l’organizzazione del corso di formazione professionale“Programma START” giunto alla sua XVI Edizione. È stato ampiamente rinnovato nei contenuti con particolare attenzionealla formazione informatica.

    Le condizioni in dettaglio per poter fruire delle prestazioni e dei servizi ONAOSI, nonché le tipologie e l’entità deicontributi economici sia domiciliari che per gli aventi titolo ospitati nelle strutture, sono riportate e consultabili sul sitowww.onaosi.it.

    Le prestazioni e i servizi ONAOSI

    che da sempre improntanol’attività della Fondazione.

    L’attesissima relazione delPresidente Paci, come ognianno, ha tracciato un bilanciodei numerosi risultati conse-guiti e i traguardi raggiuntidal Consiglio di Amministra-zione e toccato vari temi diattualità riguardanti non solo

    la Fondazione, ma in generalela previdenza e l’assistenza.

    Quella del 2009 è stata laterza visita del Senatore Schi-fani alla Fondazione negli ul-timi anni, indubbiamente lapiù prestigiosa, in qualità diPresidente del Senato, ad en-nesima testimonianza dellasensibilità da sempre dimo-

    strata verso le realtà dei gio-vani e i valori di assistenza esolidarietà, che l’ONAOSI de-clina da più di un secolo, at-traverso un modello prevido-assistenziale peculiare, pres-soché unico nel panoramadelle professioni, che offre aisuoi contribuenti un notevolerapporto costi/benefici.

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    Ennio Romano, il fondatoredell’Avis comunale e suo primoPresidente, non è più. Ce loha portato via una lunga ma-lattia che Egli, medico, ha vis-suto con dignità, coraggio eserenità. Era nato ad Assoro,cittadina dell’Ennese, arroc-cata ad 850 metri di altitudine,ed aveva il carattere decisodella gente di montagna. Eraun avisino fin dal 1958 e, aRoma, dove al Policlinico eser-citò la sua professione di chi-rurgo oncologo, fece parte deiquadri dirigenziali dell’Avis,in qualità di Direttore Sanitario

    e Presidente Provinciale. Nel1964 si trasferì con la famigliaa Catania e prestò la suaopera di chirurgo pressol’ospedale Vittorio Emanuele.A quel tempo, nella nostracittà, il volontariato del sangueera pressoché misconosciutotanto che, a tal proposito, lostesso professore Romano hascritto: “ Nel campo della do-nazione del sangue a Cataniatrovai il vuoto assoluto. Il san-gue si vendeva come fosseuna qualsiasi merce, spessis-simo al centro di episodi rac-capriccianti. Questo impattomi indusse a dedicarmi con

    passione, spesso anche conrischio, a combattere un ver-gognoso malcostume”. Otte-nuta la collaborazione di alcunivolenterosi, Romano si cimen-tò in una sorta di sfida controun ambiente sordo ed indivi-dualista, in cui anche le Isti-tuzioni restarono pressochéassenti. Tra le poche eccezioni,va ricordato l’arcivescovo Mon-signor Bentivoglio. Nel 1966,il 16 Giugno, nacque l’AVISComunale edi essa EnnioRomano fuPresidente eDirettore Sa-nitario. Nel1968, ildramma deiterremotatidel Belice,scosse il cuo-re di noi Ca-tanesi che fa-cemmo ore

    di fila alla banca del sanguedell’ospedale Vittorio Ema-nuele per aiutare i nostri fra-telli bisognevoli di ogni cosae, soprattutto, del preziosofluido. E molti tra noi aderironoall’Associazione che, per l’im-pegno profuso, fu insignitadella medaglia d’oro al meritocivile da parte dell’Ammini-strazione Comunale. Nel mar-zo del 1972, arrivò il primomezzo mobile. Fu una tappasignificativa, si poteva andaretra la gente! Nel frattempo, ilmercato nero del sangue eraandato scemando e furono,in tal senso, provvidenziali al-cune sentenze a carico di“sciacalli” colti in flagrante.

    Il seme piantato da EnnioRomano e dai suoi primi col-laboratori cominciava a darei suoi frutti e si espandevanella nostra Provincia ed intutta l’Isola.

    ATTUALITÀSe n’è andato Ennio Romano

    fondatore dell’AVIS di Catania

    di MARIA LUISA PRESTINENZA

    Chirurgo oncologosarà ricordato perl’impulso dato alladonazione del

    sangue

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    Terminato il periodo di ma-ternità la lavoratrice può ri-prendere la sua normale oc-cupazione.

    In alcune situazioni risultanecessario il prolungamentodella presenza della madreaccanto al bambino. In talicasi la legge prevede la possi-bilità di fruire di un ulterioreperiodo di astensione dal la-voro che, in questo caso, è fa-coltativa.

    La legge consente alla lavo-ratrice madre di assentarsidal lavoro per un periodo disei mesi, anche frazionabile,nei primi otto anni di vita delbambino.

    Se l'unico genitore è la ma-dre, il diritto di astenersi dallavoro compete per un periodo,continuativo o frazionato, nonsuperiore a dieci mesi.

    Il periodo di astensione fa-coltativa, che comprende an-che il sabato e la domenica,non può essere interrotto conassenze ad altro titolo (adesempio ferie, cure, malattie).Conseguentemente, l'insorgen-za di uno stato di malattianon comporta alcuna modificanella durata dell'astensionefacoltativa in atto. La lavora-trice può rientrare in servizioprima del termine del periodorichiesto. L'astensione facol-tativa non esclude la possibilitàdi fruire nello stesso anno dipermessi retribuiti, quando nericorrano le circostanze (adesempio, permesso per ma-trimonio, partecipazione a con-

    corsi, lutto di famiglia, gravimotivi personali).

    Il periodo di astensione fa-coltativa retribuito interamente(i trenta giorni iniziali) è cal-colato a tutti gli effetti ai finidell'anzianità di servizio e delleferie.

    Il periodo retribuito in misuraridotta (i cinque mesi al 30%)incide sulle ferie, ma è co-munque considerato ai finidell'anzianità di servizio.

    Per i periodi di astensionefacoltativa, il trattamento eco-nomico sarà il seguente : • fino al terzo anno di vita del

    bambino retribuzione intera,per i primi 30 giorni, conesclusione dei compensi perlavoro straordinario e di quel-li legati all'effettiva presenza.Tale periodo potrà esseregoduto in via esclusiva dalpadre o dalla madre, oppurefrazionato tra il padre e lamadre;-

    • il 30% della retribuzioneper l'intero restante periododi cinque mesi, riferito adentrambi i genitori;

    • il 30% della retribuzioneper i periodi eventualmenteeccedenti il semestre, se ilreddito individuale del ge-nitore in astensione è infe-riore a due volte e mezzol'importo del trattamentominimo di pensione;

    • dal terzo all'ottavo anno divita del bambino il 30%della retribuzione per qua-lunque periodo residuo, seil reddito individuale del ge-

    nitore in astensione è infe-riore a due volte e mezzol'importo del trattamentominimo di pensione;

    • assenza di retribuzione.Gli eventuali periodi fruiti

    senza diritto a trattamentoeconomico sono coperti dacontribuzione figurativa me-diante attribuzione di valoreretributivo pari al 200% delmassimo dell'assegno sociale,salva la facoltà di integrazionee riscatto da parte dell'inte-ressato.

    Il padre può fruire del pe-riodo di 6 mesi di astensionefacoltativa anche contempo-raneamente alla madre neiprimi otto anni di vita delbambino. L'astensione nondeve superare comunque i die-ci mesi complessivi.

    Il diritto di astenersi dal la-voro compete anche se l'altrogenitore non ne ha diritto.

    Se il padre si astiene dal la-voro per più di tre mesi, il li-mite di astensione complessivadiventa di undici mesi e illimite del padre passa da seia sette mesi. Se il padre èl'unico genitore, il diritto diastenersi dal lavoro competeper un periodo, continuativoo frazionato, non superiore adieci mesi.

    I permessi parentaliper i medici dipendenti

    LEGGI E PROFESSIONE

    di CLAUDIO TESTUZZA

    medico - giornalista pubblicistaEsperto Collaboratore de “Il Sole 24 Ore”[email protected]

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    LEGGI E PROFESSIONI

    I riflessi sul rapporto di la-voro sono i medesimi dellalavoratrice madre.

    Se il bambino si ammala, igenitori possono far fronte al-l'emergenza malattia con ilcongedo parentale o con ipermessi per malattia delbambino.

    Il congedo parentale, cheovviamente può essere fruitoanche per malattia e senzanecessità di alcuna documen-tazione probatoria, è retribuitoal 100% per i primi 30 giornie al 30% per i periodi suc-cessivi fino al compimentodel terzo anno di vita del bam-bino.

    A prescindere dalla circo-stanza che abbiano fruito del-l'intero periodo di congedoparentale, interamente o par-zialmente retribuito, dopo ilcompimento del primo anno

    di vita del bambino e fino alterzo, i genitori potranno al-ternativamente usufruire dipermessi per malattia delbambino, retribuiti al 100%per i primi 30 giorni annui esenza retribuzione per i giornisuccessivi.

    Inoltre, entrambi i genitorihanno alternativamente il di-ritto di astenersi dal lavorodurante le malattie del bam-bino di età da tre a otto anni,senza retribuzione, nel limitedi cinque giorni lavorativi al-l'anno per ciascun genitore.

    Ciascun genitore ha dirittodi astenersi a prescindere dalfatto che l'altro genitore neabbia diritto.

    I periodi di astensione dallavoro per malattia del bam-bino, se retribuiti, sono com-putati nell'anzianità di servizioe producono effetti relativi

    alle ferie e alla tredicesimamensilità o alla gratifica na-talizia.

    Se non retribuiti, non sonocomputabili nell'anzianità diservizio e non producono ef-fetti sulle ferie e sulla tredice-sima mensilità.

    Fino al terzo anno di vitadel bambino, nei periodi diastensione non retribuiti, èdovuta la contribuzione figu-rativa. Successivamente, finoall'ottavo anno di vita del bam-bino, è dovuta la coperturacontributiva calcolata allo stes-so modo del congedo paren-tale.

    Dopo il primo anno di vitadel bambino i permessi permalattia del bambino, che igenitori possono usufruire,sono retribuiti al 100% per iprimi 30 giorni e senza retri-buzione per i giorni successivi.

    La domanda per ottenere l’indennità va presentata a partire dal compimento del 6°mese di gravidanza ed entro il termine perentorio di 180 gg. dal parto ovvero dall’ingressoin famiglia del bambino adottato o affidato.

    L’indennità copre i due mesi precedenti il parto e i tre mesi successivi la data effettivadel parto.

    L’indennità è pari all’80 % di 5/12 esimi del solo reddito professionale percepito e de-nunciato, ai fini fiscali, come reddito da lavoro autonomo nel secondo anno precedente aquello dell’evento.

    In caso di aborto spontaneo o terapeutico verificatosi non prima del 3° mese digravidanza, previa domanda da presentarsi entro 180 gg. dalla data dell’aborto stesso,viene erogata, per una sola mensilità, un’indennità pari all’80 % di una mensilità del soloreddito professionale percepito e denunciato ai fini fiscali come reddito da lavoroautonomo nel secondo anno precedente a quello dell’evento.

    In caso di aborto dopo il 6° mese di gravidanza all’iscritta spetta l’intera indennitàprevista per i casi di maternità, adozione e affidamento preadottivo.

    ENPAM Fondo di Previdenza Generale:Indennità di maternità, adozione, affidamento

    preadottivo e di aborto

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    Il premio – “Targa GiovanniPaolo II” quarta edizione 2009– per la poesia è stato assegnatoalla lirica “Il saluto” del collegadr. Antonio Napoli, di Aci San-t’Antonio (Catania) nel corsodella cerimonia di premiazionesvoltasi presso il Centro culturalecomunale “Villa Immacolata” diTremestieri Etneo il 12 dicembrescorso, alla presenza del segre-tario ed organizzatore del Pre-mio, il collega dott. VincenzoCaruso, della giuria (Milly Brac-ciante – critico letterario e d’arte,i poeti Giancarlo Interlandi eAngelo Scandurra e il dott. PieroIsgrò, giornalista Rai e criticoletterario), delle autorità comu-nali e di un numeroso pubblico.

    Nella sede dell’Advs-Fidas di

    Tremestieri Etneo, in Corso Si-cilia 37, si era già riunita lacommissione giudicatrice dellasezione “D” di poesia riservataai medici del XXI Premio “Natale– Città di Tremestieri Etneo”,bandito ed organizzato dalla

    ATTUALITÀAd Antonio Napoli il Premio di Poesia“Natale-Città di Tremestieri Etneo”

    Giunta alla quartaedizione l’iniziativapatrocinata dalnostro Ordine

    ~

    ~

    Parrocchia Chiesa Madre S. Ma-ria della Pace con il patrociniodel Comune di Tremestieri Etneo,dell’Assessorato alle Politicheculturali della Provincia Regio-nale di Catania, dell’Ufficio Sco-lastico provinciale, dell’Ordinedei Medici e Chirurghi e Odon-toiatri di Catania, dell’associa-zione provinciale donatori disangue Advs-Fidas e del setti-manale regionale di attualità“Prospettive” ed aveva espressoil proprio plauso alla lirica diAntonio Napoli, specialista inpsichiatria e operatore da circa20 anni presso Comunità tera-peutico-riabilitative (prima a Cal-tagirone, oggi a Modica). Questala motivazione per il Premio:“La memoria è un bene essen-

    Da sn Antonio Napoli e Vincenzo Carusodurante la premiazione.

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    ATTUALITÀ

    ziale nella vita dell’uomo perchécostituisce la sua coscienza,guida la sua intelligenza e co-struisce la sua identità. Perderetotalmente la memoria nell’etàsenile, quindi la coscienza disé, crea grande sconforto e do-lore in coloro che ci amano.L’autore della poesia “ Il saluto”con fine sensibilità riesce a ren-dere nella semplice scorrevolezzadel verso, l’emozione colta nel-l’accenno di un gesto di saluto,dolce regalo di settembre, cheforse il padre non saprà mai diaver regalato ai nipoti vocianti”.

    La giuria inoltre ha segnalatola lirica “Altari” del dott. AlfioCarbonaro di Tremestieri Etneo(CT), ufficiale medico della Ma-rina Militare, medico-legale especializzando in Medicina dellavoro, che ha vinto la Targa“Giovanni Paolo II” nell’edizione2008 del Premio. Alfio Carbo-naro ha ritirato il premio il 9gennaio 2010, nella parrocchiachiesa madre S. Maria dellaPace, in occasione della ceri-monia conclusiva di premiazionepresentata dal dott. NuccioSciacca.

    V.C.

    IL SALUTO

    Senza volere,alzando lo sguardo,

    colgo sorpreso la tua immagine sfocata

    che prova forse,rinnovando il rito,

    a salutarci partenti.

    Come immersanella nebbia ormai fitta

    che addensa la tua mente rarefatta,così mi appare sporgersi

    la tua figura incerta,“d’in su i veroni del paterno ostello”,

    come in antica amata poesia.

    Nelle approssimazioni quotidianedi una esistenza che rimbalza,

    ancorché senza angoscia,tra piccoli prossimi fatti

    ai quali non puoi dare trama,il protenderti spontaneoper scorgere l’incanto

    dei nipoti vociantirivela ancora

    umana intenzionalità?

    Dolce regalodi questo settembre,

    non saprai mai di avercelo dato.

    Dr. Antonio NapoliAci S. Antonio (Catania)

    Alfio Carbonaro eMillyBracciante

    ALTARI

    Uomini languidi,pagine di cielo scritte

    sul doloroso librodella storia;

    sguardi smarritiche cercano l’amore,

    altari del mondo che elevanol’umano sacrificio della nostra

    fallacia a quelDio che per essi, per noi,

    posò le spalle sul più angustolegnoso

    talamo del Golgota.Malati … eppure sani,

    Vinti, ma vincitori:afferrati per poco dall’egro

    artigliodella morte,

    ma testimoni di vita senza fine.In essi è sempre NATALE,

    perché figli di una Luceinestinguibile

    che si posa sulla loroalgida aggrottata fronte,

    ne fissa l’infinitoe ne spande il profumo

    tra le cose umane.

    Dr. Alfio CarbonaroTremestieri Etneo (Catania)

    POESIA SEGNALATA

    L'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha determinato in 289,392 milionidi euro il tetto di spesa per il 2010 in favore delle strutture private accreditate per l'attivitàspecialistica ambulatoriale esterna. È previsto, dunque, un aumento del budget rispetto aquello dell'anno precedente. In particolare, è previsto l'aumento dell'1% per tutte le branchespecialistiche (medicina nucleare, radiologia diagnostica, fisiokinesiterapia e branche avisita) ad eccezione dei laboratori d'analisi che però, in caso di accorpamento fra due o piùstrutture, potranno godere di corposi incentivi. "È un provvedimento equilibrato e innovativo- secondo Russo -, elaborato sulla base di criteri che rendono oggettiva e soprattuttotrasparente la ripartizione del budget sulla base di precisi parametri di calcolo legati alfabbisogno e in coerenza con l'articolo 25 della legge di riforma. Stiamo introducendoimportanti e nuovi criteri sia nella metodologia di calcolo che nella determinazione dei critericorrelati a indicatori di qualità con i quali intendiamo garantire ai cittadini prestazioni piùqualificate. Sono misure in linea con gli standard nazionali che renderanno ancora piùvirtuoso il settore privato il quale, ne sono certo, può e deve porsi ancora più che in passatocome strumento indispensabile a garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza (Lea)attraverso l'erogazione di prestazioni professionali di qualità, in un'ottica di fattivacollaborazione con il sistema sanitario regionale". Questa la ripartizione del tetto di spesaper le singole Asp (in milioni di euro): Agrigento 33,980; Caltanissetta 8,401; Catania66,001; Enna 4,401; Messina 36,387; Palermo 83,762; Ragusa 8,630; Siracusa 21,418;Trapani 26,412. Questa invece la ripartizione del tetto di spesa regionale per singolebranche (in milioni di euro): branche a visita 56,340; radiologia 55,724; medicina nucleare9; laboratori di analisi 110; fisiokinesiterapia 58,328. La ripartizione dell'aggregato di spesaper le singole province e' stata "riequilibrata" sulla base del fabbisogno rilevato. Non fannoparte dell'aggregato le prestazioni di nefrologia e radioterapia che saranno oggetto di undiverso provvedimento in quanto rientrano tra le prestazioni "salvavita". Gli incentivi destinatiai laboratori d'analisi, come anticipato nei giorni scorsi, sono specificati in una appositatabella: budget aumentato del 10% ai laboratori che nel 2009 hanno effettuato fino a200.000 prestazioni; aumento del 5% per le strutture che hanno effettuato un numero diprestazioni compreso tra 200.001 e 300.000; aumento del 3% per la fascia che riguarda lestrutture con più di 300 mila prestazioni.

    STRUTTURE AMBULATORIALIESTERNE, STABILITO IL BUDGET 2010

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    Quindici mesi diBA.CO.DI.RA.ME (Associa-zione del Bambino con Di-sordini Rari del MetabolismoOnlus), a sostegno della ri-cerca e a supporto delle fa-miglie colpite.

    L’incontro, svoltosi sabato13 marzo presso l’Aula Ma-gna del Policlinico universi-tario, è stato un momentoimportante per fare il puntosugli obiettivi raggiunti, sen-sibilizzare l’opinione pubbli-ca e lanciare nuove propostee nuovi spunti di riflessione.Dopo il benvenuto delladott.ssa Arianna Ragusa,presidente dell’Associazione,il presidente del Comitatoetico del Policlinico di Cata-nia, mons. Salvatore Scri-bano ha sottolineato comeun evento drammatico possadiventare spinta all’«opero-sità e al dinamismo del cuo-re, che si apre alla speranzae onora la persona che nonc’è più». A fare gli onori dicasa è stato il vicepreside

    della Facoltà di Medicina,prof. Riccardo Noto, che haportato anche i saluti delpreside, prof. Francesco Ba-sile, trattenuto da impegniistituzionali, e che ha messoin evidenza l’importanza peri futuri medici di conosceretali realtà associative. L’as-semblea ha ascoltato conattenzione la relazione delvicepresidente, dott. BrunoAndò, che ha sottolineato ilruolo delle associazioni on-lus, e in particolare ha ri-cordato quello diBa.Co.Di.Ra.Me.: «Fornire as-sistenza informativa,logistica e, qualorasi presentassela necessità,anche economi-ca, ai bambini conmalattie metabo-liche rare e alleloro famiglie: èindispensabile,infatti, far incrociare le espe-rienze. Tra gli obiettivi del-l’Associazione vi è anche lapromozione e il supportoalla ricerca in questo settoretramite l’istituzione di borsedi studio». La dott.ssa Arian-na Ragusa ha invece riper-corso le tappe della giova-nissima, ma attiva, Associa-zione: la creazione del por-tale web di riferimento(www.bacodirame.it), l’avviodi collaborazioni fruttose conenti, associazioni e club diservizio, la promozione delleattività sui media, oltre na-turalmente al rapporto con

    ATTUALITÀBacoDiRame: tra obiettivi raggiunti e

    progetti a lungo termine

    Quindici mesi diattività, di incontri,di partecipazione edi riflessione

    ~

    ~

    i soci attraverso l’organiz-zazione di piacevoli momentidi incontro. «Il programmaper l’anno 2010 è molto am-bizioso – ha concluso – eprevede l’ampliamento delnostro portale, l’organizza-zione di eventi a scopo dibeneficenza e la stesura diprogetti finalizzati alla dif-fusione dell’informazione eal sostegno dei malati e delle

    loro famiglie». Diparticolare in-

    teresse è statala relazione del

    prof. Giovanni Sorge,direttore del Cen-

    tro di RiferimentoRegionale perla cura ed ilcontrollo delleMalattie Meta-

    boliche Congenite dell’infan-zia del Policlinico catanese,al quale è affiliata l’Associa-zione. Dopo un’attenta e ri-gorosa analisi delle cause(assenza o carenza di unodegli enzimi intracellularideputati alla produzione dienergia nell'organismo) edella sintomatologia di al-cune di tali malattie ancorapoco conosciute, ma nume-rose nel loro complesso(sono circa 500 gli erroricongeniti del metabolismoconosciuti ad oggi), il do-cente si è soffermato sul-l’importanza di una diagnosi

    di ANNA PAVONE

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    ATTUALITÀ

    precoce, indispensabile peruna prognosi a lungo termi-ne. Il Centro che dirige ècomponente primario delgruppo “Euroglycan” e Cen-tro di riferimento nazionaleper le malattie da deficit diglicosilazione delle proteine(Sindromi CDG), e attual-mente assiste 340 pazienti,ma prende in carico tutti i

    neonati siciliani positivi perla PKU, promuovendo in par-ticolare la ricerca scientificaapplicata alla clinica. A con-cludere l’incontro è stata lapresentazione del libro delprof. Alfio Ragusa Un cavalloche guida una macchina! rac-contato da due lettori d’ec-cezione: il prof. GiuseppePaxia e il dott. Antonello

    Scacco.Un libro intelligente e di-

    vertente allo stesso tempo,che racconta le “avventurematematiche” di un nonnoe del suo nipotino impegnatinella soluzione di quesiticomplessi: il problema postoda un re assiro sui chicchidi grano sulla scacchiera,quello dei diciassette cam-melli, la congettura di Gol-dbach e così via.

    Vere e proprie «lezioni ele-mentari di matematica avan-zata».

    L’intero ricavato della ven-dita del libro sarà devolutoall’Associazione, mentre laStamperia regionale Braille-UIC di Catania, diretta daldott. Pino Nobile, si farà ca-rico di stampare il volumein braille per donarlo ai bam-bini ipovedenti o non vedentidell’intera provincia.

    Da sn: G. Paxia, A. Scacco, G. Sorbe, B. Andò, A. Ragusa

    Dislessia: screening dell’ASP nelle scuole

    Sensibilizzare le realtà scolasti-che, professionali e istituzionali,attraverso iniziative e attività di ri-cerca, è ciò che da tempo fa il Ser-vizio di Neuropsichiatria infantiledell’Asp Catania, attualmente di-retto da Rosaria Correnti, che vantaun gruppo di studio sulla dislessiaformato da operatori sanitari esper-ti, che comprende neuropsichiatriinfantili, psicologi, pedagogisti elogopedisti.Il gruppo – istituito da

    Sebastiano Russo, già caposervizio, e coordinato da Marinella Laudani - inaccordo con l’Aid (Associazione italiana dislessia), ha strutturato unprotocollo diagnostico che garantisce una corretta diagnosi, attraverso lapresa in carico globale del dislessico presso l’Unità operativa competenteterritoriale. «Da diversi anni l’Azienda sanitaria etnea – spiega il direttoregenerale Giuseppe Calaciura – sostiene il percorso del soggetto dislessico,seguendolo fino al suo ingresso all’Università, con cui nel 2004 è statosiglato un accordo che prevede l’assegnazione di un tutor e la concessionedi tempi supplementari. Offrire la giusta consulenza e assistenza perl’identificazione del problema o per l’approccio riabilitativo e scolastico èil metodo più giusto che ci ha dato e ci darà risultati soddisfacenti». L’AspCatania realizza infatti un percorso di sostegno che prevede anche l’attivitàdi formazione nelle scuole – dove l’incidenza di soggetti dislessici è del 5%- articolata in convegni e corsi intensivi rivolti sia agli insegnanti che aigenitori: attualmente è in corso un’attività di screening in alcune scuole-pilota di Catania e provincia finalizzata a individuare precocemente ildisturbo e a intervenire per tempo. Tale percorso ha fatto sì che s’instaurassenel tempo una sinergia con le istituzioni, nel rispetto di una condizione ne-cessaria e indispensabile ai fini di un corretta informazione: «La diagnosidi dislessia – spiegano le dott.sse Correnti e Laudani – per essereuniformata ai protocolli nazionali, va effettuata in strutture sanitariepubbliche accreditate, in grado di garantire valutazioni multi professionalispecifiche, come già da tempo accade presso il servizio di Neuropsichiatriainfantile della nostra provincia».

    Un milione e mezzoin tutta Italia ipazienti

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  • CATA

    NIA MED

    ICA N. 3

    - Marzo 201

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    Il sindaco di Catania senatoreRaffaele Stancanelli in un clima dicordialità ha visitato alcuni reparti,per alcuni dei quali negli ultimitempi si era sentito parlare di pos-sibili chiusure o trasferimenti creandoallarme ingiustificato nell’utenza.L´iniziativa di Stancanelli di visitaregli ospedali catanesi fa seguito alrecente incontro avuto coi verticidella sanità