Alessandria-Casale

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MASSIMO TAGGIASCO I numeri sono impietosi. Dopo la vittoria casalinga contro il Bassano, che ci aveva illusi re- galandoci sogni di gloria, l’Ales- sandria in cinque gare di cam- pionato ha portato a casa un solo punto, frutto del pareggio non esaltante contro il Castiglione. Per il resto, solo sconfitte. Una vera tristezza: oltretutto, ad au- mentare il nostro sconforto, vi è l’amara constatazione che contro le dirette concorrenti alla corsa verso i play off non ne abbiamo vinta una (se non appunto con- tro il Bassano in casa). Insomma, ci sono tanti motivi per essere pessimisti. Chi ha l’Orso nel cuo- re, però, non deve abbattersi. In- tanto, la classifica non ci condan- na definitivamente: siamo a quattro punti dalla zona play off e, sicuramente, è impossibile continuare una serie così negati- va. Direi che il fondo lo abbiamo già toccato e possiamo solo risa- lire. Inoltre, il cambio di allenato- re ha formato una coppia che merita la nostra fiducia ed il no- stro tifo più sfrenato: l’abbinata Di Masi-Notaristefano è la mi- gliore garanzia per il presente ed il futuro dell’Orso. Loro hanno i grigi nel cuore, come noi, di que- sto siamo certi. Noi ci speriamo ancora, ovviamente, ma se anche la promozione non dovesse arri- vare in questa stagione un dato è sicuro: l’Alessandria di Di Masi e Notaristefano è destinata a dura- re nel tempo e a diventare gran- de. Il mister è appena arrivato, ha modificato modulo e mentalità: merita fiducia, ma anche pazien- za. L’Alessandria è un cantiere in costruzione, ma una cosa è certa: l’Orso ha un futuro che noi, ov- viamente, immaginiamo final- mente luminoso. Dobbiamo cre- dere in questo progetto, ora o mai più. È il momento che Di Masi abbia anche un po’ di fortu- na, quella che aiuta gli audaci: il suo entusiasmo la merita tutta. La vittoria nel derby deve essere quindi il punto di svolta per noi tutti, tifosi in testa: adesso si guarda solo avanti. Tutti al Moc- ca: la nostra leggenda riparte og- gi. Hurrà Grigi! Quindicinale di calcio... e non solo Oreficeria Leva sas via Camurati 12 - Valenza tel. 0131 943118 Arval Argenti Valenza via Camurati 9 - Valenza tel. 0131 924666 ReR di Torti R. via Vochieri 132 - Alessandria tel. 0131 265728 L’Ancoretta di Ivano Frisina via Filippini 10 - Chiavari (GE) tel. 0185 1751858 Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz San Michele (AL) S.S. 10 Alessandria-Asti km 1 - Tel. 0131 3644211 • Casale Monferrato (AL) Via Brodolini, 20 - Tel. 0142 452130 www.novauto.mercedes-benz.it Quest’auto sta cercando te. Fatti trovare. Nuova Classe A. Linee che imprigionano l’energia del vento. Tecnologie all’avanguardia per il suo segmento. Sistemi di sicurezza innovativi, tutti di serie. Motori potenti che si distinguono per consumi ed emissioni da record. Il primo sistema a comandi vocali che si connette con le applicazioni del tuo iPhone. Scopri l’auto che hai sempre cercato. Nuova Classe A. il presente che cambia il futuro. Consumi ciclo combinato (km/l): 16,1 (A 250 automatico, cerchi 18”) e 26,3 (A 180 CDI manuale, cerchi 16”). Emissioni CO2 (g/Km): 145 (A 250 automatico, cerchi 18”) e 98 (A 180 CDI manuale, cerchi 16”). La vettura raffigurata è una PREMIUM. NUOVO Anno V n.6 Direttore Massimo Taggiasco 5 aprile 2013 Di Masi-Notaristefano: l’Orso Grigio nel cuore! PIZZERIA • RISTORANTE Alessandria • Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 Chiuso il mercoledì PIZZERIA • RISTORANTE Alessandria • Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 Chiuso il mercoledì

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Tempo di derby

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MASSIMO TAGGIASCO

Inumeri sono impietosi. Dopola vittoria casalinga contro ilBassano, che ci aveva illusi re-

galandoci sogni di gloria, l’Ales-sandria in cinque gare di cam-pionato ha portato a casa un solopunto, frutto del pareggio nonesaltante contro il Castiglione.Per il resto, solo sconfitte. Unavera tristezza: oltretutto, ad au-mentare il nostro sconforto, vi èl’amara constatazione che controle dirette concorrenti alla corsaverso i play off non ne abbiamovinta una (se non appunto con-tro il Bassano in casa). Insomma,ci sono tanti motivi per esserepessimisti. Chi ha l’Orso nel cuo-re, però, non deve abbattersi. In-tanto, la classifica non ci condan-na definitivamente: siamo aquattro punti dalla zona play offe, sicuramente, è impossibilecontinuare una serie così negati-va. Direi che il fondo lo abbiamogià toccato e possiamo solo risa-lire. Inoltre, il cambio di allenato-re ha formato una coppia chemerita la nostra fiducia ed il no-

stro tifo più sfrenato: l’abbinataDi Masi-Notaristefano è la mi-gliore garanzia per il presente edil futuro dell’Orso. Loro hanno igrigi nel cuore, come noi, di que-sto siamo certi. Noi ci speriamoancora, ovviamente, ma se anchela promozione non dovesse arri-vare in questa stagione un dato èsicuro: l’Alessandria di Di Masi eNotaristefano è destinata a dura-re nel tempo e a diventare gran-de. Il mister è appena arrivato, hamodificato modulo e mentalità:merita fiducia, ma anche pazien-za. L’Alessandria è un cantiere incostruzione, ma una cosa è certa:l’Orso ha un futuro che noi, ov-viamente, immaginiamo final-mente luminoso. Dobbiamo cre-dere in questo progetto, ora omai più. È il momento che DiMasi abbia anche un po’ di fortu-na, quella che aiuta gli audaci: ilsuo entusiasmo la merita tutta.La vittoria nel derby deve esserequindi il punto di svolta per noitutti, tifosi in testa: adesso siguarda solo avanti. Tutti al Moc-ca: la nostra leggenda riparte og-gi. Hurrà Grigi!

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NUOVO

Anno V n.6 Direttore Massimo Taggiasco 5 aprile 2013

Di Masi-Notaristefano: l’Orso Grigio nel cuore!

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HURRÀ GRIGI 35 apr. 2013 HURRÀ GRIGI

Se volete ricevere ‘Nuovo Hurrà Grigi’ gratis in anteprima sul vostro computer potete richiedere il pdf a bassa risoluzione inviando una mail all’indirizzo: [email protected]. Già il giovedì che precede le partite in casa il giornale è on-line sulla nostra pagina Facebook

SQUADRE P G V N P GF GS DR

CLASSIFICA

Promosse in Prima Divisione le prime due e la vincitrice deiplay-off. Retrocdono in D le ultime tre, le perdenti dei play-outtra quart’ultima e quint’ultima e la perdente della sfida tra levincenti dei play-out dei due gironi di Seconda Divisione.

PRO PATRIA 55 28 16 7 5 56 31 25

SAVONA 54 28 16 6 6 43 23 20

BASSANO VIRTUS 48 28 13 9 6 44 27 17

UNIONE VENEZIA 48 28 13 9 6 43 35 8

RENATE 47 28 15 2 11 50 37 13

MONZA (-6) 46 28 14 10 4 43 26 17

CASTIGLIONE 46 28 12 10 6 30 18 12

FORLÌ (-1) 43 28 12 8 8 45 25 20

ALESSANDRIA 40 28 11 7 10 36 28 8

MANTOVA 40 28 11 7 10 40 45 -5

BELLARIA IGEA 34 28 8 10 10 34 38 -4

VALLÉE D’AOSTE (-1) 31 28 8 8 12 33 52 -19

SANTARCANGELO 30 28 6 12 10 27 35 -8

GIACOMENSE 30 28 8 6 14 33 44 -11

RIMINI 27 28 5 12 11 26 33 -7

FANO (-1) 22 28 5 8 15 29 51 -22

CASALE (-5) 18 28 5 8 15 29 45 -16

MILAZZO 9 28 0 9 19 17 65 -48

29ª GIORNATA (7 apr. - ore 15,00)

ALESSANDRIA CASALE

BASSANO VIRTUS FANO ALMA JUVENTUS

RIMINI MANTOVA

FORLÌ MONZA

MILAZZO RENATE

PRO PATRIA SANTARCANGELO

GIACOMENSE SAVONA

BELLARIA IGEA UNIONE VENEZIA

CASTIGLIONE VALLÉE D’AOSTE

28ª GIORNATACASALE GIACOMENSE 0-1

FANO ALMA JUVENTUS RIMINI 1-1

MANTOVA PRO PATRIA 1-0

MONZA ALESSANDRIA 2-0

RENATE BELLARIA IGEA 1-3

SANTARCANGELO FORLÌ 1-1

SAVONA CASTIGLIONE 0-0

VALLÉE D’AOSTE MILAZZO 1-0

UNIONE VENEZIA BASSANO VIRTUS 2-2

30ª GIORNATA (14 apr. - ore 15,00)

RIMINI ALESSANDRIA

CASALE BASSANO VIRTUS

MANTOVA BELLARIA IGEA MARINA

MONZA CASTIGLIONE

UNIONE VENEZIA FORLÌ

VALLÉE D’AOSTE GIACOMENSE

SANTARCANGELO MILAZZO

RENATE PRO PATRIA

FANO ALMA JUVENTUS SAVONA

MARCATORI20 reti Francesco VIRDIS (Savona)

16 reti Andrea BRIGHENTI (Renate)

Andrea GASBARRONI (Monza)

Matteo SERAFINI (Pro Patria)

Massimiliano VARRICCHIO (Giacomense)

15 reti Fausto FERRARI (Castiglione)

14 reti Valerio ANASTASI (Santarcangelo)

13 reti Denis GODEAS (Unione Venezia)

12 reti Sebastian PETRASCU (Forlì)

nante e riflessivo e porta a termi-ne un ragionamento assoluta-mente sereno e positivo, che mitrova completamente d’accordo.

Ecco, in sintesi, il succo del di-scorso del sorprendente tifoso:«La gente forse non ha percepitoappieno il senso del momento chestiamo vivendo. Tanti, troppi,guardano a questi ultimi risultaticon rabbia, con la sensazione diaver rovinato un momento chepoteva essere vissuto diversamen-te. Io la vedo in un altro modo.Sono molto più felice oggi, anchese ho la sensazione che questiplay-off ci possano sfuggire, chenon un paio d’anni fa, quandocon Sarri in panchina, ci stavamopreparando per l’assalto a Saler-no, punto focale di tutte le nostresperanze. Allora, oltre all’esalta-

zione del momento, vivevamo lasensazione che fosse un fuoco dipaglia, con una società inesisten-te, con un piede nel baratro di unprocesso che ci avrebbe, a breve,condannati alla retrocessione.Adrenalina a mille ma futuro azero! Oggi, invece, magari non sa-remo vincenti nell’immediatoma, in prospettiva, abbiamo unasocietà finalmente solida, un fu-turo delineato, stiamo costruendofondamenta sulla roccia e nonsulla sabbia. Vincere allora avreb-be contribuito unicamente a ren-dere ancora più amara la dispe-razione successiva, costruire oggisignifica garantire a questa ma-glia grigia un domani veramentedi grandi soddisfazioni».

Mi hai convinto, diavolo di unultras!

Capita di frequente di guar-dare alla figura dell’ultrascome a un personaggio da

evitare, incapace di intraprende-re una qualsiasi forma di discus-sione, abile solamente ad impor-si con la forza della violenza o,nella migliore delle ipotesi, conl’intimidazione delle proprie ur-la. Uno stereotipo che, in molticasi, tanti tifosi non fanno nullaper contraddire ma che invece,spesso e volentieri, si incolla a unpersonaggio che è solamente un‘troppo innamorato’ e che si la-scia travolgere dalla propria in-sopprimibile passione. Uno ste-reotipo, appunto, che trova innu-merevoli eccezioni se solo si vuo-le cercare di andare un po’ più inprofondità. È stato proprio par-lando con uno di loro, commen-tando con lui la sfortunata parti-ta di Monza, che ho potuto per-cepirne la saggezza: e chi l’avreb-be mai detto, se solo mi fossi fer-mato all’apparenza del tifoso chesbraita, appeso a una rete dellostadio. Saranno quei capelli or-mai ingrigiti, sarà quell’aria davecchio saggio tenuta infagottatain un giubbotto con tanto distemma grigio sul cuore, sta difatto che le sue parole mi abbia-no fatto percepire appieno duecose fondamentali: quanto ilmondo del calcio sia fondato sustereotipi assolutamente falsi;quale sia la giusta angolazione dacui valutare quel che resta diquesta stagione grigia.

Giunti a una manciata di garedalla fine del campionato, conuna flebile speranza di poter an-

PUNTO GRIGIO di Giovanni Mediliano

Il futuro grigio nella saggezza di un ‘ultras’

cora agganciare la ‘roulette’ deiplay-off, con quale spirito possia-mo guardare al futuro? Questo, insintesi, il contenuto del nostroconfronto. Amarezza e delusioneper una stagione buttata? Tristez-za per non poter più rivivere leemozioni dei play-off ‘salernita-ni’? Disperazione per veder com-battere davanti a noi squadre conprospettive e pedigree di scarsospessore? Proprio quando menome lo aspettavo, quando eropronto a godermi lo sfogo del ti-foso ‘tutto muscoli’, ecco invecearrivare la smentita più clamoro-sa a tutti i cliché consolidati: l’ul-tras si trasforma in essere razioci-

Page 4: Alessandria-Casale

HURRÀ GRIGI4 anno V n.5

PARLA L’ORSO di Beatrice Bruno

Noi non molleremo mai!Quante volte siamo caduti? Quante volte abbiamo cercato di rialzarci e cihanno dato il colpo di grazia? Quante volte ci hanno tagliato quel filo ,ap-parentemente indistruttibile, che legava noi, la nostra passione e l’Ales-sandria? Quante volte ci siamo fatto in quattro per ricucirlo? Direi davverotroppe! Abbiamo sopportato presidenti che non si presentavano allo stadioperché non pagavano gli stipendi, presidenti che cercavano di venderepartite, giocatori e allenatori indegni, l’umiliazione del fallimento, le tra-sferte in citta che più che uno stadio avevano un campetto come quelli de-gli oratori; mille punti di penalizzazione, decine di migliaia di insidie e mi-lioni di difficoltà. Eppure ci siamo ancora. Ci saremo per sempre e nonmolleremo mai. Le nostre critiche? Ogni membro le giudichi a modo suoma noi le reputiamo costruttive. Uno striscione dei tifosi del Taranto dice-va:"il calcio senza tifosi perde la propria anima"... Come si può non dar lo-ro ragione. Abbiamo cantato sempre fino alla fine, abbiamo sofferto, gioito,pianto di gioia e di dolore, emozioni che sono nostre e nessun altro prove-rà mai. Perché Alessandria è come il primo amore e nella vita tutto il restomuore! L’ennesima caduta ci allontana dalla zona play off. Ci rifaremo. Ese non ci riusciremo, aspetteremo il prossimo anno. Se non ce lafaremo,aspetteremo due tre quattro anni. Passeremo tutto il tempo neces-sario. Non facciamoci rubare la speranza, perchè tutti noi nel profondo delcuore sappiamo che l’Alessandria ritornerà in alto.. Prima o poi. Sappiamoche lo farà e siamo sicuri di esserci. Come siamo sicuri di soffrire ancoratanto prima di quel momento. Ma questo è il nostro dovere... Che tuttosommato diventa anche un piacere, grazie alla consapevolezza di farlo perquesta maglia, unica nel panorama calcistico mondiale. Ragazzi, la soffe-renza non è mai sprecata. Fatichiamo, ma sognamo.

Finalmente derby!Ecco l’ennesimo attesissimoderby! ecco l’agitazione, l’emo-zione,l’energia, l’euforia, la gioiae l’ansia che solo questa partitasa regalare. Ovviamente e rigo-rosamente vissuta in curvaNord, perché al Mocca, è tuttodiverso. Come ben sappiamotutti, il derby è una partita dalsapore speciale, dai minuti chesembrano ore e dalla voglia disovrastare i cinghiali, sperando

di ‘papparseli’ con la polenta, piatto che ci sta proprio con il freddo che ciaccompagna durante queste giornate. Facendo un salto nel passato e pre-cisamente nella statistica notiamo che: di 63 derby disputati (con questo64 ma non sapendo ancora il risultato non lo contiamo) ne sono stati pa-reggiati 26, vinti 19 dai Grigi e 18 dai nerostellati. Inoltre al Mocca sonostate vinte 15 partite dai padroni di casa su 31... Al Palli solo 13 su 32. In-somma, la statistica è favorevole ma come sappiamo tutti benissimo, i Gri-gi sono proprio imprevedibili! Ahh come rimpiango il mio primo derby alPalli! Ovviamente uno squallidissimo pareggio con un’indegna prestazionearbitrale, ma tanta tanta tanta allegria sugli spalti... Si, sui nostri! E poiquel mio cappellone a cilindro con scritto ‘ZITTI SIETE A -27’ coronava iltutto! Cos’è cambiato adesso da quel 10 febbraio del 2008? La società, igiocatori, le trasferte vietate e...cinque punti in meno tra di noi. Infatti i no-stri cuginetti sono a -22. Direi che, annata scorsa a parte, siamo semprestati una bella ‘spanna’ sopra loro. Ma se ci pensiamo noi siamo nati peressere sopra di loro! questa rivalità è sorta per volere della Lega Lombar-da che nel XII secolo fece nascere Alessandria come avamposto delMonferrato, del quale Casale era la capitale. Ragazzi, dopo questo brevesalto nella statistica, soprattutto quella passata, spero in una vittoria (tan-to da rinnovare queste mie maledette statistiche perché sono stufa di ve-derle inalterate) e auguro un buon compleanno al nostro Camma che pro-prio in questi giorni entra nel gruppo dei trentenni! Ah dimenticavo, aspet-tatevi una grande sorpresa...Non vi accenno altro!

MARIO BOCCHIO

Giovanni Asinelli fu una tor-re inespugnabile. Tacitur-no, scendeva in campo

con una retina in testa per tenerea posto i capelli. Nel ruolo di ter-zino si faceva ammirare dal pub-blico perché sbarrava la sua zonamettendo l’avversario nella crisipiù profonda. Se l’avversario lopicchiava, sempre nell’assolutosilenzio, senza dare nell’occhio,restituiva quanto dovuto. Anchelui approdò al Savoia di Litta Pa-rodi dalle giovanili dell’Alessan-dria grazie a Mario Autelli. I fansdi Litta lo paragonavano alla Tor-re degli Asinelli di Bologna.

Ma chi fu Autelli? All’età di do-dici anni durante un provino inPiazza d’Armi ad Alessandria fuselezionato da Carcano con altrigiovani come Avalle, Cattaneo,Banchero per entrare a fare partedei boys dei Grigi. Fece tutta latrafila sino ad arrivare ad indos-sare la maglia delle riserve dellaprima squadra.

Sedicenne, durante uno scon-tro fortuito in allenamento, siprocurò una lesione al menisco e

poiché all’epoca non si effettua-vano ancora interventi chirurgi-ci, la terapia per un eventuale re-cupero era quella di non giocareassolutamente al pallone.

Autelli soffriva ed era triste, si-no a che un giorno Pietro Gras-sano gli suggerì che un modo perrisorgere sarebbe stato quello ditesserarsi per il Savoia di Litta edi ricominciare pian piano a cal-care nuovamente un prato di gio-co. Quelle parole risuonarononell’animo di Autelli come unasveglia e fecero da sprone al suoritorno all’agonismo attivo.

Quando Autelli arrivò a LittaParodi fu letteralmente sorpresonel vedere nugoli di bambini cheseguivano le evoluzioni di unpallone. A Litta, più che altrove,si capiva il valore della parola‘mandrogno’, che per un giocato-re non voleva dire sentirsi qual-cuno di importante con la prete-sa di essere ricercato e osannato,ma voglia di costruire ogni gior-no lusinghiere soddisfazioni daconcretizzarsi nel fango e nellapolvere degli stadi.

Dal Savoia Autelli passò all’Au-sonia e poi, dopo un solo anno,

per interessamento del portiereProvera di Alessandria approdòalla Busallese in Prima categoria.Nuovamente si aprirono gli occhidella dirigenza dell’Alessandria,infatti nel 1928 si esaudì il desi-derio tanto amato sin da bambi-no, quello di esordire in primasquadra nei Grigi. Giocò al fiancodi giocatori del valore di Ferrari,Avalle, Cattaneo e Bertolini.

Nell’estate del 1931 venne ce-duto al Casale con l’amico por-tiere Provera. Nella squadra ne-rostellata rimase sino al 1934. Fuil primo giocatore grigio di Ales-sandria ad approdare nella rivaleper eccellenza. Passò poi al Pa-lermo, dove stipulò un contrattoche prevedeva un reingaggio an-nuo di quindicimila lire ed unostipendio mensile di millecin-quecento lire. Alla fine del cam-pionato 1934-’35, avendo nostal-gia di casa, fece in modo di poteressere acquistato dalla gloriosaPro Vercelli, allora in B. Il cam-pionato che disputò con le Bian-che Casacche fu esaltante e soloper un punto non riuscì a risalirenella massima serie. Autelli smi-se di giocare all’età di 31 anni.

CURIOSITÀ DEL DERBY Tre anni negli amati Grigi, poi il passaggio ai rivali nel 1931

Autelli, il primo grigio a vestire la maglia del ‘nemico’ di sempre

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1 Periodo 1922-’25, Allievi dell’Alessandria: il giocatore con il ginocchio appoggiato per terra è Giovanni Asinelli. 2Autelli con la maglia nerostellata del Casale nel 1931. 3 L’Alessandria 1929-’30. In piedi, da sinistra: Assandro(massaggiatore), un tifoso, Lauro, Gallino, Gandini, Avalle, Costa, Rapetti, Savojardo (dirigente). Accosciati: Chierico,Marchina, Cattaneo, Borelli e Autelli. I Grigi si classificarono al sesto posto in Serie A.

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HURRÀ GRIGI 55 apr. 2013

La sconfitta interna controla modestissima Giaco-mense è costata la panchi-

na dei Grigi a Mister GiovanniCusatis, i cui rapporti con la tifo-seria si erano incrinati già datempo.

Il patròn Di Masi è corso ai ri-pari affidandosi a Egidio Notari-stefano, che come calciatore ini-ziò la carriera nel Como, nei pri-mi anni ‘80. Nel 1983-’84 ottennela promozione disputando così lasua prima gara in serie A nellastagione successiva; centrocam-pista, esordì in nazionale Under21 il nell’86 nell’ amichevole con-tro l’Austria. Con l’Under contadieci presenze e un gol, messo asegno contro la Svizzera il 16 ot-tobre 1987, a Neuchâtel. Nel 1988un infortunio compromise la suacarriera; il Como retrocesse dallaA alla C1 in due anni. Un’espe-rienza al Bologna, nella stagione1990-’91, si concluse nuovamen-te con una retrocessione. Vestìsuccessivamente le maglie diLecce e Perugia (ottenendo conentrambe la promozione in mas-sima serie) e dell’Alessandria inC1. Promosso in C2 nel ‘99 con ilMeda, chiuse la carriera con i di-lettanti del Pro Lissone, nel 2001.

Come allenatore, dopo l’espe-rienza con il Bienate Magnago(nel campionato di Promozionelombardo), ha allenato la giova-nili del Legnano e, dal 5 novem-bre 2007, la prima squadra lilla,in C1, collaborando con OresteDidonè. Nel maggio 2008 venneingaggiato dal Novara, in Primadivisione, ma a giugno 2009 la-sciò la squadra. Nel successivomese di novembre sostituì AldoDolcetti alla Spal, ma il 13 feb-braio 2011, complice la sconfitta

Poi ci sarà la trasferta a Rimini,quindi il ‘Moccagatta’ ospiterà ilVenezia: la rincorsa è a perdifia-to, sarà ostica soprattutto quan-do il caldo si farà sentire nei mu-scoli dei giocatori. Notaristefanonon ha fatto mistero di ricercaredelle precise novità sul piano tat-

tico riassunte, di fatto, nel modu-lo 3-5-2. Pur essendo un cambia-mento radicale, in passato diver-si elementi della rosa hanno avu-to esperienze con questo sistemadi gioco che potrebbe garantiremaggiore ampiezza e profonditàdella manovra.

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Corso Roma 85 15121 AlessandriaTel./Fax 0131 267842Registrazione al Tribunale di Alessandria n. 627 del 28 sett. 2009Proprietà Vento Largo di Cinzia AriattiCorso Roma 85 - 15121 Alessandria

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Nuovo Hurrà Grigi

contro la Paganese, venne esone-rato. Nella stagione 2011-’12 èsubentrato a Massimiliano Mad-daloni nel Carpi in Prima divisio-ne. Col suo arrivo il club emilia-no iniziò una rimonta che lo por-tò al 3º posto in classifica, che si-gnificò la qualificazione ai play-off. Giunti in finale, i biancorossivennero sconfitti per 1-3 dallaPro Vercelli (0-0 all’andata), chevenne così promossa in B. Il restoè storia recente.

Per Notaristefano si è trattatodunque di un ritorno ad Alessan-dria dopo la positiva esperienzada giocatore, 80 presenze e 5 goldal 1996 al ‘99: “Sono passati unpo’ di anni. Ringrazio la societàper avermi tenuto presente, an-che se è sempre antipatico sosti-tuire un collega che, tra l’altro,conosco e stimo perché ho anchegiocato ed allenato con lui. Pur-troppo il calcio è anche questo.Io ho molti amici e contatti adAlessandria dai quali ho anchericevuto messaggi del tipo ‘Ben-tornato a casa’. Ecco, ad Alessan-dria io mi sento proprio a casamia. Non avevo ancora visto gio-care i Grigi, anche se conoscevoalcuni giocatori come Bianchi oDegano. Comunque a me piac-ciono i giocatori che osano e,magari, sbagliano”. L’esordio diNotaristefano sulla panchinamandrogna è però coinciso conuna nuova sconfitta.

Sotto il diluvio, su un campo ailimiti della praticabilità illumina-to fin da subito dalla luce dei ri-flettori del Brianteo, il Monza haancora una volta mostrato diavere gambe, cuore e cervello. Legambe, nonostante le fatiche del-l’ultimo serrato periodo, hannocontinuato a mulinare nell’acqua

e nel fango fino all’ultimo istan-te; il cuore lo si è visto quando almomento del secondo gol lasquadra è corsa unita sotto lacurva alla ricerca del calore deitifosi; il cervello è stato mostratodalla condotta di gara aggressiva,ma non disordinata, spavalda manon distratta.

«A mio avviso il punteggio è bu-giardo. Scrivetelo pure, sono ‘in-cazzato’ perché la partita l’abbia-mo fatta noi, sul piano del giocosiamo stati superiori ai brianzoli,di cui non ricordo una sola azio-ne partita da dietro, una mano-vra ben strutturata. Solo palloniin avanti a cercare De Cenco oaperture su Gasbarroni, che puòcreare superiorità numerica», èstato il commento a caldo di No-taristefano.

La terza sconfitta consecutivatuttavia non ha demoralizzato iltecnico milanese, che si è dettoconvinto dell’esistenza ancora diqualche margine per entrare nel-le prime sei agguantando la rou-lette del playoff: «Incominciamoa dire che dipende prima di tuttoda noi. Dobbiamo giocare daAlessandria. Certo, dobbiamosbloccarci, perché questo ci aiute-rebbe moltissimo. Però, prima ditutto, conta l’atteggiamento. Pri-ma anche delle sfortune altrui, diquelli che ci stanno davanti, o an-che di una combinazione utile dirisultati».

Si tratta di inseguire un mixmagico, quello che entusiasme-rebbe la tifoseria grigia. Archivia-ta la pausa pasquale, si ricomin-cia oggi con la sfida contro unCasale in fortissima ed evidentedifficoltà, ma si sa, il derby èsempre una partita a sé, fuori daogni logica razionale.

Notaristefano alla sua prima panchina grigia a Monza

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HURRÀ GRIGI6 anno V n.6

GIANMARIA ZANIER

Parlando di questa bellissi-ma serata, mi fa piacere ri-cordare un aneddoto che

risale al giorno della presentazio-ne ufficiale del Presidente Lucadi Masi alla stampa e ai vari mez-zi di informazione. Proprio inquell’occasione, Mauro Risci-glione dell’Ufficio Stampa deigrigi mi aveva anticipato che, en-tro breve tempo, ci sarebbe statauna serata in onore di AndreaServili. Nemmeno il tempo diuscire dall’affollatissima salastampa all’interno dello stadio (eaver garantito all’amico Mauro ilmassimo riserbo), e anche ilgrande Luca Goretta del clubMateria Grigia mi disse più o me-no la stessa cosa (chiedendomi asua volta di non divulgare la noti-zia). Come ho avuto modo di ri-cordare nel prologo dell’articolouscito sul numero 4 di Hurrà Gri-gi, l’idea di fare un’intervista adAndrea c’era già da tanto tempo:poi, dopo il mancato trasferi-mento alla Pro Vercelli e la relati-va permanenza ad Alessandria, e,soprattutto, dopo la chiusura dellunghissimo silenzio stampa, hopotuto finalmente telefonargliper metterci d’accordo su quan-do incontrarci. Insomma, da unaparte c’era il grande piacere diincontrare finalmente il n° 1 gri-gio per fare una bella chiacchie-rata a 360°, ma dall’altra c’era ilpiccolo problema di non poteraffrontare l’argomento del recorddi presenze in termini troppoespliciti, per non rovinare la festache ci sarebbe stata e di cui erogià al corrente... Anche perché,proprio all’inizio della telefo-nata, dopo i saluti di rito, in-dovinate un po’ cosa mi disseAndrea ? Ma naturalmenteciò che speravo che passassealmeno ancora per un po’ insecondo piano: «Sai Giamma,mi fa piacere incontrarci...Anche perché domenicaeguaglierò il record di pre-senze fatto da una leggen-da come Nobili... per me èmolto importante!». Co-munque sia, l’intervista,come avrete letto tutti, èstata poi effettivamente

vero speciale, partendo dal-l’inaugurazione della sala a Pa-lazzo Monferrato il giorno dopola partita del Centenario contro ilRimini (in cui le foto di Andrea emio padre erano l’una accantoall’altra, dato lo ‘specialissimo’ruolo in comune), proseguendocon il nostro recente incontro acasa mia per fare l’intervista (incui, lo confesso, mi è venuto

spontaneo mostrare adAndrea l’unico filmato dicui dispongo, in cui si

vede mio padre per l’ul-tima volta tra i pali

della porta situataproprio davanti allagradinata Nord) earrivando fino allabellissima seratadel 20 marzo scor-

so. A questo punto, non mi restadunque che ribadire pubblica-mente ciò che ho scritto recente-mente e ripetuto personalmenteal nostro portiere grigio: sonodavvero molto contento, perchèServili non è solo un grande pro-fessionista che sa curare ognidettaglio e trovare ogni giorno lemotivazioni, gli stimoli e la catti-veria agonistica (la ‘tigna’, comeama definirla lui stesso), ma an-che una grande persona orgo-gliosa di quanto fatto in venti an-ni di attività, e, contemporanea-mente, anche dotata di uno sanospirito autocritico. Non a caso,dopo la gara contro il Savona,Andrea era molto rammaricato:quando ci siamo sentiti via smsquella domenica sera, ho cercatodi trovare le parole giuste per

Mercoledì 20 marzo 2013 ho vistopiangere per la prima volta mio papà.Detto così può sembrare banale emolto strano, ma è un uomo che nonsi emoziona facilmente ed è statauna reazione inaspettata. Si è com-mosso. Perché celebrare momentiindimenticabili, vissuti tutti insiemecome una grande famiglia. Beh, èfantastico. E alla domanda «Papàma piangi?» Non ci poteva che esse-re una tale risposta «Eh beh, come sipuò non farlo! Ma... lo stai facendoanche tu!!». Insomma: quanti ricordi!Momenti incancellabili, che sono an-cora accesi in noi, nonostante il gran-de soffoco delle prestazioni recenti.Probabilmente emozioni troppo in-tense per rivivere tutte assieme. Unaserata magnifica, con protagonistidel presente e del passato più o me-no recente. Una festa all’insegna del-la storia grigia. Proprio così, perchéAndrea è un tassello indispensabileper il grandissimo mosaico degli ulti-mi anni. Più che una bandiera, più cheun portiere, più che un semplice cal-ciatore, più di un uomo sportivo. An-drea Servili è Andrea Servili. Non cisono altre parole per descriverlo!Probabilmente una delle soddisfazio-ni più grandi per noi tifosi è quella divedere ‘l’innamorarsi’ dei giocatori aquesta maglia. È inutile ripetere cheè unica nel panorama calcistico, per-

ché lo abbiamo sentito già trop-pe volte e da troppe persone.È una frase fatta, una frasecomune, che si sente ognigiorno... Una frase a cuinon diamo neanche piùuna grande importanza,perché ne siamo al cor-rente. Ma bisognereb-be rifletterci di più. Nonci rendiamo conto delfatto che molti giocatori chehanno pestato e che pestanol’erba del Moccagatta con la casaccagrigia addosso, hanno intenzione dinon tornare più a casa e, di conse-guenza, dalle loro famiglie. Hannovoglia di restare qui. Spinti da non soquale forza interiore, spinti dalla bel-lezza a livello calcistico di questastorica piazza, spinti dalla voglia diun futuro fantastico in una cittàamata proprio solo da noi. E il nostroAndrea lo dice: «Mio figlio mi ha chie-sto di restare ad Alessandria persempre, anche sostituendo un me-stiere così affascinante come il mio...Di Vercelli? Non ne voleva nemmenosentir parlare». Io sono dell’idea chequesta sia una delle più grandi soddi-sfazioni: molte piazze ci invidiano perquesto! Indipendentemente dai cam-pionati, il nostro più grande trionfo èstato quello di aver comprato Andreae di essercelo tenuto stretto. A coro-

nare la fine di una favolosa serata incompagnia: la lotteria benefica, conbellissimi premi donati gentilmentedal nostro fantastico presidente. Au-

ANDREA SERVILI NUMERO UNO La festa organizzata da Materia Grigia

Io l’ho vissuta così...Come una grande famiglia

gurandoci un GRANDISSIMO ‘Inbocca al lupo per questo derby’ vi di-co: «E SERVILI CE L’ABBIAMONOI!». [Beatrice Bruno]

pubblicata e, posso dirlo con or-goglio, è stata molto gratificantee piacevole, sia per il sottoscrittosia per Andrea. Del resto, la no-stra amicizia ha una genesi dav-

sdrammatizzare la situazione,consigliandoli di non ripensaretroppo alla gara appena giocata,ma a tutto ciò che era accadutodi buono prima di allora e a tuttoquello che sarebbe potuto esserciin seguito. E infatti, passatal’amarezza del momento e supe-rati i postumi di una lombalgia edi una recente influenza, Andreaè prontissimo a tornare a difen-dere la porta grigia più carico e‘tignoso’ che mai. C’è da scom-merci che continuerà a farlo an-cora per molto tempo: a maggiorragione dopo questa serata, incui tutti (ma proprio tutti) i tifosigrigi e addetti ai lavori presentihanno voluto ribadire con orgo-glio e a gran voce il privilegio dipoter beneficiare ormai ‘in esclu-siva’ delle parate del n° 1 grigio!

di Stef

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Page 7: Alessandria-Casale

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Situato a pochi passi dal centro storico della città, l’orsetto goloso fa della convivenza tra antico e moderno la sua caratteristica distintiva. I piat-ti della cucina tradizionale coesistono infatti con la continua ricerca di nuovi sapori da inserire nel solco della tradizione, mantenendone la natu-ra, ma svecchiandone l’identità. Potrete dunque gustare le ricette che caratterizzano, la nostra Italia e in particolare le specialità della nostra re-gione. Il nostro locale, farà delle usanze, il vostro più appetitoso e invitante desiderio. Inoltre l’Orsetto Goloso offre anche la possibilità di orga-nizzare eventi di ogni genere e serate a tema. Non privatevi di una serata, all’insegna del buon gusto e della tranquillità (culinaria e non).

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GIANMARIA ZANIER

La vita è fatta di tante gior-nate anonime in cui, comein una recita imparata qua-

si a memoria, si ripetono gli stes-si gesti e si dicono sempre lestesse frasi, magari soltanto ab-bozzate, quasi per inevitabileroutine: tanto, oramai, si conosceperfettamente l’effetto che han-no o, che, eventualmente, po-trebbero avere. Il bello è che, al-meno ogni tanto, può anche su-cedere l’esatto contrario: e anchese sono passati ormai 30 anni, gliesempi che sto per citare, comesi suol dire, calzano sicuramente‘a pennello’. Domenica 27 marzo1983: causa una precedente co-piosissima nevicata (pressochéidentica a quelle che ci sono sta-te nel recente inverno), al Moc-cagatta si gioca il recupero di unagara abbastanza ininfluente ai fi-ni della classifica, ma sempre ric-ca di grande fascino: Alessan-dria-Spezia. Ma al di là della fred-da cronaca, è bello ricordare co-me quel giorno si disputò, comeun perfetto gioco di scatole cine-si, una vera e propria ‘partita nel-la partita’. Ma andiamo con ordi-ne: rileggendo gli articoli del-l’epoca sui giornali locali, condue firme di eccezione (rispetti-vamente ‘Il Gattopardo’ - aliasGiuseppe Zerbino - su Gisette el’attuale Direttore del Piccolo,Roberto Girardengo, allora cro-nista sportivo proprio sul trisetti-manale alessandrino), la storiaracconta di una gara giocata ab-bastanza ‘a senso unico’ dai grigi,con un vero e proprio duello a di-stanza tra Capitan Scarrone e ilportiere dello Spezia... AdrianoZanier. Eh, sì: quel giorno, perme fu una cosa abbastanza sur-reale assistere a quella gara, dopoi trascorsi di mio padre in magliagrigia e la conquista della SerieC/1 avvenuta solo due anni pri-ma. Ma sentiamo il ricordo diPierpaolo Scarrone, che insiemea Gigi Manueli, è stato uno deicentrocampisti grigi più forti edeleganti degli ultimi 40 anni: «Mela ricordo molto bene quella par-tita. Non ce l’avevo con tuo padre(Ride, N.d.A.), ma quel giorno lepunte (Paci e Spinella, N.d.A)non riuscirono a segnare e quin-di, oltre a fare molti assist per gliattaccanti, cercai forse più del so-lito la via del gol con tiri da fuoriarea. Ormai possiamo dirlo, vistoche è passato un po’ di tempo...Eravamo d’accordo: io tiravospesso in porta, così lui facevabella figura (Ridiamo tutti e due

cui ho finalmente potuto vestirela maglia grigia della mia città, cifu l’occasione di andare a giocarea pochi chilometri da casa, sep-pur in interregionale. Anche per-ché a Casale era stato allestitodavvero uno squadrone: infattiiniziammo il campionato primi elo conludemmo ancora in testaalla classifica. C’erano giocatoricome Melchiori, Luxoro... genteche poi ha giocato a livelli più al-ti. A Casale sono rimasto due an-ni e anche di quell’esperienza houn buon ricordo». Storie di calcio,

che vanno al di là della carriera,ma che sono state ricche di valoriumani: «Allora esistevano (sospi-ra Pierpaolo, N.d.A), oggi forse unpo’ meno...» Corsi e ricorsi storici.Non a caso, ora, alla guida del-l’Alessandria, è da poco tornatol’ex centrocampista grigio EgidioNotaristefano, che Scarrone, do-tato di una tecnica sopraffina, ri-corda così: «Me lo ricordo moltobene, soprattutto ai tempi del Co-mo: un ‘Signor giocatore’, moltotecnico e con una grande intelli-genza a livello tattico. E avrebbe

potuto fare ancora molto di più,se non avesse avuto qualche sfor-tunato infortunio...» Una serie dicuriosissimi incroci, dunque, atestimoniare come il calcio, al-meno ogni tanto, riesca ad essereuna vera e propria metafora dellavita. Tornando infatti a quel 27marzo di 30 anni fa, non possofare a meno di ricordare anchel’alternanza di entusiasmo e de-lusione vissuta dai tanti tifosi diJuve e Toro presenti sugli spaltidel Moccagatta. Quel giorno, in-fatti, al vecchio stadio Comunale

di Torino, si consumòuna delle rimonte più fa-mose della storia del cal-cio italiano: il Torino, insvantaggio di 2-0 (con igol segnati da Paolo Rossie Platini), riuscì in solicinque minuti a ribaltareil risultato, grazie alle retisiglate da Beppe Dossena,Bonesso e Fortunato Tor-risi. Per dirla proprio conle parole dell’ex n° 7 gra-nata rilasciate recente-mente a ‘Sportal’, «ricor-dando quella gara, le emo-zioni riaffiorano, come sestessi rivivendo ora quei

momenti». Anche se il commentopiù originale e divertente restaquello fatto da un tifoso granatapresente allora sugli spalti delMocca, quando alla fine dellapartita, sfottendo i suoi amici ju-ventini, disse: «E adesso tutti acasa a vedere 90° Minuto: non vo-glio perderemi per nulla al mon-do il servizio che farà Beppe Bar-letti (giornalista di chiara fede ju-ventina, N.d.A.) sulla partita,quando commenterà con le lacri-me agli occhi i tre gol segnati dalToro uno dopo l’altro!».

INTERVISTA Il grande centrocampista ricorda quel pazzesco 27 marzo del 1983

Pier Paolo Scarrone e i trent’annidi una domenica davvero bestiale

di gusto, N.d.A.). Scherzi a parte,evidentemente quel giorno erava-mo tutti e due particolarmenteispirati...» Parole sante, Pierpao-lo; anche se, curiosamente, allafine i grigi vinsero per 1-0 solograzie ad un’autorete. Ma ora lastretta attualità incombe: mi cor-re dunque l’obbligo di chiedereall’ex n° 10 grigio cosa per lui ab-biano rappresentato non solo lepartite giocate contro il Casale,ma anche con la maglia nerostel-lata. «Dopo il mio ritorno ad Ales-sandria, e tre bellissimi anni in

Pier Paolo Scarrone

Giuseppe Zerbino Roberto Girardengo

Page 9: Alessandria-Casale

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Page 10: Alessandria-Casale

HURRÀ GRIGI10 anno V n.6HURRÀ GRIGI

Ibambini ci guardano. Non èsolo il titolo di un appassio-nante e commovente film di-

retto da Vittorio De Sica esatta-mente 70 fa, ma anche quelloche, probabilmente, devono averpensato l’Addetto Stampa GigiPoggio, il Responsabile del Setto-re Giovanile Fabio Artico, il Di-rettore commerciale Luca Borio,il Dirigente Federico Vaio, il Re-sponsabile dell’Ufficio educazio-ne fisica Gianni Guazzotti, il Di-rettore Sportivo MassimilianoMenegatti e i due giovani aggre-gati alla prima squadra, Bongio-vanni e Robotti, quando giovedì21 marzo, nello scenario dellapalestra dell’Istituto comprensi-vo ‘Bovio’, è stata inaugurata lanuova iniziativa ‘GiocAlMocca’fortemente voluta dell’Alessan-dria Calcio. Già, perché di frontea loro non c’era la consueta pla-tea gremita di tifosi grigi o, co-munque, di appassionati di cal-cio magari un po’ attempati e no-stalgici: questa volta, il pubblicod’eccezione era invece compostodagli alunni dell’istituto situato apoche centinaia di metri dal glo-rioso Stadio Moccagatta. Non acaso, perché, come ha giusta-mente ricordato Luca Borio, en-tro breve tempo tanti bambini eragazzini delle scuole di Alessan-dria «saranno nostri graditissimiospiti», potranno «cambiarsi ne-gli spogliatoi della prima squa-dra» e scendere sul terreno digioco per «disputare alcuni tor-nei». Del resto, tornando alle sug-gestioni cinematografiche di po-co fa, quante volte nel magicomondo della celluloide sono sta-te illustrate indimenticabili storieincentrate sull’universo dei bam-bini e strettamente correlate allaloro scuola e alle varie attivitàsportive? Basterebbe infatti pen-sare a celeberrime pellicole come‘I quattrocento colpi’ e ‘Gli anniin tasca’ di François Truffaut,‘Zero in condotta’ di Jean Vigo, e‘Un ragazzo di Calabria’ e, in sen-so lato, ‘Le avventure di Pinoc-chio’ di Luigi Comencini. A benvedere (e fatte sempre le dovuteproporzioni), in fondo le cosenon sono poi cambiate così mol-to, rispetto al periodo in furono

girati quei film: magari sarà statograzie anche allo ‘zampino’ deigenitori, o addirittura dei nonni,ma - diciamo la verità ! - quantoè stato bello vedere come tantefelpine degli inossidabili Snoopy,Charlie Brown e Uomo Ragno,giustamente mescolate alle ma-glie di Juve, Milan, Inter, e, ovvia-mente, dei grigi (compresa quelladel Centenario) abbiano avuto lameglio, almeno per qualche ora,sugli ormai imprescindibili tele-fonini, computer, portatili, Ta-blet, iPad, iPhone... e chi più neha più ne metta! Magari questasensazione sarà stata condivisaanche da Gigi Poggio, perfetta-mente a suo agio nelle vesti delmaestro accondiscendente ma altempo stesso capace di chiederee ottenere la disciplina dalla gio-vane platea, dal bomber ad hono-rem Artico (in grande forma, contanto di felpa rossa su cui risalta-va in verticale una grande bici-cletta), dalla Dirigenza degna-mente rappresentata da Luca Bo-rio e Federico Vaio, e da tutti glialtri ospiti: soprattutto quando,dopo aver raccontato le novitàdel progetto, è arrivato il mo-mento di rispondere a turno alledomande più disparate dei bam-bini («E’ vero che un calciatore di-venta in fretta più grande e si for-ma prima il carattere?», «Si di-venta giocatori più per passione oper i soldi ?», «Se uno diventa uncalciatore famoso conosce più ra-gazze?», «Ma in campo litigate tradi voi?»). Immancabile, ovvia-mente, l’ovazione finale, quandogli alunni hanno saputo cheavrebbero ricevuto bigliettiomaggio per le prossime partitedei grigi in casa e gli immancabili

autografi. Insomma, è stata an-che l’occasione, per chi ha ormaiqualche anno in più, di ripensarea certi momenti della propria in-fanzia o adolescenza, e di poterdare ai bambini/ragazzini di oggiqualche piccolo consiglio (senzaaver la pretesa di «insegnare», co-me ha suggerito l’indimenticabi-le Giorgio Gaber nella sua ultimacanzone, trasmessa dalle radiosubito dopo la sua scomparsa av-venuta dieci anni fa). Del resto,ne avevamo parlato recentemen-te anche con Umberto Cattaneo,figlio del leggendario Renato: «Aitanti bambini o ragazzini che cal-cano ogni fine settimana i campidi periferia per i vari campionatidelle squadre giovanili, direi diavere tanta umiltà e forza di vo-lontà di continuare, e di non per-dere mai la voglia di imparare,ascoltando i consigli dell’allena-tore, dell dirigente, eccetera. Nonperdete mai la passione, perchè,se ci credete fino in fondo, la vo-stra occasione arriverà!» E ai lorogenitori? «A loro, direi invece dilasciare crescere in pace questi be-nedetti ragazzi, senza opprimerlicon discorsi troppo legati al mon-do dei sogni. E’ giusto che un ge-nitore sia sempre al corrente dicome un figlio si comporta ascuola o su un campo di calcio,ma non si deve mai esagerare conle aspettative! Lasciamo un po’più tranquilli questi ragazzi...»Per evitare magari di ripetere ilpur commovente e indimentica-bile finale dei già citati «Quattro-cento colpi», quando il ragazzinoAntoine Doinel perfettamenteinterpretato da Jean-Pierre Lé-aud, per sfuggire ad un rettango-lo di gioco (che doveva essere unpuro divertimento, ma che, peruna serie di circostanze, era or-mai diventato il simbolo di unacondizione di oppressione e soli-tudine) decide di scappare, cor-rendo disperatamente in unadelle più belle carrellate dellastoria del cinema, per arrivare in-fine sulle rive del mare, bagnarsi ipiedi, tornare sui suoi passi, evoltarsi, rivolgendo il suo sguar-do innocente di fronte alla tele-camera, quasi a interrogare ide-almente tutti gli spettatori...

SCUOLA Un’iniziativa fortemente voluta dall’alessandria Calcio

GiocAlMocca Riportiamoallo stadio i giovani tifosi

È stato un weekend di grandi soddisfazioni per le squadre del settore gio-vanile. Ben tre trionfi nei sei impegni che erano in programma nelle festivitàpasquali. A dir la verità cinque, perché il ‘Memorial Ramponelli’ a Solero, nelquale erano impegnati gli Esordienti 2002 di Roberto De Bianchi, è stato in-terrotto per il maltempo nella giornata di sabato con i giovani grigi comun-que già in semifinale. A trionfare sono stati dapprima gli Esordienti 2001 a11 giocatori che, a Salice Terme (Pv) nel 3° Memorial ‘Cartolini Graziano’,hanno sbaragliato il lotto delle concorrenti, squadre composte da soli natinel 2000. E questo dà ancora maggiore risalto al successo. A seguire, sem-pre nella stessa manifestazione, successo per il secondo anno consecutivodegli Allievi dell’Alessandria: questa volta gli Allievi Regionali ‘97 fascia B diMauro Guaraldo, in una combattuta finale, hanno battuto ai rigori i pari etàdella Pro Vercelli, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sull’1-1. Sevincere è difficile, ripetersi lo è ancora di più. Infine nel ‘18° Memorial Stefa-no Boetti’ svoltosi a Cairo Montenotte (Sv), grande successo dei Giovanissi-mi Regionali ‘99 fascia B di Paolo Robotti, che hano vinto questo prestigiosotorneo rimanendo imbattuti senza subire una rete. Una cavalcata trionfalealla quale hanno partecipato anche i tre prestiti presi appositamente perquesti tre giorni di gare: M’Hamsi Oussama e Guerci Nicolò dell’EuropaBevingros Eleven e Stefano Conza dell’Aurora Calcio Alessandria.

Questo articolo, scritto tra il 29 e il 30 marzo,

è dedicato a ‘Vincenzina’,a ‘Giovanni il telegrafista’

e a tutte le nostre care,vecchie ‘scarpre da tennis’

Vengo anch’io...CIAO ENZO

Jean-Pierre Léaud

BERRETTI Castellazzo-Alessan-dria 1-3 (Poli, Ivaldi, Picone)ALLIEVI REG. ‘97 FASCIA B Fos-sano-Alessandria 1-4 (2 Arione,Chiarlo, Limone) recupero di cam-pionato. 3° Memorial ‘Cartolini G.’ -Salice Terme (Pv) Voghera-Ales-sandria 0-1 (Giudice). 3° Memorial‘Cartolini G.’ - Salice Terme (Pv)Alessandria-Pavia 1-0 (Casone). 3°Memorial ‘Cartolini G’ - Salice Ter-me (Pv) Alessandria-Pro Vercelli 1-1 (Chiarlo) 9-8 d.c.r. GIOVANISSIMI NAZIONALI ‘98‘4° Memorial Stefano Gusella’ -Venaria Reale (To) Team Ticino-Alessandria 1-2 (Gonella, Spriano);Lazio-Alessandria 2-0; Alessandria-Chieri 1-2 (Gatti); Aik Stoccolma-Alessandria 5-0; Bra-Alessandria 0-1 (Carlomagno); Alessandria-Chieri2-1 (Carlomagno e Cocchi); Brom-ma Stoccolma-Alessandria 1-0.GIOVANISSIMI REG. ‘99 FA-SCIA B ‘18° Memorial Stefano Bo-etti’ - Cairo M. (Sv) Alessandria-Go-liardica Polis 0-0; Bragno-Alessan-dria 0-3 (2 Guerci, aut.); Alessan-dria-Arenzano 1-0 (Capece); Ales-sandria-Loanesi 4-0 (2 Tulosai,Guerci, Capece); Alessandria-Pisci-nese Riva 4-0 (Ossama, Sbirziola,Cirio, Capece). ‘18° Memorial Ste-

fano Boetti’ - Cairo M. (Sv) Alessan-dria-Albissola 1-0 (Sala).GIOVANISSIMI REG. 2000 FA-SCIA B 7° Coppa Primavera - Tori-no Alessandria-J Stars 1-1 (Mecja);Pro Vercelli-Alessandria 1-1 (DeBonis); Salus-Alessandria 0-1 (Ca-tale); Alessandria-Lascaris 1-1(Mecja) 3-4 dopo d.c.r.; Alessandria-Lucento 1-1 (Massa M.) 6-5 d.c.r.ESORDIENTI 2001 a 11 giocatori3° Memorial ‘Cartolini Graziano’ -Salice Terme (Pv) Voghera-Ales-sandria 0-2 (Gerace e Tuoro); Ales-sandria-TortonaVillalvernia 3-0 (Ge-race, Gerace e Panariello); Alessan-dria-Novese 2-2 (Borzacchiello ePanariello) 5-3 d.c.r.ESORDIENTI 2002 a 9 giocatoriCarrosio-Alessandria 4-4 (Sechi,Panizza, Filip, Barbieri) recupero dicampionato. ‘Memorial Ramponel-li’ - Solero (Al) Carrosio-Alessan-dria 1-1 (Barbieri); Alessandria-Fe-lizzanolimpia 2-0 (Filip e Cavanna). PULCINI 2003 a 7 giocatori Ca-nelli-Alessandria 0-14 (4 Viscomi, 2Torrielli, Demartini e Randazzo, 1Cavigiola, Raica, Trinceri e Mendo-lia).PULCINI 2004 a 6 giocatori Bo-schese-Alessandria 6-4 (Palmiere,Simonelli, Trinceri e Pizzocco)

Weekend di soddisfazioniper il settore giovanile

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HURRÀ GRIGI 115 apr. 2013

Lo confessiamo: ci abbiamopreso gusto. Dopo la recen-te intervista fatta a Fausto

Mamberti, la ‘voce ufficiale’ delleradiocronache trasmesse da Ra-dio Alex, c’è stata subito la possi-bilità di incontrare altri dueesponenti di spicco del giornali-smo alessandrino: Matteo Serrae Simone Lazzarone. È sempremolto stimolante lo scambio diesperienze che avviene nel mo-mento in cui si può approfondirela storia professionale di amici ecolleghi...

Innanzitutto mi piacerebbesapere da quanto è attivo il sitodi Tuono News: ce ne parli tuMatteo, dato che sei il Direttoreresponsabile?

Matteo: «La data precisa è il 23febbraio 2010...»

Quali sono le prerogative fon-damentali di questo servizioweb?

Matteo: «Io prima di iniziarecon Tuono News lavoravo conFranco Benzi ad Agenfax dove,per puro divertimento, mi ero re-cato poco dopo aver aperto il sitoTifoAlessandria: è in quel contestoche ho iniziato a seguire le partitedei grigi. Del resto, il mio sognoera proprio quello di avere un sitoo lavorare in radio. Ad Agenfaxsono stato cinque anni, occupan-domi successivamente anche dellato tecnico del sito e diventandoinfine vicedirettore. Nel momentoin cui Benzi si è ammalato, nonmi sono occupato più solo del di-scorso sportivo ma anche di quel-lo relativo alle varie conferenzestampa - politica, cronaca, ecc. -.Nel momento in cui Benzi pur-troppo è mancato, non essendostato possibile prendere diretta-mente in gestione il giornale, c’èstato il trasferimento di tutta laredazione a Tuono News. Abbia-mo cominciato questa nuova av-ventura completamente da zero epiano piano siamo venuti fuori:la cosa bella è la passione, l’ami-cizia che legga tutti noi all’inter-no della redazione e il fatto che cipiace ciò che stiamo seguendo.Con il tempo sono arrivati nuovicollaboratori, ad esempio Federi-co Lazzarin, che si occupa delleriprese, oppure il tipo che sta quadi fianco... (Sorride)»

Simone: (Ridendo a denti stret-ti) «In che senso, scusa?»

M: (Non raccogliendo la do-manda provocatoria) «No, nien-te...» (Risate generali; Matteo sirivolge più confidenzialmente aSimone) «A proposito, ti ricordiche io e te ci siamo conosciuti nondi persona ma tramite web?»

S : (Quasi indifferente, per«vendicarsi» della battuta prece-dente di Matteo) «Mah, mi sem-bra di ricordare... (Torna più se-rio) Sì, in effetti ti avevo scrittouna mail su TifoAlessandria...»

M: «...In sostanza, la passioneper i grigi e la comunanza di in-tenti ha fatto sì che le nostre stra-de si incrociassero. Un’altra carat-teristica importante di TuonoNews è quella di offrire un servi-zio web completamente libero: in-fatti tutti i commenti (che di soli-to sono la base portante del sito)sono completamente privi di mo-derazione. Allo stesso modo, a li-vello di ideologia politica, chiun-que ci scriva, nel momento in cuisi firma, ha la piena possibilità diinserire un articolo».

C’è una differenza di approc-cio tra ciò che fate in questo

rivato allo stadio hai parcheg-giato rigando una portiera dellamacchina e al ritorno ti sei ‘sci-roppato’ quattro ore di coda daAlbenga a Voltri... A parte tuttoquesto, è stata una bella giorna-ta, vero? (Risate generali)

M: «Sì, è proprio quella! Ti dicosolo che fuori dallo stadio primadi ripartire, ho incrociato anchedue personaggi piuttosto inquie-tanti che mi hanno scambiato perun poliziotto e che a Spotorno hotrovato pure la nebbia...»

Simone, anche la tua è primatrasferta è stata così traumatica?

S: «No, per fortuna... Da radio-cronista la prima trasferta fatta èstata insieme a Matteo a Porto-maggiore, quest’anno. Se invececonsideriamo anche la mia pre-senza da giornalista in sala-stampa, dobbiamo risalire all’an-no di Mister Sarri. In questo sen-so, la prima volta in assoluto èstata a Pagani: dato che c’era lastoria del vulcano che aveva bloc-cato i voli aerei, il viaggio fu fattoin macchina, insieme a MimmaCalligaris, alternandoci alla gui-da. La gara, tra l’altro, fu giocatasotto una pioggia incessante...»

Un piccolo passo indietro:quand’è che hai messo piede perla prima volta allo Stadio Moc-cagatta da semplice tifoso?

M: «Alessandria-Cremapergo 1-1, 1999, la prima stagione conMaselli. Fino a quel momento,sinceramente, non ero stato ungrande appassionato di calcio...Poi, dopo aver iniziato la raccoltadelle figurine, mi è venuta la cu-riosità di andare a vedere comefosse lo stadio di Alessandria. In-fatti, la prima vera volta che sonoentrato al Moccagatta è stata perandare a vedere la NazionaleCantanti. La cosa fondamentale èche al Mocca mi sono subito sen-tito a casa mia ! Poi, ho comincia-to ad andare con mio papà in tri-buna a vedere i grigi e da lì in poinon ho più smesso...»

S: «Alessandria-Imperia 1-0,1985, gol di Camolese sotto la tra-versa: un classico esempio di ‘gol-non gol’... Il calcio di Serie A, però,mi interessava già da qualche an-no: essendo juventino e avendouna grande passione per Zico, houn ricordo stupendo di un incon-tro tra Juventus e Udinese, visto dipersona nella prima metà degli

anni ‘80 al vecchio Comunale diTorino».

Qual sono stati i giocatori cheti sono rimasti più nel cuore?

M: «Non sono un tifoso che disolito viene impressionato dalsingolo giocatore... Tuttavia, ci so-no tre o quattro nomi che mi re-stano ‘cuciti sulla pelle’: direi Pu-cino e Bonomi come esterni, il‘motore inesauribile’ Camillucci acentrocampo e Scappini in attac-co. C’è però un’azione che mi è ri-masta impressa per la sua bellez-za corale: lo scambio tra JohnJohn Motta e Rosso, con la rove-sciata di quest’ultimo che valse ilprimo gol in Alessandria-Como3-1. E poi, vorri citare anche i gio-catori più simpatici: Stefano Pro-cida e Matteo Pasino...»

S: «...È vero! Una volta, mentretornavamo dalla trasferta di Bor-go a Buggiano, Pasino voleva per-fino prestarmi l’iPad visto che ilmio portatile continuava a spe-gnersi... Per quanto mi riguarda,mi piace sempre ricordare CiccioMarescalco (aveva dentro qual-cosa che lo rendeva diverso datutti gli altri!) e, nel recente passa-to, ovviamente il Bomber Artico eDaniele Croce, con i suoi drib-bling sulla fascia».

In questo contesto, qual è lagara che ricordi con più piacere?

M: «Ce ne sono almeno tre: lavittoria per 3-2 con la Rivarolesein Serie D nel 2008, la partita deiplay-off di C/2 vinta contro l’Ol-bia grazie ad un gran gol di Bria-no e, nonostante lo ‘sfortunato’esito finale, il ritorno con la Saler-nitana nei play-off... Non avevomai visto il Moccagatta così pienoe così caloroso nei confronti deigiocatori grigi!»

S: «A me piace ricordare anchel’andata della gara contro la Sa-lernitana, con il pareggio ottenu-to in 9 contro 11 e uno stadio in-tero che sosteneva a gran voce lapropria squadra... E poi, vorreianche citare un Pergocrema-Ales-sandria dell’anno di Sarri, in cuiero fotografo a bordo campo: lasquadra locale era in vantaggio eio, non essendoci raccattapalle,ho continuato a restituire la pallaal portiere lombardo con una ve-locità incredibile, facendo lette-ralmente infuriare sia l’estremodifensore, sia il pubblico alle miespalle... Ti lascio immaginare

l’adrenalina con cui ho vissutoquella partita, anche perchè allafine il mio impegno fu premiato: igrigi pareggiarono proprio al no-vantesimo»

C’è invece una gara alla qualenon avresti mai voluto assistere?

M : «Beh, quando ripenso aquell’Alessandria-Sangiovannese0-3... E poi, anche la sconfitta aSorrento per 4-3 nell’anno di Sar-ri e quella con la Sambonifacesedell’anno scorso...»

S: «Direi lo spareggio del 1985contro il Prato: nonostante il gior-no dopo avessi l’esame di terzamedia, ho rotto le scatole a miopadre a tal punto che alla fine miportò a Modena... Peccato... vistaanche la vittoria in campionatocontro il Prato, eravamo tutticonvinti della Promozione inC/1!»

Capitolo trasferte. Alcune leabbiamo già citate: ci raccontiqualche altro aneddoto ?

M: «Ricordo con gran diverti-mento una trasferta fatta a Rivo-li, in cui fu allestita una tavolastrapiena di panini proprio dietrola tribuna stampa... Sarà statoanche per il clima ‘informale’ diquella giornata, ma, ad un certopunto, senza volere andò in ondaanche una mia esclamazionepiuttosto colorita, in seguito adun risultato comunicato dallostudio...»

S: «A parte quella di Pagani, dicui abbiamo poco fa, mi piace ri-cordare quella a Reggio Calabria,valida per la Tim Cup, che si gio-cò a Ferragosto: io e Matteo ab-biamo fatto il viaggio insieme al-la squadra... Sicuramente è statoil 15 agosto più strano e diverten-te della mia vita!»

Per concludere, due domandea bruciapelo: innanzitutto, vole-vo sapere un pregio e un difettodel collega e amico con il qualestai condividendo questa inter-vista...

M: «Mah, sai... Innanzitutto Si-mone è astemio... (Le risate gene-rali della redazione lasciano in-tuire subito il tono ironico diquesta informazione, N.d.A.)

S: «Sì, ma specifichiamo... nontocco mai nemmeno un goccio diacqua prima di una partita!»

M: «Parlando invece seriamen-te, il pregio di Simone è che, seuna cosa gli piace, da’ il cuore intutto quello che fa senza preten-dere nulla in cambio, se non unacosa che si chiama fiducia. Inquel caso anche un semplice ‘gra-zie’ gratifica lui e chi gli ha datoun determinato incarico».

S: «Io ringrazio Matteo per que-ste belle parole... anche se è un ve-ro peccato che lui non faccia il ti-fo per la squadra di Volley del Cu-neo!»

Ok, ragazzi. Vi ringrazio dellavostra cortesia e vi auguro buonlavoro...

(Si alza un coro pressoché una-nime, N.d.A.) «Ma avevi detto‘ancora due domande’...»

Fino a poco tempo fa, avrei vo-luto concludere questa intervi-sta chiedendovi un pronosticosull’eventuale possibilità dei gri-gi di ritornare in Serie C/1...

Matteo: «Ah, ho capito: allora,direi che per il momento... ci ve-diamo in settimana per la con-sueta partita di calcetto: solitoposto, solita ora!»

Stavolta è davvero tutto: buonlavoro sul sito di Tuono News esulle frequenze di Radio Alex!

contesto e tutto ciò che inveceriguarda il vostro operato a Ra-dio Alex?

M: «Noi abbiamo questa colla-borazione con Radio Alex da piùdi un anno. Editorialmente par-lando le due realtà sono identi-che: anche in questo caso c’è lastessa libertà di espressione di cuiparlavamo prima. Per quanto miriguarda, io lavoro ai notiziari‘normali’ (di quelli sportivi se neoccupa Fausto Mamberti), co-conduco la trasmissione del lune-dì sull’Alessandria calcio e condu-co con Simone ‘Zona mista’, che sioccupa di tutti gli altri sport...».

S: «Ma fa piacere ricordare inparticolare l’ultimo contesto cita-to, dato che per noi rappresentaun bagaglio di cultura sportivadavvero notevole. Abbiamo sco-perto delle realtà a volte inaspet-tate: ad esempio, pochi sanno chead Alessandria esiste anche un’as-sociazione di Vela.. Personalmen-te, poi, ho una passione incredibi-le per la pallavolo, in modo speci-fico per il Cuneo: pensa che è nataquasi per caso, quando alcuni an-ni fa ho avuto un biglietto in piùper Cuneo-Milano... Da quel mo-mento, ho iniziato a seguire lasquadra un po’ ovunque, sia inItalia (Treviso, Modena, Siena, Fi-renze, Roma...), sia all’estero, vistoche sono andato anche a Parigi».

M: «La cosa bella di ‘Zona mi-sta’ è anche l’umanità che carat-terizza le persone che praticanoquesti tipi di sport: chi viene atrovarci in trasmissione ha sem-pre una gran voglia di coinvolger-ci, per spiegarci cosa rappresentaper loro una determinata passio-ne, quali sono i sacrifici, le diffi-coltà, ecc.»

A questo punto, possiamo ini-ziare in maniera vera e proprial’’intervista doppia’ con unaclassica domanda di ‘rito’: quan-do hai iniziato a svolgere l’attivi-tà di giornalista e radiocronistasportivo?

Matteo : «È stato il 4 Marzo2007: Imperia-Alessandria 0-1:gol di Della Morte».

Ah, sì... la famosa trasferta incui sei partito un’ora e mezza inanticipo, ma hai sbagliato duevolte l’uscita dell’autostrada ehai chiesto indicazioni ai Cara-binieri sulla ‘doppia riga’ in mez-zo alla strada. Non contento, ar-

NOI ABBIAMO I GRIGI NEL CUORE di Gianmaria Zanier

TUONONEWS.IT Informazione, passione, amicizia e buonumore

Simone Lazzarone Matteo Serra

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anno V n.6

Ormai intervistarlo inquesto periodo dell’an-no è diventata una sim-

patica e piacevole consuetudi-ne: d’altra parte, quando si na-sce il Primo aprile, penso chesi debba essere per forza abi-tuati ad affrontare gli scherzi ele sorprese che il destino riserva,nel bene e nel male. Forse è an-che per questo motivo che Vin-cenzo, pur non rinnegando maiun passato da centrocampista (equindi da costruttore di gioco),con il tempo si è assestato sem-pre di più nel cuore della difesagrigia, pur avendo condiviso inquesti sei anni il ruolo di centralecon almeno una decina di gioca-tori diversi. Non a caso, a partequalche raro spostamento sullafascia destra (la recente partita incasa contro il Savona, una più re-mota vittoria per 1-0 ottenuta adIvrea nel 2008, un match disputa-to in casa contro il Montichiari euna gara di Coppa Italia contro laCarrarese), è proprio da quellaposizione nevralgica che ha sem-pre combattuto fino alla fineogni battaglia. E soprattutto, co-me si suol dire, ‘ci ha sempremesso la faccia’ e, addirittura, ‘latesta’, come ben testimoniano ivari punti di sutura rimediati aTortona e ad Alghero nel 2008, incasa contro il Rivoli, a Crema nel-l’anno di Mister Sarri e lo scorsoautunno a Casale: il Capitano c’èe c’è sempre stato, non solo neimomenti più esaltanti (ovvia-mente), ma anche quando le co-se non sono andate nel modosperato, sia dentro sia fuori dalcampo. Per questo, mi fa partico-larmente piacere ricordare comei pròdromi di questa intervistasiano nati alla fine della bellissi-

ma serata per il record di AndreaServili, avvenuta però soltantotre giorni dopo la difficilissimagiornata della gara disputata incasa con la Giacomense. E infatti,quando ho salutato il n° 5 grigio,è subito scattato in lui l’istintodell’implacabile marcatore, purconcedendomi una piccola ‘zo-na’ di libertà: «Questa volta, vo-glio proprio vedere cosa riesci adinventarti... Comunque ti do co-me sempre carta bianca...», mi hainfatti detto il buon Camma, conil suo inconfondibile tono di vo-ce baritonale e stentoreo, e unsorriso assolutamente sincero.Bravissimo Vincenzo, non erasemplice scherzarci su in quelmomento: lo sanno anche tutti itifosi grigi che troppe volte, nellastoria recente, si sono sentiti un

po’ come dei trapezisti semprealla ricerca di un faticoso equili-brio. Proviamo allora a ripartiretutti insieme, dopo l’ennesimoperiodo difficile. Sdrammatiz-zando e utilizzando magari an-che un po’ di fantasia: tanto que-st’ultima, anche in tempi di crisi,non si compra un tot al chilo alsupermercato. Proviamoci dav-vero: Camma, con il consueto ri-gore e la proverbiale essenzialità(un po’ come lo stile dell’illustreconterraneo Montale), non sistancherà mai di difendere e ri-lanciare l’azione di gioco, men-tre, da parte mia (un po’ come hafatto in maniera eccellente DaniDegano per buona parte dellastagione), cercherò di «rientrarea centrocampo» per «dare liberosfogo alle giocate»...

Innanzitutto, tanto per cam-biare, direi di partire con un‘must’: pur con qualche giornodi ritardo, anche la redazione diHurrà Grigi e tutti i tifosi che cileggono e ci seguono su Facebo-ok, ti rivolgono tanti auguri peril tuo 30esimo compleanno chesi è festeggiato lo scorso 1° Apri-le!

«Ti ringrazio, fa sempre moltopiacere! Così come l’affetto mani-festato in questi giorni dai tifosigrigi: è bello sapere che ci sonotante persone che ti vogliono be-ne, anche quando le cose non gi-rano nel modo in cui tutti vorreb-bero...»

Restiamo ancora per un mo-mento sulla sfera extra-calcisti-ca: con la nascita lo scorso 14marzo della primogenita Greta,immagino che tu stia vivendo unmomento davvero emozionantee particolare della tua vita...

«Sì, senza alcun dubbio. L’ulti-mo anno è stato per me un perio-do davvero irripetibile della miavita: il matrimonio, la nascitadella mia primogenita... Mi di-spiace solo che, per ciò che riguar-da la scorsa stagione, la gioia per-sonale non abbia coinciso con ilraggiungimento della promozio-ne: però, lo ricorderò come l’annodei festeggiamenti e della storicapartita del Centenario... e questo,di per se’, ha rappresentato unagrandissima emozione!»

Tua figlia è nata a Genova: unchiaro segnale di continuità conla tua origine ligure. A proposito,forse saprai già che nella curvanord, dall’inizio della stagione,viene sempre esposto con orgo-glio dall’amico Ivano Frisina lostriscione della sezione di Chia-vari e Lavagna: insomma, in

mezzo ad un mare rossoblucer-chiato, c’è spazio anche perqualche piccola oasi, all’internodella quale sventolano tantebandiere grigie...

«Sì, l’ho saputo e mi sono ripro-messo di andare a trovare Ivanoquest’estate: a Chiavari, tra l’al-tro, c’è mia cugina che lavora equindi mi farà particolarmentepiacere...»

A questo punto, dobbiamo ne-cessariamente affrontare lastretta attualità: sei pronto adindossare l’’elmetto’ e a difen-derti?

«Certo, lo indosso volentieri...Anche perchè di punti di suturain testa ne ho avuti già fin trop-pi... (Ridiamo entrambi, N.d.A.) Ecomunque, fa parte del mio mododi essere di non mollare mai, finoalla fine».

Benissimo, Camma... Dunque,io paragonerei la prima partedel campionato all’inizio di unatranquilla crociera a bordo diuna gloriosa e storica nave. Nonc’era una destinazione partico-lare, se non quella di fare unbuon campionato, ricuperarequalche giocatore dal punto divista psicologico e valorizzare igiovani. Ad un certo punto, daipiani alti si sono calate in mareun paio di scialuppe, e il restodella proprietà, pur rimanendo abordo (questo è sempre benenon dimenticarlo...), ha lanciatol’allarme: ‘Qui sta finendo il car-burante!’ ...Ti interessa saperecome va a finire?

(Il Capitano sorride ancora,N.d.A) «Beh, non ho alternati-ve...»

...A Capodanno, si è navigato avista e per tutto il mese di gen-naio è calato sulla nave un as-

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HURRÀ GRIGI 135 apr. 2013

sordante ed insesorabile silen-zio. A Febbraio, è finalmente at-terrato dall’alto un solidissimoaereo con a bordo una nuovaproprietà, che ha riportato subi-to la tranquillità e l’energia ne-cessaria per ripartire a ‘pieni gi-ri’. Purtroppo, dopo uno scalotutto sommato abbastanza tran-quillo in Sicilia, e la successivagiornata di gala per il 101° com-pleanno (con il record di presen-ze ottenuto da uno dei più im-portanti membri dell’equipag-gio), si è scatenata una inattesaquanto impetuosa tempesta:ora, se non altro, è arrivato dav-vero il momento di raggiungere,perlomeno, un orizzonte un po’più sereno.... Come Capitanodella nave, come hai vissuto tut-te queste vicissudini?

«Guarda, in effetti è stato un pe-riodo davvero difficile da decifra-re... Siamo passati da una fase ne-gativa a livello societario (ma incui la squadra stava vivendo unmomento molto felice), ad un’al-tra in cui abbiamo ritrovato la so-lidità fondamentale grazie allanuova Proprietà, che però è conci-sa (per molte vicissitudini e pertanti problemi che, comunque, cistanno nell’arco di una stagionecalcistica) con il nostro periodo‘no’. E ti posso assicurare che que-sto è un grande dispiacere che ab-biamo tutti, io per primo...»

Si è detto e letto da più partiche i problemi sono (anche) sor-ti nel momento in cui vi siete ri-trovati a dover vincere per forzail campionato, o, comunque, adovervi piazzare nei primissimiposti: sei d’accordo?

«Sinceramente, io non la mette-rei dentro come causa: nel sensoche tra di noi, anche nelle primegiornate, c’era la consapevolezzae la convinzione di poterci classi-ficare tra le prime sei squadre egiocarci poi i play-off. Purtroppo,quando siamo usciti un po’ piùallo scoperto, sono mancati i ri-sultati, è subentrata un po’ dipaura di perdere troppo terreno einfatti ci siamo allontanati dallezone alte dalla classifica. Ora, losanno tutti, mancano sei partite:al di là delle frasi fatte, ci sono

ancora un paio di scontri diretti:dobbiamo ragionare partita perpartita, senza fare troppi calcoli,sperando di poter riagganciarequalcuna delle squadre davanti anoi. Da qui alla fine, per noi i trepunti in palio in ogni partita sa-ranno fondamentali: poi, a finegara, guarderemo se qualcuna diquelle sopra avrà commessoqualche passo falso...»

...e magari chissà che non ca-piti qualche calo fisiologico an-che a qualche altra squadra! Delresto, anche la scorsa stagione,nonostante la celebrazione delCentenario e la ambizioni inizia-li, era stata abbastanza tormen-tata. Allora tu eri ancora il cosid-detto «Vice», mentre quest’anno,dopo la decisione del bomberArtico di terminare la carriera,sei diventato il Capitano a tuttigli effetti: un’ulteriore responsa-bilità, ma anche un bell’onore...

«Indubbiamente. Nelle primegare, l’eredità di Fabio un po’ mi èpesata: per l’amicizia che ho conFabio, per il campione che è e perquanto ha fatto di buono ad Ales-sandria. Ma il mio obiettivo èsempre stato quello di dimostraresul campo di essere all’altezzadella situazione, come del restoho sempre cercato di fare in tutti esei gli anni in maglia grigia».

Tutto questo, a parte le due ga-re contro il Bassano (in cui tral’altro eri squalificato) e il Savo-na, in cui hai ceduto la fascia aServili, per festeggiare il suo Re-cord...

«È un gesto che mi sono subitosentito di fare nei confronti di An-drea, prima per l’amicizia che cilega e poi perché... (Si sente unavoce in sottofondo e il Capitanosi interrompe per qualche secon-do) ...Scusa, un momento, Gian-maria... (Camma si rivolge pro-babilmente al magazziniere dellasquadra, N.d.A) ...Quella maglialasciamela pure lì, che la uso do-mani, grazie... (Riprendendo ildiscorso) ...Scusami, è che oggiabbiamo fatto un allenamentoun po’ più lungo e sto uscendo so-lo ora dallo spogliatoio... Dicevoche sono contento di aver cedutola fascia ad Andrea anche perché

SEGNI PARTICOLARI: GRIGIO di Beatrice Bruno

Viva il capitano!È da poco nata la sua Greta e ha da pococompiuto trent’anni. Bisognerebbe fargliun applauso solo per questo. Poi se ag-giungiamo tutti questi anni insieme,questa sua sicurezza, la sua fermezza ela sua professionalità... Altro che ap-plausi! Ricordo quando il suo nome eraarrivato per la prima volta al Moccagat-ta.. Giovane difensore in arrivo dal Vado.Chi avrebbe mai detto che sarebbe di-ventato capitano... E che capitano! Sicu-ramente succedere due grandi capitaniquali Zappella e Artico, non deve esserestato facile. Ma il nostro Camma lo hafatto con il cuore e ci è riuscito alla grande. C’è uno stri-scione di una squadretta di una piccola città inglese

che dice: ‘NOI LA VOCE, VOI IL CUORE’. Non credo cisiano parole migliore per spiegare il rapporto tra i cal-

ciatori, non che anche e soprattutto ilcapitano e la tifoseria. Se si lotta con ilcuore, i risultati alla lunga verranno... Ameno che non si è tempestati dalla sfor-tuna come noi. Ora, alcuni dati di Vin-cenzo: nato il 1 aprile 1983 a Santa Mar-gherita Ligure, entra nel calcio profes-sionistico nella stagione 2002-2003 alVerbania Calcio, serie D. Poi alcuni annial Vado ed infine (sperando ancora pertaaaanto tempo) qui ad Alessandria. Lacosa che si nota subito è l’evoluzione deicori ultras nei suoi confronti... da: ‘VIN-CENZO CAMMAROTO EHEHOHOH’ a‘C’È SOLO UN CAPITANO’. Augurandoci

di veder correre Vincenzo con la fascetta sul braccioper molti anni ancora, incrociamo le dita per il derby!

lui, in quel momento, stava rag-giungendo un record molto im-portante. E ritenendo che fosseimportante per lui non solo potereguagliare ma anche superare ilprimato di presenze, tutta lasquadra e l’ex Mister Cusatis han-no fortemente voluto che fosse luiad indossare la fascia di Capitanoanche nella partita contro il Sa-vona...»

Vorrei tornare per un attimo almomento delicato vissuto dallasquadra a fine dicembre, quan-do, di fatto, venne fatta la famo-sa dichiarazione ‘Da questo mo-mento tutti i giocatori sono sulmercato’. Alla fine della gara conil Bellaria (in cui, secondo me, tuhai giocato la tua miglior partitadella stagione, non solo in fasedifensiva, ma anche per come tisei sganciato più volte, per co-struire insieme ai tuoi compa-gni, molte azioni pericolose), ve-dendoti lanciare la maglia e ipantaloncini ai tifosi della cur-va, mi eri sembrato anche un po’emozionato... È solo una miasuggestione, dettata da ciò che sileggeva in quel periodo, o haipensato veramente che la tuaavventura in grigio sarebbe dav-vero potuta finire ?

«Sinceramente questa possibili-tà c’è stata: e sono d’accordo conte che quella con il Bellaria forse è

stata la mia miglior partita di-sputata quest’anno, per di più co-ronata con la realizzazione di ungol. Ma se si fosse concretizzata lapossibilità di un mio trasferimen-to, l’avrei fatto molto a malincuo-re, anche perché tutti conosceva-no la mia volontà di restare adAlessandria. D’altra parte, in quelmomento non c’erano solo 25 gio-catori, ma anche 25 famiglie cheaspettavano di sapere come si sa-rebbe evoluta la situazione: il di-scorso, quindi era molto ampio.Personalmente, anche nei mo-menti più delicati della preceden-te gestione, pur di rimanere hosempre rifiutato i possibili trasfe-rimenti (magari anche più grati-ficanti dal punto di vista econo-mico), sperando che le cose si po-tessero sistemare al più presto.Perché Alessandria per me è statoun trampolino di lancio fonda-mentale per iniziare a giocare trai professionisti e restare significa-va dimostrare anche un segno digratitudine per questa ‘piazza’:qui ho tanti amici, mi trovo be-nissimo e la mia intenzione èquella di rimanare finché saròconsapevole di poter dare qualco-sa. È chiaro che l’arrivo del Presi-dente Di Masi, fondamentale nonsolo dal punto di vista economicoma anche da quello umano e psi-cologico, ha ulteriormente raffor-

zato questo sentimento, e io, cometutti i miei compagni, pur essen-do reduci da un periodo difficile,ci teniamo davvero tantissimo aregalargli tutte le soddisfazioniche ha dimostrato da subito dimeritare».

A proposito, oggi arriva il Ca-sale, una partita (o, meglio anco-ra, ‘la partita’) che non ha certobisogno di ulteriori stimoli: direiche è\quasi superfluo ribadirecome una vittoria sarebbe dav-vero fondamentale per ripren-dere il cammino interrotto...

«Io ho già vissuto due stagioniin cui si è giocato il derby con ilCasale, una in serie D e l’altral’anno scorso: quindi so perfetta-mente quanto i tifosi stianoaspettando questa partita. Anchenoi, ovviamente, ci teniamo tan-tissimo, per il valore che ha in se’,per il blasone di questa sfida, eperché comunque i tre punti pos-sono rappresentare un momentofondamentale della stagione. Cer-to, ora non dipende più soltantoda noi, ma dobbiamo assoluta-mente provare in tutti i modi araggiungere un obiettivo che finoa un mese fa sembrava davveroalla nostra portata!»

Grazie Vincenzo per la tua di-sponibilità e tanti auguri, ancheper il prosieguo della stagione!

«Grazie Gianmaria e a presto!»

Comune di Alessandria Provincia di Alessandria

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AlessandriaSabato 6 aprile 2013Ore 9,00 - Stadio Moccagatta

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Page 14: Alessandria-Casale

Èquesta la prima domandache mi è venuta spontanearivolgere all’ex numero 8 gri-

gio, grande protagonista della pro-mozione in Serie B sfiorata per unsoffio nella stagione 2010/2011. Nelcorso di quell’annata, Camillucciha diviso il reparto di centrocamposia con Damonte, sia con Menassie Segarelli. Del resto, negli schemidi Mister Sarri, il centrocampo rap-presentava un punto nevralgicoper lo sviluppo della manovra gri-gia, per supportare una prima euna seconda punta, e il costanteinserimento dei due esterni. E in-fatti Camillucci sapeva difendere,arretrando dietro la linea della pal-la nel momento in cui la squadraavversaria stava attaccando, maanche essere di appoggio e di inse-rimento, quando la squadra si pro-poneva in fase offensiva. Comepurtroppo sanno molti tifosi grigi,lo scorso autunno, durante unapartitella di allenamento del-l’Empoli, in un banale scon-tro di gioco con il compa-gno di squadra Bationo,Camillucci ha riportatola lesione del le-gamento crociatoanteriore del gi-nocchio sinistro.Ora, dopo i primi mesi di dura ria-bilitazione, per Cristiano l’orizzon-te del cielo sembra essere final-mente un po’ più sereno...

«Ora sto un meglio, ma ho pas-sato dei momenti davvero diffi-cili: fai conto che ho ricomincia-to da poco la rieducazione.Quando subisci un infortuniocome quello che è capitato ame, bisogna poi preventivareuna serie di passaggi obbligatiche devono scandire i tempi diricupero: l’operazione, natu-ralmente, poi i primi giorni dicorsa leggera, fino ad arrivarealla ripresa completa dell’atti-vità agonistica...».

Sai che qui ad Alessan-dria nessuno ti ha dimenti-

cato? Ad esempio, proprio recente-mente, io e alcuni amici e colleghigiornalisti abbiamo ricordato ilgrande furore agonistico con cui aSalerno, nell’andata dei play-off,in 8 contro 11, sei andato a ricupe-rare un pallone sulla corsia sini-stra, gettandoti subito all’attaccoper cercare di ottenere il 2-1...

(Sorride, N.d.A.) «Eh... Quella èstata veramente una partita incre-dibile: sarà stato anche per il fattodi aver subito due espulsioni sicu-ramente troppo severe, ma quelgiorno tutti abbiamo davvero datoqualcosa in più, pur giocando alungo in inferiorità numerica...»

È vero, è passato un po’ di tempoe la vita di ognuno di voi e di noi,nel bene e nel male, è continuata...Ma che ricordo ti resta di quellaannata così particolare, controtutto e contro tutti?

«A me fa sempre piacere ricor-dare quella stagione, perché

eravamo davvero un gruppounitissimo, con un grande

allenatore: nonostante levicende societarie, ab-

biamo lottato fino al-l’ultimo per ottenerela promozione inSerie B! Io mi sono

trovato molto benead Alessandria espesso ne parlo an-

cora con gli altri ragazzi che orasono qui con me ad Empoli: pensoche i tifosi quell’anno si siano diver-titi, venendo ogni domenica allostadio e abbiano capito quantocuore e quanta voglia di fare beneavevamo dentro di noi...»

Anche perché, l’estate dopo, fuorganizzato un viaggio per Sorren-to, purtroppo di sola andata, perte, Romeo, Bondi, Croce, Scappinie Bonomi: ne parlavo poco tempofa proprio con il tuo ex DirettoreSportivo Avallone...

«Eh, si... Io posso dirti che subitodopo la sconfitta ai play-off, l’inten-zione era quella di restare ad Ales-sandria per ritentare di ottenere su-

bito la promozione in Serie B... (Fadavvero un grande effetto risentirequesta frase, pronunciata da Cri-stiano con assoluta naturalezza...Che bei tempi! N.d.A.) Tutto questonon fu possibile a causa di quellaingiusta retrocessione: successiva-mente, ci fu la possibilità di andarea Sorrento, con il vantaggio di resta-re almeno insieme per un’altra sta-gione, e prendemmo questa decisio-ne...»

Tornando a Sasà Avallone, pensoche tu sia al corrente del fatto cheanche lui ha lasciato un ottimo ri-cordo quando vestiva la magliagrigia...

«Infatti anche con lui mi è capita-to di parlare delle nostre rispettiveesperienze fatte ad Alessandria: miha detto che, anche quando giocavalui, al Moccagatta c’era sempregrande entusiasmo e la Curva Nordera sempre piena di tifosi che inci-tavano la squadra incessantemen-te...»

Tu hai incontrato Sarri qui adAlessandria, poi lo hai avuto comeallenatore solo nei primi sei mesi aSorrento e infine lo hai ritrovato aEmpoli quest’anno, insieme a Ro-meo e Croce: un storia parallelaabbastanza curiosa...

«È vero. Come ti dicevo prima,quella stagione ad Alessandria perme è stata molto importante e,quindi, quando c’è stata la possibi-lità di giocare ancora in una squa-dra allenata dal Mister ho accettatosubito: quest’anno, poi, infortunio aparte, sono tornato a giocare in Se-rie B dopo l’esperienza ad Anconaproprio prima della stagione dispu-tata con i grigi...»

Con l’Empoli l’inizio non era sta-to dei migliori: ora però, grazie an-che al contributo determinante digiocatori come Tavano, Maccaronee Saponara, siete in piena zonapromozione!

«Effettivamente, abbiamo avutoun inizio un po’ in salita: però nonci siamo persi d’animo e dopo leprime giornate negative, abbiamo

ottenuto una serie di risultati utiliche ci hanno permesso di arrivarevicinissimi alle prime tre squadre inclassifica... Speriamo di mantenerequesto rendimento fino alla fine deltorneo!»

Oltretutto, recentemente aveteottenuto una vittoria importantis-sima contro il Varese di Pucino eDamonte...

«Beh, ovviamente con Raffaele eLoris ci siamo salutati prima dellapartita: anche con loro ho sempreun ottimo rapporto... Empoli-Vare-se è stata una gara molto combattu-ta, anche perché era una vero e pro-prio scontro diretto. Quella partital’ho seguita a bordo campo e ho vi-sto da vicino quanto i miei compa-gni abbiano lottato per ottenereuna vittoria molto importante».

A proposito... Non so se lo hai vi-sto, ma poco tempo fa Pucino hafatto davvero un euro-gol a Bari,con un tiro al volo di collo pienoda almeno 35 metri... Inoltre, do-menica 24 marzo, a Vicenza, ha se-gnato di nuovo un gol fondamen-tale, al 90°, questa volta addirittu-ra con un tiro al volo di sinistro...

«Me lo hanno detto, ma non sonoriuscito ancora a vederli: dato cheme li hai segnalati anche tu, staseraandrò a vederli su Youtube... Sonocontento per Raffaele: se lo merita!E ho visto che anche Loris ha realiz-zato qualche gol: insomma, sonodiventati due ‘goleador... (Ride an-cora, N.d.A.)»

Eh, si... Anche perché Pucino èstato un altro punto fermo di quel-la fortissima squadra grigia che ciha regalato tante emozioni... Gra-zie per la disponibilità, Cristiano:non ci resta che augurarti di tor-nare sui campi di calcio il più pre-sto possibile!

«Ti ringrazio! Io approfitto diquesta occasione per mandare ungrandissimo saluto a tutti i tifosi: inbocca al lupo per questo finale distagione e... continuate a seguiresempre i grigi con la stessapassione!».

Cristiano Camillucci ènato il 7 marzo 1981 aTerni. Esordio con ilCesi dal 2001 al 2004(33 presenze, 7 gol).Poi Sambenedettesedal 2004 al 2007 (34,0), Sansovino dal 2007al 2008 (94, 1), San-giovannese nel 2007-2008 (17, 0), Anconadal 2008 al 2010 (40,0). Nel 2010-11 arrivain Alessandria e veste32 volte la maglia gri-gia segnando 1 gol, poisegue Sarri a Sorrentoe poi all’Em-poli, suaattualesquadra

QUANDO SCENDEVA IN CAMPO... di Gianmaria Zanier

Come sta Cristiano Camillucci?

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Page 15: Alessandria-Casale

HURRÀ GRIGI 155 apr. 2013

Il Kung Fu Team dell’Ac-cademia Kodokan di Ales-sandria continua a maci-nare successi, è strepitosae dopo Milano si imponeanche alla Selezione delNord Italia del campionatoNazionale PWKA-MSP, en-te di Promozione Sportivariconosciuta dal CONI, chesi è tenuto al Palazzettodello Sport di a Ferno (Va-rese) domenica 24 marzo.Al 18° Torneo ‘Città di Fer-no’ hanno partecipato ven-ti società con 270 atleti,provenienti dal Piemonte,Lombardia, Liguria edEmilia Romagna che si so-no confrontati nel WushuTradizionale, Tai Chi, com-battimento tradizionaleLeitai e moderno Sanda.

Il Maestro capo ScuolaGianluca D’Agostino, 6°Duan, ancora una volta, hapreparato una squadravincente composta da 33allievi, capitanati dalla plu-ricampionessa AlessiaD’Agostino, 2° Duan e gui-dati dai coach Fabio Ven-ditti e Luigi Orlando, chehanno conquistato ben 46medaglie: 16 ori, 22 argentie 9 bronzi nelle disciplinedelle Forme tradizionali enel combattimento, con-

sentendo al Kung Fu Kodo-kan di piazzarsi al 1° postodella classifica nel combat-timento.

Gi allievi del MaestroD’Agostino sono i più fortiin assoluto nei combatti-menti in tutte le categorie,bambini, esordienti, spe-ranze juniores e senioresgrazie ai dieci ori di Ales-sandro Piras, Luca Orabo-na, Octavian Tudose, Edo-ardo Piras, Sonia D’Agosti-no , Alessia D’Agostino,Alex Crimì, Stefano Galli-naro e Giada Angiolini,undici argenti di DavideLombardi, Tomas Claveri,Marie Lys Foco, MariannaBellavia, Federica Ruffato,Daniele Vercellese, Sara

Straneo, Lorenzo Sciacca,Jason Camargo, GiorgiaPiceni e Daniele Orabona,tre bronzi di SamueleSergi, Yuri Bergamasco,Matteo Testardini , e ilquarto posto di CosminBurca, Matteo Stramesi,Aurelio Barzizza, e DavideVarnero, che si aggiudica-no anche loro qualificazio-ne alle finali Nazionali.

Dopo i combattimentiottimi risultati anche nelWushu Tradizionale a maninude, dove molte categorieerano composta dai 15 ai25 atleti, quindi davveroun’impresa conquistare ilpodio, con sei medaglied’oro per Daniele Orabo-na, Alessandro Piras, Marie

Lys Foco che è oro anchenella sciabola, Daniele Ver-cellese che è si aggiudical’oro anche nelle formedelle cadute e argento neicombattimenti prestabiliticon Testardini.

Il capitano della squadraAlessia D’Agostino si ag-giudica due argenti nellasciabola e bastone e unbronzo nella forme a maninude nella cat. Senior terzolivello, Matteo Testardinicat. Speranze con tre ar-genti nelle forme mani nu-de, nelle cadute e combat-timenti prestabiliti conVercellese e due bronzi nelbastone e nella forma libe-ra; medaglie d’argento an-che per Giada Angiolini se-nior secondo livello, Davi-de Lombardi cat. Bambini,Edoardo Demicheli cat.Esordienti, Yuri Bergama-sco cat. Cadetti che si ag-giudica anche un bronzonel bastone, Giorgia Piceniargento cat. Junioresfemm. 1° livello, medagliadi bronzo per Rosica Gu-nasekera cat. speranze, perSonia D’Agostino e SaraStraneo nei combattimentiprestabiliti cat. Cadetti.

Infine un ottimo quartoposto, che vale la qualifica-

zione alle finali Nazionalidi Rimini, per Alessia Bel-lavia nelle mani nude cat.bambini, Sonia D’Agostinocat. Cadetti, Edoardo Pirasat. Esordienti e per la for-ma di gruppo Demicheli,Bergamasco, Foco e Edoar-do Piras.

L’Istruttrice AlessiaD’Agostino, oltre ai succes-si agonistici, si sta rilevan-do anche una ottima inse-gnante, considerato che isuoi allievi del Distacca-mento del Kodokan di Ca-stelletto Monferrato, in solitre mesi dall’inizio del Cor-so, Marianna Bellavia eRosica Gunasekera, si sonoaggiudicati rispettivamen-te una medaglia d’argentonei combattimenti e unbronzo nelle forme, Co-smin Burca, e Petra Ivaldiil 4° posto nei combatti-menti, Alessia Bellavia eMartina Quebella rispetti-vamente 4° e 5° posto nelleforme, quindi tutti qualifi-cati alle Finali.

Prossimo appuntamentodel Kung Fu Team del Ko-dokan, prima delle finaliNazionali PWKA e MSP,Ente di Promozione Sporti-va riconosciuta dal CONI,che si terranno a Rimini i

prossimi 22 e 23 giugno, èfissato per il 7 aprile adOvada al 2° Torneo LightSanda e Wushu modernopatrocinato dalla Federa-zione FIWUK, disciplinaassociata al CONI, e il 20aprile a Catanzaro al 6°Torneo Nazionale ‘Drago diPrimavera’, per ottenere lequalificazioni alle finaliNazionali anche nel Wushumoderno.

«Nella gara di Ferno ab-biamo ottenuto la qualifi-cazione alle finali Nazio-nali della PWKA MSP, con-fermandoci tra le Squadrepiù forti sia nel forme chenei combattimenti di tuttoil Nord Italia - dice il Mae-sto D’AGOSTINO - ora conla gara di Catanzaro i mieiallievi ce le metteranno tut-ta per ottenere le qualifica-zioni anche nel Wushu Mo-derno, e ad Ovada, nel Tor-neo patrocinata dalla FI-WUK, Disciplina associataal CONI, che quest’annonon ha previsto le fasi re-gionali del CampionatoItaliano, dimostreranno illoro alto profilo tecnico invista delle finali del Cam-pionato Italiano che si ter-ranno nel mese di giugno aMonza».

KUNG FU 46 medaglie nel torneo ‘Città di Ferno’, valido per le selezioni al campionato PWKA-MSP

Il Kodokan si qualifica alle finali nazionali

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Domenica scorsa a SennaComasco si è svolto l’attoconclusivo dello Special

Basket 2013. La manifestazione,giunta alla VII Edizione, ha vistola partecipazione di ben 49 squa-dre, provenienti da tutto il terri-torio nazionale e dalla Svizzera,per un totale complessivo di piùdi 400 atleti impegnati in novetappe da dicembre ad oggi. I Cis-saca Bulls erano impegnati su trefronti con l’obiettivo ambiziosodi replicare i due ori della stagio-ne passata conquistati nel baskettradizionale e in quello unificato(atleti con e senza disabilità in-sieme sul parquet) e di piazzarsisul podio nella categoria riserva-ta al 3vs3. Target raggiunto perquanto riguarda il 3 contro 3 nel-la tappa biellese dello scorso feb-braio dove i Tori riescono a con-quistare un meritatissimo argen-to cedendo solo in finale all’A.S.‘Il Faggio’ di Savona.

Su quel ramo del lago di Comoi mandrogni devono disputareancora due match che possonorivelarsi decisivi per l’assegna-zione delle medaglie. Il primo in-contro della giornata si disputacontro il ‘Reggio Boiardo’ nel ba-sket unificato. Causa qualcheprestazione decisamente sottotono nelle tappe precedenti, Del-l’Ernia e compagni possonoaspirare ad un gradino basso delpodio in caso di vittoria. Gli emi-liani che schierano l’ala Scardo-velli, top scorer assoluto dellamanifestazione, non hanno perònessuna intenzione di cedere ilpasso. Ne è prova la loro parten-za sprint con un break di + 8 nel-la prima metà di gara. Al rientrodall’intervallo lungo coach Pe-trozzi abbandona la difesa a zo-

na, troppo vulnerabile al tiro dafuori, e schiera lo starting five auomo con Fishta sulla bocca dafuoco avversaria. L’accorgimentotattico sembra dare i suoi frutticon i Bulls che si riportano ad unsolo canestro di distanza. Nell’ul-tima frazione di gioco i tempidelle azioni d’attacco, dettati daipartner Buzzi e Lippolis, consen-tono agli alessandrini di arrivarepiù volte al tiro da sotto, ma labassissima percentuale di realiz-zazione non permette di ricucirelo strappo. Sconfitta brucianteche frutta ai Bulls un deludentequarto posto finale. Ma non c’ètempo per recriminare. Da lì apoco i Tori sono chiamati ad unaltro impegno che, in caso di vit-

toria, consentirebbe loro di saliresul gradino più alto del podio nelbasket tradizionale. Di fronte il‘Don Bosco’ Genova, formazionegiovane, ma molto competitiva.Partono forti i Bulls facendo se-gnare un parziale di 10 a 0 che ladice lunga sulla loro voglia di ri-valsa. Il vantaggio importantepermette a Petrozzi di schierarein campo tutto il roster a disposi-zione. Ottima la prestazione delplay Legnaro che mette a segno ilcanestro del più 14 con il quale siapre l’ultimo quarto. Lo score al-la sirena rimane sostanzialmenteinvariato e Zanda e soci possonofinalmente festeggiare il gradinoalto del podio. In campo ancheBosio, Tessino, Pravatà e Kondi

al quale, nella cerimonia di pre-miazione del pomeriggio, verràassegnato il riconoscimento diMVP della manifestazione.

Il bilancio finale che consta diun quarto posto, di un argento edi un oro non può essere vistocome del tutto positivo, soprat-tutto in considerazione dei piaz-zamenti ai quali i Bulls ci aveva-no abituati. Resta comunque laconsapevolezza di aver ben lavo-rato in palestra e che i frutti diquesto intenso lavoro si potran-no già vedere il prossimo 14 apri-le in occasione del torneo ‘Cam-pioni allo Specchio’ di Torino,dove i Tori sono chiamati a con-fermare l’oro della passata edi-zione.

SPECIAL BASKET Si è chiusa sul lago di Como la VII edizione della manifestazione

I Tori hanno un grande appetito ma stavolta un oro può bastare

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HURRÀ GRIGI16 anno V n.6

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Congrue ‘Congratula-tions!’. E, comple-mentari ‘Compli-

menti’ al ‘Movimento Cin-que Stelle’ Bravi! AdessoLavorate sodo! E, cercate dimantenere le promesse:compatibili con una sana ecorretta Democrazia. Permeglio servire l’Intero Po-polo Italiano. A scanso diequivoci: non esprimere-mo giudizi o manifeste-remo simpatie. Faremoemergere tra le righe ilcomplesso mondosportivo: Calcio inparticolare. Innanzitutto.

Le Stelle si diceva:‘Erano milioni dimilioni’. Oggi pos-sono essere cinquee/o multiple di cin-que. Per Noi della‘Polisportiva’ le Stel-le sono identificateda una ‘Unica Stella’:il fatidico ‘Stelloned’Italia’. La ‘Stella Ri-sorgimentale’ configura-va i cinque elementi‘work in progress’: Lavoro,Forza, Dignità, Pace e Pro-gresso: capaci di dare unitàd’intenti al nostro Paese.Le stelle si formano con lacomparsa delle società cal-cistiche. Le Regine della se-rie ‘A’, serie ‘B’, e così...(:) ri-versano l’alto valore sporti-vo sulle Città che rappre-sentano. Le Competizionifinalizzano una ‘leader-ship’ calcistica tramite laconsegna della classicaStella dopo la conquista didieci Scudetti. Nella Ba-checa: non tralasciamo lapiù bella tra le belle: ‘LaStella delle Stelle’: la no-stra Alessandria per virtùagonistiche e, - per il fasci-no capace di suscitare nelcorso della propria Storia.Pur non navigando nel-l’Oro: l’Orso Grigio Ales-sandrino è la ‘Stella come-ta - stella polare’ che a Noisi offre. In Campo sportivouna sola Squadra esercitail fascino supremo. Ma tan-te altre non vengono di-sdegnate per la loro parti-colarità. La ‘forsennata’ let-tura dei quotidiani Rosa enon: dà la conferma. Lepagine in ‘Free Press’ con-segnate ai tifosi ne dannoprova. La Juventus viste ledefezioni del momentodelle cinque Stelle: Milan,Inter, Napoli, Lazio e Ro-ma, si avvicina al magnifi-co traguardo della TerzaStella d’Oro. Nel mentre, laRometta vincendo la Cop-pa Italia conquisterebbe didiritto la sua prima Stellad’Argento . Obama e JFKennedy porgono unostellare invito «La Costitu-zione ci rende non rivali

peril pote-re, ma al-leati per ilprogresso. Questoè il mio Compito». Unagrande promessa chesgombra ogni incompren-sione sugli intendimentidella stellare DemocraziaOccidentale. Ideali sono legrandi Idee dei ‘Grandi’:appropriandocene diver-rebbero ‘Ideali Stelle’. La-touche e Stiglitz: due Eco-nomisti con idee chiare so-no capaci di mettere senon a tacere almeno con-traddire le verità impostedalla moderna Economia.Le asserzioni: La Povertànon è connaturata all’Uo-mo; l’uguaglianza tra leGenti non è impraticabile:sono state disattese conmistificazione. La StellaD’Italia resiste configuratacome il provvidenzialeStellone d’Italia. I Cinquebuoni distinguo del viverecivile: si prestano per ogniDemocrazia. Naturalmen-te! Corre l’obbligo di raffor-zare - ulteriormente - le li-nee guida dello Stelloneitaliano decantate da poetie scrittori, per trarre giova-mento. Parliamo della no-stra Buona Stella e non al-tro. Non un rigo in polemi-ca o in esaltazione. Unica-mente discutere della Stel-la nei cuori dei Cittadini.E, in particolar modo: degli‘ALL STARS’ del calcio sulnostro ‘HG’. Il Movimentoche abbiamo prediletto è

stato praticato in contro-piede dall’Helenio, dellamagica Inter di tutti i tem-pi. I risultati ottenuti daiMaestri del Calcio: ci par-lano nonostante il velocescorrere del tempo. La lorosagacia resta scolpita. Vive-vamo una volta in ‘tempi(non molto) lontani’: - ri-spetto ad oggi - sotto unapiù che provvidenzialeBuona Stella. Stella chetenta di indicarci la viamaestra da seguire per al-lontanare il degrado e il di-sintegro della Civiltà. Ilmomento è topico. E, duri sono i problemi daaffrontare. La grande forzad’animo e la immensa di-gnità degli italiani prende-rà il sopravvento sulla de-cadenza degli ‘usi e costu-mi’. ‘The walk of fame’ un‘obiettivo’ ascoltato attra-verso la WEB RADIO VER-TIGO 1 alessandrina, nelprogramma ‘LAB ONE’: ri-servato ai Talenti musicaliemergenti; condotto daAndrea Mantelli detto ilGeo è sempre possibileraggiungere con caparbie-tà. Lo Stellone è sopra lenostre teste, lo ricordavaBrera e lo ricordano constile i cronisti del ‘moment-ball’. L’ Ordine ‘rivolto’ nonè ‘editto’: ma, incitamento

al-l’amo-

re verso laCostituzione

repubblicana daNord a Sud da Est a

Ovest. Nel complesso mo-saico disteso sulla nostraIdentità primeggia il certo-sino lavorio di ogni donnae uomo. Il Valore dei citta-dini in ogni campo o, me-glio in ogni versante. L’ap-pello non rimarrà inascol-tato. L’Italia (un tempo)viaggiava a gonfie vele. IlLavoro non era solo unconcetto astratto qualepuò essere considerato og-gi. Il Lavoro era predomi-nate nel Bel Paese e venivatutelato. Fabbriche ed Im-prenditoria in rigogliosacrescita, con una produ-zione del ‘Made’ inegua-gliabile. Le Bontà prodotteall’avanguardia. Il calcio,nonostante vicissitudini:rimane ancora mostrato:come quel ‘Made in Italy’capace di farci viaggiare atutto tondo. Il calcio ‘dettalegge’ nonostante il mo-mento negativo che si ag-gira in ogni ‘altrove’. Nelcalcio sopravvive più con-centrato il sistema stellaredella ‘sferica palla’. Il pallo-ne come gioco universalecapace di aggregare MondiDiversi. In tempi meno re-centi: altri Sport facevanoda tramite per far dialogarele Grandi Potenze. Nel Cal-cio, ogni squadra si affidaad una buona conduzionetecnica e societaria. E, poi

si confida nello Stellone:La fortuna. Ogni domenicanella disamina sportiva sifa riferimento.

Lo stellone d’Italia nonha abbandonato le Stelledel Calcio. Ogni squadradalla ‘A’ alla ‘B’ viaggia aritmo spedito. Lo spettaco-lo è assicurato. La televi-sione ‘eviscera’ a quasi

scienza esatta: gli schemimatematici vivisezionati

nei commenti. La co-noscenza e padronan-za con la dialetticafuoriesce dai ‘Media’.Se prestassimo - pu-re - attenzione almondo della Produ-zione e del Lavoroin particolare, loStellone d’Italia so-pravvivrebbe anco-ra: dettando il pro-prio orgoglio creati-

vo - decantato e invi-diato -. Non c’è strut-

tura produttiva fuoridall’Italia che non cer-

chi di imitare l’unicitàdelle nostre Opere per

ogni ‘Costrutto’ . Tutto ciòci rende orgogliosi. Ed al-lora: andiamo avanti colpromuovere l’unicità dellanostra maestria artigiana-le, industriale, agricolainiziando una nuova ‘Epo-ca Rinascimentale’. La di-struzione del simbolico: e,quanto altro capace di te-stimoniare i grandi passidell’Umanità condurrà aldisastro. A proposito: si ve-dano gli abbattimenti dei‘Budda’. O, ancora: la di-struzione dell’ultimoavamposto scientifico inCampania: la Casa dellaScienza che fungeva daFaro. Esempi positivi pos-sono cambiare la Società ese poi l’esempio provenis-se dall’Alto avremmo an-cora nuovi benefici. Pro-prio in questi giorni la no-tizia dell’arrivo di tre nuo-ve buone Stelle. Che stren-na! La prima buona Stella a‘Palazzolo dello Stella’ inprovincia di Udine che ri-versa una grossa vincita inun gioco nazionale perl’importo di oltre cinquan-ta milioni di Euro. Giocarecon moderazione! E, la se-conda: dal profano al Sacrocon l’Avvento del nuovo‘Pope’: La Stellina sul Tettodella Chiesa Universale:‘Cerchiamo ed alimentia-mo la Stella Della Speran-za!’. E, l’ultima Stella in or-dine di arrivo si chiama‘Istella’. Per gli Utenti delweb è un ‘Nuovo Motore diRicerca’ che si basa guardacaso su Principi di Ricerca,Condivisione e Partecipa-zione cosa pretendere dipiù dalle nostre Stelle o dalnostro Stellone? (.)

LEFIG

URINE PARLANTI di Antonino Freni

HURRÀ GRIGI

Il poetadi casanostra

Gianpaolo Cavallero,nome segnalato in nume-rosi premi letterari, è natoad Alessandria s’è laurea-to in Pedagogia al Magi-stero di Genova. Inse-gnante nella scuola mediadi materie letterarie, dasempre s’è dedicato allapoesia, cogliendo molti ap-prezzamenti dalla più ac-creditata critica letteraria.Il primo volume in versi,pubblicato nel 1972 dal ti-tolo il giorno è breve, editoda Rebellato di Padova, èstato l’inizio dei lavori let-terari di Cavallero, da cuiha ricevuto lusinghieri giu-dizi da autorevoli critici,con l’esorto a continuarein questa sua dote lettera-ria. Le pagine scritte daGianpaolo sono ritenute...testi essenziali, lucidi,molto intensi, così comescrive, nel novembre del1974. il titolare della Cat-tedra di Letteratura Italia-na Moderna e Contempo-ranea dell’Università deglistudi di Torino. Le sue pa-role, prima di essere ripor-tate sulla carta, esconodal cuore, poi dalla mente,infine la mano traccia isimboli affinché possanoessere trasmesse dall’edi-tore il quale, nel conside-rare la qualità delle rime,non ha esitato ad inserirliin diverse antologie scola-stiche. La sua attività dipoeta è apprezzata, con lapubblicazione sotto i titolipiù svariati: da Partita diping-pong, quindi DolenteEraclito, per proseguire Dache tempo, e, ancora Occhinon fingono. La raccolta dimaggior prestigio, perGianpaolo, è sicuramentel’opera Sotto Ali Giganti,uscito nel 2007 con la pre-fazione di Romano Batta-glia, stampato per la Col-lana ‘Il Quadrifoglio’ diIbiskos Ulivieri, meritevo-le del prestigioso ricono-scimento fra i finalisti delquarto Concorso Interna-zionale Autori per l’Euro-pa. La sua verve poeticaha colpito il pubblico du-rante lo svolgimento delCampionato NazionalePoesia Orale, svolto al Cir-colo Guernelli di Bologna;ha superato il primo giro-ne di semifinale, entrandofra i migliori quaranta, ac-cattivando il consenso di‘Vincitore per il Pubblico’.

[Franco Montaldo]

BarStadiodello

Alessandria • Via Vincenzo Bellinisotto la tribuna centrale dello stadio Moccagatta

Aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 20Aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 20

La tua pausa caffè nel tempio del calcio

Page 17: Alessandria-Casale

HURRÀ GRIGI 175 apr. 2013

SPETTACOLI Un’iniziativa ASPAL in collaborazione con TRA, Anteprima e DLF

Un grande regalo di primaveraper un aprile insieme a teatro«Benvenuti a teatro.

Dove tutto è finto ma niente è falso...»

Gigi Proietti

Il Sindaco di Alessandria e ilPresidente del T.R.A. invitanogli spettatori agli ultimi tre

spettacoli della stagione teatraleoffrendo una promozione spe-ciale: acquistando due bigliettiper ogni spettacolo, verrà offertoun ulteriore biglietto omaggio; gli

spettatori già in possesso di duebiglietti precedentemente acqui-stati potranno ritirare l’ulterioreomaggio presso la biglietteria.

La nostra città sta vivendo unasituazione di particolare soffe-renza; aprire una finestra sul pal-coscenico per una boccata di di-vertimento e allegria può forsealleggerire la nostra quotidianità,attingendo da tre proposte digrande vivacità e divertimento,tre appuntamenti all’insegna del-la comicità e del teatro classico,da Plauto a Shakespeare.

di William ShakespeareCompagnia Gank/Teatro Stabile di Genova

Lo spettacolo condensa in sé tut-to il meglio delle commedie shake-speariane: sospetti, intrighi, finte

morti, schermaglie amorose, scam-bi di persone, congiure. Questacommedia pulsa di una incantevolevitalità, arricchita dalla velocitàstraordinaria di una lingua spiritosa,ironica, frizzante.

Venerdì 5 aprile, Politeama Alessandrino

Molto rumore per nulla

di e con Paolo Cevoli Monologo comico-storico in cui

Paolo Cevoli veste i panni del mec-canico Pio Vivadio detto Nullo. Segniparticolari: un’incredibile somiglian-za con il duce, che lo porterà a di-ventarne la sua controfigura. Tuttosembra procedere per il meglio, finoal fatidico 25 luglio 1943...

Con la consueta ironia, Paolo Ce-voli ci fa rivivere la Riccione balnea-re degli anni ‘30 e ‘40 tra politica,tradimenti, feste da ballo e tante‘pataccate’.

Mercoledì 10 aprile, Cinema Teatro Ambra

Càsina da Tito Maccio Plauto

con Marina Thovez e Mario ZuccaCompagnia Ludus in Fabula

L’ultima commedia di Plauto ri-scritta per due attori che danno vitaa storie di infedeltà coniugale, rivali-tà tra servi, tra genitori e figli, invi-

die tra amiche, piccoli dispetti chedisegnano il trionfo del difetto uma-no. La maturità del poeta porta unintreccio senza distrazioni e una ric-chezza umana insolita che trae for-za dalle passioni e dai sentimenti.

Martedì 9 aprile, Politeama Alessandrino

Il sosia di lui

«Non nasce teatro laddove la vita è piena,

dove si è soddisfatti.Il teatro nasce dove ci sono

delle ferite, dove ci sono dei vuoti... È lì che qualcuno

ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa

che qualcun altro ha da dire a lui»

Jacques Copeau

Ad Alessandria occorre creare ipresupposti per riuscire a rigene-rare, a dar nuova vita a qualcosadi apparentemente non più vivoo vivace, per far sì che si rimetta-no in moto energie vitali neces-sarie a tutti per contrastare que-sto momento di grave crisi. Il tea-tro può essere il mezzo per farlo!Sostengono la stagione teatraleanche Wall Street Institute -School of English, Boutique Cor-so Roma (Corso Roma 11), Con-cessionaria Bmw Mini RolandiAuto (Alessandria e Tortona), IlMondo di Bua (Strada Oviglio -zona industriale Micarella, Ca-stellazzo Bormida AL).

Info: Teatro Regionale Alessandrino 0131 52266 (ore 9-13) www.teatroregionalealessandrino.it www.aspal.itBiglietteria presso Caffè Marini(Alessandria), ore 17 - 19.00biglietti disponibili on line suwww.ridi.it Cine Teatro Alessandrino, Via Verdi 12 Alessandria. Inizio spettacolo ore 20.45Cine Teatro Ambra, Via Brigata Ravenna. Inizio spettacolo ore 20.45

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Page 18: Alessandria-Casale

I croodsIn questo prodotto animato si riesce nell’impre-sa di creare una preistoria più assurda diquella subita in 10.000 AC di Emme-rich. Se non altro, essendo comun-que questo un prodotto di fantasiaper ragazzini e pseudoadulti, la co-sa ci può anche stare. Certo, vederebalene camminanti e animali psi-chedelici fa più pensare a un ritor-no su Pandora, ma alcune gag riu-scite e qualche personaggio azzeccato(il padre, vero cavernicolo, il figlio tontoe la coriacea nonna) fanno sì che il risultatonon sia poi così male. P.S. Simpatico anche il bradipo cintura,che fa lo stacchetto finale quando precipita un mammut.

La madreÈ madre che riesce a dare un perché a questa altrimenti me-diocre pellicola, che ruota su un’idea striminzita e non fa cer-to delle trovate il suo punto di forza. Ma bisogna ammettere

che le scene che vedono coinvolta l’entità‘materna’ sono di un certo impatto visivo,

grazie ai movimenti disarticolati e allasapienza nel riprendere le sue incur-sioni. Gli attori (grandi e piccoli) se la

cavano discretamente e il tuttoscorre abbastanza fluidamente,

con alcuni momenti di tensionecapaci di mantenere lo spetta-

tore vigile e pronto a beccarsiqualche piccolo spavento.

Finale più da favola dark.

Il grande e potente OZStucchevole e fuori tempo massimo, questo antefatto tentadi seguire le orme caramellose e favolesco- ingenue del suopredecessore, perdendo inevitabilmente il confronto. E que-sto proprio perché c’è un tempo per tutto. Serviva più corag-gio, provando almeno a dare un tocco moderno alla struttu-

ra, ai dialoghi (qui capita troppo raramente),per non finire a raccontare una storiel-

la tra il mieloso e il comico forzatodifficile da metabolizzare. Il mi-

glior personaggio è la bam-bola di porcellana, mentre

Oz acquista un senso so-lo nel finale. Detto ciò,

resta una certa curanell’insieme.

SinisterDiscreto horror che nella prima parte è più si-mile a un thriller, ma che poi, nella seconda,

vira decisamente verso il soprannaturale.Ed è qui che perde un po’ di colpi, nono-

stante una colonna sonora particolaree piuttosto azzeccata e qualche mo-mento di buona tensione. Il vero fa-

scino è esercitato dai filmini e dallosfuggente personaggio con voltodipinto in stile Corvo più Joker,

almeno finché non si riesce acapire chi possa essere. Gli at-tori se la cavano e un’occhiatagliela si può sicuramente dare.

La frodeSiamo al cospetto di una sorta di Gekko (Wall Street) all’ac-qua di rose (un Gere imprenditore senza scrupoli), che riper-

corre terreni già battuti e ribattuti in altre pelli-cole del genere. Gere è professionale; e labanda attorica che gli ruota attorno se la ca-va dignitosamente. Ma resta un qualcosa diabbastanza superfluo, nonostante la discretaconfezione e l’inserimento del detective che,

almeno fino alla ‘genialata’ per incastrareil nero, dà un minimo di verve a

una sceneggiatura a dir pocoprevedibile. Si può anche ve-

dere, ma non lascia il segno,persino nel sommesso e

ammiccante finale.

I PALLINI di Puppigallo

Correva l’anno 935quando il MarcheseAleramo in groppa

al suo destriero cavalcavasenza sosta nelle meravi-gliose terre dell’alessandri-no che tramite l’investituraricevette. Attorno a questopersonaggio crebbero mol-te leggende. La più accre-ditata narra della fugad’amore di Aleramo con lafiglia dell’imperatore ger-manico Ottone I, del con-seguente perdono e delleterre che l’imperatore gliconcesse tante quante eglifosse riuscito a toccare conil suo cavallo, senza fer-marsi mai. Il territorio cheegli percorse, adesso è ilMonferrato e vive di lucepropria tanto è pregno diautenticità e di storia.

«E l’esultante di castella evigne suol d’Aleramo» unadelle più celebri citazioniletterarie di questa terra èquella scritta da GiosuèCarducci. Tutto ciò che dibello e di buono si possaimmaginare, nel Monferra-to c’è. Terra di incontrastatipaesaggi, dai dolci e verdideclivi, punteggiata di ca-stelli merlati, immersi inuna varietà di vigneti che

producono un nettare tra imigliori d’Italia. Filari ordi-nati che culminano inoziosi paesi di pietra e ditufo, dalla bellezza senzatempo e che paiono toc-carsi l’un l’altro. Le loro vieaprono a cortili fioriti dacui osservare, come in unacornice, il paesaggio in-cantevole che ogni stagio-ne mette in scena. Sia ilrintocco fiorito della pri-mavera, sia la nebbia au-tunnale che avvolge in unalone misterioso il mare dicolline. Nel tufo, sotto al-cuni borghi è stata scavata

una rete di corridoi visita-bili, fabbricate per l’invec-chiamento del vino. Pren-dono il nome di infernotspecole vinarie in cui ripo-sano bottiglie delle casepiù pregiate. Collante tra ipaesi sono le strade pano-ramiche percorribili inmacchina per i più pigri e ipercorsi nella natura dafarsi a piedi, in bicicletta oa cavallo. Chiese e pievi ro-maniche, borghi saraceni ecastelli, sono il cuore stori-co del Monferrato, arric-chito periodicamente damanifestazioni che ne rie-

vocano la storia e l’impor-tanza strategica del territo-rio che fu nel 1600 teatro dinumerosi scontri bellicinella guerra di successionetra il Sacro Romano Impe-ro e la Spagna. La storiafeudale del Monferrato ri-vive nei castelli, austeriprotagonisti di quest’ango-lo di Piemonte che un tem-po dominavano, non solocon la loro presenza sceni-ca il territorio, ma detene-vano un potere assolutosull’intera popolazione. Icastelli di Camino e di Ga-biano sono tra i più belli

che il Monferrato annoverie valgono da soli il viaggio.L’eleganza delle sale affre-scate, il loro perfetto statodi conservazione e gli arre-di d’epoca, sfatano il mitodei castelli scozzesi, ricchisoltanto di una storia leg-gendaria che aleggia nellestanze vuote in un conte-sto totalmente ricostruito,a cui va aggiunta tanta im-maginazione per calarsidavvero nel tempo. Al con-trario nel Monferrato è tut-to vero e i castelli sono au-tentici. Arazzi, tappeti, ca-mini salotti sono realmen-te fedeli alle casate d’origi-ne, custoditi e implemen-tati nei secoli dai successo-ri. Le quadrerie che rive-stono le pareti fino quasi alsoffitto invece mostrano alvisitatore l’identità dei pro-prietari che nei secoli si so-no succeduti, in un grandealbero genealogico. Tutta-via il Monferrato non sicompone solo di paesaggie di storia. Un’altra ottimaragione per visitarlo è latradizione enogastronomi-ca che attira i buongustaida ogni dove. Sarannoospiti graditi delle osterieche pullulano sul territorioche li delizieranno con unacucina che non teme con-fronti. Non si potrà trala-sciare poi la visita alle can-tine in cui si alzerà il gomi-to assaggiando i deliziosiBarbera, le dolci Malvasie eil raro Rubino, una piccolaDOC esclusiva della comu-nità di Cantavenna. Moltinon sanno dove sia il Mon-ferrato, ma che importa?Immergersi nei suoi pae-saggi in punta di piedi: èquesto il suo punto di for-za. Preservarlo dalle ordedei turisti del tutto com-preso ha consentito dimantenere inalterati i pae-si e le loro tradizioni la-sciando fluire la poesia chevaga libera di collina incollina, di strada in strada,di borgo in borgo.

IL PERSONAGGIO ROBY NOVELLO (L’OBBIETTIVO E L’ANIMA)

L’opera d’arte nasce da un’intuizioneCorreva l’anno 2006, preci-

samente Giugno 2006, in unadomenica afosa tipica del-l’estate Alessandrina il gior-nale mi commissionò un re-portage della ‘Festa di BorgoRovereto’ (la festa di BorgoRovereto è una rappresenta-zione di arti e mestieri dellavecchia città).

Era ormai tutto li giorno chefotografavo ogni angolo delborgo per raccontare la festae a sera inoltrata, ormai stan-co, con la mia reflex al collo,sentii provenire da un vecchiocortile restaurato una vocheche recitava delle poesie indialetto. Visto che mi sembra-va di riconoscerla voce entrai.In un piccolo palco allestitonell’angolo del cortile, rico-nobbi mio cugino Gianni Re-galzi che recitava delle poesiein dialetto alessandrino.

Dalle risate e dalla commo-zione delle persone presenticapii che non stava recitandosemplici versi ma trasmette-

va ai presenti ricordi di un’in-fanzia ormai lontana e graziealla sua entusiasmante per-formance, anch’io riuscii asentire quel il profumo del ro-smarino che proveniva dalcortile di nonna Grazia e im-maginavo zia Rina con il gin-gerino in mano che dall’alto cidiceva: «Beviamo alla memo-ria».

Fu lì che per la prima voltaascoltai ‘Profum d’ruzmaren’

(profumo di rosmarino), e inquel momento mi venne l’in-tuizione, quella intuizione chegenera l’opere d’arte.

Nei giorni a venire ne parlaicon Gianni e gli domandai:«Cosa ne pensi di creare un bi-nomio d’arte con le mie foto-grafie e con le tue poesie?».

Lo trovai d’accordo ma nonconvinto. Quando gli feci ve-dere l’anteprima della foto,‘profumo di rosmarino’ rimase

colpito, ricordo ancora cosami disse in quell’occasione«Roby, sai, pensavo arrivassicon delle banali,panoramlchedella città, invece questa èstupenda, mi fa venire ibrividi».

Io lo capii al volo perchéquando creai quella foto pro-vai la stessa emozione, ricor-do inoltre che lui senza che ioanticiparsi a che poesia si rife-risse quella foto, l’associò a‘Profum d’ruzmaren’.

Infatti, il libro è strutturatoin questo modo, ogni foto è unsurreale significato della poe-sia. Ad esempio nella prima‘profumo di rosmarino’ vienerappresentata una immaginedel cortile di nonna Grazia do-ve dai balconi e dalle scaleposano Orientina, Rosangela eTiziana, tre personaggi che ri-cordano l’infanzia in quel cor-tile. Volutamente sfocate emosse a dimostrazione del ri-cordo lontano come quel pro-fumo di rosmarino.

ECHI DI VIAGGIO di Simonetta Gorsegno

Terre del Monferrato

HURRÀ GRIGI18 anno V n.6HURRÀ GRIGI

Page 19: Alessandria-Casale

Provatecnica perun progettodi rivista

letterariaScrittoridi Alessandria e del Monferrato

Il luogo è accogliente ed il pubblico sem-pre ben disposto ascoltare poesie e rac-conti, editi o inediti, proposti dalla viva vo-ce degli autori, diventati oltre sessanta nelcorso delle prime tredici puntate a caden-za mensile del microfestival Vi Piace?(scrittura ad alta voce, appunto). La primaserie ha fatto incontrare autori e pubblico il14 ottobre, il 4 novembre ed il 2 dicembre2011, quindi nelle serate del 6 gennaio, 3febbraio, 2 marzo, 6 aprile, 4 maggio (laprima finale) e quindi la puntata specialerichiesta proprio dal pubblico il 1° giugno2012. Sempre al circolo l’Isola Ritrovata,in via Santa Maria di Castello 8 in Alessan-dria, che dopo la pausa estiva ha ripresol’appuntamento del venerdì e la secondaserie ha già registrato il successo del 7settembre, 5 ottobre, 2 novembre e 7 di-cembre 2012, 4 gennaio (il Fuorisacco del

18 gennaio), 1 febbraio e quindi 1 marzo2013. Si proseguirà con la seconda serieogni primo venerdì del mese sino al 7 giu-gno 2013, quando verrà organizzata la se-conda finale di serie, ma al momento gliautori che si sono susseguiti sul palco del-l’isola Ritrovata sono stati (e verranno an-cora: Lucia Abate, Ornella Anselmi, TizianaAsinari, Ernesto Bettoni, Roberto Beverino,Eleonora Bocchio, Francesco Bongiovanni,Stefania Bonomi, Claudio Braggio, Emilia-no Bottacco, Selena Bricco, Massimo Brio-schi, Valentina Brisone, Marta Buttini, Emi-liano Busselli, Giovanni Buzzi, Giusy Cali-gari, Gian Paolo Cavallero, Roberto Chiodo,Mariangela Ciceri, Giovanni Ciurlia, Fran-cesco Condemi, Pino Corva, Simona Cre-monini, Anna Dari, Cecilia De Angelis, Ric-cardo De Rosa, Domenico Di Filippo, Fan-taghirò T., Mauro Ferrari, Raffaele Floris,

Flavio Fracasso, Fabio Gagliardi, FrancoGalliani, Rosa Gargiulo, Anna Gatto, GianniMaria Ghè, Monica Giacobbe, Danilo Gras-so, Patrizia Gozzellino, Vanda Guaraglia,Gianfranco Isetta, Fabio Izzo, Mike Yacin,Sara Leporati, Daniela Lojarro, Sergio Lop-pel, Enzo Macrì, Marina Elettra Marametto,Enrico Marià, Neva Maroccolo, Gerry Me-lucci, Barbara Michelerio, Cristiano Mussi,Gisella Margara, Sergio Negri, PiergiorgioPanelli, Chiara Parente, Maurizia Pertega-to, Matteo Piombo, Elisabetta Polatti, Elisa-betta Raviola, Alessandra Roggia, Alessan-dro Sanscritto, Mariangela Santi, ChristianSartirana, Antonio Silvani, Nadesna Slavo-va, Paola Sperati, Marcello Tedesco, LiaTommi, Giulia Vay, Maria Teresa Valle, Ma-rinella Veloce, Federica Zancato, France-sca Zanotto, Walter Zollino, Anna Zucca.Prossimo appuntamento venerdì 5 aprile.

AL MICROFESTIVAL LETTERARIO E POETICO DI ALESSANDRIA, VI PIACE?

A QUOTA 78 GLI AUTORI CHE ‘SCRIVONO AD ALTA VOCE’

Storie del Monferrato a ‘Nonsolodissesto’, lo spettacolo

QUANTA GENTE SUL SET!L’intervento di Claudio Braggio il 23 marzo all’Ambra

La 21ª puntata venerdì 5 aprile

Il microfestival Vi Piace? èstato ospite lo scorso 23 marzoalla bellissima serata Nonsolo-dissesto, organizzata al cinetea-tro Ambra con la partecipazionedi molti valenti artisti alessandri-ni che hanno offerto alla Cittàuno spettacolo intenso ed emo-zionante durate oltre tre ore, de-cisamente apprezzato dal pub-blico che ha letteralmente gradi-

to la platea sino alla fine. Perl’occasione sono saliti sul palcola vincitrice della prima edizione,la poetessa Lia Tommi (ha lettoIndifferenti di Antonio Gram-msci) presentata dal maestro digioco Franco Galliani (che suc-cessivamente ha presentato l’al-tro maestro di gioco, ClaudioBraggio, che invece ha letto unpezzo appositamente scritto perdar conto del progetto di Storiedel Monferrato, il lungometrag-gio ‘Amorevoli crimini’). Il pro-getto originale di Scrittura ad al-ta voce ha ricevuto approvazionedal pubblico ed ora prosegue,avendo in programma un’altrapuntata per venewnrdì 5 aprile,sempre al circolo l’Isola Ritrova-ta in via Santa Maria di Castello8 in Alessandria. Anche questaserata sarà preceduta dalla ‘Ce-na degli Scriptori sopra la Neb-bia’, alle ore 20,00, a cui è possi-

bile partecipare prenotando eversando la sera stessa la quotadi partecipazione fissata in soli10 euro. Sul palco tornerannoscrittori, poeti, teatranti e vi sa-ranno tre scrittori ospiti ovverola coppia Greta Sandrini e LucaMartini che presenteranno ilsaggio ‘Liberty nel cuore’ e lascrittrice Laura Traverso con ilromanzo ‘L’amore ai tempi di in-ternet’. Un libro ed un progettoumanitario, nel corso della sera-ta del 5 aprile, saranno al centrodell’attenzione: si tratta di ‘Bit cebolje Andrà meglio’ - storie di vo-lontariato in Bosnia Erzegovina’a cura di Marco Santi e PaoloFerrero e fotografie di MaurizioGjivovich e Pierangelo Nizzia. Ilprossimo impegno che comple-terà la seconda edizione è previ-sto per venerdì 3 maggio (ospitiElena Aleci col saggio ‘La peco-ra di Leo’ e Simona Barugola col

romanzo ‘L’ora di Middle Dawn’),quindi vi sarà la finale del 7 giu-gno con tutti i vincitori di tappa(ospiti Roberto Carlo Delcontecol saggio ‘Lezioni castelnovesi,ovvero consigli ai naviganti da unmarinaio di terra’ AlessandroCortese col romanzo ‘Eden’). Visaranno però altre serate spe-ciali, denominate ‘Vi Piace? fuo-risacco’, tutte a tema e con ospitid’eccezione: per sabato 20 aprilesi attende il giornalista del TG3Paolo Pasi con la prima presen-tazione nazionale del suo ultimoromanzo (che poi avrà come pal-coscenico il Salone del Libro diTorino in maggio e proseguiràcon molte altre presentazioni inaltre città) inoltre sono in previ-sione, in date da definirsi, una se-rata dedicata alla poesia ed p inpreparazione un specialissimoevento dedicato alla dramma-turgia teatrale ed al cabaret.

Avete mai pensato a quanta gente gi-ronzola su un set cinematografico?Un luogo senza tempo, quasi magi-co, in cui regna sempre una sorta diordinata confusione. C’è il regista,

che ostenta calma, ma si comprende che è ner-voso perché quasi nulla sta andando come luivorrebbe. C’è il direttore di produzione, chepensa a tutto anche quando non pensa a nulla.C’è il direttore della fotografia, che controlla il-luminazione, colore. inquadratura. I macchini-sti spingono il carrello. Il ciackista tiene la lava-gnetta con il numero della scena e delle inqua-drature. C’è la segretaria di edizione, che si se-gna tutte le scene e le inquadrature ed il pianodi continuità. C’è il truccatore, c’è lo scenogra-fo, c’è il location manager che ha fatto un pattocol diavolo per avere luce naturale costante. C’èil fonico e ci sono gli attori e le comparse. E c’èuna persona tranquilla, che si aggira per il set.Saluta tutti e quasi tutti lo conoscono o si ricor-dano d’averlo visto da qualche parte, più o me-no. Quella persona tranquilla si siede in un an-golo, osserva paziente e pare un poco rassegna-

ta, perché stanno facendo a pezzi la sua sce-neggiatura. Questo è appunto lo stato d’animoche vivo, come tutti gli sceneggiatori, quando lescene vengono trasposte dalla carta alla pelli-cola, anzi ora sempre di più nei frammenti, iframe delle macchine da presa digitali in altadefinizione. Un passaggio vissuto anche conl’ultimo progetto realizzato da Storie del Mon-ferrato, un lungometraggio noir attualmente infase di montaggio finale che si intitola ‘Amore-voli crimini’ ed ha un grande protagonista, ilMonferrato. Prossimamente sugli schermi, conattori noti come Margherita Fumero e FrancoBarbero, senza dimenticare Alessia Olivetti,Eugenio Gradabosco e tanti altri con i quali hocondiviso molte giornate di lavorazione nelcarcere di Bosco Marengo, nel paese di Frassi-neto, il Villaggio del Libro, tra le colline, alla Ca-scina Smeralda, da dove si vede bene scorrere ilPo. Un bel movimento. In greco si scrive pro-prio così ‘movimento’, si scrive kinema; e scri-vere è grafein, quindi scrivere il movimento èscrivere il cinema. Sul set però si perde il fanta-stico silenzio che accompagna lo sceneggiatorequando scrive. Il regista grida ‘motore!’ Il mac-chinista grida ‘partito!’ Il ciakista grida ‘scenaquarta, prima!’ Il regista grida ‘azione!’ Il registagrida ‘stop!’ Se anche gli attori si mettono a gri-dare andiamo proprio bene! Le parole gridateperò si chiamano battute e la battuta è il moti-vo per cui si usano gli attori, sul set. È bello farecinema. Questa idea mossa dagli sguardi sem-pre eccitati che offre impeti passionali comeamori da soddisfare, che offre sicura immaginialle parole per rinascere ogni volta come nuovaarte. Ora vorrei provare ad inventare parole sol-tanto per giocare con immagini emerse dal ri-cordo delle ore trascorse con te, mia cara Ales-sandria, nel tempo vissuto insieme e rivelatocome ottimo per creare idee. Quanta energiaoccorre, quanto lavoro necessita, quanto tem-

po serve per pensare, scrivere, produrre, girare,montare, distribuire un lungometraggio. Ungiorno, un mese, un anno. Devi prima vedercrescere le idee vive. Un giorno, un mese, unanno. Giocare con i dialoghi e immaginare laprima scena. Un giorno, un mese, un anno.Lentissima panoramica di piazza della Libertà,completamente deserta, che rallenta quandonel’inquadratura entra un uomo in sella ad unabicicletta, piede a terra, guarda l’orologio e poidecide che è tempo di muoversi, così pedalalento verso via dei Martiri e scende in piazzettadella Lega. Prosegue il piano sequenza senzainterruzione, lenta panoramica a seguire del-l’uomo che pedala in corso Roma, deserta, eprocede sino a piazza Garibaldi. L’uomo in bi-cicletta e la macchina da presa svoltano, lenta-mente, verso corso Crimea e qui si vedonospuntare comparse da ogni dove: dai giardini

IL MICROFESTIVAL LETTERARIO E POETICO ECCELLENZA DI ALESSANDRIA

VI PIACE? HA SCRITTO AD ALTA VOCE A ‘NONSOLODISSESTO’

pubblici, dagli edifici, dalle vie laterali. Tutticamminano con passo svelto verso il ponte Ti-ziano, diretti verso la Cittadella probabilmente.Qualcuno indossa una maglietta bianca o gri-gia, con su disegnato un orsacchiotto sul pettoo un grande cuore o un palloncino giallo. Tuttihanno fretta. Solo l’uomo in bici procede alcentro della strada e lentamente si unisce allafolla che va radunandosi sempre più numerosa,sempre più festosamente ansiosa, mentre lui, ela macchina da presa, vanno lenti verso la stes-sa meta... Così comincia il lungometraggio de-dicato ad Alessandria, prima dei titoli di testa…(pausa) Ah, se c’è un critico cinematografico insala è pregato di astenersi dal trovare significatisemiotici, esegetici, iconici... Qui i soldi sonopochi... La bici ce l’ha prestata un amico e lafolla è costituita dai magnifici volontari di Ri-lanciAMO Alessandria e Nonsolodissesto!Claudio Braggio

HURRÀ GRIGI 195 apr. 2013

Page 20: Alessandria-Casale

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