alchimia

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Alchimia 1 Alchimia L'alchimia « L'alchimia serve a separare il vero dal falso » (Teofrasto Paracelso) L'alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, arte, semiotica, metallurgia, medicina, misticismo e religione. Il pensiero alchemico è considerato da molti [1] il precursore della chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico. Vi sono tre grandi obiettivi che si proponevano gli alchimisti: conquistare l'onniscienza creare la panacea universale, un rimedio cioè per curare tutte le malattie, per generare e prolungare indefinitamente la vita trasmutare i metalli in oro o argento. La pietra filosofale, sostanza di tipo etereo (che potrebbe essere una polvere, un liquido o una pietra), era la chiave per realizzare questi obiettivi [2] . L'alchimia, oltre ad essere una disciplina fisica e chimica, implicava un'esperienza di crescita ed un processo di liberazione e di salvezza dell'artefice dell'esperimento. In quest'ottica la scienza alchemica veniva sacralizzata e ricondotta ad un tipo di conoscenza metafisica e filosofica, assumendo connotati mistici e soteriologici, cosicché i processi e i simboli alchemici possiedono sovente un significato interiore relativo allo sviluppo spirituale in connessione con quello prettamente materiale della trasformazione fisica [3] . Il termine alchimia deriva dall'arabo al-kimiyah, al-kimiyà o al-khimiyah ( ءايميكلاo ءايميخلا), composto dell'articolo al- e della parola kimiyà che significa "pietra filosofale" e che a sua volta, sembrerebbe discendere dal termine greca khymeia (χυμεία) che significa "fondere", "colare insieme", "saldare", "allegare", ecc. (da khumatos, "che è stato colato, un lingotto"). Un'altra etimologia collega la parola con Al Kemi, che significa "l'arte egizia", dato che gli antichi Egiziani chiamavano la loro terra Kemi ed erano considerati potenti maghi in tutto il mondo antico [4] . Il vocabolo potrebbe anche derivare da kim-iya, termine cinese che significa "succo per fare l'oro".

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Alchimia 1

Alchimia

L'alchimia

« L'alchimia serve a separare il vero dal falso »(Teofrasto Paracelso)

L'alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, arte,semiotica, metallurgia, medicina, misticismo e religione. Il pensiero alchemico è considerato da molti[1] il precursoredella chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico.Vi sono tre grandi obiettivi che si proponevano gli alchimisti:• conquistare l'onniscienza• creare la panacea universale, un rimedio cioè per curare tutte le malattie, per generare e prolungare

indefinitamente la vita• trasmutare i metalli in oro o argento.La pietra filosofale, sostanza di tipo etereo (che potrebbe essere una polvere, un liquido o una pietra), era la chiaveper realizzare questi obiettivi[2] .L'alchimia, oltre ad essere una disciplina fisica e chimica, implicava un'esperienza di crescita ed un processo diliberazione e di salvezza dell'artefice dell'esperimento. In quest'ottica la scienza alchemica veniva sacralizzata ericondotta ad un tipo di conoscenza metafisica e filosofica, assumendo connotati mistici e soteriologici, cosicché iprocessi e i simboli alchemici possiedono sovente un significato interiore relativo allo sviluppo spirituale inconnessione con quello prettamente materiale della trasformazione fisica[3] .Il termine alchimia deriva dall'arabo al-kimiyah, al-kimiyà o al-khimiyah (ءايميكلا o ءايميخلا), compostodell'articolo al- e della parola kimiyà che significa "pietra filosofale" e che a sua volta, sembrerebbe discendere daltermine greca khymeia (χυμεία) che significa "fondere", "colare insieme", "saldare", "allegare", ecc. (da khumatos,"che è stato colato, un lingotto"). Un'altra etimologia collega la parola con Al Kemi, che significa "l'arte egizia", datoche gli antichi Egiziani chiamavano la loro terra Kemi ed erano considerati potenti maghi in tutto il mondo antico[4] .Il vocabolo potrebbe anche derivare da kim-iya, termine cinese che significa "succo per fare l'oro".

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Introduzione

Per comprendere l'alchimia, bisognaconsiderare come la conversione di unasostanza in un'altra, che formò la basedella metallurgia fin dal suo apparireverso la fine del Neolitico, appariva, inuna cultura senza alcuna conoscenzaformale di fisica o chimica, comeun'opera magica. Nei tempi remoti,una fisica priva di una componentemetafisica sarebbe stata parziale edincompleta al pari di una metafisicasprovvista di manifestazione fisica.Pertanto, per gli alchimisti non vi furagione alcuna di separare ladimensione materiale da quellasimbolica o filosofica[5] .

L'alchimista di Pieter Bruegel il Vecchio

La trasmutazione dei metalli di base in oro (ad esempiocon la pietra filosofale o grande elisir o quintessenza opietra dei filosofi o tintura rossa) simboleggia untentativo di arrivare alla perfezione e superare gli ultimiconfini dell'esistenza. Gli alchimisti credevano chel'intero universo stesse tendendo verso uno stato diperfezione, e l'oro, per la sua intrinseca natura diincorruttibilità, era considerato la più perfetta dellesostanze. Era anche logico pensare che riuscendo asvelare il segreto dell'immutabilità dell'oro si sarebbeottenuta la chiave per vincere le malattie ed ildecadimento organico; da ciò l'intrecciarsi di tematichechimiche, spirituali ed astrologiche che furono

caratteristiche dell'alchimia medievale.

La scienza dell'alchimia ebbe inoltre una notevole evoluzione nel tempo, iniziando quasi come un'appendicemetallurgico-medicinale della religione, maturando in un ricco coacervo di studi, trasformandosi nel misticismo edalla fine fornendo alcune delle fondamentali conoscenze empiriche nel campo della chimica e della medicinamoderne.Fino al XVIII secolo, l'alchimia era considerata una scienza seria in Europa; per esempio, Isaac Newton impiegòmolto più tempo allo studio dell'alchimia piuttosto che a quello dedicato all'ottica o alla fisica[6] , per le quali divennefamoso. Tuttavia Newton mantenne sempre un notevole riserbo intorno ai suoi studi alchemici, e non pubblicò maiopere sull'argomento. Fu l'economista John Maynard Keynes che nel 1936 rese pubblici manoscritti newtonianisull'alchimia, dei quali era entrato in possesso ad un'asta.

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Altri eminenti alchimisti del mondo occidentale furono Ruggero Bacone[7] , San Tommaso d'Aquino[8] , TychoBrahe[9] , Thomas Browne[10] , il Parmigianino[11] , Giordano Bruno[12] , e fra gli ultimi Cagliostro[13] . Il declinodell'alchimia iniziò nel XVIII secolo con la nascita della chimica moderna, che fornì una più precisa e reale strutturaper le trasmutazioni della materia, e la medicina, con un nuovo grande disegno dell'universo basato sul materialismorazionale.La storia dell'alchimia è diventata un prolifico campo per speculazioni accademiche. Via via che l'ermeticolinguaggio degli alchimisti andava gradatamente decifrato, gli storici hanno cominciato a trovare connessioniintellettuali tra quella disciplina ed altre componenti della storia culturale occidentale, come le società mistiche, deltipo di quella dei Rosacroce[14] , la stregoneria e naturalmente l'evoluzione della scienza e della filosofia.

Processo alchemico

L'alchimista in cerca della Pietra Filosofale (1771) di Joseph Wrightof Derby (Derby Museum and Art Gallery, Derby, Regno Unito).

L'opus alchemicum per ottenere la pietra filosofaleavveniva mediante sette procedimenti, divisi in quattrooperazioni, Putrefazione, Calcinazione, Distillazione eSublimazione, e tre fasi, Soluzione, Coagulazione eTintura[15] .

Attraverso queste operazioni la "materia prima",mescolata con lo zolfo ed il mercurio e scaldata nellafornace (atanor), si trasformerebbe gradualmente,passando attraverso vari stadi, contraddistinti dal coloreassunto dalla materia durante la trasmutazione.

Il numero di queste fasi, variabile da tre a dodici aseconda degli autori di trattati alchimistici, è legato alsignificato magico dei numeri.

I tre stadi fondamentali sono[16] :• Nigredo o opera al nero, in cui la materia si

dissolve, putrefacendosi;• Albedo o opera al bianco, durante la quale la

sostanza si purifica, sublimandosi;• Rubedo o opera al rosso, che rappresenta lo stadio

in cui si ricompone, fissandosi;

Il concetto di sulphur et mercurius

Si tratta, letteralmente, di "zolfo e mercurio", cioè, nellinguaggio simbolico dell'alchimia, di due essenze primordiali visti nel quadro di un sistema dualistico che ritienequalsiasi materiale come miscela di questi due componenti, vale a dire di un elemento "in combustione" (zolfo) e diuno "volatile" (mercurio), dotati di gradi diversi di purezza e in un diverso rapporto di mescolanza tra loro. DaParacelso (1493-1541) venne poi aggiunto un terzo elemento, il sal (il sale), che doveva costituire la tangibilità:quando il legno è in combustione, la fiamma prende origine dal sulphur, il mercurius trapassa in evaporazione,mentre il sal ne è la cenere residua[17] .

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Simboli alchemiciL'universo alchemico è pervaso di simboli, che, intrecciandosi in mutue relazioni, permeano le varie operazioni e gliingredienti costitutivi del processo per ottenere la pietra filosofale.Così per esempio l'oro e l'argento acquisiscono nell'iconografia alchemica i tratti simbolici del Sole e della Luna,della luce e delle tenebre e del principio maschile e femminile, che si uniscono (sizigia) nella coniunctiooppositorum della Grande Opera (Rebis).

Simboli astrologici

Simboli da un libro sull'alchimia del XVII secolo. I simboli utilizzati hanno unacorrispondenza univoca con quelli utilizzati nell'astrologia del tempo.

Gli elementi cosmici avevano grandeimportanza non solo per la loroinfluenza sui processi alchemici, maanche per il parallelismo che li legavaagli elementi naturali, in base allacredenza che "ciò che sta in basso ècome ciò che sta in alto".Tradizionalmente, ognuno dei settecorpi celesti del sistema solareconosciuti dagli antichi era associatocon un determinato metallo

La lista del dominio dei corpi celesti sui metalli è la seguente[18] :• Il Sole governa l'Oro• La Luna è connessa con l'Argento• Mercurio, Mercurio• Venere, Rame• Marte, Ferro• Giove, Stagno• Saturno, PiomboSia i metalli che i corpi celesti erano in relazione con l'anatomia umana e le sette viscere dell'uomo.

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Simboli animali

L'uroboro in un'incisione di Lucas Jennis nel trattatoalchemico De Lapide Philisophico.

Nelle illustrazioni dei trattati medievali e di epoca rinascimentalecompaiono spesso figure animali e fantastiche. I tre principali stadiattraverso i quali la materia si trasformava, la nigredo, l'albedo e larubedo erano rispettivamente simboleggiati dal corvo, dal cigno edalla fenice.

Quest'ultima, per la sua capacità di rinascere dalle proprie ceneri,incarna il principio del "nulla si crea e nulla si distrugge", temacentrale della speculazione alchimistica.Inoltre, era sempre la fenice a deporre l'uovo cosmico, che a suavolta raffigurava il contenitore in cui era posta la sostanza datrasformare.Anche il serpente ouroboros, che si mangia la coda, ricorre spessonelle raffigurazioni delle opere alchemiche, in quanto simbolodella ciclicità del tempo e dell'"Uno il Tutto" ("En to Pan").

StoriaL'alchimia abbraccia alcune tradizioni filosofiche che si sono propagate per quattro millenni e tre continenti, e la lorogenerale inclinazione per un linguaggio criptico e simbolico rende difficile tracciare le loro mutue influenze erelazioni.Si possono distinguere almeno due grandi canali, che sembrano essere in gran parte indipendenti, almeno nelle tappepiù remote: l'alchimia orientale, attiva in Cina e nella zona della sua influenza culturale, e l'alchimia occidentale, ilcui centro nei millenni è slittato tra Egitto, Grecia, Roma, il mondo islamico ed alla fine l'Europa. L'alchimia cinesefu strettamente connessa al Taoismo, mentre quella occidentale sviluppò un proprio sistema filosofico, connesso solosuperficialmente con le maggiori religioni occidentali. Se queste due tipologie abbiano avuto una comune origine efino a che punto si siano influenzate l'una con l'altra è tuttora oggetto di questione.

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Alchimia cineseMentre quella occidentale fu più concentrata sulla trasmutazione dei metalli, l'alchimia cinese ebbe una maggioreconnessione con la medicina[19] . La pietra filosofale degli alchimisti europei può essere comparata con l'elisirdell'immortalità cercato dagli alchimisti cinesi. Comunque, da un punto di vista ermetico, questi due interessi nonerano separati e la pietra dei filosofi era spesso equiparata all'elisir di lunga vita.

Testo attribuito a Ge Hong.

La Cina appare il centro di una tradizione alchemica molto antica,risalente forse al IV-III secolo a.C., ma documentata con sicurezzaper la prima volta nel Ts'an T'ung Ch'i, scritto verso il 142 a.C. daWei Po-Yang, sotto forma di commentario all'I-Ching, Libro delleMutazioni. In questa opera, classico del Canone taoista, l'autoreafferma che i contenuti del Libro delle Mutazioni, delle dottrinetaoiste e dei procedimenti alchemici siano variazioni di un'unicamateria sotto il travestimento di nomi diversi. Egli fonda ilprocesso alchimistico sulle dottrine dei cinque elementi (acqua,fuoco, legno, oro e terra) e dei due contrari (yin e yang): di questidue, il primo è associato alla luna ed il secondo al sole, e dalla lorodinamica si originano gli elementi. Ogni elemento combinato conyang differirebbe da quello combinato con yin, nel senso che ilprimo è attivo e maschile, il secondo passivo e femminile. Il testo,di non facile interpretazione, per le sue interferenze con dottrinecosmologiche e magiche, presenta una concezione evolutiva deimetalli e il loro trasferimento su piani non sperimentali, orapsichici, ora cosmici. Nel IV secolo l'alchimia ha un nuovo grandemaestro in Ko Hung, detto Pao-p'u-tzu, che aggiunge alle tecnicheindicate alcuni particolari metodi taoisti destinati alla conquistadell'immortalità. Questo fu l'avvio per una sempre più stretta connessione con forme taoiste di medicina tradizionalecinese ed una ricca fioritura di opere fino al XIII secolo.[20]

Le scuole di alchimia cinese, pur avendo come obiettivo comune la ricerca dell'immortalità, si differenziavano per imetodi di ricerca:• Gli alchimisti della scuola esterna si occupavano prevalentemente della ricerca dell'elisir di lunga vita attraverso

la produzione di rimedi, elisir e pillole dell'immortalità, le cui componenti erano in gran parte sostanze vegetali ein misura minore sostanze animali e minerali.

• Gli alchimisti della scuola interna, invece, ricercavano l'immortalità attraverso l'utilizzo di pratiche fisiche ementali che provocassero una trasmutazione del corpo, consentendo al praticante di vivere indefinitamente. Ilcorpo stesso del praticante veniva concepito come un laboratorio alchemico e l'elisir di lunga vita scaturivateoricamente dalla distillazione di sostanze corporee, prodotte attraverso l'utilizzo delle funzioni vitali(respirazione, circolazione, funzionamento endocrino, etc..) che venivano guidate dall'alchimista.

La medicina tradizionale cinese ha ereditato dall'alchimia esterna le basi di farmacologia tradizionale e dall'alchimiainterna la parte relativa al qi gong ed alle ginnastiche mediche. In queste discipline ancor oggi molti dei terminiutilizzati sono di chiara derivazione alchemica.

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Alchimia indianaLe caratteristiche e la storia della alchimia indiana sono poco conosciute in Occidente. Uno scienziato che visse inPersia nell'XI secolo chiamato al-Biruni ha scritto che gli Indù avevano una scienza simile all'alchimia, che èchiamata rasayana (che significa via del succo (o essenza)), indicando con essa l'uso di una medicina che allontanala vecchiaia. Probabilmente in una fase pre-yogica e pre-tantrica l'immortalità e la felicità sarebbero state ricercate inuna pozione di origine vegetale e non metallica. Il padre dell'alchimia indiana è considerato Nagarjuna, figurasemileggendaria, ritenuto l'autore di alcuni testi alchemici quali il trattato di magia Kaksaputa Tantra, quello sulmercurio Rasendramangalam e il Susruta Samhita. Il migliore esempio di un testo basato su questa scienza è ilVaishashik Darshana di Kanad (vissuto intorno al 600), che descrisse una teoria atomica circa un secolo prima diDemocrito.[21] .

Alchimia nell'antico Egitto

Ermete Trismegisto

Gli alchimisti occidentali generalmente fanno risalire l'originedella loro arte all'antico Egitto.[22] . Metallurgia e misticismoerano inesorabilmente legati insieme nel mondo antico, in cui unacosa come la trasformazione dell'oro grezzo in un metalloscintillante doveva sembrare un atto governato da regolemisteriose.

La città di Alessandria in Egitto fu un centro di conoscenzaalchemica, e conservò la propria preminenza fino al declino dellacultura egiziana antica. Sfortunatamente non esistono documentioriginali egizi sull'alchimia. Questi scritti, qualora fossero esistiti,andarono perduti nell'incendio della Biblioteca di Alessandria, nel391. L'alchimia egiziana è per lo più conosciuta attraverso le operedi antichi filosofi greci, sopravvissute solamente in traduzioniislamiche.

La leggenda vuole che il fondatore dell'alchimia egiziana fosse ildio Thot, chiamato Ermes-Thoth o Ermes il tre volte grande(Ermes Trismegisto) dai Greci. Secondo la leggenda il dio avrebbescritto i quarantadue libri della conoscenza, che avrebbero coperto

tutti i campi dello scibile, fra cui anche l'alchimia. Il simbolo di Ermes era il caduceo, che divenne uno dei principalisimboli alchemici. La Tavola di Smeraldo di Ermes Trismegistus, che è nota solamente attraverso traduzioni grecheed arabe, è generalmente considerata la base per la pratica e la filosofia alchemica occidentale.[23]

Alchimia greco-alessandrinaLe dottrine alchimistiche della scuola greca passarono attraverso tre fasi evolutive: l'alchimia come tecnica, cioèl'arte prechimica degli artigiani egizi, l'alchimia come filosofia ed infine quella religiosa. I Greci si appropriaronodelle dottrine ermetiche degli Egiziani, mescolandole, nell'ambiente sincretistico della cultura alessandrina, con lefilosofie del Pitagorismo e della scuola ionica e successivamente dello Gnosticismo. La filosofia pitagorica consisteessenzialmente nella credenza che i numeri governino l'universo e che siano l'essenza di tutte le cose, dal suono alleforme.

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La Tavola di Smeraldo - versione latina - dal DeAlchimia, Norimberga 1541.

Il pensiero della scuola ionica era basato sulla ricerca di un principiounico e originario per tutti i fenomeni naturali; questa filosofia, i cuiesponenti principali furono Talete ed Anassimandro, fu poi sviluppatada Platone ed Aristotele, le cui opere finirono per diventare parteintegrante dell'alchimia. Si delinea, come base della nuova scienza, lanozione di una materia prima che forma l'universo, e che può esserespiegata solamente attraverso attente esplorazioni filosofiche. Unconcetto molto importante, introdotto in quel tempo da Empedocle, èche tutte le cose nell'universo erano formate solamente da quattroelementi: terra, aria, acqua e fuoco. A questi elementi Aristoteleaggiunge l'etere, la materia di cui sono formati i cieli e che vienedenominata quintessenza. La terza fase si differenzia dalla precedentedi speculazione filosofica per le caratteristiche di una religioneesoterica, per l'abbondanza di rituali misteriosi e per il linguaggio. Neiprimi secoli dell'età imperiale, in età ellenistica, si sviluppò unaletteratura di carattere filosofico-soteriologico-religiosa, di variocarattere, accomunata dalla pretesa rivelazione da parte del dioThot-Ermete, da cui il nome di letteratura ermetica. Il supportodottrinale di questa letteratura è una forma di metafisica che si rifà al Neoplatonismo ed al Neopitagorismo.

Nel II secolo sarebbero stati scritti anche gli Oracoli caldaici, dei quali sono pervenuti solo frammenti, chepresentano molte analogie con gli scritti ermetici. In questo momento storico, quindi, si sarebbe operata una fusionetra il patrimonio filosofico greco e la gnosi ermetica, nella quale la grande opera assume connotati di tecnica tesaalla realizzazione in senso interiore e cosmico[24] .

Tra gli alchimisti ellenistici vanno citati Bolo di Mende e Zosimo di Panopoli, il primo autore che abbia scritto operealchemiche in modo sistematico e firmando la propria creazione.[25]

Alchimia nel mondo islamicoLa distruzione del Serapeo e della Biblioteca di Alessandria segnò la fine del centro culturale greco, spostando ilprocesso dello sviluppo alchemico verso il Vicino Oriente. L'alchimia islamica è molto meglio conosciuta perchémeglio documentata e molti dei testi antichi giunti sino a noi si sono preservati come traduzioni islamiche.Alchimisti islamici come al-Razî[26] (in latino Rasis o Rhazes) diedero un contributo fondamentale alle scopertechimiche, come la tecnica della distillazione, e ai loro esperimenti si devono l'acido muriatico (l'antico nomedell'acido cloridrico), l'acido solforico e l'acido nitrico, oltre alla soda (al-natrun) e potassio (al-qali), da cui derivanoi nomi internazionali di sodio e potassio, Natrium e Kalium. L'apporto di nomenclatura alchimistica a tutta laposteriore cultura occidentale è di origine araba: termini arabi sono infatti alchimia, atanor (fornace), azoth (formacorrotta da al-zawq, 'mercurio'), alcool (da al-kohl, indicante una polvere per il trucco ricavata dall' 'antimonio'),elisir (da al-iksīr, "pietra" filosofale) e alambicco. La scoperta che l'acqua regia, un composto di acido nitrico emuriatico, potesse dissolvere il metallo nobile - l'oro - accese l'immaginazione degli alchimisti per il millennio avenire.I filosofi islamici diedero anche grandi contributi all'ermetismo alchemico.[27] . Al riguardo la più grande e influentefigura è probabilmente Jâbir ibn Hayyân (in arabo نايح نبإ رباج, il Geber o Geberus dei Latini). Questo importantealchimista, nato agli inizi dell'VIII secolo, fu il primo, a quanto sembra, ad aver analizzato gli elementi secondo lequattro qualità base di caldo, freddo, secco e umido. Jâbir ipotizzò che, siccome in ogni metallo due di queste qualitàerano interne e due esterne, mescolando le qualità di un metallo, si sarebbe ottenuto un altro metallo. La grande seriedi scritti che gli vengono attribuiti esercitò una enorme influenza sulle correnti alchimistiche europee.[28]

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Alchimia nell'Europa medievaleDopo essere caduta alquanto in disuso durante l'alto Medioevo, l'Occidente riprende contatto con la tradizionealchemica greca attraverso gli Arabi. L'incontro tra la cultura alchemica araba ed il mondo latino avviene per laprima volta in Spagna, probabilmente ad opera di Gerberto di Aurillac, che più tardi divenne Papa Silvestro II,(morto nel 1003). Nel XII secolo va ricordata la figura del più importante dei traduttori di opere arabe, Gerardo daCremona, che interpretò Averroè, tradusse l'Almagesto, e forse alcune opere di Razes e Geberus.[29]

Il rientro vero e proprio dell'alchimia in Europa viene in genere fatto risalire al 1144, quando Roberto di Chestertradusse dall'arabo il Liber de compositione alchimiae, un libro dai forti connotati iniziatici, mistici e esoterici, nelquale un saggio, Morieno, erede del sapere di Ermete Trismegisto, insegna al Re Calid.[30]

Il materiale alchimistico dei testi arabi verrà rielaborato durante tutto il XIII secolo. Alberto Magno (1193-1280)affronta la tematica alchemica nel De mirabilibus mundi[31] e nel Liber de Alchemia di incerta attribuzione. ATommaso d'Aquino (1225-1274) vengono attribuiti alcuni opuscoli alchemici, nei quali è dichiarata la possibilitàdella produzione dell'oro e dell'argento.Il primo vero alchimista dell'Europa medievale deve essere considerato Roger Bacon (1241-1294) un Francescanoche esplorò i campi dell'ottica e della linguistica oltre agli studi alchemici. Le sue opere, il Breve Breviarium, ilTractatus trium verborum e lo Speculum Alchimiae, oltre ai numerosi pseudo-epigrafi a lui attribuiti, furonoutilizzate dagli alchimisti dal XV al XIX secolo[32] .Alla fine del XIII secolo l'alchimia si sviluppò in un sistema strutturato di credenze, grazie anche all'opera diArnaldo da Villanova (ca. 1240-ca. 1312), con il suo Rosarium Philosophorum[33] , e soprattutto con RaimondoLullo (1235-1315), che divenne presto una leggenda per la sua presunta abilità alchemica[34] .Nel XIV secolo l'alchimia ebbe una flessione a causa dell'editto di Papa Giovanni XXII, che vietava la praticaalchemica, fatto che scoraggiò gli alchimisti appartenenti alla Chiesa dal continuare gli esperimenti.

Misteriosi simboli alchemici incisi sulla tomba di Nicholas Flamel aParigi

L'alchimia fu comunque tenuta viva da uomini comeNicholas Flamel, il quale è degno di nota solamenteperché fu uno dei pochi alchimisti a scrivere in questitempi travagliati[35] . Flamel visse dal 1330 al 1419 esarebbe servito da archetipo per la fase successiva dellapratica alchemica. Il suo unico interesse per l'alchimiaruotava intorno alla ricerca della pietra filosofale; inanni di paziente lavoro riuscì a tradurre il mitico Librodi Abramo l'ebreo, che avrebbe acquistato nel 1357, eche gli avrebbe rivelato i segreti per la costruzione dellapietra dei filosofi.

Nell'alto Medioevo gli alchimisti si concentrarono nellaricerca dell'elisir della giovinezza e della pietrafilosofale, credendo che fossero entità separate. In quelperiodo molti di loro interpretavano la purificazionedell'anima in connessione con la trasmutazione delpiombo in oro (nella quale credevano che il mercurio giocasse un ruolo cruciale). Questi individui erano visti comemaghi e incantatori da molti, e furono spesso perseguitati per le loro pratiche.

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Alchimia nel Rinascimento e nell'età moderna

The Alchemist di Sir William Fettes Douglas, XIX secolo

Nel contesto delle idee del Cinquecento è impossibiledelimitare una disciplina scientifica dall'altra, comeanche tracciare molte linee di separazione tra ilcomplesso delle scienze da un lato e la riflessionespeculativa e magico-astrologica dall'altro. In questoperiodo magia e medicina, alchimia e scienze naturali eaddirittura astrologia e astronomia operano in una sortadi simbiosi, legate le une alle altre in modo spessoinestricabile.Agli inizi del XVI secolo uno dei maggiori interpreti diquesto coacervo di discipline scientifiche fu il medico,astrologo, filosofo e alchimista Heinrich CorneliusAgrippa von Nettesheim, 1486-1535. Costui credeva diessere un mago e di essere capace di evocare gli spiriti.La sua influenza fu di modesta entità, ma come Flamel,produsse opere, fra le quali il De occulta philosophia,alle quali fecero riferimento tutti gli alchimistiposteriori. Ancora come Flamel fece molto percambiare l'alchimia da una filosofia mistica ad unamagia occultista. Inoltre mantenne vive le filosofiedegli antichi alchimisti, che includevano scienzasperimentale, numerologia, ecc., aggiungendovi lateoria magica, che rinforzava l'idea di alchimia come credenza occultista[36] .

Il nome più importante di questo periodo è, senza dubbio, Paracelso, (Theophrastus Bombastus von Hohenheim,1493-1541), il quale diede una nuova forma all'alchimia, spazzando via un certo occultismo che si era accumulatonegli anni e promuovendo l'utilizzo di osservazioni empiriche ed esperimenti tesi a comprendere il corpo umano[37] .Rigettò le tradizioni gnostiche e le teorie magiche, pur mantenendo molto delle filosofie ermetiche, neoplatoniche epitagoriche.

Per Paracelso l'alchimia era la scienza della trasformazione dei metalli reperibili in natura per produrre composti utiliper l'umanità. La iatrochimica di Paracelso era basata sulla teoria che il corpo umano fosse un sistema chimico nelquale giocano un ruolo fondamentale i due tradizionali principi degli alchimisti, e cioè lo zolfo ed il mercurio, aiquali lo scienziato ne aggiunse un terzo: il sale. Paracelso era convinto che l'origine delle malattie fosse da ricercarenello squilibrio di questi principi chimici e non dalla disarmonia degli umori, come pensavano i galenici. Quindi,secondo lui, la salute poteva essere ristabilita utilizzando rimedi di natura minerale e non di natura organica.

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Il laboratorio dell'Alchimista di Giovanni Stradano,Studiolo di Francesco I nel Palazzo Vecchio a Firenze.

Anche molti artisti, come per esempio il Parmigianino, e persinopersonalità politiche del periodo si interessarono all'alchimia. Traquesti: Caterina Sforza[38] , Francesco I de' Medici[39] , nel cuistudiolo di Palazzo Vecchio fece dipingere allegorie alchimisticheda Giovanni Stradano, e Cosimo I de' Medici.[40]

In Inghilterra, l'alchimia nel XVI secolo è spesso associata aldottor John Dee (1527-1608), meglio conosciuto per il suo ruolo diastrologo, crittografo ed in generale "consulente scientifico" dellaregina Elisabetta I d'Inghilterra. Dee si interessò anche di alchimiatanto da scrivere un libro sull'argomento (Monas Hieroglyphica,1564) influenzato dalla Cabala.[41]

Il declino dell'alchimia occidentale

Il declino dell'alchimia in Occidente fu causato dalla nascita dellascienza moderna con i suoi richiami a rigorose sperimentazioniscientifiche.Nel XVII secolo Robert Boyle (1627-1691) diede l'avvio almetodo scientifico nelle investigazioni chimiche, alla base di unnuovo approccio alla comprensione della trasformazione della

materia, che di fatto rivelò la futilità delle ricerche alchemiche della pietra filosofale.

Anche gli enormi passi avanti compiuti dalla medicina nel periodo seguente la iatrochimica di Paracelso, supportatidagli sviluppi paralleli della chimica organica, diedero un duro colpo alle speranze dell'alchimia di reperire elisirmiracolosi, mostrando l'inefficacia se non la tossicità dei suoi rimedi.

Ridotta ad arcano sistema filosofico, scarsamente connesso al mondo materiale, l'Ars magna subì il fato comune dialtre discipline esoteriche quali l'astrologia e la cabala; esclusa dagli studi universitari e ostracizzata dagli scienziati,si cominciò a guardare ad essa come all'epitome della superstizione[42] .

A livello popolare, tuttavia, l'alchimista era ancora considerato come il depositario di grandi saperi arcani. Facendoleva sulla credulità popolare, molti imbroglioni si attribuirono titoli di guaritore e per dimostrare effettive capacitàprodussero manuali manoscritti che imitavano, nel gergo e nelle illustrazioni, i trattati di famosi autori alchemici (intal modo, nacquero anche i cosiddetti "erbari dei falsi alchimisti" che solo di recente hanno iniziato ad essereanalizzati in modo attento dagli studiosi).Dopo aver goduto per più di duemila anni di un grande prestigio intellettuale e materiale, l'alchimia uscì in tal mododal pensiero occidentale, salvo ricomparire nelle opere di studiosi a cavallo tra scienza, filosofia ed esoterismo, qualilo psicanalista Carl Gustav Jung[43] e il pensatore Julius Evola[44] .

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Influenza culturale

Nella psicoanalisiIl simbolismo alchemico è stato occasionalmente utilizzato nel XX secolo dagli psicoanalisti, uno dei quali, Jung, hariesaminato la teoria ed il simbolismo alchemico ed ha iniziato a mettere in luce il significato intrinseco del lavoroalchemico come ricerca spirituale.[45]

L'esposizione junghiana della teoria dei rapporti intercorrenti tra alchimia ed inconscio si trova in varie sue opere cheabbracciano un arco di tempo che va dai primi anni 1940 a praticamente fino alla sua morte avvenuta nel 1961:• Psicologia e alchimia (1944)• Psicologia del transfert (1946)[46]

• Saggi sull'alchimia (1948)• Mysterium Coniunctionis (1956).

La tesi dello psicanalista svizzero consiste nell'identificazione delle analogie esistenti tra i processi alchemici e quellilegati alla sfera dell'immaginazione ed in particolare a quella onirica.Secondo Jung, le fasi attraverso le quali avverrebbe l'opus alchemicum avrebbero una corrispondenza nel processo diindividuazione, inteso come consapevolezza della propria individualità e scoperta dell'essere interiore. Mentrel'alchimia non sarebbe altro che la proiezione (psicologia) nel mondo materiale degli archetipi dell'inconsciocollettivo, il procedimento per ottenere la pietra filosofale rappresenterebbe l'itinerario psichico che conduce allacoscienza di sé ed alla liberazione dell'io dai conflitti interiori.[47]

Nella narrativa• Molti autori hanno bersagliato gli alchimisti con critiche ed attacchi satirici. Il più famoso di questi è la commedia

The Alchemist di Ben Jonson.• Nella seconda parte del Faust, Johann Wolfgang von Goethe descrive il servitore di Faust, Wagner, che utilizza

procedimenti alchemici per creare un homunculus.• Marguerite Yourcenar, nel suo romanzo L'opera al nero (1968), racconta la storia della vita dell'alchimista

Zenone. Dal libro è stato tratto nel 1987 l'omonimo film, diretto da André Delvaux e interpretato da Gian MariaVolontè.

• Nel romanzo Cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez è presente un alchimista chiamato Melquíades.• Le vie ed i metodi dell'alchimia sono essenziali nel romanzo L'alchimista di Paulo Coelho.• L'alchimia è uno dei temi presenti nel romanzo Il pendolo di Foucault di Umberto Eco, in particolare in relazione

con l'esoterismo.• Daniele Trucco, CEFA (2003) in cui parte della narrazione si svolge a Bourges, nel palazzo Jacques Coeur.• Nel romanzo per ragazzi Harry Potter e la pietra filosofale di J. K. Rowling, questa pietra poteva mutare ogni

metallo in oro puro e creare un "Elisir di lunga vita" che permetteva al bevitore di vivere per sempre. Nel romanzola pietra è stata creata da Nicholas Flamel.

• In un altro romanzo per ragazzi (La bambina della Sesta Luna), la protagonista, Nina de Nobili è un'alchimistabambina.

• Nel romanzo Notre Dame de Paris di Victor Hugo, l'antagonista arcidiacono Claude Frollo è un alchimista.• L'alchimia e la pietra filosofale sono temi centrali del manga Fullmetal Alchemist di Hiromu Arakawa e delle

serie anime da esso tratte.• L'alchimia è il tema principale della serie Golden Sun.• In Guerre Stellari con il termine Alchimia Sith è indicata una sorta di ingegneria genetica usata dai Sith per creare

delle creature mutate e utilizzate in vari modi.

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Nella critica d'arteAlcuni studiosi hanno iniziato a reinterpretare le grandi opere dell'Arte Rinascimentale alla luce del simbolismoalchemico, rintracciando nelle allegorie, nelle metafore e negli emblemi realizzati da Simone Martini, Botticelli,Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Durer, Bosh, Brueghel, Caravaggio e Velazquez un filo di continuità con ilpensiero alchemico. Tali studi sono riportati sui Quaderni dell'Arte Alchemica

Note[1] Mircea Eliade, Arti del metallo e alchimia, Torino 1980[2] Georges Ranque, La pietra filosofale, Edizioni Mediterranee, 1989[3] Omraam Mikhaël Aïvanhov, Il lavoro alchemico ovvero la ricerca della perfezione, 1996, Edizioni Prosveta[4] Online Ethymology Dictionary. Alchemy (http:/ / www. etymonline. com/ index. php?term=alchemy)[5] E. Canseliet. L'Alchimia. Studi diversi di Simbolismo Ermetico e di Pratica Filosofale. Roma 1985[6] Newton and alchemy (http:/ / webapp1. dlib. indiana. edu/ newton/ about. do)[7] Le miroir d'Alchimie (http:/ / hdelboy. club. fr/ miroir_bacon. html#Le Miroir d'Alchimie)[8] Scrisse un'opera dal titolo De alchimia[9] Brahe (http:/ / www-history. mcs. st-andrews. ac. uk/ Biographies/ Brahe. html)[10] Thomas Browne (http:/ / levity. com/ alchemy/ sir_thomas_browne. html)[11] Il Parmigianino e l'alchimia (http:/ / web. mclink. it/ MH0077/ ArsRegia/ ars regia 1/ De Pascalis 2. htm)[12] Gioele Magaldi, Giordano Bruno e l'alchimia, Pericle Tangerine, 2004 ISBN 88-88645-23-3[13] Iain McCalman, L' ultimo alchimista. Cagliostro, mago nell'Età dei Lumi, trad. it. di G. Caputo, Lindau editore, 2007 ISBN 88-7180-645-X[14] Churton, Tobias. The Golden Builders: Alchemists, Rosicrucians, and the First Freemasons, New York: Barnes and Noble, 2002[15] Georges Ranque, La pietra filosofale, Edizioni Mediterranee, 1989[16] Meyrink und das theomorphische Menschenbild (http:/ / www. e-scoala. ro/ germana/ mihai_stroe26. html)[17] Read, J., Through alchemy to chemistry, London: Bell and Sons, 1961[18] Appunti di storia della chimica (http:/ / www. minerva. unito. it/ storia/ AppuntiStoriaChimica/ AppuntiStoria1. htm#Alchimia)[19] Introduzione all'alchimia cinese (http:/ / www. stanford. edu/ ~pregadio/ jindan/ jindan_intro. html)[20] Cooper. J.C., Chinese Alchemy: the Daoist Quest for Immortality. Sterling Publishing Co. Inc. New York, 1990. Pag. 55-70[21] Arturo Schwarz, Introduzione all'alchimia indiana, Bari, Laterza, 1984 ISBN 88-420-2489-9[22] Erich Neumann, The origins and history of consciousness, New York : Pantheon Books, 1954. p. 255, nota 76: "Since Alchemy actually

originated in Egypt, it is not improbable that esoteric interpretations of the Osiris myth are among the foundations of the art ..."[23] Jack Lindsay, Les origines de l'alchimie dans l'Égypte gréco-romaine, Monaco, 1986[24] Françoise Bonardel, La Voie hermétique, Paris, Dervy, 2002[25] Secondo quel che scrive Suida, Zosimo fu autore di un'opera intitolata Chemeutikà, dedicata alla sorella Teosebia[26] Die Alchemie al-Razi's, "Der Islam", Vol. XXII, pp. 283-319[27] Julius Ruska, Arabische Alchemisten, t. II : Ga'far Alsadîq, Heildelberg, 1924[28] Pierre Lory, Dix traités d'alchimie de Jâbir ibn Hayyân. Les dix premiers Traités du Livre des Soixante-dix, Paris, Sindbad, 1983. Paul

Kraus, Jâbir ibn Hayyân. Contribution à l'histoire des idées scientifiques dans l'Islam, Cairo, Memorie presentate all'Istituto d'Egitto,1942-1943, 2 t.

[29] Antoine Calvet, Alchimie - Occident médiéval in Dictionnaire critique de l'ésotérisme, sous la dir. de Jean Servier, PUF, 1998.[30] The arabic origin of Liber de compositione alchimiae (http:/ / www. history-science-technology. com/ Articles/ articles 1. htm)[31] Alberto Magno (http:/ / www. unisi. it/ ricerca/ prog/ fil-med-online/ autori/ htm/ alberto_magno. htm)[32] Jeremiah Hackett, Roger Bacon: His Life, Career, and Works, in Hackett, Roger Bacon and the Sciences, pp. 17–19[33] Herbert Silberer, Problemi della mistica e del suo significato simbolico, Vivarium, 1999[34] Michela Pereira, The alchemical corpus attributed to Raimond Lull, Warburg Institute Surveys and Texts, vol. 18, Londra, 1989[35] Michael Scott, The Alchemyst: The Secrets of The Immortal Nicholas Flamel, 2007[36] Agrippa von Nettesheim (http:/ / plato. stanford. edu/ entries/ agrippa-nettesheim/ )[37] J. Read, Through alchemy to chemistry, London: Bell and Sons, 1961[38] Natale Graziani Gabriella Venturelli, Caterina Sforza, p. 151. Cles, Arnoldo Mondadori Editore, 2001 ISBN 88-04-49129-9[39] Francesco I de'Medici: il principe alchimista (http:/ / www. cfs-cls. cz/ Files/ nastenka/ page_3024/ Version1/ Francesco I. pdf)[40] Giulio Lensi orlandi Cardini, L'arte segreta. Cosimo e Francesco de' Medici alchimisti, Nardini, 1991 ISBN 88-404-3815-7[41] John Dee (1527–1608): Alchemy - the Beginnings of Chemistry, Museum of Science and Industry in Manchester, 2005 (http:/ / www. msim.

org. uk/ uploadedDocs/ Document_Depository_01/ John Dee. pdf)[42] E.J. Holmiard, Storia dell'alchimia, Firenze 1959[43] Michela Pereira, Arcana sapienza. L'alchimia dalle origini a Jung, Roma 2001[44] Elisabetta Valento, Homo Faber, Julius Evola fra arte e alchimia, Roma, Fondazione Julius Evola, 1994[45] Jung, C. G., Psychology and Alchemy, London: Routledge, 1964.

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[46] In quest'opera Jung prende in esame il Rosarium Philosophorum alchemico esaminando i parallelismi, quadro per quadro, tra il processo ditrasformazione psicoanalitico e gli stadi del processo di trasformazione alchemico.

[47] Jung, C. G., & Hinkle, B. M. Psychology of the Unconscious : a study of the transformations and symbolisms of the libido, a contribution tothe history of the evolution of thought. London: Kegan Paul Trench Trubner, 1912

Bibliografia

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• T. Burckardt, Alchimia, Torino 1961• Florin George Calian, Alkimia Operativa and Alkimia Speculativa.

Some Modern Controversies on the Historiography of Alchemy(http:/ / www. archive. org/ stream/AlkimiaOperativaAndAlkimiaSpeculativa.SomeModernControversiesOnThe/FlorinGeorgeCalian-AlkimiaOperativaAndAlkimiaSpeculativa.SomeModernControversiesOnTheHistoriographyOfAlchemy#page/n0/ mode/ 2up), Annual of Medieval Studies at CEU, 2010.

• E. Canseliet. L'Alchimia. Studi diversi di Simbolismo Ermetico e diPratica Filosofale. Roma 1985.

• Mircea Eliade, Arti del metallo e alchimia, Torino 1980• Julius Evola, La tradizione ermetica, Bari 1931• Fulcanelli, Il mistero delle cattedrali, 1926• Fulcanelli, Le dimore filosofali, 1931.• Marcello Fumagalli, Dizionario di alchimia e di chimica farmaceutica antiquaria. Dalla ricerca dell'Oro

Filosofale all'Arte Spagirica di Paracelso, Edizioni Mediterranee Roma 2000• Eric John Holmyard, Storia dell'alchimia, Odoya, Bologna 2009, 320 pp., ISBN 978-88-6288-047-3.• Paolo Lucarelli, Lettere musulmane. Riflessioni sull'Alchimia, 1998.• Vinci Verginelli, Bibliotheca Hermetica - Catalogo alquanto ragionato della raccolta Verginelli-Rota di antichi

testi ermetici (secoli XV-XVIII), Firenze 1986.• Michela Pereira, Arcana sapienza. L'alchimia dalle origini a Jung, Roma 2001• Roberto Pinotti, Enrico Baccarini, Italia Esoterica, 2004, Editoriale Olimpia.• Omraam Mikhaël Aïvanhov, Il lavoro alchemico ovvero la ricerca della perfezione, 1996, Edizioni Prosveta.• Omraam Mikhaël Aïvanhov, La Pietra Filosofale, dai Vangeli ai trattati alchemici, 2005, Edizioni Prosveta.• Sebastiano B. Brocchi, Riflessioni sulla Grande Opera, 2006.• Alexander Roob, Alchimia e Mistica, 1997, Edizioni Taschen.• Anonimo, con commento e note a cura di Davide Melzi, Poemetto Alchemico, 1999, Edizioni della Terra di

Mezzo.• Daniele Trucco, Suono originario: musica, magia e alchimia nel Rinascimento, L'arciere, Dronero 2003.• Zolla Elémire, Le meraviglie della natura, Milano 1975.• Tommaso Palamidessi, Alchimia come via allo Spirito, 1949, Edizioni Grande Opera, Torino (ristampato

dall'editore Arkeios).• Batfroi Severin, La via dell'alchimia cristiana, Arkeios, 2007 ISBN 978-88-86495-83-7.

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Voci correlate

Un laboratorio alchemico, da The Story of Alchemy and theBeginnings of Chemistry

• Athanor• Chimica• Esoterismo• Magia bianca• Alchimia delle scaglie• Mutus liber• Pietra filosofale

Altri progetti

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Collegamenti esterni• Alchimia (http:/ / www. ndonio. it/ Alchimia. htm)• Francesca Roversi Monaco, Alchimia alla corte di Federico II (http:/ / www. treccani. it/ Portale/ elements/

categoriesItems. jsp?pathFile=/ BancaDati/ Federiciana/ VOL01/ FEDERICIANA_VOL01_000009. xml),Enciclopedia Federiciana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani

• "ESOteric NETwork" - alcuni articoli sull'alchimia (http:/ / www. esonet. org/ encyclopedia/ Alchimia. aspx)• (EN) The Alchemy website (http:/ / www. levity. com/ alchemy/ index. html) Portale in inglese sull'alchimia, con

una parte dedicata ai testi alchemici• (ES) Rivista Azogue (http:/ / www. revistaazogue. com/ ) Rivista digitale dedicata allo studio storico-critico

dell'alchimia, con più di 600 testi tradizionali on-line e contributi originali• (EN) Dictionary of the History of Ideas: (http:/ / etext. lib. virginia. edu/ cgi-local/ DHI/ dhi. cgi?id=dv1-04)

Alchemy• (EN) The Story of Alchemy and the Beginnings of Chemistry (http:/ / www. gutenberg. org/ etext/ 14218), 1913,

da Progetto Gutenberg• (EN) H. Stanley, Bygone Beliefs: being a series of excursions in the byways of thought (http:/ / www. gutenberg.

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Fonti e autori delle voci 16

Fonti e autori delle vociAlchimia  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=36319749  Autori:: Achillu, Alexdevil, Amarvudol, Andrea95L, Ariel, Asbesto, AstrMarco, Atreides87, AttoRenato, Aushulz,Austroungarika, Avemundi, Bardak1993, Beatrice, Biopresto, Burubuz, Carlo.Ierna, Castagna, Cisco79, Cloj, Cotton, Crypto, DaniDF1995, Davide, Djpro91, Doccor, Drdulcamara3, Emisin,Enok, Eumolpo, Fei, Formica rufa, Francisco83pv, Fredericks, Frieda, Frpol, Gac, Gacio, Gain, Gco, Gig, Gigas, Glauco92, Goslar, Grigio60, Hal8999, Helios, Iardo, Ignlig, Ilaria578, Ines, Jalo,Jollyroger, K92, Kaoru666, Laboratorio.Ricerche.Evolutive, Lalupa, LeonardoRob0t, Lucio Di Madaura, Luciodem, Luisa, M7, Mar san man, MarKo, Marcello Fumagalli, Marcello1949,Marcok, Marcussi, Marta Breuning, Martaericaarosio, Mauro Lanari, Metaphysicus, Moloch981, Murray, Museodeitarocchi, Nanae, Nethunter2000, Oni link, OrbiliusMagister, Osk,PaneBiancoLiscio, Paul Gascoigne, Phantomas, Phrancoemme, Piero Sagnibene, Piky, Proclus27, Razzabarese, Richzena, Rodrigotebani, Roxio, Sailko, Sekhem, Semolo75, Senpai, Square87,Stefano Bit, Technocrate, Timendum, Trixt, Tullius, Xander89, Yattaman, Zanzalo, 179 Modifiche anonime

Fonti, licenze e autori delle immaginiFile:Alchimia.gif  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Alchimia.gif  Licenza: Public Domain  Autori:: Akaniji, Joolz, Luisa, Werckmeister, 1 Modifiche anonimeFile:Alchemist's Laboratory, Heinrich Khunrath, Amphitheatrum sapientiae aeternae, 1595.jpg  Fonte::http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Alchemist's_Laboratory,_Heinrich_Khunrath,_Amphitheatrum_sapientiae_aeternae,_1595.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: Anne97432,Brian0918, CommonsDelinker, Finavon, G.dallorto, Lcarsdata, Roomba, Sir Gawain, Wst, ΜυρμηγκάκιFile:Alchimist Pieter Bruegel.jpeg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Alchimist_Pieter_Bruegel.jpeg  Licenza: Public Domain  Autori:: Akaniji, Hadrien, Jarekt, LewensteinFile:JosephWright-Alchemist.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:JosephWright-Alchemist.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: Joseph Wright of DerbyFile:Alchemy-Digby-RareSecrets.png  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Alchemy-Digby-RareSecrets.png  Licenza: Public Domain  Autori:: Axon, 2 Modifiche anonimeFile:Ouroboros 1.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Ouroboros_1.jpg  Licenza: sconosciuto  Autori:: AnonMoos, Fredou, Herbythyme, Jfreyre, Trockennasenaffe, 6Modifiche anonimeFile:Baopuzi.JPG  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Baopuzi.JPG  Licenza: Public Domain  Autori:: (Lingua ingleseEN) [Ge Hong ] Hong ->Traduci con Google TranslatorFile:HermesTrismegistusCauc.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:HermesTrismegistusCauc.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: user:TomistiFile:Table_Emeraude_Chrysogonus.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Table_Emeraude_Chrysogonus.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: Chrysogonus PolydorusFile:flamel-figures.png  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Flamel-figures.png  Licenza: Public Domain  Autori:: Campani, MuFile:William Fettes Douglas - The Alchemist.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:William_Fettes_Douglas_-_The_Alchemist.jpg  Licenza: Public Domain  Autori::AndreasPraefcke, Herrick, HollyI, Mattes, Plindenbaum, Thuresson, WstFile:Il laboratorio dell'alchimista, Giovanni Stradano, studiolo di Francesco I.jpg  Fonte::http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Il_laboratorio_dell'alchimista,_Giovanni_Stradano,_studiolo_di_Francesco_I.jpg  Licenza: Public Domain  Autori:: Mac9, Plindenbaum, Sailko,ShakkoFile:Lexicon alchemiae.svg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Lexicon_alchemiae.svg  Licenza: Public Domain  Autori:: User:LupusBXLFile:Alchemical Laboratory - Project Gutenberg eText 14218.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Alchemical_Laboratory_-_Project_Gutenberg_eText_14218.jpg Licenza: Public Domain  Autori:: Mattes, Maxim, Plindenbaum, Stefi, Wst, 1 Modifiche anonimeImmagine:Commons-logo.svg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Commons-logo.svg  Licenza: logo  Autori:: User:3247, User:GruntImmagine:Wikiquote-logo.svg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wikiquote-logo.svg  Licenza: sconosciuto  Autori:: -xfi-, Dbc334, Doodledoo, Elian, Guillom, Jeffq,Krinkle, Maderibeyza, Majorly, Nishkid64, RedCoat, Rei-artur, Rocket000, 11 Modifiche anonimeImmagine:Wiktionary-ico-de.png  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wiktionary-ico-de.png  Licenza: logo  Autori:: Bobit, F l a n k e r, Melancholie, Mxn, Rocket000

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