Albo pretorio elettronico · Esistono diverse norme che regolano le tipologie di atto che devono...

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Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica Consiglio Nazionale delle Ricerche Albo pretorio elettronico Public electronic notice-board Nel presente contributo si analizza se esiste una normativa italiana specifica in materia di albo pretorio telematico o esistono altre norme che nel nostro ordinamento possano essere applicabili a questa materia prendendo in considerazione anche gli orientamenti dottrinali e alcune direttive del Garante della privacy. Infine viene illustrata una rassegna di esperienze già in atto presso vari enti locali. Public electronic notice-board Francesco Romano Rapporto tecnico n. 12/2008 - Firenze

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Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione GiuridicaConsiglio Nazionale delle Ricerche

Albo pretorio elettronico 

Public electronic notice-board

Nel presente contributo si analizza se esiste una normativa italiana specifica in materia di albo pretorio telematico o esistono altre norme che nel nostro ordinamento possano essere applicabili a questa materia prendendo in 

considerazione anche gli orientamenti dottrinali e alcune direttive del Garante della privacy. Infine viene illustrata una rassegna di esperienze già in atto presso vari enti locali.

Public electronic notice­board 

Francesco Romano Rapporto tecnico n. 12/2008 - Firenze

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Albo pretorio elettronico 

di Francesco Romano

Indice generale

Albo pretorio elettronico .....................................................................................................................1Albo pretorio elettronico .....................................................................................................................2

1. Premessa.......................................................................................................................................22. Disciplina attuale sull'albo pretorio.............................................................................................2Esistono norme che disciplinano l'albo pretorio telematico?...........................................................33. Norme da applicare in via analogica............................................................................................54. Il parere del Garante della Privacy..............................................................................................7

4.1 Impiego di tecniche informatiche e telematiche....................................................................84.2 Pubblicità assicurata mediante affissione all'albo pretorio...................................................9

5. Problematiche tecniche..............................................................................................................116. Esperienze..................................................................................................................................117. Conclusioni.................................................................................................................................118. Alcuni esempi di albo pretorio on line.......................................................................................11

1. Premessa

Ai fini  dell’approfondimento del   tema dell’albo  pretorio   telematico ho  preparato questo documento, per la redazione del quale ho cercato di seguire il seguente schema.Dapprima ho verificato se esistesse una normativa specifica in materia.In secondo luogo ho analizzato altre norme che nel nostro ordinamento potessero essere applicabili a questa materia prendendo in considerazione anche gli orientamenti dottrinali e alcune direttive del Garante della privacy. Infine ho fatto una rassegna di esperienze già in atto presso vari enti locali.

2. Disciplina attuale sull'albo pretorio

L'Albo Pretorio è   il   luogo dove sono affissi gli  atti  del Comune e di altri enti (Azienda Sanitaria Locale, Provincia, Ater, etc....).Per esempio, per quanto concerne i Comuni, sono esposte all'Albo Pretorio:

1. le deliberazioni del Consiglio Comunale e della Giunta Comunale,

2. l'elenco dei provvedimenti dei dirigenti degli uffici comunali,

3. le ordinanze,

4. i bandi di concorso,

5. i fogli annunzi legali della Prefettura,

6. gli avvisi di gara di appalto,

7. l'elenco delle concessioni edilizie rilasciate,

8. i decreti di cambiamento o aggiunta di cognome e nome,

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9. gli atti non notificati ai destinatari,

10.  le pubblicazioni di matrimonio,

11. ecc.

Esistono diverse norme che regolano le tipologie di atto che devono essere pubblicati in albo pretorio, i tempi di pubblicazione, ecc. (es. gli elenchi  e gli albi dei giudici popolari devono stare pubblicati 10 giorni ai sensi degli articoli 17 e 19 della legge 10 aprile 1951, n. 287, il cambio di nome o cognome deve stare in pubblicazione per 30 giorni ai sensi dell'articolo 90 del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396, ecc.).

Il Decreto legislativo 267 del 2000, c.d. Testo Unico degli Enti Locali, contiene varie norme in materia di pubblicazione di atti sull'albo pretorio tra le quali l'art. 124:

Pubblicazione delle deliberazioni

1. Tutte le deliberazioni del comune e della provincia sono pubblicate mediante affissione all'albo pretorio, nella sede dell'ente, per quindici giorni consecutivi, salvo specifiche disposizioni di legge.

2. Tutte le deliberazioni degli altri enti locali sono pubblicate mediante affissione all'albo pretorio del comune ove ha sede l'ente, per quindici giorni consecutivi, salvo specifiche disposizioni.

Altre norme specifiche riguardano una serie di atti che devono essere pubblicati con diverse modalità  presso l'albo pretorio.

Eccone alcune elencate qui di seguito.

Artt. 55 e ss. d.P.R n. 396/2000 (pubblicazioni matrimoniali)

Tali atti devono restare infatti affissi solo presso la porta della casa comunale, almeno per otto giorni. 

Artt. 20, comma 7, 31, comma 7, e 39 comma 5, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, recante il  "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia".

Il rilascio del permesso di costruire; i dati relativi agli immobili e alle opere realizzati abusivamente, oggetto dei rapporti degli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria e delle relative   ordinanze   di   sospensione;   i   provvedimenti   di   sospensione   dei   lavori   e   di annullamento del permesso di costruire sono resi noti al pubblico mediante affissione all'albo pretorio del comune.

Esistono norme che disciplinano l'albo pretorio telematico?

Per quanto riguarda l’albo pretorio telematico non sembrano esserci disposizioni specifiche in materia ma nella scorsa legislatura è stata depositata una proposta di legge di iniziativa popolare dal  titolo: “Istituzioni in rete: delega al governo per la messa in rete di  atti  e  attività   istituzionali.   Norme   in   materia   di   trasparenza   degli   atti   comunali   e   istituzione  dell’albo pretorio telematico”.Tale proposta però non è stata ancora discussa.Qui di seguito ne riporto i principi fondamentali e la parte del testo che ci interessa1.

Il provvedimento affronta un tema basilare della democrazia: la trasparenza delle attività della Pubblica Amministrazione e la possibilità, per ogni cittadino, di accedere ai diversi 

1 Per una visione integrale della proposta di legge vedi www.radicali.it/organi/25proposte/pdf/7.pdf

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momenti della vita delle istituzioni. 

L'articolo 2 della proposta di legge costituisce un’integrazione delle norme contenute nella legge 7 agosto 1990, n. 241, e prevede la pubblicazione in rete telematica degli atti delle amministrazioni,   che,  già  oggi,   sono  tenute  a   soddisfare   la  condizione  di  una  completa trasparenza amministrativa. 

Si prevede inoltre che le informazioni siano presentate non solo in forma grafica ma anche in modalità testuale, per consentirne la fruizione anche da parte delle persone con ridotte capacità sensoriali. 

L’art. 4 prevede l’istituzione, in ogni Comune, dell’albo pretorio telematico.

Attualmente, la pubblicità  degli atti  comunali è  garantita quasi esclusivamente dalla loro pubblicazione nell'albo pretorio e cioè in una bacheca accessibile da ben poche persone. 

Non si può non rilevare che in questo modo le decisioni più importanti di un Comune, e cioè delibere, appalti, concorsi, gare, bilanci ed altro, sono di fatto sottratte alla conoscenza da parte della generalità dei cittadini, che difficilmente hanno modo di recarsi presso gli uffici comunali per consultare questi documenti e per acquisirne copia. 

Di fatto, il principio della pubblicità degli atti e della trasparenza delle attività comunali è vanificato. 

ARTICOLI 

CAPO I. 

DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI TRASMISSIONE AUDIOVISIVA PER VIA TELEMATICA 

DELLE SEDUTE PARLAMENTARI, DEI CONSIGLI REGIONALI, PROVINCIALI E COMUNALI E DI 

PUBBLICITA’ DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI. 

Art. 1. 

1. (omissis…) 

Art. 2. 

1. Fermo restando quanto è previsto all’art. 26, primo comma, della legge della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono pubblicati in rete telematica, nei limiti previsti dalla suddetta legge e secondo le modalità previste dai singoli  ordinamenti, le direttive, le istruzioni, le circolari, i dati di bilancio analitici e sintetici e, in genere, gli atti e i  

provvedimenti delle amministrazioni dello Stato, ivi compresi le aziende autonome, gli enti pubblici, ed i  concessionari di pubblici servizi. 

2. I servizi telematici devono essere fruibili anche in forma testuale per le persone con ridotte capacità sensoriali.  

Art. 3. 

1. Il Governo, con apposito regolamento, da emanare entro e non oltre 60 giorni dall’approvazione della presente legge, determina i sistemi e le modalità di applicazione delle disposizioni di cui agli artt. 1 e 2. 

2. Lo schema del regolamento è trasmesso alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica per l’acquisizione del parere delle competenti commissioni. 

CAPO II. 

NORME IN MATERIA DI TRASPARENZA DEGLI ATTI COMUNALI. 

ISTITUZIONE DELL’ALBO PRETORIO TELEMATICO. 

Art. 4. 

1. E’ istituito in ogni Comune l’albo pretorio telematico come mezzo ordinario di pubblicazione degli atti  comunali che, in base all’ordinamento vigente, devono essere portati a conoscenza del pubblico. 

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Art. 5. 

1. In osservanza al principio di economicità dell’attività amministrativa, già sancito dall’art. 1, comma 1, della  legge 7 agosto 1990, n. 241, la pubblicazione all’albo pretorio telematico delle gare d’appalto bandite dai 

Comuni, tiene luogo di pubblicazione nei quotidiani a diffusione nazionale,  qualunque sia la ragione giuridica o la fonte normativa che la dispone, sia in materia di lavori pubblici, che di forniture o servizi. 

Art. 6. 

1. (omissis…)

Art. 7. 

1. I servizi telematici devono essere fruibili anche in forma testuale per le persone con ridotte capacità  sensoriali. 

3. Norme da applicare in via analogica

Verificata dunque, la momentanea mancanza di una norma specifica che istituisca l’albo pretorio telematico sono passato ad analizzare altre norme che in via analogica potessero applicarsi al caso della pubblicazione telematica di atti con valore legale.

Bisogna   di   certo   analizzare   quanto   disposto   recentemente   dall'articolo   54   del   codice dell'amministrazione digitale che si occupa del contenuto dei siti delle PA.

Art.54.Contenuto dei siti delle pubbliche amministrazioni

1. I siti delle pubbliche amministrazioni contengono necessariamente i seguenti dati pubblici:a) l'organigramma, l'articolazione degli uffici, le attribuzioni e l'organizzazione di ciascun ufficio anche di livello dirigenziale non generale, i nomi dei dirigenti responsabili dei singoli uffici, nonchè il settore dell'ordinamento 

giuridico riferibile all'attività da essi svolta, corredati dai documenti anche normativi di riferimento;b) l'elenco delle tipologie di procedimento svolte da ciascun ufficio di livello dirigenziale non generale, il termine 

per la conclusione di ciascun procedimento ed ogni altro termine procedimentale, il nome del responsabile e l'unita' organizzativa responsabile dell'istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonchè 

dell'adozione del provvedimento finale, come individuati ai sensi degli articoli 2, 4 e 5 della legge 7 agosto 1990, n. 241;

c) le scadenze e le modalità di adempimento dei procedimenti individuati ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto 1990, n. 241;

d) l'elenco completo delle caselle di posta elettronica istituzionali attive, specificando anche se si tratta di una casella di posta elettronica certificata di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68;

e) le pubblicazioni di cui all'articolo 26 della legge 7 agosto 1990, n. 241, nonchè i messaggi di informazione e di comunicazione previsti dalla legge 7 giugno 2000, n. 150;

f) l'elenco di tutti i bandi di gara e di concorso;g) l'elenco dei servizi forniti in rete già disponibili e dei servizi di futura attivazione, indicando i tempi previsti per 

l'attivazione medesima.2. Le amministrazioni centrali che già dispongono di propri siti realizzano quanto previsto dal comma 1 entro 

ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore del presente codice.

2­bis. Il principio di cui al comma 1 si applica alle amministrazioni regionali e locali nei limiti delle risorse tecnologiche e organizzative disponibili e nel rispetto della loro autonomia normativa.

3. I dati pubblici contenuti nei siti delle pubbliche amministrazioni sono fruibili in rete gratuitamente e senza necessita' di autenticazione informatica.

4. Le pubbliche amministrazioni garantiscono che le informazioni contenute sui siti siano conformi e corrispondenti alle informazioni contenute nei provvedimenti amministrativi originali dei quali si fornisce 

comunicazione tramite il sito.

4­bis. La pubblicazione telematica produce effetti di pubblicità legale nei casi e nei modi espressamente previsti dall'ordinamento.

Dunque   il   comma   4   bis   dell'art.   54   del   CAD  prevede   che   la   pubblicazione   telematica 

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produce effetti di pubblicazione legale nei casi e modi previsti dall'ordinamento.

Bisogna tuttavia in primo luogo notare che, come in altri casi, anche stavolta il CAD impone all'operatività di tale norma un  limite:  quello  delle risorse tecnologiche e organizzative e  della autonomia delle amministrazioni regionali e locali.

In secondo luogo, per quanto riguarda la concreta applicazione di questa norma, si discute sugli effetti giuridici delle pubblicazioni telematiche sui siti web istituzionali delle pubbliche amministrazioni2.

Tale aspetto di sicuro va approfondito se si vuole prevedere un albo pretorio on line.

Il Consiglio di Stato, nel suo Parere della Sezione consultiva atti normativi sullo schema di decreto correttivo al CAD, n. 31 del 30 gennaio 2006 ha ritenuto che l’art. 54 comma 4 bis secondo cui “la pubblicazione telematica produce effetti di pubblicità legale nei casi e nei  modi   espressamente   previsti   dall’ordinamento."  sia   una   norma  "pleonastica,   poiché   si  riferisce alla pubblicità costitutiva già prevista espressamente dall’ordinamento" .

Inoltre   la   stessa   Relazione   illustrativa   al   decreto   correttivo   del   CAD   ribadisce   che   la pubblicazione telematica non produce “alcun effetto derogatorio delle norme attualmente  vigenti sulla pubblicità costitutiva”. 

Parrebbe   quindi   che   il   comma   4   bis   dell'art.   54   del   CAD   non   operi   alcun   generale riconoscimento del valore giuridico delle pubblicazioni telematiche, limitandosi a spingere il   legislatore nazionale,   i   legislatori  regionali e gli  amministratori  locali,  a varare norme legislative  o   regolamentari   che  attribuiscano valore  giuridico  a   specifiche  pubblicazioni telematiche. 

La Regione Toscana si è mossa in questa direzione con una apposita legge, la n. 23 del 23 aprile 2007 recante  Nuovo ordinamento del  Bollettino ufficiale della Regione Toscana e norme per la pubblicazione degli atti. Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1995, n. 9 (Disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di accesso agli atti). 

L'articolo  1  di  questa   legge  innovativa  per   le   regioni   italiane,  dispone che  il  Bollettino ufficiale  della  Regione Toscana,  di  seguito  denominato BURT,  è   lo  strumento  legale  di conoscenza delle leggi regionali, dei regolamenti e di tutti gli atti in esso pubblicati, salvo gli effetti ricollegati alle altre forme di conoscenza e pubblicità previste dall’ordinamento vigente. 

Dopo questa premessa, all'articolo 2, si precisa in merito alla validità degli atti pubblicati, che il BURT è pubblicato esclusivamente in forma digitale, con modalità che garantiscono l’autenticità e l’integrità degli atti pubblicati [..] e che la pubblicazione degli atti sul BURT ha valore legale. 

Queste norme sono vigenti dal 1 gennaio 2008 data dalla quale le altre norme incompatibili con questa sono state abrogate (legge regionale 15 marzo 1996, n. 18 ­ Ordinamento del 

2 Vedi sul punto l'articolo corredato dei pareri del Consiglio di Stato, Siti Internet pubblici, Gli effetti giuridici della  pubblicazione telematica, del  26/04/2006, su http://www.giurdanella.it/7434, consultato il 17.11.2008. Vedi anche A. G. Orofino, La pubblicità telematica nell'impianto del Codice dell'amministrazione digitale, in Informatica e Diritto 1­2 del 2005, G. Cassano, G. Giurdanella, Il Codice della pubblica amministrazione digitale, Giuffrè, 2005, A. Lisi, L. Giacopuzzi, Guida al Codice dell'amministrazione digitale, Halley, 2006.

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Bollettino ufficiale della Regione Toscana e norme per la pubblicazione degli atti ­ e legge regionale 3 agosto 2000, n. 63 ­ Ordinamento del Bollettino ufficiale della Regione Toscana e norme per la pubblicazione degli atti. Modifiche alla l.r. 15 marzo 1996, n. 18).

Tuttavia il comma 4 bis dell'art. 54 del CAD sembra svolgere comunque una importante funzione cioè quella di legittimare tutte quelle norme già vigenti del nostro Ordinamento che operano in tal senso: si pensi, a titolo di esempio, all'art. 29, comma 6 della legge 109/1994 (c.d. Legge Merloni) attuata in Sicilia con la Legge Reg. Sicilia n. 16/2005 ­ secondo cui "qualunque sia l'importo dei lavori, i  bandi e gli avvisi di gara sono pubblicati sul sito  informatico dell'Osservatorio regionale dei lavori pubblici".

Inoltre quanto detto non esclude che si possa riconoscere una qualche rilevanza giuridica anche a quelle pubblicazioni telematiche non espressamente previste dall'Ordinamento.

A tale conclusione si giunge tenendo a mente il comma 4 dell'art. 54 ­ che peraltro era già presente nel testo originario del CAD, e non è stato modificato dal decreto correttivo ­ che così recita: “le P.A. garantiscono che le informazioni contenute sui siti siano conformi e  corrispondenti alle informazioni contenute nei provvedimenti amministrativi originali dei  quali si fornisce comunicazione tramite il sito”.

In tal modo, infatti, il Codice dell'Amministrazione Digitale, seppur implicitamente, sembra affermare in via generale la legittimità dell'affidamento sulla veridicità delle informazioni e dei documenti pubblicati sui siti web istituzionali della pubblica amministrazione. 

Tale  principio   lo  si   trova contenuto,   seppur con riferimento ad una specifica   fattispecie concreta, anche in alcune sentenze: si veda, infatti, la sentenza del Consiglio di Stato, V, n. 700 del 20 febbraio 2006 ­ di conferma del Tar Sardegna 1507/2004 ­ secondo cui "la pubblicazione su Internet di un capitolato diverso (perchè precedente) da quello relativo alla gara di cui  trattasi, è idonea ad indurre in errore i possibili concorrenti; pertanto, essendo nella specie  l’errore non facilmente riconoscibile, bene ha fatto l'Amministrazione ad annullare la gara  ed a riaprire i termini". 

4. Il parere del Garante della Privacy

Bisogna anche considerare quanto previsto in materia dal Garante per la protezione dei dati personali.

Di  seguito  si   riportano alcuni   tratti  di  una  Deliberazione dell'Autorità  del  2007 che mi sembra ci aiutino a capire eventuali limiti di utilizzo di un albo pretorio telematico3.

Il garante ha preso in considerazione questioni riguardanti la pubblicazione e diffusione di atti e documenti della Pubblica Amministrazione tenendo presente che, accanto alle forme di pubblicità scelte dagli enti locali o imposte per legge, restano vigenti gli obblighi per i medesimi enti di attuare la disciplina sul diritto di accesso ai documenti amministrativi e sul distinto diritto di accesso ai dati personali, che sono stati oggetto di numerosi provvedimenti del Garante.  

3 Per il testo integrale della Deliberazione n. 17 del 19 aprile 2007, Linee guida in materia di trattamento di dati  personali per finalità di pubblicazione e diffusione di atti e documenti di enti locali, vedi http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1407101#allegato1

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Secondo   il   Garante  "Pubblicità",   "accessibilità"   e   "diffusione"   non   esprimono   sempre un'identica situazione. Le forme da osservare per rendere accessibili e per divulgare atti e documenti possono variare a seconda dei casi e comportare quindi modalità  e ambiti  di conoscenza di tipo differente; conseguentemente, possono rendere necessario o opportuno predisporre accorgimenti di tipo diverso per rispettare i diritti degli interessati.

Per i comuni e le province è prevista per legge una modalità specifica per pubblicare atti e documenti, fermi restando i diritti di accesso a dati personali e a documenti amministrativi.

Tutti gli atti dell'amministrazione comunale e provinciale sono infatti pubblici, ad eccezione di  quelli  che  siano considerati   "riservati"  per  espressa   indicazione  di   legge,  oppure  per effetto   di   una   dichiarazione   del   sindaco   o   del   presidente   della   provincia   che   ne   vieti l'esibizione poiché la loro diffusione può pregiudicare il diritto alla riservatezza di persone, gruppi o imprese  (art. 10 d.lg. 18 agosto 2000, n. 267, recante il "Testo unico delle leggi  sull'ordinamento degli enti locali").

4.1 Impiego di tecniche informatiche e telematiche

In  questo quadro,   l'ente  locale deve prevedere  le  diverse forme di  accessibilità  ad atti  e documenti   evitando,  per  quanto  possibile,  di   applicare  modalità   indifferenziate  che  non tengano   conto   delle   finalità   sottostanti   alla   trasparenza,   nonché   delle   diverse   situazioni personali.

Mentre alcuni documenti possono essere forniti  agevolmente ai cittadini solo a richiesta, altri possono essere pubblicati, anche in rete, integralmente o per estratto.

Anche secondo il Garante, l'ente locale dovrebbe fare, opportunamente, largo uso di nuove tecnologie che facilitino la conoscenza da parte dei cittadini, tenuto conto anche del diritto all'utilizzo nei loro confronti delle tecnologie telematiche (art. 3 d.lg. 7 marzo 2005, n. 82,  recante il "Codice dell'amministrazione digitale").

A parte quanto eventualmente previsto sul piano normativo per specifiche categorie di atti, il regolamento   dell'ente   locale   può   valorizzare   l'utilizzo   di   reti   civiche   e   telematiche   per mettere   a   disposizione   dei   cittadini   atti   e   documenti   contenenti   dati   personali   e   che attengano, ad esempio, a concorsi o a selezioni pubbliche.

Laddove la finalità da perseguire riguardi prevalentemente solo una o alcune categorie di persone, andrebbero previste forme di accesso in rete selezionato, attribuendo agli interessati una chiave personale (username e password; n. di protocollo o altri estremi identificativi di una pratica forniti dall'ente agli aventi diritto).

Ad   esempio,   la   pubblicità   tramite   siti   web   su   talune   procedure   concorsuali   può   essere perseguita divulgando integralmente alcuni atti (ad es., deliberazioni che indicono concorsi o approvano graduatorie), indicando invece in sezioni dei siti ad accesso selezionato alcuni dettagli   conoscibili   da   interessati   e   controinteressati   (elaborati,   verbali,   valutazioni, documentazione personale comprovante titoli).  

Accorgimenti   analoghi   andrebbero   previsti,   a   seconda   dei   casi,   con   riferimento   alle graduatorie relative al riconoscimento di autorizzazioni, agevolazioni, benefici ed iniziative a vantaggio di categorie di cittadini (es., procedure per ammettere minori ad asili nido, per assegnare   alloggi  di   edilizia   residenziale   pubblica,   per  valutare   domande  di  mobilità   o 

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rilasciare autorizzazioni e concessioni edilizie).

In questi casi occorre evitare, nuovamente, di considerare la protezione dei dati come un ostacolo alla trasparenza, prevenendo al tempo stesso la superflua e ingiustificata diffusione indifferenziata di specifiche informazioni e dettagli ininfluenti (che restano conoscibili, in base alla legge, dai soli soggetti legittimati nel caso concreto).

4.2 Pubblicità assicurata mediante affissione all'albo pretorio

Nell'articolare in modo equilibrato le diverse situazioni prima sintetizzate, l'ente locale deve anche tenere presente che, per assicurare determinati effetti dichiarativi, il Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali prevede che la pubblicazione di tutte le deliberazioni del comune e della provincia debba avvenire non in rete, ma mediante materiale affissione all'albo pretorio nella sede dell'ente, per quindici giorni consecutivi, salvo quanto previsto da specifiche disposizioni di legge (art. 124 d. lgs. n. 267/2000 citato). 

(Analoghe   forme   di   pubblicità   sono   state   considerate   applicabili   alle   determinazioni dirigenziali: cfr. Cons. Stato, Sez. V, 15 marzo 2006, n. 1370).

La pubblicazione delle deliberazioni nell'albo pretorio è quindi lecita e non contrasta, per ciò   stesso,   con   la  protezione  dei  dati  personali,   sempreché   sia  effettuata  osservando gli accorgimenti   di   seguito   indicati,   ma   questa   forma   di   pubblicazione   obbligatoria   non autorizza, di per sé, a trasporre tutte le deliberazioni così pubblicate in una sezione del sito Internet dell'ente liberamente consultabile.

Al   tempo stesso,   la  previsione  normativa   in  questione  non preclude  neanche  all'ente  di riprodurre in rete alcuni dei predetti documenti, sulla base di una valutazione responsabile e attenta ai richiamati princìpi e limiti.

É ovviamente consentita la diffusione in Internet di un avviso che indichi il periodo durante il quale determinati documenti sono consultabili presso l'albo pretorio.

Riguardo alla diretta indicazione di dati personali nelle deliberazioni da pubblicare presso l'albo pretorio, va rispettato il richiamato principio di pertinenza e non eccedenza (o, se i dati  sono sensibili  o giudiziari,  di   indispensabilità)  rispetto alle  finalità  perseguite con  i singoli   atti. Si  pensi,   ad   esempio,   al   dettaglio  di  dati   che  possono  essere   indicati   nella redazione  di  verbali   e  di   resoconti   dell'attività   degli   organi  collegiali   o  assembleari,   in rapporto al fine di rispettare il principio di pubblicità dell'attività istituzionale. 

La   circostanza   secondo   la   quale   tutte   le   deliberazioni   sono   pubblicate   deve   indurre l'amministrazione   comunale   a   valutare   con   estrema   attenzione   le   stesse   tecniche   di redazione delle deliberazioni e dei loro allegati.

Ciò,   soprattutto   quando   vengono   in   considerazione   informazioni   sensibili   (si   pensi   ad esempio agli atti adottati nel quadro dell'attività di assistenza e beneficenza, che comportano spesso   la   valutazione   di   circostanze   e   requisiti   personali   che   attengono   a   situazioni   di particolare disagio).

Può risultare ad esempio utile menzionare tali dati solo negli atti a disposizione negli uffici (richiamati   quale   presupposto   della   deliberazione   e   consultabili   solo   da   interessati   e controinteressati), come pure menzionare delicate situazioni di disagio personale solo sulla base di espressioni di carattere più generale o, se del caso, di codici numerici.

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Occorre, poi, una specifica valutazione per selezionare le informazioni sensibili o a carattere giudiziario che possono essere diffuse.

Resta salvo il divieto di diffondere dati idonei a rivelare lo stato di salute degli interessati (artt.  22,  comma 8,  65,  comma 5,  e  68,  comma 3,  del  Codice):  è   il  caso,  ad esempio, dell'indicazione di specifici elementi identificativi dello stato di diversamente abile. 

In termini generali, le disposizioni ed i princìpi sopra richiamati si applicano in relazione a tutte le modalità tecniche utilizzate per divulgare i dati personali.

Rispetto alla diffusione in rete, i dati delle pubbliche amministrazioni vanno resi disponibili e   accessibili   con   l'uso   delle   tecnologie   dell'informazione   alle   condizioni   fissate dall'ordinamento (artt. 50 e ss. d.lg. n. 82/2005).

Occorre pertanto verificare, caso per caso, il quadro normativo di riferimento relativo allo specifico regime di pubblicità dei singoli documenti.

Alcune   disposizioni   di   legge   o   di   regolamento   dispongono   la   necessaria   messa   a disposizione di determinati atti e documenti sul sito web dell'ente locale.

La diffusione in Internet di dati personali pone specifiche valutazioni in rapporto ai diritti degli interessati. 

Decorsi   determinati   periodi   di   tempo,   la   diffusione   tramite   siti   web   di   tali   dati   può comportare un sacrificio  sproporzionato dei  diritti  degli   interessati  specie  se si   tratta  di provvedimenti risalenti nel tempo e che hanno raggiunto le loro finalità.

L'ente locale, oltre ad assicurare l'esattezza, l'aggiornamento e la pertinenza e non eccedenza dei dati, deve garantire il rispetto del diritto all'oblìo dell'interessato una volta perseguite le finalità poste alla base del trattamento (art. 11, comma 1, lett. c), d) ed e), del Codice).

Nel  rispetto  di  eventuali   (e,  allo  stato,   rare)  disposizioni  di   legge o di   regolamento che impongano specificamente la messa a disposizione su Internet di dati personali per puntuali periodi, l'ente può trovarsi di fronte all'esigenza di stabilire in via amministrativa per quali congrui periodi di tempo mantenere in rete documenti contenenti dati personali.

In   tal   caso   l'ente,   dopo  aver  valutato   se  è   giustificato   includere   i   documenti  diffusi   in eventuali sezioni del sito che li rendano direttamente individuabili in rete a partire anche da motori di ricerca esterni al sito stesso, deve individuare, con regolamento, periodi di tempo congrui   rispetto   alle   finalità   perseguite.   Decorsi   tali   periodi,   determinati   documenti   o sezioni del sito dovrebbero rimanere in rete, ma essere consultabili solo a partire dal sito stesso.

A garanzia degli   interessati  si   rendono necessari  particolari  accorgimenti   in  determinate situazioni  che  comportano specifiche  esigenze  di   trasparenza  dell'attività   amministrativa locale. Il parere del Garante ha previsto una disciplina particolare per ciascuno dei casi sotto elencati:

­ Albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica­ Procedure concorsuali e graduatorie­ Concorsi pubblici ­ Asili nido­ Alienazione e assegnazione di alloggi di edilizia agevolata

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­ Graduatorie delle domande di mobilità

5. Problematiche tecniche

Ai   fini   dell'istituzione  di   un   albo  pretorio   telematico   si   dovranno   considerare   anche   le problematiche tecniche connesse ad una eventuale sua istituzione. In particolare il problema principale dei siti web, almeno per quanto concerne la funzione di pubblicità che ad essi è riconosciuta, riguarda la loro facile mutevolezza nel tempo, per cui si rende necessaria, a fini probatori, una archiviazione periodica dei contenuti del sito, da effettuarsi prima di ogni variazione quando questa incida su forme di pubblicità legale4.

6. Esperienze

Mauro Livraga,  della Soprintendenza Archivistica per la Lombardia,  ha pubblicato delle Linee  guida per le pubblicazioni di atti su albo pretorio anche telematico. Tali linee guida devono essere approvate dall’ente con apposita delibera.www.archivi.beniculturali.it/SAMI/Documento%20n.%2020%20Linee%20guida%20   Albo   %20   pretorio   .doc   

7. Conclusioni

Ricapitolando sembrerebbe quindi  che nulla  osti  affinché   la  pubblicazione di  atti  su siti telematici   (e  quindi  anche su una sezione dedicata  all'albo pretorio   telematico)  produca effetti di pubblicazione legale nei casi e nei modi previsti dall’ordinamento, quindi nei casi in cui apposite norme regolino questa forma di pubblicazione ma che tale pubblicazione non produca   “alcun   effetto   derogatorio   delle   norme   attualmente   vigenti   sulla   pubblicità  costitutiva”. 

8. Alcuni esempi di albo pretorio on line

Il Comune di san Giuliano Terme ha attivato un servizio di albo pretorio on line al fine di favorire la trasparenza della propria attività istituzionale a tutti i cittadini e a tutti i visitatori del suo sito web. Il servizio realizza per via telematica la pubblicazione degli atti all'Albo Pretorio del Comune; qualunque cittadino, impresa o ente che visita il sito del comune può consultare gli atti in pubblicazione presso l'Albo.http://www.comune.sangiulianoterme.pisa.it/ulisse/iride/bacheca/ir_bacheca174.asp

Regione SiciliaIl Servizio di pubblicazione on line dei bandi, definito Albo Pretorio Regionale Telematico dei lavori pubblici, consente la pubblicazione di tutti gli avvisi e bandi di gara d'appalto di lavori pubblici di interesse regionale, così come previsto dalle leggi regionali n° 7/2002 e n° 7/2003 e dal Decreto dell'assessore ai lavori pubblici n° 84­2005 riguardante le modalità di trasmissione   telematica   dei   dati   relativi   agli   appalti   di   lavori   pubblici   all'Osservatorio regionale. 

Comune di Chatillon

4 Note sulla riforma dell'amministrazione in senso digitale, su http://www.entilocali.provincia.le.it/nuovo/node/1007

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http://www.comune.chatillon.ao.it/albo+pretorio+telematico+atti+pubblici_1­4­0­0­0.aspx

Comune di Madignanohttp://www.comune.madignano.cr.it/comune/albo/index.aspx

Comune di Follonicahttp://www.comune.follonica.gr.it/area_informativa/albo_on_line/

Albo pretorio telematico di Sistema PiemonteIn questo sito è possibile ricercare e consultare on­line gli atti amministrativi pubblicati da parte di Province, Comuni e Forme Associate all'Albo Pretorio Telematico.L'Albo Pretorio Telematico è uno strumento informativo che consente agli Enti piemontesi la pubblicazione on­line dei propri atti  che secondo l'ordinamento vigente devono essere portati  a conoscenza del  pubblico. La durata del periodo di pubblicazione dipende dalla categoria di atto. È noto che il principio della pubblicità degli atti e della trasparenza delle attività  amministrative  è  generalmente  vanificato dalle  difficoltà  di   reperire   i  documenti presso gli  uffici  dei  singoli  enti  che  li  espongono nelle   relative  bacheche.   Il  sistema di consultazione dell'Albo Pretorio  Telematico  offre  maggiori  garanzie  circa   il   rispetto  dei suddetti   principi   in   quanto   tutti   gli   atti   pubblicati   dalla   Pubblica   Amministrazione piemontese   sono   direttamente   visualizzabili   da   tutti   i   cittadini   che   accedono   a   questo servizio via internet.http://portal.sistemapiemonte.it/portal/page/portal/sistemapiemonte/alboPretorio

Bisogna notare che tutti  questi  servizi  di  albo pretorio on    line non sono sostitutivi  del canonico albo pretorio tanto che spesso è riportata la seguente annotazione sui siti relativi:La consultazione on line non esonera l'utente dalla verifica delle stesse presso l'Albo pretorio (Atrio del comune) ove sono esposte copie di tutti gli atti pubblici.