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19/1/2016 Albert Einstein - Wikipedia

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Albert Einstein in una fotografia del1947.

Premio Nobel per la fisica 1921

Firma di Einstein.

Albert EinsteinDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Albert Einstein (Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955) è stato un fisico e filosofo tedesco naturalizzato svizzeroe statunitense.

Oltre a essere uno dei più celebri fisici della storia della scienza, che mutò in maniera radicale il paradigma di interpretazionedel mondo fisico, fu molto attivo in diversi altri ambiti, dalla filosofia alla politica, e per il suo complesso apporto alla culturain generale è considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo.

Nel 1905, ricordato come annus mirabilis, pubblicò tre articoli a contenuto fortemente innovativo, riguardanti tre areedifferenti della fisica:

dimostrò la validità del concetto di quanto di Planck nell'ambito della spiegazione dell'effetto fotoelettrico dei metalli;fornì una valutazione quantitativa del moto browniano e l'ipotesi di aleatorietà dello stesso;espose la teoria della relatività ristretta, che precedette di circa un decennio quella della relatività generale.

Nel 1921 ricevette il premio Nobel per la fisica «...per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta dellalegge dell'effetto fotoelettrico»[1] e la sua fama dilagò in tutto il mondo soprattutto per la teoria della relatività, in grado, perl'assoluta originalità, di colpire l'immaginario collettivo. Fu una fama insolita per uno scienziato, che durante gli ultimi annidi vita non fece che aumentare, al punto che in molte culture popolari il suo nome divenne ben presto sinonimo diintelligenza e di grande genio.

La sua immagine rimane tutt'oggi una delle più conosciute del pianeta, anche per il largo uso fattone dal mondo dellapubblicità: si è giunti infatti alla registrazione del marchio Albert Einstein[2].

Indice

1 Biografia

1.1 Gioventù e studi liceali

1.2 L'Annus Mirabilis 1905

1.3 L'insegnamento

1.4 Teoria della relatività generale

1.5 Il Nobel, la maturità e gli ultimi anni

2 Pensiero

2.1 Einstein filosofo

2.2 Visione politica

2.2.1 Einstein e il socialismo

2.3 La visione religiosa

3 Riconoscimenti

4 Curiosità

5 Opere

5.1 Traduzioni

6 Note

7 Bibliografia

8 Filmografia

9 Voci correlate

10 Altri progetti

11 Collegamenti esterni

Biografia

« Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso. »(da una lettera a Carl Seelig, 11 marzo 1952)

Gioventù e studi liceali

Albert Einstein nacque ad Ulma il 14 marzo del 1879 da una benestante famiglia ebraica, figlio di Hermann Einstein,proprietario di una piccola azienda che produceva macchinari elettrici, e di Pauline Koch. Frequentò una scuola elementarecattolica e, su insistenza della madre, gli furono impartite lezioni di violino. All'età di cinque anni il padre gli mostrò unabussola tascabile e Einstein si rese conto che qualcosa nello spazio "vuoto" agiva sull'ago spostandolo in direzione del nord;descriverà in seguito quest'esperienza come una delle più rivelatrici della sua vita.

La circostanza che il suo profitto in matematica fosse scarso è contestata (v. a latoEmilio Segrè). Nell'agosto del 1886, infatti, Albert riferì alla madre l'ottimo profittoscolastico: «Ieri Albert ha ricevuto la pagella, è nuovamente il primo della classe»[3].Einstein cominciò a studiare matematica insieme a un amico di famiglia, Max Talmud,[4]che gli procurò testi scientifici come gli Elementi di Euclide ma anche filosofici come laCritica della ragion pura di Kant[4]. All'età di dieci anni iniziò a frequentare il LuitpoldGymnasium ma si rivelò ben presto insofferente al rigido ambiente scolastico, seppur

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Memoriale a Ulma nel punto in cui sitrovava la casa natale di Einstein

Einstein a 14 anni

Einstein studente« Albert [...] per quanto desse ai familiari segnidi ingegno precoce, non si distinse a scuola.Giunto alle scuole medie, trovò disgustoso ilsistema di insegnamento tedesco e entrò inconflitto coi professori che da parte loro lomaltrattavano. [...] Rovesci di fortuna feceroemigrare la famiglia a Milano e Einstein, lasciatoa Monaco a finire i suoi studi, si dette per malatoe raggiunse i suoi in Italia. [...] Poi cercò diessere ammesso al Politecnico di Zurigo, ma nonavendo la regolare licenza media fu rifiutato e nonriuscì nemmeno a superare gli esami diammissione, per quanto eccellesse in matematicae fisica. Andò allora per un anno a fare studi diriparazione al Gymnasium di Aarau [...]Finalmente, entrato al Politecnico di Zurigo, ... »(Emilio Segrè, Personaggi e scoperte nella fisicacontemporanea, Edizioni scientifiche e tecniche (EST)Mondadori, 1997. ISSN 0303-2752)

Einstein nel 1921

L'eclissi del 1919 che fornì una provaa sostegno della teoria della relativitàgenerale

Gymnasium ma si rivelò ben presto insofferente al rigido ambiente scolastico, seppurriportando comunque buoni voti sia in matematica che in latino[5]. Suo zio Jakob, inoltre,lo metteva spesso alla prova con problemi matematici che risolveva brillantemente«...provando un profondo senso di felicità»[6].

A causa di diversi dissesti economici la famiglia Einstein dovette trasferirsi di frequente,sin da quando il piccolo Albert non aveva che due mesi di vita: dapprima a Monaco diBaviera, poi, nel 1894, in Italia, a Pavia, dove scrisse il suo primo articolo scientifico, edue anni dopo in Svizzera, a Berna. Quando la sua famiglia si trasferì aMilano, Einstein, quindicenne, restò in Svizzera per proseguire glistudi, ma presto li abbandonò e si ricongiunse con la famiglia.

Il suo fallimento all'esame d'ingresso al Politecnico di Zurigo nel 1895,tentato nonostante non avesse l'età minima richiesta e non superato per insufficienza nelle materie letterarie, fuuna dura battuta d'arresto. Per concludere gli studi superiori fu pertanto mandato dalla famiglia ad Aarau, doveriuscí a conseguire il diploma nel 1896. Nell'ottobre dello stesso anno ritentò l'esame di ammissione alpolitecnico, questa volta superandolo. All'età di diciassette anni rinunciò definitivamente alla cittadinanzatedesca. Nel 1898 incontrò e s'innamorò di Mileva Marić, sua compagna di studi[7]. Mileva era l'unica donnaammessa a frequentare il politecnico federale svizzero.

Einstein concluse gli studi al politecnico nel luglio del 1900, superando gli esami finali del diploma con lavotazione di 4,9/6, classificandosi quarto su cinque promossi. Fra i candidati in matematica e fisica vi eraanche Mileva Marić, che conseguì il voto di 4/6 risultando bocciata. Egli fu l'unico dei diplomati a nonottenere un posto come assistente[8]. Nel 1900 gli venne garantito un diploma da insegnantedall'Eidgenössische Technische Hochschule e nel 1901 fu naturalizzato svizzero[9]. In quel periodo Einsteindiscuteva dei suoi interessi scientifici con un ristretto gruppo di amici, inclusa Mileva[10].

Nel gennaio 1902 Mileva ebbe una figlia, Lieserl, che morì presumibilmente di scarlattina. Quel partoillegittimo compromise gli studi della giovane, che volontariamente decise di sacrificarsi per la famiglia e la carriera accademica di Albert. Nel 1903 Albert e Mileva sisposarono in municipio. In seguito Mileva avrebbe dato alla luce altri due figli: Hans Albert (1904), che sarebbe diventato ingegnere, ed Eduard (1910) che, nonostanteil talento nella musica e negli studi, fu travolto dalla malattia mentale e trascorse gran parte della sua vita tra la casa materna di Zurigo e l'ospedale psichiatricoBurghölzli.

Dopo il diploma, Einstein trovò lavoro presso l'ufficio brevetti di Berna. Insieme all'amico e collega di lavoro Michele Besso fondò un gruppo di discussione chiamato"Accademia Olimpia", dove si discuteva di scienza e filosofia.

L'Annus Mirabilis 1905

Il 1905 è un anno di svolta nella vita di Einstein e nella storia della fisica. Nel giro di sette mesi, Einstein pubblica sei lavori:

1. un articolo sull'effetto fotoelettrico, ultimato il 17 marzo, concernente l'estrazione di elettroni da un metallo colpito daquanti di luce (poi denominati fotoni nel 1926), ossia da radiazione elettromagnetica. Questo studio, che gli sarebbe valsoil Premio Nobel per la fisica per il 1921, diede una grande spinta alla meccanica quantistica, che come teoria stavaprendendo forma proprio in quegli anni (il concetto di quanto era stato ipotizzato nel 1900 da Max Planck);

2. la tesi di dottorato sul tema "Nuova determinazione delle dimensioni molecolari", pubblicata il 30 aprile. Sarebbediventato lo scritto di Einstein più citato nella letteratura scientifica degli anni settanta;

3. un articolo, datato 11 maggio, sul moto browniano, che costituiva uno sviluppo della sua tesi di dottorato;4. una prima memoria, in data 30 giugno, dal titolo Zur Elektrodynamik bewegter Körper (Sull'elettrodinamica dei corpi in

movimento) che aveva come oggetto l'interazione fra corpi carichi in movimento e il campo elettromagnetico vista dadiversi osservatori in stati di moto differenti. La teoria esposta nell'articolo, nota successivamente con il nome diRelatività ristretta (o speciale), risolveva i contrasti tra teoria meccanica e teoria elettromagnetica della luce, che avevanocaratterizzato la fisica dell'Ottocento, con una revisione dei concetti di spazio e di tempo assoluti;

5. un'altra memoria sulla relatività ristretta, datata 27 settembre, che conteneva la nota formula E=mc2;6. un altro articolo sul moto browniano, pubblicato il 19 dicembre.

L'insegnamento

Einstein ottenne il dottorato il 15 gennaio del 1906 ed insegnò a Berna dal 1908. Nel 1909 pubblicò Über die Entwicklungunserer Anschauungen über das Wesen und die Konstitution der Strahlung, sulla quantizzazione della luce. In questo e in un precedente scritto dello stesso annodimostrò che l'energia dei quanti di Max Planck deve avere una quantità di moto ben definita. Questo scritto introdusse il concetto di fotone (anche se il termine"fotone" venne introdotto da Gilbert Lewis nel 1926) ed ispirò la nozione di dualismo onda-particella nella meccanica quantistica.

Nel 1911 si trasferì a Praga e nel 1914 fu nominato direttore dell'Istituto di Fisica dell'Università di Berlino, dove rimase fino al 1933. Mileva rimase invece con i figlia Zurigo e nel 1919 i due divorziarono; nello stesso anno Einstein sposò in seconde nozze la cugina Elsa Einstein, a cui restò legato fino alla morte di lei, nel 1936. Inquegli anni effettuò alcune ricerche sulla meccanica statistica e sulla teoria della radiazione.

Teoria della relatività generale

Nel 1915, Einstein propose una teoria relativistica della gravitazione, denominata relatività generale, che descriveva le proprietàdello spaziotempo a quattro dimensioni: secondo tale teoria la gravità non è altro che la manifestazione della curvatura dellospaziotempo. Einstein dedusse le equazioni del moto da quelle della relatività speciale valide localmente nei sistemi inerziali;dedusse inoltre il modo in cui la materia curva lo spaziotempo imponendo l'equivalenza di ogni possibile sistema di riferimento(da cui il nome di "relatività generale"). In particolare, il potenziale gravitazionale newtoniano viene reinterpretato comel'approssimazione, per campo debole, della componente temporale del tensore metrico: da questo discende il fatto che il temposcorre più lentamente in un campo gravitazionale più intenso. Alla pubblicazione, la teoria venne accolta con scetticismo daparte della comunità scientifica, perché derivata unicamente da ragionamenti matematici ed analisi razionali, e non daesperimenti od osservazioni[11].

Nel 1917 mostrò il legame tra la legge di Bohr e la formula di Planck dell'irraggiamento del corpo nero. Nello stesso annointrodusse la nozione di emissione stimolata, che sarebbe poi stata applicata alla concezione del laser.

Nel 1919 le predizioni della relatività generale furono confermate dalle misurazioni dell'astrofisico Arthur Eddington effettuatedurante un'eclissi solare, che verificarono che la luce emanata da una stella era deviata dalla gravità del sole[11]. Le osservazioniebbero luogo il 29 maggio del 1919 a Sobral, in Brasile, e nell'isola di Príncipe, nello Stato di São Tomé e Príncipe.[11].

« Max Planck non capiva nulla di fisica, perché durante l'eclissi del 1919 è rimasto in piedi tutta la notte per vedere sefosse stata confermata la curvatura della luce dovuta al campo gravitazionale. Se avesse capito la teoria, avrebbe fattocome me, e sarebbe andato a letto. »(Archivio Einstein 14-459[11])

Da allora esperimenti sempre più precisi hanno confermato le predizioni della teoria, prevalentemente nell'ambito dell'astronomia (precessione del perielio di Mercurioe lenti gravitazionali).

Il Nobel, la maturità e gli ultimi anni

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Albert Einstein nel 1921

Frontespizio dell'opera sulla relativitàdel 1923 (Da BEIC, bibliotecadigitale.)

La casa di Einstein a Princeton

Brevetto per Refrigeratore diEinstein-Szilard

Il Nobel, la maturità e gli ultimi anni

Nel 1921 ottenne il Premio Nobel per la Fisica per il suo lavoro del 1905 sulla spiegazione dell'effetto fotoelettrico (il premio fueffettivamente assegnato nel 1922). In quegli anni cominciò a dedicarsi alla ricerca di teorie di campo unificate, argomento chelo appassionò fino alla fine, assieme ai tentativi di spiegazioni alternative dei fenomeni quantistici; infatti la sua concezione delmondo fisico mal si conciliava con le interpretazioni probabilistiche della meccanica quantistica. Il più famoso tentativo inquesto senso fu il paradosso EPR (Einstein­Podolsky­Rosen) elaborato con Boris Podolsky e Nathan Rosen.

Nel 1927 Einstein venne invitato dal governo italiano a partecipare al Congresso internazionale dei Fisici, che si svolgevaquell'anno a Como in occasione del centenario dalla morte di Alessandro Volta. Egli fu il solo a declinare l'invito per la suaopposizione al regime di Mussolini[12].

Nel gennaio del 1933, quando Adolf Hitler salì al potere, Einstein si trovava momentaneamente all'università di Princeton comeprofessore ospite. Il 7 aprile dello stesso anno venne promulgata la "Legge della Restaurazione del Servizio Civile", a causadella quale tutti i professori universitari di origine ebraica furono licenziati. Nell'ottobre del 1933, con l'intensificarsi dellepersecuzioni anti-semitiche, decise di trasferirsi negli Stati Uniti. Durante gli anni trenta, con i nazisti al potere, i premi NobelPhilipp von Lenard e Johannes Stark condussero una strenua campagna atta a screditare i suoi lavori, etichettandoli come fisicaebraica", in contrasto con la "fisica tedesca" o "ariana". Nel 1944, a Rignano sull'Arno, la moglie e le figlie di suo cugino Robertfurono uccise da un reparto delle SS, verosimilmente come rappresaglia nei suoi confronti[13]; la strage, a cui si aggiunse l'annoseguente la perdita del cugino, morto suicida, colpì molto Einstein[14], che aveva rinunciato alla cittadinanza svizzera in favoredi quella statunitense nel 1940, e che non rientrò più in Europa, rimanendo negli USA fino alla morte.

Presso l'Institute for Advanced Study di Princeton proseguì le sue ricerche, studiando anche alcuni problemi cosmologici e leprobabilità delle transizioni atomiche. Negli ultimi anni di vita tentò di unificare la gravità e l'elettromagnetismo, le due forzefondamentali allora conosciute, sebbene si può notare fosse già iniziato lo studio delle forza nucleare forte e della forza nuclearedebole, quest'ultima ad opera di Enrico Fermi. Nel 1950 descrisse la sua teoria di unificazione, rivelatasi poi parzialmenteerrata, in un articolo sulla rivista Scientific American.

Il 17 aprile del 1955 fu colpito da una improvvisa emorragia causata dalla rottura di un aneurisma dell'aorta addominale, arteriache era stata già rinforzata precauzionalmente con un'operazione chirurgica nel 1948. Fu ricoverato all'ospedale di Princeton,dove morì nelle prime ore del mattino del giorno dopo (ore 1.15 del 18 aprile 1955).

Aveva espresso verbalmente il desiderio di mettere il proprio corpo a disposizione della scienza e Thomas Stoltz Harvey, ilpatologo che effettuò l'autopsia, di propria iniziativa rimosse il cervello e lo conservò a casa propria in un barattolo sottovuotoper circa 30 anni. Il resto del corpo fu cremato e le ceneri furono disperse in un luogo segreto. Quando i parenti di Einsteinfurono messi al corrente, acconsentirono a che il cervello fosse sezionato in 240 parti da consegnare ad altrettanti ricercatori; laparte più grossa è custodita nell'ospedale di Princeton.

Einstein operò una rivoluzione scientifica di tale portata da poter essere paragonata solo a quella di Isaac Newton. Tramite lostudio sull'effetto fotoelettrico e altri lavori dette impulso anche allo sviluppo della meccanica quantistica, seppur non fu maiconvinto della sua piena validità, non potendone accettare l'aspetto probabilistico (celebre è la sua frase, in polemica con NielsBohr, «Dio non gioca a dadi»[15]).

Non si applicò soltanto agli studi di fisica teorica, ma vi è una parte della sua personalità collegata a un senso più pratico dellascienza. Nel 1929, infatti, lavorò insieme a Leo Szilard ad un prototipo di macchina frigorifera ad assorbimento diffusione,realizzando un brevetto innovativo di un refrigeratore funzionante solo con una miscela di acqua, ammoniaca e butano, senzaparti in movimento e con consumi elettrici bassissimi. Il brevetto, registrato negli Stati Uniti nel 1930[16], non fu maicommercializzato perché fu soppiantato commercialmente dal brevetto Servel-Electrolux per gli attuali frigoriferi con ciclo adassorbimento, oggi noti principalmente per motorcaravan e roulotte. Recentemente però sono stati fatti studi volti a un eventualeutilizzo pratico dell'idea alla base del brevetto Einstein-Szilard[17].

Pensiero

Einstein filosofo

Sebbene i contributi principali di Einstein siano relativi alla fisica, è indubbio che egli nutrisse un sincero interesse per lafilosofia: nella sua vita studiò scritti di carattere filosofico fin dagli anni del liceo (da quando per la prima volta lesse un libro diKant). Tuttavia egli non si considerò mai un filosofo nel senso stretto del termine: il suo, più che un sistema filosofico, vennedefinito da Reichenbach un «atteggiamento filosofico»[18].

Come pensatore e filosofo, era mosso da una profonda ammirazione per i sistemi di Spinoza e Schopenhauer. Del primo eraparticolarmente affascinato dalla concezione olistica, cioè dall'idea del cosmo come di un tutto ordinato secondo le leggi diun'entità panica impersonale, mentre del secondo condivideva la visione disincantata dell'umanità; inoltre, in tutta la produzionesaggistica si può notare come lo stile einsteiniano, lineare e al contempo vibrante e ricco di passi altamente suggestivi, siaavvicinabile a quello di alcuni testi del filosofo tedesco (come dimostrano i caustici aforismi). Nell'ambito della filosofia dellascienza, egli affermò l'importanza nei suoi studi dell'opera di David Hume e dell'epistemologia di Ernst Mach, da cui tuttavia sidistaccò nella maturità. Smentì invece una sua presunta adesione al positivismo:

« Io non sono positivista. Il positivismo stabilisce che quanto non può essere osservato non esiste. Questa concezione èscientificamente insostenibile, perché è impossibile fare affermazioni valide su ciò che uno "può" o "non può" osservare.Uno dovrebbe dire: "Solo ciò che noi osserviamo esiste": il che è ovviamente falso. »(Brian, Einstein a life, 1996)

Einstein sostenne in più occasioni l'importanza dell'epistemologia nella scienza contemporanea (tanto che negli ultimi anni divita affermò «La scienza senza epistemologia, se pure si può concepire, è primitiva e informe»[19]) ed egli stesso accompagnò ilsuo lavoro scientifico con una chiara posizione epistemologica, fino ad arrivare a parlare nella sua Autobiografia scientifica diun «credo epistemologico». In esso egli distingue la totalità delle esperienze sensibili (ovvero i dati offerti dalla natura)dall'insieme dei concetti e delle proposizioni di cui fa uso la scienza (cioè la costruzione teorica); il compito del pensiero logicoriguarda solo la parte della costruzione teorica, che però a sua volta assume significato solo dalla connessione, puramenteintuitiva e non di carattere logico, con le esperienze sensibili. In altre parole, per Einstein il sistema dei concetti e dellepreposizioni di cui fa uso la scienza è una semplice creazione umana che però assume valore e contenuto solo nel momento incui permette il più possibile di collegare e connettere tra loro i dati sperimentali con la maggiore "economia" (o semplicità) ditermini e proposizioni stesse[20].

Alcuni autori hanno evidenziato la rilevanza del pensiero epistemologico di Einstein, come elemento che avrebbe favorito loscienziato nel formulare un'immagine robusta e coerente della realtà fisica[21]. La sua fiducia nell'intellegibilità dell'universo loportò ad una concezione rigorosamente deterministica, convincendolo che «Dio non gioca ai dadi» in opposizione ai risultatiintrinsecamente probabilistici della meccanica quantistica, cui diede comunque indirettamente importanti contributi[22].

Celebre inoltre è il carteggio che Einstein intrattenne con Sigmund Freud negli anni trenta, in cui si interroga sul Perché laguerra, in un periodo così disastroso per l'umanità compreso tra le due guerre mondiali, ottenendo come risposta dal fondatoredella psicoanalisi la natura intrinsecamente aggressiva dell'animo umano[23].

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Einstein e Bohr

Albert Einstein nel 1921

Albert Einstein nel 1931

Visione politica

Einstein era intransigente come scienziato, così come persona; nel 1913 rifiutò di firmare un manifesto a favore della guerra chegli veniva proposto da un buon numero di scienziati tedeschi.

L'autorevolezza di Einstein si fece sentire inoltre non solo nel campo della fisica, ma anche in ambito sociale, politico e culturale, in particolare sul tema della nonviolenza di Gandhi:

« Credo che le idee di Gandhi siano state, tra quelle di tutti gli uomini politici del nostro tempo, le più illuminate. Noi dovremmo sforzarci di agire secondo il suoinsegnamento, rifiutando la violenza e lo scontro per promuovere la nostra causa, e non partecipando a ciò che la nostra coscienza ritiene ingiusto. »

Einstein si considerò sempre un pacifista[24] e un umanista[25], e negli ultimi anni della sua vita, anche socialista e da molti venneconsiderato comunista. Descrivendo il Mahatma Gandhi, Albert Einstein disse «Le future generazioni difficilmente potrannocredere che qualcuno come lui sia stato sulla terra in carne e ossa». «Gandhi, il più grande genio politico del nostro tempo, ci haindicato la strada da percorrere. Egli ci ha mostrato di quali sacrifici l'uomo sia capace una volta che abbia scoperto il camminogiusto». «Dovremmo sforzarci di fare le cose allo stesso modo: non utilizzando la violenza per combattere per la nostra causa,ma non-partecipando a qualcosa che crediamo sia sbagliato».

Come Gandhi, inoltre, Einstein si fece assertore del valore etico e salutistico del vegetarianismo, abbracciando egli stesso questostile alimentare.[26]

Le opinioni di Einstein su altri argomenti, come il socialismo, il maccartismo e il razzismo, furono male interpretate e la suafigura risultò molto controversa negli Stati Uniti di quegli anni (vedi il paragrafo Einstein e il socialismo). Einstein fu inoltrecofondatore del liberale Partito Democratico Tedesco.

L'FBI raccolse un fascicolo di 1427 pagine sulla sua attività e raccomandò che gli fosse impedito di emigrare negli Stati Unitisecondo lo Alien Exclusion Act, aggiungendo che, insieme ad altri addebiti, Einstein credeva, consigliava, difendeva oinsegnava una dottrina che, in senso legale, era stata ritenuta dai tribunali, in altri casi, «...capace di permettere all'anarchia diprogredire indisturbata» e che portava a «...un governo solo di nome». Aggiunse anche che Einstein «...era stato membro,sostenitore o affiliato a 34 movimenti comunisti tra il 1937 e il 1954» e che «...inoltre lavorò come presidente onorario in treorganizzazioni comuniste»[27].

Einstein si oppose ai governi dittatoriali e per questo motivo (e per le sue origini ebraiche) abbandonò la Germania subito dopola presa del potere da parte del partito nazista. Il 30 gennaio 1933 lo scienziato era in viaggio di ritorno in Germania dopo un soggiorno negli Stati Uniti; appresa lanotizia dell'ascesa di Adolf Hitler mentre si trovava in Belgio, dopo qualche esitazione decise di interrompere il viaggio e ritornare oltre Atlantico su invito del Institutefor Advanced Study a Princeton.[28]

In principio fu favorevole alla realizzazione della bomba atomica al fine di prevenirne la costruzione da parte di Hitler e per questo scrisse anche una lettera[29] (del 2agosto del 1939 probabilmente scritta da Leo Szilard) al presidente Roosevelt, incoraggiandolo a iniziare un programma di ricerca per sfruttare l'energia nucleare,dichiarando nella lettera[29] per il presidente che essa poteva essere utilizzata per creare anche delle bombe molto potenti. Roosevelt rispose creando un comitato perstudiare la possibilità di usare l'uranio come arma nucleare. Successivamente il Progetto Manhattan assorbì tale comitato.

Einstein, insieme ad Albert Schweitzer e a Bertrand Russell, combatté contro i test e le sperimentazioni militari della bombaatomica. Successivamente invece non fu ascoltato quando, nel 1945, si oppose al lancio della stessa bomba sul Giappone.

Insieme a Russell firmò il Manifesto Russell­Einstein, che dette vita alla Pugwash Conferences on Science and World Affairs.

Tuttavia, dopo la guerra, Einstein fece pressioni per il disarmo nucleare e per l'istituzione di un governo mondiale. Affermò:«Non so con quali armi verrà combattuta la Terza guerra mondiale ma la Quarta verrà combattuta con clave e pietre».

Non fu un sostenitore del sionismo, anche se sostenne l'insediamento ebraico nell'antica sede del giudaismo, e fu attivonell'istituzione dell'Università Ebraica di Gerusalemme, in cui pubblicò (1930) un volume intitolato About Zionism: Discorsi eConferenze del Professor Albert Einstein e a cui donò i suoi scritti. D'altra parte si oppose al nazionalismo ed espressescetticismo rispetto alla soluzione di uno stato-nazione ebraico, preferendo la soluzione "binazionale" (binational solution),ovvero la creazione di un unico Stato, ma con il riconoscimento di cittadinanza e pari diritti per tutti gli abitanti, a prescindereda etnia o religione. Insieme ad altri intellettuali ebrei (tra cui Hannah Arendt) il 4 dicembre 1948 scrisse una lettera al NewYork Times[30] in cui veniva fortemente criticata la visita negli Stati Uniti di Menachem Begin, definendo i metodi e l'ideologiadel suo partito "Tnuat Haherut" (formato dopo lo scioglimento ufficiale dell'Irgun) come ispirati a quelli dei partiti nazisti. Nel1950, con altre illustri personalità, s'impegnò inutilmente per la salvezza di Milada Horáková, condannata a morte dal regimecomunista cecoslovacco. In tarda età (1952) gli fu offerto il posto di secondo capo di stato del nuovo stato di Israele, ma declinòl'invito con la giustificazione di non avere le capacità necessarie.

Einstein e il socialismo

Scrisse nel 1929: «Rendo omaggio a Lenin come a colui che ha dedicato tutte le sue forze alla realizzazione della giustizia sociale, sacrificando a questo fine la propriaindividualità. Non credo però che il suo metodo sia giusto»[31]

Nell'articolo del 1949 Perché il socialismo?, Albert Einstein descrisse il disordine economico della società capitalistica moderna come fonte di un male da superare.Egli era contrario ai regimi totalitari dell'Unione Sovietica e di altri paesi, ma era favorevole a un socialismo democratico che combinasse un'economia pianificata conun profondo rispetto per i diritti umani. Difatti per Einstein il vero scopo del socialismo era precisamente di superare e andare al di là della "fase predatoria dellosviluppo umano" per anticipare un modello di società nuovo che conciliasse il benessere del singolo individuo con quello della comunità intera.

La visione religiosa

Benché di famiglia ebraica, Einstein non credeva negli aspetti strettamente religiosi dell'ebraismo, ma considerava sé stesso ebreo da un punto di vista culturale.Einstein fu socio onorario della Rationalist Press Association sin dal 1934.

Einstein in età adulta rifiutava nel complesso l'idea di un Dio personale (ritenendola una forma di antropomorfismo) tipica della concezione ebraico-cristiana, cometestimonia una lettera personale nel 1954,[32] dove scriveva:

« Io non credo in un Dio personale e non ho mai negato questo fatto, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può esserechiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare. »

E ancora, sulla morte:[32]

« Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire unindividuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri.Sono appagato dal mistero dell'eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere unaparte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura. »

In una sua lettera manoscritta datata 3 gennaio 1954 (quindici mesi prima della morte) indirizzata al filosofo Eric Gutkind, che gli aveva inviato una copia di un suolibro sulla Bibbia, Einstein ribadisce ancora le sue concezioni scrivendo:

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« …Per me, la parola Dio non è niente di più che un'espressione e un prodotto dell'umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitiveleggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religioneebraica, come tutte le altre, è un'incarnazione delle superstizioni più puerili… »

Questa importante missiva[32], acquistata all'asta nel 1955 da un privato e rimasta per molto tempo sconosciuta, è stata venduta a Londra il 15 maggio 2008 per 214.000Euro dalla casa d'aste 'Bloomsbury'[33][34][35].

Era affascinato dal panteismo di Spinoza («Io credo nel Dio di Spinoza che si rivela nella ordinaria armonia di ciò che esiste, non in un Dio che si preoccupa del fato edelle azioni degli esseri umani.»), ma rifiutava l'etichetta di panteista. Una volta in risposta alla domanda: «Lei crede nel Dio di Spinoza?», Einstein rispose così:

« Non posso rispondere con un semplice sì o no. Io non sono ateo e non penso di potermi chiamare panteista. Noi siamo nella situazione di un bambino piccoloche entra in una vasta biblioteca riempita di libri scritti in molte lingue diverse. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri. Egli non conosce come. Ilbambino sospetta che debba esserci un ordine misterioso nella sistemazione di quei libri, ma non conosce quale sia. Questo mi sembra essere il comportamentodell'essere umano più intelligente nei confronti di Dio. Noi vediamo un universo meravigliosamente ordinato che rispetta leggi precise, che possiamo peròcomprendere solo in modo oscuro. I nostri limitati pensieri non possono afferrare la forza misteriosa che muove le costellazioni. Mi affascina il panteismo diSpinoza, ma ammiro ben di più il suo contributo al pensiero moderno, perché egli è il primo filosofo che tratta il corpo e l'anima come un'unità e non come duecose separate »(Brian, Einstein a life, 1996, p. 127)

Nel complesso Einstein aveva una personale fede religiosa, il cui carattere è ancora oggetto di discussione tra gli studiosi, incentrata sull'idea che l'universo fossedeterminato da leggi che il pensiero umano potesse scoprire e comprendere. In questo senso la sua era una fede perché lui stesso riconosceva che non c'erano leggiscientifiche che giustificassero che tutto l'universo fosse, a priori, governato e comprensibile da leggi scientifiche.

Fu accusato di ateismo dal vescovo di Boston O'Connell, che lo accusò altresì di corrompere la morale attraverso queste sue idee, e di questo Einstein soffrì molto. Inrealtà Einstein non aveva nemmeno una grande opinione dell'ateismo militante:[36]:

« Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che – nel lororancore contro le religioni tradizionali come "oppio delle masse" – non possono sentire la musica delle sfere. »

E ancora[37]:

« Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo (nella misura in cui ci sia lecito parlarne) come a un miracolo o a un eterno mistero. A priori,tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe (forse addirittura si dovrebbe) attendere che ilmondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all'ordinealfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d'ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di caratterecompletamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall'uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d'ordine nel mondooggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del "miracoloso", che cresce sempre più con lo sviluppo della nostraconoscenza.

E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio,ma persino di averlo privato dei miracoli. La cosa curiosa, certo, è che dobbiamo accontentarci di riconoscere il "miracolo", senza poter individuare una vialegittima per andar oltre. Capisco che devo ben esplicitare quest'ultima considerazione in modo che non ti venga in mente che, indebolito dall'età, io sia divenutovittima dei preti. »

Nel complesso la sua posizione su Dio è stata largamente strumentalizzata dagli opposti partiti della disputa teismo/ateismo: ma è certo che Einstein rifuggisse daqualunque facile definizione. Senz'altro espresse rispetto per i valori religiosi adottati dalle tradizioni ebraiche e cristiane, pur non condividendone la concezione deldivino. Sebbene ebreo, Einstein ammirava molto la figura storica di Gesù[38]:

– Fino a che punto è influenzato dalla cristianità? – Da bambino ho ricevuto un'istruzione sia sul Talmud che sulla Bibbia. Sono un ebreo, ma sono affascinato dalla figura luminosa del Nazareno». – Ha mai letto il libro di Emil Ludwig su Gesù? – Il libro di Ludwig è superficiale. Gesù è una figura troppo imponente per la penna di un fraseggiatore, per quanto capace. Nessun uomo può disporredella cristianità con un bon mot. – Accetta il Gesù storico? – Senza dubbio! Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa a ogni parola. Nessun mito può maiessere riempito di una tale vita.

Riguardo alla relazione tra scienza e religione egli nel 1950 in Out of My Later Years, scrive: «La scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza ècieca».

E ancora: «La scienza contrariamente a un'opinione diffusa non elimina Dio. La fisica deve proporsi non solo di sapere com'è la natura, ma anche di sapere perché lanatura è così e non in un'altra maniera, con l'intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo»[39].

Circa la Chiesa Cattolica durante la seconda guerra mondiale, ad Einstein è stata attribuita questa posizione riportata a pagina 38 del numero del Time del Dicembre1940[40]:

« Essendo amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania, guardai con fiducia alle università… Ma le università vennero zittite. Allora guardaiai grandi editori dei quotidiani... Ma anche loro vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane. Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare lastrada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità. Prima io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa, ma ora provo nei suoi confrontigrande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale… »

Einstein sapeva dell'articolo del Time Magazine in cui era citata la sua affermazione e sulla quale alcuni chiedevano maggiori dettagli,[41] ma non scrisse mai alla rivistaper farla rettificare, anzi c'è una sua lettera del 1943, autenticata dall'esperta Catherine Williamson[42], in cui lui stesso dice che l'affermazione riportata dal TimeMagazine è riconducibile ad una sua dichiarazione, anche se lui era stato un po' più moderato[43]. In una lettera successiva rifiuta tuttavia la paternità di questa frase,sostenendo che la sua dichiarazione fu travisata e modificata a tal punto da non poterla più riconoscere come sua. Inoltre specifica che la citazione non riflette il suopensiero generale riguardo la chiesa[44].

Il diplomatico e studioso ebreo Pinchas Lapide riporta nei suoi testi un'altra versione della frase pubblicata sul Time, comunque molto simile[45]:

« Solo la Chiesa cattolica protestò contro l'attacco furioso di Hitler contro la libertà. Fino ad allora io non ero stato interessato nella Chiesa ma oggi io sento grandeammirazione per la Chiesa, che, sola, ebbe il coraggio di combattere per la verità spirituale e la libertà morale. »

Riconoscimenti

Nel 1926 gli fu assegnata la Medaglia d'Oro della Royal Astronomical Society.

A Einstein sono stati dedicati:

un elemento chimico, l'einsteinio.la Medaglia Albert Einstein, che dal 1979 viene consegnato al fisico che si sia particolarmente distinto nel suo ambito di ricerca.un premio, il Premio Einstein[46].un asteroide: 2001 Einstein.un cratere lunare: cratere Einstein.un'unità di misura: l'Einsteinun osservatorio astronomico: la Torre Einstein

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un osservatorio astronomico: la Torre Einstein

Curiosità

Durante la sua permanenza a Princeton negli anni cinquanta Einstein strinse amicizia con il matematico Kurt Gödel, pur avendo un temperamento estremamentediverso da lui.[36]Tra i vari aneddoti su Einstein ricorre spesso quello secondo cui quando espatriò negli Stati Uniti, sulla richiesta di dichiarare la sua razza d'appartenenza,avrebbe risposto "umana"[47]. Nessun dato reale sembra supportarlo, nell'unico documento sul suo passaggio per Ellis Island risulta invece registrato comeebreo[48].Negli anni di Princeton, Einstein adottò stabilmente un look del tutto eccentrico per uno scienziato e cattedratico della sua fama. Il fatto è che Einstein ebbesempre orrore per qualsiasi imposizione, ed a questo suo carattere si dovette la sua bizzarria nel vestire: un maglione, un paio di pantaloni sdruciti e un paio disandali costituirono in vecchiaia il suo abituale abbigliamento. Spesso si presentava a qualche convegno per tenere conferenze con i pantaloni che facevano leborse e privo di calze, e non si capacitava di come gli altri dessero importanza a simili dettagli, che per lui non erano altro che sciocchezze.Per Einstein fare della musica - egli fu sempre un provetto suonatore di violino - costituiva una sorta di riposo intellettuale: egli era convinto infatti che anchecosì il cervello restasse sempre "al lavoro". Si racconta che un giorno un ospite si scusasse con lui per averlo fatto attendere, ad un appuntamento presso un pontea Praga, ma Einstein gli rispose: «Non si preoccupi, non ho perduto il mio tempo, stavo lavorando» (e nel dirlo si toccò la fronte).

Opere

Come io vedo il mondo (Mein Weltbild, 1934)

Traduzioni

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giochi a dadi e usi metodi "telepatici" [...] è qualcosa a cui non posso credere nemmeno per un attimo» (cit. in Bill Bryson, Breve storia di (quasi) tutto, TEA (2008), ISBN 978-88-502-1549-2 )

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Church, which alone has had the courage to struggle for spiritual truth and moral liberty. – Albert Einstein (Pinchas E. Lapide, Three Popes and the Jews, p.251, New York:Hawthorn Books, Inc., 1967) ]

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Bibliografia

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19/1/2016 Albert Einstein - Wikipedia

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W. Pauli, Teoria della relatività, Boringhieri, Torino, 1958 - Theory of Relativity, Pergamon Press, Londra, 1958H. Dukas, B. Hoffmann, Albert Einstein, the Human Side: New Glimpses from His Archives, Princeton University Press, Princeton, 1979

Filmografia

Albert Einstein, fiction del 1975 regia di Massimo Scaglione produzione Rai, con Giancarlo Zanetti nelle vesti di Einstein, Raoul Grassilli, Gianni Mantesi.Vita di Einstein, fiction del 1990 regia di Lazar Iglesias coproduzione internazionale fra Rai1, Tele France1 e l’inglese, Tele Chip.Genio per amore (I.Q.), film del 1994 diretto da Fred Schepisi con Tim Robbins, Meg Ryan e Walter Matthau nella parte di Albert Einstein.Einstein, fiction del 2008 di Liliana Cavani con l'attore italiano Vincenzo Amato nelle vesti del grande scienziato.Il mio amico Einstein (Einstein and Eddington), film TV del 2008 trasmesso dalla BBC, con David Tennant nel ruolo di Arthur Eddington e Andy Serkis inquello di Albert Einstein.

Voci correlate

E=mc²Einstein MuseumCroce di EinsteinNotazione di EinsteinLegge di Stark-EinsteinRelazione di Einstein–SmoluchowskiEquazione di campo di EinsteinStatistica di Bose-EinsteinTensore di EinsteinCoefficienti di EinsteinPuzzle di EinsteinModello di EinsteinEffetto Einstein-de Haas

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Collegamenti esterni

(EN) John J. O'Connor e Edmund F. Robertson, Albert Einstein, in MacTutor, University of St Andrews, Scotland.(EN) Albert Einstein, in Mathematics Genealogy Project, North Dakota State University.Un documentario in streaming sulla vita di Einstein, lambdastreaming.com.Annus Mirabilis, lorentz.phl.jhu.edu.(DE, EN) Museo Einstein Berna, einstein­bern.ch.(DE) A. Einstein, "Zum Relativitaets-Problem (http://amshistorica.unibo.it/diglib.php?inv=7&int_ptnum=15&term_ptnum=343&format=jpg)", Scientia : rivistainternazionale di sintesi scientifica, 15, 1914, pp. 337–348.Ciao Einstein, mi piace la tua calligrafia (http://www.swissinfo.ch/ita/speciali/grandi_storie/index/Ciao_Einstein,_mi_piace_la_tua_calligrafia.html?cid=4182356) Speciale swissinfo.ch - Svizzera, crocevia di grandi storie(EN) 3000 scritti (http://www.alberteinstein.info) messi online il 13 marzo 2003(EN) Biografia di Albert Einstein (http://www.nobel.se/physics/laureates/1921/einstein-bio.html) sul sito ufficiale del Premio NobelPerché il socialismo? (http://www.lavoropolitico.it/einstein.htm) (il manoscritto tradotto in italiano)(EN) Why socialism? (http://www.monthlyreview.org/598einst.htm) - Albert Einstein, Monthly review, 1949­05 (il manoscritto originale(http://www.amnh.org/exhibitions/einstein/global/popups/socialism.php)).(EN) FBI Freedom of Information Act Documents on Einstein, web.archive.org.Albert Einstein ­ Il lato umano (PDF), ulisse.sissa.it.Einstein (http://www.disf.org/Voci/137.asp) una biografia curata da Thomas F. Torrance

Controllo di autorità

VIAF: (EN) 75121530 (https://viaf.org/viaf/75121530) · LCCN: (EN) n79022889 (http://id.loc.gov/authorities/names/n79022889) · SBN:IT\ICCU\CFIV\035853 (http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/scheda_authority.jsp?bid=IT\ICCU\CFIV\035853) · ISNI: (EN) 0000 0000 7704 0933(http://isni.org/isni/0000000077040933) · GND: (DE) 118529579 (http://d-nb.info/gnd/118529579) · BNF: (FR) cb119016075(http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb119016075) (data) (http://data.bnf.fr/ark:/12148/cb119016075) · ULAN: (EN) 500240971(https://www.getty.edu/vow/ULANFullDisplay?find=&role=&nation=&subjectid=500240971) · NLA: (EN) 36582360 (https://nla.gov.au/anbd.aut-an36582360) · BAV: ADV10181679

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