Al via la fase congressuale dell Slp Cisl In rilievo I · 2017-02-05 · Comunicato unitario...

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1 Notiziario Regionale Online www.cislpostesicilia.it In rilievo - Bonus 2017 - PCL e MP - Bonus quotazione Caio Limpegno Responsabile per rilanciare la crescita pag. 2 Le Poste sono privatizza- te ma la missione sociale resta pag. 4 Privatizzazione: per Poste nuova quota in Borsa entro metà anno pag. 5 La Corte dei Conti bac- chetta Poste e scopreil bonus quota- zione di Caio pag. 6 Comunicato unitario nazionele su MP e Pcl pag. 7 Bonus 2017 pag. 9 Il dipendente può rifiu- tarsi di eseguire un ordi- ne ? pag. 11 Al via la fase congressuale dellSlp Cisl Anno II edizione di Febbraio 2017 Allinterno BONUS 2017 Continua a pag. 9 I nizia la fase congressua- le, come quattro anni fa, si comincia dai congressi territo- riali delle provin- cie siciliane, il congresso regio- nale l’11 aprile a Giardini Naxos (ME) ed infine il VII Congresso Nazionale SLP Cisl che si terrà a maggio a Monte- silvano (PE). Un periodo ricco di impegni non solo congressuali, sul tavolo largo- mento principe che ci sta a cuore la privatizzazione e il rinnovo del CC.N.L.. Il Segr. Regionale SLP CISL Giuseppe Lanzafame

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Notiziario Regionale Online

www.cislpostesicilia.it

In rilievo - Bonus 2017

- PCL e MP

- Bonus quotazione

Caio

L’impegno Responsabile

per rilanciare la crescita

pag. 2

Le Poste sono privatizza-

te ma la missione sociale

resta

pag. 4

Privatizzazione: per

Poste nuova quota

in Borsa entro metà

anno

pag. 5

La Corte dei Conti bac-

chetta Poste e

“scopre” il bonus quota-

zione di Caio

pag. 6

Comunicato unitario

nazionele su MP e Pcl

pag. 7

Bonus 2017

pag. 9

Il dipendente può rifiu-

tarsi di eseguire un ordi-

ne ? pag. 11

Al via la fase congressuale dell’Slp Cisl

Anno II edizione di Febbraio 2017

All’interno

BONUS 2017

Continua a pag. 9

I nizia la fase

congressua-

le, come

quattro anni fa, si

comincia dai

congressi territo-

riali delle provin-

cie siciliane, il

congresso regio-

nale l’11 aprile a

Giardini Naxos

(ME) ed infine il

VII Congresso

Nazionale SLP

Cisl che si terrà a

maggio a Monte-

silvano (PE). Un

periodo ricco di

impegni non solo

congressuali, sul

tavolo l’argo-

mento principe

che ci sta a cuore

la privatizzazione

e il rinnovo del

CC.N.L..

Il Segr. Regionale

SLP CISL

Giuseppe Lanzafame

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INFORMA CISL POSTE

generosità con il resto del pianeta

non lascia alternative o scappa-

toie all’Europa. Non possiamo

attendere come un fatto

“salvifico” le elezioni politiche

che si svolgeranno nei prossimi

mesi in Germania, Francia, Olan-

da e, forse, anche in Italia. Il

2017 non può essere un altro

anno perso per il destino del

nostro continente. Questa Eu-

ropa deve cambiare strada, riscri-

vendo il suo “Statuto Economi-

co” se vuole arginare il populi-

smo e ridare fiato al processo di

integrazione oggi minato alla

fondamenta dalla Brexit e dai

rigurgiti dei nazionalismi. Fra

due mesi il nostro Governo

ospiterà un Consiglio Europeo

straordinario che avrà il com-

pito di celebrare l’anniversario

dei Trattati di Roma, ma anche

quello di ripensare le politiche

di bilancio ed indirizzare le

scelte economiche e sociali dei

Governi. È evidente che il no-

stro Paese sarà tanto più credibile

ed autorevole sul piano europeo

quanto più sarà in grado di coin-

volgere le parti sociali nelle sue

decisioni, dimostrando di saper

lavorare per la coesione sociale,

"L'impegno responsabile per rilanciare la crescita"

intervento di Annamaria Furlan "Il Sole 24 ore" del 25 gennaio 2017

C aro Direttore ,

“all’Italia ed al mon-

do serve sempre di

più un’Europa politica»: ha

ragione il Presidente della Bce,

Mario Draghi a sollecitare una

svolta nelle scelte dei Governi

Europei. Vedremo se il discor-

so di insediamento di Donald

Trump e le sue prime mosse

(come il ritiro degli Stati Uniti

dal Tpp, l’accordo di libero

scambio con 11 paesi affaccia-

ti sul Pacifico che Obama ave-

va fortemente voluto) costitui-

ranno quel “pugno sullo sto-

maco”, come ha scritto sabato

sul Sole 24 ore Adriana Cerre-

telli, che serviva all’Europa

per uscire dal suo “autismo”

nel nuovo mondo che le sta

crollando addosso. La strategia

degli Stati Uniti basata su pro-

tezionismo, revanscismo pa-

triottico e, soprattutto, poca

Continua

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pensioni dei giovani, come previ-

sto dall’accordo dello scorso 28

settembre tra Governo e sindaca-

ti, concordando anche le modifi-

che alla disciplina dei voucher e

della responsabilità solidale in

tema di appalti, Ma dobbiamo

anche rilanciare il sistema in-

dustriale italiano, governando

(e non subendo) i processi digi-

tali di industria 4.0 nel quadro

di una migliore qualità del lavoro.

Nello stesso tempo, il sindacato

e le associazioni imprenditoriali

dovranno completare il percor-

so di riforma delle relazioni in-

dustriali e del sistema contrat-

tuale, rendendoli adeguati alla

sfida della produttività e della

competitività del paese. Signifi-

ca, nei fatti, riempire di contenuti

quel “patto della fabbrica” che

dovrà dare nuovo slancio al siste-

ma produttivo ed innescare un

circolo virtuoso positivo. Tutto

questo ci darà più forza in Eu-

ropa come “sistema- Paese”,

mettendo da parte le divisioni e

le polemiche strumentali. Forse

la politica dovrebbe assumere

come riferimento il lavoro silen-

zioso dei nostri vigili del fuoco,

degli operatori sanitari e delle

altre strutture dello Stato, dove

operano persone che si impegna-

no tutti i giorni con grande serie-

tà per salvare le vite umane. Tutti

dovrebbero far proprio questo

“modello” di impegno respon-

sabile, per rinsaldare un nuovo

sentimento di coesione sociale e

di solidarietà, come abbiamo

saputo fare nei momenti più

tragici della vita del nostro

paese.

un’esigenza sollecitata dal Pre-

sidente della Repubblica, Mat-

tarella. Questa è la scommessa

cui è chiamato il Governo

Gentiloni, la cui agenda ab-

biamo condiviso dal giorno

del suo insediamento, senza

per questo rinunciare al no-

stro ruolo propositivo. Torna

con forza la necessità di un

“patto sociale” per affrontare

il tema cruciale della crescita

per contrastare il declino del

nostro paese. Il lavoro dei gio-

vani è la principale questione

da affrontare. La Cisl metterà in

campo alcune proposte con-

crete: in primo luogo è indi-

spensabile attuare la seconda

parte del Jobs Act, quella del-

le politiche attive del lavoro,

favorire gli investimenti in

innovazione e ricerca, creare

reti territoriali con la bilate-

ralità per far dialogare di più

scuola e imprese. Servono ri-

sorse e servizi efficienti per

combattere le diseguaglianze e

favorire l'inclusione sociale,

soprattutto nelle periferie ab-

bandonate delle grandi città e

nel Mezzogiorno. Apriamo su-

bito il confronto sulle future

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di fattore di coesione sociale per il

Paese, ruolo che oggi non è cam-

biato. La cifra di Poste è la fiducia

sul territorio e la prossimità ai cit-

tadini: sono gli elementi distintivi

della nostra missione». Per fare

cosa? «Da sempre abbiamo tre

mestieri “sistemici”: lettere, tra-

sporto di oggetti, sempre più

pacchi. E poi i pagamenti, un

tempo solo bollettini oggi anche

carte, e il r isparmio, un tempo

solo postale, oggi anche risparmio

gestito e protezione. Con il merca-

to a tasso zero, si pone l’esigenza

di modificare la prospettiva del

miglior ritorno. Fa parte dell’ade-

guamento al nuovo contesto socia-

le modificato anche dall’evoluzio-

ne tecnologica». È un processo

rischioso, vero? «Le rivoluzioni

tecnologiche portano sempre il

pericolo di uno strappo sociale.

La trasformazione in corso ri-

chiede l’accesso al digitale e pone

la minaccia di esclusione per chi

l’accesso non ce l’ha. E non parlo

solo di quello geografico, penso

anche a cultura e competenze.

Noi possiamo mettere il nostro

mestiere al servizio dell’inclusio-

ne, per accompagnare le comunità

dalle vecchie esigenza alle nuo-

ve». Dovete anche insegnare a vi-

vere con il rischio? «Chi ha ab-

bondanti mezzi a disposizione tro-

va anche chi lo aiuta a scegliere in

un’offerta ampia di possibilità. Chi

dispone di ri-

sparmi più con-

tenuti si trova

da solo a dover

effettuare scelte

complesse e

dunque va ac-

compagnato

verso strumenti

che per produr-

re ritorno non

hanno più la

certezza di una

LE POSTE SONO PRIVATIZZATE

MA LA MISSIONE SOCIALE RESTA

F rancesco Caio non è pen-

tito di non aver messo le

mani sul risparmio gesti-

to di Pioneer che Unicredit ha

venduto alla francese Amundi.

«Abbiamo ritenuto che a quel

prezzo il progetto non avrebbe

creato valore per gli azionisti»,

assicura l’amministratore delegato

delle Poste, persuaso che «ci sono

opzioni migliori», il che «spiega il

senso dell’alleanza con Anima». Il

tono è di chi rifugge il passo più

lungo della gamba e non vuole

tradire il senso della missione del-

la sua azienda, quotata oltretutto.

«Non è la finanziarizzazione delle

Poste - giura - ma la postalizza-

zione della finanza». La meta-

morfosi del gruppo gialloblù è

stata significativa negli ultimi an-

ni. Si era partiti coi portalettere e

oggi si vendono servizi finanzia-

ti, sono cambiate talmente tante

cose che viene spontaneo chie-

dersi che tipo di impresa siano

ormai le Poste. Caio una r ispo-

sta ce l’ha. «Siamo un’azienda

che storicamente ha svolto il ruolo

volta. Abbiamo persone formate,

piattaforme informatiche e presen-

za territoriale per farlo». Con Irs

non è andata bene per 14 mila. «È

un collocamento avvenuto più di

14 anni fa, in un contesto econo-

mico e regolamentare diverso. Il

passato è il passato. Tuttavia ab-

biamo deciso, oggi, di tutelare

tutti i risparmiatori con l’obietti-

vo di ribadire il rapporto di fidu-

cia. Ma deve essere chiaro che la

garanzia per chi investe non è più

la certezza del tasso, ma quella d’a-

ver capito il livello di rischio». Le

dispiace non avere comprato Pio-

neer da Unicredit? «Per un’a-

zienda quotata i progetti sono

interessanti se valutati con disci-

plina finanziaria. Nel contesto di

una gara di mercato, guidati da

questa disciplina, abbiamo rite-

nuto che a quel prezzo il progetto

non avrebbe creato valore né per

gli azionisti, né per l’azienda, né

per i clienti». C’è chi ha visto

un’offensiva francese nell’opera-

zione di Pioneer ad Amundi.. «Ci

muoviamo in un contesto euro-

peo». Si parla di una ulteriore

privatizzazione delle Poste. Pro o

contro? «Siamo in questo caso

oggetto di una decisione, è l’azio-

nista a cui deve essere posta la

domanda. Da parte mia, posso

solo dire che sinora la privatizza-

zione di Poste è stata un successo.

Siamo un’azienda sul mercato, con

un efficace meccanismo di

“governance” e che ha rafforzato la

propria missione sociale». Siete

sempre al centro di polemiche.

L’abbandono della Sicilia, l’assun-

zione del fratello di Alfano... «Con

i suoi servizi l’azienda è al centro

della vita del Paese tutti i giorni.

Capisco che le polemiche facciano

più notizia delle cose che funziona-

no e che si danno per scontate, ma

che sono alla base dei nostri risulta-

ti».

Il numero uno Caio:

“Siamo vicini al

territorio e

accompagniamo i

clienti alla

rivoluzione digitale”

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INFORMA CISL POSTE

I l governo Gentiloni rimette

sulla rampa di lancio le

privatizzazioni. Si parte

con la seconda tranche di Po-

ste per la quale, mercati per-

mettendo, si pensa alla fine

del primo semestre, dunque

tra giugno e luglio. Ma a sor-

presa potrebbe tornare d’attua-

lità quest’anno anche la priva-

tizzazione delle Ferrovie dello

Stato, o più probabilmente la

parte pregiata del gruppo, ovve-

ro l’alta velocità rappresentata

dalle Frecce e i treni a lunga

percorrenza. Dopo aver quotato

in Borsa Poste Italiane nel

2015, dismettendo il 35,5%

del capitale, e dopo aver ceduto

un’altra quota pari al 30 per cen-

to a Cassa depositi e prestito lo

scorso anno, resta l’obiettivo di

vedere sul mercato la residua

quota del 30%, con le stesse mo-

dalità dell’Ipo e cioè con la cessio-

ne a investitori istituzionali e ri-

sparmiatori. La tabella di marcia

prevede l’operazione entro que-

st’anno, ovviamente mercati per-

mettendo». Il titolo Poste conti-

nua a essere scambiato a valori

sotto il prezzo di collocamento del

2015, pari a 6,75 euro; in questi

giorni quota attorno a 6 euro, con

una capitalizzazione inferiore a 8

miliardi. Secondo gli esperti il col-

locamento di un’ulteriore tranche

è tecnicamente sostenibile anche

se il prezzo attuale è inferiore a

quello di collocamento. Ma non è

necessariamente detto che debba

essere così e che nei prossimi mesi,

invece, il titolo non possa riprendere

valore. «La società sta perfezionan-

do operazioni annunciate lo scorso

anno, come la creazione di un polo

del risparmio con Anima (entro il

primo semestre di quest’anno è pre-

visto il conferimento in Anima di

Sgr Bancoposta Fondi, che porterà

la quota di Poste fino al 24,9 per

cento del capitale trasformandola nel

primo azionista, ndr) e sta svilup-

pando sinergie nei sistemi di paga-

mento dopo l’acquisizione di Sia.

“Operazioni che generano valore”.

La finestra per la seconda tranche

potrebbe aprirsi tra giugno e luglio,

come detto. Anche perchè nel frat-

tempo andrà a scadenza il manda-

to dei vertici di Poste che, alla

stregua di altre società a controllo

pubblico come Eni, Enel, Leonardo-

Finmeccanica, coincide con l’assem-

blea di approvazione del bilancio

2016. Il governo, considerato che

la gran parte delle assemblee è

concentrata tra fine aprile e inizio

maggio, dovrà dunque decidere

sui nuovi vertici entro metà-fine

marzo. La tempistica dell’opera-

zione Ferrovie sembra invece più

aperta. «Il nostro obiettivo è di poter

realizzare anche questa privatizza-

zione al momento opportuno - spie-

ga Pagani -. Molto dipenderà dalle

operazioni in cui è impegnato il

gruppo, come l’acquisizione di gran-

de successo che è stata realizzata

all’estero nelle scorse settimane (la

società ferroviaria britannica Next,

ndr). Il management è impegnato in

un percorso industriale ambi-

zioso e importante e va scelto

il momento migliore. È anzi-

tutto una scelta industriale».

La fusione con Anas, alla qua-

le si sta lavorando, non sem-

bra comunque interferire con

la privatizzazione. Ma cosa si

pensa di cedere di Fs, la hol-

ding o l’alta velocità? «Le

opzioni sono ancora tutte sul

tavolo - risponde Pagani -.

Certamente stiamo esaminan-

do la cessione di una quota

della parte a mercato, ovvero

l’alta velocità». Nel settembre

scorso, l’Ad di Ferrovie Rena-

to Mazzoncini aveva annun-

ciato la quotazione del 30 per cen-

to della società delle Frecce e della

lunga percorrenza (i treni Interci-

ty): il settore ha un fatturato di 2,4

miliardi e un ebitda di 700 milioni.

Il valore potrebbe oscillare tra 2-3

miliardi e l’incasso, per il 30%,

sarebbe attorno a un miliardo. In

verità l’operazione sinora era rima-

sta in stand-by anche in attesa di

decidere chi avrebbe beneficiato di

quei fondi: Mazzoncini avrebbe

voluto tenerli nella holding per

finanziare gli investimenti, il Teso-

ro vorrebbe invece i proventi, sotto

forma di dividendo straordinario

delle Ferrovie dello stato, per ri-

durre il debito pubblico. L’incasso

per la cessione del 30 per cento

di Poste, se si considerano gli

attuali prezzi di Borsa, dovereb-

be attestarsi attorno a 2,4 miliar-

di. Se le operazioni sulla società

dei recapiti e sulle Ferrovie andas-

sero a buon fine entro l’anno, i

proventi complessivi potrebbero

arrivare fino a 3,5 miliardi.

Di Laura Serafini

Tratto da

PRIVATIZZAZIONE: PER POSTE NUOVA QUOTA

IN BORSA ENTRO METÀ ANNO

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– 6 – – FEBBBRAIO 2017 – CISL POSTE INFORMA

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LA CORTE DEI CONTI BACCHETTA POSTE E

“SCOPRE” IL BONUS QUOTAZIONE DI CAIO

La maggior attenzio-

ne sul costo del

lavoro in Poste Ita-

liane in realtà non è mai arrivata.

Nonostante le richieste della

Corte dei Conti di “porre at-

tenzione all’incremento del co-

sto del personale dirigente”,

contenute nella relazione al bi-

lancio 2013, la stessa Corte

nell’analizzare i conti 2015

mette in evidenza come gli stes-

si siano cresciuti in due anni da

150 a 180 milioni (più 20%).

Sotto il faro della magistratura

contabile sono finiti anche i

compensi attribuiti al vertice del

gruppo. Dice testualmente la

Corte: “All’atto della determi-

nazione dei compensi comples-

sivamente corrisposti al nuovo

Amministratore delegato e Di-

rettore generale (Francesco

Caio, ndr), si è posta la necessi-

tà di effettuare una valutazione

preliminare in merito al com-

penso complessivamente corri-

sposto al precedente Ammini-

stratore delegato e Direttore

generale della Società, al fine

di contenere la misura dei nuo-

vi compensi entro il 75 per cen-

to di quelli precedenti”. Indica-

zione che però non è stata rispet-

tata, seppur di poco. Caio, infatti,

nel 2015 ha guadagnato 1,1 mi-

lioni come retribuzione fissa e

193 mila euro sotto forma di

compenso variabile, cioé più del

75% del compenso complessivo

ottenuto dal precedente capoa-

zienda Massimo Sarmi nel 2013,

che era stato pari a 1,56 milioni.

Inoltre, sempre dalla relazione

della Corte dei Conti, emerge

che l’amministratore delegato di

Poste ha incassato un maxi pre-

mio per la quotazione in Borsa

della società avvenuta nell’otto-

bre 2015. Al manager napoleta-

no sono stati riconosciuti 370mi-

la euro per il completamento

dell’operazione: la prima metà a

novembre 2015, il resto scaglio-

nato in 36 mesi.

Un premio una tantum che porta

le retribuzione complessiva di

Caio per il 2015 a 1,48 milioni. E

tenendo presente anche questo se-

condo bonus il manager nominato

da Matteo Renzi al vertice della

società controllata dal Tesoro ha

percepito circa il 95% di ciò

che incassava il suo predeces-

sore. Insomma, nonostante le

intenzioni dell’esecutivo,

rafforzate dal decreto Fare,

di portare gli stipendi dei

manager pubblici al 75%

dei loro predecessori il risul-

tato è rimasto pressoché

identico. Anche se in realtà

Poste dal momento del suo

sbarco in Borsa non è più te-

nuta a rispettare questo tetto.

Questo modo di procedere,

però, ha fatto storcere il naso

agli esperti di corporate go-

vernance internazionali. Se-

condo una società di proxy il

premio per la quotazione è

passato in assemblea “per una

svista degli advisor. Di solito

le minoranze e gli istituzionali

si oppongono a premi così

discrezionali. E gli investitori

istituzionali non apprezzano

questa prassi”. Per un altro

esperto “c’è stata scarsa tra-

sparenza nella comunicazio-

ne dei premi, anche se tra le

società quotate è una prassi

abbastanza frequente”. Per

entrambi i due consulenti

interpellati, però, Caio è “un

ottimo manager e merita

tutto il suo stipendio anche

se forse sarebbe stato meglio

garantirgli un fisso più alto

anziché un premio per la

quotazione. D’altra parte è

stato nominato dal governo

proprio per portare Poste in

Borsa”.

Tratto da:

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– 7 – – FEBBBRAIO 2017 – CISL POSTE INFORMA

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Le scriventi Segreterie Nazionali

denunciano, ancora una volta, le

pesanti criticità in cui versano interi

settori della Divisione Mercato Pri-

vati.

A fronte della fase di accelerazione

sui processi di finanziarizzazione,

assistiamo, di contro, a scelte di

arretramento sulle dinamiche evolu-

tive radicate nell'ambito degli Uffici

Postali.

Nonostante un numero consistente

di esodi incentivati, gli esiti del ver-

bale del 21 dicembre evidenziano

l'aggravarsi di una sempre più cro-

nica carenza di personale. In sostan-

za, L'Azienda ha concordato, con

una minoranza sindacale, un nume-

ro di trasformazioni PT - FT e di

sportellizzazioni (in gran parte già

realizzate nell'arco dell'anno 2016)

che non ha apportato nessun benefi-

cio concreto alla rete di MP. A di-

mostrazione di ciò, è nota la grande

difficoltà che quotidianamente

emerge nelle filiali per garantire

l'apertura di tanti uffici postali. Da

denunciare, inoltre, l'inopportuna

presa di posizione aziendale nell'as-

sicurare l'apertura di molteplici uffi-

ci mono- operatore attraverso pres-

sioni di ogni genere e ricatti, mirati

all'individuazione di risorse da asse-

gnare, in forma di distacco, contro

la volontà degli stessi. Su di loro, in-

fatti, gravano oneri e responsabilità

senza garanzie di un’adeguata coper-

tura relativa a competenze e cono-

scenze.

La situazione generale dei continui

distacchi, anche a causa dell'incapaci-

tà datoriale di porre in essere oppor-

tuni piani di mobilità volontaria, as-

sume contorni sempre più preoccu-

panti. Rileva, altresì, l'incomprensibi-

le scelta di assegnare personale spor-

tellizzato su posizioni lavorative che

ledono interessi di terzi utilmente

collocati in graduatorie di mobilità,

quasi mai movimentate.

I colloqui gestionali attivati in tutti

questi mesi, in ossequio al piano di

attenuazione del fenomeno di as-

senteismo, non hanno prodotto

alcuna efficacia, in quanto, a no-

stro parere, si muovono su crinali

"discutibili" mediante pressioni

psicologiche di ogni ge-

nere che costringono i

lavoratori a desistere dal-

la fruizione di assenze

tutelate dalla legge, quali

104, maternità facoltati-

va, congedi parentali, etc.

-

Nonostante l'istituzione

dell'Osservatorio pariteti-

co sulle proposizioni

commerciali, continuano

le più volte denunciate

pressioni, mirate ad in-

nalzare sempre più in alto l'asti-

cella degli obiettivi, senza tener

conto delle difficoltà oggettive

derivanti da una fase economica

recessiva, causando fenomeni di

stress da lavoro correlato sempre

più accentuati, diffusi in tutti gli

ambiti dei settori commerciali.

La recente vicenda sui Fondi Im-

mobiliari la dice

lunga sui rischi

connessi alla di-

namica di finan-

ziarizzazione,

senza che vi sia

un'attenta rifles-

sione in merito da

parte della Divi-

sione MP la quale

procede imperter-

rita su tale opina-

bile direzione.

Inoltre, denuncia-

no comportamen-

ti aziendali tesi a

redarguire il personale che, ope-

rando in piena conformità gestio-

nale, segnala operazioni sospette.

Ad aggravare la situazione vi è

l'assenza di allert finalizzati ad un

controllo a monte dell'operatività

COMUNICATO UNITARIO MP E PCL

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– 8 – – FEBBBRAIO 2017 – CISL POSTE INFORMA

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EXTRAGIANOS, costringendo gli

addetti ad operare nell'incertezza,

senza opportuni supporti ed assi-

stenza.

Tale situazione risulta aggravata

dalle decisioni datoriali di alleggeri-

re le competenze delle strutture de-

gli staff delle Filiali, concentrando

le stesse sulle Aree Territoriali, al-

lontanando, così, la filiera dei con-

trolli dagli uffici postali. A sostegno

della veridicità di tali affermazioni,

le 00.SS. citano le risultanze della

consultazione dell'ultimo piano as-

sembleare, relativo ai contenuti del

processo di riorganizzazione dei

settori dello Staff, di cui all'intesa

del 21 dicembre u.s., sui cui conte-

nuti i lavoratori hanno espresso tut-

to il proprio dissenso votando con-

tro.

Il quadro delle criticità risulta com-

pletato dalla carenza di risorse stru-

mentali e dall'assenza di una costan-

te attività di manutenzione che ali-

menta l'insorgere di disservizi. A tal

riguardo, citiamo l'annosa vicenda

delle controtransazioni, spesso cau-

sate dal blocco e malfunzionamento

del sistema operativo. Inoltre, l'in-

serimento delle stesse controtransa-

zioni negli obiettivi KPI assegnati

agli uffici postali penalizza l'operati-

vità e si ripercuote negativamente sul

clima degli stessi ambiti lavorativi.

Per tutte queste ragioni, le scriventi

Segreterie Nazionali, preannunciando

un percorso di lotta sull'intero territo-

rio nazionale, finalizzato a mobilitare

il contesto categoriale, nonché a sen-

sibilizzare Istituzioni e opinione pub-

blica sulle stranezze che si evidenzia-

no nella più grande Azienda, ancora

pubblica, del nostro Paese, fanno pre-

sente che attiveranno, contestualmen-

te, ogni utile azione a tutela mediante

il coinvolgimento degli organi esterni

deputati al controllo sulla regolarità e

legalità dell' intero operato.

Distinti saluti

Roma, 26 Gennaio 2017

COMUNICATO PCL

L’Azienda, dopo le pressioni eserci-

tate durante il corso delle riunioni di

questi giorni su PCL oltre a confer-

mare l’implementazione di ulteriori

263 zone, si è resa disponibile a pro-

seguire il confronto a tutto campo -

senza il ricorso all’art. 2 del CCNL -

anche su elementi strutturali del

nuovo modello e a sospendere le

implementazioni che intendeva

avviare dal 20 febbraio p.v..

Avremo modo di verificare in

occasione del primo incontro,

fissato per martedì prossimo, le

reali volontà aziendali rispetto

alle possibili soluzioni da perse-

guire, riferite al modello organiz-

zativo e alle criticità più volte

rappresentate.

Riteniamo che questo rappresenti

un primo significativo risultato

conseguente alle azioni di lotta da

noi attuate.

Roma lì, 27 gennaio 2017

LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLP- CISL

FAILP-CISAL

CONFSAL COM

UGL-COM

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– FEBBRAIO 2017 – – 9 –

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INFORMA CISL POSTE

LEGGE DI BILANCIO 2017

“PER IL BABY”

La legge Bilancio 2017 prevede

numerosi interventi a sostegno

delle nascite o adozioni. Alcuni

sono già disponibili altri entre-

ranno in vigore non appena sa-

ranno approvate le modalità di

funzionamento e le procedure per

beneficiare. Gli interventi riguar-

dano sia i cittadini italiani che

comunitari come pure di Paesi

extra UE purché in possesso di

permesso di soggiorno.

BONUS MAMMA DOMANI

Dall’1 gennaio 2017 la Legge di

Bilancio 2017 ha reso disponibile

un “premio alla nascita”. La fu-

tura mamma dal settimo mese

di gravidanza (o al momento

dell’adozione) riceverà dall’Inps

una somma pari ad 800 euro.

La misura non prevede una so-

glia di reddito ISEE massima

per accedervi ed è compatibile

con il Bonus Bebè (vedi sotto

ASSEGNO NUOVI NATI) e

non concorre alla formazione del

reddito complessivo ai fini Irpef.

Va effettuata domanda

all’INPS che la corrisponde in

unica soluzione.

ASSEGNO NUOVI NATI

Per ogni bambino nato – ma an-

che adottato o in affidamento

preadottivo - nel periodo tra il 1°

gennaio e il 31 dicembre 2017,

viene riconosciuto un assegno

erogato dal giorno della nascita

o dell’ingresso in famiglia. L’as-

segno viene corrisposto fino al

terzo anno di età o il terzo anno

dall’ingresso in famiglia se adot-

tato. L’importo dell’assegno è di

€ 960 (80 euro mensili) se il nu-

cleo familiare ha un reddito an-

nuo Isee che non supera i €

25mila. Raddoppia a € 1.920

(160 euro mese) se il reddito

Isee non supera € 7.000.

Sopra € 25mila Isee non si ha

diritto all’assegno. Domanda

all’Inps.

CON IL BABY CREDITO

PIU’ FACILE

La legge per facilitare l’ac-

cesso al credito per tutte le

famiglie con figli nati (o

adottati) dal 1° gennaio 2017.

Presso la Presidenza del

Consiglio dei

Ministri è

stato infatti

istituito il

“Fondo di

sostegno alla

natalità” fi-

nalizzato a

rilasciare ga-

ranzie dirette

a banche e

intermediari

finanziari per

quelle fami-

glie che vo-

gliono aprire

un mutuo o

abbiano biso-

gno di un

prestito. Le

modalità di funzionamento

della misura sono demandate

ad un decreto del Ministro

dell’Economia e delle Finan-

ze da emanare entro i primi

di marzo 2017.

BUONO ASILO NIDO

1.000 EURO

Un buono di 1.000 dal 1°

gennaio 2017 euro per il pa-

gamento della retta dell’asilo

nido (pubblico o privato) dei

nati dal 1.1.2016. Il sostegno

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– FEBBRAIO 2017 – – 10 –

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INFORMA CISL POSTE

economico è pensato anche per

quelle famiglie con bambini

(sotto i 3 anni) portatori di han-

dicap e che necessitano di forme

di sostegno domiciliare. Il contri-

buto verrà corrisposto dall’Inps

in 11 mensilità (di circa 90 euro

l’una) al genitore richiedente per

un massimo di tre anni consecu-

tivi o fino al compimento dei 3

anni. Non sono state definite so-

glie ISEE, ma non è fruibile con-

testualmente ai voucher per baby

sitting e asili nido, previsti per le

lavoratrici dipendenti alternativi

al congedo parentale. Se si bene-

ficia dei mille euro bisogna ri-

nunciare anche alla detrazione

fiscale già prevista per le spese

di asilo. Domanda all’Inps.

VOUCHER PER ASILI NIDO

E BABY SITTING

Il “Contributo per l’acquisto di

servizi per l’infanzia” è stato rifi-

nanziato anche per biennio 2017

– 2018. Le neo madri lavoratrici

dipendenti (settore pubblico e

privato) ma anche con lavoro

autonomo potranno richiedere i

voucher per le spese di asilo nido

o baby sitting (600 euro mensili

per un massimo di 6 mesi) in al-

ternativa al congedo parentale

facoltativo. Le donne che vorran-

no usufruire di questa misura

non potranno contestualmente

godere del Buono Asilo di 1.000

euro o della detrazione fiscale

per rette relative all’asilo nido.

IL CONGEDO PATERNITÀ

RADDOPPIA

Nel 2017 il neo papà sarà tenuto

a beneficiare di due giorni di

congedo, pagato dall’Inps al

100%, entro i primi 5 mesi dalla

nascita del figlio.

Nel 2018 i giorni di congedo ob-

bligatorio diventano quattro a cui

se ne può aggiungere un altro se

fruito in sostituzione della madre

e naturalmente con il suo accor-

do. I congedi possono essere uti-

lizzati in via continuativa come

no.

BABY BILANCIO

2017

Sintesi dei contributi econo-

mici, disponibili nel 2017,

per i nuovi nati o adottati

MAMME IN ATTESA

· bonus Mamma Domani

(dal 7° mese di gravidanza o

dalla data di adozione)

ALLA NASCITA DEL BEBE’

· assegno Nuovi Nati (con

Isee)

· credito agevolato

· congedo di paternità rad-

doppiato

NATI DAL 1 GENNAIO

2016

· buono Asilo Nido

MAMME LAVORATRICI

DIPENDENTI O AUTO-

NOME

· voucher per asilo nido o

baby sitting

ALTRI ASSEGNI DI

MATERNITA’

· Assegno per le mamme

che non hanno nessun

trattamento di maternità

o che percepiscono una

indennità inferiore a euro

1.694,45 (importo 2016)

pari a 5 mensilità di euro

338,89. Domanda da

presentare entro 6 mesi

dal parto o dall’ingresso

in famiglia dell’adottato.

La domanda va presenta-

ta nel Comune di resi-

denza. Con Isee.

· Assegno per le famiglie

con almeno 3 figli mino-

ri. La domanda va pre-

sentata nel Comune di

residenza. Con Isee.

· Assegno per le lavora-

trici atipiche e disconti-

nue. La domanda va fat-

ta entro 6 mesi dalla na-

scita o dalla adozione.

Domanda va presentata

all’Inps.

Tutti i contributi non

vengono considerati nel

reddito per ottenere il

bonus 80 euro.

Rimangono inalterate le

detrazioni fiscali del

19% per le spese soste-

nute dai genitori per le

rette di frequenza di asili

nido pubblici e privati

(detrazione massima eu-

ro 120 annui per ogni fi-

glio).

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– FEBBRAIO 2017 – – 11 –

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INFORMA CISL POSTE

Il dipendente può rifiutarsi di eseguire un ordine

illecito?

Al dipendente spetta il dirit-

to di dissentire da ordini ille-

gittimi del datore di lavoro o

dal capo preposto; anzi,

eventualmente, ha anche il

dovere di denunciarlo.

È possibile rifiutarsi di agire

in un determinato modo se a

chiederlo è il nostro datore

di lavoro e tale comporta-

mento viola la legge? Sicu-

ramente sì: il dipendente ha

il diritto-dovere di dissentire

dagli ordini illegittimi. Anzi,

se pone in essere la condotta

illecita, pur dietro il coman-

do del capo, è responsabile

personalmente. Non conta il

fatto che abbia agito spinto

dalla paura di perdere il po-

sto o di subire ritorsioni in

azienda (col rischio di mob-

bing): egli è già tutelato dal-

lo statuto dei lavoratori e

dalle norme a tutela dei la-

voratori. Quindi, il dipen-

dente, nonostante l’ordine

impartitogli dal datore di

lavoro, se commette un’a-

zione illecita ne risponde

personalmente (in concorso

con il capo, che è il man-

dante del crimine). È quanto

chiarito dalla Cassazione

con una recente senten-

za [1].

Immaginiamo che il respon-

sabile di un negozio di ali-

mentari chieda al dipenden-

te del banco frigo di fal-

sificare le date di scaden-

za dei prodotti o che gli

imponga di tarare la bi-

lancia in modo tale che

questa faccia apparire

più pesanti (e quindi più

costosi) i cibi acquistati

dalla clientela. Il lavora-

tore, invece di rifiutarsi

di compiere una frode,

preferisce obbedire, con-

vinto che, in caso di con-

trolli, lui potrà giustifi-

carsi dicendo che è stato

costretto dal capo. Ma un

cliente si accorge dell’in-

ganno e denuncia sia il

responsabile del banco

frigo sia il titolare del

negozio. Chi dei due ri-

sponderà penalmente?

Secondo la Cassazione,

entrambi. Il lavoratore

può rifiutarsi

di ottemperare all’ordine

illecito impostogli dal

superiore ed è in grado

di denunciare l’accadu-

to ad altri suoi superiori

o alle autorità di sicurez-

za.

Tratto da:

www.laleggepertutti.it

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– FEBBRAIO 2017 – – 13 –

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INFORMA CISL POSTE

Petizione contro la privatizzazione di Poste Italiane

Abbiamo rite-

nuto utile pro-

porre una peti-

zione contro la

privatizzazione

di Poste Italia-

ne, tramite una

raccolta firme

da realizzare a

partire dai no-

stri iscritti dalle

assemblee pre-

congressuali,

nei congressi

territoriali e re-

gionali, ma an-

che sui luoghi

di lavoro tra i

lavoratori .

Il SEGR. GENERALE

LUCA BURGALASSI

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14

SLP CISL SICILIA

PALERMO

Via Mariano Stabile 136/C

Tel. 091-332351/ Fax 091-324150

Segretario Territoriale

Maurizio Affatigato

[email protected]

TRAPANI

P.zza Ciaccio Montalto 27

Tel. 0923-29456 / Fax 0923-29456 Segretario Territoriale

Giuseppe Ferrante

[email protected]

CALTANISSETTA

Via Canonico Pulci 9/B

Tel. 0934-20085 / Fax 0934-20085 Segretario Territoriale

Giuseppe D’Antoni

[email protected]

AGRIGENTO

Via L. Pirandello 18

Tel. 0922-21529 / Fax 0922-556221 Segretario Territoriale

Giovanni Greco

[email protected]

ENNA

Via Donna Nuova 11

Tel. 0935-502387 / Fax 0935-24194

Segretario Territoriale

Salvatore Alfano

[email protected]

MESSINA

V.le Europa 58 c/o Ust-Cisl

Tel. 090-293740 / Fax 090-6507638 Segretario Territoriale

Gisella Schillaci

[email protected]

CATANIA

Via Vincenzo Giuffrida N° 160

Tel. 095-370666 / Fax 095-539877 Segretario Territoriale

Salvo Di Grazia

[email protected]

SIRACUSA

Via Arsenale 26

Tel. 0931-65061 / Fax 0931-65061 Segretario Territoriale

Eugenio Elefante

[email protected]

RAGUSA

Piazza Ancione 2 c/o Ust-Cisl

Tel. 0932-656322 / Fax 0932-941809

Segretario Territoriale

Giorgio Giunmara

[email protected]

– FEBBRAIO 2017 –

I nostri contatti

Sede Regione Sicilia ——————

Via M. Stabile 136 C 90139 Palermo

Telefono: 091-332446 http:www.cislpostesicilia.it/

Segretario Regionale Giuseppe Lanzafame

– 14 –

LA CISL

E’ SOCIAL

INFORMA CISL POSTE

poste a queste pratiche ed oltre mille

bambine a rischio.

Come Cisl siamo sempre più convinte

che la sensibilizzazione e l’educazione

scolastica sono le armi migliori con-

tro questo drammatico fenomeno.

Dal 2008 a oggi, infatti, oltre 15.000

comunità locali in 20 Stati hanno

dichiarato pubblicamente l’abban-

dono delle MGF, oltre 2.000 comu-

nità solamente nel 2015. Inoltre, 5

Stati hanno varato leggi nazionali

per la messa al bando della pratica.

Finora, dunque, è stato fatto tanto

ma si può e si deve fare molto di

più. Si procede ancora troppo lenta-

mente e quindi occorre accelerare in

questa direzione per invertire una

tendenza che in termini assoluti

continua a risultare ancora in cresci-

ta.

Per questo la Cisl, insieme al Coor-

dinamento nazionale donne, è inten-

zionata a proseguire la propria azio-

ne di informazione nei luoghi di

lavoro avviata nel 2009 con la

“Piattaforma sulla prevenzione della vio-

lenza sulle donne e i minori” e rilanciata

nel 2011 con la Campagna permanente

“MGF: Mutilazioni Giunte alla Fine”

Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili

(MGF) Cisl Nazionale

Il prossimo 6 febbraio si celebrerà

in tutto il mondo, come di consue-

to, la Giornata Internazionale con-

tro le Mutilazioni Genitali Fem-

minili (MGF).

Secondo i dati più recenti pubbli-

cati dall’Unicef, sono almeno 200

milioni le donne e le bambine, in

30 Stati di Asia e Africa, che han-

no subito mutilazioni genitali

femminili.

Il Parlamento europeo l’anno

scorso ha stimato in 500.000 le

donne e le bambine che vivono in

Europa e che stanno soffrendo le

conseguenze delle mutilazioni

genitali femminili. 180 mila sono,

inoltre. Quelle a rischio ogni an-

no. L’eliminazione delle MGF

rimane perciò un obiettivo priori-

tario nella strategia sullo sviluppo

sostenibile dell’Unione Europea,

obiettivo 5 dell’Agenda 2030.

In Italia, nonostante la legge del 2006

che vieta e persegue gli autori di tali

reati, sarebbero 35.000 le donne sotto-