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Periodico d’informazione dell’A.P.I.CI. Associazioni Provinciali Invalidi Civili e Cittadini Anziani Parole d’ordine razionalizza- zione e contenimento degli abusi: ecco le novità introdot- te dal Decreto Legislativo per il riordino della normativa in materia di congedi, aspettati- ve e permessi approvato dal Governo il 9 giugno scorso. Congedo parentale I genitori di un minore con handicap potranno prolunga- re il congedo parentale fino all’ottavo anno d’età del figlio. Si tratta di un periodo massi- mo di 3 anni, fruibile in misura continuativa o frazionata, a cui si ha diritto nel caso in cui il bambino non sia ricoverato a tempo pieno in istituti spe- cializzati, a meno che i medici non richiedano espressamen- te la presenza di un genitore. Tale congedo è relativo a cia- scun figlio con disabilità ed entrambi i genitori possono fruirne alternativamente. Congedo per assistenza di soggetto portatore di handicap grave Se il soggetto con handi- cap non è ricoverato a tem- po pieno, e a meno che, in questo caso, la presenza di un familiare non sia richiesta dai medici, ha diritto a fruire di un congedo massimo di 2 anni il coniuge convivente; in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie in- validanti di quest’ultimo (non compare tra i fattori tenuti in considerazione l’età), a poter accedere al congedo sono nell’ordine il padre o la madre (anche adottivi), uno dei figli conviventi, uno dei fratelli o sorelle conviventi. Il congedo non può esser riconosciuto a più di un lavoratore per l’as- sistenza alla stessa persona. Durante il congedo, l’inden- nità percepita corrisponde all’ultima retribuzione, con riferimento alle voci fisse e continuative del trattamento. Cumulabilità dei permes- si lavorativi Uno stesso lavoratore può assistere più persone affette da grave handicap solo nel caso in cui si tratti del coniu- ge o di un parente o affine en- tro il primo o il secondo grado di parentela solo se i genito- ri o il coniuge della persona con disabilità sono decedu- ti, mancanti, impossibilitati a causa di patologie invalidanti o sopra i 65 anni d’età. Assistenza lontana dal domicilio Se il portatore di handicap abita in un comune distante più di 150 chilometri da quel- lo in cui risiede il lavorato- re che fruisce dei permessi, quest’ultimo dovrà documen- tare di essersi recato presso l’abitazione dell’assistito. Congedi per cure Trattamento di malattia per i lavoratori mutilati e invalidi ci- vili richiedenti un congedo per cure cui sia stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%. Il periodo di cui possono fruire annualmente anche in manie- ra frazionata è pari a 30 giorni e dovrà essere documentato dallo stesso lavoratore. Riforma assistenzia- le: ci pensa il gover- no UNMIL: da sempre a fianco dei lavorato- ri e dei loro diritti Assistenza: una pa- tata bollente che il terzo settore non vuole tutta per se Fish in Piazza del Popolo per dire no. Notizie dalle sedi Gorizia: una squadra a lavoro Padova: l’Apici è cresciuto, ecco la sua nuova casa Perugia: Apici nuova sede Roma: Andrea, suc- cessi a piccoli passi Pistoia: Nonnobus AFA: attività fisica adattata Il popolo della pace per i diritti dei disabili Non siamo numeri, siamo persone La parola al presidente PUNTUAL… MENTE L’appuntamento con la cultura per i tuoi bisogni contatta l’associazione www.apici.org al vostro fianco... sempre In questo numero settembre 2011 Permessi, congedi e aspettative: cosa cambia Decreto Legislativo 18 luglio 2011 n.119: norme più rigide per chi assiste parenti con handicap Servizi completi alle famiglie per la gestione delle assistenti domiciliari www.consorzioangelus.com Cerchi una badante di fiducia?

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Periodico d’informazione dell’A.P.I.CI. Associazioni Provinciali Invalidi Civili e Cittadini Anziani

Parole d’ordine razionalizza-zione e contenimento degli abusi: ecco le novità introdot-te dal Decreto Legislativo per il riordino della normativa in materia di congedi, aspettati-ve e permessi approvato dal Governo il 9 giugno scorso.

Congedo parentaleI genitori di un minore con handicap potranno prolunga-re il congedo parentale fino all’ottavo anno d’età del figlio. Si tratta di un periodo massi-mo di 3 anni, fruibile in misura continuativa o frazionata, a

cui si ha diritto nel caso in cui il bambino non sia ricoverato a tempo pieno in istituti spe-cializzati, a meno che i medici non richiedano espressamen-te la presenza di un genitore. Tale congedo è relativo a cia-scun figlio con disabilità ed entrambi i genitori possono fruirne alternativamente.

Congedo per assistenza di soggetto portatore di handicap graveSe il soggetto con handi-cap non è ricoverato a tem-

po pieno, e a meno che, in questo caso, la presenza di un familiare non sia richiesta dai medici, ha diritto a fruire di un congedo massimo di 2 anni il coniuge convivente; in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie in-validanti di quest’ultimo (non compare tra i fattori tenuti in considerazione l’età), a poter accedere al congedo sono nell’ordine il padre o la madre (anche adottivi), uno dei figli conviventi, uno dei fratelli o sorelle conviventi. Il congedo non può esser riconosciuto a

più di un lavoratore per l’as-sistenza alla stessa persona. Durante il congedo, l’inden-nità percepita corrisponde all’ultima retribuzione, con riferimento alle voci fisse e continuative del trattamento.

Cumulabilità dei permes-si lavorativiUno stesso lavoratore può assistere più persone affette da grave handicap solo nel caso in cui si tratti del coniu-ge o di un parente o affine en-tro il primo o il secondo grado di parentela solo se i genito-ri o il coniuge della persona con disabilità sono decedu-ti, mancanti, impossibilitati a causa di patologie invalidanti o sopra i 65 anni d’età.

Assistenza lontana dal domicilioSe il portatore di handicap abita in un comune distante più di 150 chilometri da quel-lo in cui risiede il lavorato-re che fruisce dei permessi, quest’ultimo dovrà documen-tare di essersi recato presso l’abitazione dell’assistito.

Congedi per cureTrattamento di malattia per i lavoratori mutilati e invalidi ci-vili richiedenti un congedo per cure cui sia stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%. Il periodo di cui possono fruire annualmente anche in manie-ra frazionata è pari a 30 giorni e dovrà essere documentato dallo stesso lavoratore.

Riforma assistenzia-le: ci pensa il gover-no

UNMIL: da sempre a fianco dei lavorato-ri e dei loro diritti

Assistenza: una pa-tata bollente che il terzo settore non vuole tutta per se

Fish in Piazza del Popolo per dire no.

Notizie dalle sediGorizia: una squadra a lavoroPadova: l’Apici è cresciuto, ecco la sua nuova casaPerugia: Apici nuova sedeRoma: Andrea, suc-cessi a piccoli passiPistoia: Nonnobus

AFA: attività fisica adattata

Il popolo della pace per i diritti dei disabili

Non siamo numeri, siamo persone

La parola al presidente

PUNTUAL… MENTE L’appuntamento con la cultura

per i tuoi bisogni contatta l’associazione

www.apici.org

alvostro fianco...

sempre

In questo numero

settembre 2011

Permessi, congedi e aspettative: cosa cambiaDecreto Legislativo 18 luglio 2011 n.119: norme più rigide per chi assiste parenti con handicap

Servizi completi alle famiglie per la gestione delle

assistenti domiciliari

www.consorzioangelus.com

Cerchi una badante di fiducia?

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ASSISTENZA: Una “patata bollente” che il terzo settore non vuole tutta per sèMondo dell’associazionismo e del volontariato sul chi va là a fronte del ddl che attribuisce al Governo la delega per la riforma assistenziale. Oltre alla mancanza di qualsiasi riferimento ai livelli essenziali di assistenza, a preoccupare è anche il rischio che il concetto di sussidiarietà possa tradursi in mera sostituzione del terzo settore al ruolo del pubblico. “Rimaniamo in attesa che alle parole seguano i fatti - commenta il portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Andrea Olivero -, cioè che il principio di sussidiarietà trovi davvero la sua piena realizzazione”.

FISH in piazza del Popolo per dire NOQuaranta miliardi di euro in tre anni. É questa la som-ma che il Governo intende recuperare con la riforma fiscale e assistenziale, ci-fra destinata a tradursi in nuovi tagli a danno dei di-sabili. È per questo che l’8 settembre la Fish ha calato dal Pincio uno striscione con un messaggio chiaro: “Stop al massacro delle persone con disabilità”. “Ben venga una riforma assistenziale – dichiara il presidente della Fish Pie-tro Barbieri -, ma che abbia come obiettivo servizi mi-gliori, capaci di soddisfare le esigenze delle persone ed in grado di favorire un processo di inclusione ed integrazione; che sosten-ga i diversamente abili e le loro famiglie e che fissi dei livelli essenziali di assi-stenza. Quello che vorrem-mo mettere in chiaro è che tutto ciò non può accadere con una spada di 40 miliar-di che pende sulle nostre teste”.

RIFORMA ASSISTENZIALE: CI PENSA IL GOVERNOSussidiarietà e federalismo: ecco le parole d’ordine di un ddl che traccia le linee guida del nuovo corso

Riqualificazione e riordino della spe-sa in materia sociale. Integrazione delle prestazioni socio assistenziali in favore dei soggetti “autenticamente bisognosi”. Maggior coinvolgimento di enti locali e del no profit in un’ottica di sussidiarietà. Questi i binari su cui si muoverà il Governo nei prossimi due anni in tema di assistenza. Ecco di seguito il quadro dei criteri per la riforma del settore assistenziale in-dividuati dal disegno di legge delega emanato lo scorso 30 giugno. Revisione dell’IseePrevisto il riordino dei criteri, inclusi quelli relativi alla invalidità e alla re-versibilità, dei requisiti reddituali e patrimoniali e delle relative situazioni a carattere personale e familiare per l’accesso alle prestazioni socio assi-

stenziali.ArmonizzazioneTra gli intenti del ddl, quello di armo-nizzare i diversi strumenti previden-ziali, assistenziali e fiscali di sostegno alle condizioni di bisogno. Obiettivi? Evitare sovrapposizioni, facilitare l’a-zione degli enti coinvolti in un’ottica di federalismo fiscale e perseguire una gestione integrata dei servizi sanitari, socio - sanitari e assistenziali.Indennità di accompagnamentoPrevista anche l’istituzione per l’in-dennità di accompagnamento di un fondo per l’indennità sussidiaria alla non autosufficienza ripartito tra le Re-gioni. Centrale il concetto di sussidia-rietà: tra gli intenti vi è infatti quello di finanziare gli interventi sociali ad ope-ra di volontariato, non profit, onlus,

cooperative e imprese sociali qualora convenienza per le casse statali ed efficacia d’intervento si uniscano nel-la loro azione. Carta acquistiSarà compito dei Comuni gestire il si-stema relativo alla carta acquisti, con la possibilità di ricorrere a organizza-zioni non profit. InpsAumentate le competenze dell’Inps, incaricato dell’erogazione delle pre-stazioni assistenziali sottoforma di contributo monetario diretto in coor-dinamento con Regioni ed enti locali e della realizzazione di un “fascicolo elettronico della persona e della fa-miglia” attraverso la realizzazione di un’anagrafe generale delle posizioni assistenziali.

Direttore ResponsabileLaura [email protected]

Sede RedazioneVia di Tiglio,1075 S.Filippo - 55100 Lucca

Sede LegaleVia Alfonso Apolloni, 19 - 00146 Roma

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StampaNuova CesatVia B.Buozzi 21/23 - 50145 Firenze e-mail: [email protected]

Tiratura 80.000 copie

APICI INFORMAPeriodico trimestrale gratuito dell’Associa-zionei Provinciali Invalidi Civili e Cittadini Anziani

Anno IX - numero 9 settembre 2011Registrazione Tribunale di Lucca n. 786 del 15/07/2003

[email protected]

Tel. 0572 910510www.hotellesaline.com

conto corrente bancario IT 81 D 02008 13707 000040 828124conto corrente postale 91205823

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UNMIL: DA SEMPRE A FIANCO DEI LAVORATORI E DEI LORO DIRITTIDalla prevenzione alle forme di tutela del post–infortunio per un’azione a 360 gradi.

Quando si parla di sicurezza sul lavoro nei termini di prevenzione, promozione e assistenza, a oc-cupare un posto di rilievo è certa-mente l’Unione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro. La Unmil, con un bacino di utenza sul territorio italiano pari a 1 milione e 200 mila reddituali, non lascia mai solo il la-voratore e la sua famiglia. La sua azione si estende infatti a 360 gra-di, a partire dalla prevenzione fino alla tutela e alla rappresentanza di chi ha subito infortuni, nonché di orfani e vedove dei caduti sul lavo-ro. “Come ente di promozione so-ciale, uno dei compiti più importanti che assolviamo è quello di stare al fianco dell’infortunato e della sua famiglia nei momenti successivi all’incidente – spiega il presidente Vincenzo Tassoni -, sia che i postu-

mi siano temporanei o permanenti. Ci occupiamo infatti di riabilitazione, di reinserimento lavorativo attraver-so corsi di riqualificazione nel caso in cui il soggetto non possa tornare a svolgere la vecchia mansione o tramite la ricerca di una nuova oc-cupazione. La salute dell’individuo è tra i nostri principali obiettivi. È in-fatti per contribuire al suo benesse-re che offriamo la possibilità di ac-cedere a soggiorni climatici e cure termali nei centri abilitati presenti in tutta Italia, per un miglioramento e un recupero delle sue condizioni post - infortunio. Oltre al piano fisico, ci preoccupia-mo anche di quello psicologico e sociale: è infatti per questo motivo che Unmil accompagna i suoi soci anche in vacanza, garantendo un ventaglio di opportunità che spa-

ziano dal mare alla montagna, dal turismo equestre a quello religioso. Un altro fronte che ci vede in prima linea è quello della difesa e della tutela di vedove ed orfani di dece-duti sul lavoro. Il nostro ruolo nei loro confronti è quello di provvede-re all’iscrizione nelle liste per le ca-tegorie protette e di sostenerli nei momenti di difficoltà verso un nuo-vo equilibrio”. A partire da un con-fronto su tematiche quali assisten-za sanitaria e fiscale per i soggetti invalidi, occupazione e inserimento di questi ultimi nella vita sociale, Unmil e Apici hanno aperto un fron-te di collaborazione e riflessione comune. “Mettere insieme le forze è necessario – spiega il presiden-te di Unmil Onlus Vincenzo Tassoni – per potersi confrontare al meglio con la realtà che cambia. Il nostro rapporto con Apici si inserisce in questa ottica in maniera del tutto coerente ai principi che ci guidano: sono infatti molti gli aspetti che con-dividiamo, a partire dal fatto che tra gli invalidi civili ci sono molti invali-di del lavoro e viceversa. Uniti, pur nel rispetto delle singole specificità e dell’autonomia di ognuno, possia-mo fare molto”.

Non siamo numeri, siamo personeSostegno scolastico a rischio: da Lucca l’idea di attingere dalle casse dell’Invalsi

L’integrazione scolastica degli alunni disabili non si può ridurre a mera me-dia matematica. È questo il grido che si alza da associazioni e famiglie, nonché da insegnanti e dirigenti, che hanno un proprio ruolo all’interno della scuola pubblica. A lasciare non poche perplessità è quel rapporto 1:2, ribadito nella stessa Manovra, che prevede l’assegnazione dell’or-ganico di sostegno ai vari istituti in ragione della media di un docente ogni due alunni disabili. Ed è proprio a questa soglia che si avvicina il nu-mero complessivo degli insegnanti di sostegno (non considerando quelli “in deroga”) attivi nell’anno scolasti-co in corso, pari in tutto a 90.496, lo stesso di un anno fa. Ma nonostante i conti sembrino tornare, si tratta di una cifra che è ben lungi dal poter esser ritenuta soddisfacente in ter-mini di inclusione e diritto allo stu-dio. Restano infatti molti i “vuoti” di assistenza che si creano nell’arco di tempo che gli allievi diversabili tra-scorrono in classe, vuoti che spesso nemmeno la possibilità di richiedere ore in deroga per i casi più gravi sem-bra poter efficacemente colmare. “Le ore di sostegno – spiega Sebastiano Ortu del Coordinamento per la Scuo-la Pubblica Bene Comune di Lucca –, attribuite senza tenere in conto la gravità dei singoli casi, vengono cal-colate sull’orario settimanale di un insegnante, che va dalle 18 (medie e superiori) alle 22 (elementari) ore. Basti pensare che, se anche venis-se applicato il rapporto di 1:1, vale a dire un docente per un solo alun-no con certificato, in una scuola su-periore resterebbero scoperte dalle 11 alle 15 ore per settimana su un totale di 30 ore circa; in una scuola elementare, dove si va da un minimo di 27 ore settimanali ad un massimo di 40 ore, lo studente rimarrebbe in-vece solo dalle 5 alle 18 ore. Poiché nella migliore delle ipotesi il rapporto è di un docente ogni 2 alunni diver-samente abili – dico nella migliore visto che si tratta semplicemente di una media standard - il quadro è an-cora più preoccupante”. Ma a solle-vare dubbi di legittimità è lo stesso rapporto 1:2 stabilito per le assegna-zioni dei docenti di sostegno. “Come ribadito dalla sentenza 80/10 – con-tinua -, l’insegnamento specializzato per il sostegno è un diritto soggettivo dell’alunno e va erogato sulla base della documentazione scolastica re-datta per lo studente stesso. Il prin-cipio cui attenersi deve esser quello delle effettive esigenze rilevate, non quello della mera media matemati-ca”. In risposta all’emergenza data dalla carenza di risorse per il diritto allo studio degli allievi diversabili, è partita da Lucca, e in particolare dal Coordinamento per la Scuola Pub-blica Bene Comune, una campagna di portata nazionale. “Basta - affer-ma il rappresentante Fabio Lucchesi – ai milioni di euro che vanno nelle casse dell’istituto per la valutazione della qualità formativa delle scuo-le quando il sistema dell’inclusione scolastica è al collasso. Quello che chiediamo è che, in questa situazio-ne di urgenza, la precedenza venga data al sostegno: è all’integrazione in classe che i soldi attualmente di-retti all’Invalsi devono esser destina-ti”. Un appello che parte dal basso, per ricordare ancora una volta che le persone non possono essere ridotte a numeri.

IL POPOLO DELLA PACE PER I DIRITTI DEI DISABILIBastia Umbra: alla vigilia della Perugia Assisi si alza una voce a difesa dei portatori di handicap “Combattere per un mondo senza barriere non signifi-ca attuare una politica di nicchia, ma lottare per creare una società di pace e giustizia”. È con queste parole che Giampiero Griffo, membro del Consiglio Mondia-le di Disabled Peoples’ International, ha aperto il suo intervento nell’ambito del Meeting “1000 giovani per la pace”, la due giorni di Bastia Umbra che ha preceduto la marcia della pace Perugia – Assisi 2011. “Parte del ceto politico degli ultimi tempi – ha affermato - ha contribuito a dare un’immagine negativa dei disabili, quasi fossero tutti imbroglioni o privilegiati. Contro questo tipo di men-talità gridiamo il nostro no e ribadiamo la nostra con-danna ad ogni tentativo e volontà di tassare l’indennità di accompagnamento. Si tratta infatti di uno strumento di partecipazione importante per i portatori di handicap, a cui hanno diritto”.

i nostri servizi per te

trasporto assistito

Per informazioni chiama il

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È questo il motto dell’associazione Apici Gorizia, che vanta ben 720 soci ed una numerosa e affiatata squadra di operatori pronti a coglie-re le sfide di una realtà dove la ri-chiesta di servizi è molto alta. “Grazie alla bella squadra che si è creata – dichiara la presidente Marisa Mangia -, siamo riusciti a rispondere alle esigenze del terri-torio provinciale di Gorizia con nu-merose attività. Tra queste, molto importante è il servizio di trasporto assistito. A parlare sono gli stessi dati: nel 2010 sono state effettuate più di 6 mila uscite. Abbiamo stipulato convenzioni con vari enti che ci permettono di ero-gare al meglio questo servizio. Tra i nostri partner figurano l’Università degli Studi di Udine e il Consorzio Isontino Servizi Integrati (Cisi); il nostro compito è quello di accom-pagnare gli studenti con disabilità nelle sedi universitarie ed i sogget-ti con handicap gravi e gravissimi presso i centri diurni gestiti dal Cisi”. Consistente è l’impegno profuso dall’Apici di Gorizia per garantire l’autonomia delle persone disabili. “Prestiamo molta attenzione alle

richieste che pervengono diretta-mente dai nostri associati – con-tinua Marisa Mangia -. Recarsi in banca, in ospedale, a trovare un amico: sono solo alcune delle attivi-tà per le quali gli utenti ci chiedono un sostegno. Per un miglior svolgimento delle funzioni quotidiane, forniamo dispo-sitivi come sedie a rotelle durante i periodi di attesa che la burocrazia impone prima di poter ricevere gli ausili di cui è stata fatta richiesta”. Tra i punti di forza della sede gori-ziana ci sono anche i servizi domi-ciliari. “Garantiamo assistenze do-miciliari a chi si trova in situazioni di urgenza – assicura la presidente – e consegne a casa di farmaci a chi è impossibilitato negli spostamenti e non ha nessuno su cui fare affi-damento”. A Gorizia non manca nemmeno il divertimento. “Due volte all’anno festeggiamo la “giornata della socializzazione” – conclude Mangia -, con musica, karaoke e buon cibo. Fare festa è infatti il miglior antidoto contro la depressione di persone sole e an-ziane”.

Dal 1 settembre, l’Apici di Padova ha una nuova casa. É una sede più grande e confortevole quella che ad oggi ospita l’associazione, un centro polivalente che offre la pos-sibilità di accedere a molteplici ser-vizi, tutto per garantire agli utenti il massimo confort. Il merito di tutto ciò? Senza dubbio degli operatori e dei volontari, che hanno messo a disposizione risorse economiche, tempo ed una buona dose di ener-gie per provvedere al trasloco e alla riapertura nella nuova location. “Lo spostamento ha comportato sacri-fici considerevoli per noi – afferma la presidente Fiorella Mori -, ma, guardando ai risultati, ne è decisa-mente valsa la pena. Adesso abbia-mo una sala di aspetto più ampia e

comoda, adatta ai numerosi anzia-ni ed invalidi che si avvalgono dei nostri servizi. Il centro, che si trova in Galleria Ognissanti, a pochi metri dall’ospedale della città, si sviluppa su due piani. Al pian terreno è pre-sente il Patronato ed una postazio-ne apposita dotata di computer de-dicata ai disabili, ai quali è data la possibilità di accedere agli sportelli che si trovano al piano superiore senza doversi spostare. Al primo piano si trovano invece la sede dell’Apici ed il Caf. L’intento è quello di dare l’opportunità di tro-vare in un unico plesso tutta una serie di realtà alle quali è possibile rivolgersi per l’erogazione di servizi di vario tipo”. Se il numero di asso-ciati dell’Apici di Padova è così alto da render necessaria una sede più spaziosa, da lodare è certamente il gran lavoro che volontari e operato-ri conducono da anni sul territorio. “Vantiamo la bellezza di 12 pullmi-ni attrezzati per il trasporto di sog-getti diversamente abili – continua la presedente -, praticamente un record a livello nazionale. Questi mezzi si rendono necessari per gli spostamenti di un gran numero di persone, che attuiamo grazie alle convenzioni stipulate con comuni ed enti della zona. Ci occupiamo sia del trasporto degli anziani, sia di quello degli alunni con handicap, senza dimenticare i 45 soggetti dia-lizzati che accompagniamo negli appositi centri tre volte a settima-na”. Un esempio da seguire quello padovano, per un’Apici sempre più vicina e attenta alle esigenze dei suoi soci.

NOTIZIE DALLE SEDIUn viaggio alla scoperta delle realtà presenti nelle città italiane

Inizia con questo numero di Apici Informa un viaggio lungo lo stivale alla scoperta dei molti volti dell’associazione. Ad ogni sede il suo spazio, per dar voce a storie, sfide, successi e problemi. È così che si raccontano le tante tessere di un mosaico che mira a diventare sempre più grande e coeso.

GORIZIA: UNA SQUADRA A LAVORO PADOVA: L’APICI È CRESCIUTO, ECCO LA SUA NUOVA CASAInaugurata il 1 settembre la nuova sede dell’associazione padova-na. Più confort e servizi per gli utenti

È in via Annibale Vecchi 159 la nuova sede APICI di Perugia ed è pronta a offrire tutti i servizi di aiuto ai cittadini di Perugia e provincia.La segreteria sarà aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 17,30.Per tutte le persone che avessero bisogno di informazioni sui servizi as-sociativi o per consulenza su la richiesta di riconoscimento dell’invalidità civile, per l’indennità di accompagnamento o per il riconoscimento dello stato di handicap, si può contattare il numero verde associativo 800 960 990 o il numero 0759 662603.

PERUGIA: APICI NUOVA SEDE

L’unione fa la forza.

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cere il diritto al benessere e alla sa-lute. L’intento perseguito è quello di porre le basi per un’assistenza a 360 gradi, capace di abbraccia-re ogni particolare esigenza. E se i risultati si vedono, il merito è da attribuire alla lungimiranza di Apici, che da qualche anno nella capitale ha instaurato un rapporto di colla-borazione con un pool di esperti in grado di soddisfare le esigenze di ciascuno. È infatti per assicurare un sostegno a tutto tondo che la dele-gazione romana dell’Associazione ha pensato di creare al suo interno uno spazio interamente dedicato ai bisogni della persona. Un punto di riferimento per la popolazione, sicura di trovare presso la sede stessa una serie di figure profes-sionali pronte ad offrire una prima consulenza gratuita, inizio di un iter volto alla risoluzione degli specifici problemi. Per capire l’efficacia di un simile sistema basta volgere lo

sguardo alle storie degli utenti. A quella di Andrea, ad esempio. An-drea è un giovane di diciannove anni, affetto da grave ritardo menta-le, con disturbi del comportamento e del linguaggio. Un tempo, le gioie del dialogo e dell’interazione con gli altri sembravano essergli pre-cluse. Oggi, Andrea, forte dell’aiuto di una terapista Apici, è diventato una presenza imprescindibile all’in-terno dell’associazione, una vera e propria “mascotte” per il gruppo. “Fino allo scorso anno – spiegano il presidente zonale Annunziata Stac-cone ed il vicepresidente Maurizio Esposito -, Andrea era un ragazzo dalle forti difficoltà comportamenta-li. Condotta irruenta e atteggiamenti aggressivi erano infatti all’ordine del giorno, spesso aggravati da com-portamenti di carattere auto lesivo. Le cose sono cambiate a partire dall’ottobre 2010, quando Andrea ha iniziato ad esser seguito dalla

di

ROMA: ANDREA, SUCCESSI A PICCOLI PASSI

terapista occupazionale nostra col-laboratrice, la dottoressa Pamela Ricci. Con un trattamento praticato due volte per settimana, i miglio-ramenti non hanno tardato a farsi vedere. Oggi, le reazioni violente ed i silenzi in cui frequentemente si chiudeva non fanno più parte di lui”. Si può definire una battaglia vinta quella condotta fin qui da Andrea, accompagnato nel suo cammino

dall’appoggio dell’Associazione e dalla professionalità della dottores-sa Ricci. Un passo importante che potrà portarlo un giorno a vittorie ancora più grandi. Traguardi impen-sabili sono quindi possibili insieme ad Apici, che incentiva le soluzioni come quella sperimentata dalla de-legazione romana per rispondere ai bisogni della società.

E’ stato presentato il 29 settembre il servizio di trasporto gratuito ‘Non-nobus’, promosso dall’Assessora-to ai Servizi Sociali del Comune di Pistoia e dall’Apici, che consentirà ai più anziani di recarsi allo Spazio Incontri L’Angolo e partecipare alle iniziative che il centro di aggrega-zione delle Fornaci organizza per loro.Al battesimo del ‘’Nonnobus’’ - una Renault Kangoo gialla con un’appo-sita scritta - erano presenti il sinda-co Renzo Berti e una delegazione della giunta comunale. ‘’In una fase in cui i servizi alla per-sona sono oggetto di una drastica riduzione, a causa della manovra finanziaria,- hanno dichiarato il pri-

mo cittadino e l’assessore ai servizi sociali Paolo Lattari - abbiamo volu-to mettere a disposizione delle per-sone non più giovani, molto spesso sole e comunque poco autonome, un supporto concreto. Attraverso il ‘Nonnobus’ diamo l’opportunità ai nostri anziani di raggiungere gratui-tamente l’Angolo, che costituisce un luogo di socializzazione e un punto di riferimento radicato nel nostro ter-ritorio. Il progetto avrà senza dubbio un impatto sociale significativo. Il servizio avrà natura sperimentale e, in questa fase, fino alla fine del 2011, non comporterà alcun costo per l’Amministrazione’’.

Chiama la sede dell’associazione della tua città

servizio informativosull’handicap

per informazioni e assistenza su:•INVALIDITA’ CIVILE•INDENNITA’ D’ACCOMPAGNAMENTO•STATO DI HANDICAP•AUSILI•AGEVOLAZIONI FISCALI•ASSISTENZA ALLA PERSONA

i nostri servizi per te

Dall’avvocato al medico legale, dal terapista occupazionale al logope-dista, dal nutrizionista biologo allo psicologo. È una squadra vincente quella che Apici Roma mette in campo a fianco del cittadino, per far vin-

PISTOIA: NONNOBUSMobilità più facile per gli anziani

APICI non lascia soli i propri utenti. Dalla capitale la storia di Andrea.

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“Da quando partecipo all’attività Afa mi sento più in forma e riesco ad ac-cettarmi più di quanto non facessi prima”. “Questa ginnastica fa bene ai muscoli, ma anche al cuore, per-ché quando la facciamo ridiamo di gusto”. Ecco alcuni dei commenti che fioccano copiosi uno dopo l’al-tro all’uscita della palestra messa

a disposizione dalla sede lucche-se dell’Apici per le sedute dell’Afa Speciale. Basta scambiare quattro chiacchiere con gli utenti e per capire cosa li abbia spinti fin lì, nonostante la canicola di metà luglio che imper-versa appena fuori dalla stanza de-gli attrezzi. Josefa, Paola, Silvana, tutti si sentono meglio da quando

partecipano alle lezioni di ginnastica promosse dalla Asl 2 di Lucca tenute dalla terapista Claudia. Si tratta per lo più di pazienti affetti da malattie neurologiche, ma poco importano le singole patologie: quando si entra nella palestra, quello che conta è la voglia di muoversi, scherzare e sta-re insieme divertendosi.

attività fisica adattataCHE COS’É L’ATTIVITÁ FISICA ADATTATA?

CON L’ATTIVITÁ FISICA ADATTATA TORNA IL SORRISO

L’Attività Fisica Adattata (Afa) è un percorso non sanitario previsto dal-la Delibera Regionale 595 del 2005 con cui è stata riorganizzata la ria-bilitazione ambulatoriale. Si tratta di un’attività motoria suddivisa a sua volta in due sottogruppi: l’Afa A, un’attività più generica pensata per

pazienti che presentano patologie ortopediche o problemi come mal di schiena, artrosi e simili, e l’Afa B o Afa Speciale, per pazienti cronici. A provvedere agli aspetti organizzati-vi (selezione degli utenti, funzioni di controllo, formazione degli operato-ri) sono le Asl, chiamate a stipulare

accordi di collaborazione con pa-lestre o associazioni (Apici,…) che si occupino invece dell’erogazione vera e propria del servizio. Benché questa ginnastica sia a pagamen-to per l’utente, i prezzi, fissati dalle Aziende Sanitarie Locali, risultano sempre molto contenuti.

A COSA SERVE L’AFA?“L’Afa – spiega la dott.ssa Luisa Lombardi, coordinatrice del proget-to Afa per l’Asl 2 di Lucca –, oltre ad avere un effetto preventivo per quanto riguarda patologie come diabete e ipercolesterolemia, ha un’influenza positiva su molte pato-logie croniche dell’anziano. Si tratta di una ginnastica dolce e ripetitiva particolarmente adatta ai soggetti over60”.

IL RUOLO DELL’APICIL’apici, firmatario di un accordo di collaborazione con l’ente Asl 2 di Lucca, fornisce spazi attrezzati e personale qualificato (educatori mo-tori e terapisti della riabilitazione) per lo svolgimento delle attività di Afa “Speciale” e “Normale”. I costi per l’utenza sono di 2 euro l’ora. I corsi si svolgono il martedì ed il giovedì dalle ore 9,30 alle 12,30 , per l’attività di ginnastica dolce per gli anziani ed il mercoledì ed il ve-nerdì dalle 9,30 alle 12,30 per l’atti-vità speciale per persone affette da patologie neurologiche (ictus, par-kinson, etc.).

Per informazioni e prenotazioni chiama

L’Afa per il benessere di corpo e mente. Parola degli utenti.A LUCCA PIÚ GINNASTICA PER TUTTIDati in crescita per le attivi-tà di Afa promosse sul ter-ritorio dalla Asl 2

Un numero di utenti quadrupli-cato nell’arco di 5 anni. Ecco il traguardo raggiunto dall’Afa in Lucchesia, che vede tra i principali attori a fianco della Asl l’associazione Apici. “Dal 2005, anno in cui ha avuto inizio la fase sperimentale, al 2010 le utenze sono passate da 200 a 850 - spiega la dott.ssa Luisa Lombardi, coor-dinatrice del progetto di Afa dell’Asl di Lucca -. Un risultato importante, che attende però di essere ulteriormente incre-mentato”.

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LA PAROLA AL PRESIDENTE

Cari Amici, eccoci di nuovo, dopo una breve pausa, a selezionare per voi storie, notizie e novità da portare alla vostra attenzione con Apici Informa. Riprendiamo con più entusiasmo di prima il consueto appuntamento con il trimestrale di informazione della no-stra associazione. Lo facciamo in un momento un po’ particolare per l’Italia tutta, ma in special modo per il welfa-re italiano: una coincidenza singolare che merita di essere approfondita. Ce ne siamo accorti tutti: tira aria di crisi, oggi più che mai. Il vento caldo dell’in-stabilità e del dissesto economico ha soffiato per tutta l’estate, infuocando borse e facendo traballare equilibri già molto precari. Debito alle stelle e crescita del Paese quasi assente: un panorama poco consolante quello con cui ci presentiamo all’Europa, alle prese con situazioni ancor più critiche della nostra (vedi la Grecia). Servono tagli per rientrare nei ranghi ed uno dei settori tra i primi candidati a subi-re gli effetti di questa scure è quello del welfare. Sul piano del sociale, re-altà che da tempo fa i conti con risor-se ridotte, le cose saranno sempre più difficili. Ci sarà bisogno di coe-sione e lavoro di squadra per tampo-nare le emergenze di una situazione che ci auguriamo torni alla normalità nei tempi previsti. Più che mai in un momento come questo l’associazio-nismo gioca un ruolo importante, per non dire fondamentale. Se già finora il volontariato rappresentava uno dei punti di riferimento principali per i bi-sogni del cittadino, da adesso in poi il suo compito e quello di tutto il terzo settore sarà ancora più impegnativo e rilevante. Servono forze fresche ed energie, ingredienti che le associa-zioni hanno sempre mostrato di avere in abbondanza. Tra queste, Apici, con la sua presenza capillare sul territorio nazionale ed i suoi numerosi servizi creati per rispondere alle esigenze di disabili ed anziani, non si tira indietro di fronte a questa complessa sfida. Pronti a rinnovare il nostro impegno e fiduciosi nell’appoggio dei nostri soci, vi diamo appuntamento a dicembre, sempre sulle pagine di Apici Informa.

Il Presidente Nazionale Riccardo Nucci

Per scrivere al presidente invia una tua mail a [email protected]

Attività di accoglienza e di ascolto fina-lizzato a fornire strumenti informativi per l’autopromozione della persona.Ambito dove il cittadino trova risposta ai propri bisogni, attraverso specifiche in-dicazioni per l’accesso ai percorsi socio-sanitari ed assistenziali.

Segretariato sociale

Consulenzadi

Consulenza legale

Consulenza sociale

Consulenza fiscale

Il servizio offre la consulenza gratuita di un professionista per la tutela dei diritti dei cittadini disabili ed anziani in campo previ-denziale e socio assistenziale.

Il servizio mira alla verifica dei bisogni del disabile, dell’anziano o dei suoi familiari, promuovendo l’attivazione dei benefici o dei servizi dalle normative vigenti qualora non attuati dai servizi pubblici.

Il servizio, in convenzione con un CAF, soddisfa le richieste di assistenza negli adempimenti fiscali, per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi (mod. 730 e Unico), ICI, RED ed altri adempimenti. Il servizio viene prestato anche a domicilio del disabile.

PUNTUAL… MENTE L’appuntamento con la cultura

IL CORAGGIO VIEN SCRIVENDORaccontare per non arrendersi: la storia di Marco Ascareggi in “Unità Ictus”

Contro l’ictus farcela è possibile, ma per niente facile. A dire tutta la verità vista dagli oc-chi del paziente è “Unità Ictus”, il racconto di una vita fatta a pez-zi e della sua lenta ricostruzione. La storia ha inizio il 28 settembre 2005: dopo 48 anni divisi tra fa-miglia, lavoro e passatempi come caccia e giardinaggio, una “bom-ba” scoppia improvvisamente nel cervello. Ictus cerebrale ischemi-co, metà corpo inerte. Superstite, ma a duro prezzo, Marco Asca-reggi, lo stesso Marco Ascareggi che tre anni dopo troverà la forza di mettere nero su bianco la sua difficile esperienza. Ambulanza, Ospedale di Lucca, Ospedale di Pisa, poi finalmente gli occhi si riaprono e compare una scrit-ta inequivocabile: “Unità Ictus”.

Nessuna presa di coscienza più amara di quella. Sono state quelle poche lettere a dare inizio al duro cammino che porterà Marco a toccare il fondo, ad un tanto così dal pensiero di procurarsi la mor-te. Ma dopo una caduta, anche la più dura, c’è sempre la risalita. È così che lentamente Marco ritro-verà la voglia di vivere. Certo, una vita diversa dalla precedente, ma all’insegna della profonda risco-perta di nuove vecchie passioni: l’amore, gli affetti e la scrittura. Sarà proprio dalla penna di Marco che verrà fuori questo libro, pub-blicato grazie al sostegno dell’as-sociazione Onlus Alice Toscana e la ditta farmaceutica Boehringer Ingelheim. Un messaggio di spe-ranza che non nasconde però i momenti più bui, impastato di iro-

nia e di quotidianità. Il tutto con-centrato in cinque capitoli affidati alla carta bianca per condividere con gli altri il percorso affrontato e per sensibilizzare le istituzioni pubbliche su temi come riabilita-zione e assistenza post – ictus. Marco, cosa ha rappresentato per te la scrittura?Un vero e proprio salvagente. Scrivere mi ha salvato la vita, ti-randomi fuori dalla profonda de-pressione in cui ero caduto dopo l’ictus.Una passione datata o nata dopo la malattia?Ho sempre avuto il pallino per la scrittura, fin da quando ero giova-ne. A vent’anni pubblicai la mia prima raccolta di poesie, “Castelli di sab-bia”, ma dopo questo primo diffici-le impatto col mondo dell’editoria abbandonai l’impresa. Preso da famiglia e lavoro, raramente pren-devo in mano la penna e quando lo facevo, scrivevo solo per me. Dopo il settembre 2005 ho risco-perto questa vena. Ho pubblicato il racconto “Nicole e Sisto”, parte-cipato a vari concorsi di poesia e attualmente sono alla ricerca di editori disponibili a pubblicare i miei scritti.Prossime uscite?La seconda parte di “Unità Ictus”, che sarà a breve pubblicata con il sostegno dell’Apici. Il libro si concentra sul percorso riabilitati-vo, con una particolare attenzione all’esperienza delle attività di Afa, che continuo a svolgere a Lucca.

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Madre Teresa di Calcutta

“Qu el lo che noi fac ciam o é so lo una goccia ne ll'ocean o,

ma se non lo facessim o l'ocea no avrebbe

un a goccia in men o.”

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L’A.P.I.CI. crede che una comunità che voglia garantirsi benessere deve sostenere le persone con disabilità nel perseguimento del loro diritto all’indipendenza e alla piena integrazione sociale, affinchè qualsiasi tipo di disabilità o di svantaggio sociale non sia una condanna alla disuguaglianza ma un’opportunità per vivere la vita al pari di tutti.

L’A.P.I.CI. si impegna per il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e delle persone anziane, organizza servizi di consulenza e di assistenza alla persona promuovendo la cultura della solidarietà e di nuove forme di partecipazione e integrazione sociale degli individui.

L’APICI è una associazione democratica sen-za finalità di lucro, nell’ottobre 2002 è stata iscritta con apposito Decreto del Ministero del Lavoro e della Solidarietà Sociale al n.39 del registro nazionale delle associazioni di promozione sociale.

L’APICI ha la propria sede nazionale in Roma ed opera su tutto il territorio nazionale attraverso proprie delegazioni ed uffici.

L’APICI è un’associazione aderente alla F.I.S.H. (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), al F.I.D. (Forum Italiano sulla Disabilità) e al Forum Nazionale del Terzo Settore.

L’APICI sostiene prevalentemente la propria attività solidaristica attraverso donazioni di privati cittadini e di aziende.Aiutaci anche tu!

Le nostre sedi:

Sede NazionaleRomaVia A.Apolloni, 19

Sedi TerritorialiArezzoVia Marcantonio Cesti, 34BolognaVia Erbosa, 1FFirenze Via Colletta, 25Genova Via Don V. Minetti, 22/rossoGorizia Via Caprin, 19La Spezia Sarzana - Via G.Leopardi, 48Latina Viale Le Corbosier, 197Livorno Via G.M. Terreni 34/36LecceVia Indipendenza, 47Lucca Via di Tiglio 1075

Villa BasilicaVia SS.Annunziata 14Presso centro della saluteMontecarloPiazza Nelli 1 presso AslPorcariVia Romana ovest 257presso Centro Anziani

Padova Via Galleria Ognisanti, 25PerugiaVia Annibale Vecchi, 159Pisa Via Bellatalla, 1 - OspedalettoPistoia Corso Amendola, 31/33Prato Via Convenevole da Prato, 85Rimini Via Redi, 2Roma Via della Magliana Nuova, 39Siena Via del Giglio, 7/9Terni Via Ferraris, 3Torino Corso Monte Grappa, 42Trieste Strada del Friuli, 83/EUdine Via Del Bon, 153aVerona Via Belfiore, 49 Ca di DavidViterbo Via Roma, 13

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