Ai nostri colleghi

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  • 8/2/2019 Ai nostri colleghi

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    Ai nostri colleghi

    La riforma degli istituti tecnici avviata dal ministro Gelmini sta diventando attuativa gi per ilsecondo anno e ci chiama a rispondere con sempre pi senso di responsabilit e chiarezza nelladefinizione delle competenze dei nostri studenti. Per quanto possiamo sentirci disorientati da quanto

    siamo chiamati a fare, non siamo del tutto impreparati. Il nostro istituto si continuamenteconfrontato sin dalla sua nascita con numerosi soggetti esterni delle istituzioni, degli enti locali, delle banche e con le imprese, realizzando tanti progetti , tra cui importanti e positive esperienze compresala gestione degli IFTS e gli stage per i nostri studenti. Non ultimo, ma tra i pi importanti il raccordocon le scuole medie inferiori e lUniversit per tutte le attivit di orientamento che abbiamo fatto eche fanno considerare la nostra scuola come una delle agenzie formative pi importanti sotto il profilodella preparazione tecnica nel territorio.Quali sono dunque le indicazioni che da questa lunga esperienza ci vengono date?Secondo noi una cosa significativa e assolutamente veritiera: il titolo di studio, e le conoscenzetecniche, sono importanti, s, ma probabilmente non quanto lavere imparato ad impegnarsi conseriet, a lavorare in gruppo, a comunicare con gli altri, ad essere autonomi e responsabili.

    In tutti gli incontri che abbiamo avuto con il mondo del lavoro abbiamo capito che ci chemaggiormente conta che, prima ancora di sapere come va a scuola il neo diplomato, una impresavuole capire se il futuro dipendente sveglio, il che significa, tradotto nel nostro linguaggio, se ilcandidato serio, capace di relazionarsi con gli altri, autonomo, capace di iniziativa e dicomunicazione.Cosa significa tutto questo? Significa che, se noi vogliamo effettivamente fornire un buon servizio ainostri studenti dobbiamo porci oggi il problema di sviluppare, oltre al livello culturale di base e oltrealle conoscenze tecniche, comunque indispensabili, anche le cosiddette competenze trasversali,quelle cio specificamente richieste al neo diplomato ed al neo laureato dal mondo del lavoro e dalleUniversit.Ma non solo dobbiamo svilupparle: dobbiamo trovare il modo di misurarne il livello raggiunto daciascuno studente e di certificarlo in maniera comprensibile e condivisa anche allesterno della scuola.Dal momento che questa la strada che ci viene tracciata e che tutti dobbiamo percorrere , si pongonooggi due ordini di problemi:

    1. come migliorare le definizioni di competenza, in modo da renderle comprensibili anche incontesti non scolastici;

    2. come certificare oggettivamente il livello di competenza raggiunto dai nostri studenti.

    Lesperienza che abbiamo fatto a Cagliari nella giornata di formazione della Delivery Regionale ci hafatto capire qual il percorso da seguire per rendere gli obiettivi del nostro POF chiari, condivisi e

    congruenti con quanto richiesto dalla Riforma. Gli input erano gi presenti negli obiettivi di Lisbona:non abbiamo avuto lopportunit, o meglio, non labbiamo saputo cogliere, di sperimentarli primaed arrivare alla Riforma con maggiori strumenti. Sono state carenti le misure di accompagnamento e icorsi di formazione per i docenti; come rete di scuole del territorio abbiamo avuto la possibilit diiniziare un lavoro sulle competenze, che deve essere approfondito ed esteso a tutti i docenti, per giungere alla condivisione delle nuove modalit di insegnare / apprendere. Ci che con questa

    presentazione vogliamo comunicare a tutti, e che speriamo possa essere condiviso, lesplicitazionedi quanto necessario fare (in termini di programmazione / attuazione / verifica e valutazione) per giungere (come atto dovuto per i nostri studenti) alla certificazione delle competenze, secondo ilquadro di riferimento dellUnione Europea.

    La Funzione strumentale: Prof.ssa Maria Vittoria AngioiI coordinatori e rappresentanti degli Assi Culturali:Prof.ssa S. Fancello, Prof.ssa M. Barca, Prof. S. Selis, Prof. A. Meli