1979 novembre-dicembre - ai nostri amici

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della condizione della parroc-chia nel triplice aspetto: teo-logico, sociolog ico, pastorale.Una verifica completa, unitariadei tre aspetti per una rivitaliz-zazione ed un adeguamento diesse alle nuove realtà sociali.Dice. infatti. il documento dellaConferenza Episcopale Sici-liana: Rinnovamento dellaparrocchia: u(...) la Chiesach'è in Sicilia, vuole essereattenta ai segni dei temPi, co-gliere la sfida del mondo e lagrande favorevole occasionestorica che le nuove realtàsocio-politiche, culturali of-f rono alle nostre comunitaparrocchiali(...). Occorre - di-ce ancora il documentorivedere con apertura e concoraggio le strutture, le priori-tà, i metodi pastbrali di evan-gelizzazione, affinchè la paro-la di Dio giunga fedelmenteviva e comprensibile a tutti.E necessario deporre vecchischemi mentali ed oPerativi,rispondenti a contesti socio-culturali passati ed inventaree sperimentare nuove formedi presenza e di annunzio ri-chieste dalla nuova cultura eda realtà nuove (...) u.

Ma affinché la proposta edil progetto contenuto nel do-cumento della Conf erenzaEpiscopale Siciliana non vadaa finire nel cumulo delle buo-ne intenzioni, rimaste tali, eper evitare di essere giudicati,nel futuro, come chi ha spre-cato una grande occasione enecessario che orocediamocon decisione e fiducia alleconcretizzazioni pratiche edalle rif orme nelle struttureecclesiali.

Anzi talune realizzazioniche si vanno attuando nellasocietà civile ci incalzano, senon ci affrettiamo corriamo ilrischio di metterci fuori e dispiazzarci.

O nella migliore delle ipote-si saremo colpevoli di omis-sione, per non aver contribui-to a far nascere in piena vitaistituzioni auspicate, promos-se dalle forze piú aperte e perottenere le quali ha, lungamen-te, lottato il Movimento Politi-co dei Cattolici ltaliani e datutti i gruppi piú sensibili nel-la societa.

Mi riferisco, in modo parti-colare, all'imminente nascita

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di alcune forme di dece,rtra-mento quali la divisione detiecitta in quartieri ed alla pros-sima elezione dei Consigli diquartiere, ed al progetto dilegge che prevede nelle zoneextraurbane e rurali la costi-tuzione dei comprensori oaggregazion i di comun i.

E un problema, peraltro, av-vertito in tutta la Chiesa italia-na e che la Chiesa oalermita-na da qualche tempo ha sotto-lineato con particolare sensi-bilità cosí da collocarla tra leChiese d'ltalia piú attente inquesta problematica.

Si tratta di un impegno va-stamente esteso nella Chiesaitaliana. Scrive infatti Mons.Bonicelli nella presentazionedel libro: "Comunità Cristia-na, parrocchia, territoriou (Attidella XVlll Settimana Naziona-le di Aggiornamento Pastora-le, 26-30 Giugno 1978. .(...).Mai forse come oggi, viviamouna sfida ch'è nei fatti piúancora che nelle provocazioni.Nella misura in cui sono verecomunità, le parrocchie, ogruppi di parrocchie possonodiventare I'interlocutore privi-legiato delle altre lstituzioniche si affacciano sull'orizzon-te della vita civile, nell'unitàdello spazio umano (...),.Ed a proposito della riorga-

nizzazione territoriale in attonel nostro oaese osservaMons. Bonicelli che: "(...) sitratta forse dell'operazione piuimportante dopo la Costituzio-ne del 1948 destinata ad inci-dere profondamente nella vitadei singoli, delle famiglie e del-le comunità (. ). La pastoralestudia I'uomo in situazicne.L'Evangelizzazione reca con séla liberazione oiu alta ma I'uo-mo si salva nel suo mondo, fa-miglia, scuola, lavoro (...). Oggie possibile, pero, avere una pa-noramica completa dell'azio-ne e dell'attesa dei singoli set-tori: decentramento ammini-strativo, scuola, sanità, as-sistenza, cultura (...)". (Cf r. op.cit., pag. 15 e ss.).

ll decentramento a Palermo

Di fronte alla nuova riorga-nizzazione territoriale come sipongono le strutture ecclesia-li?. Quali sono I'attenzione, lapreparazione, la sensibilità

del clero, dei religiosi, d€i ,*,":idi tutto il popolo di Dio cheforma la Chiesa palermitana?

A che punto e il lavoro ini-ziato il 10 Gennaio 1979 quan-do f urono presentati i duedocumenti della ConferenzaEpiscopal'e Sici I iana?

Dicevamo che siamo ores-satie spinti, da talune scaden-ze della società civile. --

Prossimamente la citta diPalermo sarà divisa in quar-tieri ed avremo l'elezione deiConsigli di Quartiere.

Allo scopo di adeguare aquesta nuova realtà talunestrutture ecclesiali e statacondotta da esperti unaricerca, una indagine conosci-tiva riguardante la collocazio-ne delle parrocchie nei venti-cinque quartieri, sono statianalizzali i confini oer verifi-care la consistenza di even-tuale sconfinamento di ter-ritori parrocchiali in quartieridiversi da quello in cui è sitoI'immobile della Chiesa. Inol-tre ad opera di un gruppo ditecnici, che ha prestato unecomiabile servizio dellaChiesa palermitana. si sta pro-cedendo ad un accl.trato lavorotopograf ico segnando in carteplanimetriche della città diPalermo, i conf ini dei venticin-que quartieri e le parrocchiedentro i quartieri individuandoconf ini, sconf inamenti etc.

E importante tutto cio per-che, come accennavamo, nonavverrà con il decentramentou na sem pl ice riorgan i zzazioneterritoriale intesa nel sensospaziale e come collocazioneburocratica di servizi ammini-strativi decentrati, ma sarà of-ferta una concreta possibili-tà di promozione umana.

Infatti, sono, proprio, lecondizioni umane e civili lequali si vanno sempre piudeteriorando; mentre cresco-no nel tessuto urbano e ruralenuove disfunzioni, nuove for-me di conflittualità e di discri-minazioni.

Diceva I'Arcivescovo di Pa-lermo nell'Omelia oer i fune-rali del giudice Terranova edel maresciallo Mancuso: "(...)I quartieri della vecchia Paler-ffio, la cinta delle borgate,le stesse parti piú cospicuedella città sono teatro e vit-time di tutta una serie d'imoo-

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trasti come Palermo? E ouan-do ne sarà capace il resto del-la popolazione? Saremo ingrado di stimolare in modoche questo strumento am-ministrativo sia finalmenteutilizzato in modo da non con-tinuare ad essere soltanto unoggetto di cui ben altre volon-tà, disegneranno, come spes-so e accaduto nel oassato.I'azione?

Da cio ilcompito essenzialedella Chiesa locale di formaregli uomini per le struttureche mutano (...)'. (Cfr. Docu-mento, u La Chiesa palermita-na e le realta sociali del territorio, - Gruppo sociolo-gico - Sintesi a cura di LuiqiLa Marca).

L'ideologia del decentramenlo

In verita il decentramentoamministrativo. la divisione inquartieri ha lo scopo di por-tare aggregazione nella nostracrttà, per attutire la discrimi-nazione tra ouartieri alti e bas-si, centro e perif eria. Tende afare una citta dove ognunonon si senta estraneo e solo.ma compartecrpe e protago-nista nelle decisioni. Una cittadove in termini di servrzi siapossibile avere un'omogenei-ta che superi le disparita neltipo di qualita di vita che si ecostrettia condurre.

Mediante I'idenlificazionedel quartiere come unitageografica i cittadini scopro-no i bisogni come comuni,s'integrano nei rapporti umanirendo;'to piu praticabile unaadeguata forma di partecipa-zione popolare alla gestionedella nostra citta dove abitual-mente è, anche latitante ilConsiglio Comunale. Le as-semblee, iconsigli di quartie-re, secondo quanto e prevtstonel regolamento, possono es-sere un luogo di dibattitodi idee e di opinioni, di prote-ste per concorrere ad accelera-re le scelte e le realizzazioni insede comunale. L'aspetto deldecentramento dei servizi,anche se piu visivo e praticonon e prioritario rispetto aouesti obiettivi.

E necessario, penanlo, unlavoro di ouartiere a dimen-sione interoarrocchiale ecoordinato con le altre isti-tuzioni religiose e gruppi ec-

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clesiali presenti, in modo davivif icare in esso un nuovo ti-po di socialità. ll primo gra-dino alla evangelizzazione èla riscooerta di una cultura lo-cale con la valorizzazione del-la tradizione religiosa, e me-diante la creazione di nuovimodelli ed attraverso l'apprez-zamento e la custodia delpatrimonio umano. religioso.artrstrco.

Nei giorni passati abbiamocelebrato I'opera di S. Basilioe dei monaci basiliani.

Dobbiamo ricordare che. inSicilia e nel palermitano, i

basiliani con la loro azione edattorno ai loro monasteri fa-cevano sorgere interi paesi.comunità rurali ed urbaneoperose nella vita economicae cariche di validi modelli dicomportamento.

Noi non possiamo costruiretnsedramentr urbani o rurali.Ma abbiamo il dovere di ren-dere umane le citta che si so-no ingrandite. talvolta. selvag-giamente dietro la spinta didiscutibili interessi. La nostranilte innqlri n2oct-__it non pos-sono contrnuare ad esserepassivi ed assenti, cosi, impu-nemente. che chr vuole puo or-gan izzarsi per corrompere i

^;^,,^^i ^^^ t^ A.^grovafil con ra uroga. specu-lare. uccidere con il ritmopauroso che tutti conoscia-mo: 58 omicidi in dieci mesia Palermo.

Alcuni riferimenti al regola-mento dei consigli di quartie-re di Palermo

Ci sono of ferti. strumenti Una breve osservazionevalidi Der lavorare. Citiamobrevemente. cosí per orientar- Tutte queste nuove realtàci oualche contenuto del Re_ facilitano l'incontro dei valorigolamento dei Consigli di umanie cristiani'éuartiere approvato nél Lu- Le strutture ecclesiali delglio del '77 dal Consiglio quartiere, a partire dalle par-

óomunale. Nell'art. 1. si dice: rocchie, devono essere pronteull Comune di Palermo. allo per questo incontro mediantescopo di promuovere la par- una,programmazlo.ne paslora-tecipazione popolare alla ge le cne sla segno ol agregazlo-stione amministrativa Oetta ne di unità, e di partecipa-comunita locale ed in attua_ zione.zione del principio di autono- L'urgenza di una program-mia sancito dall'art. 128 della mazione pastorale a livello diCostituzrone. dall'art. 15 dello quartiere e inderogabile. EdStatuto siciliano e dalla leqqe ogni programmazione. ro sap-regionale 11112 1976 n. 84, si piamo, richiede reperimento eriparte nel suo territorio in 25 conoscenza delle risorse, stra-quartieri...,,, nell'art. 27 a pro- tegie, coordinamento, obiettiviposito delle Assemblee popo- da raggiungere a breve e lun-lari si dice: u la partecipazione go termine.

dei cittadini del quartiere àÌprocesso di formazione derprincipali provvedimenti delConsiglio di quartiere e diorientamenti generali per lapolitica generale comunale, sirealizza anche 'mediante: as-semblea di unita di aggrega-zioni di 1" livello ed as-semblea generale di quartiere.

Hanno la f unzione di favori-re il contatto diretto f ra la oo-^ar^-i^^^ ^ ^r: llr.trni rlolPUIAZI\Jllc; E; gll vrvqrrr vulquartiere, di inf ormare i citta-dini sull'attività degli organidecentrati. di oromuovere laloro Dartecipazione al dibatti-to ed alla def inizione oltre chedella politica di quartiere edella generale politica comu-nale. delle modalita di f unzio-namento dei servizi comunalila cui gestione sia af f idata aiQuartieri . ,,)

lmportante, anche, I'art. 3che riguarda il Centro Civico:" ll Centro Civico e la sede delouartiere. in esso trovano ubi-cazione gli organi del decen-tramento. In esso sono deoo-sitati i verbali contenenti gli atti degli organi del decentra-mento, perche possano esse-re consultati dai cittadini. llCentro Civico e dotato distrutture idonee ad agevolarela partecipazione dei cittadinialla vita della comunita delquartiere, ed è aperto alle for-7F nnlilinho riornnnrriinhosociali, religiose e culturalioperanti nel I'ambito territoria-le del Quartiere...,.