Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia...

36
G I O R G I O R I C C I Ai fasciti e connazionali di CAPITAN PASTENE ne 1 29.° anniversario ¿ella fondazione della Colonia "NUOVA ITALIA" 10 MARZO 1 933 A XI E. F.

Transcript of Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia...

Page 1: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

G I O R G I O R I C C I

A i fasciti e connazionali di

C A P I T A N P A S T E N E

ne 1 29 . ° anniversario ¿ e l l a

f o n d a z i o n e d e l l a C o l o n i a

" N U O V A I T A L I A "

10 M A R Z O 1 933 A XI E. F.

Page 2: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

Capitan Pastene, 10 Marzo 1933 A. XI. E. F .

Fascisti e connazionali, Forse per essere stato 3 anni lontano, sento oggi il bisogno d'intrattenermi un poco con voi a parlare di cose passate che conviene ricordare e sopratutto dell'Italia bella, indimenticabile, che lasciai sei mesi fa e che vorrei rivedere presto, se fosse pos-sibile, insieme a voi tutti. Desidero incominciare con qualche cenno sopra la genesi della nostra Colonia, special-mente per i giovani che non videro il suo nascere ed il suo sviluppo, affinché essi non vogliano credere a certe false insinuazioni che persone ignoranti e maligne sogliono di quando in quando divulgare. Sono trascorsi 30 anni da che, dopo avere

5

Page 3: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

esplorato questa terra sacra alla memoria dei discendenti di Caupolican, Lautaro e Colo-Colo, mi recai al mio paese natio per invitare voi o i padri vostri a prendere parte alla formazione e svolgimento d'una impresa, che doveva risultare utile per tut-ti i suoi partecipanti, oltre che umanitaria patriottica e civile. Dissi alla buona gente che desiderava seguirmi che, alle condizioni stabilite nel contratto (basato sull'offerta di 75 ettari per famiglia), mediante lavoro assiduo e costante della terra, sarebbe stato più fa-cile che in Italia, per ragioni di territorio e di popolazione, formarsi una posizione finanziaria indipendente. Siccome non chiedevo nulla ed offrivo oltre al terreno gratis, anticipi in denaro per il viaggio e tutte le facilitazioni ed assi-stenze, non solo 100, ma migliaia di famiglie avrebbero accettato il mio invito. Non valsero a smorzare l'entusiasmo le cattive affermazioni fatte circolare dagli invidiosi o da chi non aveva interesse di perdere il mezzadro, l'affittuario o l'operaio, e più insistente fra tutte, quella della mia certa scomparsa appena giunto in America e ricevuto un buon compenso dal Governo del Cile interessato nell' aumentare la popola-zione. Questa scomparsa non ebbe luogo

6

Page 4: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

nemmeno quando, circa a meta viaggio, giunti a Montevideo, lasciai il Piroscafo proseguire con la spedizione verso Tal-cahuano, per venirmene, con maggior spesa ma con risparmio di 15 giorni, per via cor-digliere, al Cile, onde accertarmi che foste ricevuti nel miglior modo possibile in questa terra a voi sconosciuta. Allora anche fra di voi vi fu qualche sug-gestionato che dubitò di me, dubbio che fu subito dissipato e che il tempo, sommo giudice, ha cancellato completamente, per-ché non solo in quei giorni mi trovaste, ma sempre aveste accanto mio fratello ed altre persone della mia famiglia che di voi si occuparono. Io stesso non vi ho mai abbandonati ed anche oggi, dopo tanti an-ni, sono qui fra voi con immutato affetto, con lo stesso proposito di difendervi e di proteggervi come fratelli.

Se al principio la vostra vita qua fu un po' disagevole, dovevate comprendere che s'incominciava dal nulla ma che tutto il possibile sarebbe stato provveduto per-ché noi, in coscienza, ci siam sempre cos-tantemente interessati di voi. Cosi fu esaudito il voto delle vostre anime con la creazione di una Parrocchia (Vice, in principio) dove poteste riunirvi per elevare la mente e il cuore a Dio, quello

7

Page 5: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

stesso Dio che pregavate nelle vostre Chie-se lontane e che vi fece sentire meno straniera la nuova terra, perché da Lui benedetta, perché da Lui raggiunta come buon Padre che non abbandona i figli. Se la Colonia si trovava lontana dai centri civili, poco tempo dopo, con l'aiuto dei buoni italiani di Valparaiso, i nostri sforzi, il nostro ardente desiderio fu realiz-zato con l'innaugurazione della ferrovia che ci allacciò alla rete dello Stato. Le promesse sono state onestamente man-tenute ed anche l'indipendenza economi-ca raggiunta da tutti coloro che mi segui-rono col fermo proposito di stabilirsi nel proprio terreno e di coltivarlo amorevol-mente senza lasciarsi turbare da cattivi consiglieri. Non bisogna prendere in considerazione quei pochi che non vollero la terra perché s'erano arruolati col disonesto intento di ottenere il viaggio gratuito per l'America, né quelli che si lasciarono trascinare fuori della Colonia da falsi redentori e nemmeno quei pochi ai quali mancò la capacità, la costanza, la fede nella terra e fecero come quei cane che passando il ruscello lasciò cadere il pane che aveva, per abboccarne un altro più grande, che gli parve veder sotto l'acqua cristallina, ma che non era

8

Page 6: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

altro che l'immagine riflessa di quel che teneva fra i denti. Il contratto stipulato in conformità alle leggi italiane e cilene fu, sotto ogni rap-porto, rispettato e voi o meglio i miei arruolati, ebbero tutti la quantità di terreno che loro spettava, terreno della cui bontà sarebbe inutile parlare ora. Un solo caso però, voglio ricordarvi a prova di quanto sia risultata generosa questa terra per chi ha saputo accarezzarla con la zappa e l'aratro. Il Sig. Zanetti Bartolomeo Lodo-vico, (il quale avrà la bontà di perdonare la libertà che mi prendo), come tutti sapete, per umano errore, vendette il lotto che ebbe gratuitamente e portò il ricavato in Italia dove si accorse presto di aver preso male le misure.. . Ritornò, sempre accompagnato dalla sua numerosa famiglia, sostò al Brasile, all'Uru-guay, all'Argentina cercando inutilmente fortuna, finché ricomparve qua, dopo vari anni di peregrinazioni, senza un quattrino, per mettersi a lavorare quale mezzadro del Signor Riickert di Lumaco. Raggranellato un po' di denaro, comprò nella nostra Colonia un pezzetto di terreno e, non ostante la tremenda malattia che lo privò quasi completamente della vista, riu-scì, con l'assiduo lavoro, a farlo fruttar tan-

Page 7: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

to da poter, mediante nuovi acquisti, au-mentare la sua piccola proprietà alla bella estensione di circa mille ettari, popolati da molto bestiame, ecc, ed oggi può chiamarsi ricco più di quanto avesse mai sognato diventare. Si diede conto in tempo di aver scambiato il pane con l'immagine gonfia del medesimo per ritornare sulla buona via, riacquistare il terreno perduto e rag-giungere, anzi oltrepassare molti suoi com-pagni. Questo prova che se non tutti gli agri-coltori fecero uguale fortuna, non fu per colpa della terra ma perché, come in na-tura non esistono due foglie perfettamente identiche cosi il Creatore non ha fatto due uomini uguali ed ogn'uno di noi rende per quel tanto che natura, educazione e buona volontà gli permettono dare. Se noi 30 anni fa, invece di ripartire 7,500 ettari fra 100 famiglie, avessimo po-tuto distribuire in parti uguali la terra del mondo fra tutti i proletari dell'Universo, ora la differenza di condizioni sarebbe pre-cisa o più grande di quella che esiste. La constatazione che voi potete fare sull'espe-rimento pratico di ugual distribuzione di capitale che é stato fatto in questo piccolo lembo di terra, serva a dimostrarvi chiara-mente come é impossibile raggiungere l'u-

10

Page 8: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

Suagìianza economico sociale che van pre-dicando quei vagabondi criminali i quali vorrebbero far credere al popolo ignorante che egli ha diritto di esigerla e che potrebbe ottenerla. Questi utopisti male intenzionati, che per loschi istinti di oziosità non seppero o non vollero con l'onesto lavoro guadagnarsi un posto onorato nella vita, cercano con parole assurde e con promesse di felicità irrealiz-zabile sorprendere la buona fede degl'in-genui e l'alleanza dei vagabondi loro simili per derubare alla gente economica e labo-riosa il frutto delle sue fatiche. Le misere condizioni della Russia comunista dove i lavoratori, privati dei santi affetti della famiglia e della religione, schiacciati dalla più mostruosa fatica, sono costretti a divi-dere il loro pane con un esercito di vaga-bondi, senza speranza di veder mutate le loro condizioni, danno ben triste spettacolo dei dolorosi risultati a cui portano queste false teorie. Auguriamoci che col tempo, anche la Russia ribelle possa ritrovare il giusto cammino dove ogni uomo sia libero di mettersi al posto che saprà guada-gnare col suo proprio valore. Non lasciamoci dunque abbagliare da diaboliche promesse sul «sol dell'avvenire», accontentiamoci del tiepido sole presente che con tanta genero-

l i

Page 9: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

sitá illumina e feconda questa bella terra araucana dalla quale noi tutti ricavammo e ricaviamo benessere anche in questi tempi di tremenda crisi mondiale. Se il nostro avere non potrà aumentare durante la pre-sente anormalità, la nostra terra non ci lascierá mai senza pane. Da questo risulta che non possiano di-sconoscere il benefìcio riportato nell'aver preso parte all'impresa colonizzatrice e in segno di gratitudine vada il nostro benau-gura te saluto a tutti quei buoni italiani di Valparaiso che ci diedero generosamente la mano quando certe difficoltà ostacola-rono la marcia dell'impresa. Il Governo del Cile ha raggiunto comple-tamente lo scopo che ebbe in vista al con-cedere i terreni e cioè, di aumentare la popo-lazione, perché, non ostante coloro che come ho detto abbandonarono, al principio, la Colonia, pur rimanendo in Cile, i pochi rimpatriati ed i morti, il numero di abitanti portato dall'Italia, non solo si é mantenu-to, ma dall'ultimo censimento risulta au-mentato ossia le 100 famiglie fondatrici della «Nuova Italia», che si componevano di 600 persone circa ora sono 115 con un totale di 700 persone. E se a voi tutti, miei connazionali, io desidero destare un fremito di amore per

12

Page 10: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

la nostra bella Patria lontana che ci diede l'esistenza, debbo con voi convenire che i nostri nepoti, nati in Cile, ameranno questa terra come Patria loro, pur ricor-dando con simpatia ed orgoglio quella dei loro avi. Ritornando a noi, cosa abbiamo fatto per-ché la nostra impresa potesse chiamarsi patriottica? In primo luogo battezzammo la Colonia col nome di «Nuova Italia» a perenne ri-cordo della dolce terra che diede i natali ai suoi fondatori e chiamammo «Capitan Pastene» la piccola capitale, in memoria dell'Illustre patriotta fondatore di Valpa-raiso che con l'opera sua onorò l'italia nos-tra, in queste lontane contrade. Denomi-nammo le piazze e le vie di questa cittadina alternando nomi italianissimi con quelli di cileni insigni. Cosi, ad esempio, Piazza «Luis Antonio Ver gara» trovasi fra le vie

«ROMA», «Arturo Prat», «Dante» e «Pedro Montt». S'incrociano le vie «Cucchi Boas-so», «Giuseppe Verdi», «Giuseppe Maz-zini» con «José M. Balmaceda», «Barros Arana» e «Caupolican». Intendemmo sim-boleggiare in tal guisa una Bandiera signi-ficante affetto per la Patria amata e rico-noscenza per Cile che generosamente ci ospitava. 13

Page 11: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

In ricordo dell'Italia, voi o i vostri padri, dettero alle nuove residenze i nomi dei casolari nativi e noi ancora, sempre animati dallo stesso amore, volemmo chiamare «Sa-voia» la prima stazione ferroviaria che costruimmo per la Colonia: questo nome ricorderà ai passanti il motto tradizionale dell'Augusta Casa, il «Sempre avanti Sa-voia» che sarà interpretato quale monito ai nostri a sempre meglio operare per il bene del Cile, in onore all'Italia. E persino vo-lemmo che il Patrono della Parrocchia fosse di origine italiana e come risulta dal De-creto Supremo N.° 1288 del 27 ottobre 1916, che approvò «el Auto» N.° 757 del 29 settembre 1916, dell'Illustrissimo Ves-covo di Concepcion, il designato fu S. Filippo Neri, fiorentino. Non solo nei nomi fu onorata l'Italia ma anche con le opere e principale, fra tutte, degna di sincero encomio, é stata quella svolta da Paolo Rosati il quale con vera abnegazione ha impartito, quasi gratuita-mente, per circa un quarto di secolo, istru-zione italiana nella scuola cilena di qui, ai figli dei connazionali ed agli altri che la desiderarono. Tutto ciò ha contribuito a mantenere vivo quel nobile sentimento d'a-mor patrio che non si cancella nel cuore degli italiani di sangue gentile e che si ma-

14

Page 12: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

nifestó più forte che mai quando la Grande Madre chiamò i suoi figli a difenderla. Ris-pondemmo tutti all'appello e i chiamati alle armi si portarono a Concepción a dispo-sizione dell'autorità Consolare. Disgrazia-tamente un contrordine da Roma (?) sospese la partenza e solo chi poté proseguire a sue spese, passò le cordigliere e andò ad im-barcarsi a Buenos Ayres per l'Italia. Alberto Iubini, Domenico Paci, Paolo Ricci, Gino Ricci, Giuseppe Balbo, Enri-co Barbieri, Stefano Vivalda e Giovanni Balocchi, rappresentarono la «Nuova Ita-lia» nelle trincee fronte al nemico, nella Grande Guerra mondiale, ritornando vit-toriosi e amareggiati dal nero nem-bo di diffamazione e di distruzione che in-cominciava ad avvolgere l'Italia, già dis-sanguata dall'immane lotta. A questo proposito ricordiamo come vi furono nel nostro bel Paese antipatriotti i quali, prima della guerra, cercarono di mascherare la loro vigliaccheria sostenen-do la tesi del non intervento e s'imbosca-rono o disertarono; e dopo la guerra pre-tesero coprire, con subdole macchinazioni, la bella e grande Vittoria riportata dalle nos-tre Armi. Approfittarono quei traditori dei momenti di confusione occasionati dal licenziamento delle truppe e spostamento

15

Page 13: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

inerente delle masse operaie, per incitarle alla ribellione e all'anarchia. L'unica soluzione per quelle canaglie sa-rebbe stata di riuscire a far credere al po-polo italiano che la Vittoria non era stata nostra, nonostante i 600 mila combattenti morti ed il numero pili grande ancora di mutilati, poiché essa appunto costituiva la loro morte politica e morale. Siccome per disgrazia é sempre più facile inclinare le masse popolari verso il male che verso il bene (com'è più facile demolire che cos-truire), i famosi internazionalisti, stante l'esistenza d'un Governo pusillanime, erano riusciti a spingere in un caos oscurissimo la nostra Italia. Le notizie che il telegrafo portava qua, nell'ultimo canton del mondo, erano gior-no per giorno più confuse; l'allegria che la cessazione della guerra aveva colmato il cuore di ogni italiano, ovunque si trovasse, sembrava si fosse trasformata, in poche settimane, in mortificazione e avvilimento. Noi sentivamo sempre più forte l'impres-sione dolorosa ed il timore che all'Italia potesse sopravvenire qualcosa di catastro-fico e d'irreparabile, Tempi di ansiosa preoc-cupazione e di tristezza profonda furono quelli. Il nostro indimenticabile amico Marco

16

Page 14: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

Martinelli, che dopo il suo rimpatrio e fino alla morte ricordò con affetto questa Colo-nia, ci teneva informati minutamente ri-guardo all'Italia, e dopo varie lettere dipin-genti il pericolo nero del 1918-19, scrisse finalmente, fra le altre, queste fatidiche parole: «L'Itali? nostra non sarà travolta dal Russo maledetto bolscevismo; l'Iride di pace e di giustizia é comparsa sul nostro bel cielo; Benito Mussolini, Grande inter-ventore e forte intervenuto, cervello equi-libratissimo, cuore d'oro e volontà d'ac-ciaio ha preso la patriottica iniziativa di fare appello alla giovinezza italiana, alla parte sana e consciente della nazione per far fronte ai fanatizzatori e ai fanatizzati con le utopie bolsceviche, massimaliste o anarchiche. L'appello ha svegliato l'entu-siasmo precursore dell'esito sicuro: l'Italia verrà, in poco tempo, disinfettata e sanata dalla cancrena che i vigliacchi suoi nemici hanno diabolicamente saputo infiltrare nel suo organismo sociale. Dio aiuterà Mussoli-ni nell'opera santa di redenzione». Quando ricevetti questa lettera, alla po-sta, ero accompagnato da Guglielmo Fulgeri che fu sempre fra i più entusiasti della no-stra Colonia e buon patriotta, e gli lessi subi-to le accennate parole. Egli che, come sa-pete, si emozionava facilmente, al sentir

17 2

Page 15: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

parlare in tale guisa delle speranze di ri-vedere la Patria purificata, cogli occhi pieni di lagrime esclamò: Viva Mussolini, Viva L'Italia!! Quell'adesione spontanea all'opera del Duce e gli unanimi entusiastici commenti che se ne fecero il giorno stesso, rappresen-tarono la base fondamentale del nostro Fascio, il quale, di fatto, rimase in quei gior-ni costituito e in seguito sistemato dai ca-merati Cap. Giuseppe Balbo, Alberto Ricci e Paolo Rosati. Io poi, come sapete, fui colpito in pieno da una di quelle disgrazie famigliari che ab-battono moralmente anche gli esseri più forti: questo fatto ed altre cose, m'indus-sero a rimpatriare lasciandovi completa-mente indipendenti, padroni assoluti delle vostre terre, con ferrovia ed il servizio re-ligioso sistemati: avevo copiuto tutte le promesse che vi avevo fatte, e mentre mio fratello rimaneva con voi, me ne andai in Italia a lavorare ancora pro-Patria. Troppo lungo risulterebbe il mio dire se volessi farvi una esposizione dettagliata delle condizioni in cui tro va vasi l'Italia al mio arrivo. Meglio dimenticare queste tri-stissime pagine della storia italiana che voi, del resto conoscete più o meno, per le descrizioni che se ne facevano in quei tempi

18

Page 16: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

nei giornali di tutto il mondo a maggior dolore e vergogna nostra. Eleviamo invece il nostro spirito nella gioiosa e superba considerazione della gran-de opera realizzata dal Fascismo, tanto nella ricomposizione dell'armonia sociale quanto in tutti i rami dell'umana attività, che dal disordine e confusione più grande che dir si possa, ha dato all'Italia la pace e la con-cordia migliori. Scuole, ospedali, acquedotti, strade ecc, sono state costrutte in ogni località o paesel-lo dove facevano mancanza. Molte Città, in beneficio dell'igiene e dell'estetica sono state trasformate in tale maniera da non essere riconosciute da chi le rivede dopo breve assenza. Come prova di questo asserto, e come un esempio, mi permetto tradurvi dallo spa-gnuolo il bell'articolo, sulla Città di Roma, che l'Illustre scrittore cileno don Carlo Silva Yildósola ha pubblicato, giorni sono, nei giornali principali di questa Repubblica, con apprezzamenti importanti sulla perso-nalità universale del Capo del nostro Go-verno e Duce del Fascismo. Scrive il Signor Silva Yildósola: «La marcia su ROMA rivelò al mondo, 10 anni or sono, che esisteva un uomo chia-mato Benito Mussolini, capace di porre fre-

19

Page 17: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

no alla più disperata anarchia e di dare al paese un'organizzazione di ordine e di pa-ce sociale. Il mondo sorrise malignamente. Un uomo, fino allora sconosciuto, che non era annoverato fra gli statisti italiani, che non aveva preso parte alle Conferenze in-ternazionali del dopo guerra, un semplice cittadino in camicia nera che aveva inse-gnato ai suoi seguaci a fare certo saluto roma-no, non poteva essere se non una figura di secondaria importanza il cui effimero po-tere sarebbe tramontato in breve. In seguito venne di moda in Europa e in tutte le parti del mondo di burlarsi di Mussolini. La caricatura sapeva ben ap-profittare dei suoi gesti drammatici, delle sue frasi declamatorie, delle sue invoca-zioni al passato latino, delle sue audacie, della sua sicurezza in se stesso e nel partito che lo seguiva.

Sono bastati 10 anni perché il mondo modifichi sostanzialmente il suo giudizio sopra Mussolini. La stampa inglese fu la prima che considerando onestamente i suc-cessi da Lui ottenuti, riconobbe che Egli aveva dato all'Italia l'unica organizzazione politica, economica e sociale realmente ori-ginale inventata dopo la guerra per rimpiaz-zare il parlamentarismo. Poco a poco, pensatori eminenti incomin-

20

Page 18: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

ciarono a giungere in Italia: venivano dalla Francia, dagli Stati Uniti, dall'Inghilterra e dalla Germania e descrivevano la rina-scita della nazione, il contrasto tra l'ordine, il lavoro, il rapido aumento di ricchezza nel paese e il disordine, la miseria, la rovina, la caotica lotta degli anni che seguirono il trattato di Yersalles. Ed oggi, con l'Italia in pace e in pieno godimento di una delle situazioni economi-che più solide d'Europa, in fervente progres-so intellettuale e materiale, Mussolini ha finito per ricevere la rispettosa ammira-zione di tutto il mondo.

Basta leggere i giornali e più che i giornali le riviste persino dei paesi tanto pieni di pregiudizi anti-italiani come la Francia, per comprendere che il'Fascismo può essere ed é molto discusso come teoria politica, però, non gli si può fare nessun commento sfavo-revole nei risultati che ha dato in Italia. Negli ultimi tempi gli scrittori europei si sono particolarmente interessati nel consi-derare l'azione svolta dal Fascismo e quella svolta personalmente da Mussolini nella trasformazione di ROMA. Un redattore della Revue Des Deux Mon-des, M. Louis Guillet, consacra in uno degli ultimi numeri di questa pubblicazione, la più rappresentativa di Francia, uno studio

21

Page 19: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

esteso e brillantissimo su questa materia e dà notizie tali che tutti gli amatori di ROMA e che si sentono cittadini di essa come Capitale del genio latino, riceveranno con gioia e quasi si potrebbe dire con orgo-glio.

Non ci avevano umiliati abbastanza con la teoria tanto in voga alla fine del secolo XIX sopra la superiorità della razza anglo-sassone? Ed ora? Le tre nazioni latine possono sfi-dare, senza timore, il confronto con le altre nazioni d'Europa per la prosperità econo-mica di cui godono, per la consistenza del-l'organizzazione sociale e per il progresso ininterrotto non ostante i tempi tormentosi in cui viviamo. E fra esse l'Italia, abbattuta fino a veder pericolare la sua integrità na-zionale, minacciata di cadere nell'anarchia e veder affogata la sua coltura, si alza di nuovo con quel potere di resurrezione che tante volte ha messo nella sua storia la pa-rola «Risorgimento» e trasforma la sua Capitale gloriosa affinché possa contenere i suoi nuovi destini. Dal tempo in cui il Barone Hausmann faceva abbattere le vecchie case di Parigi per lasciare entrare l'aria nel cuore della Città scoprendo al mondo la belle za dei suoi monumenti antichi e innalzandone

22

Page 20: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

altri non meno belli, nulla é stato fatto pa-ragonabile all'opera realizzata in ROMA. La Città che prima della guerra contava 500 mila abitanti, ne raccoglie oggi più d'un milione. Ritorna alla popolazione della

ROMA dei Cesari e non é più contenuta negli stretti confini della ROMA decadente duran-te tutta l'età di mezzo: che nel periodo del rinascimento riesci ad interessare appena dal punto di vista artistico, che convertita in Capitale del Regno d'Italia unificato, non dispose mai di una forte volontà che la scuotesse dal suo sonno millennario. ROMA di oggi si muove, vive si agita nel-l'attività intensa di una Città moderna, però non rinnega il suo passato che é il più po-tente stimolo per il suo avvenire. Vuole conservare i suoi monumenti, disseppelire quelli che la negligenza, nei secoli passati, aveva lasciato sommergere sotto strati di edifici volgari e di pavimenti profanatori. Era necessario intraprendere un'opera mul-tiple: creare nuovi rioni accanto alla ROMA antica per dare alloggio al crescente numero di abitanti ed a coloro che dovevano disoc-cupare le case che era necessario demolire. Liberai'e i monumenti delle grandi epoche; Repubblica, Impero, dominazione Papale, rinascimento, dalle escrescenze che vi si erano aderite come molluschi nella lunga

23

Page 21: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

navigazione attraverso i secoli: creare pro-spettive superbe degne della grandezza che evoca il solo nome di ROMA. Scavare da tutte le parti, demolendo, sopprimendo, apren-do le viscere di ROMA fino a molti metri di profondità per scoprire i resti dell'epoca imperiale ed altri ancor più antichi che gia-cevano sepolti. E questo é ciò che ha fatto una legione di scienziati, d'ingegneri, d'architetti, di ar-tisti, di archeologhi di storiografi sotto l'impulso personale e diretto di Benito Mus-solini. Lo ha detto Lui stesso a Louis Guil-let in una conversazione che lo mostra ben diverso da come voleva presentarlo la cari-catura: sereno, riflessivo tutto senso pra-tico, con una potenza immaginativa ge-niale e un senso intuitivo meraviglioso della storia di ROMA e della psicologia del popolo romano. Mussolini lavorando alla nuova ROMA ha proceduto col triplice criterio dell'este-tica, dell'igiene e del transito che egli ha saputo perfettamente armonizzare: «amo la vita moderna, amo il movimento, mi piace che i taxis corrano nel mezzo della Città antica». Risuscitano i Fori successivi di ROMA; in questi anni fascisti si sono scoperte, spesso, rovine della vita romana, più grandiose e

24

Page 22: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

più suggestive di quelle che tanti milioni di viaggiatori hanno ammirato. Cadono le taverne, le scuderie, le misere casacce che nascondevano il Campidoglio. Questa sacra collina dalla quale deriva tutta la vita politica del mondo occidentale, que-sto Campidoglio (il cui nome risuona negli Stati Uniti dove si erige un palazzo cosi chiamato in ogn'una delle Capitali, come centro di vita civica) appare di nuovo maestoso templio, libero da parassiti. La Rupe Tarpea che non suscitava nes-suna impressione e pareva persino ridicola, per le aderenze che la coprivano, ha di nuovo acquistato il carattere d'un precipi-zio come nei tempi del suo tragico uso. Rettificata Piazza Venezia, rimane nel fondo il monumento colossale a Vittorio Emanuele e dalla Piazza stessa partono, giungendo fino ai monti Sabini e fino al mare, due immensi viali, due arterie stradali grandiose che offrono prospettive uniche nel mondo, passando accanto ai monumenti più straordinari, le rovine più eloquenti, i ricordi più illustri della storia d'Europa di due mila anni. «Questo panorama, dice Guillet, parlando della nuova «Via Imperia-le» non ha l'uguale e rimane classificato come il primo dell'Universo. Nessuna Capitale d'Europa può offrirne uno somigliante

25

Page 23: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

La specie d'«Y» che formano i due gran-di rami stradali abbraccia tutta la valle del Foro, il Palatino e il Monte Celio fino pas-sata la Villa Mattei e le Terme di Cara-calla. Il Colosseo rimane ora dentro ROMA, staccato dalle barriere che lo allontanavano dal centro della Città moderna. E tutto questo é dominio sacro; nessuno potrà più toccarlo. Nessuno potrà, in avvenire, per-turbare la prodigiosa veduta del Giani-colo, l'isola del Tevere, la parte dell'Av-ventino che guarda sul Fiume e tante altre bellezze che si trovavano semi nascoste. Tutta questa zona di meraviglie si prolun-ga fino alla Via Appia, entra nell'agro ro-mano, affidato finalmente alla coltivazione e va morendo poco a poco in mezzo ai cam-pi fertilizzati riacquistando il suo carattere di sogno e di divina solitudine. Di questa Valle dei Fori parla Ovidio nei suoi Fasti: «Erano umidi pantani dove il fiume versava l'eccesso delle sue acque; il Velabro per dove oggi andiamo ai giuochi del Circo, non era altro che un campo di sa-lici e di sterili canneti». I Fori! Tutta la vita romana passava per essi ed ora sarà facile al viaggiatore imma-ginarla, sentirla, viverla, Bisognerebbe pas-seggiare per la nuova Via Imperiale por-

26

Page 24: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

tando un testo di Plauto; in una delle sue commedie intitolata «Curculio» il corifeo spiega agli spettatori l'ambiente in cui l'ope-ra va svolgendosi: «vi andiamo a presentare un luogo nel quale si riuniscono tutti i tipi umani viventi sulla terra, gli uomini vi-ziosi e gli uomini senza vizi, i furfanti e gli onesti. Cercate uno spergiuro? Andate al Comitium. Un bugiardo e un presuntuoso? Al santua-rio di Cloacina.. . Tutti questi luoghi di riunione degli an-tichi romani che si trovavano nascosti, sotterrati, ora formano un insieme porten-toso per l'ammirazione dell'umanità civi-lizzata. Però han fatto anche un Foro Mussolini? Si, han fatto il più grande Stadio del mondo per il suo aspetto monumentale, le magni-fiche proporzioni, l'armonia e la solidità della costruzione. Renato Ricci, di Carrara uno degli abili aiutanti del Duce, in questo titanico lavoro della trasformazione di ROMA, vi ha prodi-gato il marmo smagliante della sua terra natale. Ha fatto, dice Guillet, una scuola di col-tura completa, una palestra, una specie di accademia modello, stadio, pista per le corse, campo per tutti gli sport. I monu-

27

Page 25: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

menti sono di stile classico, rinascimento moderato, limpido, ringiovanito. E a fian-co del Tevere, ai piedi del monte Mario, in una posizione incantevole, la immensa piscina di marmo, circondata dalle statue degli atleti, ossequio di tutte le Città d'Ita-lia, formanti una corona umana animata, una famiglia di fratelli del Davide di Mi-chelangelo. Li va la gioventù romana di oggi e andrà quella dei secoli futuri per i suoi esercizi e per la sua coltura fisica, per la sua preparazione civica e la sua educa-zione integrale. Questo é il Foro Mussolini. Sparisce la ROMA che amò Goethe, quella che Stendhal senti attraverso l'anima delle donne incantatrici, quella che Hubert Robert fissò nei suoi quadri, ROMA dai resti architettonici attaccati a vecchie pietre memorabili, piena di contrasti simpatici, di miseria presente aderita a grandezze pas-sate. Sparisce la Città sonnolenta di Pio IX, la cui pace meridiana era appena interrotta dalle processioni. Però, la ROMA secolare, la

ROMA Millennaria e la ROMA nervosa di oggi con le sue molteplici necessità, acqui-stano ora vita nuova, l'una a fianco dell'al-tra. E quando, per dar principio all'anno

28

Page 26: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

Santo, il Papa Pio XI, andrà a S. Giovan-ni Laterano acclamato per la prima volta, dopo 60 anni, per le strade della Capitale, dall'alto della Sedia Gestatoria i suoi occhi amanti della coltura, il suo spirito di uma-nista, di latino puro e di studioso della sto-ria, vedran con meraviglia questa resurrezio-ne di tanto prodigio e giudicherà molto opportuni i colpi di piccone che abbat-tevano le orride escrescenze. E Mussolini avrà ragione di sentirsi orgo-glioso d'aver dato agli eruditi ed agli aman-ti della bellezza, tanto godimento degli occhi e della intelligenza, agl'inquieti spiri-ti moderni ampiezza di vita per l'esistenza agitata dell'epoca nostra e nuovi rioni igienici, alle coscienze la pace che rappresen-ta questo primo passaggio del Pontefice

p e r l e v i e d i R O M A » . Connazionali carissimi, dopo di questa relazione scritta da uno straniero, sciopera-no i commenti. Il Fascismo, voi lo sapete, mentre difen-deva la Patria difendeva anche la nostra religione; mentre fece sparire dal cielo d'Italia la tempesta, che solo può credere quanto fosse grande e tremenda chi la vide, liberò dalla persecuzione l'esercizio del Culto divino che era, può dirsi, proibito dagli emuli di Lenin. I Crocifìssi, grazie al Fa-

29

Page 27: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

scio, rientrarono nelle scuole e in tutti gli uffici pubblici. L'enorme bene che il Fascismo ha fatto all'Italia ed alla cristianità in questi 14 anni circa, di esistenza, é oggi da tutte le persone coscienti onestamente riconosciuto e ammirato. Il Duce di questa milizia civile che ha saputo salvare la Patria, ha anche indicato alle nazioni del mondo quel'é la via d'uscita dal caos in cui tutte, più o meno, si trovano smarrite; Dio voglia che l'orgoglio umano permetta ad esse di ascol-tare il saggio consiglio per il bene dell'intera umanità. Ed ora, Fascisti e cittadini di Capitan Pastene, esaminiamo il nostro caso di esuli volontari dalla Patria. A qualcuno di voi potrebbero essere rivol-te domande simili a queste: Se il Fascismo é una milizia civile agli ordini del Duce, al servizio dello Stato fascista, essendo il Du-ce ed il suo Stato a 20 mila chilometri dis-tante dal Cile, perché deve esistere qua il Fascio? Come potrebbero questi fascisti mantenere il giuramento che dice: «Nel nome di Dio e dell'Italia giuro di eseguire gli ordini del Duce e di servire con tutte le mie forze e se é necessario col mio sangue, la causa della Rivoluzione Fascista», di qua, in capo al mondo?

30

Page 28: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

Mussolini é stato e sarà un brav'uomo; l'Italia sarà bella fin che vorrete, ma ormai che siete qua stabiliti perché non volete con-vincervi che la vostra Patria é questa che vi dà il pane? A chi ragionasse in tal modo si potrebbe rispondere che non di solo pane si vive e che anche le bestie, condotte lontano dal luogo di nascita, al potersi liberare dalle catene siamo certi che volgerebbero i loro passi verso la terra natia che per tutti gli esseri del mondo sarà sempre la più desiderata e la più cara. Ricordo che trovandomi a Parigi ebbi la sorpresa di essere riconosciuto da due araucani delle vicinanze di Puren. Le loro facce quadrate, olivastre, assunsero una vera es-pressione di gioia al trovarsi innanzi a una persona che avevano veduta al loro paese e pieni di emozione le prime parole che mi dis-sero in pessimo spagnuolo, furono: «Ayuda, mi mercé, volver, otros, Chile». Dall'interro-gatorio che feci loro, mentre numeroso pub-blico si agglomerava intorno a noi, risultò che essi erano stati imbarcati in Talcahuano su d'un bastimento mercantile e condotti in Europa da un impresario di saltimbanchi che riuniva esemplari di razze esotiche, tut-ti vestiti dei loro costumi tradizionali, per presentarli nelle diverse Città, a scopo di

31

Page 29: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

ottima propaganda per il suo Circo. Consi-gliai i due araucani a rivolgersi alla Lega-zione cilena, e due gendarmi di servizio si offersero di accompagnarli, mentre io, pochi momenti dopo, partivo per l'Italia. Quei due «mapuches che affermavano anche di essere ben trattati dal loro impresario, che evi-dentemente erano ben nutriti, preferivano mangiare male, patire forse la fame nella loro «mapu» (terra) che rimanere in mezzo all'allegria d'una Parigi. E istinto di natura. L'amor del patrio nido; Amano anch'esse. Le spelonche natie, le fiere stesse. (Meta-stasio). L'amore della Patria é radicato non sol-tanto negli esseri umani, ma anche negli irragionevoli; chi non sente la sublime nos-talgia di essa é, senza dubbio, un aborto di natura e non ama nemmeno Dio. Amiamo dunque tutti noi la nostra terra d'origine e come miglior espressione di questo amore facciamo che il Fascio palpiti sempre di vita attiva per cooperare modestamente alla grande opera dell'uomo che la Provvidenza ha dato e mantiene all'I-talia. I Fasci all'estero, non sono organi ufficio-si del Governo Fascista, ma gruppi di cit-tadini che nutrono fiducia e devozione per

32

Page 30: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

lui, e s'impegnano con tutte le forze a far conoscere quanto sia bella, grande e ben governata l'Italia, che vorranno sempre favorirne lo sviluppo economico, commer-ciale, industriale e intellettuale nei paesi di loro residenza, ris pettando le leggi e le con-suetudini di essi, tenendosi lontani dalla poli-tica locale. E noi Fascisti e cittadini della «Nuova Italia» vorremmo fosse possibile, almeno spiritualmente, formare un solo Fascio di armonia e di concordia con tutti i conna-zionali in questa Repubblica ospitale, onde sentirci sempre stretti alle nostre Rappre-sentanze Diplomatiche e Consolari, vicini all'Italia, e costitiuire qua la collettività più apprezzata per laboriosità, serietà e patriottismo fra tutte le straniere residenti nel Cile. Ed ora, per finire, aggiungerò, se oltre che un dovere é un bisogno patriotticp quello di essere uniti a tutti i connazionali ed alle Rappresentanze nostre, é una vera necessità quella di esserlo fra di noi residenti in questo appartato lembo di terra cilena perché, fra tutti i componenti il nostro ibrido vi-cinato, quelli che in realtà ci vogliono bene, sono troppo pochi!! Voi sapete che quando giungemmo qua, dentro i limiti assegnati alla Colonia, solo

33 s

Page 31: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

esisteva ini paio di dozzine di persone che s'occupavano nella ricerca dell'oro e po-chissime famiglie che lavoravano qualche pezzetto di terreno a mezzadria con signori di Lumaco: per questi pochi, e che posse-dessero determinati requisiti, il Governo del Cile aveva contemplato i diritti che eventual-mente potessero avere, in una clausola che diceva: «Si dichiara che le persone stabilite dentro della zona designata alla Colonia «Nuova Italia», solo avranno diritto ad esigere il valore delle bonifiche che aves-sero introdotte nel terreno, in conformità all'inciso 3.° dell'art. 6.° della legge 4 agosto 1874» e sapete pure, come ogni piccolo bo-nificamento fu da noi religiosamente pa-gato. In seguito però, ad approfittare delle cambiate condizioni di viabilità e di sicu-rezza personale, piombarono sopra queste terre i famosi «ocupantes», come nuvole di affamata langosta. Ottimo elemento di lavoro avrebbero cos-tituito costoro, se si fossero schierati al nostro fianco come onesti alleati, ma fin da principio, individui politicanti male inten-zionati, fecero credere ad essi che noi stranieri eravamo degli usurpatori, incitandoli alla ribellione ed alla riconquista del terreno che già a noi apparteneva.

34

Page 32: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

Questa convinzione, radicata nella loro mente ottusa, ignorante e quindi pronta a credere alla favola e sempre mantenuta viva dai «tinterillos» che vivono alle loro spalle come succhianti parassiti, li ha distanziati tanto da noi da renderli nemici nostri. E come tali approfittando della negligenza o complicità governativa, sono riusciti a con-vincere l'opinione pubblica cilena che noi siamo entrati in casa loro e non loro in casa nostra. Osservate attentamente, connazionali miei, come giorno per giorno si va stringen-do sempre di più intorno a noi il cerchio di tale occupazione che é risultata come una vera zizzania nel seminato della nostra Co-lonia.

Intanto questi poveri esseri più suggestio-nati che cattivi, chissà per quanto tempo an-cora disdegneranno riconoscere i nostri dis-cendenti come loro connazionali e durerà, se non l'odio attuale, l'antipatia verso la no-stra evoluta stirpe. Pensate dunque.. . cosa potrebb'essere di noi domani se ci trovas-simo disuniti e perciò anche senza chi ci proteggesse! Molto vi sarebbe da dire sopra questo scabroso argomento ma spero avervi detto abbastanza per condurre la vostra mente alla riflessione dalla quale sorgerà evidente

35

Page 33: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

la convenienza, la necessità della stretta unione che incute rispetto e ci rende meri-tevoli della protezione di chi.. . può esercitar-la in nostro favore. Qualcuno potrà dire che la nostra situa-zione cambierebbe se ci facessimo cittadi-ni cileni: grande errore, poiché, mentre commetteremmo il sacrilegio di rinnegare la Patria, la nostra situazione rimarrebbe tal qual'é. Per il fatto di essere giunti qui dall' estero e di aver saputo formarci una posizione indipendente, ciò che non han saputo fare altri, gl'invidiosi insisterebbero sempre nel dire che siam venuti a mangiare il loro pane, a usurpare le loro terre, anche se prendessimo cento volto la «Carta de ciudadanía». Conosco quali argomenti hanno usato co-loro che in certe occasioni, abusando della buona fede di qualcuno di voi, hanno tenta-to trascinarlo fuori dal retto cammino, come ad esempio quando é stato fatto ap-parire un nostro buon connazionale quale presidente, e altri, membri, d'una sezione elettorale d'un Partito politico cileno. Questi, per fortuna pochissimi, devono aver compreso di essere stati invitati a tradire la loro Madre Patria, mediante false promesse, ma siccome essi sono stati sor-presi e non hanno avuto tale intenzione,

36

Page 34: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

colpa avrebbero solo se ricadessero in trap-pola. Nei brevi giorni che ultimamente sono stato fra voi, ho avuto occasione di vedere che la maggior parte dei componenti l'organizzazione Cattolica di Capitan Pas-tene é italiana ed io dico B E N O N E finché si tratta di onorare Cristo Redentore, ma quando il capo di tale organizzazione si vale dell'ascendente suo spirituale per rag-giungere fini molto terreni, che non sono propri della sua Missione, io dico: M A L I S -

SIMO. Vorrei che i fatti potessero convincermi che é esagerata la cattiva impressione ri-portata da molti fedeli di Pastene, per l'a-zione extra religiosa svolta da chi altro non dovrebbe rappresentare che la dolcezza, l'umiltà, la moralità Cristiana. Connazionali carissimi, manteniamo tut-ti i sani propositi che formulammo e pra-ticammo al principio della nostra residenza in questa Colonia: rispettiamo gl'ideali di tutto il mondo, però non permettiamo che nessuno cancelli le orme d'italianità che abbiamo impresse su queste terre. Se non facciamo attenzione, cosi come é stato cam-biato arbitrariamente Patrono alla Parroc-chia, da chi crede un dovere cancellare quelle orme, vedremo presto sparire ogni

37

Page 35: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

nome che ricorda la nostra Patria d'origine e col tempo, convertiti anche noi in arau-cani. Per rendere fermo e duraturo il buon proponimento di ujiione e di concordia, che spero formulerete oggi stesso, con me, invochiamo la benedizione dei nostri Padri e delle persone care che in adempimento di una imprescindibile Volontà Suprema, ripo-sano in pace qua vicino, sotto la terra della Patria di adozione, lontani, molto lontani, da quella amata, alla quale, certamente avran mandato uno dei Loro ultimi sospiri, un mesto e profondo Addio, prima di chiu-dere gli occhi per sempre. Innalziamo ad Essi il nostro riverente ed affettuoso pensiero e, per sentirci un atti-mo ancora tutti uniti, come quando giun-gemmo in questa terra ospitale, chiamia-moli spiritualmente alla nostra presenza: Emilio Balocchi, Gaetano Ghisellini, Gio-vanni Balocchi ed Artemisia Donini in Balocchi, Avito Leonelli, Domenico Gia-comozzi, Federico Tonioni e Domenica La-mandini in Tonioni, Giuseppe Covili, Mat-teo Lagazzi, Vincenzo Arrighi, Teodoro Bertuzzi, Raimondo Stefanini, Cleto Ca-nobbi, Domenico Venturelli e Margherita Venturelli, Domenico Tomaso V. e Oliva Zanotti in Venturelli, Michele Beneventi e

38

Page 36: Ai fascit e connazionali di i CAPITAN PASTENE ne 1 29. … sopra la genes delli a nostra Colonia special, - ... ma con risparmi doi 15 giorni pe, vir a cor-digliere, al Cile ond, accertarme

Mansueta Iacconi in Beneventi, Paolo Ric-ci Guidi, Mercedes Ricci, Ubaldo Salve-strini, Giona Rosati, Erminio Ballotta, Pro-bo Ghinelli, Carlo Ballotta, Quirino Ven-turelli, Domenico Cantergiani, Erminio Can-tergiani, Guglielmo Fulgeri e Giacinta Do-nini in Fulgeri, Enrico Cortesi, Giulio Vitali, Pietro Verdiani, Alessandro Moretti, Amedeo Meledandri, Antonio Leonelli, Giu-seppe Giusti, Carlo Cantergiani, Francesco Venturelli, Giuseppe Balocchi (e chissà quanti altri). E, con Essi accanto, lanciamo un sol grido di amore e di Evviva al Re, all'Italia, la nostra bella Patria, ed un Grazie dal più profondo del cuore, al Duce, Benito Mus-solini, che l'ha resa grande, forte, rispettata come noi non la vedemmo, ma come la desiderammo quale realizzazione del nostro più bel sogno d'italiani.

39