[Agricoltura - ITA] Ecologia Applicata I
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Cos’è l’ecologia applicataI concetti dell’Ecologia generale possono avere numerose applicazioni per lo studio di problemi ambientali, per il razionale sfruttamento delle risorse naturali, per il controllo e il recupero degli ecosistemi naturali, ecc.
Ad esempio:•Lo studio degli agroecosistemi per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile•Lo studio delle popolazioni ittiche per la gestione della pesca•Lo studio degli ecosistemi per adeguati interventi di conservazione•L’impatto delle attività umane sulla qualità dei sistemi naturali
La complessità del problema non può essere esaurita in un solo insegnamento. E’ necessario quindi operare delle scelte.
Scopo di questo corso sarà l’analisi di alcune delle principali alterazioni che le principali attività umane possono determinare sugli ecosistemi acquatici e terrestri.La conoscenza di questi problemi è il necessario punto di partenza per qualunque intervento di protezione, gestione e risanamento.
Testi consigliati
Provini, Galassi, MarchettiEcologia Applicata (CittaStudi Edizioni)
Un testo molto ampio. Completo ma ridondante per questo corso.
VismaraEcologia Applicata (Hoepli)
Un buon testo ma di taglio molto ingegneristico
MillerScienze Ambientali (EdiSES)
Un testo a cavallo tra l’Ecologia Generale e l’Ecologia Applicata. Alcuni capitoli offrono ottimi spunti di approfondimento.
Le cause del deterioramento ambientale
Le alterazioni del territorio• Urbanizzazione• Deforestazione • Agricoltura• Costruzione di grandi opere • Cementificazione
Il consumo di risorse• Acqua• Materiali rinnovabili e non (pesca, legname, risorse minerarie)• Energia
La produzione di rifiuti• Rifiuti solidi• Emissioni in acqua e aria
L’uso di sostanze chimiche• Pesticidi• Fertilizzanti• Alcuni prodotti industriali
Sviluppo demografico e deterioramento ambientale
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P roblemi crea ti da :occupazione e a lte razione de l te rritorioconsumo di risorseproduzione di rifiutiuso di sos tanze chimiche
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Crescita demografica
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Attività umane e cicli biogeochimici
Molte attività umane non sono intrinsecamente nocive e non provocherebbero effetti negativi se fossero adeguatamente distribuite sul
territorio in modo da consentire lo svolgersi dei naturali ciclibiogeochimici.
In molti casi i fenomeni negativi sono dovuti alla eccessiva concentrazione che rende inadeguati i tempi lunghi del riciclo naturale.
Per questo si rendono necessari sistemi artificiali di riciclo per coadiuvare i cicli naturali (depuratori, inceneritori, raccolta differenziata e recupero
di materiali)
Con le tecnologie attuali, alcuni di questi sistemi artificiali, sebbene indispensabili, sono a loro volta fonte di problemi ambientali.
Lo sviluppo dei centri urbani
La crescita dell’abitato di Londra dal 1800 al 1955
Il caso dell’Alta LerabaCome da un grande successo possono nascere problemi
Tra i grandi flagelli che minano la salute di molti paesi in via di sviluppo si deve annoverare l’oncocercosi, una malattia generata da un nematode che produce cecità.Quando la percentuale di ciechi diventa troppo alta, interi villaggi vengono abbandonati e popolazioni, ormai poco adatte a produrre il proprio sostentamento, migrano in cerca di aiuto.
Nel 1974 venne avviato un grande progetto dell’OMS che, in poco più di 20 anni, portò alla quasi totale eradicazione della malattia in vaste parti dell’Africa Occidentale.
Questo grandioso successo favorì la ricolonizzazione di vaste aree, imponendo la necessità di una appropriata gestione delle attività umane, per evitare eccessive alterazioni delle risorse naturali che avrebbero avuto ripercussioni negative sulla delicata economia della zona. Un esempio è il bacino pilota del Fiume Leraba.
Il caso dell’Alta Leraba
Lo sfruttamento nel mondo delle aree di pesca
Stock a rischio di esaurimentoStock fortemente sfruttati
Il pescato mondiale
I modelli di dinamica della pesca hanno permesso di calcolare un presumibile livello massimo dello sfruttamento degli stock ittici.
Questo livello è stato raggiunto, in molte aree di pesca.
Dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso, l’aumento dello sforzo di pesca non ha comportato un aumento del pescato.
Da tempo sono in atto interventi per il controllo del fenomeno, da legislazioni internazionali per la regolamentazione della pesca all’aumento delle attività di acquicoltura.
Dalla percezione alla gestione
Le fasi successive dello studio e della gestione di un
problema ambientalePerc
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La successione di alcuni problemi ambientali negli ultimi decenni
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Inquinamento delle acque
Inquinamento dell’aria
Contaminazione e sviluppo economico
Contaminazione da sostanze non tradizionali
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Popolazione con acqua potabile a rischio
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Il Protocollo di Montreal e la produzione di CFC nel mondo
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Le alterazioni fisiche degli ecosistemi• Occupazione del territorio e distruzione degli ecosistemi preesistenti
Un ecosistema viene distrutto e sostituito con qualcosa di completamente diverso (es. un’area agricola, un centro urbano)
• Frammentazione degli habitatLa costruzione di strade, ferrovie, ecc. comporta una piccola occupazione del territorio in termini di superficie, ma può determinare conseguenze molto gravi nella dinamica di popolazioni o nella struttura di comunità.
• Costruzione di grandi opereUna diga modifica completamente le caratteristiche di un corso d’acqua: a monte un fiume si trasforma in un lago e i territori circostanti vengono invasi dall’acqua, a valle viene alterato il regime idraulico
• Modifica dei regimi idraulici dei corpi idriciLe captazioni di acqua per motivi idroelettrici, irrigui, ecc. alterano le condizioni generali dei corpi idrici con profonde conseguenze sulle comunità acquatiche.
• Cementificazione delle sponde marine, fluviali e lacustriL’alterazione delle rive dei corpi idrici distrugge gli ecosistemi ripari che, in molti casi, rivestono un’importanza enorme per le comunità acquatiche (ad esempio per la riproduzione).
La contaminazione chimica
• Alterazione dei cicli biogeochimici delle sostanze naturali
• Emissione nell’ambiente di sostanze di sintesi (naturali o xenobiotiche)
MacrocontaminantiSostanze emesse nell’ambiente in grandi quantità, capaci di modificare in modo sostanziale i meccanismi di funzionamento (biotici ed abiotici) dei sistemi ambientali. Spesso si tratta di sostanze naturali (esempio: CO2).
MicrocontaminantiSostanze emesse nell’ambiente in piccole quantità, che di norma non alterano i meccanismi abiotici dei sistemi ambientali ma agiscono sugli organismi viventi con effetti generalmente di tipo tossico.
La definizione di macro e microcontaminanti non deve essere assunta in modo rigido. Esistono molti esempi di sovrapposizione tra le due categorie di contaminanti.
La contaminazione chimica a diversi livelli di scala
SCALA INQUINAMENTO DI LOCALE REGIONALE GLOBALE
ARIA Importante nelle zone di elevata emissione
Importante per sostanze relativamente persistenti e emesse in
notevoli quantità
Estremamente importante per
sostanze persistenti e di elevata emissione
ACQUA Importante nelle zone di elevata emissione Importante per
sostanze relativamente persistenti e emesse in
notevoli quantità
Importante per alcuni contaminanti persistenti
SUOLO Importante nelle zone di elevata emissione Trascurabile Trascurabile
Attività antropiche e alterazioni ambientali
Occupazione Consumo Rifiuti Emissione e uso di sostanze chimiche e di solidi Inquinamento Inquinamento Inquinamento
alterazione risorse dell'aria dell'acqua del suolo del Macro Micro
territorio contam contam Organico Nutrienti Tossicità
Insediamenti civili +++ ++++ ++++ ++++ +++ ++++ ++++ + +
Insediamenti industriali ++ +++ +++ ++++ ++++ ++ ++ ++++ ++++
Agricoltura ++++ ++ ++ + + + ++++ +++ ++++
Zootecnia + ++ + + + +++ ++++ + +++
Produzione di energia +++ ++++ + ++++ + - - - -
Gli effetti degli insediamenti civili
L’occupazione fisica del territorioGli insediamenti urbani e le reti di comunicazione ad essi connesse (strade, ferrovie, elettrodotti, ecc.) modificano e frammentano il territorio producendo alterazioni superiori rispetto all’area effettivamente occupata.
Le emissioni in atmosferaContaminazione da microinquinanti e macroinquinanti derivanti dalle combustioni (traffico, veicolare, impianti di riscaldamento, ecc.).
Le emissioni in acquaGli effluenti urbani contengono sostanze organiche ossidabili (in impianti di depurazione si trasformano in sostanze inorganiche, tra cui composti del fosforo e dell’azoto), detersivi, farmaci e, in minor misura, altri possibili microinquinanti.
I rifiuti solidiUna città produce ogni giorno enormi quantità di rifiuti solidi degradabili e non. Il loro smaltimento o distruzione con tecniche diverse (discariche, inceneritori) produce altri problemi. La raccolta differenziata e il recupero, almeno parziale, è una soluzione assolutamente irrinunciabile.
Urbanizzazione e occupazione del territorio
Centri urbaniStrade
Ferrovie
L’impatto dell’urbanizzazione sul territorio non èproporzionale alla superficie occupata ma molto superiore.Le reti di comunicazione (strade, ferrovie), di trasporto di risorse (acquedotti, elettrodotti), ecc. producono una frammentazione del territorio con gravi conseguenze sugli ecosistemi naturali.
Gli effetti degli insediamenti industrialiL’occupazione fisica del territorioUn’area industriale, come un insediamento civile, richiede reti di comunicazione. L’occupazione del territorio è significativa, anche se quantitativamente inferiore rispetto ad altre attività umane (urbanizzazione, agricoltura).
Le emissioni in atmosferaOltre a micro e macroinquinanti derivanti dalle combustioni, le emissioni industriali possono contenere una enorme varietà di sostanze chimiche, diverse in funzione del processo produttivo.
Le emissioni in acquaCome le emissioni in aria, gli effluenti industriali in acqua possono contenere sostanze chimiche estremamente diverse in funzione della tipologia industriale. Queste possono essere sia macrocontaminanti (sostanza organica ossidabile, nutrienti) che, soprattutto, microcontaminanti tossici. Si possono anche determinare alterazioni termiche da acque di raffreddamento.
L’inquinamento del suoloLe attività industriali possono determinare lo smaltimento sul suolo di sostanze nocive.
Gli effetti dell’agricoltura
L’occupazione fisica del territorioL’agricoltura è l’attività che determina la maggiore occupazione del territorio. Ad esempio, nella Pianura Padana, circa l’80% del territorio è occupato da superfici agricole. Gli ecosistemi naturali vengono sostituiti da agroecosistemi, nei quali l’obiettivo è la riduzione della biodiversità.
L’inquinamento del suoloLe sostanze usate in agricoltura, fertilizzanti e prodotti fitosanitari (erbicidi, insetticidi, fungicidi) contaminano il suolo sul quale vengono, direttamente o indirettamente, applicati.
L’inquinamento dell’acquaFertilizzanti e prodotti fitosanitari vengono dilavati dalle acque meteoriche e contaminano le acque superficiali o sotterranee per scorrimento superficiale o per lisciviazione.
I cicli della materia nei sistemi naturali e in agricoltura
Mineralizzazione
Organicazione
Organicazione
Trasportoe utilizzo
Mineralizzazione
Necessità di ripristinare i
nutrienti perduti
Scarichi potenzialmente
inquinanti
In un sistema naturale (bosco) i cicli della
materia sono relativamente chiusi.
Tutti i processi si svolgono all’interno di un equilibrio
ecologico.
In un sistema agricolo la materia viene trasportata e utilizzata lontano dai luoghi di produzione, in situazioni
fortemente concentrate.
Questo crea una serie di profondi squilibri ecologici.
Gli effetti della zootecnia
Gli allevamenti estensivi (pascolo brado) provocano danni relativamente contenuti all’ambiente. I rifiuti sono, in larga parte, riciclati da processi naturali.
I danni derivano dai grandi allevamenti intensivi che producono una enorme concentrazione di rifiuti.
L’inquinamento del suoloIl destino naturale delle deiezioni animali dovrebbe essere l’uso come fertilizzante naturale in agricoltura. Un uso irrazionale ed eccessivo può comportare inquinamento del suolo.
L’inquinamento dell’acquaDeriva sia da scarichi diretti, sia da apporti indiretti, dovuti all’uso in agricoltura.Oltre a sostanza organica ossidabile e nutrienti, negli scarichi zootecnici sono presenti altre sostanze di vario genere, come farmaci o additivi e integratori alimentari.
La produzione di energia in Italia
Come viene prodotta l’energia per gli usi umani?
Nel nostro paese la maggior parte dell’energia viene prodotta dacentrali termoelettriche (circa 70%) o idroelettriche (circa 20%).
L’energia nucleare, rilevante in molti paesi, in Italia è stata bandita da un referendum popolare.
L’energia da tutte le fonti alternative rinnovabili a basso impatto ambientale (solare, eolico, geotermico, trasformazione di biomasse) copre attualmente una modesta percentuale del fabbisogno nazionale (<10%).
Gli effetti della produzione di energia termoelettrica
Oltre ad un certo impatto fisico sul territorio, paragonabile a quello degli insediamenti industriali, le centrali termoelettriche producono gravissimi danni ambientali.
Le emissioni in atmosferaLa produzione di energia da centrali termoelettriche è la fonte principale di CO2nell’atmosfera, presumibilmente la causa più importante dell’effetto serra. A questo si devono aggiungere tutti gli altri micro e macroinquinanti derivanti dalle combustioni, con effetti sulla piccola e media scala.
Le emissioni in acquaMeno gravi di quelle in atmosfera, con effetti a scala locale, essenzialmente legati all’inquinamento termico.Le centrali che prendono acqua dal mare possono scaricare rilevanti quantità di sostanze tossiche usate per il controllo degli organismi incrostanti nelle condotte di raffreddamento (antifouling).
L’impatto delle digheLa costruzione di una diga a scopo idroelettrico provoca profonde alterazioni agli ecosistemi acquatici e terrestri.A monte
Superfici spesso rilevanti di territorio vengono completamente sommerse, con la scomparsa degli ecosistemi preesistenti (boschi, praterie). L’ecosistema fluviale si trasforma in ecosistema lacustre.A valle
Il regime idrologico naturale è completamente alterato, spesso con forti riduzioni della portata. Il libero movimento e le migrazioni delle specie ittiche sono ostacolati.
Prima della costruzione della diga
Dopo la costruzionedella diga
Il concetto di Carico e di Carico Ammissibile
Si intende per “carico” la quantità di sostanza potenzialmente contaminante emessa in un determinato sistema ambientale (ad esempio un lago) o in un determinato territorio, a diversi livelli di scala (dal bacino idrografico all’intera biosfera).
Il “carico ammissibile” è la quantità massima che può essere emessa in un determinato ambiente senza determinare alterazioni inaccettabili nel sistema in funzione di prefissati criteri di qualità ambientale o obiettivi gestionali.
Il carico ammissibile non è un valore assoluto. Esso viene stabilito in funzione dello stato di qualità che si vuole ottenere nel sistema ambientale in oggetto.
Attività antropiche e contaminazione delle acque
ORIGINE DELLA
EMISSIONE
TIPO DI SCARICO
RECETTORE PRINCIPALE
DELLA CONTAMINAZIONE
TIPO DI SOSTANZE CONTAMINANTI
EFFETTI SULL’AMBIENTE
EFFETTI DURETTI E INDIRETTI
SULL’UOMO Urbana Puntiforme Acque supeficiali Sostanze organiche
ossidabili Organismi
potenzialmente patogeniDetersivi Farmaci
Deficit di ossigeno Eutrofizzazione Effetti tossici
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Diffusione di patologie
Riduzione della qualità per usi
multipli
Industriale Puntiforme Acque superficiali Microcontaminanti organici e inorganici Sostanze organiche
ossidabili
Effetti tossici Deficit di ossigeno
Eutrofizzazione
Effetti tossici Riduzione della qualità per usi
multipli Agricola Diffuso Acque superficiali
+ Acque profonde
Fertilizzanti Prodotti fitosanitari
Eutrofizzazione Effetti tossici
Riduzione della qualità per usi
multipli Effetti tossici
Zootecnica Diffuso +
Puntiforme
Acque superficiali +
Acque profonde
Sostanze organiche ossidabili Organismi
potenzialmente patogeniFarmaci e add. alimentari
Deficit di ossigeno Eutrofizzazione Effetti tossici
Riduzione della qualità per usi
multipli Effetti tossici
Esempi di problemi di contaminazione delle acque a diversi livelli di scala
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S ostanza organ ica ossidabile (B O D )
M olecole organichepoco pers istenti
N utrienti
M olecole organichepers is tenti
La contaminazione organicaBOD Biochemical Oxygen Demand
COD Chemical Oxygen Demand
Misure indirette della sostanza organica degradabile per via biologica (BOD) o per drastica ossidazione chimica (COD) presente in un
campione d’acqua.
Unità di misura: mg O2 /L
Il BOD deve essere riferito al tempo nel quale la comunità batterica ha agito sulla sostanza organica.
Tradizionalmente, si misura a 5 giorni (BOD5 )
Rapporto indicativo tra BOD5 e COD: BOD5 /COD ≈≈≈≈ 1/3
molto variabile in funzione del tipo di sostanze organiche presenti nel campione.
Il BOD nelle acque naturali
Valori indicativi di BOD5:acqua sorgiva: 0-2 mg O2 /L
acqua di fiume non contaminata: 2-5 mg O2 /L
acque di scarico: >20.000 mg O2 /L
Criterio di qualità UE per BOD5
acque salmonicole ≤ 3 mg O2 /L
acque ciprinicole ≤ 6 mg O2 /L
La curva del BOD
L=quantità di ossigeno necessaria per ossidare la SO del campione iniziale (=BOD∞∞∞∞)
Lt=quantità di ossigeno necessaria per ossidare la SO residua al tempo t
BODt=quantità di ossigeno consumata al tempo t (=L- Lt)
K=costante di reazione
-dL/dt = KLLt = L e-KT
L- Lt =L (1- e-KT)BODt =L (1- e-KT)
Variazioni in funzione di K
La velocità di reazione (K) è funzione di parametri ambientali (es. temperatura) e delle caratteristiche di degradabilità della sostanza organica.In condizioni sperimentali costanti e standard, esiste solo l’effetto delle caratteristiche della SO.La curva D indica la mancanza di una flora batterica adattata alla SO presente.
La curva a sacco
Effetti di uno scarico organico in un corso
d’acqua
Sostanza organica e depurazione
Le sostanze organiche ossidabili sono un prodotto assolutamente naturale che non creerebbe nessun problema ambientale se non fosse
per l’eccessiva concentrazione che non consente un equilibrato svolgimento dei cicli naturali
In un impianto di depurazione biologico, i processi di ossidazione della sostanza organica, ad opera di organismi decompositori, si
svolgono in un sistema controllato
Un impianto di depurazione non è altro che un ecosistema artificiale che evita eccessivi fenomeni decompositivi nelle acque naturali
Lo stato della depurazione degli scarichi
urbani in Europa
(Eurostat 2002)
L’eutrofizzazione
Che cos’è?Un eccesso di sostanze nutrienti negli ecosistemi acquatici che provoca una crescita abnorme di organismi fotosintetici(alghe o piante acquatiche)
Dove si manifesta?E’ un fenomeno tipico dei laghi o delle acque marine costiere in particolari condizioni (baie chiuse, aree soggette ad elevati carichi con poca diluizione e poco ricambio)
In mare è di norma un fenomeno localizzato, ma in particolari condizioni può anche interessare aree molto estese (Mar Baltico, Mare Adriatico).
Conseguenze dell’aumento di nutrienti in
un lago
Aumento della Produzione Primaria
In zona pelagicaCrescita di
fitoplancton
In zona litoraleCrescita di piante
acquatiche
Aumento di sostanza organica
Aumento del consumo di ossigeno sul fondo
Riduzione della trasparenzaRiduzione della zona foticaAumento di sostanza organicaInnalzamento della profondità di compensazioneAumento del consumo di ossigeno ipolimnico
Produzione Primaria e nutrienti limitantiProduzione Primaria e nutrienti limitanti
Quali sono i nutrienti fondamentali?Carbonio (C)
Azoto (N)Fosforo (P)
Altri (K, Si, Mg, micronutrienti)
Quali nutrienti possono esplicare un ruolo di regolazione della Produzione Primaria?
Quelli presenti nella minore quantità rispetto alle esigenze degli organismifotosintetici
(Fattori Limitanti secondo la Legge di Liebig)
Qual è il rapporto approssimativo tra i nutrienti fondamentali in funzione delle esigenze degli organismi fotosintetici?
C/N/P = 100/10/1
Quali sono i fattori limitanti nelle acque superficiali?P (di norma nelle acque dolci)
N (di norma nelle acque marine)
Classificazione trofica dei laghi
Caratteristiche trofiche di una serie di laghi
Italiani
I numeri sono riferiti alla serie della tabella precedente
Saggi algali per lo studio della limitazione da nutrienti nei
laghi
Distribuzione dei valori di fosforo totale (µg/l) e relativa classe trofica per un campione di 108 laghi LIMNO.
IPER-EUTROFIA
EUTROFIA
MESOTROFIA
ULTRA-OLIGOTROFIA
OLIGOTROFIA
IPER-EUTROFIA
EUTROFIA
MESOTROFIA
ULTRA-OLIGOTROFIA
OLIGOTROFIA
Modello di bilancio di massa per lo studio dell’eutrofizzazione dei laghi
L(P) = [P] z/ττττw (1+ √√√√ττττw)
L(P) : carico di Ptot mg m-2 anno-1
[P] : concentrazione di Ptot mg m-3
z : profondità media mττττw : tempo teorico di ricambio anni
Si tratta di un modello empirico che lega il carico esterno di fosforo alla concentrazione nel lago, mediante due semplici caratteristiche morfometriche e
idrauliche (profondità media e tempo teorico di ricambio)
Rappresentazione grafica del modello di bilancio di massa.
La famiglia di curve
rappresenta i luoghi dei punti a
costante concentrazione
di Ptotale
0.1 1 10 100 1,00010
100
1,000
10,000
100,000
L(P)
mg
/m2
anno
z/ττττw
[P] µµµµg/L
5
2010
STUDIO E GESTIONE DELLA
EUTROFIZZAZIONE DEI LAGHI
Stima del carico esterno
Previsione della qualità dell’acqua e della sua evoluzione
Modello di Bilancio di massa
Previsione delle modificazioni idrauliche e morfologiche
Stima del carico interno
Studio dei possibili interventi per
migliorare la qualità
Possibilità di uso multiplo
Il metodo sperimentale per la misura del carico di nutrienti in un lago
Punti di prelievo
Immissari
Emissario
E’ necessario misurare nei punti di confluenza degli immissari:
• le concentrazioni dei nutrienti• la portata
La frequenza di campionamento èfunzione delle caratteristiche degli immissari (variabilità delle portate)
Idealmente, la portata dovrebbe essere misurata in continuo
Da dove arrivano i nutrientiDa dove arrivano i nutrienti
Effluenti urbaniIn questo caso la depurazione biologica e sterilizzazione (perfettamente efficienti contro inquinamento organico e microbiologico) non sono sufficienti. E’ necessario un trattamento chimico per eliminare fosforo e/o azoto. La normativa vigente in Italia prevede limiti molto rigidi (es. 0,5 mg/L di P) solo per le aree vulnerabili (essenzialmente laghi). I limiti applicati alle altre aree sono insufficienti a prevenire l’eutrofizzazione in zone particolari.
Carichi agricoli e zootecniciComprendono gli apporti da fertilizzanti chimici o naturali applicati ai terreni agricoli e gli scarichi diretti da allevamenti intensivi.
Effluenti industrialiSolo alcune particolari tipologie industriali hanno un ruolo significativo.
Carichi da suoli naturali e fall-out atmosfericoRappresentano il background naturale (anche se il fall-out atmosferico è alterato da attività antropiche) e hanno un peso moderato rispetto alle altre fonti
Il metodo teorico per la stima del carico di nutrienti
in un lagoA r e e n a t u r a l i
A l l e v a m e n t o
C e n t r i u r b a n i
A g r i c o l t u r a
I n d u s t r i a
Procedura:• Censimento di tutte le attività che
possono emettere nutrienti• Applicazione di adeguati fattori
unitari (Es.:carico umano=0.58kgP/anno pro capite; terreni agricoli=0.6 kgP/ha per anno, ecc.)
• Raccolta di tutte le informazioni utili (Es.: inpianti di depurazione, tipo di trattamento, colture agricole, ecc.)
• Somma di tutti i contributi
I metodi per la valutazione del carico di nutrienti
Vantaggi Svantaggi M etodo Sperimentale
se eseguito correttamente fornisce i risultati più precisi
•
tecnicamente più difficile •
costoso in tempo e denaro •
richiede almeno un anno di misure
•
non dà informazioni sull’importanza relativa delle diverse fonti del carico
M etodo Teorico
•
più rapido •
più economico •
dà informazioni sulle diverse fonti di carico
fornisce risultati più approssimativi
Confronto tra misura sperimentale e stima teorica del carico di fosforo in una serie di bacini fluviali Italiani
I bacini 1, 2 e 3 corrispondono rispettivamente a Po, Tevere e Adige
Confronto tra misura sperimentale e stima teorica del carico di fosforo in una serie di bacini fluviali Italiani
Rapporto tra carico teorico e carico sperimentale (T/S).I bacini 1, 2 e 3 corrispondono rispettivamente a Po, Tevere e AdigeUna delle cause della maggiore variabilità nei piccoli bacini è la minor affidabilità dei coefficienti specifici su scala locale
Possibili interventi per combatterel'eutrofizzazione
Scarichi urbani
Agricoltura
Zootecnia
Suolinaturali
Suoli urbani
Scarichi industriali
Deposizioni atmosferiche
Interventi suicarichi
Interventi nel lago
a monte durante ilprocesso
a valle
fisici
biologici
idraulici
Efficaciaalta bassa
Gli interventi a monte nel caso degli scarichi urbani si riferiscono ai polifosfati contenuti nei detersivi, attualmente banditi in Italia e il cui bando è stato proposto a livello Europeo.
Carichi di fosforo e possibilità di controllo
1 20
3 5
Car
ico
di fo
sfor
o
C a r ic o to ta le
C a r ic o p u n t ifo rm e
C a r ic o d iffu s o
a n tro p ic o
C a r ic o d iffu s o n a tu ra le
S ta to t r o f ic o
n a tu r a leS v ilu p p o d e m o g r a f ic o
S v ilu p p o d e l l 'a g r ic o ltu r aS v ilu p p o d e l l ' in d u s t r ia
.
. .
. . ... .. . .F a c ile d a c o n tr o lla re
D if f ic ile d a c o n tro lla r e
Im p o s s ib ile d a c o n tro lla re
Origini del carico di fosforo e possibile
obiettivo di qualità in alcuni laghi Alpini
Lago
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Lago
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Lago
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8 0
1 0 0
0
2 0
4 0
6 0
8 0
1 0 0
Con
cent
razi
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D a c a r i c o n a t u r a l e D a c a r i c o a g r i c o l o
D a c a r i c o u r b a n o O b i e t t i v o d i q u a l i t à
Esempio di relazione tra costi e benefici in un programma di controllo dell’eutrofizzazione nei laghi
0 20 40 60 80 1000
20
40
60
80
100
Percentuale d i ob iettivo ragg iunto
Perc
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ale
dei c
osti
O ttim izzazione dicosti-benefici
Consumo di detergenti e caratteristiche dell’acqua
Uno dei principali interventi per combattere l’eutrofizzazione in Italia è stata la legge che ha abolito i tripolifosfati nei detersivi (1980-85)
1940 1950 1960 1970 1980 1990 20000
10,000
20,000
30,000
40,000
50,000
60,000
70,000
Years
Phos
phor
us lo
ad to
ns/y
ear
Detergents
Metabolic
AgricultureLivestock
Industry
Naturalsoil
Total
Trend of phosphorus load in surface water in Italy in the last five decades (data from Chiaudaniet al., 1978, Capri and Pagnotta, 2003).
Some results of P control in EuropeSwiss lakes
Livelli naturali e Indici MorfoEdafici
Livelli naturali e Indici MorfoEdafici
Il caso dei laghi Washington e MinnetonkaNei due laghi venne effettuato lo stesso intervento per il controllo dell’eutrofizzazione (diversione fuori bacino di tutti i carichi puntiformi). Nel Lago Washington l’intervento consentì di raggiungere condizioni di oligotrofia.Nel Lago Minnetonka il risultato fu insoddisfacente. Questo sarebbe stato prevedibile utilizzando l’Indice Morfoedafico.
Alcuni esempi di evoluzione trofica in laghi italianiLa go di P us ia no
0
5 0
1 0 0
1 5 0
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2 5 0m
ar-7
1
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-73
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-01
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(µg/ l)
l im ite e u tro fia l im ite m e s o tro fia l im ite o l ig o tro fial im ite u ltrta -o l ig o tro fia TP TP n a t(ME Ico n d )TP n a t(ME Ia lc )
(µg/l)
Iper-Eutrofia
Eutrofia
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Alcuni esempi di evoluzione trofica in laghi italiani
La go d i Com o
1
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(µg /l)
l im ite m e s o tro fia lim ite o l ig o tro fia l im ite u ltra -o lig o tro fia
TP m is u ra to Tp n a t(ME Ico n d ) Tp n a t(ME Ia lc)(µg/l)
Eutrofia
Mesotrofia
Oligotrofia
Ultra-Oligotrofia
Alcuni esempi di evoluzione trofica in laghi italianiLago di Garda
0
5
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-00
mar
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(µg /l)
limite oligotrofia limite ultra-oligotrofia TPmisurato
TPnat(MEIalc) TPnat(MEIcond)
(µg/l)
Mesotrofia
Oligotrofia
Ultra-Oligotrofia
La risposta di un ecosistema naturale alla variazione della concentrazione di nutrienti
0
10
20
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80
Anni
Liv
ello
trof
ico
( µµ µµg
P/L)
Fioriture algali (mg C/m2 giorno)
Biomanipolazione delle catene trofiche
Biomanipolazione delle catene trofiche
Un esperimento di biomanipolazione
Lago BInstallate tre “enclosures” (200 m2 ciascuna):1- rimozione totale dei pesci2- introduzione di tre giovani esemplari (circa 70 g) di lucci (Esox lucius)3- introduzione di tre esemplari (circa 150 g) di persico trota (Micropterus salmoides)
Il lago aperto è assunto come controllo
Lago CInstallata una grande “enclosure” (2000 m2 ). La comunità ittica originale completamente rimossa e ricostruita artificialmente con caratteristiche da ambiente meso-eutrofico equilibrato.Predatori (lucci, persici, persici-trota): circa 30 kg/haPiccoli Ciprinidi (Alburnus, Phoxinus, ecc): circa 150 kg/ha Grandi Ciprinidi (carpe, tinche): circa 60 kg/ha
Il lago aperto è assunto come controllo
Alcuni risultati: Lago B
Alcuni risultati: Lago C
Risultati di interventi di biomanipolazione
Eutrofizzazione delle acque
costiereLL’’eutrofizzazione eutrofizzazione
delldell’’AdriaticoAdriatico
L’area tratteggiata indica la zona costiera maggiormente interessata al fenomeno.Le frecce rosse indicano la direzione delle correnti dominanti
I carichi di I carichi di fosforofosforo
Parametri di eutrofizzazione in un transettoParametri di eutrofizzazione in un transetto
APPROCCI SPERIMENTALI E GESTIONALI PER LO STUDIO DELL’EUTROFIZZAZIONE IN ADRIATICO
1. Quantificazione del fenomeno e individuazione delle cause• Monitoraggio ambientale• Saggi di laboratorio• Studi sui popolamenti naturali• Individuazione dei fattori responsabili
2. Ricerca di relazioni causa-effetto• Saggi algali per lo studio delle limitazioni nutrizionali• Studio della dinamica della limitazione sui popolamenti naturali• Individuazione di relazioni tra crescita algale e concentrazione di nutrienti
3. Quantificazione dei carichi di nutrienti da diverse fonti• Studio del territorio• Individuazione delle diverse fonti di carico• Quantificazione teorica e sperimentale
4. Sviluppo di un modello previsionale per valutare i cambiamenti nella qualità delle acque in funzione della riduzione dei carichi di fosforo
• Relazioni tra carico e concentrazioni ambientali• Relazioni tra carico ed effetti
5. Studio delle possibilità di intervento• Individuazione dei possibili interventi• Valutazione costi-benefici
6. Suggerimenti per interventi di controllo e risanamento
Confronto tra la situazione in atto (riferita alla metà degli anni ’80) e quella conseguente a tre diverse opzioni di intervento
Proposte di strategia per il Proposte di strategia per il risanamento dellrisanamento dell’’Adriatico Adriatico
dalldall’’eutrofizzazioneeutrofizzazione
Cosa si Cosa si èè fattofatto
La situazione dell’Adriatico è in progressivo miglioramento, anche se con tempi enormemente più lunghi di quanto sarebbe necessario e auspicabile.
Le condizioni di trattamento delle acque reflue urbane sono molto migliorate negli ultimi 20 anni, anche se la situazione italiana non è ancora al livello dei paesi europei più avanzati (si pensi che Milano ha un impianto di trattamento funzionante solo da pochi mesi). Gli impianti con trattamento chimico dei nutrienti sono ancora insufficienti. Questo vale anche per i reflui industriali.
Un contributo determinante è stato prodotto dalla legge sul bando dei tripolifosfati nei detersivi, in atto dagli anni ’80. In questo l’Italia è stata all’avanguardia. E’ stata recentemente approvata la proposta di estensione a tutti i paesi dell’Unione Europea.
Gli interventi sui carichi agricoli e zootecnici, più complessi da mettere in atto, sono ancora insufficienti.