Aggressività bullismo (fine cap.6)

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La scuola è la principale istituzione di socializzazione della nostra società

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La scuola è la principale istituzione di socializzazione

della nostra società

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Classificazione dei deficit Classificazione dei deficit delle abilità socialidelle abilità sociali

Suggerisce differenti

approcci di intervento

assenza di conoscenzach e in ib isce l'em iss io ne

d e l co m po r tam en toa n ch e in s itu az io n i o tt im a li

acquisizione(non saper fare)

fa llimento nella realizzazioned e l co m po r tam en toa liv e lli a cce ttab i li

perform ace(non voler fare)

insuffic iente esposizionea m od e lli p os itiv i

m an ca n za d i p ra tica

fluidità(prova inadeguata)

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g en ito rea g gre ssivo

in effica ciad e lle pra tiche

p un itive

e sca lationd e lle inte ra zio ni

a g g ressive

situa zio nefru stran te

co nd ottaa g gre ssiva

d e l b am bino

n o n com plian ce

Pratiche di parenting e competenze sociali

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Le condotte antisociali si manifestano mediante attacchi di collera non

controllata, atteggiamenti di ostilità generalizzata verso gli altri,

aggressività proattiva e reattiva, incapacità di interagire adottando

comportamenti governati da regole, intolleranza verso l'autorità degli

adulti, conflitto tra pari, tendenza ad addossare la colpa agli altri ed

evitamento dell'assunzione di responsabilità nei confronti delle proprie

azioni.

"ricorrente violazione di pattern di comportamentisocialmente prescritti" (Simcha-Fagan, e al. 1975, p.7).

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Sono necessari almeno tre parametri di misura: l'intenzionalità, l'intensità e la cronicità (Novak, 1999)

Mentre l'intenzione di aggredire è una condizione che può solo essere inferita

da alcune caratteristiche dell'espressione mimica facciale (es. sguardo minaccioso),

dalla verbalizzazione e da alcune prerogative della comunicazione (tono e volume

della voce, gestualità, vicinanza fisica all'interlocutore), l'intensità e la cronicità

possono essere direttamente osservate e, quindi, consentono una valutazione più

affidabile all'interno di scale di misura prestabilite.

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L'aggressività viene considerata come una conseguenza della frustrazione e,

quindi, per alcuni principi di base (la dipendenza, l'aggressività, la

formazione della coscienza e i meccanismi di difesa) la sua interpretazione si

fonderebbe sulla concezione freudiana (Miller, 1992)

frustrazionee privazioni

a ttivazione dellepuls ioni prim arie

aggressione versola fonte de l disagio

T e o r ia fr e ud ia na :ipotesi pu lsionale

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Anche se l'aggressione può essere considerata come una possibile risposta

attivata da chi ha subito frustrazioni, tuttavia, la prassi sperimentale ha

mostrato che questo tipo di relazione non è bidirezionale :

non sempre la frustrazione genera rabbia e comportamenti minacciosi, anzi

può suscitare anche scoraggiamento e delusione.

Teoria dell’apprendimento sociale: ipotesi ambientale

Frustrazione e privazione

Risposta appresa in relazione al contesto

Mediazione dei fattori ambientali

Aggressione, ansia, depressione,

inibizione all’azione

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A Bandura si deve il merito di aver attribuito un valore funzionale

all'apprendimento osservativo, cioè a quella specifica modalità di

apprendimento che si attua mediante l'osservazione di un modello che

esibisce una performance.

Strettamente legato al modellamento del comportamento è il rinforzo

vicariante, un particolare feedback che, indirettamente, produce effetti sul

soggetto che osserva: se il comportamento emesso dal modello viene

gratificato, aumentano le probabilità che l'osservatore sia motivato a

riprodurlo.

osservazione e apprendimentodel comportam ento del modello

da parte di un osserva tore

azione compiutada un modello significa tivo

valutazionedelle conseguenze

del comportam ento del modello

motivazionea riprodurre il

comportamento osservato

feedback positivoerogato a l modello

te o r ia d e l l 'a p p r e n d im e n too sse r va t ivo

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I teorici della social cognition enfatizzano il ruolo svolto dai processi di elaborazione

delle informazioni sociali.

La formazione di un repertorio sociale si fonda, non solo sulla possibilità di attuare

esperienze nell’ambiente fisico e sociale, ma anche sull’attivazione di processi

cognitivi altamente complessi:

la capacità di analizzare i fattori che entrano in gioco nei rapporti interpersonali

e di attuare inferenze sulle motivazioni che guidano le azioni altrui.

Secondo questo approccio, le competenze sociali individuali possono

essere spiegate facendo ricorso ad una struttura di problem solving (Rubin

e Krasnor, 1986).

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v a lu taz io ne de g li e ffe ttid e lle r isp os te sce lte

sce lta e a tt iva z io ned e lle r isp os te fun zio na li

co d if ica de g li st im o lip rese n ti ne l se tt ing

processi cognitivi

e lab oraz io ne d i unp e ns ie ro con se gu en zia le

e lab orazio ne d i unp en sie ro d ive rg en te

r ice rca e se lez ion e de lle in fo rm azio n i ri lev an ti

adattam ento funzionale

r ido tta r i leva nza de lleco nseg ue n ze so cia li

s ce lta e a ttua z io ned i stra teg ie a gg re ssive

p reva lenza d ia ttr ibu zion i o sti li

adattam ento disfunzionale

problem solving sociale

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Prende in considerazione i meccanismi cognitivi utilizzati dai bambini per trattare gli stimoli sociali.

Comportamento conflittuale emesso dal bambino A

Elaborazione della risposta effettuata dal bambino A

Conseguente risposta del bambino B

Elaborazione di quel comportamento effettuata

dal bambino B: 1) Codifica e

interpretazione 2) Ricerca della risposta 3) Valutazione della

risposta 4) Attuazione della risposta 5) Valutazione delle

conseguenze

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Prototipo di aggressività reattiva

Luigi frequenta la terza media e, ultimamente, è stato sospeso dalle lezioni per aver colpito con un ombrello una insegnante che lo aveva rimproverato aspramente. È considerato un ragazzo rifiutato dai compagni, non tanto perché cerca la lite quanto perché ha reazioni eccessive rispetto alle provocazioni,

risolve i conflitti in modo violento,

ha continue esplosioni di rabbia, intensifica i

conflitti e fa a botte.

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Prototipo di aggressività strumentale

Francesco è un adolescente più volte segnalato ai Servizi Sociali per atti di vandalismo, intimidazioni e prepotenze con i compagni di scuola e di quartiere:

li stuzzica,

li minaccia,

li deride,

litiga con loro e

impone le proprie regole al gruppo dei coetanei.

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attacchi aperti nei confronti della vittima:

• di tipo verbale (bullismo diretto verbale): minacce, rimproveri, ingiurie, ecc.

• di tipo fisico (bullismo diretto verbale): picchiare, spingere,

tormentare, ecc.

Heinemann (1972); Olweus 1978)

esclusione dal gruppo eisolamento sociale (bullismo

indiretto): pettegolezzo, diffusione di

storie false/inventate

Bjorkqvist et al. (1992); Crick e Grotpeter (1995); Garandeau e Cillessen (2006);Veenstra et al. (2010)

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assenza di alti livelli di reciprocitàe uso della comunità come veicolodi attacco (pettegolezzo, esclusione

e alienazione sociale)il perpetratore è presente, ma non

Identificabile (ignoramento,evitamento, ecc.). La comunità non

è usata come veicolo d’attacco

danneggia l’amicizia o i sentimenti di inclusione al gruppo

dei pari (isolamento/esclusionesociale, minaccia di sottrarre

amicizia). Perpetratore presenteed identificabile

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CARATTERISTICHE DEL BULLISMO

SCOTT (1972)

NOVAK (1999)

SMITH ET AL. (2002)

AALSMAN (2008)

DUFFY (2009)

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BULLISMO: I SUOI PROTAGONISTI

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IDENTIKIT DEL BULLO

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TIPOLOGIE DI BULLO(Pontzer, 2010)

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IDENTIKIT DELLA VITTIMA(Holt et al., 2007)

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TIPOLOGIE DI VITTIMA

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TIPOLOGIE DI SPETTATORE

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UN ULTIMO RUOLO

BULLO-VITTIMA

Fa e subisce prepotenze, sperimentando il peggio di ambedue i ruoli costitutivi

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VARIABILI CONTESTUALI

Il ruolo di bullo e di vittima sembra essere correlato a specifiche caratteristiche ambientali

FAMIGLIA

• Funzionalità familiare

• Stile genitoriale

• Atteggiamento materno

• Attaccamento materno

SCUOLA

• Contagio sociale

• Accettazione/rifiuto dei pari

• Status all’interno del gruppo classe

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Variabili contestuali: LA FAMIGLIA

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Variabili contestuali: LA SCUOLA

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VARIABILI INDIVIDUALIVARIABILI INDIVIDUALI

Alcune caratteristiche dell’individuo possono influire sulla manifestazione del comportamento

da bullo o da vittima

• TRATTI ESTETICI

• ASPETTI PSICOLOGICI

• SPECIFICHE ABILITÀ EMOTIVE

• SPECIFICHE ABILITÀ COGNITIVE

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TRATTI ESTETICI

FORZA FISICA (Olweus, 1996)

Associazione tra forza fisica e popolarità:

la popolarità di un soggetto aumenta quando questi è più forte di qualcun altro

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MECCANISMI PSICOLOGICI

DISIMPEGNO MORALE

Meccanismo attraverso il quale un individuo legittima dei comportamenti che contraddicono i propri stessi convincimenti morali

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MECCANISMI PSICOLOGICI

EMPATIA

Capacità di comprendere e condividere gli stati emotivi provati da un’altra persona

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ABILITÀ EMOTIVE

(Kochenderfer-Ladd, 2004)

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ABILITÀ COGNITIVE

Il ruolo di bullo si associa alla padronanza di una teoria della mente

(Sutton et al., 1999)

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ULTERIORE IPOTESI ESPLICATIVA PER LA COMPRENSIONE DEI COMPORTAMENTI DA

BULLO

(Grigsby e Stevens, 2000; Coolidge et al., 2004)

Nei bulli vi è un alterato funzionamento dei lobi frontali che inibisce:

- la capacità di esibire condotte socialmente accettate;

- la capacità di controllare le loro azioni aggressive sia di natura verbale che di natura fisica

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BULLISMO E STRATEGIE DI COPING

Differenti modalità di reazione all’aggressività determinano la scelta di una particolare strategia di coping

Modello quadrimensionale (Ayers et al. , 1996)

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L’intervento deve essere esteso a tutti i contesti di vita

del ragazzo

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Società

Famiglia

Scuola

Individuo

Modello ecologico di Bronfenbrenner

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Fasi dell’assessmentMisure indirette

Pari

Resoconti personali

Nomina dei pari

Elenco degli aggettivi

Auto-valutazioni Intervista funzionale

Insegnanti e genitoriQuestionari

Convinzioni sul bullismo

Coinvolgimento nel bullismo

Stile educativo

Interviste Valutazione funzionale del comportamento

Misure dirette

GenitoriOsservazione sistematica

Parenting (per esempio: Family Interaction Coding System)

Insegnanti e compagni di classe

Osservazione sistematica

Interazioni in classe

PPS-I-CARE (Peer Problem Solving Interaction Communication Affect Rating Coding System)

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Osservazione di piccoli gruppi, per almeno una settimana, in orari diversi dellagiornata e con insegnanti differenti al fine di eliminare gli effetti dovuti a fattori

temporali (orari della giornata) e personali (rapporti con gli insegnanti)

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FASI DELL’INTERVENTO

Soggetto

Competenza emotiva

Riconoscimento e verbalizzazione degli stati emotivi su se stessi e su gli altri

Competenza cognitiva

Capacità di problem-solving

Competenza strategica

Competenza comunicativa

Rafforzamento dell’efficacia personale nelle vittime

Famiglia

Fase preliminareColloquiIndicazioni operative

Fase di modificazione del comportamento

Parent Training

Scuola Attività

Circoli di Qualità

Role-play e rappresentazioni teatrali

Lettura e scrittura di storie che narrano episodi di bullismo

Visione di filmati sul tema

Conoscenza dei diritti umani

Fare e ricevere complimenti

Riappacificarsi

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Intervento sul ragazzo

Riconoscimento e verbalizzazione

degli stati emotivi su se stessi e

su gli altri

Capacità di problem-solving

Competenza comunicativa

Promuovere l’abilità di discriminare e

individuare lo stato emotivo proprio ed

altrui in uno specifico contesto

Identificazione del problema e

brainstorming delle possibili soluzioni

Discriminazione atteggiamenti utili e

dannosi alla comunicazione

Favorire la capacità di contestualizzare le emozioni di colpa e

vergogna

Valutazione delle conseguenze di

ciascuna soluzione, scelta e attuazione

della soluzione

Discriminazione delle caratteristiche

passive, aggressive e assertive della comunicazione

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Riconoscimento delle emozioni in se stessi, negli altri e in uno specifico contesto

Mauro ripete la lezione in classe.

Ma i suoi compagni lo prendono in giro.

Cosa prova Mauro? E tu cosa avresti provato?

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Contestualizzazione delle emozioni di colpa e vergogna

Quando hai provato …

Prova a descrivere almeno due episodi in cui hai provato le seguenti emozioni.

Mi sono sentito in colpa quella volta che ……………………. …………………………………………………………………

Mi sono vergognato quella volta che ………………………… ..………………………………………………………………..

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Scheda di analisi delle situazioni problematiche

1) Qual è il problema?

2) Quali sono i diritti dell’uno e dell’altro?

3) Qual è il tuo obiettivo in questa situazione?

4) Quali sono le alternative possibili?

5) Quali mezzi hai a disposizione?

6) Quale soluzione ti sembra più efficace per il raggiungimento del tuo obiettivo?

7) Valuta e descrivi le possibili conseguenze della scelta fatta

8) Cosa dovrebbe accadere affinché questa situazione non sia un problema per te?

9) Cosa puoi fare concretamente per risolvere il problema?

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Devi chiedere al tuo compagno di classe di prestarti una penna. Come la chiederesti?

A B

Scegli la frase che preferisci: A B

Dammi subito la penna

per favore mi presti la penna?

Rilevazione atteggiamenti utili e dannosi alla comunicazione

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Rafforzamento dell’autoefficacia

delle vittime

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Un compagno ti ha chiesto del denaro per ridarti qualcosa che ti aveva sottratto. Come ti comporti?

Faccio quello che

dice lui

Gli dico che dovrebbe restituirmi quello che

mi ha preso

Lo dicoalla maestra

Lo insulto elo picchio

Chiedo aiuto ai

compagni

Rilevazione delle strategie di coping

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Suggerimenti per le famiglie

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quante volte si è verificato l’episodio in questione e/o se si sono verificate altre situazioni simili

dove e quando si sono verificati gli episodi come si è comportato in quelle occasioni se era solo o se qualcuno ha assistito a questi episodi quali soluzioni sono state provate finora se ci sono insegnanti che sono a conoscenza del problema

e come sono intervenuti

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Comportamenti da evitare se il proprio figlio mette in atto o subisce prepotenze:

non cercare di contattare il

compagno che si pensa

attui/subisca prepotenze

non cercare di risolvere la situazione con i genitori del

bullo/vittima poiché ciò potrebbe favorire

un peggioramento della situazione

cercare di capire se il proprio figlio provoca o è costantemente

provocato

PARENT TRAINING

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Scuola Attività

Circoli di Qualità

Role-play e rappresentazioni teatrali

Lettura e scrittura di storie che narrano episodi di bullismo

Visione di filmati sul tema

Conoscenza dei diritti umani

Fare e ricevere complimenti

Riappacificarsi