Consigli per chi viaggia

Quando si programma un viaggio si dovrebbepensare a un vademecum contenente infor-mazioni sul proprio stato di salute attuale e

passato che, al bisogno, possa essere d’aiuto adeventuale personale sanitario per intervenire contempismo ed efficacia. Oltre ai dati personali nondevono, quindi, mancare: le indicazioni del nome e

dei recapiti delle persone da avvisare in caso di necessità e con l’aiu-to del proprio medico è consigliabile preparare un elenco recante ilproprio gruppo sanguigno, le eventuali malattie di cui si soffre, levaccinazioni eseguite, le eventuali allergie, i farmaci che si assumonoabitualmente, ecc. È opportuno, inoltre, documentarsi sulla situazio-ne sanitaria del Paese in cui ci si recherà: alcune malattie sono ubi-quitarie, altre invece hanno una distribuzione geografica ben precisa:per esempio la malaria, la febbre gialla, il tifo, la meningite menin-gococcica ecc. Diverse malattie contraibili all'estero possono essere

di Roberto Tobia - farmacista - info@farmaciabonsignore.it

settimanale di prevenzione medica e di solidarietà diretto da Michele Guccioneanno 7 n.18 del 7 maggio 2012 - edizioni nell’attesa s.a.s. Palermo - da un’idea del Dott. Diego Fabra - www.nellattesa.it - e-mail: redazione@nell’attesa.it

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segue a pagina 7

Dott. Caterina D’annaPsicologa - Psicoterapeuta

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Specialista in Psicologia del Ciclo di Vita Università di Pavia

Psicoterapia del Bambino, dell’ Adolescente e della Famiglia

Aggrapparsi alla speranza

Il nostro Paese è riuscito a riprendersi dopo ben dueGuerre mondiali. Certo, sono serviti immensi sacrifi-ci da parte della popolazione, ma il doppio risultato

raggiunto in quelle condizioni di distruzione dimostrache è possibile. E se lo è stato allora, perché non èpossibile oggi? Abbiamo più volte scritto che le condi-zioni di oggi ci fanno vivere come se fossimo in guerra,

quando cioè bisogna risparmiare su tutto, conservare ogni cosa anchefutile perché domani potrebbe essere necessaria, fare scorte anchesolo per prevenire gli aumenti.Siamo in guerra perché veniamo assaltati da tutti i lati: dalla burocra-zia caina, dal fisco e dalla Serit, dal governo Monti che aumenta letasse ma non ai ricchi, dalle lobby che si stanno preparando a depre-dare questa città a costo di licenziare migliaia di lavoratori, dalle ban-che che in questa crisi hanno deciso di arricchirsi sempre di più e dirischiare sempre di meno.Ma proprio perché siamo in guerra, dobbiamo difenderci e combattere.La scelta di suicidarsi è una resa senza condizioni. E’ in aumento ilnumero di persone che si tolgono la vita a causa della crisi e mi preoc-cupa il fatto che tutti stiamo a guardare questo fenomeno senza inter-venire. Mi permetto di sottolineare due cose. Intanto ci sono due ban-che che pare stiano mettendo a disposizione dei soldi: Intesa Sanpaolocon una promettente pubblicità sui mutui casa, ma soprattutto laBanca del Mezzogiorno, che ha aperto presso alcuni uffici postali diPalermo (basta andare sul sito per sapere quali) e che ha denaro dainvestire per le imprese e le famiglie. Non sono grandi cifre, ma lavolontà c’è e questo è il primo vero segnale di speranza al quale dob-biamo aggrapparci. Il secondo pensiero. Come dice il vecchio detto, “la povertà non è ver-gogna”. L’umiliazione per non potere pagare le tasse, i creditori e glistipendi è la principale molla che fa scattare la decisione di suicidarsi.In questi casi solo due valori possono salvare una vita: la dignità e l’a-micizia. La persona ha sempre una dignità, che non può essere cancel-lata dai debiti. E gli amici, il medico di famiglia, lo psicologo, sono ivalidi supporti, assieme alla speranza, per uscire fuori dal tunnel. E’ ilmomento in cui tutti, anche chi ha debiti, dobbiamo combattere laguerra contro l’indifferenza, l’egoismo, la ricchezza esagerata; perchéproprio in questo momento difficile abbiamo il dovere di esserci perproteggere i bambini, i deboli, i malati, gli anziani.

editoriale di Michele Guccione - micheleguccione@nellattesa.it

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medicina7 maggio 20122

Rinite: basta un sempliceesame per accertarla

di M. Stefania Leto Barone - internista - stefanialetobarone@gmail.com

La rinite èuna patolo-gia frequen-

te caratterizzatada starnuti,scolo nasale,prurito e ostru-

zione. Si distingue in acuta e cro-nica. La rinite acuta, general-mente, riconosce una causainfettiva, come il virus influenza-le o quelli parainfluenzali, tipicidel periodo invernale.

SINTOMI LIEVI

La rinite cronica, invece, è unacondizione presente per almenoquattro giorni al mese o quattrosettimane, i cui sintomi sonodefiniti lievi, se non interferisco-no con le normali attività dell'in-dividuo, o gravi, qualora questevengano compromesse.Non riconosce esclusivamenteuna causa allergologica, le causesono diverse: vengono classifica-te in riniti di natura eosinofila,neutrofila, mastocitaria, vaso-motoria, iatrogena.Il paziente presenta tipicamentedei sintomi che riconduce ad unaipotetica allergia quando in real-tà le prove cutanee per gli ina-lanti danno esito negativo.In questo caso l'unico esame perinquadrare correttamente lanatura del disturbo accusato dalpaziente è l'esame citologico delsecreto nasale. E' un esame non

nell’attesa...

invasivo, rapido, richiede infattiuna decina di minuti; si eseguecon un macchinario chiamatorinowash collegato ad un genera-tore di aria compressa. Talelavaggio permette di raccoglierele cellule presenti nelle cavitànasali. Queste, dopo opportunofissaggio, centrifuga e colorazio-ne, vengono lette al microscopioottico. Da un semplice esame sipossono ottenere preziose infor-mazioni che permettono di poterinquadrare meglio, e dunquerisolvere, i sintomi del paziente,piuttosto che ripetere più volte iprick test per pneumoallergeni.La rinite eosinofila è abbastanzafrequente, i sintomi sono simili aquelli della rinite allergica,e siassocia frequentemente a polipinasali.

CRISI DI STARNUTI

La rinite vasomotoria, anch'essafrequente, non riconosce stagio-nalità, è aperiodica, ed è carat-terizzata da crisi di starnuti sca-tenati dai fattori più disparatiche variano da un paziente all'al-tro: sbalzi di temperatura, cibicaldi, l'incenso in chiesa, i fiori.La rinite iatrogena o medicamen-tosa è provocata da quei farmacida banco che, usati dal pazienteper ottenere un sollievo imme-diato al disturbo, ne diventanopoi la causa o comunque peggio-rano il quadro clinico.

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Cappellino & Cappellino s.n.c.settimanale di prevenzione medica e di solidarietàRegistr. Trib. di Palermo n° 11 del 29/05/2006 - Iscriz. ROC n. 21038edizioni nell’attesa di S. Fabra & C. s.a.s.

amministratore unico: Sergio Fabra sergio@fabra.bizSede: Via Sampolo 56 - Palermo - 091349239 - redazione@nellattesa.it www.nellattesa.itDirettore responsabile: Michele Guccione micheleguccione@nellattesa.itDirettore editoriale: Diego Fabra diego@fabra.bizResponsabile commerciale: Marcello Barbaro cell. 340 1211397Hanno collaborato a questo numero: Fabrizio Dieli redazione@nellattersa.it - DiegoFabra diego@fabra.biz - Angela Ganci angela.ganci@virgilio.it - Maria Stefania LetoBarone stefanialetobarone@gmail.com - Giusy Egiziana Munda giusymunda@nellat-tesa.it - Claudia Pelaia claudiapelaia@libero.it - Anna Sampino annasampino@nel-lattersa.it - Francesco Sanfilippo francesosanfilippo@nellattesa.it - Roberto Tobiainfo@farmaciabonsignore.it Stampa: Sprint s.a.s. Via Telesino 18/a - Palermo Questo numero è stato chiuso in tipografia il 2 maggio 2012. Una copia: Euro 0,20.Un modulo (mm. 48x20): Euro 25,00. Consigliati: 4 annunci 50,00 Euro più IVA. 48annunci 500,00 Euro più IVA (max. 5 righe, ogni riga extra Euro 2,50 più IVA). Unapagina: 48 moduli. Abbonamento sostenitore: 100,00 Euro. Il giornale viene distri-buito in circa 500 punti. Gli articoli firmati riflettono esclusivamente l’opinione degliautori. E’ consentita la riproduzione anche parziale citandone la fonte.

nell’attesa...

Siamo abituati a sentire di persone che, per perio-di più o meno lunghi, sono costrette a cure ospe-daliere difficili e psicologicamente pesanti, tanto

più quando si tratta di un tumore e di un bambino cherichiede assistenza totale e ha bisogno della presenzaamorevole dei genitori. Il bambino ricoverato in unreparto oncologico deve affrontare non solo il disagio

di pratiche mediche, come le punture lombari, ma la separazione dalsuo ambiente, la stanza, i giochi, gli amici.A questo si aggiunge l’ansiadi una malattia potenzialmente mortale; ecco che la vicinanza dellafamiglia è di importanza fondamentale per diminuire le sue paure.In varie parti d’Italia esistono strutture predisposte a ospitare bambinie familiari, fornendo la stabilità e le risorse necessarie per continuaread occuparsi della salute dei piccoli ammalati, quando non impegnatinelle terapie ospedaliere; ne è un esempio la Casa Ronald a SanGiovanni Rotondo, di cui il giornale si è già occupato.Il principio su cui si basano questi servizi è garantire la qualità di vita(e l’efficacia delle cure) in un momento critico come il ricovero; ciòsignifica ridurre lo stress di cure invasive e dall’esito incerto, assicu-randosi il sostegno dei propri cari, che non sempre possono sostenerele spese di un trasferimento. Per aiutare i bambini affetti da patologie oncologiche ad affrontare nelmodo migliore possibile lunghi periodi di cura, con la garanzia di esse-re assistiti da familiari e volontari, nasce a Palermo la Casa della Gioia.La residenza nasce nel 2006 ad opera dell’Associazione Nuova Era aViso Aperto - Onlus, ed è sita in Corso Tukory, 256, a pochi passidall’Ospedale dei Bambini. Accoglie in genere bambini e famiglie, pro-venienti da tutta la Sicilia e seguiti dall’Unità Operativa diOncoematologia del sopracitato Ospedale, offrendo loro spazi arreda-ti, ampi e gratuiti: 6 posti letto, una zona soggiorno, una cucina attrez-zata per seguire l’alimentazione particolare dei piccoli degenti. Le comodità sono il marchio distintivo della Casa della Gioia: grazie alcontributo di ditte private, volontari e cittadini, sono attualmente adisposizione giocattoli, televisori, lettori DVD.La gestione è a cura di ciascuna famiglia, che si assume la responsabi-lità di mantenere, per sé e per le altre, un ambiente pulito e acco-gliente, nello spirito di reciproco rispetto e condivisione dello stessoproblema.Per maggiori informazioni si può contattare lo 091.6802546 o collegar-si al sito www.neava.org.

Oncologia: una casafatta a misura di bimbo

di Angela Ganci - psicologa psicoterapeuta - angela.ganci@virgilio.it

Un’indagine fotografa le cattive abitudini dei giovani

Non abbastanza sportivi e disinvolti quanto a fumo e consumo di alcolici.Poco o per nulla abituati a iniziare la giornata con una prima colazione.Piuttosto refrattari alle verdure, al pesce e alla frutta, ma in sintonia con pro-dotti di rosticceria, merendine e bibite gassate. Tra i giovani della fascia d’età14-18 anni sono in molti a non andare d’accordo con le regole del man-giare e del vivere sano, quelle che indicano la via maestra per mantenere uncorretto bilancio calorico e prevenire patologie come obesità, diabete e dis-turbi cardio-vascolari. Lo dice un’analisi statistica realizzata all’interno delprogetto “Salute e benessere, la vita ti appartiene”. Atto conclusivo di una

vasta campagna divulgativa, l’indagine è stata condotta su un campione di3.000 ragazzi disponibili a rispondere in forma anonima a dieci domandecontenute in un questionario.Con il progetto si è voluto promuovere tra i piùgiovani la cultura della buona alimentazione, fondamentale per tutelare lasalute e prevenire molte malattie. Lo studio statistico offre una fotografia delleabitudini dei ragazzi, spesso lontane dalle regole del vivere sano. In partico-lare, cattiva alimentazione, vita sedentaria e fumo sono un trittico che predi-spone a rischi per la salute nell’età successiva. È importante mantenere unbilancio energetico il più possibile equilibrato. In questo la famiglia ha unruolo centrale, anche per combattere i messaggi fuorvianti della pubblicitàche promettono dimagrimenti-lampo inducendo a credere in falsi rimedi.

l’angolo del volontariato7 maggio 20123

30/04/2012

“Se eliminiamo il fumo elottiamo contro le malat-tie metaboliche legate

all’obesità possiamo contaresu una riduzione del 60 -70%del rischio di ammalarsi ditumore. Il fumo causa in Italia

90 mila morti l’anno ed è responsabile di oltre30 mila diagnosi di tumore al polmone, consevere conseguenze sul piano sanitario, socia-le ed economico. Prevenire la diffusione e ilconsumo di tabacco si può attraverso unapresa di coscienza del problema e l’adozionedi strategie che chiamano in causa leIstituzioni e il singolo individuo”. Lo affermaGiuseppe Palazzotto, presidente della sezioneprovinciale LILT di Palermo, evidenziando lamission che contraddistingue l’azione dellaLega Italiana contro i Tumori: la prevenzione.Due i fronti su cui la LILT è da sempre stataprotagonista: la lotta al tabagismo e l’educa-zione alla corretta alimentazione, che perse-gue attraverso i suoi ambulatori presenti sututto il territorio nazionale. Sono stati pro-mossi gruppi per la disassuefazione dal fumoe il servizio nazionale SOS LITL 800998877,attraverso il quale un’equipe di medici, biolo-gi e psicologi fornisce sostegno altamentequalificato ai fumatori che desiderino smette-re. “Non possiamo pretendere che si smetta

Mangiare bene e smettere di fumare aiuta a vivere più a lungo e meglio

di Giusy Egiziana Munda - giusymunda@nellattesa.it

immediatamente di fumare, ma si arrivaall’obiettivo gradualmente – spiega DavideGirelli, psicologo, responsabile del servizio dipsicoterapia della LILT sezione di Palermo -. Inostri interventi consistono in un percorsoterapeutico di nove incontri (di gruppo edindividuali), all’interno del quale vengonofornite le modalità per smettere di fumare”.Il gruppo (che può essere composto da unnumero massimo di 10-12 fumatori) vienecostituito previo colloquio iniziale a scopoconoscitivo delle motivazioni che spingono ilfumatore a parteciparvi. “All’interno delgruppo ogni membro condivide con gli altri lapropria esperienza e i progressi che nota nellariduzione del numero di sigarette fumate algiorno”, spiega Girelli”. Terminata la terapiai partecipanti non vengono abbandonati dallaLILT – prosegue lo psicologo – perché bime-stralmente organizziamo degli incontri di fol-low–up per capire come procede la terapia ose occorre intervenire con ulteriori incontriindividuali. Il servizio SOS LILT, inoltre, puòessere contattato da chiunque abbia bisognodi un supporto psicologico d’emergenza”. Ma quali sono le motivazioni che maggior-mente spingono un fumatore a voler smetteredi fumare? “La sempre maggiore consapevo-lezza che il fumo è una delle maggiori causedi morte per tumore; il fatto che la vita neiluoghi pubblici per i fumatori non è più molto

facile o perché spesso si viene cacciati viadal letto dalle mogli perché si ha l’alito malodorante e per la stessa ragione si vede rifiu-tata la possibilità di baciare il proprio nipoti-no”, spiega Girelli. Considerata l’importanzadella prevenzione a tutti i livelli sono statestipulate delle convenzioni tra la Lilt e varieassociazioni di volontariato nell’ambito dellequali gli iscritti possono avvalersi, a condi-zioni agevolate, dei servizi ambulatorialidella Lilt. Recenti sono in tal senso il proto-collo d’intesa con l’Associazione Diabetici“Vincenzo Bellini” e con l’ADA (l’Associazioneper i Diritti degli Anziani). Oltre che nell’am-bito della prevenzione primaria e secondaria(fondamentale, attraverso l’anticipazionediagnostica, per individuare neoplasie allostadio iniziale e favorirne così la completaguarigione), la LILT esercita un ruolo rilevan-te nel campo della riabilitazione, colmandoquel vuoto lasciato dalle strutture sanitariepubbliche e private, che consiste nella presain carico del paziente oncologico dopo l’in-tervento chirurgico, aiutandolo a ritrovareuna buona qualità della vita. “Presso i nostriambulatori - conclude Palazzotto - ci occu-piamo, infatti, della riabilitazione psicofun-zionale delle donne operate al seno(Fisiokinesiterapia, Pressoterapia, sostegnopsicologico e nutrizionista) e della riabilita-zione fonetica per i laringectomizzati”.

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prodotti naturali7 maggio 20124

I NUTRACEUTICI Di PIAM

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Tra i vegetariani l’ipertensione è molto meno diffusa, e sono menofrequenti incidenti cardiovascolari, quali ictus e infarto. Da studiaccreditati è emerso che in sei settimane la pressione del sangue

scende negli individui, sia sani che ipertesi, che sostituiscono prodottianimali con vegetali nella propria alimentazione quotidiana.I motivi che legano la dieta vegetariana all'ipertensione possono esse-re molteplici. I vegetariani tendono ad essere più magri e l'obesità percontro è un fattore di rischio per la pressione alta. Inoltre i vegetaria-ni assumono più potassio e meno sodio e il consumo di molte verdurerende il loro sangue più fluido. Dunque la dieta vegetariana potrebbeessere un trattamento semplice per l'ipertensione. Ma senza arrivaread un cambiamento così radicale alcuni consigli “naturalistici” da pren-dere in considerazione vogliamo fornirli ugualmente: essi sono validiper tutti. Innanzitutto eliminare drasticamente il tabacco e il caffè, limitare igrassi animali, latte intero e suoi derivati, zuccheri e cibi raffinati.Diminuire il sale e i dadi e i cibi conservati sotto sale (attenzione alpesce), carne, uova, insaccati. E’ importante seguire una dieta cheripristini il corretto rapporto sodio/potassio: frutta e verdura ricchi dipotassio (broccoli, carote, cavoli, zucca, spinaci, asparagi, pere, mele,melone, albicocche, prugne, banane). Occorre consumare molto aglio,cipolla e cereali integrali. Il calcio e il magnesio offrono protezionecontro l'ipertensione e si trovano nei vegetali a foglia verde, nei legu-mi, nei semi e nei germogli. Tra i vegetali particolarmente utili comeantipertensivi un posto d’onore hanno il biancospino, le fragole, i mir-tilli e soprattutto il sedano. Una tazza di ognuno di questi alimenti asettimana potrebbe allontanare il 15% di sindromi ipertensive. Questoperché i flavoni presenti in questi alimenti sono vantaggiosi per il loropotere antiossidante, regolando i processi che, se degenerati, possonoportare a danni all’endotelio dei vasi sanguigni comportando, di con-seguenza, pressione alta.

Mangiare verde riduce i rischi cardiovascolari

di Fabrizio Dieli - redazione@nellattesa.it

contemporaneamente tutte lescorie prodotte. Quando i neuroni faticano inquesta funzione di ripulitura –o clearing – inviano dei segna-li “appannati”, confusi edemergono le difficoltà nelrendimento (memoria, con-centrazione,iniziativa).Spessociò accade con l’avanzare del-l’età, allorquando iniziano apresentarsi incipienti le turbecircolatorie. Un potente aiuto provienedalla citicolina, molecola checon la sua capacità di aiutarequei piccoli organuli intracel-lulari – i mitocondri – a “schia-rirsi” riesce a minimizzare glieffetti degli insulti vascolari,sia quelli acuti che quelli cro-nici. Si è adoperata largamen-te nella forma iniettiva, per icasi in acuto, ma oggi vieneconsigliata la formulazioneorale, sotto forma di colinacitidina difosfato, per accom-pagnare con serenità ilpaziente anziano nel lungoperiodo.

E’ neces-s a r i onutrire il

cervello uma-no ma, allastessa streguadel resto del

corpo, occorre parallelamenteaiutarne il metabolismo inter-no. Infatti nella vita correntenon c’è parte di noi che nonproduca sostanze di rifiuto,alcune anche “pesanti” per lasalute delle singole cellule. Ciriferiamo ai tanto nominati“radicali liberi”, che non sonoaltro che prodotti terminalidei processi di ossidazione.

LE CELLULE RESPIRANO

Tutte le nostre cellule – neuro-ni per primi – “respirano”,cioè possiedono dei meccani-smi interni che possono esseredefiniti analoghi della respira-zione. In altre parole siapprovvigionano di elementiche utilizzano per la produzio-ne di energia ed eliminano

nell’attesa...

RISCHIARIL® è un integratore alimentare utile per migliora-

re importanti funzioni cerebrali (attenzione, memoria, con-

centrazione). Il suo impiego è indicato specialmente in caso

di ridotto apporto o aumentato fabbisogno delle sostanze in

esso contenute.

Rischiaril è anche in bustine orosolubili per i pazienti che

hanno difficoltà di deglutizione. Fornisce alle membrane

neuronali (corteccia, nervo acustico, nervo ottica, ecc…) i

materiali (fosfolipidi) atti a riparare i danni provocati dallo

stress ossidativo

Citicolina, un rimediocontro i radicali liberi

di Diego Fabra - diego@fabra.biz

7 maggio 20125

malattie autoimmuni

I NUTRACEUTICI DI PIAM

AVVERTENzE

Conservare a temperatura ambiente (15°- 30° C); evitare l’e-

sposizione a fonti di calore localizzate, ai raggi solari ed il

contatto con l’acqua.

La data di scadenza si riferisce al prodotto correttamente

conservato, in confezione integra.

Tenere fuori dalla portata dei bambini sotto i 3 anni.

Non superare la dose giornaliera consigliata.

Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta

variata ed equilibrata e di un corretto stile di vita; il loro

impiego è indicato specialmente in caso di ridotto apporto o

aumentato fabbisogno dei componenti in essi contenuti.

Si sconsiglia l’uso del prodotto in gravidanza e durante l’al-

lattamento.

Il diabete ditipo 1° oautoimmune,

meglio conosciutocome diabete gio-vanile, esordisce,in genere, in

un’età compresa tra uno e quat-tordici anni, ma non mancanocasi in età superiore. Questi ulti-mi stanno aumentando e gli esor-di di più patologie autoimmuninei bambini collegate tra loronon sono più casi rari. Tuttavia,si è notato, già nel passato, chetali esordi sono più frequentidurante l’autunno o l’inverno, ingenere dopo che i bambini hannosuperato malattie influenzali osintomatiche.

STAGIONALITà DEL DIABETE

La dott.ssa Francesca Cardella,dirigente pediatra dell’Ospedaledei Bambini “G. Di Cristina” diPalermo e specializzata in diabe-tologia pediatrica, spiega: “Lastagionalità del diabete è unfenomeno ampiamente conosciu-to. Di solito gli esordi sono più

La stagionalità del diabete giovanile è un dato certo:gli esordi sono più frequenti con l’inizio del freddo

di Francesco Sanfilippo - francescosanfilippo@nellattesa.it

adulto, sono molto elevati.Infatti, la patologia in tutte lesue forme costa 1 milione di euroall'ora al Servizio sanitario nazio-nale, per un valore annuale di9,22 miliardi di euro. Tuttavia, di questi 9,22 miliardiall’anno, solo il 7 per cento èrappresentato dalla quota per ilfarmaco antidiabete, il resto ècostituito dal peso del ricoveroospedaliero e delle cure ambula-toriali (68 per cento) e dei trat-tamenti per le complicanze (25per cento). Nel 1998, il diabetepesava sulle casse dello Stato percirca cinque miliardi di euro, parial 6,7 per cento della spesa tota-le per la sanità, mentre è previ-sto un costo in futuro che superii dieci miliardi di euro.L’International Diabetes Fede-ration, (IDF), invece, stima che ilnumero di persone colpite dallamalattia nel mondo crescerà dai171 milioni del 2000 ai 366 milio-ni nel 2030. Nel 2006, le NazioniUnite l’hanno già definito, conuna propria Risoluzione, un graveproblema di sanità pubblica peril pianeta.

nell’attesa...

frequenti nel periodo autunnalee invernale probabilmente per-ché le patologie acute intercor-renti funzionano da evento sca-tenante della defaillance insuli-nica. In questo caso, solo quandogiunge alla distruzione dell'80per cento della massa beta-cellu-lare provoca il manifestarsi deisintomi che indicano l’esordiodella patologia. Il diabete di tipo1 è più che raddoppiato negliultimi vent’anni, con un incre-mento del 3-4 per cento annuosoprattutto nei bambini di etàinferiore a 4 anni. Sulle cause diquesto fenomeno esistono ancoramolti dubbi che speriamo sianofugati presto”. In Italia i dati delle SocietàScientifiche ci indicano comeogni anno in media sette su cen-tomila bambini tra zero e quindi-

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ci anni in Italia diventano diabe-tici tipo 1 e in alcune regioni,come la Sardegna, il numero salea trenta su centomila. A confer-ma di questo dato, c'è la classifi-ca delle regioni con più altonumero di persone con diabete ditipo 1, di cui quattro sono meri-dionali (Calabria, Campania,Sardegna e Sicilia).

COSTI ELEVATI

Fino ad oggi, si calcola che lepersone affette da diabete ditipo 1 in tutta Italia siano tre-centomila, in prevalenza al SudItalia. Seppur l’incidenza del dia-bete autoimmune sui costi deldiabete sia relativamente limita-ta al momento, i costi generalicomplessivi per tutte le forme didiabete, a iniziare dal tipo 2 o

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Porsi doman-de sul signifi-cato della

vita e della mortefa parte del per-corso di ogni esse-re umano, alle

volte, però, presi dallo sconfortosi va oltre e si arriva a pensare alsuicidio. Quando questo pensieroacquista forza e persistenza eappare l’unica soluzione ad unasituazione critica siamo di frontead un problema. Attualmente lecategorie più a rischio sono rap-presentate dai giovani e dagliimprenditori.I primi si caratterizzano per unafragilità che riguarda l’interagenerazione e che ritrova nelledifficoltà relazionali, nelle pened’amore, negli insuccessi scola-stici le cause scatenanti chefavoriscono il black-out cheporta all’atto suicidario. L’adolescente suicida vive unacondizione di arresto dello svi-

Il suicidio è un fenomeno che dipende da tanti fattori, ma è sempre una fuga da una realtà intollerabile

di Claudia Pelaia - psicologa psicoterapeuta – claudiapelaia@libero.it

luppo e il terrore della dipenden-za costituisce una minaccia perla propria identità; l’ambito sco-lastico costituisce alle volte illuogo dove vengono amplificatetensioni e difficoltà psicologichee relazionali che si sono struttu-rate nel tempo nel soggetto.I secondi risentono della crisieconomica che stiamo vivendo edelle implicazioni ad essa con-nesse e avvertono un appiatti-mento nella loro attività lavora-tiva, nel proprio ruolo socialefino ad un fallimento del loroprogetto di vita e della propriarealizzazione professionale.Tutto ciò si riflette sulla vita per-sonale e sulla percezione di séfacendo vivere il soggetto in uncontinuo stato d’ansia e di incer-tezza. Ciò che terrorizza mag-giormente l’imprenditore è lapresa di consapevolezza deldestino dell’attività su cui hainvestito per gran parte della suavita, la possibilità di dover chiu-

dere l’azienda facendo fronte atutti i debiti e le relative proce-dure, di essere sopraffattoinsomma dalla realtà. Dolore, disperazione, rabbia, dis-illusione, scoraggiamento, paurasono i vissuti di queste personeche sentono profondamente dinon potere fare più nulla chemorire.Il soggetto è dunque incapace ditrovare strumenti per affrontarela dura realtà.Sicuramente vi è una forte corre-lazione tra il comportamento sui-cidario e la depressione. Infattiuna profonda disperazione inter-na al soggetto si mischia ad unsenso di solitudine, di abbando-no, ad un’incapacità di sopporta-re perdite e separazioni. L’atto suicida sostituisce unapresa di coscienza intollerabile,aiutando il soggetto a sottrarsi atale realtà che è traumatica etroppo dolorosa per lui. E’ la per-dita temporanea del contatto

con la realtà esterna, come setale atto fosse in grado di elimi-nare le pene e le sofferenzerestituendo un’idea di pace inte-riore. Esso è il risultato ultimo diuna lunga catena di eventi psico-logici interni che ha radici pro-fonde nella storia personale efamiliare del soggetto e che va aldi là del semplice fattore scate-nante.L’evento è quindi preceduto daun periodo di crisi interiore chesi caratterizza per l’angoscia edun vissuto di solitudine.Fornire ascolto prendendo sulserio l’inquietitudine della per-sona, creare un “caldo climafamiliare” che accolga e non sva-luti la sofferenza dell’altrodiventa fondamentale per aiutar-lo. La comunicazione deve esserechiara affinché non ci sianomalintesi e false interpretazionie per poter favorire la riflessione

segue a pagina 6

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problemi sociali7 maggio 20127

Continuanole atteseper chi fa

richiesta di unapensione di inva-lidità o dell’in-dennità di

accompagnamento. In alcunicasi, si attende anche un annoprima di avere notizie sullo statodella propria domanda. Come ilsignor V. S. che, nonostante icontinui tentativi di mettersi incontatto con l’Inps, sia telefoni-camente sia on line, riesce adottenere informazioni sull’esitodella visita medica solo dopo piùdi un anno. Ancora infatti, seb-bene le procedure on line sianoormai entrate in vigore da più didue anni, ci sono pratiche cheviaggiano in forma cartacea, ral-lentando l’intero sistema.Soprattutto alcune commissionimediche di qualche città delPalermitano, vedi TerminiImerese, utilizza verbali e docu-

Anche un anno d’attesa per la pensione d’invaliditàMa qualcosa si sta muovendo, assicura l’Inps

di Anna Sampino - annasampino@nellattersa.it

mentazione cartacei, che quindiuna volta arrivati all’Istituto diprevidenza dovranno esserescansionati, acquisiti e lavorati,raddoppiando quindi i tempi,soprattutto a discapito dei tanti“aspiranti” pensionati. Ci sarebbero però dei passi avan-ti. Il presidente del comitatoprovinciale Inps Palermo, FrancoGioia, sostiene che “sull’utilizzodel telematico si stanno com-piendo dei passi in avanti.Infatti, nelle città del

Palermitano e si è quasi al centoper cento. Dal prossimo mese,anche Termini Imerese dovrebbeapprodare alle procedure online. Questo taglierebbe i tempisinora richiesti dal cartaceo. Perquanto riguarda invece la giacen-za di pratiche (soprattutto carta-cee) l’Istituto sta provvedendoad organizzare una task force,costituita da dipendenti dell’en-te, per provvedere all’emergen-za. Tra l’altro, a breve presente-remo i dati aggiornati in modo da

verificare lo stato dell’arte e l’a-vanzamento del telematico e delnostro lavoro”. Si aspetta comunque, nel frat-tempo, la famosa convenzionetra Regione e Inps Regionale chedia il via libera alla formazionedi una commissione medica inte-grata Asp-Inps. Proposta avanza-ta dall’istituto di Previdenza alivello nazionale a tutte le regio-ni, che dovrebbe semplificare,dimezzandolo, l’iter burocraticodelle invalidità, perché evitereb-be le doppie visite mediche,prima all’Asp e poi all’Inps. Con la commissione medica inte-grata, così, il richiedente faràuna sola visita presso una solastruttura. I primi incontri fraassessorato alla Sanità e Inpssono già in corso, ma prima dellafirma delle due parti “è necessa-rio - informano dall’istituto - stu-diare le soluzioni migliori peradeguare il sistema alla realtàsiciliana”

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segue da pagina 1: CONSIGLI PER CHI VIAGGIA

prevenute attraverso un'adeguata immunizzazione, secondo le indica-zioni dell'OMS. E’ opportuno, quindi, consultare il proprio medico duemesi prima della partenza per un eventuale programma vaccinale:per essere sicuramente efficaci alcuni vaccini vanno effettuati moltotempo prima della partenza. Per le persone che seguono particolariterapie farmacologiche è opportuno informarsi sull’organizzazioneospedaliera della località di destinazione, a cui rivolgersi in caso diemergenza. Se la destinazione del viaggio è all'interno dellaComunità Europea, è necessario recarsi all'Asp di appartenenza(muniti di libretto sanitario) per ritirare il modello E111 che dà dirittoad usufruire delle stesse prestazioni previste per i cittadini del Paeseospite. Se la destinazione è un'altra, informarsi presso l' Asp sull'esi-stenza di una convenzione internazionale per fruire delle cure medi-che ed ospedaliere e farsi rilasciare l'apposito certificato. Per i farma-ci che si assumono abitualmente, considerando che il loro nome all’e-stero spesso è diverso, si consiglia di annotare la loro composizione oportare con sé il foglio illustrativo. In caso contrario conviene stipula-re un'assicurazione. In viaggio, oltre ai farmaci usati abitualmente, siconsiglia di portare la relativa ricetta medica e anche: un analgesicoe un antifebbrile; un antibiotico a largo spettro; un farmaco contro ladiarrea; fermenti lattici; un farmaco contro la chinetosi (mal d’auto,mal di mare, mal d’aria); un collirio; farmaci contro i disturbi digesti-vi (bruciore, cattiva digestione e senso di pesantezza, gonfiore, ecc…);disinfettanti per la gola in caso di infiammazioni da sbalzi di tempe-ratura, soprattutto in alberghi e aeroporti dove l’aria condizionata èmolto alta; una crema solare con fattore di protezione adeguata alproprio fototipo, un doposole e una crema per le scottature; unapomata contro ematomi e distorsioni; un insetto - repellente e uninsetticida per ambienti; un kit da pronto soccorso con cerotti, disin-fettante, garze sterili e bende di garza orlate, qualche siringa sterile,forbicine, fazzolettini imbevuti; un termometro. In viaggio è consi-gliabile conservare i farmaci nel bagaglio a mano, o meglio, nelleapposite borse o contenitori termici. Mai lasciare i farmaci in auto, nésotto il sole perché potrebbero deteriorarsi. Una volta giunti a desti-nazione, per evitare rischi di eventuali infezioni per scarsa igiene siraccomanda: di bere solo bevande racchiuse in contenitori sigillati oacqua precedentemente bollita con soluzioni disinfettanti specifiche;di non lavarsi i denti utilizzando acqua corrente; di evitare in ogni casobevande ghiacciate; di consumare gelati solo se sono confezionati; dimangiare verdura cotta o cruda, in questo caso solo se lavata con dis-infettanti; di non bere latte fresco non bollito e di non consumare uovacrude, maionese e salse varie; di mangiare solo frutta, verdura elegumi ai quali si può togliere la buccia; di preferire i cibi che vengo-no serviti ben cotti e ancora caldi.

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verso la risoluzione dei conflitti. E’ necessario intraprendere un per-corso terapeutico che possa lavorare sulla vulnerabilità della personaprendendo in carico il contesto personale e familiare del soggetto,affinché la persona ancora in vita possa ritrovare l’equilibrio perduto.

segue da pagina 6: IL SUICIDIO E’ UN FENOMENO CHE DIPENDE

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