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INDICE

PRESENTAZIONE pg 3

CONSULTAZIONE pg 4

1. fase preparatoria e avvio del percorso pg 4

2. condivisione dei risultati pg 5

SINTESI DEI CONTENUTI pg 6

1. competitività pg 6

2. formazione pg 9

3. innovazione e ricerca pg 11

4. gestione delle politiche pubbliche pg 14

5. valorizzare e promuovere il territorio pg 15

6. sostenibilità ambientale, economica e sociale pg 16

7. redditività pg 20

METODO DI LAVORO pg 21

1. tavoli di lavoro e incontri in plenaria pg 21

2. comunicazione e informazione pg 25

SCHEDA pg 27

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PRESENTAZIONE

Agricoltura domani è un progetto promosso dall’Assessorato all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento. L’obiettivo è quello di elaborare linee guida, strategie e azioni concrete per indirizzare le politiche agricole trentine dei prossimi anni.

Il progetto ha previsto la partecipazione di portatori di interesse che operano in Trentino, in rappresentanza delle principali realtà del “mondo” dell’agricoltura trentina, per favorire il confronto e la discussione su temi rilevanti e arrivare ad una proposta condivisa.

L’avvicinarsi della scadenza dell’attuale periodo di programmazione 2014-2020 della politica agricola comunitaria e dell’inizio del prossimo periodo 2021-2028, impongono di valutare se la politica adottata dalla Provincia negli ultimi anni, rispetto al comparto agricolo trentino, è ancora attuale o necessita di opportuni adattamenti in vista delle sfide future che un mercato sempre più globalizzato impone.

La consultazione svolta utilizzando strumenti propri dei processi partecipativi (facilitatori e sito web), in cui sono stati coinvolti i portatori di interesse del settore, ha portato a individuare sette ambiti tematici che sono stati raccolti nel presente documento. Per ciascuno sono riportate alcune proposte per l’agricoltura di domani e strumenti utili a supportarne l’operatività.

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CONSULTAZIONE

1. fase preparatoria e avvio del percorso Il percorso di confronto è stato proposto il 9 agosto 2017, in un incontro a cui hanno partecipato i referenti di enti, organizzazioni e associazioni attive nel mondo dell’agricoltura trentina e dell’Assessorato all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca. Nel progetto sono state coinvolte le strutture: Dipartimento Territorio, Agricoltura, Ambiente e Foreste, Servizio Agricoltura, Servizio Politiche Sviluppo Rurale e APPAG della Provincia autonoma di Trento, UMST Valutazione attività normativa, Trasparenza e Partecipazione, Informatica Trentina. Hanno aderito al progetto 25 organizzazioni che gravitano nel mondo dell’agricoltura. Nel mese di ottobre 2017 sono state definite le prime linee guida del percorso di confronto con strumenti partecipativi: in primo luogo c’era la necessità di individuare alcuni macro temi da affrontare nei tavoli di lavoro. I referenti del progetto hanno deciso di individuare i temi di interesse raccogliendo dagli stessi partecipanti alcune proposte. A tutti è stato chiesto di individuare 3 temi di interesse su cui avviare il confronto. Nella definizione degli ambiti tematici si è tenuto conto anche delle linee guida del Regolamento UE n. 1305/2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). All’invito è stata allegata una scheda in cui i partecipanti hanno potuto indicare 3 proposte ritenute, a loro giudizio, più importanti; il proponente e l'organizzazione di riferimento. Entro il 3 novembre sono state raccolte 38 proposte da parte di 13 organizzazioni; i temi principali riguardavano: il ruolo dell'agricoltura di montagna e la produzione casearia, l'innovazione tecnologica, la ricerca, la formazione, il ruolo della pubblica amministrazione e dalla Provincia autonoma di Trento, il carico burocratico, la comparsa di nuovi fitofagi, la produzione biologica, la gestione del rischio, la promozione del territorio, il cambiamento climatico e la risorsa idrica. Tutte le proposte sono state poi riordinate e comprese all’interno di 3 macro ambiti tematici. Per ogni ambito tematico è stato proposto un tavolo di lavoro nel quale discutere in maniera approfondita le questioni principali e individuare proposte per l’agricoltura di domani. Ciascun tavolo ha visto la presenza di un facilitatore, un relatore esperto della materia con il compito di guidare la discussione e proporre contenuti di interesse, funzionari e tecnici del Servizio Agricoltura e del Servizio Politiche sviluppo rurale, staff di supporto per la redazione delle sintesi di quanto emerso. Di seguito i tre macro temi individuati e i rispettivi relatori esperti:

tavolo 1. “Conoscenza e innovazione” – Dott. Michele Pontalti, Fondazione Edmund Mach

tavolo 2. “Aumentare la competitività” – Prof. Umberto Martini, Università degli studi di Trento

tavolo 3. “Verso la sostenibilità ambientale e sociale” – Dott. Luca Cesaro, CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria)

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La consultazione si è articolata in 5 incontri di discussione sui temi specifici proposti nei tavoli di lavoro – che si sono confrontati in parallelo - e 3 incontri collettivi, in plenaria - uno all’avvio del percorso e due in chiusura, per rivedere e condividere le proposte emerse dai tavoli di lavoro. Tutto ciò coordinato dallo staff di supporto composto da Servizio Agricoltura, UMST Valutazione attività normativa, Trasparenza e Partecipazione e relatori esperti per definire in itinere il lavoro da svolgere. Il percorso è iniziato con una seduta plenaria a dicembre 2017; è proseguito con 5 incontri nei tavoli di lavoro svolti nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2018. Nei primi quattro incontri ciascun tavolo ha lavorato, guidato dal relatore esperto e dal facilitatore, su diversi argomenti e tematiche. Il quinto incontro è stato dedicato alla revisione dei contenuti emersi e sintetizzati nei precedenti incontri. Tra aprile e maggio 2018 si sono svolte due riunioni plenarie, durante le quali sono stati esposti a tutti i partecipanti gli esiti dei tavoli. In questa sede ognuno ha avuto la possibilità di esprimere la propria opinione sugli esiti, suggerire modifiche o specificare alcuni punti. In questo modo le proposte inserite nel documento finale sono state valutate e condivise dai partecipanti al percorso.

2. condivisione dei risultati Dal confronto tra i partecipanti ai tavoli tematici e agli incontri in plenaria, sono emersi trasversalmente sette macro argomenti: • competitività • formazione • innovazione e ricerca • gestione delle politiche pubbliche • valorizzare e promuovere il territorio • sostenibilità ambientale, economica e sociale • reddittività Ogni macro argomento è stato affrontato sulla base delle conoscenze attuali e, per ciascuno, sono state indicate le proposte emerse e gli strumenti utili per attuarle.

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SINTESI DEI CONTENUTI Di seguito vengono riportati, per ciascun ambito tematico, gli esiti delle discussioni nei tavoli di lavoro, condivisi nei due incontri plenari che hanno chiuso il percorso. Analizzando tutti i materiali, si è arrivati a 7 ambiti tematici, di cui vengono riportati i contenuti principali, le proposte emerse e gli strumenti ritenuti validi per sostenere l’agricoltura di domani. Gli ambiti tematici sono dunque: • competitività • formazione • innovazione e ricerca • gestione delle politiche pubbliche • valorizzare e promuovere il territorio • sostenibilità ambientale, economica e sociale • reddittività Ogni macro argomento è stato affrontato sulla base delle conoscenze attuali e, per ciascuno, sono state indicate le proposte emerse e gli strumenti utili per attuarle.

1. competitività Essere competitivi significa ottenere una posizione sul mercato che consenta all’organizzazione di impresa (consorzio, associazione, istituzione) di raggiungere, nel medio-lungo termine, gli obiettivi desiderati. Il concetto di competitività è per sua natura dinamico (evolve nel tempo) e dipende almeno da due fattori: l’andamento generale del mercato di un settore specifico e il comportamento dei concorrenti. In altri termini, osservando i propri competitors è opportuno interrogarsi su come: • affrontano i cambiamenti • anticipano o interpretano i modelli di consumo, gli stili di vita, gli atteggiamenti e le opinioni

dei consumatori • interagiscono con i grandi cambiamenti del mondo della distribuzione Guardando al mercato, per misurare e comprendere il grado di competitività è importante avere chiaro: quali sono le sfide poste dal mercato; quali elementi condizionano i punti di forza (che potrebbero essere amplificati) e le debolezze (che andrebbero ridotte). È focalizzando l’attenzione su questi elementi che il gruppo di lavoro si è confrontato a partire dalla propria esperienza e ha formulato alcune proposte per incrementare la competitività. Una competitività che dipende in larga misura dalla capacità di trovare uno sbocco commerciale stabile a prezzi remunerativi: il rapporto con il mercato è una delle variabili determinanti per il successo delle imprese. La varietà delle forme commerciali oggi esistenti richiede di considerare alcuni elementi: la dimensione dell’offerta – e quindi delle imprese -, quella geografica del mercato e il segmento di mercato prevalente (o eventuale mix).

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Un elemento di interesse, quando si affronta il tema della competitività, è quello della territorialità che ha a che fare con le peculiarità di un territorio che si vuole differenziare, creando prodotti specifici, associati alla provenienza territoriale. Alcuni studi hanno dimostrato come le scelte dei consumatori siano legate al Paese di provenienza di un prodotto (COO-Country of Origin), all’eticità e alla sostenibilità della produzione. Il tema è legato all’origine della produzione e allo sviluppo di specifici marchi territoriali (dal 2015 in Trentino è presente il marchio “Qualità Trentino”), al marketing territoriale e alla conoscenza del territorio.1

proposte emerse

promuovere l'agricoltura di montagna come elemento distintivo

Operare in un territorio di montagna è un elemento distintivo rispetto alla maggior parte dei territori produttivi nel mondo. Il Trentino è riconosciuto per il valore naturalistico e ambientale del suo territorio e si distingue come area di ricerca e sviluppo. Anche il patrimonio di valori legati alla storia del territorio potrebbero essere messi a servizio del sistema produttivo. La sostenibilità e la qualità dei prodotti vanno legate al territorio poiché sono elementi spendibili con un marchio territoriale. Dal punto di vista operativo, occorre incrementare la meccanizzazione per le produzioni collinari e di montagna. In Trentino va sviluppata una politica dell’agricoltura di montagna capace di spingere verso gli utilizzi migliori del territorio, lavorando sul concetto di filiera e sulle interdipendenze settoriali affinché si creino esternalità positive ed effetti di indotto che vadano a beneficio di tutta la comunità, a partire da chi in montagna vive e lavora e permette la continuità nel tempo di queste attività.

promuovere una maggiore interconnessione tra settori

Il nesso tra agricoltura e turismo va riconosciuto maggiormente – dagli operatori e dalle politiche – e rafforzato. Il settore del turismo - alberghiero, extra alberghiero, della ristorazione - potrebbe assorbire gran parte delle produzioni del settore agricolo. Si potrebbe inoltre pensare di creare una “motivazione di vacanza” basata sulla produzione green. Occorre legare agricoltura, turismo, energie rinnovabili mettendo al centro temi quali l’economia circolare, la riduzione degli sprechi, le infrastrutture verdi. È importante rendere visibile e misurabile il valore green e integrare le certificazioni presenti, quali elementi imprescindibili per il consumatore. Le certificazioni diventano quindi un importante investimento economico.

fare leva sul “made in Trentino” e sul valore della produzione green

Per incrementare la competitività è opportuno valorizzare il “made in Trentino”. La provenienza territoriale è una fonte di competitività assoluta: il consumatore riconosce la bontà del prodotto e sa che la produzione è legata al territorio. La società civile esprime esigenze di consumo improntate a valori diversi rispetto al passato e cioè: salubrità degli alimenti (sia in termini di prodotto che di produzione), sensibilità ambientale ed ecologica, adozione di comportamenti di vita e di consumo nel rispetto

1Questi elementi vengo approfonditi nell’ambito tematico “valorizzare e promuovere il territorio”.

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dell’ambiente. I consumatori contribuiscono a determinare le scelte e l’andamento del mercato ed è necessario che percepiscano il valore della produzione green “made in Trentino”, che va resa visibile e misurabile attraverso una narrazione autentica. valorizzare la multifunzionalità delle aziende È necessario dotare gli operatori di opportuni strumenti di conoscenza per garantire multifunzionalità (es. agriturismo, agricoltura sociale, aziende che coniugano allevamento e turismo) e competenze adeguate.

con quali strumenti tavolo di lavoro congiunto agricoltura-turismo Per quanto riguarda gli strumenti da sviluppare, si ritiene utile proporre un tavolo di lavoro congiunto con gli operatori e stakeholder dell’agricoltura e del turismo. L.p. 4/2013, artt. 47 e 48 (certificazioni, controllo, marchio) Altri strumenti di interesse sono legati alla L.p. 4/2003, artt. 47 e 48, relativi alle spese di certificazione del processo produttivo biologico, agli aiuti per i programmi di controllo nel processo produttivo e alla gestione del marchio “Qualità Trentino”. Rispetto alle certificazioni, va migliorato l’iter burocratico talvolta troppo oneroso per le piccole aziende che tendono ad abbandonare il percorso di certificazione avviato. Va migliorata la comunicazione sul significato reale delle certificazioni, sulle ricadute positive sotto il profilo della qualità del prodotto e della tutela dalle sofisticazioni e dell’impatto ambientale. attivare un “osservatorio dei mercati agricoli” Considerato che in Trentino sono presenti centri di ricerca molto importanti sarebbe interessante coinvolgere la Fondazione Edmund Mach, la Fondazione Bruno Kessler, l’Università degli Studi di Trento e la Camera di Commercio di Trento per verificare la fattibilità nel creare e tenere attivo un “osservatorio dei mercati agricoli”. contributi agli investimenti nelle aziende agricole Per promuovere l’agricoltura di montagna, l’interconnessione tra i settori e la multifunzionalità delle aziende, sono attualmente previsti interventi finanziari a favore della aziende attraverso la concessione di contributi per investimenti e premi: • operazione 4.1.1 del PSR 2014-2020 e artt. 42-46 della L.p. 4/2003 prevedono la possibilità

di finanziare investimenti relativi a immobili, macchinari e attrezzature • operazione 6.4.1 del PSR 2014-2020 prevede il sostegno a investimenti nella creazione e

nello sviluppo di attività extra-agricole • misure 10-11-13 quali premi a favore di aziende agricole che mantengono il territorio

attraverso lo sfalcio dei prati e l’alpeggio del bestiame in malga

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misura 19 “Leader”

La strategia di questa misura trasversale2 è rafforzare i legami tra agricoltura, ambiente e turismo sostenibile attraverso lo sviluppo economico delle zone rurali. Gli ambiti tematici di intervento riguardano: sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agroalimentari, artigianali e manifatturieri); sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile; promozione del turismo sostenibile; cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità; valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali; valorizzazione di beni culturali e del patrimonio artistico legato al territorio; accesso ai servizi pubblici essenziali; inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali; riqualificazione del territorio rurale con l’eventuale creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità; diversificazione delle attività da parte delle imprese agricole (includendo anche attività diverse da quelle agricole).

2. formazione

La visione dell'agricoltura trentina del futuro non può prescindere da alcuni aspetti legati alla formazione. Tra questi: la riduzione dell'impatto ambientale; la necessità di valorizzare le potenzialità del territorio, del paesaggio e della montagna; la tutela territoriale garantita dall'attività zootecnica. Inoltre, non va dimenticata l’importanza di una maggiore consapevolezza dell’imprenditore agricolo riguardo gli aspetti amministrativi inerenti la sua attività.

Per far fronte a queste sfide e sostenere in maniera adeguata i processi di cambiamento e innovazione, è necessario acquisire un bagaglio di conoscenze adeguato, tenendo conto che chi termina un percorso di studi (istituti agrari) spesso ha una formazione troppo incentrata sul piano teorico. “La formazione di cui vorremmo parlare non va confusa con la formazione di tipo curriculare, cioè il percorso formativo che si conclude con l’acquisizione di un diploma o un titolo di studio. La formazione di cui parliamo oggi è quella per adulti o formazione permanente, ovvero l’apprendimento delle novità e delle tecnologie che permettono, nel corso della vita, di acquisire nuove competenze, di recepire in modo adeguato l’innovazione ed essere promotori dello sviluppo dell’impresa. La formazione è un elemento fondamentale, non a caso nei processi di crescita e di sviluppo dei sistemi complessi viene vista come un investimento”.3 I centri di ricerca presenti in provincia di Trento sono riconosciuti come uno dei punti di forza del sistema trentino.

proposte emerse

consulenza specifica e formazione di base

L’imprenditore agricolo, specie se di età medio alta, presenta spesso difficoltà ad adeguarsi alle nuove tecnologie e a sviluppare una capacità imprenditoriale realmente competitiva. Per fare in modo che il bagaglio culturale dell'imprenditore possa essere

2 Per quanto riguarda gli strumenti, il riferimento alla Misura 19 “Leader” è trasversale a tutti gli ambiti tematici discussi in questo report. 3Tavolo Conoscenza e Innovazione, sintesi incontro del 5 maggio 2018, pag. 1.

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costantemente aggiornato e adeguato al flusso di informazioni e agli stimoli che provengono dal mondo della ricerca e della tecnologia, si può immaginare di coniugare un servizio di consulenza specifica e di formazione di base. Con riferimento ai modelli del passato, la formazione dei tecnici presenti sul territorio potrebbe essere “sostenuta dal pubblico”, per mezzo dei centri di ricerca presenti (Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler, Università degli Studi di Trento), che sarebbero incaricati della formazione/consulenza “alta” e del primo step del trasferimento tecnologico. Per quanto riguarda il passaggio all'impresa agricola, si ritiene che il modello del tecnico che interviene con una ricetta “ad hoc” sia almeno parzialmente superato. Si svilupperà probabilmente un sistema integrato di consulenza, gestito in maniera autonoma dalle imprese di maggiori dimensioni, mentre quelle di dimensioni minori graviteranno con più probabilità intorno alle strutture cooperative. formazione dell'imprenditore agricolo Anche quando l'imprenditore ha una formazione di base specifica, è necessario garantire continuità formativa per evitare il rischio di perdere informazioni sulle innovazioni in campo scientifico e tecnologico. A questo proposito, nei momenti formativi andranno curate con estrema attenzione le modalità di comunicazione, che dovranno essere innovative e comprensibili. L'occasione potrebbe essere utile per promuovere anche l'utilizzo di nuove tecnologie legate alla comunicazione, perché l'incapacità genera diffidenza e meccanismi di delega. Nel sistema agricolo trentino, anche agli amministratori delle realtà associative (cooperative in primis) è richiesto di avere visione imprenditoriale. Tenuto conto dell’importanza strategica di questi ruoli, servirà una formazione specifica per i quadri dirigenti, con focus sugli aspetti gestionali. nuovi imprenditori e ricambio generazionale È in corso un ricambio generazionale, dovuto sia a sostituzioni alla guida di aziende esistenti, sia all’avvio di nuove aziende da parte di persone che provengono da altre esperienze professionali. Talvolta questi nuovi ingressi si rivelano difficili e poco remunerativi: servono quindi percorsi formativi specifici, anche per non disperdere l'apporto positivo del ricambio generazionale.

con quali strumenti aiuti per incentivare la formazione e l’informazione Per incentivare la formazione e l’informazione ci si avvale di misure e operazioni indicate nel PSR 2014-2020, in particolare: • misura 1, che si sviluppa in due operazioni che prevedono i seguenti ambiti di intervento:

"Migliorare la conoscenza di base degli agricoltori e degli operatori del settore agricolo e forestale, la formazione continua, l’integrazione delle tematiche ambientali nella

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formazione"; "Migliorare la conoscenza di base delle popolazioni rurali sulle tematiche ambientali e sulla sostenibilità delle attività agricole ed extra-agricole"; "Azioni dimostrative e informative destinate alle aree rurali"

• operazione 1.1.1 per la formazione e acquisizione di competenze • operazione 1.2.1 per il sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione nuovi imprenditori e nuove imprese agricole Il “primo insediamento” (misura 6.1.1 del PSR 2014-2020) prevede un incentivo all’insediamento dei giovani agricoltori di età inferiore ai 40 anni. L’incentivo previsto è di 40 mila euro (al massimo) e viene dato a tutti i giovani che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola nuova o in un’azienda di famiglia. La misura riguarda tutti i settori produttivi e vincola l’imprenditore a rimanere nel settore agricolo per almeno 10 anni. Nel caso di azienda agricola non si tratta di un premio a fronte di un investimento ma viene erogato un contributo a fondo perduto. In futuro è necessario mettere in atto un meccanismo per fare in modo che il “primo insediamento” sia legato all’effettivo investimento e all’impegno dell’agricoltore a proseguire l’attività (no solo su presentazione di un businness plan). Questi investimenti dovrebbero favorire forme innovative di agricoltura (non dove il mercato è saturo). L’istituzione di un “servizio civile ambientale-agricolo” potrebbe favorire l’inclusione sociale in agricoltura e l’ingresso nel settore agricolo di nuove figure, complementari all’imprenditore agricolo. supporto dei centri di ricerca e formazione presenti in Trentino Sulla formazione, il supporto al settore agricolo viene dai centri di ricerca di eccellenza: Università degli Studi di Trento, Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler, Trentino School of Management (TSM), Cooperativa Formazione Lavoro. L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, oltre alla formazione scolastica finalizzata ad acquisire un titolo di studio, si occupa anche della formazione professionale per giovani agricoltori (BPIA) e propone corsi di aggiornamento e specializzazione in ambiti particolari legati al settore agricolo. In generale, si sottolinea l’importanza di acquisire competenze economiche per fare impresa in modo adeguato ai tempi.

3. innovazione e ricerca “Innovare con gli occhi della montagna” è la direzione da seguire. Per innovazione si intende la capacità di generare un cambiamento che può essere di prodotto, di processo o di sistema. Il concetto di innovazione porta con sé l’attesa che qualcosa possa cambiare. Dobbiamo considerare che viviamo un momento storico che corrisponde alla coda del “pacchetto tecnologico” degli anni ‘60, maturato all’interno della “scuola agronomica italiana”. Quel pacchetto tecnologico ha prodotto ricchezza e ha dato buoni risultati ma oggi è superato. Occorre immaginare soluzioni di sistema, attraverso innovazione e ricerca, che sono quindi considerati strumenti indispensabili per dare una risposta ai problemi attuali. È opportuno guardare all’innovazione con gli occhi della montagna, per mettere a fuoco le specificità locali dal punto di vista

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territoriale, aziendale e per gli indirizzi produttivi. In definitiva c’è bisogno di un cambiamento culturale che va supportato dall’innovazione scientifica.

proposte emerse gestire l'innovazione, concertazione pubblico-privato “Chi fa l’innovazione?”, è il quesito da cui partire. Se l’innovazione fosse riconducibile esclusivamente all’iniziativa privata, avremmo il prevalere di interessi particolari; d’altra parte, se fosse completamente a carico pubblico, verrebbe privilegiato l’interesse generale anche se a scapito di un’attenzione puntuale alle esigenze specifiche della singola impresa. Probabilmente, la soluzione che risponde meglio a tutti gli interessi coinvolti è la concertazione tra settore pubblico e privato finalizzata a discutere e affrontare proposte e criticità che di volta in volta emergono. Pur nel rispetto della libertà speculativa degli enti di ricerca, è stata sottolineata la necessità che i risultati e gli sforzi dei ricercatori abbiano ricadute tangibili sul territorio e siano vicini alle esigenze delle aziende. Per fare innovazione occorre quindi prevedere momenti di confronto (concertazione) tra mondo della ricerca, assistenza tecnica, istituzioni e imprese, considerando che si tratta di realtà organizzate e servono scelte condivise. Si dovrebbe prendere coscienza che non dobbiamo trasferire ma costruire innovazione partendo dalle necessità delle aziende. Non è pensabile affidarsi soltanto al mercato, acquisendo soluzioni immaginate per altri territori, poiché il rischio è di perdere specificità. Il sistema trentino di ricerca e innovazione (Università degli Studi di Trento, Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler) può portare a ricadute positive per il territorio e la preservazione del paesaggio. agricoltura sostenibile, ad alta compatibilità ambientale I grandi cambiamenti che si stanno verificando (soprattutto a livello climatico) avranno prevedibilmente un forte impatto sul sistema agricolo trentino (cambiamenti di colture e conseguente impatto sul paesaggio). Gestire il cambiamento è di vitale importanza e occorre indirizzare la ricerca per individuare varietà di colture che meglio si adattano ai cambiamenti climatici. L’innovazione dovrà riguardare,in particolar modo, alcuni ambiti:

1. gestione efficiente della risorsa idrica; obiettivo a cui mirano la “Direttiva quadro acque” n. 2000/60/CE, il D.lgs 152/06, il PSR 2014-2020, con l’introduzione dell’obbligo di quantificare le portate derivate e restituite, e di adottare una politica dei prezzi incentivante e di internalizzazione nel canone di concessione dei costi ambientali e della risorsa. È opinione condivisa che ci sia ancora molto da fare in questo settore, specie per ciò che concerne il miglioramento della turnazione irrigua, la creazione di nuovi bacini di accumulo, la messa a punto di nuovi sistemi antibrina

2. riduzione dell'impatto ambientale; superando la contrapposizione tra produzione biologia e integrata. A livello internazionale ci sono esempi di progetti ecosostenibili che integrano entrambi i metodi di produzione e, in

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Trentino, quasi tutte le cantine sociali (viticoltura) hanno progetti di questo tipo. Si suggerisce di approfondire queste esperienze e verificarne i risultati

3. zootecnia; si ritiene necessario dimensionare le aziende, in modo che siano maggiormente legate al territorio senza dover ricorrere all’acquisto di foraggi in quantità importanti dall’esterno. Per veicolare i prodotti della zootecnia trentina bisogna poter dire che sono realizzati in misura importante con risorse del territorio

Il marketing territoriale deve partire dalla campagna e dal territorio, che si tratti di aziende casearie, frutticole, vitivinicole, in modo trasversale al settore agroalimentare trentino. valorizzare l’agricoltura di montagna Si propone di promuovere la ricerca scientifica con l’obiettivo di studiare e analizzare le esternalità positive, derivanti dall’attività rurale a beneficio delle comunità e degli ecosistemi, per valorizzare il ruolo dell'agricoltura e degli agricoltori nel sistema trentino. è necessario pensare alla costruzione di un progetto “made in Trentino”, inteso come progetto di innovazione a scadenza decennale, nel quale provare ad affermare il concetto che “fatto in Trentino” è una cosa speciale, facendo leva sulla sua credibilità di sistema. innovazione organizzativa Alcune decisioni che sembrano tecniche sono in realtà decisioni strategiche e politiche. Se queste strategie sono condivise a livello di sistema si potranno difendere e sostenere: sarà il sistema agricolo trentino ad aver scelto di intraprendere una certa strada. Si tratta di decisioni politicamente importanti e tecnicamente efficaci perché devono essere coerenti con le altre strategie settoriali, in particolare con il turismo. L’innovazione che dobbiamo produrre è innovazione organizzativa; non tanto e non solo di prodotto e di processo, ma di sistema. Occorre approntare un sistema che sappia prendere decisioni strategiche per le scelte che inevitabilmente dovranno essere prese nel prossimo futuro.

con quali strumenti gruppi di lavoro4 È necessario mantenere e rafforzare il coinvolgimento dei centri di ricerca: Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler, Università degli Studi di Trento. Inoltre, nell’ambito del PSR 2014-2020 è presente l’operazione 16.1.1 relativa al “sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI (Partenariato Europeo per l’Innovazione) in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”.

                                                            4 Per la formazione, con indicazione puntuale dei centri di ricerca, si rinvia al capitolo sulla formazione.

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4. gestione delle politiche pubbliche Il sistema normativo è molto complesso, presenta contraddizioni e incertezze. La legislazione europea tende a omogenizzare le norme, avendo come riferimento le aziende di grandi dimensioni, e penalizza le produzioni locali. L’adeguamento normativo spesso comporta un aumento dei costi di produzione mettendo in difficoltà le aziende sui prezzi di vendita. All’aumento progressivo dei costi di produzione, dovuti a continui adeguamenti normativi (sicurezza, certificazioni), non corrisponde un coerente adeguamento del prezzo finale. Il ruolo dell’ente pubblico è fondamentale per garantire la competitività del sistema ed ha una funzione importante di “ascolto”. Inoltre, in Trentino, gli operatori possono mettersi in contatto facilmente con i servizi e gli amministratori. Sul piano della formazione, si ritiene fondamentale l’investimento pubblico e l’offerta di percorsi strutturati. In termini generali, si osserva che le norme sono complicate e di difficile applicazione; inoltre non tutti i produttori hanno competenze adeguate sotto il profilo informatico. Il fatto che molti passaggi burocratici e procedurali avvengano online facilita e semplifica ma rischia di escludere chi non ha facile accesso agli strumenti informatici. A volte l’intervento della Provincia risulta un po’ ingombrante poiché limita la spinta innovativa, la ricerca di soluzioni creative e la valorizzazione delle specificità individuali.

proposte emerse migliorare la sistematicità degli interventi provinciali Dalla discussione dei gruppi di lavoro è emersa l’indicazione a rivedere i criteri di accesso ai finanziamenti in modo da renderli più mirati: sussidi, contributi, redditi integrativi non dovrebbero essere finalizzati a garantire uno status ma a sostenere l’imprenditorialità agricola dal punto di vista della sostenibilità economica. Gli aiuti e i contributi sono coerenti con la mission dell’ente pubblico ma non possono sostenere il mantenimento di strutture inadeguate. Si ritiene importante dare sostegno e un nuovo ruolo alle piccole aziende ubicate in aree marginali che con il tempo potrebbero scomparire. L’ente pubblico dovrà inoltre favorire il cambiamento tramite campagne di informazione e linee di indirizzo utili al sistema agricolo trentino. puntare a politiche collaborative e coordinate che superino i particolarismi È fondamentale condividere le scelte strategiche con un tavolo di concertazione in cui siano presenti i rappresentanti del settore agricolo trentino che permetta di individuare in modo efficacie la strategia di fondo di uno sviluppo equilibrato del comparto. velocizzare la reazione del sistema amministrativo ai cambiamenti È opportuno aumentare la flessibilità del sistema pubblico provinciale per renderlo più aderente alle continue modifiche delle priorità del settore, compatibilmente con il divenire delle norme europee, nazionali e provinciali.

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5. valorizzare e promuovere il territorio Valorizzare il territorio significa riconoscere le peculiarità e le specificità che caratterizzano il Trentino mettendo in connessione agricoltura, turismo, cultura, paesaggio. Una risorsa come il paesaggio e l’ambiente alpino - antropizzata e lavorata a fini agricoli - deve avere una destinazione d’uso che valorizza il territorio montano. Va considerato inoltre che il luogo di origine della produzione è uno degli elementi identificativi del prodotto, ed è in grado di conferirgli forza distintiva sul mercato. Bisogna fare in modo che la produzione specifica del territorio sia percepita anche all’esterno come una produzione a maggior valore. Va riconosciuto come il legame tra territorio, prodotto, azienda e storia contribuisca alla salvaguardia del territorio. La connessione tra sistema turistico e sistema della produzione agricola favorisce la multifunzionalità del territorio. Occorre sviluppare una politica dell’agricoltura di montagna capace di spingere verso gli utilizzi migliori del territorio, lavorando sul concetto di filiera e sulle interdipendenze settoriali affinché si creino esternalità positive ed effetti di indotto a beneficio di tutta la comunità, a partire da chi in montagna vive e lavora e permette la continuità nel tempo di queste attività. Per promuovere il prodotto e favorirne la commercializzazione è fondamentale la conoscenza del territorio. Per le imprese e le organizzazioni è importante cogliere l’opportunità del marchio "Qualità Trentino" anche in termini di marketing territoriale. Considerare l'agricoltura come salvaguardia del territorio può diventare un elemento di unicità: le piccole aziende possono favorire la tutela del territorio montano in misura maggiore rispetto ad altri territori, dove invece la produzione è più incentrata sulla meccanizzazione.

proposte emerse valorizzare il lavoro rurale Il lavoro svolto in ambiente montano da agricoltori e allevatori è scarsamente considerato a livello sociale. Occorre migliorare l’integrazione tra agricoltura e turismo, in modo da valorizzare i prodotti trentini e rendere riconoscibile il ruolo svolto dall’agricoltore anche in difesa del territorio montano. promuovere il “made in Trentino” Salubrità del sistema, selezione dei prodotti, elementi di innovazione sviluppati "con gli occhi della montagna" sono elementi distintivi che vanno sostenuti poiché concorrono alla valorizzazione del territorio attraverso il "made in Trentino". Le indagini di mercato hanno accertato che il brand "Trentino" è un valore: il consumatore lo associa a concetti come natura, turismo, vacanza, salubrità, montagna. Turisti italiani e stranieri acquistano "Trentino" perché ne ricordano le bellezze naturali e scelgono i prodotti locali. valorizzare le malghe

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Su 700 malghe presenti, solo 100 fanno caseificazione in malga e in futuro saranno ancora meno a causa di standard sanitari troppo stringenti e complessi da rispettare. Questo è un problema anche dal punto di vista della valorizzazione turistica della malga che fa fatica a vendere i propri prodotti. È opportuno pianificare un adeguamento strutturale delle malghe, ove possibile, e favorire il confezionamento dei prodotti nei caseifici, da vendere poi anche in malga. Si suggerisce di valutare un contributo alla raccolta e al trasporto del latte in malga per la caseificazione. promuovere il recupero dei boschi a colture agricole Va promosso il recupero dei terreni agricoli abbandonati, riducendo l’avanzare del bosco che, altrimenti, rischia di modificare il paesaggio e di ridurre la biodiversità. Collegato all’aumentare delle aree boschive si segnala inoltre l’abbandono di attività agricole considerate non più sostenibili. Occorre ripristinare i pascoli con interventi di bonifica e sistemazione, ovviando anche al problema dell’elevato carico bovino per ettaro (smaltimento deiezioni). sostenere il recupero dei terrazzamenti I terrazzamenti sono una risorsa per l’agricoltura e vanno recuperati anche dal punto di vista paesaggistico. Occorre mappare i terrazzamenti e recuperare migliaia di ettari che possono essere nuovamente coltivati e, in parallelo, mappare le caratteristiche dei terreni per identificare la coltura più adatta. È opportuno pensare anche a nuove forme di agricoltura per rimettere in produzione le superfici agricole terrazzate.

con quali strumenti sinergia con Trentino Marketing per il marchio "Qualità Trentino" contributi agli investimenti nelle aziende agricole In questo ambito si inseriscono i contributi legati al recupero dei pascoli, all’alpeggio del bestiame, al recupero delle strutture di malga, all’acquisto di impianti e attrezzature per la caseificazione o il trasporto del latte. Sia il PSR 2014-2020 che la L.p. 4/2003 prevedono la possibilità di concedere aiuti attraverso l’operazione 4.1.1 (le misure 10-11-13 relative ai premi sfalcio, alpeggio e indennità compensativa sono trasversali su investimenti relativi al recupero dei terrazzamenti). La L.p. 4/2003 prevede la possibilità di finanziare premi per i capi che vengono portati in alpeggio (art. 24); aiuti per il recupero e la nuova costruzione di strutture di malga (art. 25) compresi gli impianti e le attrezzature.

6. sostenibilità ambientale, economica e sociale L’agricoltura di montagna risente di problemi economici maggiori rispetto all’agricoltura di pianura, dovuti sia alle caratteristiche del territorio sia alle produzioni più limitate. È chiaro tuttavia che il sistema agricolo è fondamentale per la

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conservazione del territorio: pascoli e coltivazioni sono elementi che caratterizzano il paesaggio trentino. Perseguire la sostenibilità economica è essenziale per evitare l’abbandono dell’attività agricola e quindi la possibilità di garantire anche la sostenibilità ambientale e sociale. L'agricoltura oggi si trova a dover affrontare grandi sfide: i cambiamenti climatici, il dualismo tra metodo di produzione biologico e integrato, l’uso intelligente delle risorse (in primis l’acqua). Questi sono solo alcuni dei fattori strategici su cui investire nel prossimo futuro.

proposte emerse

uso intelligente della risorsa idrica

Il tema è stato affrontato in relazione alla scarsità, alla qualità e ai diversi usi della risorsa idrica. Negli ultimi anni si è assistito alla progressiva conversione degli impianti di distribuzione a pioggia in impianti a goccia (microjet). Ciò ha permesso di realizzare un risparmio calcolato della risorsa idrica nell’ordine del 30%, tuttavia la necessità di un utilizzo più accorto e razionale di questo elemento rimane un punto all’ordine del giorno. Vengono pertanto individuate le seguenti priorità:

• garantire la disponibilità della risorsa idrica in caso di periodi di siccità prolungatiattraverso la costruzione di nuovi bacini di accumulo (invasi)

• rendere efficiente l'utilizzo della risorsa idrica attraverso: sistemi satellitari o altri sistemi automatici di rilevazione per valutare in maniera

ottimale il reale fabbisogno delle colture in relazione alle caratteristiche del suolo consorzi di secondo grado per programmare al meglio la gestione delle risorse

idriche sistemi di turnazione intelligente e criteri più efficienti rispetto a quello della

“turnazione a calendario” mappatura delle aree a maggior rischio di gelate primaverili per valutare

l’adozione di impianti di difesa attiva antibrina • migliorare la qualità delle acque superficiali mediante:

centri di lavaggio delle attrezzature utilizzate per la distribuzione dei prodotti fitosanitari per limitare i fenomeni di inquinamento puntiforme conseguenti a questa operazione

spostamento o messa in sicurezza dei punti di approvvigionamento dell’acqua utilizzata per l’esecuzione dei trattamenti (carica botte) che si trovano in prossimità di corpi idrici

• realizzare un sistema informativo che permetta di valutare l’utilizzo delle risorseidriche fra i diversi settori (agricoltura, idroelettrico, ecc.) al fine di garantire il rispetto del deflusso minimo vitale (DMV)

• verificare la possibilità di chiedere una deroga normativa nei periodi di siccità5

5 Il riferimento è alla normativa europea.

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sostegno e miglioramento della zootecnia

Occorre fare attenzione al modello di zootecnia che vogliamo adottare e valorizzare rispetto ai modelli intensivi del passato. Il ruolo multifunzione della zootecnia in montagna andrebbe evidenziato attraverso uno studio che quantifichi il valore generato a beneficio di tutta la comunità. Manca una valutazione sociale dell’agricoltore in montagna che sente svilito il proprio lavoro e la propria immagine e, d’altra parte, è difficile mantenere viva un’agricoltura che non ha appeal agli occhi di chi vive in città.

Per quanto riguarda il dimensionamento delle aziende si segnala la difficile ricerca di equilibrio tra sostenibilità economica (che nelle aziende troppo piccole non è garantita) e sostenibilità ambientale (difficoltosa nelle aziende di grandi dimensioni). Non esiste un parametro applicabile su tutto il territorio provinciale ma può essere utile considerare vocazione e morfologia del territorio, la possibilità di integrazione con attività agrituristiche, l’uso e/o riuso di strutture disponibili. Per coprire le fluttuazioni del prezzo del latte e aiutare le aziende in caso di calamità (gelate primaverili che riducono la produzione di foraggio) si propone di attivare fondi mutualistici istituiti ad hoc.

Per quanto riguarda i reflui zootecnici si evidenzia la necessità di promuovere progetti di gestione virtuosa (es. impianti a biogas) per i quali va tenuto conto dell’insorgere di conflittualità a livello locale. Pertanto, si propone di attivare forme di co-progettazione e percorsi di ascolto della cittadinanza. È auspicabile inoltre ampliare la superficie agraria utilizzata (SAU) rispetto al carico bovino per garantire lo spargimento su maggiori superfici.

convivenza con i grandi predatori

La presenza, ormai consolidata, di grandi predatori causa rilevanti problemi al settore zootecnico (pascolo del bestiame, malghe). Vanno cercate modalità di convivenza, con l’introduzione di nuove forme di gestione degli alpeggi e incentivi per l’inserimento di cani per la difesa delle mandrie. Vanno inoltre previste forme di compensazione per il disagio che le aziende devono sopportare per organizzare la difesa dai predatori. Ed è necessario prevedere la possibilità di contenimento dei grandi predatori e/o di selezione degli “individui” che si avvicino agli abitati.

mantenere la biodiversità

Si propone di incentivare la diversificazione delle colture per evitare la perdita di biodiversità; recuperare le varietà locali e favorire l’introduzione delle varietà resistenti; incentivare la ricerca di varietà resistenti e di metodi biologici di lotta ai parassiti.6

6 Si veda l’ambito tematico innovazione e ricerca, in particolare “agricoltura economicamente sostenibile, ad alta compatibilità ambientale”.

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biologico/integrato, aree omogenee, agricoltura a “impatto zero”

Il prodotto biologico sta riscontrando sempre maggior successo, pertanto le aziende agricole sono attirate dalla prospettiva di una riconversione produttiva al metodo di produzione biologico. Per far sì che l’operazione abbia successo, garantisca una crescita consapevole e un buon risultato anche economico è necessario intraprendere un’azione formativa nei confronti degli agricoltori per migliorare la consapevolezza su quali siano le reali differenze tra metodo di produzione biologico e integrato e cosa comporti tale scelta. È necessario creare aree omogenee (biodistretti), anche attraverso riordini agrari, per la produzione biologica e l’adozione di misure di mitigazione della deriva al fine di limitare i fenomeni di contaminazione. È opportuno tener conto del consumatore finale per renderlo consapevole delle reali differenze tra prodotto biologico e integrato, puntando a mitigare immagini fuorvianti (biologico non equivale a “non trattato”). Guardando al futuro si dovrebbe tendere a un’agricoltura a “impatto zero” che vada oltre il biologico e l’integrato favorendo la ricerca nell’ambito della cisgenetica e del genoma editing, evitando il ricorso agli OGM.

con quali strumenti

sostenibilità ambientale

Sul piano della sostenibilità ambientale il riferimento è la L.p. 4/2003: art. 30, relativo alla concessione di agevolazioni per gli impianti per la preparazione delle miscele, il lavaggio delle attrezzature e lo smaltimento delle acque; art. 46 (comma 1/3) relativi alla ristrutturazione di impianti frutticoli. Si tratta di aiuti per sostenere l’inserimento di varietà di piante resistenti che richiedono quindi minori trattamenti.

reflui zootecnici

Attuazione del decreto ministeriale che stabilisce parametri dimensionali per le vasche di liquame e le concimaie per permettere lo stoccaggio a medio termine nonché i vincoli di distribuzione dei reflui sul territorio per salvaguardare l’ambiente.

risorsa idrica

Il riferimento è la L.p. 4/2003: art. 35 “irrigazione” e operazione 4.3.3 del PSR 2014-2020 attraverso la riconversione degli impianti o la costruzione di nuovi impianti che permettano la razionalizzazione nell’uso della risorsa idrica.

biologico

Il riferimento è la L.p. 4/2003: art. 47 sulle agevolazioni per l'agricoltura biologica (spese per certificazioni) e la misura 11 del PSR 2014-2020 sull’agricoltura biologica.

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7. redditività Il “Memorandum per l’agricoltura di montagna” indirizzato alla Commissione europea e firmato da tutti i paesi che aderiscono alla convenzione delle Alpi, sostiene l’opportunità di individuare ulteriori strumenti - oltre a quelli garantiti agli Stati membri - che consentano una maggiore compensazione del differenziale di reddito tra montagna e pianura. L’indennità compensativa è attualmente insufficiente e necessita di un aumento degli aiuti anche per gli investimenti in montagna. Un altro intervento importante da attuare, in questo senso, riguarda la copertura del rischio di abbandono degli alpeggi. Oltre ad una semplificazione degli oneri fiscali a carico dei piccoli allevatori va stabilizzato il reddito sul versante del valore degli animali attraverso polizze che vadano a tutelare l’azienda in caso di calamità ambientali. Anche nella zootecnia di montagna, come nella frutticoltura, eventi come la siccità e il gelo influiscono sulla produzione del foraggio diminuendo il rendimento. Sono già in atto sperimentazioni di polizze riguardanti il foraggio e misure per stabilizzare il reddito che verranno perfezionate nel 2018.

proposte emerse introdurre misure e strumenti di stabilizzazione del reddito Una parte degli investimenti pubblici potrebbe essere utilizzata in modo da aiutare i giovani nello sviluppo dell’impresa attraverso strumenti finanziari che possano stabilizzare il reddito aziendale, non solo coprire la perdita per danni da calamità o fitopatie. promuovere la sperimentazione di nuove polizze introdurre misure di semplificazione degli oneri fiscali

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METODO DI LAVORO Nei tavoli tematici la discussione è stata guidata da un facilitatore, che ha definito le regole minime del tavolo ed ha garantito che tutti i partecipanti potessero prendere la parola. Il relatore esperto ha introdotto il tema dell’incontro con una breve presentazione e definito il metodo di lavoro. Ogni tavolo tematico è stato seguito da personale - messo a disposizione dal gruppo di supporto della Provincia – con il compito di annotare le proposte emerse durante il confronto collettivo per poi sintetizzarle in un unico documento.

1. tavoli di lavoro e incontri in plenaria

PRIMA PLENARIA, 12 dicembre 2017 Sala Rosa - Palazzo della Regione, Trento Il 12 dicembre 2017 nella Sala Rosa del Palazzo della Regione di Trento, alla presenza dei principali esponenti delle associazioni e degli uffici coinvolti, è stato presentato il progetto per la continuazione della consultazione. A seguito dei saluti iniziali del dirigente del Servizio Agricoltura, i facilitatori dell’UMST Valutazione attività normativa, Trasparenza e Partecipazione hanno illustrato modalità e obiettivi della consultazione e i tre relatori esperti hanno presentato i temi dei tavoli. Durante il lavoro, ogni associazione aderente al percorso ha potuto partecipare con due rappresentanti, in tavoli diversi. Ogni associazione ha dunque potuto iscriversi a due tavoli su tre.

TAVOLO DI LAVORO, 9 gennaio 2018 Sala Wolf – Palazzo della Provincia, Trento

tavolo 1, Conoscenza e Innovazione Tema Conoscenza e innovazione

Introduzione al tema Il Dott. Pontalti ha illustrato alcune strategie in uso sul territorio, proponendo alcune parole chiave per favorire e pianificare la discussione del presente incontro e di quelli a venire.

Obiettivo del tavolo Mettere a fuoco alcuni concetti chiave per informare i decisori nell’elaborazione delle politiche e dei programmi futuri

tavolo 2, Incrementare la competitività Tema Competitività

Introduzione al tema Il Prof. Martini ha introdotto il tema “competitività” spiegandone significato e obiettivi rispetto ai mercati.

Obiettivo del tavolo Misurare e comprendere il grado di competitività del Trentino. Alcune domande hanno guidato la discussione: quali sono le sfide

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che in questo momento propone il mercato?, come ci si posiziona rispetto ai concorrenti (livello nazionale o sovranazionale)?, quali elementi condizionano punti di forza e debolezze?, come possono essere amplificati i punti di forza e ridotte le debolezze?

tavolo 3, Verso la sostenibilità ambientale e sociale Tema Acqua

Introduzione al tema Nell’introduzione al tema il Dott. Cesaro ha illustrato gli argomenti di interesse per la sostenibilità ambientale e sociale – da approfondire in seguito -; è stato proposto il tema dell’acqua su cui avviare la discussione nel tavolo di lavoro.

Obiettivo del tavolo Riflettere sulle proposte inviate dai partecipanti in fase di avvio del percorso.

TAVOLO DI LAVORO, 23 gennaio 2018 Sala Wolf – Palazzo della Provincia, Trento

tavolo 1, Conoscenza e Innovazione Tema Innovazione

Introduzione al tema Il Dott. Pontalti ha proposto gli argomenti dei prossimi incontri e, rimandando alle parole chiave dell’incontro precedente, ha proposto di dedicare l’incontro al tema dell’innovazione.

Obiettivo del tavolo Comprendere cosa si intende per innovazione in relazione all’agricoltura trentina; quali sono le maggiori problematiche che ne sfavoriscono lo sviluppo e quali processi innovativi potrebbero essere attuati.

tavolo 2, Incrementare la competitività Tema Territorio / territorialità

Introduzione al tema Il Prof. Martini introduce l’argomento focalizzando l’attenzione sul concetto di “made in”.

Obiettivo del tavolo Riflettere sull’importanza della provenienza territoriale dei prodotti e del ruolo della PAT al riguardo.

tavolo 3, Verso la sostenibilità ambientale e sociale Tema Abbandono dell’agricoltura di montagna

Introduzione al tema Il Dott. Cesaro introduce il tema con una panoramica sulla situazione attuale dell’agricoltura di montagna in Trentino portando a supporto dati statistici.

Obiettivo del tavolo L’obiettivo del tavolo è quello di rispondere a questa domanda lanciata dal Dott. Cesaro: cosa vogliamo e possiamo fare per garantire la stabilità, la sopravvivenza e la sussistenza in condizioni economiche sostenibili di un certo tipo di agricoltura dei versanti?

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TAVOLO DI LAVORO, 5 febbraio 2018 Sala Wolf – Palazzo della Provincia, Trento

tavolo 1, Conoscenza e Innovazione Tema Formazione e consulenza

Introduzione al tema Il Dott. Pontalti introduce il tema facendo una distinzione tra “formazione” e “consulenza tecnica”; approfondisce il significato del termine “formazione” come “apprendimento delle novità e delle tecnologie che permettono, nel corso della vita, di acquisire nuove competenze, di recepire in modo adeguato l’innovazione ed essere promotori dello sviluppo dell’impresa in un certo settore”. Il tavolo 1 è l’unico ad aver trattato l’argomento “formazione” come tema specifico ma il tema è emerso in maniera trasversale in tutti gli incontri anche negli altri tavoli.

Obiettivo del tavolo Indagare se la formazione presente sul territorio è adeguata, se deve essere incrementata e quali sono i soggetti che dovrebbero promuoverla.

tavolo 2, Incrementare la competitività Tema Green Economy

Introduzione al tema Il Prof. Martini ha introdotto l’argomento portando a sostegno informazioni, dati e statistiche (III relazione sullo “Stato della Green Economy”, 2017).

Obiettivo del tavolo Riflessione sulla Green Economy in relazione all’economia e all’agricoltura trentina.

tavolo 3, Verso la sostenibilità ambientale e sociale Tema Misure agro-climatico-ambientali e riduzione degli input

Introduzione al tema Il Dott. Cesaro introduce il tema dando una panoramica delle misure attuali presenti sul territorio. L’esperto affronta in seguito il tema del biologico e della riduzione degli input.

TAVOLO DI LAVORO, 20 febbraio 2018 Sala Wolf – Palazzo della Provincia, Trento

tavolo 1, Conoscenza e Innovazione Tema Trasferimento dell’innovazione e variabile temporale

Introduzione al tema Il Dott. Pontalti introduce il tema rimarcando il concetto di innovazione e focalizzando l’attenzione sul trasferimento tecnologico: trasferire la conoscenza prodotta da qualcuno ad altri che la possano recepire e applicare.

Obiettivo del tavolo La discussione ha riguardato la velocità del trasferimento e della capacità di adottare l’innovazione. L’obiettivo era di riflettere su

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come l’innovazione possa essere percepita, adottata e diventare elemento strategico.

tavolo 2, Incrementare la competitività Tema Mercato

Introduzione al tema Il Prof. Martini introduce l’argomento illustrando alcuni importanti segmenti e dinamiche dei mercati in relazione alla realtà trentina - agricoltura/turismo (settore alberghiero ed extra-alberghiero), canali di commercializzazione – portando a sostegno dati Istat sulla stagione estiva 2017 in Trentino.

Obiettivo del tavolo Riflessione sull'incremento del rapporto tra mercati e settore turistico in Trentino.

tavolo 3, Verso la sostenibilità ambientale e sociale Tema Misure del PSR: primo insediamento e ricambio generazionale;

programmi LEADER e GAL

Introduzione al tema Il Dott. Cesaro introduce i temi spiegando le misure sopra indicate nel dettaglio e illustrandone pro/contro e rischi. Entrambi i temi sono stati oggetto di approfondimento da parte del relatore esperto.

Obiettivo del tavolo Discussione e approfondimenti su determinate misure previste dal PSR attualmente in vigore.

A chiusura di ogni incontro dei tavoli, i contenuti emersi sono stati sintetizzati dallo staff di supporto e, ulteriormente elaborati in un unico documento, sono stati presentati ai gruppi nell'incontro del 20 febbraio 2018. In quella sede il documento è stato discusso e integrato collettivamente dai partecipanti ai tavoli. In particolare:

tavolo 1: presenta una sintesi dei temi emersi negli incontri precedenti e le proposte discusse per ciascun ambito tematico

tavolo 2: presenta un documento che riporta i principali punti emersi nei quattro incontri precedenti, divisi per incontro, e una sintesi finale delle priorità emerse

tavolo 3: presenta uno schema con 5 macro-temi emersi dalla discussione. Tutti i temi sono stati suddivisi in argomenti più specifici, indicando le proposte e le questioni emerse

SECONDA PLENARIA, 19 aprile 2018 Sala Casteller, Località San Rocco, Trento In apertura il dirigente del Servizio Agricoltura ha ringraziato per la partecipazione numerosa e per l’apporto di tutti nei tavoli tematici. L’incontro in plenaria ha avuto l’obiettivo di tirare le fila e arrivare a una condivisione dei temi su cui i decisori politici dovranno porre attenzione. L’incontro è stato dedicato a tre temi discussi nei tavoli (competitività, innovazione, formazione) rispetto ai quali trovare una condivisione. Nell’introdurre l’incontro i facilitatori hanno presentato la scheda messa a disposizione

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dallo staff di supporto. La plenaria ha previsto una breve presentazione del lavoro dei tavoli tematici, in modo che tutti avessero un quadro completo del lavoro complessivo; a seguire il Prof. Martini e il Dott. Pontalti hanno introdotto i temi. In chiusura i relatori hanno sottolineato alcuni concetti importanti emersi nel corso della plenaria e il responsabile del Dipartimento Territorio, Agricoltura, Ambiente e Foreste ha proposto una breve riflessione, ringraziando tutti per il lavoro svolto.

TERZA PLENARIA, 22 maggio 2018 Sala Casteller, Località San Rocco, Trento In apertura il dirigente del Servizio Agricoltura ha ricordato che la plenaria chiude il percorso di consultazione ed è funzionale a condividere quanto emerso nei tavoli tematici su tre temi specifici (sostenibilità economica, sociale e ambientale; valorizzazione e promozione del territorio; gestione delle politiche pubbliche). Nell’introdurre l’incontro i facilitatori hanno ricordato che sarà cura di chi ha accompagnato tutto il percorso arrivare a un documento finale che sia riconosciuto, nei contenuti, dalle organizzazioni, enti e associazioni del mondo dell’agricoltura che hanno partecipato ai tavoli. Il Dott. Cesaro ha quindi presentato i temi emersi nel gruppo di lavoro che si è occupato di sostenibilità ambientale, economica e sociale; il tema della valorizzazione e promozione del territorio è stato presentato dal Dott. Martini; mentre il dirigente del Servizio Agricoltura ha fatto sintesi sul tema della gestione delle politiche pubbliche. I tre temi sono stati quindi discussi dai partecipanti che hanno apportato contributi utili a integrare ulteriormente il lavoro svolto nel corso degli incontri.

2. comunicazione e informazione Per favorire la comunicazione e informazione tra i partecipanti è stato predisposto un indirizzo e-mail dedicato al percorso, utilizzato già in fase di avvio. Al fine di garantire la massima trasparenza e la possibilità di interazione tra i partecipanti, Informatica Trentina ha messo a disposizione un sito internet accessibile solo ai partecipanti del progetto e al gruppo di supporto: www.agricolturadomani.provincia.tn.it. Il sito web è stato strutturato per aree tematiche, con una sezione dedicata al percorso di consultazione. Questo strumento ha favorito lo scambio di materiali, tra cui documenti tecnici e scientifici, ed è stato utile per condividere documenti ed elaborati intermedi, permettendo ai partecipanti di rimanere aggiornati sul calendario degli incontri. Durante tutto il percorso era possibile visionare e scaricare le sintesi dei singoli incontri dei tavoli e delle plenarie. In questo modo ciascun partecipante ha avuto la possibilità di seguire l’andamento dei lavori nei singoli gruppi tematici e dare il proprio contributo in modo informato. L’accesso al sito era possibile anche dal portale “Trentino Agricoltura”. Lo schema che segue – propedeutico alla redazione di questo documento - riporta la sintesi di tutti gli incontri dei tavoli e delle sedute plenarie.

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liane

.

econ

omic

o.

Va

mig

liora

ta la

com

unic

azio

ne s

ul s

igni

ficat

o re

ale

delle

ce

rtifi

cazi

oni,

sulle

rica

dute

pos

itive

sot

to il

pro

filo

della

qu

alità

del

pro

dott

o e

della

tute

la d

alle

sof

istic

azio

ni e

de

ll’im

patt

o am

bien

tale

. M

iglio

rare

la fo

rmaz

ione

e la

con

sape

vole

zza

dei p

rodu

ttor

i.

prod

uttiv

o bi

olog

ico)

L.

p. 4

/200

3 –

art

. 48

(aiu

ti pe

r pro

gram

mi d

i co

ntro

llo n

el p

roce

sso

prod

uttiv

o: s

iste

ma

delle

den

omin

azio

ni d

i or

igin

e, d

elle

ce

rtifi

cazi

oni p

er

prod

uzio

ni d

i qua

lità,

ec

c.)

Mar

chi “

mad

e in

Tre

ntin

o” -

G

loba

lizza

zion

e e

inte

rnaz

iona

lizza

zion

e re

ndon

o ne

cess

ario

diff

eren

ziar

si r

ispe

tto

ai

conc

orre

nti.

Il te

rrito

rio tr

entin

o co

stitu

isce

un

elem

ento

dis

tintiv

o sp

endi

bile

att

rave

rso

la c

orre

lazi

one

tra

mar

chio

terr

itoria

le e

imm

agin

e (p

urez

za, p

uliz

ia, s

icur

ezza

)

Val

oriz

zare

il “

mad

e in

Tre

ntin

o” c

ome

qual

cosa

di s

peci

ale

L.p.

4/2

003

– a

rt. 4

8 (G

estio

ne d

el m

arch

io

qual

ità tr

entin

o)

A3

- C

ompe

titi

vità

de

lle a

zien

de

Mig

liora

re la

com

petit

ività

del

le

azie

nde

A

bban

dona

re la

sta

ndar

dizz

azio

ne e

la

vora

re s

ulla

fles

sibi

lità

con

prog

etti

di lu

ngo

perio

do.

Sti

mol

are

l’agg

rega

zion

e e

la c

oope

razi

one

Stim

olar

e e

sost

ener

e la

mul

tifun

zion

alità

e fl

essi

bilit

à de

lle

azie

nde.

Incr

emen

tare

la m

ecca

nizz

azio

ne p

er le

pro

duzi

oni

colli

nari

e di

mon

tagn

a

B -

Ges

tion

e de

lle p

olit

iche

pub

blic

he

B1

- A

spet

ti no

rmat

ivi

Il si

stem

a no

rmat

ivo

è m

olto

co

mpl

esso

. Esi

ston

o co

ntra

ddiz

ioni

e

ince

rtez

ze. L

a le

gisl

azio

ne e

urop

ea

tend

e a

omog

eniz

zare

le n

orm

e av

endo

com

e rif

erim

ento

le a

zien

de

di g

rand

i dim

ensi

oni,

sfav

oren

do le

pr

oduz

ioni

loca

li. L

’ade

guam

ento

no

rmat

ivo

spes

so c

ompo

rta

un

aum

ento

dei

cos

ti di

pro

duzi

one

Mig

liora

re le

vel

ocità

di r

eazi

one

dei s

iste

ma

amm

inis

trat

ivo

ai c

ambi

amen

ti di

mer

cato

.

(diff

icol

tà d

i rec

uper

o su

i pre

zzi d

i ve

ndita

)

B2

- R

appo

rti c

on la

P

rovi

ncia

Il

ruol

o de

lla P

rovi

ncia

è

fond

amen

tale

per

gar

antir

e la

co

mpe

titiv

ità d

el s

iste

ma.

Impo

rtan

te

il ru

olo

di “a

scol

to”

della

Pro

vinc

ia, g

li op

erat

ori p

osso

no e

ntra

re fa

cilm

ente

in

con

tatt

o co

n i s

ervi

zi e

gli

amm

inis

trat

ori.

Impo

rtan

te

l’inv

estim

ento

e l’

offe

rta

sott

o il

prof

ilo d

ella

form

azio

ne. L

e no

rme

sono

com

plic

ate

e di

diff

icile

ap

plic

azio

ne, s

i ric

hied

ono

impo

rtan

ti co

mpe

tenz

e so

tto

il pr

ofilo

in

form

atic

o ch

e do

vreb

bero

pe

rmet

tere

una

sem

plifi

cazi

one

sott

o il

prof

ilo b

uroc

ratic

o m

a in

real

tà n

on

è co

sì. L

’inte

rven

to d

ella

Pro

vinc

ia h

a lim

itato

la s

pint

a in

nova

tiva,

la r

icer

ca

di s

oluz

ioni

cre

ativ

e e

la

valo

rizza

zion

e de

lle s

peci

ficità

in

divi

dual

i.

Mig

liora

re la

sis

tem

atic

ità d

egli

inte

rven

ti pr

ovin

cial

i, i

finan

ziam

enti

devo

no e

sser

e m

aggi

orm

ente

mira

ti.

Pun

tare

a p

oliti

che

colla

bora

tive

e co

ordi

nate

che

sup

erin

o i

part

icol

aris

mi

B3

- R

eddi

tività

La

redd

itivi

tà è

sog

gett

a al

le

varia

zion

i clim

atic

he (g

elo

– s

icci

tà),

even

ti at

mos

feric

i e v

aria

zion

e de

i pr

ezzi

Il

sist

ema

coop

erat

ivo

ha s

volto

at

tività

mig

liora

ndo

la

cons

apev

olez

za d

ei p

rodu

ttor

i.

Pro

muo

vere

mis

ure

di s

tabi

lizza

zion

e de

l red

dito

att

rave

rso

assi

cura

zion

i e fo

ndi m

utua

listic

i.

Son

o in

fase

di s

tudi

o st

rum

enti

per l

a st

abili

zzaz

ione

del

re

ddito

dei

pro

dutt

ori a

fr

onte

di o

scill

azio

ni

del p

rezz

o. S

i ipo

tizza

l’a

vvio

di t

ale

stru

men

to s

ulla

nuo

va

prog

ram

maz

ione

. In

perio

do d

i cris

i (an

no

2017

) la

pubb

lica

amm

inis

traz

ione

ha

prot

etto

il s

iste

ma

nel

suo

com

ples

so c

on

part

icol

are

atte

nzio

ne

ai la

vora

tori

stag

iona

li.

B4

- Fr

amm

enta

zion

e Fr

amm

enta

zion

e fo

ndia

ria

In

cent

ivar

e fo

rme

di r

iord

ino

fond

iario

bas

ate

su

asso

ciaz

ioni

smo

L.p.

4/2

003

– a

rt. 3

6,

37, 3

8, 3

9 (In

terv

enti

per

il rio

rdin

o fo

ndia

rio)

B5

- T

itoli

È in

att

o un

feno

men

o co

ntra

ddis

tinto

da

una

fort

e do

man

da d

i “tit

oli”

da p

arte

del

le

azie

nde

di p

ianu

ra p

er a

umen

tare

il

caric

o bo

vino

am

mes

so.

Pro

muo

vere

mis

ure

atte

ad

evita

re “

l’acc

apar

ram

ento

” de

i tit

oli d

a pa

rte

delle

gra

ndi a

zien

de z

oote

cnic

he d

i pia

nura

fa

vore

ndo,

ove

pos

sibi

le, l

e az

iend

e zo

otec

nich

e di

m

onta

gna.

Con

tras

tare

pol

itich

e na

zion

ali e

co

mun

itarie

che

non

va

loriz

zano

gli

ambi

enti

mon

tani

B6

- R

icam

bio

gene

razi

onal

e D

iffic

ile ri

cam

bio

gene

razi

onal

e e

turn

-ove

r, co

n co

sti e

leva

ti pe

r l’a

vvio

o

il rim

oder

nam

ento

del

le im

pres

e.

Diff

icol

tà p

er g

li im

pren

dito

ri pi

ù an

zian

i ad

affr

onta

re l’

inno

vazi

one

P

SR

201

4-20

20 –

op

eraz

ione

6.1

.1

(Gio

vani

agr

icol

tori)

Esis

tono

mis

ure

a so

steg

no d

el

ricam

bio

gene

razi

onal

e (s

ia n

el c

aso

delle

azi

ende

esi

sten

ti ch

e de

i prim

i in

sedi

amen

ti). L

e R

egio

ni (P

rovi

ncie

au

tono

me)

han

no fa

coltà

di

mod

ular

e in

mod

o di

vers

o gl

i in

cent

ivi.

Ince

ntiv

i: pe

r il p

rimo

inse

diam

ento

usa

re g

li in

cent

ivi p

er il

pa

gam

ento

di i

nter

essi

a fr

onte

di u

n pi

ano

di in

vest

imen

to.

Sar

ebbe

impo

rtan

te s

oste

nere

altr

e fig

ure,

non

sol

o l’i

mpr

endi

tore

. R

uoli

isti

tuzi

onal

i: pr

omuo

vere

la p

arte

cipa

zion

e de

i gio

vani

Is

titui

re il

ser

vizi

o ci

vile

am

bien

tale

S

tage

: pro

muo

vere

sta

ge a

ll’es

tero

PS

R 2

014-

2020

oper

azio

ne 6

.1.1

(G

iova

ni a

gric

olto

ri)

B7

- M

isur

e in

tegr

ate

Lead

er e

Gal

Mis

ure

PS

L tr

oppo

sim

ili a

que

lle p

revi

ste

nel P

SR

. Ado

ttat

o ap

proc

cio

top-

dow

n ne

lla fa

se d

i pro

gram

maz

ione

. Aiu

tare

i te

rrito

ri ad

ado

ttar

e un

a m

enta

lità

bott

om u

p. V

alor

izza

re

dina

mic

he d

i sel

ezio

ne p

er in

divi

duar

e i p

roge

tti m

iglio

ri.

Met

tere

a d

ispo

sizi

one

finan

ziam

enti

a ta

sso

zero

o

agev

olat

o pe

r inc

entiv

are

azio

ni e

str

ateg

ie d

i svi

lupp

o lo

cale

C -

Inno

vazi

one

C1

- In

nova

re c

on “g

li oc

chi”

della

mon

tagn

a

Att

rave

rso

la c

once

rtaz

ione

, met

odo

che

perm

ette

la re

cipr

oca

com

pren

sion

e fr

a im

pres

e e

mon

do

della

ric

erca

deg

li sc

enar

i eco

nom

ici

e de

lle o

ppor

tuni

tà d

i cam

biam

ento

av

viar

e un

pro

cess

o di

ana

lisi p

er

orie

ntar

e gl

i inv

estim

enti

e i r

isul

tati

vers

o le

esi

genz

e de

lle im

pres

e e

vers

o un

mod

ello

di r

iferim

ento

che

è

l’agr

icol

tura

di m

onta

gna

sul t

ema

dell’

inno

vazi

one

in T

rent

ino

sono

sta

te fa

tte

mol

te c

ose,

man

ca la

ca

paci

tà d

i far

e re

te

Gen

erar

e so

luzi

oni t

ecno

logi

che

che

cons

enta

no u

n m

iglio

re a

datt

amen

to d

ell’i

mpr

esa

alle

con

dizi

oni d

ella

m

onta

gna

Pro

gett

o m

ode

in T

rent

ino,

pro

gett

o di

inno

vazi

one

con

una

proi

ezio

ne d

i 10

anni

C

once

rtaz

ione

su

tem

i del

la R

&D

(ric

erca

e s

vilu

ppo)

Fi

nanz

iam

ento

str

uttu

re R

&D

Fi

nanz

iam

ento

pro

gett

i R&

D

Inno

vare

lung

o tu

tta

la fi

liera

: pro

duzi

one,

tras

form

azio

ne,

com

mer

cial

izza

zion

e co

n il

supp

orto

di F

EM, F

BK

e

Uni

vers

ità. l

a ric

erca

deb

ba a

vere

ric

adut

e su

l ter

ritor

io c

he

la s

ostie

ne

L’

inno

vazi

one

che

dobb

iam

o ric

erca

re è

Str

umen

ti pr

evis

ti da

le

ggi d

i set

tore

D

ipar

timen

to d

ella

co

nosc

enza

orga

nizz

ativ

a, n

on ta

nto

e no

n so

lo d

i pro

dott

o e

di

proc

esso

, ma

di s

iste

ma.

Occ

orre

met

tere

insi

eme

un s

iste

ma

che

sa p

rend

ere

deci

sion

i str

ateg

iche

.

cost

ruire

una

bas

e da

ti ch

e ci

aiu

ti a

defin

ire e

le

gger

e m

eglio

i pr

oble

mi.

oc

corr

e co

llega

re tu

tte

le a

zien

de, p

ubbl

iche

e

priv

ate,

e le

abi

tazi

oni a

lla b

anda

larg

a

C2

- C

onsu

lenz

a,

ricer

ca, f

orm

azio

ne

Dis

tanz

a tr

a im

pren

dito

ri e

mon

do

della

ric

erca

sci

entif

ica.

Va

mig

liora

to

il tr

asfe

rimen

to d

elle

con

osce

nze.

Il

tras

ferim

ento

del

le c

onos

cenz

e pu

ò po

rtar

e al

cam

biam

ento

del

mod

ello

pr

odut

tivo

Alt

a co

nsul

enza

: Mig

liora

re la

div

ulga

zion

e la

con

osce

nza

e le

pro

post

e in

nova

tive

elab

orat

e at

trav

erso

i ce

ntri

ric

erca

(F

EM –

FB

K e

Uni

vers

ità) d

i lu

ngo

tutt

a la

filie

ra (p

rodu

zion

e tr

asfo

rmaz

ione

e c

omm

erci

aliz

zazi

one)

aff

inch

é ci

sia

no

delle

con

cret

e ric

adut

e su

l ter

ritor

io.

Con

fron

to: p

reve

dere

mom

enti

di c

onfr

onto

tra

il m

ondo

de

lla r

icer

ca, a

ssis

tenz

a te

cnic

a, is

tituz

ioni

e im

pres

e (in

nova

re p

arte

ndo

dalle

nec

essi

tà d

elle

impr

ese)

Fo

rmaz

ione

: mig

liora

re la

form

azio

ne d

i bas

e

con

osce

nza

C3

- Tr

asfe

rimen

to

tecn

olog

ico

Mig

liora

re e

acq

uisi

re m

aggi

ori

com

pete

nze

tecn

olog

iche

D

ichi

araz

ione

di i

nter

esse

per

le n

uove

tecn

olog

ie

oc

corr

e co

llega

re tu

tte

le a

zien

de, p

ubbl

iche

e

priv

ate,

e le

abi

tazi

oni a

lla b

anda

larg

a

Pro

muo

vere

la c

ultu

ra d

el d

ato,

per

co

stru

ire u

na b

anca

dat

i com

plet

a ch

e ai

uti a

legg

ere

meg

lio la

real

tà e

i pr

oble

mi

Cos

trui

re u

na b

ase

dati

che

ci a

iuti

a de

finire

e le

gger

e m

eglio

i pr

oble

mi.

Ban

che

dati

D -

For

maz

ione

, pro

moz

ione

e c

omun

icaz

ione

D1

- V

alor

izza

zion

e

dell’

agric

oltu

ra d

i m

onta

gna

L’ag

ricol

tura

di m

onta

gna

com

port

a m

aggi

ori r

isch

i e s

acrif

ici r

ispe

tto

all’a

gric

oltu

ra s

volta

in p

ianu

ra. L

e pr

oduz

ioni

son

o sp

esso

lim

itate

. S

erve

una

mag

gior

con

side

razi

one

del r

uolo

e d

el v

alor

e de

l lav

oro

degl

i ag

ricol

tori

e de

gli a

lleva

tori

nel

cont

esto

tren

tino

(sal

vagu

ardi

a de

l te

rrito

rio, d

ella

bio

dive

rsità

e d

ella

pr

oduz

ione

di s

ervi

zi e

co-s

iste

mic

i)

Ric

erca

: pro

muo

vere

uno

stu

dio

e un

’ana

lisi

delle

es

tern

alità

pos

itive

der

ivan

ti da

ll’at

tività

rura

le a

ben

efic

io

delle

Com

unità

e d

egli

ecos

iste

mi.

Oltr

e ag

li sp

ecifi

ci

stru

men

ti di

in

cent

ivaz

ione

pre

vist

i da

lla n

orm

ativ

a pr

ovin

cial

e, s

i riti

ene

che

in q

uest

o am

bito

po

ssan

o fa

re d

a rif

erim

ento

le s

egue

nti

istit

uzio

ni:

TS

M (T

rent

ino

Sch

ool

of m

anag

emen

t) –

C

oope

rativ

a Fo

rmaz

ione

lavo

ro –

Fo

ndaz

ione

Edm

und

Fo

rmaz

ione

“am

basc

iato

ri d

el t

erri

tori

o”: i

nves

tire

nella

fo

rmaz

ione

e n

ella

cul

tura

di a

gric

olto

ri e

di a

lleva

tori,

un

itam

ente

agl

i ope

rato

ri de

l set

tore

turis

tico

per

prom

uove

re il

terr

itorio

e i

suoi

pro

dott

i.

Info

rmaz

ione

: Inf

orm

azio

ne e

val

oriz

zazi

one

sulle

pe

culia

rità

del t

errit

orio

M

ach

– F

onda

zion

e B

runo

Kes

sler

Uni

vers

ità d

egli

stud

i di

Tre

nto

PS

R 2

014-

2020

, L.

p.

4/20

03

D2

- P

roge

tti f

orm

ativ

i a

sost

egno

del

le

impr

ese

Mig

liora

re il

pro

filo

prof

essi

onal

e de

ll’im

pren

dito

re a

gric

olo

è un

a ne

cess

ità.

In g

ener

ale

si e

vide

nzia

no

diff

icol

tà n

ella

ges

tione

am

min

istr

ativ

a.

Diff

icol

tà a

gric

olto

ri ap

part

enen

ti ad

un

a fa

scia

di e

tà m

edio

-alta

, ad

adeg

uars

i alle

nuo

ve te

cnol

ogie

(u

tiliz

zo d

ei m

ezzi

info

rmat

ici)

e a

svilu

ppar

e un

a ca

paci

impr

endi

toria

le re

alm

ente

co

mpe

titiv

a.

Form

azio

ne

pr

omuo

vere

cor

si d

i for

maz

ioni

fina

lizza

ti a

mig

liora

re la

con

sape

vole

zza

e l’a

uton

omia

deg

li im

pren

dito

ri

pr

omuo

vere

cor

si p

er c

hi a

vvia

un’

attiv

ità

m

iglio

rare

il re

cepi

men

to d

elle

opp

ortu

nità

off

erte

da

ll’U

nion

e Eu

rope

a

Pia

ni e

azi

oni

P

iano

form

ativ

o P

erm

anen

te p

er a

gric

olto

ri

Pia

no fo

rmat

ivo

Per

man

ente

per

con

sule

nti

S

cuol

a di

form

azio

ne p

er i

quad

ri

D3

- S

cuol

a Le

scu

ole

a vo

lte s

ono

un p

o tr

oppo

in

cent

rate

su

teor

ie g

ener

ali c

he

gene

rano

impr

endi

tori

che

hann

o un

a cu

ltura

più

ada

tta

alla

gra

nde

prod

uzio

ne c

he a

lle p

ecul

iarit

à de

ll’ag

ricol

tura

di

mon

tagn

a.

Form

azio

ne

Le s

cuol

e di

form

azio

ne d

ovre

bber

o pu

ntar

e su

lla

valo

rizza

zion

e de

lle p

oten

zial

ità d

el te

rrito

rio

D4

- In

form

azio

ne

L’ag

ricol

tura

gre

en c

ompo

rta

un

cam

biam

ento

cul

tura

le d

egli

oper

ator

i e d

ei c

onsu

mat

ori.

Van

no

mig

liora

te le

sin

ergi

e tr

a se

ttor

i

Etic

a e

corr

ette

zza

delle

info

rmaz

ioni

forn

ite

al m

erca

to.

p.to

A1

D5

- G

uida

re e

su

ppor

tare

il

cam

biam

ento

Sia

mo

in p

rese

nza

di g

rand

i ca

mbi

amen

to. G

uida

re e

sup

port

are

il ca

mbi

amen

to c

he s

i sta

ver

ifica

ndo

(tec

nolo

gico

, clim

atic

o) c

ompo

rta

il ca

mbi

o di

cul

ture

, una

del

le

cons

egue

nze

potr

ebbe

ess

ere

la

mod

ifica

del

pae

sagg

io. R

ecup

ero

del

prog

etto

PEI

Ric

erca

: Inc

entiv

are

la ri

cerc

a e

la d

iffus

ione

di n

uove

va

rietà

che

meg

lio s

i ada

ttin

o ai

cam

biam

enti

clim

atic

i in

cors

o. V

arie

tà re

sist

enti

Form

azio

ne: S

ul c

ambi

amen

to c

limat

ico,

pos

sibi

lità

di

adat

tam

ento

.

E -

Val

oriz

zazi

one

e pr

omoz

ione

del

ter

rito

rio

E1 -

Val

oriz

zazi

one

soci

ale

e cu

ltura

le d

el

lavo

ro r

ural

e

Il ru

olo

del l

avor

o sv

olto

in a

mbi

ente

m

onta

no d

a ag

ricol

tori

e al

leva

tori

è sc

arsa

men

te c

onsi

dera

to a

live

llo

soci

ale.

Mig

liora

re l’

inte

graz

ione

tra

agric

oltu

ra e

altr

i set

tori

com

e il

turis

mo

valo

rizza

ndo

i pro

dott

i tre

ntin

i e il

ruo

lo s

volto

da

ll’ag

ricol

tore

.

P.

to A

1

E2 -

Val

oriz

zazi

one

del

terr

itorio

att

rave

rso

il “m

ade

in tr

entin

o”

Il le

gam

e tr

a ag

ricol

tura

di m

onta

gna

alle

vam

ento

e te

rrito

rio è

fo

ndam

enta

le.

Il le

gam

e tr

a pr

odot

to e

terr

itorio

è

nel “

caso

tren

tino”

un

elem

ento

sp

endi

bile

. L’

agric

oltu

ra è

un

elem

ento

ca

ratt

eriz

zant

e il

paes

aggi

o Il

lega

me

tra

terr

itorio

, pro

dott

o,

azie

nda,

sto

ria c

ontr

ibui

sce

alla

sa

lvag

uard

ia d

el te

rrito

rio.

Mar

keti

ng t

erri

tori

ale:

enf

atiz

zare

il te

rrito

rio p

unta

ndo

sulla

ric

onos

cibi

lità

(es.

Dol

omiti

); pa

rtire

dal

la v

alor

izza

zion

e de

lla c

ampa

gna

e de

l ter

ritor

io; a

tten

zion

e al

la

pian

ifica

zion

e e

alla

ges

tione

am

min

istr

ativ

a de

l ter

ritor

io:

paes

aggi

o e

terr

itorio

son

o el

emen

ti tr

aver

sali

a tu

tti i

set

tori

ambi

enta

li, e

cono

mic

i e s

ocia

li.

Sal

ubri

tà d

el s

iste

ma:

org

aniz

zare

il s

iste

ma

favo

rend

o la

sa

lubr

ità d

el te

rrito

rio e

dei

suo

i ele

men

ti na

tura

li S

elez

iona

re i

prod

otti

: inv

este

ndo

sulle

pec

ulia

rità

e su

lla

voca

zion

e de

l ter

ritor

io

Con

sum

ator

i: sv

ilupp

are

rapp

orti

e co

ntat

ti tr

a co

nsum

ator

i e

prod

utto

ri

Pro

moz

ione

att

rave

rso

Tren

tino

Mar

ketin

g de

l m

arch

io “q

ualit

à tr

entin

o”

P.to

A2

L’in

nova

zion

e: g

uard

are

all’i

nnov

azio

ne c

on g

li “o

cchi

del

la

mon

tagn

a ”p

er m

ette

re a

fuoc

o le

spe

cific

ità lo

cali

dal p

unto

di

vis

ta te

rrito

riale

. La

tecn

ica

coltu

rale

non

con

sent

e di

ot

tene

re li

velli

di p

rodu

zion

e so

ddis

face

nti p

rese

rvan

do il

pa

esag

gio.

Il ri

cors

o al

la g

enom

ica

può

esse

re u

tile

per

risol

vere

la m

aggi

or p

arte

del

le c

ritic

ità.

E3 -

Val

oriz

zazi

one

delle

mal

ghe

Si s

ta re

gist

rand

o un

a co

stan

te

dim

inuz

ione

del

l’att

ività

di

case

ifica

zion

e do

vuta

alle

im

posi

zion

i nor

mat

ive

(eur

opea

e

nazi

onal

e) in

mat

eria

igie

nico

sani

tarie

che

gen

eran

o co

sti d

i pr

oduz

ioni

ecc

essi

vam

ente

ele

vati.

La

val

oriz

zazi

one

del l

avor

o in

mal

ga

risen

te, a

nche

eco

nom

icam

ente

, de

lla d

iffic

oltà

di t

rasf

orm

azio

ne d

el

latt

e.

Ade

guam

ento

str

uttu

rale

e in

fras

trut

tura

le o

ve p

ossi

bile

P

ossi

bilit

à di

con

fezi

onam

ento

dei

pro

dott

i in

case

ifici

o ch

e po

tran

no e

sser

e co

mun

que

vend

uti i

n m

alga

V

alut

are

un c

ontr

ibut

o al

la ra

ccol

ta, a

l tra

spor

to, d

el la

tte

in

mal

ga p

er e

sser

e po

i cas

eific

ato

Non

fina

nzia

bile

se

cond

o la

nor

mat

iva

com

unita

ria

E4 -

Ava

nzam

ento

del

bo

sco

L’ab

band

ono

di te

rren

i agr

icol

i e d

ei

pasc

oli d

i mon

tagn

a ca

usa

l’ava

nzam

ento

del

bos

co

Pas

coli:

inve

stire

nei

pas

coli

in a

lpeg

gio;

ripr

istin

are

i pa

scol

i con

inte

rven

ti di

bon

ifica

legg

era

e si

stem

azio

ne (s

i ov

vier

ebbe

al p

robl

ema

dell’

elev

ato

caric

o bo

vino

per

ett

aro

– s

mal

timen

to d

eiez

ioni

)

Inve

stim

enti

in n

uove

pra

tich

e co

ltur

ali (

tras

emin

a)

E5 -

Ter

razz

amen

ti M

olti

vecc

hi te

rraz

zam

enti

agric

oli,

risor

sa d

el p

aesa

ggio

tren

tino,

son

o st

ati a

bban

dona

ti de

term

inan

do

l’ava

nzat

a de

l bos

co,

Terr

azza

men

ti: m

appa

tura

, rec

uper

o e

valo

rizza

zion

e de

i te

rraz

zam

enti

anco

ra u

tiliz

zabi

li pe

r pro

duzi

oni d

i qua

lità;

m

appa

tura

del

le c

arat

teris

tiche

dei

terr

eni p

er id

entif

icar

e la

cu

ltura

più

ada

tta

F -

Sos

teni

bilit

à ec

onom

ica,

soc

iale

e a

mbi

enta

le

F1 -

Ges

tione

eff

icac

e de

lla r

isor

sa id

rica

La d

otaz

ione

del

l’acq

ua ir

rigua

è

med

iam

ente

suf

ficie

nte

a ga

rant

ire il

fa

bbis

ogno

, si p

osso

no v

erifi

care

pe

riodo

di s

icci

tà, p

artic

olar

men

te

lung

hi.

Map

patu

ra d

ella

dis

poni

bilit

à ri

sors

e id

rich

e A

dozi

one

di s

iste

mi s

atel

litar

i, o

altr

i sis

tem

i aut

omat

ici

di

rilev

azio

ne p

er v

alut

are

il fa

bbis

ogno

irrig

uo in

man

iera

ot

timal

e

L.p.

4/2

003

art.

35 e

op

eraz

ione

4.3

.3

rela

tiva

agli

aiut

i per

si

stem

i di i

rrig

azio

ne

Bac

ini d

i acc

umul

o (in

vasi

) ex

novo

o in

alv

eo

prog

etta

zion

e e

real

izza

zion

e S

iste

mi d

i tur

nazi

one

inte

llige

nte

che

cons

enta

no u

na

razi

onal

izza

zion

e de

l con

sum

o di

acq

ua (e

vita

ndo

che

la

turn

azio

ne s

ia s

olo

basa

ta s

ul c

alen

dario

, ma

indi

vidu

are

crite

ri pi

ù ef

ficie

nti)

Pag

amen

to a

cqua

in b

ase

al c

onsu

mo

– ta

riffa

bin

omia

R

aggi

unge

re u

na q

ualit

à bu

ona

delle

acq

ue s

uper

fici

ali

risol

vend

o il

prob

lem

a de

i lav

aggi

e d

ei p

unti

di ri

forn

imen

to

(car

icab

otte

) vic

ini a

i cor

si d

’acq

ua s

uper

ficia

li.

Indi

vidu

are

idon

ei s

trum

enti

per r

ende

re e

ffic

ient

e l’u

so

dell’

acqu

a (r

iduz

ione

spr

echi

) anc

he a

ttra

vers

o la

cr

eazi

one

di c

onso

rzi d

i sec

ondo

gra

do p

er p

rogr

amm

are

la

gest

ione

del

le r

isor

se id

riche

Def

luss

o m

inim

o vi

tale

– g

estio

ne

dati

Sis

tem

a in

form

ativ

o: re

aliz

zazi

one

di u

n si

stem

a in

form

ativ

o su

ll’us

o de

lle r

isor

se id

riche

. Om

ogen

eizz

azio

ne

dei d

ati e

din

amic

ità s

u D

MV

Q

uadr

o no

rmat

ivo:

chi

arire

il q

uadr

o no

rmat

ivo

(la

norm

ativ

a in

mat

eria

di d

eflu

sso

min

imo

vita

le è

eur

opea

; oc

corr

e re

nder

e po

ssib

ile, i

n pe

riodi

di s

icci

tà, l

a co

nces

sion

e di

der

oghe

)

Fabb

isog

no n

elle

azi

ende

agr

icol

e,

nella

zoo

tecn

ia, c

ritic

ità n

ei p

erio

di d

i si

ccità

pro

lung

ati c

he d

eter

min

ano

perd

ite d

i pro

duzi

one

e di

redd

ito

Nec

essi

tà d

i sve

cchi

amen

to d

ei s

iste

mi i

rrig

ui.

Val

utar

e si

stem

i di d

ifesa

pas

siva

per

miti

gare

i da

nni o

fo

rme

di s

tabi

lizza

zion

e de

l red

dito

In

serir

e ne

l fas

cico

lo a

zien

dale

le in

form

azio

ni s

ul ti

pi d

i im

pian

ti irr

igui

util

izza

ti

P.to

B3

Pia

nific

azio

ne

Mon

itora

ggio

eff

etti

pian

ifica

tori

(eff

ettu

are

una

corr

etta

pi

anifi

cazi

one

della

ges

tione

del

l’acq

ua ir

rigua

, evi

tand

o po

ssib

ili s

quili

bri).

F2 -

Set

tore

zo

otec

nico

A

ssen

za d

i un

obie

ttiv

o de

finito

di

svilu

ppo

dell’

azie

nda

zoot

ecni

ca

Dim

ensi

one

azie

nde

non

esis

te u

n pa

ram

etro

val

ido

dapp

ertu

tto:

va

cons

ider

ata

A

zien

de tr

oppo

pic

cole

non

son

o so

sten

ibili

eco

nom

icam

ente

, az

iend

e tr

oppo

gra

ndi i

n al

cuni

terr

itori

potr

ebbe

ro e

sser

e po

co s

oste

nibi

li da

l pun

to d

i vis

ta a

mbi

enta

le

l’are

a, la

voc

azio

ne, l

a po

ssib

ilità

di i

nteg

razi

one

con

attiv

ità

agrit

uris

tiche

, le

stru

ttur

e di

spon

ibili

F3 –

Ref

lui z

oote

cnic

i D

iffic

oltà

del

la g

estio

ne d

ei re

flui

zoot

ecni

ci

Acc

ompa

gnar

e pr

oget

ti pe

r la

real

izza

zion

e di

impi

anti

a bi

ogas

com

e fo

rma

virt

uosa

di g

estio

ne d

ei re

flui z

oote

cnic

i, te

nend

o co

nto

delle

pos

sibi

li co

nflit

tual

ità c

he q

uest

i im

pian

ti po

sson

o ge

nera

re (c

o-pr

oget

tazi

one

e as

colto

del

la

citt

adin

anza

). A

mpl

iare

SA

U (s

uper

ficie

agr

aria

util

izza

ta) p

er c

onse

ntire

lo

spar

gim

ento

su

mag

gior

i sup

erfic

i ris

pett

o al

car

ico

bovi

no

L.p.

4/2

003

– a

rt. 1

5 te

r P.

to E

5

F4 -

Gra

ndi p

reda

tori

La p

rese

nza

di g

rand

i pre

dato

ri ge

nera

rile

vant

i pro

blem

i sia

per

la

zoot

ecni

a di

mon

tagn

a (m

algh

e) c

he

per

le a

zien

de fr

uttic

ole

Cer

care

del

le m

odal

ità d

i con

vive

nza,

intr

oduc

endo

nuo

ve

form

e di

ges

tione

deg

li al

pegg

i inc

entiv

ando

anc

he

l’ins

erim

ento

di c

ani p

er la

dife

sa d

elle

man

drie

. Pre

vede

re

form

e di

com

pens

azio

ne p

er il

dis

agio

che

le a

zien

de

devo

no s

oppo

rtar

e pe

r or

gani

zzar

e la

dife

sa d

ai p

reda

tori.

P

reve

dere

la p

ossi

bilit

à di

con

teni

men

to d

ei g

rand

i pre

dato

ri e/

o se

lezi

one

degl

i “in

divi

dui”

che

si a

vvic

inan

o ag

li ab

itati.

F5 -

Man

teni

men

to

della

bio

dive

rsità

Pro

duzi

oni a

bas

so im

patt

o am

bien

tale

po

tenz

iare

la d

iver

sific

azio

ne d

elle

col

ture

per

evi

tare

la

perd

ita d

i bio

dive

rsità

m

ante

nim

ento

var

ietà

loca

li e

aum

ento

del

le v

arie

resi

sten

ti Fi

nanz

iam

enti

or

ient

ati v

erso

la r

icer

ca d

i var

ietà

resi

sten

ti e

met

odi

biol

ogic

i di l

otta

ai p

aras

siti.

R

icer

ca d

ei p

rofil

i tos

sico

logi

ci m

iglio

ri

L.p.

46-

1° e

com

ma

per

il rin

novo

dei

fr

utte

ti e

la

ristr

uttu

razi

one

di

impi

anti

di fr

utte

to

F6 -

For

mar

e e

info

rmar

e su

bio

logi

co

e in

tegr

ato

Orie

ntar

e la

con

sule

nza

vers

o un

m

aggi

or p

rota

goni

smo

dei p

rodu

ttor

i S

perim

enta

zion

e, la

rice

rca

e la

di

ffus

ione

del

l’inn

ovaz

ione

dov

rebb

e rim

aner

e in

man

o al

l’ent

e pu

bblic

o.

Form

azio

ne

Des

tinar

e fo

ndi a

lla c

onsu

lenz

a pe

r mig

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hanno collaborato RELATORI prof. Michele Pontalti, Fondazione Edmund Mach; prof. Umberto Martini, Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli studi di Trento; dott. Luca Cesaro, Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) PARTECIPANTI AI TAVOLI DI LAVORO Acli Terra, Act (Associazione contadini Trentini), Apot (Associazione produttori ortofrutticoli trentini), Ass. Agriturismo trentino, Casearia Monti Trentini, Cavit, Cia (Confederazione italiana agricoltori), Cio (Consorzio interregionale ortofrutticolo), Co.Di.Pr.A (Consorzio difesa produttori agricoli) Coldiretti, Confagricoltura, Consorzio Melinda, Consorzio trentino di bonifica, Consorzio Vini, Fondazione Bruno Kessler, Federazione consorzi irrigui, Federazione provinciale allevatori, Federazione trentina della cooperative, Fondazione Edmund Mach, Gruppo Mezzacorona, La Trentina, Coop. S. Orsola, Sft-Aldeno, Trentingrana-Concast, Università degli studi di Trento, Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste, Servizio Agricoltura, Servizio Politiche sviluppo rurale, Agenzia provinciale per i pagamenti (Appag) GRUPPO DI SUPPORTO Romano Masè, Fabrizio Dagostin (responsabile referente), Alberto Giacomoni, Pietro Molfetta, Marta Da Vià, Andrea Segatta, Giovanna Siviero, Massimo Pasqualini, Ilenia Garniga, Marco Galvan, Renato Martinelli, Michele Rizzo, Andrea Celli, Sergio Finato, Mauro Pancheri, Andrea Piccioni, Biancamaria Lunelli, Daniela Gaviani, Alessio Massaro, Gianfranco Stellucci, Gloria Giovannini, Sara Carneri STESURA DEL DOCUMENTO Fabrizio Dagostin, Ilenia Garniga, Marco Galvan, Renato Martinelli, Giovanna Siviero, Massimo Pasqualini, Biancamaria Lunelli, Sara Carneri

Un sentito ringraziamento ai relatori e a quanti hanno partecipato ai tavoli contribuendo alla discussione e al confronto che ha portato a definire le proposte raccolte in questo documento.

competitività promuovere l'agricoltura di montagna come elemento distintivo promuovere una maggiore interconnessione tra settori fare leva sul “made in Trentino” e sul valore della produzione green valorizzare la multifunzionalità delle aziende formazione consulenza specifica e formazione di base formazione dell'imprenditore agricolo nuovi imprenditori e ricambio generazionale innovazione e ricerca gestire l'innovazione, concertazione pubblico-privato agricoltura sostenibile, ad alta compatibilità ambientale valorizzare l’agricoltura di montagna innovazione organizzativa gestione delle politiche pubbliche migliorare la sistematicità degli interventi provinciali puntare a politiche collaborative che superino i particolarismi velocizzare la reazione del sistema amministrativo ai cambiamenti valorizzare e promuovere il territorio valorizzare il lavoro rurale promuovere il “made in Trentino” valorizzare le malghe promuovere il recupero dei boschi a colture agricole sostenere il recupero dei terrazzamenti sostenibilità ambientale, economica e sociale uso intelligente della risorsa idrica sostegno e miglioramento della zootecnia convivenza con i grandi predatori mantenere la biodiversità biologico/integrato, aree omogenee, agricoltura a “impatto zero” redditività introdurre misure e strumenti di stabilizzazione del reddito promuovere la sperimentazione di nuove polizze introdurre misure di semplificazione degli oneri fiscali