AEA GIORNALETTO 16€¦ · L’AeA FVG al fine di assicurare ai propri soci un’adeguata...

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Periodico trimestrale edito dall’Associazione Esposti Amianto regione Friuli Venezia Giulia - onlus Aprile - Maggio - Giugno 2008 / Anno 5, N. 16 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P . - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1, comma 2, DCB Trieste L’ombra dell’amianto allo Scalo Legnami In Carso oltre 500 discariche abusive Discarica in mezzo alle case a Montebello Intervista all’avvocato Ezio Bonanni

Transcript of AEA GIORNALETTO 16€¦ · L’AeA FVG al fine di assicurare ai propri soci un’adeguata...

  • Periodico trimestrale edito dall’Associazione Esposti Amianto regione Friuli Venezia Giulia - onlus

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    L’ombra dell’amiantoallo Scalo Legnami

    In Carso oltre 500discariche abusive

    Discaricain mezzoalle casea Montebello

    Intervista all’avvocatoEzio Bonanni

  • Ritengo doveroso iniziare que-sto numero del nostro periodicoaugurando un buon lavoro alPresidente Ronzo Tondo e alla nuovaGiunta regionale da poco insediata,auspicando un proseguo della giàproficua collaborazione con laRegione che nel corso degli ultimianni ha già dato la possibilità a que-sta Associazione di creare importanti

    situazioni di confronto tra autorità, esperti e i nostri soci.Sottolineo inoltre con orgoglio che dall’inizio del-

    l’anno l’AeA ha avuto 74 nuovi soci per cui il rinnovatoconsiglio direttivo si sente ripagato dalla fiducia ricevuta.

    Da segnalare poi il fatto che la CommissioneRegionale Amianto è in fase di ricostituzione. L’organismodovrà esaminare un gran numero di domande d’iscrizioneal Registro Regionale degli Esposti, giacenti presso leUOPSAL, in quanto il mandato della precedente è scadu-to il 15 ottobre 2007 e da quella data è tutto fermo.Anche per le visite specialistiche “esenticket” e l’inseri-mento della dicitura: “persona già esposta all’amianto”sulla tessera sanitaria magnetica, non vi sono novità, spe-riamo che il nuovo assessore Kosich provveda quantoprima a rendere esecutiva la Legge 22/2001 a tuteladella salute di quanti già esposti al pericoloso materiale,anche in considerazione che recentemente degli scienzia-ti riuniti in America hanno dichiarato che i casi di “meso-telioma”, sono triplicati.

    Infine vi segnalo che dopo anni di proteste e d’inu-tili richieste, finalmente siamo stati invitati a partecipa-re ad un tavolo di lavoro indetto dalla locale Prefettura,assieme ad altri soggetti istituzionali per quanto riguar-da la Legge sull’amianto 247/2007 art.1 commi 20-21-22 e la sua applicazione in campo nazionale.

    Da pochi giorni abbiamo appreso che il Decretoattuativo della stessa esclude molte province italiane,già oggetto di “Atti d’Indirizzo”, tra le quali pure tutte le4 province della nostra Regione. Che sia una dimenti-canza od un errore? Certamente è una vergogna! E pen-sare che per quanto riguarda il traffico commercialenelle aree portuali di Trieste non c’era nemmeno lanecessità degli “Atti d’Indirizzo” per quanti gravitavanoper lavoro in quei siti, in quanto le documentazioni da noireperite negli archivi dell’Autorità Portuale di Trieste, eda noi consegnate ufficialmente con stesura di verbaledi consegna all’INAIL provinciale, erano considerate veri-tiere. L’Istituto, già dal 1998 grazie a questa documen-tazione probatoria, è stato in grado di certificare i portua-li esposti all’amianto in misura sufficiente per ottenere ibenefici previdenziali della Legge 257/92 e successivemodifiche. Anche altri porti Italiani ed in particolare quel-lo di Venezia, hanno potuto ottenere il riconoscimento,grazie a questa preziosa documentazione.

    La certificazione d’esposizione rilasciata a oltreun migliaio di portuali triestini per le domande presen-

    tate tramite la nostra Associazione si riferivano per lamaggioranza a pensionati ante Legge 257 del 28 apri-le 1992, e per questo motivo ancor oggi ingiustamen-te discriminati a nostro avviso, per una errata interpre-tazione della Legge da parte degli Istituti Previdenzialipagatori quali INPS-INPDAP-IPSEMA ecc.

    Nell’intento di dare una svolta decisiva allenostre sacrosante richieste, abbiamo delegato arappresentarci come già avvenuto nel recente pas-sato, il 5 e 26 febbraio scorso, l’avvocato Prof. EzioBonanni, ad un incontro a Roma il 3 luglio dovesiamo stati convocati dai vertici dell’INAIL. In segui-to alla Camera e Senato, l’Avvocato incontrerà alcu-ni Parlamentari tra i quali il Senatore Dott. FeliceCasson per la ripresentazione del suo Progetto diLegge sull’amianto.

    E’ in queste sedi Istituzionali, che si discuterà perla risoluzione di situazioni critiche appunto, quali:

    la recente Legge 247/2007 “Atti d’Indirizzo”,per cercare di chiarire ed eliminare le diversità diapplicazione dettate dal dispositivo (metodo) diattuazione che abbiamo ricevuto di recente, con uncomunicato dell’INAIL e che purtroppo crea ancorauna volta disparità di trattamento per l’esclusionedai benefici previdenziali a cui erano interessati inprecedenza i lavoratori di diverse Province del terri-torio Italiano, tra le quali Trieste, Gorizia(Monfalcone), Udine e Pordenone;

    la soluzione dell’arcaico problema degli ante 92, leloro vedove e superstiti che sono loro malgrado, vuoi perl’età, vuoi per l’insorgenza delle malattie amianto corre-late in continuo aumento, inesorabilmente destinati ascomparire senza essere mai stati riconosciuti ne tantomeno risarciti. Su questo argomento giova il fatto che uncentinaio di persone hanno intrapreso un percorso lega-le per vedere riconosciuti i propri diritti anche (se ce nefosse bisogno) ricorrendo alla Corte Europea;

    il diritto al riconoscimento immediato da partedegli Enti Previdenziali alla rivalutazione fino a 40 annidei contributi, per quanti hanno già conclamata daparte dell’INAIL o Ente paritetico la malattia amiantocorrelata, eliminando da subito l’iniquo paletto delladata di pensionamento ante 28 aprile 1992;

    in caso di “asbestosi” accertata dall’INAIL o altroEnte paritetico, prevedere un risarcimento che comeminimo parta dalla percentuale dello 0,06, in quanto lepercentuali più basse non prevedono alcuna forma dirisarcimento. Bisogna tenere presente, soprattutto,che tali situazioni invalidanti potranno stabilizzarsi neltempo, ma mai regredire.

    Auspichiamo che il nuovo Governo dimostri dopo16 anni di negazioni, buona volontà per risolvere que-sto grande problema.

    Aurelio PischianzPresidente AeA FVG

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    EditorialeLa vergogna dei diritti negati

  • L’AeA FVG al fine di assicurare ai propri sociun’adeguata assistenza legale in materia di riconosci-mento dei benefici previdenziali e risarcimento danniha ritenuto utile essere coadiuvata da uno StudioLegale che abbia maturata esperienza in tema di rico-noscimento di benefici contributivi e risarcimento deidanni per esposizione all’amianto. Con questo scopo ènata la convenzione con l’Avvocato Ezio Bonanni, delForo di Roma, che abbiamo intervistato sui temi a noimaggiormente a cuore:

    Avvocato Bonanni, qual è la necessità di unosportello amianto per gli esposti e le vittime?

    Il problema legato all’utilizzo dell’amianto è statosottovalutato e per anni se n’è privilegiato l’utilizzo perle sue caratteristiche e qualità ignifughe e termo iso-lanti e per l’enorme capacità di resistenza e di indefor-mabilità e per il basso costo.

    Il massiccio utilizzo nell’industria e nell’edilizia,ha determinato l’esposizione di una enorme massa dilavoratori, di familiari, ed esposizioni indirette.

    Se si considera che i tempi di latenza, di patolo-gie asbesto correlate, è anche fino a 40 anni e che ilrischio è in proporzione all’esposizione, ma indipen-dentemente dalla soglia, è evidente che il massimopicco si avrà a partire dal 2015 fino a oltre il 2030.

    Quali sono le iniziative da intraprendere?Intanto bonificare i siti, poi sottoporre a sorve-

    glianza sanitaria gli esposti e intensificare le ricerchenel campo della medicina, nel settore oncologico.

    Qual è il meccanismo di azione dell’amianto nel-l’organismo umano?

    Le fibre sono microscopiche, e penetrano nell’or-ganismo con la respirazione, depositandosi nei polmo-ni e negli altri interstizi, favoriscono la cancerogenesidi tutti i tumori e anche una sola fibra può determina-re l’insorgere del mesotelioma, che porta alla morte inpochi mesi, segnando un destino ineluttabile, dalquale non si può sfuggire.

    Quali sono le esperienze della sua attività pro-fessionale a Trieste?

    Ci sono storie incredibili,di lavoratori destinati amorire dopo aver lavorato una vita e al momento delmeritato riposo.

    Tra coloro che qualche giorno prima anche seminati dal male, avevano a fatica firmato la denun-cia o le domande di beneficio contributivo, più diqualcuno è già deceduto. Spesso l’Avvocato lo vienea sapere dai familiari.

    Qual è il senso dell’Avvocatura di fronte a questidrammi?

    L’Avvocato purtroppo svolge un ruolo importantema non decisivo, in quanto pesano le lungaggini ammi-nistrative e i tempi della giustizia. Io penserei un siste-ma nuovo e veramente solidale.

    Le spiego: la prima legge sull’amianto è del1943, la 455, promulgata in pieno conflitto mon-diale, e sembra un tiro beffardo della storia: men-tre i soldati si ammazzano su tutti i fronti di guer-ra, lo stato italiano promulga una legge per tutela-re i lavoratori dall’amianto; ma non se ne fa nien-te, perché di li a poco, dopo la guerra civile, e larepubblica, il tema dell’amianto viene dimenticatoe anzi se ne imponeva l’uso come ignifugo e iso-lante e nei sistemi antincendio e in tutti i settoridell’industria e dell’edilizia.

    Successivamente, con la direttiva comunitaria477/83, la comunità Economica Europea assumevacontezza della pericolosità dell’amianto, ma il legisla-tore italiano l’ha recepita con ritardo, solo se si pensache il decreto 277 è del 91 e la legge che ha interdet-to l’uso dell’amianto è del 92, modificata nel 93.

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    La battaglia dell’avv. Ezio Bonannia favore delle vittime dell’amianto

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    Interdetto si fa per dire, perché si impediva solol’estrazione e la commercializzazione, ma non si impo-neva la bonifica.

    E allora lo Stato deve farsi carico del colpevoleritardo con il quale è stato affrontato il problema eritengo che se così non sarà oltre alle cause contro glienti previdenziali e i datori di lavoro, dovremmo affron-tare quelle contro lo Stato alla Corte Europea.

    Aggiungo ancora che gli enti previdenziali spessoagiscono come assicurazione private e spesso guar-dando ai bilanci.

    Ma l’assistenza e la previdenza non possono fareutile e lo Stato sociale impone di far fronte a questesituazioni anzi facendovi fronte acquisisce credibilitàed è garanzia per tutti, legittimando il suo operato econ esso la Nazione.

    Qual è il suo rapporto con la città di Trieste econ il Friuli Venezia Giulia?

    Mi ha colpito la dignità di molte vittime e di

    molti familiari: lavoratori umili, che sanno affronta-re con dignità la malattia e la morte, spessolasciati soli.

    Soltanto l’associazione esposti all’amianto si èpreoccupata di loro e ha costituito il baluardo per unabattaglia giusta.

    Mi onoro di aver contribuito a far approvare ilfondo vittime dell’amianto e di aver rappresentatonella riunione del 26.02.08, presso il ministero dellavoro le vittime e gli esposti. Ho dato voce alle vittimeed ho reclamato il senso dello Stato. Continuerò la miaattività, con il mio impegno.

    Confido e chiedo che si rispettino le norme dellacostituzione, per un moderno sistema di sicurezza dellavoro e di stabilità sociale.

    Ci aspetta una lunga battaglia,che non mi spa-venta e che condurrò insieme all’associazione espo-sti all’amianto Friuli Venezia Giulia, con il suo presi-dente Aurelio Pischianz, il vice presidente ClaudioGrizon e tutti i soci.

    Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficialedel decreto del 12 marzo 2008, avvenuta lo scorso12 maggio, i Ministeri del Lavoro e dell’Economiahanno dato attuazione all’art.1, commi 20, 21 e22, della legge 247 del dicembre 2007 in meritoall’attribuzione dei benefici contributivi per esposi-zione all’amianto dei lavoratori di aziende oggettodi atto di indirizzo.

    “Il 12 maggio scorso – spiegano il presi-dente Aurelio Pischianz ed il vice presidenteClaudio Grizon, dell’Associazione EspostiAmianto FVG - sono scattati i 365 giorni previ-sti per la presentazione delle domande all’Inailper l’ottenimento dei benefici previdenziali pre-visti dall’art.13, comma 8, della legge 257/92la quale, fino ad oggi, secondo l’interpretazionedell’AEA FVG discriminava i taluni pensionatititolari del certificato di esposizione rilasciatodall’INAIL”.

    “Il decreto ha sancito – sottolinea il presiden-te Pischianz - il riconoscimento dei benefici contri-butivi per l’esposizione all’amianto, prolungando-ne i periodi, fino all’inizio delle operazioni di bonifi-

    ca, comunque non oltre il 2.10.2003, in aziendeoggetto di atto di indirizzo”.

    “La nuova disciplina, che prevede la presenta-zione di una nuova domanda entro il 12 maggio2009 ed un nuovo iter amministrativo, è riservataperò – spiega il vice presidente Grizon - a quantinon erano titolari di pensione alla data di entrata invigore della legge 247/07, il 1 gennaio 2008”.

    “In linea di massima – conclude il vice presi-dente Grizon - l’Associazione, grazie all’interventodell’avv. Ezio Bonanni di Roma, è riuscita a limita-re il danno, evitando il venir meno di diritti giàacquisiti giuridicamente dai pensionati di tutte lesocietà, ma manteniamo sulla norma dubbi di legit-timità costituzionale”.

    Per informazioni ed appuntamenti con l’avv.Jessica Mlac e l’avv. Ezio Bonanni gli interessati sipossono rivolgere, in orario d’ufficio, allo SportelloAmianto dell’Associazione Esposti Amianto – FriuliVenezia Giulia in via Fabio Filzi 17 a Trieste (II°p.),telefonando al numero 040 370380 o scrivendoall’indirizzo e-mail [email protected].

    ALLO SPORTELLO AMIANTODELL’ASSOCIAZIONE, LE DOMANDE

    SUI BENEFICI PREVIDENZIALI

  • C’è anche amianto. “Non lo escludiamo” – dico-no cautamente dalla Guardia di Finanza. Le foto peròsono chiare, non mentono: pezzi di eternit sonoammassati nella maxi discarica abusiva sequestratadalle Fiamme Gialle a ridosso dello scalo legnami lune-dì 12 maggio. Circa 500 camion, in tre anni, avrebberoscaricato abusivamente pezzi d’asfalto e materiale divario genere probabilmente nocivo che ha ricopertoun’area di 20mila metriquadrati. I rifiuti non erano statiaccumulati soltanto nella parte a terra. Anche sott’ac-qua, infatti, sono state individuate colline artificiali chesi sono formate nel tempo. L’accusa: concorso insmaltimento abusivo di rifiuti.

    L’inchiesta, durata più di un anno e coordinatadal Pm del Tribunale di Trieste Maddalena Chergia, haportato a iscrivere nel registro degli indagati 12 perso-ne, tutti titolari di note ditte di costruzione. I primidenunciati sono i due soci della Isp Riciclati diMonfalcone la ditta autorizzata dall’Autorità Portuale asmaltire in quella zona. L’azienda poteva effettuareattività di riciclaggio e recupero di rifiuti non pericolosi.

    I titolari delle aziende di riciclaggio praticavanoper il conferimento dei rifiuti prezzi decisamente piùbassi rispetto a quelli applicati in tutte le altre discari-che autorizzate. I prezzi richiesti a chi usufruiva delladiscarica allo scalo legnami erano cinque volte inferio-ri rispetto a quelli praticati dagli altri operatori del set-tore.

    Le Fiamme Gialle oltre ad accertare il danno eco-logico, stanno analizzando tutte le bolle di accompa-gnamento dei camion che in 36 mesi hanno varcato lasbarra dello scalo legnami. In sostanza, i documentiche venivano di volta in volta compilati indicando chesi trattava di rifiuti speciali. Poi, una volta giunti a desti-nazione, venivano corretti indicando la denominazionedi normali detriti o materiali di scarto. Si attendono orale analisi a terra e a mare da parte dell’Arpa. Analisiche verranno fatte solo dopo il controllo delle oltre3mila bolle d’accompagnamento sequestrate dallaGuardia di Finanza. Saranno i risultati a chiarire se c’èinquinamento e quindi se tra i materiali scaricati abu-sivamente c’è anche amianto.

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    L’ombra dell’amiantoallo Scalo Legnamidi Chiara Paduano

    Foto di Marino Sterle

  • “In Carso l’amianto è abbandonato dappertutto,sul fondo delle doline, nascosto dalla vegetazione, e inmoltissime cavità naturali, assieme a rifiuti di ognigenere. I Comuni dell’altipiano spesso lo sanno, ma avolte evitano di far uscire la notizia. Anni fa un asses-sore me lo disse chiaro e tondo: “Premiani, non mitrovi altro amianto in grotta sennò son dolori” perché icosti per la rimozione e lo smaltimento sono ingenti.”Scuote la testa Furio Premiani, presidente dellaFederazione Speleologica Triestina che raggruppa tuttii gruppi speleologi della provincia di Trieste. “La cosache fa pensare è che, ufficialmente, nessuna istituzio-ne ci ha mai chiesto di effettuare un’indagine statisti-ca… Noi, comunque, abbiamo segnalato da tempo alCatasto Regionale delle cavità naturali che 130 dellaoltre 3000 grotte della provincia di Trieste sono grave-mente inquinate. C’è l’amianto ma non solo. Se sipensa che tutte le grotte sono collegamenti diretti conla falda acquifera sottostante, capiamo che in ultimaanalisi finisce tutto in mare.”

    Negli ultimi dieci anni, i gruppi speleologicidella Federazione presieduta da Premiani anchegrazie al contributo dei Comuni di Trieste e diDuino Aurisina, hanno ripulito 11 grotte fra cuil’abisso di Plutone (dove sono state rinvenute tremacchine fra cui una Lancia Thema Turbo!) Un gia-cimento di amianto di notevoli dimensioni è statotrovato nella Grotta degli occhiali, nel comune diAurisina. “In quel caso fu l’Acegas a fornirci, dietromia richiesta, le tute e le attrezzature necessarie araccogliere l’amianto in una sorta di fardello delcui smaltimento si è occupata una ditta privata”spiega lo speleologo. “Ma anche nella CavaGorlato, a Monrupino, che noi usiamo per le nostreesercitazioni da qualche mese c’è un tetto diamianto che giace lì abbandonato, accanto all’in-gresso.” “Ha avvertito chi di competenza?” chie-diamo. Premiani si stringe nelle spalle. “Se doves-si avvertire ogni volta che trovo dell’amianto sulCarso…” risponde.

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    Almeno 500 le discariche abusivein provincia di Triestedi Loretta Marsilli

    Cava Gorlato - Monrupino - Foto di Marino Sterle

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    Eppure l’allarme fra la cittadinanza c’è, ancheperché le notizie come vengono proposte dalla stam-pa locale e non, non mirano certo a tranquillizzare.Come rispondono gli enti preposti a queste preoccu-pazioni? L’assessore provinciale al Territorio e all’am-biente, l’ingegner Ondina Barduzzi, si dichiara sensi-bile all’argomento ma ne prende le dovute distanze.“Purtroppo le nostre competenze in materia sonomolto limitate” si giustifica. “Io stessa ho spessoincontri con l’AEA, ho anche proposto la creazione diuna banca dati, salvo poi scoprire che un documentodel genere è già stato redatto dalla Regione. Certodavanti ad emergenze come la Ferriera o la discaricascoperta allo Scalo Legnami, non voglio dire che laquestione amianto passi in second’ordine…” Maquasi, terminiamo noi per lei.

    “La Regione ci ha assegnato molto recentemen-te una parte di competenza” precisa il dottor FabioCella, direttore del Servizio Ambiente della Provincia.“Ovvero la Provincia dà dei contributi ai soggetti priva-ti o pubblici che effettuano lo smaltimento dell’amian-to”. Scendendo nello specifico: le grotte, come le doli-ne, normalmente sono private. Quando un organo divigilanza pubblica (polizia, carabinieri etc.), anche die-tro segnalazione di un cittadino, rileva la presenza diuna discarica abusiva sul Carso, deve farlo presente alComune di riferimento “il quale dovrebbe risalire al pro-prietario del luogo medesimo e ingiungergli di procede-re alla bonifica, indipendentemente da chi è stato adepositare il materiale in loco. Se il proprietario del ter-reno non provvede, dovrebbero pensarci la Provincia eil Comune, rifacendosi poi sul proprietario per le spesesostenute (aggravate da una sanzione comunale)”. Ildoppio condizionale è d’obbligo dal momento chenonostante le autorità competenti siano perfettamenteal corrente della presenza, nella sola provincia di

    Trieste, di circa 500 discariche abusive “con dentro ditutto”, di un’azione complessiva e coordinata di puliziadel Carso per adesso non si parla neanche. “Il fatto èche l’amianto, finché non diventa friabile, non dà gran-di problemi e non è più pericoloso di un altro materia-le” spiega Cella. “Anzi: per assurdo potremmo dire chel’amianto confinato e protetto in grotta o sul fondoscuro di una dolina, è il meno urgente dei nostri pen-sieri. Sono molto più preoccupanti i rifiuti contenentiidrocarburi come la nafta o il catrame, o ancora, gliapparecchi elettrici contenenti PCB.”

    Vabbè, ma chi va a controllare che l’amianto nonsia diventato friabile?

    Al Servizio Ambiente del Comune di Trieste, incap-piamo in uno stupore misto a imbarazzata perplessità.“Penso che il discorso amianto sia di competenzadella Provincia, o della Regione. Di sicuro non dipendeda me, ma non so dirle esattamente quale ente se neoccupi. Se vuole controllo” è la disarmante rispostadell’ingegner Giampiero Saccucci. Ma se le sanzioniper i non ottemperanti la bonifica sono comunali, ilComune in qualche modo c’entrerà. O no?

    Ma non occorre certo “andar per le alte” pervedere l’amianto. Un abitante di Via Bazzoni le cui fine-stre si affacciano sui tetti delle case di Via dellaGalleria ci racconta un aneddoto che non sappiamo sedefinire più tranquillizzante o più angosciante. “Tempofa sono venuti a rimuovere le lastre di eternit dai tetti.Era una squadra di uomini bardati in tute, cappucci emascherine. Hanno impilato gli ondulati e intanto si èfatto mezzogiorno. Allora si sono tolti le mascherine eabbassati i cappucci. Si sono seduti sulle pile appenaconfezionate, hanno preso dei panini fuori dai loro zainie hanno fatto colazione…”

    Evidentemente quell’amianto non era friabile.

    Da Chicago gli espertilanciano l’allarme mesotelioma

    L’allarme mesotelioma arriva anche da Chicago, dove ad inizio giugno si è svolto il Congressodella Società americana di Oncologia (Asco), che riunisce i maggiori specialisti del settore. Nel corsodell’incontro è emerso che il numero di casi di mesotelioma pleurico, che come purtroppo noi ben sap-piamo è frutto dell’esposizione all’amianto, è destinato ad aumentare in tutto il mondo, anche inItalia. ‘’Finora da noi si registravano in media 700 casi l’anno – ha spiegato a diverse agenzie di stam-pa Armando Santoro, direttore del dipartimento di Oncologia ed Ematologia della Clinica Humanitasdi Milano - ma le stime indicano che i nuovi casi diventeranno annualmente oltre 2 mila nell’arco delprossimo decennio, quasi triplicandosi’’. Si attende in futuro un aumento della mortalità perchè lamalattia si manifesta circa 40 anni dopo il primo contatto con l’amianto e quindi gli specialisti siaspettano numerosi casi fra chi ha lavorato in cantieri navali ed edili prima del 1992, anno in cui inItalia l’amianto venne messo al bando. Il problema non riguarda solo l’Italia, ma anche molti altriPaesi, tra cui gli Stati Uniti dove ogni anno si registrano 5.000 nuovi casi.

  • Frigoriferi, vecchi televisori, pneumatici e bidonipieni di rifiuti industriali, ma soprattutto amianto.Inconfondibile agli occhi dei residenti di Montebelloche hanno segnalato ai Carabinieri quella che all’appa-renza sembra un’enorme discarica abusiva.

    L’area si trova in via del Pordenone dove sorgo-no alcune case in disuso di quella che era la societàdi Flaviano Tonellotto, ovvero la Ex Sadoc, che avreb-be dovuto realizzare un complesso residenziale i cuilavori hanno subito lo stop quando è cominciata lavicenda giudiziaria a carico dell’ex Presidente dellaTriestina Calcio.

    Da anni l’area giace in uno stato di totale abban-dono, fatto questo che avrebbe spinto alcuni malinten-zionati a liberarsi degli ingenti quantitativi di eternit,stoccandoli all’interno delle piccole abitazioni, nono-stante i cancelli fossero chiusi con dei lucchetti chesono stati visibilmente forzati.

    I Carabinieri del Comando Provinciale di viadell’Istria insieme ai colleghi del Noe di Udine, hannoeffettuato un primo sopralluogo nel quale si è decisodi non sequestrare l’area. Gli uomini dell’Arma nonhanno riscontrato alcun pericolo apparente per la salu-te pubblica. “L’eternit – hanno spiegato i militari – èpericoloso solo se esposto alle intemperie o se polve-

    rizzato. In questo caso abbiamo accertato che l’amian-to è custodito all’interno della case. Non c’è quindi almomento alcun reato”.

    Il proprietario, con molta probabilità un curatorefallimentare che non è ancora stato individuato, nonavrebbe alcun obbligo giuridico di disfarsi dei materialifino a quando il cantiere e quindi i lavori non sarannoconclusi.

    I carabinieri stanno proseguendo le indagini pertrovare il proprietario del terreno o il responsabile delcantiere. Insieme a lui e all’Azienda Sanitaria allaquale hanno inviato una relazione sulla situazione divia del Pordenone, effettueranno un nuovo sopralluogoper decidere il da farsi. Il proprietario dovrà poi presen-tare agli organi competenti un piano di smaltimentocome previsto dalla legge.

    Sarà l’ufficio smaltimento amianto dell’aziendasanitaria, che secondo quanto riferito, avrebbe accerta-to la non pericolosità per la salute pubblica dell’amian-to ammassato nelle case in disuso, a decidere even-tuali analisi e approfondimenti del caso. La presuntadiscarica, nel cuore di Montebello, - hanno assicurato iCarabinieri - è controllata costantemente dalle forzedell’ordine per monitorare lo stato di conservazionedegli scarti di eternit.

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    A Montebello una discaricain mezzo alle casedi Chiara Paduano

    Scorcio di Via del Pordenone

    Una delle case in disuso

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    Presentato dall’AEA il libro di Bullian sulla storia e le conseguenzedell’amianto nell’Italia contemporanea

    “Il male che non scompare”Studi, articoli, testimonianze. Sono state nume-

    rose le fonti utilizzate da Enrico Bullian per scrivere“Il male che non scompare - Storia e conseguenzedell’uso dell’amianto nell’Italia contemporanea”. Ilvolume, nato per mano del giovanissimo autore cometesi di laurea, è stato poi pubblicato dalla casa editri-ce Il ramo d’oro. “E’ stata una ricerca lunga e minu-ziosa – precisa Bullian – che ho potuto effettuareanche grazie all’aiuto dell’Associazione regionaleEsposti Amianto FVG e quella di Monfalcone che mihanno dato l’opportunità di accedere ad una interes-sante documentazione sul tema”.

    Il libro tratta la complessa emergenza che si ècreata in conseguenza dell’utilizzo dell’amianto in Italiae nel mondo lungo il corso del Novecento. Il minerale,reperibile sul mercato a basso costo, fu usato in ogniPaese industrializzato, anche se già a inizio Novecentosi conosceva la nocività dell’asbesto (sinonimo diamianto) e negli anni Venti si appurò che le fibre inala-te dai lavoratori, una volta depositate nei polmoni, pro-vocano l’asbestosi, patologia respiratoria che può cau-sare la morte. Ciononostante, per gran parte delVentesimo secolo, i lavoratori furono continuamenteesposti a concentrazione elevate di fibre di asbesto.“Alcune norme generali di tutela dalle polveri comunque– precisa Bullian - esistevano già dagli anni Venti e furo-no aggiornate negli anni Cinquanta. Prevedevano che ildatore di lavoro fornisse ai propri dipendenti i mezzi diprotezione individuale (le maschere) e collettiva (gli

    aspiratori con filtri), nonché garantisse la corretta infor-mazione dei lavoratori sui rischi che subivano a causadel contatto con materiali insalubri”. L’asbestosi, dal1943, era riconosciuta dal legislatore malattia profes-sionale risarcibile, dal momento che poteva provocareinvalidità permanenti o addirittura decessi. Nel corsodegli anni Sessanta fu definitivamente accertata la can-cerogenicità del minerale, responsabile di neoplasieparticolarmente virulente e a diagnosi infausta: il meso-telioma e il carcinoma polmonare. A fronte di questeconsapevolezze “teoriche”, nelle fabbriche, le misuresulla sicurezza furono quasi sempre violate: le tantetestimonianze dei lavoratori dei cantieri navali, delleindustrie del cemento-amianto e dell’edilizia, degli sta-bilimenti di costruzione e riparazione delle carrozze fer-roviarie, della miniera di Balangero concordano e con-fermano questo quadro generale. Solamente nel 1992il Parlamento italiano emanò la legge 257 che – final-mente – mise al bando l’amianto, mentre fino all’iniziodegli anni Ottanta erano incessantemente aumentate letonnellate impiegate all’interno del ciclo produttivo.Risultato: oggi si registrano quasi quattromila decessiasbesto correlati all’anno in Italia, circa undici al giorno,con tempi di latenza che superano anche i quarant’an-ni. Questo quadro sintetico e semplificato (ma nel libroviene ampiamente approfondito) è utile per infrangerequel “muro di gomma” che avvolge questa autenticatragedia. Il volume è introdotto dai Senatori FeliceCasson e Antonio Pizzinato.

    Presentazione del libro a Trieste

  • CORRIERE DELLA SERA – 23 giugno -Seicento abitanti del villaggio di Fondo Fucile aMessina sommate ai seicentodieci alunnidell’Istituto “Albino Luciani” (senza contare inse-gnanti e personale scolastico), fanno un totale dicirca milleduecento esseri umani che frequentanoun luogo che andrebbe, come recita la relazionedell’Arpa e della Ausl della città dello Stretto, imme-

    diatamente evacuato. Invece, tutti i giorni, i genitoridel terzo quartiere accompagnano i loro ragazzi den-tro quelle aule le cui finestre si aprono sulle ondinedi eternit ormai sbriciolato.

    PONENTE NOTIZIE – 21 giugno – Ad Albengalastre di amianto abbandonate in un aiuola a incentro città. La scoperta è stata compiuta daglioperai di una ditta specializzata nelle bonificheambientali, arrivati nella zona dopo le segnalazionidi alcuni residenti. Nelle settimane precedentialcuni abitanti avevano scritto una serie di lettereal Comune per protestare contro una discarica dirifiuti edili. L’amministrazione ha incaricato un’im-presa di ripulire l’area. Quando gli addetti al risa-namento del terreno sono arrivati hanno impiegatopochi minuti per capire di trovarsi davanti a piastredi eternit. Al termine del lavoro, il camioncino del-l’impresa pulitrice ha portato via almeno cinquesacchi pieni del minerale.

    AGI – 19 giugno - Un complesso industrialeabbandonato di 10 capannoni su una superficie dicirca 6 ettari è stato sequestrato a Caltagirone(Catania) dalla Guardia di finanza per la presenza dipannelli in eternit, contenenti amianto, danneggiatie sfibrati. Denunciato il titolare per violazione delle

    leggi sulla prevenzione sui luoghi di lavoro e perabbandono di rifiuti speciali.

    VOCE D’ITALIA – 18 giugno - La Regione Toscanaha deciso: al posto dei tetti in Eternit, il cementoamianto inventato dall’austriaco Ludwig Hatschek nel1901, che ricopre le case popolari, verranno installatipannelli solari. L’operazione avrà costo zero, poichè i

    pannelli solari producono energia elettrica che, vendu-ta, genera introito economico, che permetterà di copri-re le spese sostenute ( la vendita dell’energia elettricaprodotta farà guadagnare 64 milioni di euro in 20anni). Un’iniziativa che vedrà l’intervento su circa 130edifici popolari. I lavori, già stati effettuati su 26 palaz-zi, di cui 24 nell’area di Firenze e 2 nella zona diMassa-Carrara, si concluderanno nel giro di 3 anni.

    AGI – 18 giugno - La Guardia di Finanza diVenezia, grazie all’opera della sezione aerea, ha indivi-

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    Amianto News

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    duato diversi siti dove si accumulavano senza autoriz-zazione rifiuti pericolosi. In tutto sono state sequestra-te aree per oltre 50 kmq, cinque persone sono statedenunciate, tonnellate di rifiuti inquinanti sono statiindividuati per essere trasferiti in siti regolari (amianto,oli esausti, pneumatici e altro).

    Le discariche sorgevano in aree abbandonate epoco frequentate e ospitavano capannoni fatiscenticon coperture d’amianto.

    L’OPINIONE – 17 giugno - Il comune di Massa, inToscana, ha deciso di lanciare una campagna di sensi-bilizzazione sul tema amianto ed ha promosso unbando per l’erogazione di incentivi ai soggetti interes-sati alla rimozione e smaltimento. Ciò è stato possibi-le anche grazie all’amministrazione provinciale che hastanziato fondi per i Comuni che intendono favorireinterventi volti alla rimozione dell’amianto.Il Comune diMassa ha messo a disposizione una somma di quasi50 mila euro che, seppur modesta, rappresenta unprimo incentivo per una politica tesa a una riqualifica-zione ambientale. Inoltre per manufatti fino a 500 kg ilComune mette a disposizione il trasporto e lo smalti-mento in maniera gratuita. Mentre sono a carico delcittadino solo la rimozione della struttura. Per quantità

    maggiori di 500 kg il Comune darà fino a 700 euro dicontributo.

    RAINEWS 24 – 14 giugno - La guardia di finanzaha sequestrato il 13 giugno scorso, a Taurianova, inprovincia di Reggio Calabria, un’area di 140 mila metriquadri adibita a discarica abusiva di rifiuti speciali.Nell’area, sulla quale si trovano 46 capannoni ed unaltro immobile, sono state scoperte lastre di amianto,materiali inerti, vetro e automobili abbandonati diretta-mente sul suolo e tra la vegetazione. I militari delleGuardia di Finanza hanno denunciato il responsabile.

    TGCOM – 13 giugno - Alcuni magistrati, che in pas-sato erano in servizio a Pistoia e che si sono occupatidelle morti sospette per amianto tra gli operai dellaBreda, sono indagati dalla procura di Genova per presun-te irregolarità nelle indagini contro alcuni dirigenti. Lanotizia riferita dall’Ansa è attribuita a fonti giudiziarie.Alcuni operai, una trentina, si sono costituiti parti offesecontro la magistratura pistoiese a Genova. Secondo alcu-ne stime, sarebbero 189 gli ex operai della Breda mortiper essere stati esposti all’amianto all’interno dello sta-bilimento. Dopo anni di indagini, il primo giugno del 2004il tribunale di Pistoia assolse i dirigenti Breda ritenendolinon responsabili. L’assoluzione venne confermata anchein appello. Ora la magistratura genovese starebbe inda-gando in modo particolare su una presunta discarica diamianto all’interno dello stabilimento di Pistoia, di cuiesisterebbero anche testimonianze fotografiche.

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    I marittimi dimenticati

    Nuova convenzione per i sociTra L’AEA FVG e la Cassa di Risparmio del FVG

    Conti correnti da 30 o 36 euro all’annoper 120 o 300 operazioni

    L’Associazione Esposti Amianto FVG ha realizzato una convenzione con la Cassa di Risparmio del FriuliVenezia Giulia, del gruppo Intesa San Paolo, in base la quale la banca offrirà ai nostri soci un conto corren-te a condizioni particolari, con due profili di utilizzo, in base al numero di operazioni annue richieste.

    Per il profilo “risparmiatore”, con 120 operazioni annue, il costo del conto corrente è di soli 30 euro,mentre per la soluzione “utilizzatore” ci sono 300 operazioni annue a 36 euro. Per il profilo “risparmiatore”il tasso d’interesse sul conto corrente è agganciato all’Euribor a 1 mese e all’importo, passando dal 50%dell’Euribor – 0,50% per importi fino a 5.000 euro, al 50% dell’Euribor, per importi tra i 5.000 e i 12.500euro fino al 50% dell’Euribor, per somme da 12.500 euro in su. Per la soluzione “utilizzatore” invece il tassodi interesse è del 0,25% rispetto ad un costo bassissimo e ad un alto numero di operazioni annue.

    È gratuito per tutti l’utilizzo della banca on line e la carta bancomat (per il primo anno). Gratis sonoanche i libretti degli assegni, il pagamento delle utenze domiciliate e, per il primo anno, anche la carta dicredito che, se viene utilizzata per più di 5.000 euro all’anno, è gratis anche negli anni successivi.

    Uno sconto del 0,25% è inoltre previsto sui tassi d’interesse per i mutui ed i prestiti. Grazie ad unaconvenzione tra la Carifvg e l’INPS è possibile inoltre ottenere prestiti con la cessione del quinto dello sti-pendio. Particolari condizioni sono previste anche per i non clienti.

    Queste particolari condizioni si possono ottenere solo nella Filiale della Cassa di Risparmio del FriuliVenezia Giulia di Via Carducci 3 a Trieste (tel. 040 362812), dove l’AEA FVG ha recentemente aperto unnuovo conto corrente — specifico per le ONLUS — per le proprie attività.

    Vorrei parlare di una categoria di lavoratori, benemeri-ta, ingiustamente trascurata.

    Avete mai sentito parlare di marittimi in campa-gna elettorale? Io no.

    Per cominciare a parlarne perciò dovrei dire“c’era una volta”.

    C’era una volta quando ero ragazzo e vedevo le pre-stigiose navi passeggere della società “Italia” attraccatenel porto di Trieste in fila nell’immediato dopoguerra pervisitare il transatlantico “Conte Biancamano”.

    Poi i balli e le feste nei circoli dei marittimi, il col-legio e le associazioni dei capitani che segnalavano lerichieste di imbarco alla gente di mare da parte degliarmatori.

    Negli anni ’70 si poteva cantare “Genova per noi..”poiché in quella città passeggiavano centinaia di marittimida ogni parte d’Italia, alloggiati negli alberghi in attesa diimbarcare sulle società “libere” italiane o straniere.

    Io sono andato in pensione nel ’95 e faccio partedei superstiti.

    Scrissi una segnalazione intitolata “Vengo anch’io,no tu no” facendo un elenco di tutte le richieste inevaseche ci potevano considerare uguali agli altri cittadini.

    Non ho potuto dire la mia opinione in un altromodo, poiché forse unici in Europa non ci è stato con-sentito di votare a bordo della nave.

    L’ultima “battaglia” per i marittimi l’ho fatta sullaquestione “amianto” quando nel ’94 a Napoli si face-va una causa solo per dire che esistiamo anche noi.

    Poi nell’ultimo imbarco in estate, come diretto-re di macchine mentre guardavo in televisione igitanti che si recavano al mare, mi hanno chiamato:dovevo entrare nel forno ancora bollente della calda-ia con un operaio per individuare e riparare un tubodi vapore.

    Gli esposti all’amianto, pensionati superstiti deibei tempi andati non hanno ancora ottenuto niente.

    Lo sanno le forze politiche che viviamo in unapenisola con tanto mare intorno a noi?

    Bruno Coloni

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    AV V I S O A I S O C IL’Associazione Esposti Amianto regione FVG “Onlus”

    ha trasferito la sede in via Fabio Filzi n. 17 - II° piano.Mantenendo lo stesso numero di telefono e fax.

    (tel 040 370380 – fax. 040 3483512)

    ANCHE QUEST’ANNO IN OCCASIONE DELLE FERIEL’UFFICIO RIMARRA’ CHIUSO DAL 4 AGOSTO AL 29 AGOSTO.

    A TUTTI GLI ASSOCIATI A.E.A. IN REGOLA CON IL CANONE ASSOCIATIVO

    In seguito all’ accordo stipulato con il Patronato INAPA , il CAAF Confartigianato e laA.E.A. informiamo tutti gli iscritti che per qualsiasi richiesta pensionistica (pensioni dianzianità, vecchiaia, di reversibilità, sociali ecc. nonché supplementi e ricostituzionidelle pensioni già liquidate) ed infortunistica (malattie professionali) possono rivolger-si presso le sedi del patronato INAPATRIESTE via Cicerone n. 9 tel 040/3735207MUGGIA strada delle Saline 30 tel 040/9235097Per la tutela previdenziale ed infortunistica il Patronato INAPA si avvale di propri consu-lenti medici e legali convenzionati.

    È inoltre attivo il sevizio CAAF per la compilazione del Modello 730/2007 ad un costoagevolato solamente per i nostri soci, basta prenotare al 040/3735207, fornendo ilnumero della tessera AEA.

    Chi avesse ancora in corso domande di maggiorazione dei benefici previdenziali dellalegge sull’amianto è pregato di rivolgersi alle strutture del Patronato INAPA o della AEAal fine di riuscire ad avere una rapida definizione delle stesse.

    Rendiamo noto, che tutte le donazioni/elargizioni effettuate a favore di associazioni“ONLUS”, sono detraibili dalle dichiarazioni dei redditi, inoltre si può destinare il5x1.000 delle proprie tasse nella dichiarazione dei redditi apponendo una firma nelquadro dedicato alle “ONLUS” e riportare il nostro codice fiscale:

    90094830321Grazie.

    IL NOSTRO UFFICIO è APERTO AL PUBBLICOCON IL SEGUENTE ORARIO

    Martedì, mercoledì giovedìdalle ore 10.00 alle ore 12.00.

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    INDIRIZZI UTILIINAIL - Uffici territorialidel Friuli Venezia GiuliaDirezione RegionaleDirettore: Maria Ines Colombo34133 Trieste, Via Fabio Severo 12Tel. 040/6729222, Fax 040/6729348E-mail: [email protected]: [email protected]

    TriesteResponsabile: Angela Forlani34121 Trieste, Via Teatro Romano 18/20Tel. 040/6729222, Fax 040/370132E-mail: [email protected]: [email protected]

    MonfalconeResponsabile: M.Grazia Peressutti34074 Monfalcone (GO), Via Oscar Cosulich 4Tel. 0481/71522, Fax 0481/71550E-mail: [email protected]: [email protected]

    UdineDirettore: Cristiana Capobianchi33100 Udine, P.za Duomo 7Tel. 0432/240222, Fax 0432/240240E-mail: [email protected]: [email protected]

    GoriziaResponsabile: La Bella Carmen34170 Gorizia, Via Roma 20Tel. 0481/59822, Fax 0481/59850E-mail: [email protected]: [email protected]

    InpsSede di Trieste – via S.Anastasio 5, 34132Centralino: 040-3781111

    IPSEMASede centraleVia S. Nicola da Tolentino, 1/500187 RomaTel. +39 06.47877200Fax +39 06.4871265

    Sede compartimentaleVia Galatti, 134132 TriesteTel. +39 040.37801Fax +39 040.366507

    INPDAPSede provinciale di TriesteDirigente: Mara NobileVia Ghiberti, 4Tel. 040- 6793311, Fax 040-6793434Email: [email protected]

    EditoreAssociazione Esposti Amianto Friuli Venezia Giulia– o.n.l.u.s.34132 Trieste, Via Fabio Filzi, 17 - II° pianotel. 040 370380 – fax 040 3483512www.aea-fvg.orge-mail: [email protected]

    Direttore responsabileSilvia Stern

    Comitato di redazioneAurelio Pischianz, Claudio Grizon

    Hanno collaborato a questo numeroChiara Paduano, Loretta Marsilli,Paola Meola, Nicolò Di Stefano

    Foto di copertinaMarino Sterle

    Fotocomposizione, impaginazione e stampaStella arti grafiche - Trieste

    Autorizzazione Tribunale di Trieste n.1078del 5 marzo 2004Spedizione in abbonamento 45%

    Nel rispetto della libertà di opinione, la responsabi-lità degli articoli pubblicati e firmati è degli autori

    Il Consiglio Direttivo

    Presidente:Aurelio PischianzVice Presidente:Claudio GrizonSegretario:Nicolò Di StefanoConsigliere:Adriano MihalicConsigliere Delegatoper la provincia di Udine (S.G. di Nogaro):Sergio MadottoConsigliere Delegatoper la provincia di Gorizia:Bruno Coloni

    L’Associazione Esposti Amiantoregione Friuli Venezia Giuliaaugura a tutti voi una serena Estate

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