Adorno

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Adorno Carattere sociale La prima opera di W. rappresenta l'autore, Das Liebsverbot, si denuncia l'ipocrisia puritana e si glorifica l'ardimento per la libertà sensuale. Egli però si rimprovera di aver lasciato da parte il momento della giustizia drammatica proprio di Shakespeare. Con Rienzi invece si denuncia al contrario la libera sensualità e l'opera è la prima che porta Wagner alla fama. Autoelogio e pompa sono segni comuni della creazione wagneriana cosi come la morte e l'annientamento. Con il Ring cadono anche gli dei e si paragonano le rovine del Campidoglio (Rienzi) con quelle metafisiche. Ascesi e sensualità sono i due momenti che convogliano contro la norma e con la ribellione. Egli disprezza quindi le classi di diritto. Il periodo della sua ascesa fu quello economicamente precario in cui l'arte non godeva dell'appoggio cortigiano. Egli proveniva da una famiglia di artisti a metà e le sue opere ambivano a fini borghesi ma egli doveva rinunciare alla propria dignità borghese. Wagner non ha carattere, testimoniato dalle lettere a Liszt e dall'analisi di Freud. Egli fa appello alla pietà come arma, la sua colpa sta nel riconoscersi un dominatore proprio nei momenti in cui si serve della pietà (con tutto il mio coraggio sono di sovente il vigliacco più miserabile). -Rivelazioni del Glasenpapp. -Divergenza Wagner-Levi e il Parsifal. -Episodio infantile della ruberia. Quando Wagner fa la vittima diviene dominatore e si sente disposto ad insultare le altre vittime. Vicenda di Levi-Wagner fra Mime e Wotan. In Wagner chi ha il male ha anche la beffa. Nella fase tarda subentra l'humor Wagneriano che attinge dalla prima fase della borghesia, tratta i malvagi crudelmente. Nell'ebbrezza che provoca il riso ci si dimentica dell'ingiustizia che gli è toccata. Liszt e Nietzsche non amavano il suo humor e ciò che fa riflettere è il cinismo fatale e persino autoreferenziale di Wagner. Hildebrand ha scorto la vera causa dello scontro fra Wagner e Nietzsche. La contraddizione fra il motteggio della vittima e l'autodenuncia definisce l'antisemitismo di W. -Odio verso il loro linguaggio. -Benjamin: ha paura di essere riconosciuto come il soggetto di derisione; figura di Mime e caratteri wagneriani psicofisici. Idiosincrasia e mania di persecuzione sono i segni del suo

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AdornoCarattere socialeLa prima opera di W. rappresenta l'autore, Das Liebsverbot, si denuncia l'ipocrisia puritana e si glorifica l'ardimento per la libertà sensuale. Egli però si rimprovera di aver lasciato da parte il momento della giustizia drammatica proprio di Shakespeare. Con Rienzi invece si denuncia al contrario la libera sensualità e l'opera è la prima che porta Wagner alla fama. Autoelogio e pompa sono segni comuni della creazione wagneriana cosi come la morte e l'annientamento. Con il Ring cadono anche gli dei e si paragonano le rovine del Campidoglio (Rienzi) con quelle metafisiche. Ascesi e sensualità sono i due momenti che convogliano contro la norma e con la ribellione. Egli disprezza quindi le classi di diritto. Il periodo della sua ascesa fu quello economicamente precario in cui l'arte non godeva dell'appoggio cortigiano. Egli proveniva da una famiglia di artisti a metà e le sue opere ambivano a fini borghesi ma egli doveva rinunciare alla propria dignità borghese. Wagner non ha carattere, testimoniato dalle lettere a Liszt e dall'analisi di Freud. Egli fa appello alla pietà come arma, la sua colpa sta nel riconoscersi un dominatore proprio nei momenti in cui si serve della pietà (con tutto il mio coraggio sono di sovente il vigliacco più miserabile). -Rivelazioni del Glasenpapp.-Divergenza Wagner-Levi e il Parsifal. -Episodio infantile della ruberia.Quando Wagner fa la vittima diviene dominatore e si sente disposto ad insultare le altre vittime. Vicenda di Levi-Wagner fra Mime e Wotan. In Wagner chi ha il male ha anche la beffa. Nella fase tarda subentra l'humor Wagneriano che attinge dalla prima fase della borghesia, tratta i malvagi crudelmente. Nell'ebbrezza che provoca il riso ci si dimentica dell'ingiustizia che gli è toccata. Liszt e Nietzsche non amavano il suo humor e ciò che fa riflettere è il cinismo fatale e persino autoreferenziale di Wagner. Hildebrand ha scorto la vera causa dello scontro fra Wagner e Nietzsche. La contraddizione fra il motteggio della vittima e l'autodenuncia definisce l'antisemitismo di W. -Odio verso il loro linguaggio.-Benjamin: ha paura di essere riconosciuto come il soggetto di derisione; figura di Mime e caratteri wagneriani psicofisici.Idiosincrasia e mania di persecuzione sono i segni del suo antisemitismo, nel Ring la razza diviene principio vitale.-Discorso di Wagner del 1850 sul popolo e la liberazione.-Frammento sulla fine della cultura tedesca tramite gli Ebrei.

GestoThomas Mann su W.: dilettantismo confermato da giudizi di Niet. nella IV inattuale, giovane dilettante eclettico il quale pare non approdi a nulla.Fedeltà e infantilismo si confondono nella sua opera, solo dopo il Lohengrin riuscì ad arrivare a buoni risultati musicali, ha sempre preferito la forma di kolossal per le sue opere. Tutto il piacere di leggere sembra che sia consistito per lui nella rilegatura dorata dei classici. Egli adotta l'attitudine del direttore che domina l'orchestra. Ne imperatore né re ma restar cosi e dirigere il suo motto.Nella gestualità di battere il tempo gli impulsi sociali di Wagner divengono tecnici, vi è poi il conformismo con il pubblico borghese.La musica viene usata come mezzo ed è pensata per dimenticanti, i Leitmotiv sono studiati così e il

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direttore d'orchestra diviene l'avvocato del pubblico.La musica di W. è pensata per un ascolto a maggiore distanza. Steuermann (pianista austriaco) dirà:-Innumerevoli strepitii e ripetizioni.-Primato del direttore sulla composizione, dominio della partitura. Lorenz.-Il battere è lo strumento di dominio che è però antitesi del sinfonismo.-Il suo comporre ricade nel prelinguistico, la logica musicale e sottomessa al gesticolare, qui l'istrionismo di Wagner.-Il direttore rappresenta e reprime la condizione borghese del bisogno di essere ascoltati, il battere aliena e non è manifestazione dell'uomo indiviso.-Si annida qui la contraddizione wagneriana, esteriorità alienata e interiorità che spezza la forma della soggettività costituita. La noia di un ascoltatore non preparato al W. tardo sta nella coscienza pedestre e discontinuità temporale dell'opera stessa. Con la ripetizione e la rappresentazione gestuale l'espressione è in se falsata. -I gesti musicali di W. assomigliano alla danza.-Wagner conosce solo strutture e motivi ma non temi. Lorenz.

MotivoLa dinamica della regressione permanente conferisce all'ascoltatore quel senso dell'insolubile, Wagner rifiuta la ferma determinazione e lascia l'udito nel dubbio.

Sachs dirà che né si può ricordare, né si può dimenticare Wagner. Questa ambiguità è anche ideologica, basta ricordare l'ambivalenza fra sessualità ed ascesi, Tristan e Sigrfid sono infedeli fedeli ad esempio.

È propria dei romantici questa predilezione, lui infatti prende da Schubert ma fa di ciò il suo principium stilisationis.

Manca all'arte wagneriana la forza: l'individualità si mostra tanto più autarchica quanto più debole. Questo aspetto artistico è anche storico: impotenza di fronte alle contraddizioni tecniche e sociali che lo fanno diventare un decadente.

Nel leitmotiv non c'è unita di gesto ed espressione, il gesto rappresenta lo psichico, i leitmotiv sono quadretti allegorici con nomi precisi, la musica di Wagner non conosce movimento perché revoca il proprio decorso temporale. Il leitmotiv si è tramutato nella musica da film. Non troviamo un sistema in cui sono presenti strutture logiche ma solo leitmotifs uno dopo l'altro, egli non appartiene all'area dell'idealismo tedesco perché non c’è sistema in lui. Wagner fu impressionista malgrado se stesso. Egli svaluta il momento singolo rispetto alla totalità che esclude interazioni dialettiche vere. Il motivo caratterizzante deve apparire sempre come fosse qualcosa ma questo non soddisfa in tutto e per tutto. In Wagner si nota la tarda borghesia sotto la cui costrizione l'individuo si mette in enfasi tanto più esso è divenuto impotente nel reale. La totalità manifesta di essere mera apparenza. L’assenza di un materiale dialettico condanna l'opera alla mera durata, senza vera totalità.

La rottura del particolare si manifesta nella melodia infinita. Wagner ha protestato contro tutto ciò che secondo lui apparteneva a musica felice piccolo-borghese, era infatti preoccupato per il suo stile elevato e ha rinnegato ciò che si poteva cogliere con uno sguardo. La melodia infinte resta però debitrice comunque di quell'infinità che promette poiché si nota la prigionia melodica che ricade in piccoli modelli. L’infinità resta cattiva infinita, copertura del finito. la musica lascia entrare il linguaggio come interprete delle sue immagini allegoriche. Wagner era autore di teatro piuttosto che drammaturgo. In Wagner si confonde la lirica riflessione della persona drammatica e l'immediatezza

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gestuale-affettiva del direttore d'orchestra. Si trova una lettera a Liszt in cui ammette di aver pianto per aver lasciato Siegfrid sotto il tiglio, ma le lacrime che la sua musica versa valgono in realtà per colui che piange.

SuonoLe contraddizioni essenziali della musica wagneriana provengono dal presentare il sempre uguale come sempre nuovo, la componente regressiva come quella progressiva, la statica come dinamica. Come nell’ideologia fascista, il progresso è abiurato.L’elemento produttivo di Wagner è quello in cui il soggetto rinuncia alla sovranità e si abbandona passivamente all’arcaico, al fondamento dell’istinto. La musica regredisce a suono e assume una dimensione di atemporalità.

Egli è un impressionista in musica, e ottiene anche degli effetti innovativi di dissonanze, che usa come effetto sonoro assoluto e non come armonie.

ColoreMentre la dimensione armonica oscilla fra passato e futuro, il colore è qualcosa di nuovo, esso diventa azione, Strauss nota come ogni opera di W. ha il suo proprio colore, la sua propria orchestra.

L’orchestra rimane il più intimo dominio di Wagner, è il suo elemento soggettivo.

Mentre lo spettatore è scaricato dal lavoro e sollecitato a passività, questo atteggiamento non gli lascia cogliere più il lavoro contenuto nell’opera stessa. L’opera d’arte conferma ciò che l’ideologia contesta: il lavoro disonora. Da ciò Wagner ha espresso il concetto dell’artista, che non lavora ma produce da se e per se gioiosamente.

La soggettivazione della sonorità orchestrale è nello stesso tempo perdita di soggettività poiché rende inudibili tutti i momenti della genesi sonora. Prima gli archi, ora i fiati non lasciano traccia della produzione sonora.

FantasmagoriaIl compimento dell'apparenza è il compimento proprio dell'arte, le opere di Wagner tendono all'inganno, egli le occulta sotto l'apparenza di prodotto, egli tende alla fantasmagoria ecco la superiorità armonica e strumentale. Il suono è il tramite dell'inganno tramite il ridotto degli strumentini, mancano, poi, gli strumenti bassi che segnano il processo armonico e con questo lo sviluppo della musica. I bassi sono affidati a strumenti senza peso. Immobilita temporale e dissoluzione della natura sono mediante la fantasmagoria, le opere tarde di Wagner sono testimonianza della fantasmagoria, il Parsifal, dove la fantasmagoria si affida al sacrale i personaggi perdono la loro empirica collocazione temporale.

La musica soffre della sua dimensione affermativa, trasfigurante, essa è musica di decadenza e non più flauto di Dioniso. Il flauto wagneriano è quello del suonatore di Hameln, che catturava i topi e poi divenne tabù.

La società borghese progressiva ha bisogno di un suo occultamento per sussistere, essa guarda il nuovo solo se lo riconosce come antico. Nella fantasmagoria il mondo borghese, povero di immagini, si fa immagine e tale serve a se come a Wagner. Maistersinger è secondo Wagner il ritratto del popolo tedesco.

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MitoAlla comparsa del momento politico in Wagner ha partecipato la delusione della borghesia dopo il 1848. Dalla sua giovinezza si nota il potenziale reazionario. Newman riporta l’opinione di A.B. Marx.

La profondità estetica coincideva con il rifiuto dell’ambientazione storica, in favore di un’immutabilità che, assieme al livello dell’indistinto, è la componente mitica in Wagner. Il mitico dramma musicale è secolare e magico ad un tempo. L’affinità verso i miti rema contro la sua umanità di tipo borghese. L’uomo puro è il selvaggio che diventerà il borghese e questo stesso è l’uomo puro.

La tendenza all’esternare tramite gesti e effetti, e il disdegnare lo sviluppo dei personaggi, nel Ring, fanno notare l’effimerità dello psichico.

Ancora in Wagner il mito interferisce col diritto, che è espiazione dell’ingiustizia e che a sua volta diviene tale.

Con i miti, la società borghese si chiama per nome. La coscienza borghese decifra la totalità come primordiale anarchia, respinta da Wagner borghese ma desiderato dal musicista.

Il rimprovero estetico è: Wagner ha messo le mani sull’antico da moderno e sul mitico da profano, egli appartiene alla generazione che pensava impossibile mutare individualmente ciò che si manifesta sulle teste degli uomini. Il suo è un idealismo allentato che condanna l’individuo e il suo ordine a favore dell’onnipotenza del processo sociale.

Le componenti wagneriane della seduzione sono l’humor bestiale, l’autoesaltazione nazionalistica e la componente mitica, gli archetipi della borghesia, l’opera appare a ciascuno come fosse di sua proprietà, messaggio dell’infanzia dimenticata, ecco la fantasmagoria del collettivo. Ecco che si nota l’assolutezza instillata nel popolo che poi esplose nell’orrore assoluto.

Wagner inizia a convertire la schopenhaueriana volontà metafisica nella dottrina maneggevole dell’inconscio collettivo che diviene anima del popolo, dove la brutalità dell’individuo autarchico si unisce con la forza della massa tenuta lontana sulla riflessione della società antagonista.

Musica e parola in lui significano lo stesso, egli è allo stesso tempo mitico e pagano nel sacro, e proprio le opere mediante il sacro sono atti di culto e si svincolano dalla tensione e si consegnano direttamente.

La differenza fra la fiaba ed il mito sta nel fatto che l’eroe non ha paura, Wagner voleva scrivere sulle fiabe grimmiane ma confondeva i soggetti.

Il mito diviene conformismo e questo rafforzava il carattere borghese, Wagner era idiosincratico quando condannava.

Il culto del passato scaro e quello dell’individuo si sovrappongono nell’evocazione wagneriana della mitologia, questo lo si vede nel Ring.

Dramma musicaleQuella di Wagner è un'opera d'arte epico-estensiva. Il dramma dell'avvenire riunisce caratteri poetici, musicali e mimici. Somiglianze e differenze con l'ideale romantico dell'infinito onnipenetrante, Wagner deve alienare la spontaneità di natura che la creazione unitaria, ponendosi come natura seconda, vorrebbe far dimenticare. L’occultamento del processo produttivo.

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Dio e mendicante‘-_-

ChimeraIl pessimismo di Wagner è il comportamento del ribelle in fuga. Egli conserva l’intelligenza della costituzione cattiva del mondo, egli è un rinnegato della rivolta che è principio metafisico e totale, ed egli ride tutto ciò che cerca di mutare questo stato. Si festeggia la capitolazione del soggetto davanti al processo vitale complessivo come un evento di stadio. Wagner seguendo Schopenhauer intende il mondo come mero cieco gioco della volontà.

In Wagner il piacere assume la forma di morte e distruzione. Gli eroi wagneriani sono pallidi e malati e, con Schop., nella realtà dell’inferno, il mondo, nulla sopravvive.

L’opera di Wagner testimonia i primi declini del modello borghese. Il suo impulso distruttivo precede quello della società, ecco che la critica di Niet. è giustificata, egli è decadente. L’abbandono masochistico dell’io è legato al non sentire propria la vita, la morte è la liberazione, ecco che la “monde” è malata. La grandezza di W. non sta solo nel volenteroso profeta o lo sbirro zelante dell’imperialismo e terrore tardo-borghese, egli dispone della forza della nevrosi: guardare la propria decadenza e trascenderla.