Adiós Padre Compañero · 2017. 9. 28. · polo e di tutti i popoli che in quella lotta continuano...

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Nicara Bollettino trimestrale della Associazione di amicizia, solidarietà e scambi culturali Italia - Nicaragua - Redazione e Amministrazione: Coordinamento Nazionale: Via Mercantini, 15 - 20158 Milano - Tel. 333-7101333 - www.itanica.org e-mail: [email protected] - Stampato in proprio Hanno collaborato a questo numero: Massimo Angelilli, Marcello Colombini, Federica Comelli, Roberto Cova, Angela Di Terlizzi, Alessandro Pilotto, Giorgio Trucchi. N. 141 - LUGLIO - SETTEMBRE 2017 - NUOVA SERIE Con dolore e tristezza ci uniamo a quanti lo hanno amato per la sua stra- ordinaria dedizione verso gli esclusi e gli ultimi. Come è stato ricordato in tanti angoli del mondo, è stata la voce dei senza voce. Padre Miguel D’Escoto è stato anche un protagonista assoluto della epopea sandinista. Nell’abbattimento della dit- tatura somozista prima, ministro degli Esteri poi nel governo insediatosi all’in- domani del trionfo del luglio del 1979. Per la sua traiettoria de hombre verti- cal, ricoprì la carica di Presidente del- l’Assemblea Generale della ONU. Un compito che ha assolto con la stessa umiltà e rettitudine che hanno contrad- distinto il suo impegno costante a fian- co degli oppressi. All’interno di quella istituzione, così importante e allo stes- so tempo macroscopicamente contrad- dittoria quando non apertamente ini- qua, non ha esitato a schierarsi per la solidarietà tra i popoli e per la giustizia so- ciale. Quella esperienza gli è valso il merito di essere degnamente raccontata in un bel- lissimo documentario di Roberto Salinas, “The troublemaker”. Un titolo molto signi- ficativo. È stato so- prattutto però un più che autorevole rappresentante della dignità di un po- polo e di tutti i popoli che in quella lotta continuano a riconoscersi. Un punto di riferimento per tutti coloro non rinunciano a tenere ben saldi i legami che nascono vivono e ostina- tamente resistono in quelle irrinuncia- bili dimensioni che sono la Solidarietà Internazionale e l’Internazionalismo. Ancora di più in questi tempi nei quali Adiós Padre Compañero interventismo straniero e velleità gol- piste non smettono d’insanguinare le strade dell’America latina. Perdiamo un combattente, un intellet- tuale, un teologo e rivoluzionario ma troviamo la immortalità del suo pen- siero. E del suo esempio. Miguel D’Escoto es de los muertos que nunca mueren. Il 16 giugno 2017, durante la sua visita a Miami, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un documento con l’intenzione di annullare la maggior parte dei provvedimenti realizzati nei confronti dei rapporti con Cuba dal suo predecessore Barack Obama e ha di- chiarato che renderà ancora più duro il blocco. Questa notizia ci dispiace ma non ci sorprende: la natura stessa della politica estera nordamericana porta ine- vitabilmente a rapporti difficili con quelle nazioni che non si rendono subalterne. Con la loro politica di blocco contro Cuba, condannata per 25 anni consecu- tivi dall’Assemblea Generale delle Na- zioni Unite, gli Stati Uniti violano leggi internazionali e risultano di fatto isolati su questo fronte nei confronti del resto del mondo. Un sondaggio dell’Atlantic Council di tre anni fa ha stabilito che il 56% degli statunitensi era a favore del ristabili- mento di normali relazioni con Cuba. Questa percentuale, in un recente son- daggio del Morning Consult, è salita al 65% dopo le misure adottate verso la normalizzazione. Ma evidentemente alla nuova Amministrazione Trump il parere dei suoi cittadini non interessa. Cuba saprà reagire coerentemente a qualsiasi nuova azione contro la sua autonomia rivoluzionaria come ha sa- puto fare con le Amministrazioni statu- nitensi degli 11 presidenti precedenti a Trump, senza spostarsi di un millime- tro dai propri principi, nel contesto del Diritto Internazionale. Per noi dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba non cambia nulla. Sappiamo benissimo che qualunque azione intrapresa dagli Stati Uniti nei confronti di Cuba ha come fine l’abbat- timento della Rivoluzione cubana. Per questo motivo esprimiamo nuova- mente tutta la nostra solidarietà al po- polo e al Governo cubani. Continuere- mo nel nostro impegno di sostegno, sia materiale che politico, affinché nessu- no possa interferire nelle scelte e nella sovranità della Rivoluzione. Segreteria Nazionale Ass. Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Comunicato dell'Associazione Italia-Cuba

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NicaraBollettino trimestrale della Associazione di amicizia, solidarietà e scambi culturali Italia -Nicaragua - Redazione e Amministrazione: Coordinamento Nazionale: Via Mercantini, 15 - 20158Milano - Tel. 333-7101333 - www.itanica.orge-mail: [email protected] - Stampato in proprioHanno collaborato a questo numero: Massimo Angelilli, Marcello Colombini, Federica Comelli,Roberto Cova, Angela Di Terlizzi, Alessandro Pilotto, Giorgio Trucchi.

N. 141 - LUGLIO - SETTEMBRE 2017 - NUOVA SERIE

Con dolore e tristezza ci uniamo aquanti lo hanno amato per la sua stra-ordinaria dedizione verso gli esclusi egli ultimi. Come è stato ricordato in tantiangoli del mondo, è stata la voce deisenza voce.

Padre Miguel D’Escoto è stato ancheun protagonista assoluto della epopeasandinista. Nell’abbattimento della dit-tatura somozista prima, ministro degliEsteri poi nel governo insediatosi all’in-domani del trionfo del luglio del 1979.Per la sua traiettoria de hombre verti-cal, ricoprì la carica di Presidente del-l’Assemblea Generale della ONU. Uncompito che ha assolto con la stessaumiltà e rettitudine che hanno contrad-distinto il suo impegno costante a fian-co degli oppressi. All’interno di quellaistituzione, così importante e allo stes-so tempo macroscopicamente contrad-dittoria quando non apertamente ini-qua, non ha esitato a schierarsi per la

solidarietà tra i popolie per la giustizia so-ciale.Quella esperienza gliè valso il merito diessere degnamenteraccontata in un bel-lissimo documentariodi Roberto Salinas,“The troublemaker”.Un titolo molto signi-ficativo. È stato so-prattutto però unpiù che autorevolerappresentante della dignità di un po-polo e di tutti i popoli che in quella lottacontinuano a riconoscersi.Un punto di riferimento per tutti coloronon rinunciano a tenere ben saldi ilegami che nascono vivono e ostina-tamente resistono in quelle irrinuncia-bili dimensioni che sono la SolidarietàInternazionale e l’Internazionalismo.Ancora di più in questi tempi nei quali

Adiós Padre Compañero

interventismo straniero e velleità gol-piste non smettono d’insanguinare lestrade dell’America latina.Perdiamo un combattente, un intellet-tuale, un teologo e rivoluzionario matroviamo la immortalità del suo pen-siero. E del suo esempio.

Miguel D’Escoto es de los muertosque nunca mueren.

Il 16 giugno 2017, durante la sua visita aMiami, il Presidente degli Stati UnitiDonald Trump ha firmato un documentocon l’intenzione di annullare la maggiorparte dei provvedimenti realizzati neiconfronti dei rapporti con Cuba dal suopredecessore Barack Obama e ha di-chiarato che renderà ancora più duro ilblocco. Questa notizia ci dispiace manon ci sorprende: la natura stessa dellapolitica estera nordamericana porta ine-vitabilmente a rapporti difficili con quellenazioni che non si rendono subalterne.Con la loro politica di blocco controCuba, condannata per 25 anni consecu-tivi dall’Assemblea Generale delle Na-zioni Unite, gli Stati Uniti violano leggiinternazionali e risultano di fatto isolati

su questo fronte nei confronti del restodel mondo.Un sondaggio dell’Atlantic Council ditre anni fa ha stabilito che il 56% deglistatunitensi era a favore del ristabili-mento di normali relazioni con Cuba.Questa percentuale, in un recente son-daggio del Morning Consult, è salita al65% dopo le misure adottate verso lanormalizzazione. Ma evidentementealla nuova Amministrazione Trump ilparere dei suoi cittadini non interessa.Cuba saprà reagire coerentemente aqualsiasi nuova azione contro la suaautonomia rivoluzionaria come ha sa-puto fare con le Amministrazioni statu-nitensi degli 11 presidenti precedenti aTrump, senza spostarsi di un millime-

tro dai propri principi, nel contesto delDiritto Internazionale.Per noi dell’Associazione Nazionale diAmicizia Italia-Cuba non cambia nulla.Sappiamo benissimo che qualunqueazione intrapresa dagli Stati Uniti neiconfronti di Cuba ha come fine l’abbat-timento della Rivoluzione cubana.Per questo motivo esprimiamo nuova-mente tutta la nostra solidarietà al po-polo e al Governo cubani. Continuere-mo nel nostro impegno di sostegno, siamateriale che politico, affinché nessu-no possa interferire nelle scelte e nellasovranità della Rivoluzione. Segreteria NazionaleAss. Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

Comunicato dell'Associazione Italia-Cuba

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Povertà ed analfabetismo diminuiti inNicaragua

Grazie alle politiche sociali realizzatedal governo del Fronte Sandinista diLiberazione Nazionale (FSLN), sia lapovertà che la estrema povertà, cosìcome l’analfabetismo, si sono ridotti inNicaragua, come comprovato dagliorganismi internazionali; lo ha assicu-rato Carlos Fonseca Teran (nella foto),dirigente di tale organizzazione.“Dal 2007, quando salì al potere per laseconda volta il Comandante DanielOrtega, sono stati nazionalizzati iservizi sanitario ed educativo, cheadesso sono servizi statali ai qualitutta la popolazione ha accesso, e si èridotto l’analfabetismo dal 35 al 3%”,ha precisato il dirigente. Ha ricordatoinoltre che durante il primo governosandinista si era riusciti a ridurre l’anal-fabetismo dal 52 al 12%, dato cheperò è tornato a crescere con il suc-cessivo governo di destra.

Il padre assassinato“Secondo i dati del Programma delleNazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD),il Nicaragua è il paese che vanta lamaggiore riduzione di povertà dopo ilVenezuela”,ha aggiunto.Fonseca Teran è il figlio di CarlosFonseca Amador, fondatore del FSLN che ha lottato per anni contro la ditta-tura dei Somoza fino al suo rovescia-mento ispirandosi al leggendario rivo-luzionario Augusto C. Sandino - as-sassinato su ordine del dittatore Ana-stasio Somoza, il quale avrebbe se-

guito le direttivedegli Stati Uniti.Fonseca Ama-dor è considera-to nel suo paeseun eroe naziona-le per la sua lot-ta. E’ morto permano della re-pressione, ma isuoi compagniriuscirono a spo-destare la dina-stia Somoza cheha governato ilpaese centroa-mericano per de-cadi.

Erede del pensiero e delle azioni delpadre, Fonseca Teran è professore eallo stesso tempo vicesegretario dellerelazioni internazionali del Fronte San-dinista che governa il paese.

Coordinamento“Attualmente ci stiamo coordinandocon i partiti di sinistra di diversi paesiper la realizzazione del 13° incontrodel Forum di San Paolo che si svolge-rà a Managua tra il 15 e il 20 luglio”, hasegnalato il dirigente nicaraguense.Durante la sua visita a Lima, era statoinoltre invitato da parte di ex militantidel MRTA del Perù (Movimento Rivo-luzionario Tupac Amaru, ndt) all’an-nuncio della ratifica del loro abbando-no delle armi e della loro difesa dellademocrazia; evento andato a monte acausa di pressioni politiche, come af-fermano.Il dirigente nicaraguense ha spiegatoche una delle misure adottate nel suopaese per abbassare la povertà, è laconsegna del buono produttivo a fami-glie contadine povere; il buono produt-tivo consiste nel dare a queste fami-glie una determinata quantità di vola-tili da cortile, maiali, una vacca con ilsuo piccolo, fil di ferro per costruire unrecinto, sementi per la semina di ali-menti vari e silos per immagazzinarei prodotti.

Aiuto alle Donne“La consegna viene effettuata alle don-

ne, che generalmente sono più re-sponsabili nel maneggio del denaro, eper non farle dipendere dagli uomini.L’anno successivo, coloro che hannoottenuto tale dotazione devono rim-borsarla dopo essere riusciti ad am-pliare la propria base di reddito, inmodo che la somma iniziale serva adun’altra famiglia.Questa procedura si è trasformato inun programma di successo.”, ha riferi-to Fonseca Teran.Ha inoltre menzionato il programma“usura zero”, che consiste in unadeterminata quantità di denaro che ilGoverno consegna alle donne attra-verso istituzioni bancarie come Pro-duzcamos e Alba Caruna, allo scopoche vengano avviati laboratori di cuci-to o altre attività; prestiti che possonoessere restituiti nel corso di un anno. Aciò si somma una politica di creditoalle piccole cooperative.Fonseca ha riferito che il suo paesesta progredendo anche nel settore dellatrasformazione delle fonti di energia.“Usiamo per un 60% la geotermiagenerata dai vulcani, l’energia eolicadel vento, energia idraulica e solareper fare a meno dei combustibili chesono cari.”

Ulteriori progressiFonseca Teran ha inoltre fatto riferi-mento alla Mision Milagro (MissioneMiracolo, ndt) che cura ed effettuaoperazioni gratuite degli occhi e alprogramma Amor “che viene realizza-to nelle zone di maggiore povertà eche è finalizzato alla cessazione delproblema del lavoro infantile e all’as-sistenza a persone con abilità diffe-renti”.“Attraverso accordi di cooperazione,abbiamo avuto il sostegno di Cuba peri programmi sanitari, e del Venezuelaper quanto riguarda il rifornimento dicombustibile; accordi che prevedonopagamenti rateizzati e scambi di pro-dotti vari, principalmente alimentari”,ha aggiunto.Ha spiegato inoltre l’applicazione delbilancio partecipativo, attraverso il qua-le la gente dei quartieri decide la desti-nazione del denaro pubblico; ed ha

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evidenziato come il mandato costitu-zionale preveda che il 6% del bilancionazionale sia destinato all’educazionesuperiore.Il dirigente nicaraguense ha sottoline-ato come il popolo nicaraguense ab-bia risposto a tali misure con il suosostegno a Daniel Ortega, che alleultime elezioni ha ottenuto il 73% deivoti.

Corruzione“La destra quando vince le elezionidice che le consultazioni si sono svolteseriamente, quando perde accusa bro-gli; la conosciamo.”, dice a commentodi una campagna contro tali scrutini.Per quanto riguarda le accuse rivolte acomandanti e dirigenti sandinisti diessersi arricchiti attraverso la corru-zione, ha detto che in parte è vero eche nell’anno 1990, quando il FronteSandinista ha perso il potere, una par-te di comandanti, deputati e sindaci,tra i quali lo scrittore Sergio Ramirez,si appropriarono non solo di beni delpartito, ma anche dello stato. Ha ag-giunto che questi sono poi diventatidissidenti del Fronte Sandinista e han-no creato il Movimento RinnovatoreSandinista con l’intenzione di romperecol socialismo e abbandonare l’antim-perialismo, “che sono le principali ra-gioni d’essere del Fronte, secondol’esempio di Sandino. La prima voltache il loro movimento ha partecipatoad elezioni ha ottenuto un 0,3% diconsenso, e in un’altra occasione il6%, contro il 32% ottenuto dal FronteSandinista.”

AltroInfine Fonseca ha puntualizzato che,nonostante la diminuzione della disu-guaglianza sociale, il Nicaragua conti-nua ad essere un paese povero. Que-sta situazione (di povertà) potrà esse-re ridotta di un 15% grazie alla costru-zione del canale interoceanico cheunirà il Pacifico con l’Atlantico, e chesarà costruito con imprese cinesi inpoco tempo.

Denis Merino, Diario UNO, 7 maggio2017

Stavolta avete fatto male i vostri conti.E ve ne pentirete.Voi così abili a trattare con le marionette dei governifino a renderli meschini servi dei vostri sporchi interessi.Voi così scaltri nel reclutare manovalanza armataper l’infame ruolo di cane da guardia, di cerbero sin cerebro.Voi che nessun doppio petto gessato e nessun colletto bianco inamidatopotrà mai mascherare la miseria del vostro sporco interiore,e nessun vetyver ne’ acqua di coloniapotrà mai coprirne lo squallido olezzo.Voi stavolta avete fatto male i vostri conti.E ve ne pentirete.Voi che prezzolate chi spaccia il giusto per criminale,chi lotta e resiste per terrorista,chi minaccia e tortura per intransigente tutore dell’ordine,del vostro brutale ordine.Voi che non potete capire come un fiume sia sacro,come la terra abbia un’anima,come un bosco respiriperchè vendereste vostra madre pur di monetizzaretutto ciò che sta sotto i vostri, anzi, i nostri piedi.Voi che l’unico Lempira che conoscete e venerateè quello stampato sulle banconoteche voracemente convertite nei vostri bilanci.Voi stavolta avete fatto male i vostri conti.E ve ne pentirete.Perchè avete osato uccidere chi mai moriràe il suo fantasma non vi darà pace.Perchè se non ci penserà il vostro Dioa sbattervi nell’inferno che meritateci penseranno Lempira, Iselaca, Mota ed Etempiraa trasformare i vostri aridi sogniin incubi eterni.Perchè finirete segregati in una delle vostre dannate ciudad modeloe lì incontrerete le cariatidi putrefatte dei vostri veri antenatida Pizarro a Cortes, da Pedro de Alvaredo a William Walkerche vi accoglieranno come sadici carcerieri.Perchè le idee ed il sorriso di Berthadilagheranno feconde e inarrestabilie questo contagio cui non troverete vaccinosarà la metastasi dei vostri saccheggi.Perchè l’eterna gravidanza di Berthapartorirà l’inesauribile e festoso esercito di una solidarietàpiù ostinata di ogni possibile repressione.

Ecco perchè stavolta avete fatto male i vostri conti.Ve ne pentirete ma sarà troppo tardi.Perchè così ha detto il fiume.E qui a La Esperanza nessuno ne sa più di lui.

M:Colombini3 marzo 2017 Roma

A BertaLa Esperanza, 3 marzo 2016

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Durante il XIV Incontro Nazionale diSolidarietà con Cuba, è stato convo-cato il 9º Incontro Continentale di So-lidarietà con Cuba che si svolgerà inquesta stessa nazione centroameri-cana nel luglio del 2018.

Granma [email protected]

30 maggio 2017Incontro di solidarietà con Cuba inNicaragua

Gruppi d’amicizia con Cuba hannoreclamato, sabato 27 in Nicaragua,l’eliminazione del blocco e la fine del-l’occupazione della base navale diGuantánamo, imposti all’Isola dei Ca-raibi dal governo degli Stati Uniti dapiù di mezzo secolo. Durante il XIV Incontro Nazionale diSolidarietà con Cuba, celebrato nel-l’Università Nazionale Autonoma delNicaragua (UNAN-Managua), i parte-cipanti hanno segnalato che nono-stante il ristabilimento delle relazionidiplomatiche tra l’Avana e Washin-gton, il blocco è sempre intatto, hainformato Prensa Latina.Inoltre è stato denunciato che oggituttavia, dopo più di mezzo secolo, lanazione del nord continua nei suoitentativi di promuovere e imporre cam-bi nell’ordine economico, politico esociale della nazione dei Caraibi, at-traverso programmi d’ingerenza. Al richiamo per porre fine a questapolitica condannata dalla comunità in-ternazionale, si sono sommate la re-stituzione del territorio della base na-vale di Guantánamo e la non prolifera-zione delle basi militari in AmericaLatina.Ha partecipato all’incontro il primo vi-cepresidente dell’Istituto Cubanod’Amicizia con i Popoli (ICAP), ElioGámez, con altri membri della missio-ne statale cubana in questa nazione.L’ambasciatore di Cuba in Nicaragua,Juan Carlos Hernández, nel suo di-scorso di presentazione ha indicatoche l’incontro si è sviluppato nellacornice di una data speciale che hasigillato la fraternità tra nazioni vinco-late dalla storia: il 122º anniversario

Riaffermato in Nicaragua il più assolutoappoggio alla Rivoluzione Cubana

della nascita di Augu-sto C. Sandino e il 122ºAnniversario dellamorte dell’Eroe Nazio-nale di Cuba, JoséMartí.Il Nicaragua sarà chia-mato ad essere la ca-pitale della solidarietàe della sinistra in Ame-rica Latina, quando ilprossimo 19 giugno,nell’ambito dell’anni-versario della Rivolu-zione sandinista si realizzerà il Forumdi Sao Paulo nel paese.Elio Gamez, intervenendo durante lachiusura dell’incontro ha reiterato che:«Non tradiremo mai la fiducia che gliamici di Cuba hanno depositato nellanostra Rivoluzione». Inoltre ha ratifi-cato che il suo paese non instaureràmai il capitalismo né negozierà alcunodei principi della Rivoluzione.«Tutto quello che stiamo facendo al-l’interno per attualizzare il nostro mo-dello di sviluppo, che è parte di unaconsultazione popolare in tutte le sfe-re, è per realizzare un solo obiettivo,rinforzare la costruzione del nostrosocialismo», ha detto.I delegati dell’incontro hanno sottoli-neato che non esiste giustificazioneper mantenere la base navale cherisultò offensiva sin dalla sua creazio-ne con la copertura dell’Emendamen-to Platt, oltre a stabilire lì un carceredov’è stata applicata la tortura e dovesi violano i diritti umani. I gruppi d’ami-cizia hanno incitato amoltiplicare la campa-gna a favore di questi richiami attraverso lereti sociali e in altri Fo-rum internazionali.È stato reso un omag-gio al legato del Co-mandante in Capo Fi-del Castro, che si alzacome guida sicura del-le lotte indipendentistee antimperialiste nelnostro continente mi-nacciato dalle azionidella destra.

L’incontro ha riunito i movimenti soli-dali di Nicaragua, Costa Rica e Hon-duras, che a loro volta hanno messoin risalto il legato antimperialista delleader rivoluzionario Fidel Castro.Inoltre hanno reiterato l’accompagna-mento e la solidarietà incondizionateal popolo e al Governo cubani, chedopo più di 50 anni continuano a riaf-fermare la loro Rivoluzione socialistae i suoi valori umanistici.L’attività oltre a riunire e propiziare ildibattito tra gruppi d’amicizia di diffe-renti paesi, i residenti cubani in Nica-ragua e rappresentanti del Governosandinista, ha offerto uno spazio perricordare due delle figure emblemati-che dell’America Latina: José Martí eAugusto C. Sandino.Al termine delle attività è stato annun-ciato che i gruppi di solidarietà conCuba si riuniranno in Nicaragua nelluglio del 2018 durante il 9º IncontroContinentale di Solidarietà con l’Isola.

(Traduzione GM – Granma Int.)

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“Non prendiamocela troppo con Trump:non è stato lui ad inventare le fakenews!”.Franco Cavalli racconta il suo ultimo(drammatico) viaggio in Guatemala eattacca i media: “Quante bugie sulVenezuela e su Cuba”L’esponente di Forum Alternativo ciscrive: “In Guatemala l’oligarchia eco-nomica che controlla il paese di impo-ste ne paga molto poche: da qui l’as-senza quasi totale di ogni protezionesociale per quel 70% della popolazio-ne che vive al di sotto del limite dellapovertà. Ma i nostri media preferisco-no ingigantire quanto capita in Ve-nezuela, dove a morire sono soprattut-to giovani chavisti. Per non parlaredelle continue menzogne diffuse suCuba”

Franco Cavalli racconta di Guatemala eVenezuela

Recentemente sonostato per quasi due set-timane in quattro paesidel Centro America epoi a Cuba. Su tutto ciòriferirò più ampiamen-te nel prossimo nume-ro dei Quaderni del Fo-rum Alternativo e nellepubblicazioni dell’As-sociazione per l’aiutomedico al Centro Ame-rica (Amca), dato chelo scopo principale delmio viaggio era appun-to quello di visitare iprogetti di questa as-sociazione. Qui mi li-mito a raccontare sol-

tanto una delle impressioni forti vissu-te durante questo viaggio.Sono stato in Guatemala, dove Amcaha una collaborazione con una Orga-nizzazione non governativa (Ong) cre-ata da alcune coraggiose ginecologheed infermiere, che si occupano di in-trodurre nel paese un nuovo sistemadi diagnosi precoce del cancro delcollo dell’utero, il tumore maligno fem-minile di gran lunga più frequente aquelle latitudini e di per sé facilmenteguaribile se diagnosticato a tempo. InGuatemala, come nella maggior partedegli altri paesi centroamericani, sal-vo il Nicaragua, domina la violenzalegata al narcotraffico e, in particolaresono molto frequenti i femminicidi:basta pensare alle 40 ragazze brucia-te vive un paio di mesi fa in un riforma-

torio.Un altro particolare in questo paese èla forte presenza di popolazione diorigine maya, che rappresenta quasi il60 per cento degli abitanti e che èsocialmente molto emarginata. Que-st’esclusione si manifesta in modomolto evidente nel non avere quasinessun accesso gratuito al sistemasanitario ed a quello educativo. Cosìin uno dei piccoli ambulatori sostenutidal succitato progetto di Amca ho in-contrato un ginecologo sconvolto perquanto gli era successo la notte prima.Era stato chiamato a casa di una pa-ziente di 23 anni prossima al parto eche presentava chiari sintomi di unacrisi di eclampsia (pressione sangui-gna altissima e pericolo di blocco re-nale) per cui sarebbe dovuta essereimmediatamente ricoverata in ospe-dale. La paziente, per paura delle spe-se che ne sarebbero derivate, ha rifiu-tato, e poche ore dopo è morta. Leginecologhe che mi accompagnava-no mi hanno poi raccontato che so-vente le donne a cui viene diagnosti-cato un cancro al collo uterino, sempreper paura che i costi ospedalieri rovi-nino completamente la famiglia, tac-ciono la diagnosi e si lasciano morirea poco a poco.In Guatemala l’oligarchia economicache controlla il paese di imposte nepaga molto poche: da qui l’assenzaquasi totale di ogni protezione socialeper quel 70% della popolazione chevive al di sotto del limite della povertà.Ma di tutto ciò i nostri media nonparlano. Come al massimo accenna-no con qualche postilla alle decine digiornalisti uccisi, agli almeno 100.000desaparecidos e alle molte fosse co-muni in Messico.I nostri media preferiscono ingigantirequanto capita in Venezuela, dove amorire (e questo lo tacciono) sonosoprattutto giovani chavisti uccisi dabande giovanili prezzolate. Per nonparlare delle continue menzogne dif-fuse su Cuba. Non prendiamocela trop-po con Trump: non è stato lui adinventare le fake news!

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C’era un ragazzo che... amava solo iRolling Stones. Io, invece, preferivo iBeatles ma ciononostante andavamoperfettamente d’accordo. Conobbi An-drea Dionigi durante il campo di lavo-ro in Nicaragua, nell’agosto del 1991e a quell’epoca avevamo 27 anni. Lanostra brigata di dieci persone eradiretta nelle montagne della provinciadi Matagalpa, municipio di San Ra-

mon. Dovevamo partecipare ai lavoriquotidiani in una cooperativa di agri-coltori che stava sperimentando unnuovo modello di sviluppo denomina-to “De campesino a campesino”. Era-vamo tutti alla prima esperienza conl’Associazione Italia Nicaragua, maeravamo tutti così appassionati ai temidel sud del mondo, della cooperazio-ne internazionale e dei movimenti diliberazione dei paesi dell’AmericaLatina che entrammo subito in sinto-nia gli uni con gli altri.Con Andrea e la sua compagna Ales-sandra Gallo la nostra amicizia si pro-trasse anche dopo il ritorno in Italia.Sebbene io abitassi in provincia diTorino, mentre loro abitavano in pro-vincia di Milano, ci vedevamo spessoo ci trattenevamo in lunghe telefona-te. La convivenza all’interno di unabrigata, ventiquattro ore al giorno perquasi quattro settimane, in un paesestraniero, lontano da casa e lontanoda tutte le comodità, porta con sé ilpregio impagabile di poter scoprirecosì profondamente i tuoi compagniche ti sembra di averli sempre cono-sciuti. Io e Andrea, quindi, scoprimmodi avere in comune anche la passioneper la fotografia e le motociclette, masoprattutto la voglia di approfondire laconoscenza di quei piccoli paesi delCentroamerica (Nicaragua, El Salva-

Era l’anno 1993

Ricordando Andrea Dionigi

dor, Guatemala...) dove la popolazio-ne, oppressa da decenni di sanguino-se dittature militari, aveva iniziato re-centemente a riscattarsi cercando lalibertà attraverso la via della guerri-glia.L’anno seguente lui e Alessandra par-teciparono ad una nuova brigata del-l’Associazione, nella città di Leon, im-pegnati nella costruzione di una scuo-la; io, invece, scelsi di andare in Sal-vador con un gruppo organizzato dalComitato Salvador di Torino, alla sco-

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perta delle cosiddette “repoblaciones”nelle montagne di Chalatenango. Alritorno ci scambiammo le impressionidi viaggio e ricordo che, nonostante ibilanci positivi, fummo amareggiatidal fatto di aver fatto scelte diverse.Dovevamo rimediare! La nostra ami-

cizia divenne an-cora più stretta,facevamo pianigrandiosi, vole-vamo cambiare ilmondo. Ormai lebasi le avevamo:era tempo di agi-re!Non ricordocome nacque lanuova idea: il pia-no per l’estate1993 era di an-dare da soli in Ni-caragua a svol-gere una ricerca

sui bambini di strada, una piaga so-ciale che si stava sviluppando a vistad’occhio.Volevamo fare un rapporto sulla si-tuazione attuale, corredata anche daun reportage fotografico e, possibil-mente, farne un libro. Alcuni contatti

all’interno dell’Associazione ci aiuta-rono a trovare del materiale informa-tivo e ci diedero gli indirizzi di strutturelocali in Nicaragua che si occupavanodi dare sostegno ai bambini di strada.Dopo diversi mesi, durante i quali civedevamo spesso, il piano era pron-to. Il volo per Managua era fissato permartedì 3 agosto. Ci incontrammoancora una volta a Milano a metàluglio e in quell’occasione, tirando lesomme degli ultimi due anni, ricordoche Andrea disse un po’ dispiaciuto:“Per la terza volta andiamo nel Nica-ragua neo-liberista e non siamo maistati nella Cuba socialista...”Purtropponon prendemmo mai quel volo perManagua. La sera di venerdì 30 luglioAndrea e Alessandra, mentre percor-revano in moto via Leoncavallo aMilano, furono investiti da un’auto pi-rata. Andrea morì praticamente sulcolpo. Alessandra, invece, si ripresedopo una settimana di coma.Il nostro progetto sui bambini di stradanon fu mai realizzato. Ci fu uno “Stopcoi Rolling Stones” che mise fine auna vita che era passata su di noicome una veloce meteora. Di Andrearimangono i ricordi di chi lo ha cono-sciuto e la scuola di Leon che, grazieall’Associazione Italia Nicaragua e al-l’appoggio delle autorità locali, gli fuintitolata.

Alessandro Pilotto1/6/2017

Rivista CORREO (in spagnolo)Una pubblicazione bimestrale del collettivo Sandino Vive - ManaguaDirettore William Grigbsy VadoTariffe: Annuale (6 numeri) 30 euro - Sostenitore 50 euroConto corrente bancario: IBERCAJA N. 2085-0161-39-0330324190Intestato a Comite de Solidaridad Internacionalista de Zaragoza.Causale: Correo de Nicaragua .

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Ricordati di devolverlo alle seguen-ti associazioni di ItaNica che so-stengono progetti in Nicaragua.

GruppoTranscultura Donna:950.558.50.101

Circolo Viterbo: 900.682.10.567

Circolo Livorno: 921.054.40.496

Page 8: Adiós Padre Compañero · 2017. 9. 28. · polo e di tutti i popoli che in quella lotta continuano a riconoscersi. Un punto di riferimento per tutti coloro non rinunciano a tenere

NICARAHUAC 141 - 2017 8

Nicaragua, la SOLIDARIETA’ e la lot-ta degli anni 80 per la dignità e lagiustiziaLa forza dell’ appoggio operaio ita-lianoLe brigate, practiche concrete di ap-prendimento reciprocoLa mostra continua nel suo giro eu-ropeoMemoria, impegno e omaggio. Più di30 anni dopo, il Nicaragua sandinistadegli anni ottanta ha ripreso vita a Mila-no dove, domenica 11 giugno, per laprima volta in Italia, è stata presentatala Mostra fotográfica in omaggio al po-polo nicaragüense e agli internazionali-sti uccisi dalla controrivoluzione.Una cinquantina di militanti della solida-rietà si sono dati appuntamento al cen-tro sociale Ri-Make ad Affori per parte-cipare all’inaugurazione della mostra.Questa è stata la prima tappa italianadella mostra che è già stata presentatain varie occasioni in Francia, Svizzera eFrancia.La mostra si compone di 16 grandi fotoaccompagnate da testi e commenti chetestimoniano l’impegno solidale di alcu-ni militanti internazionalisti uccisi in Ni-caragua durante gli anni della guerracontrorivoluzionaria contro il sandini-smo.La mostra è stata ideata e realizzatadall’associazione fancese “Adelante” eillustra le principali conquiste socialidella Rivoluzione: la reforma agraria, lasalute, l’educazione popolare, la gran-de partecipazione …Ispirati dalle immagini, i partecipanti

all’evento, han-no ricordato leloro esperienzepersonali e datospazio alle emo-zioni facendo ri-vivere per dueore uno spacca-to degli anni ot-tanta.Il comune deno-minatore dellenumerose testi-monianze è sta-to, tra l’altro, l’im-portanza dellaRivoluzione po-

polare sandinista per sviluppare l’ attivi-tà política nell’Italia degli anni ottanta eil ruolo fondamentale della solidarietàinternacionalista con l’America centra-le per una generazione di giovani italia-ni.Tra i ricordi più forti la forza incredibiledella solidarietà operaia e sindacale, ilgrande numero di brigate e campi dilavoro organizzati per aiutare il proces-so di consolidamento del Nicaraguasandinista, la profonda relazione diamore e amicizia tra esseri umani pro-venienti da comunità e popoli separatida migliaia di chilometri ma resi fratellida valori comuni.Come rendere di nuovo attuale la soli-darietà in un mondo globalizzato in cuilo scenario político è molto diverso daquello degli anni ottanta? Questa do-manda chiave è rimasta da completarema le possibilità non mancano e le ideesi moltiplicano in cerca di una concretiz-zazione. Tutto in-dica che una nuo-va riconsiderazio-ne della Solidarie-tà del secolo XXIpossa realizzarsifondendosi in un ri-cambio generazio-nale. Attualizzarela memoria del Ni-caragua degli anniottanta è un contri-buto al processodell’internazionali-smo in costruzio-ne che si esprime

Si è presentata a Milano la mostra fotograficadi Omaggio Internazionalista - 11 giugno 2017

nella lotta dei popoli, nei movimentisociali in resistenza attraverso i migran-ti in lotta per il diritto alla vita.La mostra itinerante in omaggio agliinternazionalisti continuerà il suo per-corso nelle città di Livorno e Firenzeprima di tornare in Svizzera dove per lafine di agosto a Bellinzona è previstauna grossa iniziativa della solidarietà.

*Sergio Ferrari in collaborazione conGerald Fioretta, di ritorno de Milano