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Progetto RaPHAEL (www.raphaelproject.com) - Incontro nº 203 del 4/05/2005 - Colore Marrone avana

220033.. ““SScciiaammaanneessiimmoo AAffrroobbrraassiilliiaannoo””

Parte dell’odierna spiritualità brasiliana si è sviluppata sulla matrice della tradizione religiosa degli schiavi dell’Africa Occidentale (in particolare delle popolazioni situate nell’area del golfo di Guinea, deportati in massa dai portoghesi per lavorare le piantagioni di canna da zucchero); tale tradizione africana è definita Candomblé (lett. "danza" in lingua Yorubá) ed oltre al Brasile ha raggiunto anche Cuba, dove viene chiamata “Santeria”, mentre nel sub-continente brasiliano la presenza di tre matrici culturali differenti - indigena, africana e cattolica - ha dato luogo ad un Candomblé detto "Caboclo". Il sincretismo tra la religione cattolica ed il culto originale (in virtù del quale, ad esempio, ogni divinità è connessa ad un santo cristiano) nasce dalla necessità per gli schiavi africani di restare fedeli alla religione d’origine pur fingendo di pregare secondo i canoni cristiani. Salvador - fondata nel 1549 e prima capitale del Brasile - è la culla della cultura afro-brasiliana; attualmente Salvador è la capitale della regione di Bahia e da qui proviene quasi tutto quello che si ritiene caratteristico del Brasile, come cibo, religione, danze e

musiche tipiche. Il Candomblé afferma l’esistenza di un Dio supremo, Olorum o Obatalá che si relaziona col Creato attraverso gli Orixás, divinità legate alla Natura che possiedono pregi e difetti come gli esseri umani.

La spiritualità afro-brasiliana ha una connotazione strettamente sciamanica: l'incontro con il divino si ottiene per mezzo della trance e dell’incorporamento durante le danze rituali, le cerimonie vengono celebrate in costruzioni semplici ma particolari dette Barracão, situate sempre in un giardino, e possono durare anche una notte intera. Gli Orixás (detti anche Santos, santi) possiedono i corpi dei fedeli per danzare al ritmo di canti e tamburi e ridistribuire la forza sacra ed invisibile che permea ogni aspetto della nostra vita (detta Axé); il fedele accresce l’energia del proprio Orixá tramite le danze, i canti, i sacrifici rituali e al contempo lui stesso ne è rigenerato. Leggiamo in una citazione riportata alla pagina http://it.geocities.com/adica_it/citaz4.htm riguardante gli Orixás:

“Questi esseri divini sono di natura complessa e devono sempre essere considerati come un insieme. Secondo le tradizioni rivelate, alcuni sarebbero divinità primigenie e avrebbero convissuto con l'Essere Supremo nei tempi primordiali. Altri sono figure storiche: re, regine, fondatori di città che vennero divinizzati a causa di atti notevoli o di rapporti fantastici con gli elementi naturali - la terra, il vento, la caccia, fiumi, mari, piante, minerali. Sono generalmente denominati Òrìsà, Irunmalè o Imalè, e Ebora. Altri tipi di spiriti sono cultuati poiché rappresentano la personificazione di forze della natura legate alla terra (Onílè), agli alberi (Iwin), alle foreste (Àroni), all'ancestralità familiare (Òkú òrun o Ésà), alla personificazione dei morti (Egúngún), al potere di gestazione (Ìyámi), e ai poteri che influenzano la vita terrena (Òrò e Elénìnì).” - “Gli Òrìsàs rappresentano la personificazione delle forze della natura e dei fenomeni naturali: nascita e morte, salute e malattia, le piogge e la rugiada, gli alberi e i fiumi. Rappresentano i quattro grandi elementi: fuoco, aria, terra, acqua, e i tre stati fisici dei corpi: solido, liquido e gassoso. Rappresentano anche i tre regni: minerale, vegetale e animale, oltre ai principi maschile e femminile. Tutto questo rappresenta il potere vitale, l'energia, la grande forza di tutte le cose esistenti, che viene denominata àse.”

OXALÁ (Oxoguiã - Oxolufã) - E’ il primo Orixá creato da Olorum, è dio della creazione e della procreazione, padre saggio e sereno che non ama la confusione; ha caratteristiche ermafrodite (sincretizzato con Gesù Cristo e Sant’Anna). Il suo simbolo è il paxoró, il bastone di rame di cui si servì per separare il cielo e la terra. Colori: argento e bianco - Giorno: venerdì - Altri simboli: pestello e spada - Elemento: cielo - Animale sacro: colomba

OGUM - Orixá guerriero, coraggioso e virile, presiede alla metallurgia e alla tecnologia; rappresenta l’energia del pioniere. Colore: blu - Giorno: lunedì - Simbolo: spada - Elemento: ferro lavorato - Animale sacro: cane, cavallo

OXUMARÉ - Rappresenta l'arcobaleno, che collega cielo e terra; è legato all'acqua piovana e rappresenta il movimento e la continuità. Colore: nero e giallo - Giorno: martedì - Simbolo: serpente - Elemento: arcobaleno - Animale sacro: serpente, tartaruga

XANGÔ - Signore del tuono, dei fulmini e della giustizia, collerico e impetuoso; è di natura orgogliosa, autoritaria e munifica. Protegge chi ha a che fare con la giustizia. Colori: rosso e bianco - Giorno: mercoledì - Simbolo: oxé (ascia bipenne) - Elemento: tuono - Animali: tartaruga, testuggine

OXUM - Orixá legata alla bellezza, all'amore, alla maternità e alla fertilità e alla ricchezza, è vanitosa e affascinante; presiede a tutte le acque dolci. Colore: giallo dorato - Giorno: sabato - Simbolo: abebê (specchio-ventaglio) - Elemento: acqua dolce, cascate - Animale sacro: pesce, colomba

OXOSSI - Mitico re di Kétu, orixá cacciatore, legato alla foresta vergine, protettore degli animali. Rappresenta l'abbondanza di una tavola riccamente imbandita. Allegro e gioviale. Colori: azzurro, verde - Giorno: giovedì - Simbolo: ofá (arco e freccia) - Elemento: foresta.

IEMANJA - Signora del mare e degli oceani è considerata madre di tutti gli Orixás, protegge la testa di tutti gli esseri. Colori: verde acqua, argento - Giorno: sabato - Simbolo: abebê (specchio-ventaglio) - Elemento: mare - Animale sacro: pesci (in particolare argentati)

OMOLÚ - Signore della Terra, detiene il controllo delle malattie e della peste, Colori: nero (bianco e rosso) - Giorno: lunedì - Simbolo: xaxará (bastone di paglia) - Elemento: terra - Animale sacro: faraona

EXÚ - Messaggero e tramite degli Orixás, custode dei terreiros e guardiano delle strade e delle zone di passaggio (porte, crocevia, ecc...) Essendo capriccioso e irriverente, va trattato con rispetto ed attenzione, ecco che Exú è sempre il primo Orixá ad essere salutato e omaggiato. Colori: rosso e nero - Giorno: lunedì - Simbolo: tridente, agô (bastone) - Elemento: fuoco - Animale sacro: cane, capretto

Le comunità di Candomblé (Terriero de Candomblé) sono vere e proprie famiglie spirituali organizzate intorno alla Mãe-de-santo o al Pai-de-santo, Madre o Padre del Santo; la struttura interna è strettamente gerarchizzata grazie a precisi rituali di iniziazione che legano gli individui tra loro con parentele mitiche di ordine divino, e che permettono così la convivenza di individui di razze e livelli socio-economici anche molto diversi tra loro e persino di stranieri. Citiamo infine che i fedeli del Candomblé si affidano al jogo-de-búzios - Gioco delle conchiglie - per conoscere il proprio Orixá di appartenenza e le energie in azione nei vari momenti della vita, il jogo è una tecnica divinatoria che permette di “fotografare” la situazione cosmica del momento e di vedere al di là di tempo e spazio tutto ciò che è collegato e, nel possibile, riequilibrarlo.

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Chi volesse approfondire l’argomento può contattare in Italia l’A.DI.CA. - Associazione per la Diffusione del Candomblé Via Gabiaccio s.n. - 13031 Arborio (VERCELLI) - http://it.geocities.com/adica_it/index.htm