Addio Postmoderno

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Edward Docx ipotizza la fine dell'era postmoderna per un ritorno all'autenticità

Transcript of Addio Postmoderno

  • Dibattito | verit/Verit Addio postmoderno, benvenuti nell'era dell'autenticit di Edward Docx, la Repubblica, 3 settembre 2011 Ho delle buone notizie per voi. Il 24 settembre potremo ufficialmente dichiarare morto il postmoderno. Come faccio a saperlo? Perch in quella data al Victoria and Albert Museum si inaugurer quella che viene definita la "prima retrospettiva globale" al mondo intitolata "Postmoderno - Stile e sovversione". Un momento.... Vi sento urlare. Perch dichiarano ci? Che cosa stato il postmoderno, dopo tutto? Non l' ho mai capito. Come possibile che sia finito? Non siete gli unici. Se esiste una parola che confonde, irrita, infastidisce, assilla, esaurisce e contamina noi tutti "postmoderno". E nondimeno, se lo si capisce, il postmodernismo scherzoso, intelligente, divertente, affascinante. Da Madonna a Lady Gaga, da Paul Auster a David Foster Wallace, la sua influenza arrivata ovunque e tuttora si espande. stata l' idea predominante della nostra epoca. Allora: di che cosa si trattato, esattamente? Beh, il modo migliore per iniziare a capire il postmodernismo facendo riferimento a ci che c' era prima: il modernismo. A differenza, per esempio, dell' Illuminismo o del Romanticismo, il postmodernismo racchiude in s il movimento che si prefiggeva di ribaltare. A modo suo, il postmodernismo potrebbe essere considerato come il tardivo sbocciare di un seme pi vecchio, piantato da artisti quali Marcel Duchamp, all' apice del modernismo tra gli anni Venti e Trenta. Di conseguenza, se i modernisti come Picasso e Czanne si concentrarono sul design, sulla maestria, sull' unicit e sulla straordinariet, i postmoderni come Andy Warhol e Willem de Kooning si sono concentrati sulla mescolanza, l' opportunit, la ripetizione. Se i modernisti come Virginia Woolf apprezzarono la profondit e la metafisica, i postmoderni come Martin Amis hanno preferito l' apparenza e l' ironia. In altre parole: il modernismo predilesse una profonda competenza, amb a essere europeo e si occup di universale. Il postmodernismo ha prediletto i prodotti di consumo e l' America, e ha abbracciato tutte le situazioni possibili al mondo. I primi postmodernisti si legarono in un movimento di forte impatto, che mirava a rompere col passato. Ne deriv una permissivit nuova e radicale. Il postmodernismo stato una rivolta apprezzabilmente dinamica, un insieme di attivit critiche e retoriche che si prefiggevano di destabilizzare le pietre miliari moderniste dell' identit, del progresso storico e della certezza epistemica. Pi di ogni altra cosa il postmodernismo stato un modo di pensare e di fare che ha cercato di eliminare ogni sorta di privilegio da qualsiasi carattere particolare e di sconfessare il consenso del gusto. Come tutte le grandi idee,

  • stato una tendenza artistica evolutasi fino ad assumere significato sociale e politico. Come ha detto il filosofo egiziano-americano Ihab Hassan, nella nostra epoca si affermato un "forte desiderio di dis-fare, che ha preso di mira la struttura politica, la struttura cognitiva, la struttura erotica, la psiche dell' individuo, l' intero territorio del dibattito occidentale". Il postmodernismo apparve per la prima volta come termine filosofico nel libro del 1979 dell' intellettuale francese JeanFrancois Lyotard intitolato " The Postmodern Condition ", nel quale si affermava che gruppi diversi di persone utilizzano il medesimo idioma in modi differenti e ci implica che possano arrivare a vedere il mondo con occhi alquanto differenti e personali. Cos, per esempio, il sacerdote utilizza il termine "verit" in modo assai diverso dallo scienziato, che a sua volta intende la medesima locuzione in modo ancora diverso rispetto a un artista. Di conseguenza, svanisce completamente il concetto di una visione unica del mondo, di una visione predominante. Se ne deduce - sostenne ancora Lyotard - che tutte le interpretazioni convivono, e sono su uno stesso piano. Questo confluire di interpretazioni costituisce l' essenza del postmodernismo. Purtroppo, il 75 per cento di tutto ci che stato scritto su questo movimento contraddittorio, inconciliabile, oppure emblematico della spazzatura che ha danneggiato il mondo accademico della linguistica e della filosofia "continentale" per troppo tempo. Non tutto per da buttar via. Due sono gli elementi importanti. Il primo che il postmodernismo un' offensiva non soltanto all' interpretazione dominante, ma anche al dibattito sociale imperante. Ogni forma d' arte filosofia e ogni filosofia politica. Il confronto epistemico del postmodernismo, l' idea di de-privilegiarne un significato, ha pertanto condotto ad alcune conquiste utili per il genere umano. Se infatti ci si impegna per sfidare il ragionamento prevalente e predominante, ci si impegna altres per dare voce a gruppi fino a quel momento emarginati. Cos il postmodernismo ha aiutato la societ occidentale a comprendere la politica della differenza e quindi a correggere le miserabili iniquit ignorate fino a quel momento. Il secondo punto va maggiormente in profondit. Il postmodernismo mirava a qualcosa di pi che pretendere semplicemente una rivalutazione delle strutture del potere. Affermava che noi tutti come esseri umani altro non siamo che aggregati di quelle strutture. Sosteneva che non possiamo prendere le distanze dalle richieste e dalle identit che tali discorsi ci presentano. Adios Illuminismo. Bye bye Romanticismo. Il postmodernismo, invece, afferma che ci muoviamo attraverso una serie di coordinate su vari fronti - classe sociale, genere, sesso, etnia - e che queste coordinate di fatto costituiscono la nostra unica identit. Altro non c' . Questa la sfida fondamentale che il postmodernismo ha portato al grande convivio delle idee umane, in quanto ha cambiato il gioco, passando dall' autodeterminazione alla determinazione dell' altro. Eccoci per giunti alla domanda trabocchetto, la pi subdola di tutte: come sappiamo che il postmodernismo alla fine, e perch? Prendiamo in considerazione le arti, la linea del fronte. Non si pu affermare che l' impatto del postmodernismo sia minore o in via di estinzione. Anzi, il postmodernismo esso stesso diventato il sostituito dell' ideologia

  • dominante, e sta prendendo posto nella gamma di possibilit artistiche e intellettuali, accanto a tutte le altre grandi idee. Tutti questi movimenti in modo impercettibile plasmano la nostra immaginazione e il modo col quale creiamo e interagiamo. Ma, sempre pi spesso, il postmodernismo sta diventando "soltanto" una delle possibilit che possiamo utilizzare. Perch? Perch tutti noi siamo sempre pi a nostro agio con l' idea di avere in testa due concetti inconciliabili: che nessun sistema di significato possa detenere il monopolio sulla verit, e che nondimeno dobbiamo riformulare la verit tramite il nostro sistema scelto di significati. Forse, il modo migliore per spiegare le ragioni di questo sviluppo usare la mia forma d' arte, il romanzo. Il postmodernismo ha influito sulla letteratura sin da quando sono nato. In effetti, il modo stesso col quale ho scritto questo articolo - mescolando parzialmente a livello di consapevolezza tono formale e tono informale - in debito verso le sue stesse idee. Stile alto e stile basso coesistono allo scopo precipuo di creare occasioni di stupore, sorpresa, introspezione. Il problema, per, quello che potremmo definire il paradosso del postmodernismo. Per qualche tempo, quando il Comunismo croll, la supremazia del capitalismo occidentale parve messo a dura prova proprio ricorrendo alle tattiche ironiche del postmodernismo. Col passare del tempo, per, si presentata una nuova difficolt: tenuto conto che il postmodernismo se la prende con qualsiasi cosa, ha iniziato ad affermarsi una sensazione di confusione, finch negli ultimi anni diventata onnipresente. Una mancanza di fiducia nei dogmi e nell' estetica della letteratura ha permeato la cultura e pochi si sono sentiti sicuri o esperti a sufficienza da riuscire a distinguere la spazzatura da ci che non lo . Pertanto, in assenza di criteri estetici attendibili, diventato sempre pi conveniente stimare il valore delle opere in rapporto ai guadagni che esse assicuravano. Cos, paradossalmente, siamo arrivati a una fase nella quale la letteratura stessa ormai minacciata, prima dal dogma artistico del postmodernismo, poi dagli effetti involontari di tale dogma, l' egemonia dei marketplace. Esiste inoltre un paradosso parallelo, in politica e in filosofia. Se deprivilegiamo tutte le posizioni, non possiamo affermare alcuna posizione, pertanto non possiamo prendere parte alla societ e quindi, in definitiva, un postmodernismo aggressivo diventa indistinguibile da una specie di inerte conservatorismo. La soluzione postmoderna non servir pi da risposta al mondo nel quale ci ritroviamo a vivere. In quanto esseri umani, noi non desideriamo esplicitamente essere lasciati in compagnia del solo mercato. Perfino i miliardari vogliono essere collezionisti di opere d' arte. Certo, internet quanto di pi postmoderno esista su questo pianeta. Il suo effetto pi immediato in Occidente pare essere stato la nascita di una generazione che maggiormente interessata ai social network che alla rivoluzione sociale. Tuttavia, se sappiamo guardare oltre scopriamo un secondo effetto negativo indesiderato: una smania a conseguire una sorta di veridicit offline. Desideriamo essere riscattati dalla volgarit dei nostri consumi, dalla simulazione del nostro continuo atteggiarci. Se il

  • problema per i postmodernisti stato che i modernisti avevano detto loro che cosa fare, allora il problema dell' attuale generazione esattamente il contrario: nessuno ci sta dicendo che cosa fare. Questo crescente desiderio di una maggiore veridicit ci circonda da tutte le parti. Lo possiamo constatare nella specificit dei movimenti food local, per i cibi a chilometro zero. Lo possiamo riconoscere nelle campagne pubblicitarie che ambiscono ardentemente a raffigurare l' autenticit e non la ribellione. Lo possiamo vedere nel modo col quale i brand stanno cercando di prendere in considerazione un interesse per i valori dell' etica. I valori tornano ad avere importanza. Se andiamo ancor pi in profondit, ci accorgiamo della crescente rivalutazione dello scultore che sa scolpire e del romanziere che sa scrivere. Jonathan Franzen ne un esempio calzante: uno scrittore encomiato in tutto il mondo perch si sottrae alle evasioni di genere o alle strategie narrative postmoderne, cercando invece di dire qualcosa di intelligente, di autentico, scritto bene, sulla propria epoca. Ci che conta, dopo tutto, non soltanto la storia, ma come raccontata. Queste tre idee - specificit, valori, autenticit - sono in aperto conflitto con il postmodernismo. Stiamo dunque entrando in una nuova era. Potremmo provare a chiamarla "l'Et dell' Autenticit". Vediamo un po' come andranno le cose. (Traduzione di Anna Bissanti) (5 settembre 2011)