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Accertare le condizioni
dell’i fortu ato: Le funzioni vitali
CONTROLLO DELLA SCENA DELL’INFORTUNATO
RICONOSCERE IL PERICOLO
PROTEZIONE DEL SOCCORRITORE E DELL’INFORTUNATO
LIMITARE L’ACCESSO DELLA ZONA ALLONTANARE LE PERSONE NON NECESSARIE
ACCERTAMENTO DELLE CONDIZIONI DELL’INFORTUNATO
Ri o os ere u ’e erge za
ACCERTARE LE CONDIZIONI DELL’INFORTUNATO
Accertamento delle condizioni psico-fisiche del lavoratore infortunato: - stato di coscienza - respirazione - (Segni di circolo) e eventuali emorragie - Lesioni, ferite, traumi, ustioni
PARAMETRI
VITALI
LE FUNZIONI VITALI
1. COSCIENZA
2.RESPIRO
3. (CIRCOLO)
E’ COSCIENTE?
COME?
RESPIRA ?
COME?
SI MUOVE?
TOSSISCE?
RESPIRA?
Valutazione del soggetto: le funzioni vitali
Le funzioni vitali: la coscienza
Valutare lo stato di coscienza.
Verificare se la vittima risponde.
Scuotere le spalle, creare stimolo doloroso.
Chiedere:
È tutto a posto?
Va tutto e e?
Sig ore o e , i se te?
Valutazione della coscienza
Se è cosciente:
sarà in grado di reagire agli stimoli esterni, di rispondere alle nostre domande e di indicare la zona dove sente dolore; se non sarà in grado di parlare ma dimostrasse in qualche modo di potere rispondere alle richieste del soccorritore.
Se NON è cosciente:
si dovrà innanzitutto assicurarsi che i soccorsi siano stati allertati: chiamate il 1.1.8. e si valuteranno i fondamentali parametri vitali: la respirazione (e i segni di circolo cardiaco) ,
qualora fossero assenti implicheranno immediatamente l’i izio delle procedure di rianimazione
cardiopolmonare (BLS).
Le funzioni Vitali: la respirazione
Passando dai consigli generali alle tecniche più precise il protocollo di interevento dei soccorritori prevede in questo caso la cosiddetta manovra di G.A.S. (Guardo, Ascolto, Sento): il soccorritore si pone ai lati della testa del paziente e, avvicinando l'orecchio alla bocca ed al naso del paziente, contemporaneamente osserva l'espansione del torace:
Guarda l'espansione del torace, Ascolta eventuali sibili dovuti alla respirazione, Sente il calore dell'aria espirata sulle proprie guance. Posizionandosi a 10-15 cm. dal capo della vittima si Guarderà se il torace si muove, si Ascolterà se ci siano rumori respiratori, si Sentirà se vi sia flusso d'aria. La manovra deve essere protratta per 10 secondi, contando ad alta voce da 1 a 10.
Le funzioni Vitali: la respirazione
È importante valutare correttamente la respirazione: la frequenza del respiro ell’adulto a riposo è di 12-15 atti respiratori al minuto I bambini hanno una frequenza respiratoria maggiore con 20-30 atti
respiratori al minuto. In presenza di: un numero di atti respiratori al minuto < 10 o > 30, di rumori respiratori anomali (gasping, rantoli, fischi), di un colorito bluastro delle labbra e del letto capillare ungueale, la respirazione è inefficace o insufficiente (insufficienza respiratoria) e deve essere considerato come un segno di arresto cardiaco. Si dovranno iniziare le manovre rianimatorie.
RESPIRO ANOMALO= ASSENZA DI RESPIRO: INIZIARE RCP
Le funzioni Vitali: il polso
Le pulsazioni cardiache che possono essere rilevate sono a livello del: POLSO CAROTIDEO: porre indice, medio e anulare sul collo, esattamente sotto la mandibola, premendo un po' nel muscolo di fianco alla carotide. Qui è possibile percepire l'arteria carotidea, molto evidente. Per esercitarsi a trovare l'arteria carotidea il soccorritore deve cominciare a prendere il polso carotideo a se stesso. Il polso carotideo è l’ulti o polso a scomparire in caso di gravi compromissioni dei parametri vitali. POLSO RADIALE è più difficile da trovare. Anche in questo caso il soccorritore deve prima esercitarsi su se stesso. Il punto da palpare, con le tre dita lunghe, è sull'esterno del polso, sotto la mano, dalla parte del pollice.
Le funzioni Vitali: il polso
ATTENZIONE
La ricerca dei polsi non è una manovra facilissima per il soccorritore occasionale, la ricerca potrebbe comportare difficoltà e ritardo ell’i izio delle manovre di rianimazione cardiopolmonare. Pertanto, in accordo con le più recenti linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare (BLS) , il soccorritore occasionale, di fronte ad una vittima NON COSCIENTE che NON RESPIRA, per valutare l’asse za presunta del polso, è sufficiente ricercare l’ASSENZA DEI SEGNI DI
CIRCOLO nel momento in cui si valuta la presenza di attività
respiratoria:
- MOVIMENTI se assenti
- TOSSE iniziare subito RCP
- RESPIRO
ATTENZIONE
Le competenze tecniche per eseguire correttamente le valutazioni delle funzioni vitali e per il supporto di esse (ventilazione polmonare, massaggio cardiaco) verranno acquisite nella parte pratica in aula di
questo corso, su un manichino da addestramento.
Lezione
Conclusa
Il trauma
Le lesioni traumatiche delle ossa e delle articolazioni raramente mettono in pericolo la vita dell’i fo tu ato, ma se non trattate correttamente fin dal momento in cui si presta il primo soccorso, possono essere causa di conseguenze anche gravi, dolorose e perfino inabilitanti.
Frattura: è la rottura, cioè la interruzione nella continuità di un osso.
Lussazione: è la perdita del normale rapporto fra due capi articolari con la dislocazione dei capi ossei dalla propria sede.
Distorsione: è lo stiramento dei legamenti periarticolari con la temporanea modificazione dei reciproci rapporti di due capi articolari.
Fratture, Lussazioni e Distorsioni
Per frattura si intende una interruzione dell'integrità strutturale dell'osso che può essere di origine traumatica o spontanea (patologica), ovvero è la rottura di un osso in
due o più parti dette monconi
Il trauma può interessare l'osso direttamente (trauma
diretto) o indirettamente (trauma indiretto).
Nel primo caso l'osso si frattura nel punto in cui viene applicata la forza.
In caso di trauma indiretto la frattura si manifesta a d una certa distanza dal punto di applicazione della forza
FRATTURE
COMPOSTA (senza dislocazione dei frammenti)
/SCOMPOSTA (con dislocazione dei frammenti): in fratture composte, in cui i segmenti di frattura conservano la loro posizione anatomica, e fratture scomposte, in cui si verifica uno spostamento dei frammenti.
CHIUSA/ESPOSTA: in base all'integrità o meno della cute vi sono fratture chiuse (in cui la cute rimane integra) e fratture esposte ad elevato rischio di infezione (in cui vi è lacerazione della cute ed esposizione esterna dell'osso).
COMPLETA/INCOMPLETA: a seconda che la frattura interessi tutto lo spessore dell'osso (frattura completa) o una parte di esso (frattura incompleta o semplice infrazione ossea).
Fratture: classificazione
composta
scomposta
chiusa
esposta
completa incompleta
Fratture: segni e sintomi
• DOLORE • EDEMA (RIGONFIAMENTO) • LIMITAZIONE DEI MOVIMENTI • EMATOMA • DEFORMAZIONE • ALTERAZIONE DELLA SENSIBILITÀ
(fo i olio….)
Fratture: complicanze
1. Lesione ai nervi 2. Lesione ai vasi sanguigni 3. Contaminazione (infezione)
della fe ita e dell’osso esposto 4. Lesione ai tessuti
Cosa non fare
Il primo soccorritore:
• NON è obbligato a fare la diagnosi precisa quindi NON deve trattenersi con manovre sulla parte lesa;
• NON deve mai tentare di ridurre una frattura o una lussazione cioè ripristinare il normale allineamento delle parti ossee;
• NON deve spostare il paziente senza aver prima immobilizzata la parte, a meno che non ci sia un pericolo immediato (incendio);
• NON si deve spostare l’i fo tu ato senza prendere le opportune misure di sicurezza, specie quando si riconosce o si sospetta una lesione alla colonna vertebrale.
• NON applicare fonti di calore su una distorsione, non massaggiare, non fasciare stretto e non far camminare.
Fratture: Primo soccorso
• T a uillizza e l’i fo tu ato • Applicare GHIACCIO • IMMOBILIZZARE a monte e a valle • NON muovere la parte lesa senza averla immobilizzata • NON massaggiare, NON applicare calore • Chiamare 118
• Impedire la contaminazione delle ferite qualora trattasi di fratture esposte (coprire con garze o teli sterili o comunque puliti) ;
• NON SPOSTARE L’INFORTUNATO SE NON NECESSARIO (attendere
l’arrivo dell’a ula za) • SE NECESSARIO SPOSTARLO NEL MODO GIUSTO
Fratture: Primo soccorso
Regole generali
Per immobilizzare stabilmente la frattura di un arto occorre immobilizzare le articolazioni a monte ed a valle della frattura stessa.
Nelle fratture ed anche nelle lussazioni l’ arto deve essere immobilizzato
nella posizione in cui si trova, poiché il soggetto tende a mettere l’a to nella posizione di minor dolore (posizione antalgica)
È bene controllare assiduamente il polso a valle della lesione per assicurarsi che le fasciature non siano troppo strette o per capire se i monconi della frattura possano occludere un vaso.
Immobilizzazione delle fratture o delle lussazioni degli arti
In caso di frattura dell’a to superiore occorre immobilizzare infatti la parte lesa e sostenere l’a to fissandolo al torace.
Una volta immobilizzata la frattura dell’a to superiore anche con mezzi di fortuna, si provvederà a sostenere l’a to stesso con un telo triangolare.
Immobilizzazione delle fratture o delle lussazioni degli arti
Il capo A del triangolo viene sistemato sotto il braccio addotto con avambraccio flesso ad angolo retto e ruotato verso la linea mediana.
Fratture dell’arto i feriore
Il traumatizzato deve essere comunque ospedalizzato. Qualora per particolari condizioni ambientali si dovesse provvedere al trasporto con mezzi impropri, occorre procedere alla immobilizzazione dell’a to fratturato. Tenere presente che in caso di frattura del femore, l’a to inferiore appare spesso accorciato rispetto al controlaterale, mentre il piede si presenta ruotato verso l’este o.
Fratture dell’arto i feriore
Ricordarsi di immobilizzare con una stecca sufficientemente lunga anche le articolazioni a monte ed a valle del focolaio di frattura.
Fratture dell’arto i feriore
Appena possibile, occorrerà accostare l’a to sano a quello fratturato e adoperare il primo come stecca, quindi procedere ad una stretta legatura solidale ad entrambi almeno in quattro punti.
Sorvegliare periodicamente lo stato di nutrizione delle dita dei
piedi ed il polso alla caviglia.
LUSSAZIONI
Sono una separazione prolungata
dei capi articolari, (spesso non rientrano spontaneamente in sede)
solitamente dovuta a un trauma
Possono determinare compressioni dei vasi e delle fibre nervose.
SEGNI E SINTOMI
•Dolore acuto e localizzato
•Defo ità visi ile dell’a ti olazio e
•Impotenza funzionale e impossibilità di ovi e to dell’a ti olazio e olpita
•Intorpidimento e gonfiore
Lussazione: Primo Soccorso
• Trattare come una sospetta frattura
• Applicare il ghiaccio
• I o ilizza e la pa te lesa ella posizio e i ui l’ a ia o trovata
• Ospedalizzare (la riduzione della lussazione risulta più facile se effettuata entro 6 ore)
In questi ultimi tempi i traumi del cranio e della colonna vertebrale sono notevolmente aumentati di numero e di gravità. Le cause sono sotto gli occhi di tutti perché questo tipo di infortunistica prima di appartenere alle statistiche entra nella cronaca di tutti i giorni, sia in ambito domestico che lavorativo. Pertanto può essere di qualche utilità aggiungere alcuni dati che possano aiutare i soccorritori a fornire in caso di emergenza prestazioni meglio qualificate.
TRAUMI DELLA COLONNA E DEL CRANIO: INTRODUZIONE
Cause
Le lesioni traumatiche delle vertebre sono prodotte da: cause dirette: lesioni penetranti da corpo contundente; cause indirette per flessione ed estensione forzate o per carico applicato secondo l’asse maggiore della colonna.
TRAUMI DELLA COLONNA
Aspetto normale della colonna.
Lesioni da cause indirette
Traumi della colonna
•Il trauma della colonna deve essere sempre
sospettato in OGNI TRAUMATIZZATO finché non venga escluso con RX ed eventuale TAC
•A volte la sintomatologia può essere transitoria: formicolio agli arti inferiori, debolezza, perdita di controllo degli sfinteri
Richiede sempre immobilizzazione completa
NON MUOVERE I TRAUMATIZZATI !
COSA NON FARE
Non spostare l’i fo tu ato se non in imminente pericolo di vita!!
COSA FARE
•Autoprotezione •Controllare i parametri vitali •Bloccare manualmente il rachide cervicale •Chiamare il 118
Traumi alla colonna: Primo Soccorso
Con questo termine si intendono quelle lesioni del capo dovute ad ogni agente traumatico capace di esercitare anche per breve tempo u ’azio e improvvisa, rapida e localizzata su una superficie più o meno estesa del cranio.
TRAUMA CRANICO
L’e efalo è sufficientemente protetto in tutte le normali attività di movimento e di lavoro. Se però intervengono sul cranio azioni di scuotimento di una certa entità, l’e efalo acquista una propria energia cinetica e pertanto può compiere spostamenti bruschi rispetto al suo contenitore.
Trauma cranico: eventi traumatici
La teca gode di una modesta elasticità per cui, se si applica sul cranio una forza con ampia superficie di contatto si può verificare una deformazione dell’i te a volta secondo piani generalmente normali rispetto al punto di applicazione della forza stessa.
Trauma cranico: eventi traumatici
Qua to aggio e è l’e e gia appli ata dal trauma sul cranio, tanto maggiori saranno
gli effetti lesivi.
•LESIONI ESTERNE:
-Lesioni cuoio capelluto
-Tumefazione
•LESIONI INTERNE:
-Emorragie, congestione
•FRATTURE:
-Delle ossa faciali
-Della volta cranica
-Della base cranica
-Delle vertebre cervicali
Trauma Cranico: caratteristiche delle lesioni
LESIONI INDIRETTE ALL’ENCEFALO
-Commozione cerebrale : fo te s uoti e to dell’e efalo he p ovo a u a eve pe dita di os ie za e l’i fo tu ato o i o da ulla dell’a aduto
-Contusione cerebrale: l’u to p ovo a dist uzio e dei tessuti e e ali e la rottura di vasi sanguigni. Si ha sia a seguito di frattura cranica che per uno scuotimento violento . Evidente alterazione della coscienza
-Ematoma Cerebrale : Rottura di vasi sanguigni, il sangue si raccoglie dentro la scatola cranica comprimendo e deformando il cervello . I segni e sintomi si posso verificare anche a distanza
-Edema cerebrale: Compressione cerebrale dovuta al gonfiore dei tessuti lesi dal t au a o da alt e ause. Si to i si ili all’e ato a cerebrale.
Trauma Cranico: caratteristiche delle lesioni
•Cefalea,malessere,nausea
•Alterazione della coscienza: sonnolenza (anche con sbadigli), sopore, stato confusionale fino alla perdita di coscienza
•Distu i visivi, uditivi e dell’e uili io
•Vomito a getto (talvolta non preceduto da nausea o conati)
•Asimmetria delle pupille (anisocoria)
•Rinorragia, otorragia
•Perdita di liquor (liquido cerebrale chiaro) dal naso o dalle orecchie
•Bradicardia e ipertensione arteriosa
•Convulsioni
•Segno di Battle o tusio e diet o all’o e hio
• O hi di p o io e o hi e ast i o alte azio e del olo e dei tessuti sotto entrambi gli occhi- segno tardivo)
Trauma Cranico: segni e sintomi
Trauma Cranico: segni e sintomi
o tusio e diet o all’o e hio
Trauma Cranico: segni e sintomi
(occhi nerastri o alterazione del colore dei tessuti sotto entrambi gli
occhi- segno tardivo)
1. POSIZIONE SUPINA 2. VIGILARE sui parametri vitali (Rischio Evolutivo Clinico) 3. Bloccare manualmente il rachide cervicale 4. Attenzione al VOMITO 5. Tamponare eventuali emorragie se vi sono ferite del cuoio
capelluto 6. Chiamare il 118
No spostare l’i fortu ato se o i i i e te peri olo di vita!!
Trauma Cranico: Primo Soccorso
Circa il 25 % delle morti conseguenti a causa traumatica derivano da un trauma toracico e la maggior parte dei decessi avviene subito dopo l’i g esso in una struttura di ricovero. Il trauma toracico è sempre potenzialmente grave poiché nella cavità toracica sono situati organi vitali quali il cuore, polmoni e i grossi vasi sanguigni che possono essere danneggiati.
TRAUMI AL TORACE
Gravi traumi contusivi del torace
I parametri vitali che in questi casi occorre tenere presenti sono essenzialmente lo stato di shock e l’i suffi ie za cardio respiratoria. L’ospedalizzazio e è urgente e gli interventi di primo soccorso ed il trasporto sono finalizzati allo scopo di non aggravare ulteriormente le condizioni del ferito. Il soggetto di solito appare con difficoltà respiratoria
COSA FARE?
SE TRAUMA TORACICO ISOLATO porre il soggetto: -seduto -semiseduto -sdraiato sul fianco della parte lesionata
NON SPOSTARE L’INFORTUNATO SE NON NECESSARIO
SE NECESSARIO SPOSTARLO NEL MODO GIUSTO
Traumi del torace: comportamento del soccorritore
Traumi del torace: pneumotorace
Lesione traumatica o spontanea che crea una comunicazione
anomala tra cavità pleurica e ambiente esterno
CAUSE:
-Traumi perforanti del torace (oggetti che penetrano nel torace o fratture costali che ledono la pleura)
-Malattie polmonari (e fise a…)
EFFETTO
L’a ia pe et a ello spazio pleu i o e fa ollassa e il pol o e perdendo così la sua funzionalità. L’i fo tu ato ha difficoltà respiratoria
CHIUSO APERTO
Traumi del torace: pneumotorace
non si ha comunicazione tra la cavità to a i a e l’este o,
può essere dovuto da una costa fratturata che lede la pleura
oggetti che penetrano nel torace o ferite toraciche:
comunicazione tra la cavità toracica e l’este o
Pneumotorace chiuso
SEGNI E SINTOMI:
-Agitazione -Dolore violento al torace -Dispnea (difficoltà respiratoria) -Tachicardia -Emitorace leso più espanso e immobile
PRIMO SOCCORSO:
-T a uillizza e l’i fo tu ato -Slacciare gli indumenti costrittivi -Posizione semiseduta sul lato leso (se trauma confinato solo al torace) -Controllare i parametri vitali -Chiamare 118
Pneumotorace aperto: ferita soffiante
SEGNI E SINTOMI:
-E’ visi ile u a fe ita o u fo o sul to a e e è possi ile udi e l’a ia he es e -Agitazione -Dolore violento al torace -Dispnea (difficoltà respiratoria) -Tachicardia -Emitorace leso più espanso e immobile PRIMO SOCCORSO:
-T a uillizza e l’i fo tu ato -Slacciare gli indumenti costrittivi -Posizione semiseduta sul lato leso (se trauma confinato solo al torace) -Controllare i parametri vitali -Chiamare 118
Pneumotorace aperto: ferita soffiante
PRIMO SOCCORSO:
-T a uillizza e l’i fo tu ato
-Slacciare gli indumenti costrittivi
-TRATTARE LA FERITA (è necessario fare un bendaggio per far uscire aria dalla ferita du a te l’espi azio e a o fa e t a e a ia du a te l’i spi azio e
-Posizione semiseduta sul lato leso
-Controllare i parametri vitali
-Ospedalizzare rapidamente
Trau i o tusivi dell’addo e
Anche in eventi traumatici di modesta entità, si possono produrre lesioni momentaneamente mute ma che si manifestano a distanza di tempo come fratture di organo (milza , fegato) ed emorragie. SEGNI E SINTOMI
-Dolore addominale -Contrattura addominale -Malessere generale -Segni e sintomi di shock
TRAUMI ADDOMINALI
-Distendere il traumatizzato in posizione supina con le gi o hia se iflesse se t au a o fi ato all’addo e -Se traumatizzato generale: SUPINO e EVITARE MOVIMENTI INUTILI poiché vi potrebbe essere associata frattura della colonna vertebrale e del bacino -Cop i e l’i fo tu ato pe i olo di e o agia i te a e sho k
Traumi addominali: Primo soccorso
Lezione
Conclusa
Lesioni da caldo
da agenti chimici
e da freddo
Lesione cutanea di una superficie corporea più o meno vasta causata dal contatto con elementi: - TERMICI -FISICI -ELETTRICI -CHIMICI
USTIONI: definizione
In base al livello raggiunto nei tessuti colpiti, le ustioni si classificano in: •Ustioni di primo grado (eritema)
-Interessano lo strato più superficiale della cute. -Si manifestano con un arrossamento della pelle detto erite a (tipico quello solare).
•Ustioni di secondo grado (bolle o e vescicole),
-Interessano strati più profondi della cute. -Compaiono delle vescicole dette flittene in cui è trasudato liquido plasmatico. -Se si rompono ’è rischio d’i fezio e.
Ustioni: la profondità
• Ustioni di terzo grado (cute carbonizzata e macerata)
-Interessano tutti gli strati della cute e dei tessuti sottostanti
-Posiamo notare zone scure (carbonizzate) o bianche (essiccate) -Potrebbe non esserci eccessivo dolore a causa della distruzione delle terminazioni nervose -Una volta guarite possono permanere delle vistose cicatrici
Ustioni: la profondità
•La gravità di u ’ustio e dipende dalla profondità e dalla estensione della superficie ustionata; •La gravità delle condizioni generali dell’i fortu ato
dipendono dall’estensione della lesione, indipendentemente dalla profondità.
Più sarà estesa l’area ustio ata, aggiore sarà il pericolo per la vita della vittima
Ustio i: l’este sio e
Le ustioni che colpiscono più del 30% della superficie corporea di un adulto (20% nel bambino) sono già da considerarsi molto gravi l’ustio e he superi il 60% può essere ortale
9%
18%
9% 9%
18%
18% 18%
Alcune zone dell’orga is o umano presentano un rischio maggiore rispetto ad altre, di fronte all’ustio e.
Ustioni: sede
Le aree più pericolose sono : -Volto -Collo -Torace -Addome
PERICOLO OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE
•Allontanare la parte ustionata dalla fonte di calore.
•Raffreddare con immersione in acqua fredda e ghiaccio fino alla cessazione del dolore dai 5 ai 45 minuti.
•Non usare alcool, saponi detergenti.
•Fasciare con garze sterili.
•Interpellare il medico .
Non applicare olii, talco, farina, pomate non specifiche: questi prodotti rallentano la guarigione, spesso infettano la ferita, rendono difficoltoso il successivo intervento del medico.
Non pungere le bolle (flittene) che si sono formate: esse costituiscono una protezione sterile.
Ustioni NON Gravi: Primo Soccorso
Ustioni estese e profonde
Che Fare?
•soffocare eventuali fiamme presenti sul corpo •verificare se il paziente è cosciente •attivare tempestivamente il 118 •non rimuovere abiti che aderiscono alle ustioni •Coprire con garze e inumidirle continuamente con acqua pulita •Coprire il soggetto con telo termico (dispersione di calore, perché la cute lesa non protegge più dalla dispersione termica ) •Non dare da bere, posizione antishock
Ustioni Gravi: Che fare?
Alcune zone in cui si sono verificati incidenti con ustioni chimiche possono essere molto pericolose. Bisogna sempre esaminare con attenzione il posto: è possibile che accanto al paziente vi siano delle pozze di sostanze chimiche pericolose. Potrebbero inoltre esserci delle fuoriuscite di sostanze acide, unite a esalazioni tossiche. Se il luogo crea una situazione di pericolo, non tentate di salvare la vittima ma fate intervenire i Vigili dei Fuoco. Le ustioni chimiche richiedono un trattamento
immediato.
Per prima cosa bisogna detergere la sostanza chimica utilizzando un getto acqua corrente. (eccezion fatta per la calce secca eliminarla spazzolando,
NON CON L'ACQUA!!).
USTIONI CHIMICHE
Il semplice fatto di inumidire la parte lesa non è sufficiente. È necessario un flusso continuo sull'area colpita, un getto d'acqua abbondante, ma non troppo forte. Evitate un getto violento dal momento che potrebbe danneggiare seriamente i tessuti ustionati. Continuate a detergere l'area per parecchi minuti (almeno 15) eliminando gli abiti contaminati, le scarpe, le calze e i gioielli, solo dopo averli ben lavati. ATTENZIONE: Durante il lavaggio bisogna essere prudenti e indossare guanti di gomma o di lattice (meglio 2 paia) e fare in modo di evitare possibili schizzi. Dopo aver pulito le zone causticate, si applica una medicazione sterile o un telino sterile.
Le Ustioni Chimiche
Insieme di lesioni locali della pelle, delle mucose e dei tessuti sottostanti, dovute all’esposizio e di parti del corpo a basse temperature.
Con il congelamento Il corpo tende a reagire per non disperdere calore attraverso: · Una riduzione della sudorazione, · Riducendo la circolazione sanguigna superficiale (vasocostrizione). · L’attività muscolare si intensifica (sotto forma di brividi) ·Aumenta la velocità del metabolismo delle sostanze nutritive, con consumo di energia allo scopo di generare calore.
CONGELAMENTO
Quando Il tentativo di compensazione non è sufficiente, si assiste ad una riduzione delle funzioni motorie dell’orga is o, fino alla completa cessazione. Colpisce soprattutto le parti più esposte come: orecchie, naso, mani,in persone che permangono all'aria aperta in alta montagna o in un ambiente molto freddo.
Congelamento
Il congelamento è favorito da:
Freddo umido intenso, Vento forte,
Umidità o abiti bagnati, Immobilità prolungata,
Posizione eretta, Digiuno,
Scarpe e abiti stretti, Fatica e ubriachezza.
Il congelamento può essere:
Superficiale: se interessa solo la pelle,
Profondo: se interessa i tessuti sottostanti. Può arrivare alla gangrena dei tessuti.
Congelamento
Primo grado (iniziale)
L’i sorge za è le ta, e spesso la perso a o e è consapevole. La pelle diventa dapprima rossa, poi bianca e perde sensibilità. Quando riprenderà la circolazione, la parte colpita sarà dolente. Secondo grado (superficiale)
La pelle è di colore bianco e irrigidita, ma toccando con delicatezza si possono sentire i tessuti sottostanti ancora elastici. E’ possi ile la for azio e di olle (flittene), contenenti un liquido rosato (plasma con globuli rossi, provenienti dai capillari lesi dai cristalli di ghiaccio sottocutanei).
I gradi del congelamento
Terzo grado (profondo)
La pelle si presenta di colore bianco chiazzato di grigio o giallo e irrigidita, così pure i tessuti sottostanti, che sono di una rigidità lignea e se piegati possono facilmente spezzarsi. I tessuti stanno andando in necrosi, e molto probabilmente sono da considerarsi persi.
I gradi del congelamento
Trasportare il ferito in un luogo riparato dal freddo e dal vento.
Slacciare gli indumenti costrittivi, togliere anelli,bracciali, collane.
Fare indossare indumenti asciutti.
Somministrare bevande calde ricche di zucchero, lo zucchero ha funzione energetica.
NON somministrare alcolici.
NON fare mai camminare un infortunato con i piedi gravemente congelati.
NON praticare mai massaggio sulla parte colpita. Soprattutto se in presenza di flittene. Il massaggio si fa lontani dalla zona colpita e in direzione centripeta (verso il cuore).
NON accostarlo a fonti di calore. Evitare sbalzi di temperatura eccessiva.
Congelamento..Primo soccorso
· Portare calzature larghe, doppie calze e abiti sufficientemente larghi (i vestiti stretti impediscono la circolazione). · Evitare l’i o ilità, il sovraffaticamento, l’assu zio e eccessiva di alcool. · Mantenersi sempre asciutti. · Dieta ricca di carboidrati.
Prevenire il congelamento
Lezione
Conclusa
Lesioni da elettricità
In Italia il numero degli incidenti mortali dovuti alla corrente elettrica, comprendendovi anche quelli che si verificano entro le pareti domestiche, è molto elevato: qualche centinaio all'anno.
La folgorazione è una scossa molto forte che provoca blocco dei muscoli, ustioni anche gravi e,attraversando il cuore, può portare fino ad arresto respiratorio e cardiaco
CATEGORIE A RISCHIO
• Incaricati di manutenzione di linee elettriche ad alta tensione (1000 Volts).
• Elettricisti
• Operai che manovrano macchine ad alimentazione industriale.
• Muratori ed agricoltori
LESIONI DA ELETTRICITÀ
ATTENZIONE
il luogo in cui si verifica un incidente dovuto all'elettricità è spesso molto pericoloso.
Se la fonte dell'elettricità è ancora attiva deve essere disattivata. Non tentate di avvicinarvi al paziente se non con attrezzatura isolante al fine di allontanare i cavi nell'attesa che la fonte sia disattivata!
Assicuratevi che sia voi che il paziente vi troviate in una ZONA SICURA.
La corrente elettrica, compresi i fulmini, può causare un danno notevole.
La pelle viene ustionata nel punto in cui l'energia penetra nell'organismo e in quello in cui fuori esce scaricandosi al suolo. Lungo il percorso di questo flusso elettrico, i tessuti vengono danneggiati a causa del calore.
Lesioni da elettricità
La vittima di una folgorazione può presentare uno o anche tutti
i seguenti sintomi e segni:
•Ustioni nei punti di entrata e uscita dell'energia elettrica
nell'organismo.
•Alterazioni del sistema nervoso che si manifestano con una paralisi.
•Contrattura muscolare, con o senza spasmi.
•Difficoltà di respiro o arresto respiratorio (la lingua può gonfiarsi e
ostruire le vie aeree).
•Battito cardiaco irregolare o arresto cardiaco.
•Pressione sanguigna elevata o pressione sanguigna bassa con sintomi
e segni di uno shock.
•Irrequietezza ed irritabilità nel caso di paziente cosciente, oppure
perdita di coscienza.
•Difficoltà visive
•Fratture ossee e lussazioni dovute a gravi contrazioni muscolari o a
una caduta, compresa anche la colonna vertebrale.
Lesioni da elettricità
•Autoprotezione
•Allertare o far allertare il 118!
•Essere prudenti: eliminare la causa
•Prevenire i rischi: non intervenire senza certezza che la corrente sia
interrotta!!!
•Se in arresto cardiocircolatorio praticare il BLS
•Posizione laterale di sicurezza se la vittima è incosciente
Lesioni da elettricità:Primo soccorso
PR
IMO
SO
CC
OR
SO
BLS
Lesioni da elettricità: Primo soccorso
Intossicazioni
L’intossicazione è lo stato patologico causato dall'assorbimento
di sostanze tossiche per via:
• RESPIRATORIA
• DIGERENTE
• CUTANEA o MUCOSA (OCCHIO)
• PARENTERALE (INIEZIONE)
Agente tossico o veleno è qualsiasi sostanza che, a contatto con
l’o ga is o, interferisce con le normali attività metaboliche e
biochimiche provocando disturbi più o meno gravi, fino alla
compromissione delle funzioni vitali ed alla o te”.
•Avvelenamenti accidentali o da infortunio
•Avvelenamento a scopo suicida
•Nei bambini : avvelenamenti involontari
INTOSSICAZIONE
Sostanze tossiche
FARMACI Sonniferi e psicofarmaci
Altri farmaci
SOSTANZE DI USO DOMESTICO o INDUSTRIALE -Caustici
-Solventi
-Detersivi
ALIMENTI -Funghi
-Alimenti infetti
-Alcolici
Intossicazione: Segni e sintomi più comuni
•Dolori addominali;
•Nausea, vomito;
•Dolori e bruciori a tutto il tratto digerente
•Alterazione della salivazione
•Lesioni visibili nella cavità orale o sulla cute
•Diarrea
•Alterazioni della coscienza
•Midriasi, miosi
•Difficoltà respiratoria
•Cefalea
•Confusione mentale
•Colorito rosso cute (intoss. Monossido di carbonio
Intossicazione: Primo Soccorso in generale
Durante il Primo Soccorso di un infortunato colpito da intossicazione, la prima
egola fo da e tale è appli a e i p i ipi dell’ AUTOPROTEZIONE: prestare
atte zio e all’eve tuale p ese za di GAS o di SOSTANZE CAUSTICHE e/o URTICANTI
Nall’attesa dell’a ivo del soccorso sanitario è necessario reperire più informazioni possibili:
•TIPO DI SOSTANZA
• QUANTITA’ ASSUNTA (anche approssimativa)
• TEMPO TRASCORSO DALL’ASSUNZIONE
• TEMPO DI ESPOSIZIONE AL TOSSICO
•PRELEVARE EVENTUALI CONTENITORI
DI SOSTANZE CHE SI PENSA ABBIANO CAUSATO L’AVVELENAMENTO
•Chiamare il 118
•Controllare le funzioni vitali e supportarle
•Reperire più informazioni possibili
•Allontanare la sostanza tossica se possibile
•NON FAR VOMITARE se:
-incosciente o coscienza alterata
-ha ingerito sostanze corrosive acide o
basiche
-ha ingerito derivati del petrolio
-ha bevuto sostanze schiumogene
Intossicazione: Primo Soccorso in generale
Ae a e l’a ie te
Allo ta a e l’i tossi ato dall’a ie te i ui ato
ATTENZIONE: alla propria incolumità!!!
Intossicazione per via inalatoria: Primo soccorso
Togliere gli indumenti contaminati
Lavare abbondantemente
Lavare gli occhi per 5-10 minuti
Intossicazione per via cutanea o mucosa: Primo soccorso
Non somministrare nessuna bevanda
Non provocare vomito
Se presente vomito mettere il soggetto su un fianco
Intossicazione per ingestione: Primo soccorso
Gas incolore, inodore e non irritante. Si forma in seguito ad un processo
di combustione incompleta
Può avvenire: • fonderie, altoforni, industria pesante
• industria mineraria
• gas di scarico auto
• camini, stufe, barbecue e tutte le COMBUSTIONI DOMESTICHE
• incendi
• etc.
SINTOMI
ESTREMAMENTE VARIABILI (dipende dal tempo di esposizione)
-Vertigini, nausea e vomito
-Cefalea
-Colorazione rosso-ciliegia del volto (fase estremamente tardiva)
-Perdita di coscienza
-Arresto cardiaco. Morte
Intossicazione da monossido di carbonio
•AUTOPROTEZIONE!!! (chiamare i vigili del fuoco)
• Areare il locale e spegnere eventuali fiamme accese
• Po ta e fuo i l’i fo tu ati
• Eseguire BLS e Ospedalizzare
Intossicazione da monossido di carbonio: Primo soccorso
Lezione
Conclusa
Le ferite
Si parla di ferita lacera quando l’azio e lesiva che
ha portato alla discontinuità della cute è
caratterizzata da un meccanismo di trazione o
di strappamento.
Si ha una ferita lacero-contusa quando ai
meccanismi lesivi di trazione e strappamento si
aggiungono a quelli
di compressione e schiacciamento, i quali
producono un effetto da scoppio.
LE FERITE: definizione e classificazione
Definizione
Lesioni che interrompono la continuità delle superfici del corpo e possono
estendersi ai tessuti sottostanti.
CLASSIFICAZIONE
Le ferite: classificazione
Escoriazioni: lesioni superficiali da corpo
che striscia sulla cute
Abrasioni: lesioni superficiali da corpo
contundente irregolare, ruvido (es.
asfalto) .
Da punta :provocate dalla penetrazione di
uno strumento appuntito
Da taglio: lacerazioni nette, provocate da
strumenti affilati, come un coltello, una
sottile lamiera, un coccio di vetro;
Le ferite e le escoriazioni provocano un immediato
sanguinamento che in caso di piccoli traumi non
dura più di qualche minuto.
Soprattutto sottopongono l'organismo al rischio di
infezione.
La pelle infatti rappresenta una vera e propria
barriera difensiva contro i microrganismi: le lesioni
che interrompono l'integrità della pelle consentono
ai microbi presenti nell'ambiente (ad esempio nella
terra sulla quale si cade o sull'oggetto che ci ha
ferito) o anche a quelli che sono abitualmente
presenti sulla nostra cute di penetrare liberamente
nel nostro organismo e di attaccare il nostro sistema
immunitario con conseguenze che possono essere
anche molto serie.
Le ferite: trattamento
I piccoli tagli e le escoriazioni leggere possono essere curate in casa mentre in
caso di ferita profonda è opportuno rivolgersi al medico o ricorrere al pronto
soccorso.
Prima di medicare una ferita dobbiamo indossare i GUANTI per autoproteggerci
dal co tatto di eve tuali ic o o ga is i e pe tutela e l’i fo tu ato che stia o soccorrendo.
Medicare una ferita vuol dire prima di tutto procedere ad una pulizia accurata
della lesione (lavaggio) e della zona circostante che può essere effettuata
utilizzando acqua corrente fredda e, se lo abbiamo a disposizione, del sapone
(detersione).
Le ferite: trattamento
Nella cassetta del primo soccorso abbiamo la soluzione fisiologica sterile da
poter usare.
Per allontanare eventuali tracce di terra, polvere, frammenti o spine si può
dirigere sulla lesione un getto violento di acqua.
La ferita va poi disinfettata con acqua ossigenata o disinfettanti per cute
lesa(iodpovidone) , non usare mai alcool.
Si usano delle garze e non il cotone .
Una volta che il disinfettante si è asciugato si può coprire la ferita, a scopo
protettivo, con garze e cerotti.
Le ferite: trattamento
•Autoprotezione (indossare guanti e visiere para schizzi)
•Se esce tanto sangue interrompere il sanguinamento (priorità:trattamento
eventuale emorragia!)
•Lavare la ferita con acqua o soluzione fisiologica sterile
•Detergere con sapone neutro
•Disinfettare (acqua ossigenata, iodio…)
•Asciugare la ferita con le garze (non usare cotone)
•Coprire la ferita con le garze e cerotti su tutti i bordi
•Consultare il medico se necessario
•Attenzione: ricordarsi dell’antitetanica
CORPI ESTRANEI CONFICCATI
•Mai rimuoverli : l’eve tuale estrazione potrebbe causare emorragia, ulteriori
lesioni ai nervi, muscoli, tessuti e visceri.
•Fissarli in sede con una garza (ciambella) e cerotti
•Ospedalizzare o chiamare il 118
Le ferite: trattamento
AMPUTAZIONE: Perdita di tutto un arto o parte di esso
AVULSIONE: asportazione di parti molli
Il sanguinamento può essere molto abbondante nelle
amputazioni parziali; il dolore più essere forte.
PRIMO SOCCORSO
•A esta e l’e o agia : co p essio e sul o co e prossimale o se necessario posizionare un laccio emostatico
•Chiamare il 118
•Recuperare la parte amputata: lavare la parte con soluzione
fisiologica sterile, avvolgere la parte con garza sterile, mettere
la parte in un sacchetto di plastica pulito e chiuderlo, inserire
il sacchetto in un altro sacchetto riempito di ghiaccio.
•Cop i e l’i fo tu ato e p eve i e lo shock
AMPUTAZIONE
Le lesioni dell'occhio che possono interessare il primo soccorritore sono:
corpi estranei liberi nell'occhio,
oggetti penetrati nell'occhio,
lesioni da caustici,
tagli e contusioni
Le cose da non farsi
NON consentire che il paziente si strofini gli occhi,
NON tentare di rimuovere lenti a contatto o altro corpo estraneo visibile ma fisso.
Per lesioni da liquido caustico
lavare l'occhio con acqua abbondante per almeno dieci minuti,
cercare di NON contaminare l'occhio eventualmente illeso,
NON tentare di asportare eventuali lenti a contatto,
NON permettere che la persona si strofini l'occhio,
NON tentare di lavare l'occhio con sostanze neutralizzanti.
LESIONI DELL’OCCHIO
Se si tratta di un corpo libero o invisibile
Segni di corpo estraneo negli occhi: dolore bruciante, arrossamento della congiuntiva, lacrimazione e fotofobia (ipersensibilità alla luce).
La sola lacrimazione può di per se stessa rimuovere un piccolo corpo estraneo mobile.
Può essere utile anche un lavaggio fatto con acqua tiepida tenendo il capo inclinato in modo da fare scorrere l’ac ua da un lato.
Se col lavaggio non si riesce nell'intento occorre coprire entrambi gli occhi con compresse di garza sterile o con panno pulito e portare il paziente in ambulatorio medico.
Se col lavaggio si riesce ad asportare il corpo mobile e l'irritazione continua, occorre ugualmente ricorrere alle cure di un medico perché può essersi verificato un graffio sulla cornea, evenienza frequente ma non grave quando è superficiale.
Corpi estranei nell'occhio
Se si tratta di un oggetto penetrante nell'occhio:
NON bisogna tentare di estrarre un oggetto penetrante,
NON va consentito che lo stesso paziente si strofini l'occhio o soltanto lo comprima,
occorre tutelare l'occhio come descritto nella figura e portare subito il paziente al Pronto Soccorso.
Ferite con o senza ritenzione di corpo estraneo
• Sciacquare immediatamente l’occhio
- i o a e a lu go l’occhio con getti a bassa pressione
- se necessario tenere bene aperte le palpebre utilizzando due
dita
- utilizzare sol. fisiologica, liquido per lenti a contatto, acqua
corrente
• Chiamare il 118
Causticazioni dell’occhio
Cosa fare?
• NON rimuovere eventuali corpi estranei, lavare o somministrare
pomate o colliri.
• P otegge e l’occhio leso co u a ga za ste ile senza comprimere.
• Be da e l’alt o occhio.
• Posizione semi-sdraiata.
• Chiamare il 118 .
Ferite perforanti dell’occhio
Lezione
Conclusa
EMORRAGIE
DEFINIZIONE
Fuoriuscita abbondante di sangue da un vaso sanguigno
EMORRAGIA: definizione
T atta e u ’e o agia u gesto salva vita
che può eseguire facilmente il soccorritore
Emorragia arteriosa: il sangue fuoriesce sottoforma di un getto più o meno intenso e sincrono con le pulsazioni cardiache; Se la rottura interessa un vaso arterioso di grosso calibro, come può essere l'arteria femorale nel tratto inguinale, la distanza coperta dal getto può arrivare a qualche metro.
Emorragia venosa: il sangue fuoriesce in modo continuo dai margini della ferita
Emorragia mista: la lesione interessa sia i vasi venosi che quelli arteriosi
Emorragia capillare: il sangue, di colore rosso vivo, esce con flusso lento ma continuo.
L’E orragia: classificazio e
In base alla loro sede, le emorragie si distinguono in:
Emorragie esterne: il sangue esce all'esterno dell'organismo a seguito di un trauma che ha leso la cute e le strutture sottostanti.
Emorragie interne: il sangue fuoriuscito dai vasi non raggiunge l'esterno ma rimane all'interno del corpo, raccogliendosi in cavità naturali o nello spessore dei tessuti circostanti la lesione.
Rientrano in questa categoria sia le piccole perdite ematiche sottocutanee di origine traumatica, sia le gravi emorragie dovute alla rottura dei vasi sanguigni nel torace, nell'addome o nel cranio.
Al contrario delle esterne, che permettono di valutare la quantità di sangue perduto e la componente anatomica interessata, le emorragie interne sono difficilmente riconoscibili; per questo motivo si possono sospettare solo dalla dinamica e dai segni e sintomi di shock (pallore, sudorazione,tachicardia,respiro rapido e frequente,agitazione…).
L’E orragia: classificazio e
Emorragie esteriorizzate: il sangue uscito dai vasi raggiunge l'esterno attraverso orifizi naturali (naso, bocca, ano, vagina, condotto uditivo, orifizio uretrale).
L’E orragia:classificazio e
In un organismo umano adulto la quantità totale di sangue circolante è pari a circa l'8% del peso corporeo, per un totale di circa 5 - 6 litri. La brusca e rapida riduzione del volume ematico è responsabile dei segni caratteristici dell'emorragia.
Se la perdita di sangue è consistente si ha la comparsa di shock ipovolemico o emorragico;
Se il paziente non viene immediatamente soccorso la pressione subisce un ulteriore abbassamento, la cute assume un colorito bluastro (cianosi) e sopraggiunge la morte.
In attesa dei servizi di emergenza è quindi fondamentale mettere in pratica le
norme di primo soccorso, che si differenzieranno in base al tipo e all'entità
dell'emorragia.
L’E orragia: co segue ze della perdita di sa gue
1) AUTOPROTEZIONE: evitare il contatto diretto con il sangue,usare sempre i GUANTI
2) L’EMORRAGIA GRAVE è una ESTREMA URGENZA : il soggetto può andare incontro a morte se non interveniamo immediatamente (SHOCK IPOVOLEMICO)
3) Saper ARRESTARE UN’EMORRAGIA è un GESTO SALVA VITA che tutti i cittadini devono saper fare:
-Compressione diretta (poi compressione a distanza,in ultima istanza
eventuale laccio emostatico)
-Sollevare l’arto ferito se o sospetta frattura
-Chiamare il 118
-No fa uove e l’i fo tu ato
-T a uillizza e l’i fo tu ato
Emorragia esterna: Primo soccorso
EMORRAGIA ESTERNA:trattamento
1. COMPRESSIONE DIRETTA
2. SOLLEVARE L’ARTO
3. COMPRESSIONE A
DISTANZA
4. LACCIO EMOSTATICO
5. CHIAMARE IL 118
SE NON RISOVI
SE NON RISOVI
Emorragia esterna: compressione diretta
Emorragia esterna: I punti di compressione a distanza
COMPRESSIONE ARTERIA
OMERALE
COMPRESSIONE ARTERIA FEMORALE
Il laccio emostatico è un dispositivo che serve a fermare il flusso sanguigno. Esso viene utilizzato durante un prelievo di sangue o durante interventi di primo o pronto soccorso per il trattamento di emorragie esterne.
L'utilizzo del laccio emostatico viene spesso sconsigliato perché l'applicazione non corretta di questo dispositivo può causare danni più gravi dei benefici che l'applicazione comporta. Inoltre la maggior parte delle emorragie può essere controllata esercitando pressione direttamente sulla ferita.
L'applicazione scorretta di un laccio emostatico è spesso causata dal fatto che una applicazione corretta è particolarmente dolorosa, quindi spesso viene applicato troppo largo o rimosso prima dell'arrivo in ospedale
Emorragia esterna :Il laccio emostatico
Ridurre l'afflusso sanguigno ad un arto causa ischemia, se questa situazione si protrae per più di due ore può causare necrosi della pelle, danni ai vasi sanguigni o danni ai nervi e muscoli.
Se l'applicazione permane per più di sei ore potrebbe rendersi necessaria l'amputazione dell'arto interessato in quanto completamente necrotizzato.
La pratica comune di rilasciare e poi stringere nuovamente il laccio per ridurre l'ischemia ha spesso causato un rinnovarsi dell'emorragia e quindi la morte del paziente.
I problemi nell'applicazione continuativa del laccio emostatico
•La io e ostati o st i ge l’a to he p ese ta u a g ossa emorragia bloccandone completamente la circolazione sanguigna
•Va usato solo nel caso in cui la compressione diretta e poi uella a dista za o ha o isolto l’e o agia
•È indicato in caso di amputazione parziale o totale dell’a to,si d o e da s hia ia e to e f attu a esposta o ferita dalla quale esce molto sangue.
•Il laccio si applica solo al braccio e alla coscia (negli stessi punti usati per la compressione a distanza)
•Come laccio, in mancanza dello strumento specifico,si possono usare strisce o cinture di stoffa, cravatte, foulard, eccetera.
•Non si usino mai spaghi, cordoni, fili di ferro, calze di nylon, o comunque materiali penetranti e taglienti.
Laccio emostatico: Indicazioni per l'utilizzo-1-
•Il laccio una volta applicato può essere rimosso solo da un medico
•Se il tempo di arrivo del soccorso specializzato si allunga, ogni venti minuti, il laccio può essere allentato per un paio di minuti; il rilascio deve essere fatto delicatamente allentando piano piano e lasciandolo però in posizione, pronti a stringerlo nuovamente.
•S ive e sulla f o te dell’i fo tu ato l’o a io di applicazione del laccio
Laccio emostatico: Indicazioni per l'utilizzo-2-
Ricapitola do…EMORRAGIA ESTERNA
1. COMPRESSIONE DIRETTA
2. SOLLEVARE L’ARTO
3. COMPRESSIONE A
DISTANZA
4. LACCIO EMOSTATICO
5. CHIAMARE IL 118
SE NON RISOVI
SE NON RISOVI
Può essere utile mettere il soggetto (se non traumatizzato) in posizione supina o in posizione anti-shock , continuando le
a ov e di a esto dell’e o agia. Utile op i e l’i fo tu ato
EMORRAGIA INTERNA
Emorragie interne: il sangue fuoriuscito dai vasi non raggiunge l'esterno ma rimane all'interno del corpo, raccogliendosi in cavità naturali o nello spessore dei tessuti circostanti la lesione
•Può essere dovuto ad un trauma (esempio rottura della milza,fegato, frattura del femore) o a patologie
•Perdita di sangue in cavità.
•È una situazione gravissima
•Non si vede uscire il sangue
Emorragia interna:sospetto
Si può sospetta e u ’e o agia i te a da:
1) dinamica (ad esempio trauma)
2) segni e dai sintomi dello shock ipovolemico ( shock emorragico) :
- pallore, cianosi alle estremità ed alle labbra
- pelle fredda e umida, sudore freddo
- brividi, tremori
-respiro rapido e superficiale
- polso piccolo e frequente
- agitazione
-nausea,vomito
- sete
Emorragia interna:Primo soccorso
•Chiamare il 118 (estrema gravità!!)
•Mettere il soggetto in posizione anti-shock (se non traumatizzato!!)
•Coprire il soggetto
•T a uillizza e l’i fo tu ato
•Non somministrare nulla né da mangiare né da bere (mai alcolici!!)
•Controlliamo costantemente i parametri vitali
OTORRAGIA
Se es e sa gue dall’o e hio dopo u t au a :sospettare la frattura della base cranica; il colore può essere rosato (perché misto a liquor)
PRIMO SOCCORSO:
•Chiamare il 118
•No uove e l’i fo tu ato
•Se si trova già sul fianco dalla parte lesa lasciarlo in questa posizione
•Non ostacolare la fuoriuscita del sangue
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dall’orecchio
RINORRAGIA
•Fuoriuscita di sangue dal naso proveniente dall’i te o della avità a i a i seguito a t au a cranico, spesso abbinata ad otorragia.
PRIMO SOCCORSO
•Chiamare il 118
•No ta po a e sposta e l’i fo tu ato.
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dal naso
EPISTASSI
È il o u e sa gue dal aso .
PRIMO SOCCORSO
•Comprimere la narice che sanguina
•Po e la testa dell’i fo tu ato e li ata i ava ti pe pe ette e la libera fuoriuscita del sangue.
•Impacchi freddi sulla radice del naso.
•NON si usino tamponi emostatici per sanguinamenti modesti.
•Chiamare il 118 se il sanguinamento non si arresta
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dal naso
EMOFTOE
• Sputo sa guig o. Quasi se p e sa gue isto a saliva
•Sangue proveniente dalla cavità orale
•Può esse e dovuto all’i t oduzio e di o pi est a ei, ad una estrazione dentaria, a fratture del volto, ad un trauma della lingua.
PRIMO SOCCORSO
•Applicare ghiaccio esternamente ed un tampone imbevuto di acqua ossigenata sulla lesione.
•Rivolgersi ad un medico
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dalla bocca
EMOTTISI
•Sbocco sanguigno, espulso con la tosse.
•P ove e do dall’ appa ato espi ato io, può comparire rosso e schiumoso.
•Può essere dovuto ad un trauma toracico (es. frattura costale)
•Può essere di origine patologica (es. tubercolosi, tumori , embolia pol o a e…).
PRIMO SOCCORSO
•Non si dia nulla da bere o da mangiare!
•Se l’i fo tu ato os ie te lo si etta i posizio e se i-seduta, se incosciente in posizione laterale di sicurezza (non in caso di trauma!).
•Rivolgersi ad un medico
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dalla bocca
EMATEMESI
•Sa gue p ove ie te dall’appa ato dige e te e esso o il vomito.
•Può essere rosso vivo se il sanguinamento avviene ell’esofago es. ottu a di u a va i e , oppu e di olo e
marrone scuro se invece è di origine gastrica
•PRIMO SOCCORSO
•L’i fo tu ato deve esse e a te uto i posizio e late ale di si u ezza o u a o sa di ghia io sull’addo e.
•Chiamare il 118 . Rischio di shock ipovolemico!
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dalla bocca
MELENA
•Sa gue, p ove ie te dal t atto supe io e dell’ appa ato digerente, che compare digerito.
•Le feci emesse appaiono di colore scuro, della consistenza dei fondi di caffè e con un caratteristico odore fetido.
PRIMO SOCCORSO
•Chiamare il 118 se la melena è abbondante. Rischio di shock ipovolemico!
•E’ e essa io u o t ollo spe ialisti o. Posizio e orizzontale con gambe sollevate.
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dall’a o
RETTORRAGIA
•Sangue rosso che compare a striature sulle feci.
•P ovie e dall’ ulti o t atto dell’i testi o es. polipo ettale .
•Può anche presentarsi come un gocciolamento in caso di lesione alle emorroidi.
PRIMO SOCCORSO
•Posizione orizzontale con gambe sollevate.
•Chiamare il 118 se il sanguinamento è abbondante
•E’ e essa io se p e u o t ollo edi o spe ialisti o.
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dalla bocca
EMATURIA
•Sangue misto alle urine.
•Sa gue he de iva dall’ appa ato u i a io
•Può dipendere da eventi traumatici o da situazioni patologiche.
•L’u i a può esse e vistosa e te ossa, o olo a sala.
•Ci può anche essere ematuria non visibile ad occhio nudo.
PRIMO SOCCORSO
•Consultare sempre un medico
•In seguito a segni come minzioni frequenti e dolorose, consultare un medico per eseguire esami specialistiche
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dal meato urinario
METRORRAGIA
• Il sa gue o pa e all’este o att ave so la vagi a fuo i dal pe iodo mestruale).
•Può trattarsi di un polipo,di un fibroma o di un aborto.
PRIMO SOCCORSO
•Chiamare il 118
•Posizione orizzontale a gambe sollevate.
•Non introdurre tamponi in vagina.
•Tamponamento esterno.
•Ghiaccio sul basso ventre (per non più di venti minuti).
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE: dalla vagina
Lezione
Conclusa
I Bendaggi
La fionda è costituita da uno spezzone di fascia tagliata a mezzo
per breve tratto alle due estremità.
Fionda
I terminali delle due estremità possono
essere annodati tra loro.
La parte centrale della fionda viene applicata sulla fronte;
i capi posteriori vengono ricondotti sotto il mento senza essere
annodati;
i capi anteriori, passano sopra i precedenti e vengono strettamente
annodati sull’occipite;
i capi posteriori vengono tirati ed annodati in maniera da evitare che
la fasciatura scivoli in basso.
Fionda sulla fronte
La parte centrale della fascia viene applicata sull’occipite;
i capi superiori sono condotti verso il mento senza essere annodati;
i capi inferiori, passando sugli altri, sono diretti alla fronte ed
annodati;
i capi superiori vengono tirati ed annodati sotto il mento.
Fionda sull’occipite
La parte centrale della fionda è applicata sul mento in maniera che il
bordo superiore venga a trovarsi appena al di sotto del labbro inferiore
mentre:
i capi superiori vengono annodati strettamente sulla nuca ed
i capi inferiori passando davanti alle orecchie sono tirati ed annodati
sul cranio coinvolgendo nel nodo uno o entrambi i capi superiori già
annodati sull’occipite.
Fionda sul mento
La parte centrale della fionda resta applicata sul naso;
i capi superiori, passando sotto il naso e sotto le orecchie verranno
annodati sulla nuca;
i capi inferiori, passando sopra i precedenti e sopra le orecchie
verranno annodati sull’occipite.
Fionda sul naso
La parte centrale viene applicata sull’orecchio contenendolo come
dentro una borsa:
i capi superiori avvolgendosi sulla testa vengono annodati sul lato
opposto;
i capi inferiori dopo aver avvolto il collo si annodano dall’altra parte
del collo stesso, in maniera che per guardare la lesione o per rinnovare
la medicazione basterà snodare solamente la parte inferiore.
Fionda sull’orecchio
Per il bendaggio si usa il sistema della
minerva con la benda
o si applica il solito triangolo.
La cosiddetta minerva è un bendaggio che
copre strettamente tutta la testa,
alternando un giro circolare attorno alla
fronte e l’occipite con un giro del cranio
nel senso antero-posteriore mentre le
rispettive piegature avanti ed indietro
sono alternativamente fissate dal
successivo giro circolare.
Bendaggio della parte alta del cranio
Per il bendaggio si usa il sistema della
minerva con la benda
o si applica il solito triangolo.
Si applica sulla fronte la parte centrale di
uno dei bordi rinforzandolo con una
piegatura; si annodano dietro la nuca i
rispettivi angoli mentre il terzo angolo
passando sotto il nodo, pende sulla
nuca.
Bendaggio della parte alta del cranio
Il bendaggio cosiddetto a "cravatta" copre un solo occhio A o li copre
entrambi B. In tutti e due i casi il nodo deve essere disposto sempre sulla
fronte.
Bendaggio a cravatta sugli occhi
Il bendaggio per guancia e orecchio
Bendaggio a cravatta
Uno dei lati del triangolo fascia esternamente il braccio e lo avvolge
mentre i rispettivi angoli, dopo essersi incrociati nel cavo dell’ascella
vengono annodati sulla spalla e sul terzo angolo che viene ribattuto poi
sul collo e sulla spalla stessa.
Triangolo alla spalla
La fasciatura inizia generalmente a
valle dell’articolazione e, dopo un giro
di benda, passa direttamente alla
parte prossimale sulla quale, dopo
altro giro di benda si ridiscende sulla
parte distale in maniera che l’incrocio
avvenga sulla regione flessoria
dell’arto e si continua con lo stesso
andamento per altri giri.
In tal modo l’incrocio avverrà sempre
sulla parte flessoria mentre la
sovrapposizione del bendaggio avverrà
ad embrice sempre sulla parte
estensoria in doppio ordine:
Bendaggio del ginocchio e del gomito
Dopo il primo giro di benda attorno al polso, si passa a fasciare il palmo
della mano ritornando al polso per fissare la benda.
Per le dita, anche separatamente come nella figura, la benda passa sul
polpastrello corrispondente per avvolgersi poi attorno al dito.
La benda gira quindi attorno alla mano per fissarsi al polso e così per
ciascun dito, se necessario.
Bendaggio della mano e delle dita
Il bendaggio del piede in toto si fa generalmente col triangolo.
Appoggiare il piede sul triangolo come nella figura, ribaltare
l’angolo A verso il dorso del piede ed annodare gli angoli B e C sempre
davanti al dorso e sul lembo A.
Il bendaggio del piede
Lezione
Conclusa
Trasporto
dell’infortunato
Le manovre verranno dimostrate e provate nella lezione in aula
Se il primo soccorritore è da solo o con l'aiuto di altre persone e deve
comunque provvedere all'assetto e/o al trasporto di un traumatizzato
è importante scegliere con cura il miglior modo per farlo.
Vale la regola generale che un traumatizzato non dovrebbe mai essere
spostato dal luogo e dalla posizione in cui si trova a meno che non sia
in imminente pericolo di vita, ma è necessario attendere l’arrivo dei
soccorritori del 118 .
TRASPORTO DELL' INFORTUNATO
Per prevenire lo shock occorre coprire la persona onde evitarne il
raffreddamento e mantenerlo al caldo senza modificarne la posizione
Quando non c'è motivo di sospettare una lesione vertebrale sono
numerose ed intuitive le modalità con le quali un solo soccorritore può
trasportare un infortunato o aiutare a farlo muovere con i suoi propri
mezzi:
• per trascinamento con varie modalità: presa per le caviglie, per le
spalle, per mezzo di una coperta ,
• per sollevamento: alla maniera dei VVFF, caricandosi la persona su
una spalla o portandolo a cavalcioni sulla schiena.
TRASPORTO DELL' INFORTUNATO
Qualora i soccorritori siano almeno due e sempre che non ci sia il
sospetto di un trauma vertebrale la prima misura di emergenza può
essere quella di allontanare il traumatizzato con ogni mezzo dalla zona
del pericolo.
Se si deve muovere un infortunato che si trova in stato di incoscienza,
occorre prendere le stesse precauzioni che si prendono quando si
sospetta una lesione della colonna vertebrale.
Infatti il punto più importante nel primo soccorso in caso di trauma
vertebrale accertato o sospetto è l'immobilizzazione dell'infortunato
per prevenire lesioni del midollo spinale.
TRASPORTO DELL' INFORTUNATO
La colonna è composta dalle vertebre sovrapposte che circondano
il midollo spinale e lo proteggono.
Una vertebra fratturata può ledere o schiacciare il midollo
determinando conseguenze gravi anche a distanza.
I traumi della colonna vertebrale sono le conseguenze di gravi cadute o
di incidenti stradali oltre che di ferite dirette.
Sono questi i motivi per cui bisogna evitare di muovere la persona
traumatizzata a meno che l'infortunato o i suoi soccorritori non siano
in grave pericolo.
Ma anche in questo caso è importante che il trasporto dell'infortunato
avvenga senza fargli flettere o ruotare il collo o la schiena
TRASPORTO DELL' INFORTUNATO
Per motivi di grave emergenza (incendio, inalazione di tossici, pericolo
di crolli ecc...) si può rendere necessario ed urgente effettuare lo
spostamento manuale dell'infortunato.
Le manovre più accreditate sono rappresentate nelle seguenti figure.
TRASPORTO DELL' INFORTUNATO
Quando si tratta di
un solo soccorritore:
TRASPORTO DELL' INFORTUNATO
Trasporto dell'infortunato sulle spalle
di un solo soccorritore:
metodo dello zaino.
Trasporto per trascinamento su una
coperta da parte di un solo
soccorritore e con particolare riguardo
all'allineamento della colonna vertebrale.
TRASPORTO DELL' INFORTUNATO
Trasporto sulle mani incrociate
di due soccorritori.
Utilizzo di una sedia o altro
quando i soccorritori sono due
TRASPORTO DELL' INFORTUNATO
Trasporto per
sollevamento di un
bambino
Trasporto dell'infortunato
con più soccorritori con
particolare riguardo
all'allineamento della
colonna vertebrale.
Lezione
Conclusa
L’apparato
Respiratorio
L’apparato Respiratorio
Il fine della respirazione è quello di assumere
ossigeno dall’este o ed eliminare l’a idride
carbonica, prodotto di rifiuto dei processi
metabolici cellulari.
L’appa ato respiratorio inizia nella bocca e nel
naso, dove l’a ia viene filtrata, riscaldata ed
umidificata.
Nella bocca e poi nel faringe l’a ia usa lo stesso
passaggio del cibo.
A valle del faringe il condotto si divide in due:
posteriormente si trova l’esofago che conduce
il cibo nello stomaco, anteriormente si trova
prima la laringe e quindi la trachea che veicola
l’a ia nei polmoni attraverso il bronco di destra
e di sinistra.
L’apparato Respiratorio
Nel punto in cui il faringe si divide,
la valvola epiglottide si chiude al
passaggio del cibo, impedendogli
di entrare nelle vie aeree.
L’apparato Respiratorio
Il respiro, a riposo, comporta un movimento attivo, l’inspirazione,
durante il quale il diaframma (muscolo a cupola che separa la cavità
toracica da quella addominale) si abbassa e i muscoli intercostali esterni,
contraendosi, provocano l’espa sio e della cavità toracica.
L’apparato Respiratorio
Al termine dell’i spi azio e, i muscoli intercostali esterni ed il diaframma
si rilasciano e, per retrazione elastica della parete toracica e dei polmoni,
si ha l’espirazione, passiva.
L’apparato Respiratorio
Il ritmo del respiro viene regolato da centri nervosi
posti nel tronco dell’e cefalo.
Durante la respirazione tranquilla l’adulto respira 6-7
litri di aria al minuto; la frequenza del respiro è di 12-
15 atti respiratori al minuto e la quantità di aria
inspirata o espirata in ogni atto respiratorio è di circa
500 ml.
I bambini hanno una frequenza respiratoria maggiore
con 20-30 atti respiratori al minuto.
In condizioni di stress, esercizio fisico, o particolari
eventi patologici la frequenza respiratoria aumenta.
L’apparato
Respiratorio
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
Diversi disturbi a carico della respirazione
possono portare all’ insufficienza
respiratoria, termine usato per indicare
qualunque evento in grado di impedire
all’a ia di raggiungere i polmoni e di
conseguenza, all’ossige o di arrivare nel
sangue e da qui a tutto l’o ga is o.
La prolungata mancanza di ossigeno provoca
deterioramento o morte cellulare; alcuni
tessuti, come quello nervoso, sono così
sensibili che dopo solo pochi minuti di
carenza di ossigeno si sviluppano danni
irreversibili.
Insufficienza respiratoria: segni e sintomi
• Dispnea (difficoltà respiratoria),
• Respiro è migliore solo se a tronco eretto: seduto o in piedi
• Sforzi respiratori , respiro affannoso e con impegno dei muscoli
accessori
• Rumori respiratori patologici (fischi, sibili, rantoli,)
• Alterazione della frequenza (< 10 o > 30 atti/min.),
• Cianosi (colorito bluastro soprattutto alle estremità)
• Alterazione dello stato di coscienza.
Norme di comportamento del primo soccorritore
Insufficienza respiratoria: primo soccorso
1. Chiamare il 118
2. Aiutare la persona a mettersi in posizione
seduta o semiseduta (se non traumatizzata)
3. Allontanare la folla se presente attorno alla
vittima
4. Slacciare gli abiti stretti (camicia, cravatta,
ci tu a…)
5. T a uillizza e l’i fo tu ato
SE SMETTE DI RESPIRARE : eseguire la
rianimazione cardiopolmonare (BLS)
SOFFOCAMENTO
Le vie aeree possono essere ostruite o per la presenza di corpi estranei
quali cibo, vomito, oggetti, giochi, o per patologie che provocano un
rigonfiamento acuto delle mucose della gola (edema della glottide): es.
ustioni, reazioni allergiche, …
(Nel pz. Anziano la dentiera!!)
Il Soffocamento: segni, sintomi e primo soccorso
Segni e sintomi generali
Il soggetto mostrerà difficoltà nel respirare e
nel parlare, il colorito della pelle e delle
labbra sarà bluastro (cianotico) e porterà le
mani al collo afferrandolo.
Cosa fare
Se il soggetto respira, tossisce,
pa la (OSTRUZIONE PARZIALE) incitatelo a
tossire, a chinarsi in avanti e a tossire.
Se non respira, non riesce né a tossire né
a parlare (OSTRUZIONE COMPLETA) devono
essere date 5 colpi interscapolari alternate a
5 compressioni addominali (manovra di
Heimlich).
Manovra di disostruzione delle vie aeree: pacche interscapolari
Nel caso di OSTRUZIONE
COMPLETA:
Mettetevi alle spalle del soggetto,
ponete l’i fo tu ato con il busto
piegato in avanti e date 5 vigori
pacche tra le scapole
dell’i fo tu ato in direzione
laterale.
Se non risolvete l’ost uzio e
procedete a fare le compressioni
addominali
Manovra di disostruzione delle vie aeree: compressioni addominali
Mettetevi alle spalle del soggetto,
agganciate le mani a pugno chiuso al di
sotto della gabbia toracica, e tirate verso
di voi con un colpo secco, portando le
mani verso di voi e verso l’alto, per 5 volte
Se non risolvete l’ost uzio e procedete a
dare di nuovo le 5 pacche interscapolari
Continuate le 5 pacche interscapolari
alternate alle 5 compressioni addominali
sino a quando il soggetto cade a terra
incosciente.
A questo punto inizierete le manovre di
rianimazione cardiopolmonare (BLS)
VALUTA LA GRAVITA’ DELL’OSTRUZIONE
OSTRUZIONE COMPLETA
OSTRUZIONE PARZIALE
SE INCOSCIENTE:
-apri le vie aeree
-inizia RCP
SE COSCIENTE:
-5 colpi interscapolari
-5 compressioni
addominali
INCORAGGIARE A
TOSSIRE
verificare il trasformarsi
in una tosse non efficace
o se l’ostruzione è risolta
Algoritmo manovre di disostruzione delle vie aeree
ASMA
Consiste principalmente in una difficoltà
alla fuoriuscita dell’aria dai polmoni
causata dalla contrazione delle vie aeree.
Può essere di origine allergica o essere
scatenata da fattori emotivi o sforzi fisici.
Trachea Polmoni Bronchiolo asmatico
Bronchiolo normale
L’as a: seg i e si to i
Sintomi generali :
Difficoltà alla respirazione, fase espiratoria accompagnata da un sibilo o
fischio.
Tosse.
Colorito bluastro delle labbra.
Pallore.
Tachicardia.
Il soggetto appare angosciato, ansioso.
L’as a: pri o soccorso
Cosa fare?
T a uillizza e l’i fo tu ato
Evitare qualsiasi sforzo fisico
Far fare respiri lenti e profondi
Posizione semiseduta
Se fa uso di sp ay VENTOLIN aiuta lo ell’assu zio e
Ospedalizzare o chiamare il 118
L’attacco d’as a può essere dovuto molto spesso ad una reazione
allergica.
La crisi allergica è una reazione immunitaria, di entità molto variabile,
che può insorgere dopo pochi secondi o minuti che seguono
l’i gestio e o il co tatto co u a sosta za.
CRISI ALLERGICA
Prurito (mani e piedi, poi generalizzato)
Congestione nasale e congiuntivale
Eritema cutaneo
Starnuti
Crisi allergica: segni e sintomi
Prurito forte (orticaria)
Edema del volto
Difficoltà respiratoria tipo asmatico
Malessere generalizzato
Sintomi dello shock (shock anafilattico)
Crisi allergica grave Crisi allergica grave
Individuare la causa
Allontanarsi dalla zona in cui è presente la sostanza responsabile
Togliere indumenti contaminati
Lavare la parte venuta a contatto con la sostanza
Aerare il locale
Conservare sostanza e informazioni
Trattamento shock/arresto cardiorespiratorio
Crisi allergica: Primo soccorso
Posizione seduta o semiseduta
se c’è difficoltà respiratoria
Posizione anti-shock se vi sono segni e sintomi di shock
Lezione
Conclusa
La pressione arteriosa
è la pressione che il sangue esercita
sulle pareti dei vasi, i canali di
trasporto che formano il sistema
circolatorio.
Che cos’è la pressione arteriosa???
Dunque la pressione si può definire
come la forza con cui il sangue agisce
sulle pareti dei vasi, e il cuore con le
sue due azioni di pompaggio, fornisce
l’energia per il flusso sanguigno.
Che cos’è la pressione arteriosa???
La pressione è assi a quando il cuore si contrae
e spinge il sangue nelle arterie e nelle vene
polmonari, Pressione Sistolica.
La p essio e è i i a ua do il uo e si ilassa pe riempirsi di sangue prima di contrarsi di nuovo,
Pressione Diastolica
Aumento e diminuzione della pressione
Classificazione dei livelli di pressione arteriosa
Sfingomanometro e Fonendoscopio
Misurazione della pressione
1) Il manicotto è posizionato attorno
al braccio
si aumenta la pressione del
bracciale fino a superare la pressione
dell’a te ia a hiale i odo da bloccare il flusso sanguigno
non si apprezza alcun suono con
lo stetoscopio sul polso arterioso.
Misurazione della pressione
2) si sgonfia leggermente il
bracciale
l'indice del manometro scende
la pressione arteriosa supera la
pressione esterna nel manicotto
il flusso del sangue è in condizioni
di moto turbolento
si sentono i suoni di Korotkoff
pressione massima o sistolica
Misurazione della pressione
3) il bracciale è sgonfiato
ulteriormente al di sotto della
pressione sistolica
il flusso è ritornato regolare
pressione minima
assenza di occlusione
scomparsa dei suoni di
Korotkoff pressione arteriosa
superiore alla pressione esterna
pressione minima o diastolica
Misurazione della pressione
Quando si valutano i valori pressori è necessario:
Lasciare il paziente seduto per alcuni minuti in una stanza
tranquilla prima di iniziare la procedura di rilevazione
pressoria.
Eseguire almeno due misurazioni intervallate da 1 o 2
minuti e una misurazione aggiuntiva se le prime due sono
molto diverse tra loro
Usare un bracciale standard (12-13 cm di altezza e 35 cm di
lunghezza), ma disporre di bracciali più grandi e più piccoli
nel caso rispettivamente di soggetti obesi e magri. Usare
bracciali pediatrici nei bambini.
Misurazione della pressione
Quando si valutano i valori pressori è necessario:
Posizionare il bracciale a livello del cuore qualunque sia la
posizione del paziente.
Usare toni di Korotkoff per identificare rispettivamente la
pressione sistolica (inizio rumori pulsati) e pressione
diastolica (fine rumori pulsati).