Accade all’ · 2018-01-31 · strutturale chiesto per il 2015 al 2017, si apriranno due possibili...

43
settimana dal 13 al 17 ottobre 2014 resoconto della settimana 6 al 10 ottobre 2014 Accade all’ UE 233 Bollettino d’informazione sulle attività delle Istituzioni Comunitarie

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Accade all’UE n° 233

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Delegazione presso l’Unione europea

www.confindustria.eu

@confin_brux

n ° 2 3 3 S c a r i c a b i l e d i r e t t a m e n t e :

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2

I c o n t i d e i P a e s i m e m b r i a l l ’ e s a m e d e l l ’ U n i o n e e u r o p e a

Come previsto dal calendario europeo, entro mercoledì 15 ottobre i governi dei Paesi

della zona Euro devono presentare alla Commissione le rispettive bozze di legge di

stabilità per sottoporsi all’esercizio di coordinamento delle politiche economiche che è

una delle regole di governance europea adottate a seguito della crisi.

Come è emerso nel dibattito degli ultimi giorni, questo passaggio per alcuni Paesi

rischia di essere più importante della stessa procedura parlamentare per la converione

in legge. In Belgio addirittura la laboriosa composizione del nuovo governo, che ha

preso funzione sabato scorso, è stata accelerata proprio in vista di tale scadenza.

Come si sa, sono le prospettive economiche e le misure previste dai governi di Francia

e Italia a destare le maggiori preoccupazioni, che avranno i loro riflessi nelle discussioni

del Consiglio ECOFIN di questo lunedì e martedì.

Se il governo Valls confermerà quanto annunciato, e cioè di non rispettare il

cronoprogramma previsto per il rientro del deficit, e quello italiano, pur mantenendosi

a pelo sotto o poco al di sopra della fatidica soglia del 3%, ribadirà il rinvio del pareggio

strutturale chiesto per il 2015 al 2017, si apriranno due possibili scenari.

Lo scenario più rigorista prevede, a norma dei trattati, il diritto-dovere della

Commissione – regole vigenti alla mano – di bocciare quanto trasmesso dai governi,

invitandoli a riformulare le proposte. In questo caso, e paradossalmente, sarebbe la

Commissione uscente, mercoledì 29 o giovedì 30 ottobre, ad emettere tale verdetto.

Lo scenario più "realista" potrebbe comportare viceversa una disamina più indulgente

delle situazioni Paese, anche alla luce – specie nel caso italiano – dei cantieri di riforma

aperti, e rinviare il giudizio definitivo alle successive scadenze istituzionali, che

prevedono indicazioni di correzione e moniti, ma non bocciature secche, lasciando il

compito al nuovo collegio, sotto presidenza Juncker, che dovrebbe insediarsi ai primi di

novembre.

L’E

dit

oria

l

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Com

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sio

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nota

la

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legge di

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bilità ita

liano,

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molto r

um

ore

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giu

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Bru

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govern

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mpa c

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ccessiv

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ott

imis

tico -

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un p

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sosta

nzia

lmente

positiv

o"

sulla m

anovra

, a c

ondiz

ione c

he s

i m

ante

ngano la t

raie

ttoria e

i s

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i di quanto

mandato

a B

ruxelles,

cio

è d

el te

sto

vara

to d

a L

ett

a e

Saccom

anni.

Natu

ralm

ente

, in

mezzo,

ci sono i t

rem

ila e

passa e

mendam

enti e

d è

chia

ro q

uin

di che l’e

serc

izio

è

estr

em

am

ente

difficile perc

hé dall’E

uro

pa verr

à un m

onito a chiu

dere

la

part

ita a sald

i in

variati,

mentr

e non è cert

o che questa

sia

la

linea delle fo

rze politiche,

specie

nella fa

se convuls

a che

stiam

o v

ivendo.

Molto p

robabilm

ente

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Com

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si è g

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spre

ssa la s

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ris

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scru

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2014 al

2,7

%)

può aprirs

i

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tam

ente

la

possib

ilità

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ivare

i

meccanis

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ilità

pre

vis

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sis

tem

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di

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ance e

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he c

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bbe d

i scorp

ora

re s

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me (

due o

tre

milia

rdi

per

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pio

)

per

investim

enti s

enza inta

ccare

i lim

iti sta

biliti.

E’

questo

senza dubbio

lo

scenario al

quale

pensa Lett

a quando chie

de che il suo govern

o sia

giu

dic

ato

"a

fine 2014".

Vedre

mo nelle pro

ssim

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imane se questo

scenario sarà

possib

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....

..

Sem

pre

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per

squilib

ri

macro

econom

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genere

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acchett

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troppa salu

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pur

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mata

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Dell’A

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3

Un rigido braccio di ferro, in un momento in cui marca il passo anche l’economia

tedesca, proprio per difetto di liquidità, rischia di avere pesanti conseguenze, anche

politiche.

Allo stesso tempo c’è chi, l’arcigno Ministro dell’economia tedesco Schäuble in testa,

paventa che l’allentamento delle maglie può condurre alla vanificazione del principio

stesso di governance condivisa.

In questo difficile puzzle si inserisce il tentativo italiano di ottenere lo scorporo, in tutto

o in parte, del cofinanziamento dei fondi strutturali dal calcolo del deficit, liberando

così risorse significative per poter sfruttare a pieno il fondo di coesione europeo.

Venerdì 10 ottobre i ministri europei competenti ne hanno discusso in una riunione

presieduta dal Sottosegtetario Delrio, facendo un primo passo avanti in questa

direzione, anche se una decisione definitiva dovrà essere presa dal Consiglio europeo.

Siamo insomma solo all’inizio di una battaglia politico – diplomatica complessa che,

proprio sotto presidenza italiana, potrebbe avere una sua conclusione, in un senso o

nell’altro.

G i a n f r a n c o D e l l ’ A l b a

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4

L a S e t t i m a n a

Settimana apparentemente calma a Bruxelles, dove si riuniscono i gruppi politici per

preparare la plenaria di settimana prossima, che dovrebbe avere il suo centro nel voto,

previsto per il 22 ottobre, sulla nuova Commissione europea. Gli eco delle audizioni

parlamentari terranno quindi ancora banco, con un’attenzione particolare alle

questione del cambiamento della commissaria slovena, che dovrebbe essere ascoltata

dai deputati il 21 ottobre. Nell’eventualità (che molti considerano più teorica che

pratica) che anche questa audizione dovesse andare male, comporterebbe lo

slittamento del voto sulla Commissione.

Guardando, invece, al Consiglio, si riuniranno in Lussemburgo i Ministri delle finanze,

anche per preparare il Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre pp.vv. e il Consiglio

Occupazione, che dovrebbe raggiungere un accordo politico sull’istituzione di una

piattaforma europea per la cooperazione contro il lavoro sommerso.

Last, but not least, il 15 e il 16 ottobre si svolgerà a Milano il Business Forum Europa –

Asia, con oltre 800 partecipanti.

M a t t e o B o r s a n i

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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I

A m b i e n t e A f f a r i g i u r i d i c i P r o b l e m i e c o n o m i c i e m o n e t a r i

2. AC C AD E I N CO N SI GL IO E C O F I N C o n s i g l i o O c c u p a z i o n e

3. R I UN IO NI ED E VE N TI A s i a - E u r o p e B u s i n e s s F o r u m ( A E B F ) E v e n t i d i i n t e r e s s e i n a m b i t o a m b i e n t a l e e d e n e r g e t i c o L a s e t t i m a n a U E d e l l a p r o g r a m m a z i o n e - E U C o d e W e e k

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4. BAN DI E F INAN Z I AM EN T I E v e n t i i n f o r m a t i v i

Resoconto della settimana 6 al 10 ottobre 2014

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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO

R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I

A M B I E N T E

Il prossimo 13 ottobre si riunirà la commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo. All’ordine del giorno segnaliamo l’esame del progetto di raccomandazione per la seconda lettura del dossier legislativo che disciplina la possibilità per gli Stati Membri di limitare o proibire la coltivazione di OGM sul proprio territorio.

Per maggiori informazioni: Giuliana Pennisi ([email protected]) [Torna su]

A F F A R I G I U R I D I C I

Lunedì 13 ottobre si riunirà al Parlamento europeo la commissione parlamentare Giuridica (JURI). Secondo il progetto di ordine del giorno, si terrà anche uno scambio di opinioni in merito alla Direttiva sulla protezione del know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate (segreti commerciali) contro l’acquisizione, l’utilizzo e la divulgazione illeciti.

Per maggiori informazioni: Matteo Borsani ([email protected])

[Torna su]

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P R O B L E M I E C O N O M I C I E M O N E T A R I

Lunedì 13 ottobre, dalle ore 15:30 alle ore 18:00, si riunirà la commissione per i Problemi economici e monetari (ECON). Tra i punti all’OdG si segnalano:

l’esame del progetto di relazione dell’On. Roberto Gualtieri (S&D, Italia) sulla raccolta di informazioni statistiche da parte della Banca centrale europea, nel quale viene accolta con favore la raccomandazione della BCE di modificare il regolamento (CE) n. 2533/1998 al fine di poter utilizzare le informazioni statistiche confidenziali per l'assolvimento dei suoi nuovi campiti in materia di vigilanza, che saranno assunti a partire dal 4 novembre 2014;

l’esame del progetto di relazione dell’On. Johan Van Overtveldt (ECR, Belgio) sul potere della BCE di imporre sanzioni, sempre in vista dell’assunzione dei poteri di vigilanza del settore bancario dell’Eurozona;

l’approvazione del progetto di relazione su “Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche: attuazione”, dell’On. Philippe De Backer (ADLE, Belgio) nella quale, nell’osservare che secondo la Commissione soltanto il 10% delle raccomandazioni specifiche per paese per il 2013 è stato pienamente attuato e il 45% ha registrato progressi scarsi o nulli, invita il presidente dell'Eurogruppo a riferire in merito ai progressi compiuti da ciascuno Stato membro della zona euro nel quadro della valutazione da parte dell'Eurogruppo dei documenti programmatici di bilancio per il 2015, e la Commissione ad avvalersi appieno delle misure previste dal diritto dell'Unione per sostenere l'applicazione delle raccomandazioni specifiche per paese;

un primo scambio di opinioni sulla proposta di Regolamento sui fondi comuni monetari, per il quale sarà relatrice l’On. Neena Gill (S&D, Regno Unito).

Per maggiori informazioni: Viviana Padelli ([email protected])

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2. AC C A D E I N CO N SI GL IO

E C O F I N Il prossimo 14 ottobre, si terrà a Lussemburgo la riunione mensile del Consiglio ECOFIN, come sempre preceduta dalla riunione dei soli Ministri delle Finanze dell’Eurozona (c.d. Eurogruppo). In ambito legislativo i Ministri delle Finanze dell’UE, oltre a cercare di raggiungere un accordo politico in merito alla proposta di direttiva che dovrebbe modificare lo scambio automatico obbligatorio di informazioni in ambito fiscale, terranno anche un dibattito di orientamento sulla proposta di modifica alla direttiva sulla fiscalità energetica. Per quanto riguarda i punti non legislativi all’ordine del giorno, invece, si segnala: uno scambio di vedute sulle misure a supporto degli investimenti e sulla comunicazione della commissione su R&I come fattori di rilancio della crescita; lo stato di avanzamento dell’Unione bancaria, in particolare il versamento dei contributi delle banche nel Fondo unico di risoluzione; l’esito del G20 a livello di Ministri delle Finanze e Governatori delle Banche centrali, che si è svolto il 9 e 10 ottobre, e degli incontri annuali del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale, che si sono tenuti a Washington dal 10 al 12 ottobre. Infine, i Ministri delle Finanze dell’UE dovrebbero anche discutere delle politiche climatiche ed energetiche europee, al fine di dare il proprio contributo al Consiglio europeo del 23-24 ottobre che sarà chiamato a concludere un accordo sugli obiettivi UE al 2030 in tema di riduzione delle emissioni, rinnovabili ed efficienza energetica. Si tratta di un’iniziativa del Ministro Padoan, in qualità di Presidente del Consiglio ECOFIN, che Confindustria ritiene quanto mai opportuna in ragione degli impatti economici e finanziari che tali politiche avranno sui bilanci degli Stati membri, già fortemente messi alla prova dalla perdurante crisi economica e dai vincoli europei.

Per maggiori informazioni: Viviana Padelli ([email protected]) [Torna su]

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C O N S I G L I O O C C U P A Z I O N E

Il Consiglio UE per l’Occupazione e Affari sociali, presieduto dal Ministro del lavoro italiano Giuliano Poletti, si terrà il 16 ottobre, dalle 9.00 alle 13.00, a Lussemburgo. Tra i dossier di natura legislativa, l’ordine del giorno prevede l’adozione di un approccio generale da parte del Consiglio su una decisione riguardante l’istituzione di una piattaforma europea per rafforzare la cooperazione in materia di prevenzione e lotta contro il lavoro sommerso. Per quanto concerne le attività non legislative, si terrà un dibattito sulla revisione di medio termine della strategia Europa 2020, prevista dalla comunicazione della Commissione di marzo 2014. In tale contesto, verrà sentita l’opinione del Comitato Occupazione e del Comitato Protezione Sociale e, sulla base di un rapporto del Comitato SPC sulle riforme intraprese dagli Stati membri in materia di politica sociale, verranno forniti alcuni messaggi chiave in vista della preparazione dell’Annual Growth Survey 2015.

Tra le altre attività in agenda, la Presidenza darà informazioni sul Tripartite Social Summit che si terrà il 23 ottobre a Bruxelles, alla vigilia del Consiglio europeo, con la partecipazione delle parti sociali europee. Infine, durante il pranzo ministeriale verrà affrontata la questione legata ad una proposta di direttiva sui congedi di maternità, bloccata in Consiglio da oltre due anni.

Per maggiori informazioni: Gaia Della Rocca ([email protected]) [Torna su]

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3. R I UN IO NI ED E VE N TI

A S I A - E U R O P E B U S I N E S S F O R U M ( A E B F )

Nel quadro del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Ue, il 15 e 16 ottobre si svolgerà a Milano la quattordicesima edizione dell’Asia-Europe Business Forum (AEBF). L’evento, organizzato da Confindustria e BUSINESSEUROPE, sotto gli auspici delle Istituzioni europee e della Presidenza italiana, mira a riunire i principali esponenti del mondo imprenditoriale europeo e asiatico, alla vigilia del vertice dei capi di Stato e di Governo dei paesi ASEM (16-17 ottobre, Milano), con l’obiettivo di rafforzare le relazioni commerciali fra le due regioni.

Per maggiori informazioni: Carlo Pirrone ([email protected])

[Torna su]

E V E N T I D I I N T E R E S S E I N A M B I T O A M B I E N T A L E E D

E N E R G E T I C O

Si segnalano i seguenti eventi di particolare interesse:

EVENTO

DATA E LUOGO

TEMATICA

“Sandbag's annual

report on the state

of the ETS”

15 ottobre,

Parlamento

Europeo

Presentazione del report

annuale di Sandbag sul

mercato europeo del

Carbonio, in occasione del

Green Growth Summit

Per maggiori informazioni: Barbara Mariani ([email protected]) Marco Mannocchi ([email protected])

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L A S E T T I M A N A U E D E L L A P R O G R A M M A Z I O N E - E U C O D E

W E E K E I L # D I G I T A L P A V I A

La seconda edizione della settimana UE della programmazione (EU Code week) si terrà dall’11 al 17 ottobre 2014. Si tratta di un’iniziativa voluta dalla Vice Presidente della Commissione europea responsabile per l’Agenda digitale Neelie Kroes, che coinvolge studenti, insegnanti, imprenditori e decisori politici di tutta l’UE in manifestazioni ed eventi volti a promuovere e conoscere la programmazione informatica. Le aziende, fra cui Rovio (Angry Birds), Microsoft, Google, Telefonica, Liberty Global e Facebook sostengono la EU Code Week e per molte di esse si tratta di un impegno nell’ambito della Grande coalizione per l'occupazione nel digitale. Nell’ambito dell’EU Code Week e dell’iniziativa e-skills for jobs 2014 della Commissione europea, il 16 ottobre, si terrà presso il Polo Tecnologico di Pavia, il #DigitalPavia, un evento concepito per promuovere e diffondere il valore delle competenze digitali, non solo in termini culturali ma anche per stimolare occupazione e crescita nell’UE. I workshops saranno dedicati, tra l’altro, al ruolo delle donne nell’ICT, all’occupazione giovanile e alle difficoltà per gli studenti di acquisire adeguate competenze nell’era digitale.

Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected]) [Torna su]

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4. BAN DI E F INAN Z I AM EN T I

E V E N T I I N F O R M A T I V I Segnaliamo di seguito gli eventi informativi che si terranno a Bruxelles questa settimana in merito ai programmi di finanziamento dell’UE. Sul sito della Delegazione di Confindustria è disponibile l’elenco contenente gli info day di maggior rilievo previsti per il mese di ottobre a Bruxelles: Segnaliamo inoltre che la Commissione europea ha pubblicato i seguenti bandi: I L B A N D O D E L P R O G R A M M A E R A S M U S + P E R L ’ A N N U A L I T À 2 0 1 5 .

I bando finanzierà iniziative di mobilità per il personale, per studenti e per giovani, partnerships strategiche tra enti di formazione e training, organizzazioni giovanili e altri attori rilevanti, nonché piattaforme di supporto tecnologico. Erasmus + finanzierà inoltre iniziative a sostegno delle riforme politiche, della ricerca nel campo dell’integrazione europea e dello sport come mezzo d’inclusione sociale. Per l’annualità 2015 la Commissione prevede di stanziare un budget di 1736,4 milioni di euro, che sarà ripartito fra le diverse azioni come segue:

istruzione e formazione: 1 536,5 milioni di euro

gioventù: 171,7 milioni di euro

Jean Monnet: 11,4 milioni di euro

sport: 16,8 milioni di euro.

Il bilancio totale destinato all'invito a presentare proposte, nonché la sua ripartizione, sono indicativi e possono essere modificati a seguito di una variazione dei programmi di lavoro annuali Erasmus+.

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Di seguito riportiamo le scadenze per la presentazione delle candidature suddivise per azioni: A Z I O N E C H I A V E 1

4 febbraio 2015: Mobilità individuale esclusivamente nel settore della gioventù

4 marzo 2015: Mobilità individuale settore dell'istruzione e della formazione

30 aprile 2015: Mobilità individuale esclusivamente nel settore della gioventù

1° ottobre 2015: Mobilità individuale e nel settore della gioventù

4 marzo 2015: Diplomi di master congiunti Erasmus Mundus

3 aprile 2015: Eventi di ampia portata legati al Servizio volontario europeo

A Z I O N E C H I A V E 2

4 febbraio 2015: Partenariati strategici esclusivamente nel settore della gioventù

30 aprile 2015: Partenariati strategici nel settore dell'istruzione, della formazione e della gioventù

1° ottobre 2015: Partenariati strategici nel settore della gioventù

26 febbraio 2015: Alleanze per la conoscenza, alleanze per le abilità settoriali

10 febbraio 2015: Rafforzamento delle capacità nel settore dell’istruzione superiore

3 aprile 2015 e

2 settembre 2015:

Rafforzamento delle capacità nel settore della gioventù

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A Z I O N E C H I A V E 3

4 febbraio 2015,

30 aprile 2015 e

1° ottobre 2015:

Incontro tra i giovani e decisori politici nel settore della gioventù

A Z I O N I J E A N M O N N E T

26 febbraio 2015: Cattedre, moduli, centri di eccellenza, sostegno alle istituzioni e alle associazioni, reti, progetti

A Z I O N I N E L S E T T O R E D E L L O S P O R T

22 gennaio 2015: Partenariati di collaborazione nel settore dello sport solo se connessi alla Settimana europea dello sport 2015

14 maggio 2015: Partenariati di collaborazione nel settore dello sport non connessi alla Settimana europea dello sport 2015

22 gennaio 2015: Eventi sportivi senza scopo di lucro solo se connessi alla Settimana europea dello sport 2015

14 maggio 2015: Eventi sportivi senza scopo di lucro non connessi alla Settimana europea dello sport 2015

Ulteriori informazioni di dettaglio nonché il bando ufficiale della Commissione europea sono disponibili sul sito web dell’Agenzia esecutiva EACEA.

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I L B A N D O “ S O S T E G N O A L L A D I S T R I B U Z I O N E T R A N S N A Z I O N A L E D I F I L M E U R O P E I ”

N E L L ’ A M B I T O D E L P R O G R A M M A E U R O P A C R E A T I V A , I N P A R T I C O L A R E D E L

S O T T O P R O G R A M M A M E D I A

Il bando ha l’obiettivo generale di sostenere la distribuzione dei film europei nelle sale cinematografiche mediante il marketing transnazionale, il branding, la distribuzione e la presentazione di opere audiovisive. La partecipazione al bando è aperta ai distributori cinematografici e teatrali europei che svolgono attività commerciali intese a portare all'attenzione del vasto pubblico film ai fini della loro fruizione nei cinema e le cui attività contribuiscono al conseguimento degli obiettivi del sottoprogramma. Il bando dispone di un budget complessivo di 8 milioni di euro. A seconda del numero di sale cinematografiche interessate dalla diffusione, i progetti potranno beneficiare di un contributo forfettario compreso fra i 2 800 e i 150 000 euro. La scadenza per la presentazione delle proposte progettali è prevista per il 4 dicembre 2014 e per il 2 luglio 2015. Ulteriori informazioni in merito al bando e al programma sono disponibili nella pagina dedicata dell’area riservata del sito web della Delegazione di Confindustria. I L B A N D O D E L P R O G R A M M A C O S M E A L F I N E D I A G E V O L A R E I F L U S S I D I T U R I S M O

E U R O P E O P E R A N Z I A N I E G I O V A N I N E L L E B A S S A E M E D I E S T A G I O N I .

Questo bando ha l’obiettivo di potenziare la competitività del settore turistico europeo incoraggiando l’ampliamento delle stagioni turistiche e aumentando la mobilità interna di giovani e anziani. Gli obiettivi del bando sono:

Supportare l’ampliamento delle stagioni turistiche, e quindi contribuire a migliorare la competitività delle PMI e la crescita dell’occupazione

Rafforzare la cooperazione transnazionale tra il più ampio numero di attori lungo la catena del valore del turismo

Facilitare i Partenariati pubblico-privati europei

Promuovere in giovani e anziani i valori della cittadinanza europea attraverso l’aumento della mobilità intra-europea

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Le proposte dovranno avere come target gli anziani (55 anni o più) o i giovani ( 15-29 anni) con lo scopo di progettare/sviluppare prodotti turistici e avviare progetti pilota. Il bando dispone di un budget totale di 1,8 milioni di euro. La scadenza per la presentazione delle proposte progettali è prevista per il 4 dicembre 2014 e per il 15 gennaio 2015.

Ulteriori informazioni in merito al bando dono disponibili nell’area riservata del sito web della Delegazione di Confindustria e sul sito web dell’Agenzia esecutiva EASME. Segnaliamo infine che, a seguito della chiusura della prima cut-off date per la fase 2 dello strumento PMI, la Commissione europea ha pubblicato i dati relativi alle proposte progettuali ricevute per questa scadenza.

Per maggiori informazioni: Leonardo Pinna ([email protected]) [Torna su]

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Resoconto della settimana

dal 6 al 10 ottobre

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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO A U D I Z I O N I C O M M I S S A R I D E S I G N A T I

V a l d i s D o m b r o v s k i s – E u r o e d i a l o g o s o c i a l e F e d e r i c a M o g h e r i n i – A l t o R a p p r e s e n t a n t e U E A l e n k a B r a t u š e k – U n i o n e e n e r g e t i c a J y r k i K a t a i n e n - o c c u p a z i o n e , c r e s c i t a , i n v e s t i m e n t i e

c o m p e t i t i v i t à A n d r u s A n s i p - M e r c a t o u n i c o d i g i t a l e

R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I

C o m m e r c i o i n t e r n a z i o n a l e

2. AC C AD E I N CO N SI GL IO C o n s i g l i o T r a s p o r t i C o n s i g l i o G i u s t i z i a e A f f a r i i n t e r n i R i u n i o n e i n f o r m a l e s u l l a c o e s i o n e

3. R I UN IO NI ED E VE N TI B u s i n e s s F o r u m B o l z a n o C o n f e r e n z a E u r o p e a s u l l ’ O c c u p a z i o n e

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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO A U D U Z I O N I C O M M I S S A R I D E S I G N A T I

A U D I Z I O N E V A L D I S D O M B R O V S K I S : C O M M I S S A R I O

D E S I G A N T O P E R L ’ E U R O E I L D I A L O G O S O C I A L E

Lo scorso lunedì 6 ottobre, davanti alle commissioni per i Problemi economici e monetari (ECON) (Economic and Monetary Affairs) e la commissione Occupazione e Affari sociali (EMPL), si è tenuta l’audizione parlamentare di Valdis Dombrovskis, ex primo ministro lettone designato per il ruolo di Vice Presidente per l’Euro e il Dialogo sociale. Nel suo discorso introduttivo il Vicepresidente designato Dombrovskis ha prima di tutto ribadito fortemente la sua fiducia nell’euro e nella capacità dell’UE di uscire dalla crisi. Ha portato come esempio il caso di successo del suo paese, uscito da una grave crisi economica grazie ad un pacchetto di misure composto da consolidamento fiscale, riforme strutturali e un uso efficiente dei fondi europei che hanno permesso di allinearsi con i criteri di Maastricht e di entrare nella zona euro. A tal proposito, Dombrovskis ha sottolineato come ciò non sarebbe stato possibile senza dialogo costante ed efficace con le parti sociali. Per quanto riguarda il suo mandato, Dombrovskis ha auspicato un’evoluzione dell’Unione economica e monetaria (UEM) che dovrà diventare più robusta, più coerente, più competitiva e più inclusiva dal punto di vista sociale. Le priorità definite dalla Commissione per affrontare le sfide dei prossimi anni sono:

i. Investimenti. In merito a questa priorità, il Vicepresidente designato si è concentrato soprattutto sul pacchetto da 300 miliardi di euro in investimenti sia pubblici che privati distribuiti nei prossimi 3 anni, uno dei principali punti del programma della Commissione Juncker. Si tratterà di investimenti di qualità, volti ad incentivare una crescita sostenibile;

ii. Crescita. Per ritrovare la strada della crescita, secondo Dombrovskis, è

necessaria un’azione coordinata per quanto riguarda la domanda e l’offerta, sia a livello nazionale che europeo. Per una crescita economica sostenibile, sempre secondo il Vicepresidente, bisogna puntare sulle riforme strutturali per rafforzare il mercato interno, ad esempio nei settori dei servizi e dell'energia;

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occorre inoltre investire in ricerca e innovazione e rafforzare il lato della domanda;

iii. Occupazione. Con l’11% di disoccupazione e oltre il 20% di disoccupazione

giovanile, l’occupazione risulta essere la vera emergenza dell’Europa. Per la Commissione è prioritario rendere effettiva la garanzia giovani e contrastare il fenomeno c.d. di social dumping. Sempre in tema di lavoro, il Vicepresidente ha espresso il suo supporto alla volontà del Presidente eletto Junker di raccomandare a tutti gli stati di definire un salario minimo.

iv. Tutte queste misure devono essere volte a ridurre le disuguaglianze e la povertà generate dalla crisi, ricordando che lo scopo dell’UE resta quello di rendere migliore la vita dei cittadini.

Nel corso del dibattito con i parlamentari delle commissioni ECON ed EMPL, il Vicepresidente designato Dombrovskis è stato inoltre interpellato sui seguenti temi:

Austerità: diversi parlamentari dell’area socialista hanno chiesto una chiara presa di distanza dalle misure di austerità. L’ex premier lettone ha ribadito come l’austerità sia stata una conseguenza della crisi, non la causa. Allo stesso modo la colpa non può essere imputata all’euro, come dimostra il caso della Lettonia, che si è trovata ad affrontare la crisi prima di entrare nella zona euro.

Misure per la crescita: a tal proposito, Dombrovskis ha sottolineato come investimenti, stabilità finanziaria e rafforzamento della domanda siano tutti aspetti collegati. Solo affrontandoli tutti insieme si può ridare slancio alla competitività.

Dialogo con le parti sociali e con il Parlamento: il Vicepresidente designato ha più volte sottolineato il ruolo fondamentale del dialogo sociale. In particolare ha proposto il coinvolgimento delle parti sociali nella fase di preparazione dell’Analisi annuale sulla crescita e nella fase di formulazione delle Raccomandazioni Paese. L’ex Primo Ministro lettone ha inoltre ribadito la sua disponibilità a dialogare e collaborare più strettamente con il Parlamento europeo, organo che rappresenta tutti i cittadini dell’Unione.

Possibilità di uscire dall’Eurozona: se gli Stati manifesteranno la volontà di modificare i trattati per includere la possibilità di uscire dall’euro la Commissione garantirà il suo supporto tecnico. Tuttavia questo non è sicuramente un obiettivo né una priorità della Commissione.

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Troika: la Troika è stato uno strumento per far fronte ad un’emergenza. L’obiettivo della Commissione è di introdurre degli strumenti più democratici.

Collaborazione con il commissario designato per gli Affari economici e finanziari, la tassazione e le dogane, Pierre Moscovici, e rappresentanza esterna: Ai moltissimi deputati che hanno chiesto come saranno gestiti i rapporti di forza con il socialista Moscovici, Dombrovskis ha risposto che è in corso una suddivisione “pragmatica” dei ruoli e che il suo ruolo sarà quello di coordinatore, non di supervisore. Tra i due ci sarà quindi un lavoro collegiale, non un rapporto gerarchico.

Il Vicepresidente designato ha inoltre assicurato che l’appartenenza a gruppi politici diversi non comprometterà in alcun modo il loro lavoro per raggiungere gli obiettivi indicati nel programma della Commissione. Risulta invece poco chiaro come verrà coordinato concretamente il lavoro tra i due e a chi spetterà la rappresentanza esterna della zona euro.

Per maggiori informazioni: Viviana Padelli ([email protected])

[Torna su]

A U D I Z I O N E F E D E R I C A M O G H E R I N I : D E S I G N A T A A L R U O L O

D I A L T O R A P P R E S E N T A N T E D E L L ’ U E

Lo scorso lunedì 6 ottobre si è tenuta a Bruxelles, di fronte alla commissione AFET del Parlamento europeo, l’audizione di Federica Mogherini, candidata al ruolo di Alto Rappresentante dell’UE.

L’audizione è durata 3 ore, durante le quali la candidata italiana ha convinto i deputati della Commissione AFET che il giorno dopo hanno appoggiato all’unanimità la sua nomina.

Introdotta dal presidente della Commissione AFET, il popolare tedesco Elmar Brok, la Mogherini ha esordito dicendo che viviamo momenti molto difficili, riferendosi non soltanto alla delicata situazione Ucraina, ma anche alla crisi dell’Ebola e al crescente flusso di migranti proveniente da Paesi come la Siria e l’Iraq. La Mogherini ha dichiarato che la sua missione sarà quella di formare una politica estera comune, poiché solo pensando in grande si riuscirà a far fronte alle sfide importanti che interessano oggi l’Europa. In tal senso l’Alto Rappresentante candidato ha indicato 3 ingredienti fondamentali:

Senso di responsabilità e di appartenenza: bisogna essere d’accordo

quantomeno sulle linee generali prima di sedersi a discutere sulle decisioni

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concrete da prendere in Consiglio Affari Esteri. Per questo motivo la Mogherini ha già espresso la sua intenzione di fare, se e non appena si sarà insediata, un giro di tutte e 28 le cancellerie europee per cercare di trovare questo consenso necessario al corretto svolgimento della sua azione.

Cooperazione: occorre lavorare insieme. L’attuale Ministro degli Esteri italiano

ha manifestato la volontà di lavorare per collegare le istituzioni che si occupano di relazioni esterne. Una delle prime azioni in questa direzione sarà quella di trasferire il gabinetto dell’Alto Rappresentante all’interno del Berlaymont (sede di tutti i commissari), trasformando contemporaneamente il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) nell’unico centro operativo di tutte le iniziative in materia di relazioni esterne.

Coordinare tutte le politiche che hanno un impatto sulla politica estera

(commercio, immigrazione, ecc.): a tal fine è stato individuato un gruppo di lavoro composto dai vari Commissari interessati, presieduto dall’Alto Rappresentante, con il supporto del Commissario designato alla politica di vicinato Hann.

Terminato l’intervento iniziale la Mogherini è stata sottoposta ad una lunga serie di domande che l’hanno condotta a pronunciarsi su di un vasto novero di questioni. Com’era prevedibile che fosse, l’attenzione della gran parte dei membri della Commissione AFET era puntata sulla crisi russo-ucraina. La Mogherini ha dichiarato che, sebbene ad oggi la Russia non possa considerarsi, alla luce delle ultime vicende, un partner vero e proprio, rimane pur sempre un Paese strategico nello scacchiere internazionale e soprattutto uno storico vicino dell’UE, con cui è auspicabile che un giorno si ritorni a dialogare. Quanto all’efficacia delle sanzioni imposte dall’UE – punto su cui è intervenuto l’Onorevole Castaldo (M5S) – la Mogherini ha risposto che l’UE non può cedere davanti a una così palese violazione del diritto internazionale e che le sanzioni adottate finora hanno sicuramente prodotto degli effetti importanti sull’economia russa. Inoltre la Mogherini ha ribadito che l’Unione europea ha il solo compito di sostenere ed affiancare le scelte del governo ucraino. Molte domande sono state rivolte anche con riguardo alla politica di difesa comune. Numerosi interventi hanno, in particolare, puntato l’accento sul progressivo taglio alla spesa militare e sulla dinamica dei rapporti con la NATO. La Mogherini ha risposto che crede in un ruolo attivo dell’UE nel campo della difesa, e che a tal fine è necessaria un’ottimizzazione delle strutture già esistenti a cominciare dall’Agenzia europea per la difesa nel rispetto del principio del “Pooling & Sharing” (cioè messa in comune e condivisione delle strutture militari).

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Altro grande tema è stato poi quello riguardante le relazioni con il Medio – Oriente, con un focus particolare sulla minaccia terroristica dell’ISIS. La Mogherini ha descritto quello attuale come un momento delicato e interessante al tempo stesso poiché, nell’ambito di un contesto così difficile l’UE potrebbe sviluppare, e in verità sta già sviluppando, dei nuovi canali di dialogo con nuove potenze regionali come ad esempio la Turchia, o alcuni Paesi arabi. Per quanto riguarda il coordinamento dell’azione UE in materia di Politica Commerciale, la Mogherini ha innanzitutto dichiarato la sua disponibilità a collaborare con Cecilia Malmstrom (Commissario designato al Trade) ribadendo l’idea di una politica commerciale quale strumento di politica estera. Sul TTIP la Mogherini è rimasta piuttosto vaga, dicendo semplicemente detto che si tratta di un tema sensibile e che, come peraltro già detto anche dal Presidente designato Juncker l’UE dovrà raggiungere un accordo equilibrato. Un cenno è stato fatto anche alla questione del South Stream (progetto volto alla costruzione di un nuovo gasdotto che dovrebbe connettere la Russia all’Unione europea), su cui la Mogherini ha affermato che al momento non ci sono le condizioni né politiche né tecnico-legali per sostenere il progetto. In conclusione la Mogherini ha approfittato per sottolineare l’importanza del ruolo che il Parlamento europeo può e deve giocare nell’ambito delle relazioni esterne.

Per maggiori informazioni: Carlo Pirrone ([email protected])

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A U D I Z I O N E A L E N K A B R A T U Š E K : C O M M I S S A R I O

D E S I G A N T O P E R I L C O O O R D I N A M E N T O D E L L ’ U N I O N E

E N R G E T I C A Lo scorso 6 ottobre si è tenuta in commissione congiunta Industria, Ricerca ed Energia (ITRE) e Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare (ENVI) l’audizione del Vicepresidente designato Alenka Bratušek, a cui era stato affidato il coordinamento dell’Unione energetica. Bratušek non ha convinto i deputati, sia per quanto riguarda la conoscenza poco approfondita della materia, ma anche rispetto alla controversa questione relativa alla propria nomina come candidato sloveno.

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Di conseguenza, nel voto tenutosi l’8 ottobre, l’ex premier slovena è stata bocciata con 112 voti contrari, 13 a favore e 2 astensioni. Il 9 ottobre il Presidente designato Jean-Claude Juncker ha reso noto che, preso atto del voto parlamentare, Bratušek ha rassegnato le proprie dimissioni da candidata Vicepresidente della Commissione europea. Ora il governo sloveno dovrà indicare uno o più nuovi candidati al Presidente Juncker. I candidati dati per probabili sono l'attuale commissario uscente all'Ambiente, Janez Potočnik, e l'europarlamentare socialista Tania Fajon. Contestualmente, le due commissioni hanno approvato la candidatura dello spagnolo Miguel Arias Cañete come nuovo Commissario per l’Azione per il Clima e l’Energia, con 83 voti a favore, 42 contrari e 3 astenuti.

Per maggiori informazioni: Barbara Mariani ([email protected]) Marco Mannocchi ([email protected])

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A U D I Z I O N E J Y R K I K A T A I N E N : V I C E P R E S I D E N T E D E S I G N A T O

P E R L ’ O C C U P A Z I O N E , L A C R E S C I T A , G L I I N V E S T I M E N T I E

L A C O M P E T I T I V I T À

Martedì 7 ottobre si è tenuta l’audizione parlamentare del finlandese, Jyrki Katainen, Vicepresidente designato per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività davanti alle commissioni parlamentari per i problemi economici e monetari (ECON), occupazione e affari sociali (EMPL), e industria ricerca ed energia (ITRE), con la partecipazione anche delle commissioni per i trasporti e il turismo (TRAN) e per lo sviluppo regionale (REGI). Nel suo discorso introduttivo l’ex Primo Ministro finlandese, e attuale Commissario europeo per gli affari economici e finanziari, ha indicato quelli che ritiene essere i valori fondamentali per creare una nuova crescita sostenibile in Europa: fiducia; civilizzazione intesa come valorizzazione della cultura e dell’educazione; tolleranza e rispetto della diversità e responsabilità sociale verso tutti i cittadini e le generazioni future. Solo con queste premesse, secondo il Vicepresidente designato, l’UE potrà ridare una prospettiva di un futuro comune alle popolazioni europee.

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In linea con le priorità delineate dalla Commissione di rafforzare la competitività e di fornire strumenti efficaci per la creazione di lavoro, l’obiettivo principale di Katainen sarà quello di ridurre la disoccupazione giovanile, che ha raggiunto in alcuni paesi livelli drammatici, dando a tutti i giovani la possibilità di studiare e lavorare e di sviluppare i talenti, grazie ad un’applicazione efficace della Garanzia Giovani da parte degli Stati membri. In tema di crescita, invece, Katainen ritiene fondamentale concludere accordi commerciali ben bilanciati con paesi terzi e creare le condizioni adatte per gli investimenti, che spesso sono limitati dalla scarsa domanda, dalla frammentazione finanziaria e dall’incertezza politica. Un mercato finanziario ben regolato, in tal senso, potrebbe favorire gli investimenti nei settori dove c’è effettivo bisogno. Infine, il Vicepresidente designato si è concentrato sul pacchetto di 300 miliardi di euro effettivi tra investimenti pubblici e privati annunciato dal Presidente eletto Junker, e di cui sarà direttamente responsabile. A tal proposito Katainen ha precisato che le risorse pubbliche destinate a tale scopo non dovranno in nessun caso aumentare l’indebitamento degli Stati, ed inoltre dovranno essere usate in modo intelligente per attrarre gli investimenti privati (N.d.R. durante il suo intervento, Katainen ha lasciato intendere che l’intervento pubblico si limiterà ad un miglior utilizzo delle risorse già a disposizione a livello UE). Inoltre i paesi che presentano un surplus dovrebbero investire di più, soprattutto in R&S, in modo da garantire innovazione e creazione di posti di lavoro nel medio-lungo termine. Durante la fase di dibattito le domande dei parlamentari si sono concentrate soprattutto sui seguenti punti:

Pacchetto di 300 miliardi di euro di investimenti: diversi parlamentari hanno chiesto al Vicepresidente designato di spiegare concretamente da dove arriveranno le risorse pubbliche e in che settori si dovranno concentrare gli investimenti. In tale ambito Katainen ha ribadito che gli investimenti pubblici non aumenteranno l’indebitamento degli Stati, ai quali invece sarà richiesto di utilizzare in modo più efficiente i fondi europei già a disposizione. Ha sottolineato inoltre come gli investimenti pubblici e privati non saranno in concorrenza ma, al contrario, i primi fungeranno da catalizzatore per gli investimenti privati.

Rapporto tra austerità e crescita: fortemente criticato per le sue politiche di austerità sul fronte nazionale e per la poca solidarietà verso i paesi europei più in difficoltà, Katainen ha reagito ricordando che non ci sono più margini di indebitamento e che la stabilità è una premessa fondamentale per dare credibilità all’Europa e attrarre investimenti.

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Competitività : l’UE non può permettere una corsa al ribasso in termini di salari

e condizioni di lavoro per affrontare la concorrenza di paesi come la Cina. I punti di forza della competitività europea sono il welfare, il capitale umano, le competenze e la sicurezza dei lavoratori. Per questo è fondamentale stipulare dei trattati di libero scambio ben equilibrati con paesi terzi.

Nuove tecnologie e transizione verde: Katainen ha ribadito più volte che uno dei principali settori in cui dovranno concentrarsi gli investimenti è quello dell’innovazione e delle energie rinnovabili. Per valorizzare al massimo questo settore è necessario creare un mercato unico dell’energia e trovare il giusto equilibrio tra le industrie tradizionali e le nuove industrie e i servizi, permettendo così l’ingresso di nuove aziende nel mercato e ampliare la domanda. Sempre secondo Katainen, le possibili iniziative per lanciare una transizione verde e realizzare gli obiettivi del 20- 20-20 sono molte, a partire dalla tassazione in campo energetico ed ambientale e da una riforma del sistema ETS.

Principio della libera circolazione: interpellato in merito alla richiesta del Regno Unito di rivedere il principio di libera circolazione, Katainen ha ribadito come questo sia uno dei principi fondamentali dell’UE, che ha permesso a milioni di persone di spostarsi per cercare lavoro o condizioni di vita migliori. Compito della Commissione è di vigilare affinché non ci siano comportamenti che violino la buona applicazione di questo principio.

Per maggiori informazioni: Viviana Padelli ([email protected])

Gaia Della Rocca ([email protected]) Pietro Mambriani ([email protected])

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A U D I Z I O N E A N D R U S A N S I P : V I C E P R E S I D E N T E D E S I G N A T O

P E R I L M E R C A T O U N I C O D I G I T A L E

Lunedì 6 ottobre, si è tenuta, dinanzi alla commissione parlamentare per il Mercato unico e la protezione dei consumatori (IMCO), l’audizione del Vicepresidente della Commissione europea designato per il Mercato unico digitale Andrus Ansip. Ricordiamo che Ansip è stato il primo ministro dell’Estonia tra il 2005 e il 2014, un paese che si è distinto come leader europeo nella digitalizzazione, grazie all’introduzione dell’e-Government, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, alla completa equiparazione tra firme digitali e firme originali. Più volte, infatti, l’estone non ha perso occasione, nel corso dell’audizione, di lodare il suo paese d’origine come modello digitale. Dopo essersi detto un “convinto europeista”, Ansip ha incentrato il suo discorso d’apertura sul potenziale dell’economia digitale che deve potersi sviluppare in un chiaro e armonizzato ecosistema giuridico, al fine di creare un vero mercato unico digitale. Ansip crede fortemente che il digitale servirà anche al processo di reindustrializzazione dell’Europa, a sostenere le Pmi, oltre che a creare circa 900mila nuovi posti di lavoro entro il 2020. In particolare, Ansip ha posto l’accento sulla necessità di ripristinare la fiducia dei consumatori nel mondo online e, per tale ragione, ha affermato di ritenere prioritario il raggiungimento di un rapido accordo sulla proposta di Regolamento UE sulla protezione dei dati personali. Ansip intende tenere a freno la trasmissione su larga scala di dati personali verso gli Stati Uniti, argomento su cui ha ottenuto un ampio sostegno dal Parlamento europeo, che l’ha soprannominato “il vero commissario digitale”, alludendo all’audizione – a tratti poco convincente - del commissario designato Günther Oettinger. Ansip ha addirittura affermato di non escludere neppure la sospensione dell’accordo Safe Harbour con gli Stati Uniti, se il Governo degli Stati Uniti non dovesse impegnarsi con una dichiarazione chiara in merito. Ricordiamo, a tal proposito, che una maggioranza significativa del Parlamento europeo, a maggio, aveva votato in favore di una sospensione dell’accordo di Safe Harbour come reazione alle rivelazioni dell’NSA. Ansip lavorerà in stretta collaborazione con altri VP e commissari all’elaborazione di una strategia per stimolare il mercato digitale europeo. Il suo ruolo – come da lui stesso affermato – consisterà nell’orientare i commissari incaricati nel progetto del mercato unico digitale a considerare il digitale in tutte le proposte della Commissione.

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Ansip ha quindi toccato la questione dei reati e degli attacchi informatici - questi ultimi aumentati del 48% rispetto al 2013 – verso cui intende promuovere iniziative volte a contrastare questa minaccia di dimensioni globali. Quanto alla neutralità della rete, Ansip ha spiegato che nessuno ha il diritto di abusare della propria posizione di “gate keeper”. Tutto il traffico Internet deve essere gestito allo stesso modo ad eccezione del traffico relativo all’e-health, per cui vanno previste delle eccezioni. Ansip è stato particolarmente critico invece verso il geo-blocco, che spesso impedisce agli utenti di Internet di accedere ai contenuti digitali al di fuori di una zona di licenza. Quanto alla creazione di un vero mercato unico digitale, Ansip ritiene necessaria una rapida adozione del pacchetto legislativo Continente connesso, la rimozione di tutti gli ostacoli rimasti, a cominciare dalla concorrenza sleale, gli ostacoli normativi, il roaming, il gap infrastrutturale, perché i cittadini possano sfruttare al meglio Internet in quanto rete che abbatte la distanza, il tempo e i confini. Parlando di diritto d’autore, Ansip ha ribadito l’importanza per i consumatori di accedere ai contenuti online senza alcun limite. Il VP designato ha ricordato che la diversità culturale nell'Unione europea è qualcosa di cui andare orgogliosi e che va quindi tutelata, così come i settori audiovisivi, creativi e cinematografici, che rappresentano un’importante fetta dell'economia digitale. Secondo Ansip, in conclusione, ci sono tutte le condizioni necessarie perché l’Europa abbia successo e torni a esser leader mondiale nell’economia globale. Le prime reazioni degli eurodeputati all’audizione sono state positive. L’eurodeputato Verde, relatore del Regolamento sulla protezione dei dati personali, Jan Philipp Albrecht ha affermato che Ansip conosce le sfide della digitalizzazione e che la protezione dei dati e la neutralità della rete rappresentano una precondizione per un mercato digitale dinamico. Il deputato conservatore Andreas Schwab, portavoce del Gruppo PPE nella commissione IMCO, ha invitato Ansip ad agire in modo più europeo, a dimostrare una forte determinazione a liberarsi dalle prospettive nazionali e a mettere un vero spirito europeo nel lavoro che sarà chiamato a svolgere.

Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected])

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R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I

C O M M E R C I O I N T E R N A Z I O N A L E Nella mattina di martedì 7 ottobre 2014 la Commissione INTA è stata impegnata in una riunione durante la quale si sono affrontati, tra gli altri, i seguenti punti:

Accordo di Associazione tra l’Unione europea e la Repubblica di Moldavia La Commissione INTA ha approvato, con 32 voti favorevoli, 5 voti contrari e 1 astenuto, il parere sulla conclusione dell’accordo UE-Moldavia. Il testo dell’accordo, che verrà esaminato la prossima settimana dalla Commissione AFET, sarà posto all’attenzione della plenaria del PE di fine ottobre.

Dibattito su proposta di Regolamento sui cc.dd. “Nuovi Alimenti”

La Commissione INTA ha inoltre discusso i termini del parere (competente nel merito è la Commissione ENVI) sulla proposta di regolamento volto a modificare la disciplina esistente (Reg. 258/97) in materia “nuovi alimenti”. Si tratta di quegli alimenti non commercializzati o non usati in Europa prima del 15 maggio 1997, ovvero di alimenti ottenuti mediante nuove tecnologie di allevamento, o ancora di prodotti e ingredienti che presentano una nuova composizione chimica o una nuova struttura molecolare, ottenuti mediante processi tecnologici innovativi, la cui immissione in commercio è sottoposta ad autorizzazione da parte dell’AESA (Autorità europea per la sicurezza alimentare). Obiettivo della proposta è quello di rendere più efficiente il processo di inclusione di nuovi alimenti senza però rinunciare agli standard europei in materia di sicurezza alimentare. Tra gli elementi di maggiore interesse della nuova disciplina proposta dalla Commissione figurano: 1) l’inserimento di una procedura di autorizzazione semplificata per i prodotti tradizionali dei Paesi terzi, 2) l’esclusione esplicita della clonazione dalla definizione di nuovi alimenti.

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Scambio di vedute sullo stato dei negoziati commerciali tra l’Unione europea e il Giappone La Commissione europea, invitata a riferire in Commissione INTA sullo stato dei negoziati, si è mostrata ottimista sulla possibilità di addivenire alla definizione di un buon accordo anche in tempi relativamente ristretti. Interessanti le informazioni fornite con riguardo ai progressi fatti in materia di barriere non tariffarie nel settore delle automobili. Il Giappone ha infatti dichiarato formalmente la volontà di adeguarsi agli standard UNECE (United Nations Economic Commission for Europe). Questo potrebbe contribuire a facilitare l’accesso dei veicoli europei sul mercato Giapponese. Un altro punto molto interessante è stato quello riguardante il settore del trasporto ferroviario, su cui la Commissione europea ha sottolineato che tanto lavoro c’è ancora da fare affinché il mercato del trasporto ferroviario possa dirsi veramente aperto agli attori europei. Quanto al tema delle indicazioni geografiche il rappresentante della Commissione ha dichiarato che si seguirà il modello adottato per l’accordo di libero scambio appena concluso con il Canada (CETA).

Per maggiori informazioni: Carlo Pirrone ([email protected]) [Torna su]

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2. AC C AD E I N CO N SI GL IO

C O N S I G L I O T R A S P O R T I L’8 ottobre si è tenuto a Lussemburgo il Consiglio UE in formato trasporti, presieduto dal Ministro per delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo italiano, Maurizio Lupi, alla presenza del commissario ai Trasporti, Siim Kallas. Tra i principali risultati dei lavori consiliari, si segnalano l’adozione di un accordo politico sulla proposta di direttiva sullo scambio di informazioni transfrontaliero sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale (cd. direttiva cross-border enforcement) e di un accordo politico sulla proposta di regolamento per l’accesso al mercato dei servizi portuali e la trasparenza finanziaria dei porti. Il Consiglio, inoltre, ha tenuto due dibattiti: il primo sul pilastro politico del Quarto pacchetto ferroviario, ed in particolare sui temi dell’apertura del mercato e della governance ferroviaria, e il secondo sullo sviluppo di droni civili e il loro possibile utilizzo futuro nel traffico aereo ordinario. Infine, il Consiglio ha preso nota di un rapporto sullo stato di avanzamento della proposta di revisione del Cielo Unico Europeo, finalizzata ad accelerare l’iter di modernizzazione della gestione del traffico aereo europeo. Per quanto riguarda l’accordo politico sulla direttiva cd. cross-border enforcement, l’iniziativa legislativa si è resa necessaria per colmare il vuoto giuridico che si creerà a partire dal maggio 2015, per effetto dell’annullamento della direttiva 2011/82/UE da parte della Corte di Giustizia dell’UE che ne aveva sancito l’errata base giuridica (cooperazione di polizia). La Corte, tenuto conto l’obiettivo generale del provvedimento quale il miglioramento della sicurezza stradale, ha ritenuto più corretto ricondurre la direttiva alla base giuridica dei trasporti1. Il testo approvato dal Consiglio, infine, ha apportato alcune modifiche alla direttiva del 2011 con riguardo ai profili relativi agli scambi dei dati personali. Lato Parlamento, l’esame della proposta della direttiva cross-border enforcement da parte della Commissione TRAN è ancora ad uno stato iniziale; il relatore è l’on. Ayala Sender (S&D, ES).

1 Per effetto della mutata base giuridica, la futura direttiva verrà applicata anche dagli Stati membri (UK, Irlanda

e Danimarca) esclusi in precedenza, poiché non vincolati dagli strumenti previsti nell'ambito della cooperazione di polizia

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Sul fronte porti, l’accordo politico raggiunto sul cd. Regolamento porti costituisce una dei risultati più significativi del Consiglio. La proposta di regolamento si pone l’obiettivo di aumentare la concorrenza nel settore dei servizi portuali e di rendere più trasparente il finanziamento delle infrastrutture portuali. Si tratta di un provvedimento che segue le diverse iniziative in materia proposte, ma mai approvate, dalla Commissione negli scorsi anni (su tutte il pacchetto porti della Commissaria De Palacio del 2004) e che ha visto l’impegno in prima linea del Governo italiano per riuscire a raggiungere un accordo politico con gli Stati membri (SM) durante il Semestre di Presidenza di turno del Consiglio UE. L’accordo approvato apporta significative correzioni alla proposta iniziale della Commissione, recependo molte delle criticità sollevate sin dall’inizio da diversi SM. Le misure constano di interventi di liberalizzazione del mercato dei servizi portuali, con una disciplina specifica per i servizi oggetto di compensazioni e oneri di servizio pubblico e per la determina degli oneri tariffari connessi, nonché di misure ad hoc per rendere più trasparente la gestione delle risorse pubbliche da parte degli enti portuali, con l’obiettivo di ridurre possibili fenomeni distorsivi della concorrenza e rendere più efficiente la spesa pubblica nel settore. Il provvedimento, nella proposta consiliare, si applicherà a tutti i porti marittimi elencati nelle linee guida della rete di trasporti trans-europea (cfr. Reg. 2013/1315/UE), eccezion fatta per i porti delle regioni ultra-periferiche, come la Réunion, Madeira o le Isole Canarie, sebbene si consenta agli SM, da un lato, di non applicare le norme relative alla contabilità separata ai porti minori della comprehensive network e, dall’altro, di estendere il regolamento anche a porti fuori dalle reti TEN-T. Dopo un ampio e approfondito dibattito tra gli SM sull’ambito di applicazione del provvedimento, gli SM hanno concordato di non estendere le disposizioni sull’accesso al mercato dei servizi portuali ai servizi di cargo handling

2, ai servizi per i passeggeri e al pilotaggio, i quali resteranno invece soggetti alle disposizioni sulla trasparenza finanziaria. Gli SM potranno, comunque, decidere di estendere le norme sull’accesso al mercato a questi servizi avvalendosi delle indicazioni fornite dalla giurisprudenza UE. Di contro, l’accordo stabilisce che le attività di dragaggio siano soggette alle sole disposizioni che stabiliscono che l’ente di gestione del porto tenga una contabilità separata che dia evidenza dei contributi pubblici ricevuti e della loro allocazione. Altre disposizioni contenute nella proposta della Commissione sono state rese più flessibili per contenere gli oneri amministrativi per i porti più piccoli e tenere in conto

2 Per quanto riguarda il cargo handling, l’accordo prevede (nei consideranda) che gli affidamenti di questi

servizi siano soggetti alle norme della cd. Direttiva concessioni (Direttiva 2014/23/UE) ovvero che gli SM possano decidere di applicare il Regolamento.

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le specifiche diversità dei diversi sistemi portuali nazionali. Ad esempio, sono state estese le condizioni che autorizzano la limitazione del numero di operatori di servizi portuali, ricomprendendovi anche l’ipotesi di volumi di traffico insufficienti a garantire un mercato effettivamente contendibile; ed inoltre, è stato previsto che, al fine di limitare il numero di operatori e per la determinazione di oneri di servizio pubblico, l’ente di gestione del porto dovrà tener conto anche di criteri di sostenibilità ambientale e di safety&security. Sono state, infine, inserite misure transitorie per salvaguardare i contratti in essere. Sul fronte Parlamento, la Commissione TRAN ha confermato come relatore del dossier l’On. Fleckenstein (S&D) e ora dovranno essere calendarizzati i lavori. Nel corso della precedente legislatura, infatti, il Parlamento non votò, per mancanza di tempo utile, il rapporto del relatore (lo stesso On. Fleckenstein) rinviando l’esame della proposta al nuovo Parlamento. Tuttavia, trattandosi di un testo già esaminato, è verosimile che venga confermato il rapporto precedente e che si aprano direttamente i termini per presentare emendamenti. Per quanto concerne, il dibattito sui droni ad uso civile è stato proficuo e ha aperto la strada per un’ulteriore intensificazione dei dialoghi a livello europeo per arrivare alla progressiva integrazione di tali mezzi nello spazio aereo ordinario, sottolineando le rilevanti opportunità che ne deriverebbero per l’industria. L’argomento sarà ulteriormente approfondito nel corso di una prossima riunione prevista per ottobre a Roma e la Presidenza Lettone ha annunciato di volerne discutere in un incontro ad alto livello nel mese di marzo 2015. I Ministri hanno aperto, inoltre, il dibattito politico sul tema del pilastro politico del Quarto pacchetto ferroviario. Il confronto ministeriale, su forte spinta italiana, ha messo in evidenza i vari punti di rilievo, tra i quali l’esigenza di assicurare un level playing field, l’opportunità di aprire gradualmente il mercato del trasporto ferroviario, nonché la possibilità di lasciare agli SM maggiore discrezionalità sul modello di governance ferroviaria da adottare. Inoltre, sono stati rilevate le diverse posizioni in materia di servizio pubblico, con alcuni SM che spingono per affidamenti diretti, altri con gara pubblica che comprenda tanto i segmenti “profittevoli” quanto quelli “non profittevoli”. La Presidenza italiana ha, infine, chiarito che intende andare avanti sia sui negoziati relativi al pilastro tecnico che al pilastro politico, con l’obiettivo ambizioso di arrivare ad un accordo politico sulla governance al Consiglio Trasporti di dicembre.

Per maggiori informazioni: Eleonora Faina ([email protected]) [Torna su]

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C O N S I G L I O G I U S T I Z I A E A F F A R I I N T E R N I

Il 9 e 10 ottobre si è riunito, a Lussemburgo, il Consiglio Giustizia e affari interni (GAI). I lavori dei ministri europei sono stati coordinati dal Ministro degli Interni Angelino Alfano, giovedì, e dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, venerdì. In particolare, il secondo giorno i ministri UE hanno raggiunto un approccio generale parziale sul Capo IV della proposta di Regolamento sulla protezione dei dati personali, incentrato sugli obblighi del responsabile e dell’incaricato del trattamento e sulla necessità di introdurre un approccio basato sul rischio. Il Consiglio ha tuttavia ricordato che:

Non c’è alcun accordo senza che vi sia accordo su tutto;

L’orientamento generale parziale non pregiudica eventuali questioni orizzontali;

Esso non obbliga la Presidenza ad avviare triloghi informali con il Parlamento europeo sul testo.

Il Capo IV rappresenta senza dubbio uno dei punti più qualificanti della proposta di Regolamento proprio perché introduce l’approccio basato sul rischio, che Confindustria ha da sempre supportato poiché rappresenta un valido criterio per la definizione degli obblighi privacy. Esso, infatti, consente di evitare la previsione di oneri non giustificati da concrete esigenze di tutela dei dati. Tuttavia, alcune disposizioni del Capitolo IV riflettono ancora un’impostazione molto rigida, che rischia di determinare un carico di oneri per i titolari non proporzionato rispetto ai rischi sottesi alle diverse operazioni di trattamento. È il caso, tra gli altri, dell’obbligo di conservazione della documentazione relativa ai trattamenti effettuati, della nuova fattispecie di “violazione di dati personali”, della valutazione d'impatto privacy, della consultazione obbligatoria dell’Autorità di vigilanza in caso di trattamenti che presentino rischi specifici. Si tratta, quindi, di misure che rischiano di ampliare gli oneri burocratici a carico dei titolari e, con riferimento a quelli italiani, di reintrodurre adempimenti formali e privi di utilità in termini di protezione dei dati. Su questi aspetti, il Consiglio ha comunque manifestato, con il testo adottato, un orientamento più moderato rispetto a quello della Commissione europea.

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Ad esempio, con riferimento all’art 22, sui “Compiti del responsabile del trattamento”, il Consiglio elimina il paragrafo 3 e 4 della proposta di Regolamento sulla verifica dell’efficacia delle misure, in linea con quanto auspicato da Confindustria. Con riferimento all’art 28, su l’ “Obbligo di documentazione”, il Consiglio chiede che ogni responsabile del trattamento conservi la documentazione di tutte le categorie di trattamenti effettuati (non di tutti i trattamenti effettuali) sotto la propria responsabilità; stralcia poi i par. 5 e 6, sugli atti delegati e sulla possibilità per la Commissione di stabilire moduli standard per la documentazione. Con riferimento all’art 31, sulla “Violazione dei dati personali”, il Consiglio chiede che “in caso di violazione dei dati personali che però comporta un “alto rischio”, il responsabile del trattamento notifica la violazione all’autorità di controllo senza ritardo, ove possibile entro 72 ore (e non 24, come proposto dalla Commissione) dal momento in cui ne è venuto a conoscenza”. Con riferimento all’art 32, su “La comunicazione della violazione all’interessato”, Il Consiglio chiede - come nell’art 31 - che il responsabile agisca in tal senso solo in caso di violazione dei dati personali che comporta un alto rischio. Il Consiglio aggiunge che la comunicazione alla persona interessata non è necessaria se: il responsabile ha adottato ulteriori provvedimenti che garantiscano che non possa più materializzarsi un rischio elevato; o che farlo comporta uno sforzo sproporzionato, in particolare a causa del numero di casi coinvolti. Il Consiglio GAI si è detto infine convinto che la Presidenza raggiungerà un accordo completo sul Regolamento sulla protezione dei dati entro dicembre. Il testo andrà rivisitato in futuro, in particolare al momento dell’accordo complessivo in Consiglio quando il Capo IV dovrà essere coordinato con il resto del Regolamento e, naturalmente, in sede di negoziato con il Parlamento europeo. Confindustria continuerà quindi a monitorare il dossier e offrirà la massima disponibilità a confrontarsi con gli Uffici del Ministero della Giustizia nelle fasi successive della procedura. Il Consiglio ha inoltre tenuto un dibattito orientativo sul “diritto all'oblio”, dando così seguito alla sentenza dalla Corte di giustizia europea del 13 maggio scorso sul caso di Google Spagna. La sentenza riconosce la possibilità per gli interessati al trattamento, sulla base della direttiva esistente, di esercitare i propri diritti di cancellazione dei dati e di opporsi al trattamento dei dati personali contro i controllori online come i motori di ricerca. Nella conferenza stampa, il Ministro italiano della Giustizia Andrea Orlando ha dichiarato che “il Consiglio ha riconosciuto l’importanza del diritto all’oblio e del diritto di opporsi al trattamento dei dati, in particolare nel contesto digitale. Allo stesso tempo – ha continuato Orlando -, gli Stati membri attribuiscono grande importanza

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alla libertà di espressione e di stampa. Il Regolamento generale dovrà riflettere un adeguato equilibrio tra tali principi”. Se da una parte, alcuni Ministri UE si son detti d’accordo sul fatto che sia necessario costruire una giurisdizione pubblica in grado di affrontare la questione del diritto all’oblio, così da non lasciarne l’interpretazione a soggetti privati che operano sulle piattaforme online, molti SM (Regno Unito, Lussemburgo, Belgio, Danimarca, Olanda, Slovenia e Romania), dall’altra parte, hanno insistito sulla necessità di trovare una soluzione “caso per caso”. Il consigliere giuridico del Consiglio ha quindi cercato di fare chiarezza sulla questione spiegando che la sentenza non vuole essere un tipo di giudizio che mira a risolvere una specifica materia, ma un giudizio di principio che conferma che il diritto alla protezione dei dati prevale in linea di principio, per l’appunto, sull’interesse economico delle imprese. Il secondo Consiglio Giustizia e affari interni del Semestre italiano è previsto per il 4 e 5 dicembre a Bruxelles.

Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected]) [Torna su]

R I U N I O N E I N F O R M A L E S U L L A C O E S I O N E Venerdì 10 ottobre, si è tenuta a Milano una riunione informale dei 28 Ministri europei competenti in materia di Coesione, alla presenza del Commissario europeo per le Politiche Regionali uscente Johannes Hahn. Il coordinamento dei lavori è stato affidato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Coesione Territoriale Graziano Delrio. I 28 ministri hanno discusso, soprattutto, della relazione complementare tra la Politica di coesione e la governance economica - alla luce del Sesto rapporto sulla Coesione europea - e della necessità di rilanciare crescita e occupazione in Europa, in concomitanza con la nuova programmazione dei Fondi europei 2014-2020 (clicca qui per i documenti di background). Come indicato dal Sesto rapporto sulla Coesione della Commissione europea, i principali elementi introdotti nei regolamenti della politica di Coesione sono:

Allineamento con il semestre europeo – Le raccomandazioni per ciascun paese potranno orientare l’uso delle risorse della politica di coesione;

Misure volte a garantire una solida governance economica - Queste misure, note anche come “Condizionalità macroeconomica”, rafforzano il legame tra governance economica e Fondi UE;

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Clausola di investimento - Il consolidamento fiscale ha coinciso con un calo significativo degli investimenti pubblici in termini reali, nonché di cofinanziamento nazionale dei programmi della politica di coesione. Infatti, il cofinanziamento nazionale (contrariamente al cofinanziamento UE) non è esentato dal calcolo dei requisiti per il rispetto del patto di stabilità e crescita. A tal proposito, a novembre 2013, il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sui “vincoli di bilancio per gli enti regionali e locali in materia di fondi strutturali dell'UE”, in cui si chiede che “la spesa pubblica relativa alla realizzazione di programmi cofinanziati dai Fondi strutturali europei e di investimento venga completamente esclusa dalla definizione dei requisiti per il rispetto del patto di stabilità e crescita, perché destinata al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020 e volta a sostenere la competitività, la crescita e la creazione di posti di lavoro”;

Una maggiore coerenza nella verifica del principio di addizionalità con i programmi per la stabilità e convergenza - Nel periodo 2014-2020 l’addizionalità è definita in modo tale da garantire una maggiore coerenza con i contesti macroeconomici degli Stati membri;

Condizionalità ex ante – le condizionalità ex ante sono strettamente legate all’agenda delle riforme strutturali.

Sulla base di questi e altri elementi, i Ministri responsabili della politica di Coesione si sono detti, in generale, favorevoli alla richiesta – che l’Italia sposa – di escludere una parte del cofinanziamento nazionale dal computo del deficit. Durante la conferenza stampa, Delrio ha spiegato che ci sono “spazi di flessibilità dentro le attuali regole, anche rispetto a un mutato e aggravato quadro congiunturale. La politica di coesione e il rispetto dei principi della governance economica – ha continuato Delrio - sono due facce della stessa medaglia: si tratta di trovare politiche che puntino entrambe a una crescita sostenuta e sostenibile”. Quanto al follow-up “politico” delle discussioni, alcune delegazioni hanno suggerito che la questione venga trattata formalmente in seno al Consiglio Affari generali (GAC). Altri hanno suggerito che siano solo i ministri della coesione ad occuparsene, ma sempre in seno al GAC. Ci sono poi punti di vista divergenti sul coinvolgimento dell’Ecofin. Regno Unito e Germania, in particolare, sostengono che tutti gli aspetti finanziari e di bilancio dovrebbero essere affrontati nel quadro del dibattito sulla coesione. A Milano si è parlato anche di accordi di partenariato, argomento che, pur non essendo in agenda, è stato più volte toccato spontaneamente da molte delegazioni.

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Attualmente, solo 17 accordi di partenariato sono stati adottati e sette programmi operativi su più di 200 hanno ricevuto il via libera da parte della Commissione. Segnaliamo inoltre che, al termine della riunione informale dei ministri dell’UE, Delrio, parlando dell’Italia, ha assicurato che l’Agenzia per la Coesione Territoriale “sarà operativa entro dieci giorni”. Il provvedimento che renderà immediatamente operativa l’Agenzia servirà a superare alcune incongruenze, ad esempio, nell’interlocuzione con le Istituzioni europee in materia di fondi strutturali. Inoltre, se il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione avrà funzioni di indirizzo strategico, l’Agenzia avrà funzioni di assistenza operativa alle regioni e ai ministeri.

Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected]) [Torna su]

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3. R I UN IO NI ED E VE N TI

B U S I N E S S F O R U M B O L Z A N O Gli scorsi 9 e 10 ottobre 2014 ha avuto luogo a Bolzano il Business Forum italo-tedesco, dal titolo “Per una rinascita dell’industria sotto la Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea: Promuovere un'Europa competitiva attraverso investimenti intelligenti in innovazione e istruzione”. L’evento che ha visto la compartecipazione di Confindustria e Bundesverband der Deutschen Industrie (BDI), è giunto alla quarta edizione e costituisce un'occasione per favorire ulteriormente le forti relazioni economiche e commerciali tra Italia e Germania, due Paesi caratterizzati da un PIL nazionale costituito in larga parte dalla produzione industriale. Il Business Forum di quest’anno ha assunto un significato particolarmente importante poiché si è svolto sotto gli auspici della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea, che ha posto la competitività industriale al centro delle sue priorità. Inoltre, l’evento si è tenuto poco prima dell'insediamento della nuova Commissione, previsto per i primi di novembre e avrà come sfondo il dibattito sul pacchetto di investimenti annunciato dal Presidente designato Jean Claude Juncker che dovrebbe mobilitare fino a 300 miliardi di euro aggiuntivi per investimenti pubblici e privati da immettere nell’economia reale nei prossimi tre anni e che rappresenta un elemento chiave per consentire alle imprese di disporre delle condizioni necessarie per crescere e per realizzare nuovi investimenti, per esempio nelle infrastrutture e in ricerca ed innovazione (R&I). Il tema dell’innovazione è stato al centro dell’agenda del Business Forum 2014. Adeguati investimenti in R&I sono, infatti, requisiti indispensabili per assicurare una crescita sostenibile a livello europeo e per far sì che i tessuti produttivi, italiano e tedesco, restino competitivi a livello europeo grazie al rafforzamento delle value chains europee.

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L’apertura dei lavori, il pomeriggio del 9 ottobre è stata affidata, come da trazione, al saluto di benvenuto di Stefan Pan, Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, e dall’introduzione dei Presidenti delle due Confindustrie, italiana e tedesca, Giorgio Squinzi e Ulrich Grillo. Nello specifico, la prima sessione di lavori, che ha approfondito il tema “Innovazione ed education come elementi trainanti per la crescita e l'occupazione nell'Unione europea”, è stata aperta dall’intervento del Ministro Italiano dell’Educazione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, che, oltre a un contributo specifico sui temi dell’innovazione e dell’education, ha illustrato le principali attività che l’Italia sta portando avanti durante il semestre di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea. A seguire, il Vice Presidente della Banca europea per gli investimenti, Dario Scannapieco, ha illustrato quale ruolo assuemrà la BEI nel futuro sviluppo economico dell’Europa anche alla inviata del nuovo piano di investimenti del Presidente della Commissione Juncker. A seguire, il pomeriggio del 9 ottobre, il panel di discussione che ha illustrato come definire un quadro di condizioni favorevoli a R&I e migliorare i sistemi di educazione e formazione, al quale hanno partecipato, per parte italiana, il Responsabile per le Relazioni industriali di Enel, Mario Gorga, il Vice Presidente per l’Education di Confindustria, Ivanhoe Lo Bello, e il Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Stefan Pan.

La prima giornata di lavori si è conclusa con l'intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, che ha presentato il tema della crescita e della competitività in occasione del pranzo di lavoro alla presenza, oltre che dei Presidenti delle due federazioni, Squinzi e Grillo, del Presidente della Giunta Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e del Presidente di BusinessEurope, Emma Marcegaglia. La seconda giornata di lavori, che è stata aperta dal Preseindete di BDI, Ulrich Grillo, seguita dalla presentazione del Vice Presidente per l’Europa, Lisa Ferrarini, è stata interamente dedicata al tema “Sfide per il manifatturiero avanzato in Europa”. Il primo intervento della sessione è stato dedicato interamente alle opportunità di investimento in Italia e Germania da parte del Country Managing Partner di DLA Piper Italia, Wolf Michael Kühne e, a seguire, è stato presentato dall’Amministratore Delegato di Roland Berger Consultants, Roberto Crapelli, lo studio “Uno sforzo congiunto per la reindustrializzazione”, presentato. Infine, a chiudere il Business Forum un secondo panel, che ha visto al centro della discussione le strategie per stimolare gli investimenti nella R&I, tra i relatori, per parte

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italiana, sono intervenuti il Vice Presidente e Presidente di Piccola Industria di Alberto Baban, e Stephan Leithner Member of the Management Board di Deutsche Bank. Le due Federazioni hanno, come di consueto, ha dato vita a una dichiarazione congiunta che si trasmette in allegato.

Per maggiori informazioni: Giuliana Pennisi ([email protected]) [Torna su]

C O N F E R E N Z A E U R O P E A S U L L ’ O C C U P A Z I O N E A M I L A N O

Lo scorso 8 ottobre si è tenuta a Milano la Conferenza europea sull’occupazione, fortemente voluta dalla presidenza italiana e al suo terzo appuntamento dopo i vertici per l’occupazione di Parigi e Berlino. Alla conferenza hanno partecipato i capi di Stato e di Governo, i ministri del lavoro degli Stati membri dell’Unione Europea, il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, il Presidente della Commissione europea Josè Manuel Durao Barroso e i rappresentanti delle Organizzazioni internazionali (BEI, OIL, OCSE) e delle Parti sociali (BusinessEurope, CEEP, EAPME, ETUC, EUROCHAMBRES). Emma Marcegaglia, Presidente di BusinessEurope, è intervenuta presentando la visione del mondo delle imprese sulle politiche sociali e del lavoro. Secondo la Presidente di BusinessEurope per stimolare l’occupazione, in particolar modo quella giovanile, c’è bisogno di un ampio policy mix che affianchi alle politiche sociali e del lavoro, altre aree di intervento al fine di favorire lo sviluppo di un clima imprenditoriale maggiormente favorevole alla crescita e all’occupazione. Le azioni indicate da BusinessEurope sono le seguenti:

Favorire l’accesso ai finanziamenti, in particolare per le PMI, rafforzando l’Unione Bancaria, assicurando il giusto equilibrio tra stabilità finanziaria e investimenti, introducendo nuove forme di finanziamento alternativo per ridurre la dipendenza delle PMI dai prestiti bancari, promuovendo un sistema fiscale favorevole agli investimenti di lungo termine ed infine, assicurando che gli investimenti pubblici facciano da leva sugli investimenti privati.

Rilanciare la competitività quale asset prioritario per l’UE nei prossimi cinque anni. I problemi sociali e la disoccupazione in Europa sono fortemente legati,

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più che a deficit delle politiche sociali, ad una mancanza di competitività su scala globale.

Eliminare gli ostacoli agli investimenti privati migliorando il contesto imprenditoriale in maniera sistematica. BusinessEurope è favorevole al c.d. “pacchetto investimenti” promosso da Juncker, sempre che non comporti un ulteriore peso sulla sostenibilità delle finanze pubbliche.

Assicurare che nel prossimo Consiglio Europeo gli obiettivi legati alle emissioni di CO2 per il 2030 si potranno adattare ai risultati delle negoziazioni che si terranno a Parigi il prossimo anno. Il costo dell’energia in Europa è troppo alto ed incide fortemente sulla competitività delle imprese e del tessuto industriale europeo. Lo sforzo dovrebbe essere almeno quello di non ampliare il gap già esistente tra l’Europa ed altri paesi, come gli Stati Uniti.

Promuovere la lotta contro la povertà e la disoccupazione e favorire la sostenibilità dei sistemi pensionistici mediante interventi nel mercato del lavoro, nel sistema di istruzione e nel sistema di protezione sociale volti ad innescare un circolo virtuoso tra crescita, competitività e creazione di posti di lavoro. Pur rimanendo tale ambito una materia di competenza nazionale, l’UE deve garantire che gli Stati Membri si impegnino a perseguire e implementare le raccomandazioni specifiche per paese ed assicurare che non vengano introdotte delle norme che rendano più faticosa la creazione di nuovi posti di lavoro.

La conferenza ha avuto una natura informale e non ha quindi prodotto nessun documento finale.

Per maggiori informazioni: Gaia Della Rocca ([email protected]) [Torna su]

A C U R A D I M A T T E O B O R S A N I E G I U L I A N A P E N N I S I

C O N S U L T A B I L E A N C H E S U

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B A N N E R D E L E G A Z I O N E

B R U X E L L E S

O D I R E T T A M E N T E S U L

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