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Angri80 luglio 2009

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Euro 0,80 - MEnsilE indipEndEntE a cura dEl cEntro iniziativE culturali - Anno XXvii - nº 7 - 20 luglio 2009

Intervista di Domenico Brasile a pag. 3Intervista di Antonio D’Ambrosio a pag. 11Servizio a pagina 3

Intervista di Antonio D’Ambrosio a pagina 9 Servizio di Sergio Ruggiero Perrino a pagina 10

Davide Vitiello a pagina 2

Un grave gesto che ha lasciato di sasso gli Angresi

Lo scorso 5 luglio l’ex sindaco Gianpaolo Mazzola ha tentato di suicidarsi

con un colpo di pistola al volto, che fortunatamente non ha leso parti vitali

Tra le cause, si indaga anche sulle presunte difficoltà finanziarie

Intervista con il commissario Bruno Pezzuto

sulla prevenzione contro l’infiltrazione della

criminalità nelle forniture e nei lavori pubblici

Intervista con don Enzo Leopoldo, parroco della Chiesa di San Giovanni Battista

«Auspico che gli Angresi ritrovino la

via smarrita, dedicandosi

di più alla solidarietà

verso i deboli e i malati»

Intervista con don Luigi La Mura per i suoi quaranta anni di sacerdozio

«Il mio ministero al servizio della comunità angrese»

«la crisi politica ha lasciato l’azienda senza certezze!»

Le difficoltà operative sono legate soprattutto alla carenza di operatori

Intervista con l’ing. Domenico Novi, direttore generale, sul futuro dell’Azienda Speciale Angri Eco Servizi

Consiglio ProvincialeDopo l’elezione di due

consiglieri, Paquale Mauri (Udc) e Fausto Postiglione (Sinistra per la Provincia)

Antonio Squillante nominato

assessore al Bilancio e alle

Attività Produttive nella Giunta Cirielli

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2LugLio 2009attualità

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Nell’incontro avuto con il Com-missario Prefettizio al Comune di Angri, Bruno Pezzuto, abbiamo af-frontato anche le spinose questioni della viabilità e dei parcheggi, ri-spetto alle quali sono state recen-temente definite alcune importanti novità.

«Si è reso necessario rimodulare il piano di parcheggio allo scopo di dare una risposta adeguata alla necessità di spazi da destinare alla sosta – ha esordito il Dr. Pezzuto – e per assicurare una migliore arti-colazione del movimento viario che presenta numerosi stati di difficoltà e criticità. Inoltre, bisognava tene-re presente la giurisprudenza della Cassazione che, con una delibera, ha stabilito che deve esistere la di-sponibilità di adeguati spazi per la sosta libera, a fronte di un numero di parcheggi a pagamento, nelle vi-cinanze degli stessi. Quindi, è stato modificato il programma del sistema della sosta per assicurare un mag-giore equilibrio. Per quanto concer-ne i parcheggi a pagamento, con la

delibera n°107 dello scorso 3 luglio, il servizio della gestione della sosta a pagamento è stato affidato, in via sperimentale, all’Azienda Speciale Angri Eco Servizi, che svolge l’atti-vità per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. L’AES subentra alla socie-tà partenopea Terzo Millennio con la quale lo scorso 30 Giugno è scaduto il contratto di appalto. L’Azienda si

occuperà di realizzare la segnaletica verticale ed orizzontale delle strade in accordo con quanto previsto dal nuovo piano di parcheggi».

«In merito alla viabilità – ha pro-seguito il Commissario Straordi-nario - si registrano ottimi risultati per lo snellimento del traffico urba-no, soprattutto nelle aree del centro storico. Anche per questa problema-

Recentemente pres-so la Prefettura di Salerno, per ini-

ziativa del Prefetto Clau-dio Meoli, è stato siglato un protocollo di intesa per la prevenzione dei tenta-tivi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei contratti pubblici per lavori, servizi e forniture. Per conosce-re meglio il contenuto dell’intesa, abbiamo in-terpellato il commissario prefettizio Bruno Pezzu-to, che ha sottoscritto il protocollo, proponendo anche un’integrazione.

La sinergia con la Pre-fettura di Salerno ha «una valenza di sostegno e orientamento dell’Ammi-nistrazione Comunale e di arricchimento del quadro normativo, nel rispetto delle distinte competen-ze delle Amministrazioni collaboranti», mediante l’individuazione di «tre aree sensibili, quali il mo-nitoraggio dei bandi di gara, il monitoraggio delle imprese che intervengono nell’esecuzione dei lavori o nella fornitura di beni e servizi, le anomalie ri-levate nel corso della re-alizzazione dell’opera o della fornitura» sulle quali è concentrata la collabora-zione. In tal senso, il pro-tocollo definisce una serie di obblighi per Prefettura di Salerno ed enti locali, tra cui il nostro Comune.

Innanzitutto, per quanto riguarda il primo punto, anche il Comune di Angri «si impegna a trasmettere alla Prefettura, per ogni provvedimento volto a contrarre lavori, servizi e forniture del valore pari o superiore ai 250.000 euro, lo schema dei bandi di gara al fine di una ve-rifica della presenza o non di condizioni e clausole finalizzate al rispetto della trasparenza e della piena concorrenza tra le imprese partecipanti, per impedire aggiudicazioni pilotate».

A tale scopo, nel bando saranno contenute «appo-site clausole con le quali si stabilisce che vanno considerati come sospetti

casi di anomalia una serie di circo-stanze, tra cui l’uso delle medesime utenze fax e/o telefoniche o dei me-desimi locali da parte delle imprese partecipanti, l’utilizzazione anche in parte dello stesso personale, rapporti coniugali e vincoli di parentela tra coloro che ricoprono cariche sociali o direttive nelle imprese partecipan-ti, coincidenza della residenza e del domicilio delle imprese partecipan-ti, intrecci negli assetti societari di partecipanti alla gara».

Nello stesso bando, ai fini delle verifiche antimafia, l’impresa aggiu-dicataria «si impegna a comunicare al comune i dati relativi alle società e alle imprese chiamate a realizzare l’intervento, compresi i nominativi dei soggetti ai quali vengono affidati

i servizi del tra-sporto di mate-riali a discarica, lo smaltimen-to dei rifiuti, la fornitura e il trasporto di terra» ed altro ancora.

Il bando do-vrà «contenere clausole che consentano la risoluzione del vincolo con-trattuale, tra cui quella che prevede che l’impresa ag-giudicataria e

le imprese su-bappaltatrici o qualsiasi altro soggetto che i n t e r v e n g a nella realizza-zione dell’in-tervento, si impegnino a riferire tem-pestivamente all’ente locale ogni illecita richiesta di denaro, pre-stazione o al-tra utilità, che venga avan-zata nel corso d e l l ’ e s e c u -

zione dei lavori nei confronti di un proprio rappresentante, agente o dipendente». La Prefettura segnale-rà all’amministrazione locale, non oltre i 30 giorni dalla ricezione dello schema di bando, le eventuali ano-malie riscontrate.

In merito al monitoraggio delle imprese, anche il nostro comune «si impegna a comunicare alla Pre-fettura i dati relativi alle società e alle imprese, con riferimento anche ai loro assetti societari. Qualora, a seguito di verifiche, emergano ele-menti relativi a tentativi di infiltra-zione mafiosa nelle società o impre-se interessate, la Prefettura ne darà comunicazione all’amministrazione locale, la quale applicherà la clauso-la della risoluzione del vincolo con-

trattuale prevista nel bando e nei contratti inerenti la realizzazione dell’opera o la fornitura dei beni e dei servizi. La Prefettura prov-vederà a realizzare le op-portune verifiche. Inoltre, prima della stipulazione del contratto o dell’acqui-sizione delle forniture di beni e servizi, è richiesta l’esibizione del certificato camerale con l’attestazione antimafia».

Infine, per ciò che con-cerne le anomalie nell’ese-cuzione dei lavori appaltati, anche il comune di Angri «si impegna a segnalare eventuali casi di dilazione e ritardo nell’esecuzione della prestazione, che non presentino giustificazioni significative, la richiesta di varianti in corso d’opera o la formulazione di riserve nonché altre circostanze che possano essere mani-festazione di anomalie. La Prefettura, a sua volta, si impegna ad analizzare le segnalazioni nell’ambito del Gruppo Ispettivo Anti-mafia e ad attivare controlli accurati».

Davide Vitiello

tica, saranno apportati dei notevoli cambiamenti. Ad esempio in Corso Italia sarà consentita la sosta su un unico lato della strada, per favorire e riservare più spazio ai pedoni. Al-tre iniziative per creare nuovi spazi riguarderanno la sede del I Circolo didattico, a ridosso del centro stori-co, dove è presente un volume non utilizzato data la non agibilità e la assenza di proprietà antisismiche.

L’idea è di abbattere tale fatiscen-te struttura e procedere alla riqua-lificazione della zona, attraverso la realizzazione di un certo numero di posti auto.

Altrettanto dicasi per un altro ru-dere a fondo Caiazzo, ovvero il pre-fabbricato utilizzato in passato come scuola, che sarà abbattuto per favo-rire la realizzazione di un ulteriore spazio destinato al parcheggio».

«L’obiettivo – ha concluso il Commissario Pezzuto – sarà quello di accrescere il numero di parcheg-gi, liberi e a pagamento, in modo da agevolare il traffico veicolare».

Davide Vitiello

Intervista con il commissario Bruno Pezzuto sulla prevenzione contro l’infiltrazione della criminalità nelle forniture e nei lavori pubblici

«sono statE rafforzatE lE MisurE pEr iMpEdirE chE iMprEsE a rischio si aggiudichino l’EsEcuzionE

di opErE pubblichE o forniturE di sErvizi»

Viabilità, parcheggi e vivibilità cittadina: il commissario Pezzuto interviene

Adottati nuovi provvedimenti volti a rimuovere i punti critici del traffico

Molte le novità contenute nel Piano Urbano dei Parcheggi. Non ancora resa nota la data di inizio.

Predisposto il “Piano e Programma Urbano dei Parcheggi”. Dopo il recente affidamento con la delibera n.107 all’azienda speciale “Angri Eco Servizi” della gestione delle strisce blu, a seguito della scadenza del contratto con la società Terzo Millennio lo scorso 30 giugno. Angri Eco Servizi verserà poco più del 30% dell’incasso lordo al Comune.

Le tariffe andranno da un minimo di 60 centesimi all’ora, ad un massimo di un euro all’ora. Sono stati individuati 639 posti auto soggetti a tariffazione. Si dovrà pagare dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 21.00.

Costerà di più sostare nelle seguenti strade: piazza San Giovanni, via Giudici, corso Italia (primo tratto compreso tra Piazza Doria e Via Cervinia), via Zurlo, via Murelle (primo tratto compresso tra piazza Doria e via Fleming), via A. Fleming (secondo tratto compreso tra via Arnedi e via Murelle), via Giacomo Matteotti, via Giovanni da Procida, via Raffele De Pascale, piazza Annunziata, piazza Sorrento, piazza Crocifisso, viale Europa (solo per il sabato mattina, giorno di mercato dalle ore 8.00 alle ore 13.00).

Si pagherà 60 cent per ogni ora nelle seguenti aree : Corso Italia (secondo tratto compreso tra Viale Kennedy e via Badia), Via Murelle (secondo tratto, lato ovest, compreso tra Via Fleming ed il circolo bocciofilo), piazza Don En-rico Smaldone, via Nuova Cotoniera (ex area M.C.M.), via Cervinia (primo e secondo tratto), corso Vittorio Emanuele (secondo tratto tra via Semetelle e p.za Annunziata, piazza Don Enrico Smaldone), via Risi, via Renato Raiola.

Resta ancora da sapere però se l’amministrazione provvederà ad emanare un ulteriore provvedimento teso a disciplinare la possibilità di abbonamenti per i residenti, per i commercianti e pass gratuiti per quei residenti sprovvisti di box auto. Ora occorrerà verificare anche una più equa ripartizione tra aree di sosta libera e aree di sosta a pagamento per uniformare l’azione amministrativa ad una recente sentenza della Corte di Cassazione.

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pensieri in libertà

Attraverso un comunicato stampa del 26 giugno scorso abbiamo appreso che ad Angri è nato un nuovo movimento politico “indipendente dalle organizzazioni partitiche” denominato “nova Luce”, “nato per reagire alla gravissima condizione in cui si trova Angri …... a causa di anni di fallimenti politici causati soprattutto dalla disorganizzazione dei partiti che ormai non godono più della fiducia degli Angresi”.

Da sempre ho pensato che ogni iniziativa sociopolitica vada apprezzata e giudicata con simpatia, in quanto crea dibattito e fornisce stimoli dialettici in “una realtà apatica, immobile, incapace di progredire e svilupparsi”.

Un solo rilievo: tra i quattro fondatori ho letto anche il nome di Daniele Maria Postiglione, candidato alle elezioni provinciali del 6 – 7 giugno u.s nella lista “La Destra Fiamma Tricolore”, con la quale ha ottenuto ben 289 voti.

Nonostante la differenza generazionale e le diverse idee politiche, da attento osservatore della realtà angrese, fin dai tempi di “Azione giovani”, ho notato l’impegno e la serietà di questo giovane Postiglione, che a vista d’occhio, non mi sembra avere i difetti dei suoi parenti più famosi.

Però, caro Daniele, guardiamoci negli occhi: come hai fatto a firmare un documento contro i partiti a urne ancora calde, a soli venti giorni dalle elezioni, in cui anche tu sei stato candidato per un partito anche se piccolo, ma, comunque, un partito?

Non lasciarti prendere dal vecchio vizio qualunquistico della Destra di attaccare i partiti, che sono un elemento insostituibile di ogni sistema democratico. Altra cosa sono gli uomini che li dirigono e che possono essere più o meno all’altezza del loro ruolo o, non sempre, dotati di senso civico e di onestà intellettuale.

**************************************

Ritengo che tutti gli Angresi con un minimo di amore per il proprio paese e di capacità di analisi non abbiano salutato con piacere uno scioglimento così lungo del Consiglio Comunale, che bastava anticipare solo di qualche settimana per poter votare il 6 – 7 giugno scorso.

In un paese serio e attento i partiti responsabili dello scioglimento sarebbero stati puniti dall’elettorato per il grave e duraturo danno arrecato.

Ad Angri, neppure per il tubo, anzi! Le varie e variegate liste di centrodestra hanno superato abbondantemente il 60% dei voti e i due candidati firmatari anche dello scioglimento (Francesco D’Antuono e Gianluca Giordano) hanno ottenuto ognuno qualche migliaio di voti ed insieme oltre il 15% dei voti in città.

Allora, se questi sono i dati, cari Angresi, smettiamola di lamentarci e di prendercela con il destino cinico e baro o, peggio, con il Padreterno; guardiamoci nello specchio e …. traiamone le conseguenze!!!.

Luigi D’Antuono

a proposito di “nova lucE”

cari angrEsi, guardatEvi allo spEcchio!

leggi angri ‘80abbonati!

Gianpaolo Mazzola, nel mo-mento in cui andiamo in stampa, sta per lasciare

l’ospedale Umberto I di Nocera In-feriore. All’unità di neurochirurgia diretta da Michele Genovese è an-dato il ringraziamento della famiglia per l’opera di assistenza svolta fin dal suo arrivo in condizioni gravi il luglio scorso, dopo che nella propria casa, in preda ad uno stato di serio sconforto, ha impugnato una pistola, regolarmente dichiarata, e si è sparato un colpo in direzione del volto.

Il proiettile, per mero caso, ha col-pito lo zigomo destro per poi fuoriu-scire, danneggiando irreparabilmente l’occhio senza ledere parti vitali.

«è stata la mano di Dio a deviarlo» ha detto carico di commozione il fratello Massimiliano nell’intervista rilasciata ad Anna Villani de Il Matti-no. Sono stati oltre 600 i telegrammi pervenuti tra la sede della Gm di via Semetelle, lo studio medico al centro della città, al fermo posta ed a casa dell’ex sindaco.

Una volta lasciato il nosocomio nocerino l’imprenditore sarà trasfe-rito dalla famiglia in una località

di mare su cui è mantenuto il più stretto riserbo. Per medici e familiari si è trattato di un momento di forte smarrimento momentaneo. E già si parla di un Giampaolo Mazzola che

Perché? Tutti ad Angri si sono-chiesti per quali motivi Giampaolo Mazzola, a capo di un importante gruppo imprenditoriale, ex sindaco, giovane manager, commercialista affermato, appartenente a una fami-glia tra le più in vista della città, ab-bia compiuto un gesto così estremo.

Anche la Procura di Nocera ha inteso vederci chiaro e ha aperto un’inchiesta contro ignoti per istiga-zione al suicidio: un atto dovuto per comprendere quali siano i motivi che possano aver indotto l’ex sinda-co a un gesto così estremo.

Da quella tragica domenica, i ca-rabinieri hanno cominciato ad ascol-tare alcuni collaboratori e parenti di Mazzola, una decina in tutto, per trovare il movente del tentato suici-dio che da tutti è stato definito «inat-teso».

Intanto si è parlato di un Giam-paolo Mazzola molto provato e de-presso da quando era stato sfiducia-to come sindaco, a un anno e mezzo dalle elezioni. Ma le indagini si sono indirizzate anche su suoi presun-

guarda di nuovo al futuro, progetta, parla di nuovo di politica, lasciandosi alle spalle quanto accaduto.

Sempre nell’intervista a Il Mattino il fratello Massimiliano ha smentito

sia la voce, circolata in città e fuori Angri, che l’insano gesto sia stato provocato da un tracollo finanziario sia quella di un primo tentato suicidio il sabato prece-dente, allorché l’ex primo cittadino era stato trovato sull’autostrada addormen-tato in auto.

«Da giorni faceva la spo-la con Roma per chiudere l’accordo di cessione del Gruppo G.M. Corporation - ha sostenuto il chirurgo - e quello che ha fatto soffrire di più mio fratello sono state le voci sollevatesi sulla sua persona, voci infondate.

Questa città deve abban-donare l’abitudine di tirare i fatti personali nell’agone politico. Non è possibile che appena si arriva nell’agone pubblico inizia un’opera di denigrazione costante e sistematica.

Mio fratello credeva nel rilancio di Angri ed è stato screditato ingiustamente».

ti problemi finanziari. Anche suoi conoscenti avrebbero confermato agli inquirenti la decisione del com-mercialista angrese di cedere il suo gruppo, la Gm Corporation, per far fronte a problemi finanziari. La Gm è un gruppo che opera in molteplici settori e per il quale era in corso una trattativa per la vendita alla multina-zionale americana Icb Llc (Review Technology Uk limited) che doveva acquisire la Gm Corporation tramite la britannica Rtuk. Un’operazione da circa 20 milioni di euro.

Tutto doveva concludersi la set-timana precedente all’insano gesto, ma la cessione non è stata siglata definitivamente. Pertanto anche la

mancata chiusura di questo accordo è stata presa in considerazione degli inquirenti per stabilire se e per qua-le motivo abbia potuto influito sulla forte crisi psicologica dell’ex primo cittadino e sulla sua decisione di farla finita.

Anche perché l’operazione «ame-ricana», stando ai bene informati, non sarebbe affatto compromessa.

Con la visita di una delegazione della Rtuk ad Angri, infatti, appena due mesi fa, nella sede della Gm Corporation Spa di via Semetelle, si avviava concretamente il proces-so di incorporazione della società angrese, leader nel sud Italia nel settore della consulenza aziendale

e della strategia di impresa e fiore all’occhiello dell’ex sindaco Gianpaolo Mazzo-la, nella galassia del grup-po statunitense “ICB LLC” (International Construction Business llc - Usa).

Si è parlato pure di un episodio ancora da chiari-re, ma smentito dal fratello Massimiliano su IL Mat-tino. Giampaolo Mazzola avrebbe avuto pure un inci-dente stradale il precedente sabato pomeriggio a Na-poli, sull’autostrada, dove sarebbe uscito di strada, forse a causa di un malore seguito all’ingestione di tranquillanti; malore poi curato in ospedale: se anche questo sia stato un tentativo di suicidio lo stabiliranno le indagini.

Il tempo e i fatti, come sempre, diranno cosa ha veramente provocato una decisione così grave.

Un grave gesto che ha lasciato di sasso gli Angresi

Lo scorso 5 luglio l’ex sindaco Gianpaolo Mazzola ha tentato di suicidarsi con un colpo di pistola al volto, che fortunatamente non ha leso parti vitali

Tra le cause, si indaga anche sulle presunte difficoltà finanziarie

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Ho letto con attenzione sul numero scorso di AnGRI ‘80 il lunghissimo articolo dell’ex Vice Sindaco Squillante che mi ha sinceramente deluso per una serie di motivi. In particolare viene fuori in modo evidente che l’incompatibilità tra Squillante e Mazzola nasceva dallo scontro tra due forti personalità, per cui le divergenze sulle scelte politiche erano solo un pretesto, come pure non avevano alcun peso i problemi di Angri.

Pur notando, poi, con piacere che questa volta sono aboliti i paroloni e le troppe maiuscole, non posso non rilevare una cinica determinazione nel tentare di raggiungere i propri obiettivi.

Il dott. Squillante sembra aver già appreso tutti i difetti dei politicanti: poche citazioni di fatti, nessun nome (tranne quello di Mazzola, descritto come un dittatore da Repubblica delle banane, dopo essere stato definito in passato il salvatore della “cosa pubblica” e della … destra angrese), scarsa autocritica e cattiva memoria.

Mi sembra che la richiesta del Sindaco Mazzola di avere garanzie politiche rispetto ad una sua eventuale candidatura non fosse così assurda, tenuto conto degli interessi di Angri e del rafforzamento della coalizione amministrativa. I fatti, a posteriori, gli hanno dato praticamente ragione, visto che il Pdl ad Angri non è riuscito ad eleggere alcun consigliere provinciale (nonostante la notevole percentuale complessiva di voti ottenuti).

Unico tra i 27 candidati al Consiglio Provinciale Fausto Postiglione ha pubblicato il bilancio della sua campagna elettorale (4.502,00 euro in entrata e altrettanti in uscita).

Mi sembra giusto segnalare questa positiva iniziativa ed augurarsi che possa essere imitata dai candidati delle prossime elezioni amministrative.

Una sola richiesta al neo consigliere provinciale: ci fa conoscere il nome del responsabile amministrativo della sua campagna elettorale? Chiunque sia, è da proporre fin d’ora come assessore al bilancio di una eventuale giunta di centrosinistra!

Infatti, non è da tutti riuscire a spendere non un euro in più, non un euro in meno delle entrate realizzate.

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AnGRI ‘80 va in vacanza, così pure i “Pensieri in libertà”. Non so se a settembre avrò il tempo e la possibilità di proseguire.

Voglio, pertanto, ringraziare quanti mi hanno apprezzato, incoraggiato e invitato a non fermarmi; mi preme solo sottolineare che, in questi mesi, nonostante la puntigliosità e la “pungigliosità” dei miei liberi pensieri, nessuno ha scritto o è intervenuto pubblicamente per contestarne contenuti e giudizi.

Luigi D’Antuono

a proposito delle “verità” di squillante

a proposito di politica E trasparEnza

arrivEdErci a sEttEMbrE

La crisi amministrativa che ha colpito la nostra città da diversi anni, recentemente esasperatasi, ci ha spinto ad estendere la nostra in-dagine sui problemi che investono la società angrese nei diversi setto-ri: commerciale, economico ed am-ministrativo. A tale proposito, ab-biamo interpellato l’imprenditore angrese Marcello D’Acunzo, titola-re del gruppo Ceramiche D’Acunzo con sede in via dei Goti.

Tre commissariamenti in dieci anni e due sindaci sfiduciati nel giro di cinque, sono dati che evi-denziano una grande instabilità politica e una chiara crisi della classe dirigente nella nostra co-munità cittadina. Quanto tutto ciò si ripercuote sulle attività econo-miche ed imprenditoriali?

«Il commercio di un paese, che ormai si presenta vuoto in ogni suo aspetto, è un’ulteriore nota stonata poiché non può presentarsi comu-nicativo ed esteticamente allettante in queste condizioni. Il centro com-merciale offrendo un servizio ovat-tato alla clientela attira sicuramente molto di più l’acquirente, invogliato

nell’acquisto dall’ambiente acco-gliente che ritrova intorno. Il nostro paese è un cantiere aperto, che da anni si perpetua prima nei lavori per il restauro della villa comunale poi per questi attuali di piazza Doria e nonostante tutto presenta le strade, soprattutto quelle del centro, mai rifinite in modo uniforme. Il primo fattore che, nel commercio, ci fa re-gistrare delle flessioni è sicuramente

l’assenza di un Paese esteticamente piacevole. Questo danneggia anche il commercio, perché il pedone non trova il piacere di passeggiare e vi-sitare un negozio, ma scappa nelle zone circostanti dove c’è un am-biente diverso da quello che trova ad Angri. Purtroppo siamo rimasti me-stamente isolati nell’Agro nocerino sarnese, perché Nocera Inferiore è ormai una cittadina ben organizzata ed allo stesso modo Pagani ha regi-strato un’ascesa positiva nell’ammi-nistrazione, che ha favorito sicura-mente le attività commerciali.

Nel mio settore, dove la grande attività è collegata alle costruzio-ni edilizie si può registrare un calo legato proprio alla riduzione delle costruzioni stesse o magari alla mi-nor vendita di nuove abitazioni. Vi-viamo in un periodo in cui la crisi economica si fa sentire e aggrava le nostre difficoltà. Pertanto bisogna attivarsi per tamponare l’emergenza. Il paese può tornare a crescere prin-cipalmente se ne viene migliorato l’aspetto urbano, con lavori pubblici di durata ragionevole».

Sono all’incirca tre mesi che il nostro paese è guidato dal Commissario Prefettizio. Quale dato si può registrare da un pun-to di vista sociale che pre-senti riscontri importanti nel commercio?

«Il commissario sta sicu-ramente facendo un grande sforzo per tamponare le si-tuazioni gravi che viviamo, perché negli ultimi anni abbiamo dovuto fronteg-giare esclusivamente delle emergenze. Speriamo che con una persona al di sopra delle parti si possa inne-scare qualche meccanismo virtuoso per fare uscire il paese dalle emergenze pri-ma citate».

Su cosa dovranno im-pegnarsi le future ammi-nistrazioni per dare inizio alla tanto agognata rina-scita di Angri

«Il miglioramento di in-frastrutture utili alla causa sociale rappresentano il tassello essenziale per ri-dare vita al nostro paese. Anni fa avevamo quelle strutture, quali il cinema o il teatro, tali da renderci il fiore all’occhiello dell’inte-ro Agro Nocerino Sarnese. Bisogna ripristinare strut-ture di questo tipo che in-crementino anche la cultura sociale. Contemporanea-mente si dovrà intervenire urgentemente per ristabili-re la viabilità, attualmente inesistente e che, difatti, contrassegna l’invivibilità dilagante di Angri».

Davide Vitiello

Intervista con Marcello D’Acunzo, titolare “Ceramiche D’Acunzo” in via De’ Goti

L’affluenza alle urne è stata del 13,31 %Elettori 25.107 1. “Camera dei deputati - abrogazione della possibilità di collega-mento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste” votanti 3.342 - 13,31% favorevoli 2.679 - 85,21% contrari 465 - 14,79% schede bianche 106 - 03,17% schede nulle 92 - 02,74%2. “Senato della repubblica - abrogazione della possibilità di colle-gamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste” votanti 3.342 – 13,31% favorevoli 2.674 – 85,27% contrari 462 – 14,73% schede bianche 113 – 03,38% schede nulle 93 – 02,78%3 .”Camera dei deputati - abrogazione della possibilità per uno stesso candidato di presentare la propria can-didatura in piu’ di una circoscrizione” votanti 3.363 - 13,39% favorevoli 2.912 – 90,74% contrari 297 – 09,26% schede bianche 75 – 02,23% schede nulle 79 – 02,34%

«Angri come città ha perso ogni attrattiva»

La prossima amministrazione deve puntare al miglioramento delle infrastrutture per ridare vita al paese

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5LugLio 2009 attualità

Si è conclusa brillantemente la quinta rassegna di musica classica “Giovani Esecutori”

organizzata dall’Associazione Cul-turale Euterpe, nata ad Angri più di dieci anni fa, che concentra le proprie risorse sulla musica classica, ma spaziando anche su altri generi mu-sicali, apprezzati dagli appassionati ed eseguiti dai giovani esecutori, veri protagonisti di questa rassegna.

Questo quinto appuntamento si è aperto il 17 giugno scorso ed è pro-seguito fino al 5 luglio, con date che hanno allietato anche la festa patrona-le, sempre nello scenario suggestivo della Congrega di Santa Margherita, in via Canonico Fusco, che sembra essere un’ottima location per presen-tare giovani musicisti, ma anche per far conoscere a chi vive fuori della nostra cittadina, un caratteristico pezzo della storia artistico-religiosa del nostro territorio, che forse non tutti conoscono.

Molti giovani, infatti, provenienti dai diver-si conservatori della regione Campania, come quello di Napoli “S.Pietro a Majella” o quello statale di Benevento “Nicola Sala” o il “D. Cimarosa” di Avellino, si sono esibiti in queste otto serate dedicate alla musica classica.

Il repertorio che hanno eseguito i giovani musicisti spaziava dalle musiche di A. Vivaldi a quelle di J. S. Bach, R. Schumann, F. Sor, W. A. Mozart, F. Chopin, tra il repertorio stra-niero, ma tra quello italiano spiccavano nomi come G. Rossini, M. Giuliani, E. Morricone,

A. Silvestri, N. Paganini, E. Bozzoli, D. Scar-latti e molti altri. Tra pianoforte, chitarra, flauti, violino, ma anche sax e voce, i giovani esecutori hanno offerto agli interessati esperti, ma anche al pubblico che era presente per assistere alla manifestazione, dei brani di musica scritta dai migliori compositori dei nostri tempi.

A presentare le serate è stato il direttore artistico della manifestazione, il M° Maria Pia Cellerino, docente di pianoforte al conservato-rio di Avellino, D. Cimarosa.

Roberta Smaldone

Quinta rassegna di musica classica “Giovani Esecutori”, organizzata dall’Associazione Culturale “Euterpe”

Una valida ed encomiabile iniziativa per far conoscere

la musica classica

Lo scorso 1º luglio, all’interno dell’auditorium “Don Franco Al-fano”, nella Chiesa S. Maria delle Grazie, si è svolta una serata a fa-vore del rispetto dei diritti umani e della democrazia in Iran che ha visto protagoniste un gruppo di associa-zioni angresi, O’ Pingolo, Angri-GAS, Angri@ttiva, in collaborazione con Amnesty International.

A Gioacchino Orlando, espo-nente d’O’ Pingolo e di AngriGas, abbiamo chiesto ulteriori dettagli sull’iniziativa.

«La serata è stata organizzata in pochi giorni con l’intento di esprime-re solidarietà ai cittadini iraniani che nei giorni scorsi hanno protestato per chiedere il rispetto delle regole demo-cratiche in Iran; inoltre la suddetta collaborazione è il primo passo per la costituzione di un coordinamento tra più associazioni cittadine, favorito da una piattaforma telematica che attiverà un portale in comune ed ogni associazione avrà a disposizione un proprio blog, al fine di operare in-sieme e di coordinarsi per evitare di organizzare eventi e manifestazioni che si sovrappongano tra loro».

Nel corso della serata, in sintonia con il tema del rispetto dei diritti umani, è stato proiettato il film “Persepolis”scelto da Nicola Ingeni-

to, appassionato cineasta, il quale ci ha parlato della trama del film.

«Persepolis, di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, è un film d’animazione di stampo tradizionale e quasi totalmente in bianco e nero che ha conquistato applausi a scena aperta a Cannes nel 2007, a cui è stato conferito il premio della giuria. Marjane, illustratrice iraniana che vive e lavora a Parigi, tra il 2000 e il 2003 ha pubblicato quattro libri a fumetti intitolati appunto Persepolis

che raccontano la sua sto-ria dall’infanzia a Teheran alla rivoluzione islamica, dall’adolescenza trascorsa a Vienna in una scuola di lingua francese al ritorno in Iran della sua famiglia in seguito alla conclusione del conflitto con l’Iraq.

Non c’è solo la storia di un paese, ma anche e soprattutto i problemi di un’adolescente e in seguito di una donna in una società che ella non riesce a sentire sua e a cui non riesce a con-formarsi; una giovane ribelle insomma, attraverso la cui storia riusciamo a leggere lo scontro-incontro tra Oriente e Occidente.

Il cartone animato ha come punto di forza una sceneggiatura divertente, di grande intelligenza ed ori-ginalità, insieme all’ironia sferzante dei personaggi, che si coglie molto bene grazie anche al doppiaggio di voci importanti come quelle degli attori Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve e Sergio Castellitto».

Marina Ruotolo

Serata per il rispetto dei diritti umani con la proiezione

del film “Persepolis”

All’interno dell’Auditorium “don Franco Alfano”, nella Chiesa di S.M. delle Grazie

Frode fiscale per 85 milioni di euro scoperta dalla Guardia di Finanza di Salerno

Coinvolta anche una cordata di imprenditori angresi con attività soprattutto nel ramo edilizio

Una frode fiscale per 85 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza nel Salernitano. I finanzieri della polizia tribu-taria del comando provinciale di Salerno, di-retti dal tenente colonnello Francesco Maz-zotta, hanno arrestato sei imprenditori per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale. Nell’indagine sono coinvolti complessivamente 59 imprenditori del setto-re della produzione imballaggi e cassette in legno che opera nell’indotto ortofrutticolo, dieci dei quali sono stati destinatari di misura interdittiva dall’attività di impresa. I militari delle fiamme gialle hanno anche sequestrato 15 aziende, nonché immobili, conti correnti bancari e quote societarie per 24 milioni di euro. L’operazione ha interessato i territori di napoli, Caserta e Salerno. nell’inchiesta risultano coinvolti imprenditori pugliesi e marchigiani e anche due imprese francesi.

Al centro dell’inchiesta “Woody cash” ci sono anche sette angresi, tra cui due noti im-prenditori arrestati e tre loro parenti indagati. Ai domiciliari sono andati i cugini G. e G. M., rispettivamente di 34 e 41 anni: i due, con L. B. di Aversa e F. C. di Scafati, sono ritenuti dal Gip Ferrara e dal pm Lenza promotori e principali beneficiari dell’associazione a delinquere che emetteva e utilizzava fatture per operazioni ine-sistenti. G. M., incensurato, sarebbe stato l’am-ministratore di fatto di società edili: la Polyhe-dra srl (ufficialmente gestita da una sorella), La Casa srl (amministrata da un terzo) e la L.M. Immobiliare, in capo al padre C., ex sindaco di Angri, anch’egli indagato. Le indagini hanno

appurato l’emissione di fatture dalla ditta Ge.Mo. di C. a favore della L.M. Immobiliare (120 mila euro) e di La Casa (27 mila euro), e dalla Ge.Ca. (altra azienda dello scafatese) a Polyhedra (26 mila euro). L.M. Immobila-re avrebbe emesso due fatture per un totale di 180 mila euro: una alla Ge.Ca e un’altra alla Ge.MO. Secondo il Gip, alcune delle fatture sarebbero state emesse “per giustificare l’imponente attività di movimentazione di assegni tra G. M. e C.”.

Agli arresti c’è anche l’imprenditore del legno G. M. , comproprietario dei locali dove ha sede la Ge.Mo alla cui gestione sarebbe stato interessato come anche a quella della Ge.Ca.; è indagato anche per bancarotta fraudolenta.

La procura contesta a G.M. l’emissione di Foi per circa 115 mila euro, non essendo operativa la sua ditta individuale Gerbox di M. G. L’accusa di bancarotta per G.M. arriva dalla distrazione di beni dalla Axia M.& M. srl, da lui amministrata (macchinari per 89 mila euro e i soldi provenienti dalla vendita di altre macchine e merci per 282 mila euro alla Ge.Mo) e per la sottrazione dei li-bri contabili. I legali degli indagati si sono detti fiduciosi nell’operato della Procura per il chiarimento degli adde-biti mossi, facendo anche presente che «G. M. è stato vittima di usura e parte offesa in processi contro usurai di gruppi criminali locali e si è sempre reso disponibile a collaborare con la giustizia».

Vi sono state poi parziali ammissioni alle accuse avan-zate dalla Procura, con qualche distinguo, nell’interroga-torio reso davanti al Gip del tribunale di Nocera Inferiore dai cugini G.e G.M..

Alla fine degli interrogatori è stata chiesto un am-morbidimento delle misure cautelari adottate dal Gip e ad entrambi sono stati concessi i fer-mi domiciliari.

Angri in prima pagina per l’inchiesta “Woody cash”

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6LugLio 2009solidarietà

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Nei giorni 11 e 12 lu-glio l’Avis di Angri ha promosso la “III

festa del donatore”, un ap-puntamento per ringrazia-re tutti gli Angresi donatori volontari di sangue e per sensibilizzare le persone a compiere questo atto soli-dale per il bene degli altri e di se stessi. La manifesta-zione ha offerto numerose e colorate manifestazioni, riscuotendo un cospicuo successo.

La Festa del Donatore è stata inaugurata dal conve-gno “L’importanza dell’afe-resi” tenuto presso la Casa del Cittadino in Piazza Do-ria, sabato 11 Luglio. Sono intervenuti in questo evento Luigi D’Antuono, socio fondatore del gruppo Avis angrese, Stefania Velar-do, presidente dell’Avis di Angri, il dott. G. Pistolese e il dott. Ferdinando An-narumma, responsabili del S.I.T. (Servizio trasfusiona-le dell’ospedale S. Leonar-do di Salerno). Era presente, in veste di uditrice, la pre-sidente dell’Avis di Nocera Inferiore Amelia Villani, gruppo con il quale l’Avis di Angri è gemellata.

La Campania conta più di 56.000 iscritti all’Avis, come ha testimoniato la Presidente Velardo, e la se-zione di Angri vanta il pri-mato di essere stata la prima ad essere sorta nell’Agro e di essersi resa promotrice della nascita delle altre sedi A.V.I.S. nei paesi limitrofi.

Nella nostra regione si re-gistrano circa 75.000 dona-zioni l’anno e più di 700 ad Angri. Questo dato positivo esalta la forte sensibilità e il senso di solidarietà che con-traddistingue molti donatori nel salvaguardare il diritto alla salute.

L’invito principale della Velardo è stato rivolto ai giovani angresi, affinché si facciano promotori di ini-ziative volte a sensibilizzare ancor più i propri coetani e la popolazione in genere circa l’importanza di donare il sangue per salvare la vita del proprio prossimo.

Al dott. Ferdinando An-narumma è stato affidato il compito di relazionare sulle metodiche della tecni-ca ospedaliera dell’aferesi. Si tratta di un processo che permette di poter filtrare il sangue nelle sue componen-ti cellulari, al fine di poterle utilizzare specificamente per le terapie mediche di de-

terminate patologie. La descrizione di questa tecnica,

come ha affermato Annarumma, ha avuto anche l’obiettivo di smontare la convinzione diffusa che le trasfu-sioni che utilizzano sangue donato siano esse stesse veicolo di malattie. Il contagio non può avvenire soprat-tutto perché sono state messe a punto e perfezionate tecniche per la “puri-ficazione” delle cellule del sangue.

Un aspetto non secondario della vita dell’Avis di Angri è stato poi evidenziato al termine del convegno da Luigi D’Antuono, quello cioé che la sede dell’Avis di Angri è stata ospitata in un appartamento confi-

scato anni fa alla crimina-lità organiz-zata. Questo è un esem-pio concreto di come le i s t i tuz ioni pubbl iche, nel caso spe-cifico il no-stro comune, possono fa-vorire le at-tività sociali ed il volon-tariato soli-

dale mettendo a loro dispo-sizione strut-ture acquisite al patrimonio pubblico. E ben vengano, come è stato a n n u n c i a t o u l t i m a m e n -te anche dal commissario prefettizio, al-tre assegnazio-ni di immobili, confiscati ed acquisiti al pa-

trimonio pubblico, alle diverse asso-ciazioni che operano in città su varie problematiche.

Al convegno è seguito il momen-to della consegna delle benemerenze per i numerosi donatori angresi: con-segna della medaglia d’oro a coloro che hanno raggiunto le 50 donazio-ni, della medaglia d’argento ed oro per 25 donazioni, e della medaglia d’argento con più di 15 donazioni.

Sono stati premiati lo stesso Lu-igi D’Antuono, l’ex sindaco Giu-seppe Chiavazzo, il sig. Carmine Siani, socio fondatore ed ex Pre-sidente dell’Avis di Angri, il prof. Ferdinando Capuano, Giuseppe

Rivello, ex comandante della Polizia Municipale di Angri, Aniello Calabre-se, anch’egli ex Presidente dell’Avis, ed ancora il sig. Gerardo Manzo, come donatore più anziano, e Mario Montella, donatore più giovane.

La festa si è protrat-ta presso la Congrega di Santa Caterina in piazza Trivio, dove la compagnia Anziteatro, guidata dal re-gista Antonio D’Andret-ta, ha rappresentato per la 7ª volta la commedia “A penzione d’’o viecchio”, scritta dal nostro concitta-dino Roberto Santalucia, che attualmente vive a Bellano nel lecchese ed è Dirigente Scolastico in un istituto comprensivo.

Al termine della rappre-sentazione, è stata conse-gnata la medaglia d’oro al protagonista della com-media, nonché direttore di ANGRI ‘80, Antonio Lombardi per aver rag-giunto anch’egli le 50 do-nazioni.

Nella giornata succes-siva, domenica 12, si è svolto il tradizionale cor-teo per le strade cittadine a cui hanno preso parte altri gruppi Avis campani: Tor-re del Greco, Casapulla, S. Anastasia, S. Maria Capua Vetere, S. Tammaro, S. Fe-lice a Cancello, Cisterna di Latina, Bellona, Caserta, Sarno, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani e Agropoli. Hanno parteci-pato anche i gruppi Avis di Sezze e di Monte S. Biagio (Lazio) e di Termoli (Mo-lise). A seguire è stata ce-lebrata la SS. Messa presso la Collegiata di San Gio-vanni Battista.

La “III Festa del Dona-tore” si è conclusa in serata con una manifestazione canora sempre in piazza S. Giovanni, con l’allestimen-to di stand dove si potevano ritirare opuscoli illustrativi sull’attività dell’AVIS.

Davide Vitiello

«A venti anni dal documento C.E.I. “Sovvenire”». è questo il titolo dell’ultima lettera pastorale di mon-signor Gioacchino Illiano, che invita ad una riflessione pastorale circa il nuovo sistema di sostegno economico alla Chiesa cattolica.

«Sovvenire alle necessità della Chiesa non è solo un dovere, ma è una manifestazione concreta di spirito evangelico» ha dichiarato il Vescovo nocerino nel ricordare l’importanza dei metodi di sostentamento della Chiesa, primo fra tutti l’8xmille.

La breve ma intensa esortazione dal titolo «A venti anni dal docu-mento C.E.I. “Sovvenire”» nasce dal bisogno di una catechesi semplice e chiara sulla necessità e le modalità di

sovvenire alle esigenze della Chiesa. Il problema urgente non è quello di incrementare le firme di adesione all’8xmille o quelle per il Sostenta-mento del Clero, ma quello di creare una “mentalità del sovvenire”.

è nello stile evangelico lasciarsi aiutare: poiché formiamo, come Chiesa, un solo corpo, ci sosteniamo a vicenda. Il sostegno dei fedeli non è mai mancato alla Chiesa, anzi, ha trovato sistemi sempre più innovativi. L’8xmille è una modalità alquanto evangelica poiché unisce i singoli contributi, rendendoli considerevoli e sufficienti per sostenere le esigenze di culto, le opere di carità nei Paesi in via di sviluppo, gli aiuti al clero.

Un altro punto su cui insiste il

Vescovo è «valorizzare le potenzialità del Consiglio Affari Economici», l’organo che ha il compito di collabo-rare con il parroco nella gestione dei fondi parrocchiali. Questo strumento, agendo con prudenza e trasparenza, poiché è responsabile dei fondi e del-la fiducia di tante persone ed agisce a nome della Chiesa, deve scegliere la migliore destinazione dei contributi. Inoltre il Consiglio deve impegnarsi a sensibilizzare le coscienze verso le tematiche del “sovvenire”.

Come appendice alla lettera epi-scopale vi sono poi diverse imma-gini di strutture realizzate ex novo o riqualificate grazie al contributo dell’8xmille. La chiesa di Santa Ma-ria delle Grazie di Angri, quella di

Maria Santissima di Costantinopoli sempre ad Angri, San Giuseppe a No-cera Inferiore, Gesù Risorto a Pagani e San Michele a Nocera Superiore, solo per citare alcuni interventi.

Monsignor Illiano, infine, conclude la sua lettera scrivendo: «è fonda-mentale donare con gioia, ciascuno quanto ha deciso nel cuore (Cf. 2 Cor 9,7), nella consapevolezza che sov-venire è per il cristiano innanzitutto la manifestazione concreta di quel vincolo di comunione che ci unisce in Cristo».

La lettera è disponibile in tutte le parrocchie della Diocesi e a settembre sarà distribuita in abbinamento al mensile diocesano “Insieme”.

Ufficio Comunicazioni Sociali

Lettera pastorale del vescovo monsignor Gioacchino Illiano sul sostegno economico alla Chiesa cattolica

«Sovvenire alle necessità della Chiesa non è solo un dovere, ma è una manifestazione concreta di spirito evangelico»

L’11 e 12 luglio l’Avis ha organizzato la “III festa del donatore”

Donare il sangue è un atto di amore verso il prossimo e se stessi

Convegno sull’aferesi (purificazione del sangue), premiazione dei donatori con medaglie d’oro e d’argento, spettacolo teatrale della compagnia Anziteatro nell’oratorio di S. Caterina e festa canora in piazza S. Giovanni

Le Avis della Campania

Andare in bicicletta

è come dipingere un mondo migliore!

LeGGI ANGrI ‘80

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7LugLio 2009

Appartamenti, box, garage, cave, alberghi, ter-reni e ville: è questo il patrimonio della camor-ra ora affidato alla Prefettura di Salerno e, in

parte, gestito da Comuni ed associazioni

L’oBLòd i

Pi ppo Della Corte

attualità

Qui trovi

dolcezzae...

cortesia

Egregio direttore,l’estate è finalmente arrivata dopo un inverno piovoso

ed umido. Le scuole, le università, molte aziende ed uffici resteranno chiusi per un bel po’ lasciando intendere che il tempo durante questo periodo trascorrerà più lento ed adiposo.

In questo contesto di attese vane e di speranze tradite la politica cittadina è in affanno e non solo per l’afa e le alte temperature. Ciò nonostante, sono nati in città nell’ultimo periodo associazioni, movimenti, comitati. Ognuno per dire qualcosa, comunicare un pensiero, divulgare un’idea, avanzare una proposta. A dimostrazione che l’importanza dell’appuntamento elettorale della prossima primavera è avvertita un po’ da tutti.

Il 2010 potrebbe segnare lo spartiacque tra il “prima” ed il “dopo”. Una separazione che mi auguro possa delineare traguardi migliori e più alti, sebbene gli interpreti di questi auspicabili processi innovativi sembrano poco inclini a ragionare sulle cose da fare in maniera concreta e pragmatica. Il prossimo appuntamento elettorale potrebbe anche essere letto come un treno in corsa. E si sa che quando passa un treno meglio salirci sopra con felino tempismo piuttosto che attendere invano quello successivo. Da buon meridionale sono abituato a dare importanza alle date ed alle ricorrenze: un sentimento di tipo scaramantico che ha poco di razionale e molto di emotivo. Ognuno ha le sue che spesso affondano le radici nei ricordi di eventi vissuti. I numeri, le date riempiono la quotidianità di chi vive al Sud. Il tenere in considerazione le date rappresenta un aspetto intimo e incancellabile del nostro costume sociale.

Il 2010, infatti, segnerà lo scoccare dell’inizio del primo decennio del secondo millennio. Può sembrare un gioco di parole, ma non lo è. Un decennio travagliato e segnato da una crisi economica e finanziaria di portata mondiale. Questo nuovo decennio potrebbe rappresentare, però, per la nostra città una svolta in positivo, trascinandola fuori dalla palude putrescente in cui da tempo è piombata.

Come più volte detto e scritto lo sforzo per garantire una rinascita dovrà riguardare tutti. In primo luogo, però, dovrà riguardare i partiti politici e chi attraverso essi pensa di poter dare un contributo fattivo allo sviluppo del nostro territorio.

I partiti (che somigliano sempre più a degli sgangherati comitati d’affari) ed i loro rappresentanti senz’altro si metteranno al lavoro per tessere alleanze e stringere accordi magari davanti ad una frittura di pesce, ad una impepata di cozze o ad un cocomero fresco di frigo.

Intanto, mi ritorna spesso in mente il ritornello di “Vamos a la playa” una fortunata canzone dei “fratelli” Righeira che ha segnato diverse estati degli anni ottanta, quando sui lidi imperava il juke-box : “Vamos a la playa todos con el sombrero, el viento radioactivo espeina los cabellos. Vamos a la playa…oh!…oh!…oh!…oh!”. Insomma ci rivedremo al ritorno dalle vacanze, magari più abbronzati e rilassati…

VAMoS A LA PLAYA…

Fausto Posti-glione, neoe-letto consigliere provinciale nel collegio Angri - Corbara nella lista Sinistra per la Provincia pro Villani, il 25 giu-gno scorso ha incontrato nella Casa del Cittadi-no alcune asso-ciazioni angresi operanti sul ter-ritorio, in parti-colare nel settore sociale, artisti-stico e cultura-le. Incontro che sarà replicato in autunno con altre le associazioni, soprattutto quelle operanti nel set-tore dell’assistenza agli anziani e del volontariato, ugualmente con il proposito di conoscerne esigenze e problemi vari e rappresentarli in Consiglio provinciale.

Allo scorso incontro hanno par-tecipato: la “LAV” (lega antivivise-zione) che si occupa della campagna di sterilizzazione dei cani e della loro permanenza nei canili al fine di farli adottare. La referente Pina De Rosa ha espresso l’esigenza di avere una sede, di organizzare una campa-gna di sterilizzazione ad opera del Comune e dell’Asl e ha fatto pre-sente la “condizione di lager” in cui versa il canile cittadino; il Gruppo di Acquisti Solidale “Angri GAS”, volto alla salvaguarda della biodi-versità, alla rivalutazione dei pro-dotti agricoli locali, con un rapporto diretto tra produttori e consumatori. Il referente Alfonso Pauciulo ha ugualmente espresso l’esigenza di avere una sede in cui riunirsi e ha fatto proposto di avviare una cam-pagna di sensibilizzazione a favore della salvaguardia sul territorio pro-vinciale delle coltivazioni agricole biologihe; Amnesty International, volta alla tutela dei diritti umani in tutto il mondo, si attiva con la rac-colta di firme a fermare esecuzioni capitali e ogni forma di repressione dei diritti, esistente ancora in molti paesi. La referente nessa Gibbaudo ha anch’essa fatto notare l’esigenza di avere una sede e di creare una mailing list di tutte le associazioni; il gruppo “Leggodunquesono”, con interessi letterari e culturali. La re-ferente Alessia Caputo ha sollevato l’esigenza di rivalutare la biblio-

teca, con servizi a pagamento, con l’istituzione di tirocini in loco per laureandi in lettere moderne. della gestione della biblioteca. Inoltre ha proposto di far entrare la biblioteca cittadina nella rete delle biblioteche salernitane; istituendo una tessera di accesso, valida per tutte le bibliote-che della nostra Provincia; il gruppo unione studenti “USD”, il sindacato studentesco, i cui referenti Marta Coppola e Paolo Giordano, han-no espresso l’esigenza di rivalutare

l’edilizia scolastica angrese e mi-gliorare la sede del Liceo Classico Scientifico “Don Carlo La Mura”; il neonato gruppo “Angri Futura”, interessato alla formazione politica e culturale. Il portavoce Francesco D’Andretta ha evidenziato l’op-portunità di poter usufruire di un immobile confiscato alla camorra come eventuale sede sociale, e ha proposto di creare una rete delle as-sociazioni per mandare in consiglio comunale un membro che le rappre-

senti; l’associazio-ne o’ Pingolo, at-tualmente ospitata dalla biblioteca di Santa Maria delle Grazie, impegna-to nella rete del commercio Equo e Solidale per la ven-dita dei prodotti dei paesi in via di svi-luppo. Il referente Gioacchino or-lando ha proposto la creazione di un portale su Internet, aperto a tutte le associazioni, l’or-ganizzazione di un coordinamento del-

le associazioni, con l’ag-giornamento del registro delle associazioni presenti sul territorio angrese e lo sviluppo di un centro po-lifunzionale; le “VoCI” di Eugenio Lato, associa-zione “Beppegrilliana”, ha espresso ugualmente l’esi-genza di una sede e di un coordinamento per tutte le associazioni angresi; la compagnia teatrale “Anzi-teatro” del C.i.c., la cui re-ferente Roberta Smaldone ha riproposto la necessità di realizzare ad Angri una struttura teatrale o almeno uno spazio in cui organiz-zare tale tipo di eventi; il gruppo “Il Ponte” impe-gnato nella raccolta di fon-di a favore della lotta alla leucemia (AIL ed AIRC). Il portavoce Giovanni D’Andretta ha anch’egli condiviso la necessità di istituire un coordinamento di tutte le associazioni, con la nomina di un referente per ogni una di esse ed una sede comune in cui riunir-si; il gruppo Scout Angri 1, nella persona di ono-frio Cannavale, ha chiesto l’attivazione di un nuovo registro delle associazioni e lo sviluppo della rete del “Terzo settore”; l’associa-zione Angri attiva, nella persona di Michele novi, impegnata innanzitutto per la riapertura dell’asilo nido comunale.

Carmen Mariagloria Chirico

Fausto Postiglione incontra le associazioni cittadinePer conoscere le esigenze e farsene rappresentante in Consiglio Provinciale

Rivendicata una sede sociale per tutti

Lo scorso 2 luglio si è riunita l’assemblea costituente di Sinistra Per Angri, composto da varie anime di sinistra, parte delle quali guardano con interesse al movimento di Nichy Vendola “Sinistra e Libertà”.

Il gruppo cittadino, che ha sostenuto la campagna elettorale del neoletto consigliere provinciale Fausto Postiglione, che si presenta come “un nuovo soggetto politico organizzato, stabile, riconoscibile, che interpreti la volontà di esistere e agire politicamente della Sinistra che guarda al futuro del no-stro paese. Siamo felici che ieri ci sia stata una risposta positiva al nostro invito alla partecipazione, infatti è stato possibile un costruttivo dibattito sul nostro progetto e su nuovi stimoli per le proposte che andranno ad inserirsi nell’agenda politica del movimento”.

“Si è discusso con viva partecipazione - continua il documento - della «questione morale» all’interno del mondo politico, la necessità di non viverla soltanto come un argomento polemico per le campagne elettorali, ma come una bussola che deve guidare la nostra azione politica quotidiana. Inoltre si sono gettate le basi per nuove proposte partecipate che possono essere la soluzione di alcuni problemi dei cittadini angresi e che certamente saranno discusse già dalla prossima assemblea. A conclusione dell’assemblea costi-tuente si è passati alla elezione di un «nucleo decisionale dinamico», frutto della partecipazione attiva di tutti gli aderenti”.

Il comitato di coordinamento eletto: - Francesco D’andretta (portavoce) - Michele Novi (coordinatore) - Fausto Postiglione - Mario Amico - Nicola Ingenito - Giovanni Troiano - Alfonso Cuccurullo - Francesco Lombardo, - Alfonso Raiola.

Sinistra per Angri

Eletto il comitato di Coordinamento

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8LugLio 2009

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Una serata piace-vole, all’insegna della festa e della

musica, vissuta come arte, ma soprattutto come stru-mento di gioia. Domenica 5 luglio, in occasione del 40° anniversario dell’or-dinazione sacerdotale di Don Luigi La Mura, An-gri ha avuto il piacere di ospitare don Giosy Cento, sacerdote, cantante, amico di Don Luigi e, come lui, giunto ai 40 anni al servi-zio della Chiesa, esibitosi, insieme al coro dei Parsi-fal, in concerto in piazza Annunziata.

La manifestazione, se-guita da alcune centinaia di spettatori, ha avuto inizio alle 21.30 circa, con i rin-graziamenti del “cantore di Dio” - originario di Ischia Castro (VT) e cresciuto nel seminario di Montefiascone – e con la proiezione di un videoclip dal titolo Viaggio nella Vita, raccolta di car-toline e foto provenienti dai

tanti paesi del mondo visitati da Don Giosy.

Poi, il cantante e la sua band hanno dato il via al concerto vero e proprio, esaltandosi sulle note di “Uomo Dio Gesù”, a cui hanno fatto seguito gli ultimi successi discogra-fici e i pezzi migliori di un repertorio musicale che conta ben 40 albums e centinaia di canzoni, da “La piccola traccia”, poetico ricordo del passato e della figura materna, viva e scol-pita nella memoria di don Giosy, a “Siamo soli”, dedicata alla bellezza, alla sfrontatezza ed alla ricerca di punti di riferimento che caratterizza la vita dei giovani, passando per “La Chiesa del grembiule”, messaggio di speranza in una chiesa planetaria, accogliente e di estroversa umanità.

Con la gioia e la passione travol-gente che lo contraddistinguono, Don Giosy Cento ha intrattenuto piacevolmente, ma non senza offrire diversi spunti di riflessione, i tanti spettatori accorsi per applaudirlo e per rendere omaggio a Don Luigi La Mura.

Francesco Somma

San Giuva’, ogge festeggiammo ‘a nascita e ‘o nomme tuoio… che cosa

bella!!!... Sei il papà di tutti i papà ed è gioia ovunque!...

Angri te festeggia comm’ a ‘na mamma che sape astregnere ‘o figlio suoio ‘ncopp’ ‘o core, ‘a colleggiata, a Te dedicata, è nu ciardino adderuso chino ‘e sciure ‘e tutte culure, criature, mamme, nonni, te fanno da cornice.

So’ arrivate cliente tuoie devote ‘a tutte’e pparte d’Italia, cu’ ‘o core chino ‘e zucchero d’ammore pe’ Te. Che cosa bella!

San Giuva’, nun Te lamenta’! Nun te piglia’ collera! Saje che festa se fa ‘nt’a ‘na jurnata e mmeza! Tu cu’ ‘o camiuncino, zittu zittu, ugualmente te giri tutt’o paese, campagna e muntagna, e accuntiente a tuttu quante. “San Giuva’, ia’, nu fa’ ‘o restivo, comme T’ avuote e Te giri truove nu mare ‘e gente. San Giuva’, Tu ‘e chesta festa, che ne pienze? Che mme dice?

Figlia mia, te risponno cu’ doie parole!...

Grande Amore.Tanto pe’ sape’, i’ so’ curiosa!

Pecché si’ asciuto accussi ambresso, a pprimma matina?... ma che d’è? Nun putive durmi’?

Durmiglione, pe’ chest’ occasione…nun durmi’. Io a primma matina sceto a tuttu quante pe’ Gloria a Dio cu’ ‘a Santa Messa, banda musicale e ‘o volo d’ ‘e colombe.

San Giuva’, dimmi che differenza ce sta, tra ‘a festa d’ajere e chella ‘e ogge?

Sì, figlia mia, te voglio raccunta’ pe’ ffile e pe’ ssegno comm’è ghiuta ‘a jurnata.

Aah?...io cu’ ‘o mantiello d’ ‘a festa, ‘e baroccato russo, aggi’ attraversato ‘a piazza a me dedicata mmiez’ a nu mar’ ‘e gente, scuppate ‘e mane, botte e tricchi-trac… io,

‘a cca e nu poco a là…’o paese, ‘a muntagna e ‘a campagna.

Facimmo ‘a primma tappa, Piazza Doria. Primme erano tre gghjuorne ‘e festa, me facevo pure viche e vicarielle.

T’aggio dicere che ‘o core mio se regne ‘e cuntentezze cumme s’avvicinano… criature, mamme, nonne, pe’ me vasa’ o tucca’ ‘o mantiello… ‘na sosta veloce…e po’ viaaaaaaaaa…

Saglie, scinne, d’ ‘a muntagna d’ ‘a campagna.

‘E fuoche artificiale nun mancano maje; ‘a banda musicale sona p’ ‘e fatte suoie; salute, vase, abbracce e po’… se corre…se corre…

Primma…si jeve chianu chianu, cuonge, cuonge…me purtaveno ‘ncopp’e spalle e io, me facevo leggiero leggiero pe’ nun fa’ senti’ ‘o pese mio….che nustalgia!...

‘A sera, quanno m’arretiravo, ero chino ’e sorde, ‘o mantiello mio era cupierto cu’ bigliettune ‘e migliaia ‘e lire. Figlia, chisto è ammore.

Ogge… me fann’ asci’ cu’ ll’austerity… beh!...meglio chesto ca niente…

San Giuva’, chi sa’ quanti

Santi teneno ‘a mmiria pe’ chistu festacchione.

Sì, figlia, tiene raggione…no pe’ mme vanta’, songo ‘o prediletto d’ ‘o Salvatore, e po’… nuje… simmo pure pariente, mammema era sora cugina d’ ‘a mamma sóia. E allora… dicite vuie!... comme santo… i’ songo ‘o primmo d’ ‘a lista?

Te voglio dicere pure ‘n’ata cosa, d’ ‘o tiempo passato, pe’ quanta povertà ce steva, ‘o rraù se faceva. Era festa, e pure ‘o cchiù puveriello se scurdava d’ ‘a sciorta sóia.

Ogge ‘o rraù se fa ancora, ma chello ch’è cagnato, è sulo ‘na jurnata e mmeza che me fanno gira’. Figlia mia, è ‘na sfacchinata, ‘a fine d’ ‘a jurnata, ‘a capa nun m’ ‘a sento chiù pe’ saluta’ ‘a cca e ‘a llà.

Trovo nu poco ’e pace ‘nnanz’ ‘o Crucifisso d’ ‘a piazza, llà stongo nu poco ‘e cchiù.

Antrasatte… fuoche artificiale che fann’ arrizza’ ‘a pelle e ‘e capille. è nu bumbardamento ‘e suone e cculure: stelle, lucciole, fiori ‘e tutte culure.

É nu schiuppettìo, nu crepitìo cuntinuo, mai visto accussì in vita mia.

In piazza Annunziata per festeggiare insieme a don Luigi La Mura

il 40º anniversario di sacerdozio

don giosy centoad angri Io e San giovanni

Figlia mia, chisto… è ‘o vero core d’ ‘o popolo angrese, chino ‘e fuoco, p’ammore pe’ mme che nun se pò chiù mantene’.

(regna un silenzio)Figlia … che faie… tu

chiagne?...So’ lacrime…o perle, ‘ncopp’a faccia tóia petale ‘e rose.

No…no…te sbaglie…nun è ‘o vero…forse…forse…chiove…

Busciarda…che mme dice?...’ncielo ce sta ‘na luna chiena, ‘na luna lucente, e cciente stelle te stanno a guarda’, pe’ te ‘ncanta’…’O core tuojo è frisco cumm’ a ‘sti rrose, che t’astrigne forte forte ‘mpietto. Figlia… chiove… e comme chiove…chiove.

Caro San Giuvanne, Tu te si’ pigliate ‘o core nuosto, sulo nu pittore o nu poeta te pò declama’ o pitta’ accussì comme si’…beh!...nu poco abbrunzatiello!...e po’, ‘na potenza statuaria…e n o r m e … N u j e … s a j e comme ce sentimmo?...peccerille…peccerille…

Figlia …ja’…ja’ nun esagera’… basta che me ‘nzerrate n’uocchio, io stongo subbeto pronto pe’ v’accunteta’, comme a quanno fermaie ‘o Vesuvio. Figlia, chisto è AMMORE.

‘E festeggiamente, ‘a llummata, ‘e fuoche artificiale, so’ vezzi che me rallegrano ‘o core.

San Giuva’, ‘a festa toja, è accussì ogge e dimane. Sarrà sempe nu faro ‘e luce d’ammore pe’ Te.

Caro San Giuvanne, nuje p’ ‘a festa toja e nun sulo… da ogge in poi, a casa toja vulimmo sta’ pe’ te festeggia’, e d’ ‘o passato aiutace a scurda’, pecché ‘mparaviso vulimmo arriva’.

Mariolina Pentangelo Clemati

‘ncopp’ a nu camiuncino, me veneve arreto ‘a banda musicale, e tanti devote…

A’ nu certu mumento s’accummencia a correre cumm’ ‘e pazze p’accuntenta’ nu poco

La professoressa Mariolina Cremati Pentangelo, insegnante di storia dell’Arte e pittrice, da anni vive e lavora a Roma, in un immaginario

dialogo con il santo, chiede di far ripristinare la festa tradizionale

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9LugLio 2009 chiesa e fede

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Don Enzo, oggi 1º luglio siamo al terzo anno del

suo insediamento come parroco della collegiata di San Giovanni Battista, cosa pensa sia cambiato durante questa sua espe-rienza ecclesiastica e cosa vorrebbe che cambiasse ancora per il bene degli Angresi?

Questa data mi ha fatto ricordare innanzitutto che oggi è il 42º anniversario della celebrazione della mia prima messa, avvenuta appunto il 1º luglio 1967; un giorno che vivo con particolare emozione per-ché vivere personalmente sull’altare il sacrificio di Gesù Cristo mi ha concesso e mi concede gioia e feli-cità, per pregare con lui ed adorarlo.

Cosa è cambiato in que-sta città? è cambiata innan-zitutto una mentalità mirata più all’adorazione terrena che a quella religiosa del Santo. Prima 1’uscita del santo era vissuto come l’evento che segnava la fine e 1’inizio di un altro anno, e ciò imponeva quasi ne-cessariamente il passaggio della statua in ogni strada o cortile, per festeggiarlo e ringraziarlo. Un vero e proprio pellegrinaggio per la città di più giorni, con tutti che volevano tocca-re con la mano il santo manto, e poi magari ci si ricordava dell’evento reli-gioso 1’anno successivo. Ora questa tradizione si è ridimensionata, mentre è aumentata la venerazione nel corso di tutto l’anno da parte dei fedeli che vengono in Chiesa a dimo-strare la propria fede a San Giovanni e ringraziarlo per tutto quanto hanno ottenuto invocandolo nel bisogno e nelle malattie. Ogni giorno mi arrivano da persone commosse testimonianze di grazie ricevute per inter-cessione del Santo.

Cosa vorrei cambiasse ancora? è semplice ed è poco; mi aspetto che la città arrivi a celebrare la festa non con mero spirito folcloristico, anche se ciò fa parte della tradizione, ma con fede profonda, che riesce ad esprimere meglio

la gioia di credere nella bontà del Signore, con1’aiuto del Santo patro-no, che ha sofferto e si è sacrificato per noi.

C’è stata tanta partecipazione degli Angresi all’uscita dalla Chiesa del Santo e così pure al suo ritorno. Come siete riuscito a coinvolgere tanti fedeli, pur essendo un parroco venuto da fuori?

In verità mi sono limitato ad elevare preghiere e salmi a Nostro Signore Gesù Cristo, alla Madonna, a San Giovanni ed a tutti i santi perché intercedano per coloro che soffrono e credono in Dio, ma particolarmente per coloro che si erano allontanati da Lui. Quando nacque San Giovanni, la gente si domandava “Che sarà mai questo Bambino?”, perché si erano verificati molti prodigi attorno a quell’evento.

Oggi potremmo porci noi questa domanda: Che saranno mai nel pros-simo decennio, i nostri bambini, gli adolescenti, gli adulti?

Facciamo abbastanza per dare ad essi un orientamento cristiano nella loro crescita? San Giovanni per 1’in-contro con Cristo ha trascorso una vita nel deserto, vivendo e soffrendo asceticamente, ma ha accresciuto la propria interiorità e proprio per que-sto ha saputo preparare il popolo ad attendere il Messia, spronandolo alla conversione ed additando il Salvatore perché lo riconoscesse.

Gli Angresi oggi si mostrano più partecipi di questo nuovo corso religioso da voi intrapreso, rite-nuto più vicino alle posizioni della Chiesa con la riscoperta del valore della fede, che sembrava desueto e dimenticato.

Lei insiste nel riconoscermi doti e capacità che sono solo il frutto di quanto la Santa Chiesa ed i nostri padri ci hanno lasciato. Questa era ed è la regola, non c’è nulla di strano o di diverso, mentre noi ci eravamo allontanati dai santi insegnamenti. Con gioia oggi devo registrare un’ele-vatissima partecipazione di bambini al catechismo, alle funzioni religiose, accompagnati dai loro genitori, che volentieri restano e pregano con loro; ne sono felice ed ho fiducia nel futuro di questa città, se applica quanto la Chiesa insegna. Anche per le comu-nioni e le cresime ho notato da parte

dei familiari tanta partecipazione, che al mio arrivo era molto scarsa, e mi batterò perché in tali cerimonie tutti indossino la “tarcisiana”, perché

non ci sia alcuna differenza estetica.

Se tanti cittadini risco-prono il valore della fede, il bisogno di essere vicini alla Chiesa e a Gesù, il merito è del nostro San Giovanni Battista che intercede per noi e proprio per tale carat-teristica i nostri padri molti secoli fa lo scelsero come patrono della nostra amata Angri, trovando in lui una guida sicura e ferma nelle alterne vicende che questa città ha dovuto affrontare e, nello stesso tempo, per cer-care aiuto, protezione e per perseguire sempre la strada del bene per la convivenza sociale.

Attualmente Angri vive un grave momento di crisi

dell’amministrazione comunale, con un nuovo commissariamento prefettizio, il terzo in meno di dieci

anni. Quanti con-tributi ha ricevuto finora per la festa del S. Patrono?

La domanda tocca un punto dolente, ma rispondo con sinceri-tà, anche perché così i cittadini sapranno con quanti sacrifi-ci si organizzano i festeggiamenti, che tutti vogliono. Allora per la festa del 2008, a fronte di una richie-sta fatta al Comune nel mese di aprile di quell’anno, a tutt’og-gi non ho ricevuto assolutamente nien-te. Mi era stato pro-messo un congruo contributo per pagare le spese di gestione, in seguito nel gen-naio di quest’anno mi è stato detto che detto contributo era stato ridotto a soli 15.000,00 euro che non ho ancora vi-sto, tant’è che per il 2009 ho scelto di non chiedere nulla,

affidandomi al solo buon cuore degli Angresi.

oltre ai festeggiamenti del San-to Patrono, quali altre attività si organizzano negli altri mesi dell’anno?

In particolare vorrei sottolineare 1’enorme partecipazione alla festività del “Corpus Domini”, una cerimonia che sembrava aver fatto il suo tempo, invece sono rimasto straordinaria-mente colpito dalla fervente affluenza dei cittadini, alla processione, che si è snodata per vari kilometri per tutta la città con migliaia di cittadini, bambini, adulti, le altre parrocchie, le contrade, i borghi, le suore, i vecchi, i malati, i sacerdoti.

Altra attività della Collegiata di San Giovanni è quella di aiutare i bisognosi (e sono tanti) che quotidia-namente si recano presso la Chiesa per aver un sostentamento che noi possiamo elargire solo in minima par-te, a causa delle enormi spese che la Collegiata deve sostenere (luce, gas, acqua, tarsu, mantenimento dipen-dente, manutenzioni della struttura). Mentre per i matrimoni, i funerali, le cerimonie varie in Chiesa, il contribu-to offerto dai partecipanti è talmente modesto che basta a malapena a co-prire il costo della stessa cerimonia. Ma noi ringraziamo sempre Dio e san Giovanni che vigilano su di noi e sulla città di Angri, che ogni anno lo accoglie festoso in numero sempre maggiore di credenti e partecipanti.

Quale appello si sente di rivolge-re alla città dopo questi tre anni di suo apostolato?

Senza dubbio il mio appello è ri-

volto all’intera cittadinanza affinché ritrovi la via smar-rita, dedicandosi di più alla solidarietà, all’aiuto verso i più deboli e malati, tra-lasciando le effimere luci e chimere di sogni lontani dal dettato cristiano. Ci sia più altruismo e meno egoi-smo. Queste cose le ripeto ogni domenica in chiesa, anche se a molti possono far male

o dar fastidio, ma l’in-segnamento ed il sacrificio di Nostro Signore e di San Giovanni debbono pur avere un significato e se ciò serve a risvegliare le co-scienze, ben venga l’ome-lia che le possa scuotere dall’abulia, dall’agnosti-cismo e dall’ignavia. Tutti abbiamo bisogno degli altri e chi più ha deve aiutare chi soffre ed ha bisogno, ed il Signore lo ricompenserà nella gloria del giorno del giudizio.

Per questo come Pastore di questa Collegiata mi sento di dire a chi riveste responsabilità politiche, a chi lavora a diversi livelli, anche a chi fa informazio-ne, di non sottovalutare questa visione dell’uomo nel mondo, della vita che deriva dalla nostra fede in Gesù Cristo e che ci anima in profondità con un’autentica passione per il bene delle persone. Non nascondiamoci, siamo presenti, siamo testimoni, vigili e partecipi, crediamo in Dio e nella Santa Madre Chiesa e facciamo sì che i posteri possano dire ad Angri finalmente una luce spenta si è riaccesa.

Antonio D’Ambrosio

Intervista con don Enzo Leopoldo, parroco della Chiesa di San Giovanni Battista, patrono della città di Angri

«Auspico che gli Angresi ritrovino la via smarrita, dedicandosi di più

alla solidarietà verso i deboli e i malati»

LAUREA Lo scorso 23 giugno, presso l’Università degli Studi di Salerno, la signorina Rita

Somma ha conseguito la Laurea in Scienze politiche e delle

Relazioni internazionali, discutendo una tesi specialistica in Politica economica dal titolo “Un’indagine sui cambiamenti istituzionali e l’integrazione dei

mercati del lavoro europei”. Alla neo dottoressa, un forte augurio da parte di tutta la

famiglia e dalla redazione di ANGRI ‘80.

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10LugLio 2009attualità

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Nel mese di Luglio Angri ha festeggiato un impor-tante evento: i 40 anni di sacerdozio di Don Luigi La Mura, ordinato il 6 Luglio 1969. In occasione di que-sta piacevole ricorrenza, allietata dal concerto di Don Giosy Cento, abbiamo intervistato Don Luigi che cordialmente ha risposto alle nostre domande.

Come e quando è ini-ziato il suo cammino sa-cerdotale?

Sono stato ordinato sa-cerdote il 6 Luglio del ‘69 nella Chiesa dell’Annunzia-ta. è stato il momento più emozionante della mia vita, dove si riassumevano i miei sogni di giovane di rag-giungere una grande meta per poi iniziare un’avven-tura apostolica, mettendo il mio ministero al servizio della comunità, al cui bene spirituale ho votato la mia vita. Quegli ideali hanno la freschezza di ieri e la saggezza di oggi.

Sicuramente in questi anni si è avuto un cam-biamento nelle istituzioni ecclesiastiche. Cosa ci può dire al riguardo?

Senz’altro la Chiesa vive la sua realtà nella storia, e la storia ha la sua evoluzio-ne che bisogna comunque comprendere e accettare con apertura mentale. Non possono avere cittadinanza le nostalgie conservatrici. Quando ero in seminario, la Chiesa, con Papa Giovanni XXIII, apriva i suoi battenti al mondo con il Concilio Va-ticano II. In quegli anni ini-ziava un costruttivo dialogo con la modernità, salutato da noi giovani aspiranti al sacerdozio con entusiasmo. Era una riflessione seria e critica sull’essere Chiesa nel mondo in cambiamento. La Liturgia non parlava più l’ufficialità del latino ma la lingua di ogni popolo, per meglio comunicare la celebrazione del mistero. Sul piano sociale, era in atto tuttavia una rivoluzio-ne culturale e politica. Ho fatto parte di quei giovani preti che hanno respirato l’avventura di questa tra-sformazione ecclesiale con grossi fermenti e grandi at-tese, senza dimenticare che sono e mi sento figlio del sessantotto, conservando ta-luni fermenti di idealità, che ovviamente non significano

ansia di anarchia, ma sempli-cemente il liberarsi da tanti conformismi che molte volte nella Chiesa non si accettano o si sopportano soltanto.

In questi suoi 40 anni di sacerdozio, com’è cambiata la religiosità dei fedeli? Ha visto un aumento o una di-minuzione della fede?

Il modo di esprimere la religiosità deve avere sempre un’evoluzione: non bisogna dimenticare che la religiosità, essendo espressione della vita, è in continuo divenire. Il nostro impegno nella fede non deve essere basato su un’esigenza puramente de-vozionale, ma su un fattore culturale. La Chiesa dev’es-sere un luogo, oltre che di culto, di cultura. Con questa affermazione non intendo negare il culto, ma senza cultura diventa esternazione di discutibile sacralità. Il pensiero va doverosamente ad una figura di grande im-portanza nel mondo catto-lico, Don Lorenzo Milani, che ha precorso i tempi nel sostenere, con diverse ini-ziative (tra le quali la Scuola di Barbiana) che la cultura è parte fondamentale della vita di un individuo, base anche dell’espressione cultuale. Insieme ai miei compagni di teologia, abbiamo respirato questo clima ecclesiale e sociale con l’attenzione di ieri e di oggi ad essere sem-pre aperti a ciò che si evolve nella novità dei suoi aspetti, senza mai negare la sostanza della fede.

Dal giorno in cui è stato ordinato sacerdote ad oggi, com’è cambiata Angri cul-turalmente e socialmente?

Angri in questi 40 anni ha avuto una grande e palese involuzione. Ri-cordo che decenni fa il nostro paese era invidiato, nell’Agro nocerino sarnese, per la vivacità dei movimenti organizzativi, per le attività socio- culturali con il pullulare di diverse, piacevoli e costruttive iniziative. Oggi Angri ristagna in una rassegnata atrofia di civile convivenza. I giovani non hanno luoghi di aggregazione. La responsabilità è di noi adulti e purtroppo anche di noi preti.

oggi c’è una degenerazione della morale, dovuta anche ad una classe politica malata. Come possono i giovani combattere tutto ciò?

è vero, oggi viviamo una dege-nerazione etica e morale. Consiglio però ai giovani di combattere sempre per i propri ideali. Non voglio asso-ciarmi assolutamente a chi denigra il mondo giovanile. I giovani sono fantastici ed hanno delle risorse e potenzialità inimmaginabili. Nei loro errori bisogna leggervi il desiderio di appagamenti esistenziali e morali per

i cattivi esempi degli adulti, come a volte il loro ateismo o la loro miscre-denza non è altro che la ricerca di un Dio che noi preti o gli adulti cattolici non siamo capaci di presentare o testimoniare. Non ho ricette salutari ed efficienti. Posso solo indicare a non fidarsi troppo o ciecamente degli idoli che creano televisione e altri media.

Lei ha svolto anche l’attività di insegnante di

religione. Che rapporto ha avuto con l’istituzione scolastica?

Uno degli errori che ha commesso la Chiesa è sta-to quello di aver permesso ai preti di non privilegiare la presenza nelle scuole, adducendo motivi di te-nere le chiese aperte di mattino. Ritengo che la presenza del prete nella scuola sia più valida del restarsene in una sacrestia ad aspettare il lamento di qualcuno.

Gli eventi legati al terremoto del 1980 sono stati un passaggio si-gnificativo per il suo sacerdozio. Come hanno reagito gli Angresi in quei terribili giorni?

Nella vita di un prete passano tanti eventi, pur-troppo anche quelli più terribili e sconvolgenti. Inutile dire che di fronte ad una disgrazia come quella di un terremoto, la solidarietà di un popolo emerge in tutta la sua forza. Angri, nei giorni successivi al terremoto, ha saputo reagire con dignità attivando risorse umane che i nostri padri ci hanno tramandato.

Gli scout hanno si-gnificato tanto per lei e per il suo operato di sacerdote. Qual è il ri-cordo più vivo che ha degli scout?

In primis devo ricor-dare doverosamente quei ragazzi che o per malattia o per incidente ci han-no lasciato. Il ricordo è molto profondo perché porto dentro di me il loro

sguardo attento al mondo e i loro sogni, purtroppo infranti. Con gli scout ho condiviso tanti raduni na-zionali e mondiali (nel gergo scout i Jamboree), dove ho avuto la possi-bilità di respirare ideali di vitalità e mondialità. Mi sono reso conto che

il mondo è un villaggio glo-bale. In tali raduni abbiamo condiviso con gli scout delle altre nazioni i grandi valori della fratellanza, della leal-tà, dell’amore per la natura, del rispetto per la religiosità pur nella diversità del credo religioso. Infatti lo scoutismo è una scuola di vita, è una palestra di umanità, libertà e legalità dove, con gioco e non per gioco, si è allenati alla concretezza ed essenzia-lità del vivere per fare scelte di servizio al prossimo: in questa palestra mi alleno ad essere più uomo e più prete.

Angri versa in una situa-zione politica e ammini-strativa molto critica. Pen-sando al futuro prossimo, cosa si auspica per il bene della collettività?

Il mio auspicio è che i gio-vani angresi amino sempre di più la nostra terra, anche quando soffrono nel vedere certi omissioni o certi errori da parte della classe politi-ca. Se amore per la propria terra esiste in tutti quelli che sono nati sotto questo cielo, purtroppo si assiste alla “fuga dei cervelli”. Tutto ciò crea solo un impoverimen-to del tessuto sociale. Non mi interessa se la prossima amministrazione avrà un orientamento di centrosini-stra oppure di centrodestra, mi auguro solo che possa creare nuovi posti di lavoro per far rimanere i giovani nel proprio paese ed abbia come progettualità solo il bene della comunità.

Per concludere, dopo essere stato festeggiato con tanto calore e affetto dalla popolazione angrese ed in particolare i giovani, che messaggio vuole espri-mere?

Se la lettura di questa piacevole conversazione può dare al lettore la sensazione di raccontarmi, palese segno di chi invecchia, non posso negarmi di accendere ancora sogni e consegnare alla mia terra, ai giovani, il doveroso possibile che si connatura con la mia missione di sa-cerdote.

Sergio Ruggiero Perrino

Intervista con don Luigi La Mura per i suoi quaranta anni di sacerdozio

«Il mio ministero al servizio della comunità angrese»

La politica deve tornare a creare posti di lavoro per far rimanere i giovani ad Angri

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11LugLio 2009 raccolta differenziata

immigrati non censiti all’ana-grafe.

Gli automezzi che avete a disposizione sono sufficien-ti?

Abbiamo 4 autocompattato-ri, 12 Daily (autocarri leggeri), alcuni vecchi gasoloni del Co-mune, un mezzo per addetto al verde, un minicompattatore, 2 spazzatrici, 3 Apecar per spazzini, un autocarro scarra-bile per lo svuotamento delle campane per vetro e lattine. Ultimamente, con una gara pubblica, abbiamo acquista-to 2 autocompattatori quat-tro assi, più 10 Daily; alcuni compattatori sono del ‘91 e ne usufruiamo per carichi a breve distanza.

Il canone mensile erogato-vi dal Comune per la gestio-ne dell’azienda è sufficiente a coprire costi e spese?

II canone è di circa 230.000,00 euro mensili, escluse erogazioni straordina-rie per i periodi di emergenza del recente passato che hanno fatto sì che il costo annuo del servizio per abitante lievitas-se a 140 euro all’anno, men-tre dovrebbe essere di circa 115,00 euro; senza contare le spese per rimuovere gli scari-chi abusivi sul territorio.

Quanto incidono il costo del personale e quello per la manutenzione degli auto-mezzi sul canone mensile?

Le spese per il personale gravano sul canone mensile nella misura dell’80%. Il re-stante 20% è riservato alla ma-nutenzione degli automezzi.

Quanto spende il Comune per lo smaltimento ed il tra-sporto nelle discariche dei rifiuti indifferenziati?

La spesa annua è di circa 1.450.000,00 euro che somma-ti ai 2.760.000,00 euro del ca-none fanno circa 4.210.000,00 euro, quasi tutti a totale carico dei cittadini che pagano la tas-sa “Tarsu” a mq per abitazio-ne, in attesa del sistema TIA.

A quanto è arrivata la pro-duzione dei rifiuti trasporta-ti in discarica.

Nel 2008 ad Angri sono sta-ti prodotti circa 14.247 mila tonnellate di rifiuti (circa 470 kilogrammi annui a persona per 31.500 abitanti). Il secco indifferenziato (incide per il 69,09% pari a circa 9.844,450 tonnellate) viene conferito quasi ogni giorno nella disca-rica di Sardone in provincia di Salerno, il costo sostenu-

to varia da 110,00 a 150,00 euro a tonnellata. L’organico (incide per il 10,46% pari a circa 1.489,910 tonnellate) e attualmente viene conferito nell’impianto di compostaggio di Piacenza, con due o tre tra-sferimenti settimanali per un totale di circa 60-70 tonnella-te, con un costo di 135,00 euro per tonnellata. La plastica (in-cide nella misura dell’ 1,65%, per circa 234,620 tonnellate, assieme ad altri materiali no-bili) viene destinata al centro di Vitaliano nel napoletano. Poi vi sono carta e cartoni per 581tonnellate, il vetro per 234,62 tonnellate, metalli per 89 tonnellate, medicinali, fri-goriferi, batterie, gomme auto, materassi, materiali inerti, televisori, computer e sfalci da potature, che per lo smal-timento costano 70,00 a ton-nellata. Alcuni di questi rifiuti danno un ricavato al Comune e non all’azienda (che emette solo fattura), per circa 50.000 euro annui; altri, come il vetro, non rendono nulla, ma il peso corrispettivo viene detratto dal costo per la discarica; per altri materiali è in corso una tratta-tiva per stabilire un rendimen-to (computer, tv, monitor, frigo e piccoli elettrodomestici).

Intanto la città è pulita al centro ogni giorno, mentre nelle altre zone gli spazzini si vedono raramente o non si vedono affatto.

É vero. Purtroppo negli ultimi dieci anni le ammini-strazioni comunali non sono durate per tutta la legislatura ed il continuo avvicendamento politico non ha consentito di programmare progetti finaliz-zati alla copertura del servizio

su tutto il territorio. Per cui la cura del decoro e dell’immagi-ne della città privilegia innan-zitutto il centro e solo gradual-mente le periferie, anche se i cittadini pagano la stessa quota di 2,50,00 euro a mq quadro. Mi dispiace ma è così!

Intanto la Convenzio-ne con il Comune, essendo quinquennale, è scaduta da anni, per cui come fate a ge-stire 1’A.E.S.: siete in stato di prorogatio o alle due parti conviene andare avanti taci-tamente?

Questa è una bella domanda a cui rispondo volentieri, per chiarire ai cittadini che pagano la Tarsu il ruolo dell’Azienda Speciale. Le aziende speciali sono state istituite per offrire un servizio indispensabile per lo stesso ente che le mette in essere, per cui una convenzione a breve scadenza non ha alcun senso, come ha sentenziato la più volte Cassazione, in quanto la raccolta rifiuti è un servizio primario reso alla collettività che non permette soste o tem-poraneità. Per cui la scadenza ed il rinnovo della convenzio-ne non possono essere attribuiti alla azienda nata espressamen-te per la gestione del servizio. E le crisi amministrative hanno pesato non poco in tale man-cato sviluppo. Comunque la nuova finanziaria ha previsto la nascita degli ATO regionali e provinciali, con novità in ma-teria anche per la raccolta dei rifiuti.

La cura della villa comuna-le, affidata all’Azienda Spe-ciale, dopo varie sollecitazio-ni (fatte anche dal Presidente della Repubblica), sembra decisamente migliorata.

É vero. Con 1’interessa-mento del commissario Pezzu-to e con un impegno maggiore di uomini e mezzi, la villa co-munale oggi è curata meglio. Infatti siamo intervenuti per la manutenzione delle aiuole, delle vasche con le fontane, delle panchine, della collinet-ta, abbiamo provveduto alla potatura delle palme e di altri alberi, al ripristino del sistema di irrigazione automatico, alla riattivazione della fontanina pubblica e stiamo completan-do la riparazione dei bagni pubblici ed è previsto anche un intervento per le panchine ed i cestini gettarifiuti.

Purtroppo, mancando del tutto la vigilanza, in pochi giorni abbiamo dovuto rileva-re: l’asportazione dei fiori e di pezzi di prato, la semidistruzio-ne dei cestini e la distruzione della fontanina (appena dopo solo due giorni). Nella villa si gioca a pallone, si circola in bi-cicletta, si conducono i cani a fare i loro bisogni sulle aiuole, pertanto è una fatica immane tenerle pulite e riparare i dan-ni ogni giomo. É chiaro che così non si può andare avanti! Altro brutto spettacolo si ri-leva al Cimitero, sempre sot-to la vostra gestione, mentre proteste ci sono state per la potatura fuori stagione degli alberi di corso Vittorio Ema-nuele.

Per il cimitero è bene preci-

sare che 1’Azienda Speciale è tenuta alla raccolta dei rifiuti dai cassonetti ed al trasporto nelle discariche dei resti del-le bare. Purtroppo a volte i rifiuti, anziché negli appositi cassoni, posizionati nell’area a nord del cimitero, vengono gettati per terra ed il compito di rimuoverli non è di nostra competenza Per la manuten-zione dei cipressi e del verde in genere possiamo intervenire solo saltuariamente, in quanto un vero progetto di sistema-zione del verde cimiteriale è di competenza del Comune, non nostra. La potatura degli alberi di corso Vittorio Emanuele è stata fatta per una precisa ri-chiesta del Comune dopo anni di trascuratezza.

La sede dell’Azienda Spe-ciale, in via Stabia, è circon-data da civili abitazioni e ci sono insistenti lamentele per i cattivi odori che da essa promanano. Si farà qualcosa in merito?

I cittadini hanno ragione, ma anche per questo proble-ma, purtroppo, non possiamo decidere quasi niente, premes-so che la struttura e lo spazio antistante sono di proprietà del Comune che deve provvedere in proprio a delocalizzare la sede. L’amministrazione Maz-zola si era attivata per reperire un suolo in località Taurana, ma non se ne è fatto niente. Io stesso poi ho promosso una

gara per la ricerca di almeno 3.500 mq di capannone con spa-zio esterno, ma nes-suno ha partecipato.

Quante inosser-vanze avete rilevato nel conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini e che appello vuole rivol-gere loro?

Come Azienda possiamo solo se-gnalare fatti e nomi-nativi dei cittadini o delle aziende che non rispettano orari e modalità di confe-rimento dei rifiuti. E sono state oltre un centinaio le se-gnalazioni fatte alla Polizia Municipale, ma a tutt’oggi non abbiamo comunica-zione delle sanzioni adottate in merito.

L’appello che mi sento di rivolgere ai cittadini è quello della massima col-laborazione nel sele-zionare bene i rifiuti e di conferirli negli orari previsti. L’er-rato conferimento infatti causa inqui-namento con conse-guente pagamento di penali o 1’invio dei rifiuti non ben selezionati diretta-mente in discarica ed in entrambi i casi maggiori costi che si ripercuoteranno sul-le tasche dei cittadini con l’aumento della Tarsu, la tassa pagata dagli utenti.

Antonio D’Ambrosio

Il Consiglio co-munale di fine dicembre 2008

ha bocciato il bilan-cio di previsione ‘08 dell’azienda perché non avrebbe rispet-tato le indicazioni dell’Amministrazio-ne comunale, della Giunta e del Consi-glio comunale stesso. Cosa ci dice in pro-posito?

In verità né io né il Consiglio di ammi-nistrazione sappiamo realmente perché è stato bocciato il no-stro bilancio. Abbia-mo sempre seguito 1’indirizzo politico dell’amministrazione e nei mesi scorsi si è discusso anche sulla volontà del Comune di trasferire all’A.E.S. la gestione delle aree di sosta a pagamento, della villa comunale, della pubblica affis-sione, delle isole eco-logiche, del cimitero, ma non è successo niente, nonostante la nostra fattiva disponi-bilità in tal senso.

Quanti dipen-denti sono in forza all’azienda, quali sono le loro mansioni e come sono organiz-zati per tenere pulita la città?

L’organico è al di sotto delle necessità. Per il pensionamento di tre dipendenti, un prepensionamento ed un licenziamento, at-tualmente ci sono 46 unità: 23 raccoglitori, 12 spazzini, 5 addetti al verde, 3 impiegati, 1 sorvegliante, 1 diri-gente, 1 operaio gene-rico.

Stando così le cose, è evidente che biso-gna intervenire al più presto con il reintegro del personale venu-to meno. La città si è estesa, con zone ad alta densità abitativa e di nuovo insedia-mento (vedi nuovo quartiere a Satriano o su via Nazionale), che prima erano zone agricole periferiche. Il piano operativo inse-rito nella convenzio-ne stipulata nel 2001, prevedeva una rac-colta differenziata per circa 28.000 abitanti, mentre attualmente siamo arrivati a circa 32.000, disponendo dello stesso persona-le, senza considerare i non residenti e gli

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Nico la

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InCoRonATI

Intervista con l’ing. Domenico Novi, direttore generale, sul futuro dell’Azienda Speciale Angri Eco Servizi

«la crisi politica ha lasciato l’azienda senza certezze!»

Le difficoltà operative sono legate soprattutto alla carenza di operatori

Ha riscosso ampio consenso il progetto ideato e condotto dalle insegnanti del I cir-colo didattico Rosaria Mercurio e Alfonsina Pinto, rivolto alle classi prime, precisamente ai gruppi di alunni delle prime classi delle sezioni: A-B-C-D-F.

Il progetto nasce nelle classi prime per “educare i bambini a fare teatro” già in tenera età, per poi continuare nei prossimi anni fino alla classe quinta. Il lavoro proficuo delle inse-gnanti Mercurio e Pinto ha permesso ai giovani talenti di esprimere la propria creatività e di mettere in pratica il progetto avviato ad inizio dell’anno scolastico.

“Un’esperienza già vissuta dalle suddette in-segnanti, negli anni precedenti che si è rivelata altamente formativa e ha prodotto eccellenti risultati in fatto di formazione e di crescita”.

Favorire la capacità di comunicazione, di espressione e memorizzazione, approfondire la

conoscenza di se stessi per acquisire mag-giore autostima e senso di responsabilità, nonché un migliore grado di socializza-zione sono stati gli obiettivi prefissati a raggiunti dalle insegnanti.

Fare teatro, pertanto, come attività educativa dei bambini, costituisce un campo di possibilità per l’educazione alla “promozione dell’uomo, per il potenziamento dei suoi talenti e per favorire la presa di posizione verso il mondo”. Già da quest’anno le mani-festazioni hanno sortito effetti positi-vi, entusiasmanti soprattutto coinvol-genti per alunni, maestre e genitori. Le rappresentazioni si sono tenute presso il teatro Galvani, intitolate rispettivamen-te “Biancaneve e Pollicina”.Trattandosi di bambini di appena sei anni si è preferito “teatrare e fiabare” contestualmente.

Progetto realizzato con gli alunni delle classi prime

Al Primo Circolo si educa a fare teatro

ABBonATI AD AnGRI ‘80Riduzione della misura interdittiva comminata

nei giorni scorsi ad Antonino Russo patron del gruppo AR per grave inquinamento ambientale con illecito smaltimento di fanghi di risulta.

«Nonostante il parere contrario del pm Angelo Frattini - si legge in un comunicato a firma del legale di Russo, Giovanni Longobardo - il giudi-ce, dopo l’interrogatorio di garanzia, ha ritenuto di ridurre la interdizione consentendo a Russo di svolgere l’attività per tutti i settori dell’azienda in relazione ai quali non risultano riscontrate illegitimità».

L’industriale conserviero Antonino Russo svol-ge una intensa attività nel settore delle conserve alimentari ed è certamente uno dei più grandi operatori del settore.

Ridotta l’interdizione per Antonino Russo

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12LugLio 2009attualità

Nello scorso numero abbiamo fatto la cronaca ed un primo bilancio della tre giorni “Tra

fede e storia. Arte, miti, leggende della Terra d’Angri”, organizzata dall’associazione I Cavalieri del Giglio il 12, 13 e 14 giugno scorso. L’intento degli organizzatori è stato quello di far rivivere, attraverso la riproposizione dei costumi, delle attrezzature, dello stile delle esibi-zioni di scherma storica e tiro con l’arco, delle giostre equestri e degli accampamenti, la storia nel rispetto della tradizione, ricostruendo uno spaccato di vita medievale nell’Op-pidium Angarium, ossia la cittadella fortificata di Angri nel Quattrocento. Tra i partner dell’associazione “I Cavalieri del Giglio”, è figurata anche l’associazione Panacea, che ha curato la parte culturale della manifestazione. Dopo aver sentito il resoconto di Enzo Ruggiero de “I cavalieri del Giglio”, abbiamo in-contrato il presidente della Panacea, Gianni Rossi, per tracciare anche con lui un bilancio dell’evento.

Tra fede e storia. Arte, miti, leg-gende della Terra d’Angri è stata diversa dalle altre manifestazioni di ricostruzione di epoche storiche del passato. Ci può dire in che cosa è differita?

E’ stata una manifestazione di taglio diverso, in quanto abbiamo previsto, accanto alle esibizioni in costume, alcuni momenti di rifles-sione culturale, con convegni e tavole rotonde su determinati argomenti storici e artistici. Durante il primo di questi incontri, abbiamo fatto il punto riguardo ai criteri e modelli di sviluppo da adottare per rilanciare

Con piacere ho accettato l’invito dell’amico artista Gianni Rossi, Presidente dell’associazione Panacèa a rappresentare, con immagini, aspetti del Centro storico del mio paese e a partecipare con una mostra fotografica alla manifestazione “Tra fede e storia. Arte, miti, leggende della Terra d’Angri”.

Pur non essendo un fotografo professionista, ma solo e da molto tempo un appas-sionato di questa meravigliosa arte, con la quale si riesce a comunicare in maniera immediata messaggi ed emozioni, ho posto lo sguardo nel mirino della mia macchina digitale, con l’occhio del docente che ha anche il compito di far conoscere ed amare il proprio paese alle nuove generazioni.

Pertanto in una mattinata domenicale di primavera, passeggiando nella suggestiva Insula Angioina di Via di Mezzo, ho catturato gli antichi silenzi ed i piacevoli rumori di un luogo dove la fede, le leggende, le usanze, si mescolano con la particolare cordialità della gente.

Le mie foto rappresentano un invito a ripercorrere lo stesso itinerario e provare a sentire la voce del passato che sembra chiedere all’uomo d’oggi rispetto e aiuto, affinché non siano cancellate del tutto le sue preziose “tracce”.

L’allestimento della mostra in un cortile di Via di Mezzo nei giorni 12. 13 e 14 giugno è apparso come la maniera più adeguata e semplice per stare al fianco della gente di un luogo quasi magico, da salvaguardare e rispettare.

Pasquale Pannone

Angri come città d’arte. E molti dei relatori hanno sostenuto che Angri, per la posizione geografica in cui si trova, potrebbe essere un punto di incrocio obbligato per i turisti che si muovono tra la costiera, Pompei e Napoli, e pertanto potrebbe ottenere dei grandi benefici in termini di turismo e crescita economica.

Che tipo di finanziamenti avete ricevuto dalle istituzioni pubbliche?

Non ci sono stati finanziamenti da parte del Comune o dell’Ente Provinciale per il Turi-smo. C’è stata una riunione con i rappresentati delle due istituzioni, durante la quale, un fun-zionario dell’EPT ci ha detto che, essendo la prima edizione della manifestazione, volevano assicurarsi che avesse un riscontro positivo, per poterla poi finanziare per il prossimo anno. I Cavalieri del Giglio sono riusciti a procurare

alcuni sponsor privati, i quali hanno finanziato le serate musicali.

Qual è stato il ruolo dell’associazione Panacea nell’organizzazione della tre giorni?

Panacea ha curato la parte culturale ed arti-stica. Abbiamo organizzato, oltre ai convegni e alle tavole rotonde, anche due itinerari insieme con i ragazzi del liceo scientifico di Angri, per quanti volessero avvicinarsi alle bellezze arti-stiche ed architettoniche del paese. E voglio cogliere l’occasione per ringraziare Sergio Amato e Vincenzo Francese, che mi hanno aiutato in questa fase dell’organizzazione.

Quali appuntamenti sono stati organiz-zati per il giorno 12?

Come dicevo, insieme ad una quarantina di ragazzi del liceo scientifico (provenienti alcuni dalle classi III e IV B e altri dalla III e dalla IV E), abbiamo percorso due itinerari storico-artistici diversi, in qualche modo riconducibili all’antica struttura del paese: il rione Terra (quello che gravitava intorno al castello) e Casamabile (quello che gravitava intorno al quartiere Ardinghi).

Il 12 siamo partiti dai giardini di Villa Do-ria, abbiamo visitato il Castello (ovviamente dall’esterno), la chiesa di San Giovanni Bat-tista, l’Insula Angioina in Via di Mezzo, fino alla visita alle testimonianze dell’arte catalana. Contestualmente abbiamo visitato la mostra fotografica di Pasquale Pannone, il cui tema

principale era appunto il quadrivio di Via di Mezzo, per concludere con la recitazione di alcune poe-sie, declamate da Peppe Mascolo. Intanto, come dicevo c’è stato un primo convegno introduttivo, sul rilancio culturale della città, durante il quale abbiamo anche presentato il libro di Gennaro Zurolo, Le strade di Angri.

E per quanto riguarda i giorni seguenti?

Il sabato abbiamo presentato il libro di Giancarlo Forino, Il santo patrono, sulla figura di San Giovanni Battista. Poi, sempre con i ragazzi del liceo, ai quali si sono aggiunte altre persone adul-te, abbiamo percorso il secondo itinerario in programma: chiesa dell’Annunziata, museo del Beato Fusco, via Ardinghi, la chiesa di San Benedetto e quella di Santa Caterina, dove la dott.ssa Flora Pellegrini ci ha illustrato i lavori di restauro da lei stessa effettuati. La domenica mattina abbiamo tenuto un interessante convegno, i cui temi erano l’abbigliamento e l’alimentazione ai tempi dell’Angri antica. Le professoresse Sandra Mazza e Maria Grazia Di Stefano ci hanno illustrato in che modo i nostri antenati vestivano durante i secoli del medioevo e come mangiavano. Per esempio, gli abiti di colore verde erano destinati alle persone malate di mente, mentre quelli di colore rosso, essendo di tessuti più pregiati, erano indossati solo da persone di un certo livello sociale, come i dottori.

Ha ancora qualche senso parla-re di Angri “Città D’Arte”?

Ad Angri mancano da tempo amministratori e politici validi, con i quali poter avviare un confronto costruttivo per la crescita culturale del paese. Siamo giunti al punto che il paese è diventato il fanalino di coda dell’intero Agro. E la cosa drammatica è che la gente si sta abi-tuando a questa situazione, per cui è importante invertire la tendenza per assicurare un futuro migliore ai giovani. Perciò, spero vivamente che la prossima amministrazione punti ad un concreto rilancio di Angri Città D’Arte.

Si ritiene soddisfatto per i risul-tati raggiunti con questa prima edizione della manifestazione?

Sono molto soddisfatto per il risultato raggiunto dalla manifesta-zione, perché ha permesso a molti, soprattutto giovani, di scoprire che in fondo Angri è ricca di bellezze storiche e artistiche.

Vincenzo Ruggiero Perrino

Abbiamo fatto sapere ai giovani che Angri è ricca di bellezze artistiche

Intervista con Gianni Rossi, dell’associazione “Panacea, sulla tre giorni “Tra fede e storia. Arte, miti, leggende della terra d’Angri”

Si spera vivamente in un concreto rilancio di Angri Città D’Arte

Mostra fotografica di Pasquale Pannone nel Borgo Angioino delle quattro Vie di Mezzo

«le immagini spesso tramandano la storia

più delle parole»

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13LugLio 2009 arte e cultura

Nonostante viva un momento dif-ficile sul piano

sociale ed amministra-tivo, Angri mostra di avere nel proprio seno significative energie e sensibilità culturali.

“Luna nova” è un’as-sociazione nata appunto per mantenere viva e far conoscere la tradizione musicale partenopea e con Gianluigi Esposito, fondatore e presidente, abbiamo fatto il punto sulle attività finora svolte e su quelle in program-mazione.

Quando e con quali pro-positi è nata Luna nova?

L’associazione è nata nel ‘98 ed era sita inizialmente in via Ardinghi, in uno spazio adattato a teatro per circa 50 posti. Di sabato organizzavamo cene-spet-tacolo con diversi autori ed interpreti del panorama musicale locale e nazionale. Abbiamo anche organizzato numerosi concerti nel Sud. Lo scopo principale di Luna Nova era ed è ancora quello di tutelare e far evolvere il patrimonio della canzone classica napoletana.

In seguito Luna Nova ha allargato gli orizzonti inte-ressandosi anche al teatro, una altra forma artistica che ha avuto a Napoli un centro propulsore tra la fine dell’Ottocento ed il secondo dopoguerra. Infatti nel corso degli ultimi anni è stata ide-ata e realizzata la rassegna “Avanteatro”, con autori e attori locali e nazionali, che quest’anno si avvia alla quinta edizione.

Quali artisti avete ospi-tato in questi anni?

Innanzitutto i grandi del-la canzone napoletana, i maestri Roberto Murolo e Sergio Bruni. Quest’ul-timo inaugurò la sede di via Ardinghi e ricordo con commozione che, dopo aver

calcato i migliori palcoscenici del mondo, il maestro ci onorò della sua presenza e ci regalò uno spettacolo davvero emozionante. Poi sono nu-merosi gli artisti che hanno allietato le nostre serate: Gerardo Amarante e gli Spaccapaese, Espedito De Marino, Gigi Marchese, Rosario Rosanova,

Le vostre ultime iniziative?Con l’aiuto di Stefano Sabatino,

titolare della casa editrice Millen-nium, ho rispolverato un vecchio mio progetto: creare un Centro di cultura per la canzone e il teatro napoletano, che abbracci tutta la provincia di Salerno, per conservare e diffonderne l’enorme ricchezza ar-tistica trasmessaci dalla musica e dal teatro napoletano; da cui partire per costruire nuove forme di linguaggio artistico.

Cosa si troverà in tale Centro?Innanzitutto l’archivio che ho cura-

to con dedizione nel corso di quindici anni. In esso, che sarà arricchito con nuovi documenti, si possono trovare riviste musicali di inizio novecento che si occupano della celebre festa di Piedigrotta; spartiti, partiture e testi originali di decine di canzoni classiche napoletane; copioni intro-vabili di testi teatrali (tra i più antichi copioni dell’archivio è da segnalare la commedia di Eduardo Scarpetta: «’na santarella» del 1889), libri sul teatro, e autobiografie di attori; autografi di artisti celebri napoletani (tra cui Eduardo De Filippo e Re-nato Carosone), vecchissimi libri di poesie di Salvatore Di Giacomo,

Ferdinando Russo, Er-nesto Murolo e di tanti altri immortali poeti, svariate foto d’epoca, cd, dvd, vecchi dischi di 33, 45 e 78 giri e tanti altri documenti. Sto ultimando il sito internet di Luna Nova dove metteremo tutte le news relative alle date e luoghi di esposizione del suddetto archivio.

Una documentazione che ha comportato mol-to impegno per reperir-la, ma la mia passione per la cultura parteno-pea è stata sicuramente

più forte di tutti gli ostacoli. Spesso ho anche fornito parte dell’archivio alle università campane e spero che si possa allestire una mostra, mi auguro permanente, nel castello Doria, consentendo così la pubblica fruizione di tutti i miei documenti.

Il mio archivio potrebbe essere uno stru-mento importante per avvicinare molti giovani alla cultura e all’arte napoletana. Si potrebbe anche pensare, dopo un’esposizione perma-nente del suddetto archivio, alla creazione di una scuola d’arte e cultura partenopea.

Dove hai trovato tutti i documenti che ora possiedi?

Alcuni presso collezionisti, altri presso vari rigattieri di Napoli e provincia, altri ancora su e-bay.

La crisi amministrativa influisce so-prattutto sulle iniziative culturali. Cosa ti auguri per il futuro?

Spero che qualsiasi parte politica venga eletta al governo della nostra città, possa riservare particolare attenzione al teatro e alla cultura in genere.

Come ripeto sempre, siamo situati in una posizione geografica vantaggiosa ed invi-diabile. Attorno a noi abbiamo paesi come Amalfi, Cava, Salerno, Pompei, Sorrento e Napoli che certamente sono centri di notevole rilevanza storica, artistica e culturale.

La regola da osservare è quella di essere originali nell’offerta da proporre al pubblico. Si può fare di Angri una nuova Giffoni.

Basta solo che la prossima classe politica non ripeta gli errori delle precedenti ammini-strazioni che avevano relegato l’assessorato alla cultura a mero interesse degli aspetti del tempo libero.

Sergio Ruggiero Perrino

Intervista con Gianluigi Esposito presidente di “Luna Nova” sul neonato “Centro di cultura per la canzone e il teatro napoletano”

«Voglio far conoscere e promuovere la nostra cultura e canzone classica»

Metamor-fosi del segno è

il titolo della per-sonale dell’artista angrese Mimmo Fusco, ospitata, tra il 14 maggio e il 4 giugno, presso la Galleria Mon-ty & Company di Roma. Al termine di quest’esposi-zione, salutata da un buon suc-cesso di critica e di pubblico, ab-biamo fatto una chiacchierata con Mimmo Fusco, per ripercorrere le tappe principali della sua quasi lunga carriera artistica e per fare un po’ il punto della situazione sull’arte contem-poranea.

Come si è avvicinato al mondo dell’arte?

Nel 1966 ero entrato in aereonautica a Grosseto, e lì conobbi un collega che ave-va la passione della pittura. I suoi lavori erano in qualche modo ispirati ad un’estetica surrealista, e questo mi in-curiosiva molto. Alcuni anni dopo, decisi di cimentarmi anche io con l’arte. Nei primi mesi del 1971, dopo un incidente calcistico, mi ritrovai con un’incrinazione dello sterno, che mi procurò una serie di infezioni. Fui così costretto ad una lunga degenza negli ospedali tra Grosseto e Firenze. E fu pro-prio nelle sale ospedaliere che iniziai a dipingere.

Che tipo di lavori dipin-geva all’epoca?

All’inizio il mio approc-cio all’arte è stato da auto-didatta e per un po’ di anni ho dipinto quasi esclusi-vamente ritratti di amici e parenti, oppure paesaggi caratterizzati da un certo tipo di impressionismo fatto di corpose pennellate.

Intervista con il pittore angrese Mimmo Fusco dopo la mostra alla Galleria Monty & Company di Roma

Dopo gli inizi da autodidatta ha poi seguito i corsi all’Accademia delle Belle Arti?

Sì. Nel 1975, dopo la fine del mio primo matrimonio, decisi di lasciare Grosseto e di ritornare a Napoli, per intraprendere lo studio presso l’Accademia delle Belle Arti. Fui am-messo ai corsi di Domenico Spinosa. Durante i primi anni dell’Accademia ho progressivamente abbandonato i ritratti e i paesaggi, per dedicarmi ad una pittura di tipo più surrealista. Successivamente, Gaetano Sgamba-ti, che era uno degli assistenti della cattedra di Spinosa, mi suggerì di mettere definitivamente da parte il figurativismo e di dedicarmi all’arte informale. Questo cambio stilistico fu alla base di una delle sensazioni principali dello studio accademico: quella di avere una grande libertà di azione e di espressione.

Intanto, la sua produzione co-minciava ad essere conosciuta attraverso esposizioni personali e collettive.

Già prima di diplomarmi avevo esposto i miei lavori in giro per l’Italia e in alcune occasioni anche all’estero. Poi, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, mi sono dedicato a grandi compo-sizioni cromatiche, molto vicine all’arte dell’artista romano Turcato. Credo che sia stato in quegli anni che mi sono avvicinato ad un’estetica di matrice astrattista ed espressionista sulla quale ho lavorato per molti anni. Tutto sommato questo tipo di ricerca, che poi si concretizzava in una pittura informale e molto materica, dai toni chiaroscurali, da cui emergevano grumi rappresi di pece, colori bruni, quasi a rappresentare una terra arida che si spacca sotto effetto della sic-cità, mi ha dato la possibilità di tirare fuori inquietudini personali e farle diventare lo specchio di inquietudini collettive.

Possiamo dire che siamo di fronte ad una sorta di arte trans avanguardistica?

Sicuramente come altri artisti della transavanguardia ho cercato di riper-correre alcune formule espressive del passato, cercando di contestualizzarle in un tempo presente. É un po’ il la-voro che ha fatto Pollock. Del resto, però, bisogna dire che la transavan-guardia ha conosciuto pareri critici

contrastanti. C’è chi ne ha lodato la grande impor-tanza dal punto di vista estetico e chi invece ne ha par-lato in termini di un fenomeno che è durato troppo poco, rivelando ben pre-sto i suoi limiti ar-tistici.

Cosa può dirci dei lavori che sono stati presentati a Roma?

Sono lavori in cui ho tentato so-luzioni espressive diverse da quelle del recente passato. Benché il segno

resti fondamentalmente informale e materico, c’è però un progressivo abban-dono dei toni chiaroscurali e monocromatici a favore di un recupero del colore. In diversi lavori c’è il tema dell’albero, anche se ho cercato di conferire a queste tele un senso di incompiu-tezza, avvicinandomi quasi ad un nichilismo grafico.

Restano, però evidenti, anche in questi ultimi lavori, le inquietudini che animavano la sua pittura precedente.

L’inquietudine dell’uo-mo contemporaneo, e quin-di dell’artista contempo-raneo, è quella di sentirsi esistere. Non basta avere una vita piena e densa di avvenimenti esteriori. C’è, oggi, soprattutto il bisogno di vere più tempo per po-ter esprimere veramente se stessi. Nei miei lavori attuali, in qualche modo l’inquietudine è stemperata dalle tonalità più chiare e dal colore che in alcune tele affiora, ma l’affollarsi di segni più o meno profondi sulla tela è il segnale di un tentativo di composizione di una materia che però sfugge ad una sistemazione definitiva e stabile.

Cosa ha in cantiere per il futuro?

Dopo la mostra di Roma, è seguito un periodo di riflessione. Ho preferito de-dicarmi ad altro (tra l’altro Mimmo Fusco ha curato la regia di un recentissimo allestimento teatrale della compagnia Arcobaleno), in attesa di comprendere in quale direzione rivolgere la mia ricerca artistica, cer-cando delle formule espres-sive ed estetiche capaci di coniugare il mio percorso precedente con qualcosa di completamente nuovo.

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LeGGI ANGrI ‘80

Continua l’ospitalità di “ANGRI ‘80” nei confronti dell’Associazione A.N.G.R.I., il cui responsabile, Giuseppe Novi, intervista gli “Ambasciatori Angresi”, vale a dire tutti quei

personaggi che dal 2003 ad oggi hanno ricevuto il “Premio Città di Angri” per meriti artistici, professionali, politici, sportivi e altro. Questo mese è la volta dei fratelli Francese

Allora ch i sono quelli che tutti conoscono come i

“Fratelli Francese”?S o n o Vi n c e n z o e d

Ascanio. Pittori per diletto, autodidatti e artigiani.

E come sono i “ Fratelli Francese” presi singolar-mente?

Vincenzo è per forma-zione un teorico e orienta i suoi lavori in direzione della raffigurazione artistica su tela, mentre Ascanio si muove all’interno di spe-rimentazioni volte alla ma-nipolazione della materia, dalle quali non è esclusa la pittura, ma con predilezioni verso la realizzazione di oggetti artistici e forme scultoree.

È per questo che veni-te generalmente definiti artisti?

Certo. L’ Artista è colui che ricerca nuove forme espressive per rappresentare la realtà.

Vincenzo segue nei suoi percorsi interpretativi una linea naif-surreale, senza comunque trascurare ex-cursus in generi più speri-mentali. Ascanio, invece, insieme ad una pratica ten-dente alla dissacrazione dei modelli pittorici tradizionali segue nelle manipolazioni della materia la linea New-Dadaista.

nonostante siate molto apprezzati in Campania ed in tutto il Sud Italia non vi siete mai “artistica-mente mossi” da Angri… Qual è secondo voi la “ca-ratteristica” della nostra città che meglio può essere raffigurata?

Sicuramente uno dei cor-tili storici del nostro pae-se, perché nelle sue varie tipologie si condensa la storia del popolo angrese; ancora oggi, addentrandosi in questi cortili, è possibile, infatti, riscoprire la genu-inità di una comunità che viveva nella condivisione del vissuto quotidiano.

E qual è, invece, il personaggio angrese che “meriterebbe“ di essere dipinto ed esposto al cen-tro città?

Certamente “l’operaio a giornata”. Colui che, una volta, aspettava sulle sca-le della chiesa del nostro Patrono San Giovanni il

caporale di turno che, mediando con i proprietari terrieri, gli offriva un lavoro temporaneo, mi pare che possa ritenersi il degno testimone della no-stra origine contadina e operaia.

Se, invece, la Città di Angri fosse un quadro famoso, quale sarebbe secondo voi?

La torre di Babele di Pietre Brue-gel. Bruegel è stato un pittore fiam-mingo che nella seconda metà del 500, riprendendo il famoso episodio raccontato nel libro della Genesi, ritrasse la maestosa torre di Babele, figurazione allegorica della punizione degli uomini, generata da un atto di superbia: l’aspirazione a costruire una torre fino ad arrivare a Dio. La metafora dell’incomunicabilità rappresentata dalla Torre, ci sembra opportuna per richiamare l’impossi-bilità del dialogo, in maniera serena e per il bene dell’intera comunità, tra le forze chiamate a governare la Città di Angri.

Bella metafora e bellissima ope-ra; a proposito dov’è possibile ammirare i vostri capolavori?

La nostra bottega è in via Risi, 65.Avete mai allestito mostre su

Angri?Certo, trascurando, però, l’aspetto

vedutistico della nostra città. La nostra arte tende ad una rappresen-tazione metaforica della realtà, dove non sono trascurati gli elementi onirici che caratterizzano l’intimo di ogni individuo; tale tendenza esula dalla tradizione vedutistica, anche importante, che ha segnato la pittura delle nostre zone sin dall’Ottocento. Il nostro paesaggio, talvolta anche figurativo, è sempre rivolto ad una geografia interiore, costruita per rap-presentare gli aspetti più controversi dell’animo umano.

Ma com’è, ad oggi, la situazione artistico/culturale della nostra città?

Molto buona. Basterebbe seguire, con più attenzione da parte di tutti, l’operato dei Maestri Angresi che sviluppano con grande maestria le loro competenze specifiche. Fiorisco-no, ad esempio, le attività proposte dalla Galleria PageaArt, diretta con encomiabile passione dal prof. Elio alfano. Né possono essere dimenticate le lodevoli iniziative del

Centro Iniziative Culturali e di altre associazioni affini. La “colpa” degli Angresi è quella di disertare spesso tali manifestazioni, vanificando l’im-pegno che molti profondono nella creazione di utili momenti aggregati-vi. Sul piano artistico, basti ricordare le sperimentazioni grafiche di Gianni Rossi, autore conosciuto per le sue opere in Italia e all’estero; la grande sapienza pittorica figurativa di Raf-

faele Alfano, uno dei grandi maestri del disegno tuttora in circolazione, l’opera di Precenzano, Terlizzi e di tanti altri.

E dei Fratelli Francese! Ma a proposito di grandi artisti, sapete che prima di voi il “Premio Città Di Angri” per la categoria Arte è stato assegnato al Maestro Mario Carotenuto?

Sì, e la cosa ci inorgoglisce, ma

qualsiasi tipo di accostamento è improponibile, perché il maestro Carotenuto è stato uno dei protago-nisti dell’azione di rinnovamento della cultura artistica meridionale, avvicinandosi ai movimenti e alle personalità artistiche della moderna Europa. Si ricordi, ad esempio, la rilettura delle opere di Van gogh, dal quale riprende l’attenzione ai colori, la forza espressiva, il vigore narrativo, sino alla metà degli anni ’60, quando opera nella sua arte una svolta verso la pittura “di materia”, evidenziata dall’uso del collage: gli oggetti, i frammenti diventano sollecitazioni della memoria, per poi far ritorno, negli ultimi suoi lavori, ad una pittura, che diventa viaggio surreale, orientato oltre il sogno, verso il fantastico.

Siete preparatissimi…tanto da sapermi anche dire se oggi è possi-bile vivere esclusivamente di arte ad Angri?

Certo, anche se con molte diffi-coltà, perché non è facile trovare persone che investono il loro denaro nell’arte. A sostenere spesso il lavoro artistico è la grande passione che i

singoli immettono nel loro lavoro; ci pare, però, che sia giunto il tempo in cui anche le istituzioni locali intervengano per sostenere gli artisti e non solo le forme associative.

Mi sembra giusto. Come può, un giovane, rendersi conto di avere particolari doti artistiche?

Ogni arte, per ritenersi tale, indipendentemente dal valore di ogni singolo artista, non può prescindere da un rigore metodologi-co, nel senso che non ci si improvvisa artisti, bisogna studiare, approfondire, spe-rimentare, bandendo ogni forma di approssimazione e di superficialità. Bisogna, pertanto, distinguere chi, indipendentemente dai ri-sultati conseguiti, persegue un ideale, costruendo giorno per giorno il suo percorso nel mondo dell’arte, da chi dipinge o scolpisce per hobby o scrive, senza alcuna ricerca e senza apportare al-cun contributo al progresso artistico, manipolando for-me già trattate o rinfoltendo la schiera dei ‘manieristi’.

Discorso “degno” di artisti veri “consacrati” dal “Premio Città di An-gri”…

Il “Premio città di Angri” è un riconoscimento che ci riempie di gioia in quanto ci permette di accostare il nostro nome a quello di personalità di spicco della cultura angrese, per cui oggi, tramite “Angri 80”, simbolicamente, voglia-mo dedicarlo a tutti coloro i quali nella nostra terra impegnano la loro vita per l’arte, rappresentando de-gnamente questo articolato e complesso mondo.

Da Artisti, quali siete, come definireste la Città di Angri?

Come una delle “città invisibili” di Calvino, con-centrata prospetticamente su un angolo visuale in cui si raccolgono e si affastellano i monumenti, ma anche le altre diverse tipologie delle città che potrebbero essere, ma che purtroppo non sono…

Grazie ai Fratelli Francese

Giuseppe novi

Si definiscono pittori per diletto, autodidatti e artigiani

«Angri per noi è come una delle città invisibili di Calvino»

Il Liceo Scientifico “don Car-lo La Mura”, con la fine dell’anno scolastico, ha festeggiato il raggiungi-mento della meritata pensione del prof. Bruno Pepe, docente di materie lettera-rie, della prof.ssa Giuseppina Smaldo-ne, docente di storia e filosofia, del prof. Alessandro D’Antonio, docente di mate-matica.

Ai prossimi pensionati, che hanno svolto con dedizione e senso del dovere il proprio insegnamento, è andato il ringra-ziamento della Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Olmina D’Arienzo, e gli affet-tuosi auguri di tutto il personale docente e non docente.

Per tutti e tre i docenti non è mancata, poi, l’ormai istituzionale dedica scritta e letta dal fantasioso e spiritoso professore Gerardo Atipaldi, che, pur evidenziando con leggera ironia gli aspetti e i tic ca-ratteriali dei tre docenti, ne ha esaltato le doti umane nonché il livello professiona-le che li hanno fatti stimare dai colleghi ed amare dagli alunni.

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Angri non è solo pa-lazzo Doria, la Villa o la “piazzetta”: le

fattezze e la fisionomia della città sono, infatti, delineate anche da tutta una serie di solide attività commerciali che, negli anni, sono di-ventate simbolo del nostro paese, rendendolo noto e stimato anche nei comuni limitrofi. Botteghe, pri-ma; negozi, punti vendita e showroom, dopo. Sono forse cambiati i nomi, non, di sicuro, la sostanza: re-stano dei luoghi dai quali portiamo via cose che entra-no a far parte della nostra vita o della vita dei nostri cari. Tutti hanno “tanto da dire”, tutti raccontano di come sono cambiati i nostri gusti nel corso dell’ultimo quarantennio, e anche più, tutti, più o meno, toccano la nostra esistenza come ricor-do, esperienza, incontro.

Il nostro lungo tour parte da via Nazionale 142, attuale sede di Gaeta Arredamenti, realtà consolidata nel settore dell’arredamento sin dal lontano 1972, e attualmente guidata da Giovanni Gaeta e dai figli Antonio e Flavia. Insieme a loro ripercorriamo trentasette anni di attività cercando di capire come sono cambiate le tendenze e le esigenze degli abitanti di Angri.

Era il 1972, via naziona-le non era quella di adesso, un lungo rettifilo di tante e nuove realtà abitati-ve: perché un negozio di mobili?

Giovanni :“In realtà, quando abbiamo aperto, nel ‘72, vendevamo elettrodo-mestici, anche se, dopo po-chi mesi, già cominciammo a vendere piccolo mobilio. Poi il passo è stato breve: forse quell’anno, o l’anno successivo, è nata la nostra felice collaborazione con la Scavolini. Da subito ne siamo diventati rivenditori, anche se, all’epoca la Sca-volini non era un marchio famoso come adesso…”

Cioè? Forse la Scavolini non era ancora la “più amata dagli italiani”?

Flavia: “Esatto! Erano gli anni ‘70, la Scavolini era nata pochi anni prima: il vero successo del gruppo guidato dai fratelli Elvinio e Valter Scavolini, di Pesaro,

è arrivato più tardi, grazie anche agli spot pubblicitari con Raffaella Carrà, più o meno nell’85, e con Lorella Cuccarini, negli anni novanta. Oggi è la prima marca di cucine in Italia ed è presente in oltre 50 paesi, con importanti vetrine in città come Dubai, Shanghai, Singapore, Kuala Lumpur, Pechino, Bermuda Islands, New York, Los Angeles, Miami e Istanbul. La storia della nostra attività è legata indissolubilmente anche al successo dell’azienda marchigiana. Siamo stati, tra l’altro, sempre seguiti dallo stesso agente di zona che, solo di recente, ha passato il testimone al figlio”.

Un po’ come è accaduto a voi figli, visto che avete deciso di oc-cuparvi, insieme a vostro padre, dell’attività di famiglia…

Flavia: “Pur seguendo percorsi scolastici diversi, io e mio fratello Antonio, abbiamo questo mestiere nel sangue. Sin da piccoli seguivamo nostro padre nelle varie fiere. In pas-sato le più importanti erano la “Fiera del Levante” di Bari e il “Samp”, cioè il Salone nazionale del Mobile di Pesaro, manifestazioni storiche e punto di riferimento per il mercato del mobile. Poi c’erano quelle, altret-tanto importanti, di Padova, Firenze e Verona. Oggi le cose sono cambiate: la fiera più importante è il “Salone internazionale del mobile” di Milano, organizzata tutti gli anni, ad aprile, dalla Cosmit. Un appuntamento al quale non siamo mai mancati anche se nostro padre rimpiange spesso la tranquillità della fiera di Pesaro”.

Tante persone, angresi e non, si sono rivolte a voi per arredare casa: cos’è cambiato in tutti questi anni?

Flavia: “Sono cambiate tante cose, adesso c’è sicuramente più scelta rispetto al passato: il mercato propone “tutto per tutti”. In secondo luogo, è il cliente ad essere diverso: è estremamente informato sul prodotto che vuole acquistare, quando arriva nel punto vendita ha già le idee chia-re su come arredare casa, grazie ad Internet e alle riviste specializzate. Infine, è cambiata la concezione dell’arredamento: prima era diffusa l’idea dei “mobili da esposizione”, della “cucina-vetrina”, tant’è che qualcuno, ad esempio, ha comprato da noi una componibile che, in realtà,

non ha mai utilizzato. Oggi ci chiedo-no il design ma anche, e soprattutto, la funzionalità”.

Giovanni: “Io sono testimone di un’altra clamorosa differenza con il passato: quando ho iniziato a vendere mobili la gente si fidava solo di quello che vedeva e toccava con mano. Quando mi ordinavano la camera da letto e la cucina intendevano compra-re quelle in esposizione e, addirittura, per evitare che consegnassi un mobile diverso da quello esposto, firmavano all’interno di un cassetto o nella parte posteriore di un armadio, a mia insaputa, non appena giravo le spalle. Oggi, guai a consegnare un mobile visto in vetrina!”.

Antonio: “Altra differenza, ben delineata soprattutto negli ultimi anni: c’è una diversa attenzione data dai genitori alla “cameretta”. Si studiano gli spazi per consentire ai figli non solo di dormire, ma anche di giocare e studiare, di ricevere gli amichetti. Forse alla base c’è il desiderio delle mamme e dei papà di oggi, di dare ai ragazzi quello che non hanno potuto avere”.

Si parla tanto di arredamento low cost, cioè arredamento a “basso costo”: come si pone il vostro nego-zio di fronte al nuovo fenomeno?

Flavia: “Alla base c’è una scelta,

se si compra arredamento low cost, non si può pretendere granché e le persone lo sanno”.

Antonio: “Anche noi facciamo delle scelte: oltre al fenomeno del low cost, e strettamente collegato ad esso, è realtà che molti mobili, pur con design italiano, sono completamente prodotti in paesi come la Romania. Noi cerchiamo di lavorare con marchi prodotti interamente in Italia. Ecco la nostra scelta, una scelta apprezzata dai nostri clienti che sono diventati

più oculati e attenti, in periodi di crisi come questo che stiamo vivendo, ma non hanno mai smesso di cercare la qualità”.

Argomento dolente: la crisi…Flavia: La crisi c’è già da qualche

anno e , innegabilmente, ha colpito anche noi. Si respira nell’aria: qual-che giorno fa mi è capitato di entrate in un grande e importante centro commerciale, tante, tantissime per-sone, ma pochi sacchetti, nonostante i saldi siano già partiti all’inizio del mese”.

In quasi quaranta anni di attivi-tà vi sarà sicuramente pervenuta una “richiesta assurda”: a chi il premio?

Flavia: “Richieste assurde no. Sin-ceramente, però, sorridiamo quando arrivano nel nostro punto vendita e ci chiedono una camera da letto o una cucina “né classica, né moderna ma classica- moderna”: in questo caso è estremamente difficile per noi interpretare il gusto del cliente, capire cosa, in realtà, sta cercando”

Spesso si sente dire in giro che i “mobili non sono più quelli di una volta”. E’ vero?

Giovanni: “La lavorazione del le-gno è sicuramente cambiata. Ai miei tempi, per esempio, la stagionatura del legno era un processo lungo: al-meno per un paio d’anni era, ammas-sato in cataste, esposto alle intempe-rie. Oggi esistono dei forni appositi che hanno accelerato notevolmente il processo di essiccatura”.

Antonio: “Anche se sono cambiate

le tecniche e i materiali uti-lizzati, i prodotti proposti dal mercato garantiscono la stessa durata e affida-bilità dei mobili di una volta. Anzi, grazie alle certificazioni, le Iso 9001 e 14001, in materia di qualità e ambiente, il cliente può essere più sicuro dei suoi acquisti”.

Quali sono le attuali tendenze?

Flavia: “C’è una mag-giore richiesta del moder-no, anche perché il classico ha ancora poco o forse niente da dire essendo già stato proposto e riproposto in tutte le versioni. I colori sono vivaci come l’arancio o il viola. Molto richiesti il bianco, il nero e il rovere moro che ricorda, croma-ticamente, il palissandro di qualche anno fa. Minimal e hi tech dettano legge e c’è anche un discreto ritorno del laccato”.

Progetti per il futu-ro…

Flavia: “Prenderemo parte, il prossimo aprile, al “Salone internazionale del mobile” di Milano”.

Antonio: “Partecipe-remo poi ad Eurocucine, fiera biennale sempre di Milano”.

Giovanni: “E forse, come tutti si augurano in relazione alla propria attività, cercheremo di ampliare ulteriormente lo showroom, anche se le svariate camere da letto e le camerette, accanto alle 11 cucine in esposizione, sono già un buon punto d’arrivo”.

Carmen Schiavone

Gaeta Arredamenti, una realtà consolidata nel settore dell’arredamento sin dal lontano 1972 e attualmente guidata da Giovanni Gaeta e dai figli Antonio e Flavia

«La nostra è un’attività che deve adeguarsi al cambiamento delle esigenze dei clienti»

La Scuola Media Statale “don E. Smaldone”, con la fine dell’anno scolastico, ha festeggiato il raggiun-gimento della meritata pensione del prof. Giovanni Pentangelo (a destra nella foto), docente di Educazione Musicale, e dei collaboratori scolastici Antonio Paolillo e Maria Calmino.

Ai prossimi pensionati, che hanno svolto con dedizione e senso del dovere le loro rispettive professioni, è andato il ringraziamento del Dirigente scola-stico, prof. Ansanelli, e gli affettuosi auguri di tutto il personale docente e non docente, ai quali si sono associati l’ex segretaria Annunziata D’Amaro e l’ex assistente ammnistrativo Antonio Lombardi.

Giovanni Gaeta con l’industriale Scavolini

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All’evento, tenutosi proprio nell’aula magna del plesso di Via Monte Taccaro, oltre

alla Preside del nostro Liceo, prof.ssa Maria olmina D’Arienzo, ed il coordinatore del progetto di Scuole Aperte, il professore nicola Alba-no, sono intervenuti l’ex dirigente scolastico Francesco D’Avino, il commissario prefettizio del comune di Angri Bruno Pezzuto, il Vescovo della nostra diocesi, Monsignor Gioacchino Illiano, la dirigen-te scolastica della scuola media Galvani prof.ssa olimpia Maria Tiziana Savarese e la coordinatrice del progetto per quanto riguarda sempre la scuola media Galvani, prof.ssa Lo Cicero.

è stata una festa, un ringraziamen-to ai ragazzi e ai docenti che hanno reso possibile una così importante collaborazione, nonostante le diffi-coltà incontrate lungo il cammino.

E proprio nelle parole della preside D’Arienzo c’è riassunto il significato di scuole aperte: questo progetto è un’apertura al territorio, che va a sottolineare quanto la scuola sia una comunità nella comunità e quindi quanto debba essere viva nel contesto cittadino, una comunità che sproni l’alunno, ma più in generale i giova-ni, ad esprimere con entusiasmo le proprie capacità, aiutandolo a farle crescere in maniera esponenziale. Dello stesso avviso anche la prof.ssa Savarese, che ha spiegato quanto sia stata importante la compartecipazio-ne dei due istituti, che ha reso più

È stato un anno scolasti-co intenso per le insegnan-ti delle classi quinte della scuola elementare Beato Fusco. Indimenticabile per gli allievi che, il primo giorno di scuola, durante la cerimonia d’inaugura-zione, alla presenza della direttrice Maria Capone, portarono alle loro mae-stre la fiaccola del traguar-do della scuola media.

Poi full imersion nelle iniziative. Emblematiche del clima di attivismo pe-dagogico che c’è stato al I Circolo Didattico, le ini-ziative realizzate dalla 5ª E guidata dalle insegnanti Tiziana Ghilardi, Anna Mercurio e Rosa Falcone. Un giornalino scolastico sfizioso e coinvolgente che ha trasformato la classe in redazione: “L’Eco della 5ª E», oltre a dare notizie in generale, ha puntualmente informato i suoi lettori de-gli intensi momenti di vita scolastica vissuti dai baby redattori. Un laboratorio sulle Olimpiadi tra gennaio e febbraio con uno sboc-co naturale nelle “Mini olimpiadi” angresi, dove i ragazzi della 5ª E hanno fatto incetta di medaglie sia nelle gare individuali che di squadra, grazie alle loro qualità ma anche agli allenamenti pomeridiani condotti dal maestro Ge-rardo Guastaferro.

In marzo la partecipazio-ne al corso di formazione sulle norme di sicurezza in caso di incendio, fughe di gas e terremoto.

La celebrazione del-la «Giornata Mondiale dell’acqua», per ricordare a tutti che «l’acqua è un bene prezioso e che fra qualche anno molti paesi del mondo rischiano di non averne più a disposizione». L’incontro testimonianza col giovane Tommaso Ca-iazzo, volontario in Burki-

vivo e chiaro il messaggio non solo culturale, ma anche sociale che Scuo-le Aperte vuole dare, un progetto che vuole, e fortemente vorrà in futuro, rendere partecipi tutti all’evoluzione culturale della società e mobilitare anche gli adulti, renderli partecipi del lavoro dei ragazzi. Scuole Aperte è anche questo: collaborazione, un messaggio che va ben oltre le istitu-zioni scolastiche ma che abbraccia un po’ tutti gli ambiti della nostra vita.

L’intervento del prof. Albano ha reso poi protagonisti i ragazzi, vero perno del progetto, il coordinatore del progetto ha esordito con una frase molto significativa:”L’errore più grande è non agire per paura di sbagliare”; il professore ha poi sottolineato come i ragazzi sono stati davvero bravi a seguire lo spirito di Scuole Aperte, ad essere partecipi del processo volto a riavvivare quella che è la scuola italiana ormai in crisi. Scuole Aperte è un punto di partenza per far crescere la Regione, e l’Italia tutta, un movimento che tocca tutto lo Stivale, che si prefigge di riportare l’istruzione ai livelli tra i più alti in Europa, un progetto che rende viva la scuola e l’alunno protagonista del proprio apprendimento.

Anche l’intervento dell’ex dirigen-te scolastico D’Avino è stato signifi-cativo, per spingere i ragazzi e questo progetto a far rievocare e rivivere l’educazione ricorrente e permanente, un’educazione che dovrebbe coinvol-gere tutti i campi della formazione a 360°, in cui proprio i giovani dovreb-

bero educare gli anziani, per far sì che i distacchi e le guerre ge-nerazionali s iano so lo un brutto ri-cordo. Molti consensi ha raccolto an-che il discor-so fatto dal commissario Pezzuto sulla collaborazio-ne tra la scuo-la, i giovani e la società; la scuola deve

essere integrata ed inte-grare, eliminando proprio questa frattura tra i ragazzi e la società che li circonda, i giovani devono essere liberi di esprimersi senza chiudersi nel proprio mondo, in modo che si evitino errori nella fase della crescita.

Insomma Scuole Aper-te, partito a fari spenti, è diventato poi un progetto pienamente riuscito che sarà sicuramente ripro-posto visto il successo ri-scosso. Il saluto finale è riservato al Monsignor Il-liano, che ha espresso tutto il suo apprezzamento per la manifestazione:”Scuole aperte mi ha fatto capire cosa c’è in onda nella scuola...”, il Vescovo della nostra diocesi ha dato importanza molto forte al progetto innovativo e al progetto di crescita che c’è dentro scuole aperte,ed ha allargato il discorso anche alle chiese, con l’opportunità di avere un’apertura sociale estrema,e di manifestare e predicare: “La verità della collaborazione”.

L’anno scolastico quindi si è concluso nel migliore dei modi, con piena soddi-sfazione dei ragazzi e degli addetti ai lavori.

Alessio Smaldone, Liceo “La Mura”

i ragazzi dEl licEo “la Mura” aprono al tErritorio

na Faso. Poi la mega sfida, progetto Bimet, di sport e cultura fra gli alun-ni delle scuole elementari di Angri, delle suore Compassioniste, delle suore Battistine, e delle quinte clas-si della Galvani.

I ragazzi della “Beato Fusco” si sono classificatisi al 7° posto della classifica generale e da consuma-ti giornalisti hanno scritto sul loro giornale: «forse poteva andare me-glio ma, per essere la prima volta, siamo soddisfatti».

Ma c’è chi giura di averli sentiti, nel dopo gara, protestare veemente-mente contro gli arbitri, a loro dire non insensibili alle pressioni del fat-tore campo.

A seguire la partecipazione a “Playmont”, il festival di Montoro Inferiore, dove insieme alle classi 5ªA e 5ªD (insegnanti Michelina Russo, Romilda Carnevale, Laura D’Apuzzo), meraviglia delle mera-viglie, hanno assistito al parto di un cartone animato e di un videogioco.

Il 22 maggio, con la classe VªD, hanno visitato il Parco archeologico di Pontecagnano Faiano. Due ore di orto didattico per vivere le fasi di coltivazione degli ortaggi, a partire dalla preparazione del terreno alla semina, alla piantumazione, fino alla raccolta utilizzando le tecniche di agricoltura biologica.

Due ore di “Eco - teatro”, per ri-vivere le mitiche vicende di Apollo e Dafne.

E, a testimonianza di una scuola fatta all’insegna del principio del-la cittadinanza attiva, l’8 maggio,

nell’ambito del progetto “Ragazzi in aula”, sono andati a consegnare alla Presidenza del Consiglio della Re-gione Campania un disegno di leg-ge che chiede nuovi spazi e strutture sportive per i bambini.

Insomma un anno scolastico, a conclusione di un quinquennio indi-menticabile per tutti, finito il 5 giu-gno attorno ad una tavola imbandita. Torta, spumante, applausi, abbracci. E qualche lacrima sul viso. Così i ragazzi della VªE hanno espresso la loro gratitudine alle care maestre. Le quali in cambio hanno donato ai loro allievi una cartellina azzur-ra. Dentro c’erano una fotografia di gruppo, le copie del giornalino. E ben ventisei pagine con la seguente dedica: «Pensavate di esservi libera-ti di noi!!! SBAGLIATO!!!». L’as-segno per le vacanze estive.

Giuseppe Colasanto

Al 1º Circolo didattico piccoli giornalisti crescono

A fine giugno si è arrivati alla conclusione del progetto Scuole Aperte anno 2008/2009

Un anno intenso per le insegnanti delle classi quinte

Celebrata anche la giornata mondiale dell’acqua

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Giovanni Mosca, stu-dente angrese di 23 anni, rappresenta un esempio concreto di come la pas-sione per lo sport, se op-portunamente coltivata e portata avanti malgrado i sacrifici e l’impegno che richiede, possa dare sod-disfazioni capaci di supe-rare la gioia e l’amarezza relative ai risultati della squadra o dell’atleta pre-diletti. Dal 2006 Giovanni arbitra gare ufficiali di pallacanestro: lo abbiamo incontrato per farci rac-contare la sua esperienza.

Come nasce questa tua attività?

Nasce innanzitutto da una fortissima passione per il basket, uno sport che ho sempre amato e che, anche grazie ad alcuni amici, se-guo con attenzione da di-versi anni. Un giorno, poi, cercando informazioni su Internet, mi iscrissi ad un corso gratuito e piuttosto breve che si teneva a Sca-fati: in generale, la trafila è molto più breve rispetto a quella richiesta per diven-tare arbitri di partite di cal-cio. Partecipai al corso, che si concluse nel dicembre 2006, e il 15 gennaio 2007 ho arbitrato la mia prima partita di basket: una gara tra bambini in una palestra di Nocera Inferiore.

Quali sono i requisiti fondamentali per svolge-

re bene questa attività?La conoscenza della regole, in-

nanzitutto, ed è opportuno eviden-ziare che il regolamento del basket è molto complesso e contiene, contra-riamente ad altre discipline, diverse tipologie di falli ed infrazioni.

Per quanto mi riguarda, poi, è importante mostrarsi disponibili e rispondere sempre “presente” quan-do si è chiamati ad arbitrare: per esempio, più volte mi è capitato di arbitrare anche 2 gare nella stessa giornata. è dura, ma la dedizione e l’entusiasmo sono doti essenziali non solo nell’arbitraggio. Essere di-sponibili consente di arbitrare tante partite, di fare esperienza, migliorar-si e farsi conoscere; poi, a fine anno, si viene valutati per un eventuale salto di categoria.

Riesci a conciliare questa pas-sione con lo studio?

Direi di sì: basta organizzarsi bene; chi non ha un hobby per il tem-po libero? Il ruolo dell’arbitro impli-ca delle responsabilità serie, ma lo considero anche come uno svago, un divertimento, un’attività che mi pia-ce e che al contempo mi offre la pos-sibilità di mettere da parte qualcosa in termini economici, il che, per noi studenti, non è affatto male.

C’è qualche episodio, relativo alla tua carriera, che ti va di rac-contare?

In generale, devo dire che ho ar-bitrato parecchie partite divertenti e mi sono tolto un bel po’ di soddi-sfazioni. C’è un episodio, però, che sebbene spiacevole, mi ha segnato, ed è relativo ad una gara dei play-off del campionato di promozione che si è disputata recentemente. Ero stato scelto, insieme a Rosario Santalucia, anche lui angrese, per

Sul numero scorso di AnGRI ‘80 abbiamo pubblicato una foto di giovani angresi degli anni ‘60 sulla spiaggia del Bagno Elena di Pozzano, con il titolo “I Vitelloni… angresi”. Abbiamo poi scoperto di aver, involontariamente, scelto il più azzeccato dei titoli.

Infatti, grazie al prezioso aiuto del dott. Peppuccio Pauciulo, siamo riusciti a ricostruire la storia delle due foto, forniteci in tempi diversi da Enzo Cam-panile.

Entrambe le foto furono scattate dal prof. Luigi Campanile (padre di Enzo), il quale, avendo incontrato sulla spiaggia un numeroso gruppo di giovani angresi, decise di immortalarli;

visto che, però, erano troppi, dopo averci pensato un attimo, divise i baldi giovani in due gruppi, uno composto dai “chiatti” e l’altro dai “sicchi”;

la foto del mese scorso era, pertanto, quella fatta ai “Vitelloni”, quella di questo numero è quella fatta ai “Vitellini”; in piedi da sinistra: Antonio Gallo, Alberto Smaldone, Emilio Gallo, Franco nasti, Gerardo Sorrentino (ora abita a Castellammare di Stabia), Giovanni Funelli, - ? -, Salvatore Caputo; seduto: il compianto prof. Antonio Abate; accosciati da sinistra: Carlo Morvil-lo, Salvatore Scarpato, Mario De Vivo (emigrato in Sudafrica); in ginocchio da sinistra: Attilio novi e Mario Sorrentino.

Luigi D’Antuono

I vitellini… angresiDopo I Vitelloni... angresi, vi presentiamoIl giovane angrese dal 2006 arbitra gare ufficiali di pallacanestro

giovanni mosca sogna di arrivare al basket nazionale

Recentemente, in una palestra avellinese, ha vissuto un brutto episodio di tifoseria violenta

LEGGI AnGRI ‘80

A sin. Giovanni Mosca

dirigere questa sfida, in programma il 13 maggio in una pale-stra avellinese, tra una squadra di Atripalda e una di Nola. La sfida si preannunciava tira-ta ed infiammata, e le previsioni furono ben presto confermate dai fatti. A pochi secondi dalla fine dell’ultimo quarto, da una deci-sione arbitrale con-testata, si è scatenata una maxi-rissa che ha coinvolto atleti e tifo-si: ci sono stati diver-si contusi e due feriti accoltellati. è stata, lo confesso, una si-tuazione tutt’altro che facile: ci siamo pre-si un bello spavento perché, specie in uno sport tranquillo come il basket, questi epi-sodi sono molto rari.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Innanzitutto, voglio continuare a svolgere bene questa attività, cercando di essere sempre disponibile e di dare sempre il me-glio di me stesso sul campo. Impegnando-mi, e magari bene-ficiando di un po’ di fortuna, spero di riu-scire ad arrivare alle categorie nazionali.

Francesco Somma

Page 18: A80.luglio_09

18LugLio 2009sport

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Il nostro concittadino ha registrato, lo scorso 1º luglio, due puntate della nota fiction Rai “Un posto al sole”, interpretando l’avvocato Bartoli, invitato alla festa del ventennale del Circolo del Tennis.

Tortora ha recitato al fianco degli attori Nina Soldano (che interpreta Marina Giordano), Riccardo Polizzo (Roberto Ferri) e Cristina D’Alberto (Greta).

Le scene sono state girate nella villa del Circolo “Habiba” sul Lago d’Averno di Cuma-Pozzuoli. Le puntate (2864 e 2865) con Nino Tortora saranno trasmesse a fine settembre.

Francesco Rossi

“Un posto al sole” per nino Tortora.

I gladiatori sono tornati: per la seconda volta in 2 anni, gra-zie alla passione e alla dedizione di Peppe Russo, Angri ha avuto l’onore di ospitare la rassegna nazionale di Fitness e Body Bu-ilding, intitolata, appunto, “The New Gladiators”. Al pari dello scorso anno, il Grand Prix , tenutosi sabato 13 giugno, ha attirato l’attenzione di moltissimi spettatori, che hanno affollato il cuore di piazza Annunziata, dominata da un imponente palco in stile romano, sul quale si sono alternate decine di atleti giunti da di-verse regioni d’Italia.

La manifestazione ha avuto inizio con l’esibizione di Kick Bo-xing degli allievi della Palestra Tiger, guidati dal maestro Vittorio Gimondo, preparatore, tra gli altri, del campione del mondo Gae-tano Verziere.

La giuria, composta da figure di spicco del mondo del fitness (da Salvatore Solimeno, vincitore del premio Mister Universo, a Despina Zoura, campionessa mondiale di Fitness, a Giuseppe Al-fani, campione mondiale over 70) ha esaminato il portamento, la struttura fisica e la definizione muscolare dei singoli pretendenti, scegliendo un vincitore per ogni categoria. Tutti gli atleti giunti sul podio hanno ricevuto un rimborso spese più o meno consistente, in relazione al piazzamento; in aggiunta al premio in denaro, poi, i pri-mi classificati si sono guadagnati l’accesso al campionato mondiale di Fitness e Body building, in programma a Lecce nel prossimo mese di Novembre, ed una foto sulla rivista Copertina Fisica.

Anche quest’anno Peppe Russo, titolare della Palestra Tiger e attivissimo organizzatore di eventi sportivi, è riuscito, malgrado tante difficoltà, ad organizzare una spettacolare serata di sport. Lo abbiamo incontrato per raccogliere le sue impressioni: “Da un lato, sono contento perché la serata è riuscita bene, ho molto apprezza-to la curiosità e la partecipazione degli angresi; dall’altro, sono profondamente amareggiato e tutt’altro che convinto di voler or-ganizzare altri eventi qui ad Angri”. In particolare, Peppe lamenta la scarsa collaborazione da parte degli organi amministrativi: “Mi rendo conto del momento particolare che stiamo vivendo qui ad Angri, ma è da troppi anni che promuovo manifestazioni sportive per essere trattato come l’ultimo arrivato. Sono stato praticamente abbandonato a me stesso; una su tutte: mi è stato negato, a pochi giorni dall’evento, che sottolineo essere di carattere nazionale, il permesso di occupare i giardini di Palazzo Doria, regolarmente utilizzati per altre manifestazioni. Spiegazioni? Nessuna…Non so se ho voglia di continuare così”. Infine, un ringraziamento: “Un grazie di cuore va agli amici che mi sono stati vicini ed agli spon-sor che hanno deciso di sostenermi, senza di loro non avrei potuto organizzare una serata così bella”.

Francesco Somma

I gladiatori sono tornati

2ª edizione della rassegna nazionale di Fitness e Body Building

“The New Gladiators”

Il nuovo Presidente della società nicola Varone ha confermato sulla panchina grigiorossa Enzo Criscuolo. Negli stessi giorni è stata regolarizzata l’iscrizione al campionato di Serie D 2009/2010. Il Presidente Nicola Varone si è recato

presso gli Uffici del Comitato Interre-gionale in Roma depositando tutta la documentazione necessaria, ivi inclu-se le attestazioni relative ai pagamenti (18mila Euro per la tassa di iscrizione e 31mila Euro a garanzia).

Soddisfazione ha espresso il grup-po dirigente della società grigiorossa. Fino a pochi giorni fa si rischiava di

non vedere più l’Angri sul prosce-nio calcistico, ma il pericolo è stato allontanato attraverso l’iscrizione al campionato. Nei prossimi giorni si procederà alla definizione dell’orga-nigramma societario e dirigenziale, dopo di che la società inizierà a programmare la stagione agonistica e ad allestire l’organico che parteciperà alla Coppa Italia e al Campionato.

Archiviata l’iscrizione, lo staff messo su da Nicola Varone ha rivolto subito l’attenzione alla costruzione vera e propria della formazione da consegnare nelle mani di Enzo Cri-scuolo. Intanto circolano voci che riportano l’intenzione di Gigi Manzo di accasarsi con il Campobasso, di Ciccio Vitale in quel di Torre del Gre-co e di Cacace in procinto di passare insieme al baby Della Femina alla corte scafatese di mister Pasquale Esposito, il tecnico che li lanciò qualche anno fa nel gota del calcio dilettantistico. Ed Anche Formisano potrebbe lasciare la casacca grigio-

rossa per ritornare nelle fila delle giovanili del Napoli.

Putroppo le voci dei bene informati paventano che lo sgretolamento della passata formazione potrebbe non fermarsi qui ed interessare anche Picariello, Zerillo, Cortese e Radic-chio che starebbero cercando un’altra sistemazione.

Si dovrà pertanto ricominciare dai fedelissimi: Amarante, Vezzoli, De Sio; ed intorno a loro dovrebbe ruotare il nuovo organico dell’Angri targato 2009/2010.

Gli addetti ai lavori giudicano che Varone, nonostante la poca esperienza diretta nel mondo del calcio, se si eccettua la parentesi di calciatore, stia facendo i passi giusti; pur se giungono in società grane da risolvere subito: come la vertenza presentata in lega da Iossa e Basile; due calciatori che dopo un anno pas-sato presso la Nocerina e la Scafatese hanno ricordato solo ora, nonostante le liberatorie rilasciate, di denun-ciare un mancato pagamento delle spettanze pari circa a diecimila euro. Vertenza che si aggiunge a quella già presentata da Esposito.

Comunque a preoccupare la so-cietà grigiorossa, sorretta da Varone, Todisco e Cerchia, è lo stato in cui versa il terreno di gioco, per il quale urge un lavoro di ristrutturazione e rifacimento in particolare per il fondo erboso che presenta ampie chiazze assolutamente impraticabili; situazio-ne che già la FIGC aveva dichiarato poco consona al gioco del calcio, in occasione del torneo nazionale riser-vato alle giovanili professionistiche, escludendo la struttura dalla disputa delle gare.

L’Us Angri è stata iscritta al campionato di Serie D 2009/2010

Si riparte dai fedelissimi, ma sono molto preoccupanti le condizioni dello stadio “P. Novi”

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081-946707 Ufficio postalE p.za annunziata

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coMunalE 1 è apErta tutti i sabato - contE è apErta tuttE lE doMEnichE

SETTEmBRE 13 2009

numeri di pubblica

utilitàluGlioSabato 25 Galucci - Comunale 1Domenica 26 Sparano

AGoSToSabato 01 Conte - Comunale 1 - D’AntonioDomenica 02 D’AntonioSabato 08 Comunale 1 - D’Antonio - Polini/FasolinoDomenica 09 Polini/FasolinoSabato 15 nazionaleDomenica 16 ConteSabato 22 Conte - Sparano - Comunale 1Domenica 23 SparanoSabato 29 Sparano - Comunale 2 - Comunale 1Domenica 30 Gallucci

SETTEmBrESabato 05 Comunale 2 - Galucci - Comunale 1Domenica 06 GallucciSabato 12 Sparano - Galucci - Comunale 1Domenica 13 D’AntonioSabato 19 D’Antonio - Galucci - Comunale 1Domenica 20 D’Antonio

fiori d’arancio

AnnIVERSARIo noZZE

Lo scorso 20 giugno, nella chiesa della SS. Annunziata, Antonella Lo Schiavo e François Giacomaniello

hanno coronato il loro sogno d’amore. Ad Antonella ed a François gli auguri per una vita coniugale serena e felice

da parte di parenti ed amici nonché dalla redazione

Lo scorso 21 giugno, nella Chiesa di San Pancrazio a Conca dei Marini, si sono sposati Enrico Silvestri e Maria Carbone.

Dai nonni Carlo e Mina Sparano auguri di cuore a Maria che con essi ha condiviso la grande passione per la poesia e che ebbe modo

di esprimere nella trasmissione televisiva di Mike Buongiorno “Bravo Bravissimo” nel lontano ’92, declamando la poesia

“O’ Silenzio” di Giuseppe Scalese, riscuotendo grande successo. Auguri dalla redazione di ANGRI ‘80.

fiori d’arancio

Lo scorso 7 giugno Francesco Orlando e

Maria Auricchio hanno festeggiato il 40º anniversario

del loro matrimonio.Auguri di un

prosieguo di vita serena e felice insieme dalla redazione di ANGRI ‘80

LEGGI AnGRI ‘80Lo scorso 19 giugno gli insegnanti Maria Rosaria Perlino (2ª da sin.), Giuseppina Scarpato (4ª da sin.) e Salvatore Orlando hanno superato l’anno di prova presso il 3º Circolo di Sarno discutendo la relazione finale con la Dirigente Scolastica Virginia Villani (5ª da sin.). A tutti

l’augurio di una carriera lunga e ricca di soddisfazioni dalla redazione di ANGRI ‘80

battEsiMoLo scorso 3

maggio, presso Parrocchia S.

Martino in Solopaca, la

piccola Simona De Gregorio ha ricevuto il

sacramento del battesimo.

A Simona, al papà Gennaro e alla mamma

Adelina D’Onofrio

auguroni dagli zii

rag. Vincenzo Colasanto e Anella De Gregorio e dai nipoti Alessandro, Giuseppe e Giampaolo,

nonché dalla redazione di ANGRI ‘80

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Page 20: A80.luglio_09

20LugLio 2009m o m e n t i l i e t i

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Lo scorso 7 giugno è stato battezzato il piccolo Francesco Lamanna. Auguri ai genitori Michele

Lamanna e Filomena Santarpia dai nonni,

dai parenti e dalla redazione di ANGRI

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Lo scorso 5 luglio, nella

Collegiata di S. Giovanni Battista,

la piccola Sara Mariagiovanna Russo

ha ricevuto il sacramento

del battesimo. Auguri alla mamma

Concetta D’Ambrosio ed al papà Angelo

dalla redazione di ANGRI ‘80

Il nonno Vincenzo De Sieno ed il

fratellino Raffaele augurano

a Gennaro Pecoraro tanta felicità per il meraviglioso

incontro con Dio nel giorno della sua 1ª comunione.

Auguri a Gennaro ed ai suoi genitori dalla

redazione di ANGRI ‘80

foto Lello Mosca

Lo scorso 7 giugno, nella Chiesa

della SS. Annunziata, Michele Carlucci

ha celebrato la sua 1ª comunione.

Auguri dai suoi genitori Pina e Ciro, dalla

sorellina Caterina e dal piccolo Giovannipio, nonché dalla redazione di ANGRI ‘80

battEsiMo

Lo scorso 22 maggio, nella chiesa

della SS. Annunziata, Fabio e Danielahanno coronato

il loro sogno d’amore.

A Fabio e a Daniela

gli auguri della

redazione di ANGRI ‘80

VIA RAIoLA