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ANNO II, N UMERO 8 OTTOBRE 2015 A volte ritornano. Una “Raccolta di canzonette, ironie e quanto altro c’è”, 1991, inedita, di Sebastiano Nicolò, permette di partecipa- re ai compaesani i carri allego- rici degli anni Sessanta. Quan- do dico “…storicizzare”. In- troduce una nota che riguarda il primo carro, del 1960, in occasione della festa di San Demetrio, “quando sul moto- carro condotto da Micu ‘i Japicu, Alessandro Sorgonà con la chitarra, Michedhu Plu- tino con la fisarmonica, e il fratello Mimì, Sperato Artuso, Sandro (Crucitti) da Dolceria, con una coreografia semplice, improvvisata, con piante di palma da appartamento ed altre, allestirono il primo car- ro allegorico di Mosorrofa”. “Al suono di belle musiche, cantarono tanti stornelli pae- sani; non ricordo la parte reci- tativa. Il pubblico ne fu entu- siasta”. “Lo spettacolo offerto mi…folgorò, e un pensiero dominante cominciò ad arro- vellare la mia mente”. Nel mese di ottobre dell’anno seguente, un gruppo di giova- ni “spregiudicati”, coordinati da Sebastiano Nicolò, preparò il secondo carro allegorico, così per i quattro anni succes- sivi, fino al 1965. Si cimenta- rono nell’impresa: Sebastiano Nicolò con la fisarmonica, Pepè Bruno, Nicolino Crucit- ti, Natale Plutino, Sperato Artuso, Francesco “Luigino” Nicolò, Pepè Pellicanò, Nino Russo, Sandro Sorgonà con la chitarra, Micu Andidero, Gio- vanni Verbaro. “In breve tem- po furono scritte canzonette e barzellette, preparate le co- reografie, provate le parti musicali”. Non furono poche le difficoltà per realizzare l’e- vento. Il 26 ottobre 1961, 54 anni or sono, si presentarono al pubblico “cercando di co- gliere e mettere in risalto i tanti problemi che affliggeva- no il paese, le iniziative non ortodosse dei compaesani per sopperire alle inadempienze delle amministrazioni comu- nale e provinciale, un certo modo di essere di alcuni nostri amici e conoscenti, che per struttura chimico-fisica e psicologica, da sempre tene- vano comportamenti caratte- ristici”. Nella presentazione del carro, Sebastiano Nicolò aggiunge l’auspicio che l’anno seguente possano essere due i carri, perché la competizio- ne…sviluppa l’ingegno. Lo spettacolo ora può comincia- re. UNA GIORNATA CON I MONTANARI . Ho sempre guardato con particolare attenzione e simpatia verso tutte le realtà associative presenti a Mosorrofa e dintor- ni e gioisco ogni qualvolta una nuova as- sociazione prende corpo e cerca di risve- gliare pensieri a volte sopiti. Mosorrofa è una comunità in continuo fermento, alcune associazioni nascono e come me- teore scompaiono, altre operano da anni senza far rumore ed è per farci racconta- re e raccontarvi la loro storia che intra- prendiamo un viaggio entrando in casa delle innumerevoli associazioni che hanno portato con onore il nome di Mosorrofa anche in terre lontane. (Continua a pagina 2) È difficile condensare in pochi periodi il ricordo di questo illustre studioso al qua- le tutti coloro che leggono e pensano devono essere grati. (Continua a pagina 2) Ogni anno, nell’ultima settimana di settembre, il Comune di Pieve Ema- nuele (MI), grazie anche alla collabo- razione dell’Associazione culturale “Magna Grecia”, si trasforma in un “Sud al Nord”. (Continua a pagina 5) Periodico Mosorrofano di cultura, sport e attualità S OMMARIO: Pag 2- 3 A ‘NGIURIA Pag 4 La tela di Penelope - Lavori di ripristino a Bufano e Scalea Pag 5 Pieve Emanuele (MI) Festa dei Calabresi 2015 Pag 6 Telegrafando - Oroscopo Mosorrofano di Giuseppe Nicolò di Pasquale Nucara Leggete e diffondete ‘U MANDAGGHIU- PISA POCU E NON CUSTA Contatti: Redazione: [email protected] Giuseppe Nicolò: [email protected] - 3393437559 Demetrio Giordano: [email protected] - 3454663695 Demetrio Crea: [email protected] - 3932988880 Seguici anche su: www.umandagghiu.wordpress.com U Mandagghiu Periodico Mosorrofano Periodico a cura dell’Associazione Culturale “Messòchora” MEMORIA DI FRANCO MOSINO di Domenico Minuto PIEVE EMANUELE (MI) FESTA DEI CALABRESI 2015 L’ESPERIENZA DI MIMMA GIORDANO di Demetrio Crea

Transcript of A volte ritornano. - umandagghiu.files.wordpress.com · occasione della festa di San Demetrio,...

ANNO II, NUMERO 8 OTTOBRE 2015

A volte ritornano.

Una “Raccolta di canzonette, ironie e quanto altro c’è”, 1991, inedita, di Sebastiano Nicolò, permette di partecipa-re ai compaesani i carri allego-rici degli anni Sessanta. Quan-do dico “…storicizzare”. In-troduce una nota che riguarda il primo carro, del 1960, in

occasione della festa di San Demetrio, “quando sul moto-carro condotto da Micu ‘i Japicu, Alessandro Sorgonà con la chitarra, Michedhu Plu-tino con la fisarmonica, e il fratello Mimì, Sperato Artuso, Sandro (Crucitti) da Dolceria, con una coreografia semplice, improvvisata, con piante di palma da appartamento ed

altre, allestirono il primo car-ro allegorico di Mosorrofa”. “Al suono di belle musiche, cantarono tanti stornelli pae-sani; non ricordo la parte reci-tativa. Il pubblico ne fu entu-siasta”. “Lo spettacolo offerto mi…folgorò, e un pensiero dominante cominciò ad arro-

vellare la mia mente”. Nel mese di ottobre dell’anno seguente, un gruppo di giova-ni “spregiudicati”, coordinati da Sebastiano Nicolò, preparò il secondo carro allegorico, così per i quattro anni succes-sivi, fino al 1965. Si cimenta-rono nell’impresa: Sebastiano Nicolò con la fisarmonica, Pepè Bruno, Nicolino Crucit-

ti, Natale Plutino, Sperato Artuso, Francesco “Luigino” Nicolò, Pepè Pellicanò, Nino Russo, Sandro Sorgonà con la chitarra, Micu Andidero, Gio-vanni Verbaro. “In breve tem-po furono scritte canzonette e barzellette, preparate le co-reografie, provate le parti musicali”. Non furono poche le difficoltà per realizzare l’e-vento. Il 26 ottobre 1961, 54 anni or sono, si presentarono al pubblico “cercando di co-gliere e mettere in risalto i tanti problemi che affliggeva-no il paese, le iniziative non ortodosse dei compaesani per sopperire alle inadempienze delle amministrazioni comu-nale e provinciale, un certo modo di essere di alcuni nostri amici e conoscenti, che per struttura chimico-fisica e psicologica, da sempre tene-vano comportamenti caratte-ristici”. Nella presentazione del carro, Sebastiano Nicolò aggiunge l’auspicio che l’anno seguente possano essere due i carri, perché la competizio-ne…sviluppa l’ingegno. Lo spettacolo ora può comincia-re.

UNA GIORNATA CON I MONTANARI

. Ho sempre guardato con particolare attenzione e simpatia verso tutte le realtà associative presenti a Mosorrofa e dintor-ni e gioisco ogni qualvolta una nuova as-sociazione prende corpo e cerca di risve-gliare pensieri a volte sopiti. Mosorrofa è una comunità in continuo fermento, alcune associazioni nascono e come me-teore scompaiono, altre operano da anni senza far rumore ed è per farci racconta-re e raccontarvi la loro storia che intra-prendiamo un viaggio entrando in casa delle innumerevoli associazioni che hanno portato con onore il nome di Mosorrofa anche in terre lontane.

(Continua a pagina 2)

È difficile condensare in pochi periodi il ricordo di questo illustre studioso al qua-le tutti coloro che leggono e pensano devono essere grati.

(Continua a pagina 2)

Ogni anno, nell’ultima settimana di

settembre, il Comune di Pieve Ema-

nuele (MI), grazie anche alla collabo-

razione dell’Associazione culturale

“Magna Grecia”, si trasforma in un

“Sud al Nord”.

(Continua a pagina 5)

Periodico Mosorrofano di cultura, sport e attualità

SOMMARIO:

Pag 2- 3 A ‘NGIURIA

Pag 4

La tela di Penelope -

Lavori di ripristino a Bufano e Scalea

Pag 5 Pieve Emanuele (MI) Festa dei Calabresi 2015

Pag 6 Telegrafando -

Oroscopo Mosorrofano

di Giuseppe Nicolò di Pasquale Nucara

Leggete e diffondete ‘U MANDAGGHIU- PISA POCU E NON CUSTA

Contatti: Redazione: [email protected] Giuseppe Nicolò: [email protected] - 3393437559 Demetrio Giordano: [email protected] - 3454663695 Demetrio Crea: [email protected] - 3932988880

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U Mandagghiu Periodico Mosorrofano

Periodico a cura dell’Associazione Culturale “Messòchora”

MEMORIA DI FRANCO MOSINO di Domenico Minuto

PIEVE EMANUELE (MI) FESTA DEI CALABRESI 2015

L’ESPERIENZA DI MIMMA GIORDANO di Demetrio Crea

PAGINA 2 ‘U MANDAGGHIU

Questa mattina il nostro viaggio ci porta dai Montanari. Nino Stillitano, il nostro Virgi-lio, ci apre le porte e ci racconta della vita di questo gruppo con la passione di chi ama e noi con la stessa passione lo seguiamo in que-sto viaggio tra i Montanari. Chitarra batten-te, organetto, fisarmonica, tamburello, zam-pogna, pipita, traccaballa, Zumpettana e la mitica lira con tre corde di budello di capretto e archetto di legno con crine di cavallo in tensione, sono gli “attrezzi di lavoro” dei mitici Montanari di Mosorrofa, una delle realtà più rappresentative della tradizione musicale e coreu-tica calabrese, che fa apprezzare in Italia e all’estero la musica e i balli della tradizione mosorrofa-na. Nino ci parla della nostra “vidhanedha” ci dice con orgoglio che non è la classica tarantella con la quale spesso si usa confondere il ballo dei nostri padri. I passi quasi sempre istintivi sembrano non conoscere regole precise, solo una danza allegra e contagiosa come conta-giosa è la musica che avvolge chiunque si trovi ad ascoltare mentre quasi per incanto anche chi non è provetto ballerino si trova a coinvolto nella delicatezza dei passi che velo-cemente sfiorano il terreno quasi ad accarez-zarlo. Un ballo senza barriere a Vidhanedha, il ballo dei villani che coinvolge nobili e ple-

bei, ricchi e pezzenti, vecchi e bambini, basta “’na passata” per vedere muovere libe-ramente i primi timidi passi per poi scatena-re la propria individualità . Nino ci parla anche di regole che guidano il ballo ma or-mai siamo contagiati dal racconto. Organettu e tamburedhu, lira e tamburedhu, ciuramed-

ha e tamburedhu, Pipita e tamburedhu, zumpettana e tamburedhu, solo a pronuncia-re in sequenza questi nomi, abbiamo la sen-sazione di essere avvolti da melodia e ritmo che spingono a ballare liberamente. Per lun-go tempo abbiamo sottovalutato il meritorio lavoro dei gruppi folk e invece dovremmo ringraziarli per aver conservato gelosamente parte della nostra cultura, le nostre tradizio-ni dandogli nuova vita e portandole silenzio-samente all’attenzione del mondo. Jubetti e

jippuni, vantali e muccaturi, bertuli e calan-dredhi non si usano più e piano piano abbia-mo dimenticato anche il significato di queste parole, ma in essi si cela il nostro passato e dovremmo esserne orgogliosi. Ecco, vorrei dire grazie ai Montanari per i colori dei loro costumi, per la loro musica coinvolgente, ma

soprattutto per momenti di allegria che continuano a regalarci. A Nino, novello archeologo, provetto costrut-tore di lira Calabrese (è sua anche la straordinaria lira, “u liruni” come lui ama chiamarla, tra i guiness del nostro giornale) che mi ha accompagnato in questo primo viaggio tra i gruppi folk, non trovando le parole per esternargli la mia stima, ho voluto regalare una delle mie zumpettane di canna, stru-mento meno effimero di quelle co-struite dai nostri pastori con la cortec-cia dei “figjiazzuni” dei nostri boschi di castagno, sono sicuro che, quando sarà

sul palco di qualche paese lontano, ai primi suoni della Zumpettana spiegherà che nelle tiepide giornate delle nostre primavere i pastori staccavano un giovane pollone di castagno, con perizia scollavano la corteccia, e la trasformavano in un flauto per riempire di note la loro solitudine anche se solo per qualche giorno. Con Nino ci lasciamo strappandogli l’impegno a parlarci ancora del lavoro dei gruppi, dei loro costumi, dei loro strumenti.

UNA GIORNATA CON I MONTANARI

Memoria di Franco Mosino

Si è spento silenziosamente in un pomeriggio estivo, il 15 luglio 2015 a Reggio all’età di 83 anni. Anche se si impegnava a far sentire la sua voce attraverso gli scritti, si circondava di silenzio per amore della libertà, sua e degli altri. Gli pesava la solitudine in cui si chiude-va, perché aveva un carattere affettuosissi-mo, e gli pesarono molto gli ultimi anni di grave sofferenza fisica, ma non se ne è mai

lamentato perché era forte e coraggioso; anzi aveva la capacità di trovare il lato umoristico di ogni vicenda, invitando al riso i suoi inter-locutori. Un aspetto del suo carattere mi sembra che sovrasti sugli altri, e tutti li in-fluenzi: è stato un uomo grandemente appas-sionato. Anche i risultati della sua ricerca, che egli perseguiva con competenza e atten-zione filologica, diventavano per lui delle creature che egli amava e difendeva senza remore. Da ciò derivava la foga scontrosa verso coloro che si dichiaravano di diverso parere ed anch’io, che ero un suo intimo amico, conosco personalmente la sua irruen-za. Eppure, aveva l’umiltà di imparare da tutti, anche da quelli che incontrava per caso nella strada e difficilmente conoscerò nella mia vita un uomo più spontaneamente gene-roso di lui. Infatti, con decisione immediata, alcuni anni fa egli regalò tutta la sua preziosa biblioteca, ed oltre ai libri anche una impo-nente scaffalatura di noce, alla città di Bova.

Ha lasciato profondamente l’impronta del suo sapere specialmente negli studi di anti-chità e glottologici e studiò la cultura dei greci di Calabria con amore di “filelleno”, come egli usava chiamarsi. Sapeva che su diversi argomenti io divergevo totalmente dalle sue vedute, ma lo sopportava per amo-re e questo era il segno che mi voleva pro-prio bene.

(*) Socio della Deputazione di Storia Patria della Calabria, ha pubblicato "Catalogo dei Monasteri e dei luoghi di culto tra Locri e Reggio", 1977; "Chiesette medievali calabresi a navata uni-ca",1985; "La croce bizantina dell'Eremo di Reggio", 1987; "Dialoghi greci di Calabria", 1988" ; "Conversazione su territorio ed architet-tura nella Calabria bizantina"1994Collabor a riviste culturali e a periodici. Ha ricevuto molti premi, tra i quali , nel 1994, dall' "Anassilaos.

di Domenico Minuto *

di Pino Nicolò

Franco Mosino

‘U MANDAGGHIU PAGINA 3

In un’epoca dominata dai numeri, codici, pin e quant’altro, è sempre più difficile per l’uomo identificarsi all’interno della società. Per farlo si ha bisogno di compiere delle imprese che facciano parlare e ricordare. Nelle grandi metropoli non c’è spazio per i singoli, soppiantati da movimenti di massa e azioni di gruppo che lasciano poco margine al singolo individuo. Fortunatamente sia per le dimensioni ridotte rispetto alle città, sia per lo stile di vita differente, nei paesi ognuno ha l’opportunità di avere un ruolo chiave all’interno di quello che ci piace definire “palcoscenico”. In paese ognuno è qualcuno. Ognuno è, a modo suo, un personaggio che grazie alle sue azioni può cambiare le dinamiche della piccola comunità. Come in uno spettacolo teatrale, ognuno di noi ha un ruolo e di conseguenza ha un’identità ben precisa e, tale identificazione, in paese, avviene con l’attribuzione di un

soprannome o “ ‘ngiuria”. Questo appellativo scherzoso viene dato a una persona in merito alle sue caratteristiche fisiche, provenienza, qualità, moralità, lavoro svolto e quant’altro. Il paese di Mosorrofa è pieno di queste ‘ngiurie , e noi de ’U Mandagghiu abbiamo voluto stilare una lista di quelle che abbiamo sentito nominare negli anni. In alcuni casi, la ‘ngiuria si tramanda da padre in figlio, e addirittura intere famiglie si riconducono alla ‘ngiuria degli avi. Chi riceve la ‘ngiuria, accetta suo malgrado l’appellativo anche perché nella maggior parte dei casi, evita equivoci causati dai numerosi casi di omonimia. Di seguito riportiamo quelle raccolte in questi mesi di ricerche, che non hanno nessun fine di scherno ma solamente quello della pura ricerca col fine di allietare la lettura ai membri della comunità. Buona lettura.

A ‘NGIURIA

A BIDELLA A BIZZARRA A CARCARAZZA A CISSA A CUPITA A FIMMINEDHA A GENERALA A JENCA A MARCHISA A MELOGNA A MUZZA A PESSIMA A POSTINA A QUAGGHIA A SCECCA A SCHECCIA A SCIABOLA A SURDA A TALPA A VECCHIA A VEDOVA ABBIZZEFFE A NOIA ARNOLD BACCALARU BAFFI D’AGGHIRO BAMPALAVURU BARCHITTA BARITOLO BARRACCA BARUNI BASEBY BATALEO BAZZICOTTO BEBBO BECACCIA BECCALOSSI BEFANA BEKER BENITO BERNI BILANZA BILICA BIMBO BIRRITTA BISTECCA BIZZARRU BOIA BONGO

BORSONE BOTTICELLI BRECCIO BUFFA BULLO BURATTINO BURIANI CACÁ CACATABACCO CACIOLONE CALARISU CALIMERA CANARIO CANE U CANONICU CANTARUCCIO CARDINALE CARMELONE CARROZZA CARUSEDO CASSA CASSALORA CAVALERE CAZZARA CEDAZZA CERES CHARLIE CHECCA CHICHIBIO CHIGAN CIABATTA CIACIOLA CILIEGIU CIOLA CIOPPER CIPOLA CISCALE CIURRUCA CLEOPATRA CLIWK COCARDO COCCALINA COCCI I RISU CODULONGO COMPÁ COPPI CORBU CORE FUJIUTU CORI I GESU’

CRANCH CRAPA IANCA CUCUZZUNI CURIZZA DA COPERATIVA DA LUCE DA MACELLERIA DA PIRARA DA POSTA DDENISI ADDOSE DEMOGRAZIA DEMOLINO DEMUCCIO DI BOMBONIERE DI SCIURI DIMITRONE DU CAMION DU FURNU DU GUARDIA DU PUTIGHINO DUE MILIONI EDÙ ELÌ ENJOY ENNINAIA FACCHETTI FANTÒ FASCIETTI FERRUCCIA FESTUS FIVE FLOCK U FOCHISTA FOGGHITTA FRA FRA FURIA FURISI GAMBERETTO GATTAREDO GATTU GEPPO GERSON GHEMMEL GIACCA BRUCIATA GIANNETTO GIAPPONE GNUCE GOBLARD

GRESSI HITLER HULK I BEBBO U BRUCIATO I CACIULA U CADDARARO I CECÉ U CHIRICO U CIFIRO I CUDHURIA I GINA U GIURDANEDO I JHILO’ I L’EDICOLA I LAUREANA I LUNGì I MARIA I MELA U MERICANO I PIDHICUMBE U PIRUTU I RADENA U VERBIRICCHIU IENCU IL CONTE IUSSO JABROSKY JANCULINI JEANS JESPER JENNARA JOLLY JONNY L’APPARECCHIU L’ASSESSORE L’AVVOCATO L’ELETTRAUTO L’INGEGNERE LA BARBERA LANDEA LANZAFAME LARMOTU LEPROTTO LILÌ LIMUSA LLOSA LO ZIO LUIGI

LUPO LUTA MACCARRONCINO MACCIARRONE MACISTE MADDALENA MAGHIRU MALACCIAPPA MANCINO MANGIACAGNOLA MANGUNI MANI D’ORO MARCELLO MARESCIALLO MARGIOTTA MARTELLO MASETTA MASINARA MASUZZO MAZZA MAZZOLA MENZARISA MENZARU MEO MERKS MILTON MINDO MOLLA MONACEDHA MOTORINO MANICU MUSCHETTO MUSULUCA NAIS NANITTO NASCHIOLA NASSER U ‘MBROSHIU NCINATU NCINNI NCINNOLU NDANDERO NDIDERO NENÉ NGOLA NINONE OCCHI I BOE ORGANETTU OSTIA

PACCIANI PADAZZA PADDI PALLOTTO PALLUNE PANCIONE PANETTA PANINO PANNOLINO PAOLINO PAPALIANO PAPAZZU PARRINEDHA PASQUÌ PASSERO PATATUNI PATRAZZOLU PECORELLA PEDE LORDE PENNA BIANCA PEPPINI PEPPONE PERTOSSE PETCH PETRUSINO PILUSO PIPA PIRARA PIRCOSS0 PIRUTU PISCICOCCO PISOLO PISONE PITASOLU PIZZOLO PONCI POSILANDOCU PRACOTU PRANDESSA PROCOPIO PROVOLINO PUDHICINO PULCE PULICI PUMADORO PUMETTA PURCEDUZZU PUZZANGHERA

(Continua a pagina 4)

A un paio di mesi dagli interventi in Via Scalea e in Località

Bufano mi ritrovo ancora qui a scrivere, ma in questo caso non

per la non esecuzione dei lavori, bensì per la scarsa riuscita

degli stessi. Le condizioni in cui versa la rete fognaria in Via

Scalea sono peggiorate sensibilmente, con le acque nere

che non solo fuoriescono nei pressi della fontana in Piazza

Calvario, ma si infiltrano all’interno del muro tanto

da attraversare lo stesso e sgorgare lungo tutta la parete la

quale ospita una scala di collegamento tra il rione Scale e la

piazza Calvario molto utilizzata da chi utilizza i mezzi pubblici.

In località Bufano l’intervento di rattoppo da parte della ditta si

è limitato alla muratura della cornice del pozzetto senza nessun

opera di pulizia delle vasche di raccolta. L’ultimo acquazzone,

come prevedibile, ha provveduto a sollevare la parte superiore

del pozzetto mentre la pressione dell’ acqua all’interno della

condotta ha fatto si che il coperchio facesse un volo di circa 10

metri. Ancora mi domando se la programmazione dei ripristini

viene affidata a persone che militano solo dietro la scrivania,

delegando le ditte esterne all’analisi e al metodo di esecuzione

di tali interventi. Una semplice chiacchierata con chi

giornalmente convive con tali disagi porterebbe a una

maggiore analisi delle cause che provocano questi

inconvenienti, provvedendo in tal modo ad un intervento

radicale e definitivo. Gli interventi eseguiti per rattoppare

un’emergenza, sicuramente costeranno al comune di Reggio

Calabria molto più di quanto risparmiato per eseguirli. Il mio

pensiero si può riassumere nelle parole di FRANCIS

SCOTT FITZGERALD: “Siamo troppo poveri per risparmiare.

Fare economia è un lusso da gente ricca; ora come ora, la

nostra unica salvezza è spendere”. L’esecuzione di lavori in

economia e senza alcun controllo da parte

dell’Amministrazione porta inevitabilmente alla ricomparsa del

problema principale, causando ulteriori lavori di rattoppo con

notevole incremento delle spese con riduzione ingiustificata

delle risorse del Comune.

PAGINA 4 ‘U MANDAGGHIU

RECICA RECOBA REGIVO REMIGI RICCIPPA RAPITU ROCCALORO ROCCIA ROMANO SACCUCCI SANCHEZ SCACCIALIVI SCANDURRO SCAZZETTA SCIORTA SCIÙ SCORCIA SCORCITTA SERAFINO

SICARETTA SLIM SPAZZOLINO SPEAKER STELLUCCIO STEPPA STRATI SUBBIA TACCHINA TAMAGOCHI TARANZA TARDELLI TAVULEDA TEDESCO TESTA I BAGGHIOLU TESTA I CRAPA TESTUNI TIGER TIGRE TIZZUNI TOLLO

TOLLY TOPO TREMATERRA TROPPO MERAVIGLIOSO TESTUNI TUCCIO TURRI TURRI U ‘NFERNO U ‘NVELENATU U BAFFUNE U BAGALARIOTU U BARBERE U BARONE U BELLO U BIDELLO U BIONDO U BIRBO U BIZZARRU U BRACCU U BUTTARU U CANNISCIARU

U CANTANTE U CINESI U COLLOCATORE U CUCCO U COCO U DIAVULU U FANTE U FATTURE U FRANCISI U FURISI U GORILLA U JENCU U LATTARO U LLIRIDU U LONGO U MAESTRO U MAGRO U MANZU U MARCHISI U MASSARO U MERRU

U MINDU U MISTER U MONICU U MULINARU U MUNTUNE U NAPULETANO U NEGUS U NOSCIO U PACCIO U PAPA U PERSONAGGIO U PISCIARU U PITTURE U POETA U POMO U PROFESSORE U RAGGIUNERI U ROMANU U SACRESTANO U SCARPAREDHU U SCARPARU

U SEGRETARIO U TERRORE U TIPO U TURCU U VINCOTU VIGNOLA VINEDHA VOTONNO VURPE WENDY ZACCONE ZANNI ZI‘NTISA ZIO WILLY ZIZINO ZOCCO ZZA PINA ZZOPPA

ZOFF

(Continua da pagina 3)

Il pozzetto acque bianche alle prime piogge subito dopo l’inter-vento di ripristino

La tela di Penelope — Lavori di ripristino fogna a Bufano e Scalea di Demetrio Crea

A ‘NGIURIA

Pieve Emanuele (MI) -Festa dei Calabresi 2015 -L’esperienza di Mimma Giordano

Una festa dai colori meravigliosi, arric-

chita da piatti tipici del Sud italia, stru-

menti della tradizione, canti e balli.Tutto

questo non è dettato solo dal fine folklo-

ristico. La festa dei Calabresi, è il ritro-

varsi di un’intera comunità, che al rien-

tro delle ferie vuole rinnovare la sua ap-

partenenza ai territori più cari, condivi-

dendo attimi di gioia e serenità.

La rassegna Colori, sapori & mu-

siche, nata dalla volontà di Stefa-

no Scuncia e sostenuta da un nu-

cleo storico di fervidi attivisti

meridionali residenti nell’hinter-

land milanese e pavese, è divenu-

ta ormai un evento che è giunto

alla sua XVI edizione. La nostra

compaesana Mimma Giordano, la

descrive così: Una meravigliosa

serata di settembre, Pieve Ema-

nuele, festa dei calabresi, tanti Mosorro-

fani accomunati da un’ unica cosa: l’amo-

re per la nostra terra e le nostre radici.

Difficile trovare le parole per descrivere

la gioia di incontrare, fuori dalla nostra

amata Mosorrofa, quei volti noti che ti

fanno sentire a casa. Nel sottofondo, un

suono di organetto e tambureddu ti catapul-

ta a più di mille chilometri di distanza e ti

fa vibrare. Il richiamo è irresistibile e con

grande disinvoltura partono i primi baĺli.

C’è chi, sfacciato, si lancia in pista , non-

curante dei numerosi spettatori e chi, più

timoroso, tentenna prima di muovere i

primi passi. In poco tempo la pista è in-

vasa da ballerini scattanti ai quali “‘nci

passau ogni duluri“. I più diligenti , inizia-

no ad apparecchiare per la cena. Tutto è

pronto in breve tempo e dalle borse fuo-

riescono tutte le prelibatezze mosorrofa-

ne : pipi chini, parmigiana, capocollo,

pumadoru sicchi ed una splendida torta.

“Si non saggi , ma sentu” . In poco tempo ti

trovi in mano un piatto pieno di squisi-

tezze. Si brinda, si mangia tra sorrisi alle-

gri , musica ed il cuore è pieno di gioia.

È proprio vero : “Nessun luogo è lontano

quando si porta nel cuore” . Grazie a chi

ha reso speciale la giornata. Quest’anno

l’affluenza dei Mosorrofani è stata più

numerosa rispetto le scorse edizioni,

qualcuno ha pure affrontato il viaggio in

pulman per poter partecipare e contri-

buire alla riuscita della festa . Addirittu-

ra c’è già chi si organizza per la

prossima edizione. Sono molte le

ragioni che hanno spinto e stanno

spingendo i giovani Mosorrofani, e

tutti i giovani del sud in generale, a

lasciare le nostre terre per cerca-

re nuove opportunità fuori. La

presenza di una comunità attiva al

nord che ogni anno organizza un

evento di tale portata non può che

rassicurare chi sta per affrontare

una nuova avventura, rincuorando anche

in parte i familiari che rimangono al Sud.

Avere dei riferimenti in territori nuovi

rende il distacco dalla propria terra meno

traumatico e più speranzoso. Compli-

menti vivissimi a tutta l’organizzazione,

attendiamo con trepidazione l’edizione

2016..

‘U MANDAGGHIU PAGINA 5

Canzuni, barzellette e storie di carri i San Dimitri

I bucceri ‘i stu paisi

I bucceri ‘i stu paisi

Sunnu comu i ngrisi:

quandu venunu li crienti

si fannu comu i serpenti,

nci duninu carni fitenti,

d’animali vecchiarini,

e sa paghinu pi ffettini.

P’ u riloggiu

Si formau ‘na mprovvisata società,

chi si partìu du riuni Mangarà,

girau Strapunti, Nzarìu e Scalea,

Carbaliu e Hiauredhu.

A ogni porta chi bussavinu,

i cristiani nci iaprivinu,

e ducentu liri nci scrivivunu

chi p’u riloggiu serbivinu:

Ma quandu tutti i sordi idhi cogghiru,

ficiru finta i nenti e si spartiru.

E u riloggiu ? …mi camina non nci pensa:

cuntinua a fari i sei e mmenza.

TELEGRAFANDO

OROSCOPO MOSORROFANO

Scorpione: Le stelle dicono che tra poco arriverà

un cambiamento notevole e fortunato grazie all’en-trata del Sole in Strapunti. I Saloti e gli abitanti di

S.Giovanni potranno concedersi qualche coccola e qualche ca-priccio in più, resi più forti e consapevoli dalla luna in Scalea. Consiglio: Si u ‘mprestare fusse bbonu, si ‘mprestavuno i mugghijeri.

Gemelli: Mese piacevole per la relazioni sociali. Venere

favorirà i vostri desideri. Potrete divertirvi come preferi-te, coltivare i vostri hobby a ‘Nzario, e i vostri interessi a

Strapunti. Mercurio di passaggio a Sella S.Giovanni favorirà l’arrivo dell’autobus anche quando è rotta la fognatura al Calvario.

Consiglio: Tussi e amuri non si ponnu mmucciari.

Sagittario: In via Provinciale Plutone causa ira e

tensione nervosa che potrebbero fiaccare la forma fisica , causando difficoltà a dormire e spossatezza

dopo una normale giornata lavorativa. Calma e gesso special-mente nei rapporti con gli abitanti di Scalea e Mangarà. Consiglio: Ovu di n’ ura, pani d`un jornu e vinu d`un annu non ficiru mai dannu.

Cancro: Irritabili al Calvario e S. Giovanni, a causa di

sorprese non gradite. Giove in visita a Scalea senza avvisa-re vi innervosisce e renderà odiosi i rapporti con gli altri,

in famiglia e forse anche in ufficio. Si tratta di situazioni di passaggio, non dategli peso, finiranno quando riuscirete a prendere l’autobus.

Consiglio: Cu non faci nenti, non sbagghia nenti.

Capricorno: Nel rione Calvario potreste essere

infastiditi da piccole cose, da battibecchi e tensioni nei rapporti con familiari, amici o Mangarioti. Guar-

date avanti e cercate di non farvi trascinare in polemiche. Soldi da guadagnare e amori platonici da godere tra Placa e ‘Anzario. Consiglio: Mara pecura c’avi a dare a lana.

Leone: Periodo frizzante ad Anzario all’insegna della

voglia di vivere e di divertirsi. Potrete espandere il giro dei contatti, cosa che vi sarà utile anche in ambito pratico

o lavorativo. Nelle famiglie di Mangarà i rapporti miglioreranno e anche l’umore riprenderà quota. Venere in aiuto dei Saloti, risolverà qualsiasi rogna dal bivio di San Sperato a Praca esclusa.

Consiglio: Quando a pira è matura, cadhi sula sula.

Acquario: Un’ energia cosmica vi darà molti sti-

moli per poter realizzare e/o riprendere un vecchio rapporto a S.Giovanni. Luna storta a Bufano per l’in-

flusso di Giove tra Piazza chiesa e ‘Nzario. Nel resto del paese l’entusiasmo vi renderà un po’ maldestri ma non vi preoccupate tutto si risolverà cantando sotto la pioggia. Consiglio: Cu sparti, cogghji a megghiu parti.

Vergine: A Strapunti e Calvario grande confusione per

le influenze provenienti da tutti pianeti di passaggio da via Provinciale. Certezze di lavoro per gli abitanti di

Bufano che vedranno scorrere tanta acqua grazie a Giove. Aspettate con calma l’intervento degli addetti del comune, se non piove, prima o poi arriveranno.

Consiglio: U lupu di mala cuscenza comu opira cusì pensa.

Pesci: Se abitate ad Anzario non siate troppo perma-

losi con i vicini e soprattutto con il partner. Non date retta ai dubbi che potrebbero nascere dalle influenze

di Strapunti e Calvario. Venere di passaggio a Sala distribuisce serenità ed energia pure voi potete godere dell’influenza di Ve-nere se pagate la bolletta dell’ENEL prima della scadenza. Consiglio: U ‘mabbaratu non capisci u ddiunu...

PAGINA 6 ‘U MANDAGGHIU

Toro: Periodo molto positivo nel rione Scalea, ottimo

per riprendervi dopo problemi precedenti, per tornare a sorridere e per godere dei piaceri della vita!

Giove finalmente sorride agli abitanti di Sala e insieme a Saturno in Bufano non vi ostacola più, sentirete tornare ottimismo e fiducia, e con loro anche il desiderio di progettare e pensare al futuro. Consiglio: Si c’è fumu c’è focu, ma non sempri carni rustuta...

PIANO NAZIONALE PER LA RIQUALIFICAZIONE SOCIALE E CULTURALE DELLE AREE URBANE DEGRADATE. Con il bando

che sta per essere pubblicato sulla GU si dà avvio al Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane de-gradate con un finanziamento 200 milioni di euro che verrà “spalmato” in tre annualità 2015/2017 . il Bando consentirà ai Comu-ni che presenteranno domanda entro il 30 novembre 2015 di accedere direttamente ai finanziamenti. Quale occasione migliore per attenzionare finalmente il nostro paese presentando un progetto di riqualificazione della ex scuola elementare e delle aree di pertinenza, una proposta che abbiamo avanzato anche attraverso le pagine del nostro giornale.

“GIOVANI E BANDE ESPERIENZE A CONFRONTO”. Questo il titolo del convegno organizzato dall’ Orchestra Giovanile dello Stretto in collaborazione con Scomegna edizioni musicali , una delle più importanti a livello nazionale, ha visto tra i relatori nomi tra i più importanti del panorama musicale bandistico nazionale. Il compositore Lorenzo Pusceddu, Laura Fermanelli, docente esperta di propedeutica musicale, e Maurizio Managò, direttore orchestra giovanile di Laureana di Borrello e Roberto Villata patron della Scomegna edizioni musicali. Oltre 50 direttori e/o presidenti di associazioni musicali, bande, provenienti dalla vicina Sicilia e da tutto il territorio calabrese sono la cartina di tornasole del buon lavoro svolto dal maestro Alessandro Monorchio.

Ariete: Mercurio in opposizione a Calvario potrebbe in-

durvi a essere precipitosi, specie nelle parole, con il rischio di suscitare accese reazioni degli abitanti di Mangarà. Siate

astuti; anche se avete ragione usate tanta ..tanta diplomazia special-mente con le suocere. Consiglio: A megghiu parola è chidha chi non si dici

Bilancia: Potreste ritrovarvi in circostanze dalle

quali sarete affascinati senza ragionare sulle reali conseguenze. Non lasciatevi coinvolgere da Saloti e

’Nzarioti anche se brillanti. Giove di passaggio a Mangarà vi sarà di grande aiuto se avrete la pazienza di aspettare.

Consiglio: Quandu a furtuna vota ogni amicu si fa la ritirata.