A Roma,il 29 ottobre 2004, nella "Sala degli Orazi e Curiazi" del Palazzo dei Conservatori, in...
-
Upload
niccolo-volpi -
Category
Documents
-
view
215 -
download
0
Transcript of A Roma,il 29 ottobre 2004, nella "Sala degli Orazi e Curiazi" del Palazzo dei Conservatori, in...
A Roma,il 29 ottobre 2004, nella "Sala degli Orazi e Curiazi" del Palazzo dei
Conservatori, in piazza del Campidoglio, ha avuto luogo la cerimonia con
cui i Capi di Stato e di Governo ed I Ministri degli Affari Esteri dei 25 Stati
Membri dell'Unione Europea hanno sottoscritto il Trattato e l'Atto finale
che stabiliscono una Costituzione per l'Europa. L'Atto finale è stato
sottoscritto anche dai rappresentanti della Turchia, della Bulgaria e della
Romania, mentre la Croazia ha partecipato alla cerimonia solo in veste di
osservatore.
Così Roma, nella stessa sala in cui i sei Paesi fondatori - Belgio, Francia,
Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda - firmarono il 25 marzo 1957 i
Trattati istitutivi della Comunità economica europea (CEE) e della
Comunità europea per l'energia atomica (Euratom), ha di nuovo ospitato
un evento che si può ben definire "storico" per la vita ed il futuro
dell'Europa.
La cerimonia svoltasi il 29 ottobre è seguita all'accordo su un Trattato
costituzionale per l'Europa, che era stato raggiunto dai leaders europei al
Consiglio d'Europa di Bruxelles il 17 e 18 giugno 2004.
Paesi che hanno partecipato all’evento:
AUSTRIA, BELGIO, CIPRO, DANIMARCA, ESTONIA, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, IRLANDA, ITALIA, LETTONIA, LITUANIA, LUSSEMBURGO, MALTA, PAESI BASSI, POLONIA, PORTOGALLO, REGNO UNITO, REPUBBLICA CECA, SLOVACCHIA, SLOVENIA, SPAGNA, SVEZIA, UNGHERIA
Paesi candidati che firmeranno solo l'Atto finale:
BULGARIA, ROMANIA, TURCHIA
Paesi che partecipano in qualità di osservatori:
CROAZIA
Il testo del Trattato costituzionale europeo unifica in un documento organico tutti i precedenti trattati, da quelli più lontani di Roma del 1957 fino ai più
recenti di Maastricht e Nizza. La Costituzione europea dovrà essere ratificata da tutti i 25 Paesi membri dell'Unione: alcuni Stati lo faranno per via parlamentare, altri con referendum popolari, altri
ancora adotteranno una procedura mista. La Costituzione, una volta ratificata da tutti gli Stati,
entrerà in vigore a partire dal 2009, per alcuni aspetti, e dal 2014 per altri. Fino a quel momento l'Unione europea continuerà a funzionare come
oggi, con i Trattati in vigore.
28 febbraio 2002 - inizio dei lavori della Convenzione
20-21 giugno 2003 - Consiglio europeo di Salonicco
10 luglio 2003 - Chiusura dei lavori della Convenzione
18 luglio 2003 - Consegna del testo elaborato dalla Convenzione
4 ottobre 2003 - Al via la CIG a Roma
12-13 dicembre 2003 - Vertice europeo
25-26 marzo 2004 - Vertice europeo
17-18 giugno - Vertice europeo
29 ottobre 2004 - Roma: firma della Costituzione europea
Dicembre 2001 - Consiglio di Laenken
Dicembre 2001 - Consiglio di Laenken
Viene approvata la "dichiarazione di Laenken" che istituisce la Convenzione
incaricata di preparare una bozza di Costituzione europea. La Convenzione
riunisce i principali soggetti interessati al dibattito sul futuro dell'Unione, tra cui i
rappresentanti di tutti gli Stati membri e dei Paesi candidati all'adesione, nonché i 16
rappresentanti del Parlamento europeo. La Convenzione, presieduta da Valery Giscard
d'Estaing, ha adottato lo stesso modus operandi che il Parlamento europeo aveva utilizzato per l'approvazione della Carta dei
diritti fondamentali.
28 febbraio 2002 - inizio dei lavori della Convenzione
Nella sede del Parlamento europeo di Bruxelles si tiene la riunione costitutiva
della Convenzione.
Da sinistra a destra:Jean-Luc Dehaene, Vice Presidente della Convenzione, Giuliano Amato, Vice Presidente della Convenzione,
Valéry Giscard d'Estaing, Presidente della Convenzione.
20-21 giugno 2003 - Consiglio europeo di Salonicco
Al vertice nella città greca, Valery Giscard d'Estaing presenta formalmente ai Capi di Stato e di Governo il testo delle prime
due Parti del Progetto di Trattato costituzionale elaborato dalla Convenzione. Il Vertice europeo convoca la Conferenza
Intergovernativa incaricata di mettere a punto il testo definitivo della Costituzione.
10 luglio 2003 - Chiusura dei lavori della Convenzione
La Convenzione conclude i suoi lavori e adotta per consenso il testo
completo della Costituzione per l'Europa
18 luglio 2003 - Consegna del testo elaborato dalla Convenzione
Giscard d'Estaing consegna all'Italia, presidente di turno dell'Ue, il testo definitivo che dovrà essere
discusso dalla CIG, la Conferenza Intergovernativa
La prima riunione della Conferenza Intergovernativa si tiene a Roma, sotto la Presidenza italiana dell'Ue. Secondo il Parlamento europeo il testo finale da adottare si sarebbe dovuto discostare il meno possibile dal progetto adottato dalla Convenzione. I capi di Stato e di Governo adottano la Dichiarazione di Roma
4 ottobre 2003 - Al via la CIG a Roma
12-13 dicembre 2003 - Vertice europeo
I Capi di Stato e di Governo riuniti a Bruxelles, non raggiungono un accordo sulla Costituzione europea il cui
Testo uscito dalla Convenzione è stato rivisto e corretto. Ci sono problemi soprattutto sulla formula del voto a
maggioranza qualificata e sulla sua applicazione, ma anche sulla composizione della Commissione e su alcuni temi economici. Il testimone passa alla presidenza irlandese
dell'Ue.
25-26 marzo 2004 - Vertice europeo
I leader dei paesi dell'Ue, riuniti a Bruxelles, si impegnano formalmente a ricercare un accordo
per dare all'Unione una Costituzione entro giugno
17-18 giugno - Vertice europeo
Dopo un primo accordo fra i Ministri degli Esteri dei 25, i Capi di Stato e di Governo dei 25
raggiungono un compromesso sui punti ancora aperti del testo della Costituzione europea
Da sinistra a destra:Brian COWEN, Presidente del Consiglio, Ministro degli Affari esteri dell'Irlanda, Bertie AHERN, Presidente del Consiglio europeo, Primo Ministro dell'Irlanda, Pat COX, Presidente del Parlamento europeo, Romano PRODI, Presidente della Commissione europea
29 ottobre 2004 - Roma: firma della Costituzione europea
I leader dei paesi dell'UE sottoscrivono il Trattato e l'Atto finale che stabiliscono una Costituzione per l'Europa. Per
entrare in vigore, la Costituzione dovrà ora essere ratificata da tutti gli Stati dell'UE
Il trattato costituzionale è suddiviso in quattro grandi comparti. Va rilevato
che non esiste alcuna gerarchia tra le varie parti del trattato costituzionale.
I PARTEII PARTEIII PARTEIV PARTE
I PARTE
Dopo un preambolo a carattere costituzionale, che ricorda la storia e le eredità dell'Europa nonché la
sua volontà di superare le divisioni interne, la parte I è dedicata ai principi, obiettivi e disposizioni istituzionali che disciplinano la nuova Unione
europea. Divisa in nove titoli, la parte I comprende:
•Le definizioni e gli obiettivi dell'Unione; •i diritti fondamentale e la cittadinanza dell'Unione;
•le competenze dell'Unione; •le istituzioni dell'Unione;
•l'esercizio delle competenze dell'Unione; •la vita democratica dell'Unione;
•le finanze dell'Unione; •l'Unione e l'ambiente circostante;
•l'appartenenza all'Unione.
II PARTE
La parte II del trattato costituzionale riprende la Carta europea dei diritti fondamentali. Questa parte si compone
di sette titoli preceduti da un preambolo:
• dignità; • libertà;
• uguaglianza; • solidarietà;
• cittadinanza; • giustizia;
• disposizioni generali.
III PARTE
La parte III include le disposizioni relative alle politiche e al funzionamento dell''Unione. Qui sono definite le politiche interne ed esterne dell'Unione, ad esempio le disposizioni
relative al mercato interno, all'unione economica e monetaria, allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia
nonché alla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e le disposizioni relative al funzionamento delle istituzioni.
Anche questa terza parte comprende sette titoli:
• disposizioni d'applicazione generale; • non discriminazione e cittadinanza;
• politiche e azioni interne; • associazione dei paesi e territori d'oltremare;
• azione esterna dell'Unione; • funzionamento dell'Unione;
• disposizioni comuni.
IV PARTE
La parte IV riunisce le disposizioni generali e finali del trattato costituzionale, e precisamente l'entrata in vigore, la procedura di revisione della Costituzione e l'abrogazione dei
precedenti trattati. •Un certo numero di protocolli è stato allegato al trattato che
istituisce la Costituzione, ossia:
•il protocollo sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'Unione europea;
•il protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità;
•il protocollo sul Gruppo euro; •il protocollo che modifica il trattato Euratom;
•il protocollo sulle disposizioni transitorie relative alle istituzioni e agli organi dell'Unione.
Dichiarazioni dei Presidenti delle tre Istituzioni europee sull'approvazione del Trattato costituzionale
"Un grande traguardo per l'Europa e per tutti gli europei", così Bertie Ahern, presidente di turno del Consiglio europeo, ha definito l'approvazione del Trattato costituzionale. "Le esigenze di ognuno sono state soddisfatte, questo è il modo in cui l'Unione europea ha lavorato in passato. Sono contento di poter dire che oggi abbiamo dimostrato che in questo modo l'Unione europea continuerà a lavorare in futuro". Il Presidente del Parlamento europeo, Pat Cox, ha espresso il suo entusiasmo e ha dichiarato: "Credo che questa sia la prima prova, in termini concreti e di strategia, che la nuova Unione europea a 25 potrà tenere insieme tutti i popoli d'Europa, ora occorre spiegare tali risultati ai cittadini. "Abbiamo lo strumento per far compiere all'Unione dei passi avanti" ha sottolineato il Presidente della Commissione Romano Prodi, che ha aggiunto: "Questo è il risultato più grande con l'allargamento. Per me è un sogno che si avvera".
"Una vera cultura della sussidiarietà“
Il Comitato delle regioni ( CDR) e il Comitato economico e sociale ( CES) hanno già approvato il Trattato Costituzionale a larga maggioranza. IL Sig. Franz SCHAUSBERGER, del CDR, è
soddisfatto che la sua istituzione sia stata il primo organo dell'Unione ad adottare un parere. La Costituzione concede nuove competenze e responsabilità agli amministratori locali che,
secondo l'oratore, dovranno impegnarsi sul terreno della ratifica. Il Sig. SCHAUSBERGER ha rilevato che il testo riprende in esame il protocollo sui principi di sussidiarietà e di
proporzionalità, ed ha auspicato "una vera cultura della sussidiarietà in Europa". Il Presidente della Commissione Costituzionale, il Sig. Jo LEINEN (Partito socialista, Germania) ha ricordato
che il regolamento interno del Parlamento impone, sin dal momento dell'esame della proposta legislativa, il rispetto di questi principi.
Il CDR si rammarica che non sia stata prevista, per le regioni che hanno una competenza legislativa, la possibilità di ricorrere alla Corte di Giustizia. A questo proposito, il Sig. Andrew DUFF (Alleanza democratica liberale europea, Regno Unito) ha tuttavia indicato che il diritto riconosciuto alle persone morali di indirizzarsi alla Corte potrebbe offrire una soluzione ed ha invitato le regioni a far valere immediatamente questa possibilità per testare la reazione della Corte. Il Sig. Heinrich HOFFSCHULTE per il Consiglio delle Municipalità e delle Regione europee, il Sig. Lambert van NISTELROOIJ (Partito popolare europeo, Paesi Bassi) per l'Associazione delle
Regioni frontaliere ed europee, pur essendo soddisfatti si sono rammaricati del fatto che lo sviluppo della cooperazione transeuropea non sia stata incluso tra gli obiettivi dell'Unione. Il Sig. Ernest BENACH I PASCUAL, per la Conferenza delle Assemblee Legislative Regionali, si
rammarica del fatto che esse non possano partecipare al nuovo "meccanismo di allerta precoce" con il quale i parlamenti nazionali potranno far valere eventuali obiezioni ad ogni
iniziativa legislativa europea. Il Sig. Inigo MENDEZ DE VIGO (Partito popolare europeo, Spagna) gli ha risposto che: "Nulla impedisce, nel Trattato Costituzionale, che sia un parlamento
regionale a sventolare il cartellino giallo", anche se il parlamento nazionale dovrà ritrasmettere formalmente le osservazioni
"La sfida della comunicazione“
Il Sig. Henri MALOSSE (CES) ha definito il Trattato Costituzionale, "un testo innovatore", poiché mette la costruzione dell'Europa nelle mani dei cittadini
che ne diventano i soggetti. L'inclusione della carta dei diritti fondamentali nel Trattato, è definita un "passo fondamentale". Tuttavia lancia un monito: la comunicazione sulla Costituzione dovrà evitare di trattare unicamente il "contenitore" (gli aspetti costituzionali ed istituzionali), dimenticando il
contenuto (le politiche). Si dovrà, a suo parere, evitare un discorso "dall'alto", degli approcci puramente nazionali ed una falsa neutralità delle istituzioni. "Bisognerà dirlo alla Sig.ra Wallstrom " ha dichiarato il Sig. Carlo CARNERO
GONZALEZ (Partito socialista europeo, Spagna) riferendosi alla Commissaria alla comunicazione che partecipava all' audizione.
La Sig. Margot Wallstrom ha affermato in seguito che "Né il Parlamento né la Commissione devono adagiarsi sugli allori". Le Istituzione europee non dovranno rimanere neutre in questo processo ma dovranno evitare la
propaganda. La Costituzione, secondo lei, non porta alla creazione di un super stato e le istituzioni dovranno porre l'accento sui cambiamenti che creerà nella
vita dei cittadini. La vicepresidentessa della Commissione, cosi come altri partecipanti, ha fatto rilevare che il principio della democrazia partecipativa è
incluso nel Trattato Costituzionale, esprimendo, inoltre, l'auspicio che altri gruppi di lobbysti discutano del futuro dell'Europa. Con riferimento alla
formazione dei collegi dei commissari, in base alla recente esperienza della squadra di Barroso, la Sig.ra Wallstrom ha auspicato per il futuro, una
procedura pubblica, con varie candidature di commissari per paese e con la partecipazione di parlamenti nazionali.
I partner sociali e la società civile fanno la loro parte
La Sig.ra Thérèse LIEDEKERKE, per l'UNICE (sindacato europeo datori di lavoro) ha rilevato che il Trattato Costituzionale, fissa efficaci strumenti per garantire la stabilità, la competitività ed un processo decisionale rapido, fattori negli interessi delle imprese. L'UNICE considera inoltre che il voto in settori quali, la fiscalità o quelli riguardanti aspetti della politica sociale, deve senza dubbio ottenere l'unanimità. Secondo il Sig. John
MONKS, rappresentante della confederazione europea dei sindacati, rispetto al Trattato di Nizza, la Costituzione apporta un netto miglioramento all'Europa sociale e sebbene non soddisfi completamente i
sindacati, una sua mancata ratifica, spingerebbe l'Europa nel caos. Il Sig. Alain WOLF, del centro europeo delle imprese a partecipazione pubblica, ha accolto positivamente il Trattato Costituzionale poiché, secondo lui,
attenua il principio della libera concorrenza a favore dei servizi d'interesse generale e, sul piano sociale segna qualche passo avanti. Numerose piattaforme di rappresentanti della società civile, intervenute nel dibattito
hanno annunciato la loro intenzione di rimanere neutri pur cercando di incoraggiare il dialogo. Ciò nonostante, il Sig. Henrik KRONER ha presentato una campagna transnazionale del movimento europeo al favore del "si" che mira ad implicare l'uomo della strada in una "campagna emozionale". La Sig.ra Susie ALEGRE di Amnesty International ha sottolineato il posto che il Trattato costituzionale offre ai diritti umani in relazione ai valori ed
agli obiettivi dell'Unione, prevedendo l'inclusione della Carta dei diritti fondamentali.La Sig.ra Mary McPHAIL, della lobby europea delle donne, pur apprezzando una serie di progressi a favore dell'uguaglianza tra uomini e donne, ha fatto notare che le proposizioni, alquanto limitative, della Carta dei
diritti fondamentali, sono state incluse nell'Atto finale e rese pertanto obbligatorie per l'Unione ed i tribunali. Pur manifestando la sua insoddisfazione per la non inclusione della protezione dei consumatori negli obiettivi dell'Unione e per la mancanza di una base giuridica appropriata, la Sig.ra Ursula PACHL dell'ufficio europeo
unione consumatori, ha affermato che il Trattato contiene delle buone modifiche. Il Sig. Patrick DE BUCQUOIS della Conferenza Europea permanente delle Cooperative, Mutualità, Associazioni e Fondazioni si è interrogato sull'urgenza, a parer suo "sospetta", con la quale la Commissione propone un progetto di direttiva sui servizi nel mercato interno che va al di là dei servizi d'interesse generale. "Dov'è la coerenza?", ha chiesto l'oratore,
che ha aggiunto: "Preferisco l'UE con un nuovo Trattato e senza la direttiva Bolkenstein, piuttosto che la direttiva senza il Trattato". Il signor Giampiero ALHADEFF, di "Solidar", ha affermato che i membri
dell'associazione considerano il Trattato come un passo avanti, differentemente da quello di Nizza visto come un passo indietro. Inoltre, ha definito la Costituzione "un testo accessibile e leggibile da tutti i cittadini". Infine, la signora Monfort, a nome del "International Mission Centre", ha presentato una petizione, firmata da 1 148
687 persone ed inviata alla Commissione delle Petizioni del PE, in cui si chiede un riferimento espresso a Dio e al Cristianesimo nella Costituzione. (La Commissione della Petizioni si è tuttavia dichiarata incompetente,
poiché il Trattato è stato già firmato dai 25 Paesi e ratificato da uno Stato membro, ed ha invitato i firmatari a chiedere ai governi interessati di introdurre eventualmente tale riferimento negli atti nazionali di ratifica).