a pagina La maledizione di Farmacap · sessore Colomban procederà con un vero e proprio riordino...

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All’interno l’inserto di Sanità del Lazio LA MAPPA DEL POTERE Il momento è difficile i manager non devono far fare brutta figura al presidente Zingaretti IN PRIMO PIANO Siamo veramente fuori dal tunnel o ci vendono fumo? anno III numero 24 - 1 euro MARTEDÌ 4 APRILE 2017 Terzi a pagina 9 a pagina 10 L a “marcia su Roma” di Matteo Renzi è cominciata, e non c’è alcun dubbio che il 30 aprile, quando si svolgeranno le “primarie” destinate ad incoronare il nuovo segre- tario del Partito Democratico, si con- cluderà con un trionfo. Un trionfo sul piano nazionale ma soprattutto nella Capitale, dove il renzismo, da quando l’ex sindaco di Firenze ha indossato le vesti del “rottamatore”, ha sempre avuto difficoltà, è un eufemismo, a farsi accettare. Stando ai risultati delle votazioni nei Circoli romani “Matteo 2 - La Rivincita” non ha rivali capaci di contendergli l’investitura a massimo responsabile del PD. Si sapeva fin dall’inizio che Roma, per Renzi, sa- rebbe stata una delle città più difficili da conquistare. La Capitale è da sem- pre il “fortino” del “vecchio PD”, dei democratici cioè (ex Pds, Ds, PCI) che al nuovo corso renziano hanno prefe- rito fino ad oggi il “partito” che faceva riferimento ai D’Alema e ai Bersani di turno. Il principale sfidante di Matteo, il ministro guardasigilli Orlando, lo sapeva; e per questo propria nella Ca- pitale, alla Garbatella, aveva annun- ciato la sua discesa in campo per concorrere alla conquista della segre- teria. Ha avuto un discreto successo personale ma niente di più. La sensa- zione, a vedere i risultati delle vota- zioni svoltesi nei circoli, è quella di una “conversione” di massa, quasi uno zu- nami renziano che ha spazzato via il vecchio partito democratico capito- lino. Il che non è cosa da poco. A tutti i livelli, infatti, il PD era il principale motore economico di Roma. Attra- verso il sindacato ex comunista della CGIL, la sinistra ha avuto per anni una presa molto forte sulla forza-la- voro roma, dall’amministrazione alle aziende municipalizzate capitoline, un serbatoio di potere (e di voti) di ses- santa-settantamila persone. Tutto questo ha funzionato in passato anche quando Roma ha avuto un sindaco di destra, Gianni Alemanno: le intese sul “business” non hanno differenze di partito. La “marcia su Roma” di Maeo Renzi è cominciata Il Pd capitolino passa con lui IN PRIMO PIANO / NON C’È PACE PER L’AZIENDA COMUNALE di Carlo Rebecchi Vota il tuo pasticciere preferito Vitale a pagina 11 a pagina 12 CULTURA “Aeterna”, la Triennale di Arti Visive IL CONCORSO a pagina 14 SPETTACOLI Dalla Premiata Forneria a Capossela, i volti della musica IN PRIMO PIANO LE SIGNORE DELL’ARTE AULA GIULIO CESARE In Commissione sono botte da orbi , chi ha detto che il M5S è compatto? Cornelius a pagina 2 SCENARI Fiumicino vuole che Alitalia torni ad essere un’azienda pubblica a pagina 5 segue a pagina 3 segue a pagina 2 La maledizione di Farmacap N on è cosa che si possa vedere tutti i giorni, il li- cenziamento in tronco del direttore generale di una azienda municipale. Giustificato per di più da una serie di accuse pesantissime. Vere, false, dimostra- bili, non si sa. Ma la storia parte da lontano e non deve essere un caso se Farmacap la municipalizzata che gesti- sce le farmacie comunali continua a sopravvivere di scos- sone in scossone, con av vicenda menti spesso discutibili di vertici e management. Il commissario straordinario Angelo Stefanori, nominato dalla Raggi, è subentrato a Franco Alvaro, arrestato un anno fa per turbativa d’asta, falso e abuso d’ufficio . Ora Stefanori ha rimosso «per giusta causa» Simona Laing, il direttore generale scelto dall'amministrazione Marino nell'agosto del 2015. Niente male per un marchio del quale il Campidoglio continua a dire di volersi liberare. Il licenziamento arriva dopo una guerra lunga mesi. La lettera di benservito a Laing ha nove pagine di motivazioni allegate. Tra le con- testazioni il licenziamento di 4 dipendenti (indagati per peculato e ripresi dai video della procura) a cui si è op- posto il commissario. segue a pagina 3 Dietro il licenziamento in tronco del direore generale Simona Laing c’è una guerra di potere e di interessi che va avanti da anni. E resta l’interrogativo di fondo: la municipalizzata capitolina è tornata in aivo o si traa di un blu? Deve ancora essere ceduta o è diventato un bene da difendere? N on sappiamo se si tratti di coincidenza o di scelta consapevole. Comunque sia andata, è andata benissimo perché la ri- voluzione del ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini, che ha ridisegnato la mappa dei musei italiani e nominato venti nuovi diret- tori, si è rivelata vincente per Roma. Dove al vertice di tre importanti istituzioni museali troviamo altrettante donne alle prese con l’au- tonomia gestionale che, accanto a mostre ed iniziative artistiche e culturali, comporta bi- lanci da far quadrare, tasse e bollette da pa- gare, lavori di manutenzione, lotta quotidiana alla burocrazia, ricerca di sponsor e mecenati. Parliamo di Galleria Borghese, della Galleria Nazionale di Arte Moderna e delle Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini Corsini, rette rispettivamente da Anna Coliva, Cri- stiana Collu e Flaminia Gennari Santori. Sto- rie diverse le loro, accomunate però dalla passione per l’arte e da una capacità di gestire quei musei da far invidia anche ai manager più osannati. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. di Maria Pia Miscio

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All’interno l’inserto di Sanità del LazioLA MAPPA DEL POTERE

Il momento è difficilei manager non devono

far fare brutta figuraal presidente Zingaretti

IN PRIMO PIANOSiamo veramentefuori dal tunnelo ci vendono fumo?

anno III numero 24 - 1 euro MARTEDÌ 4 APRILE 2017

Terzi a pagina 9

a pagina 10

La “marcia su Roma” di MatteoRenzi è cominciata, e non c’èalcun dubbio che il 30 aprile,

quando si svolgeranno le “primarie”destinate ad incoronare il nuovo segre-tario del Partito Democratico, si con-cluderà con un trionfo. Un trionfo sulpiano nazionale ma soprattutto nellaCapitale, dove il renzismo, da quandol’ex sindaco di Firenze ha indossato levesti del “rottamatore”, ha sempreavuto difficoltà, è un eufemismo, afarsi accettare. Stando ai risultati dellevotazioni nei Circoli romani “Matteo2 - La Rivincita” non ha rivali capacidi contendergli l’investitura a massimoresponsabile del PD. Si sapeva findall’inizio che Roma, per Renzi, sa-rebbe stata una delle città più difficilida conquistare. La Capitale è da sem-pre il “fortino” del “vecchio PD”, deidemocratici cioè (ex Pds, Ds, PCI) cheal nuovo corso renziano hanno prefe-rito fino ad oggi il “partito” che facevariferimento ai D’Alema e ai Bersani diturno. Il principale sfidante di Matteo,il ministro guardasigilli Orlando, losapeva; e per questo propria nella Ca-pitale, alla Garbatella, aveva annun-ciato la sua discesa in campo perconcorrere alla conquista della segre-teria. Ha avuto un discreto successopersonale ma niente di più. La sensa-zione, a vedere i risultati delle vota-zioni svoltesi nei circoli, è quella di una“conversione” di massa, quasi uno zu-nami renziano che ha spazzato via ilvecchio partito democratico capito-lino. Il che non è cosa da poco. A tuttii livelli, infatti, il PD era il principalemotore economico di Roma. Attra-verso il sindacato ex comunista dellaCGIL, la sinistra ha avuto per anniuna presa molto forte sulla forza-la-voro roma, dall’amministrazione alleaziende municipalizzate capitoline,un serbatoio di potere (e di voti) di ses-santa-settantamila persone. Tuttoquesto ha funzionato in passato anchequando Roma ha avuto un sindaco didestra, Gianni Alemanno: le intese sul“business” non hanno differenze dipartito.

La “marcia su Roma”

di Matteo Renziè cominciata

Il Pd capitolinopassa con lui

IN PRIMO PIANO / NON C’È PACE PER L’AZIENDA COMUNALE

di Carlo Rebecchi

Vota il tuo pasticcierepreferito

Vitale a pagina 11

a pagina 12

CULTURA“Aeterna”, la Triennale di Arti Visive

IL CONCORSO

a pagina 14

SPETTACOLIDalla PremiataForneria a Capossela, i volti della musica

IN PRIMO PIANO

LE SIGNORE DELL’ARTE

AULA GIULIO CESAREIn Commissionesono botte da orbi ,chi ha detto cheil M5S è compatto?

Cornelius a pagina 2

SCENARIFiumicino vuole che Alitaliatorni ad essereun’azienda pubblica

a pagina 5

segue a pagina 3

segue a pagina 2

La maledizione di Farmacap

Non è cosa che si possa vedere tutti i giorni, il li-cenziamento in tronco del direttore generale diuna azienda municipale. Giustificato per di più

da una serie di accuse pesantissime. Vere, false, dimostra-bili, non si sa. Ma la storia parte da lontano e non deveessere un caso se Farmacap la municipalizzata che gesti-sce le farmacie comunali continua a sopravvivere di scos-sone in scossone, con av vicenda menti spesso discutibilidi vertici e management. Il commissario straordinarioAngelo Stefanori, nominato dalla Raggi, è subentrato aFranco Alvaro, arrestato un anno fa per turbativa d’asta,falso e abuso d’ufficio . Ora Stefanori ha rimosso «pergiusta causa» Simona Laing, il direttore generale sceltodall'amministrazione Marino nell'agosto del 2015.Niente male per un marchio del quale il Campidogliocontinua a dire di volersi liberare. Il licenziamento arrivadopo una guerra lunga mesi. La lettera di benservito aLaing ha nove pagine di motivazioni allegate. Tra le con-testazioni il licenziamento di 4 dipendenti (indagati perpeculato e ripresi dai video della procura) a cui si è op-posto il commissario. segue a pagina 3

Dietro il licenziamento in tronco del direttore generale Simona Laing c’è una guerra di potere e di interessi che va avanti da anni. E resta l’interrogativo di fondo: la municipalizzata capitolina è

tornata in attivo o si tratta di un bluff? Deve ancora essere ceduta o è diventato un bene da difendere?

Non sappiamo se si tratti di coincidenzao di scelta consapevole. Comunque siaandata, è andata benissimo perché la ri-

voluzione del ministro ai Beni Culturali DarioFranceschini, che ha ridisegnato la mappa deimusei italiani e nominato venti nuovi diret-tori, si è rivelata vincente per Roma. Dove alvertice di tre importanti istituzioni musealitroviamo altrettante donne alle prese con l’au-tonomia gestionale che, accanto a mostre ediniziative artistiche e culturali, comporta bi-

lanci da far quadrare, tasse e bollette da pa-gare, lavori di manutenzione, lotta quotidianaalla burocrazia, ricerca di sponsor e mecenati. Parliamo di Galleria Borghese, della GalleriaNazionale di Arte Moderna e delle GallerieNazionali di Arte Antica Barberini Corsini,rette rispettivamente da Anna Coliva, Cri-stiana Collu e Flaminia Gennari Santori. Sto-rie diverse le loro, accomunate però dallapassione per l’arte e da una capacità di gestirequei musei da far invidia anche ai manager piùosannati. E i risultati sono sotto gli occhi ditutti.

di Maria Pia Miscio

martedì 4 aprile 2017 pagina 2PRIMO PIANO

AULA GIULIO CESARE

Classe dirigente inadeguata?Forse. Consiglieri immaturipoliticamente? Verosimile.Maggioranza disunita su di-versi temi? Probabile. Tutte

illazioni dei giornali contro la compaginecapitolina pentastellata, oppure esiste unprincipio di verità? Ci sono due visioni di-verse, naturalmente, che poi diventano ve-rità diverse, che cambiano se cambia ilpunto di osservazione dell’azione politicadei grillini su Roma. Per chi li osserva dal-l’esterno e dunque dal punto di vista dei cit-tadini la maggioranza sembra procedere piùo meno compatta, tutti in cerchio intornoa Virginia Raggi, a difendere il fortino asse-diato. Se crolla lei vanno tutti a fondo. Dallostallo non si esce, si percepiscono solo pic-colissimi passi avanti. Di fatto i grandi temiche la città e quindi l’Amministrazione do-vrebbe affrontare, restano al palo. Dalpunto di vista del bilancio e degli esperticontabili la gestione delle società parteci-pate è quella che difatto risucchia mag-giori risorse. Ora l’as-sessore Colombanprocederà con un veroe proprio riordinodelle stesse riducen-dole di numero. Ma in-tanto?Per chi ha il privilegiodi osservare l’operatopolitico dei 5 Stelledall’interno, la realtàappare diversa. Nellecommissioni spesso siassiste ai fuochi d’arti-ficio, a scontri all’arma bianca. In Commis-sione bilancio la protagonista è laconsigliera Montella statistica ed espertadunque di numeri. Verve e piglio saccente

non le mancano,tanto da zittirespesso i più fidatic o l l a b o r a t o r idell’Assessore.Ma come, sichiedono inCommissione imalcapitati col-

laboratori di staff, non giochiamo nellastessa squadra? E la domanda è più che le-gittima se si pensa che il tutto accade difronte ai colleghi consiglieri di opposizione.

Quando si sentono le urla negli uffici di viaDei Cerchi sede dell’assessorato al Com-mercio vuol dire che l’intraprendente Con-sigliere Coia presidente della omonimaCommissione, sta “interloquendo” diretta-mente con l’Assessore Adriano Meloni, ocon i membri del suo staff. I motivi di scon-tro sono i più disparati. Dalle licenze per lebancarelle alla occupazione di suolo pub-blico sino alla lotta all’abusivismo. E’ facileimmaginare come su una tematica cosi de-licata i punti di vista possano essere anchemolto diversi tra loro. Dallo Staff lamen-

tano il fatto che il presidente della Commis-sione Commercio Coia proceda spesso perla sua strada senza coordinarsi con le lineeche elabora l’Assessorato. “Ha davvero latesta dura”- sostengono a via dei Cerchi “èquasi impossibile farlo ragionare” . Dunquetra illazioni e cronaca spunta anche un po’di verità. Nulla di male, la politica è fatta so-prattutto di carattere. Se si iniziasse a ve-dere qualche tangibile miglioramento nellavita della città i romani forse saprebberoperdonare ai consiglieri pentastellati anchequalche eccesso.

In Commissione sono botte da orbi ,chi ha detto che i grillini sono compatti?

Forse inadeguati, forse immaturi politicamente. Disuniti e rissosi. La maggioranza è compatta solo quando si tratta di difendere la Raggi. I consiglieri a Cinque Stelle trattano spesso

come avversari gli assessori e i loro staff. Sotto gli occhi esterrefatti e divertiti dell’opposizionedi Cornelius

Poi è arrivata la crisi economica, i marginidi guadagno - e di corruzione - si sonoridotti. Chi era al potere aveva dimenti-

cato di adattare la macchina amministrativa aitempi nuovi, le assunzioni clientelari non ave-vano più senso, la strada al “grillismo” era trac-ciata.La sua riscossa romana “Matteo 2” sembraaverla trovata, proprio nei quartieri e nelle areeperiferiche dove negli ultimi due o tre anni haraccolto più voti il partito che è il principale av-versario del PD, il Movimento Cinque Stelle.Che dire del 90 per cento di consensi ottenuti daRenzi nel circolo pd di Torre Maura, o dell’86

per cento conquistato in quello di“Torbella”(monaca), uno dei “bronx” della Ca-pitale? Ma il successo di dell’ex premier che nonha mai amato Roma è stato forte anche altrove.Particolarmente significativi i risultati pro-ren-ziani nei circoli di Garbatella, Ostiense, SanPaolo, Ardeatino e Grottaperfetta: la zona è dasempre , storicamente di sinistra, ma di “in-fluenza zingarettiana”, ed è noto che il Gover-natore Zingaretti si è espresso pubblicamentein favore della mozione Orlando: segno che ilvecchio PD romano sta veramente “franando”?A Roma, nella sfida contro Bersani nelle prima-rie popolari del 2013, Renzi non aveva vinto in

nessuno dei 20 seggi elettorali: in diciannove siera imposto Gianni Cuperlo, allora uomo del“sistema” vicino a D’Alema e oggi passato conRenzi, e nel ventesimo, unico innovatore, avevavinto Pippo Civati, che poi ha lasciato il partitodemocratico. Se le primarie confermeranno,come molti danno per scontato, i risultati dellevotazioni nei circoli, si può dire fin da ora cheil nuovo PD romano sarà un partito di centro-sinistra molto meno rosso di quando lo sia statofino a ieri. Le “truppe cammellate” che hannoportato a Renzi i voti della riscossa sono infattiquelle ex democristiane e radicate nel sociale deiministri Franceschini e Martina. Il che fa sup-

porre che da segretario del partito Renzi possamostrare per i fatti romani l’ interesse che dapremier non ha mai manifestato. C’è già chi aRoma rinascerà e potrà prosperare l’alleanzatra cattolici e sinistra renziana; un abbraccioche coinvolgerà probabilmente anche molti exberlusconiani non più spaventati “dai comunistiche mangiano i bambini” (come ebbe a dire Ber-lusconi). Proprio quel che serve, visto da sini-stra, per combattere al meglio i Cinquestelle; emettere le basi per dare vita al progetto, mai ac-cantonato da Renzi, di un partito della Na-zione.

Carlo Rebecchi

La “marcia su Roma” di Matteo Renzi è cominciata. Il Pd capitolino passa con luisegue dalla prima pagina

A sinistra il sindaco Virginia Raggi e il presidente del Consiglio Marcello De Vito; sopra i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle in Campidoglio

PRIMO PIANOmartedì 4 aprile 2017 pagina 3

segue dalla prima pagina

Insorge l’opposizione contro l'allontana-mento di una manager che ha riportato l'im-portante municipalizzata capitolina in utile

e ha scoperchiato preoccupanti situazioni di ma-laffare. Dice Valeria Baglio delPd: «L'allontana-mento arriva dopo mesi di silenziodell'Amministrazione Raggi sul futuro del-l'azienda capitolina e nonostante i buoni risultaticonseguiti. Due milioni in meno di esposizionefinanziaria, 1,8 milioni in meno di debito versoi fornitori, due milioni e mezzo in più di fattu-rato, aumento della marginalità, gare europeeper selezionare il grossista farmaci (dopo ottoanni che non si facevano). E soprattutto un bi-

lancio 2016 in utile di 530 mila euro, farmacieaperte ad agosto e tre aperte h 24. Difficile nondarle ragione. Ma vale la pena di leggere per in-tero la delibera con la quale il Commissario Stra-ordinario di Farmacap ha disposto, con effettoimmediato e senza preavviso, la risoluzione delcontratto in essere con Laing. Il provvedimento,adottato “per giusta causa”, è motivato dal “venirmeno del rapporto fiduciario”. Nel merito, la ri-soluzione fa seguito a una serie di contestazioninotificate dal Commissario straordinario alla di-rettrice generale: tra queste, la scarsa presenzain azienda, l’organizzazione di operazioni com-merciali sul farmaco raro e contingentato, una

procedura irregolare di licenziamento di alcunidipendenti e, da ultimo, la chiusura del servizioRECUP disposta dal 1 aprile e fortemente con-testata dal Commissario Straordinario stesso.Quest’ultimo ribadisce che ogni limitazione osospensione dei servizi alla cittadinanza è inac-cettabile, in particolare quando si tratta del di-ritto alla salute, costituzionalmente garantito. Aciò va aggiunta l’avvenuta presentazione, daparte della ex direttrice generale, di una propostadi bilancio che non tiene conto dei diritti acqui-siti dai dipendenti (buoni pasto e arretrati) edunque evidenzia un utile di 585mila euro cheappare fittizio nella sua dimensione. Il Commis-

sario fa notare che la nota integrativa che accom-pagna il bilancio non contiene una parola dicommento sui costi di acquisizione delle merci(i medicinali), pari ad oltre 31 milioni di euro.Non si è voluto chiarire come hanno funzionatoi relativi appalti e le percentuali di acquisto daigrossisti e dalle case farmaceutiche, che garan-tiscono uno sconto ben maggiore. Ad eliminarequeste omissioni si provvederà con la ripresadella normale operatività aziendale, in primis abeneficio dei cittadini romani, che sarebberostati, altrimenti, ingiustamente penalizzati. Ac-cuse pesanti, tutte da dimostrare.. Possibile chetutto questo sia potuto accadere?

La maledizione di Farmacap

CRISTIANA COLLU, sarda,una laurea in lettere mo-derne alla quale si aggiun-gono vari dottorati èapprodata alla Galleria Na-

zionale d’Arte Moderna, che allora si chia-mava Gnam, il primo novembre 2015. Insedici mesi il corso da lei inaugurato si è tra-dotto nel rinnovamento degli spazi e innuovi allestimenti delle collezioni delmuseo nel senso di una maggiore fruibilitàe comfort per il pubblico. Saggiamente haabolito l’acronimo Gnam, ridicolo, e ha tra-sformato il suo museo in qualcosa di cuiora si parla anche grazie a internet e alla pre-senza sui social. A scorrere le 137 pagine delreport sulle attività del 2016, l’impressioneè quella di trovarsi in un fabbrica che nonchiude per ferie: mostre (almeno 6 quelleorganizzate da quando la Collu è direttrice);laboratori per l’infanzia, gli adulti e le fami-glie; progetti di alternanza scuola-lavoro;continui prestiti ad altri musei italiani o stra-nieri per importanti mostre di arte contem-poranea; restauri di opere in dotazione;appuntamenti con la musica, la danza, ilibri; continue donazioni da privati e so-cietà; eventi espositivi. L’ultimo, il MuseumBeauty Contest, è stato un successo di pub-blico e di rete. Un vero e proprio concorsodi bellezza tra gli uomini e le donne immor-talati nelle opere della Galleria, con i visita-tori chiamati ed eleggere mister e missGalleria attraverso il voto in rete o il voto di-retto nel museo. Il concorso di bellezza si èconcluso il 27 marzo scorso, decretando lavittoria del “Nudo accademico” di unignoto artista francese e della bellezza pro-tagonista di “Sogni” di Vittorio Corcos. Ul-timo dato per raccontare l’effervescenteCristiana Collu: nel 2015 i visitatori totalierano stati 136. 935; nel 2016 sono stati170.869 con un incremento vertiginoso so-prattutto negli ultimi mesi dell’anno, succes-

sivi alla risistemazione della Galleria firmataCollu.Romana, quarantanovenne, FLAMINIAGENNARI SANTORI è stata per anni un“cervello in fuga”: ha lavorato molto al-l’estero, soprattutto negli Stati Uniti, dopola laurea in storia dell’arte alla Sapienza diRoma. E a Roma è tornata nel novembre2015, dopo aver lasciato il Vizcaya Museumand Garden di Miami, per approdare allaguida delle neonate Gallerie Nazionali Bar-berini Corsini. Ha letto il bando del mini-stro Franceschini su internet e inviato il suocurriculum. Ora è la direttrice dei duemusei che custodiscono capolavori assoluti,soprattutto del Seicento e del Settecento, at-torno ai quali si concentra la sua azione.Chiosa e osa Flaminia Gennari Santori.Chiosa, come un appassionato amanuensefarebbe. Sceglie di volta in volta una o dueo un piccolo gruppo di opere intorno allequali allestisce una mostra, favorendo ilconfronto con opere di altri autori coevi,con tele accomunate dallo stile o dalla ten-denza o addirittura dal colore dominante (èil caso della mostra “Venezia Scarlatta”, sullascelta del rosso nei pittori della scuola ve-neziana), favorendone la conoscenza e lacomprensione con rigore filologico. Ed

ecco, ad esempio, la mostra dedicata a Da-niele da Volterra, un signor pittore conse-gnato alla storia come “il braghettone”, coluiche coprì i nudi michelangioleschi nella Si-stina. E al tempo stesso osa Flaminia Gen-nari Santori, promuovendo i suoi due museicome luogo di incontro, dove la lettura e lamusica e la parola sono di casa. O dove l’at-tualità irrompe per raccontare la storia belladi Dario Fo e Franca Rame nella prima mo-stra dedicata ai due e ospitata a Palazzo Bar-berini in queste settimane. Naturalmenteanche per lei la rete è uno strumento di la-voro indispensabile e il nuovo sito delleGallerie Barberini Corsini è stato tra i primiatti da neodirettore. Quanto ai visitatori, illoro numero nel 2015 e nel 2016 si attestaintorno alle 147 mila presenze.E poi c’è lei, ANNA COLIVA. Bolognese,poco più che sessantenne, una laurea in sto-ria dell’arte alla Sapienza e svariati corsi diperfezionamento, è stata confermata allaguida di Galleria Borghese nell’agosto del2015. Perché la sua lunga storia d’amore conil museo-gioiello che custodisce capolavoridi Caravaggio, Bernini, Canova, Raffaello,Rubens, Tiziano, comincia nel 1994. Dal2006, anno in cui è diventata per la primavolta direttore, ha portato avanti il progetto

“Dieci Grandi Mostre” con prestigiosi pre-stiti di maggiori musei del mondo: obiet-tivo, approfondire la conoscenza e lacomprensione delle opere custodite nellaGalleria ma che, per motivi di fragilità, sonoconsiderate inamovibili dalla propria sede.In questo modo, i capolavori della colle-zione Borghese sono stati accostati ad altricapolavori, grazie a mostre che permettonoal pubblico di calarsi in un’epoca, in un con-testo e di immergersi in quella materiafluida dalla quale nasce un capolavoro.Come è accaduto con l’ultima mostra, ap-pena conclusa, dedicata all’origine della na-tura morta in Italia e al sublime Caravaggio.E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Nel2013 Galleria Borghese ha registrato498.477 visitatori, nel 2015 sono saliti a506.442, divenuti 527.937 nel 2016. Unacrescita costante, resa possibile sicuramentedall’autonomia gestionale che - spiega AnnaColiva - “permette di seguire più agevol-mente la strada già individuata e tracciataper valorizzare Galleria Borghese ed incen-tivare il pubblico”. Ma, va detto, è una cre-scita costante che si registra nonostante lariforma Franceschini, che obbliga i museivirtuosi - e Galleria Borghese lo è - a versareil 20 per cento degli introiti al fondo di so-

lidarietà voluto dal ministro per sostenere i

musei più deboli. E nonostante la piccolasvista, figlia della riforma: perché quandoGalleria Borghese è stata staccata dalla So-printendenza del Lazio, qualcuno ha di-menticato di trasferire anche un congruonumero di “amministrativi”. E così oggi, aportare avanti quel gioiello, sono in 5, com-presa la direttrice Anna Coliva, contro i 200amministrativi degli Uffizi di Firenze, i 90di Brera, i 69 della Galleria Nazionale d’ArteModerna. Manca un architetto, manca ungeometra, mancano il direttore amministra-tivo e quello contabile. E nessuno, a di-stanza di quasi due anni dalla riforma, haovviato alla dimenticanza.

IN PRIMO PIANO

LE SIGNORE DELL’ARTEAnna Coliva, Cristiana Collu e Flaminia Gennari Santori sono le tre donne scelte dal ministro Dario

Franceschini per guidare alcuni dei più importanti musei della Capitale. Grazie a loro GalleriaBorghese, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e le Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini

Corsini conoscono una nuova stagione. E il pubblico se ne accorge e premia le tre manager quotidianamente alle prese con capolavori assoluti, bollette e tasse da pagare, personale mancante

Cristiana Collu

Anna Coliva

Flaminia Germana Santori

SEGUE DALLA PRIMA

martedì 4 aprile 2017 pagina 4REGIONE

Parzialmente respinto dal tribunale amministrativo il ricorso presentato dalla famiglia Sensi: con sentenza del 28 marzo si riduce l’acqua allo stabilimento. E adesso cosa succede?

QUI VITERBO

I l Tar, con sentenza del28 marzo scorso, ha de-ciso di ridurre l'acquaalle Terme dei Papi. Lasentenza risale ad un ri-

corso del 2005, che le stesseTerme dei Papi avevano presen-tato contro la decisione della Re-gione Lazio e la stessa determinadel Comune di Viterbo. Il Tar delLazio ha così deciso di respin-gere parzialmente quel ricorso,presentato dalla famiglia Sensi,gestori dell'impianto termale,che era stato presentato per l’an-nullamento “della determina-zione della Regione Lazio 19luglio 2005, n, 100872, che hacontestato alla ricorrente l’uti-lizzo abusivo di acqua minerale auso geotermico nell’ambito dellaconcessione minerale del Bulli-came, intimando al Comune diViterbo di corrispondere alla so-cietà la portata di acqua mineralenel limite di 14 l/secondo, edella nota del Comune di Vi-terbo 12 agosto 2005, n. 866811con la quale la società è stata in-vitata ad attenersi alle disposi-zioni impartite dalla Regione” eper l’annullamento “della deter-minazione della Regione Lazio16 novembre 2005, n. 152581,che ha diffidato il Comune di Vi-terbo ad assumere iniziative per

ovviare alla situazione di irrego-larità nella gestione da partedella società del compendio ter-male”.Sulla vicenda è stato interpellatoFausto Sensi. "La sentenza è ar-ticolata in due parti - precisaSensi - Nel 2005 ci fu un'accusada parte della Regione Lazio alleTerme dei Papi che diceva ingiu-stamente che stavamo utiliz-zando impropriamente l'acquatermale e, quindi, di conse-guenza intimava al Comune di

punirci riducendoci l'acqua. Es-sendo caduto il primo capo d'ac-cusa, quello cioè che ci imputavadi utilizzare irregolarmente l'ac-qua, teoricamente avrebbe do-vuto cadere anche il secondo. Lasentenza del Tar, infatti, ha riba-dito che l'uso che noi facevamoe facciamo dell'acqua è regolare.Determinate temperature, in-fatti, non sono compatibili con lecure termali, pertanto da sempreabbiamo iniziato ad abbassare letemperature dell'acqua termale,

che a 58 gradi è troppo alta e noncompatibile con le cure. Oggi laRegione, dopo tanti anni, si èresa conto di aver preso un abba-glio ed ha ritirato il suo capod'accusa. La punizione che do-veva essere data a quel tempo, ri-ducendoci l'acqua a 14 litri alsecondo, avrebbe pertanto do-vuto decadere, invece, il Tar èentrato nel merito, sbagliando, inquanto, essendo venuto meno ilcapo d'accusa, la conseguenza diquesto capo d'accusa non doveva

esserci. Di fatto, il Tar, così fa-cendo, ha reso illegittimo il com-portamento del Comune, inquanto è come se lo stesso Co-mune avesse firmato un atto poinon legale". In merito a questoultimo concetto Fausto Sensispiega meglio: "Stiamo parlandodegli atti integrativi al contrattoiniziale, sottoscritti dal Comunee dalla Terme dei Papi nel '90. Leterme avrebbero potuto utiliz-zare non un contingente d'acqualimitato, ma quella necessariaper adeguare lo stabilimento nelsuo sviluppo nel termpo, dandocosì la possibilità alle terme co-munali di crescere. Se ci avesserocostretti a rimanere piccoli sa-rebbe stato un danno anche peril Comune. Ma il Tar è entrato inquesto argomento che, a quantopare, non ha ben recepito ed hamesso di fatto il cerino in manoal Comune, come se quest'ul-timo avesse sottoscritto nel '90illegalmente un atto che non eracondiviso dalla Regione, cosadel tutto infondata".A questo punto, quindi, cosasuccederà? "Il Comune di Vi-terbo - risponde Sensi - dovrà inqualche maniera, spero, difen-dere questo atto. Quindi, se-condo me, anche sotto questoaspetto si farà chiarezza. Credoche il Comune voglia lui stessofar capire come stanno le cose".

Il Tar punisce le Terme dei Papidi Wanda Cherubini

DIETRO AI FATTI

“La “gaffe” non è della Sindaca, è statadel cerimoniale”. A parlare è un fun-zionario per decenni addetto al ceri-

moniale della Repubblica, l’argomento è l’“incontro particolare” tra la cancelliera AngelaMerkel e Virginia Raggi - con la cancelliera chechiede “Lei è la sindaca, vero?” - la settimanascorsa in Campidoglio per le celebrazioni deitrattati europei. Per alcuni uno sfottò alla sin-daca grillina quasi scambiata per una hostessdel servizio di accoglienza, versione subitosmentita, e non poteva essere altrimenti, dal-l’ambasciata tedesca.Quindi niente sfottò, come suggerito da alcunigiornali e televisioni. Una “gaffe” si. Perché neirapporti internazionali anche la forma ha so-stanza e il cerimoniale - che dal 1950 funzio-nava sulla base di una circolare dell’allorapresidente del consiglio Alcide de Gasperi - èdiventato dal 2006 parte attiva della politica digoverno, conferma Edy Cardini, del direttivodell’ Ancep, l’associazione nazionale cerimo-nialisti degli enti pubblici. Anche per la Contini

nessun dubbio: niente sfottò, semplicementeun attimo di incertezza della Cancelliera, che siè sentita smarrita, e ha cercato, e trovato dasola, la “padrona di casa”.Gli addetti al cerimoniale, forse perché la Mer-kel è arrivata per prima e un po' in anticipo, sisono “distratti” e non sono stati vicini né allaCancelliera né alla Raggi. “In questi casi l’ad-detto al cerimoniale affianca o precede la per-sonalità e la indirizza verso la persona giustacon un gesto semplice e quasi inavvertibile”spiega Contini. A Roma non è accaduto, forseper la confusione. La “gaffe”, responsabilità del cerimoniale, c’ècomunque stata, ingigantita poi dalla strumen-talizzazione di alcuni in chiave anti-grillina. Conconseguenze peraltro minori dell’altra grande“gaffe” commessa sempre dai cerimonialisticapitolini quando, in occasione della visita delleader iraniano Rouhani, fa zelanti addetti alcerimoniale coprirono con del cartone le nuditàdi tre statue. Anche allora la “gaffe” fece il girodel mondo. E non c’era ancora la Raggi.

Quei pasticci del cerimoniale sotto gli occhi del mondo

REGIONEmartedì 4 aprile 2017 pagina 5

SCENARI

Fiumicino non ci sta aveder ridimensionataAlitalia e lancia un con-tro-piano industriale. Perscongiurare il licenzia-

mento di 2.500 piloti, hostess, impie-gati e operai, il Comune ha approvatoun documento che impegna il sindacoEsterino Montino a chiedere l'inter-vento del governo per rilevare partedel capitale della compagnia aerea.Compagnia che da dieci anni non èpiù pubblica. Un ritorno al passato?"É un nuovo modello di gest ione chepunta sulle competenze delle gran disocietà partecipat e dello Stato per ria -ffermare la centralit à del sistemaindustr iale italiano e creare lecondizio ni per un vero e dura turopiano industrial e integrato", spiega ilsindaco.La proposta vede la partecipazione,nel 5 1% di Alitalia, delle più impor-tanti azien de che operano nel se ttoreTrasporti (Ferr ovie dello Stato), In -gegneria (Leonardo-Finmeccanic a)ed Energia (Eni), che subentrereb-bero a quelle derivate dall ’operazioneCai ormai fallita che ha spacc hettatole quote tra aziende che, nel loro core-business, non h anno nulla a che fare con il trasporto aer eo. Cai, nata dalleceneri della vecchia Alitalia pubblica,non è riuscita né a riportare in attivola compagnia né a contenere i costi.Tanto che, dopo aver dimezzato ilpersonale nel 2008, tre anni fa ha li-

cenziato altri 2.171 dipendenti. Eadesso si appresta a fare nuovi tali."Ferrovie dello St ato - sottolineaMontino - acquisendo le quote di Ali-talia pu ò creare un sistema della m -obilità in Italia e g arantirel’adeguam ento del servizio di coincidenze dei trasp orti cielo-terraper evitare che la sovrapposizione dit ratte aeree e ferrovi arie inutili. Leon -ardo-Finmeccanica potrebbe

acquisir e quote di Alitalia perristruttura re attraverso le prop riecompetenze il sistema del la manuten-zione riduc endo in una prima fas e icosti per poi trasformare qu ei costi inricavi c ostituendo un polo inte -rnazionale delle manu tenzioni nonsolo per Alit alia ma anche per altrecompa gnie". "Eni - aggiunge il sindaco- assicurereb be alla società i mig lioriprezzi del merc ato per i riforniment i

e porterebbe lapro pria espe-rienza nella ge-stione dellerisor se di car-buranti ridu-cendo glisp rechi".La propostadella giunta dicentrosinistra èpiaciuta anche al centrodestra. "Sal-vare Alitalia non è una questione dicolori politici - affermano i consigliericomunali Mauro Gonnelli e Williamde Vecchis - L'80 per cento delle per-sone che perderebbero il lavoro con ilpiano industriale presentato dall'am-ministratore delegato Cramer Ball vi-vono a Fiumicino e nei centri dellitorale romano. Le ricadute socialiper il territorio sarebbero pesantis-sime".Il bilancio del 2017 rischia di chiu-dere con una perdita di 650 milioni dieuro, secondo stime interne dellacompagnia, nonostante i 25 milionirisparmiati negli ultimi tre mesi. Ali-talia ha soldi in cassa soltanto fino amaggio. Per questo Cramer Ball puntaa chiudere un accordo con i sindacatisugli esuberi entro il 13 aprile. Il dik-tat gli ha subito fruttato uno sciopero,indetto per il 5 aprile. Poi si vedrà. Dalvertice che si è tenuto venerdì a Pa-lazzo Chigi con il premier Paolo Gen-tiloni e i ministri Calenda, Delrio,Padoan è arrivata la conferma dellavolontà degli azionisti italiani di so-

stenere il rilancio della compagnia.Sul tavolo della discussione pure la ri-chiesta del consiglio comunale di Fiu-micino, inviata in copia ai p residentidelle Commi ssioni t rasporti della Ca-mera dei deputati e del Senato e allaRegion e Lazio, di sospendere l'attua-zione di questo piano industriale eprepararne un altro in cui è previstol'ingresso di aziende pubbliche per ri-capitalizzare Alitalia e scongiurare i li-cenziamenti: 2.037 solo nel settore di

terra. "No n pos-siamo affrontare quella che siannunc ia comeuna vera e pr -opria carneficinasoc iale con unalogica d a vertenzasindacale fine a sestessa", dichiara ilpresidente delconsiglio comu-nale Michela Ca-lifano. Per ognilavoratore dellacompagnia licen-ziato, altri quattroperderebbero ilposto nelleaziende dell'in-dotto che ser-vono Alitalia:dalle pulizie di bordo al cat ering,

dalle manutenz -ioni alle revisioni m otori. Secondoquanto riferito da fonti sindacali, inol-tre, per la terziarizzazione di una ven-tina di tipologie di attività (tra cuifinanza, personale, call center), cheinteressano 413 addetti, è prevista lasola cessione del raduno d'aziendasenza passaggio di lavoratori. Alitaliaha posto, a sorpresa, sul tavolo la que-stione del rinnovo del contratto di la-voro di piloti e steward, ribadendo lerichieste avanzate nelle scorse setti-mane, che punterebbero a ottenerecirca ottanta milioni di risparmi. Conuna decurtazione del 31 per centodello stipendio del personale di volo,oltre a ribadire l'obiettivo di rivederela composizione degli equipaggi perrecuperare maggiore produttività.Perché, oltre ai costi esorbitanti, Ali-talia ha il problema dei ricavi. Per ognipasseggero che trasporta entranosette euro. Le low cost ne guadagnanoda 15 a 20. Limitarsi a tagliare le spesenon servirà a nulla se non si costrui-scono basi solide per incrementare iricavi.

Al.Za.

Fiumicino vuole che Alitaliatorni ad essere un’azienda pubblica

Il consiglio comunale ha chiesto al Governo di far acquisire il 51% del capitale della compagnia da Ferrovie, Eni Leonardo-Finmeccanica. Obiettivo: scongiurare 2.500 licenziamenti.

Il sindaco Montino: l’80% dei lavoratori vive nel nostro territorio, sarebbe una carneficina

Esterino Montino

FILO DI NOTA

Lo sottolinea con gelida ironia il quoti-diano La Repubblica, i grillini quandogiocano a fare politica (da dilettanti)

prendono le cose peggiori dei professionisti.Quando devono fare nomine “serie”, usano ilvecchio manuale Cencelli, si spartisconocioè le poltrone in base agli equilibri di po-tere interni, alle correnti, ai capobastone. Ac-cade all’Acea, dove è in atto il primo e verospoil system dell’era grillina. Si rinnova ilboard della multiutility dell'acqua e dell'elet-tricità, unica società quotata in Borsa nellagalassia delle partecipate delCampidoglio.Con la scusa che la Raggi nonpuò lasciata da sola a fare scelte, dopo i pa-sticci recenti con le nomine, i capi del Movi-mento hanno deciso di piazzare nel piùimportante Cda cinque uomini fidati, cia-scuno rispondente ad una precisa correntegrillina. Dice Repubblica che è la prova ge-

nerale di quanto dovrà accadere con la presadi Palazzo Chighi. Ma questa è solo una con-siderazione tra le tante. Ad aprire la lista deirappresentanti di Roma Capitale è l'ingegnerStefano Donnarumma, direttore Rete di A2Ae un trascorso alla guida di Acea Distribu-zione: lo vogliono il presidente dell’Aula Giu-lio Cesare De Vito e la deputata RobertaLombardi. Sarà l’Ad. Alla presidenza, invece,andrà l'avvocato genovese Luca Lanzalone,lo impone la Raggi . L’assessore Colombanpiazza Gabriella Chiellino, 48 anni, da Cone-gliano Veneto. Da Genova, sponsor BeppeGrillo, arriva invece Liliana Godino. Infine,visto che serviva una terza donna per rispet-tare le quote rosa e i grillini faticavano a tro-varla, l'amministratore delegato in pectorene ha indicato in extremis una "sua": l'avvo-cata Michaela Castelli, classe 1970, e unasfilza di incarichi.

I grillini, l’Acea e il manuale Cencelli

martedì 4 aprile 2017 pagina 6DALLA REGIONE

AMMINISTRATIVE, SI AVVICINA IL MOMENTO DELLA VERITÀQUI SABAUDIA

“La città di Sabaudia e i suoicittadini hanno vissutonegli ultimi 15 anni un pro-gressivo, evidente, appa-rentemente inarrestabile

declino e degrado, che colpisce tutti gli indicatorisocio-economici più importanti.Tutto questo siaggiunge alle problematiche annose e “storiche”della città, quali per esempio: la mancata defini-zione del ruolo da svolgere nel tessuto urbanisticodella città il Lago di Paola; una definizione deirapporti con il Parco Nazionale del Circeo cherenda la presenza di questo Ente una risorsaanche economica e non solo un insieme di vincoliche frenano lo sviluppo socio-economico dellacittà; l’incertezza perfino sullo status giuridicoche grava su interi comprensori urbani, quali Mo-lella, Mezzomonte e Palazzo; il tema crucialedella necessità di ridefinire il concetto di integra-zione sociale, visto l’alto numero di immigratipresenti sul nostro territorio; la revisione delPiano Regolatore Generale in relazione agli obiet-tivi di sviluppo socio-economici; la evidentis-sima, annosa carenza di servizi sociali, sanitari,scolastici presenti sul territorio cittadino; le pro-blematiche dell’agricoltura, che impongono unanuova organizzazione a livello comunale che pro-muova la gestione delle attività indispensabili allapresenza di aziende agricole a passo con i tempi;la mancata valorizzazione delle opportunità edelle eccellenza presenti sul territorio, quali l’ar-chitettura razionalista, le attività sportive, il le-game (passato e presente) della città conimportanti personalità nazionali e internazionalidella politica, della cultura, delle arti.La responsabilità principale di questo disastroso

stato di cose va attribuita ai Sindaci che, in parti-colare negli ultimi 15 anni, hanno gestito il Co-mune di Sabaudia nonostante diverse forzepolitiche abbiano tentato di ostacolarne dap-prima l’operato dannoso, per poi dissociarsi ricor-rendo persino alle dimissioni personali o ad attidi sfiducia Sindacale. Oltre che di tale degradoessi sono responsabili di avere creato all’internodel Comune di Sabaudia e nelle attività ammini-strative ad esso collegate, una specie di “casta”, di“cerchio magico” che ha potuto godere di potere,privilegi, prebende, realizzati a spese della citta-dinanza ed in particolare dei giovani e del loro fu-turo.Per intervenire su quanto sopra brevemente espo-sto, le sotto elencate Forze politiche e Associa-zioni cittadine intendono reagire a questo statodi cose, dando vita ad una Coalizione di emer-

genza per il rilancio della città di Sabaudia, ripri-stinando democrazia, rappresentatività, traspa-renza nelle strutture comunali a tutti i livelli,partecipazione della cittadinanza attiva alla vitaamministrativa, lavorando per dare soluzione aiproblemi della città sopra descritti, nell’ottica delbene comune e non più dei meri interessi deicomponenti la ristretta cerchia di potere. Un pas-saggio importante di questo lavoro di rilancio sa-ranno le prossime elezioni amministrative diSabaudia, quando questa Coalizione presenteràil Programma di governo, chiedendo ai cittadinie all’elettorato di voltare pagina, promuovendoquel cambiamento che per Sabaudia non è piùrinviabile. Le Forze politiche e le Associazioni cit-tadine facenti parte della Coalizione elabore-ranno congiuntamente il programma elettorale edi lavoro amministrativo per la consiliatura, sce-

glieranno in autonomia e pari dignità i Candidatialla carica di Consigliere Comunale della Coali-zione, i componenti dei gruppi di lavoro nonchéla squadra di governo a sostegno del Sindaco. IlGen. Aldo Piccotti, Presidente dell’AssociazioneCivica “Cambia Sabaudia”, indicato dalla stessa edal Movimento “Idea, Popolo e Libertà” comepossibile candidato alla carica di Sindaco, congrande senso di responsabilità, nell’interesse pri-mario della città e delle esigenze di rinnovamentoe di rilancio del territorio, pur rimanendo a di-sposizione del lavoro amministrativo da compieredalla Coalizione, si è dichiarato disponibile a ri-tirare la propria candidatura, in considerazionedella forte convergenza programmatica registratatra le forze cittadine firmatarie del presente Ac-cordo. Viene quindi dalla Coalizione designatocandidato alla carica di Sindaco il Cons. uscentedi opposizione, Sig. Giovanni Secci. Possono ade-rire a questa Coalizione tutte le forze interessatea condividere questa impostazione, indipenden-temente dal loro schieramento e dalla loro collo-cazione politica nazionale, al fine di produrre unosforzo congiunto di cambiamento e riscatto; si fanuovamente appello alle forze politiche, culturalie sociali della città affinché aderiscano all’intesaprogrammatica qui proposta, adesione che saràcomunque sempre possibile, anche nei prossimigiorni e nelle prossime settimane. L’eventuale ete-rogeneità e la trasversalità politica di questa Coa-lizione, rispetto alle collocazioni politichetradizionali, viene esibita e rivendicata come unvalore aggiunto e una garanzia supplementare chel’unico collante significativo della Coalizione èproprio l’intesa programmatica sul lavoro da farsi,per il rilancio di Sabaudia.

Una coalizione d’emergenzaper salvare la città delle dune

Lettera aperta/ Al Commissario straordinario al Comune di Sabaudia

Avvicinandosi la stagione bal-neare, e ancor prima le vacanzepasquali, è diventata assoluta-

mente improcrastinabile una sistema-zione delle passerelle in legno mediantele quali i bagnanti, o i visitatori, attraver-sano la duna costiera dalla strada lun-gomare fino alla spiaggia. Tali strutturehanno una doppia funzione: quella di fa-cilitare l’accesso agli arenili e quella dievitare l’erosione antropica di coloro chescendono a mare in ogni dove produ-

cendo erosione del suolo dunale easportazione della vegetazione. Sciagu-ratamente sono oltre vent’anni che nonè stata eseguita alcuna manutenzionestrutturale per cui le passerelle si tro-vano in uno stato di dissesto o di fati-scenza pressoché completo. Alcunesono crollate in più punti e sono percor-ribili solo in parte; molto spesso sonoscomparsi i corrimano. La gente è co-stretta a scendere in condizioni di disa-gio (e in qualche caso di pericolo) per idislivelli creati dai tratti venuti a man-care e a decidere se risalire più a valle o

abbandonare l’avventuroso percorso. Lecondizioni di maggiore rischio per l’inco-lumità delle persone, soprattutto per an-ziani e minori, si hanno laddove mancasaltuariamente qualche tavoletta, percui inavvertitamente a qualcuno può ca-pitare di infilare una gamba nel vuoto opeggio dove vi sono tavolette logoratedall’uso o deteriorate dall’acqua, chepossono improvvisamente cedere sottoi piedi di qualche malcapitato. Ma oltrealle condizioni di pericolo per gli utenti,soprattutto ferite o fratture degli arti in-feriori, e assolutamente disdicevole

l’aspetto di abbandono, di sciatteria e didegrado che tale situazione comporta.Una città che punta ad un turismo diqualità non può perdere la propria im-magine per queste gravi e rischiose ne-gligenze, considerando che taliattraversamenti vengono percorsi ognianno da decine di migliaia di persone.Occorre quanto prima un sopralluogo daparte dell’Ufficio tecnico comunale e in-terventi urgenti soprattutto sulle passe-relle che presentano più elevatecondizioni di rischio per l’utenza.

*candidato sindaco per il Pd

LA PARALISI ANNUNCIATA DELLA CITTÀdi Amedeo Bianchi *

Il tempo stringe, la data delle elezioni è fissata, non ci sono più alibi, prima arriva chiarezza sulla piazza di Sabaudia meglio è . E qualcuno si muove finalmente in modo diverso. Il Gen. Aldo Piccotti, Presidente

dell’Associazione Civica “Cambia Sabaudia”, indicato dalla stessa e dal Movimento “Idea, Popolo e Libertà”come possibile candidato alla carica di Sindaco, si fa da parte, le forze politiche, culturali e sociali che

si riconoscono nella Coalizione scelgono di puntare su Giovanni Secci, consigliere uscente dell’opposizione come candidato sindaco. E manifestano questa scelta attraverso un comunicato distribuito ai media locali

Il Generale Aldo Piccotti Giovanni Secci

LazioLaziola

delanitàSS

ANNO III NUMERO 24 MARTEDÌ 4 APRILE 2017

IN PRIMO PIANOSiamo veramentefuori dal tunnelo ci vendono fumo?

a pagina 8 a pagina 9

Malaria? Tutto sotto controllo,ma mai abbassare la guardia

SPALLANZANI

Il Presidente Zingaretti ha iniziatola sua campagna elettorale propriodalla sanità, quella sanità sullaquale i “suoi” dirigenti devono .Nessuno parla dei gravi problemi

sanitari, nè nella capitale d’Italia, nè tan-tomeno nelle altre province del Lazio.Parla il governatore, e solo per dare bellenotizie. Come quella rivelata in confe-renza stampa davanti ai direttori generalie ai massimi vertici della sanità regionale:il Lazio presto uscirà dal commissaria-mento, per avere sfondato il tetto dellespese sanitarie. Ma noi diciamo che nelfrattempo il governatore dovrà rispondereai cittadini sui tagli avvenuti di strutture ,sull’impoverimento di reparti e di perso-nale; non basta annunciare assunzioni conil contagocce quando le organizzazionisindacali , non basta annunciare fittizie as-sunzioni, nel comparto sanità quando leorganizzazioni dichiarano apertamenteche mancano nel Lazio circa 3000 opera-

tori . Mentre zingaretti annunciava inmodo euforico la possibile uscita dal com-missariamento entro il 2018 (data delleelezioni regionali) , la stampa pensava giàad altro, ai 312 casi di morbillo scoppiatiin due mesi e mezzo nella regione da luipresieduta, ad esempio.Interpretando una circolare della dire-zione generale della sanità inviata agliospedali e alle Asl si capisce che la Re-gione è stata colta di sorpresa, che non erapreparata. Invece di fare conferenze cheservono solo far credere ai cittadini che laregione sta superando i gravi problemidello sfondamento della spesa il presi-dente dovrebbe esercitare il suo ruolo dicommissario straordinario della sanità epressare i manager sulle vere emergenze,sulle liste d’attesa che continuano a per-ché vengono tagliati i posti letto e ven-gono accorpati i reparti per far finta dipoter diminuire la spesa sanitaria. Mentrescriviamo questa nota nella Asl del Lito-

rale presso l’ospedale Grassi di Ostia simanifesta contro la ventilata chiusura dellaboratorio di analisi a cui fanno riferi-mento decine di migliaia di cittadini dellitorale romano da Anzio e Nettuno a Ci-vitavecchia. Vorremmo sentire cosa nepensa liberamente e fuori dai vincoli ilvice commissario per la sanità del Lazioche avendo avuto esperienze nel campospecifico potrebbe, ma non lo fa, parlarepiù liberamente. E torniamo alla campa-gna elettorale, si sta preparando anche ilministro Lorenzin. Sulla sanità si gioca ilfuturo delle regioni che hanno delega co-stituzionale per la gestione del settore.Esistono precise norme di legge per la no-mina dei direttori generali che fannoanche riferimento all’età degli stessi, manel Lazio l’età viene sfondata, così comeè sfondato il tetto della spesa sanitaria efarmaceutica. Se il confronto deve esseresulla sanità per quello che riguarda le ele-zioni regionali, tanti dovrebbero poter

parlare, gli ex presidenti della regioneLazio, ad esempio, che sulla sanità hannovinto o perso le elezioni. Da queste co-lonne cercheremo un confronto in questalinea . Proprio in questi giorni il ministrolorenzin ha annunciato che cinque re-gioni italiane sono sotto il minimo di as-sistenza sanitaria; invece di andare in tvda farsi intervistare da Vespa sul chirurgospaccaossa dovrebbe confrontarsi pubbli-camente su quella emergenza con i presi-denti della regione ed i loro assessori allasanità. Scopriamo che gli sbalzi repentinidi temperatura stanno provocando una re-crudescenza del’influenza. Interessa aqualcuno? La Regione adotta contromi-sure? Zingaretti è consapevole che il Laziocontinua a non avere una seria strategia divaccinazioni? I pronti soccorso cosi comei Dea di primo e secondo livello hannopagato caramente la mancanza di campa-gne anti influenzali nel Lazio.

IL CORVO

Sulla sanità la campagna elettorale è già partita

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE martedì 4 aprile 2017 pagina 8

Lasciamo ad altri leanalisi tecniche, il ri-scontro dei dati, letabelle. Ci interro-ghiamo e mettiamo

in fila degli elementi di riflessione.La sanità laziale è veramente fuoridal tunnel, la spesa è sotto con-trollo e la situazione potrà miglio-rare grazie a nuove assunzioni e anuovi investimenti come sostieneil governatore Zingaretti soste-nuto (con molta prudenza) daiMinisteri dell’Economia e dellasalute? - I cittadini del Lazio pos-sono tirare un sospiro di sollievo.Dopo 10 anni di sofferenza pos-siamo tirare un sospiro di sollevo?Si può ricominciare a spendere?Dopo l’enfasi anche la Regioneammette che la strada da fare è an-cora tanta. Ma lo dice sottovoce, infondo ai comunicati stampa e alledichiarazioni. Tutto a posto? Asentire altre campane la situazioneè molto diversa, in poche parole cistanno prendendo in giro. “Ognioccasione è buona per Zingarettiper giocare con le parole e raffigu-rare un Lazio distante dalla realtà,e oggi è toccato al Ministero del-l’Economia essere il palcoscenicoper la solita commedia basata sullamanipolazione dei numeri dellasanità laziale. Avremmo preferito

conoscere i dati dai documentipiuttosto che dalle dichiarazionistampa, ma questo è il Lazio diZingaretti, talmente trasparenteche per conoscere la verità bisognafare un accesso agli atti”. Parola delcapogruppo grillino in RegioneSilvia Blasi. Inquietante. Andiamoavanti: “Esultare per il valore po-sitivo del margine operativo vuoldire festeggiare l’aumento dellatassazione e il taglio dei servizi,visto che la Giunta Zingaretti nonha minimamente inciso sul rispar-

mio costi che sono, al contrario,aumentati per quanto riguardabeni e servizi di 2,26 miliardi dal2006 e di 324 milioni dal 2013.Zingaretti, dopo aver partorito ipiani Operativi 2016- 2018, conti-nua a parlare di uscita dal piano dirientro, ma la situazione reale delbilancio sanitario regionale è rap-presentata perfettamente alla chiu-sura del IV trimestre 2016,quando tutte le singole aziende sa-nitarie presentano in regione il co-siddetto ‘preconsuntivo’. Dai dati

emerge, per quanto riguarda il2015, una voragine complessivapari a circa 1.7 miliardi di euro, su-periore quindi a quello del 2014che era di 1.5. Soltanto le ASL to-talizzano una perdita di esercizioche passa dai 710 milioni di eurodel 2014 all’1,1 miliardi del 2016”.Basta così. Vorremmo che qual-cuno ci spiegasse le cose con se-rena trasparenza.Dice Zingaretti che per la primavolta in dieci anni nei conti dellasanità della Regione Lazio il

margine operativo (cioè la diffe-renza tra ricavi e costi, al nettodelle partite finanziarie), amarzo 2017 , ha un segno posi-tivo: +137 milioni calcolati sumarzo dell'anno passato". "Per ilsecondo anno consecutivo - haspiegato il Presidente della Re-gione Lazio - il disavanzo è sottoil 5 per cento, a 164 milioni, mail margine operativo è positivo.Per la prima volta nella storiadella Regione, perché probabil-mente, se si è creato un tale disa-vanzo anche prima nel 2005c'era un problema di sostenibi-lità del sistema, abbiamo unequilibrio di bilancio che deter-mina un saldo attivo". Sottolineail presidente.Gli avversari smon-tano queste affermazioni pezzoper pezzo. A noi basta guardarciintorno. In questi anni la sanità èpeggiorata e appare allo sbando,se vista dalla parte del cittadino,dell’utente. Che è fortunato solose sta malissimo – affermazioneparadossale – perché in quel casol’eccellenza dei servizi riusciràcon ogni probabilità a tirarlofuori dai guai”. Ma se sta soltantomale l’ingresso nel pianeta sanitàlaziale significa ancora l’ingressoin una sorta anticamera dell’in-ferno dantesco. Inspiegabile. Edè per questo che Zingarettiglissa.

IN PRIMO PIANO

L’enfasi del Governatore, siamo quasi fuori dal Commissariamento, il gelo dell’opposizione: vi stanno prendendo in giro. Qualcosa non va. Ma nessuno prova a dire la verità

Siamo veramente fuori dal tunnel o ci vendono fumo?

IL CASO SPALLANZANI

Non ci sono più i sindacati di unavolta, commenta qualcuno. E ineffetti la contestazione in atto

allo Spallanzani mostra subito la cordae appare pretestuosa. Un presidio di la-voratori, lo stato di agitazione per laprossima entrata in vigore dei nuoviorari. Penalizzanti?Turni di oltre 12 ore, di giorno e di notte,con accumulo di centinaia di ore di stra-ordinario non pagato e con prestazioniche mettono a rischio sia gli operatori,sia i pazienti, dicono i contestatori, de-nunciando “la decisione “unilaterale”della direzione dello Spallanzani di cam-biare l’orario di lavoro senza tenereconto della volontà del 90%» dei dipen-

denti: infermieri, ausiliari, operatorisocio sanitari e tecnici. A fronte del-l’estensione dei turni, diventa anche piùpesante la carenza di organico. Proprionel giorno in cui Zingaretti e il capo dellacabina di regia Alessio D’Amato si coc-colano i giornalisti con le novità positivesul piano di rientro.«Se la direzione insi-sterà a decidere in modo autoritario – silegge nel comunicato dei dipendentidello Spallanzani – i lavoratori continue-ranno a manifestare il loro malesseresia dentro l’istituto che in Regione as-sieme ai pazienti». Secca la smentitadella direzione generale dello Spallan-zani, il dg Marta Branca non usa mezzitermini, si attacca al telefono e difende

l’Istituto: «Non corrisponde a verità lanotizia secondo la quale il nuovo orarioprevederebbe turni di lavoro “di oltre 12ore, sia di giorno che di notte” e provo-cherebbe “prolungamenti di serviziocon accumulo di centinaia e centinaiadi ore di straordinario per di più non pa-gato”». Infatti dal 1° aprile il turno dinotte diventerà sì di 12 ore (dalle 19 alle7, mentre ora è dalle 21 alle 7), ma idue diurni si accorceranno (divente-ranno 7-13 e 13-19 al posto degli at-tuali 7-14 e 14-21). L’orario, spiega ildirettore generale dello Spallanzani, «èstato modificato al fine di rispettare ladirettiva europea sui riposi compensa-tivi tra i turni di lavoro» e «non prevede

affatto prolungamenti né doppi turni(che genererebbero ore di lavoro straor-dinario)». Inoltre, aggiunge la Branca «ilcambiamento dell’orario è stato peraltropreceduto da numerosi incontri con leorganizzazioni sindacali, invitate a pro-porre nuove tipologie orarie e ha visto ilcoinvolgimento di tutto il personale,chiamato a esprimersi sulla preferenzaoraria in una consultazione durata unasettimana». Fine dei giochi e dei di-scorsi. Se le scelte sono condivise nonci può essere contestazione a posteriori.Il direttore generale, infine, ricorda che«nel frattempo sta procedendo all’as-sunzione delle unità di personale neces-sarie per ogni profilo professionale».

La Direzione smonta la contestazioneper gli orari: il personale ha potuto scegliere

di Giulio Terzi

L a notizia, di questitempi, non può non farriflettere. L’Italia “im-porta” in media poco piùdi 600 casi di malaria

l’anno da Paesi dove la malattia è ende-mica, una cifra seconda solo a quella diFrancia e Gran Bretagna in Europa.Nel 56% dei casi ad ‘esportare’ la ma-laria sono Paesi dell’Africa Occiden-tale, con rotte preferenziali cheseguono quelle dei voli commerciali.Da quando il fenomeno migratorioconfuso e fuori controllo dalle costenordafricane è diventato un problematutto italiano, la questione ha assuntouna valenza del tutto diversa. “Senti-nella”, centro di riferimento per il Lazioma anche osservatorio privilegiato perle malattie infettive e tropicali è l’INMI“Lazzaro Spallanzani”, struttura d’ec-cellenza chiamata in campo per legrandi emergenze, da Ebola alla Zika.A presidiare il campo su questo frontec’è Emanuele Nicastri, responsabiledella U.O.C. Malattie Infettive ad AltaIntensità di Cura ed Altamente Conta-giose dell’Istituto di via Portuense: hagestito in prima persona i 2 casi italianiaffetti da Ebola, ha gestito la situazionedi forte preoccupazione determinata loscorso anno dal pericolo Zika, si oc-cupa assieme alle altre patologie infet-

tive anche della malaria. Un problema,dice, da non sottovalutare. In Italia nelperiodo 2011-2014 sono stati notificati2.746 casi di malaria corrispondenti aduna media annuale di 686 casi, di cuila quasi totalità d’importazione(nell’80% dall’Africa Occidentale), con4 decessi - spiega -. Il 20% dei casi sisono riscontrati tra cittadini italiani,l’80% tra stranieri, l’80% dei quali inimmigrati regolarmente residenti inItalia che tornano nel paese di originein visita a parenti ed amici. Presso loSpallanzani sono stati diagnosticati205 casi di malaria nel quinquennio

2012-16, con ben 60 casi nel solo 2016,e nessun decesso.

Quindi l’assalto alle nostrecoste rappresenta da questopunto di vista un pericolocrescente?

Il fenomeno migratorio presenta unaestrema complessità ed eterogenia percaratteristiche individuali del singolomigrante, per le caratteristiche demo-grafiche del paese di origine, per le ca-ratteristiche di endemia diverse da areaad area anche all’interno di uno stessoPaese, per i tempi di permanenza e lecondizioni igienico-sanitarie durante la

migrazione e per i tempi di permanenzanel nostro Paese. E’ molto difficilepoter affrontare tale argomento senzarischiare di essere generici o scontati.

Come viene gestita la situa-zione? Screening di massaall’arrivo dei migranti? E percoloro che sfuggono ai con-trolli? Ci sono potenziali ma-lati a spasso per l’Italia?

All’ingresso in Italia la maggior partedei migranti presentano buone condi-zioni di salute. È il cosiddetto “effettomigrante sano” che si basa su di un at-teso meccanismo di selezione naturale.Solo giovani adulti in buone condi-zioni di salute possono affrontare losforzo connesso a un lungo viaggio dalpaese di origine sino in Italia. Tale pa-trimonio di benessere non si esauriscedurante la lunga permanenza in Paesidi transito: infatti vi è una bassa preva-lenza di patologie infettive di importa-zione all’ingresso. Comunque, imigranti al loro arrivo nei porti italianivengono valutati con uno screening cli-nico epidemiologico dai medici del-l’USMAF (Uffici di Salute MarittimaAerea e di Frontiera) e da volontari didiverse istituzioni/ONG. Se al triageiniziale viene riferito un segno o sin-tomo riconducibile a patologia infet-tiva, il migrante viene avviato ad unavalutazione specialistica ambulatorialeo in degenza ordinaria. Comunque disolito - ripeto - la maggior parte dei mi-granti è sano al suo ingresso. Il rischiomaggiore è quello di depauperare taleprezioso cofanetto di benessere of-frendo alloggi, stile di vita e condizioniigienico-sanitarie non all’altezza di unPaese come il nostro. In ogni caso il ri-schio di importazione di malattie infet-tive dei migranti non è maggiore diquello dei turisti italiani che si recanoin zone di endemia.

Lei comunque spiega che lamalaria si può affrontare, cu-rare. Che è un fenomeno nu-mericamente ridotto e chenella media ha una evolu-zione positiva.

La trasmissione della malaria vede coin-volti 3 attori, 1. il vettore, la zanzara ano-fele presente anche sul nostro territorionazionale anche se quella attualmenteprevalente è la zanzara tigre (Aedes al-bopictus); 2. il parassita (il plasmodiomalarico) con ben 5 specie patogene perl’uomo; 3. l’ospite cioè l’uomo. Gli ot-timi risultati conseguiti negli ultimi annicon il calo sia dei nuovi casi sia dei de-cessi per malaria specie in Africa sonostati resi possibili proprio dalla disponi-bilità di armi efficaci sui 3 diversi sog-

getti coinvolti. È aumentata la disponi-bilità e l’accesso ai nuovi farmaci anti-malarici. In particolare, i derivatidell’artemisia annua (ancora estrattidalle piante e non prodotti in laborato-rio!) in combinazione con farmaci tra-dizionali hanno dato ottimi risultati esono diventati il perno centrale di untrattamento efficace. Tale terapia è di-ventata l’opzione prioritaria in quasitutti i Paesi africani. Ha avuto un grandeimpatto anche la distribuzione di tendeda letto impregnate di insetticidi. Altropunto centrale di tale successo è statol’utilizzo estensivo della profilassi anti-malarica nelle categorie vulnerabili inAfrica, come donne in gravidanza ed ibambini con meno di 5 anni.

La situazione può cambiare?Il sostegno internazionale ai pro-grammi nazionali di lotta alla malaria èaumentato di oltre 10 volte nell'ultimodecennio. Si teme che la crisi econo-mica mondiale possa però portare a uncalo dell’attenzione verso questa pato-logia. Inoltre esistono timori fondatiche con l’uso massiccio non sempre ot-timale delle nuove terapie efficaci,siano aumentati i casi malaria resi-stente ai nuovi farmaci specie in alcunezone remote del Sud Est asiatico. Pur-troppo la ricerca in questo settoreanche per identificare nuovi farmaci, èassolutamente minoritaria. Si pensiche dei 1556 nuovi farmaci sviluppatinegli ultimi 30 anni, solo 18 eranoquelli per la lotta alle malattie tropicalie alla tubercolosi (1,3%).

Dimentichiamo per un at-timo i migranti e parliamo deicittadini italiani che si recanoall’estero nei Paesi ad alto ri-schio

È necessario parlare della profilassi ma-larica per i viaggiatori. In Italia esiste unarete capillare di travel clinic che si occu-pano di questo tema. Anche il nostroospedale offre un servizio con visita evaccinazione contestuale per 5 giorni asettimana (http://www.inmi.it/ambu-latorio_med_tropicale.html). Va datainoltre massima enfasi in termini di pre-venzione al gruppo dei migranti chedopo anni di residenza nel nostro paeserientra in area endemica senza la dovutaprofilassi. Questi individui ignoranoche, avendo vissuto lontani da un’area arischio malarico, hanno perso la parzialeimmunità contro la malaria tipica di chivive in area endemica e vengono colpitida episodi malarici di inusuale violenza.Le campagne di prevenzione dovreb-bero essere rivolte attivamente a questogruppo di pazienti, in particolare quellinati in Africa occidentale.

Laziola delSSanità LazioCRONACHEmartedì 4 aprile 2017 pagina 9

L’Italia “importa” in media poco più di 600 casi l’anno da Paesi dove la malattia è endemica. Presso lo Spallanzani ne sono stati diagnosticati205 nel quinquennio 2012-16, con ben 60 nel solo 2016, e nessun decesso. Il rischio di importazione di malattie infettive dei migranti non

è maggiore di quello dei turisti italiani che si recano in zone di endemia. Esistono timori fondati che con l’uso massiccio non sempre ottimale delle nuove terapie efficaci, siano aumentati i casi malaria resistente ai nuovi farmaci specie in alcune zone remote del Sud Est asiatico

PARLA IL DOTT. EMANUELE NICASTRI DELLA U.O.C. MALATTIE INFETTIVE AD ALTA INTENSITÀ DI CURA ED ALTAMENTE CONTAGIOSE INMI SPALLANZANISERVIZI

Malaria? Tutto sotto controllo,ma mai abbassare la guardia

NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ

Il Dott. Edoardo Alesseè il nuovo Direttore Gene-rale della Fondazione Santa Lucia Irccs. Succedeal Dott. Luigi Amadio, scomparso in modo improv-

viso e prematuro lo scorso 12 marzo.Nato a Romanel 1977 ed economista di formazione, il Dott.Alesse ricopriva dal 2005 la carica di Vice DirettoreGenerale della Fondazione. Una nomina nel segnodella continuità, come sottolineato dallo stessoAlesse: “Continuiamo con altrettanta decisione sulcammino di Luigi Amadio. L’obiettivo è raggiungereal più presto un accordo con la Regione Lazio perl’attività svolta in convenzione con il Servizio Sani-tario Regionale. Insieme, nell’interesse della collet-tività, puntiamo alla soluzione che Luigi Amadio nonha fatto in tempo a vedere”.Il Presidente e tutta laFondazione Santa Lucia augurano al Dott. EdoardoAlesse buon lavoro e la massima collaborazione nelportare avanti l’eredità lasciata dallo storico Diret-tore Generale, Luigi Amadio.

Edoardo Alesse nuovo Direttore Generaledella Fondazione Santa Lucia Irccs

Il dottor Emanuele Nicastri

di Giulio Terzi

Laziola delSSanità Lazio MAPPA DEL POTERE martedì 4 aprile 2017 pagina 10

Asl ViterboDirettore generale DANIELA DONETTI

Direttore sanitario Antonio BrayDirettore Amministrativo Maria Luisa Verardi

Asl LatinaCommissario straordinario Giorgio Casati Direttore sanitario Luciano CifaldiDirettore Amministrativo Bruno Riccardi

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita !

LEGENDA

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Cristiano Camponi

Sant’AndreaCommissario straordinario GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Paola Longo

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Fabrizio D’AlbaDirettore sanitario Daniela Orazi Direttore Amministrativo Francesca Milito

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Pasquale Marini ffDirettore Amministrativo Massimiliano Gerli

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiCommissario straordinario Marinella d'InnocenzoDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Manuel Festuccia

SpallanzaniDirettore Generale Marta Branca Direttore sanitario Patrizia MagriniDirettore Amministrativo Pierfrancesco Calzetta

"

Asl FrosinoneCommissario straordinario Luigi Macchitella??? Direttore sanitario Claudia Lucidi ffDirettore Amministrativo Vincenzo Brusca ff

"

Asl Roma 1Direttore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro GolettiDirettore Amministrativo Cristina Matranga

Asl Roma 2Direttore Generale FLORI DEGRASSI

Direttore sanitario Marina Cerimele Direttore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma 3Commissario straordinario Giuseppe LegatoDirettore sanitario Daniela SgroiDirettore Amministrativo Paolo Farfusola

Asl Roma 4 CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Lauro SciannameaDirettore Amministrativo Francesco Quagliariello

Asl Roma 5 TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale Vitaliano De SalazarDirettore sanitario Domenico BraccoDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

Asl Roma 6 CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale NARCISO MOSTARDA

Direttore sanitario Mario Ronchetti Direttore Amministrativo Giovannino Rossi

"

Il momento è difficile i manager non devono far fare brutta figura al presidente ZingarettiCosa vuol fare da grande il governatore? Vuole raddoppiare o passare nella quieta e confortevole cittadella del Parlamento? Ha già deciso ma non lo dice, e se si è schierato contro

Renzi avrà i suoi buoni motivi. Intanto tutti zitti, e non fate fare brutta figura al capo. I manager sono avvertiti, Zingaretti non vuol sentire parlare di scioperi e contestazioni. I conflittivanno risolti. Costi quel che costi.

Mostarda - Asl Roma 6 -voto 6Conferma, il motore è imbal-lato, il dg deve trovare nuoveenergie e nuove idee. Il Poli-clinico? Aspettiamo che ci siasul serio.

Casati - Asl Latina -voto 5Qualche timido passo avanti,il manager resiste e provaanche a rilanciare. Ma la si-tuazione è quella che.

Quintavalle - Asl Roma 4 -voto 5Tiene duro, resta nella bu-chetta, gli affari di Piazzale Clo-dio vanno avanti senza troppapubblicità. Ma attenti ai passifalsi. I media sono impietosi.

Ripa di Meana - Ifo - voto 4Autorevole, autoritario. Forte della sua caratura na-zionale regna sul più antico Irccs italiano tenendo tuttia distanza. Non comunica con nessuno se non con i

direttori sanitario e ammini-strativo. Una scala gerar-chica così rigida è lostrumento migliore per ge-stire una struttura difficile ecomplessa come l’Ifo? In-

tanto ha già tutti contro.

Legato - Asl Roma 3 -voto 4L’ultimo comunicato pub-blicato sul portale azien-dale è del dicembrescorso, i precedenti risal-gono al 2015. E’ il segno visibile della scarsa attivitàdella direzione generale della Asl, o della incapacitàdi comunicare con l’esterno. Intanto il manager ètor-nato invisibile. Cercare altrove per novità su questaazienda sanitaria locale

D’Innocenzo - Asl Rieti - N.C.Continuiamo a sospendere il giu-dizio. Sarebbe impietoso dare unvoto alla nuova manager appenaentrata nell’agone della sanitàreatina. Ma i problemi sono giàdietro l’angolo.

Donetti - Asl Viterbo - voto 6Qualche capacità la deve puravere se riesce a scansare pole-miche e guai. Se la cava bene, èanche ben protetta.

Tanese - Asl Roma 1 - voto 6E’ tra quelli che fanno di più, ini-ziative a raffica. Ottimo lavoro, loriconoscono tutti. Le grane giudi-ziarie della Asl Roma 1? Gli sci-volano addosso. Ma oggi ha ilfiato corto.

Macchitella - Asl Frosinone - voto 4Non bastano qualche primario,qualche operatore in più. Ilrientro della Mastrobuono in-combe. E sarà un disastro.

Grassi - Asl Roma 2 - voto 5Come un sottomarino, periscopioa pelo dell’acqua e navigazionesotto costa. Non si fa vedere nésentire. Ma le polemiche non man-cano.

De Salazar - Asl Roma 5 -voto 6Non risponde neppure più al te-lefono per non compromettersi.E’ in una fase delicata della suacarriera e va capito. Novità daun momento all’altro? Quando

la mappa del potere si muove il suo nome ricorre sem-pre. Lui non fa una piega.

D'Alba - San Camillo - voto 5Continuano a piovere notizienegative sull’ospedale di Mon-teverde, dal pronto soccorsoalla sicurezza, agli sbandati, aldisinteresse per l’igiene. Lui fafinta di niente. E promette,promette sempre. Un po’ di de-cisionismo in più non guaste-rebbe.

Corradi - Ares 118 voto 4Vive da separata in casa nelbunker di via Portuense.Sanno tutti che non ci vuolerestare, ma Zingaretti le haprorogato in contratto. Il ser-

vizio va avanti per conto proprio. Scivola su alcuni in-cidenti di percorso, che si tramutano in cause control’Azienda. Lei ordina: negare sempre, tanto non pagalei i risarcimenti.

Branca - Spallanzani voto 7I sindacati la sfidano, lei rimettele cose a posto con energia masenza spargimenti di sangue. Laaccusano di essere autoritaria, in

realtà lei cerca e ottiene il dialogo. Ma questo talvoltadisturba. Il direttore sprint tira dritto e si prepara a fe-steggiare alla grande gli 80 anni dello Spallanzani.Dipendenti e collaboratori hanno smesso di stupirsivedendola sfrecciare in casco e motorino. Niente mac-chinadi servizio. Era così anche all’Ifo, l’auto del Dgveniva usata per accompagnare i malati che ne ave-vano bisogno. E nel posto riservato.

Coiro San Giovanni Ad-dolorata voto 7Nuove iniziative in arrivo,grandi idee e gestione equili-brata dell’Azienda. Che vivesempre più nel territorio econ il territorio. La continuità evidentemente paga.

IL BORSINO DEI DIRETTORI GENERALI

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Guglielmo Di Balsamo

IfoDirettore Generale Francesco Ripa di MeanaDirettore sanitario Branka VujovicDirettore Amministrativo Laura Figorilli

D al 1958 DolciDesideri è la pa-sticceria diM o n t e v e r d e ,quartiere storico

di Roma dove è iniziata la tradi-zione della famiglia Desideri,che ancora oggi prosegue la pro-duzione di dolci artigianali di al-tissima qualità. Dalle torte aisemifreddi, dai pasticcini allegelatine di frutta, passando dallapasticceria salata alla biscotte-ria, ogni desiderio di gusto ebontà viene soddisfatto da pro-dotti di qualità, che ogni giornovengono preparati con cura epassione dai pasticceri, nellasede di Monteverde e nellanuova sede in zona EUR Mar-coni. E poi c’è l’ultima arrivata:parliamo della Gelateria Tony inpiazza San Giovanni di Dio,punto di riferimentostorico del quartiere,che la famiglia De-sideri ha rilevatonel 2012.«Le ricettedei nostriprodotti -raccontanonel labora-torio di viaBarrilli - ri-specchianola tradi-zione dellapast iccer iaitaliana edi n ter n az i o -nale», allaquale i proprietaridi Dolci Desiderirendono onore utiliz-zando solo i migliori ingre-dienti. Tutti gli elementi checompongono ogni dolce ven-gono creati artigianalmente, dalcroccante alla confettura, dallapasta frolla ai savoiardi, dal cioc-colato alle granelle.La pasticceria tradizionale siunisce a quella più attuale in unconcerto di sublimi sensazioni:dalla Torta Mont Blanc allaTorta della Nonna, passandoper la Millefoglie sempre frescae croccante, la famosa Torta Sa-cher e la Torta Fragolina, unodei fiori all’occhiello, a base dicrema chantilly e fragoline dibosco. Gli amanti della CheeseCake la troveranno in diversevarianti accanto ad Apple Pie eraffinate rappresentazioni diCake Design.Una particolare attenzione è ri-volta al cioccolato, amato e ri-chiesto da tutti e che si presta amille usi e creazioni. Eccoquindi la cioccolata per prepa-rare creme, glasse e farciture ditorte, biscotti e pasticcini, e siproduce, partendo dalle materieprime, frutta candita ricopertadi fondente, attrezzi di ciocco-

lato, ta-volette e l’inconfondibile cioc-colato di Modica. Molto buonile praline e cioccolatini, tra i piùdiversi: dai classici ripieni allenocciole o al liquore, a quelli piùstravaganti, allo champagne o algusto cheesecake. Una vastascelta che vi permetterà di com-porre la scatola di cioccolatinipiù adatta ai vostri gusti!

RUBRICHEmartedì 4 aprile 2017 pagina 11

TRADIZIONE, INNOVAZIONE E QUALITÀ A MONTEVERDE E ALL’EURPROVATI PER VOI

Dolci Desideri, sessant’anni di prelibatezzedi Francesco Vitale

VOTA IL TUO PASTICCERE PREFERITO (o la pasticceria che ti da più emozioni)

Raccontaci i tuoi gusti preferiti, siamo preparando un premio speciale per i lettori che ci invieranno i contributi più originali

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1°Pasticceria Palmieri

Via Silla 2 – 001922°

Pasticceria SalentinaVia Lago Tana, 51

3°Sistorante

via Tolemaide, 174°

Andreotti via Ostiense, 54

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SvizzeraPiazza Pio XI, 10

6°Pasticceria Cantiani

via Cola di Rienzo, 234/2367°

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8°La Fiorentina

Via Andrea Doria, 20-229°

Regoli Via dello Statuto, 60

DOLCI DESIDERI MONTEVERDEvia Anton Giulio Barrili, 66 - 00152 ROMA Telefono 06/5897709Orario: 7:30 – 21:30 [email protected]

DOLCI DESIDERI EUR MARCONIpiazza Enrico Fermi, 35 - 00136 ROMA Telefono 06/5566605

Orario: 7:30 – 21:30 [email protected]

DOLCI DESIDERI GELATERIA TONYpiazza San Giovanni di Dio, 1 - 00152 ROMA Telefono 06/535007

Orario: 11:00 – 01:00

LA CLASSIFICA

martedì 4 aprile 2017 pagina 12RUBRICHE

“Aeterna” è il titolo della terza Esposi-zione Triennale di Arti Visive a Roma,inaugurata il 26 marzo scorso e in pro-

gramma fino al 23 aprile prossimo. Sede espositivaprivilegiata è il Complesso del Vittoriano - Ala Bra-sini; ma, come per le precedenti edizioni, anchequesta volta la Triennale ha voluto coinvolgere altriluoghi della città con i Padiglioni Nazionali allestitia Palazzo Velli Expo e presso la Fondazione Venan-zio Crocetto, che potranno essere visitati fino al 22aprile.La finalità di “Aeterna” - curatore e direttore arti-stico è Gianni Dunil - è quella di mantenere la per-sistenza dell’idea estetica al di là di ogni moda,gusto o epoca, consentendo di ravvisare in modoevidente i segni di una traccia comune che da Pierodella Francesca giunge fino a Pollock, da Cimabuea Morandi, dai Longobardi a d’Orazio, ovverodall’antichità ad oggi. Per questo, i circa mille metriquadrati dell’esposizione ospitano 235 artisti pro-venienti da tutto il mondo con 253 opere con unfine unico e ambizioso, quale solo l’arte può imma-ginare: la rinascita dell’artista inteso come unico evero “homo novus” e in quanto tale capace di ri-svegliare la civiltà e di reinterpretarla. Gran partedell’esposizione è incentrata sulla modalità di ap-proccio verso il divino, il trascendente, con sim-boli, rinvii e rimandi ad una dimensione spiritualepura, incontaminata. L’astrazione è il mezzo espressivo principale sceltoda molti artisti per tradurre l’indicibile e guidarelo spettatore verso l’invisibile, dove terreno e di-vino convivono. La spiritualità è infatti il tratto di-stintivo dell’intera rassegna costellata diistallazioni, dipinti, fotografie. Non manca tuttavia

un filone figurativo che, sebbene residuale rispettoalla maggior parte delle opere esposte, si cimentaugualmente con la sfida di rendere tangibile il di-vino, l’effimero, il fugace. Nel corso della Triennale sono inoltre previste pre-sentazioni di libri presso la Sala Verdi del Com-plesso del Vittoriano per riflettere sull’attualepanorama culturale: si tratta del progetto “Trien-nale libri”, novità di questa terza edizione, arric-chito dalla presenza di molti ospiti.

“Aeterna”. Esposizione Triennale di Arti VisiveFino al 23 aprile 2017

Complesso del VittorianoAla Brasini, Via San Pietro in Carcere, Roma

Fino al 22 aprile 2017 Palazzo Velli Expo, Piazza Sant’Egidio 10, Roma

Fondazione Venanzo Crocetti, via Cassia 492,Roma

Ingresso liberoInfo e orari www.esposizionetriennale.it

CHIOSTRO DEL BRAMANTEFino al 2 luglio il Chiostro del Bramante ospita la mostra “Jean-MichaelBasquiat, New York City”, dedicata a una delle personalità più influentidell’arte contemporanea. Sono esposte una novantina di opere, per lopiù di grandi dimensioni, tutte appartenenti alla collezione Yosef Mu-grabi, che bene raccontano il rapporto tra Basquiat e la sua città.Via Arco della Pace 5; info 06 68809035

COLOSSEOIl Colosseo, monumento simbolo di Roma nel mondo, si racconta perla prima volta in una grande mostra. Dall’8 marzo fino al 7 gennaio2018, nell’ambulacro del secondo ordine, i visitatori dell’Anfiteatro Fla-vio potranno conoscere tutta la storia del monumento nella rassegna“Colosseo. Un’icona”.Via Ventiquattro Maggio 16; info 06 39967500

VITTORIANOGiovanni Boldini, grande protagonista della Bella Epoque, è il protagonista – dal 4 marzo al16 luglio 2017 - della nuova mostra al Vittoriano. Amico dei Macchiaioli, con uno stile eclet-tico che si espresse soprattutto nel ritratto d'epoca e mondano, passando anche per il Reali-smo luminoso e lo stile ispirato ai Ritrattisti inglesi del Settecento, Boldini è stato un pittorestraordinario che ha immortalato nei suoi ritratti le donne più belle dell’alta società parigina. Via di San Pietro in Carcere; info 06 8715111

PALAZZO BARBERINISono tre le mostre in corso: la prima, “Il pittore e il gran Signore. Batoni, i Rezzonico e il ri-tratto d’occasione”, aperta fino al 23 aprile, è dedicata al ritratto del principe Abbondio Rez-zonico realizzato da Pompeo Batoni nel 1766, recentemente acquisito per il museo. Laseconda, “Mediterraneo in chiaroscuro. Ribera, Stomer e Mattia Preti da Malta a Roma”, finoal 21 maggio, espone alcuni dei principali capolavori caravaggeschi della collezione delMUŻA – Mużew Nazzjonali tal-Arti (Heritage Malta) de La Valletta di Malta a confronto con ce-lebri opere della collezione romana. E ora si aggiunge la mostra dedicata a Lotto, Savoldo eCariani intitolata “Venezia scarlatta”. Via delle Quattro Fontane 13; info 06 4814591

GALLERIA CORSINI“Elia nel deserto” e la “Madonna con il Bambino, san Giovan-nino e santa Barbara” sono le due rare opere di Daniele da Vol-terra, appartenenti ad una collezione privata, che fino al 7maggio prossimo potranno essere ammirate a Galleria Corsini.Sono considerate tra i capolavori del pittore passato alla storiasoprattutto perché fu lui a rivestire i nudi dipinti da Michelan-gelo nel suo Giudizio Universale, nella Cappella Sistina. Via della Lungara 10; info 06 32810

MUSEI CAPITOLINIDal mito di Dedalo e Icaro, volare è il sogno che appartiene allastoria della civiltà. Il “Codice sul volo degli uccelli”, il mano-scritto che raccoglie la summa delle intuizioni elaborate daLeonardo sull’argomento, è in mostra per la prima volta aRoma, ai Musei Capitolini, dove resterà fino al 17 aprile pros-simoPiazza del Campidoglio 1; info 060608

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI“Dna. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica” è la nuova mostra ospitata dal 10febbraio al 18 giugno prossimo nella grande spazio espositivo di via Nazionale. La mostrapresenta una prima parte storica, dove vengono ripercorse tutte le tappe fondamentali diquesta avventura scientifica, presentando sia le scoperte sia le storie umane degli scienziatiprotagonisti. Nella seconda parte si affrontano invece presente e futuro, tra clonazione, me-dicina personalizzata, ingegneria genetica, con uno speciale focus dedicato alla genetica fo-rense e allo studio del DNA di specie estinte.Via Nazionale 194; info 060608

PALAZZO BRASCHI“Artemisia Gentileschi e il suo tempo”, mostra ospitata a Palazzo Braschi fino al 7 maggio2017, è un vero e proprio viaggio nell’arte del XVII secolo seguendo le tracce di questa straor-dinaria donna e artista. L’esposizione comprende un centinaio di tele: ai capolavori dellaGentileschi sono affiancate infatti opere di molti artisti del suo tempo, provenienti dalle piùimportanti collezioni pubbliche e private del mondo. Piazza di San Pantaleo 10; info 060608

L’AGENDA DELL’ARTE

Il ritratto di Donna Franca di Giovanni Boldini in mostra al Vittoriano

L'arte visiva contemporanea protagonista al Vittoriano Ceramiche, sculture, monete,oggetti devozionali e di usoquotidiano, provenienti dal

più grande “cantiere moderno del-l’antichità”, sono esposti per la primavolta nella mostra “I Fori dopo i Fori.La vita quotidiana nell’area dei ForiImperiali dopo l’antichità”, aperta alpubblico dal 30 marzo al 10 settem-bre ai Mercati di Traiano - Museo deiFori Imperiali. In esposizione una se-lezione di reperti tra le migliaia recu-perati nel corso dei secoli nell'area incui sorgevano i Fori Imperiali.In particolare con gli scavi realizzatinegli ultimi 25 anni è stata ritrovataun’eccezionale varietà di reperti cheha permesso di conoscere meglio lastoria dell’area nel periodo medievalee moderno. Al di sopra dei resti deiFori, già prima dell'Anno Mille,erano sorti diversi nuclei abitativi epiccole chiese. Il paesaggio urbano

cambia alla fine del XVI secolo, conla nascita del Quartiere Alessan-drino. Un’altra trasformazione del-l'area si verifica negli Anni Trenta delsecolo scorso, quando il Quartiereviene raso al suolo per l’apertura divia dei Fori Imperiali.Nella mostra, suddivisa in 4 sezioni,la vita quotidiana di questi periodistorici viene raccontata attraverso310 reperti archeologici - oggetti ap-partenuti agli abitanti o prodottinelle botteghe dell’area - conservatinei depositi dei Fori Imperiali epresso altre strutture della Sovrinten-denza Capitolina.

I Fori dopo i ForiDal 30 marzo al 10 settembre 2017 Mercati di Traiano, Museo dei Fori

ImperialiVia Quattro Novembre 94, Roma

Biglietti da € 11 a € 13Info 060608

I Fori dopo i Foridal Medioevo in poi

CULTURA E TEMPO LIBERO

Fino al prossimo 23 aprile 235 artisti di tutto il mondo si cimentano con la sfida di dare corpo all’invisibile

“Aeterna”, la Triennale di Arti Visivetra effimero, fugace e divino

VALE UNA VISITA

RUBRICHEmartedì 4 aprile 2017 pagina 13

Sbattere bene con una forchettaolio, sale, pepe, poco aceto (osucco di limone) e le foglioline didue rametti di rosmarino. Prati-care 4 fori nel cosciotto d’agnellocon un coltellino e inserire inognuno 1/4 di spicchio d'aglio eun ciuffetto di rosmarino, e met-terlo a marinare in un recipientecon la salsa preparata per un paiod'ore o anche per una notte in fri-gorigero, volendo. Scolarlo dallasalsa e cospargerlo di foglioline dirosmarino. Ungere una teglia daforno con lo strutto e posarci ilcosciotto con un rametto di ro-smarino sopra. Cuocere in fornogià caldo per circa 1 ora bagnan-dolo ogni tanto con la marinata. Ilcosciotto deve raggiungere la giu-sta doratura ma non deve asciu-gare troppo. Servire con uncontorno a piacere o con le classi-che patate arrosto.

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Èl'agnello pasquale, meglio conosciuto come abbacchio romano, la tradizione culinaria per ec-cellenza che, nel giorno di Pasqua, si impone sulle tavole italiane, simbolo sacrificale per anto-nomasia a cui fu accostato il sacrificio di Gesù. “Abbacchio” indica il tipo di carne con cui siprepara, quella dell'agnello da latte che non ha ancora iniziato a brucare l'erba. L'animale, chenon deve superare i 4 chili di peso, fino a poco tempo fa veniva percosso ripetutamente con un

bastone prima di essere sgozzato: da qui il nome. La carne d'agnello "abbacchiato" è particolarmente in-dicata per la cottura al forno, ma esiste anche la versione alla cacciatora, cioè in padella con un intingolodi aglio, rosmarino, acciuga, peperoncino e vino bianco. Bisogna ricordare che servono almeno 2 ore permarinare la carne e circa 1 ora di cottura.

SCELTI PER VOI I CONSIGLI DELL’ENOTECA ARCIONI

I piatti della tradizione pasquale,istruzioni per l’uso

di Francesco Vitale

CARATTERISTICHE DEI VIGNETIAREA: comuni di Spoltore, San Valentino e ScafaSUPERFICIE: selezione effettuata su 20 ettariALTITUDINE: 150-400 metri s.l.m.ESPOSIZIONE: Sud / Sud-OvestSUOLO: argilloso di medio impastoSISTEMA DI ALLEVAMENTO: pergola abruzzese / guyotDENSITA': 1.600 – 2.000 ceppi / ettaro - 7.000 ceppi / ettaroETA' DEI VIGNETI: da 7 a 27 anniRESA: 50 hl. / ettaro Vendemmia a fine Ottobre. Macerazione e fermentazione per circa tresettimane in tini di acciaio. Travaso del vino in parte in botti di rovereda 25 hl. ed in parte in barriques (primo e secondo passaggio), dove siverifica la conversione malolattica spontanea ed il successivo affina-mento per circa 16 mesi. Segue una rigorosa selezione su ciascunabotte per poi procedere all’assemblaggio. Sosta finale in botti di rovereda 25 hl. ed un anno in bottiglia prima della commercializzazione. Nuance rubino intenso e compatto, con luminosi riflessi viola.Il naso evidenzia raffinati sentori floreali di rosa canina e violetta, fruttirossi croccanti tipo ribes e fragole di bosco, e dopo emergono cennigentili di grafite e liquirizia. La beva si profila subito piena e materica,di grande corpo, con uno spessore tannico che determina un insiemesaporito e voluttuoso.Di grandissima persistenza, reca un’impronta di vivida freschezza, sup-portata da un costante allungo minerale.

LA VALENTINA MONTEPULCIANOD’ABRUZZO DOC RISERVA SPELT Il Merlot è originario di Bordeaux.

Fu introdotto in Agro Pontino negli anni Trenta dai coloni Veneti chebonificarono le Paludi Pontine e nel 1966 gli fu riconosciuta la Deno-

minazione di Origine Controllata.Mai opportunamente valorizzato in passato, lo è stato, invece, suc-

cessivamente, grazie al progetto di ricerca e sperimentazione“Casale del Giglio”, avviato nel 1985, che ha permesso di indi-viduare, per questa varietà, la combinazione più idonea fra por-tainnesti, cloni e forma di allevamento, al fine di ottenere uve dialta qualità. È un Merlot in purezza ottenuto, a seconda delle annate, con di-verse tecniche di vinificazione per garantirne una costanza qua-litativa.La vinificazione può avvenire in rosso tradizionale con rimontaggie “délestage”, al fine di ossigenare il mosto in fermentazione,favorendo una maggior stabilità del colore e dei tannini, renden-doli morbidi e vellutati.In alternativa, utilizzando la tecnica del cappello sommerso, sipossono compiere macerazioni più lunghe (15–20 giorni), otte-nendo, così, vini di maggior struttura e durata.Dopo attenta svinatura, dove la movimentazione delle vinacce

sgrondanti avviene solo per gravità, il nuovo vino viene messo inserbatoi di acciaio inox dove compie la fermentazione malolattica.Successivamente matura in piccoli fusti di rovere per 8–12 mesi e viene affinato inbottiglia per circa 180 giorni. Colore rosso rubino intenso con profumo di piccoli frutti rossi e di ciliegia, con tipichesensazioni erbacee che si ritrovano all’assaggio, evidenziando struttura e morbidezza.

MERLOT CASALE DEL GIGLIO

COME SI PREPARA

COME SI ABBINA

Le due settimane che precedonola Pasqua sono ricche di ap-puntamenti dedicati a chi ama

la musica classica. Si comincia conl’Accademia Filarmonica Romana chepropone due raffinati appuntamenti.Mercoledì 5 aprile (h 20,30) - nellaSala Accademica del PIMS, in piazzaSant’Agostino 20 - il Concerto Ro-mano di Alessandro Quarta eseguirà“La conversione di Maddalena”, ora-torio in due parti di Giovanni Bonon-cini. Il Teatro Argentina ospita inveceil concerto di giovedì 6 aprile, alle 21.Protagonisti sono il violinista EnricoGatti e Rinaldo Alessandrini al clavi-cembalo, insieme per dare vita ad uninsolito “Crossdressing Bach”. I duegiocheranno a scambiarsi i ruoli af-fiancando all’esecuzione di opere ori-ginali di Bach interessanti variantid’autore. Info e biglietti 06 3201752Nell’Aula Magna della Sapienza, per lastagione dell’Istituzione Universitariadei Concerti, sabato 8 aprile BrunoCanino e Antonio Ballista celebre-ranno sessant’anni di sodalizio arti-stico con “Pianoforte: 60 anni inDuo”, confermando il loro incredibile

affiatamento muovendosi con brillan-tezza e brio tra Schubert, Liszt, Wa-gner, Dvorák e Brahms. Ancora unduo, ma questa volta inedito, per ilconcerto dell’11 aprile, sempre alla Sa-pienza: Giuliano Carmignola al vio-lino e Mario Brunello al violoncelloeseguiranno musiche rarissime di An-tonio Vivaldi e Jean Marie Leclair. Info e biglietti 06 3610051

Infine, ecco le proposte dell’Accade-mia di Santa Cecilia all’AuditoriumParco della Musica. Che il 12 aprile -Sala Sinopoli alle 20,30 - ospita il reci-tal di Rudolf Buchbinder, pianista leg-gendario con più di 50 anni di carriera,alle prese con l’amatissimo Beethovene con Schubert. Dal 13 al 15 aprile, inSala Santa Cecilia, l’appuntamento ècon Bach e la sua “Passione secondo

Giovanni” eseguita dall’Orchestra edal Coro di Santa Cecilia diretti daAntonio Pappano. Il maestro continuaad approfondire il grande repertoriobachiano dopo aver esplorato, neglianni scorsi, tre monumentali capola-vori quali la “Passione secondo Mat-teo”, la “Messa in si minore” e il“Magnificat”. Info e biglietti 06 8082058

martedì 4 aprile 2017 pagina 14RUBRICHE

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

redazionevia Boezio, 6 00193 ROMA

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n° 266 del 27 novembre 2014

L’AGENDA DEI CONCERTI IN PROGRAMMADAL 4 AL 10 APRILESCELTI PER VOI

Fra le buone notizie che possonointeressare gli appassionati dimusica di qualità c’è sicuramentequella della riapertura del Quiri-netta, spazio capitolino oramai

affermato per quanto riguarda le più interes-santi proposte del panorama musicale inter-nazionale (e non solo). E proprio alQuirinetta arriva (martedì 4 aprile) la darkwave, il noise e qualche accenno pop di We-sley Eisold (in arte Cold Cave), uno dei nomipiù interessanti della scena indie statunitense.Non particolarmente prolifico, il suo ultimolavoro si intitola “The Idea of Love”, il musi-cista americano si lascia apprezzare anche peruna vocalità che ricordaquella dell’icona dei JoyDivision, Ian Curtis. Pro-gressive d’annata, invece,al Teatro Brancaccio conl’inossidabile PremiataForneria Marconi, la banditaliana che vanta tantis-simi estimatori anche al-l’estero. Occasione unica,questa, per riascoltare livetutti i loro brani più fa-mosi nella data romanadel tour che è stato, ap-punto, denominato “AllThe Beast”. La band, capi-tanata dal batterista/can-tante Franz Di Cioccio,eseguirà anche moltedelle composizioni pro-

poste nel recente “PFM IN Classic”. Altra formazione rock longeva è quella deiLitfiba che, mercoledì 5 aprile, si esibiscenell’ampio spazio del Palalottomatica. D’al-tronde, da quando la band toscana ha festeg-giato il ritorno insieme dei suoi due membripiù significativi (Ghigo Renzulli e PieroPelù), senza dimenticare naturalmente ilgrande ex Gianni Maroccolo, ogni tour è unsuccesso e così si preannuncia anche questo,incentrato sui brani più noti della band rocknew wave e su quelli del recente, ottimo “Eu-tòpia”. Giovedì 6 aprile, la palma della propo-sta più interessante spetta al Monk Club cheaccoglie una formazione tedesca di grande in-teresse e creatività: The Notwist. Formatasivicino Monaco nel 1989 per volontà dei fra-

telli Acher, la band ha inizialmente battuto isentieri del noise grunge e del punk metal perpoi mutare pelle più volte sempre in funzione,però, del raggiungimento di una perfetta sin-tesi fra rock, elettronica, pop e sperimenta-zione. Un traguardo centrato con l’esperienzamusicale accumulata negli anni e con lagrande inventiva che li contraddistingue:tutto perfettamente sintetizzato nei loro im-perdibili live, come quelli raccolti nel loro ul-timo lavoro “Superheroes, Ghostvillains &Stuff”.La sera seguente (venerdì 7 aprile) nuova-mente alla ribalta il Quirinetta con una seratadedicata allo storico bassista di Joy Divisione New Order, Peter Hook, impegnato, con isuoi Light, a far rivivere le atmosfere dark,

new vawe, rock, dance edelettroniche di due albumaccomunati dallo stessonome (“Substance “) esingolarmente rappresen-tativi di quelle band. Ed,infine, da non mancarel’appuntamento all’Audi-torium Parco della Musica(lunedì 10 aprile) con Vi-nicio Capossela: uno degliartisti più originali ed in-novativi del panoramamusicale nazionale. Ilnuovo tour è denomi-nato“Ombra” ed illustra illato oscuro della sua piùrecente fatica, “Canzonidella Cupa”.

Dalla Premiata Forneria a Capossela,i volti della musica italiana

L’AGENDA DELLA “CLASSICA”

“Picasso a Roma cento annifa” è il tiolo dello spetta-colo sospeso tra musica e

parola che il Teatro dell’Opera di Romadedica, il prossimo 10 aprile, a Pablo Pi-casso in occasione del centenario dellasua visita a Roma. Basata su musiche diErik Satie e Igor Stravinskij”, questa“partitura d’arte, danza e genio” è affi-data alle mani di due talenti del piano-forte, Enrica Ruggiero e Antonio MariaPergolizzi. Il testo di Lorenzo Pavolini èinterpretato da Maddalena Crippa eMassimo Popolizio.

Esattamente cento anni fa Pablo Picassosoggiornò a Roma per otto settimane: lacittà e il Teatro Costanzi furono la cornicedi una serie di incontri tra i protagonistidell’avanguardia dell’epoca. L’occasionefu la tournée romana della compagniadei Ballets Russes di Sergej Djagilev, in-vitati all’Opera. Picasso, allora trentase-ienne, voleva iniziare a lavorare sulsipario di “Parade”, ideato da Jean Coc-teau. Il 10 aprile 1917, nel ridotto delTeatro Costanzi, fu allestita una mostradi opere della collezione di Léonide Mas-sine, ballerino e coreografo della com-

pagnia. Erano esposte creazioni di autoridell’Avanguardia, molti dei quali eranopresenti nel foyer e nelle sale del Teatro:Bakst, Balla, Depero, Prampolini oltrenaturalmente a Djagilev, Stravinskij,Cocteau, Massine e Picasso, un cui qua-dro era per la prima volta presentato aRoma.

Picasso a Roma cento anni faLunedì 10 aprile 2017, h 21

Teatro dell’OperaPiazza Beniamino Gigli 1, Roma

Biglietti da € 10Info 06 4816 0255

ALL’OPERA IL 10 APRILEPicasso a Roma tra arte, danza e genio

di Tonino Merolli

La Premiata Forneria Marconi in concerto al teatro Brancaccio

Da Bach a Beethoven: i magnifici senza tempo

IN PRIMA FILAA TEATROToghe Rosso SangueAlla Sala Vignoli (8 aprile h 21 e 9h 19) e al Teatro Argentina (12aprile h 10,30), va in scena“Toghe Rosso Sangue” di France-sco Marino, scritto da GiacomoCarbone e ispirato da Paride Le-porace. Uno spettacolo dove sinarra la vita e la morte dei magi-strati italiani assassinati nelnome della giustizia, patrocinatodall’AMN- Associazione NazionaleMagistrati, con gli attori Seba-stano Gavasso, Diego Migeni,Francesco Polizzi ed EmanuelaValiante.

OLIMPICOZombie

Fino al 9 aprile Marco Presta eMax Paiella portano in scena

“Zombie”: spettacolo “orribile”che promette di far morire dallerisate gli spettatori. Vale a dire isopravvissuti all’invasione degli

zombie che stanno distruggendol’umanità. In attesa che il mondo

fuori torni praticabile, i due rac-contano storie, si lasciano andarea surreali sketch, facendo un po’

di musica.Biglietti da € 39 a € 15,50;

info 06 326 5991

QUIRINOPùntila e il suo servoTratto da Brecht ecco in scena alQuirino - dal 4 al 9 aprile - “Mr.Pùntila e il suo servo Matti” nellamessa in scena del Teatro del-l’Elfo con la regia di FerdinandoBruni e Francesco Frongia. Consi-derata una delle migliori comme-die di Brecht, è una sorta di“variante” del dottor Jeckyll e Mi-ster Hyde, popolare e musicalema con una feroce critica del ca-pitalismo.Biglietti da € 12 a € 34; info 06 6794585

martedì 4 aprile 2017 pagina 15

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