a pagg. 3 pag. 7 a pag. 8-9 pag. 12 CENTRO STORICO · di Marco Omizzolo pag. 7 Il Fatto La...

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L uci nel mare al largo di Torre Olevola: E’ il mercantile americano alla deriva. All’al- ba del 6 gennaio 1945 Amedeo Paglia- roli, classe 1913 (scomparso due anni fa), il pri- mo pescatore professionista sanfeliciano, con i colleghi Luigi Nesti e Vincenzo Capponi, mette in mare la sua S, Felice, poco più di una scor- cia de concola, un “guscio di vongola”, per an- dare incontro alla lancia dei naufraghi che, al lar- go dell’odierno Hotel Maga Circe, è bloccata da correnti contrarie. Il mare la spinge a terra e il vento di tramontana al largo. Sulla destra, due miglia da Torre fico, c’è un’altra scialuppa e sul- la sinistra, a un migliaio di metri da terra, la na- ve “Liberty” coricata su un fianco, alla deriva per uno squarcio in una stiva di prora, provocato da una mina il giorno precedente nelle acque di Ponza. Una terza scialuppa è approdata a Ven- totene. Tutti salvi i marinai americani imbarcati su quel mercantile. Ce ne sono 36 su quel battello di ferro che la S. Felice deve abbordare a distanza di sicu- rezza. Amedeo riesce a salire a bordo, ma nessuno parlava. Intorpiditi o più probabil- mente preoccupati da un cappottone dell’e- sercito tedesco che Amedeo indossava per proteggersi dal freddo. Finché, il pescatore sanfeliciano proruppe in un’irripetibile impre- cazione di chiarissima provenienza geografi- ca. Uno di loro alzò la testa: Ei paisà accà ‘ndo stamme? Amedeo a lui: Pozza passà nu guaio, te pozzene accite, me stai a fa suffrì…e stac- ca st’elica…fermete! E l’altro: Ma stamme a Gaeta? E’ un napoletano immigrato in Ameri- ca e arruolato come interprete militare. Mac- ché Gaeta, questo è capo Circeo. L’interpre- te presenta il comandante che indica il relitto della Liberty e sentenzia: “Questa è la vostra for- tuna. Prendete quello che volete”. Duecento quintali di carne di mucca, centinaia di quintali di zucchero e farina, cinque quintali di sigarette, stoviglie, vettovagliamenti, bian- cheria, persino monete d’oro. “C’era ogni ben di Dio su quel mercantile di duecento metri – ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENTRO STORICOBIMESTRALE GRATUITO - ANNO 6 N. 32 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2008 S an Felice Circeo, inizio estate 2008, inaugurazione con grande risonan- za di stampa del “Bar dell’Ammini- strazione” al Porto, così detto perché assiduamente frequentato da “quelli che contano”. San Felice Circeo, fine estate 2008, gi- gantesca rissa con pesanti danni e co- involgimento di molte persone al “Bar del- l’Amministrazione” al Porto. Questi due episodi mi sembra che diano l’e- satta fotografia della situazione in cui versa il nostro Paese: da una parte Amministrato- ri impegnati a dare un’immagine di attivismo iniziative crescita e sviluppo, tutte operazio- ni di facciata per fare propaganda e sparge- re fumo, che confonde e annulla la perce- zione dei problemi. Dall’altra, l’episodio di fine estate rappre- senta fedelmente quale sia, ormai da anni, il tipo di frequentazione a San Felice nel me- se di agosto e la qualità delle così dette va- canze o ferie che vi si trascorrono. Penso che tutti coloro che appartengono al- la mia generazione siano quantomeno sconcertati per la visione di una massa di gente insensibile alle regole del vivere co- mune, insofferente alle esigenze degli altri, ridotta a un mucchio di sabbia esposta al vento di correnti emotive. Questa trasfor- mazione sociale ci sorprende e ci lascia at- toniti, è avvenuta troppo in fretta negli ulti- mi decenni e noi non abbiamo fatto in tem- po a vedere, a rendercene conto. Ci do- mandiamo, senza molta speranza e convin- zione, se le cose potranno cambiare, e, in realtà, spesso ci ritroviamo a essere spet- tatori di intollerabili visioni o eventi, che an- nullano la nostra speranza di mutamento, anche se ci rimane per fortuna ancora la li- bertà di giudizio e di critica. L’Amministrazione continua ad operare con i soliti meccanismi superficiali potentemen- te radicati e immodificabili, ma il nostro sen- so di responsabilità non ci consente di ta- cere, perciò in ogni modo vogliamo ricorda- re fatti del nostro Paese che continuano a mettere in evidenza individualismo, affarismo e arrivismo dei soliti “furbetti del quartiere”, nella speranza di qualche miracolo o quan- to meno di qualche ravvedimento. La crescita immobiliare è devastante e velo- ce e ha cambiato profondamente e signifi- Politica “I buoni maestri” di Alessandro Petti a pag. 5 Territorio Diamo una mano al metano di Maurizio Paolini a pag. 3 continua a pag. 6 C ENTR O S T ORICO SAN FELICE CIRCEO Curiosità Lo sapevate che... di Franco D’Andrassi pag. 12 Territorio Un mare d’illegalità lungo le coste laziali di Marco Omizzolo pag. 7 Il Fatto La rivincita degli imbecilli Si fa ma non si dice di E. Dantes e Roderigo a pag. 8-9 Virtus et summa potestas non coeunt Virtù e potere non vanno d’accordo Edtore: Associazione culturale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: [email protected] - Reg. Trib. di Latina n. 796 del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti. Redazione Francesca Faccini, Stefano Pagliaroli, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma Editoriale di ALESSANDRO CRESTI GOLFO SERENO Ci sarà ancora la nostra bella spiaggia? STORIEDI MARE Ricchezza e morte al Circeo Colpa della “Liberty” continua a pag. 2 GROTTA GUATTARI Mercantile “Liberty” Nando e l’Uomo di Neanderthal continua a pag. 4 continua a pag. 11

Transcript of a pagg. 3 pag. 7 a pag. 8-9 pag. 12 CENTRO STORICO · di Marco Omizzolo pag. 7 Il Fatto La...

Luci nel mare al largo di Torre Olevola: E’il mercantile americano alla deriva. All’al-ba del 6 gennaio 1945 Amedeo Paglia-

roli, classe 1913 (scomparso due anni fa), il pri-mo pescatore professionista sanfeliciano, con icolleghi Luigi Nesti e Vincenzo Capponi, mettein mare la sua S, Felice, poco più di una scor-cia de concola, un “guscio di vongola”, per an-dare incontro alla lancia dei naufraghi che, al lar-go dell’odierno Hotel Maga Circe, è bloccata dacorrenti contrarie. Il mare la spinge a terra e ilvento di tramontana al largo. Sulla destra, duemiglia da Torre fico, c’è un’altra scialuppa e sul-la sinistra, a un migliaio di metri da terra, la na-ve “Liberty” coricata su un fianco, alla deriva peruno squarcio in una stiva di prora, provocato dauna mina il giorno precedente nelle acque diPonza. Una terza scialuppa è approdata a Ven-totene. Tutti salvi i marinai americani imbarcatisu quel mercantile.Ce ne sono 36 su quel battello di ferro che laS. Felice deve abbordare a distanza di sicu-rezza. Amedeo riesce a salire a bordo, manessuno parlava. Intorpiditi o più probabil-mente preoccupati da un cappottone dell’e-sercito tedesco che Amedeo indossava perproteggersi dal freddo. Finché, il pescatoresanfeliciano proruppe in un’irripetibile impre-

cazione di chiarissima provenienza geografi-ca. Uno di loro alzò la testa: Ei paisà accà ‘ndostamme? Amedeo a lui: Pozza passà nu guaio,te pozzene accite, me stai a fa suffrì…e stac-ca st’elica…fermete! E l’altro: Ma stamme aGaeta? E’ un napoletano immigrato in Ameri-ca e arruolato come interprete militare. Mac-ché Gaeta, questo è capo Circeo. L’interpre-te presenta il comandante che indica il relittodella Liberty e sentenzia: “Questa è la vostra for-tuna. Prendete quello che volete”.Duecento quintali di carne di mucca, centinaiadi quintali di zucchero e farina, cinque quintalidi sigarette, stoviglie, vettovagliamenti, bian-cheria, persino monete d’oro. “C’era ogni bendi Dio su quel mercantile di duecento metri –

ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENTRO STORICO” BIMESTRALE GRATUITO - ANNO 6 N. 32 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2008

San Felice Circeo, inizio estate 2008,inaugurazione con grande risonan-za di stampa del “Bar dell’Ammini-

strazione” al Porto, così detto perchéassiduamente frequentato da “quelliche contano”.San Felice Circeo, fine estate 2008, gi-gantesca rissa con pesanti danni e co-

involgimento di molte persone al “Bar del-l’Amministrazione” al Porto.Questi due episodi mi sembra che diano l’e-satta fotografia della situazione in cui versail nostro Paese: da una parte Amministrato-ri impegnati a dare un’immagine di attivismoiniziative crescita e sviluppo, tutte operazio-ni di facciata per fare propaganda e sparge-re fumo, che confonde e annulla la perce-zione dei problemi.Dall’altra, l’episodio di fine estate rappre-senta fedelmente quale sia, ormai da anni, iltipo di frequentazione a San Felice nel me-se di agosto e la qualità delle così dette va-canze o ferie che vi si trascorrono.Penso che tutti coloro che appartengono al-la mia generazione siano quantomenosconcertati per la visione di una massa digente insensibile alle regole del vivere co-mune, insofferente alle esigenze degli altri,ridotta a un mucchio di sabbia esposta alvento di correnti emotive. Questa trasfor-mazione sociale ci sorprende e ci lascia at-toniti, è avvenuta troppo in fretta negli ulti-mi decenni e noi non abbiamo fatto in tem-po a vedere, a rendercene conto. Ci do-mandiamo, senza molta speranza e convin-zione, se le cose potranno cambiare, e, inrealtà, spesso ci ritroviamo a essere spet-tatori di intollerabili visioni o eventi, che an-nullano la nostra speranza di mutamento,anche se ci rimane per fortuna ancora la li-bertà di giudizio e di critica.L’Amministrazione continua ad operare coni soliti meccanismi superficiali potentemen-te radicati e immodificabili, ma il nostro sen-so di responsabilità non ci consente di ta-cere, perciò in ogni modo vogliamo ricorda-re fatti del nostro Paese che continuano amettere in evidenza individualismo, affarismoe arrivismo dei soliti “furbetti del quartiere”,nella speranza di qualche miracolo o quan-to meno di qualche ravvedimento.La crescita immobiliare è devastante e velo-ce e ha cambiato profondamente e signifi-

PPooliticaa“I buonimaestri”di Alessandro Petti

aa paag. 55

TTeerrittorriioDiamo una manoal metanodi Maurizio Paolini

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continua a pag. 6

CENTROO SSTTORICOSAN FELICE CIRCEO

CCuurioosità

Lo sapevate che...di Franco D’Andrassi

pag. 12

TTeerriitoorriioUn mare d’illegalitàlungo le coste lazialidi Marco Omizzolo

pag. 7

IIll FattooLa rivincita degli imbecilliSi fa ma non si dicedi E. Dantes e Roderigo

a pag. 8-9

Virtus et summapotestas non coeuntVirtù e potere

non vanno d’accordo

Ed tore: Associazione culturale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: [email protected] www.sanfelicecirceo.info - Reg. Trib. di Latina n. 796 del12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti. Redazione Francesca Faccini, Stefano Pagliaroli, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma

EEddito

riaale

di ALESSANDRO CRESTI

GOOLFFOO SSEERRENNOO

Ci sarà ancora la nostra bella spiaggia?

STOORRIEE DDI MMAARRE

Ricchezza e morte al CirceoColpa della “Liberty”

continua a pag. 2

GRROOTTAA GUUAATTAARRI

Mercantile “Liberty”

Nando e l’Uomo di Neanderthal

continua a pag. 4continua a pag. 11

IL CENNTROO STOORIICOO DDII SSAANN FFELLICCEE CCIRCEOO PPAAGG. 22

Personaggi

racconta Luigi Nesti - e nelle tasche dei panta-loni degli ufficiali poteva capitare di trovare mi-gliaia di dollari, cifre esorbitanti per quei tempi”.C’era anche la penicillina. Solo una personamolto accorta (fuori del giro dei pescatori pio-nieri sanfeliciani) ne capì il valore, disse “Io pren-do solo questa” e si può intuire che quella vali-getta gli cambiò la vita.

Quel tesoro venuto dal mare al Circeo, dove al-lora si scambiava pesce con pane, dava unoscossone alla miseria di quei tempi. Nell’arrem-baggio ci fu anche qualche scazzottata. Il ma-re avvicina, ma qualche volta allontana. Intan-to, oltre ai gusci di Amedeo –ricorda Nesti – “ac-

corsero le paranze di Terracina che fecero manbassa”. Ma tra poco qualcuno ristabilirà l’ordi-ne ed entrerà in scena una delle barche “for-miane”, gozzi più lunghi e più sicuri, dell’inge-gner Antonio Tittoni, che durante l’occupazio-ne tedesca erano state disarmate e nascoste al-l’interno della villa sul Lungomare.Figlio del senatore Tommaso Tittoni (ministrodegli esteri del governo Giolitti e sindaco di Ro-ma dal 1884 al 1890) il dottor Tittoni era natu-ralista e malacologo (a quanto pare la sua col-lezione di conchiglie, unica in Italia, non trovòcollocazione sul suolo patrio e negli anni Ses-santa fu smembrata tra vari musei all’estero).Aveva impiantato al Circeo un’azienda di pesca

e assoldava pescatori sperlongani e formiani,esperti nel riparare le reti di makò egiziano, la-vorando in collaborazione con gli equipaggi diLuigi Chiocca il “Pozzolano”.Luigi aveva iniziato all’arte della pesca Amedeo,quel ragazzino orfano di lestraioli, tanto aman-te del mare che era riuscito a farsi comprare daigenitori un ferro per le telline per sessanta lire arespiro (ossia a rate). Poi vennero gli altri allievi,Nesti (sanfeliciano doc, diversamente da Ame-deo che era di originiciociare) e FelicettoCoccia (classe 1920,scomparso da meno diun anno), che a noveanni scappò da scuolaattraverso una finestra e volò sulle scalelle, perraggiungere quegli scoglietti davanti alla MagaCirce dove prendeva i polpi.A distanza di una settimana dal naufragio, la po-lizia militare inglese blocca quel saccheggio au-torizzato, che ha comunque iniziato molti al-l’improvvisa ricchezza. Amedeo e gli altri mari-nai vengono chiamati alla villa del Tittoni e in-gaggiati da un ufficiale inglese per recuperaresul Liberty, a bordo delle “formiane”, tutto quelche resta del carico. Il tempo è cambiato, il ma-re girando a levante è diventato bianco e spu-meggiante. Rimangono in attesa Amedeo, Lui-gi il Pozzolano, Luigi Coccia (fratello di Felicet-to), Fiorino Petrucci e a loro si aggiunge Vitto-rio Lucci, che ha bisogno di corde per la sua at-tività di pastorizia. Vittò tu non sai notà… e poioccupi spazio e ci dai puù peso…aspettaci quiche te la portiamo noi qualche corda.Lucci non sente ragioni e si piazza sulla barca, icinque fanno equipaggio con due della polizia mi-litare inglese e il loro tenente. Il mare di Gariglia-no sembra essersi un po’ calmato. La formina ar-riva a destinazione e inverte la rotta con il suo ca-rico: mitragliatrici e cinque quintali di sigarette. Maun’onda improvvisa rovescia il gozzo che co-mincia a galleggiare a chiglia in su. Vittorio Luc-ci è sbalzato lontano, annaspa, finisce sott’ac-qua. Luigi Chiocca, dopo aver aiutato l’ufficialeinglese a sistemare il salvagente che gli si era sfi-lato, sale sulla chiglia. Gli altri guadagnano la ri-

va, distante 500 metri, mentre lui rimane ag-grappato in attesa dei soccorsi. E’ ottimo nuota-tore, ma è indebolito, ha da poco subito un’ope-razione. Il freddo lo vince. l suo corpo e quellodi Lucci vengono restituiti dal mare a Rio Torto.Alle 3 di notte Amedeo riceve la notizia della mor-te di Luigi e sviene. Si riprende poi risentendodentro di sé la frase con cui il Pozzolano lo ave-va presentato al principe Odescalchi nella tenu-ta di Ladispoli: Sua altezza, aggia portato qua ‘stoguaglione. No ha no padre, no madre, è nu bra-vo guaglione, sape notà, sape pescà…A remi o con l’ausilio di una piccola vela, arri-vavano da Pozzuoli a Palo e Ladispoli, per pe-scare e vendere il pesce là dove era possibilepiazzarlo al meglio, sia per lo sviluppo del turi-smo sia per la presenza del mercato di Civita-vecchia. Era questo il tragitto dei pescatori“pozzolani”, storicamente sempre molto mobi-li su e giù per il centro Italia, nei primi decennidel secolo. Alcuni di loro, come Luigi Chiocca,si fermavano da qualche parte dove si forma-vano una famiglia. Uomo generoso e affatto ge-

loso del mestiere, il“Pozzolano” fu dunqueil primo pescatore pro-fessionista proprietariodi una barca a S. Felice.E al Circeo insegnò i

segreti delle tecniche proprie del napoletano co-me la pesca con le “nasse” e quella notturnacon la fiocina a Amedeo Pagliaroli, uno di queiragazzini che negli anni Venti aspettavano sullaspiaggia del Lido i pescatori terracinesi offren-dogli le loro braccia per tirare lo sciabbichello.Già diversi anni prima della sua morte, le me-morie di Amedeo sono state raccolte in un opu-scolo dal Circeo Fishing Club.

(Foto concesse dal Circeo Fishing Club)

dii FFraancescaa FFacciinii

Storie di mare

Nel gennaio 1945 il mercantile americano affondò a largo di Torre Olevola

Ricchezza e morte al CirceoColpa della “Liberty”

nelle operazioni di recupero delcarico un’onda improvvisa rove-

scia il gozzo e annegarono VittorioLucci e Luigi Chiocca il Pozzolano“ “

sul mercantile americano Libertyc’era ogni ben di Dio e c’era an-

che la penicellina“ “

segue da pag. 1

Amedeo Pagliaroli con una verdesca

Luigi Chiocca

Luigi Nesti e Felicetto Coccia

IL CCENNTRROO SSTTOORRICCOO DDI SSAANN FFELICE CCIRRCCEOO PPAG. 33

Territorio

Quella del metano è una lunga storia, al mo-mento non definitivamente conclusa. Cisono voluti quasi 20 anni perché il meta-

no arrivasse nelle case dei sanfeliciani, senza chetutte le zone del paese siano ancora coperte daquesto servizio.Nel 1988, l’Amministrazione comunale, con sin-daco Nicola Bianchi, stipulò con la società Ital-gas sud S.p.A., attualmente denominata ItalgasS.p.A., un contratto di concessione per la co-struzione di un impianto e la distribuzione del me-tano. Da allora, per molti anni non si è saputo piùnulla, salvo utilizzare il metano come strumentodi propaganda nelle campagne elettorali. In oc-casione delle elezioni provinciali del 1990, la DCfece affiggere sulle mura di tutto il paese dei ma-nifesti, in cui si invitavano i cittadini a rimanerenelle proprie abitazioni e permettere ai tecnici in-caricati di effettuare sopralluoghi. L’attesa fu va-na, nessun tecnico si è mai presentato, contra-riamente ai tanti galoppini sguinzagliati dai can-didati a caccia di voti. A dicembre del 1999, l’am-ministrazione comunale ha approvato il contrat-to stipulato circa 10 anni prima e finalmente so-no state avviate le procedure per dare inizio ai la-vori. Intanto, gli interessati all’allaccio, indipen-

dentemente dall’area di residenza, versavano unasomma pari a Euro 40,68, come proposto dallastessa società Italgas S.p.A.. Il costo reale sa-rebbe stato molto più elevato, ma con la “leggeBersani” la realizzazione dell’opera era stata in-serita nel programma generale di metanizzazio-ne del Mezzogiorno. Il Ministero del Tesoro ave-va stanziato circa 3.000.000 di Euro, permetten-do un significativo risparmio per tutte le famiglierientrate nel progetto.Gli scavi e la posa delle tubazioni sono iniziati nelmarzo 2002, per terminare due anni dopo, con ilcollaudo e l’erogazione del gas nelle abitazioni.In quella circostanza Giuseppe Schiboni, all’e-poca sindaco, ha dichiarato: “le ricadute in ter-mini ambientali sul territorio sono fortemente po-sitive. Le proprietà ecologiche del metano sonoriconosciute in ambito internazionale e anche SanFelice Circeo ha inteso allinearsi al resto d’Euro-pa proprio per l’alto valore paesistico ricono-sciuto da sempre al nostro territorio”. Peccato,però, che Schiboni riscopra la propria anima am-bientalista solo nei confronti del metano e soffradi amnesie quando si tratta di raddoppiare por-ti, costruire darsene o spianare strade all’internodel Parco Nazionale. Tuttavia, come annunciato, non è finita qui: i la-vori sono terminati, il collaudo dell’impianto ese-guito, ma al centro storico nulla. I lavori si sono

fermati intorno alle mura, nonostante il piano dimetanizzazione originario prevedesse la coper-tura dell’intero territorio comunale. Di motivazio-ni ne sono state fornite molte, alcune delle qua-li molto fantasiose: inizialmente era colpa del suo-lo, inadatto a sostenere il peso delle tubazioni; poisi trattava di un semplice ritardo nella conclusio-ne dei lavori; successivamente è stato scomo-dato anche l’architetto Portoghesi, responsabiledel piano del colore, il quale riteneva che la me-tanizzazione non fosse compatibile con il deco-ro del centro storico. Insomma, tante scuse enessuna risposta credibile, soprattutto alla lucedi quanto illustrato dall’Italgas S.p.A., che soste-neva di aver costruito, a proprie spese, più me-tri di impianto di quanti ne fossero stati concor-dati e, più di ogni altra cosa, si riteneva interes-sata a evadere le oltre 150 domande di allaccionel borgo medievale.

Della questione si sono occupati in molti. MariaGrazia Colambrosi, nella passata amministrazio-ne consigliere d’opposizione, ha presentato in-terrogazioni in merito a tale questione, oltre chesulla qualità dei lavori eseguiti. In modo analogo,la Federconsumatori provinciale, rappresentatada Piero Cannavò, ha svolto un importante ruo-lo di mediazione tra i cittadini, l’Ente comunale ela società fornitrice del servizio. Anche Alessan-dro Cresti, presidente dell’Associazione “Il Cen-tro Storico”, ha preso a cuore questa intricata fac-cenda, organizzando una petizione popolare e in-traprendendo proficui rapporti di collaborazionecon i dirigenti di zona dell’Italgas. Tra gli altri, par-ticolarmente operoso è stato Giuseppe Bianchi,non ancora in veste istituzionale, uno dei più at-tivi promotori di un comitato spontaneo pro-me-tanizzazione. Una volta eletto consigliere comu-nale nella lista civica “Un Comune per Amico”,Bianchi, dopo pochi mesi dall’insediamento, haricevuto, pur stando all’opposizione, l’incarico re-lativo alle problematiche della mancata eroga-zione del servizio. Sono bastati pochi mesi di te-nace e serio impegno per giungere a un impor-

tante risultato. Alla fine dello scorso luglio, è sta-ta approvata con voto unanime, in consiglio co-munale, una delibera avente per oggetto un attoaggiuntivo al contratto di concessione. Tale prov-vedimento prevede l’allaccio delle abitazioni diPiazza Vittorio Veneto, parte della vicina piazzaDante e una zona di circa 1000 metri di CampoLa Mola. Per il centro storico, ciò sarà possibilegrazie a degli accorgimenti tecnici, dei riduttori dipressione, che permetteranno di diminuire le di-mensioni delle cassette dei contatori e quindi dipreservare maggiormente le strutture architetto-niche esistenti. “Rimangono pochissimi tratti daultimare, ma l’impegno – dichiara Bianchi – è infuturo quello di trovare forme, modi e soprattut-to fondi per garantire il completamento dell’ope-ra e la fruizione del servizio di metanizzazione daparte di tutti gli abitanti di San Felice”. �

di Maurizio Paolini

Editoriale Virtus et summa... 1Personaggi Ricchezza e morte

al Circeo 2Territorio Diamo una mano

al metano 3Cultura Nando e l’uomo

di Neanderthal 4Politica “I buoni maestri” 5Lettere Lettere al Direttore 6Territorio Un mare d’illegalità... 7Il fatto La rivincita degli imbecilli 8

Si fa ma non si dice 9Libri Eccomi 10Territorio Ci sarà ancora

la nostra bella spiaggia? 11Curiosità Lo sapevate che... 12Personaggi / I fichiOroscopo d’India 13Sport Calcio 14Tempo libero Cucina – Cinema –

Ora legale – Libri 15

SSSSOOOOMMMMMMMMAAAARRRRIIIIOOOOil contratto di concessione per lacostruzione di un impianto e la

distribuzione del metano fu stipula-to nel 1988

“ “

i lavori per la metanizzazione sonoiniziati nel 2002 e finiti due anni do-

po ma non al Centro storico“ “

Giuseppe Bianchi, eletto consi-gliere nella lista “Un Comune per

Amico”, con tenace impegno ha ot-tenuto l’approvazione di una delibe-ra per un atto aggiuntivo al contrat-to di concessione

“ “

Un servizio vitale per lo sviluppo del territorio

Ci sono buone speranze per il completamento della rete di distribuzione

La vecchia fontana a P.zza V. Veneto

Diamo una mano al metano

IL CENNTROO STOORIICOO DDII SSAANN FFELLICCEE CCIRCEOO PPAAGG. 44

Cultura

Quest’estate erano in pochi a saper direperché l’hotel Neanderthal, chiuso or-mai da due anni, si chiami così. Turisti

o sanfeliciani, non sono in molti a mettere in re-lazione la parola con la grotta esistente nell’a-rea di questo albergo, chiamato in passato Vil-la Guattari, dove vennero rinvenuti nel 1939 re-sti umani appartenenti appunto alla specieNeanderthal (dal luogo del primo ritrovamen-to, avvenuto in Germania nel 1856). Eppure lagrotta esiste: in primavera intere scolareschevengono da varie parti per visitarla, accompa-gnate dalle guide della Fondazione Zei. Do-manda: ma la preistoria è solo materia per leterze elementari, o ci riguarda tutti? E soprat-tutto: è meglio aspettare che qualcuno chiedadi visitare grotta Guattari, o è meglio offrirequalcosa che esiste sul territorio e che rischiadi restare sepolto in mezzo alle case? Per ac-cendere la curiosità di molti è bastato far sa-pere che al Circeo c’è un luogo a cui sono le-gate delle vicende uniche, e che c’erano duepersone disposte a spiegare, a raccontare e afar rivivere queste vicende attraverso scienzae teatro, conoscenza e fantasia. È così che so-no partite le Visite guidate a grotta Guattari, conintervista impossibile all’Uomo di Neanderthal.Alla fine è stato l’appuntamento culturale piùfrequentato dell’estate sanfeliciana.

Il titolo Intervista impossibile rimanda a ItaloCalvino, a cui va riconosciuto il primo tributoper questa operazione. Nel 1974 la Rai com-missionò ad alcuni autori altrettante interviste,impossibili perché rivolte a personaggi delpassato. Rileggere quella scritta da Calvino èstato il primo passo per avvicinare Nando, ilnostro uomo di Neanderthal: quello che aven-do vissuto in questi luoghi, aveva sicuramen-te da dire qualcosa di interessante per noi, chea vario titolo calpestiamo questo suolo, bat-tiamo queste spiagge, nuotiamo in queste ac-que. Ma parlare di adattamento di un testopreesistente sarebbe limitativo. Diciamo cheNando aveva voglia di dire delle cose, circa al-cune presunzioni di cui soffre l’Homo Sapiens,e alcune altre cosucce che sono alla base del-l’esistenza umana, e ha trovato il modo e l’oc-casione per dirle.Come spesso accade, Nando si è servito diqualcun altro per parlare. Tutti ci serviamo con-tinuamente di qualcuno che è vissuto prima dinoi, che ha fatto qualcosa prima di noi. Ap-poggiarsi sulle spalle dei giganti. Ma anche deinani, perché alla fin fine la storia la fanno tutti:

grandi e piccoli, buoni e cattivi, stupidi e geni.E a pensarci bene, questo continuo servirsi diqualcuno funziona anche nell’altra direzionetemporale. In questo caso, Nando si è servito,oltre che di Italo Calvino, anche di Damiano Be-vilacqua, l’elettricista di Roccagorga che tra iprimi entrò nella grotta, e sicuramente per pri-mo comprese l’importanza del cranio umanoche vi giaceva da circa 50mila anni.A Bevilacqua quindi va il secondo riconosci-mento. Se non ci fosse stato lui, chi scrive avreb-be passato tre serate a settimana di questa esta-te in modo diverso, sicuramente meno diverten-te; così sarebbe stato per la guida autorizzata dal-la Provincia, Cinzia Vastarella, che avrebbe do-vuto continuare a riservare la sua preparazionesoprattutto alle terze elementari. E tutte quellepersone che hanno deciso di presentarsi all’ap-puntamento avrebbero forse mangiato più gela-ti. Ma neanche l’hotel Neanderthal si sarebbechiamato così, né si conoscerebbe una grottaGuattari. E il barone Alberto Carlo Blanc si sa-rebbe dovuto accontentare di altri ritrovamenti, inluoghi lontani da qui.

Oggi, a distanza di sessantanove anni dalla sco-perta della grotta è difficile ricostruire con certezzai fatti, anche perché i protagonisti principali sonomorti. Restano i racconti dei figli, oltre alla rela-zione tenuta da Blanc alla Reale Accademia deiLincei a Roma, ai primi di marzo del 1939. In que-sto resoconto non viene fatto alcun nome deglioperai presenti al momento della fortuita riaper-tura della cavità, ma si sa che tra essi c’era Be-vilacqua, incaricato dal proprietario di Villa Guat-tari di svolgere alcuni lavori. È molto probabile cheil fatto di possedere una torcia elettrica abbia fa-vorito il suo ingresso nella grotta tra i primi, se nonproprio per primo. I figli di Damiano raccontaro-no a Sabino Vona1 che fu lui a prendere per pri-mo in mano il cranio. Le cose sono poi andate

come si sa: il merito del ritrovamento andò al pro-fessor Blanc e la grotta fu intitolata a Guattari.Amareggiato da tutto questo, Damiano non vol-le più parlare della scoperta. Oggi di lui sembrarestare solo una targhetta di alluminio sulla por-ta della casa dove abitò con la famiglia.

Nella seconda metà dello scorso agosto c’èstato un accenno di polemica, partito dalle co-lonne de Il Nuovo Territorio,2 a proposito delmerito che andava tributato a Sabino Vona peraver dato voce ai figli dell’elettricista, che colloro racconto hanno contribuito a chiarire co-me erano andate veramente le cose nel 1939(in realtà andrebbe detto che già prima Mar-cello Zei aveva raccolto la sua testimonianza).La precisione e l’onestà sono importanti, macome in tutte le cose occorre non esagerare,altrimenti toccherà riconoscere a qualcuno ilmerito di essere il ri-scopritore del primo sco-pritore del vero scopritore del cranio del Cir-ceo... Roba da far girare la testa. Il buio dellanotte di cui si parla nell’articolo, e di cui tuttisoffriamo, non si rischiara con le gerarchie, in-tellettuali o di altro tipo, ma con la lotta all’i-gnoranza e con la libera e possibilmente gra-tuita circolazione delle conoscenze. Il tutto conalla base un concreto rispetto per gli altri.Pensiamo che il silenzio in cui Damiano Bevi-lacqua si chiuse esprimesse tutta la dignità diuna persona onesta, che a suo tempo non cer-cò di trarre alcun profitto dalla scoperta, né inseguito risulta abbia mai pensato di riaprire laquestione in modo polemico o rivendicativo.Occorre fare in modo che vengano finalmen-te riconosciuti i suoi meriti. Forse, il vero mo-tivo per cui ancora oggi si fa fatica ad accet-tare come siano andate veramente le cose èche, per qualche luogo comune, un elettrici-sta non può aver fatto una scoperta più im-portante di un grande scienziato. E questoequivoco sembra proprio frutto di una visionegerarchica della vita e dei rapporti umani.Nel 2009 cadrà il 70° anniversario della sco-perta di grotta Guattari. C’è un sogno, collet-tivo e libero: che sotto la targa già esistente,che riporta i nomi di Blanc e di Sergi, ne ven-ga aggiunta un’altra, con il nome di DamianoBevilacqua. �

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di Aldo Jonata

Visita guidata a Grotta Guattari

Una iniziativa culturare di grande interesse

Nando e l’uomo di Neanderthal

le visite guidate a grotta Guatta-ri con intervista impossibile al-

l’uomo di Neanderthal sono statel’appuntamento culturale più fre-quentato della scorsa estate

“ “

www.neandanando.it: il luogo delvero gemellaggio tra Nando, uo-

mo di Neanderthal del Circeo, e ilsuo cugino tedesco

“ “Nando per parlare si è servito diDamiano Bevilacqua, l’elettricista

di Roccagorga che tra i primi entrònella grotta

“ “

Cranio dell’uomo di Neanderthal

1 Sabino Vona, Da Artena a Formia, Formia2004, pp. 132-4

2 Lidano Grassucci, Neanderthal, Sabino e i mo-stri sacri, 20 agosto 2008.

IL CCENNTRROO SSTTOORRICCOO DDI SSAANN FFELICE CCIRRCCEOO PPAG. 55

Politica

Sempre più, negli ultimi tempi, si registra-no dall’estero, nei confronti dell’Italia,giudizi severi sui nostri comportamenti

morali e sociali. Soprattutto, i maggiori gior-nali stranieri ci descrivono come un Paesesempre uguale a se stesso: complicato, bu-rocratico, regno dell’incertezza delle regole edell’impunità. D’accordo, “chi è senza peccato scagli la pri-ma pietra”. Ma ciò non può esentarci dal sen-so di responsabilità che dobbiamo avere ver-so la cosa pubblica, lo Stato e l’interesse ge-nerale. Se il nostro Stato – qualcuno obietta –è uno “Stato senza qualità”, come si può ave-re senso di responsabilità verso questo Stato

senza qualità?Un’ “Italia alle vongole”la definiva Mario Pan-nunzio sulla sua rivista “IlMondo” negli anni 50.Un’Italia che forse non èdel tutto cambiata: con-doni fiscali a raffica, cor-ruzione, leggi salva pro-cessi, atteggiamenti pro-

vocatori, soprattutto nei confronti dell’Europa(basti pensare ai provvedimenti sulle impron-te digitali, di sapore razzista). Insomma, l’Ita-lia delle piccole e medie imprese che creanoricchezza e lavoro, dei tanti e tanti territori ca-ratterizzati dalla voglia di intraprendere, di unartigianato tra i più straordinari, di un “madein Italy” che ci distingue nel mondo, rischia diripiombare ancora nel clichet del Paese dellamafia, del mandolino e dei maccheroni.I principali sondaggi che misurano la culturacivica dicono che gli italiani collocano tra gliaspetti più rilevanti della vita la famiglia, il la-voro, gli amici e la salute. La solidarietà arrivasolo all’ultimo posto, praticata individualmen-te e senza rapportarsi con gli altri, tanto cheil livello del nostro associazionismo, con rareeccezioni, è tra i più bassi del mondo. I motivi che fanno del nostro Paese una co-munità con un debole senso civico vanno ri-cercati nel fatto che gli italiani si sono ricono-sciuti per lunghissimi anni più che in un insie-me di valori effettivamente condivisi, in alcu-ne ideologie, ciascuna delle quali materializ-zata in un partito. Cosicché il sistema dei par-titi ha fatto le veci dello Stato, prima con l’oc-cupazione delle istituzioni da parte delle for-ze politiche della maggioranza, poi con il con-sociativismo fra i partiti di governo e l’oppo-sizione di sinistra, fino al punto di trasformar-si in un “regime dei partiti” stesso. E’ soprat-tutto qui l’anomalia italiana. In una visione del-lo Stato, al centro e in periferia, fino alle am-ministrazioni locali (sto pensando anche allanostra) che non ha nulla a che fare con il be-ne pubblico e il buon governo, bensì con de-terminati interessi particolaristici e corporati-

vi. Laddove lo Stato e le stesse amministra-zioni locali sono considerate dai cittadini perlo più come distributori di risorse e privilegi.Uno Stato e amministrazioni locali “senza quali-tà” significano strutture prive, oltre che di senti-mento di identificazione e di rispetto da parte deicittadini, anche di quadri direttivi con attitudini ecompetenze tali da assicurare il buon governo.

Stiamo tornando ad essere quell’“Italia allevongole” che osservava inorridito Pannunzio?Se chi ci governa non fa nulla per evitarlo –basti pensare all’evasione fiscale, una beffaper gli onesti – questo rischio esiste concre-tamente. Da una parte c’è un Paese che la-vora e che produce, rispetta le regole e le faosservare; dall’altra c’è un Paese che vive direndita, pretendendo gli stessi diritti di coloroche producono e per di più non osservandoalcun dovere. Ma ciò cui stiamo assistendonegli ultimi tempi è che anche il Paese del la-voro e delle competenze si sta stancando.Perchè le competenze, slegate dai valori, nonfanno ancora un Paese.Le responsabilità vanno distribuite equamen-te tra classe politica, attori economici e socialie nella mancanza di un progetto-Italia che, ri-conoscendo le più che legittime diversità,convinzioni, finalità dei suoi rappresentanti,non sa trovare poi percorsi comuni che co-niughino gli interessi specifici con quelli piùgenerali: il caso Alitalia è l’ultimo esempio lam-pante di questa situazione.

Se la televisione è uno degli specchi di unPaese, questa corsa al ribasso e all’appiatti-mento non trova fine: il trash attraversa i no-stri programmi televisivi, spettacolarizzando letragedie (v. Cogne) o portando a valore so-prattutto i comportamenti dei Vip (very im-portant person).

E se i mezzi di comunicazione sono troppo im-pegnati a distrarre l’opinione pubblica dai fatti,sia raccontando una realtà che non c’è, sia pro-muovendo valori effimeri, c’è il rischio di spec-chiarsi nel nulla. In fine accettando di guardarlacomunque questa pessima televisione. Molti no-tissimi commentatori stanno, ad esempio, fa-cendo a gara – in vista del rinnovo dei vertici del-la Rai - a mostrare piaggeria nei confronti del po-tere. Anziché incalzarlo, il potere viene asse-condato. Anziché chiedergli conto delle sceltefatte e dei comportamenti perseguiti, così chel’opinione pubblica possa capirne il significato,si lascia che una nebbiolina diffusa cali sulle co-se come stanno, con ciò venendo meno a unodei principi fondamentali del giornalismo, che è- insieme al diritto e dovere di cronaca - quellodi non guardare in faccia a nessuno, raccontan-do i fatti e distinguendoli dalle proprie opinioni,proprio al fine di dissipare le nebbie anzichécrearle. Un esempio per tutti è stato il grande,caro, indimenticabile Enzo Biagi. Mancano dei buoni maestri, di cui crescesempre di più la voglia, soprattutto per i no-stri giovani: la voglia non di leader autorefe-renziali e “imbellettati”, ma di individui in gra-do di suscitare con le loro azioni e con il pro-prio carisma processi che facciano emergereil meglio delle nostre qualità. L’effetto prodot-to da questi uomini non è mai l’invidia, bensìla capacità di suscitare quel sentimento posi-tivo che si chiama emulazione. �

di AAllessaanddro PPetti

L’Italia è un “Paese alle vongole”?

Non si può aver rispetto e senso di responsabilità verso uno Stato senza qualità

“I buoni maestri”

all’estero considerano l’Italia unPaese sempre uguale

a se stesso“ “c’è un Paese che lavora e cheproduce, rispetta le regole e le

fa osservare e c’è un Paese che vi-ve di rendita

“ “

PPAAOOLLAAPParrrruuccchhiieera

Via XXXIVV MMaggio, 18 - S. Felice Circeotel. 07773.549010 riceve per appuntamento

R I S T O R A N T EAl Convento

di Lolita Capponi

Piazza Mazzini, 4 (Centro Storico) 04017 San Felice Circeo (LT)

Tel. 0773/546167 - 348.9185443

Mario Pannunzio

IL CENNTROO STOORIICOO DDII SSAANN FFELLICCEE CCIRCEOO PPAAGG. 66

Lettere

cativamente anche lo stile e l’organizzazionedella vita delle persone. Complici in questoperverso meccanismo sono con pari respon-sabilità i proprietari di immobili, i costruttori ei preposti alla tutela del territorio.Costruire allargare sopraelevare “bombare itetti” senza limiti e soprattutto senza vincolie controlli, ha danneggiato l’ambiente e il ter-ritorio, ma ha anche appesantito la vita so-ciale, rendendo complicate e difficili le con-suete relazioni e frequentazioni. Molti incon-tri, scambi di visite o altro, lo dico anche peresperienza personale, sono evitati perchécomplicati da problemi di spostamenti, di par-cheggi e di fastidiosi rumori di ogni genere,soprattutto al Centro storico, in ogni ora delgiorno e della notte.San Felice Circeo è un piccolo Paese, che,nel periodo estivo, è troppo abitato.L’Amministrazione dovrebbe provvedere sen-za ulteriori indugi ad avviare una politica di ri-qualificazione del territorio con l’obiettivo diottenere un turismo di qualità e quindi sele-zionato e meno rumoroso. Non c’è altra so-luzione, ma questo appello, lanciato anche da

fonti autorevoli, non è stato mai ascoltato!Sorge quindi indifferibile l’esigenza di cambiarei soggetti al potere da troppo tempo, che mo-strano con evidente arroganza il loro persisten-te affarismo egoistico del tutto indifferente al be-ne comune. Vogliamo facce nuove a prescinde-re dal loro credo politico, persone che abbianocoraggio passione preparazione e idee per rin-novare, migliorare e crescere.Non dimentichiamoci che il coltivare interes-si privati da parte degli Amministratori costaai cittadini molto, sia in denaro che nella qua-lità della vita. Si continua sempre a parlare del

raddoppio del porto, operazione alla quale siaggiunge, come aggravante, anche la realiz-zazione di alaggi (darsene) che deturperannoe danneggeranno le coste con inevitabili ri-percussioni su quelle vicine e tutto per l’evi-dente vantaggio di pochi (i soliti noti) e di con-tro il grave disagio di molti.Serve ormai una tenace volontà di tutti per re-cuperare il Paese, per evitare il diffuso “si salvichi può” con fughe sempre più frequenti versoaltri lidi più qualificati e meglio organizzati. �

Che sôno a fa? – diceva una Campana –Da un po’ de tempo in qua, c’è tanta genteche invece d’entrà drento s’allontana.Anticamente, appena davo un toccola Chiesa era già piena;ma adesso ho voja a fa’ la canoffiena (altalena)pe’ chiamà li cristiani cór patocco!Se l’omo che me sente nun me credeche diavolo dirà Dommineddio?Dirà ch’er sôno mionun è più bono a risvejà la fede.no, la raggione te la spiego io:- je disse un Angelettoche stava in pizzo ar tetto –nun dipenne da te che nun sei bona, ma dipenne dall’anima cristianache nun se fida più de la Campanaperché conosce quello che la sona.

(Trilussa)

segue dalla primaEditoriale

Virtù e potere non vanno d’accordodi ALESSANDRO CRESTI

Baart

DISAGI A LA CONA

Egregio Direttore,Le invio questa mia, anche se sono sicuronon verrà mai pubblicata per le cose che stoper esporle. Siete sempre sensibili alle bar-riere architettoniche ma Lei da quando non fauna passeggiata nel centro di La Cona? Pro-vi sul marciapiede di sinistra accompagnan-do un portatore di handicap se riesce a pas-sare in quel gallinaio posto sul marciapiede,credo che neanche nel comune di Rocca-cannuccia permettevano una cosa simile. Maforse un motivo c’è, è il bar frequentato daisuoi editorialisti radical-chic presunti sini-stroidi della politica paesana. Perchè i suoiamici non un minimo di esposto? Perchè lacorrispondente locale di Latina Oggi, sempreattenta ai Vs. esposti non si è accorta che unpasseggino di una sig.ra deve scendere instrada per passare e poi ritornare sul mar-ciapiede? Ci sarebbero tante altre cose, peril momento mi limito a questa, comunque diaspazio ad altri di idee politiche diverse. I so-liti esponenti di sinistra che Lei gentilmenteospita come editorialisti dicono sempre lestesse cose, anzi dicono sempre ipocrita-mente “NO” a tutto. Grazie

(lettera non firmata)

Forse il lettore non lo avrà notato, ma la si-tuazione di cui parla è di gran lunga peggio-re: sulla stessa strada esiste uno scivolo perportatori di handicap solo su un lato della stra-da, quando si è attraversato, si trova uno sca-lino. Questo la dice lunga sulle capacità am-ministrative di giunte forse politicamente “vi-

cine” al lettore. In ogni caso, questa situazio-ne è stata più volte segnalata, da ultimo nellascorsa primavera, al responsabile del serviziotecnologico Claudio Petrucci, sul posto per al-tri lavori. Sulle “allegre” occupazioni di suolopubblico, avremmo anche noi da raccontareun sacco di fatterelli, ma nel nostro paese c’èsicuramente di peggio. Provi, il lettore, a chie-dere qualcosa alle persone per cui ha votato.Restiamo in fervida attesa delle “tante altrecose” di cui vorrà informarci: anche in quel ca-so, se vere, provvederemo a farci carico del-la loro segnalazione e denuncia.p.s. Invito l’anonimo lettore a prendere attoche nelle pagine del nostro “piccolo” giorna-le viene dato spazio a sostenitori sia di destrache di sinistra, gli uni e gli altri noti a tutti. Per-ciò è necessario leggerci con più attenzioneper capire anche che non è il credo politicoa sostenerci, ma i principi di legalità e dife-sa del territorio, che sono alla base di ogninostro operato.Attenzione, dunque, a non abbracciare sem-plicisticamente l’idea che il nostro sia un gior-nale di “sinistra”, perché è proprio questo chesi vuol far credere ai sanfeliciani e non facen-do leva sulle loro note tendenze e sulla loro su-perficialità e incapacità di critica oggettiva (l’au-tore della lettera ne è un classico esempio!).

OPERA D’ARTE

Caro Direttore,vorrei dividere con te l’emozione che ho pro-vato alla vista di quella originalissima scultu-ra esposta in Piazza Lanzuisi. Mi riferisco albidone che dal balcone della sala del Sinda-co rovescia liquami sopra i Carabinieri. Nelvederla sono immediatamente affiorati i ri-

cordi dellafanciullezza edi quando siveniva in vil-leggiatura alCirceo. Abita-vamo fuori delCentro Stori-co, alle spalledel Castello. IlPalazzo Baro-nale era anco-ra di proprietàAguet e i can-celli erano

chiusi ad eccezione della Domenica. DonBernardo aveva ottenuto da Luigi Aguet ilpermesso di installare uno schermo cinema-tografico nella piazzetta e, la Domenica ap-punto, potevamo assistere in piedi ma gra-tuitamente alla proiezione di film dell’epocadei “Telefoni Bianchi” con Gino Bechi, Wan-da Osiris, Aroldo Tieri, Guglielmo Barnabò etanti altri. Durante gli altri giorni della setti-mana i cancelli restavano chiusi e per anda-re in Piazza si doveva passare all’esterno. Pe-rò la mattina dalle 8,30 alle 10 non era con-sigliabile il transito in quanto, in quel lasso ditempo, si svolgeva il rito dello svuotamentodei vasi da notte fuori dalle finestre e natu-ralmente questo avveniva con lancio dall’in-terno senza preoccupazione di controllare seci fosse qualche passante. Un sentito ringra-ziamento all’artista e all’Amministrazione co-munale per aver risvegliato ricordi della miagiovinezza.Un dubbio per non dormire: A quando e do-ve la prossima magnificenza?

(lettera firmata)

Una lezione di cultura dell’Assessore

IL CCENNTRROO SSTTOORRICCOO DDI SSAANN FFELICE CCIRRCCEOO PPAG. 77

Territorio

L’assalto del cemento con progetti scel-lerati o dell’abusivismo edilizio alle no-stre coste sembra non avere fine. Un

mare di illeciti, violazioni e infrazioni continuaa colpire il patrimonio ambientale e in partico-lare il Parco nazionale del Circeo. Sono, infat-ti, 648 le infrazioni accertate per pesca di fro-do, violazione del codice della navigazione edella normativa da diporto, depuratori e sca-richi fognari nella Regione Lazio. Si tratta,complessivamente, di 1,8 illeciti per ciascunchilometro di costa, con 166 sequestri effet-tuati, 684 persone arrestate o denunciate, inmedia 2 al giorno. Questa è la sconcertantefotografia del mare illegale scattata dal rap-porto “Mare nostrum” 2008 di Legambiente.La situazione complessiva del Lazio è dunqueassai preoccupante. È sulle nostre coste chesi concentra il maggior numero di sequestri daparte delle forze dell’ordine (63 su 303 totali),nella colpevole indifferenza di molti ammini-stratori locali e regionali. Nello specifico, so-no 251 le infrazioni accertate per pesca di fro-do, con 36 sequestri e 254 persone arrestateo denunciate; 169 le infrazioni accertate per il-legalità legate al codice della navigazione, con38 sequestri e 166 persone arrestate o de-nunciate; 80, infine, le infrazioni per inquina-mento marino, con 29 sequestri e 96 personearrestate o denunciate.

Per sottolineare la gravità di questa situazio-ne e sollecitare pronti interventi da parte de-gli organi competenti, anche quest’anno Le-gambiente ha assegnato quattro bandiere ne-re: all’Amministrazione Comunale dell’Isola diPonza per il continuo dilagare del cemento il-legale, per il 100% degli scarichi civili non al-lacciati ai sistemi di depurazione, ma ancheper la raccolta differenziata dei rifiuti inesi-stente e le politiche energetiche antiquate; al-l’Assobalneari di Roma per lo scellerato pro-getto delle cinque isole artificiali al largo diOstia nel Comune di Roma, mostri di un etta-ro ciascuno, che dovrebbero ospitare addirit-tura un casinò (un’assurdità non lontana daiprogetti pensati da Sindaci e assessori co-munali nostrani, vedi raddoppio del porto diSan Felice Circeo), una discoteca, unabeauty-farm, un parco marino e una ludoteca;all’Immobiliare Vertulasia srl per la realizza-zione di un complesso residenziale abusivo suun terreno fronte mare di circa 15 ettari, lun-go la Via Flacca nel Parco Riviera di Ulisse; alCampeggio Holiday Village di Fondi, sorto ne-gli anni ‘70 come semplice camping e diven-tato una vera e propria lottizzazione abusivasu terreno demaniale. Questa drammatica si-

tuazione denuncia l’urgenza di una maggioreattenzione e sorveglianza per le nostre costee il nostro mare.È necessario arrestare definitivamente i pro-getti di sfruttamento del litorale, come peresempio il paventato raddoppio del porto diSan Felice Circeo, la realizzazione del nuovoporto di Latina a FoceVerde, che secondo lestime dello stesso progettista, comporteràproblemi di erosione sulle coste del Parco,tanto da prevedere interventi di ripascimentoper circa 15.000 mq annuali, e bloccare il di-lagare degli abusi edilizi attraverso un’azionedi contrasto reale e ben organizzata, con mez-zi e uomini preparati e in numero sufficiente.È necessario spronare le amministrazioni lo-cali, le imprese, le forze dell’ordine e la clas-se politica a ogni livello, perché si apra una fa-se nuova che punti con decisione sulla quali-tà degli interventi, piuttosto che su piccole egrandi speculazioni.Sul fronte regionale le cose non vanno meglio.Mancano politiche complessive per le coste esi rischia anche di perdere l’importante ap-puntamento del Piano Territoriale Paesistico,con decine e decine di osservazioni mangia-

coste da parte delle amministrazioni locali. Ol-tre alle poco ambite bandiere nere, Legam-biente assegna anche il premio Amico del Ma-re, già attribuito al valente Ispettore del Cor-po Forestale dello Stato Ignaz Reichegger, og-gi purtroppo messo a “stazionare” in ufficio, equest’anno riconosciuto al dott. Giuseppe Mi-liano, Sostituto Procuratore della Repubblicapresso il Tribunale di Latina, che da anni con-duce importanti inchieste nella nostra provin-cia per la repressione dell’abusivismo edilizioe in favore della legalità. Una tra tutte quellache ha portato alla riapertura dell’inchiestache, dopo 40 anni, ha condotto all’abbatti-mento dell’Ecomostro dell’Isola dei Ciurli, nelComune di Fondi. Non dimentichiamo nean-che le indagini su alcuni dei maggiori scanda-li urbanistici avvenuti a Sabaudia, come il ca-so del Villaggio del Parco o il residence di ViaBiancamano.È indubbio che il mare e il litorale del Parco na-zionale del Circeo, rappresentano una grandericchezza e per questa ragione è urgente unmaggiore e continuo monitoraggio delle suecoste, una sorveglianza meglio organizzata,una programmazione turistica sostenibile emoderna; in sostanza, impostare un nuovopercorso che preveda linee chiare e condivi-se che abbiamo come obiettivo lo sviluppo so-stenibile. Non si può continuare a procedere promuo-vendo un indiscriminato sviluppo edilizio eportuale, come quello previsto dalle linee gui-da del piano della mobilità della Regione La-zio, o tollerando scempi abusivi che non so-no in alcun modo condonabili perché interniad aree protette, come quelli presenti nel Par-co del Circeo (si pensi agli scheletri di QuartoCaldo). Bisogna puntare su un turismo di qua-lità, su uno sviluppo che si basi sulle realtà lo-cali, attraverso il rafforzamento delle Aree Ma-rine Protette, sulla valorizzazione degli innu-merevoli siti di interesse storico come l’Isoladi S. Stefano, sull’enograstronomia e i prodottitipici. Si tratta dell’unica strada che abbiamoper rilanciare lo sviluppo in una provincia de-pressa da una politica povera di idee e con-tenuti. �

di Marco Omizzolo

Pubblicato il rapporto “Mare mostrum” 2008 di Legambiente

È necessario arrestare definitivamente i progetti di sfruttamento del litorale

Un mare d’illegalità lungo le coste laziali

quest’anno nel Lazio Legam-biente ha assegnato quattro

bandiere nere“ “

è urgente e necessaria unamaggiore attenzione e sorve-

glianza sulle nostre coste e sul nostro mare

“ “

il premio “Amico del Mare” èandato al dott. Giuseppe Milia-

no, Sostituto Procuratore del Tribu-nale di Latina

“ “

IL CENNTROO STOORIICOO DDII SSAANN FFELLICCEE CCIRCEOO PPAAGG. 88

Il fatto

Non c’è niente da fare: la vita è carogna.Uno sta lì a studiare per anni, a rom-persi il capo su quel viaggio estenuan-

te che Ulisse compie per tornare alla sua “pe-trosa Itaca”, a imparare a memoria le tappe diquel tour de force chiamato Odissea e poi, al-l’improvviso, in un’afosa e opprimente serad’estate, qualcuno ti dice che le cose nonstanno per niente come tu pensavi che stes-sero. Scusate cari amici, ma questo non si fa!A chi, come l’autore di queste righe, è statosottoposto non a interrogazioni ma a veri epropri interrogatori su Aiace (sia quello Oileoche quello Telamonio) e Laocoonte, su Elenae Clitennestra, su Alcinoo e Neottolemo, su El-penore e Laerte, una notizia del genere biso-gna comunicarla con attenzione, con garbo; enon così come è successo, d’improvviso, pertelevisione. Vedete, alcuni professori stolti e ignoranti ciavevano insegnato che Ulisse, una volta par-tito da Troia, era capitato a Ismaro, nel-la Tracia (a cavallo tra la Grecia,la Bulgaria e la Turchia) do-ve aveva preso unasolenne bato-sta dai

C i -coni;e r afuggitoper ritro-varsi nellaterra deiMangiatori diLoto, nella Li-bia orientale, eda lì era giunto inSicilia dove abita-vano i Ciclopi. Dopo aver accecatoPolifemo, ed esseresfuggiti alla sua ira ter-ribile, Ulisse e i suoi, do-po un lungo peregrinare,sarebbero giunti alle isoleEolie, regno di Eolo. Qui, il Signore del luogo gli fece omaggio di unotre nel quale aveva rinchiuso tutti quei ventiche avrebbero potuto dare fastidio alla navi-gazione; ma i compagni di Ulisse, pensandoche in quell’otre ci fossero delle monete d’o-ro, lo aprirono e fecero scatenare una di quel-le bufere al cui confronto gli uragani di NewOrleans sono delle piacevoli brezze marine.Ulisse fu scaraventato nuovamente sulle Eo-lie da dove, però, venne cacciato in malo mo-

do dal Re dei Venti; ripreso il mare, sarebbeapprodato nella terra dei Lestrigoni (localiz-

zabile nel basso Lazio, nei pressi di Formia).Ma gli dei, evidentemente, non lo proteg-

gevano perché i Lestrigoni erano man-giatori di uomini e il loro re, Antifate, tan-

to per non smentire la fama del suo po-polo, mangiò immediatamente uno

dei marinai di Itaca. Come se nonbastasse, tutte le navi di Ulisse

vennero sottoposte ad un bom-bardamento di massi e se ne

salvò una sola con la quale ilnostro eroe sarebbe giunto

sulla splendida isola Eeadove avrebbe avuto luogo

la nota avventura con lamaga Circe.

Avrete notato l’uso ri-petuto del condizio-

nale; ma a questopunto, dopo la cla-morosa smentita

giunta a sbugiardaretutti gli insegnamenti di

quegli insulsi docenti del Liceo edell’Università, il condizionale è d’ob-

bligo. Forse qualcuno dei nostri lettori è titu-bante e si domanda se colui che ha portatotanto scompiglio nel mondo degli studiosi diOmero, sia una fonte attendibile. Ma, signorimiei, volete scherzare? A gettare – finalmen-te! – una pietra nello stagno di insulse tradi-zioni millenarie, è stato nientedimeno che l’as-sessore Stefano Capponi, delegato alla Cul-tura, alla Pubblica Istruzione, allo Sport e alloSpettacolo di San Felice Circeo. Secondol’Assessore, in uno degli antri della nostra co-sta rocciosa, va localizzata la grotta di Polife-mo, “che sembra piccola dall’esterno ma cheall’interno è alta più di sessanta metri”. E sic-come stiamo parlando dell’Assessore di una

cittadina dove si sono svolti quei fatti antichi,non possiamo mettere in dubbio la sua affer-mazione che sicuramente nasce da uno stu-dio approfondito sull’argomento, studio che loha reso particolarmente edotto nel tema di cuiha disquisito, con grande sicurezza, davantialle telecamere della RAI. Ma, a prescinderedalla esaltante novità culturale che ha portatola nostra cittadina nel firmamento della Cultu-ra, un altro grande merito va al nostro Asses-sore: quello di aver ridimensionato l’astuzia delfiglio di Laerte, considerato da sempre il piùfurbo tra tutti gli uomini. Infatti, pensate di qua-le stupidità si rese protagonista il nostro Ulis-se che aveva la Maga Circe a pochi minuti dal-la grotta di Polifemo e che, invece, per rag-giungere colei che trasformava gli uomini inporci, fece il giro di mezzo Mediterraneo, per-dendo uomini e navi e subendo ogni tipo didoloroso oltraggio. Tié, Ulisse, tié! Alla fine,qualcuno ti ha gettato nel ridicolo e, scusateil termine, ti ha sputtanato! Così, tutti noi, chedi fronte a te ci siamo sempre sentiti degli idio-ti, abbiamo avuto finalmente la nostra rivinci-ta. Grazie, Assessore, grazie davvero, a nomedi tutti gli imbecilli redenti d’Italia… �

Oggi le immagini televisive riescono a viaggiare inmaniera straordinaria e quelle della rivelazioni diStefano Capponi sono giunte nell’Ade, nell’oltre-tomba dove si trovano anche gli eroi greci. Quiqualcuno le ha fatte vedere a Telemaco, il figlio diUlisse, il quale non le ha commentate, ma si è al-lontanato scuotendo il capo e ripetendo, sconso-lato: “ E mo’, chi ce la porta ‘sta nutizzia a Tata?”

Il 1° Settembre, è an-data in onda l’ultimapuntata dell’instantmovie “Vacanze d’Ita-lia” con un ampio ser-vizio su San Felice Cir-ceo. Nella puntata,l’assessore alla Cultu-ra, Stefano Capponi,ha rilasciato una inter-vista durante la qualeha fatto importanti e ri-voluzionarie rivelazionicirca il sito dove la leg-genda vuole che si siaverificato l’incontro,narrato da Omero, traUlisse e Polifemo.

di E. Dantes

La grotta di Polifemo al Circeo

Grazie Assessore per la notizia!

La rivincita degli imbecilli

IL CCENNTRROO SSTTOORRICCOO DDI SSAANN FFELICE CCIRRCCEOO PPAG. 99

Il fatto

Eravamo poco più che bambini e all’e-poca, con gli amichetti, frequentavamola spiaggia di fronte a Torre Vittoria. Non

esisteva ancora “La Bussola” e la fascia sab-biosa era larghissima, tanto da bruciare i pie-di prima di arrivare alle onde (questo basta perrivelare la nostra vetusta età). Ci capitò ungiorno un’avventura di quelle che sembra pos-sano accadere solo quando si è ragazzi: cat-turammo uno squaletto. Nulla di eroico, la povera bestiola era lunga sie no trenta centimetri ed era bastatosemplicemente lanciarla a riva,ma ci sentimmo novel-li protagonisti dei fu-metti d’avventura checi capitava di leggere.Trionfanti, riportammo acasa il pesciolino (che finìmiseramente nel secchio dellaspazzatura appena cominciò a puzzare) e fa-cemmo il giro di parenti e conoscenti per da-re l’annuncio dell’impresa compiuta. I genitori di uno di noi gestivano un negoziodi generi alimentari: lo trovammo pieno di gen-te e, confortati dal vasto uditorio, a gran vo-ce annunciammo: “Abbiamo preso un pesce-cane!” (omettendo ovviamente le dimensioni).Il padre del nostro amico, da dietro il bancodove stava affettando mortadella, ci lanciòun’occhiata da incenerire. Ammutolimmo sen-za capire la ragione. Lui ci portò fuori con ariadi dover parlare in gran segreto e severamen-te ci ingiunse di non diffondere assolutamen-te la notizia: “I turisti non devono saperlo, po-trebbero spaventarsi e andare via!”.Questo fatterello ci è tornato alla mente nelsentire i commenti dei sanfeliciani all’articolouscito poche settimane fa sul settimanale L’E-spresso, che ha rivelato a tutta l’Italia le pe-netrazioni della camorra nel nostro territorio.Il titolo non lascia spazio a interpretazioni:“Circeo connection”. Vi si racconta dell’inda-gine condotta dalla Magistratura (non quella diLatina, per carità) su alcuni clan che si stan-no insediando proprio dalle nostre parti. “Sot-to inchiesta – dice il giornale- c’è una rete ma-fiosa certamente operante a Fondi, Terracina,San Felice Circeo, Formia e Gaeta”, passan-do poi a dare notizia delle vicende di un “im-prenditore” di origine araba che proprio al Cir-ceo è proprietario di un notissimo locale not-

turno. Sono tre pagine dense di fatti e nomi,che includono malavita, politica, assegni e co-caina, raccontando le vicende anche degli al-tri comuni coinvolti.Dalle nostre parti il settimanale (nonostante siauno dei maggiori italiani) è stato letto da po-chi, in qualche edicola è addirittura andatoesaurito in poche ore, ma copie in giro non sene sono viste tante. Però, se n’è parlato. Qua-li reazioni ha destato nel nostro paese, abita-to da ferrei sostenitori della regola “legge e or-dine” (escluso quando sono loro a violare, ad

esempio, le leggi ur-banistiche)? Nessu-

no stupore, tanti han-no detto “E allora, do-v’è la novità?” (ma fi-nora sono stati rigo-rosi custodi di unomertoso silenzio),

molti, moltissimi si sono invece scandalizzati.Ma non per la scoperta dell’avvicinarsi dellapiovra camorrista, no: il fastidio nasceva dalfatto che qualcuno avesse osato raccontarequesta faccenda:“Non è una buonapubblicità!”, ha tuo-nato qualche com-merciante. “E’ tutta una monta-tura!”, hanno sibilatoi politici, forsepreoccupati che ve-nisse coinvolto qual-che loro collega eprotettore di partito.Ma non sarebbe unamigliore pubblicitàpoter dire che, provealla mano, questopaese non vive al-l’ombra della mala-vita? Non sarebbestato più edificantese i politici avesseroimmedia tamentechiesto alle forzedell’ordine di inda-gare su questa pistae forse di impegnarsi maggiormente nel con-trollo del territorio, o alla Magistratura di farcisapere come stanno le cose? Niente di tutto

questo: il problema non è il fatto in sè, il pro-blema è che venga rivelato, reso noto il ver-minaio, il malaffare, la collusione tra politica ecriminalità (una lunga parte è dedicata a “Faz-zonia”, sinonimo del comune di Fondi, regnoincontrastato del senatore Fazzone). Questo modo di ragionare è la premessa mi-gliore per l’instaurazione della “pax mafiosa”:“niente vidi, niente sacciu e i fatti miei mi fac-ciu”, era il ritornello usato per sfottere i sici-liani, ma la frase più frequente era l’accusa aisoliti legalitari rompiscatole: ”Chi dice che inSicilia c’è la mafia, non vuole bene a quest’i-sola”. Sostituite “Sicilia” con “San Felice” e “isola”con “promontorio” e avrete l’espressione ri-corrente dell’aspirante omertoso nostrano.Non siamo certo noi a pretendere eroici atti didenuncia da parte dei nostri concittadini, maalmeno ci sembra legittimo richiedere un mi-nimo di etica e dignità. Il coraggio non è obbligatorio, e chi non ce l’-ha non può darselo (diceva Manzoni), ma sub-ire passivamente, o addirittura strizzare un

complice occhio aimalavitosi, magariperché hanno soldi,auto e abiti griffati èuna vergogna perqualsiasi essereumano e per qua-lunque comunità.“Ci sono atti chenon richiedono co-raggio per compier-li, ma fanno di te unvigliacco se te neastieni” (MichaelHerr, Dispacci). Acosto di apparirebanali, non possia-mo non ricordare lefamose tre scim-miette, magari adat-tandone un po’ lastoria: la prima fecefinta di non vedere ilcacciatore, la se-conda ignorò volu-

tamente il rumore dei suoi passi, la terza pre-ferì “farsi i fatti suoi” e non parlò. Finirono tut-te e tre impallinate. �

di Roderigo

“Niente vidi, niente sacciu e i fatti miei mi facciu”

Come tre scimmiette si fecero impallinare

Si fa ma non si dice

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IL CENNTROO STOORIICOO DDII SSAANN FFELLICCEE CCIRCEOO PPAAGG. 1100

Cultura

Come avete trascorso le vostre vacanze?Sempre ammesso che le abbiate fatte!Io non le ho ancora fatte, o meglio, me

ne venivo da voi ogni sera fino agli inizi di Set-tembre per riposare quei pochi e malandatineuroni che mi sono rimasti. Lo sapete, il centro commerciale lo sopportopoco e come posso cerco di evadere, incon-trare gente e se si può, vendere qualche librotra amici!Così tra un cenacolo culturale e l’altro que-sta estate ho trovato il tempo anche per leg-gere qualche riga, come sempre un po’ diquesto e un po’ di quello senza badare soloalla forma ma cercando anche e soprattuttosostanza. Vi potrei annoiare a morte parlandovi di Ero-doto, ma queste sarebbero le Storie del miotatuaggio scita e a pochi penso importi qual-cosa, piuttosto iniziamo …Forse non sapete che persone eccezionalivengono a passare l’estate a San Felice, lo di-co perché verso il primo libro di cui vi voglioparlare, mi ci ha spinto un professore di filo-sofia che lo consigliava ad un nipote, io l’hoordinato, ma non è arrivato in tempo e l’ho let-to io.

Il libro è: ”La vita da-vanti a se” di Ro-main Gary (ed. NeriPozza € 11,50) e viassicuro che è un ca-polavoro. Ci trovia-mo davanti un ro-manzo di formazione

toccato dalla grazia e dalla delicatezza di sa-per esprimere tenerezza e profondità con unanaturalezza spiazzante. Lo sapete che io fug-go da quei libri dove i buoni sentimenti sonodispensati a palate e troppo spesso dietroquei sentimenti non si nasconde nient’altroche ipocrisia a fine di lucro, qui no, qui non sischerza, qui siamo nella periferia di Parigi e ilnostro eroe è Momo, un ragazzino di originearaba, figlio di nessuno, affidato a MadameRosa, una vecchia prostituta ebrea che lo ac-cudisce come e meglio di una madre. E’ un ro-manzo che ci restituisce la vita con le sue tra-gedie e le sue gioie viste con gli occhi inno-centi e disincantati di un ragazzino che crescein un condominio multietnico della periferiafrancese dove si impara presto come va ilmondo e dove si possono ancora trovare per-sone speciali capaci di farti tornare nella tua“forma olimpica”.

Affilate le spade perchéora parliamo di un belromanzo storico in for-ma di giallo, ambienta-to in Giappone nel1600, “Vendetta al pa-lazzo di giada” di DaleFurutani (ed. Marcos y

Marcos € 14,50).Siamo sulla strada che congiunge la nuovacapitale, Tokyo con la vecchia, Kyoto, sotto uncielo che minaccia pioggia imminente ungruppo di banditi tende un agguato. Hishiga-wa, un mercante che trasporta oro, invocasoccorso, mentre gli uomini della sua scortavengono trucidati. Matsuyama Kaze, un sa-murai ronin decide di intervenire salvando ilmalcapitato e accoglie la sua richiesta di ac-compagnarlo fino al suo palazzo. La dimora èsontuosa, degna dell’imperatore, ma tutto alsuo interno mette in allarme Kaze soprattuttoil fatto che Yuchan, la splendida moglie di His-higawa, abbia deciso di vivere rinchiusa in unpadiglione del palazzo come in clausura. Nien-te è come sembra e Kaze lo scoprirà prestoaiutato dalla sua spada e dalla sua personalefilosofia zen che lo aiuterà a risolvere i moltimisteri che sono racchiusi tra le mura che ilmercante d’oro ha interposto tra lui e il mon-do. Pieno di umorismo e colpi di scena il libroprende dalle prime battute, belle le ricostru-zioni storiche fenomenali gli sprazzi di sag-gezza orientale, si arriva alla fine appagati esoddisfatti per come sono state dosate azio-ne e riflessione nella trama, con rapide azionidi combattimento ed esaurienti spiegazionisulla storia e le tradizioni del Giappone dell’e-poca Tokugawa.

Vi ricordate quel film fa-moso su quel tizio chegiocava a biliardo da“dio” che aveva gli oc-chi azzurri e l’espres-sione di quelli che san-no il fatto loro? Se lavostra risposta è: “Lo

Spaccone” complimenti, avete indovinato.Eddie Felson, meglio conosciuto come “FastEddie” ha un modo di giocare a biliardo tutto

particolare, prima si perde, per indurre l’av-versario ad aumentare la posta nella partitasuccessiva, poi deve essere capace di vince-re, con quel pizzico di goffaggine da far sem-brare la vittoria fortuita, perché l’avversarionon si accorga del trucco. E’ così che lo spac-cone si guadagna da vivere nelle sale da bi-liardo della provincia, sorretto da una speran-za che è al tempo stesso un’ossessione: ri-uscire a battere il mitico campione Minneso-ta Fats a Chicago per dimostrare a tutti di es-sere lui il migliore. Perché il biliardo è un gio-co per vincitori: chi perde non conta niente.Ma anche chi vince deve sapersi controllare,questa è la lezione che Eddie, eroe nevroticoe maledetto, è costretto ad imparare a duroprezzo, il prezzo che sempre talento e tecni-ca devono pagare quando hanno il soprav-vento sulla ragione. “Lo Spaccone” ci trasporta in un mondo am-biguo e affascinante, in ambienti fumosi eopachi dove regna il demone dell’azzardo e latensione della gara, e dove improvvisamenteil gioco e la scommessa possono avere perposta la dignità di un individuo, il suo amorproprio, la sua stessa esistenza. (ed. MinimumFax € 11,00)

Adesso salpiamo versola Scozia insieme al ca-pitano Mongard, le suenavi, Falco e Colomba,e la sua sgangheratissi-ma ciurma. Il suo acer-rimo nemico la “Muerte

Dorada” sembra sconfitto e i pirati fanno ri-torno alla loro isola dei Caraibi, quando il prin-cipe Omar al Tarik li avverte che i loro com-pagni Mangos e Panajotis sono stati rapiti daifamigerati Templari Neri e portati in Scozia.Capitan Mongard decide di partire per cer-care di liberarli e recuperare il favoloso teso-ro dei templari. Sembra inoltre che in un anti-co castello sia nascosto niente meno che il sa-cro Graal. Tra imboscate, duelli all’ultimo san-gue e assalti a sinistri manieri si arriva fino aLoch Ness dove in un lago si nasconde un mi-sterioso e tremendo mostro. Tra piume variopinte, abiti sgargianti e scop-pi di risate improvvise personaggi sempre ori-ginali tengono viva l’attenzione fino al colpo discena finale. Consigliato a ragazzi che amano l’avventura ei pirati in particolare e a chi ogni tanto sente ilbisogno di una boccata di Salgari. �

di Andrea

Voglia di libri

Letture consigliate in giornate piovose

Eccomi

IILL CCEENNTTRROO SSTOORRICCOO DDI SSAANN FFEELICE CCIIRRCCEOO PAAG. 1111

Territorio

Le belle favole cominciano con “c’erauna volta” e si concludono con un ras-sicurante “e vissero tutti felici e con-

tenti”. Ma la vita, in realtà, è molto spesso piùdura; ragion per cui, nel proporci di racconta-re quella che ha tutta l’aria di essere una brut-ta storia, ci atterremo ai fatti nudi e crudi perporre, poi, a tutti gli ospiti e ai cittadini di SanFelice una semplice domanda: “Ci sarà anco-ra la nostra bella spiaggia?” Parliamo, ovvia-mente, della spiaggia del Circeo, terra canta-ta da Omero, amata in passato dall’imperato-re Domiziano, e oggi da tantissimi villeggian-ti, ma che dovrebbe essere cara soprattutto aicittadini del posto.Il nostro promontorio è caratterizzato, in buo-na parte, da una costa rocciosa, per cui l’uni-ca spiaggia esistente è quella che va dal por-to sino a Golfo Sereno, al confine con il Co-mune di Terracina. Il nostro arenile, quindi, si estende per soli4.000 metri; originariamente esso era caratte-rizzato da un’ampia duna sabbiosa ma, forseper la costruzione del porto o, forse, per altrecause, alla fine degli anni ’60, si ridusse alpunto che il mare era venuto a lambire il lun-gomare, minacciando le case che si trovava-no a ridosso della strada. Grazie all’intervento della Regione Lazio neglianni ‘70 vennero collocati all’interno dellospecchio acqueo antistante i circa 4.000 me-tri di cui sopra, dei “pennelli frangi-flutto” che,nel corso di circa 40 anni, hanno restituito l’a-renile a San Felice Circeo ricreando lo spazioappena sufficiente per una rinomata località dimare qual è il Circeo che, confessiamocelo, vi-ve di turismo.Ebbene, ora, nelle intenzioni dell’Amministrazio-ne comunale e di un imprenditore privato esisteil progetto di realizzare una maxi-darsena in untratto di mare antistante la spiaggia sanfelicianache dovrebbe andare a occupare uno specchioacqueo di 21.000 metri per fornire l’approdo a unnumero imprecisato di imbarcazioni ma che – se-condo calcoli attendibili – dovrebbero essere piùdi 400 (si tenga conto che il Porto Turistico di SanFelice Circeo occupa uno specchio acqueo dipoco più di 33.000 metri quadrati!). La darsenain questione verrebbe realizzata davanti ai com-prensori “Golfo Verde”, “Baia delle Vele” e “Gol-fo Sereno”, creando non solo seri disagi ai vil-leggianti dei tre consorzi sopra menzionati, maanche a tutti i bagnanti dell’intero lungomare san-feliciano. Ciò non solo perché per uno spazio no-tevole del nostro arenile vi sarà, presumibilmen-te, l’obbligo del divieto di balneazione, ma ancheperché le correnti marine risponderanno alla mo-difica dello stato dei luoghi, alterando di sicuro lostato attuale. E, cosa ancora più grave, tutta l’area marinaadiacente soffrirà di grave inquinamento, conindubbie conseguenze negative per tutti co-

loro che, sino ad oggi, hanno usufruito di unarenile che, oltre tutto, è particolarmente adat-to ai bambini. Bambini che, domani, per le al-terazioni susseguenti alla realizzazione delladarsena, non potranno più godere di questonostro piccolo paradiso pubblico che, di si-curo, soffrirà anche dei futuri, periodici dra-gaggi necessari per la manutenzione delladarsena e che provocheranno ulteriori inqui-namenti. Lecito è, pertanto, domandarsi innanzitutto:“E’ stata operata, da parte degli Organi com-petenti una valutazione dell’impatto ambien-tale? E’ stato tenuto conto che il progetto dicui trattasi verrebbe a incidere su una spiag-gia (arenile e specchio acqueo) che risulta es-sere una delle ultime rimaste al libero uso pub-blico di San Felice Circeo? E’ stato, quindi,considerato l’interesse dell’intera collettività? Quesiti che, indubbiamente, meritano risposteprecise da parte di chi – Sindaco in testa – devetutelare il territorio e la salute della comunità.Sicuramente, comunque, se la darsena do-vesse essere realizzata, ahinoi, la risposta al-la domanda cui si è accennato all’inizio sarà:“No, purtroppo non ci sarà più” e dovremo poileggere alla fine di questa triste storia “… evissero tutti scappando dal Circeo ove il ma-re blu non esisteva più”.Domenica 20 Agosto 2008 sono state raccol-te circa 400 firme in calce a una petizione con-tro il progetto della darsena. �

N.d.R.La storia del tentativo di realizzare una maxi darse-na nella zona antistante la località “Golfo Sereno” èuna di quelle da illustrare nelle aule universitarie do-ve si insegnano i rudimenti delle discipline urbani-stiche, perché essa rappresenta lo schema classicodel tentativo di aggiramento di un Piano Regolato-re Generale.Infatti, il P.R.G. del comune di San Felice Circeonon prevede, in quel luogo, né darsene, né ap-prodi turistici, né punti di ormeggio. Il concettodi darsena venne introdotto con l’approvazionedel P.U.A. (Piano di Utilizzazione degli Arenili che,comunque, non può, in nessun caso, modificareil P.R.G) nell’ambito del quale veniva individuataanche un’area non idonea alla balneazione situa-ta nella zona di Golfo Sereno. Non si capisce perquale motivo il tratto di mare interessato vennegiudicato non idoneo alla balneazione (sic!) e nonlo si capisce, a maggior ragione, oggi visto chein quella zona si è venuta a formare una spiaggiamolto estesa e bellissima. Ma tant’è, e quella ci-

tata è la motivazione utilizzata per giustificare l’i-potesi di approdo per natanti. Però, la realizza-zione della darsena (della quale il PUA non sta-bilisce l’entità ma che la logica e il buon sensodevono far considerare molto limitata e non del-le dimensioni ciclopiche previste dal progetto poipresentato) veniva comunque regolamentato dal-l’articolo 5 delle Norme Tecniche Attuative dellostesso PUA,: “...La darsena di intera realizza-zione della zona di Golfo Sereno (zona “M”piccola) dovrà essere realizzata previa richie-sta di concessione diretta agli organi prepo-sti e comunque potrà essere autorizzata sol-tanto dopo l’avvenuta realizzazione della stra-da pubblica di accesso da Via Terracina al ma-re e di idonea area di parcheggio”. Ebbene, lastrada pubblica di accesso e l’area di parcheg-gio sopra citate, sono inserite in un Piano di Lot-tizzazione (per attività ricettive) retrostante la zo-na ove il PUA prevede la realizzazione della dar-sena; un Piano di Lottizzazione che è stato sola-mente adottato dal Comune nel 1998 ma che nonè stato mai approvato dalla Regione né dal Co-mune e, quindi, mai convenzionato. Pertanto, arigor di logica e di procedure urbanistiche, i pas-saggi da seguire avrebbero dovuto essere i se-guenti: 1) approvazione da parte della Regione econvenzionamento del Piano di Lottizzazione pre-visto dal PRG; 2) realizzazione da parte del pro-prietario della Lottizzazione della strada e dell’a-rea di parcheggio; 3) cessione al Comune dellesuddette opere che, in tal modo, devono diven-tare pubbliche; 4) bando di gara per l’aggiudica-zione dell’area demaniale dove si sarebbe dovu-ta realizzare la darsena. Invece si sono verificatifatti completamente diversi, vale a dire che un belgiorno, una società ha fatto richiesta al Comunedi una concessione demaniale per realizzare ladarsena in questione e l’amministrazione comu-nale, senza rispettare neppure le prescrizioni dalei stessa imposte, non ha esitato a concederequanto richiesto. Ma come, si dirà, il Comune ècompetente a rilasciare una concessione dema-niale così ampia e per un intervento di tale rile-vanza? Certo che no, ma per i nostri ammini-stratori, uno specchio acqueo di 21.000 metriquadrati da destinare a darsena equivale a un“punto d’ormeggio” e allora…vai con la con-cessione! E la cosa sarebbe già stata realizzata senon ci fosse stata l’opposizione in sede di TARdegli abitanti della zona attigua i quali hanno ot-tenuto la sospensione del provvedimento ed oraaspettano l’esito del giudizio di merito. E’ una sto-ria che ha dell’incredibile al punto che ci viene dachiederci: ma non è che tutto questo è succes-so perché nell’ambito della Società che vuolerealizzare l’opera figura uno dei consiglieri dimaggioranza dell’amministrazione comunale?Una cosa è certa ed è legata al fatto che una dar-sena è già stata realizzata nella zona del Lido e cheper la stessa è stata rilasciata una concessione chefa riferimento a strutture di facile rimozione. Ebbe-ne, chiunque può verificare che le opere di “facile ri-mozione” sono massi calcarei inamovibili e che larealizzazione di quella struttura ha causato problemiseri al litorale circostante; e stiamo parlando di unadarsena che, ad occhio e croce ha una estensionedi circa mille metri quadrati. Se tanto ci dà tanto, dav-vero non c’è di che stare allegri…

ddi GGuiiddo Ceesaariinnii

Golfo Sereno

Ci sarà ancora la nostra bella spiaggia?Potrebbe essere realizzata una darsena per 400 posti barca

Golfo Sereno

IL CENNTROO STOORIICOO DDII SSAANN FFELLICCEE CCIRCEOO PPAAGG. 1122

Curiosità

Delibere di Giunta ComunaleN. Data Oggetto134 11/06/08 Nuova nomina componenti commissione esaminatrice procedure selettive per ti-

toli ed esami per il passaggio di dipendenti alla categoria immediatamente su-periore dell’ordinamento professionale - Cat. D.

135 “ Patrocinio al Memorial Old Car Emidio Di Prosepero da svolgersi il 22.06.2008.136 “ Presa d’atto verbale di adozione graduatoria 2° semestre 2007 - Assegnazione

alloggi E.R.P.137 “ Attribuzione emolumento unico staff del sindaco - Art. 90 co. 2 del D.LGS

267/2000. Compenso aggiuntivo lordo (Petrucci Claudio 1.200 € / D’Auria Ste-fano 300 €)

138 14/06/08 Iniziativa del Festival del Mare del Lazio della Litorale S.P.A e dell’Ente Parco Na-zionale del Circeo - Adesione e autorizzazione ai lavori.

139 “ Individuazione temporanea di area da destinare allo svolgimento di attività di spet-tacoli viaggianti e dei parchi divertimento.

140 25/06/08 Richiesta di contributo alla Regione Lazio ai sensi della Legge n.42/97 per la Bi-blioteca comunale Marcello Insogna per l’anno 2009.

141 “ Servizio Bus Navette gratuito per il periodo estivo dal 28 giugno 2008 al 31 ago-sto 2008. (30.000 €)

142 “ Attivazione Progetto diurno per minori 6/12 - Anno scolastico 2008-2009.143 “ Diritto allo studio – richiesta contributi ai sensi della Legge regionale n. 29/1992. 144 “ Patrocinio alla manifestazione scolastica di fine anno scolastico all’Istituto com-

prensivo “Leonardo da Vinci”.145 “ Approvazione progettazione definitiva ed esecutiva relativa all’intervento di rea-

lizzazione di un parcheggio pubblico in località Colonia Elena oggetto di finan-ziamento regionale. Richiesta alla Regione Lazio proroga dei tempi per il com-pletamento del procedimento.

146 26/06/08 Legge regionale n. 18/2003 - Richiesta finanziamenti regionali cinema sito in p.zzaLuigi Lanzuisi.

147 ” Legge regionale n.51/1982 - Richiesta finanziamenti regionali. 148 “ Legge regionale n. 9/2005 - Richiesta finanziamento.149 “ Legge regionale n. 72/1980 - Richiesta finanziamenti regionali realizzazione di n.

3 rotatorie stradali. 150 “ Legge regionale n. 12/1981 - Edilizia scolastica richiesta finanziamento messa in

sicurezza edifici scolastici. 151 “ Legge regionale n. 74/1989 - Richiesta finanziamento.152 “ Legge regionale n. 11/2004 - Richiesta finanziamento. 153 “ Legge regionale n. 13/1990 - Richiesta finanziamento. 154 “ Concessione gratuita loculo cimiteriale. 155 02/07/08 Attivazione di n.2 postazioni fisse su arenili liberi per l’espletamento del servizio

di salvamento e di primo soccorso finalizzato al miglioramento degli standard disicurezza della fascia costiera.

156 “ Presentazione di anteprima nazionale della Porsche 911 Facelift - Concessionepatrocinio suolo pubblico.

157 “ Installazione isole ecologiche per la raccolta differenziata dei rifiuti su arenili li-beri. (10.000 €)

158 “ Integrazione servizio estivo gratuito di trasporto pubblico locale. (10.000 €)

159 “ Patrocinio e contributo a favore dell’oratorio di Borgo Montenero. (200 €)160 “ Rinnovo contratto Agenzia interinale obbiettivo Lavoro S.P.A. per fornitura pre-

stazione di lavoro a tempo determinato di istruttore specialista in attività socioassistenziali.

161 03/07/08 Calendario delle manifestazioni turistiche 2008.162 “ Nomina giuria XX edizione Premio internazionale di letteratura “La Cultura del mare”. 163 “ Approvazione Protocollo di intesa per l’attuazione di un sistema di vigilanza integrata

della fascia costiera ricadente nel territorio comunale di San Felice Circeo. 164 09/07/08 Patrocinio morale alla manifestazione di Motoraduno del 1-2-3 agosto 2008. 165 “ Prelievo dal fondo di riserva trascodifica server e configurazione Ina-saia servizi

demografici. 166 ” Approvazione avviso pubblico per contratto ex art 110 D.Lgs 267/00 - Ist. Diret-

tivo specialista in attività contabili - Capo settore Tecnico contabile. 167 “ Approvazione bando progressione verticale cat “C”. 168 ” Approvazione indennità “ad personam” art.8 Regolamento sull’ordinamento de-

gli uffici e dei servizi. 169 16/07/08 Contributo a favore della scuola di musica “L.Ceccarelli” anno 2008. (3.100 €)170 ” Iniziative organizzate bar della Piazza di Borgo Montenero - Concessione patro-

cinio. 171 ” Costituzione in giudizio preposizione del giudizio in grado di appello avverso la

decisione del giudice del Tribunale di Latina emessa con sentenza n.806/2008Comune di San Felice Circeo C/Avvocato Michele Perrino D.I. n.11/06 Nominalegale. (Avv. Corrado De Angelis 6.102,01 €)

172 ” Istituzione Ztl in via Grotta delle Capre e via delle Batterie - Periodo dal 18 luglioal 31 agosto 2008.

173 ” Autorizzazione stipula contratto di locazione locali “Cinema Arena Vittoria” periniziative a favore della comunità. (136.800 €)

174 18/07/08 Manifestazione “Esta musica” concessione patrocinio e strutture comunali. 175 ” Iniziative organizzate dall’associazione Pro Loco concessione patrocinio. 176 ” Patrocinio gratuito e autorizzazione a derogare i limiti di cui al D.P.C.M. 14 No-

vembre 2007 alla società Giulia Srl. 177 ” Iniziative organizzate dal bar Gotha di piazzale Kennedy - Concessione patroci-

nio e strutture comunali. 178 ” Iniziative organizzate Staff Vodafone Emmeci “II Tappa NLY beach volley - Con-

cessione patrocinio. 179 24/07/08 Costituzione in giudizio ricorso avanti al T.A.R - sezione di Latina promosso da

Gallone Sebastiano e Domenichelli Franco Rappresentante del movimento poli-tico “Un Comune per amico” c/o Comune di San Felice Circeo + 1. Nomina le-gale. (Avv. Corrado De Angelis 3.638,26 €)

180 ” Istituzione servizio aggiuntivo al trasporto pubblico urbano limitatamente il gior-no 24 luglio 2008. (550 €)

181 ” Patrocinio e contributo a favore dell’associazione “Italcaccia”. (1.000 €)182 ” Servizio di stenotipia sedute consiliari autorizzazioni al prelievo dal fondo di ri-

serva ordinario. 183 ” Validazione studio preliminare di fattibilità per l’individuazione e il dimensiona-

mento di una nuova zona di piano da destinare da destinare ad attività per la nau-tica da diporto: indirizzi.

Il 17 - E’ senza dubbio un numero scomodo, so-pratutto quando i calcoli si facevano a mano, maha anche un significato nefasto e la spiegazioneè talmente semplice che sfugge ai più. Seguite-mi bene: scrivendo 17 a numeri romani avremoXVII che anagrammato diventa VIXI che tradottiin italiano significa Vissi cioè Sono morto. Sem-plice no?

Il gatto nero - Negli Stati Uniti, non ricordo inquale stato, è tuttora in vigore un’ordinanza chevieta a cani e gatti neri di circolare dopo le 20,00.Detta ordinanza trae origine dal fatto che un sin-daco, rientrando a casa a notte tarda e piuttostobrillo, non vide e inciampò in un cane nero fi-nendo malamente a terra. Il mattino successivoemanò detta ordinanza. Perciò è vero che se ungatto nero ti attraversa la strada porta male, ve-ramente tanto male.

Porta fortuna toccare legno o toccare ferro?- Alcuni protendono per l’uno escludendo l’altroe viceversa. In realtà nel Medioevo quando si erainseguiti e in pericolo di vita ci si poteva salvarechiedendo asilo alla Chiesa ma non era neces-sario entrare fisicamente nella chiesa, era suffi-

ciente toccare il portale che poteva essere di le-gno oppure di ferro. Io, nel dubbio, mi tocco latesta.

Passare sotto una scala porta male - In realtàla scala con la parete e il pavimento forma untriangolo e il triangolo è uno dei simboli della di-vinità. Perciò passando sotto una scala si inter-rompe il triangolo ed è una mancanza di rispet-to verso la divinità che, se in quel momento hale buggere, è possibile che ti faccia cadere qual-che cosa sulla testa. E questo porta male, tantomale.

Il salice porta male - Tempo fa nel mio giardi-netto volevo impiantare un salice piangente e ilgiardiniere, che saltuariamente veniva a siste-marlo, si impuntò: porta male. Anche i vicini era-no dello stesso parere così ho dovuto rinunciar-vi. Un fondamento di vero c’è. Nel Medioevoquando si veniva colpiti da febbri si ricorreva alsalice la cui corteccia, pestata, lasciava uscire unliquido che, bevuto, allontanava la febbre. La cor-teccia del salice è ricca di acido acetilsalicilico(aspirina). Con il passar del tempo abbiamo di-menticato il tutto ma continuiamo ad accomu-

nare il male con il salice. In conclusione: l’aspiri-na fa venire la febbre.

13 a tavola - Ci fu una cena, l’ultima cena, incui erano in 13 a tavola e finì come tutti sap-piamo a causa di un traditore. Perciò è suffi-ciente aggiungere un posto a tavola e il tradito-re non c’è più.

Il terzo muore - Ma c’è chi dice che muore il piùgiovane. Questa superstizione è nata durante laguerra del 15 – 18. Stante la penuria di fiammi-feri i soldati accendevano più sigarette con un so-lo fiammifero dando la precedenza al più anzia-no in grado e via via sino al più giovane. Duran-te le ore serali e di notte i cecchini nemici al ba-gliore del fiammifero, mentre accendeva il primo,imbracciavano il fucile, mentre accendeva il se-condo prendevano la mira ed al terzo sparava-no. Da qui l’abitudine di spegnere il fiammiferodopo la seconda accensione. In realtà il perico-lo è un altro. E’ tuttora in vigore una disposizio-ne per cui con un fiammifero si può accendereuna sola sigaretta perché, in caso contrario, sicommette il reato di evasione sull’Imposta diFabbricazione dei Fiammiferi. �

ddi FFraanco DD’AAnndrassi

Curiosità di vario genere

Essere superstiziosi è da ignoranti ma non esserlo porta male. (Eduardo De Filippo)

Lo sapevate che...

continua a pag. 16

IILL CCEENNTTRROO SSTOORRICCOO DDI SSAANN FFEELICE CCIIRRCCEOO PAAG. 1133Personaggi tipici - Oroscopo

Siamo nell’autunno del 1942. Eugenio, in una vigna della madre,raccoglie dei fichi d’India, o meglio sceglie le pale, sei-sette, piùbelle, più appariscenti e più cariche di frutti e con lo spago e i

chiodi le appicca, l’una accanto all’altra, nella parte esterna prospi-ciente il balcone. La “mostra” era attraente anche esteticamente.L’idea del dispettuccio partì da Terzilio, allora “caporione” della comi-tiva. Previa intesa con tutto il gruppo, destinò Eugenio, assieme ad al-tri due compagni, a bussare alle porte in contrada San Rocco.Una volta allontanatosi Eugenio, Terzilio con il fischio convocò tutta larimanente combriccola, circa una diecina, acquattata nei dintorni.Tra questi c’era Giacomo che, con la mano destra impugnava una per-tica lunga circa tre metri e con la sinistra reggeva una coffa (grossa ce-sta di vimini). Alla punta della pertica aveva infilzato un chiodo, che fun-geva da uncino.Mentre i componenti della comitiva si appartarono a “Jù Muntone” (P.zaA. Aleardi), poco frequentata a quell’ora, Terzilio e Giacomo si acco-starono, pian piano, sotto il balcone di Eugenio, che abitava in un ap-partamento al primo piano, situato nel Piazzale della “Chiezzia Nova”,a pochi metri dall’ingresso principale della chiesa parrocchiale.II portone della chiesa era chiuso. D’intorno silenzio assoluto. Terzilio,manovrando cautamente e magistralmente la pertica, spiccò a una auna tutte le pale dei fichi, porgendole a Giacomo, che le depose nellacoffa. Poi, via di filato verso “Jù Muntone”.

Sulla scalinata esternadi un negozio, ovvia-mente chiuso aquell’ora, ope-rando con for-chetta e cortello,fecero fuori i fichid’India.A operazione ter-minata, le pale conle bucce dei fichi, raccolte nella cesta, furono depositate sul primo gra-dino dell’ingresso del portoncino di Eugenio.Eugenio, di ritorno dalla “missione” di San Rocco, per entrare in casadovette faticare, con i piedi e con le mani, per rimuovere dallo scalinole pale e le bucce dei fichi. Si rese subito conto di essere stato vittimadei suoi amici e pensò: “Perciò mi hanno mandato in contrada SanRocco, fuori del paese, per poter agire più liberamente”. Ma si asten-ne dal prospettare ai genitori i suoi fondati sospetti, cosicché in fami-glia prevalse la tesi del furtarello di ladruncoli affamati.

da O’KEA’MUSdi Andrea De sisti

di AAnnddreaa DDee Siisti

Scherzi a Eugenio

“... manovrando magistralmente la pertica, spiccò una ad una tutte le pale dei fichi”

I fichi d’India

Oroscopo di Ottobre 2008 di AldebaranAriete

dal 21/3 al 20/4

Mercurio vi rende polemici e nonvi consente di appianare i rap-porti difficili anche nel lavoro.Cercate di non giungere in frettaalle conclusioni, ma analizzate at-tentamente ogni situazione.

Torodal 21/4 al 20/5

Venere e Marte dissonanti vi fan-no saltare i nervi. Cercate di con-trollarvi nelle reazioni con la per-sona amata per facilitare il dialo-go. La salute risente delle fortitensioni.

Gemellidal 21/5 al 21/6

Se vi impegnate subito potresteavere risultati apprezzabili nellecollaborazioni e negli affari. Lestelle complicano i rapporti sen-timentali: incomprensioni, bugie egelosie. Non aggiungete altretensioni.

Cancrodal 22/6 al 22/7

Abbiate fiducia nella forza dell’a-more e del vostro fascino esalta-to da Venere benevola per af-frontare e risolvere i problemi infamiglia. Vi attendono possibilicambiamenti sorprendenti.

Leonedal 23/7 al 23/8

Siete un po’ agitati. Non vi senti-te sicuri e mostrate il lato difficiledel vostro carattere con la gelo-sia e la testardaggine. Rimediatee chiedete consiglio; del restosiete amati e stimati da tutti.

Verginedal 24/8 al 22/9

Mercurio e Marte alimentano i vo-stri contatti utili nel settore lavo-ro-studio e mettono in moto nuo-vi progetti che vi stanno a cuore.Momenti meravigliosi in amore ein compagnia di amici.

Bilanciadal 23/9 al 22/10

C’è una persona che vi piace evorreste farglielo capire? La sta-gione dell’amore è ancora bensostenuta dalle stelle, quindi cer-cate di saperne di più. Avete grin-ta e iniziativa … Lasciatevi andare!

Scorpionedal 23/10 al 22/11

Gli astri vi regaleranno una tra-volgente “love story” soprattuttoa chi è ancora solo. Mercurio vidà la possibilità di impostare dia-loghi costruttivi con amici e col-laboratori e favoriscono nuoveopportunità.

Sagittariodal 23/11 al 21/12

In questo periodo il rapporto adue non è dei più facili, Saturnovi suggerisce di riflettere e ana-lizzare con calma e disponibilità.Attenti ai dolori alle ossa, cervi-cale e ginocchia.

Capricornodal 22/12 al 20/1

Cercate di risolvere alcuni pro-blemi creati dalla vostra attualeconfusione. I risultati saranno ot-timi grazie a Giove e Saturno chevi agevolano da lungo tempo.Cautela nell’alimentazione e fatemovimento.

Acquariodal 21/1 al 19/2

Siate anticonformisti nelle vostrescelte e unite l’utile al dilettevole.Viaggi di lavoro e nuovi progettinella vostra attività. Forse peròl’amore sarà un po’ in secondopiano in questo momento.

Pescidal 20/2 al 20/3

Nel rapporto di coppia è indi-spensabile che circoli l’aria dellalibertà nel rispetto reciproco etutto funzionerà meglio. Di frontea un ostacolo non agitatevi; fer-matevi e riflettete … troverete ilmodo di superarlo.

IL CENNTROO STOORIICOO DDII SSAANN FFELLICCEE CCIRCEOO PPAAGG. 1144

Sport

Il campionato che comincerà il prossimo 5 ottobre, vede la NuovaCirce come grande favorita per il salto in Promozione. Le amiche-voli del precampionato sono spesso ingannevoli e non danno un’i-

dea veritiera sulle potenzialità di una squadra. I risultati sono condi-zionati dai carichi di lavoro a cui sono sottoposti i giocatori in allena-mento, ma dobbiamo riconoscere che la Circe è partita subito moltoforte. La preparazione è iniziata il 18 agosto, con la prima settimananella quale sono stati effettuati due allenamenti al giorno alfine di rag-giungere rapidamente una condizione ottimale in vista della Coppa La-zio, dalla quale, però, la formazione sanfeliciana, un po’ a sorpresa, èstata esclusa a favore dell’Atletico Bainsizza. Molte le amichevoli nelle quali, in questa fase iniziale della stagione, laCirce si è misurata con formazioni di categoria superiore. In particola-re ricordiamo il pareggio per 1-1 con il Pontinia con rete di Tammaro,il rocambolesco 3-3 contro la Sa.Ma.Gor con una doppietta di La Pen-

na, il roboante 5-2 rifilato al Vallecorsa con re-ti di Silvaggi, Benetti, La Penna, Tam-

maro e Di Girolamo, il 5-0 in casadel Cori (formazione che milita inSeconda Categoria) e il 3-0 rifila-to ai “cugini” del Montenero conreti di Bovolenta, Capponi Ro-berto e il solito La Penna. Inoccasione della partita con ilTerracina persa per 4-2 con-tro una delle migliori forma-zioni del girone B d’Eccel-lenza regionale, la Circe hapalesato la solita verve of-fensiva con una doppietta di

La Penna, sciorinando unbuon calcio e delle belle trame

offensive. Finora, quello che ha impressionato mag-

giormente della squadra di mister Tesseri è la facilità con cui gli attac-canti rossoblu riescono a trovare la via della rete. Un reparto offensi-vo, quello della Circe, che ha visto in Tammaro e La Penna non solodegli ottimi cecchini ma due autentici funamboli in grado di saltare gliavversari, creando la superiorità e la possibilità d’inserimento sotto re-te per i propri compagni. La sensazione è che la squadra messa a disposizione di mister Tesse-ri, possa ricalcare le gesta del Bassiano e della Nuova Itri, che, nelleultime stagioni, hanno dettato legge nel campionato di Prima Catego-ria. Per gli addetti ai lavori, solamente l’Atletico Sabotino dei vari Vi-scido, Tarricone e dei fratelli Di Emma sembra possa impensierire la for-mazione rossoblu, anche se, a mio avviso, non bisogna trascurare leambizioni del Monte San Biagio e della neopromossa Pro Calcio Fon-di. La prima di campionato vedrà la Circe impegnata al Ballarin controil Sermoneta.Ricordiamo infine, l’arrivo in seno alla Nuova Circe del tecnico GianniMarzella che andrà a collaborare con la scuola calcio sanfeliciana. Iltecnico sanfeliciano, considerato uno dei migliori allenatori delle cate-gorie giovanili nella nostra regione, rappresenta “l’arma in più” per unascuola calcio come quella della Circe in continua crescita. �

di Tommaso Di Prospero

Appuntamento al prossimo 5 ottobre

Il reparto offensivo sarà la punta di diamante della squadra

La Circe favorita per la vittoria del campionato

Come si preparauna maratonaAlcuni consigli per una seria programmazione

In questa occasione, ci soffermeremo ad analizzare quelli che so-no i mezzi d’allenamento utilizzati per la preparazione della ma-

ratona e la programmazione metodologica. I lavori che non devo-no mancare alfine di raggiungere il miglior risultato possibile sui 42chilometri, sono il lunghissimo, le ripetute per il miglioramento del-la potenza aerobica e il ritmo maratona. Il lunghissimo è un alle-namento il cui fine è quello di abituare le articolazioni a “digerire”un numero cospicuo di chilometri (un allenamento di questo tipoprevede sedute comprese tra i 25 e i 35 chilometri) e anche quel-lo di mettere l’organismo in condizione di utilizzare acidi grassi, poi-ché le riserve di carboidrati non sono in grado di soddisfare l’inte-ra distanza della maratona.Le ripetute per il miglioramento della potenza aerobica, che pos-sono variare su distanze comprese tra i 1000 metri e i 3000 metrida effettuare in più serie e sempre con recupero attivo ( il recupe-ro si effettua correndo a un ritmo più blando), hanno lo scopo dimigliorare la soglia anaerobica che può essere considerata comeil limite oltre il quale si produce molto acido lattico. Ricordiamo cheun maratoneta non deve produrre alti quantitativi di “lattato”, altri-menti corre il serio rischio di vedere compromessa la sua presta-zione. In pratica, il lavoro sulle ripetute serve a innalzare al massi-mo il potenziale che un’atleta può esprimere attraverso il sistemadi produzione energetico aerobico.Il ritmo maratona è quello che un corridore pensa di mantenere ingara, di solito si avvicina molto al fondo medio e prevede ritmi dipercorrenza compresi tra l’85-90% della propria soglia anaerobi-ca. Un altro lavoro, utile in fase di costruzione e nella fase inizialedella preparazione, è quello delle ripetute brevi su salite con pen-denze molto marcate. Questo lavoro è finalizzato al miglioramen-to della gittata cardiaca, in modo tale che ad ogni pulsazione il cuo-re riesce a espellere un maggior quantitativo di sangue ricco d’os-sigeno verso le zone più periferiche dell’organismo. Il lavoro sullesalite brevi, serve ad ottimizzare al meglio l’allenamento per le ri-petute e in genere viene effettuato il giorno seguente. In sintesi, leripetute brevi in salita(massimo 100 metri) precedono le ripetute peril miglioramento della potenza aerobica; il lunghissimo, con gli ul-timi 15 chilometri a ritmo maratona, deve essere distante comeorizzonte temporale dai primi due lavori. �

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IILL CCEENNTTRROO SSTOORRICCOO DDI SSAANN FFEELICE CCIIRRCCEOO PAAG. 115

Tempo libero

Pupi Avati torna a guardare alpassato e alla Bologna chetanto ama raccontare, perché

luogo della sua gioventù.1938, Michele Casali (Silvio Orlando) è aBologna un professore di disegno e ha unafiglia diciassettenne, Giovanna, che fre-quenta lo stesso istituto. La ragazza è og-gettivamente bruttina e il padre fa di tuttoper convincerla del contrario. Disillusa dal-le aspettative, Giovanna uccide per gelosiala sua migliore amica, venendo poi condan-nata al ricovero in clinica psichiatrica.Questa volta lo sguardo è puntato su una situazione d’infelicitàche, in qualche misura, oggi è ancor più devastante, sentirsi nonadeguate fisicamente ai modelli imperanti da parte di adolescentiin formazione. Giovanna soffre di qualche scompenso psichicoma suo padre ha speso tutta la sua vita nell’operazione che labella e invidiata madre (Francesca Neri) bolla come illusoria. Avati è come sempre abile nel ricostruire atmosfere d’epoca e aoffrire ritratti psicologici di perdenti o, comunque, di ‘umili’ nelsenso più profondo e umano del termine. Questa volta però per-de a un certo punto di vista il nucleo centrale del rapporto pa-dre-figlia per offrirci una sorta di ‘Bignami’ della storia d’Italia contanto di entrata in guerra, repubblica di Salò, liberazione ecc. Inquesto modo il film finisce con il perdere di vista il proprio nu-cleo centrale cedendo alla tentazione di voler spiegare tutto con-testualizzando storicamente le vicende di un piccolo uomo cherinuncia a vivere la propria vita per dedicarsi amorevolmente aun’unica persona, soffocandone la crescita. Notazione a margi-ne: Ezio Greggio (che siamo abituati a vedere in altri ruoli) nei pan-ni di un poliziotto fascista. �

ORA LEGALE Avv. Massimiliano Mastracci

Il contratto tra paziente e medicoo struttura ospedaliera

Tra il paziente bisognoso di cure mediche e il medico professionista, o la struttura ospe-daliera, viene stipulato un contratto che genera a carico del sanitario una serie di ob-blighi correlati alle varie fasi dell’attività medico terapeutica. Tra le varie attività è com-

presa anche l’informazione preventiva relativa al trattamento prospettato, possibili alternati-ve, eventuali rischi, conseguenze e la loro incidenza sulla qualità della vita, in modo tale cheil paziente possa prestare un consenso consapevole. Sotto il profilo civilistico- risarcitorito ilconsenso del paziente è stato inquadrato come elemento essenziale del contratto d’operaprofessionale destinato a regolare i rapporti tra paziente e medico.La giurisprudenza dominante propugna la tesi della responsabilità per omessa informazione,infatti la violazione dell’obbligo di corretta informazione determinerebbe un vizio del consen-so (errore, dolo), conseguendone l’annullabilità del contratto, ex art. 1427 c.c. e, venuto me-no l’accordo con effetto retroattivo, la risarcibilità degli eventuali danni per responsabilità ex-tracontrattuale.

Fagiolialla pignatta

Ingredienti:

mezzo chilo di fagioli borlotti2 spicchi d’aglio una costa di sedanoun mazzetto di finocchietto selvaticoun piede di maialesale

Ponete tutti gli ingredienti in una “pignatta” (pentola di coccio a for-ma di anfora con coperchio, tradizionalmente adibita alla cotturadei legumi), coprite d’acqua e mettetela accanto al fuoco di un ca-mino per 3 ore circa aggiungendo acqua bollente man mano che siasciuga. Servite i fagioli caldi aggiungendo un filo di olio crudo.

da “LA VISCOTTA”Ricette di San Felice Circeo

di Angela Bassani

IL PAPÀ DI GIOVANNA

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di ALESSIA BRAVO

di Pupi Avati

ANNGGOOLOO DDELLAA POOESSIAA

di SILVIO ZIARELLI

Aprile 2008

Una passeggiata lungo la spiaggia del Circeo

mattinata rara di splendida primavera.

La purezza dell’aria fresca come una sorgente

di energia vitale, mi faceva sentire

leggero camminare come se la mia vita

fosse tornata negli anni della giovinezza

ma ora quasi novantacinque.

Nel campo visivo notavo con immenso piacere,

il cheto azzurro mare, le micro onde

si seguivano con garbata lentezza verso la riva,

con bramosia la sabbia carezzavano.

L’arco del cielo da uniforme splendore celeste,

per riflesso si alletta sulle quasi dormienti

invitanti azzurre acque del mare, il sole

con il suo tepore espandeva con fervore.

I suoi brillanti raggi sui festosi colori dell’infinito

coordinata forza armoniosa del creato

sostenitrice della vita,

sublime cullante piacere

AAsssoocciiaaziioonnee CCuullttuurraallee “IIll CCeennttrroo SSttoorriicco””

Coloro che fossero interessati alle nostre iniziative e vogliono iscriversi alla nostraAssociazione, possono telefonare al

n. 332288.66111100337799, inviare un fax al n. 0066.55119988 5522177o inviare una e-mail a: [email protected]

IL CENNTROO STOORIICOO DDII SSAANN FFELLICCEE CCIRCEOO PPAAGG. 1166Annunci

•• ANNNNUUNNCI GGRRAATUUITI AANNNNUUNNCCII GGRATTUUITI ANNNNUUNNCCI GGRRAATUUITI AANNNNUUNNCCII GGRATTUUITI ••

NascitaUn caldo benvenuto alla piccola Aurora Badanai. Con tantissimo affettodalla famiglia Marangoni.

Anniversari12 ottobre. Auguri a Gioacchino e Imelde Capponi per il loro anniver-sario di matrimonio dalle figlie.13 ottobre. A Maurizio D’Alessandro e Antonella Ceglia tanti affet-tuosi auguri dai figli per il loro anniversario di matrimonio.14 novembre. Auguri dall’amica Sandra a Luigi e Paola Di Palma chefesteggiano il loro anniversario di matrimonio.

Compleanni1 ottobre. Tanti auguri dalle zie Di Borgo Montenero a Emiliano Di Mag-gio.6 ottobre. Buon compleanno ad Aldo Del Circeo dalla cognata Do-menica.8 ottobre. A Sara D’Alessandro tanti cari auguri di buon compleannoda tutta la famiglia. 8 ottobre. Aspettiamo questa data con ansia per festeggiare il com-pleanno di Floriana Caddeo. Le cuginette G.G.R.11 ottobre. Auguri di buon compleanno a Renzo Marin da coloro cheormai vivono solo di ricordi!18 ottobre. Buon compleanno a Ceglia Alberto da tutta la famiglia.18 ottobre. Il giorno del tuo compleanno è la festa di una stella che bril-la nel nostro cielo e nel nostro cuore. Auguri a Giulia Rapetti da papà,mamma, nonno, zia Silvia, zia Vale, Red, Guga, Miccy, Pedro e Cico. 18 ottobre. Alla mamma più bella e simpatica del mondo, Maria Mari-ni. Auguroni dalla figlia Graziella e famiglia. 20 ottobre. Auguri di buon compleanno a Katia Menegatti dalla Con-trada del Delfino che l’aspetta ai prossimi giochi.

21 ottobre. A Luigi D’Alessandro tantissimi auguri di buon complean-no da mamma, papà e Sara.21 ottobre. Buon compleanno a Repele Prosperina dal marito e figli.23 ottobre. Tantissimi auguri di buon compleanno a Vincenzo Lambertida tutta la famiglia.25 ottobre. Un Abbraccio ad Adriano Avagliano per il suo complean-no dalla famiglia.27 ottobre. Rossana Mestrinaro compie 12 anni. Tanti Auguri da tut-ti.29 ottobre. A Sara Avagliano, l’angioletto più bello che ci potesse ar-rivare. Affettuosi auguri per il suo 1° compleanno da nonni e zii. 30 ottobre. Francesca Ceci compie 23 anni. Auguri da mamma, papà,Fabio, Luca e Giorgia.31 ottobre. Un grande abbraccio da mamma e papà a Debora Cera-soli per il suo compleanno.5 novembre. Infiniti auguri di buon compleanno a Francesca Cappo-ni dalla suocera, il suocero e famiglia.10 novembre. Al piccolo Giacomo D’Alessandro infiniti auguri per il suo1° Compleanno da zia Antonella, zio Maurizio, Luigi e Sara. 14 novembre. Auguri a Fabio Ceci per i tuoi 27 anni da papà, mamma,Francesca, Luca e dalla nipotina Giorgia.16 novembre Auguroni al pacioccone di casa, Ennio Martufi, che com-pie 1 anno dai nonni Primo e Assunta, gli zii, e i cuginetti Francy e Gianmy.19 novembre. Tanti auguri di buon compleanno a Claudio Martufi dal-la famiglia Avagliano.20 novembre. 99 sono passati e i ricordi sono ancora lucidi e le gam-be prestanti. Alla nonna più nonna di Borgo Montenero Adriana De-min, auguri da tutto il Borgo.25 novembre. Alla futura campionessa di nuoto Lara Coppi, tanti au-guri di buon compleanno da parte di tutta la numerosa famiglia.27 novembre. A Silvia Avagliano infiniti auguri di buon compleanno damamma, papà, Sandra, Vale, i tuoi nipotini e il piccolo Ennio. 29 novembre. Tanti auguri di buon compleanno a Serena Capponi datutti i nipoti.

184 28/07/08 Manifestazione gastronomica Castro dei Volsci. 185 31/07/08 Indirizzi per l’attuazione di interventi di sicurezza sociale e per la prevenzione di

incendi anno 2008. 186 ” Avvio delle iniziative per la presentazione del libro “Cocaina connection” di Or-

feo Notaristefano. 187 ” Torneo di Burraco del 12 agosto 2008 - Concessione patrocinio e strutture co-

munali. 188 ” Presentazione del libro “Lo sposalizio di Arale” - Concessione patrocinio e strut-

ture comunali. 189 05/08/08 Rettifica stalli di sosta di pagamento via Castelli.

Delibere del Consiglio ComunaleN. Data Oggetto20 18/04/08 Verifica quantità e qualità aree e fabbricati da destinarsi alle residenze, alle atti-

vità produttive e terziarie - Legge 167/62 e Legge 865/71 e s.m.i - Punto ritirato. 21 “ Convenzione per la realizzazione e la gestione di un impianto fotovoltaico. 22 “ Adeguamento della normativa comunale ai principi di liberalizzazione delle atti-

vità produttive e semplificazione amministrativa alla luce del D.L. 223/2006 delD.L. 7/2007 e della normativa regionale in materia.

23 05/05/08 Concessione alla Pro Loco di San Felice Circeo del Cinema - Teatro di piazza Lan-zuisi.

24 “ Intitolazione grotta geom. Andrea D’Andrassi. 25 “ Istituzione servizio parcheggio a pagamento senza custodia. 26 30/05/08 Piano particolareggiato esecutivo della sottozona D5 del vigente P.R.G. - Appro-

vazione relazione geologica vegetazionale e analisi del territorio - Presa d’atto as-senza di osservazioni pervenute.

27 “ Verifica quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alle residenze, alle attivitàproduttive e terziarie - L. n.167/62 e L. 865/71 e successive modifiche e integrazioni.

28 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire della sig.ra Marzella Sabrinaper edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B5” di comple-tamento di Piano Regolatore Generale.

29 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig. Ludovisi Alessandroper edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B4” di comple-tamento di Piano Regolatore Generale.

30 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig. Ferraguti Giuseppee Navara Iolanda per edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea“B3” di completamento di Piano Regolatore Generale.

31 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire della soc. Tre Olivi per edifi-cazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B1” di completamentodi Piano Regolatore Generale.

32 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire della soc. Virom 84 per edi-ficazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B3” di completamentodi Piano Regolatore Generale.

33 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire della sig.ra Brusca Francaper edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B3” di comple-tamento di Piano Regolatore Generale.

34 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire della sig. Mezzoni Domeni-co per edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B4” di com-pletamento di Piano Regolatore Generale.

35 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire della sig.ra Di Prospero Sa-mantha per edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B1” dicompletamento di Piano Regolatore Generale.

36 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig. Belisario Vittorio peredificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B2” di completamentodi Piano Regolatore Generale.

37 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig.ra D’Urso Maria e Bo-nato Amalia per edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B4”di completamento di Piano Regolatore Generale.

38 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig. Maiola Giulio per edi-ficazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B4” di completamentodi Piano Regolatore Generale.

39 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig. Cavaricci Giuseppeper edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B4” di comple-tamento di Piano Regolatore Generale.

40 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig. Picascia Antero eAniello per edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B1-B5”di completamento di Piano Regolatore Generale.

41 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig.ra D’Ovidio Sandraper edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B5” di comple-tamento di Piano Regolatore Generale.

42 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire della soc. Spes immobiliaredi Cilento Raffaele per edificazione in lotto di terreno ricadente in zona omoge-nea “B3” di completamento di Piano Regolatore Generale.

43 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig. Ponzano Stefano peredificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B4” di completamentodi Piano Regolatore Generale.

44 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig. Bognetti Mario peredificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B3” di completamentodi Piano Regolatore Generale.

45 “ Determinazione sull’istanza di permesso a costruire del sig. Baio Vincenzo peredificazione in lotto di terreno ricadente in zona omogenea “B3” di completamentodi Piano Regolatore Generale.

46 06/06/08 Approvazione schema elenco annuale del Piano triennale delle Opere pubbliche2008-2009-2010.

47 “ Determinazione aliquote imposte comunali sugli immobili - Relative detrazioni eagevolazioni – Anno 2008.

48 “ Approvazione Bilancio annuale di Previsione esercizio 2008 Relazione previsio-nale e programmatica triennio 2008-2010 e allegati al Bilancio

segue da pag. 12