A di Coca (Cola) - Cad Project · Coca Cola Deutschland. In casa Lidl non si sono scomposti più di...

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Formaggi & Consumi Newsletter On-line Anno 6 - Numero 4 - 24 gennaio 2014 Perché? Perché un articolo sul be- verage in una Newsletter di formaggi? Semplice: perché lo scontro fra Coca Cola e Lidl anticipa il braccio di ferro che avverrà a breve fra la distribuzione moderna e l’industria. Le avvisaglie ci sono tutte. Di fronte alla diminuzione dei fatturati, alcune insegne hanno co- minciato a puntare i piedi. E richiedono ai fornitori, at- traverso i buyer, condizioni sempre più stringenti. Non solo, in alcuni casi arrivano ordini dall’alto per sostituire brand storici a favore di nuovi marchi. Il tutto per poter incassare il fee d’in- gresso. A fine anno inoltre si sono sentite telefonate con richieste di sconti extra- contratto. Insomma: una si- tuazione pesante che rischia di deflagrare. Speriamo non si arrivi a tanto. Il mercato ha bisogno di certezze. E qualsiasi taglio prezzi “improprio” si riverserebbe inevitabilmente sulla qualità del prodotto. Altro che favorire il consumatore… Angelo Frigerio EDITORIALE di Paolo Frettoli Lidl non si fa di Coca (Cola) E’ SCONTRO FRONTALE, IN GERMANIA, FRA IL COLOSSO DELLA DISTRIBUZIONE E LA MULTINAZIONALE DEL BEVERAGE. IL MOTIVO: UNO SCONTO A SCAFFALE DI 10 CENTESIMI DI EURO Il match è tra pesi massimi. Da una parte Coca Cola (oltre 12 miliardi di fatturato), dall’altra Lidl. E i colpi sono da ko. Il co- losso tedesco della distribuzione ha deciso di escludere dall’offerta dei propri 3.300 supermercati in Germania le bibite della multinazionale statunitense: Coke, Sprite e Fanta. Un delisting che è l’effetto imme- diato della decisione di Coca Cola di non sottoscrivere il contratto di fornitura, che avrebbe previsto un’ulteriore abbassamen- to del prezzo di vendita. Secondo il sito tedesco thelocal.net, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso (o la bottiglia) è stato lo sconto a scaffale di 10 centesimi di euro per una bottiglia di Coke da 1,25 litri, proposto da Lidl. Di fronte alla richiesta di adeguamento dei prezzi, la multinazionale del beverage avrebbe rifiutato seccamen- te: “È stato impossibile trovare un accor- do sulla strategia commerciale di Lidl”, ha dichiarato laconicamente un portavoce di Coca Cola Deutschland. In casa Lidl non si sono scomposti più di tanto, limitandosi ad abbassare il prezzo di vendita e a sostituire le fila di prodotti Coca Cola che andava- no rapidamente assottigliandosi con quel- li della storica rivale Pepsi e della private label Freeway. Via un fornitore, dentro un altro, senza nessun riguardo per uno dei brand privati più famosi del mondo. La battaglia tra Coca Cola e Lidl è un ef- fetto collaterale della ben più dura guerra sui prezzi che il discounter sta combatten- do con i suoi competitor diretti. Un con- flitto sempre più aspro nelle ultime setti- mane e “scatenato” dalla politica molto aggressiva avviata dal leader tedesco del settore, Aldi. A guadagnarci i consumato- ri tedeschi. A farne le spese, ovviamente, l’industria di marca. Forse qualcuno può pensare di non starci, almeno se si chiama Coca Cola. Molti comunque scommettono che si tratti di una separazione momentanea, in cui ciascuno dei contendenti vuole mostra- re nervi saldi, per capire chi ha il coltello dalla parte del manico. Insomma, una sor- ta di grande bluff in attesa di tornare in- torno a un tavolo a trattare. Resta il caso emblematico di una convivenza tra grandi marchi e discount, tutto sommato relati- vamente recente, ma che può diventare estremamente turbolenta. Difficile com- prendere chi può fare a meno dell’altro. Può Coca Cola rinunciare ai volumi garan- titi da Lidl, scommettendo sulla fedeltà del consumatore tedesco, pronto andare a cercare la bevanda gassata in un altro supermercato? Di converso: può Lidl fare a meno della celebre bibita contando sul fatto che, tutto sommato, i suoi clienti pos- sono tranquillamente sostituire Coca Cola con un prodotto similare? Forse l’accordo conviene a entrambi. Certo se neppure un colosso come Coca Cola può puntare i pie- di, significa che lo strapotere della distri- buzione non ha argini. La vicenda fa riflettere anche su quan- to succede in Italia, con il progressivo in- gresso delle grandi marche nei discount. Davvero è conciliabile sul lungo periodo la logica di questo canale con un’offerta di marche, tipica di un supermercato? Ma so- prattutto, quali saranno gli effetti nel no- stro Paese se la battaglia sui prezzi dovesse acuirsi ulteriormente? Facendo un passo indietro, viene in men- te uno storico scontro tra insegne e grandi marchi, quello tra Esselunga contro Barilla. Un braccio di ferro per divergenze di ve- dute sugli sconti e i display, che portò al lungo esilio di Barilla dagli scaffali dell’in- segna milanese. Speriamo per Coca Cola, che alla guida di Lidl non ci sia un Caprotti. Per di più tedesco. ESCLUSIVA

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Formaggi & Consumi Newsletter On-line Anno 6 - Numero 4 - 24 gennaio 2014

Perché?Perché un articolo sul be-verage in una Newsletter di formaggi? Semplice: perché lo scontro fra Coca Cola e Lidl anticipa il braccio di ferro che avverrà a breve fra la distribuzione moderna e l’industria. Le avvisaglie ci sono tutte. Di fronte alla diminuzione dei fatturati, alcune insegne hanno co-minciato a puntare i piedi. E richiedono ai fornitori, at-traverso i buyer, condizioni sempre più stringenti. Non solo, in alcuni casi arrivano ordini dall’alto per sostituire brand storici a favore di nuovi marchi. Il tutto per poter incassare il fee d’in-gresso. A fine anno inoltre si sono sentite telefonate con richieste di sconti extra-contratto. Insomma: una si-tuazione pesante che rischia di deflagrare. Speriamo non si arrivi a tanto. Il mercato ha bisogno di certezze. E qualsiasi taglio prezzi “improprio” si riverserebbe inevitabilmente sulla qualità del prodotto. Altro che favorire il consumatore…

Angelo Frigerio

EDITORIALE

di Paolo Frettoli

Lidl non si fa di Coca (Cola)

E’ SCONTRO FRONTALE, IN GERMANIA, FRA IL COLOSSO DELLA DISTRIBUZIONE E LA MULTINAZIONALE DEL BEVERAGE.IL MOTIVO: UNO SCONTO A SCAFFALE DI 10 CENTESIMI DI EURO

Il match è tra pesi massimi. Da una parte Coca Cola (oltre 12 miliardi di fatturato), dall’altra Lidl. E i colpi sono da ko. Il co-losso tedesco della distribuzione ha deciso di escludere dall’offerta dei propri 3.300 supermercati in Germania le bibite della multinazionale statunitense: Coke, Sprite e Fanta. Un delisting che è l’effetto imme-diato della decisione di Coca Cola di non sottoscrivere il contratto di fornitura, che avrebbe previsto un’ulteriore abbassamen-to del prezzo di vendita. Secondo il sito tedesco thelocal.net, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso (o la bottiglia) è stato lo sconto a scaffale di 10 centesimi di euro per una bottiglia di Coke da 1,25 litri, proposto da Lidl. Di fronte alla richiesta di adeguamento dei prezzi, la multinazionale del beverage avrebbe rifiutato seccamen-te: “È stato impossibile trovare un accor-do sulla strategia commerciale di Lidl”, ha dichiarato laconicamente un portavoce di Coca Cola Deutschland. In casa Lidl non si sono scomposti più di tanto, limitandosi ad abbassare il prezzo di vendita e a sostituire le fila di prodotti Coca Cola che andava-no rapidamente assottigliandosi con quel-li della storica rivale Pepsi e della private label Freeway. Via un fornitore, dentro un altro, senza nessun riguardo per uno dei brand privati più famosi del mondo.

La battaglia tra Coca Cola e Lidl è un ef-fetto collaterale della ben più dura guerra sui prezzi che il discounter sta combatten-do con i suoi competitor diretti. Un con-flitto sempre più aspro nelle ultime setti-mane e “scatenato” dalla politica molto aggressiva avviata dal leader tedesco del settore, Aldi. A guadagnarci i consumato-ri tedeschi. A farne le spese, ovviamente, l’industria di marca. Forse qualcuno può pensare di non starci, almeno se si chiama Coca Cola.

Molti comunque scommettono che si tratti di una separazione momentanea, in cui ciascuno dei contendenti vuole mostra-re nervi saldi, per capire chi ha il coltello dalla parte del manico. Insomma, una sor-ta di grande bluff in attesa di tornare in-torno a un tavolo a trattare. Resta il caso emblematico di una convivenza tra grandi marchi e discount, tutto sommato relati-vamente recente, ma che può diventare estremamente turbolenta. Difficile com-prendere chi può fare a meno dell’altro. Può Coca Cola rinunciare ai volumi garan-titi da Lidl, scommettendo sulla fedeltà del consumatore tedesco, pronto andare a cercare la bevanda gassata in un altro supermercato? Di converso: può Lidl fare a meno della celebre bibita contando sul fatto che, tutto sommato, i suoi clienti pos-sono tranquillamente sostituire Coca Cola con un prodotto similare? Forse l’accordo conviene a entrambi. Certo se neppure un colosso come Coca Cola può puntare i pie-di, significa che lo strapotere della distri-buzione non ha argini.

La vicenda fa riflettere anche su quan-to succede in Italia, con il progressivo in-gresso delle grandi marche nei discount. Davvero è conciliabile sul lungo periodo la logica di questo canale con un’offerta di marche, tipica di un supermercato? Ma so-prattutto, quali saranno gli effetti nel no-stro Paese se la battaglia sui prezzi dovesse acuirsi ulteriormente?

Facendo un passo indietro, viene in men-te uno storico scontro tra insegne e grandi marchi, quello tra Esselunga contro Barilla. Un braccio di ferro per divergenze di ve-dute sugli sconti e i display, che portò al lungo esilio di Barilla dagli scaffali dell’in-segna milanese. Speriamo per Coca Cola, che alla guida di Lidl non ci sia un Caprotti. Per di più tedesco.

ESCLUSIVA

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Breaking News Fatti e protagonisti dal 18 al 24 gennaio

3Formaggi & Consumi Newsletter On-line Anno 6 - Numero 4 - 24 gennaio 2014

Grecia: siglata una partnership tra Granarolo e Vivartia Group per lo yogurt

Atene – Lunedì 20/1. Accordo tra colossi per lo yogurt greco, prodotto che nel 2013, in Italia, ha fatto registrare una crescita delle vendite del 38,1%. Nei giorni scorsi Granarolo e Vivartia Group, maggiore gruppo alimentare greco, hanno siglato una partnership, che consentirà all’azienda emiliana di importare dal mercato ellenico lo yogurt colato, da distribuire in Italia e Francia.

Consorzio bufala: “Il doppio stabilimento rischia di distruggere il comparto”

San Nicola La Strada (Ce) – Lunedì 20/1. “La norma che preve-de il doppio stabilimento per i produttori della mozzarella di bufala campana Dop rischia di distruggere l’intero comparto e di avvantaggiare le multinazionali che producono formaggi freschi di qualità inferiore e le industrie della Grande distri-buzione”. Non usa mezzi termini Antonio Lucisano, direttore del Consorzio di tutela della bufala campana Dop, rispetto alla decisione del governo di procedere ad una semplice proroga della norma che impone il doppio stabilimento, la cui entrata in vigore è stata rinviata al 31 dicembre, invece di abrogarla come richiesto dalle aziende e dall’Ente di tutela.

Ue: aperti i lavori dell’High level forum sulla competitività della distribuzione

Bruxelles (Belgio) – Lunedì 20/1. Il Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Michel Barnier ha aperto, oggi a Bruxelles, i lavori dell’High level forum sulla competitività del retail. L’incontro vuole essere un momento di confron-to sullo status del sistema distributivo europeo e sulle sue strategie di sviluppo, coerentemente con quanto previsto dall’European retail action plan, adottato dalla commissio-ne il 31 dicembre 2013. Tra le direttive previste dal piano ci sono: lo sviluppo di azioni volte a facilitare le decisioni del consumatore, il miglioramento degli accessi ai servizi di-stributivi oltre alla promozione di relazioni commerciali più eque e sostenibili all’interno della filiera.

Danone fa causa a Fonterra

Singapore – Martedì 21/1. Dopo la vicenda dell’allarme, poi ri-entrato, lanciato dal colosso neozelandese Fonterra ad agosto 2013 per la sospetta presenza di botulino in alcuni lotti prodot-ti nel maggio 2012, Danone ha deciso di fare causa alla Coope-rativa. L’allerta, infatti, aveva portato al ritiro dei prodotti che utilizzano le proteine del siero di latte di Fonterra in vari paesi, tra cui Cina, Russia, Thailandia, Vietnam, Malesia, Australia e Arabia Saudita, coinvolgendo in modo importante l’azienda Dumex Baby Food Company, con base a Shanghai, parte del gruppo Danone. Per questa ragione Danone ha deciso di fare causa a Fonterra, sia in Nuova Zelanda che con un arbitrato a Singapore, chiedendo il risarcimento dei danni diretti subiti.

Esselunga chiude il 2013 con vendite oltre i 6,9 miliardi di euro

Limito di Pioltello (Mi) – Martedì 21/1. Il Gruppo Esselunga ha chiuso il 2013 con vendite per oltre 6,9 miliardi di euro, pari ad un incremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. In cresci-ta anche il numero dei dipendenti, che si attesta a 20.605, con un incremento di oltre 400 unità. Ma sul piano dell’occupazione non finisce qui. Per il biennio 2014 – 2015, infatti, grazie al pia-no di sviluppo e all’aggiornamento della rete vendita, l’insegna, si legge in una nota diffusa oggi, prevede l’assunzione di circa 2mila persone. Infine, il risultato operativo, stimato in oltre 300 milioni di euro, “in contrazione rispetto allo scorso anno anche a seguito della politica prezzi applicata. Infatti, mentre i fornitori hanno praticato aumenti dell’1,8%, Esselunga ha mantenuto per i propri clienti gli stessi prezzi del 2012, cioè ha venduto a infla-zione zero”, prosegue la nota. “Negli ultimi due anni a fronte di incrementi di prezzo ricevuti per circa il 4% Esselunga non ha trasferito alcun incremento ai propri clienti”.

Trentingrana Dop sponsor della Marcialonga di Fiemme

Trento – Mercoledì 22/1. Il formaggio Trentingrana Dop, anche nel 2014, è sponsor della Marcialonga di Fiemme e di Fassa. “Una collaborazione da sempre fortemente voluta poiché con-sente di ribadire l’importanza di un’alimentazione sana, genu-ina ed equilibrata soprattutto per gli sportivi professionisti”, si legge in una nota del Gruppo Formaggi del Trentino. La pros-sima edizione della Marcialonga si terrà il 26 gennaio. Attesa la partecipazione di atleti di fama internazionale pronti a conten-dersi lo spettacolare tracciato di 70 Km da Moena a Canazei, in Val di Fassa, fino a Cavalese. La sponsorizzazione della Marcia-longa segue quella della Ciaspolada, altra importante manife-stazione sulla neve del Trentino, in scena lo scorso 5 gennaio 2014.

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Breaking News Fatti e protagonisti dal 18 al 24 gennaio

4Formaggi & Consumi Newsletter On-line Anno 6 - Numero 4 - 24 gennaio 2014

Latterie Friulane: la regione chiede di valutare la proposta del Consorzio AgrarioUdine – Mercoledì 22/1. Prendere in seria considerazione la proposta per Latterie Friulane, alternativa a quella di Granaro-lo, avanzata dal Consorzio agrario regionale. E’ questo, in sin-tesi, il messaggio lanciato attraverso un documento congiunto firmato dall’assessore all’Agricoltura della regione Friuli Vene-zia Giulia, Sergio Bolzonello, dalla 2a Commissione consiliare regionale e delle rappresentanze sindacali di Latterie Friulane. Il documento è il risultato dell’audizione dell’assessore Bolzo-nello per conoscere lo situazione della cooperativa, cui hanno partecipato i sindacati dei lavoratori, presente il presidente del Consiglio regionale Franco Iacopo.

Il Caseificio Maremma al Gulfood di Dubai. Dal 23 al 27 febbraio

Dubai – Mercoledì 22/1. Il Caseificio Maremma sarà presente al Gulfood di Dubai, manifestazione dedicata al food&beverage in scena nel capoluogo degli Emirati Arabi Uniti dal 23 al 27 febbraio, presso lo stand del Consorzio del pecorino toscano Dop. L’azienda, con sede in Maremma, precisamente a Folloni-ca, realizza prodotti di alta qualità certificata biologica e for-maggi di pura pecora e misti vegetariani, in fase di certificazio-ne Halal e si avvale di una tradizione antica per la lavorazione dei formaggi tipici della Maremma Grossetana. Si legge in una nota dell’azienda: “La qualità dei prodotti dal Caseificio Ma-remma è determinata dalle caratteristiche dei pascoli, che si trovano nella fiorente e rigogliosa macchia mediterranea, a cui si aggiungono le esperienze acquisite nel tempo e tramandate dai pastori maremmani”.

Simply si rafforza in Sicilia

Rozzano (Mi) – Giovedì 23/1. Cresce la rete Simply in Sicilia. È stato siglato un accordo di franchising tra la catena del gruppo Auchan e l’imprenditore siciliano Giuseppe Blunda, per l’affilia-zione di sette supermercati. Si tratta di superette di prossimità, con una superficie totale di vendita di oltre 4.200 metri quadri, situati nelle province di Trapani e Palermo. “Siamo particolar-mente orgogliosi di aver siglato questo nuovo accordo commer-ciale, perché concretizza il nostro interesse per un territorio che presidiamo da oltre 25 anni”, ha dichiarato Marco Bocchiola, direttore rete franchising di Simply Italia. Con quest’ultimo ac-cordo, infatti, Simply consolida la sua presenza nell’Isola, dove conta già 49 supermercati in franchising e 37 diretti.

Nasce CaseoArt, concorso dedicato all’arte lattiero casearia. A Pandino il 15 e 16 marzo

Pandino (Cr) – Giovedì 23/1. Andrà in scena il 15 e 16 marzo nel castello Bernabò Visconti di Pandino, in provincia di Cre-mona, la prima edizione del concorso nazionale CaseoArt, premio all’eccellenza dell’arte lattiero casearia organizzato

da Asso Casearia, l’Associazione dei diplomati della scuola casea-ria della cittadina cremonese. In gara oltre 100 formaggi prove-nienti da tutta Italia, divisi in 20 categorie, tra i quali verrà scel-to il top cheese 2014, che sarà proclamato il 1° maggio. Due le giurie: una tecnica, composta da assaggiatori Onaf e buyer della Gd, che valuterà i formaggi il 15 marzo, e una composta dal pub-

blico, che il 16 marzo diventerà assaggiatore e critico. Sempre domenica 16 marzo, una speciale giuria composta anche da esperti enogastronomi eleggerà il ‘migliore tra i migliori’, sce-gliendolo tra i primi classificati in ogni categoria.

Istat: nel 2013 saldo commercio extra-Ue positivo per 20 miliardi di euro

Roma – Giovedì 23/1. Sono stati diffusi dall’Istat i dati sul com-mercio extra Ue, relativi al mese di dicembre e all’intero 2013. L’anno si chiude con un surplus commerciale di 20 miliardi di euro, dovuto a una dinamica lievemente positiva per l’export (+1,3%), ma soprattutto alla contrazione dell’import (-9,5%). I mercati di sbocco più dinamici nel 2013 sono stati Mercosur (+14,8%), Cina (+9,5%), Russia (+8,2%), Giappone (+7,0%), Opec (+6,3%) ed Eda (+5,4%). L’export di beni non durevoli, sempre nel 2013, è cresciuto del 7,5% rispetto all’anno precedente. I dati relativi al mese di dicembre mostrano un forte dinamismo: export a +7,1% e import a +6,8% rispetto a novembre. Per le esportazioni si trat-ta di un recupero rispetto alla flessione dell’ultima rilevazione (-5,1%), sospinto dai prodotti energetici (+41,1%). Al netto di questi ultimi, il dato resta fortemente positivo (+5%). Ottimo il trend per i beni non durevoli: +5,7% su base mensile (dato desta-gionalizzato) e +10,8% su base annua (dato grezzo).

Produzioni Dop in calo nel 2013

Milano – Giovedì 23/1. Secondo i dati diffusi oggi da Assolatte, il 2013 ha fatto registrare un generale rallentamento della pro-duzione di formaggi Dop. Nel dettaglio, il grana padano chiu-de l’anno a -3,30%, per un totale di 4.565.257 forme prodotte; il parmigiano reggiano, invece, registra un calo della produzio-ne dei caseifici cooperativi (-1,5%) e di quelli aziendali (-5%). In crescita invece l’industria (+3,3%), che porta il dato comples-sivo a -0,8%, pari a 3.279.156 forme. Anno a due facce per il gorgonzola: nel primo semestre la produzione è stata inferiore a quella del 2012, con punte di -8% e un dato complessivo di -4% nei primi sei mesi del 2013. In crescita, invece, il secondo semestre, che ha portato il dato annuale a +0,45% (4.175.610 forme). Il formaggio asiago ha registrato la più bassa produzio-ne dal 2010: con 1.619.777 forme e un calo del 6,6% rispetto al 2012. Ancora: -4,9% per il pecorino romano e +0,7% per il quartirolo lombardo.