A · del colon retto e del seno - ha detta Marinella D’Innocenzo di-rettore generale della Salute...

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Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo vimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso redazione tel: 0874.484486 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno i - n° 0 giovedì 29 dicembre 2016 L’Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Iacovino. L’avvocato molisano, dopo essere riuscito a piazzare un altro colpo a livello na- zionale, si sta imponendo proprio nelle cause di lavoro di maggiore respiro. Passaggi non secondari che ne fanno un punto di riferimento nel settore giuslavoristico. Vincenzo Iacovino IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno all'assessore Bi- biana Chierchia per lo sfogo non ri- chiesto sulle "meditate" dimissioni (mai date) sull'esiguità della indennità che ha percepito, sull’impegno a tempo pieno al comune , sull’uso cor- retto della lingua italiana e sulla prima esperienza lavorativa alla colo- nia di Pesaro. Ad quid? Bibiana Chierchia Fare di Campobasso, la città della Salute L’Ardire di Giuseppe Saluppo S anità, c’è la necessità di mettere al centro il paziente, il suo sistema af- fettivo e relazionale e costruire un percorso di cura perfettamente ade- guato alle sue necessità per dare vita al pro- getto della Città della Salute, della Ricerca e della Didattica che potrebbe nascere a Cam- pobasso. E' questo il solco da tracciare e nel quale innestare una nuova linea di programma attraverso l'ospedale Cardarelli, il centro me- dico della Cattolica e l'università degli studi con la facoltà di Medicina. Non fare partiti a favore dell'una o dell'altra struttura. Sono tante e complesse le componenti che concor- rono a questo primo, fondamentale obiettivo del terzo millennio capace di guardare alla sa- lute di noi tutti: un servizio sanitario pubblico sempre più evoluto e integrato; un incre- mento di saperi e tecnologie che modifica ogni giorno il ruolo del clinico, del ricerca- tore, del tecnico, dell’infermiere; una volontà pubblica e politica, come la Regione Molise che può porsi all’avanguardia per qualità del suo sistema sanitario e per quantità di inno- vazione e di progetti di ampio respiro; la ca- pacità di strategia e di visione per fondere funzioni ospedaliere, sanitarie, di cura, di ac- coglienza, di formazione e di ricerca in un unico, grande progetto aperto alla città; la de- terminazione a mettere in relazione tanti sa- peri e competenze diversi in campo scientifico, didattico, formativo, urbanistico e territoriale. Dentro la Città della Salute, della Ricerca e della Didattica potrebbero aversi tante opportunità. Proprio per questo si tratta di un progetto delicato e complesso, in cui tutti gli elementi in campo devono trovare un giusto equilibrio per giungere alla realizza- zione finale. Perchè? Perché può contare su attività e competenze di eccellenza, diventare punto di riferimento e di avanguardia in am- bito oncologico, neurologico, cardiologico e quant'altro dando luogo a un nuovo com- plesso sanitario. Naturalmente deve essere un’iniziativa pubblica pensata per il pubblico, ovvero per fornire una nuova piattaforma di sviluppo per tre strutture di eccellenza nella clinica, ricerca e didattica - Ospedale Carda- relli, Centro medico Cattolica e Polo univer- sitario che necessitano di nuovi spazi e prospettive di sviluppo per crescere ed essere ancora più competitive per assicurare quel salto di qualità che i cittadini si attendono. IL NOSTRO OSCAR Il Molise alle altre regioni garantisce un flusso idrico costante senza avere la contropartita in soldi Non è il caso di svegliarsi? Seguici anche Su Facebook e twitter Servizio a pag.2 Screening oncologici, dal 15 gennaio c’è l’App Dal 15 gennaio 2017, per i cittadini molisani interessati dai progetti di prevenzione, per gli screening oncologici, sarà possibile scaricare l’App gratuita che consentirà di fissare gli appuntamenti per i controlli o di posticiparli nonchè di avere piena conoscenza di quanto posto in essere dall’Asrem. pagina 2 IL FATTO www.gazzettamolisana.com Acqua, va chiuso il rubinetto

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Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazioneDirettore Responsabile: giuseppe SaluppovimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobassoredazione tel: 0874.484486email: [email protected]

www.gazzettamolisana.com

E-mail: [email protected]

anno i - n° 0 giovedì 29 dicembre 2016

L’Oscar del giorno lo assegniamoa Vincenzo Iacovino. L’avvocatomolisano, dopo essere riuscito apiazzare un altro colpo a livello na-zionale, si sta imponendo proprionelle cause di lavoro di maggiorerespiro. Passaggi non secondari chene fanno un punto di riferimentonel settore giuslavoristico.

Vincenzo Iacovino

IL N

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Il Tapiro del giorno all'assessore Bi-biana Chierchia per lo sfogo non ri-chiesto sulle "meditate" dimissioni(mai date) sull'esiguità della indennitàche ha percepito, sull’impegno atempo pieno al comune , sull’uso cor-retto della lingua italiana e sullaprima esperienza lavorativa alla colo-nia di Pesaro. Ad quid?

Bibiana Chierchia

Fare di Campobasso,

la città della Salute

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

Sanità, c’è la necessità di mettere al

centro il paziente, il suo sistema af-

fettivo e relazionale e costruire un

percorso di cura perfettamente ade-

guato alle sue necessità per dare vita al pro-

getto della Città della Salute, della Ricerca e

della Didattica che potrebbe nascere a Cam-

pobasso. E' questo il solco da tracciare e nel

quale innestare una nuova linea di programma

attraverso l'ospedale Cardarelli, il centro me-

dico della Cattolica e l'università degli studi

con la facoltà di Medicina. Non fare partiti a

favore dell'una o dell'altra struttura. Sono

tante e complesse le componenti che concor-

rono a questo primo, fondamentale obiettivo

del terzo millennio capace di guardare alla sa-

lute di noi tutti: un servizio sanitario pubblico

sempre più evoluto e integrato; un incre-

mento di saperi e tecnologie che modifica

ogni giorno il ruolo del clinico, del ricerca-

tore, del tecnico, dell’infermiere; una volontà

pubblica e politica, come la Regione Molise

che può porsi all’avanguardia per qualità del

suo sistema sanitario e per quantità di inno-

vazione e di progetti di ampio respiro; la ca-

pacità di strategia e di visione per fondere

funzioni ospedaliere, sanitarie, di cura, di ac-

coglienza, di formazione e di ricerca in un

unico, grande progetto aperto alla città; la de-

terminazione a mettere in relazione tanti sa-

peri e competenze diversi in campo

scientifico, didattico, formativo, urbanistico e

territoriale. Dentro la Città della Salute, della

Ricerca e della Didattica potrebbero aversi

tante opportunità. Proprio per questo si tratta

di un progetto delicato e complesso, in cui

tutti gli elementi in campo devono trovare un

giusto equilibrio per giungere alla realizza-

zione finale. Perchè? Perché può contare su

attività e competenze di eccellenza, diventare

punto di riferimento e di avanguardia in am-

bito oncologico, neurologico, cardiologico e

quant'altro dando luogo a un nuovo com-

plesso sanitario. Naturalmente deve essere

un’iniziativa pubblica pensata per il pubblico,

ovvero per fornire una nuova piattaforma di

sviluppo per tre strutture di eccellenza nella

clinica, ricerca e didattica - Ospedale Carda-

relli, Centro medico Cattolica e Polo univer-

sitario che necessitano di nuovi spazi e

prospettive di sviluppo per crescere ed essere

ancora più competitive per assicurare quel

salto di qualità che i cittadini si attendono.

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Il Molise alle altre regioni garantisceun flusso idrico costante senza avere

la contropartita in soldiNon è il caso di svegliarsi?

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Servizio a pag.2

Screening oncologici,dal 15 gennaio c’è l’App

Dal 15 gennaio 2017, per i cittadini molisani interessati dai progetti diprevenzione, per gli screening oncologici, sarà possibile scaricarel’App gratuita che consentirà di fissare gli appuntamenti per i controllio di posticiparli nonchè di avere piena conoscenza di quanto posto inessere dall’Asrem.

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229 dicembre 2016

TAagliolto

Un’App per facilitare la cono-

scenza, la prevenzione e gli esami

da prenotare per lo screening on-

cologico. Sarà disponibile, gra-

tuitamente, per tutti i molisani

rientranti nei progetti di preven-

zione, a partire dal prossimo 15

gennaio 2017. E’ una applica-

zione rivolta agli utenti del-

l’Asrem, sull’importanza degli

screening oncologici. Contiene

materiale informativo, link e con-

tatti, gli appuntamenti per gli

esami e la possibilità di modifi-

carli scegliendo altra data possi-

bile, nonché le varie sedi dove

effettuare le visite di controllo.“Si

tratta di avvicinare ancora di più i

cittadini molisani che rientrano

nel programma degli screening

oncologici della cervice uterina,

del colon retto e del seno - ha

detta Marinella D’Innocenzo di-

rettore generale della Salute della

Regione Molise - per garantirne

l’orientamento e la possibilità di

prenotare visite o posticiparle at-

traverso l’applicazione. La pre-

venzione, riteniamo, sia fonda-

mentale in patologie come quelle

oncologiche ed ecco perchè ab-

biamo dato via libera al nuovo

progetto che va ad integrare la co-

municazione cartacea. La cultura

della prevenzione è fondamentale

e come Regione Molise abbiamo

ritenuto rafforzare questo pro-

getto”. Solo per la citologia sono

86mila i cittadini molisani che

rientrano nelle fasce considerate

dall’Asrem. “Tre i punti essen-

ziali del progetto App per gli

screening oncologici - ha sottoli-

neato il presidente Paolo Frattura.

Il primo, della prevenzione come

crescita culturale. Certo, non tutti

utilizzano ancora gli smartphone

ma l’App andrà ad affiancare la

comunicazione cartacea. La par-

tecipazione agli screening è

l’esercizio di un diritto e richiede

piena consapevolezza: gli aspetti

comunicativi sono quindi deter-

minanti per il successo di un pro-

gramma organizzato. Secondo, la

comunicazione avrà un’atten-

zione particolare al territorio per

l’efficientamento sanitario. Terzo,

il progeatto rientra nella riorga-

nizzazione del sistema informa-

tivo sanitario regionale che dovrà

assicurare tempi certi e brevi per

qualsiasi analisi”. Ricordiamo,

che per la mammografia gli esami

vanno effettuati ogni due anni alle

donne di età compresa tra i 50 e i

69 anni. L’esame citologico cer-

vico-vaginale, o Pap test, ogni tre

anni per le donne di età compresa

tra 25 e 64 anni. La ricerca del

sangue occulto nelle feci (Sof),

per il colon retto, ogni due anni

per le donne e gli uomini tra i 50

e i 70 o 74 anni.

Novità per gli screening oncologiciBasta un App per prevenire

L’applicazione, disponbile dal 15 gennaio 2017, è stata presentata ieri

In Molise bisogna riaprire il fascicolo

delle convenzioni con la Puglia, la Cam-

pania e l’Abruzzo, per riconsiderare, in

una prospettiva diversa, quei due milioni

di metri cubi di acqua sorgiva del Molise

nelle tubature dei napoletani, dei pugliesi

e degli abruzzesi in contropartita dei quali

non c’è nulla che possa giustificare il

mantenimento di una condizione da cui il

Molise economicamente non ricava gran-

ché. Lo stato delle cose può essere consi-

derato uno sberleffo politico e

amministrativo al quale i molisani sono

costretti a sottostare a causa dell’inerzia

politica di chi li amministra oggi, al pari

di chi li ha amministrati ieri. Sulle perdite

d’acqua dalle reti di distribuzioni nei co-

muni e sulla derivazione da parte delle

regioni contermini si può scrivere un pe-

santissimo atto d’accusa contro gli am-

ministratori locali e regionali e indicarli

al pubblico ludibrio per la indifferenza

che pongono al problema. Che non è di

oggi, come abbiamo fatto cenno, ma si

trascina da decenni, perché da decenni la

stampa più accorta del Molise batte il

tasto delle perdite dalle reti di distribu-

zione e quello ancora più insopportabile

di mantenere in vita convenzioni vecchie

di decenni con l’Abruzzo, la Campania e

la Puglia in cui è trascritta a lettere cubi-

tali la dabbenaggine molisana e la furbi-

zia campana, l’alterigia abruzzese, e la

provata necessità idrica della Puglia. Il

tutto a prezzi stracciati, magari sottosco-

sto. Scartabellando nella memoria c’è tor-

nata alla mente la breve transizione poli-

tica e amministrativa di Angelo Di Ste-

fano che sul finire degli anni Novanta ha

ricoperto la carica di assessore regionale

ai lavori pubblici. Lo ricordiamo per es-

sersi reso protagonista di una iniziativa

dirompente: indurre le tre Regioni a pren-

dere atto della necessità di riaprire il di-

scorso e le carte che riguardavano la

captazione e l’utilizzo dell’acqua moli-

sana. Quella iniziativa ebbe l’effetto di

muovere finanche i pezzi grossi dei Pa-

lazzi romani che in cambio dell’acqua

alla Campania, alla Puglia e all’Abruzzo,

si dissero pronti ad assecondare le richie-

ste molisane in materia di viabilità (l’au-

tostrada del Molise) e il sistema della

mobilità in generale. Quell’iniziativa in

sostanza sanciva la cessione di milioni di

metri cubi di acqua sorgiva dal Molise e,

contestualmente, la fondata la richiesta

che il Molise ne ricavasse un vantaggio.

In effetti fu un scossa tellurica, la scoper-

chiatura di concessioni idriche notevol-

mente penalizzanti per i molisani.

Purtroppo, ancora oggi gli amministratori

di Palazzo Vitale non si rendono conto

dell’entità del danno che lasciano correre,

dell’impoverimento progressivo delle ri-

sorse idriche, della insolenza con cui la

questione viene glissata dalle parti in

causa. Un governo meno imberbe, ine-

sperto e tremebondo, andrebbe lancia in

resta a discutere una revisione delle con-

cessioni e, se necessario, a paventare, la

chiusura dei rubinetti che forniscono

acqua (gratis o semigratis) alla Campania,

alla Puglia e all’Abruzzo. L’assessore Di

Stefano è durato poco in giunta, il tempo

necessario per leggere e rileggere il con-

tratto per l’utilizzo dell’acqua dell’invaso

d’Occhito e quello della derivazione del-

l’acqua del Liscione e tanti altri punti

oscuri. Che chiunque si accorgerebbe an-

dando a leggere e rileggere quei docu-

menti. Le vicende politiche hanno fatto sì

che la rivendicazione non fosse portata a

termine e chi è venuto dopo di lui s’è

guardato bene dal riproporla.

Risorse idriche, il Molisefaccia sentire la sua voce

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329 dicembre 2016

TAagliolto

Cronache dall’Alto Molise,

mercoledì 28 dicembre 2016.

Dal sito Facebook di don Fran-

cesco Martino.

“Ad Agnone 18 DIALIZZATI

di ALTO MOLISE ed ALTO

VASTESE sono stati sbattuti

ad Isernia in 3 turni di cui uno

notturno. Buongiorno qui dalla

Dialisi di Isernia: oggi la nostra

giornata è cominciata al Carac-

ciolo alle 5.45 del mattino; alle

ore 6,25 siamo partiti per San-

t’Angelo del Pesco per pren-

dere un’altra paziente, quindi

via Castel Di Sangro siamo

giunti ad Isernia alle 7.45. Un

altra infermiera delle nostre

ieri sera si è sentita male , un

nostro collega ha rifiutato di

dializzare. Il viaggio ci ha

spossato, qui c’è una certa agi-

tazione. Ci hanno attaccato gli

infermieri, la sala Dialisi è spa-

ziosa, ma hanno l’ecografo

rotto e anche qui hanno i loro

problemi non trascurabili.

Chiedono anche qui aiuto per

le loro difficoltà. Siamo anche

qui pieni e non ci sono posti

per le emergenze. Non è tempo

di piegare la testa: qui va fatta

la rivoluzione! Ieri un’altra as-

surdità: si sono dovute portare

ad Isernia lastre di ieri perché

nonostante il medico era in ser-

vizio non ha voluto refertarle

perché la richiesta era del 25

dicembre! Ora basta, per tutto!

Sto pensando che è l’ora del

bastone e della denuncia, per-

ché fare i buoni significa finire

di farsi calpestare! Non ce la

possiamo fare con questi stress

a vivere! Chi programma po-

trebbe pensarci. Con i miei

compagni di avventura oggi

chiamiamo l’ANED. E chi

deve pagare deve pagare!”

Occorrefare

la rivoluzione

l’intervento

Il direttore generale per la Sa-

lute, Marinella D’Innocenzo, è

stata autorizzata dal direttore

del Secondo Dipartimento re-

gionale, Mariarosaria Simo-

nelli, ad espletare attività

formative nell’ambito della do-

cenza in “ Organizzazione e ge-

stione delle aziende sanitarie

nell’ambito del corso di Forma-

zione manageriale in Sanità per

direttori generali e amministra-

tivi delle aziende sanitarie e

ospedaliere”, presso la Luiss

Business School di Roma. Non

è la prima volta che le viene

concesso questo vantaggio pro-

fessionale ed economico, nono-

stante le urgenze e le necessità

della Salute dei molisani e il

suo compito di sostegno al

commissario ad acta per la sa-

nità, Paolo di Laura Frattura,

vorrebbero che non perdesse un

minuto del suo tempo in altre

faccende. Ma la D’Innocenzo

conta parecchio, insomma vale,

e si fa valere, spesso assumendo

atteggiamenti e posizioni in di-

fesa del proprio e dell’operato

di Frattura, con particolare de-

terminazione e calore, fun-

gendo da parafulmine alla

critiche e alle polemiche che il

riordino della rete ospedaliera,

il taglio dei servizi e dei reparti,

per come sono stati program-

mati, e per come vengono at-

tuati, scatenano.

Plenipotenziaria dei poteri e dei

voleri ministeriali, la D’Inno-

cenzo è una interprete glaciale

della sua missione ed una ri-

vendicatrice altrettanto decisa

dei suoi “diritti”, tra cui assume

quello della docenza presso la

Luiss Business School di Roma

(quel business dice tutto). Atti-

vità, che per la Simonelli sa-

rebbe compatibile con l’articolo

53 del decreto legislativo 165

del 30 marzo 2001 (norme in

materia di incompatibilità, cu-

mulo d’impieghi e incarichi), e

non confligerebbe “con l’atti-

vità primaria della struttura di-

retta dalla dirigente”. Di più.

Secondo il parere e il punto di

vista del presidente della giunta

regionale e commissario ad

acta per la sanità, Paolo di

Laura Frattura

(“Acquaiuò, è fre-

sca l’acqua: Come

una rosa!) – quella

docenza (di cui

non viene detta la

durata né specifi-

cato il compenso)

non determine-

rebbe alcuna di-

scrasia alla

organizzazione e

alla funzionalità

della direzione ge-

nerale per la Sa-

lute e,

naturalmente, al

lavoro del diret-

tore generale Ma-

rinella D’Innocenzo. Questo, a

parere di Frattura. Se solo sa-

pesse il parere dei pazienti, pro-

babilmente sarebbe di altro

avviso.

Dardo

Interprete glaciale della sua missione e rivendicatrice altrettanto decisa dei suoi “diritti”

Marinella D’Innocenzo e il suodoppio: direttore generale per laSalute a Campobasso, docente allaLuiss Business School a RomaLe urgenze e le necessità della Salute dei molisani e il sostegno al commissarioad acta per la sanità, Paolo di Laura Frattura, vorrebbero che non perdesse unminuto del suo tempo in altre faccende

Dializzati, l’odissea del viaggio

da Agnone all’ospedale di Isernia

“Ci Risiamo! Dopo appena

due mesi dall’ultimo episo-

dio vandalico all’area fauni-

stica del cervo dell’Oasi

WWF, un nuovo grave atto

di danneggiamento della re-

cinzione di Fonte Litania di

Campochiaro, ha purtroppo

questa volta provocato la

fuoriuscita degli animali pre-

senti in loco da oltre due

anni, grazie ad una proficua

collaborazione con il Parco

Nazionale d’Abruzzo, Lazio

e Molise”. E’ questa la de-

nuncia. “Quest’ultimo epi-

sodio, rappresenta

soprattutto un grave danno

per le stesse comunità di

Campochiaro e di Guardia-

regia che da tanti anni inve-

stono risorse e passione nel

progetto Oasi WWF, rice-

vendo da quest’ultima una

nuova forma di turismo eco-

compatibile legato alla tutela

e promozione del territorio e

tutto l’indotto che le Oasi del

WWF portano in eredità.

L’area faunistica dell’Oasi

WWF, rappresenta infatti da

alcuni anni un punto fermo

nella promozione e tutela

dell’ambiente naturale e

della biodiversità della Ri-

serva naturale, venendo visi-

tata da circa 2000 persone

all’anno, tra scolaresche, fa-

miglie ed appassionati di na-

tura. Il WWF, a 20 anni

dall’inaugurazione dell’Oasi

matesina, non intende infine

recedere dal progetto e da

tutte quelle attività didattiche

e di tutela degli animali del-

l’area faunistica del cervo

che, in primavera, si riavvie-

ranno come da programma

previsto”.

Oasi Wwf,

nuovo atto

vandalico

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429 dicembre 2016

TAagliolto

Il progetto su un’area di 100 mila

metri quadrati doveva servire a ri-

lanciare l’economia marittima mo-

lisana, invece a distanza di anni la

sua realizzazione ha causato stra-

volgimenti ambientali ed è finita

negli atti d’indagine di tre Procure

mentre i costi ormai esorbitanti ne

mettono in dubbio la pubblica uti-

lità. La Regione è rimasta a guar-

dare. Abbiamo presentato

un’interrogazione in Consiglio e

presto la vicenda arriverà anche

alla Camera per i sospetti legami

con Banca Etruria

La storia del porto ‘Marina Sveva’

di Montenero di Bisaccia è fatta di

ritardi e anomalie, costi lievitati e

rischi ambientali, super prestiti e

fallimenti. Una storia cominciata

nel 2003 quando la Società Marit-

tima Molisana, presto fagocitata da

una famosa coop edile romagnola,

presenta domanda di concessione

demaniale per la costruzione di un

porto turistico. La Regione rilascia

il giudizio di compatibilità am-

bientale, ma impone azioni di mo-

nitoraggio e il ripascimento del

tratto di mare a sud del porto; nel

2006 rilascia la concessione dema-

niale marittima con numerose pre-

scrizioni.

Secondo il permesso a costruire ri-

lasciato dal Comune di Montenero

i lavori devono concludersi entro 3

anni dalla data di inizio, quindi

stando alle carte entro aprile 2011,

ma con le proroghe chieste dalla

Società Marittima, divenuta intanto

una spa, si arriva fino a luglio 2013.

Cominciano le anomalie. Il costo

complessivo previsto è pari a 8 mi-

lioni 500 mila euro, ma già nel

2006 l’importo appaltato è di 13

milioni 800 mila, mentre il costo

complessivo dell’opera arriverà a

oltre 17 milioni 487 mila euro.

Stranezze su tempi e costi, ma

anche gestionali. Nel gennaio 2014

l’amministrazione regionale

esclude formalmente l’applica-

zione della disciplina di lavori pub-

blici al collaudo finale. In questo

modo la Regione permette che la

valutazione delle spese sostenute

per i lavori sia fatta sulla base della

sola autodichiarazione del conces-

sionario, quindi senza alcuna veri-

fica effettiva della Commissione

costituita ad hoc.

Con l’atto concessorio, peraltro, la

Società Marittima si impegna a

“redigere un piano di riqualifica-

zione ambientale” e opere di difesa

dalle mareggiate e dall’erosione

costiera nell’area del porto e nelle

zone adiacenti.

Questa storia ingarbugliata, però,

conta un altro capitolo: quello fi-

nanziario. E qui entra in gioco la

vecchia Banca Etruria.

Nel 2006 la CMR (Cooperativa

muratori riuniti di Filo di Argenta)

entra in Società Marittima Moli-

sana e inizia a costruire il porto tu-

ristico. In questo periodo SMM

riceve un finanziamento dalla

Banca popolare Etruria (soldi dei

risparmiatori) che tra 2012 e 2013,

dopo il fallimento della CMR, il

blocco dei lavori e l’entrata di un

nuovo socio, ne concede un altro.

Il tutto per opere il cui ammontare

complessivo è di oltre 17 milioni di

euro, nonostante la previsione ini-

ziale fosse di 8 milioni e mezzo.

Molti di questi aspetti sono al cen-

tro delle tre indagini che interes-

sano l’opera. A Larino è aperto un

fascicolo per abuso d’ufficio e reati

edilizi, mentre ad Arezzo la Pro-

cura indaga su una più ampia in-

chiesta per bancarotta fraudolenta

su alcuni finanziamenti di Banca

Etruria tra cui quello per il porto di

Montenero. La Procura di Ferrara,

infine, indaga sul fallimento della

CMR.

Tra l’altro l’aumento dei costi del-

l’opera frena il rilancio economico

che era alla base del rilascio della

concessione a costruire. Queste

considerazioni e la ricostruzione

della storia ci hanno spinto a pre-

sentare un’interrogazione in Con-

siglio regionale perché la

sensazione è che la Regione sia ri-

masta a guardare dal punto di vista

ambientale e finanziario.

Il governatore Frattura deve dirci

se ritiene ancora soddisfatto il “ri-

levante interesse pubblico” legato

allo sviluppo e alla valorizzazione

economica del territorio, alla base

della concessione demaniale che

peraltro ha trasformato in modo ir-

reversibile la costa. Inoltre: la Re-

gione ha controllato se Società

Marittima ha adempiuto alle pre-

scrizioni ambientali contenute nella

concessione? E le norme antisi-

smiche sono state seguite?

Vogliamo sapere se la Regione giu-

dica anomalo l’incremento dei

costi e come essa giustifica l’esclu-

sione del collaudo finale dalla di-

sciplina dei lavori pubblici,

determinante per quello stesso in-

cremento. Infine c’è la questione

del finanziamento concesso da

Banca Etruria che merita risposte

anche sul piano politico. A propo-

sito. Il nostro portavoce alla Ca-

mera dei deputati, Daniele Pesco,

presto presenterà un atto sul ‘pre-

stito facile’ di Banca Etruria per la

costruzione del porto molisano.

Movimento Cinque Stelle Molise

Per opportunità, oltre che per esi-

genza strettamente botanica, la

sequoia impiantata in Piazza Ce-

sare Battisti, in sostituzione di

quella andata in malora per evi-

dente carenza di cura, ridotta ad

una parodia di sequoia (pianta pe-

raltro di grande nobiltà e impo-

nenza), non poteva essere diversa

da quella che è: una giovane se-

quoia di 15 anni, meglio predi-

sposta all’attecchimento e alla

crescita prevedibile, di 60/70 cen-

timetri l’anno. Questa notazione

tecnica si rende necessaria per li-

vellare i rilievi e le critiche che

alcuni esegeti della flora cittadina

hanno sollevato nel momento in

cui alla loro vista è scomparso il

troncone inerte della vecchia se-

quoia (cui avevano fatto l’occhio

e l’abitudine), ed è apparsa la

giovane essenza che certo non

avrebbe mai potuto ricomporre il

ricordo della vecchia sequoia

prima che decadesse misera-

mente, andando ad aggiungersi

alla perdita mai giustificata dei

cedri del Libano nei giardini re-

trostanti Palazzo san Giorgio.

Perdite floristicamente gravis-

sime, trattandosi di essenze di

grande pregio che però non hanno

interessato nessuno né mosso un

dito, per capire chi quel danno

l’avesse procurato, e perché. Ben

altro soprassalto invece c’è stato,

con il corredo dei rilievi e delle

critiche appena sopra accennati,

per la sequoia divelta perché

fosse sostituita con una nuova

che, ribadiamo, non poteva che

essere ciò ch’è: una pianta relati-

vamente giovane, destinata, se at-

tecchisce, come si spera e si

augura, a restituire nel tempo la

stessa immagine che nella memo-

ria dei campobassani ancora non

è sbiadita, della sequoia quasi

centenaria in tutta la sua possente

maturità, a fare da “sentinella” al-

l’ingresso al centro murattiano da

Via Mazzini e da Via Veneto. Con

questa premessa, era lecito atten-

dersi ben altro commento alla so-

stituzione effettuata per lodevole

iniziativa di un comitato di citta-

dini coordinato dall’ingegnere

Claudio Pasquale che s’è accol-

lato l’onere e l’onore di provve-

dere là dove non provvedeva la

pubblica amministrazione. La

messa a dimora della nuova se-

quoia sarebbe dovuta essere una

giornata di festa, per confermare

che nella città, nel mettere riparo

ai danni e alle deficienze altrui, ri-

mangono in circolo sentimenti di

appartenenza e di condivisione.

Ma non è stato. Se solo però si sa-

pesse il tempo necessario per or-

ganizzare il tutto, e farlo

funzionare, siamo certi, molti cri-

tici rivedrebbero la loro posizione

e si renderebbero partecipi, fatti-

vamente, di un’azione di cultura

civile e di sensibilità estetica che

non ha precedenti in città. Per ar-

rivare ad ottenere l’autorizza-

zione a rimuovere la vecchia se-

quoia è trascorso più di un anno e

mezzo e altro tempo s’è reso ne-

cessario per analizzare il sito

dove impiantare la nuova. La ri-

mozione della sequoia deperita è

stata resa possibile dalla esperta

collaborazione dei Vigili del

Fuoco, mentre l’impianto della

nuova, s’è avvalso delle preziose

indicazioni e dei saggi suggeri-

menti del professore Giuseppe

Lima della facoltà di Agraria del-

l’università del Molise. Quando

abbiamo accennato ai sentimenti

di appartenenza e condivisione

che ancora sono in circolo in

città, ci siamo rifatti all’opera

tecnica, ancorché spontanea, del-

l’impresa Di Sisto e a quella par-

ticolarmente decisiva della ditta

Euroflora di Campobasso. Il sim-

bolismo (civico e culturale) che

connota questo episodio cittadino

non ha bisogno di parole. Si so-

stanzia nella giovane sequoia e

negli anni che saranno necessari

per rendersi imponente come, de-

magogicamente, i critici l’avreb-

bero voluta. Non conoscendo le

leggi della natura e della bota-

nica.

Dardo

Una sequoia non è per semprePiantata la nuova essenza in Piazza Cesare Battisti

La sostituzione della vecchia pianta andata in malora,s’è avuta per iniziativa di un comitatodi cittadini coordinato dall’ingegnere Claudio Pasquale che s’è accollato l’onere e l’onore diprovvedere là dove non provvedeva la pubblica amministrazione

Porto di Montenero, promessa non mantenuta

Page 5: A · del colon retto e del seno - ha detta Marinella D’Innocenzo di-rettore generale della Salute della ... Il primo, della prevenzione come crescita culturale. Certo, non tutti

529 dicembre 2016

TAagliolto

di sergio genovese

Se avete sentito parlare in questi giorni

Presidi e Professori, dal proscenio delle

ricorrenze natalizie, hanno sempre e solo

comunicato il primato della loro bravura

e la volontà di rendere i propri studenti

sempre più avanzati tecnologicamente

parlando. Così la dipendenza da internet,

dalle reti wi fi e da tutti gli altri ammen-

nicoli , sarà sempre più avvolgente. Sulla

questione si può discutere: c’è chi so-

stiene che non si può fermare il progresso

e chi invece ( in minoranza) si batte af-

finché sia sempre l’uomo a dominare la

macchina e non il contrario. Scommetto

che difronte al dilemma tutti fingeranno

di propendere per la seconda ipotesi e si

pronunceranno proprio mentre smanet-

tano sullo smarth phone.. Il tema è invece

più profondo e coinvolge in pieno le

agenzie educative più importanti: la fa-

miglia e la Scuola. Sulla inconsistenza

delle famiglie si è detto e visto molto.

Sulla direzione verso cui stanno andando

le Scuole si è detto e si dice molto poco.

Senza farsi condizionare da chi rifiuterà (

sempre per luogo comune) di condivi-

dere il mio assunto, le istituzioni preposte

alla formazione, hanno accelerato

sul progresso tecnologico senza

contestualizzarlo, cioè hanno

puntato sulla formazione ciberne-

tica abbandonando, colpevol-

mente e miseramente, la

formazione morale e di vita. Così

abbiamo giovani che sanno di più

l’Inglese, che ciattano ad occhi

chiusi, che s’intendono di domo-

tica ma nei sabato sera da sballo

si ubriacano, si drogano e urinano

sui portoni di Via Ferrari, giusto per in-

dividuare un luogo simbolo. Che allu-

vione! Questi ragazzi sono i nostri figli e

i nostri studenti! Sono i ragazzi che in-

contriamo tutti i giorni e verso i quali ab-

biamo smesso di parlare di valori forse

perché non ne siamo capaci. Così anche

chi geneticamente era nato per fare l’edu-

catore si è arreso ed è stato travolto dal

magma degradante che vivono le nostre

comunità. Mi piacerebbe ascoltare Pre-

sidi e Professori che da domani comin-

ciassero a impegnarsi in azioni

monotematiche per ristrutturare il livello

morale e le prospettive sociali dei nostri

ragazzi. Il mio vecchio maestro, il grande

Antonio Polcini, diceva ai suoi bambini

:” Se io fossi bravo ad insegnarvi l’arit-

metica senza avervi fatto capire che ru-

bare una mela dal fruttivendolo è

un’azione del male, quella conoscenza

acquisita vi servirà a poco.!” Se ognuno

di noi, nelle prime ore del mattino, pas-

sasse su Via Ferrari o in Piazza S.Leo-

nardo, si accorgerebbe quale è livello

raggiunto e dentro quali scenari si muo-

vono i nostri figli e i nostri nipoti. I nostri,

non quelli degli altri…

Sono tecnologi ma urinano sui portoni

L’avvio sempre più prossimo e con-

creto del Programma Operativo

Regionale (Por) del Fondo europeo

per lo sviluppo e del Fondo sociale

europeo (Fesr e Fse) 2014-2020

(centinaia di milioni di euro), che la

Commissione Europea ha appro-

vato il 14 luglio 2015, ha fatto driz-

zare le orecchie al presidente della

giunta spingendolo ad avvicinare

alle sue strutture dirigenziali e orga-

nizzative il governo di quella in-

gente risorsa finanziaria e i relativi

modelli operativi, onde renderli – si

spera - funzionali allo sviluppo eco-

nomico del Molise e alla pratica

delle politiche sociali, ma, forse, e

soprattutto, funzionali alla campa-

gna elettorale del 2018. Frattura,

avendo tra l’altro due assessori su

tre suoi dipendenti, essendo stati

presi dall’esterno, quindi restituibili

in ogni momento alla società civile

da cui provengono, è il “deus ex

machina”. Egli fa ed egli disfa l’im-

pianto dell’Ente seguendo una tem-

pistica che, ribadiamo, risponde

preponderatamente alla logica del

suo personale interesse politico.

Con la legge regionale del 4 mag-

gio 2015, la numero 8, ha previsto

l’istituzione di strutture complesse

sovra ordinate ai Servizi, denomi-

nate Dipartimenti, con funzioni di

coordinamento, gestione e raccordo

delle attività dei Servizi; con la de-

liberazione di giunta 409 del 12

agosto 2016 ha disposto di dare at-

tuazione definitiva (Sic!!! – ndr) al

nuovo assetto organizzativo del-

l’apparato burocratico regionale,

mediante l’istituzione dei Diparti-

menti: della presidenza della giunta

regionale (Dipartimento I); delle

politiche di bilancio e delle risorse

umane - sistema regionale e delle

autonomie locali (Dipartimento II);

delle politiche di sviluppo (Diparti-

mento III); del governo del territo-

rio, della mobilità e delle risorse

naturali (Dipartimento IV). In or-

dine, li ha affidati ai componenti il

suo cerchio magico: Mariolga Mo-

gavero, Maria Rosaria Simonelli e

Massimo Pillarella. Manca Alberto

Manfredi Selvaggi al quale in ori-

gine era stato affidato il II Diparti-

mento peraltro tempestivamente

abbandonato per evidente inconci-

liabilità (è stato propalato) con i si-

stemi in uso nel cerchio magico. Per

cui, invece di essere riassegnato ad

altro responsabile, è stato affidato

ad interim a Maria Rosaria Simo-

nelli, facilmente acquisita e messa

in condizione di interagire brillan-

temente con il resto del cerchio ma-

gico. Prova: nell’ipotesi di assenza

temporanea e/o di impedimento dei

direttori di Dipartimento incaricati

nella forma della titolarità e/o della

reggenza, Mariarosaria Simonelli è

incaricata delle funzioni di sup-

plenza di Mariolga Mogavero; Ma-

riolga Mogavero è incaricata delle

funzioni di supplenza di Massimo

Pillarella; Massimo Pillarella è in-

caricato delle funzioni di supplenza

di Mariarosaria Simonelli: perfetta

quadratura del cerchio. All’interno

del quale, a crescere di potere è so-

prattutto il braccio destro, l’occhio

e l’orecchio del

presidente: Mariolga Mogavero.

Nel mettere mano ai Dipartimenti

in prossimità dell’avvio del Por Fesr

Fse 2014/2020, in aggiunta alle leve

organizzative ed economiche che

condizionano il Programma opera-

tivo regionale, le sono state asse-

gnate le attività per realizzare un

sistema integrato di istruzione e for-

mazione professionale. Ciò le darà

il controllo e la vigilanza dei requi-

siti degli enti di formazione profes-

sionale accreditati, e degli enti di

intermediazione dei servizi per

l’impiego, e il controllo e la vigi-

lanza delle attività libere di forma-

zione professionale e/o di ogni altra

attività svolta dagli enti accreditati.

In sostanza, la gestione di decine e

decine di milioni di euro, di decine

di enti di formazione, di decine e

decine di formatori, e di centinaia,

se non migliaia, di soggetti da for-

mare. Colpo grosso, che del diparti-

mento della presidenza della giunta

regionale ne fa il “dominus” asso-

luto sugli altri. Del cerchio magico,

segnatamente alla Simonelli, sono

andate le funzioni di avvocatura re-

gionale, e a Massimo Pillarella

(altra pupilla di Frattura) il Servizio

idrico integrato e le funzioni relative

alla regolamentazione e gestione

delle acque pubbliche, nonché le

funzioni relative alla regolamenta-

zione e gestione delle attività estrat-

tive. Anche per lui (e per Frattura)

ulteriori poteri: in materia di con-

cessioni delle acque pubbliche,

compresa la determinazione dei re-

lativi canoni, l’istruttoria ed il rila-

scio delle concessioni di

derivazione, delle autorizzazioni,

degli attingimenti annuali e delle

autorizzazioni alla ricerca di acque

sotterranee; il rilascio dei permessi

di ricerca e dei titoli minerari per le

concessioni di sfruttamento delle

acque minerali e termali e “di sor-

gente”; le autorizzazioni di imbotti-

gliamento e commercializzazione

delle acque minerali, termali e di

sorgente. La task force presiden-

ziale in prossimità dell’avvio del

Por e della campagna elettorale per

il rinnovo del consiglio regionale e

della presidenza della giunta.

Dardo

Altro potere e altre risorsefinanziarie al Dipartimentodella presidenza della giunta

In funzione della campagna elettorale del 2018 e in prossimità dell’avvio del Programma operativo regionale 2014/2020

Alla Mogavero la gestione di decine e decine di milioni di euro, di decine di enti di formazione,di decine e decine di formatori, e di centinaia, se non migliaia, di soggetti da formare