a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della...

24
Sete di Sete di Parola Parola «Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» 11- 17 maggio 2014 IV settimana di Pasqua Vangelo del giorno commento

Transcript of a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della...

Page 1: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

Sete di ParolaSete di Parola

«Lampada per i miei passi è la tua parola,

luce sul mio cammino»

11- 17 maggio 2014IV settimana di Pasqua

Vangelo del giornocommento preghieraimpegno

Page 2: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

Domenica 11 maggio 2014GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

Liturgia della ParolaAt 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10

LA PAROLA DI DIO…È ASCOLTATA

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

…È MEDITATAIl buon pastore chiama le sue pecore, ciascuna per nome.Non l'anonimato del gregge, ma nella sua bocca il mio nome proprio, il nome dell'affetto, dell'intimità, pronunciato come nessun altro sa fare. E le conduce fuori. Il nostro non è un Dio dei recinti chiusi ma degli spazi aperti, pastore di libertà e di fiducia. E cammina davanti ad esse. Non un pastore di retroguardie, ma una guida che apre cammini e inventa strade, è davanti e non alle spalle. Non un pastore che pungola, incalza, rimprovera per farsi seguire ma uno che precede, e seduce con il suo andare, affascina con il suo esem-pio: pastore di futuro.

Io sono la porta, Cristo è passaggio, apertura, porta spalancata che si apre sulla terra dell'amore leale, più forte della morte ( chi entra attraverso di me si troverà in salvo); più forte di tutte le prigioni ( potrà entrare e uscire), dove si placa tutta la fame e la sete della storia ( troverà pa-scolo).E poi la conclusione: Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza .Non solo la vita necessaria, non solo la vita indispensabile, non solo quel respiro, quel minimo senza il quale la vita non è vita, ma la vita esuberante, magnifica, eccessiva, vita che dirompe gli argini e sconfina. Così è nella Bibbia:

2

Page 3: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

manna non per un giorno ma per quarant'anni nel deserto, pane per cinquemila persone, carezza per i bambini, pelle di primavera per dieci lebbrosi, pietra rotolata via per Lazzaro, cento fratelli per chi ha lasciato la casa, perdono per set-tanta volte sette, vaso di nardo per 300 denari sui piedi di Gesù In una piccola parola è sintetizzato ciò che oppone Gesù, il pastore vero, a tutti gli altri, ciò che rende incompatibili il pastore e il ladro. La parola immensa e breve è «vita». Cuore del Vangelo. Parola indimenti-cabile. Vocazione di Dio e vocazione dell'uomo.E questo significa diventare anch'io pastore di vita per il piccolo, per il pur minimo gregge (la mia famiglia, la mia comunità, gli amici, cento persone con nome e volto) che Lui ha affidato alle mie cure. Vocazione di Cristo e dell'uomo è di essere nella vita datori di vita. -----------------------------------------------Spesso hanno minacciato di uccidermi. Come cristiano devo dire che non credo nella morte senza resurrezione: se mi uccidono, risorgerò nel popolo

salvadoregno. Lo dico senza superbia, con la più grande umiltà. In quanto pastore ho l'obbligo, per divina disposizione, di dare la mia vita per coloro che amo ossia per tutti i salvadoregni, anche per coloro che potrebbero assassinarmi. Se le minacce giungessero a compimento, fin d'ora offro a Dio il mio sangue per la redenzione del Salvador. Il martirio è una grazia di Dio che non credo di meritare. Ma se Dio accetta il sacrificio della mia vita, il mio sangue sia seme di libertà e segno che la speranza sarà presto realtà. La mia morte, se Dio l'accetta, sia per la libertà del mio popolo e sia una testimonianza di speranza per il futuro. Può dire anche, se mi uccideranno che perdono e benedico quelli che lo faranno. Dio voglia che si convincano di perdere il loro tempo. Morirà un vescovo, ma la Chiesa di Dio, ossia il popolo, non perirà mai. Mons. Oscar A. Romero ucciso in Salvador 1980

…È PREGATASignore Gesù, Pastore Buono, hai offerto la tua vita per la salvezza di tutti; dona a noi la pienezza della tua Verità e rendici capaci di testimoniarla e di comunicarla agli altri. Signore Gesù, dona il tuo Santo Spirito a tutte le persone, particolarmente ai giovani e alle giovani, che tu chiami al tuo servizio;illuminale nelle scelte; aiutale nelle difficoltà; sostienile nella fedeltà. Rendile pronte e coraggiose nell’offrire la loro vita, secondo il tuo esempio, affinché altri incontrino Te, Via, Verità e Vita.

3

Page 4: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

…MI IMPEGNAGesù ci conduce "fuori".Fuori dalla chiusura del peccato.Fuori dai pettegolezzi e dalle piccolezze dei nostri giudizi.Fuori dai nostri egoismi e dalle nostre presunzioni.Fuori dalle secche di una religiosità fatta di pratiche sterili.

…e io mi lascio condurre fuori?

Lunedì, 12 maggio 2014Liturgia della Parola

At 11,1-18; Sal 41; Gv 10,11-18LA PAROLA DI DIO

…È ASCOLTATAIn quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario -che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

…È MEDITATALa liturgia ci presenta una delle icone più belle che, sin dai primi secoli della Chiesa, hanno raffigurato il Signore Gesù: quella del Buon Pastore. Il Vangelo di san Giovanni, al capitolo decimo, ci descrive i tratti peculiari del rapporto tra Cristo Pastore e il suo gregge, un rapporto talmente stretto che nessuno potrà mai rapire le pecore dalla sua mano. Esse, infatti,

sono unite a Lui da un vincolo d’amore e di reciproca conoscenza, che garantisce loro il dono incommensurabile della vita eterna. Nello stesso tempo, l’atteggiamento del gregge verso il Buon Pastore, Cristo, è presentato dall’Evangelista con due verbi specifici: ascoltare e seguire. Questi termini designano le caratteristiche fondamentali di coloro

4

Page 5: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

che vivono la sequela del Signore. Innanzitutto l’ascolto della sua Parola, dal quale nasce e si alimenta la fede. Solo chi è attento alla voce del Signore è in grado di valutare nella propria coscienza le giuste decisioni per agire secondo Dio. Dall’ascolto deriva, quindi, il seguire Gesù: si agisce da discepoli dopo aver ascoltato e accolto interiormente gli insegnamenti del Maestro, per viverli quotidianamente. Troppo numerosi sono i "mercenari" che badano solo al proprio interesse o a quello del proprio gruppo. Sant'Ambrogio, a ragione, notava: "Quanti padroni finiscono per avere coloro che rifiutano l'unico Signore!" Gesù,

pastore buono, ci raccoglie dalla dispersione per guidarci verso un comune destino; e se occorre va a prendere personalmente chi si è smarrito per ricondurlo nell'ovile. Non è un mercenario prezzolato; non pasce se stesso o solo una parte del gregge; egli è il pastore di tutti. E non entra con frode, come fanno i ladri. Entra per la porta principale, quella del cuore. Anzi è lui stesso il cuore, la porta della nostra vita.--------------------------------------------------La voce di Gesù è unica! Se impariamo a distinguerla, Egli ci guida sulla via della vita, una via che oltrepassa anche l’abisso della morte. Papa Francesco

…È PREGATATu sei nostro Pastore, Signore, tu solo puoi colmare la nostra sete di felicità e noi seguiamo la tua voce, le tue Parole: lode a te, Signore Risorto!

…MI IMPEGNAChi o che cosa è pastore della mia vita? Chi la conduce e dove mi conduce? Pastore può essere la mia carriera professionale, il giudizio degli altri, i miei appetiti, i miei sentimenti... se guardiamo bene scopriamo che dietro ogni nostra azione esiste qualcosa o qualcuno che ci ispira. Spesso, troppo spesso, siamo condotti dai bisogni suscitati dal mercato: cerco di apparire più piacevole, di essere più alla moda, di farmi accettare. E' normale, in parte giusto. Ma ai discepoli, a coloro che sulla loro strada hanno incontrato il Risorto, a coloro che hanno superato la tristezza, il Signore chiede di non seguire i falsi profeti, di saper distinguere le voci suadenti di chi la felicità la vende, di chi ti chiede adesione ad un sogno improbabile da chi la vita vera – in abbondanza – te la dona

Martedì, 13 maggio 2014Beata Vergine Maria di Fatima

Liturgia della ParolaAt 11,19-26; Sal 86; Gv 10,22-30

5

Page 6: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

LA PAROLA DI DIO…È ASCOLTATA

Ricorreva allora a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».…È MEDITATAC'è un rapporto di reciproca conoscenza che s'instaura tra il Pastore e le pecore – dice Gesù. Ed insiste su quell'aggettivo di mutua appartenenza: "Io conosco le mie – dice esattamente – e le mie conoscono me. A quale tipo di conoscenza allude? E' la conoscenza nel senso biblico, che significa avere una relazione personale con lui, sperimentare la sua familiarità, la sua amicizia, tessendo nelle profondità del cuore una comunione intimissima con la sua vita divina. Ora, proprio perché il pastore è Gesù, tale conoscenza diventa un'avventura in continuo crescendo, fino a varcare la soglia dell'intimità con il Padre: "Io do loro la vita eterna...e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio".Conoscere Gesù è dunque un'esperienza che cambia radicalmente la vita perché ci mette a contatto con il buon Pastore, meglio con il "Bel Pastore", come precisa il testo greco: il Compassionevole, il Premuroso, il Misericordioso, che offre se stesso per noi. Per ben

quattro volte lo ribadisce l'apostolo Giovanni, volendo far risaltare l'amore appassionato di Dio che dà la sua vita per le pecore strappandole dalle mani violente di ladri e briganti. Dà la sua vita, anzi, "la depone" dice il testo greco, come deporrà le sue vesti per lavare i piedi ai discepoli, esortandoli poi all'emulazione: "Anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri".Chi conosce Gesù, dunque, proprio perché gli è familiare ed amico, è sollecitato ad agire come lui dando la vita, deponendo le vesti dell'esteriorità per essere rivestito della vita stessa di Dio, cingendo l'asciugatoio del servizio e dell'accoglienza ospitale.------------------------------------------------"No, nessuno mi rapirà dalla Sua mano". Troppe volte ci scontriamo, nella nostra vita, con la miseria delle situazioni e, smarriti, rischiamo di scivolare nel profondo baratro dello scoraggiamento e della disperazione. In quei momenti, come una notte del cuore, smarriamo la fiducia in Dio. Allora, proprio in quei

6

Page 7: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

momenti, abbiamo bisogno di sederci, con calma, e di riprendere in mano questa pagina piena di tenerezza. Il Padre è più grande. Più grande dei tuoi sbagli, più grande dei tuoi limiti, più grande della tua malattia, più grande della tua

solitudine, più grande, più grande. Come un Pastore, buono, straordinariamente buono, ci dice, ci garantisce, ci assicura che siamo nella sua mano e non andremo mai perduti, mai rapiti, mai lontano.

…È PREGATASignore Gesù, veniamo a te. Concedi ai nostri inverni e ai nostri freddi di sciogliersi davanti al fuoco del tuo amore che salva. Donaci di udire la tua voce e di farla ascoltare ancora a chi non vuole più ascoltarla. Fa' che nelle nostre parole risuonino le tue parole.

…MI IMPEGNAOggi alimenterò in preghiera la mia familiarità con il Buon Pastore e imparerò da Lui a "deporre" la vita, in totale consegna al suo amore esigente, per offrire me stesso in sacrificio di soave odore, chino ai piedi dei miei fratelli nel gesto amabile dell'accogliere e consolare, amare e servire.

Mercoledì, 14 maggio 2014SAN MATTIA, apostolo - Mattia, testimone del ministero apostolico e della risurrezione di Cristo, fu aggregato al collegio apostolico dopo la defezione e la morte di Giuda. Fu ristabilito così, tra l’Ascensione e la Pentecoste, il numero di dodici che simboleggia il nuovo Israele convocato da tutte le genti 

At 1,15-17.20-26; Sal 112; Gv 15,9-17LA PAROLA DI DIO

…È ASCOLTATAIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che

7

Page 8: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

…È MEDITATACelebriamo oggi la festa di San Mattia. Il Signore ha voluto che la sua Chiesa poggiasse anche su di lui, insieme agli altri apostoli rimasti in undici a causa della defezione di Giuda il traditore. Il criterio della scelta è dato dal fatto che il designato deve poter essere testimone della risurrezione di Gesù e per questo deve aver seguito Gesù dall’inizio del ministero pubblico fino alla fine. Il libro degli Atti (1,15-26) racconta l’elezione di Mattia ad apostolo. La scelta di questo «dodicesimo» apostolo non è a caso, ma è frutto di preghiera perché il Signore mostri colui che ha scelto. Il brano evangelico che la liturgia ci fa proclamare, nell’ultima parte, afferma con estrema chiarezza che il vero protagonista delle vicende dell’uomo e sempre il Signore: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga». L’iniziativa della scelta è esclusivamente di Gesù: egli ha chiamato coloro che ha voluto, ed ha rifiutato di accettare taluni che avrebbero voluto seguirlo. La scelta di Gesù è una scelta di amore, dettata dall’amore e finalizzata all’amore. «Questo vi comando: che vi amiate gli

uni gli altri». Un crescendo di azioni manifesta e riassume il disegno di Gesù sui suoi (scelto, costituiti, andiate, portiate frutto, rimanga). Dopo una scelta gratuita, si è formati, costituiti saldamente, preparati per andare verso gli altri, portando quel frutto destinato a rimanere. Per San Mattia tutto questo è particolarmente vero. Non è stato lui a scegliere di essere eletto apostolo, è stato scelto. Non sono stati gli apostoli a sceglierlo, hanno pregato il Signore perché indicasse loro colui che aveva scelto. -------------------------------------------------La testimonianza attuale, che comporta, in alcuni casi, anche il martirio, richiede sempre il coraggio della difesa della vita, nonostante il materialismo imperante, la scelta radicale delle beatitudini evangeliche in un contesto malato di corsa al potere e di violenza. Richiede il martirio quotidiano dell'incomprensione dei vicini, magari degli stessi familiari, che trovano impopolare e rischioso annunciare con la vita la gioia del Cristo risorto.

…È PREGATA

8

Page 9: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

O Dio, che hai voluto aggregare san Mattia al collegio degli Apostoli, per sua intercessione concedi a noi, che abbiamo ricevuto in sorte la tua amicizia, di essere contati nel numero degli eletti. Amen.dalla Liturgia del giorno

…MI IMPEGNAUn particolare diventa per noi illuminante: le indicazioni di Dio non si comprendono nel frastuono, ma in un clima di preghiera profonda. Anche per ciascuno di noi il Signore ha fatto e fa la sua scelta. Se vogliamo comprendere per quale missione siamo stati scelti è necessario entrare in un clima di silenzio e di preghiera.

Giovedì, 15 maggio 2014Liturgia della Parola

At 13,13-25; Sal 88; Gv 13,16-20LA PAROLA DI DIO

…È ASCOLTATAIn quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

…È MEDITATACon la narrazione dell'ultima cena entriamo nei giorni finali della vita di Gesù. Il pasto che sta consumando con i suoi discepoli sembra una comune cena; non viene fatto alcun cenno agli usi pasquali. Ma una cosa è chiara: Gesù sa che è giunta la sua ora. La prospettiva della morte tuttavia non lo rende incerto, anzi lo spinge ad amare fino alle estreme conseguenze quel piccolo gruppo di uomini che con tanta fatica si è

radunato. Ora ancor più di prima hanno bisogno del suo amore. E Gesù glielo mostra, più che con le parole, con un gesto che nessuno si aspettava: si inginocchia davanti a ognuno dei Dodici e lava loro i piedi. Pietro vuole sottrarsi, ma Gesù lo rimprovera. Povero Pietro, non ha capito nulla! Gesù non si inchina semplicemente per umiltà ma per affetto; non è una questione di virtù, è un problema d'amore. È un gesto che

9

Page 10: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

mostra l'infinito bisogno di dolcezza, di intimità e di consolazione che abbiamo e che solo il Signore ci può dare. È un gesto eccessivo, ma è così la tenerezza di Gesù. E' eccessiva, come il suo amore. Lo aveva intuito Maria che aveva lavato i piedi a Gesù con l'unguento e li aveva poi asciugati con i suoi capelli e coperti di baci. Gesù sta davanti ai suoi come uno che serve, come uno che lava i piedi.------------------------------------------------“Chi vuol essere grande si farà servitore, e chi vuol essere il primo sarà il servo di tutti" .Se vogliamo tendere alla pienezza dell'amore, bisogna davvero che ci lasciamo afferrare da questa logica,

entrandovi con docilità nella certezza di trovare in essa il senso stesso del nostro nascere, vivere e morire. Certo, tutto attorno a noi e talvolta persino dentro di noi ci suggerisce uno stile diametralmente opposto, fondato sull'affermazione dell'io che accentra su di sé ogni attenzione. Ma è proprio qui, nella perenne fatica di decentrarsi e superarsi, liberi dalla schiavitù del nostro IO, che noi gustiamo la beatitudine di cui oggi parla Gesù. Una beatitudine che prelude la santità.

.…È PREGATADonami, Signore, l'intelligenza delle Scritture perché la Tua Parola illumini il mio cammino e motivi le mie scelte, orientando il cuore su strade di servizio, libero di amare tutti e ciascuno con intensità e purezza.

…MI IMPEGNAGesù ci invia nel mondo senza dimenticare mai di essere inviati, ci sollecita a compiere il nostro servizio con umiltà, dedizione e rispetto, senza mai dimenticare di essere “servi inutili” quando abbiamo fatto quanto dovevamo fare. Pensando alle parole di Gesù, nella giornata, con umiltà, farò dei gesti di amore fraterno.

Venerdì, 16 maggio 2014Liturgia della ParolaAt 13,26-33; Sal 2; Gv 14,1-6

LA PAROLA DI DIO…È ASCOLTATA

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: «Vado a prepararvi un posto»? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate

10

Page 11: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

…È MEDITATAGesù ha appena "fondato" la sua comunità, dandole come statuto il comandamento dell'amore. Ma le parole che ha aggiunto: "Figlioli, ancora per poco sarò con voi", rattristano profondamente i discepoli. Com'è possibile rassegnarsi a perdere un tale amico? Gesù ne intuisce lo stato d'animo e con accenti di estrema tenerezza dice: "Non si turbi il vostro cuore. Credete in Dio, e credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore... E quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi". Gesù, per primo, desidera che i legami di amicizia non si rompano: "Voglio che dove sono io siate anche voi". Egli va

avanti per preparare a ciascuno di loro un posto. È come un piccolo spiraglio aperto sul futuro della nostra vita. Forse anche noi ci siamo interrogati sulla vita dopo la morte e ci chiediamo cosa sia avvenuto agli amici ormai morti, a coloro che abbiamo amato e per i quali magari abbiamo lavorato e sofferto. Il Vangelo non ci lascia senza risposta. Anzi, quasi a volerci far toccare con mano la consolazione, parla dell'aldilà come di una casa ampia, spaziosa e abitata da amici.--------------------------------------------------Cristo è il ponte. L'unico ponte che va dalla terra al cielo. fuori di lui è l'abisso. S. Caterina da Siena

…È PREGATASignore: fa' che questa fede pasquale mi solleciti a vivere guardando con gioia alla vita beata che m'attende, mentre dispiego con serena fiducia le ali dell'impegno in questo presente che mi offri come tempo dell'incontro con Te.

…MI IMPEGNAOgni tentazione, ultimamente, riguarda sempre la fede, unica forza per superare gli inevitabili turbamenti e il Signore ci ripete: «nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza» (Is 30,15). Possiamo superare le difficoltà, appoggiandoci non su di noi, ma sulla sua potenza Oggi, nei momenti di scoraggiamento, mi ricorderò della fede, fonte della mia stabilità.

11

Page 12: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

Sabato, 17 maggio 2014Liturgia della Parola

At 13,44-52; Sal 97; Gv 14,7-14LA PAROLA DI DIO

…È ASCOLTATAIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: «Mostraci il Padre»? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».…È MEDITATAI discepoli, all'esortazione di non rattristarsi per la partenza del Maestro che lascia loro indicazioni sulla via per raggiungerlo, rispondono che non sanno dove egli va e quindi non possono conoscere la via. Gesù dice loro che la via è lui stesso. È lui che li condurrà al Padre. Filippo, come per afferrare finalmente il discorso, chiede: "Mostraci il Padre e ci basta". Gesù risponde, accorato, con un rimprovero: "Da tanto tempo sono con voi e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre". Penetriamo qui nel cuore del Vangelo e della fede cristiana. Vi è qui anche il nodo di ogni ricerca religiosa. Dio lo incontriamo attraverso Gesù. "Nessuno ha mai visto Dio", scrive Giovanni nella sua prima lettera. Ebbene, Gesù ce lo rivela. Se

vogliamo vedere il volto di Dio, basta vedere Gesù; se vogliamo conoscere il pensiero di Dio, è sufficiente conoscere il Vangelo; se vogliamo capire il modo d'agire di Dio, dobbiamo osservare il comportamento di Gesù. I discepoli hanno solo questa immagine di Dio: un Dio che fa risorgere i morti, che si fa bambino pur di starci accanto, che piange sull'amico morto, che cammina per le vie degli uomini, che si ferma, che guarisce e che si appassiona per tutti. È davvero il Padre di tutti e particolarmente dei più deboli.------------------------------------------------Chi ha visto me ha visto il Padre Il Dio che Gesù racconta, è il Dio che, stanco di essere frainteso, si fa uomo, corpo, sguardo. Un Dio che suda e

12

Page 13: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

impara, si stanca e ride, fa festa e lutto, lavora e gioisce della famiglia e dell'affetto dei suoi. Un Dio che si piega sull'umanità ferita, come un buon samaritano versa sulle sue ferite l'olio della consolazione e il vino della speranza, che si prende in carico l'uomo dolorante e lo conduce alla locanda del regno. Un Dio che, come un padre, accetta che il figlio minore se ne vada di casa con i suoi soldi, rischiando di perderlo, purché egli faccia le sue scelte, che lo accoglie con rispetto, senza chiedere ragione della sua fallimentare esperienza e gli restituisce dignità,

che fa festa ed esce a convincere il rancoroso fratello maggiore ad entrare con lui. Un Dio che si commuove alle lacrime, che ama l'amicizia e l'accoglienza, che sceglie di donarsi fino in fondo, che non ha paura del rischio, che vuole morire per sigillare le parole "ti amo" rivolte a ciascuno di noi, che piange di paura e chiede qualcuno che lo ascolti, che pende nudo da una croce. La croce svela la misura di un Dio sconfitto per amore, che preferisce morire per dire l'ultima parola. Gesù ci svela il volto di un Dio paziente, silenzioso, rispettoso dell'uomo

…È PREGATADio onnipotente ed eterno, rendi sempre operante in noi il mistero della Pasqua, perché, nati a nuova vita nel Battesimo, con la tua protezione possiamo portare molto frutto e giungere alla pienezza della gioia eterna. Amen.

dalla Liturgia del giorno

…MI IMPEGNAOggi mi fermerò a meditare un po’ queste parole di Paolo VI:

O Cristo, nostro unico mediatore, Tu ci sei necessario: per vivere in Comunione con Dio Padre; per diventare con te, che sei Figlio unico e Signore nostro, suoi figli adottivi; per essere rigenerati nello Spirito Santo.Tu ci sei necessario, o solo vero maestro delle verità recondite e indispensabili della vita, per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo.

13

Page 14: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

PAPA FRANCESCO- UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 30 aprile 2014

Dopo aver preso in esame la sapienza, come primo dei sette doni dello Spirito Santo, oggi vorrei puntare

l’attenzione sul secondo dono, cioè l’intelletto. Non si tratta qui dell’intelligenza umana, della capacità intellettuale di cui possiamo essere più o meno dotati. È invece una grazia che solo lo Spirito Santo può infondere e che suscita nel cristiano la capacità di andare al di là dell’aspetto esterno della realtà e scrutare le profondità del pensiero di Dio e del suo disegno di salvezza.

L’apostolo Paolo, rivolgendosi alla comunità di Corinto, descrive bene gli effetti di questo dono - cioè che cosa fa il dono dell’intelletto in noi -,e Paolo dice questo: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito» (1 Cor 2,9-10). Questo ovviamente non significa che un cristiano possa comprendere ogni cosa e avere una conoscenza piena dei disegni di Dio: tutto ciò rimane in attesa di manifestarsi in tutta la sua limpidezza quando ci troveremo al cospetto di Dio e saremo davvero una cosa sola con Lui. Però, come suggerisce la parola stessa, l’intelletto permette di “intus legere”, cioè di “leggere dentro”:questo dono ci fa capire le cose come le capisce Dio, con l’intelligenza di Dio. Perché uno può capire una situazione con l’intelligenza umana, con prudenza, e va bene. Ma capire una situazione in profondità, come la capisce Dio, è l’effetto di questo dono. E Gesù ha voluto inviarci lo Spirito Santo perché noi abbiamo questo dono, perché tutti noi possiamo capire le cose come Dio le capisce, con l’intelligenza di Dio. E’ un bel regalo che il Signore ha fatto a tutti noi. E’ il dono con cui lo Spirito Santo ci introduce nell’intimità con Dio e ci rende partecipi del disegno d’amore che Lui ha con noi.

E’ chiaro allora che il dono dell’intelletto è strettamente connesso alla fede. Quando lo Spirito Santo abita nel nostro cuore e illumina la nostra mente, ci fa crescere giorno dopo giorno nella comprensione di quello che il Signore ha detto e ha compiuto. Lo stesso Gesù ha detto ai suoi discepoli: io vi invierò lo Spirito Santo e Lui vi farà capire tutto quello che io vi ho insegnato. Capire gli insegnamenti di Gesù, capire la sua Parola, capire il Vangelo, capire la Parola di

14

Page 15: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

Dio. Uno può leggere il Vangelo e capire qualcosa, ma se noi leggiamo il Vangelo con questo dono dello Spirito Santo possiamo capire la profondità delle parole di Dio. E questo è un gran dono, un gran dono che tutti noi dobbiamo chiedere e chiedere insieme: Dacci, Signore, il dono dell’intelletto.

C’è un episodio del Vangelo di Luca che esprime molto bene la profondità e la forza di questo dono. Dopo aver assistito alla morte in croce e alla sepoltura di Gesù, due suoi discepoli, delusi e affranti, se ne vanno da Gerusalemme e ritornano al loro villaggio di nome Emmaus. Mentre sono in cammino, Gesù risorto si affianca e comincia a parlare con loro, ma i loro occhi, velati dalla tristezza e dalla disperazione, non sono in grado di riconoscerlo. Gesù cammina con loro, ma loro sono tanto tristi, tanto disperati, che non lo riconoscono. Quando però il Signore spiega loro le Scritture, perché comprendano che Lui doveva soffrire e morire per poi risorgere,le loro menti si aprono e nei loro cuori si riaccende la speranza (cfr Lc 24,13-27).E questo è quello che fa lo Spirito Santo con noi: ci apre la mente, ci apre per capire meglio, per capire meglio le cose di Dio, le cose umane, le situazioni, tutte le cose. E’ importante il dono dell’intelletto per la nostra vita cristiana. Chiediamolo al Signore, che ci dia, che dia a tutti noi questo dono per capire, come capisce Lui, le cose che accadono e per capire, soprattutto, la Parola di Dio nel Vangelo.

PAPA FRANCESCO – OMELIA PER LA CANONIZZAZIONE DI GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II

Al centro di questa domenica che conclude l’Ottava di Pasqua, e che san Giovanni Paolo II ha voluto intitolare alla Divina Misericordia, ci sono le piaghe gloriose di Gesù risorto. Egli le mostrò già la prima volta in cui apparve agli Apostoli, la sera stessa del giorno dopo il sabato, il giorno della Risurrezione. Ma quella sera, come abbiamo sentito, non c’era Tommaso; e quando gli altri gli dissero che avevano visto il Signore, lui rispose che se non avesse visto e toccato quelle ferite, non avrebbe creduto. Otto giorni dopo, Gesù apparve di nuovo nel cenacolo, in mezzo ai discepoli: c’era anche Tommaso; si rivolse a lui e lo invitò a toccare le sue piaghe. E allora quell’uomo sincero, quell’uomo abituato a verificare di persona, si inginocchiò davanti a Gesù e disse: «Mio Signore e mio Dio!». Le piaghe di Gesù sono scandalo per la fede, ma sono anche la verifica della fede. Per questo nel corpo di Cristo risorto le piaghe non scompaiono, rimangono, perché quelle piaghe sono il segno permanente dell’amore di Dio per noi, e sono indispensabili per credere in Dio. Non per credere che Dio esiste, ma per credere che Dio è amore, misericordia, fedeltà. San Pietro, riprendendo Isaia, scrive ai cristiani: «Dalle sue piaghe siete stati

15

Page 16: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

guariti». San Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto. Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di Lui, della sua croce; non hanno avuto vergogna della carne del fratello, perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della franchezza dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia. Sono stati sacerdoti, e vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte in loro era la misericordia di Dio che si manifesta in queste cinque piaghe; più forte era la vicinanza materna di Maria. In questi due uomini contemplativi delle piaghe di Cristo e testimoni della sua misericordia dimorava «una speranza viva», insieme con una «gioia indicibile e gloriosa» . La speranza e la gioia che Cristo risorto dà ai suoi discepoli, e delle quali nulla e nessuno può privarli. La speranza e la gioia pasquali, passate attraverso il crogiolo della spogliazione, dello svuotamento, della vicinanza ai peccatori fino all’estremo, fino alla nausea per l’amarezza di quel calice. Queste sono la speranza e la gioia che i due santi Papi hanno ricevuto in dono dal Signore risorto e a loro volta hanno donato in abbondanza al Popolo di Dio, ricevendone eterna riconoscenza. Questa speranza e questa gioia si respiravano nella prima comunità dei credenti, a Gerusalemme, di cui parlano gli Atti degli Apostoli, che abbiamo ascoltato nella seconda Lettura. E’ una comunità in cui si vive l’essenziale del Vangelo, vale a dire l’amore, la misericordia, in semplicità e fraternità.

E questa è l’immagine di Chiesa che il Concilio Vaticano II ha tenuto davanti a sé. Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II hanno collaborato con lo Spirito Santo per ripristinare e aggiornare la Chiesa secondo la sua fisionomia originaria, la fisionomia che le hanno dato i santi nel corso dei secoli. Non dimentichiamo che sono proprio i santi che mandano avanti e fanno crescere la Chiesa. Nella convocazione del Concilio san Giovanni XXIII ha dimostrato una delicata docilità allo Spirito Santo, si è lasciato condurre ed è stato per la Chiesa un pastore, una guida-guidata, guidata dallo Spirito. Questo è stato il suo grande servizio alla Chiesa; per questo a me piace pensarlo come il Papa della docilità allo Spirito Santo. In questo servizio al Popolo di Dio, san Giovanni Paolo II è stato il Papa della famiglia. Così lui stesso, una volta, disse che avrebbe voluto essere ricordato, come il Papa della famiglia. Mi piace sottolinearlo mentre stiamo vivendo un cammino sinodale sulla famiglia e con le famiglie, un cammino che sicuramente dal Cielo lui accompagna e sostiene.

16

Page 17: a cura di €¦  · Web viewGIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI. Liturgia della Parola. At 2,14a.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10. La Parola di Dio …è ascoltata.

Che entrambi questi nuovi santi Pastori del Popolo di Dio

intercedano per la Chiesa affinché, durante questi due anni di cammino sinodale, sia docile allo Spirito Santo nel

servizio pastorale alla famiglia. Che entrambi ci insegnino

a non scandalizzarci delle piaghe di Cristo, ad addentrarci nel mistero della misericordia divina

che sempre spera, sempre perdona, perché sempre ama.

17