a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver...

23
Sete di Parola Ventunesima Settimana del Tempo Ordinario dal 24 al 30 Agosto 2014 Vangelo del giorno

Transcript of a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver...

Page 1: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

Sete di Parola

Ventunesima Settimana del Tempo Ordinario

dal 24 al 30 Agosto 2014

Vangelo del giornoCommentoPreghiera

Page 2: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

ImpegnoDomenica 24 agosto 2014San Bartolomeo, apostolo

Liturgia della ParolaIs 22,19-23; Sal 137; Rm 11,33-36; Mt 16,13-20

LA PAROLA DEL SIGNORE… È ASCOLTATA

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

… È MEDITATAVoi chi dite che io sia? Anzi, la domanda è preceduta da un «ma»: Ma voi... come se i Dodici, e con loro i cristiani tutti, fossero diversi, non appiattiti sul pensiero dominante, gente che non parla mai per sentito dire. Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Figlio: tu porti Dio qui, fra noi; fai vedere e toccare il Dio sorgente della vita, tutt'uno con la vita, intrecciato ad essa. Pietro lo ha visto, ha visto Gesù passare nella vita come donatore di più vita: da chi mai andremo? Tu solo hai parole che fanno viva finalmente la vita. La domanda di Gesù arriva oggi fino a me: Ma tu, chi dici che io sia? Non chiede: cosa hai imparato da me? Qual è il riassunto del mio insegnamento? Ma: Io chi sono per

te? Cosa porto io a te, cosa immetto nella tua vita? E non c'è risposta nelle parole d'altri. Non servono libri o catechismi, studi o letture. Chi sei per me Gesù? Per me tu sei vita. E il nome della vita è gioia libertà e pienezza. Tu sei vita, che è forza, coraggio e capacità di risorgere dalle cadute. Vita che non finisce mai, eternità. «Prima di conoscere te io non esistevo» (Ilario di Poitiers). La verità non è una formula, è ciò che arde dentro, scalda il cuore e muove la vita. Tu sei roccia e su questa roccia fonderò la mia chiesa; a te darò le chiavi del regno. Pietro e, secondo la tradizione, i suoi successori, sono roccia nella misura in cui continuano ad annunciare quell'unica parola:

2

Page 3: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

«Cristo è il Figlio del Dio vivente». Pietro è roccia per la Chiesa e per l'umanità nella misura in cui trasmette che Dio è amore, che la sua casa è ogni uomo; che Cristo, crocifisso, è ora vivo, possibilità di una vita buona, bella e beata per l'intera umanità. Pietro è chiave nella misura in cui apre porte e strade che ci portino gli uni verso gli altri e insieme verso Dio. La benedizione di Gesù a Pietro ( beato te, Simone! ) raggiunge ogni discepolo: Felice sei tu, se la tua vita ha trovato Cristo, la roccia. Anche tu sei pietra viva, con te edifico la mia casa; anche tu sei chiave. Sacerdozio comune dei credenti: essere roccia che dà sicurezza, stabilità e senso anche ad altri; essere chiave che spalanca le porte belle di Dio e la vita in pienezza. Tutti possiamo passare nel mondo come strumenti di solidità e di apertura, garantendo: Tu crederai o non crederai, come vuoi. Ma io terrò Dio accanto a te. 

------------------------------------------------ Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra storia.(Benedetto XVI)

***********************************Certo, Gesù Cristo ha dato un potere a Pietro, ma di quale potere si tratta? Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede e aprire le braccia per custodire tutto il Popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli. Solo chi serve con amore sa custodire!(Francesco)

… È PREGATAO Padre, fonte di sapienza, che nell’umile testimonianza dell’apostolo Pietro hai posto il fondamento della nostra fede, dona a tutti gli uomini la luce del tuo Spirito,  perché riconoscendo in Gesù di Nazareth  il Figlio del Dio vivente, diventino pietre vive per l’edificazione della tua Chiesa. 

… MI IMPEGNAChi è per me Gesù? Un semplice maestro che ha detto delle cose belle o il Signore della mia vita per cui vale la pena seguirlo fino in fondo anche sulla via della croce?

Lunedì 25 agosto 2014Liturgia della Parola

2Ts 1,1-5.11b-12; Sal 95; Mt 23,13-223

Page 4: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

LA PAROLA DEL SIGNORE… È ASCOLTATA

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.  Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

… È MEDITATA Gesù ancora una volta torna a scagliarsi contro l’ipocrisia e a rimproverare aspramente gli scribi e i farisei i quali pretendono di guidare gli altri ma, chiusi al Vangelo, si dirigono verso il baratro. “Guai a voi”: è rivolto anche a noi perché come gli scribi e i farisei pur facendo esperienza della luce che Cristo ci dona, restiamo nel buio del nostro egoismo senza nemmeno renderci conto. Se la nostra testimonianza non è sincera scandalizza i nostri fratelli, noi non entriamo nel Regno e non lasciamo entrare gli altri che sono fuorviati dal nostro esempio. Gesù, dunque, ci invita a essere coerenti con la nostra fede. Illuminati dalla sua Parola dobbiamo vivere da veri discepoli del

Signore, così la nostra testimonianza attesterà che lui è il Signore e i nostri fratelli per mezzo nostro possono a loro volta credere in Gesù Signore------------------------------------------------L’ ipocrisia può insinuarsi nei nostri comportamenti e domina le nostre parole. Incominciamo ad agire per compiacere gli altri, diciamo cose che non pensiamo, oppure critichiamo il collega che ci sembra essere più bravo di noi. Il nostro sorriso perde la spontaneità, fingiamo consenso anche se dissentiamo. Così facendo, poco a poco non saremo più credibili, e finiremo col diventare noi stessi oggetto di critiche maligne. È così che cominciano spesso conflitti e i disagi.

… È PREGATA Signore Gesù, fa’ che il mio comportamento non disorienti mai nessuno. Aiutami ad essere sempre onesto e leale, perché il mio modo di vivere sia sempre un discreto invito a cercare te,

4

Page 5: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

mia gioia piena e mio sommo bene. Amen.

… MI IMPEGNA “Guai a voi…”. È il rimprovero che Gesù indirizza più volte agli scribi e ai farisei. Per qualche motivo ti senti destinatario di qualcuno di questi rimproveri di Gesù?Martedì 26 agosto 2014

Liturgia della Parola2Ts 2,1-3a.13-17; Sal 95; Mt 23, 23-26

LA PAROLA DEL SIGNORE… È ASCOLTATA

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

… È MEDITATA Il Signore Gesù ci invita all’essenziale perché vivendo coerentemente il nostro rapporto con lui tutto il resto acquisterà valore e senso. Nel Vangelo odierno il Signore, rivolto agli scribi e ai farisei, dice “Guai a voi, ipocriti” perché questi erano attenti nell’osservare le prescrizioni della legge, ma trascuravano con leggerezza la giustizia, la misericordia, la fedeltà. Anche a noi può accadere la stessa cosa: siamo propensi ad essere integerrimi riguardo alle norme e alle tradizioni e trascuriamo ciò che è essenziale. Spesse volte diciamo “si è fatto sempre così” oppure non manchiamo a precetti esteriori e inutili, ma se dobbiamo ricambiare un torto non ci pensiamo due volte oppure se non ci

conviene essere schietti e chiari utilizziamo la menzogna come paravento. “Filtrate il moscerino e ingoiate il cammello”: ecco il paradosso di chi non va all’essenziale. Accogliamo questo invito del Signore e viviamo la nostra fede con coerenza e fedeltà fino in fondo.-----------------------------------------------Più mi faccio maturo d'anni e di esperienze, e più riconosco che la via più sicura per la mia santificazione personale e per il miglior successodel mio servizio, resta lo sforzo vigilante di ridurre tutto, principi, indirizzi, posizioni, affari, al massimo di semplicità e di calma; con attenzione a potare sempre la mia vigna di ciò che è solo fogliame inutile e viluppo di viticci,

5

Page 6: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

ed andare diritto a ciò che è verità, giustizia, carità, soprattutto carità. Ogni altro sistema di fare, non è che posa e

ricerca di affermazione personale, che presto si tradisce e diventa ingombrante e ridicolo.

Angelo Roncalli, poi Giovanni XXIII

… È PREGATA Signore Gesù, liberami da qualsiasi ipocrisia e rendimi sempre più semplice, retto e leale. Purificato nell’intimo, potrò allora invitare anche gli altri a venire a te, fonte della grazia e sorgente inesauribile della misericordia. Amen.

… MI IMPEGNASe basta una parola, non fare un discorso.Se basta un gesto, non dire una parola.Se basta uno sguardo, tralascia il gesto.Se basta il silenzio, tralascia anche lo sguardo.Fermati prima che ti si dica: Basta!Blocca il discorso prima che ti si dica: Basta!Lascia il posto prima che ti si dica: Basta!Se basta il poco, non affogare nel troppo.Questo è il canto dell'essenziale,della sobrietà, dell'ascesi autentica.

Mercoledì 27 agosto 2014Santa Monica, madre di Sant’Agostino - Nacque a Tagaste, antica città della Numidia, nel 332. Da giovane studiò e meditò la Sacra Scrittura. Madre di Agostino d'Ippona, fu determinante nei confronti del figlio per la sua conversione al cristianesimo. A 39 anni rimase vedova e si dovette occupare di tutta la famiglia. Nella notte di Pasqua del 387 poté vedere Agostino, nel frattempo trasferitosi a Milano,

battezzato insieme a tutti i familiari, ormai cristiano convinto profondamente. Poi Agostino decise di trasferirsi in Africa e dedicarsi alla vita monastica. Nelle «Confessioni» Agostino narra dei colloqui spirituali con sua madre, che si svolgevano nella quiete della casa di Ostia, tappa intermedia verso la destinazione africana, ricevendone conforto ed edificazione; ormai più che madre ella era la sorgente del suo cristianesimo. Monica morì, a seguito di febbri molto alte (forse per malaria), a 56 anni, il 27 agosto del 387. Ai figli disse di seppellire il suo corpo dove volevano, senza darsi pena, ma di ricordarsi di lei, dovunque si trovassero, all'altare del Signore.

Liturgia della Parola6

Page 7: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

2Ts 3,6-10.16-18; Sal 127; Mt 23,27-32LA PAROLA DEL SIGNORE

… È ASCOLTATA In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

… È MEDITATA Il Signore ci mette in guardia contro l’ipocrisia con parole dure: rassomigliate ai sepolcri imbiancati, belli all’esterno ma all’interno pieni di putridume. L’ipocrita appare quello che non è e vive la sua vita “facendo finta”. Quando l’ipocrisia si insinua in noi distrugge tutto: il nostro rapporto con Dio, le relazioni fraterne e via via quanto ci è più caro si annienta e si dilegua. I discepoli di Gesù non possono essere ipocriti ma sanno che è necessario vivere l’autenticità della propria vita permeati dalla Verità che rende liberi davvero. Il Signore ci conosce, perché lui guarda il cuore, e ci invita a togliere ogni maschera per accogliere la sua misericordia e cominciare un cammino cristiano vero. Il Vangelo infatti non può essere solo una pia copertura esteriore, ma deve invadere

il nostro cuore e trasformarlo, perché tutta la nostra vita venga come resuscitata dalla morte di sentimenti freddi e atteggiamenti duri e insensibili verso gli altri.------------------------------------------------Qual' è la cosa che Gesù proprio non sopporta? La cosa che più lo manda fuori dai gangheri? Penserete: il peccato! E invece no: l'ipocrisia. Gesù si scaglia con forza contro l'ipocrisia, non tollera che, nella fede, ci si comporti in maniera incoerente, non sopporta che il fedele indossi una maschera, rivolgendosi a Dio. Chiede autenticità, chiede verità. Non l'asettica perfezione dei Giusti, ma la passione dei figli, anche se claudicante, anche se fragile. Dio non gradisce l'esteriorità, proprio non la sopporta. Ama i suoi figli anche se peccatori. Ne soffre, ma li ama. 

… È PREGATASanta Monica, Moglie e Madre dalle virtù evangeliche, che per mezzo della tua fede incrollabile  e della tua costante e fiduciosa preghiera,  hai ottenuto la grazia della conversione  prima del tuo marito e poi del tuo figlio Agostino, intercedi per tanti sposi e genitori la forza della fede perché non si scoraggino mai nei momenti 

7

Page 8: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

di prova e di solitudine, e vincano con la preghiera  le difficoltà e le durezze della vita. Tu, che dopo aver tanto sofferto per tuo figlio, vivesti con lui momenti di intima gioia  nel condividere le meraviglie operate dal Signore, ottieni a genitori e figli la grazia di poter vivere  insieme momenti di preghiera intensa, di dialogo sincero, di perdono reciproco, per poi ritrovarsi nella gioia senza fine dell’eternità. Santa Monica, prega per noi! 

… MI IMPEGNAUna putredine verniciata: questa è la vita del corrotto. E Gesù semplicemente a questi non li chiamava peccatori. Ma gli diceva ipocriti. Gesù perdona sempre, non si stanca di perdonare. L’unica condizione che chiede è che non si voglia condurre questa doppia vita. Chiediamo oggi al Signore di fuggire da ogni inganno, di riconoscerci peccatori. Peccatori sì, corrotti no. Papa FrancescoLa mia vita è tutta una finzione oppure è un testimoniare l’amore misericordioso di Cristo che mi rende autentico e vero con me e con gli altri?

Giovedì 28 agosto 2014Sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa - Sant'Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia - attualmente Souk-Ahras in Algeria - il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al

manicheismo. Risale al 387 il viaggio a Milano, città in cui conosce sant'Ambrogio. L'incontro si rivela importante per il cammino di fede di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di creare una comunità di monaci; dopo la morte della madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote e vescovo. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche - quest'ultime riflettono l'intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica parte della sua vita - sono tutt'ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come «Confessioni» o «Città di Dio», ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa. Mentre Ippona è assediata dai Vandali, nel 429 il santo si ammala gravemente. Muore il 28 agosto del 430 all'età di 76 anni. 

Liturgia della Parola1Cor 1,1-9; Sal 144; Mt 24,42-51

LA PAROLA DEL SIGNORE… È ASCOLTATA

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire

8

Page 9: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.  Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

… È MEDITATA Viene quando meno ce lo aspettiamo, il Signore. Tornerà alla fine dei tempi, alla consumazione dei tempi, lo sappiamo. Ma qui e ora continua a venire nel cuore di chi lo cerca con onestà, di chi si fida di lui, di chi spera nella sua Parola. Il Signore desidera incontrarci, desidera avere a che fare con noi, ci raggiunge attraverso la sua Parola, nel silenzio del nostro cuore, parla al nostro orecchio interiore, apre la nostra mente all'accoglienza. Ma, per accoglierlo, non bisogna scoraggiarsi. Nella vita spirituale attraversiamo dei lunghi periodi in cui non sentiamo più la sua presenza, in cui abbiamo la triste impressione di essere rimasti da soli. E il rischio è di fare come il servo malvagio della parabola che si lascia andare alla parte oscura, che non ha più freni, che getta in mare le cose belle e buone che ha imparato dal vangelo. La nostra fede è messa a dura prova quando non ci accorgiamo più della presenza del Signore, quando non ha più punti di appoggio. Ma proprio in

quei momenti verifichiamo se la nostra fede è davvero salda e cosa deve essere purificato del nostro percorso. Non spaventiamoci, nella notte, ma continuiamo a vegliare nella perseveranza.-------------------------------------------------------------------Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace. Ci hai fatti per Te... e inquieto è il nostro cuore, finché non riposa in Te! S. Agostino

9

Page 10: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

… È PREGATA Respira in me tu, Santo Spirito, perché siano santi i miei pensieri.Spingimi tu, Santo Spirito, perché siano sante le mie azioni.Attirami tu, Santo Spirito, perché ami le cose sante.Fammi forte tu, Santo Spirito, perché difenda le cose sante.Difendimi tu, Santo Spirito, perché non perda mai la tua Santa Grazia. S. Agostino

… MI IMPEGNALa misura dell'amore è amare senza misura. La carità ha due piedi, che sono i precetti dell'amor di Dio e del prossimo. Vedi di non zoppicare, ma corri con ambedue i piedi fino a Dio. Signore! S. Agostino

Venerdì 29 agosto 2014Festa di N. S. della Guardia - Tutto inizia il 29 agosto 1490. Benedetto Pareto, contadino di Livellato in Valpolcevera, porta al pascolo il suo gregge sulla vetta del Monte Figogna, come fa ogni giorno. È in quella sua concreta quotidianità e nel suo ambiente di vita, che la Madonna gli si manifesta. Per Benedetto si tratta di un incontro straordinario e semplice al tempo stesso. Non si domanda tanto come sia possibile che gli appaia la Madonna ma piuttosto, di fronte alla evidenza, come sia possibile che la Madre di Dio appaia a lui, un contadino nascosto nella storia e in un luogo di periferia, e gli chieda di costruire una

cappella. Maria lo rassicura e lo incoraggia. Benedetto trova una prima resistenza nella moglie, che lo mette di fronte alle sue responsabilità: “Tutti sanno che sei un uomo semplice, ora diranno che sei anche pazzo”. Benedetto riflette e desiste. Poi però cade da un albero e si riduce in fin di vita. Maria gli appare nuovamente e lo risana. Di fronte al miracolo della guarigione inspiegabile, mentre i medici ne avevano diagnosticato la morte imminente, tutta la famiglia si unisce al compito di Benedetto: costruire! E c’è di più: la bellezza di questa storia sta anche nel fatto che i suoi protagonisti la testimoniano davanti ad un notaio, pochi decenni dopo i fatti: la famiglia ha voluto mettere nero su bianco, con uno scritto civile, un fatto soprannaturale, per dire: è accaduto davvero, credeteci!

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione 10

Page 11: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».Allora Maria disse:  «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore.

PER RIFLETTEREO Vergine Maria, che dall’alto del tuo Santuario vegli su questo popolo a te devoto,benedetta sei tu fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno Gesù. Per l’umiltà del tuo cuore Dio ti ha scelta come Madre del Figlio suo incarnato, e per il coraggio del tuo animo ti ha chiamata ad essere partecipe della croce sulla quale il tuo Figlio moriva. Così, per espresso volere di lui, tu sei divenuta Madre nostra. Sii sempre benedetta, o Madre di Dio e degli uomini. A te volgiamo il nostro sguardo di figli, a te ricorriamo con fiducia incrollabile; a te confidiamo le gioie e le pene nostre, delle famiglie, della società, della Chiesa. Tu guarda, accogli, illumina e consola ciascuno.  Insegnaci ad ascoltare il tuo Figlio Gesù e a fare

quello che egli nel suo Vangelo ci dice, per testimoniarlo con la coerenza della vita, restando liberi dalle suggestioni del mondo e aperti sempre alle interiori mozioni dello Spirito.A te, Santa Vergine della Guardia la Città di Genova rinnova il suo affidamento, memore delle sue avite tradizioni di limpida fede, di intraprendenza operosa, di magnanima carità. Rendi sicuro il nostro cammino, salda la speranza, capace di comprensione e di perdono la vita. Aiutaci ad essere veri discepoli di Cristo, ad amare la Chiesa, ad essere messaggeri lieti del Vangelo, sapendo che la fede è sorgente di civiltà e di bene per tutti.

( BENEDETTO XVI )

PER PREGARESanta Maria, donna della strada, segno di sicura speranza e di consolazione per il peregrinante popolo di Dio, facci capire come, più che sulle mappe della geografia, dobbiamo cercare sulle tavole della storia le carovaniere dei nostri pellegrinaggi. È su questi itinerari che crescerà la nostra fede. Prendici per mano e facci scorgere la presenza sacramentale di Dio sotto il filo dei giorni, negli accadimenti del tempo, nel volgere delle stagioni umane, nei tramonti delle onnipotenze terrene, nei

11

Page 12: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

crepuscoli mattinali di popoli nuovi, nelle attese di solidarietà che si colgono nell'aria. Verso questi santuari dirigi i nostri passi. Per scorgere sulle sabbie dell'effimero le orme dell'eterno. Restituisci sapori di ricerca interiore alla nostra inquietudine di turisti senza meta. Se ci vedi allo sbando, sul ciglio della strada, fermati, Samaritana dolcissima, per versare sulle nostre ferite l'olio della consolazione e il vino della speranza. E poi rimettici in carreggiata. Dalle nebbie di questa valle di lacrime, in cui si consumano le nostre afflizioni, facci volgere gli occhi verso i monti da dove verrà l'aiuto. E allora sulle nostre strade fiorirà l'esultanza del magnificat. Come avvenne in quella lontana primavera, sulle alture della Giudea, quando ci salisti tu. Don Tonino Bello

PER VIVEREMaria, che a Nazareth hai abitato con Gesù, imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti, la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà. Maria, Vergine del Magnificat, aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana, spingi ogni uomo a fare solo quello che Gesù dirà.

Sabato 30 agosto 2014Martirio di San Giovanni Battista - Giovanni sigilla la sua missione di precursore con il martirio. Erode Antipa, imprigionatolo nella fortezza di Macheronte ad Oriente del Mar Morto, lo fece decapitare. Egli è l'amico che esulta di gioia alla voce dello sposo e si eclissa di fronte al Cristo, sole di giustizia: 'Ora la mia gioia è compiuta; egli deve crescere, io invece diminuire'. Alla sua scuola si sono formati alcuni dei primi discepoli del Signore. 

Liturgia della ParolaGer 1,17-19; Sal 70; Mc 6,17-29

LA PAROLA DEL SIGNORE… È ASCOLTATA

In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava

12

Page 13: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.  E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.… È MEDITATAIl più grande uomo vissuto. Un complimento così ci fa riflettere, ovviamente. Ancora di più se a farlo è Gesù in persona. Giovanni Battista, di cui oggi celebriamo il cruento assassinio, è un modello di umanità compiuta, un gigante della coerenza, un asceta integerrimo. Di lui sappiamo poco: vive nel deserto di Giuda in attesa del Messia, accoglie i penitenti che dalla ricca Gerusalemme scendono da lui per un bagno di conversione nel Giordano. La sua è una vita dura, essenziale, improntata al servizio totale nei confronti dell'annuncio del Regno. Non ha paura di nessuno, non appartiene a nessuna scuola di pensiero, tiene testa ai dottori del tempio e ai devoti. Ha una parola sferzante per tutti, uno schiaffo morale che spinge le persone a pentirsi, a cambiare atteggiamento, a interrogarsi. Pochi sanno che, al tempo di Gesù, la fama del Battista era maggiore di quella del Nazareno

e per un certo periodo i discepoli di Gesù dovettero confrontarsi con quelli di Giovanni. Anche la sua morte è vissuta all'insegna della coerenza e della testimonianza. Chiediamo a Giovanni di essere capaci di donare tutto alla causa del Regno, senza tirarci indietro davanti a nulla.------------------------------------------------Oggi molto spesso sperimentiamo che la nostra fede viene messa alla prova dal mondo, e in moltissimi modi ci vien chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo. E tuttavia i martiri ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto e a vedere tutto il resto in questo mondo in relazione a Lui e al suo Regno eterno. Essi ci provocano a domandarci se vi sia qualcosa per cui saremmo disposti a morire. Papa Francesco in Corea del Sud

13

Page 14: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

…È PREGATASignore Gesù, in un mondo di compromessi in cui la menzogna sembra prevalere sulla verità, dammi il coraggio di proclamare, con la vita e non semplicemente con le parole, la mia personale adesione ai tuoi comandamenti, che oggi come ieri, sono il sicuro antidoto per non rovinarsi la vita e per non rovinargliela agli altri. Amen.

… MI IMPEGNAQuante persone sono disponibili ad andare contro i propri principi per compiacere coloro che hanno gli occhi puntati su di lei, per non farsi prendere in giro. Tutti noi barattiamo spesso i nostri principi in cambio di un apprezzamento che ci venga rivolto da chi ci sta intorno, vendiamo la nostra anima per conquistarci un pezzetto di notorietà. Giovanni con pacatezza e moderazione ha avuto il coraggio di dire ad Erode ciò che stava sbagliando, attirandosi le ire di molti, ma non per questo rinunciando ad esprimere il proprio parere con determinazione, anche a costo della propria vita. La memoria di S. Giovanni, dunque, ci aiuta innanzitutto a essere coerenti e schietti con i nostri principi, il male va denunciato e condannato qualunque sia la sua provenienza; poi bisogna essere capaci di pagare per la verità anche un prezzo alto come la morte, perché così solo potremo essere credibili.

PAPA FRANCESCO – UDIENZA Mercoledì 6 Agosto 2014

La Chiesa: 3. Nuova alleanza e nuovo popolo

Nelle precedenti catechesi abbiamo visto come la Chiesa costituisce un popolo, un popolo preparato

con pazienza e amore da Dio e al quale siamo tutti chiamati ad appartenere. Oggi vorrei mettere in evidenza la novità che caratterizza questo popolo: si tratta davvero di un nuovo popolo, che si fonda sulla nuova alleanza, stabilita dal Signore Gesù con il dono della sua vita. Questa novità non nega il cammino precedente né si contrappone ad esso, ma anzi lo porta avanti, lo porta a compimento.

14

Page 15: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

1. C’è una figura molto significativa, che fa da cerniera tra l’Antico e il Nuovo Testamento: quella di Giovanni Battista. Per i Vangeli Sinottici egli è il «precursore», colui che prepara la venuta del Signore, predisponendo il popolo alla conversione del cuore e all’accoglienza della consolazione di Dio ormai vicina. Per il Vangelo di Giovanni è il «testimone», in quanto ci fa riconoscere in Gesù Colui che viene dall’alto, per perdonare i nostri peccati e per fare del suo popolo la sua sposa, primizia dell’umanità nuova. Come «precursore» e «testimone», Giovanni Battista ricopre un ruolo centrale all’interno di tutta la Scrittura, in quanto fa da ponte tra la promessa dell’Antico Testamento e il suo compimento, tra le profezie e la loro realizzazione in Gesù Cristo. Con la sua testimonianza Giovanni ci indica Gesù, ci invita a seguirlo, e ci dice senza mezzi termini che questo richiede umiltà, pentimento e conversione: è un invito che fa all’umiltà, al pentimento e alla conversione.2. Come Mosè aveva stipulato l’alleanza con Dio in forza della legge ricevuta sul Sinai, così Gesù, da una collina in riva al lago di Galilea, consegna ai suoi discepoli e alla folla un insegnamento nuovo che comincia con le Beatitudini. Mosè dà la Legge sul Sinai e Gesù, il nuovo Mosè, dà la Legge su quel monte, sulla riva del lago di Galilea. Le Beatitudini sono la strada che Dio indica come risposta al desiderio di felicità insito nell’uomo, e perfezionano i comandamenti dell’Antica Alleanza. Noi siamo abituati a imparare i dieci comandamenti – certo, tutti voi li sapete, li avete imparati nella catechesi - ma non siamo abituati a ripetere le Beatitudini. Proviamo invece a ricordarle e a imprimerle nel nostro cuore. “Beati i poveri in spirito,perché di essi è il regno dei cieli”. “Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati”. “Beati i miti,perché avranno in eredità la terra”. “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”. “Beati i misericordiosi,perché troveranno misericordia”. “Beati i puri di cuore,perché vedranno Dio”. “Beati gli operatori di pace,perché saranno chiamati figli di Dio”. “Beati i perseguitati per la giustizia,perché di essi è il regno dei cieli”. “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”. “Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

Ma facciamo una cosa: vi do un compito a casa, un compito da fare a casa. Prendete il Vangelo, quello che portate con voi… Ricordate che dovete sempre portare un piccolo Vangelo con voi, in tasca, nella borsa, sempre; quello che avete a casa. Portare il Vangelo, e nei primi capitoli di Matteo ci sono le

15

Page 16: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

Beatitudini. E oggi, domani a casa leggetele. Lo farete? Per non dimenticarle, perché è la Legge che ci dà Gesù! Lo farete? In queste parole c’è tutta la novità portata da Cristo, e tutta la novità di Cristo è in queste parole. In effetti, le Beatitudini sono il ritratto di Gesù, la sua forma di vita; e sono la via della vera felicità, che anche noi possiamo percorrere con la grazia che Gesù ci dona.3. Oltre alla nuova Legge, Gesù ci consegna anche il “protocollo” sul quale saremo giudicati. Alla fine del mondo noi saremo giudicati. E quali saranno le domande che ci faranno là? Quali saranno queste domande? Qual è il protocollo sul quale il giudice ci giudicherà? E’ quello che troviamo nel venticinquesimo capitolo del Vangelo di Matteo. Oggi il compito è leggere il quinto capitolo del Vangelo di Matteo dove ci sono le Beatitudini; e leggere il 25.mo, dove c’è il protocollo, le domande che ci faranno il giorno del giudizio. Non avremo titoli, crediti o privilegi da accampare. Il Signore ci riconoscerà se a nostra volta lo avremo riconosciuto nel povero, nell’affamato, in chi è indigente ed emarginato, in chi è sofferente e solo… È questo uno dei criteri fondamentali di verifica della nostra vita cristiana, sul quale Gesù ci invita a misurarci ogni giorno. Leggo le Beatitudini e penso come deve essere al mia vita cristiana, e poi faccio l’esame di coscienza con questo capito 25 di Matteo. Ogni giorno: ho fatto questo, ho fatto questo, ho fatto questo… Ci farà bene! Sono cose semplici ma concrete. Cari amici, la nuova alleanza consiste proprio in questo: nel riconoscersi, in Cristo, avvolti dalla misericordia e dalla compassione di Dio. È questo che riempie il nostro cuore di gioia, ed è questo che fa della nostra vita una testimonianza bella e credibile dell’amore di Dio per tutti i fratelli che incontriamo ogni giorno. Ricordatevi i compiti! Capitolo quinto di Matteo e capitolo 25 di Matteo.

Sarai beato se accoglierai la luce e il buio che convivono dentro te,

se busserai alla porta di chi sta soffrendo,se conterai lentamente sino a dieci prima di sbottare,

se deporrai l'arma della vendetta,se eviterai le discussioni inutili,

se farai felice almeno una persona al giorno,

16

Page 17: a cura di  · Web view2014/08/21  · Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale

se porterai buon umore attorno a te,se inizierai per primo a dare il buon esempio,

se lavorerai con passione e precisione,se ti metterai qualche volta nei panni degli altri,

se offrirai sempre una possibilità a chi ha sbagliato,se penserai prima di parlare,

se non ricambierai il male con il male,se rispetterai chi è diverso da te e dalle tue idee,

se scoprirai nelle persone il lato migliore,se vivrai ogni giornata

come se fosse la tua unica occasione per dare il meglio di te.

Se vivrai così, sarai beato,non avrai vissuto inutilmente e

sarai ricordato con amore.

17