a cura di Roberto Ronca - Spazio Tempo Arte · GLI ARTISTI. Shiva Aini IRAN Childabuse ... in...

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a cura di Roberto Ronca

Fondazione Opera Campana dei Caduti

RoveretoTrentoItalia

Con il patrocinio di:

Direzione artisticaRoberto Ronca

Organizzazione e ComunicazioneDebora Salardi

Ideazione progettoRoberto Ronca e Debora Salardi

Responsabile relazioni esterneDebora Salardi

Location Manager Rovereto Morena Berti

Consulenza LegaleAntonella Maggi

Spazio-Tempo Arte Facebook-group ManagerAlfredo Avaglianohttps://www.facebook.com/groups/spaziotempoarte

webwww.humanrightsart.it

ORGANIZZAZIONE

Il 28 luglio 1914 scoppia la Prima Guerra Mondiale. La vita degli europei, e non solo, cambia dal quel momento in modo indelebile restando

impressa nella storia e nella memoria come uno dei momenti più terribili della contemporaneità.

Il senso di precarietà diviene una sensazione definitiva nell’animo di tutti coloro che direttamente o indirettamente vi sono coinvolti.

La Grande Guerra segna un’epoca e segna le persone.

Poeti, scrittori, artisti hanno sentito il dovere di parlarne, di raccontarla e di portare a tutti la propria testimonianza, spesso vissuta direttamente

sul campo. Il valore della vita umana diventa nullo e così il senso dell’esistenza dei contemporanei (molti dei quali vivranno un secondo conflitto

durante la metà del secolo) e su coloro che verranno dopo, che porteranno nella loro memoria i ricordi dei genitori e dei nonni che tanta

sofferenza sentono ormai radicata come parte della loro esistenza.

Il Novecento, il “secolo breve” è caratterizzato da guerre per la supremazia e il dominio in Europa. L’abberrazione di questo concetto ha portato

poi al nazismo e alle dittature che hanno tristemente caratterizzato la storia europea. Ed è dall’abberrazione del concetto di guerra e di morte

che inizia una fase di riflessione profonda sulla necessità della pace e della collaborazione tra i popoli.

Proprio dalla guerra e dalla sofferenza ha infatti avuto sviluppo l’idea della creazione di Maria Dolens, un nome evocativo che sembra voler

caricare su di sé tutta la sofferenza che gli uomini, nella loro caducità, non sono in grado di sopportare.

La campana è da sempre il simbolo del popolo (nel medioevo la campana suonava per convocare il popolo a congresso) e del concetto di

partecipazione. Maria Dolens è stata forgiata fondendo il bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti alla Grande Guerra: un concetto

rivoluzionario e inatteso che offre una visione completamente nuova e ancora attualissima.

Maria Dolens afferma un principio fondamentale: lo sviluppo della società avviene non attraverso la sottomissione di un Paese ad un altro ma

dalla collaborazione reciproca tesa alla crescita civile, culturale e politica del cittadino. Non più “l’impero” ma la democrazia e la partecipazione,

quindi governo di popolo attraverso leggi specifiche e quindi dalla costituzione, per garantire la pace tra i popoli e l’esclusione assoluta delle

guerra. Quello di Maria Dolens è un simbolo di pace, un concetto filosofico volto al superamento dell’idea di conflitto per arrivare allo sviluppo

di un concetto universale di dialogo, di comunione e di unione.

Maria Dolens è essa stessa il memento per gli uomini che spesso dimenticano la loro essenza.

HUMAN RIGHTS?2014 #MEMENTO - DALLA GUERRA ALLA PACE - è il tema centrale di questa edizione speciale di un evento che

tanto ha portato al pubblico in senso simbolico e concreto. Una riflessione che attraverso l’arte vuole parlare della pace e della

partecipazione come strumento per contrastare la guerra e le guerre, sempre. Debora Salardi Roberto Ronca

Spazio-Tempo Arte

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Musiche di

Danilo Romano, Alessandro Zeoli, feat Gabriele Beatrice

GLI ARTISTI

Shiva AiniIRAN

ChildabuseAcrilico su tela - 70 x 100 cm

Le guerre non si limitano a finire in rovina, in perdite economiche, culturali e civili. Danni sociali e mentali infestano le vittime della guerra dopo anni, che spesso soffrono di depressione e disturbi psicologici. Tra le vittime più innocenti ci sono i bambini, che non sanno comprendere le ragioni di questi disastri, non sanno proteggere se stessi e dipendono da coloro che altrettanto sono coinvolti nella tragedia

Wars do not merely end in ruins, and economical and cultural civil losses. Social and mental damages haunt the war victims within years afterwards and they often suffer heavily from depression and psychological disorders. In between, the most innocent victims are children who are incapable of understanding the reasons for these disasters, protect themselves and they depend on those who are involved in the tragedy.

Alfredo AvaglianoITALIA

Il costo della paceOli, acrilici e smalti su tela doppia - 50 x 70 cm

Alla fine di ogni guerra, arriva la pace. Ma la pace ha un costo. Costano le vite umane, i sacrifici dei popoli, dei soldati. E le bandiere di tutti gli stati in guerra, siano essi vinti o vincitori, continueranno a sanguinare ancora, a continua testimonianza.

At the end of every war comes peace. But peace comes at a cost. It costs human lives, people’s sacrifices, the soldiers. And the flags of all the states at war, whether they are winners or losers will continue to bleed again and again, as a living testimony.

Michele CiardulliITALIA

Human_beenInstallazione: Tecnica mista - Legno, fiori secchi, cognac, terra, suono, barattolo in vetro, santini

Misure variabili

Un omaggio rituale alla memoria di chi non ha nome. Avvicinati all’altare e calpesta quella terra colma di speranze sepolte. Senti l’odore della terra e dell’alcol, ascolta le suggestioni sonore, echi lontani di una guerra che è rimasta impressa nell’aria e nella terra.

A ritual homage to whom does not have a name. Come closer to this altar, trample that earth full of buried hopes. Smell of earth and alcohol, listen the musical suggestions, echoes of a distant war that still remains in air and earth

Marino FestucciaITALIA

La morteFotografia digitale su alluminio - 30 x 40 cm

Ogni volta che calpestiamo i diritti inalienabili di un nostro simile rigettiamo la nostra umanità, vomitiamo il nostro cuore.

Every time we trample on the inalienable rights of our counterparts we reject our humanity, we throw up our heart.

Olga GlumcherUCRAINA

Noah’s floodOlio su tela - 100 x 120 cm

Considero la tragica sorte della singola specifica vulnerabilità della battaglia dell’uomo contro gli elementi. Coloro che iniziano questa guerra non comprendono che stanno avendo a che fare con gli elementi, distruggendo ogni cosa lungo il loro cammino. Ora che il mio paese è direttamente minacciato dalla guerra, lo vedo chiaramente.

I consider the tragic fate of a single specific vulnerability of human struggle against the element. Those who start war, do not realize that they are dealing with the element, destroying everything on its path. Now, when my country is directly threatened by war, I see it very clearly.

Rudra Khisore MandalINDIA

ApocalypseColori ad acqua e penna su carta fatta a mano - 72 x 52 cm

La questione dei Diritti Umani può essere affrontata solo con la comprensione, con la conoscenza e con l’amore. L’ignoranza e l’egoismo sono i più grandi nemici che usano la violenza e le stigmatizzazioni quali armi di oppressione. La tolleranza verso la diversità è l’unico modo per trovare la pace.

The issue of Human Rights can only be dealt with understanding, knowledge and love. Ignorance and the ego are its biggest enemies which uses violence and stigma as their tools of oppression. Tolerance of diversity is the only way to find peace.

Marcin OwczarekPOLONIA / BELGIO

Distopy Land: Democracy - Animal FarmVideocomposizione

‘Tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali di altri’. George OrwellPer quanto riguarda il volto della situazione mondiale politica ed economica di oggi, possiamo dire che, attraverso i secoli, l’esplosione di crudeli torture, le sofferenze, la fame, i territori devastati, le guerre sono ancora presenti nella storia dell’uomo. Questo, naturalmente, è molto triste, ma nulla è cambiato. Non abbiamo imparato nulla dalla stori,a della follia dei secoli passati e ancora ripetiamo gli stessi errori nel 21° secolo.Il ciclo sul quale sto lavorando e ho deciso di presentare per questo evento si chiama ‘Dystopy Land’. Dystopia è l’opposizione alla ‘Utopia’ - descritta nel libro del 1516 di Sir Thomas More -. ‘Utopia’ ha descritto la società ideale con un sistema socio-politico-giuridico perfetto dove i diritti umani sono la parte più importante della vita. La società utopica viveva in pace e in armonia con la natura. Il rovescio è la società distopica, descritta da Aldous Huxley nel libro ‘Brave New World’. La mia arte e il libro di Huxley hanno una caratteristica comune: ritraggono la standardizzazione e la schiavitù della razza umana. La società distopica ha a che fare con sistemi di controllo sociale repressivi, con un potere illimitato sui cittadini. Essi non sono in grado di interfacciarsi correttamente con la tecnologia, perché il progresso tecnologico è molto più rapido dell’evoluzione spirituale dell’umanità. In questo modo il pubblico può percepire le mie immagini come una descrizione del mondo attuale e come una mia anticipazione del futuro. Gli altri fattori che io commento e tratto nei miei lavori e che hanno un enorme influenza sulla vita umana e sui diritti umani sono: l’istituzionalizzazione, l’interdipendenza finanziaria, i cambiamenti climatici, la deforestazione, il

corporativismo, i campi profughi, ecc ... Gli effetti possono essere visti ad occhio nudo.Molti anni fa i miei sentimenti e la mia filosofia dell’arte mi hanno costretto a chiedermi quale dovrebbe essere il significato e lo scopo dell’arte e dell’artista nel mondo contemporaneo.In risposta a tale domanda, citerò uno degli artisti che ha detto: ‘Quando le bombe cadono scopriamo a cosa che l’arte serve davvero’. L’autore di questa frase ha dipinto ‘Guernica’. Ho condiviso il suo punto di vista e l’ho messo al centro della mia arte. Da quel momento ho sempre creduto che l’arte dovrebbe mostrare la verità e l’evidenza delle cose su questo pianeta. A mio parere l’arte non esiste per dare piacere. L’arte è attivismo; l’arte deve demolire i muri non per costruire i muri. Artista è qualcuno che descrive i sentimenti, i luoghi che gli altri vogliono nascondere alle altre persone o far dimenticare. In questo modo posso onestamente dire che per me l’arte è il momento in cui cadono

le bombe e io sono in piedi dentro questo inferno, mostrando ad altre persone, allo stesso tempo, la verità e l’evidenza di questa follia. In realtà si può anche citare George Grosz che ha definito il dadaismo come la manifestazione “contro questo mondo di distruzione reciproca.” Nella mia arte sottolineo anche il processo di distruzione e disumanizzazione del genere umano e di questo pianeta.

Tutte queste mie riflessioni sono presenti nei miei lavori e sono tentativi di segnalare la condizione del nostro mondo. Per esempio ho creato ‘Democrazia’ (2012) per mostrare che in molti paesi che vogliono essere visti come democratici, la democrazia è solo un’illusione, solo un trucco. Ho pensato a me, a come la situazione sembri coperta da una maschera. La società è gestita da ciechi, avidi, pagliacci ma non tutti sono in grado di vederlo. ‘The Wall’ mostra il fatto che il nostro mondo è diviso in parti ricche (regioni) e parti povere. Lo strato simbolico è il muro, che simboleggia tutti i diritti umani, i desideri che la gente da dietro il muro non può soddisfare. Essa ha connotazioni anche con il problema dei campi profughi. Il mio trittico ‘Urlo’ (2009) si riferisce alla tragica storia dei campi di concentramento e di sterminio nella storia umana. L’immagine per me è una sorta di ‘memento’ - il che significa ricordare ciò che è accaduto e non lasciare che si ripeta.

A mio parere, oggi è essenziale mettere in atto questo tipo di comportamento, perché nel modo in cui oggi il mondo procede, con

tutti i conflitti, potrebbe guidare la specie umana: in primo luogo in una schiavitù totale, poi a una nuova era nucleare, e infine all’estinzione totale ... Ci sono vari possibili scenari, ma uno di questi è sicuramente la totale estinzione ...Penso che per me e per molte persone sia difficile accettare il modo in cui attualmente il mondo sta andando e come risultato creiamo arte, mostre e progetti per descriverlo. Le persone sono in grado di plasmare questo mondo nella direzione della distruzione e della guerra reciproca oppure verso la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dove ognuno di noi è uguale agli altri. Ecco perché a mio parere l’evento ‘HUMAN RIGHTS?’ è così importante per mondo contemporaneo.Molte persone sagge lo hanno detto prima, ma io voglio ripeterlo: siamo responsabili di questo mondo e per gli altri esseri umani, e la decisione è nelle nostre mani: vogliamo vivere in coesistenza o vogliamo riprodurre altri mostri in questo mondo, che si batteranno uno contro l’altro in un’altra guerra nucleare ...?D’altra parte, a voler gettare qualche luce ottimista sulla quale discutere, ricordiamo che ogni civiltà ha avuto e ha la sua fine. Gli indiani hanno il concetto di eterno ritorno, idea che dice che il tempo ripete lo stesso schema più e più volte. Secondo questa concezione, ora viviamo nell’ultima fase dei grandi cicli chiamato Kali Yuga che la cosmogonia del greco antico chiama l’Età del Ferro. Quindi nel momento in cui finalmente respingeremo tutte le illusioni alle quali crediamo in questo momento - la tirannia del benessere, la gelosia, l’odio, il razzismo - sapremo capire la vera natura della vita. Forse allora, in questa oscura Età del Ferro noi siamo parte di questo momento, che passerà e gli esseri umani torneranno al proprio potenziale spirituale, divino e iniziaranno a convivere nell’Età dell’Oro.Quali sono le implicazioni cruciali di tutto questo? La condizione dell’uomo e il futuro del mondo.“Tu paghi con i tuoi soldi e tu fai la tua scelta”. Marcin Owczarek 2014

Marco RoccaITALIA

ENTANGLEMENT - connessioneVideo - 00:04:00

entanglement - connessioneogni stato quantico di un insieme di sistemi fisici dipende dallo stato di ciascun sistema, anche se essi sono spazialmente separati.

entanglement - connection each quantum state of a set of physical systems depends on the state of each system, even though they are spatially separated.

Susanna VialeITALIA

Guerre dimenticateOlio su tela - 175 x 140 cm

Nel mondo c’è molta violenza, guerre, dittature sanguinarie, massacri e molti di questi avvengono nell’indifferenza generale. Ho voluto rappresentare tutto il male del mondo, e voglio ricordare le violenze sconosciute o dimenticate e invitare tutti a lottare per la pace.

In the world there is a lot of violence, wars, bloody dictatorships, massacres, and many of these occur in the general indifference. I wanted to represent all the evil in the world, and I want to remember the unknown or forgotten violence, and invite all to strive for peace.