a cura di Gina Agostinelli CNEA - siti.chiesacattolica.it · necessariamente infl uisce la memoria...
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Il percorso artistico di Meo Carbone, come ricalcato in questa mostra intitolata per l’ap-punto “Percorsi”, è frutto di un’elaborazione e di una ricerca strettamente personale, dove, non sempre, l’artista, nei suoi percorsi, ha voluto allinearsi con le “mode artistico-culturali” dei periodi nei quali ha operato, dando vita così, ad una propria ed unica, nel suo genere, espressione artistica.Dopo un periodo iniziale, in cui la sua ricerca artistica è stata fortemente caratterizzata dall’assoluta astrazione di tipo geometrico e accompagnata dall’uso di toni per lo più monocromatici, l’artista ha voluto far “irrompere” nelle sue opere successive delle im-magini di tipo fi gurativo che fossero rappresentative di fatti, vicende e momenti, storici e non solo, con il potere di evocare e stimolare nell’immaginario collettivo la creatività, l’immaginazione e soprattutto emozioni in grado di far rifl ettere sugli eventi della vita.Queste “nuove” immagini, “irrompendo” nello spazio pittorico stravolgono il rigore ge-ometrico e cromatico della precedente ricerca artistica e contemporaneamente sono esse stesse stravolte dalla logica del linguaggio geometrico: ecco così che la geometria si “rompe” creando un’eco di frammenti geometrici, la monocromia si trasforma in “esplo-sione cromatica” e le immagini fi gurative “decontestualizzate” dal loro naturale contesto diventano astratte; si duplicano, si sovrappongono, si mescolano “librandosi” in questo nuovo spazio geometrico dalle innumerevoli tonalità e variazioni cromatiche.L’opera diventa così una costellazione di frammenti, un “melting pot” tra astrazione e fi gurazione dove le immagini si fondono armoniosamente con gli spazi astratti divenendo esse stesse astratte.Il risultato di questa operazione pittorica permette così di giungere direttamente all’es-senza di queste nuove immagini fi gurative che, liberate dal loro reale contesto, hanno il potere di suggerire, all’immaginario collettivo, forti suggestioni emozionali e che, così raffi gurate, divengono frammenti di vita e di storia impossibili da dimenticare.
Pascale
6Untitled - Collage di giornali - cm. 100x140 - 1967
…La materia pesante (giornali impastati di vinavil, come in unamoderna versione della cartapesta, arte tradizionale delle Puglie) era contraddettainfatti dagli interventi pittorici sovrapposti, che miravano a trasformarela massa in energia.
Cesare Vivaldi 1988
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…Siamo come si vede, in un’area coerentemente neo-costruttivista, che sa attingere l’ine-vitabile lezione storica (il Bauhaus, De Stijl, ecc.),…Meo Carbone si ripropone il recupe-ro della funzione più peculiare dell’artista, che è quella di “ideare”, di “fare”, per elevare la coscienza estetica della società e quindi il suo livello di problematicità.
Guido Montana 1971
…la regola compositiva è ricerca modulare d’incastri di pause di prolungamenti spaziali.
Italo Mussa 1972
“Ha conseguito risultati nella ricerca di una nuova defi nizione del rapporto pittura-spazio. Tolta la prima dal canone tradizionale del “quadro”, è riuscito a realizzare superfi ci di-pinte che campiscono non più il rettangolo del telaio semplicemente, bensì la dimensione architettonica dell’ambiente. Notevole mediazione, la sua, tra l’opera di pittura e l’oggetto che coinvolge lo spazio nel quale si dirama”.
Prof. Giovanni Carandente 1975
…Un rosso, un giallo, un blu, ecc…non sono più fenomeni fi ltrati dalla psiche, in cui necessariamente infl uisce la memoria o il sentimento, ma semplici rapporti e misure della materia-colore.
Guido Montana 1976
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Bianco/Rosso - Smalto su legno - cm. 90x90 - 1969
Arancio/Verde - Smalto su legno - cm. 90x90 - 1971
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Peace doves - Acrilico su plexiglass - cm. 200x173 - 1977
Light - Acrilico su plexiglass - cm. 186x338 - 1978
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CREATURESQuesta è la rana di Platone,
non è copia di una copia della copia.Questa è la rana per la quale la parola fu inventata.
Quando Adamo disse Farfalla per la prima voltaÈ di questa farfalla che lui parlava.
Ricorda l’Eden come una dolce crisalide.
Questo ragno sa benissimo di essere un ragno.Coloro che non vedono le otto lunghe gambe
non sanno che il ragno è un ragno.Dicono, “Tu sei una lumaca”,Dicono, “Tu sei una quaglia”.
Il ragno sa benissimo di essere un ragno.
La locusta si è perduta, la locusta si è perduta.Mai una locusta va da sola.
Una locusta fa sempre parte di uno sciame.La locusta ha perduto il suo sciame.
Benedetta sia la gigante locusta, povera piccola locusta.
Nell’oroscopo dei cieli Luglio è vuoto.Il granchio è qui con noi, schioccando le chele.Che tipo fastidioso lui, ah, però noi l’amiamo.
Ma non deve mai sapere che l’amiamo.Questo lo renderebbe molto pauroso.
La tartaruga viene lentamente verso di loro,stanca, stanca, uscendo dal mare,
trascinandosi sulla sabbia per depositare le uova.
Se aspettate il momento che escono le uovasarà una meraviglia da contemplare;
Ah, sarà una meraviglia da contemplare.
Questo è il Meraviglioso Carosello,è il tocco magico di Meo, la nuova creazione,
un luogo delle specie in estinzione, talmente rareche c’è solo un esemplare, un solo esemplare.
C’è troppa gente sulla terra da contare.
Ciao e tanto amore alla rana, il ragno. la locusta,la farfalla, il granchio, e le tartarughe marine.
E’ necessaria una gabbia per mantenere la gente lontano.
Miller Williams Arkansas, U.S.A. – 1979
15Animals in the garden - Acrilico su plexiglass - 1979
Spider in cage - Acrilico su plexiglass - cm. 160x118 - 1979
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…Il colore, arioso e generalmente chiaro ma colmo di echi, riflessi e risonanze misterio-se, è perfettamente adeguato alla situazione di cui è protagonista, assecondandone l’am-biguità, facendo vibrare sottilmente il confine tra oggetto reale e oggetto mentale.
Cesare Vivaldi 1988
24Danza Scultura - Tecnica mista - 1995
Frammenti d’immagini 02 - Areografia su legno - cm. 60x60 - 1998
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Frammenti d’immagini 02 - Areografia su legno - cm. 60x60 - 1998
Frammenti d’immagini 03 - Areografia su legno - cm. 60x60 - 1998
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…..Il tipo di approccio di Carbone dell’arte, non è strumentale ma in questo caso è affet-tuoso. Dove gli dei sono visti non come realtà lontane e trascendenti, ma come proiezioni sulla terra di realtà superiori in un orizzonte famigliare. In questa rivisitazione c’è una componente ironica molto forte . Si può dire che una delle fonti a cui Meo Carbone ha attinto è proprio il Nuovo Design, cioè quel genere di ricerca che demistificando l’idea della forma funzionale perfetta , ha scavato, invece, nel mondo dell’immaginario colletti-vo, traendone forme semplici cariche di significato simbolico…..
Prof. Arch. Paolo Portoghesi 1992
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WA-HUN-DE-DAN - Areografia su tela - cm. 120x150 - 1991
ATHENESIC - Areografia su tela - cm. 90x180 - 1991
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…Dalle divinità mitopoietiche dell’universo indiano, rese attraverso il linguaggio poli-cromo e multimediale del Nuovo Design, ai capi indiani storici che furono protagonisti primari dell’incontro-scontro tra il Vecchio e il Nuovo Mondo, il cammino etno-artistico di Meo Carbone ha tracciato un grande cerchio simbolico. E altrettanto simbolicamente il suo talento creativo si esprime adesso nella scelta felice della sfericità mediale di scudi e tamburi come superfici espositive sulle quali fare rivivere le fisionomie leggendarie di un Toro Seduto e di altri capi indiani, alcuni più, altri meno noti al grande pubblico…
Prof. Cesare Marino, Antropologo allo Smithsonian Museum Washington D.C., 2003
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Dal testo “Partene ‘e bastemient(e)”…Le immagini evocano emozioni. Le emozioni rimandano ai ricordi. Ciò mi accade nell’ammirare le opere dell’artista Meo Carbone…
Prof. Tullio Tentori 1998
I quadri di Meo Carbone si impongono perché hanno una tremenda forza espressiva nel mostrare la vita degli emigranti. Questi, strappati da regioni assolate, dal lavoro agricolo che segue ritmi lenti, hanno traversato l’Atlantico e sono stati inghiottiti da metropo-li immense. Si sono trovati in una America spietata, senza conoscere la lingua, senza prospettive di migliorare, partendo dai lavori più umili. Ecco quello che si può leggere negli angoli acuti delle tele bicolori rosso e nero di Carbone, una pittura che soffre e fa soffrire!Pochi artisti riescono a gridare vite violentate da processi iniqui, come quelli di Sacco e Vanzetti. L’osservatore turbato è costretto a meditare sugli innumerevoli sacrifi ci di in-dividui che hanno bruciato se stessi per consentire ai loro fi gli di salire i gradini più alti della nostra società.Meo sa illuminare l’anima di tutti i sofferenti, sa capire, denunciare, usa la sua grande maestria pittorica per regalare la profondità dei pensieri. Il pennello è la sua spada. Sulle sue opere non possono posare occhi distratti, non si può sfuggire a temi così veri. Grido acuto che fa vibrare come facevano con gli stessi rosso e nero i manifesti di Majakosky e Rotchenco lanciando in alto il vessillo dell’ideale. La sua pittura è forza, vigore inestin-guibile.
Maria Fede Caproni 2008
50Sacco e Vanzetti tra gli operai - Areografia su cartone - cm. 115x143 - 2003 Images C - Areografia su masonte - cm. 77x90 - 2005
51Images C - Areografia su masonte - cm. 77x90 - 2005
Images B - Areografia su masonite - cm. 77x90 - 2005
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Solidi e sicurinon hanno battiti
non hanno vibrazioni;li osservi a distanzaper comprenderne,
la vera essenza.Le nuove tecnologie
affronti adagioed allontani
quello strano disagio…Il loro cuore non batte
eppure…sembrano vere creature!
Hanno uno sguardo rivolto al futuro,
per abbatterequel dannato muro,
di solitaria perfezionemuta,
sconvolgente.Si stagliano controluce
coprendoti di ombrasoffocando la tua forza
fatta di semplice…carne ed ossa.
Uomo,vorresti raccontar loro
la tua solitudineper sentirti compreso
da quel guerriero,ai fi li, appeso.
Una vita senza amorela tua,la sua.
Quale differenza, nella strana somiglianza?
Un uomodove il cuore batte,
solitarioed un tecno -guerriero
che non conosceràmai,
l’emozione,di un cuore che batte…per amore!
Patrizia Antonacci 2008
….Meo Carbone affronta que-sto rapporto per quanto riguarda la parte d’ispirazione simbolica e “ mitica”. I suoi Guerrieri non sono in effetti “ angeli vendicato-ri “ delle nuove forme di comu-nicazioni. Non sono né buoni, né cattivi ma gelosi custodi di una appartenenza al mondo telemati-co. Il loro “eroismo”, se vogliamo parlare in termini di azione , è in qualche modo impuro, come ap-parentemente è impura la plastica materia che li avvolge nell’emble-matizzazione del loro occhio po-lifemico: il Monitor ! Un occhio momentaneamente spento ma pronto a ricollegarsi col suo uni-verso mediale.
Guido Montana 1994
I GUERRIERI DEL TERZO MILLENNIO
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Dal testo “ Meo Carbone’s ( The Way of the Cross)”Nell’opera di Carbone vediamo paradossalmente riconciliate l’unità del messaggio cri-stiano di umiltà e di amore con la frammentarietà prodotta dalla violenza, dalla Via Cru-cis, proprio perché, per vincere questa violenza il cristiano, se vuole imitare Cristo, è chiamato ad opporvi non la violenza ma l’amore. La Via Crucis di Carbone è un’autentica arte religiosa, che analogamente a quella del passato, o a quelle più recente di Rouault e di Chagall – a cui sembra essere accomunata e per una certa affinità formale e per l’ispira-zione religiosa – costituisce una, vibrante voce che parla al presente nel momento ch’essa ripropone le forme e lo spirito del passato. Questa Via Crucis potrebbe essere caratteriz-zata come affermazione di un’arte religiosa “ gotica postmoderna”.
Prof. Franco Masciandaro ( The University of Connecticut) 1999
Meo Carbone l’autore di questa Via Crucis, attraverso il gioco di incastri, ci ripropone questo abbraccio che in sintesi risulta essere un abbraccio di speranza: la sofferenza di Cristo quasi frazionata ed inserita nella storia umana; e nella storia delle città. Attra-verso degli scorci che lasciano più intuire che descrivere compiutamente le varie facce dell’umanità dall’oriente all’occidente, ci è permesso cogliere come sia unica la storia della salvezza, dove la morte di Dio sulla croce, si trasforma in vittoria e in Resurrezione e Speranza.
Mons. Giovanni D’Ercole 1999
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Via Crucis - VI Stazione: Gesù è asciugato dalla Veronica- Areografia su cartone - cm. 50x70 - 1999
Via Crucis - VIII Stazione: Gesù consola le pie donne- Areografia su cartone - cm. 50x70 - 1999
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Via Crucis - XIII Stazione: Gesù è deposto dalla croce- Areografia su cartone - cm. 60x70 - 1999
Via Crucis - XIV Stazione: Gesù è sepolto- Areografia su cartone - cm. 50x70 - 1999
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PROFILO PERSONALE
Pittore e scultore, nasce a Minervino Murge (BA). Già dalla tenera età di 14 anni manifesta le sue prime espressioni artistiche realizzando i ritratti di Eisenhower e Khruschev per ricordare lo storico incontro tra i due presidenti negli Stati Uniti d’ America.Nel 1963 frequenta lo studio dello scultore Lorenzo Ferri dove apprende e perfeziona le tecniche artistiche dalla pittura alla scultura. Dal 1971 inizia la sua attività artistica realizzando la sua prima mostra a Roma e vincendo a Colonia il premio “ Tevere – Reno”. Nel 1975 è invitato alla 10ª Quadriennale di Roma “ The New Generation” e sarà più volte segnalato nel catalogo Bolaffi dai professori Giovanni Carandente ed Arturo Bovi, mentre lo storico prof. Giulio Carlo Argan lo segnalava per un anno accademico a Parigi. Dal 1977 si trasferisce a Los Angeles con la moglie, di nazionalità Americana, e viene invitato dal Los Angeles County Museum of Modern Art a partecipare con una mostra a confronto con artisti della California.Nel 1980 rientra in Italia e inizia un lungo periodo di riflessione; nel frattempo partecipa a Baden Baden alla 3° Biennale di Grafica Europea, e a Firenze al Forte Belvedere, alla mostra dedicata ai “ Libri e Pagine d’artista”.Successivamente nel 1989 ritorna nuovamente negli Stati Uniti alla ricerca della propria identità artistica, dove, attraverso alcune letture, rimane affascinato dalla cul-tura dei Nativi–americani e viene catturato da alcuni simboli delle loro divinità. Quindi realizza le sue prime sculture-totem e a conclusione di questo progetto, nel 1992, il professor Paolo Por-toghesi presenta il libro “ Deities”, omaggio alle divinità indiane del Nord America, in occasione del 500° anniversario della scoperta dell’ America. La mostra ebbe luogo in alcune città italiane tra cui Pescara, Spoleto e Roma a Palazzo dei Congressi; dal 1994 la mostra diventa itinerante negli Stati Uniti partendo da Miami, Orlando, Chicago, Salt Lake City ed infine San Francisco.A Chicago, nel 1995, incontra il prof. Dominic Candeloro dell’ Università dell’Illinois, storico dell’immigrazione italiana del Nord America, e ancora una volta Meo Carbone viene attratto da una mostra di fotografie, “ La Storia degli Italiani a Chicago” curata da Candeloro. Nasce cosi un’intesa. Queste immagini lo riportano a riflettere sulla propria infanzia e sulla propria condizio-ne di artista peregrinante, dove scopre di essere lui stesso un emigrante. Grazie a questo incontro decide di iniziare una serie di opere dedicate alle famiglie e agli operai italiane, protagoniste della diaspora del popolo italiano negli Stati Uniti d’America. Attualmente, oltre a dedicarsi alla mostra sull’Emigrazione Italiana, sta portando avanti un nuovo progetto dedicato ai Grandi Capi Indiani riallacciandosi nuovamente alle divinità indiane.
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1971 - Roma, Oscar dei Giovani per la scultura; 1971 - Colonia, Vincitore del premio Tevere - Reno;1971 - Roma, Prima esposizione personale;1973 - Graz - Austria, partecipa all’8° International Malerwochen con artisti europei;1975 - Catalogo Bolaffi d’arte, segnalato dal Prof. Giovanni Carandente;1975 - Roma, invitato alla 10ª Quadriennale “The New Generation”;1975 - Prof. Giulio Carlo Argan lo segnala per un anno accademico di studi a Parigi;1977 - Catalogo Bolaffi d’arte per la grafica, segnalato dal Prof. Arturo Bovi;1978 - Los Angeles County Museum of Modern Art, invitato a partecipare ad una esposizione con altri artisti della California;1983 - Baden Baden - Germania, partecipa alla 3ª Biennale di grafica d’arte europea;1988 - Roma, Carte Segrete pubblica la sua prima monografia Monoliti in occasione di una mostra alla Galleria MR;1989 - Forte Belvedere - Firenze, viene invitato alla mostra “Libri e Pagine d’artista”;1991 - Berceto, in occasione della mostra “Omaggio alle Divinità Indiane del Nord America”, Meo Car-bone incontra Birgil Kills Straight, capo indiano dei Lakota Sioux;1992 - Roma - Palazzo dei Congressi, in occasione del 500° anniversario della scoperta dell’America, l’Arch. Paolo Portoghesi presenta la mostra “ Deities”di Meo Carbone omaggio alle Divinità Indiane del Nord America; 1992 – Spoleto - Festival dei due Mondi - Palazzo Redenta, mostra “Deities”;Pescara - Ex Università, mostra “Deities”;1994 - Miami,West Palm Beach, mostra “Deities”;1995 - Orlando, Tequesta, mostra “Deities”;1995 - Chicago, State of Illinois Building, mostra “Deities”;1996 - Salt Lake City, University of Utah, mostra “Deities”;1997 - San Francisco, Istituto di Cultura Italiano, mostra “Deities”;1995 - Roma, Palazzo Valentini, mostra “GTTM – I Guerrieri Telematici del Terzo Millennio”;1996 - Ascoli Piceno, Palazzo San Filippo, mostra “GTTM – I Guerrieri Telematici del Terzo Millennio”;1998 - San Francisco, Museo Italo-Americano, l’artista è invitato a tenere un’esposizione sull’emigrazione italiana in America in occasione del 20° anniversario della nascita del museo. Durante l’evento collabora con la Provincia di Roma ad un progetto culturale che, in occasione del North Beach Festival di San Fran-cisco, prevedeva le realizzazione di un’opera d’arte (metri 10x10) di Meo Carbone, omaggio alla emigra-zione italiana, da parte degli infioratori di Genzano;1999 - Chicago e Boston, viene presentato il progetto “La Via Crucis nel Mondo” dipinta in occasione del Giubileo del 2000 e delle conferenze “Francesco e Celestino V: araldi del Giubileo”;2000 - Roma, Galleria della Famiglia Piemontese, alla presenza di personalità ecclesiastiche, viene presen-tata la mostra “La Via Crucis nel Mondo”;2000 - Pittsburgh, Duquesne University, mostra “The Dream - Homage to italian immigration”; 2001 - Roma, Palazzo del Vicariato, mostra sulla emigrazione italiana;2002 - Pittsburgh, Duquesne University, viene presentato il libro “The Dream” sponsorizzato dalla Regio-ne Lazio;2002 -Washington D.C., Istituto Italiano di Cultura, presenta la mostra “The Dream” durante il mese di ottobre dedicato alla cultura italiana;2005 - Roma - Archivio Centrale dello Stato, mostra “The Dream…per non dimenticare”;2006 - Perugia - Palazzo Cesaroni, mostra “Omaggio all’Emigrazione italiana”; 2007 - Avellino - Ipercoop, mostra “The Dream…per non dimenticare”;2007 - Napoli – Palazzo della Regione Campania, mostra “The Dream…per non dimenticare”;2008 - Roma - Domus Talenti, mostra “Percorsi Meo Carbone”
MOSTRE PERSONALI
Associazioni & Fondazioni culturali:
“C.N.E.A.”Centro Nazionale d’Estetica Ambientale
Via della Consolata, 5400164 Roma
Tel. 06/33624251Presidente: Dott.ssa Luigina Giovanna Agostinelli
“SOFOS”Fondazione Onlus
Via Vessella, 7 - 00199 RomaTel. 06.45546033 | 06.45546034
Presidente: Dott. Domenico Marrella
Meo CarboneTel. 329/8235918
E-mail: [email protected] web: www.meocarbone.com