A cura della prof. ANNALISA FILIPPONI Università degli Studi di Udine Istituto comprensivo di...
-
Upload
bonaventura-cavalli -
Category
Documents
-
view
218 -
download
1
Transcript of A cura della prof. ANNALISA FILIPPONI Università degli Studi di Udine Istituto comprensivo di...
A cura della
prof. ANNALISA FILIPPONI
Università degli Studi di Udine
Istituto comprensivo di Fagagna
Scuole Primarie dell’ Istituto
Contesto didattico attualeda A.Fasulo-C.Pontecorvo “Come si dice?”
Linguaggio e apprendimento in famiglia e a scuola
In classe l’insegnante:
è sempre la persona che parla di più
usa il silenzio o per richiamare l’attenzione o per rimproverare
pone domande di cui conosce già le risposte
Contesto didattico attualeDurante le lezioni l’alunno:raramente pone domande conseguenti
ad una spontanea curiosità intellettivaè facilmente distraibileusa il silenzio in modo cooperativo con
l’insegnante (accetta la richiesta di non disturbare)
esercita poco la propria autonomia
Contesto didattico attuale
ConseguenzeScarsa motivazioneAttenzione alterna e talvolta apparentePassività intellettiva ed argomentativa Mancanza di co-protagonismo
cognitivo
STUDI ATTUALI SULL’APPRENDIMENTO
Nelle ricerche attuali vi è un’ampia diffusione di un approccio educativo definito:
costruttivismo socio-culturale
STUDI ATTUALI SULL’APPRENDIMENTO
Un apprendimento significativo si basa su:
il coinvolgimento di chi apprende in un’attività di costruzione della conoscenza
la significatività dell’ambiente di apprendimento
la collaborazione dentro una comunità
l’uso del linguaggio per favorire la costruzione del pensiero
IL RAGIONAMENTO COLLETTIVO
Nella conversazione in classe si attiva una serie di operazioni epistemiche che rimandano alle fasi del:
problem solving
(formulazione del problema-condivisione delle scoperte)
DISCUSSIONE= RAGIONAMENTO COLLETTIVO
LA DISCUSSIONE
In questo contesto la discussione diviene un importante strumento didattico che consente agli alunni di:
approfondire le conoscenze già in loro possesso
costruirne di nuove
RIFERIMENTI ACCADEMICI PIAGET (1923) “La discussione precede il ragionamento”(il bambino apprende autonomamente passando da uno stadio
all’altro di sviluppo cognitivo)
VYGOTSKIJ (1960)“ Il processo cognitivo è determinato dal
contesto socio culturale attraverso l’uso del linguaggio”
PONTECORVO (1999) “La conversazione è il luogo primario della
costruzione del ragionamento sin dai primi mesi di vita”
Recupero Vygotskij dal ‘60
• “Pensiero e Linguaggio” 1934: tradotto in occidente negli anni ’60.
• Per l’apprendimento è importante l’interazione sociale perché attraverso essa si creano le condizioni per lo sviluppo delle funzioni psichiche superiori
Vygotskij
Attraverso l’interazione socialeavviene
la trasformazione dei processi psichici naturali in processi psichici superiori o culturali (dall’uso della dotazione mentale naturale al controllo di questa mediante artefatti – per eccellenza il linguaggio)
Vygotskij
• Come avviene: tramite l’interiorizzazione di
attività/relazioni sociali che hanno fondamenti storico-sociali (es. linguaggio) alle quali il bambino partecipa
Vygotskij • Durante le interazioni sociali con bambini
gli adulti usano segni• Il bambino apprende ad usare segni esterni
per controllare il proprio comportamento: es. nodo al fazzoletto per ricordare; dita per contare; parole per accompagnare e guidare le sue azioni (linguaggio egocentrico).
• Successivamente il bambino interiorizza i segni per controllare i processi psichici naturali che vengono così ristrutturati in funzioni psichiche superiori (linguaggio interiore o pensiero verbale).
Vygotskij
• Zona di Sviluppo Prossimo (ZSP): – differenza tra livello di sviluppo
(effettivo) del bambino nel risolvere un compito da solo e il livello di sviluppo potenziale determinato attraverso le abilità che esibisce quando affronta un compito con il sostegno di un adulto o di coetanei più capaci.
Vygotskij
• La ZSP indica tappe di sviluppo in via di maturazione: l’apprendimento promuove, anticipa lo sviluppo naturale.
• Diverse ampiezze della ZSP tra bambini: l’educatore modula l’intervento a seconda del tipo di apporto di cui il bambino ha bisogno, in funzione della velocità dell’apprendimento.
Ruolo promozionale dell’apprendimento
• E’ buono quell’apprendimento che precede lo sviluppo…risveglia ed attiva una serie di funzioni che si trovano in uno stato di maturazione: la zona di sviluppo prossimale
• Tale concezione dello sviluppo attribuisce all’apprendimento una funzione promozionale: importanza del contesto, delle interazioni con altri pari/più competenti
PHILOSOPHY FOR CHILDREN E KINDERPHILOSOPHIE
MATTHEW LIPMAN fonda negli U.S.A. all’inizio degli anni’70 la P4C (filosofia per i bambini)
DANIELA CAMHY trasforma il modello della P4C nella Kinderphilosophie (filosofia dei bambini)
FINALITA’ COMUNI
Organizzazione del pensiero senza perdere la genialità del pensiero infantile recuperando il
pensiero intermittente(Tre nipotini di Paperino-Pontecorvo)
RicettivoRapidoNon organizzatoAperto alla costruzione di un pensiero-discorso
CONVERSAZIONE ARGOMENTATIVA IN GRUPPO
Interiorizzando i pensieri espressi dagli altri si attivano meccanismi interindividuali di risposte a tali pensieri. Così si sviluppano:
Capacità analitiche
Capacità critiche
RUOLO DELLA FILOSOFIA
I BAMBINI IMPARANO
PROPONENDO PROBLEMI
DISCUTENDONE
CERCANDO SOLUZIONI ARGOMENTATIVE
FILOSOFIA= proposizione, discussione e ricerca di soluzione di problemi (anche di carattere universale)
Che cos’è la Kinderphilosophie
E’ un metodo pedagogico e didattico che tende:
alla formazione di un pensiero complesso
alla costruzione di un pensiero critico
Educa il pensiero al confronto con la complessità delle esperienze
Il procedimento della Kinderphilosophie
Ricerca fondata sul dialogo
Per favorire l’esperienza del pensiero attraverso l’uso del linguaggio
(Socio-costruttivismo di Vygotskij)
Obiettivo cognitivo della Kinderphilosophie
Non è la soluzione di problemi
ma
la loro ricerca
Trasversalità della metodologia
riflettono sul pensiero
si chiedono il significato di alcuni processi cognitivi
acquisiscono abilità trasversali
Nella classe intesa come comunità di ricerca, che ragiona in termini filosofici, gli alunni:
RUOLO DELL’INSEGNANTE
Le usuali domande dell’insegnante sono in parte sostituite da:
riprese o rispecchiamenti degli interventi degli alunni
interventi che sottolineano un’eventuale discordanza di posizioni
richieste di spiegazioni
L’organizzazione della lezione
Scelta di un testo che contenga tematiche di tipo concettuale o universale
Predisposizione della classe all’attività
Lettura del testo
Sottolineatura individuale delle frasi
Stesura alla lavagna dell’ Agenda che raccoglie le frasi significative per ciascun alunno
Formulazione, da parte degli alunni, di domande sui contenuti emersi
Avvio della discussione finalizzata alla ricerca di nodi problematici
Interazioni in una lezionetradizionale
Interazioni in una lezionecondotta con la
Kinderphilosophie
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
c. Pontecorvo, A.M. Ajello, C. Zucchermaglio, Discutendo si impara, CAROCCI
A. Fasulo-C.Pontecorvo, Come si dice? Linguaggio e apprendimento in famiglia e a scuola, CAROCCI
C.Pontecorvo- H. Girardet- C. Zucchermaglio, Forme di ragionamento condiviso nella comprensione di argomenti storici, in C. Pontecorvo (a cura di), La condivisione della conoscenza, LA NUOVA ITALIA
C. Pontecorvo-D. Castiglia- R.Stilli, Conoscere ascuola: una ricerca sul galleggiamento, in Il bambino e la scienza, Convegno di Scandicci,1984, LA NUOVA ITALIA
C. PONTECORVO- a.m., Insegnanti e processi di conoscenza: il ruolo dell’insegnante nelle discussioni in classe, in “Studi di psicologia dell’educazione,pp.74-85
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
M.Santi, Ragionare con il discorso in classe, Il pensiero argomentativo nelle discussioni in classe, LA NUOVA ITALIA
S. Cacciamani-L.Giannandrea, La classe come comunità di apprendimento, CAROCCI
L. Vygotskij, Pensiero e linguaggio, LATERZA
L. Vygotskij, Strumento e segno nello sviluppo del bambino, LATERZA
L. Vygotskij, Il processo cognitivo,BOLLATI BORINGHIERI
L. Vygotskij, Vygotskij nella classe. Potenziale di sviluppo e mediazione didattica, ERICKSON
“Edizione”, Rivista della Sezione Friuli Venezia Giulia della Società Filosofica Italiana:
n° 15 del 1997
n° 29/30 del 2004
n° 13 del 1996