A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

4
8/19/2019 A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti http://slidepdf.com/reader/full/a-bordo-del-piroscafo-sulla-rotta-degli-emigranti 1/4  - 1 -   A BORDO DEL PIROSCAFO SULLA ROTTA DEGLI EMIGRANTI UN NUOVO ALLESTIMENTO PER LA SEZIONE  “TRANSATLANTICI ITALIANI. DALL’UNITA’ D’ITALIA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE”  30.03.07 Il Galata Museo del Mare inaugura oggi   “Il Piroscafo”, la nuova sala interattiva che permette ai suoi visitatori di salire a bordo di una nave per rivivere l’esperienza del viaggio all’epoca degli emigranti. L’innovativo allestimento, che va a rinnovare fortemente il terzo piano dedicato all’ Età del Vapore, si pone in continuità con la missione del Museo del Mare, un museo che oltre a mostrare le collezioni più ricche del Mediterraneo, ricostruisce ambienti di navi a grandezza naturale dove è possibile camminare e interagire con oggetti e ricostruzioni. Il Piroscafo Sulla scia della Galea e del Brigantino, nella nuova sala è possibile esplorare il ponte di coperta di un piroscafo tra la fine Ottocento e gli inizi del Novecento: un settore lungo oltre 30 metri e largo 8 si presenta al pubblico come una coperta in legno di tek ad assi fisse sfalsate, delimitata da “candelieri” e cordoli. Il visitatore, che si ritrova improvvisamente sul ponte del piroscafo, può iniziare l’esplorazione per conoscere i diversi aspetti della vita a bordo, visitando la "wheelhouse" (letteralmente: “la casa della ruota”, cioè la timoneria) originale inglese completa di sala nautica e postazione del marconista . Sul lato opposto si trova la tuga dei passeggeri di prima classe dove è stata ricostruita una sala da pranzo (“dining room”) e una sala di soggiorno per i passeggeri di classe. Anch'essa rappresenta un originale di straordinario valore e dalla storia curiosa: proviene, infatti, dal Piro/panfilo Yaza , uno degli yacht dei sovrani austriaci Francesco Giuseppe e Sissi . Divenuto preda bellica, lo yacht venne utilizzato dall’ex Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi fino alla sua demolizione, avvenuta a La Spezia negli anni sessanta. Rimasta intera, la grande tuga – misura oltre 10 metri di lunghezza per 4 di larghezza – venne utilizzata come  “padiglione” per mostre d’antiquariato, conservando a lungo i suoi arredi originali. Spostata al Covo di Nord Est, il locale di Santa Margherita Ligure, ospitò i camerini di Frank Sinatra, durante la sua tournée italiana. Successivamente acquisita e utilizzata da UCINA (Unione Nazionale Cantieri e Industrie Nautiche e Affini) per l’accoglienza di ospiti illustri durante alcune edizioni del Salone Nautico Internazionale, è stata donata dalla stessa associazione al Galata Museo del Mare nel 2006 e vede oggi, dopo un lungo e attento restauro da parte dell’azienda genovese Tecnomare, specializzata in allestimenti navali, il suo definitivo approdo al Museo del Mare. Le luci soffuse, il ponte, il gigantesco fumaiolo che issa la “red star” – simbolo de La Veloce, una delle più importanti compagnie d’armamento genovesi degli inizi del secolo, specializzata nel trasporto emigranti – non sono solo una sofisticata scenografia: in questo contesto trovano il loro posto oggetti diversi, grandi e piccoli, frutto di acquisizioni e donazioni negli ultimi anni. Equipaggiamenti originali, come la grande manica a vento orientabile (che serviva a incanalare aria fresca nei ponti inferiori dove erano situati dormitori comuni degli emigranti, ammassati a centinaia http://www.galatamuseodelmare.it/Pdf/300307ComunicatoPiroscafo.pdf 25 dicembre 2007

Transcript of A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

Page 1: A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

8/19/2019 A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

http://slidepdf.com/reader/full/a-bordo-del-piroscafo-sulla-rotta-degli-emigranti 1/4

 

- 1 - 

 A BORDO DEL PIROSCAFO SULLA ROTTA DEGLI EMIGRANTI

UN NUOVO ALLESTIMENTO PER LA SEZIONE “TRANSATLANTICI ITALIANI. DALL’UNITA’ D’ITALIA ALLA SECONDA GUERRA

MONDIALE”  

30.03.07 Il Galata Museo del Mare inaugura oggi  “Il Piroscafo”, la nuova sala interattiva chepermette ai suoi visitatori di salire a bordo di una nave  per rivivere l’esperienza delviaggio all’epoca degli emigranti. L’innovativo allestimento, che va a rinnovare fortemente ilterzo piano dedicato all’ Età del Vapore, si pone in continuità con la missione del Museo del Mare,un museo che oltre a mostrare le collezioni più ricche del Mediterraneo, ricostruisce ambienti di

navi a grandezza naturale dove è possibile camminare e interagire con oggetti e ricostruzioni.

Il Piroscafo

Sulla scia della Galea e del Brigantino, nella nuova sala è possibile esplorare il ponte di copertadi un piroscafo tra la fine Ottocento e gli inizi del Novecento: un settore lungo oltre 30metri e largo 8 si presenta al pubblico come una coperta in legno di tek ad assi fissesfalsate, delimitata da “candelieri” e cordoli. Il visitatore, che si ritrova improvvisamente sulponte del piroscafo, può iniziare l’esplorazione per conoscere i diversi aspetti della vita a bordo,visitando la "wheelhouse" (letteralmente: “la casa della ruota”, cioè la  timoneria)  originaleinglese completa di sala nautica e postazione del marconista. Sul lato opposto si trova la

tuga dei passeggeri di prima classe  dove è stata ricostruita una sala da pranzo (“dining room”)  e una sala di soggiorno per i passeggeri di classe. Anch'essa rappresenta unoriginale di straordinario valore e dalla storia curiosa: proviene, infatti, dal Piro/panfilo Yaza , unodegli yacht dei sovrani austriaci Francesco Giuseppe e Sissi.Divenuto preda bellica, lo yacht venne utilizzato dall’ex Presidente della Repubblica GiovanniGronchi  fino alla sua demolizione, avvenuta a La Spezia negli anni sessanta. Rimasta intera, lagrande tuga – misura oltre 10 metri di lunghezza per 4 di larghezza – venne utilizzata come “padiglione” per mostre d’antiquariato, conservando a lungo i suoi arredi originali. Spostata al Covodi Nord Est, il locale di Santa Margherita Ligure, ospitò i camerini di Frank Sinatra, durante la suatournée italiana. Successivamente acquisita e utilizzata da UCINA (Unione Nazionale Cantieri eIndustrie Nautiche e Affini) per l’accoglienza di ospiti illustri durante alcune edizioni del Salone

Nautico Internazionale, è stata donata dalla stessa associazione al Galata Museo del Mare nel 2006e vede oggi, dopo un lungo e attento restauro da parte dell’azienda genovese Tecnomare,specializzata in allestimenti navali, il suo definitivo approdo al Museo del Mare.

Le luci soffuse, il ponte, il gigantesco fumaiolo che issa la “red star” – simbolo de La Veloce, unadelle più importanti compagnie d’armamento genovesi degli inizi del secolo, specializzata neltrasporto emigranti – non sono solo una sofisticata scenografia: in questo contesto trovano il loroposto oggetti diversi, grandi e piccoli, frutto di acquisizioni e donazioni negli ultimi anni.Equipaggiamenti originali, come la grande manica a vento orientabile (che serviva a incanalare ariafresca nei ponti inferiori dove erano situati dormitori comuni degli emigranti, ammassati a centinaia

http://www.galatamuseodelmare.it/Pdf/300307ComunicatoPiroscafo.pdf 25 dicembre 2007

Page 2: A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

8/19/2019 A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

http://slidepdf.com/reader/full/a-bordo-del-piroscafo-sulla-rotta-degli-emigranti 2/4

Page 3: A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

8/19/2019 A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

http://slidepdf.com/reader/full/a-bordo-del-piroscafo-sulla-rotta-degli-emigranti 3/4

 

- 3 - 

Museo delle Culture del Mondo, Museo Navale di Pegli e Commenda di Prè), il polo centrale di unsistema Mare  che tratta non solo gli aspetti culturali e turistici ma anche quelli economici,urbanistici, imprenditoriali di Genova e del suo porto. L’inaugurazione dell’Istituto Nautico cheavverrà domani 31 marzo, completa questo quadro ponendo attenzione anche alla formazionespecializzata nel settore nautico.”

Curatore dell’allestimento “Piroscafo” è Pierangelo Campodonico che, insieme al progettista estorico delle costruzioni navali Giovanni Carosio, ha a lungo accarezzato l’idea di questaricostruzione, raccogliendo pazientemente oggetto per oggetto e discutendo per giornate ladisposizione e la forma del “Piroscafo”. “Questo nuovo allestimento rappresenta la nostra risposta achi ci chiede di “ripensare” il Galata e al suo rapporto con il pubblico. In maniera evidente noi non

siamo più un museo navale. Nei musei navali le persone vedono dei modellini e dei cimeli: al Galatasi sale a bordo  , ci si immedesima nella vita dei marinai, dei passeggeri e degli emigranti. A chi cichiede del nostro linguaggio museografico, noi vogliamo con grande chiarezza dire che le missionidel museo sono diverse e concomitanti: custodire, valorizzare e implementare gli originali (che inquesto allestimento sono molti) ma anche educare alla cultura del mare ed “emozionare” il pubblico, suggestionandolo e affascinandolo. E questo funziona: chi è stato al Galata ne è contentoe racconta che ha visto un museo “diverso”, con collezioni ricche ma non noioso. E questo èincoraggiante….”

Piano Terzo: un nuovo percorso espositivo 

La sala del “Piroscafo” arricchisce e rinnova una delle sezioni più apprezzate del Galata Museo delMare, l’esposizione “Transatlantici Italiani. Dall’unità d’Italia alla Seconda Guerra Mondiale”. Ilpercorso di questa sezione conduce i visitatori in un viaggio nel tempo e nello spazio per conoscerela vita delle e sulle navi passeggeri italiane che, a partire dal 1861, costituirono il grande vettoredell’emigrazione italiana nel mondo.

Istallazioni multimediali presenti sul percorso, modelli delle navi italiane più significative,oggetti originali  e ricostruzioni di ambienti  raccontano la vita del Transatlantico nei suoimolteplici aspetti, da quello storico a quello tecnico, da quello artistico a quello sociale.

Il viaggio inizia dove iniziò per molti: sui banconi della dogana della Stazione Marittima di Genova,

tra le valigie originali degli emigranti mentre le immagini video mostrano la salita a bordo,ricostruendo la partenza di un bastimento, colmo di emigranti, di passeggeri di prima (e seconda)classe e di animali (a quell’epoca non c’erano i frigoriferi e la carne veniva direttamente macellataa bordo, durante il viaggio).

Oggetti e testimonianze, oltre ai modellini originali, raccontano la nascita della navigazione di lineatra l’Italia e New York, ad opera delle compagnie Florio e Ribattino. Dalla loro successiva fusionenegli anni Ottanta dell’Ottocento nacque la Navigazione Generale Italiana, della quale siespone la nave più lussuosa d’inizio secolo, il Re Vittorio . Altri modelli, illustrano la storia della

Page 4: A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

8/19/2019 A Bordo Del Piroscafo Sulla Rotta Degli Emigranti

http://slidepdf.com/reader/full/a-bordo-del-piroscafo-sulla-rotta-degli-emigranti 4/4

 

- 4 - 

 “Fratelli Lavarello fu G.B.” e della società “La Veloce”, compagnie minori i cui nomi sono legatiai viaggi degli emigranti italiani verso il Centro e il Sud America.

Fortemente coinvolgente è la proiezione di un filmato, realizzato da Studio Azzurro, sulla basedei documenti dell’  Archivio Ligure della Scrittura Popolare, presieduto da Antonio Gibelli, cheillustra – con le parole stesse degli emigranti – i disagi, le privazioni e i pericoli del viaggio edell’arrivo nel Nuovo Mondo.

La sala successiva spiega come il business indotto dall’emigrazione italiana abbia permesso losviluppo della costruzione navale dei Piroscafi, e mostra, attraverso documenti originali, disegni efotografie lo sviluppo tecnologico nella storia di queste imbarcazioni. Passando dalla costruzione di

scafi in ferro a quelli più leggeri e resistenti in acciaio, dalle prime macchine a vapore alternativealle più raffinate a triplice espansione, per poi arrivare ai motori a turbina, il visitatore puòvedere il funzionamento di un motore a vapore a triplice espansione in scala 1:10 .Proseguendo la visita, il “passeggero-visitatore”, attraverso una grande proiezione avvolgente,entra nella suntuosa ed esclusiva atmosfera della vita che si svolgeva nei saloni di lusso delle “cittàgalleggianti”. I modelli presenti nella quarta e penultima sala permettono di ammirare navifortunate, come il Conte Biancamano  , che navigò per quasi quaranta anni e il Rex , massimaespressione della cantieristica navale italiana nell’epoca della navigazione di linea….o ancora navisfortunate come l’Orazio , che affondò nelle acque di Provenza in seguito ad un incendio. Acompletare quest’area che precede il “Piroscafo” , sono presenti alcune tra le poche testimonianzerimaste dei colossi del mare: oggetti dalla T/n Roma e la campana del Rex , unico reperto

rimasto del transatlantico italiano, donato al Galata Museo del Mare dalla famiglia di AntonioD’Amico.

Realizzata con la collaborazione dell’ Autorità Portuale di Genova, della Fondazione Ansaldo edella Fondazione Regionale Cristoforo Colombo, la sezione “Transatlantici Italiani” èpromossa e realizzata dalla  Associazione Promotori Musei del Mare e della NavigazioneONLUS. L’Associazione riunisce oltre settanta aziende legate allo shipping, che hanno inteso cosìcelebrare una storia che è italiana, ma anche profondamente genovese. A Genova appartengonoinfatti le compagnie di navigazione, i cantieri navali e il Porto, protagonisti di una storia dal respirointernazionale.

Ufficio Stampa Costa Edutainment spa per Galata Museo del MareEleonora ErricoTel. 0102345322; [email protected]

VER também o SITE do MUSEO: http://portale.galatamuseodelmare.it/jsp/index.jsp