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Parrocchia S. Agostino Vescovo e Dottore Via Mambro 96 - 44124 FERRARA Tel. 0532 975256; e-mail: [email protected] www.parsagostino.it - www.facebook.com/santagostinofe 25 giugno 2017 – XII Domenica del Tempo Ordinario Missionari senza paura! Il vangelo di oggi (Mt 10,26-33) è parte del secondo grande discorso di Gesù riportato dell’evangelista Matteo: le istruzioni per la missione. Riporta parole di rassicurazione da parte di Gesù: l’esperienza mis- sionaria è una esperienza scomoda. Se si fa sul serio, si va incontro ad incomprensioni, delusioni, persecu- zioni. C’è da aver paura ad essere missionari dell’amore e della giustizia di Dio. C’è da prendere po- sizione, da denunciare, da rinunciare. Addirittura c’è il rischio di essere ammazzati, come è stato ammazzato Gesù. Tanti fratelli in giro per il mondo vivono oggi questi pericoli e le conseguenti paure. E c’è da chie- dersi, forse, come mai la nostra vita cristiana è tutto sommato tanto tranquilla. E c’è, forse, da chiedersi quali sono le forme di persecuzione cui siamo sotto- posti nella nostra società, nella nostra cultura; quali sono le paure che abbiamo nel proclamarci seriamen- te e serenamente cristiani. La paura di non essere moderni, al passo coi tempi, alla moda. La paura di essere considerati bigotti, retrogradi, creduloni. La paura di non essere accettati come persone mature. Gesù insiste: «non abbiate paura»! Anzitutto perché la verità, prima o poi, verrà a galla. È vero: siamo in un’epoca di confusione, e in tutte le epoche è stato così. L’evidenza dell’esistenza di Dio e dell’evento del- la Pasqua del Signore sembra debole, e nel relativi- smo che connota questo tempo la fede continua a sembrare un vaneggiamento, o una opinione persona- lissima sganciata dalla verità sull’uomo. A vincere sarà la luce e non le tenebre. E l’esperienza missionaria si- gnifica moltiplicare la luce, diffondere la luce: quel che il Signore ci comunica nell’intimità della preghiera diventa visibile nella nostra vita, udibile nelle nostre parole. L’evidenza della salvezza di Dio passa attraver- so la voce e i volti e i gesti dei discepoli che l’hanno incontrato. «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo», continua Gesù. E dà una lezione di antropologia. Con il linguaggio maturato poi dalla Chiesa, diciamo che siamo persone. Corpi spirituali. Spiriti incarnati. E il centro, il fondamento del nostro essere personale è l’anima, cioè la relazione a tu per tu con Dio. Questa non può essere distrutta. Il corpo fisico sì (ma questo sarà trasfigurato nella risurrezione della carne). Diffici- le superare la paura della morte fisica, ma è necessa- rio. E ci impressiona la tranquillità con cui Gesù dice queste cose. Anche lui, nel Getsèmani, è stato ango- sciato. Anche a lui è costato offrire il suo corpo ai fla- gellatori e ai crocifissori: ma lo ha fatto perché pro- fondamente convinto che il legame con il Padre non poteva essere spezzato. Imparando da lui, possiamo guardare alla nostra vita e alla nostra morte (anche all’eventualità del martirio) con occhi nuovi: la comu- nione che il Padre ci dona di vivere con lui non può essere spezzata da nulla. In realtà c’è una cosa che può spezzare questa comu- nione, una cosa che non è all’esterno di noi, ma den- tro di noi: la decisione di fregarcene, di staccare il cordone ombelicale, di non accettare di essere figli, di vivere in autonomia dal Padre celeste, e da Gesù, e dallo Spirito. Questa decisione terribile (che Gesù vuo- le assolutamente scongiurare) ha come conseguenza la distruzione della nostra persona, la sofferenza infi- nita di non amare più. L’immagine della Geènna (l’immondezzaio di Gerusalemme che sempre brucia- va ed emanava un odore insopportabile) ben rappre- senta la condizione di chi, distaccandosi da Dio, fa pe- rire la propria persona (anima e corpo, dice Gesù), condannandola alla inutilità e alla sofferenza. Dio prende dolorosamente atto di questo possibile radica- le e libero rifiuto dell’uomo. Poiché Lui è amore, non può imporsi… Per continuare a rassicurarci, Gesù torna poi a sottoli- neare la provvidenza e l’interesse, la cura e la pre- mura infinita del Padre nei nostri confronti: valiamo molto più dei passeri. Davanti ai suoi occhi, il valore della nostra persona è enorme. Vede ogni capello del nostro capo e vuole, da vero Padre, la felicità di cia- scuno di noi... Si tratta allora di aprire gli occhi e saper vedere il cuo- re del Padre che viene incontro nella persona del Fi- glio. È decisivo riconoscere Gesù. Amare Gesù. La- sciarsi coinvolgere da Gesù che si fa presente in modo particolare nella Chiesa.

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25giugno2017 – XII Domenica del Tempo Ordinario

Missionarisenzapaura!Il vangelo di oggi (Mt 10,26-33) è parte del secondogrande discorso di Gesù riportato dell’evangelistaMatteo: le istruzioni per lamissione. Riporta paroledi rassicurazione da parte di Gesù: l’esperienzamis-sionariaèunaesperienzascomoda.Sesi fasulserio,si va incontro ad incomprensioni, delusioni, persecu-zioni. C’è da aver paura ad essere missionaridell’amoreedellagiustiziadiDio.C’èdaprenderepo-sizione,dadenunciare,darinunciare.Addiritturac’èilrischiodiessereammazzati,comeèstatoammazzatoGesù. Tanti fratelli in giro per il mondo vivono oggiquesti pericoli e le conseguenti paure. E c’è da chie-dersi, forse, comemai lanostravita cristianaè tuttosommato tanto tranquilla. E c’è, forse, da chiedersiquali sono le formedi persecuzione cui siamo sotto-posti nella nostra società, nella nostra cultura; qualisonolepaurecheabbiamonelproclamarciseriamen-te e serenamente cristiani. La paura di non esseremoderni, al passo coi tempi, alla moda. La paura diessere considerati bigotti, retrogradi, creduloni. Lapauradinonessereaccettaticomepersonemature.

Gesù insiste:«nonabbiatepaura»!Anzituttoperchélaverità,primaopoi,verràagalla.Èvero:siamo inun’epoca di confusione, e in tutte le epoche è statocosì.L’evidenzadell’esistenzadiDioedell’eventodel-la Pasqua del Signore sembra debole, e nel relativi-smo che connota questo tempo la fede continua asembrareunvaneggiamento,ounaopinionepersona-lissimasganciatadallaveritàsull’uomo.Avinceresaràlaluceenonletenebre.El’esperienzamissionariasi-gnifica moltiplicare la luce, diffondere la luce: quelcheilSignorecicomunicanell’intimitàdellapreghieradiventa visibile nella nostra vita, udibile nelle nostreparole.L’evidenzadellasalvezzadiDiopassaattraver-so la vocee i volti e i gesti deidiscepoli che l’hannoincontrato.

«Nonabbiatepauradiquellicheuccidonoilcorpo»,continuaGesù.Edàunalezionediantropologia.Conillinguaggio maturato poi dalla Chiesa, diciamo chesiamo persone. Corpi spirituali. Spiriti incarnati. E ilcentro, il fondamento del nostro essere personale èl’anima,cioè larelazioneatupertuconDio.Questanonpuòesseredistrutta.Ilcorpofisicosì(maquestosaràtrasfiguratonellarisurrezionedellacarne).Diffici-lesuperarelapauradellamortefisica,maènecessa-rio. E ci impressiona la tranquillità con cuiGesùdicequeste cose.Anche lui, nelGetsèmani, è statoango-

sciato.Anchealuiècostatooffrireilsuocorpoaifla-gellatori e ai crocifissori:ma lo ha fatto perché pro-fondamente convinto che il legame con il Padrenonpoteva essere spezzato. Imparando da lui, possiamoguardare alla nostra vita e alla nostra morte (ancheall’eventualitàdelmartirio)conocchinuovi:lacomu-nione che il Padre ci dona di vivere con lui non puòesserespezzatadanulla.

Inrealtàc’èunacosachepuòspezzarequestacomu-nione,unacosachenonèall’esternodinoi,maden-tro di noi: la decisione di fregarcene, di staccare ilcordoneombelicale,dinonaccettarediesserefigli,divivere in autonomia dal Padre celeste, e da Gesù, edalloSpirito.Questadecisioneterribile(cheGesùvuo-le assolutamente scongiurare) ha come conseguenzaladistruzionedellanostrapersona, lasofferenza infi-nita di non amare più. L’immagine della Geènna(l’immondezzaiodiGerusalemmechesemprebrucia-vaedemanavaunodore insopportabile)benrappre-sentalacondizionedichi,distaccandosidaDio,fape-rire la propria persona (anima e corpo, dice Gesù),condannandola alla inutilità e alla sofferenza. Dioprendedolorosamenteattodiquestopossibileradica-lee liberorifiutodell’uomo.PoichéLuièamore,nonpuòimporsi…

Percontinuarearassicurarci,Gesùtornapoiasottoli-neare la provvidenza e l’interesse, la cura e la pre-mura infinitadel Padre nei nostri confronti: valiamomolto più dei passeri. Davanti ai suoi occhi, il valoredellanostrapersonaèenorme.Vedeognicapellodelnostro capoe vuole, da veroPadre, la felicitàdi cia-scunodinoi...

Sitrattaalloradiapriregliocchiesapervedereilcuo-redelPadre cheviene incontronellapersonadel Fi-glio. È decisivo riconoscere Gesù. Amare Gesù. La-sciarsicoinvolgeredaGesùchesifapresenteinmodoparticolarenellaChiesa.

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AGENDASETTIMANALE

25Domenica–XIIdelTempoOrdinario8.00 S.Messa(propopulo)11.00 S.Messa26Lunedì18.00 S.Rosario18.30 S.Messa27Martedì17-22 AdorazioneEucaristica18.30 S.Messa28Mercoledì18.00 S.Rosario18.30 S.Messa29Giovedì–S.S.PietroePaolo18.00 S.Rosario18.30 S.Messa30Venerdì18.00 S.Rosario18.30 S.Messa1Sabato16.30 S.MessaResidenzaCaterina18.00 S.Rosario18.30 S.Messa2Domenica–XIIIdelTempoOrdinario8.00 S.Messa(propopulo)11.00 S.Messa

AVVISIEAPPUNTAMENTI

GREST. È terminato venerdì scorso il grest parroc-chiale.Ungranderingraziamentoaigiovanieaigio-vanissimichehannoprestatocongioiailservizioaipiù piccoli, facendosi volto e voce della passioneeducativa di tutta la comunità parrocchiale.La proposta di aggregazione e formazione estivacontinuainoratorioacuradellaAssociazioneArco-baleno,finoall’11agosto.Infoeiscrizioniinparroc-chia.ADORAZIONE E SCUOLADI PREGHIERA. Martedìalle 17, come ogni settimana, viviamo l’adorazioneeucaristica,sinoalle22circa.Alle17ealle21,lectiodivinasulleletturebiblichedellaMessadidomenicaprossima.GRUPPOGIOVANI. Il gruppodei giovanidellapar-rocchia vivrà l’esperienza di un camposcuola itine-ranteinSicilia,dal9al15agosto.Saràunaoccasioneperconoscerelefiguredellalottaallamafia(Peppi-no Impastato, don Pino Puglisi, Giovanni Falcone ePaoloBorsellino…), per godere delle bellezze stori-che,artisticheenaturalistichedellaSicilia(nellazo-nadiPalermo).

CAMPISCUOLA. Il camposcuola per ragazzi delleelementariemediesaràaFornodiZoldodall’1all’8agosto:cisonoancoramoltipostidisponibili!Il campo giovanissimi si terrà dall’8 al 15 luglio inVald’Agola,vicinoaPinzolo(TN).CAMPOSCUOLAPERFAMIGLIE.Dall’8al21agosto,pressolacasadiFornodiZoldo,siterràilconsuetocampoperfamiglie.Cisipuòfermareanchesoloperuna parte del periodo indicato. Per informazioni eprenotazioni rivolgersi a Nicola Martucci (3407715938)oRobertoPasqualini(3407514852).

S.VINCENZO:BISCOTTI

LaparoladelvescovoGianCarloRiportiamoperlariflessionepersonalel’omeliacheilVescovo Gian Carlo ha tenuto il giorno del suo in-gressoindiocesi.Contienealcunitrattifondamentalidellasuafuturaimpostazionepastorale.

«Ilmioprimosguardo,arrivandosullapiazzaèsta-toaquestanostraCattedrale,lacuifacciatacopertaoltrechel’interno,portanoisegnidisofferenzaelepiaghedelterremoto.Nellesueferitevedoanzitut-toleferiteditantenostrecomunità,dovelecase,lachiesa, la scuola, i luoghidel lavoroedell’incontrononsonoancorastatirisanati.NelleferitedellaCat-tedrale vedo, inoltre, anche le sofferenze di tantefamiglieepersone:perillavorochemancaononèdegno, per la malattia, per la solitudine el’abbandono,perundialogogenerazionaleinterrot-to. Nelle ferite della Cattedrale vedo infine “le no-stredebolezze”ricordatedall’apostoloPaolo, le fe-riteelefatichedellenostreparrocchie:adarrivareatutti,inparticolareaigiovani,acostruirerelazioniconchivivedaanni sul territorioeper chi arriva.LaPentecoste,conilsuoventoe ilsuofuocosegnidiDioSpiritod’amore,vieneoggiasanareleferitee fatiche che la nostra Cattedrale rappresenta e –comeabbiamoascoltatodallaprimaletturadelpro-fetaGioele-rendeglianzianicapacidisognieigio-vani aperti alla profezia. Anche gli apostoli riuniticonMarianelCenacolosonoferiti,delusi,impauriti.LoSpiritoSantoliaiutaaleggerecongliocchidellafede la storia e adaprirsi, ad andare.Non solo. LoSpiritoSantospingeicristianidellaprimacomuni-tà,chepernoirimaneesemplare,normanormante,a vivere dentro la città, a condividere le gioie e lesperanze,letristezzeleangosce,soprattuttodeipiùdeboli (cfr.Gaudium et Spes, 1), a costruire unanuova storia di solidarietà e responsabilità, di fra-ternità.Lalettera‘ADiogneto’–citatanellaCostitu-zione pastoraleGaudium et spesdel Concilio Vati-canoII–ricordaquesta‘simpatia’e‘sintonia’conlacittà da parte dei cristiani, animati e resi creatividall’azionedelloSpiritoSanto.Infine,laPentecostestruttura una comunità di fede, una nuova espe-rienzadivitainsieme,sinodale».(continua)