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REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA DATA: Settembre 2013 Dott.ssa. For. Elena Pittana Aquaprogram S.r.l. Estensori del VIA: Ing. Cristina Marocco Geol. Luca Pitet Comune di Ayas IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE EVANCON in Loc. AMPONEY 9,$ /5 Q STUDIO DI INGEGNERIA Via Duca d'Aosta 67 9HUUpV $267$ Tel: 0125-921092 - Fax: 0125-1865224 e-mail: [email protected] EnergyLab Engineering S.r.l. ENERGY CHAMPOLUC s.r.l Via Duca d'Aosta 67, 11029 Verres P.IVA: 10943610013 COMMITTENTE: ELABORATO: RELAZIONE DI SINTESI Tavola S2

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REGIONEAUTONOMA

VALLE D'AOSTA

DATA: Settembre 2013

Dott.ssa. For. Elena Pittana

Aquaprogram S.r.l.

Estensori del VIA:

Ing. Cristina Marocco

Geol. Luca Pitet

Comune di Ayas

IMPIANTO IDROELETTRICO

SUL TORRENTE EVANCON in Loc. AMPONEY

V.I.A. LR n°12 26/05/2009

STUDIO DI INGEGNERIA

Via Duca d'Aosta 67

11029 Verrés AOSTA

Tel: 0125-921092 - Fax: 0125-1865224

e-mail: [email protected]

EnergyLab

Engineering S.r.l.

ENERGY CHAMPOLUC s.r.l

Via Duca d'Aosta 67, 11029 Verres

P.IVA: 10943610013

COMMITTENTE:

ELABORATO:RELAZIONE DI SINTESI

TavolaS2

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Ing. Andrea Vicquéry

Ing. Saverio Francesco Grosso

Relazione di sintesi

1

Sommario

1. PREMESSA ................................................................................................ 2

2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ............................................................ 3

2.1 TORRENTE EVANÇON ..................................................................................... 3

2.2 CARATTERISTICHE CLIMATICHE ......................................................................... 3

3. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO PROPOSTO ........................................... 4

3.1 CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE PRINCIPALI OPERE CIVILI ...................................... 4

3.1.1 Opera di presa e vasca di carico .......................................................... 5

3.1.2 Condotta forzata ............................................................................... 7

3.1.3 Centrale di produzione ....................................................................... 8

3.2 STIMA PORTATE DERIVABILI ............................................................................. 9

3.3 VIABILITÀ INTERESSATA ................................................................................ 10

3.4 CANTIERISTICA .......................................................................................... 11

3.5 MATERIALI DI RISULTA .................................................................................. 12

3.6 RIFIUTI GENERATI ....................................................................................... 13

3.7 TEMPI DI REALIZZAZIONE ............................................................................... 13

4. COSTI DI COSTRUZIONE ......................................................................... 14

5. VALUTAZIONE IMPATTI POTENZIALI ..................................................... 15

6. MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE ....................................... 21

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1. Premessa

La seguente relazione di sintesi non tecnica viene redatta in ottemperanza alla

normativa in materia di VIA regionale (L.R. 12/2009), in relazione al progetto denominato

“Impianto idroelettrico sul torrente Evançon – Loc. Amponey”. La relazione sintetizza gli

aspetti più importanti riguardanti la realizzazione del progetto presentato, utilizzando per

quanto possibile un linguaggio non tecnico, scevro di tecnicismi, formule matematiche e

calcoli ingegneristici. Per sua natura la relazione non illustra approfonditamente le scelte

progettuali e non analizza approfonditamente gli impatti potenziali a carico delle diverse

componenti ambientali e socio-economiche, limitandosi all’inquadramento generale delle

opere in progetto, dell’area interessata dall’impianto e degli impatti potenziali. Si rimanda

alle relazioni tecniche specialistiche per un approfondimento delle tematiche qui

sinteticamente trattate.

L’impianto in oggetto sfrutta un salto lordo di 8.7 m (quota alveo presa-quota alveo

restituzione) e fiscale di 10.50 metri circa (quota pelo libero vasca di carico-quota pelo

morto a valle delle macchine idrauliche) ed è in grado di produrre una potenza media

nominale di 281 kW, viene pertanto sottoposto a procedura ordinaria di valutazione di

impatto ambientale ai sensi della L.R.14/99 art. 10) Industria energetica – l) impianti per la

produzione di energia idroelettrica oltre 220 Kw.

Come di consueto lo studio di impatto ambientale è stato realizzato con metodo

interdisciplinare dai seguenti professionisti:

Ing. Andrea Viquéry – Ing. Saverio Francesco Grosso

Dott. For. Elena Pittana

Geol. Luca Pitet

Aquaprogram s.r.l. con sede a Vicenza per le analisi ambientali

Ing. Cristina Marocco per valutazione del rumore

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2. Inquadramento territoriale

2.1 Torrente Evançon

Il torrente Evançon nasce dalla confluenza del torrente Verraz e del torrente

Courthoud; è un affluente in sinistra idrografica della Dora Baltea, nella quale confluisce a

Verrès (360 m s.l.m.) dopo circa 31 km di percorso. Il bacino del torrente copre circa

245.82 km2, con quote che variano tra i 4221 m s.l.m. del Monte Castore e i 360 m s.l.m.

della sezione di chiusura a Verrès; la quota media del bacino è pari a circa 2153 m.

La parte più in quota del bacino è interessata dalla presenza di aree glaciali di discreta

estensione, che coprono circa 14.55 km2, pari al 5.92% della superficie complessiva. A

questi si aggiungono anche dei nevai perenni che garantiscono una buona alimentazione

idrica anche durante il periodo di minori precipitazioni.

Dal punto di vista geografico l’orientamento principale del bacino sotteso risulta essere

Nord-Sud. Il comprensorio in questione occupa 105.76 Km2 e risulta così delimitato:

st: Bacino idrografico del torrente Lys

Ovest: Bacino idrografico del torrente Marmore

Nord: Linea spartiacque continentale, confine di stato con la Svizzera

Sud: Parte di valle del bacino del torrente Evançon e suoi affluenti secondari

La sezione di chiusura, posta in corrispondenza dell’opera di presa dell’impianto,

delimita la parte alta della vallata sottendendo un bacino le cui caratteristiche principali

sono:

Sezione di chiusura: 1545.70 m s.l.m.

Superficie: 105.76 Km2

Altezza massima : 4221,28. (Punta Castore)

Altezza media: 2637 m s.l.m.

Piovosità media: 1116 mm/anno

2.2 Caratteristiche climatiche

Il bacino del torrente Evançon è caratterizzato da un clima di tipo continentale

subalpino, piovoso in primavera, estate ed autunno, con inverno siccitoso, durante il quale

le precipitazioni hanno carattere prevalentemente nevoso. I maggiori problemi di piene

sull‘Evançon e sui suoi affluenti principali, si registrano o in autunno o in estate,

generalmente in concomitanza di improvvisi innalzamenti di temperatura e di brevi ma

violenti rovesci temporaleschi.

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3. Descrizione dell’intervento proposto

Il progetto prevede la costruzione di un impianto idroelettrico ad acqua fluente, quindi

senza la costruzione di una diga, dimensionato e progettato tenendo conto delle esigenze

impiantistiche, della morfologia dei luoghi degli aspetti ambientali.

Tabella 1: Caratteristiche impianto

Impianto idroelettrico sul torrente Evançon - Loc. Amponey

Opera di presa Traversa a sedia con paratoia a ventola

Quota di prelievo m 1545.70 m s.l.m.

Coordinate ED-UTM32 opera di presa 5076022N-400678E

Quota sfioro nella camera di carico m 1547.50 m s.l.m.

Coordinate ED-UTM32 camera di carico 5075995N-400681E

Quota pelo morto a valle delle turbine m 1537.00 s.l.m.

Coordinate ED-UTM32 centrale di produzione 5075552N-400304E

Quota di restituzione in alveo m 1536.80 s.l.m.

Coordinate ED-UTM32 restituzione 5075549N-400282E

Lunghezza condotta forzata m 600 circa

Diametro nominale della condotta 2000 - 1800 mm

Salto lordo fiscale m 10.50

L’acqua viene prelevata dal torrente in località Champoluc a quota alveo originaria

1545.70 m sul s.l.m. mediante una presa caratterizzata da una fondazione in cemento

armato. e da una paratoia metallica, completamente abbattibile in caso di necessità, in

grado di innalzare il livello dell’acqua fino a quota 1547.50 m slm. L’acqua viene quindi fatta

convogliare nel manufatto di carico, completamente interrato, comprendente vasca

sghiaiatrice, vasca dissabbiatrice, vasca di carico e canale di scarico. Quindi grazie ad una

condotta in pressione in vetroresina DN 2000 e 1800 in egual misura, l’acqua prelevata

raggiunge la centrale di produzione in località Amponey (quota pelo morto a valle delle

turbine 1537.00 m s.l.m.) dove viene turbinata, trasformata in energia elettrica e restituita

al torrente poco più a valle mediante canale di scarico interrato in cls, a quota 1536.80 m

s.l.m. Infine l’energia elettrica così prodotta verrà consegnata in media tensione tramite

cavidotto interrato presso la cabina di consegna ubicata nelle vicinanze della cabina DEVAL

che si trova lungo la SR 45 all’altezza della centrale di produzione .

3.1 Caratteristiche tecniche delle principali opere civili

I paragrafo che seguono riportano le caratteristiche più importanti delle opere civili

che compongono l’impianto.

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3.1.1 Opera di presa e vasca di carico

La progettazione è stata sviluppata in modo tale da garantire che le opere di presa e di

derivazione avessero un interferenza pressoché nulla con il naturale deflusso della corrente,

una volta abbattuta la paratoia di derivazione. L’obiettivo perseguito è quello di non alterare

in nessun modo la morfologia dell’alveo (pendenza fondo, pendenza argini, sezione

disponibile).

L’opera di presa in progetto sarà ubicata a valle del ponte stradale che collega la SR

45 della Val d’Ayas con l’ufficio postale di Champoluc. In quel punto l’alveo è largo circa

10.50 m, la quota fondo alveo in corrispondenza della paratoia a ventola è 1545.70 m slm.

In alveo sarà posizionata un’unica paratoia a ventola incernierata in basso il cui compito è

quello di creare un minimo bacino d’accumulo a monte della derivazione e di imporre il

livello di massimo invaso. All’interno della paratoia principale in sinistra idraulica sarà

alloggiata una seconda paratoia piana (dimensioni 1.00 x 0.80 m), attraverso la quale

verranno operati i rilasci in alveo delle portate di DMV e saranno svolte le periodiche

operazioni di pulizia dell’invaso.

Figura 1: Sezione trasversale paratoia a ventola, scala dei pesci e locale tecnico

Il manufatto di carico sarà ubicato in sinistra idraulica e sarà idraulicamente connesso

all’alveo da due bocche di presa larghe 2,50 ciascuna, a guardia delle quali saranno

posizionati delle barre paratronchi in acciaio e le paratoie di modulazione. L’opera, che allo

stato post-operam risulterà essere completamente interrata, sarà costituita da un

dissabbiatore largo 5.80 m, lungo 19.00 m ed alto internamente 2.50 m con fondo a quota

1445.70 m slm, a valle del quale si troverà la vasca di carico le cui dimensioni interne in

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pianta sono pari a 5.80 x 5.00 m, per un’altezza di 4.40 m con fondo a quota 1543.60 m

slm.

Legenda

1: Paratoia a ventola

2: Bocche di presa

3: Scala dei pesci

4: Locale tecnico interrato

5: Vasca dissabbiatrice

6: Vasca di carico

7: Canale di scarico

8: Tubazione di scarico

9: Condotta forzata

Figura 2: Pianta opera di presa

A destra del dissabbiatore sarà realizzato il canale di scarico, nel quale le eventuali

portate in eccesso sfioreranno attraverso due sfioratori lunghi 4.75 m ciascuno, la cui quota

di sfioro è posta a 1547.50 m slm. Il canale di scarico sarà largo 1.00 m e scaricherà in

alveo a quota 1545.30 m slm attraverso una condotta in cemento DN 1100. Tra il canale di

scarico e la scala di risalita dell’ittiofauna sarà realizzato un locale tecnico interrato,

accessibile tramite una botola, all’interno del quale saranno alloggiate le apparecchiature

elettromeccaniche necessarie alla gestione dell’opera.

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3.1.2 Condotta forzata

La condotta forzata avrà 2 diametri differenti (DN 2000 prima e DN 1800 poi), ognuno

dei quali sarà utilizzato per la realizzazione di circa metà condotta. Tale soluzione permette

di diminuire le perdite in condotta utilizzando inizialmente un diametro maggiore di quello

strettamente necessario, consentendo al contempo di ottimizzare i costi di trasporto (le

canne DN 1800 possono essere trasportate all’interno delle canne DN 2000 permettendo di

dimezzare il numero di viaggi necessari), limitando il transito di camion ed i conseguenti

impatti ambientali in termini di traffico, rumore, polveri e gas di scarico.

La condotta forzata parte dalla vasca di carico a quota asse condotta 1544.50 m slm

ed ha una lunghezza complessiva di circa 600 m. Il tracciato della condotta attraversa per i

primi 45 m circa del suo sviluppo il terreno che ospita la vasca di carico, passa tra il primo

fabbricato presente in sinistra idraulica e l’alveo per poi dirigersi verso la pista serrata che

collega la strada vicinale di Mascognaz con la strada comunale di Mascognaz. La condotta

verrà posata al di sotto della pista esistente per 165 m circa, salvo poi discostarsene ed

essere posata sotto i prati che la costeggiano in modo da minimizzare le curve ed i pezzi

speciali necessari al raggiungimento della centrale. Nel suo tratto terminale la condotta

passerà dietro al fabbricato rurale che si trova nei pressi della centrale. L’ultimo tratto sarà

costituito da un pezzo speciale in acciaio che fungerà da diramatore, la cui funzione sarà

sdoppiare il flusso idrico verso una sola o entrambe le due turbine presenti in centrale.

Foto 1: Tratto iniziale condotta, posa sotto prato

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Foto 2 : Passaggio sotto la pista sterrata, vista da valle

Foto 3: Tratto terminale

3.1.3 Centrale di produzione

Alla centrale di produzione si accederà dalla SR 45 dopo aver attraversato il ponte di

Amponey, percorrendo la strada comunale di Mascognaz. L’edificio sarà parzialmente

interrato, potendosi sfruttare l’orografia della zona per realizzare l’edificio all’interno del

pendio che sovrasta l’alveo in quel punto. Le dimensioni in pianta saranno pari a 9.00 x

9.00 m, per un’altezza complessiva di 12.55 m.

Al suo interno la centrale sarà articolata come di consueto su tre livelli: il primo livello,

al quale sarà possibile accedere dall’esterno, avrà la quota del calpestio a 1540.90 m slm ed

ospiterà le celle MT ed il trasformatore BT/MT; il secondo livello posto a quota 1537.20 m

slm al quale si accederà attraverso una scala a chiocciola ospiterà la consolle di controllo, i

quadri e le celle BT e la centralina oleodinamica; il terzo livello con il fondo a quota 1534.25

m slm fungerà da vasca di scarico il cui pelo morto sarà fissato mediante un setto in

cemento a quota 1537.00 m slm. Le turbine idrauliche installate saranno 2 kaplan ad asse

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verticale che interesseranno l’edificio della centrale per tutta la sua altezza, in particolare: in

corrispondenza del primo livello si troveranno i generatori, in corrispondenza del secondo

livello si troveranno le condotte forzate in arrivo, le valvole di macchina e le giranti, mentre

al terzo livello si troverà il diffusore in acciaio.

Figura 3: Sezione trasversale centrale di produzione

3.2 Stima portate derivabili

La stima delle portate derivabili, cioè della quantità d’acqua che è possibile prelevare

dal torrente, si basa sull’individuazione delle portate idriche realmente disponibili in alveo, le

quali sono state stimate sulla base della normativa regionale di settore (Piano tutela Acque

della Valle d’Aosta).

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Tabella 2: Portate medie mensili all’opera di presa

Mesi Portate

naturali

Gennaio l/sec. 901.2

Febbraio l/sec. 822.3

Marzo l/sec. 955.9

Aprile l/sec. 1,781.6

Maggio l/sec. 5,750.6

Giugno l/sec. 10,846.2

Luglio l/sec. 9,529.5

Agosto l/sec. 7,007.5

Settembre l/sec. 4,321.5

Ottobre l/sec. 2,738.4

Novembre l/sec. 1,691.8

Dicembre l/sec. 1,116.5

Media l/sec. 3,973.3

Il calcolo delle portate effettivamente disponibili per il prelievo deve tener conto dei

diritti irrigui presenti a monte dell’opera di presa e tra quest’ultima e la restituzione. Alle

portate in alveo devono essere infine sottratti i DMV (ovvero la quantità d’acqua da

rilasciare necessariamente in alveo) ed i diritti irrigui presenti a monte dell’opera di presa.

3.3 Viabilità interessata

L’attività di cantiere genererà inevitabilmente un certo volume di traffico di mezzi di

cantiere o di servizio che dovranno usufruire della rete stradale dell’area; le strade

interessate sono in particolare la SR 45 della Val d’Ayas e le traverse che la collegano con le

due aree di cantiere in presa ed in centrale. La SR 45 è un’arteria abbastanza importante

che percorre tutta la Val d’Ayas, collegandola con la valle della Dora Baltea e la SS 26 della

Valle d’Aosta. Tutti i mezzi di cantiere percorreranno la SR 45 per poi imboccare uno dei due

ponti che la collegano con le aree di cantiere.

Ad ogni modo, per limitare al massimo i disagi e compatibilmente con le esigenze

esecutive, si cercherà di concentrare la realizzazione delle opere in periodi non

particolarmente trafficati. Naturalmente si procederà all'adeguata segnalazione dei cantieri,

delle relative aree e del possibile transito di automezzi, tramite il posizionamento di cartelli

stradali ed impianti semaforici mobili se necessari.

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3.4 Cantieristica

La costruzione dell'impianto sarà articolata su tre distinte aree di cantiere: 2 cantieri

fissi ubicati nelle zone di presa e centrale, un cantiere mobile di posa condotta. La logica

seguita nell'organizzazione dei cantieri ha voluto perseguire i seguenti obiettivi:

minimizzare le particelle catastali interessate;

limitare per quanto possibile le interferenze con il traffico locale.

Naturalmente i cantieri saranno debitamente segnalati e recintati, in modo da

minimizzare il rischio di incidenti o di intrusioni anche accidentali. Si rimanda alle tavole

grafiche progettuali per la visualizzazione completa delle aree di cantiere previste e dei

relativi accessi.

Il cantiere ubicato in prossimità di opera di presa e vasca di carico occuperà

temporaneamente una superficie di 3270 mq circa, nella zona in sinistra idraulica contenuta

tra i due ponti sul torrente Evançon, interesserà parte del mappale n°51 del foglio catastale

n°36 del comune di Ayas. Al cantiere si accederà da valle, dopo aver attraversato il

torrente, provenendo dalla SR 45, che passa molto vicina all’area. All’interno della area di

cantiere saranno posizionate le baracche adibite ad uffici, spogliatoi ed infermeria e saranno

allestite una serie di aree di deposito temporanee all’interno delle quali saranno stoccati i

materiali da costruzione, i materiali di risulta destinati al riutilizzato e destinati a discarica, i

recipienti per la raccolta differenziata dei rifiuti generati. Una volta smantellata l'area si

procederà con il ripristino del terreno e della copertura vegetale.

Il cantiere mobile per la posa della condotta si snoderà a partire dall'opera di presa e

percorrerà la pista compresi tra la presa e la centrale. Sarà largo 7 m circa e vi si accederà

seguendo la strada che collega la strada comunale e la strada vicinale di Mascognaz. La

lunghezza complessiva dell'area sarà pari alla lunghezza della condotta forzata, 610 m circa,

ma, in virtù delle peculiarità e della ciclicità delle lavorazioni proprie della fase di posa

condotta, occuperà di volta in volta porzioni molto limitate del tracciato previsto. Non si

prevede di ubicare a meta percorso circa, un deposito temporaneo intermedio per le

tubazioni, in modo da minimizzare il percorso dei mezzi pesanti e le relative emissioni in

atmosfera.

All’area di cantiere della centrale si accederà dal ponte in loc. Amponey cghe collega la

SR 45 con la strada comunale di Mascognaz. Vista la particolare ubicazione della centrale,

l’area effettivamente interessata dalle lavorazioni non si troverà all’interno dell’area di

cantiere vera e proprio, e dovrà quindi essere opportunamente recintata e segnalata. L’area

di cantiere si troverà in destra idraulica ed occuperà una superficie di circa 1940 mq,

corrispondente all’incirca al mappale n° 180 del foglio catastale n°37; qui si prevede di

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ubicare, in analogia con quanto previsto per il cantiere della presa, gli uffici, i servizi igienici

gli spogliatoi, i parcheggi ed il locale ricovero attrezzi oltre a delle aree adibite a deposito

temporaneo del materiale da scavo e da costruzione. L’area interessata dalle lavorazioni

edili si trova in sinistra idraulica ed occuperà circa 280 mq e sarà contenuta interamente

all’interno della particella catastale n° 19 del mappale n° 28.

3.5 Materiali di risulta

La tecnica di scavo prevede di andare in profondità con un inclinazione del terreno

rispetto alla verticale, non inferiore ai 60° e di avere un franco di 1 m tra la parete dello

scavo e l'opera in costruzione, per permettere il posizionamento delle attrezzature e dei

materiali necessari alla costruzione, oltre che la movimentazione del personale. Costruite le

opere, gli spazi rimasti saranno intasati con lo stesso materiale da li asportato. Tutto ciò

considerato, la tabella seguente mostra i volumi di scavo stimati per ognuna delle opere

civili che costituiranno l'impianto in progetto.

Tabella 3: Volumi di scavo in m3

Colonna1 Colonna2 Scavi

Ritombamenti

e riprofilature Differenza

Traversa e vasca di carico 1365 356 1009

Condotta 6100 4575 1525

Centrale 1226 258 967

Canale di scarico 396 75 321

TOTALE 9086 5264 3823

Il materiale di risulta prodotto dagli scavi sarà riutilizzato per quanto possibile per i

ritombamenti necessari al ripristino dei luoghi interessati dai lavori. I trovanti aventi

dimensioni incompatibili col ripristino dei siti oggetto d’intervento ed il ritombamento degli

scavi saranno impiegati per le sistemazioni in alveo e per le platee, invece il materiale più

fine come ad esempio il misto integrale, se compatibile, sarà vagliato e utilizzato come

inerte per confezionare i calcestruzzi non strutturali e per ripristinare le piste sterrate

interessate dai lavori. Con l’intento di limitare l'esubero di materiale ed il conseguente

trasporto in discarica o in siti autorizzati, si prevede di utilizzarne parte per riprofilare

terreni adiacenti alle principali opere d’arte. Il materiale di risulta non riutilizzato

direttamente in loco sarà smaltito in idonea discarica autorizzata previa caratterizzazione

chimica ai sensi dell’articolato normativo composto dagli art. da 180 a 185 del d. lgs

152/2006, del DM 161/12 e della legge 98/2013, che ha tramutato in legge il cd. “Decreto

del Fare”.

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3.6 Rifiuti generati

I rifiuti che si prevede possano venire prodotti, saranno costituiti essenzialmente da

scarti di materiali da costruzione o di cantiere. Nell’area destinata a piazzale di servizio in

prossimità del cantiere del fabbricato della centrale, verrà attrezzata una zona

appositamente munita di contenitori metallici che serviranno per la raccolta dei materiali a

rifiuto. Il materiale di rifiuto che si prevede possa essere prodotto sarà smaltito secondo le

modalità riportate in tabella.

Tabella 4: Modalità di smaltimento rifiuti generati

Materiale a rifiuto Modalità di smaltimento

Materiali metallici di vario genere Centro di raccolta per il

riciclaggio

Residui inerti e cementi delle acque di

lavaggio delle autobetoniere Discarica autorizzata

Residui di materiali plastici – guaine

catramate ed elastomero Discarica autorizzata

Residui di legname – scarti di carpenteria ed

imballaggi

Centro di raccolta per il

riciclaggio

Involucri in carta dei sacchetti di cemento Centro di raccolta per il

riciclaggio

3.7 Tempi di realizzazione

Nel complesso si prevede che i lavori di costruzione dell'impianto dureranno circa 10

mesi. Sarà necessario procedere per lotti distinti e con l’utilizzo a volte contemporaneo di

più imprese destinate alla costruzione delle varie componenti dell’impianto stesso.

Durante la valutazione e la programmazione delle varie fasi di costruzione sono state

attentamente considerate le caratteristiche meteo-climatiche dell’area, le caratteristiche

idrologiche del torrente e le necessità biologiche (in particolare i periodi riproduttivi) della

fauna ittica.

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4. Costi di costruzione

Il costo di costruzione dell’impianto è riportato in tabella. I costi comprendono anche

le somme a disposizione per gli imprevisti, le servitù e gli oneri d’allacciamento.

Tabella 5

TOTALE COSTI AL NETTO DELL'IVA 2,204,057.82 €

IMPORTO TOTALE IVA INCLUSA 2,666,909.96 €

La producibilità prevista al momento è pari a 2.022.459 kWh/anno. Per il calcolo dei

ricavi si è presa in considerazione la tariffazione dettata dalla novo decreto rinnovabili 2012

(DM Ministero sviluppo economico 06 Luglio 2012) che prevede per impianti la cui potenza

media nominale è inferiore a 500 kW una tariffa onnicomprensiva pari a 0,219 €/kWh

prodotto, valida per 20 anni. I ricavi annui sono riportati nelle tabelle seguenti, ipotizzando

che il finanziamento dell’impianto venga estinto in 15 anni, con un tasso di sconto

prudenziale del 7.5%.

Tabella 6: Ricavi annui previsti

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5. Valutazione impatti potenziali

Lo studio di impatto ambientale di un opera deve analizzare gli impatti che la

realizzazione del progetto comporta a livello delle diverse componenti ambientali. Non

trattandosi di un’opera puntuale, ma di una progettazione estesa si ritiene opportuno

schematizzare le interferenze generate dalle diverse opere previste in progetto, a loro volta

suddivise nelle varie componenti progettuali, sui sistemi ambientali e le loro componenti.

I sistemi ambientali sui quali si presume che gli impatti siano sensibili sono

atmosfera (intendendo qualità dell’aria e livello di rumore), idrosfera (intesa come

sistema idrico superficiale, sotterraneo e qualità dell’acqua), suolo (suscettibile di variazioni

qualitative e quantitative), flora (con influenze a livello qualitativo e quantitativo), fauna

(con possibili alterazioni etologiche e di habitat), società ed economia (con influenza sul

recupero delle infrastrutture, sull’attività agricolo-pastorale e sull’economia locale), aspetti

percettivi del paesaggio.

Si riporta una tabella riassuntiva delle interferenze date da ciascuna fase operativa la

cui legenda è la seguente:

impatto positivo (+), negativo (-) o ininfluente (0)

di entità bassa (B), media (M) o alta (A)

reversibile (SI) o irreversibile (NO)

parzialmente (PARZ) o totalmente (TOT) mitigabile.

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Tabella 7: Impatti ambientali in fase di realizzazione

opera sistemi

influenzati componenti

imp

att

o

en

tità

reversib

ilit

à

mit

igab

ilit

à

aria qualità - B SI PARZ

opera di presa rumore - B Sì PARZ

acqua qualità - M Sì PARZ

superficiali - B Sì PARZ

sotterranee - B Sì PARZ

suolo qualità - B Sì PARZ

quantità - B Sì PARZ

flora copertura erbacea - B Sì PARZ

copertura arbustiva - B Sì PARZ

copertura arborea - B Sì PARZ

fauna alterazioni etologiche 0

alterazione habitat - B SI PARZ

socio-economici economia locale + B

paesaggio aspetti percettivi - M Sì PARZ

aria qualità - B SI PARZ

vasca rumore - B Sì PARZ

di carico acqua qualità 0

superficiali 0

sotterranee - B Sì PARZ

suolo qualità - B Sì PARZ

quantità - M Sì PARZ

flora copertura erbacea - M Sì PARZ

copertura arbustiva - B Sì PARZ

copertura arborea - B Sì PARZ

fauna alterazioni etologiche 0

alterazione habitat - B SI PARZ

socio-economici economia locale + B

paesaggio aspetti percettivi - M Sì TOT

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opera sistemi influenzati componenti

imp

att

o

en

tità

reversib

ilit

à

mit

igab

ilit

à

condotta

aria

qualità

-

B

SI

PARZ

rumore - B SI PARZ

acqua qualità 0

superficiali 0

sotterranee - B Sì PARZ

suolo qualità 0

quantità - M Sì PARZ

flora copertura erbacea - M Sì TOT

copertura arbustiva - M Sì TOT

copertura arborea - M Sì TOT

fauna alterazioni etologiche 0

alterazione habitat - B Sì TOT

socio-economici economia locale + B

paesaggio aspetti percettivi - M Sì PARZ

centrale

aria qualità - B SI PARZ

rumore - B Sì PARZ

acqua qualità 0

superficiali 0

sotterranee - B Sì PARZ

suolo qualità - B Sì PARZ

quantità - M Sì PARZ

flora copertura erbacea - B Sì PARZ

copertura arbustiva - B Sì PARZ

copertura arborea 0

fauna alterazioni etologiche 0

alterazione habitat - B SI PARZ

socio-economici economia locale + B

paesaggio aspetti percettivi - M Sì PARZ

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opera sistemi influenzati componenti

imp

att

o

en

tità

reversib

ilit

à

mit

igab

ilit

à

cavidotto aria qualità - B SI PARZ

rumore - B Sì PARZ

acqua qualità 0

superficiali - B Sì PARZ

sotterranee - B Sì PARZ

suolo qualità - B Sì PARZ

quantità - B Sì PARZ

flora copertura erbacea - B Sì PARZ

copertura arbustiva - B Sì PARZ

copertura arborea 0

fauna alterazioni etologiche 0

alterazione habitat - B SI PARZ

socio-economici economia locale + B

paesaggio aspetti percettivi - B Sì PARZ

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Tabella 8: Impatti ambientali in fase di esercizio

opera sistemi

influenzati componenti

imp

att

o

en

tità

reversib

ilit

à

mit

igab

ilit

à

zona opera

di presa aria qualità 0

rumore 0

acqua qualità 0

superficiali - B Si PARZ

sotterranee 0

suolo qualità 0

quantità 0

flora copertura erbacea 0

copertura arbustiva 0

copertura arborea 0

fauna alterazioni etologiche - B Sì PARZ

alterazione habitat 0

socio-economici economia locale 0

paesaggio aspetti percettivi - B NO TOT

zona vasca

di carico aria qualità 0

rumore 0

acqua qualità 0

superficiali 0

sotterranee 0

suolo qualità 0

quantità 0

flora copertura erbacea 0

copertura arbustiva 0

copertura arborea 0

fauna alterazioni etologiche 0

alterazione habitat 0

socio-economici economia locale 0

paesaggio aspetti percettivi - B NO TOT

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opera sistemi

influenzati componenti

imp

att

o

en

tità

reversib

ilit

à

mit

igab

ilit

à

zona

condotta aria qualità 0

rumore 0

acqua qualità 0

superficiali 0

sotterranee 0

suolo qualità 0

quantità 0

flora copertura erbacea 0

copertura arbustiva 0

copertura arborea 0

fauna alterazioni etologiche 0

alterazione habitat 0

socio-economici economia locale 0

paesaggio aspetti percettivi 0

zona

centrale aria qualità 0

rumore - B NO PARZ

acqua qualità 0

superficiali 0

sotterranee 0

suolo qualità 0

quantità 0

flora copertura erbacea 0

copertura arbustiva 0

copertura arborea 0

fauna alterazioni etologiche 0

alterazione habitat 0

socio-economici economia locale + M

paesaggio aspetti percettivi - B NO PARZ

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6. Misure di mitigazione e compensazione

In fase di realizzazione saranno adottate tutte le misure di mitigazione degli impatti

indicate nello studio di impatto ambientale, in particolare per quanto riguarda le emissioni

in atmosfera (polveri e rumore) delle attività di cantiere, le emissioni luminose, le

tempistiche delle lavorazioni in alveo in modo da non interferire con i periodi riproduttivi

dell’ittiofauna. La continuità fluviale del torrente non sarà alterata grazie alla costruzione

delle scala di risalita per l’ittiofauna in corrispondenza della traversa di derivazione. Infine

si mitigheranno gli impatti acustici della centrale mediante opportune misure di

insonorizzazione e al termine dei lavori si ripristineranno, come di consueto, le coperture

erbacee ed arbustive eventualmente rimosse durante le operazioni di scavo.

Oltre alle opere di mitigazioni menzionate sono previste delle misure di

compensazione, che esulano dalla realizzazione dell’impianto vero e proprio, che verranno

attuate a cura della committenza con l’intento di dare ulteriori benefici al territorio ed alla

comunità che ospiteranno l’impianto. Le compensazioni previste sono le seguenti:

Ripristino o sostituzione delle ringhiere in ferro o in legno che percorrono l’alveo o i

ponti che lo attraversano nei dintorni del tratto sotteso dall’impianto;

Foto 4: particolare ringhiera in zona presa

Semina per ripopolamento ittico: la committenza si attiverà per ottenere un

miglioramento, sia quantitativo che qualitativo della situazione ittiofaunistica del

tratto di torrente in oggetto. Inoltre sarà valutata, congiuntamente alla locale

associazione di pescatori, l’eventuale esigenza di utilizzare anche del materiale

“pronta pesca”, individuando i tratti in cui effettuare questo tipo di immissioni e ne

saranno ben valutati i quantitativi.

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La committenza infine si rende disponibile sin da ora a valutare eventuali richieste di

ulteriori opere di compensazione da parte dell’amministrazione comunale.