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Lunedì, 9 Ottobre 2017 www.corrieredelmezzogiorno.it Q uando al principio degli anni ‘90 si discuteva ancora con una certa se- rietà di piani regionali di sviluppo, la Capitanata divenne oggetto di studio, perché nessuno riusciva a spiegare le ragioni della sua controtendenza rispetto agli indicatori che davano in crescita tutte le altre province della dorsale adriatica. In quello stesso tempo fui coinvolto nel- l’enaudiana «Storia delle Regioni d’Italia». A me toccò descrivere le trasformazione delle gerarchie territoriali abruzzesi nel lungo pe- riodo. In quella occasione scoprii che gli abruzzesi erano riusciti ad uscire dalle regio- ni «povere» semplicemente ragionando in termini plurali. L’Abruzzo ritornava nei piani di sviluppo regionale a diventare gli antichi Abruzzi; per ogni provincia fu «decisa» una vocazione diversa, in modo da ottimizzare i flussi finanziari regionali. Oggi sappiamo dove è arrivato l’Abruzzo. Ora che vivo fuori regione mi capita spes- so di confrontare la Capitanata con la realtà in cui vivo oggi. Visto da lontano il quadro d’insieme, che mi viene restituito, è davvero inedito. Se volessi infatti sintetizzare, la sen- sazione che respiro è quella di un territorio rimasto legato al secolo passato, immemore delle politiche visionarie di uomini come il cattedratico Serpieri e il fascista Caradonna che prosciugarono le paludi, oppure l’inge- gnere Omodeo che progettò i laghi per l’agri- coltura, o il comunista Di Vittorio che volle la riforma agraria. O ancora il sociologo Sabino Acquaviva che vagheggiava il Gargano come la montagna del sole e l’archeologo Silvio Ferri che voleva spiegare al mondo intero il linguaggio segreto delle protostoriche stele daunie. Visionari, che hanno tracciato percorsi di sviluppo per la Capitanata che si sono inve- rati. Dopo di loro sono state solo retroguar- die a lavorare per tenere insieme le piccole e grandi comunità del foggiano senza riuscire però a dare un respiro strategico che portas- se la Capitanata nel XXI secolo. Mi viene in mente solo Antonio Pellegrino, all’epoca presidente della Provincia, che di fronte al- l’affaticamento evidente provò ad indicare, deriso, nella valorizzazione dei beni culturali una prospettiva di più ampio respiro. Esatta- mente ciò che ha poi fatto Blasi con la Taran- ta. Credo che l’attuale ceto politico locale non sia nemmeno ancora arrivato a quelle conclusioni, tranne rare ed importanti ecce- zioni come Manfredonia e le belle esperien- ze dell’Orsara Jazz e del Carpino Folk Festival. E queste eccezioni sono segnate tutte da un unico filo rosso: continuità, continuità, con- tinuità! Per il resto vedo un ceto politico fermo ad un individualismo sfrenato che cancella ciò che è stato fatto prima dagli avversari in una sorta di andirivieni autistico che non muove nulla. Come non ritracciare in questo immo- bilismo sociale, indotto dalla politica, il «foggianesimo» di Vendola o la folle idea di costruire un interporto fantasma a Cerignola o le ragioni di una battaglia inutile sull’aero- porto di Foggia, senza rendersi conto che nella mondializzazione delle relazioni uma- ne la rete infrastrutturale locale è rimasta agli anni di Di Vittorio e che le città di pianu- ra hanno svuotato le loro montagne del capi- tale umano? Le straordinarie opportunità ambientali del Gargano, dei laghi costieri e delle aree appenniniche, l’eccezionale offerta archeo- logica (basti pensare a Herdonia, Arpi, Luce- ria e Sipontum) tutta da sperimentare, la ric- chezza agroindustriale ancora inespressa so- no in un mondo globalizzato giacimenti au- riferi a portata di mano che si colgono solo a frammenti. Occorrerà forse ragionare in termini di Puglie, secondo il paradigma abruzzese, do- ve il ceto politico della Capitanata si faccia classe dirigente, sconfigga gli individuali- smi, punti sul territorio senza ammiccare al voto di scambio, individui le sue eccellenze, le metta in rete e si presenti al tavolo regio- nale con una visione del futuro. Diversamen- te continuerà a prevalere l’individualismo, troppo contiguo alla furbizia, entrambi lon- tani da qualsiasi prospettiva. Ex direttore della biblioteca provinciale di Foggia, attualmente dirigente del Mibact con l’incarico di direttore della biblioteca nazionale di Napoli © RIPRODUZIONE RISERVATA di Franco Mercurio Manca una visione siamo rimasti fermi Capitanata VOCI E PROGETTI DELLA PUGLIA DEL NORD Sul web Questo numero di Capitanata è consultabile anche online sul sito www.corrierede lmezzogiorno.it Verso il domani Dopo Serpieri, Caradonna, Omodeo, Acquaviva e Di Vittorio non c’è ancora un’idea di futuro. Con poche eccezioni Il Carpino Folk Festival, una delle belle esperienze in contro tendenza che hanno valorizzato le risorse di Capitanata

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Lunedì, 9Ottobre2017 www.corrieredelmezzogiorno.it

Q uando al principio degli anni ‘90 sidiscuteva ancora con una certa se-rietà di piani regionali di sviluppo,la Capitanata divenne oggetto distudio, perché nessuno riusciva a

spiegare le ragioni della sua controtendenzarispetto agli indicatori che davano in crescitatutte le altre province della dorsale adriatica.In quello stesso tempo fui coinvolto nel-

l’enaudiana «Storia delle Regioni d’Italia». Ame toccò descrivere le trasformazione dellegerarchie territoriali abruzzesi nel lungo pe-riodo. In quella occasione scoprii che gliabruzzesi erano riusciti ad uscire dalle regio-ni «povere» semplicemente ragionando intermini plurali. L’Abruzzo ritornava nei pianidi sviluppo regionale a diventare gli antichiAbruzzi; per ogni provincia fu «decisa» unavocazione diversa, in modo da ottimizzare iflussi finanziari regionali. Oggi sappiamodove è arrivato l’Abruzzo.Ora che vivo fuori regione mi capita spes-

so di confrontare la Capitanata con la realtàin cui vivo oggi. Visto da lontano il quadrod’insieme, che mi viene restituito, è davveroinedito. Se volessi infatti sintetizzare, la sen-sazione che respiro è quella di un territoriorimasto legato al secolo passato, immemoredelle politiche visionarie di uomini come ilcattedratico Serpieri e il fascista Caradonnache prosciugarono le paludi, oppure l’inge-gnere Omodeo che progettò i laghi per l’agri-coltura, o il comunista Di Vittorio che volle lariforma agraria. O ancora il sociologo SabinoAcquaviva che vagheggiava il Gargano comela montagna del sole e l’archeologo SilvioFerri che voleva spiegare al mondo intero illinguaggio segreto delle protostoriche steledaunie.Visionari, che hanno tracciato percorsi di

sviluppo per la Capitanata che si sono inve-rati. Dopo di loro sono state solo retroguar-die a lavorare per tenere insieme le piccole egrandi comunità del foggiano senza riuscireperò a dare un respiro strategico che portas-se la Capitanata nel XXI secolo. Mi viene inmente solo Antonio Pellegrino, all’epocapresidente della Provincia, che di fronte al-l’affaticamento evidente provò ad indicare,deriso, nella valorizzazione dei beni culturaliuna prospettiva di più ampio respiro. Esatta-mente ciò che ha poi fatto Blasi con la Taran-

ta. Credo che l’attuale ceto politico localenon sia nemmeno ancora arrivato a quelleconclusioni, tranne rare ed importanti ecce-zioni come Manfredonia e le belle esperien-ze dell’Orsara Jazz e del Carpino Folk Festival.E queste eccezioni sono segnate tutte da ununico filo rosso: continuità, continuità, con-tinuità!Per il resto vedo un ceto politico fermo ad

un individualismo sfrenato che cancella ciòche è stato fatto prima dagli avversari in unasorta di andirivieni autistico che non muovenulla. Come non ritracciare in questo immo-bilismo sociale, indotto dalla politica, il«foggianesimo» di Vendola o la folle idea dicostruire un interporto fantasma a Cerignola

o le ragioni di una battaglia inutile sull’aero-porto di Foggia, senza rendersi conto chenella mondializzazione delle relazioni uma-ne la rete infrastrutturale locale è rimastaagli anni di Di Vittorio e che le città di pianu-ra hanno svuotato le loromontagne del capi-tale umano?Le straordinarie opportunità ambientali

del Gargano, dei laghi costieri e delle areeappenniniche, l’eccezionale offerta archeo-logica (basti pensare a Herdonia, Arpi, Luce-ria e Sipontum) tutta da sperimentare, la ric-chezza agroindustriale ancora inespressa so-no in un mondo globalizzato giacimenti au-riferi a portata di mano che si colgono solo aframmenti.

Occorrerà forse ragionare in termini diPuglie, secondo il paradigma abruzzese, do-ve il ceto politico della Capitanata si facciaclasse dirigente, sconfigga gli individuali-smi, punti sul territorio senza ammiccare alvoto di scambio, individui le sue eccellenze,le metta in rete e si presenti al tavolo regio-nale con una visione del futuro. Diversamen-te continuerà a prevalere l’individualismo,troppo contiguo alla furbizia, entrambi lon-tani da qualsiasi prospettiva.

Ex direttore della biblioteca provincialedi Foggia, attualmente dirigente del Mibact

con l’incarico di direttore della bibliotecanazionale di Napoli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Franco Mercurio

Manca una visionesiamo rimasti fermi

CapitanataVOCI E PROGETTI DELLA PUGLIA DEL NORD

Sul webQuesto numerodi Capitanata èconsultabileanche onlinesul sitowww.corrieredelmezzogiorno.it

Verso il domaniDopo Serpieri, Caradonna,Omodeo, Acquaviva eDi Vittorio non c’è ancora un’ideadi futuro. Con poche eccezioni

Il Carpino FolkFestival, unadelle belleesperienze incontro tendenzache hannovalorizzato lerisorse diCapitanata

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BA2 Lunedì 9 Ottobre 2017 Corriere del Mezzogiorno

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 9 Ottobre 2017BA3

L’intervista La graduatoria dell’istituto di ricerca Censisedizione 2017/2018, pubblicata lo scorso luglio,sorride ai corsi di laurea di Unifg. In particolare, aquello di Odontoiatria e Protesi dentaria, primo inItalia su 32 assimilabili. Ottime performance per icorsi di Giurisprudenza (sesto su 47 valutati),Scienze motorie (sesto su 30) e Scienze agrarie(undicesimo su 22). Nella graduatoria degli ateneistatali con meno di 10 mila studenti (che escludequelli grandi, medi) la «piccola» Unifg (9.700

iscritti) si è classificata quarta, con 85,4 punti. Efigura bene nei processi di internazionalizzazione(scambio di docenti e dottorandi, esperienzeall’estero degli studenti e redazione di progetti dicollaborazione e partenariato tra Atenei). Oggil’Università ha 6 Dipartimenti e 38 corsi di laurea,tra cui l’ultimo arrivato, «Scienze antropologiche egeografiche per i patrimoni culturali e lavalorizzazione dei territori», nato a luglio. (g.d.)

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La classificaIl dato del Censis:quarto in Italiatra i piccoli atenei

Chi è «Q uesta Universi-tà appartienealla Capitana-ta. E il numerodi studenti che

provengono da altre regionideve far riflettere sull’occasio-ne di crescita rappresentatadall’Ateneo». Lo ribadiscecon forza Maurizio Ricci, ret-tore dell’Università di Foggia,convinto che l’Ateneo stia giàcontribuendo, a soli 18 annidalla sua autonomia, a soste-nere lo sviluppo socio-econo-mico del territorio. «Ha giàcambiato Foggia e la Capita-nata – spiega - Le ha messe difronte a una grande crescitaculturale e scientifica. Leprossime generazioni benefi-ceranno di questo cambia-mento. Dobbiamo cogliere almeglio possibilità e prospetti-ve. Manca però ancora tanto,ad esempio le infrastrutture,in un territorio troppo lentonel recepire i cambiamentiavvenuti e che stanno avve-nendo».Quest’anno siete tra le un-

dici università del Sud (inItalia 21 su 74) che si sonoguadagnate un incrementodelle risorse messe a dispo-sizione dal Miur.«L’incremento del Fondo di

funzionamento ordinario ri-conosciutoci è di oltre 500mila euro, a cui si aggiungonopiù di 600 mila come integra-zione al mancato pagamentodelle tasse da parte di specifi-

che categorie di studenti eso-nerati e come sostegno ai por-tatori di disabilità. Se nonavessimo avuto tutto in ordi-ne – bilancio, corsi di laurea,sostenibilità didattica ed ele-vate performance nella ricer-ca – questo incremento non cisarebbe stato».Questi fondi sono suffi-

cienti a far fronte alle esi-genze dell’Ateneo?«Non a tutte. Ma vale il

principio per cui a un’univer-sità del Sud si riconosconoimpegno, dedizione ed effi-cienza. Per il resto, Unifg è increscita: da qui ai prossimi 20anni il suo radicamento nelterritorio potrà dirsi davverocompiuto, ma fino ad allora lerisorse che occorreranno perla sua definitiva strutturazio-ne saranno davvero molte».Il Censis ha individuato,

tra i punti di forza dell’Ate-neo, didattica, borse di stu-dio, comunicazione e inter-nazionalizzazione. E, secon-do Indire, è ai primi posti inItalia per gli Erasmus “in

uscita”.«Abbiamo deciso di punta-

re molto sull’internazionaliz-zazione. Alcuni corsi di laureastanno nascendo già con lapossibilità di conferire il dop-pio titolo, in italiano e ingle-se: penso a “Scienze e Tecno-

logie Biomolecolari”. Questeclassifiche testimoniano cheabbiamo investito sull’attrat-tività degli studenti dall’este-ro, ma anche sulle esperienzeche i nostri possono fare lon-tano da qui. Crediamo che al-la base di una preparazione

Tra i dati più significativi,il +42% delle immatricola-zioni nell’anno 2016/17, ilsecondo risultato più altotra gli atenei italiani.«Un dato straordinario, for-

se irripetibile, almeno in si-mili proporzioni, favorito an-che dal grande entusiasmocon cui è stato accolto il corsodi laurea in Scienze investiga-tive, che al debutto ha fatto re-gistrare 650 immatricolazio-ni. In tutto, gli immatricolatisono stati oltre 3.400. Dobbia-mo offrire loro didattica diqualità e ambienti adatti alleloro esigenze».

Aspetti damigliorare?«Le strutture. Stiamo fa-

cendo sforzi enormi e inve-stendo cifre cospicue per ade-guarle, anche con appalti chetermineranno entro il 2018.Gli studenti, così, potrannousufruire di ulteriori risorseall’altezza di un Ateneo mo-derno, europeo, ambizioso».Certezze da cui riparte il

nuovo anno accademico?«Ripartiamo dopo aver fatto

il pieno di autostima. UniFg èun’eccellenza in un territoriodifficile e complesso. Molti di-cono che qui siamo l’unicastruttura che funzioni. Io, in-vece, penso che la Capitanataabbia difetti e pregi. Sconta pe-rò un peccato originale: l’autocommiserazione del passato alposto della progettazione delfuturo. UniFg, invece, ripartedal futuro che l’aspetta, perchénel 2019 festeggerà 20 anni diautonomia».

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

Università, un ponte verso il mondoL’orgoglio del rettore Ricci: «Dopo 18 anni continuiamo a puntare sull’internazionalizzazioneIl territorio sta già raccogliendo i frutti, però troppe lentezze e mancano le infrastrutture»

umana, oltre che scientifica,di primo ordine ci sia il con-fronto, il sapere con qualemondo relazionarsi. Non amole classifiche ma mi riempiedi gioia vedere che gli studen-ti stiano apprezzando questapolitica».

● Nato adAncona nel1952, presidedella facoltà diGiurisprudenzaa Foggia fino al2012 esuccessiva-mentedirettore delDipartimento, ilprofessorMaurizio Ricci èrettoredell’Universitàdi Foggia dalprimonovembre2013.

● Dal febbraio2016 riveste lacarica dipresidente delcomitatouniversitarioregionale dicoordinamentodella Puglia

Il professorMaurizioRicci, è rettoredell’Universitàdi Foggiadal 2013dopo esserestato presidedella facoltà diGiurisprudenzae direttore deldipartimento diGiurisprudenzaIn basso,una festa dilaureati nellapiazzadell’ateneo

TitoliCorsi di laurea stannonascendo con lapossibilità di conferire iltitolo anche in inglese

AttrattivitàAbbiamo investitosull’attrattivitàdegli studentidall’estero

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BA4 Lunedì 9 Ottobre 2017 Corriere del Mezzogiorno

Cultura

U n gioco di parole effica-ce, «Il teatro ha classe»che per il terzo annoconsecutivo vedrà il tea-

tro comunale Umberto Giorda-no affollato di alunni e studentiper una due giorni in cui non cisaranno solo rappresentazioniteatrali. L’intero teatro, con isuoi luoghi, le sue dinamiche,le sue liturgie, sarà al centrodella scena. L’assessorato allaCultura del Comune di Foggiaguidato dall’assessore Anna Pa-ola Giuliani e dal dirigente Car-lo Dicesare ha confermato ilprogetto che quest’anno è lega-to alle celebrazioni per i 150 an-ni della nascita di UmbertoGiordano. Sono già 500 glialunni e gli studenti delle scuo-le primarie e medie che hannoaderito alle due giornate del 24e 25 ottobre. «Si tratta di unasperimentazione - spiega l’as-sessore, Anna Paola Giuliani -per valorizzare la funzione so-ciale della cultura e dei luoghidella cultura a Foggia, nonchéper avvicinare i giovani foggianie le scuole al Teatro e alla suastoria, che è la storia di Foggia».Quest’anno il tema è «connet-tiamo le comunità». «Deside-riamo coinvolgere i ragazzi inun’azione strutturata di recupe-ro della conoscenza del patri-monio artistico e culturale per

raccontarlo, in maniera innova-tiva e coinvolgente», aggiungel’assessore. Il progetto ha comepartner l’associazione interna-zionale di promozione socialeche opera nell’ambito dell’OpenCulture. « Grazie al supportodei volontari i ragazzi potrannoessere partecipi di unmomentodi formazione alternativa in cuisarà raccontata la missione ed ilmetodo dell’azione dei «wiki-

LacomunitàrinasceintornoalGiordanoIlteatrohaclasserichiama500studenti

Il progetto delComune il 24e 25 ottobre

di Napoli. «L’obiettivo è proprioquesto – sottolinea l’assessoreGiuliani - In questo modo glistudenti, che spesso usanoWikipedia per le loro ricerche,parteciperanno alla costruzionedi una grande banca dati condi-visa, restituendo visibilità al pa-trimonio culturale e fornendouna nuova ed originale chiave dilettura. Nuovi linguaggi, quin-di, proprio come quelle speri-mentazioni tanto care al Gior-dano, in un momento in cui lacultura ha bisogno di esserecondivisa e valorizzata». Masiccome la sperimentazionenon si limiterà ad un «raccon-to» del teatro ma coinvolgeràanche la parte recitativa e atto-riale, i ragazzi assisteranno, incondizione «disconnessa dallarete», ad una messa in scena diun estratto di una delle operedel Giordano. «L’idea è quelladi un connubio virtuoso tramondo digitale emondo analo-gico – spiega il dirigente CarloDicesare. – E’ anche un tributoalla storia del maestro Giorda-no che, negli ultimi 20 anni del-la sua vita, smise di scrivere ecreare, convinto che le nuovetecnologie del cinematografo edell’animazione (Disney) aves-sero un poter tale da non essereavvicinato, per qualità espressi-va, dall’opera». Un approccio,come spiegano in assessoratoche viene definito «gamifica-tion», nuovi metodi di info-edutainment, «progettati dagiovani esperti in grado di tra-sformare i percorsi di letturadel patrimonio artistico e cul-turale in percorsi di gioco».

Antonella Caruso© RIPRODUZIONE RISERVATA

pediani», stimolando i ragazzinella raccolta di materiale foto-grafico e testuale da poter im-plementare nella piattaformadel sapere libero «Wikipedia»,nel caso specifico riferito alGiordano».Insomma saranno gli studen-

ti a raccontare, descrivere, pro-muovere il teatro comunale del-la loro città, il più antico delMezzogiorno dopo il San Carlo

Iniziativa

● «Il teatro haclasse» è unainiziativaprevista per 24e 25 ottobre èpromossaL’assessoratoalla Cultura delComune diFoggia. Èlegato allecelebrazioniper i 150 dellanascita delcompositoreUmbertoGiordano

Il teatrocomunaleGiordano diFoggia, in cuisi terrà ilprogetto per lescuola«Il teatro haclasse»

Si terrà dal 22 al 29 ottobre la VII edizione di Buck,il Festival della Letteratura per Ragazzi di Foggia,che riunisce nel capoluogo dauno i più importantiautori ed illustratori del panorama nazionale.L’evento è organizzato dalla Fondazione dei MontiUniti, Biblioteca «Magna Capitana» e Comune diFoggia. L’edizione 2017 prevede un ricchissimocalendario: 107 laboratori, 11 spettacoli teatrali,12 incontri con l’autore, due concerti, due notti insacco a pelo. Alla Fiera dell’Editoria per ragazzi

saranno presenti 35 case editrici. Cento i volontari,studenti universitari e degli istituti scolastici.Diciassette le location che accolgono gli eventi. Siprevede la partecipazione di quindicimila bambinie 2500 operatori provenienti da tutta Italia.Prevista la presenza di molti autori e illustratori, trale quali Sonia Possentin. Per informazionidettagliate sul programma è utile consultare il sitowww.buckfestival.it.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dal 22Torna il Festivaldella Letteraturaper Ragazzi

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 9 Ottobre 2017BA5

Casi positiviGli esempi delconsorzio Apo, delGruppo Op di Delicetoe di Concer di Foggia

settori principali dell’econo-mia locale: agroalimentare,turismo, sociale, sanità, servi-zi, cultura e lavoro. «Fiori al-l’occhiello» dell’ultimo trien-nio, sicuramente la doppiaedizione del Durum Days(2016 – 2017), evento fatto na-scere appositamente a Foggiada Confcooperative, per il ruo-lo che riveste il Tavoliere dellePuglie come granaio d’Italia. Eche ha visto la partecipazionedei maggiori rappresentantinazionali ed internazionali delsettore frumento. Senza di-menticare il Terzo Forum Na-zionale delle Foreste Tenutosiche si è svolto nell’ambito del-la Fiera Internazionale del-l’Agricoltura di Foggia.«Ma mi va di sottolineare

con orgoglio – prosegue Gior-gio Mercuri- la nascita dellaDoc Tavoliere del Nero diTroia, che oggi grazie al Con-sorzio di tutela, ha fatto sì cheil nostro Nero sia più presentenelle grandi vetrine nazionali,

Agroalimentare

«S e dovessi incoro-nare nell’ultimolustro della miapresidenza gli

anni migliori per la coopera-zione in genere e per Confcoo-perative in particolare, sicura-mente indicherei l’ultimo tri-ennio: dal 2015 al 2017». Nonnasconde la sua particolaresoddisfazione, il presidente diConfcooperative Foggia, Gior-gioMercuri, che al Corriere delMezzogiorno ribadisce cheproprio questa «è la carica acui tengo di più, nonostantesia stato premiato sul campocon altri incarichi nazionali.Ma essere rappresentante delproprio territorio da soddisfa-zioni superiori». Giorgio Mer-curi, infatti, oggi è anche ilpresidente nazionale di Feda-gri e presidente nazionale diAlleanza delle Cooperative ita-liane (settore Agroalimenta-re), che racchiude tutte lemaggiori espressione associa-tive della cooperazione nazio-nale. A leggere i numeri diConfcooperative Foggia, in ef-fetti c’è da essere più che sod-disfatti del ruolo che la coope-razione svolge sul territorioprovinciale. Infatti le coopiscritte a Conf-Foggia, sonoquasi 350, e ricoprono tutti i

come Vinitaly, ed internazio-nali, come Prowine – Vinexpoa Bordeaux, e soprattutto ri-spettato e bevuto in tutta Ita-lia».L’agroalimentare, come in

più di una occasione ha evi-denziato Mercuri, «viaggia»ormai da solo, grazie ai pro-dotti di alta ed unica qualità,ma non da meno sono gli altrisettori. Le coop e consorziaderenti a Conf-Foggia – riba-disce il presidente - sono un ri-ferimento per l’intera Capita-nata e non solo.Ad esempio, il consorzio

Agroforestale Confat ha cele-

brato a fine 2016 i 10 anni di at-tività, confermando un impe-gno costruttivo nel settore fo-restale, che l’ha visto protago-nista in tutto il territorioprovinciale, tanto da essereconvocato all’ultimo tavoloministeriale per i nuovi pro-getti per il contratto nazionaledi Foresta. Il consorzio impe-gna 500 addetti con un fattu-rato di circa 10 milioni di euroe ha collaborato nell’attivare 3parchi avventura nei comunidi PietraMontecorvino, di Bic-cari e di Cagnano Varano. IlConsorzio A.P.O. Foggia - or-ganizzazione di produttori -annovera 900 soci ed un fattu-rato di circa 35milioni di euro;così come il Gruppo Concer diFoggia ed il Gruppo OP del Ta-voliere di Deliceto, sono dellegrandi ed importanti organiz-zazioni di produttori del setto-re cerealicolo. «Insomma, co-me Confcooperative – conclu-de il presidente Giorgio Mer-c u r i - c i s i a m o r e s iprotagonisti in ogni settore diuna grande capacità di pro-durre progetti seri ed affidabi-li per i soci e per un’utenza an-cora più vasta. E in questa pro-spettiva la gestione cooperati-vistica delle imprese rimaneun punto di riferimento unicoe, passa necessariamente dauna idea globale della struttu-ra impresa, intesa in quantotale, un sviluppo armonico,che realizzi un circolo virtuosoaffinché ogni settore, nessunoescluso, si attivi e possa parte-cipare all’intero ciclo econo-mico-occupazionale».

Luca Pernice© RIPRODUZIONE RISERVATA

LecoopspingonounsettorechiaveMercuri, presidente di Confcooperative: «Si cresce con progetti seri e affidabiliIl Nero di Troia nelle vetrine internazionali grazie al consorzio di tutela»

Chi è

● Imprenditoreagricolo, natonel 1963 a SanGiorgio LaMolara(Benevento),Giorgio Mercuriè presidente diConfcooperati-ve Foggia e, dal2013,presidentenazionale diFedagri e diAllenza dellecooperativeitaliane Giorgio Mercuri

presidente diConfcoopera-tive dellaCapitanata

Il vitignoNero

di Troia, su cuila terra

di Capitanataha puntato,

valorizzandolograzie

al consorziodi tutela

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BA6 Lunedì 9 Ottobre 2017 Corriere del Mezzogiorno

Sviluppo

«L a Capitanata si gio-ca una partita fon-damentale sul ter-reno delle infra-

strutture, la logistica, i trasportie la portualità». E’ quanto so-stiene il presidente di Confin-dustria della Capitanata, GianniRotice. Assi portanti dell’azionecongiunta che tutti gli attori delterritorio devono mettere incampo, ripartendo dall’area in-dustriale di Borgo Incoronata.«L’obiettivo vero - spiega Rotice– è quello di assicurare le con-dizioni necessarie alla Capita-nata per svolgere il ruolo che lespetta nel sistema Puglia, nelMezzogiorno e nell’intero Pae-se. L’ho anche ribadito in Con-findustria nel corso della riu-nione del tavolo tecnico nazio-nale sulle infrastrutture, allapresenza del ministro Del Rio».E dunque una partita che

presuppone «un confronto so-prattutto mirato a condividereproposte sostenibili, sintesistrategiche per l’esame di meri-to delle competenti istituzioni».Rotice ha quindi evidenziatoquello che può significare per laprovincia di Foggia, in debito in-

La sfida si gioca sulle infrastruttureConfindustria insiste su piattaforma logistica, trasporti, area retroportuale di ManfredoniaIl presidente Rotice: «Va rilanciata la cabina di regia partendo dal Patto per la Puglia»

Chi è

Gianni Rotice,ingegnere, 47anni, è nato aManfredonia.Docenteuniversitario,sposato, padredi tre figli,Rotice guida ungruppoimpegnatonellarealizzazioned’infrastrutturee operepubbliche, cheopera anchenei settori delturismoe dellecostruzioniedili

frastrutturale, il Patto per la Pu-glia sottoscritto un anno fa.«Un Patto rispetto al quale

dobbiamo doverosamente evi-denziare la sensibilità della Re-gione, la condivisione con ilGoverno centrale,momenti chehanno consentito di recepireindicazioni e progetti che han-no inciso nelle impostazionidate originariamente alla ma-novra, in cui non mancavanoperplessità».Ma il tempo della program-

mazione, delle buone intenzio-ni deve poi tradursi per Confin-dustria in scelte concrete dun-que operative: «Partire utiliz-zando le risorse che sono giàdisponibili e che costituisconoaltresì il volano per l’impegnodelle risorse successive. Non visono altre vie».Secondo il presidente Rotice,

va «ripresa e rilanciata l’azioneproficua della cabina di regiaistituita presso la Provincia diFoggia, anche alla luce dell’at-tuale quadro giuridico norma-tivo che sancisce la piena legit-timità degli enti sovracomuna-li». Il mondo economico ed im-prenditoriale della Capitanatasul fronte della logistica puntaalla realizzazione di una piatta-forma logistica integrata nellazona Asi di Foggia-Incoronata.Piattaforma che sarà il primobanco di prova per il neo presi-

A lternanza day: è l’in-contro che si è svolto lascorsa settimana pres-so la nuova sede della

Cittadella dell’Economia perpromuovere l’alternanza scuo-la-lavoro, utile a favorire la co-stituzione di un network terri-toriale tra istituti scolastici,mondodelle imprese, enti pub-blici e quelli del no profit. Adorganizzarlo la Camera di com-mercio guidata da Fabio Porre-ca in linea con una serie di pro-getti e iniziative attraverso iquali rendere concreto il nuovomodello camerale. Con il de-creto di agosto del ministro Ca-lenda, infatti, si è portato acompimento il processo di rior-dino del sistema camerale, par-tito due anni fa con la riformaMadia della pubblica ammini-strazione. Un modello di ente

più snello e efficiente in gradodi rispondere con maggiore ef-ficacia alle nuove sfide di mo-dernizzazione del Paese. Un te-ma quello dellamodernizzazio-ne e dell’innovazione, da sem-pre all’attenzione della Cameradi Commercio di Foggia chel’attuale presidente ha scelto,attraverso il potenziamentodella rete infrastrutturale, qua-le tratto distintivo per le politi-che di rilancio dell’economiaterritoriale. E proprio tra i nuo-vi progetti messi in campo dal-l’ente vi sono quelli legati allenuove funzioni attribuite alleCamere di Commercio in temadi digitalizzazione delle impre-se, e orientamento e formazio-ne per un legame sempre piùstretto tra scuola e mondo dellavoro.Nel corso dell’incontro, alla

quale hanno partecipato nume-rosi istituti scolastici superiorialcuni dei quali già impegnatinegli scorsi anni con la Cameradi commercio in progetti di Al-ternanza, sono stati presentati:la piattaforma e i servizi allescuole a supporto dell’Alter-nanza scuola lavoro; i risultatidel Progetto Excelsior, il siste-ma informativo per l’occupa-zione e la formazione realizzatoda Unioncamere che forniscedati aggiornati sulle principalicaratteristiche delle figure pro-fessionali ricercate dalle impre-se; i termini del nuovo bandoapprovato dalla giunta dell’enteper contributi/voucher alle im-prese che ospitano i percorsi dialternanza scuola-lavoro; il pre-mio «Storie di alternanza».

A. C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alternanza scuola lavoroun network tra studenti e impreseIniziativa messa in campo dalla Camera di commercio

Fabio Porreca,presidentedella Camera dicommercio diFoggia dal2013

dente di Asi, Angelo Riccardi. Ilprogetto passa attraverso la va-lorizzazione delle realtà esi-stenti per «conferire all’area in-dustriale la funzione di area re-troportuale del porto industria-le di Manfredonia». Un’areanon al servizio della sola pro-vincia di Foggia ma che guardia quel bacino dellamacroregio-ne che in filigrana è possibileindividuare in diverse azionimesse in campo. «Una piatta-forma che secondo noi consen-tirà a importanti distretti pro-duttivi ed industriali appulo-lu-cani la loro definitiva afferma-zione sulle direttrici del trafficoadriatico e tirrenico e da questelungo i corridoi transfrontalieria tutti noti», sostiene Rotice.Più complessa la questione deltrasporto: dal progetto del tre-no-tram mai completato, allanecessità di garantire collega-menti efficienti alle comunitàinterne in un territorio orogra-ficamente complesso. Non insecondo piano la questione ae-roportuale del Gino Lisa. «I la-vori di allungamento della pistadel Gino Lisa vanno realizzatiutilizzando almeglio i finanzia-menti disponibili, rifuggendodemagogie, populismi e fughein avanti di cui non abbiamo bi-sogno».

Antonella Caruso© RIPRODUZIONE RISERVATA

LeaderGianni Rotice, ingegnere eimprenditore, è presidentedi Confindustria dellaCapitanata

Confindustriasollecita

interventisul porto

di Manfredoniaper svilupparne

l’arearetrostante

anche al serviziodi altre regioni

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 9 Ottobre 2017BA7

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BA8 Lunedì 9 Ottobre 2017 Corriere del Mezzogiorno

Sanità

U na serie di campagne diinformazione destinateai cittadini sia in tema diprevenzione che di cura.

La Asl Foggia, che opera sul ter-ritorio della Capitanata con isuoi quasi 600mila abitanti, haavviato da mesi alcune iniziativeinteressanti: il programma discreening per la prevenzione deltumore alla mammella e la pro-secuzione del progetto speri-mentale di riabilitazione tramitela Pet Therapy nel comune diSan Severo e Cerignola.Il programmadi screening già

pienamente in corsa è destinatoa tutte le donne tra i 50 e i 69 allequali è stata inviata a casa unalettera personale con la quale so-no state invitate allo screeningper poter effettuare una mam-mografia.Il programma, come ha evi-

denziato attraverso anche unacampagna di informazione laAsl, mira a rendere più sempliceper le donne effettuare l’esame econtemporaneamente monito-rare il più possibile la salute del-le donne con riferimento alla pa-tologia del tumore al seno. Chiinfatti ha ricevuto o riceve la let-tera deve semplicemente fissareun appuntamento presso unodei sette centri di senologia dellaAsl, distribuiti su tutto il territo-rio della Capitanata, senza biso-gno dell’impegnativa del pro-prio medico curante.Le donne inoltre ricevono di-

rettamente a casa l’esito dell’esa-me e in caso siano necessari ap-profondimenti diagnostici ven-gono contattate direttamentedai medici del Centro aziendale

della Asl.L’altro progetto al quale la Asl

ha dedicato particolare attenzio-ne per le ricadute positive che hagià avuto nella prima fase di spe-rimentazione, è la Pet Therapy.«Un progetto chemira a permet-tere a quelli che hanno già bene-ficiato del progetto di consolida-re gli apprendimenti e consenti-re ad altri utenti bisognosi, ado-

lescenti e non, di godere direcuperi riabilitativi rivenientidall’adozione di detta metodicaassistenziale-terapeutica», que-sto l’obiettivo contenuto negliatti adottati dai vertici della Asl afine settembre. «Il lavoro fattonegli scorsi anni, infatti, ha con-sentito di stabilire con certezzala scientificità e l’efficacia dellariabilitazione basata sull’aspettoemotivo-relazionale», sottoline-ano alla Asl. L’idea progettuale èstata sviluppata da Luigi Urbano,direttore del Servizio Veterina-rio, in sinergia con la Neuropsi-chiatria Infantile diretta da An-tonello Bellomo e con il Diparti-mento di Riabilitazione direttoda Leonardo Trivisano. Diversigli interventi di Pet Therapy chevedono il coinvolgimento di ani-mali di compagnia quali il cane,il cavallo, il gatto con bambini,persone anziane, persone condisabilità.

A. C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Mario», robot infermiereal servizio degli anzianiLa sperimentazione a Casa Sollievo della SofferenzaL’assistenza ai pazienti affetti da demenza senile

Prevenzioneepettherapyeccolecampagnedell’AslTumori femminili, via allo screening in sette centri

Progetto

● M.A.R.I.O, ilrobotassistente, sista prendendocura di alcunianziani condemenzasenile e affettida forme diAlzheimerlieve, seguitidal reparto diGeriatria diCasa SollievodellaSofferenza,l’ospedale diSan GiovanniRotondo.

P artita un anno fa, pro-cede in modo moltopositivo la sperimen-tazione legata al pro-

getto M.A.R.I.O, il robot assi-stente che si sta prendendocura di alcuni anziani con de-menza senile e affetti da for-me di Alzheimer lieve, seguitidal reparto di Geriatria di Ca-sa Sollievo della Sofferenza.«Buon giorno», «Comestai?», «Cosa vuoi fare: ascol-tare musica, accedere ai gio-chi, vedere un po’ di foto,giornali»: sono alcune delledomande e delle risposte diun robot assistente, in gradodi interagire con i pazientiproponendo degli stimoli co-gnitivi molto positivo.M.A.R.I.O. è l’acronimo di

«Managing active and healthyagingwith use of caring servi-ce robots - Sistema di gestio-ne dell’invecchiamento attivoe in salute mediante l’uso dirobot assistivo».

Il progetto di ricerca fu fi-nanziato con 4milioni di eurodal programma Horizon 2020dell’Unione Europea. Un pro-getto che mosse i primi passinel febbraio 2015, coinvolge10 enti europei tra cui l’ospe-dale di San Giovanni Rotondoe che è diventato operativo unanno fa, nel settembre del2016, quando i primi tre robotlasciarono gli imballi e incon-trarono i primi pazienti. Co-me spesso ha sottolineato neisuoi incontri il primario dellaGeriatria del nosocomio volu-to da San Pio, Antonio Greco,«in futuro questo tipo di in-tervento con il robot assisten-te potrebbe rallentare la pro-gressione di malattia. Un ele-mento importante anche perpoter fare diagnosi precoci».Ma il robot M.A.R.I.O cosa

fa? Assiste, attraverso stimolicognitivi, gli anziani dal pun-to di vista mnemonico e so-ciale, li aiuta a non sentirsi so-

Centri diurni Alzheimer du-rante il quale sono stati illu-strati anche i test condotti conil sistema ViTA, un softwareprogettato da Ibm. Program-ma anche questo pensato peraiutare con diverse modalitàgli anzianimalati e aiutare an-che chi si prende cura del ma-lato. Uno dei problemi è pro-prio la memoria che progres-sivamente viene intaccata dal-la malattia. E che spessorende doloroso anche il rap-porto con i familiari che siprendono cura del malato diAlzheimer. Il programma Vi-Ta è costruito come un vero eproprio album dei ricordi. Unalbum infomatico che racco-glie ma poi restituisce i ricor-di «L’obiettivo è quello di alle-nare e rafforzare la memoriaattraverso i ricordi stessi delpaziente che vengono raccoltie inseriti nel sistema».

Antonella Caruso© RIPRODUZIONE RISERVATA

li: potrò telefonare, leggereloro i giornali, ricordare gliorari dei pasti, delle medici-ne. Tecnicamente il robot, at-traverso dei sensori, ha la pos-sibilità di percepire l’ambien-te esterno e in futuro potràanche riconoscere il paziente.E’ dotato di una telecamera, diun tablet e una intelligenzainterna in grado di interpreta-re ciò che gli viene chiesto.Osservando l’anziano, il robotdovrà monitorare una serie divalori, tra cui: parametri vita-li, disabilità funzionale, nu-mero di farmaci, stato cogni-tivo, stato nutrizionale e ri-schio piaghe da decubito. Lafase della formazione ha ri-guardato sia i tecnici e lo svi-luppo del software, ma anchemedici, infermieri e psicolo-gi. I primi risultati della speri-mentazione sono stati pre-sentati, prima dell’estate, daldirettore della struttura, Gre-co al Convegno nazionale sui

Il robot incorsia,

accanto alprimariogeriatra

Antonio Greco.A destra, conalcuni tecnici

Il programmaLo screening èriservato a tutte ledonne tra i cinquantae i 69 anni

DisabilitàInterventi di pettherapy interessanoanziani, persone condisabilità, bambini

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 9 Ottobre 2017BA9

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BA10 Lunedì 9 Ottobre 2017 Corriere del Mezzogiorno

Turismo

M onte Sant’Angelo,San Giovanni Roton-do, ma anche Inco-ronata. Sono alcune

delle mete del cosiddetto turi-smo religioso che nel 2017 an-che se non è stata una dellemigliori annate ha fatto regi-strare numeri e presenze im-portanti. E non poteva non es-sere cosi visto che anche que-st’anno l’Italia, secondo un re-cendo sondaggio, è una delleprime nazioni per il turismoreligioso con i suoi 1.500 san-tuari, 30.000 chiese, 700 mu-sei diocesani, oltre che tantis-simi monasteri e piccoli con-venti.In Capitanata le presenze

più rilevanti sono state quelleregistrate a Monte Sant’Ange-lo, incoronata anche nel 2017la capitale pugliese del turi-smo religioso famosa in tuttoil mondo per il suo santuariodiventato negli anni scorsi pa-trimonio mondiale dell’Une-sco. Ma a richiamare i turisti

Dopo Monte Sant’Angelo lacittà più gettonata da chi pre-ferisce una vacanza alternativaall’insegna del riposto e dellareligiosità c’è naturalmenteSan Giovanni Rotondo la cittàdi San Pio da Pietrelcina. In at-tesa dei dati ufficiali sembrache il 2017 si sia registrato unlieve aumento della presenzadi turisti. Il paese del frate conle stimmate sembra essersi or-mai ripreso dalla crisi fatta re-gistrare nel 2014 quando c’erastato un calo del 27% del turi-smo religioso. Sentendo alber-gatori, ristoratori e altri opera-tori turistici quest’anno le pre-

tipo di turismo che, negli ulti-mi anni, e proprio in Capitana-ta sta avvicinando numerosigiovani. Gruppi anche di gio-vanissimi, soprattutto quellilegati a gruppi parrocchiali,che uniscono visite a santuarireligiosi con passeggiate, an-che in mountain bike, lungo ibellissimi sentieri della mon-tagna sacra del Gargano. E an-che nel 2017 a San GiovanniRotondo si sono visti gruppi dipellegrini stranieri provenientidalla Germania, dalla Francia eda alcuni paesi extraeuropei.

Luca Pernice© RIPRODUZIONE RISERVATA

A sinistra, labasilica di SanMichele aMonteSant’Angelo. Adestra l’abbaziadi Pulsano,inserito tra iluoghipatrimonioUnesco

C’è chi sceglie il Gargano e i santuari di MonteSant’Angelo e San Giovanni Rotondo e chi li sceglieanche per la formazione di educatori. E’ il casodell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’EuropaCattolici, la Fse, che scelto Monte Sant’Angelo e glieremi di Pulsano per un campo di formazione percapi scout della branca rover i ragazzi dai 16 ai 21anni.Dal 2 al 9 dicembre una ventina di futuri capi,provenienti da tutta Italia, si incontreranno sui

monti del Gargano per un viaggio a piediattraverso impervie vie e mulattiere tra MonteSant’Angelo, Pulsano e San Giovanni Rotondo. Unaoccasione per accompagnare la maturazione deifuturi educatori. Tra gli obiettivi però anche quellodi poter regalare al territorio una nuova strada, unnuovo sentiero di fede e di natura che gli amanti diquesto genere di pellegrinaggio potrannopercorrere. (Lu. Pe.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il radunoI capi scoutsi incontranotra i santuari

In viaggio nei luoghi della fedeGli itinerari attraverso Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, IncoronataDopo una flessione, il 2017 segna la ripresa anche nella terra di Padre Pio

senze sono decisamente in au-mento. E pensare che lastagione non è ancora conclu-sa perché settembre e ottobresono i mesi che in passatohanno fatto registrare affluen-ze rilevanti.Certo quello religioso è un

turismo particolare compostasoprattutto da gruppi e da unaetà tra i 51 e i 65 anni che al di-vertimento di spiagge e disco-teche prediligono cultura e re-ligiosità. Ecco perché sempredi più numerose agenzie turi-stiche prevedono pacchettiparticolari, offrendo anchesconti e vantaggi, per questo

religiosi non è solo il santua-rio: a pochi chilometri si troval’abbazia di Pulsano che con isuoi eremi circostanti, è statasino ad oggi luogo di monaci,anacoreti e cenobiti, orientalie latini. E ancora oggi, infatti, èpossibile assistere ad una ceri-monia religiosa celebrata conil rito latino e bizantino. E, na-turalmente, dopo aver visitatoil santuario o gli eremi è im-possibile non trascorrere unamezza giornata nella ForestaUmbra, l’area naturale protettadel Parco Nazionale del Garga-no che sorge intorno alla cittàdell’angelo.

EremiTra iprincipalirichiamil’abbaziadiPulsano,vicina allastupendaForestaUmbra

Il caso

● Il paese diPadre Pio, SanGiovanniRotondo, fasegnare unacrescita cheinverte latendenzanegativa degliultimi anni.

● Nel 2014 siera registratoun calo del 27per cento delturismoreligioso.

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 9 Ottobre 2017BA11

Turismo

L e previsioni avevanodetto che quella del 2017sarebbe stata una estaterecord per il turismo in

provincia di Foggia, e in parti-colare per il Gargano. E così èstato. Anche se non sono an-cora ufficiali i dati delle pre-senze di turisti in Capitanatacertamente gli operatori delsettore non possono dirsi con-tenti per l’affluenza registrataquesta estate.Ancora una volta lemete più

gettonate sono state le spiaggedel Gargano dove Vieste è statala perla non solo della provin-cia di Foggia ma di tutta la Pu-glia. Nel 2016 erano stati unmilione e 935mila le presenzefatte registrare. In attesa di co-noscere l’ufficialità dei dati pa-re per certo che i numeri po-trebbero essere decisamentesuperiori a quello dello scorsoanno. Qualche preoccupazio-ne era stata registrata tra mag-gio e luglio quando gli eventidi cronaca accaduti proprio aVieste avevano fatto temereche avrebbero potuto tenerelontani i vacanzieri. Ma così,dunque, non è stato. Anzi.«Questa estate – racconta

Antonella Montecalvo, re-sponsabile di Itinerando Viag-gi – abbiamo registrato una

crescita della presenza di turi-sti connazionali, soprattuttodal nord Italia ma anche moltiarrivi internazionali. Comesempre, le mete più gettonatesono state Vieste, Mattinata ePeschici con le relative spiag-ge, calette, insenature mozza-fiato».Alla ormai più che confer-

mata presenza di tedeschi e in-glesi, si è aggiunta quella difrancesi, belgi e olandesi chehanno scelto le spiagge e ilmare delle località garganicheper trascorrere le loro vacanze.E come è ormai tradizionemolti anche gli stranieri chehanno scelto il mese di set-tembre per le loro ferie. Nonsolo alberghi e bed&breakfasthanno fatto registrare il tuttoesaurito ma anche i campeggihanno annotato numeri re-cord per questa estate ormaichiusa. «Inoltre – prosegueAntonella Montecalvco – ab-biamo favorevolmente regi-strato un aumento di visite e di

gradimento anche di metemeno conosciute, tra queste laForesta Umbra e il Parco Na-zionale del Gargano».Una scelta dovuta anche al-

l’impegno di associazioni chehanno proposto un’offerta al-ternativa o integrativa alla soli-ta vacanza mare con passeg-giate in bici, trekking o jeepsafari alla scoperta di angoliremoti e selvaggi di un territo-rio che ha ancora molto da of-frire. Ma anche i Monti Daunihanno saputo offrire ai turistialternative almare e alle spiag-ge. Roseto Valfortore, Biccarialcuni dei paesi che hanno or-ganizzato sagre, fiere e concer-

ti attirando villeggianti e turi-sti.Certo i Monti Dauni sconta-

no alcuni problemi e disagiatavici legati soprattutto allaviabilità con strade moltospesso più simili a gruviereche a vie di comunicazione.Una difficoltà che, in qualchecaso, non rende apprezzabilecome dovrebbe essere invecele offerte di un territorio chenon ha da invidiare ad altre zo-ne dell’Italia.E questa estateanche il Gargano e i MontiDauni sono stati caratterizzatidal fenomeno che ultimamen-te sta interessando numerosezone della Puglia. È quella del-

le destinazioni wedding: sposistranieri che scelgono Viestepiuttosto Lucera o Mattinataper realizzare le loro esclusivenozze. Un territorio, quellodella Capitanata, che offre nonsolo mare e spiagge ma anchecultura e specialità enogastro-nomiche.Tra le mete più gettonate al-

cune masserie storiche che sitrovano sia lungo le coste maanche nell’entroterra. Un nuo-vo modo di concepire il turi-smo tanto che recentementel’assessore all’Industria Turi-stica e Culturale della RegionePuglia, Loredana Capone, haincontrato alcuni operatori delsettore per cercare di promuo-vere e incentivare maggior-mente queste attività.Così come sono stati sem-

pre di più quelli che hanno de-ciso di trascorrere le loro feriein masserie a stretto contattocon la natura e con la vita dicampagna. Una vacanza deci-samente diversa che segue rit-mi naturali, dettati dalla natu-ra con l’esperienza di parteci-pare in prima persona alla rac-colta di frutta o alla mungituradel latte.«In definitiva – conclude la

responsabile di ItinerandoViaggi - l’appeal della nostraterra va confermandosi, do-vremmo solo prendere co-scienza noi del fatto di avere lafortuna di vivere in un territo-rio così variegato che ancoratanto ha da offrire in terminidi turismo e quindi anche dipossibilità di sviluppo di im-piego».

Luca Pernice© RIPRODUZIONE RISERVATA

Eallora iomispososui Monti DauniNon solo Gargano, mare e spiagge. I luoghi alternativi hanno grandi potenzialità«In crescita le mete meno famose». Il fascino e dell’entroterra per matrimoni «doc»

TendenzaVacanze green, l’agriturismo tira sempre di piùAnche per estate in provincia di Foggia latendenza delle vacanze green-oriented èstata riconfermata. Sono stati sempre di più,infatti, chi al villaggio turistico in una localitàbalneare ha preferito trascorrere le proprievacanze al contatto con il verde, con gli animalie, dunque, in una masseria o in un agriturismo.

Se fino a qualche anno fa chi trascorreva levacanze nelle masserie erano soprattuttostranieri del nord Europa, da qualche annosono tantissimi anche gli italiani che voglionogodersi le loro ferie a stretto contatto con lanatura e gli animali. Le strutturemaggiormente richieste ed apprezzate sono

state naturalmente quelle che offrono unagamma di servizi diversificati e adatti a tutte leetà, in modo da soddisfare tutti i componentidella famiglia. Ma spesso l’agriturismo e lemasserie sono state scelte anche come puntodi appoggio, base di partenza per visitare cittàd’arte, per poter coniugare visite a siti culturalila mattina e rilassarsi abbinando escursioninella natura nel pomeriggio. (Lu. Pe.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’area

Dei Monti Daunifanno parte icomunidi Accadia,Anzano diPuglia, AscoliSatriano, Biccari,Bovino, Candela,Carlantino,CasalnuovoMonterotaro,Casalvecchio diPuglia,Castelnuovodella Daunia,Castelluccio deiSauri,CastelluccioValmaggiore,CelenzaValfortore, CelleSan Vito,Deliceto, Faeto,Monteleone diPuglia, MottaMontecorvino,Orsara di Puglia,Panni,PietramonteCorvino,RocchettaSant’Antonio,RosetoValfortore, SanMarco La Catola,Sant’Agata diPuglia, Troia,VolturaraAppula,Volturino

La costaVieste ha primeggiatoin tutta la Puglia econtinua a crescere

RosetoValfortore,poco più dimille abitanti,è inseritanell’elenco deiborghi più bellid’Italia, è aipiedi dei MontiDauni

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BA12 Lunedì 9 Ottobre 2017 Corriere del Mezzogiorno

Grande schermo

Supplemento della testata

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Direttore responsabile: Enzo d’Errico

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Distribuito con ilDirettore responsabile: Luciano Fontana

Tecnologie, l’avanguardiadi Apulia Digital Maker

N ella Capitanata c’è uncentro di alta formazio-ne d’innovazione per iltrasferimento tecnolo-

gico alle imprese di rilevanzanazionale: è l’Its Apulia DigitalMaker di Foggia, fondato nel2016 su impulso di Mediafarmsrl e di altre imprese del territo-rio pugliese che hanno orienta-to Enti e organismi istituzionalia intraprendere un indispensa-bile processo d’innovazione tec-nologica, nella logica dellaSmart Specialisation. La Fonda-zione che gestisce questa nuovarealtà di alta formazione profes-sionale è, in estrema sintesi, ilrisultato di una progettazionecondivisa nata per risponderealla crescente richiesta delleaziende di nuove professionali-tà, esperti con skills in campotecnologico e digitale, da inseri-re rapidamente in contesti pro-duttivi sempre più Hi-Tech. Lamission? Consolidarsi comepresidio d’avanguardia per il Te-chnology Transfer e la promo-zione della Digital Culture GliIts, infine offrono percorsi bien-nali post-diploma, con didatticaesperienziale e breve, per la for-mazione di profili professionali.L’Its Apulia Digital Maker, in

questo periodo, propone duecorsi d’avanguardia e completa-mente gratuiti per gli studentiselezionati, co-progettati con leimprese leader nel settore: sonoi percorsi formativi per DigitalFarmer e Multimedia Producer.Per partecipare, fino al 14 otto-bre 2017, sono aperti i bandi diiscrizione (info su www.apulia-digitalmaker.it).

M. D. F.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Attori

«In viaggiocon Adele»è il primocortometraggiodi AlessandroCapitani ,vincitoredel Daviddi Donatellonel 2016con il corto«Bellissima». Iprotagonistisono l’anzianoattore Aldo,interpretato daHaber, e Adele(SaraSerraiocco)

U n roadmovie tra i pae-saggi meno battutidella Capitanata e, an-che per questo, più af-

fascinanti, fra Ascoli Satria-no, Borgo Mezzanone, Fog-gia, Lucera, Ordona, PietraMontecorvino, San NicandroGarganico, Torre Mileto eZapponeta.Volgono ormai al termine le

riprese in Puglia (proseguiran-no ancora per una settimananel Lazio e un paio di giorni aParigi) di «In viaggio con Ade-le», film in uscita nelle salel’anno prossimo, prodotto daIsabella Cocuzza e Arturo Pa-glia per Paco Cinematografica,con il sostegno di Apulia FilmCommission, da un soggettodi Alessandro Haber, ToninoZangardi e Nicola Guagliano-ne, quest’ultimo autore anchedella sceneggiatura. I protago-nisti sono l’anziano attore Al-do, interpretato da Haber, eAdele, una ragazza con la sin-dromedi Asperger, interpreta-ta da Sara Serraiocco. Ma par-tecipano al cast anche IsabellaFerrari e Patrice Leconte.La pellicola è il primo lun-

gometraggio per AlessandroCapitani, che corona così il so-gno di una vita. Regista e sce-neggiatore, originario di Orbe-tello (piccolo centro in provin-cia di Grosseto), sul set di do-cumentari e programmi tv, havinto un David di Donatellonel 2016 con il corto «Bellissi-ma», dopo aver curato l’assi-stenza alla regia per vari film,tra cui «La nostra vita» di Da-niele Luchetti, il suo maestro:«Sono cresciuto con lui al Cen-tro sperimentale di cinemato-grafia di Roma – dice - Mi hainsegnato moltissimo. Cercodi rubargli il più possibile per

fare questo mestiere. Adoro ilsuo cinema».E la Puglia? Che parte rive-

ste in «In viaggio con Adele»?«Ha un ruolo importantissi-

mo. La conosco un po’ tutta.Sono venuto due anni fa perun documentario per Rai tre,con Domenico Iannacone, “Laterra”. Abbiamo girato nelFoggiano, in particolare a Ri-gnano Garganico, nel ghettodegli immigrati, impiegatinella raccolta dei pomodori. Inquelle zone, cariche di negati-vità agli occhi dei più, perchéassociate allo sfruttamentodell’immigrazione e ai fatti di

Aldo, dove lo aspetta un provi-no. I protagonisti si fermanoanche a contemplare il pae-saggio. Ma avevano bisogno dipercorrerlo senza fermarsi. Laverità è una sola. Iomi sono in-namorato di questa zona, altri-menti non ci avrei girato. Ave-vamo bisogno di raccontaredelle strade. E, per far questo,zone migliori del Tavoliere odeiMonti Dauni, in Italia, pen-so non ci siano».Detto da un toscano non è

poco!(sorride) «Sin dalla prima

lettura della sceneggiatura hoescluso anche trulli e ulivi.Fanno già parte del panoramacinematografico italiano. Adestra e a sinistra della nostramitica Saab volevo avere unospazio senza riferimenti visivi,una sorta di Texas. Proprioquello che ho trovato. Il mioviaggio doveva essere per forzaqui. Anche per le persone: tut-te appassionate al progetto.Generose e pronte ad aprirciqualsiasi porta. Fanno onore aquesta terra».

Giuseppe Daponte© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il cinema d’autore scopre l’altra PugliaDa Ascoli Satriano a Zapponeta, da Lucera a Borgo Mezzanone: ecco «In viaggio con Adele»Il regista Capitani: «Una terra bella e aspra». Protagonista del film è Alessandro Haber

cronaca, ho visto qualcosa dibello, una luce. È un po’ quelloche faccio sempre quando rac-conto le mie storie. Cerco diandare al di là della superficie,di vedere ciò che c’è di diver-so».È anche la filosofia del cor-

to «Bellissima».«Esatto, anche Giusy è brut-

ta agli occhi degli altri, ma ba-sta poco per amarla, per veder-la bellissima. Così anche perAdele e Aldo. Il film raccontadue facce della stessa meda-glia. Non si capisce chi sia nelgiusto e chi nell’errore. Sarà lastoria amettere i pesi. Alla finepenso che lo spettatore potràsolo amare i due personaggi. Ele terre che attraversano».Eppure, nel film, qualcuno

le ha trovate «inospitali».«In realtà non è così. Solo

mi piaceva raccontare una Pu-glia che non fosse quella giànota, accomodante, rilassantee vacanziera del Salento. Leterre dovevano essere severe easpre, spingere i personaggiad andare nella propria dire-zione, il Lazio per Adele e laFrancia per il vecchio attore

Il registaCapitani conl’attoreAlessandroHaber. Sopra,ancoraCapitani. Asinistra traHeber e SaraSerraiocco

Il centrodi altaformazione diApulia DigitalMaker diFoggia è statofondato nel2016

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 9 Ottobre 2017BA13

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BA14 Lunedì 9 Ottobre 2017 Corriere del Mezzogiorno

Trasporti

«D a un anno sonopronti 50 mi-lioni di euro difinanziamenti

per l’introduzione della tecno-logia treno-tram sulla lineache unisceManfredonia a Fog-gia, inizialmente esclusa dallaprogrammazione finanziaria epoi inserita nella dotazioneeconomica complessiva di636,6milioni di euro destinataalla Capitanata dal Patto per laPuglia, perché consideratadalla Regione stessa un inter-vento di particolare rilievo perragioni turistiche e infrastrut-turali. Il progetto è buono e giàpresente anche nei piani di co-ordinamento provinciale: per-ché, dunque, l’opera pubblicanon parte?». A porre la do-manda all’ente regionale è ilWwf, nella persona dell’inge-gner Matteo Orsino, vicepresi-dente di Wwf Foggia, che daanni segue le tematiche ine-renti alla mobilità sostenibile.L’opera in questione riguarda«l’elettrificazione e l’ammo-dernamento di una linea fer-roviaria già esistente, gestitadirettamente da Ferrovie delloStato – spiega Orsino - , chequesta estate è stata ridotta apoche corse e che ora è stataaddirittura soppressa e sosti-tuita da un servizio di autobusche comporta unmaggiore in-quinamento atmosferico e piùdisagi per l’utenza». Un dannoambientale e uno spreco di ri-sorse, secondo il Wwf, «nonsolo per la spesa di manuten-zione degli autobus ma ancheper i milioni di euro impiegatinel 2016 per aprire una nuova

Vincenzo Scarcia Germano, direttore generale delleFerrovie del Gargano

Strada o rotaia, vetture sempre in motoFerrovie del Gargano, 14 milioni di chilometri ogni annoScarcia Germano: «L’obiettivo è migliorare ancora i servizi»

Storia

● La reteferroviaria delleFerrovie delGargano, tra leprime atrazioneelettrica inItalia, fucostruita nel1931.

● Le Ferroviedel Garganohanno inoltresviluppatonegli anni unafitta rete dicollegamentiurbani edextraurbani sugomma, anchea livellonazionale

Prontidaunanno50milionidieuromailtreno-tramèancorainritardoManfredonia-Foggia, l’appello del Wwf alla politica

Il Wwf sollecital’intervento perl’introduzionedella tecnologiatreno-tram

L e Ferrovie del Gargano,azienda di trasportopubblico su rotaia e sugomma più rappresen-

tativa in Capitanata, con oltre14milioni di chilometri per-corsi ogni anno. Treni, pull-man per il trasporto locale ecollegamenti diretti con busper Roma e il Nord Italia, han-no come punto di forza l’inter-modalità. Su questa direzionesi muove la scelta strategicaper l’innovazione della societàguidata da Vincenzo ScarciaGermano, direttore generaledelle Ferrovie del Gargano.In linea con le direttive co-

munitarie e regionali, la Fer-Gargano con interventi co-stanti nel tempo sta coniugan-do il trasporto su rotaia a quel-lo su gomma, a l f ine d iottimizzare costi ma, soprat-tutto, per migliorare i servizinella Capitanata e negli altriterritori a cui offre servizi (laBat, il Molise e l’Irpinia). «Se-guiamo questa traccia da tem-po sul Gargano – commenta ildg Scarcia Germano – consi-derando le esigenze dei resi-denti ma anche dei turisti cheogni anno scelgono questoterritorio per le loro vacanze.In questa ottica vanno inseritianche i «treni della notte», ve-ri e propri treni-tram che per-

so rp renden t isotto l’aspettodell’affluenza».Tra le a l t re

opzioni all’avan-guardia di Fer-Gargano c ’è il«biglietto uni-co» per la cittàdi Foggia. «Unrisultato impor-tante – concludeScarcia Germa-no -: tutti i viag-giatori muniti dibiglietto o abbo-namenti da e perFoggia prove-nienti da Lucerae dal Gargano eSan Severo pos-sono viaggiare

senza costi aggiuntivi sui busurbani dell’Ataf Foggia. Un al-tro esempio mirabile di tra-sporto integrato a tutto van-taggio dei nostri clienti. E suitempi di percorrenza brevibrilla anche il collegamentoSan Severo-Foggia che avvienesu treni davvero confortevoli».

Michele De Feudis© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tempi lunghiIl progetto dielettrificazionee ammodernamentodella linea non parte

fermata di scambio tra i treni egli autobus, alla periferia diManfredonia, che in questomomento è una stazione fan-tasma». L’associazione am-bientalista chiede dunque aiconsigli comunali di Foggia eManfredonia «unamozione disostegno e di sollecito per larealizzazione dell’opera» e al-l’Ente Parco nazionale del Gar-gano di «intervenire in manie-ra decisa, visto che, se il servi-zio ferroviario fosse adeguato,potrebbe servire tutta la pro-

vincia e si alleggerirebbe an-che la statale 89molto traffica-ta e luogo di incidenti». Orsi-no ricorda anche che in passa-to era già stato ipotizzato iltrasferimento di gestione del-la linea ferroviaria ed era statafatta una valutazione dellaconcessione. «Poi – continuail vicepresidente – dopo l’inci-dente sulla Bari-Barletta è sta-to messo in discussione tuttoil sistema di concessione dellestazioni ferroviarie. Ma in pro-vincia di Foggia abbiamo ilbuon esempio delle Ferroviedel Gargano che hanno mi-gliorato il servizio sulla lineaFoggia-Lucera, consentendodi sostituire tutte le corse suquattro ruote che arrivano neipaesi del sub-appennino».

Laura Cocozza© RIPRODUZIONE RISERVATA

mettono spostamenti di mas-sa serali a costi ridotti e capacidi mettere in rete i centri delTavoliere alle località turisti-che come Rodi, San Menaio ePeschici. Servizio che comple-tiamo grazie a bus navetta. Unesperimento ormai riuscito,con presenze ragguardevoli»:così illustra le politiche azien-dali Scarcia Germano. E ag-

giunge in merito alla Foggia-Lucera: «L’efficienza è dimo-strata anche dai consensi regi-strati su “Pendolaria”, i lrapporto annuale di Legam-biente nazionale sui trasportiper pendolari e studenti, gra-zie ad uno sforzo quotidianoche ci vede ormai impegnatisu questa nuova vision del tra-sporto locale. Con risultati

I mezzi delleFerrovie del

Garganopercorrono

ogni anno 14milioni di

chilometri

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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 9 Ottobre 2017BA15

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BA16 Lunedì 9 Ottobre 2017 Corriere del Mezzogiorno