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AGENZIA DI PROMOZIONE TERRITORIALE BASILICATA POTENZA Via del Gallitello, 89 Tel. +39 0971 507611 [email protected] MATERA Via De Viti De Marco, 9 Tel. +39 0835 331983 [email protected] www.basilicataturistica.it www.aptbasilicata.it PUBBLICAZIONE GRATUITA Equiturismo in Basilicata BasilicataSport&Natura BasilicataSport&Natura 6 itinerari per vivere da protagonisti l’esperienza dell’equiturismo BasilicataSport&Natura

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AGENZIA DI PROMOZIONE TERRITORIALEBASILICATA

POTENZAVia del Gallitello, 89Tel. +39 0971 [email protected]

MATERAVia De Viti De Marco, 9Tel. +39 0835 [email protected]

www.basilicataturistica.itwww.aptbasilicata.it

PUBBLICAZIONE GRATUITA

Equiturismoin Basilicata

BasilicataSport&Natura BasilicataSport&Natura

6 itinerari per vivere da protagonisti l’esperienza dell’equiturismo

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2_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_3

BASILICATA SPORT&NATURA BASILICATA SPORT&NATURA

SOMMARIO

L’EQUITURISMO COME RISORSA 5

VADEMECUM PER LA SICUREZZA A CAVALLO 10

GLI ITINERARI 13

ITINERARIO 1 - MELFI / MARATEA 14

ITINERARIO 2 - MELFI / VALLE DI VITALBA 36

ITINERARIO 3 - SAN FELE / MURO LUCANO / VALLE DI VITALBA 46

ITINERARIO 4 - BRINDISI DI MONTAGNA / LAURENZANA / BRINDISI DI MONTAGNA 60

ITINERARIO 5 - MATERA / POLLINO 68

ITINERARIO 6 - VENOSA / METAPONTO 78

UN VIAGGIO DA RACCONTARE 86

STRUTTURE RICETTIVE 98

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4_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_5

L’EQUITURISMO COME RISORSA

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6_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_7

BASILICATA SPORT&NATURA | L’EQUITURISMO COME RISORSA BASILICATA SPORT&NATURA | L’EQUITURISMO COME RISORSA

Con questa guida l’Agenzia di Promo-zione Territoriale ha inteso offrire, a quanti intendano fare un viaggio

a cavallo in Basilicata, una serie di itinera-ri che presentino la vastità e la varietà del paesaggio della nostra regione che ben si presta ad essere conosciuta secondo la modalità dell’equiturismo. E’ un primo mo-mento di un percorso che è destinato nelle prossime edizioni ad arricchirsi sempre di più, viste le potenzialità del territorio e la tendenza sempre più diffusa tra i viaggia-tori e visitatori di un approccio autentico e diretto con la natura e con tutto ciò che è correlato ad essa.L’equiturismo infatti, o più in generale una qualsiasi attività legata alla presenza dei ca-valli, è una pratica oggi molto apprezzata. Evadere dalla frenesia della quotidianità, ri-ponendo nel contatto con la natura la pos-sibilità di ritrovare un proprio equilibrio in-teriore, ha portato nel tempo a rivalutare il ruolo degli animali in generale e del cavallo in particolare, che viene considerato non solo un “mezzo” per esplorare un territorio ma soprattutto un “compagno di viaggio”.

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8_EQUITURISMO IN BASILICATA

BASILICATA SPORT&NATURA | L’EQUITURISMO COME RISORSA BASILICATA SPORT&NATURA | L’EQUITURISMO COME RISORSA

L’avvicinamento ai maneggi e a tutto ciò che concerne il mondo di questi splendidi e affascinanti animali avviene ormai in tene-ra età, spesso direttamente su richiesta dei piccoli che, attraverso la conoscenza e la frequentazione di questi esseri orgogliosi e intelligenti, incentivano la fiducia in se stessi e nelle proprie attitudini.

La stessa capacità “terapeutica” viene at-tribuita al ruolo svolto nella vita quotidiana dalla natura, dalla possibilità di fare attività all’aria aperta, respirando aria pulita, goden-do degli influssi positivi emanati dai colori veri e vividi degli spazi verdi, rilassandosi

all’ascolto delle sue “voci”. Suoni e vibrazio-ni che diventano melodia per la mente, sti-molo per il corpo, benessere.

Unire le due cose, amore per la natura e passione per i cavalli, in Basilicata è possi-bile. Questa guida nasce con lo scopo di of-frire spunti a quanti vorrebbero avvicinarsi al mondo dei cavalli, a quanti già lo conoscono ma sono intenzionati a esplorare nuovi terri-tori e a quanti amano immergersi nella natu-ra alla scoperta di nuove modalità di viaggio all’insegna dello slow tourism.

Sei sono gli itinerari descritti di seguito, modulati su diversi livelli di difficoltà e per-

corribili in più giorni con soste in strutture attrezzate per ospitare i cavalieri e provve-dere al governo dei cavalli.

I tratti da percorrere, adattabili sia ai più esperti che ai neofiti, presentano lunghezze differenti e sono tutti caratterizzati da scor-ci e attraversamenti molto suggestivi sia sul versante naturalistico che su quello stori-co-culturale.

Girare la Basilicata a cavallo offre infatti la possibilità di un’esperienza immersiva in paesaggi incontaminati e lontani dal caos e dal frastuono cittadino, di approfondire la conoscenza di storia e tradizioni dei luoghi

in cui si sceglie di sostare e di apprezzarne la gastronomia genuina e autentica. Un vero viatico per prendersi una pausa dai ritmi frenetici del quotidiano e per fare la cono-scenza dei lucani e del loro innato senso di ospitalità.

La sfida è, dunque, di riuscire a percorre-re l’intero tragitto. Il vero traguardo, però, è quello di far tesoro di tutto ciò che quello spazio ci consentirà di conquistare con gli occhi e, soprattutto, con l’anima.

Mariano SchiavoneDirettore generale APT Basilicata

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10_EQUITURISMO IN BASILICATA

BASILICATA SPORT&NATURA | EQUITURISMO BASILICATA SPORT&NATURA | EQUITURISMO

Quando si va a cavallo, che si tratti di una piacevole passeggiata o di trekking, è fondamentale prestare attenzione ad alcuni atteggiamenti in modo da garan-tire la propria sicurezza, quella del pro-prio cavallo e quella degli altri.Di seguito, un elenco di buone norme da adottare:

1. Quando si procede a cavallo in fila in-diana, è bene non avvicinarsi troppo al cavallo che ci precede. Molti non amano avere un loro simile troppo vicino al posteriore e potrebbero calciarlo.

2. Se il nostro cavallo ha l’abitudine di cal-ciare, è consigliabile un fiocco rosso sul-la coda in segno di avvertimento per gli altri cavalieri.

3. Se un cavaliere scende di sella, i com-pagni devono fermarsi ed aspettare che risalga nuovamente in sella. Molti cavalli si agitano quando gli altri del gruppo si allontanano e ciò potrebbe mettere in difficoltà il cavaliere che, nel frattempo, cerca di rimontare in sella.

4. È buona prassi non galoppare o trotta-re in prossimità di altri cavalli per evita-re che questi, se non abituati ad essere sorpassati, possano agitarsi e tentare di seguirci facendo perdere il controllo al proprio passeggero.

5. Se si sta cavalcando alla testa di un gruppo bisogna tenere sempre d’oc-chio gli ultimi cavalieri della fila, in modo da potersi fermare tempestivamente in caso di emergenza.

6. Se invece si è gli ultimi della fila, bisogna fare in modo di non staccarsi mai troppo dal resto del gruppo.

7. È assolutamente sconsigliato legare a terra il proprio cavallo se ci si trova in

aperta campagna. Sapendo di doversi fermare, conviene attrezzarsi con una longhina da far indossare al proprio ca-vallo sotto la briglia.

8. Evitare discese molto ripide, preferendo pendenze che consentano al cavallo di rimanere in posizione dritta.Se accidentalmente il cavallo dovesse perdere il contatto col terreno e scivola-re, la posizione trasversale lo porterebbe facilmente a perdere l’equilibrio.

9. Nelle salite molto ripide si consiglia di seguire una traiettoria a zig-zag, in modo da affaticare molto meno il cavallo.

10. Se ci si trova nelle condizioni di dover condurre a mano un cavallo lungo un ripido pendio, è bene stargli di fianco, mai davanti. In caso di scivolate, il ca-vallo potrebbe finirci addosso o colpirci con le zampe.Vale lo stesso in caso di attraversamenti di ruscelli o in caso di guida da terra di un cavallo riluttante.

11. Nel caso si venga sorpresi da un tem-porale in un’area totalmente aperta, è bene cercare il riparo più vicino in modo da evitare di rimanere facile bersaglio di fulmini.

12. È consigliabile controllare periodica-mente, nelle lunghe tratte, la posizione della sella, in modo da correggere even-tuali spostamenti.

Prestare attenzione a queste semplici ma importantissime regole comporta-mentali vuol dire avere riguardo per la tutela della nostra salute e di chi ci circonda, cavalli inclusi. Solo in questo modo sarà possibile godere in tran-quillità delle uscite in compagnia e sal-vaguardarle da brutte sorprese.

VADEMECUM PER LA SICUREZZA A CAVALLO

EQUITURISMO IN BASILICATA_11

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1 | MELFI - MARATEA | 7 GIORNI 1 | MELFI - MARATEA | 7 GIORNI

12_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_13

Maratea •

•Valle di Vitalba••

•• Brindisi Montagna

• San Severino Lucano

• Venosa

Metaponto •

Melfi

MATERA

PUGLIA

CALABRIA

CAMPANIA

Mar Tirreno

Mar Jonio

Mar Adriatico

POTENZA

GLI ITINERARI

MELFI - MARATEA VALLE DI VITALBA - MELFI - VALLE DI VITALBA VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBABRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA MATERA - POLLINO VENOSA - METAPONTO

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1 | MELFI - MARATEA | 7 GIORNI 1 | MELFI - MARATEA | 7 GIORNI

14_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_15

• Melfi

• Laghi di Monticchio

• Valle di Vitalba

• Filiano

Avigliano •

• Pignola

• Marscico Nuovo

• Trecchina

Maratea •

MATERA

• Tramutola

• Abriola

• Tardiano

• Lagonegro

PUGLIA

CALABRIA

CAMPANIA

Mar Tirreno

Mar Jonio

Mar Adriatico

POTENZA

1

1° giorno | Melfi (Agr. Sant’Agata) Laghi di Monticchio (Country House Villa delle Rose)

2° giorno | Laghi di Monticchio (Country House Villa delle Rose) Valle di Vitalba (Agr. Valle dei Cavalli)

3° giorno | Valle di Vitalba (Agr. Valle dei Cavalli) Pignola (Agr. La Vecchia Fattoria)

4° giorno | Pignola (Agr. La Vecchia Fattoria) Marsico Nuovo (Agr. Vignola)

5° giorno | Marsico Nuovo (Agr. Vignola) Lagonegro (Agr. Ai Carconi)

6° giorno | Lagonegro (Agr. Ai Carconi) Trecchina (Agr. L’Aia dei Cappellani)

7° giorno | Trecchina (Agr. L’Aia dei Cappellani) Maratea (Agr. Mararanch)

•Partenza | •Arrivo | •Sosta | Passaggio

Un’esperienza unica, quella di percorrere una parte della Basilicata in sella a un cavallo, un’avventura che gratifica i sensi, riempie

l’anima e sgombra la mente. Il contatto autentico con la natura lucana e la for-

te relazione che si instaura con l’animale fatta di empatia e rispetto reciproco, rendono il tutto spe-

FACILE

MEDIO

DIFFICILE

504 876 819 927

0600 464 597

836 650 666 600850

1| ITINERARIOMELFI - MARATEA7 GIORNI

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1 | MELFI - MARATEA | 7 GIORNI 1 | MELFI - MARATEA | 7 GIORNI

16_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_17

dal vivido verde della macchia che tappez-za enormi distese fino ad arrampicarsi sulle alte cime appenniniche terminanti nell’az-zurro acceso del cielo, ai toni dell’azzurro che si alternano fra di loro in un gioco di luci e riflessi nelle cristalline acque salate

che bagnano le spiagge marateote, punto di arrivo di quella invadente vegetazione boschiva che accompagna la montagna lu-cana, mèta dell’itinerario.

Non resta, dunque, che sellare il caval-lo e partire alla scoperta della Basilicata e

ciale e affascinante, proiettando i viaggiatori in una dimensione nuova e olistica.

Il paesaggio circostante, in particolar modo, con le sue bellezze naturalistiche incontaminate e i suoi frammenti di storia attentamente custoditi e protetti dal pas-

saggio del tempo, contribuisce a creare un’atmosfera bucolica e rasserenante, fa-vorendo una sorta di sodalizio magico tra l’uomo e la natura tipicamente lucana e tra l’uomo e il cavallo, che lo accompagna alla scoperta di una terra caleidoscopica,

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18_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_19

alla scoperta di se stessi, della propria co-noscenza e della curiosità che ci spinge ad arricchirla, a esplorare, a interiorizzare l’energia positiva che promana da un pez-zo di mondo che è riuscito a preservare la genuinità di un tempo, rispecchiata oggi in un’architettura che rimanda al passato, in una natura ancora libera dai condiziona-menti tecnologici odierni e in un novero di

tradizioni gastronomiche e religiose che im-preziosiscono il territorio e chiunque le viva.

IL VIAGGIOPrimo giorno

L’itinerario che va da Melfi a Maratea è una vera e propria full immersion nella Ba-silicata culturale e naturalistica della durata di ben 7 giorni.

Punto di partenza la città federiciana, sita al nord della Basilicata e sede tutt’oggi del castello normanno in cui Federico II di Sve-via trascorreva le vacanze estive dilettando-si a praticare, nelle fitte foreste del Vulture, il suo hobby preferito, la falconeria. Qui è possibile perdersi nei meandri di una storia antica che risuona tra le cinta murarie man-tenute nel tempo. Dotate di torrioni di avvi-

stamento, le mura si stagliano a mò di corni-ce del borgo sul panorama naturalistico del Vulture-Melfese, dominato dal suggestivo Castello normanno e ulteriormente impre-ziosito dalla presenza di straordinarie chiese rupestri come quelle di Santa Margherita e Santa Lucia, risalenti al XIII sec, o come la cattedrale gotica di Santa Maria Assunta.

Dalla Contrada Toppo Sant’Agata si pro-

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cede sulla SS 303 fino al km 89, dove un sentiero segna la fine del breve excursus nel borgo melfese e consente di inoltrarsi nel verde dell’area del Vulture.

Dopo 12 km è possibile infatti intercettare via Fontana Castagno, attraversare il bosco in direzione SP 167 e conquistare dopo circa 10 km la vista del Laghi di Monticchio.

Adagiati sul versante occidentale del Monte Vulture, i due laghi occupano i cra-teri di questo antico vulcano ormai spento, riflettendo il candore e la maestosità ema-nate dall’Abbazia di San Michele che, mèta di pellegrinaggi e scrigno di tesori artistici risalenti al XVIII secolo, nasce a ridosso del lago più piccolo e sembra vigilare sui due specchi d’acqua per custodirne la bellezza, aggiungendo eleganza e regalità al riflesso.

Secondo giornoSi prosegue su un tratturo che affianca la

SP 167 in direzione Sant’Andrea di Atella. Faggi e roveri accompagnano la passeg-

giata a cavallo per circa 7 km terminando nella Valle di Vitalba.

Giunti qui, si scende a ovest verso la Fiumara di Atella percorrendo la parallela verde della SP Atella Montesirico. Risuona forte l’eco storica emanata dai vicini castelli di Melfi e Lagopesole che imponenti domi-nano le vallate, circondati da fitti boschi che conferiscono loro un’aria di mistero.

Terzo giornoLasciata la valle si comincia a salire verso

il Monte Carmine imboccando i sentieri che si snodano tra i boschi e costeggiando la

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24_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_25

SS 93 direzione Filiano-Lagopesole. Si arriva così al suggestivo santuario della

Madonna del Carmine. Un panorama mozzafiato impreziosisce il

luogo sacro e mostra il tratto da percorrere per raggiungere il Lago Nettuno nel comu-ne di Avigliano.

Ancora una quarantina di chilometri se-guendo la SP 112, poi la SP 50 che attraversa località Frusci e, infine, nuovamente la SP 112 ed ecco comparire il capoluogo lucano, Potenza.

Cittadina montuosa situata su un rilievo

appenninico a 816 m s.l.m., Potenza è il ca-poluogo più elevato d’Italia.

Lo si attraversa partendo da via dei Moli-nari, percorrendo tutta via del Gallitello fino a imboccare la SS 92 che consentirà ai cava-lieri di salire nuovamente in quota.

Nata nell’alta valle del fiume Basento, Po-tenza si presenta infatti circondata da aree boschive e alte cime facilmente raggiun-gibili, come ad esempio località Rifreddo, una piccola frazione di Pignola, paesino in provincia di Potenza, a ovest della città, dove i cavalieri potranno fermarsi e ristorar-

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30_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_31

si presso strutture dotate di tutti i comfort anche per la sosta dei cavalli, in modo da consentire agli ospiti di godere tranquilla-mente dell’atmosfera dei boschi circostanti, e delle possibilità di svago fruibili nei comu-ni limitrofi.

In particolare, seguendo un breve sentie-ro che attraversa il bosco di Rifreddo, scen-dendo di qualche chilometro sul livello del mare, si arriva a Pignola, la cui Chiesa Madre custodisce alcune tele del Pietrafesa.

Girando tra le frazioni alte del paesino è possibile fare pausa nelle aree pic-nic, prati-

care il bird-watching o, ancora, nel periodo invernale, usufruire delle piste da sci di Sel-lata-Pierfaone, a 1744 m. s.l.m., ambiente ideale, quest’ultimo, anche per gli amanti di mountainbike o di trekking nelle altre sta-gioni.

Più a valle, invece, l’oasi naturale del Pan-tano consente lunghe passeggiate attorno all’omonimo lago e visite guidate tra le spe-cie di animali e volatili ospiti della sede lo-cale del WWF.

Quarto giornoRiprendiamo il nostro viaggio a cavallo.Si lascia Pignola in direzione Sellata-Pierfa-

one sulla SP 5 e si sale fino ad Abriola. Terri-torio aspro e roccioso, banco di prova per il binomio cavaliere/cavallo, superato il quale si inizia a scendere verso Marsico Nuovo, attraversando prima il territorio di Sasso di Castalda, dove sarà difficile resistere al fasci-no dell’esperienza del “Ponte alla Luna”, un ponte tibetano intitolato al lucano Rocco Pe-trone, ingegnere del team NASA Apollo 11 che per primo toccò il suolo della Luna.

Installato tra le vette del comune di Sasso, il Ponte appare sospeso nel vuoto, esatta-mente a un’altezza di 120 metri sul torren-te che scorre tra le rocce sottostanti, e con una campata unica di 300 metri. Percorribile con apposita imbracatura, promette brividi e adrenalina a cui pochi riescono a sfuggire.

Dopo aver ravvivato il viaggio con esperien-ze di vario genere, si arriva finalmente a Marsi-co, centro pre-ellenico ricco di reperti archeolo-gici, palazzi settecenteschi e numerose chiese tra cui spiccano il santuario di Santa Maria di Costantinopoli e la cattedrale di San Giorgio.

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32_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_33

Quinto giornoA seguire, la Val d’Agri, raggiungibile in

47 km seguendo la SS 598.Variegata coi suoi sentieri impervi e diffi-

coltosi che si alternano a scorci naturalistici di una bellezza disarmante, la zona si pre-senta con un susseguirsi di piccoli comuni immersi nel verde, con tradizioni gastrono-miche invitanti che affievoliscono quel sen-so di stanchezza, tipico del viaggiatore, e riscaldano gli animi.

Dopo aver assaporato i prodotti tipici del luogo e fatto riposare i cavalli, ci si lancia alla volta di Lagonegro, piccolo borgo anti-co situato alle falde del Monte Sirino, nella Valle del Noce.

Ma per raggiungerlo sarà necessario per-correre la SS 276, la SP 103 e la SP 26.

Sesto giornoOrmai il traguardo è vicino. Si attraversano le ultime montagne se-

guendo la SP 585 e toccando i comuni me-dioevali di Rivello e Trecchina, nota come “la città giardino” quest’ultima, per il verde delle aiuole che la riempiono e la colorano e per la vegetazione boschiva e floreale che le fa da cornice.

Un coacervo di suggestioni viene sprigio-nato da questi luoghi incantati dove sembra che il tempo si sia fermato. Vicoli concate-nati portano i visitatori tra edifici antichi e chiese di altri tempi, facendo sentire l’odore

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di un passato che continua a vivere attraver-so riti e tradizioni tramandati nel tempo. Il tutto reso ancor più speciale dall’odore del mare che bagna la costa a pochi chilometri dall’entroterra. Qualche curva ancora per arrivare in località Passo la Colla, ed ecco conquistato il belvedere con vista sul Golfo di Policastro.

Settimo giornoLa discesa verso Castrocucco di Maratea

lascia intravedere il mare cristallino che ca-ratterizza la “Perla del Tirreno”, sorvegliato e protetto dall’imponente e sontuosa statua del Cristo Redentore, posta sullo sperone del Monte San Biagio, altro punto strategico per ammirare la bellezza della costa.

Giunti a Castrocucco, i cavalieri potranno scegliere di pernottare in bungalow colloca-ti sulla spiaggia ripagandosi della fatica fat-ta per raggiungere il mare della splendida Maratea.

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• Melfi

Valle di Vitalba••• Filiano

POTENZAMATERA

PUGLIA

CALABRIA

CAMPANIA

Mar Tirreno

Mar Jonio

Mar Adriatico

Rapolla • • Barile• Venosa

• Maschito

• Forenza

• Acerenza

• Pietragalla

• RipacandidaRionero in V. • • Ginestra

2

1° giorno | Valle di Vitalba (Centro Ippico I Cavalieri di Bianca Lancia - Agr. Valle dei Cavalli) Acerenza (Az. Agr. River Horse)

2° giorno | Acerenza (Az. Agr. River Horse) Venosa (Agr. Carpe Diem)

3° giorno | Venosa (Agr. Carpe Diem) Melfi (Agr. Sant’Agata - Hotel San Marco)

•Partenza | •Arrivo | •Sosta | Passaggio

Un tuffo nel passato attraverso un ter-ritorio pregnante di storia, un’immer-sione nei colori cangianti e brillanti

che segnano le stagioni, un viaggio tra mo-numenti grandiosi e paesaggi unici!

Tutto ciò è al nord della Basilicata.Tutto ciò è possibile attraversando a ca-

vallo il Vulture Melfese e l’Alto Bradano. Un’esperienza indimenticabile.Lungo i tratturi scavati dagli armenti nelle

transumanze, sui sentieri che furono degli eserciti di papi e di re, sulle piste tra i boschi che consentivano ai briganti di nascondersi e sopravvivere, si può ancora sentire il pro-fumo del pane appena sfornato o il sento-re del mosto del vitigno che diventa vino, che diventa Aglianico del Vulture, un vino corposo dall’invitante rosso rubino brillante, cerchiato di arancio con punte di viole di campo e penetranti frutti rossi, compagno

FACILE

MEDIO

DIFFICILE

464 464597830 831

447 532 647600600836

415622

2| ITINERARIOVALLE DI VITALBA - MELFI - VALLE DI VITALBA

2 GIORNI

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2 | VALLE DI VITALBA - MELFI - VALLE DI VITALBA | 3 GIORNI 2 | VALLE DI VITALBA - MELFI - VALLE DI VITALBA | 3 GIORNI

38_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_39

di tavole imbandite caratterizzate da pro-dotti tipici locali, volàno, questi ultimi, della generosa natura del posto e di una tradizio-ne culinaria preservata nel tempo e portata nelle tante sagre lucane che periodicamen-te affollano le viuzze dei paesi interessati.

Praticando i camminamenti all’ombra di faggi e castagni, tra funghi e tartufi nascosti tra gli arbusti, si ode ancora il canto delle processioni dedicate ai santi patroni, le in-vocazioni intonate dai fedeli che scendono

a valle con statue di Madonne che dai san-tuari montani vengono condotte nelle chie-se dei centri storici perché sostino tra gli abitanti e veglino sulla comunità.

E ancora, attraversando le distese verdi a cavallo è possibile ammirare il volo di fal-chi volteggianti, gli stessi che incantarono Federico II e furono celebrati poi nel suo De arti venandi cum avibus e poi lasciarsi affascinare dai castelli federiciani di Melfi e Lagopesole, visibili in lontananza, dalla ma-

estosità del castello di Pirro del Balzo a Ve-nosa, patria del celebre poeta latino Orazio e del signore della composizione di madri-gali, Gesualdo da Venosa, oppure guadare fiumi e torrenti fino a raggiungere i piccoli comuni adagiati su promontori e colline quasi a formare un presepe, sorseggiare buon vino nelle cantine di Barile e sentirsi parte integrante di una terra fatta di leggen-de lontane e magiche atmosfere.

IL VIAGGIO

Primo giornoPunto di partenza, Contrada Piani di Car-

da, ad Atella, antico insediamento romano dal quale si punta verso Lagopesole costeg-giando la SS 93 per circa 15 km e passando prima per l’agro di Filiano.

Girando per Filiano si è rapiti dal fascino della grotta-riparo sotto roccia, esattamente in contrada Tuppo dei Sassi, caratterizzata da pitture preistoriche.

Una volta giunti al Castello di Lagopesole, invece, è d’obbligo un giro nella grande te-

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nuta di caccia di Federico II, all’interno della quale è possibile visitare il Museo dell’emi-grante e il Museo narrante e, d’estate, assi-stere alla proiezione Il mondo di Federico II.

Ci si rimette a cavallo, quindi, per altri 15 km tenendo come riferimento sempre la SS 93 alla volta di San Giorgio di Pietragalla, dove a catturare lo sguardo questa volta è il Parco Urbano dei Palmenti: circa 200 grot-te tufacee edificate a partire al XIX secolo e destinate alla produzione e conservazione del vino.

Un invitante tratturo rurale conduce i viag-giatori a San Nicola di Pietragalla.

Da qui, affiancando la SS 169 e la Sp 6 si raggiunge, dopo 32 km, Acerenza “città

cattedrale”, grande borgo stretto attorno al solenne monumento cluniacense dell’XI secolo, con vicoli e un centro storico ristrut-turato che rendono piacevole, oltre che necessaria a questo punto del viaggio, una tappa con pernottamento.

Secondo giornoSi riparte per Forenza, mèta raggiungibile

tramite la SP 10, dove è possibile ascoltare leggende sui Templari o, addirittura, riviver-le se si capita nel mese di agosto, quando a narrarle sono i cortei storici che si snodano tra le stradine del paese.

Si sfiorano Maschito e Ginestra conti-nuando sulla SP 10 fino ad arrivare infine a

Venosa, altro centro lucano ricco di storia e celebri monumenti, come il castello di Pirro del Balzo, oggi sede del Museo Archeolo-gico Nazionale, l’Incompiuta, cattedrale che guarda il cielo, mai completata e, ancora, le catacombe ebraiche. E, per finire, la casa di Orazio e il sito archeologico di Notarchiri-co, area preistorica risalente a circa 359.000 anni fa ove è incluso un insediamento pa-leolitico.

Terzo giornoCi si dirige a questo punto, seguendo la

SS 93 per circa 50 km, nel cuore del Vulture, nella città federiciana per eccellenza, Melfi. Nell’occhio di bue il grande castello in cui

Federico II trascorreva il periodo estivo, luo-go in cui Pier delle Vigne redasse per l’im-peratore le Costituzioni di Melfi nel lontano 1231. Scrigno di storia e tradizioni, leggende e religione, dimensioni in cui è facile immer-gersi vagando tra le tante chiese che costel-lano il paesaggio urbano, tra i numerosi pa-lazzi storici e le mura di cinta ancora esistenti, girando tra i vicoli brulicanti di gente durante la sagra della castagna o prendendo parte all’antica processione dello Spirito Santo. Di gran spicco, in questo scenario suggestivo, la cattedrale normanna, il palazzo vescovile e la chiesa di Santa Margherita, ove è custodita l’effigie del grande imperatore che con un braccio sostiene uno dei suoi falchi.

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Da Melfi il viaggio prosegue per una ven-tina di km a fianco alla SS 93 fino a Ripacan-dida, dove il Santuario di San Donato, con i suoi affreschi assimilati a quelli della Basilica Superiore di Assisi, è grande mèta di pelle-grinaggi e oggetto di devozione popolare.

Ci si incammina poi verso Ginestra e, a seguire, Barile.

Davanti agli occhi, stradine che si fanno largo tra sconfinate distese di verde e oro.

In lontananza, la sagoma dei paesini che attendono di essere raggiunti e qualche ca-supola di campagna che solitaria spicca ai lati della strada con, a farle compagnia, folti alberi secolari.

Ci si addentra in una comunità in cui è sopravvissuta la cultura arbereshe, in terre ricche di vigneti, in piccoli borghi che hanno

conservato un’architettura urbanistica che romanticamente ricorda i presepi e nelle cui strade si diffonde il caldo odore del vino del-le tante cantine che animano la quotidianità.

Da Barile si segue la SP 90 per un paio di chilometri fino a incrociare la SS 93.

Ci vogliono 3 km per avvicinarsi al tra-guardo attraversando la “capitale dell’Aglia-nico”, Rionero in Vulture, sede di innumere-voli cantine censite e scavate nel tufo. Nel cuore di questo comune si erge il più impor-tate dei palazzi signorili del luogo, il Palazzo Giustino Fortunato, punta di diamante di una Rionero culturale alquanto ricca, con il suo Museo del Brigantaggio in cui si mantie-ne vivo il ricordo del noto brigante Carmine Donatelli Crocco, i cui natali appartengono proprio a questo comune, il Museo di Storia

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44_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_45

Naturale e l’avvolgente versante naturalisti-co che conduce inevitabilmente i viandanti presso Monticchio, frazione di Rionero nota per i suoi splendidi laghi di origine vulca-nica incastonati nei crateri occidentali del Vulture, vulcano ormai spento. Qui è possi-bile fermarsi per una romantica passeggia-ta attorno agli specchi d’acqua incorniciati da una vegetazione verde e fitta, godendo della tranquillità che lo scenario emana e accompagnati dal perenne riflesso, nel lago più piccolo, della sagoma bianca dell’Abba-zia di San Michele, struttura eretta dai Bene-dettini nel X secolo e fondata su una grotta scavata nel tufo.

Ecco che la bellezza naturale del posto unita al fascino delle leggende che lo con-tornano, come quella legata alla visione di San Michele Arcangelo nell’atto di sorreg-

gere la Badia in tempi di rovina, conferisco-no all’ambiente un tocco particolarmente suggestivo, trattenendo piacevolmente i visitatori coi loro cavalli poco prima di rag-giungere la mèta del viaggio, Atella, pun-to in cui il percorso si chiude mantenendo come riferimento ancora la SS 93 in direzio-ne sud per circa 6 km.

Un bagaglio di emozioni e sensazioni forti connoteranno sempre il ricordo di un viag-gio che si è concretizzato in un’esperienza intima con la natura circostante e in un con-tatto autentico con la vera identità dei luo-ghi attraversati.

La vera ricchezza dei viaggi è la conoscen-za di sé e del mondo che si lascia scoprire.

Farlo a cavallo aggiunge quel pizzico di avventura necessario per rendere il tutto più dinamico assecondando la propria passione.

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Verde, pianeggiante, un’estesa vallata, invitante, da percorrere a galoppo in una corsa sfrenata alla scoperta del

patrimonio religioso e culturale in cui è im-mersa, invasa dall’odore dei boschi che ri-vestono i rilievi circostanti, caratterizzata da un’aria pungente e genuina, incontaminata, bagnata dalla rugiada mattutina e attraver-sata da animali di montagna che liberamen-te la percorrono, la vivono, la arricchiscono.

POTENZAMATERA

PUGLIA

CALABRIA

CAMPANIA

Mar Tirreno

Mar Jonio

Mar Adriatico

• Ruvo del Monte CascateS. Fele • • S. Ilario

• S. Cataldo•• Valle di Vitalba

MuroLucano •

• San Fele

• Atella

SantuarioMonte Pierno

3

PRIMA PARTE

1° giorno | Valle di Vitalaba (Agr. Valle dei Cavalli) San Fele (Costa del Sole - Agr. Valle Ofanto)

2° giorno | San Fele (Costa del Sole) Valle di Vitalaba (Agr. Valle dei Cavalli)

•Partenza | •Arrivo | •Sosta | Passaggio

FACILE

MEDIO

DIFFICILE

SECONDA PARTE

1° giorno | Valle di Vitalaba (Agr. Valle dei Cavalli) Muro Lucano (Agr. Nonna Maria)

2° giorno | Muro Lucano (Agr. Nonna Maria) Valle di Vitalaba (Agr. Valle dei Cavalli)

464 464500 630 860 895 870600

960

3| ITINERARIOVALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA

2 GIORNI

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3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI 3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI

È qui che prende il via la trasferta a cavallo, con un primo tratto proiettato verso il mon-te Vulture, per addentrarsi poi nei paesini un tempo mete di pellegrinaggi, in cui folte fila di devoti si muovevano in processione a pie-di o a cavallo.

Impossibile non apprezzare la bellezza dei due santuari mariani più importanti della zona, il Santuario della Madonna di Pierno e quello dedicato alla Madonna di Capodigia-no, attorno ai quali gravitano piccole chiese altrettanto interessanti per la loro storia e per il valore artistico intrinseco.

Sono ancora i tratturi a farci strada tra le bellezze mozzafiato della natura lucana nello spostamento da un borgo all’altro, nell’attra-

versamento di quelle piccole frazioni deten-trici di un fascino inaspettato, di una cultura antica in cui affondano le radici dell’identità della popolazione di oggi. Riti e tradizioni seguite con rigore e devozione in segno di appartenenza al territorio, un territorio a cui Madre Natura ha regalato scorci incredibili, emozionanti, unici, come le cascate di San Fele. Luogo paradisiaco, ideale da raggiun-gere a cavallo dopo una passeggiata tra i fitti boschi alternati a distese di canneti, strumen-ti essenziali per i contadini del luogo perché ritenuti perfetti per tenere le viti d’Aglianico legate alla cima, ben distanti dal terreno, in modo da formare un capanno, oppure per realizzare capienti e resistenti ceste.

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IL VIAGGIO

Si tratta di un itinerario circolare disegna-to nella parte nord-occidentale della regio-ne, percorribile in due direzioni opposte con la possibilità di scegliere quale dei due ver-santi indistintamente affrontare per primo.

Vediamoli entrambi.

Prima direzione: Valle di Vitalba - Atella Primo giornoPunto di partenza, Contrada Piani di Car-

da, ad Atella. Una scelta comoda pensata per il supporto offerto dalle strutture in zona oltre che per la vista incoraggiante della val-lata che si allontana fino ad essere interrotta dalle pendici del Monte Vulture.

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3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI 3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI

Attraversando la fiumara di Atella, in dire-zione est, si può intraprendere una stradina parallela alla SS 93 per circa 6 km fino a in-crociare la SP 219 in direzione San Fele.

Le acque in questo percorso giocano un forte ruolo. Presenti sotto forma di fiumiciat-toli o cascate, rendono dinamica la passeg-giata e bucoliche le aree di sosta, dipingen-do un habitat più a misura dei cavalli.

Dopo un primo tratto nel verde apparen-temente sconfinato si arriva al guado del-la fiumara di Inforchia, non molto distante dall’omonima frazione, e costeggiandola si giunge ben presto al viadotto denominato “33 ponti”.

Si tratta del complesso sistema infrastrut-turale che regola e sostiene il funzionamen-to dell’acquedotto pugliese dal 1906. Una soluzione all’annoso problema della penu-ria di acqua in tutta la regione, descritta come terra assetata già nei versi oraziani: siderum insedit vapor siticulosae Apuliae, tradotto “arriva alle stelle l’afa della Puglia sitibonda”.

Ad attendere i viaggiatori ora, il bosco di Bucito.

Lussureggiante la sua flora, ricca di cor-nioli, alti e maestosi querceti, agrifogli e tan-to altro ancora.

Una cornice perfetta in cui rilassarsi re-spirando aria buona durante lunghe pas-seggiate o dedicandosi allo sport sui tanti percorsi di trekking tracciati.

Lasciando il bosco alle spalle, ci si ritrova davanti ai tre comuni che occupano la val-lata: Ruvo del Monte, Rapone e San Fele, incastonato tra le vette del Monte Castello e del Monte Toretta.

Inoltrandosi tra le abitazioni del primo centro si può iniziare un tour storico, a par-tire dal periodo feudale rispecchiato dalla presenza del Castello del XVI secolo, affian-cato dalla imponente Torre Angioina la cui sommità risulta ancor oggi adornata dalle originali merlature. Molto interessante è vi-sitare il Museo della civiltà contadina e arte sacra e memoria storica.

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3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI 3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI

Nei pressi del Castello si trova la Fontana Vecchia, la più antica fontana del paese, favore-vole per una sosta coi cavalli, dati i due grandi abbeveratoi che la contraddistinguono.

Una serie di chiese fungono da pietre mi-liari dell’itinerario, come la Chiesa Maggio-re e la Badia benedettina di San Tommaso, superate le quali si procede affiancando i resti di un’antica necropoli. La suggestione del momento viene rotta dopo pochi me-tri dall’abilità richiesta dal secondo guado, quello del torrente Bradano, seguito da un tratturo che restituisce al viaggio un’aurea bucolica resa più intensa dalla sensazione di quiete trasmessa dalla storia che quel trattu-ro porta con sé. Nota come ‘via del grano’, veniva intrapresa solitamente per trasporta-re il grano ai numerosi mulini situati lungo il Bradano.

Finalmente ci si avvicina al comune di San Fele, anticipato dalla vista dei ruderi che troneggiano sull’altura un tempo occupata dal castello-fortezza edificato per volontà di Ottone I di Sassonia, nell’intento di far fronte agli assedi bizantini. Attraversando l’abitato è facile lasciarsi incuriosire dai tanti edifici sacri che lo caratterizzano, come la Chiesa Madre o il convento di Sant’Antonio, ciascuno ospitante importanti opere d’arte.

Una volta usciti dal centro abitato di San Fele, ecco che si spalanca dinanzi agli oc-chi lo splendido paesaggio che vede pro-tagoniste le cascate! La sensazione è quella di entrare a far parte di uno dei dipinti di Monet, Ninfee, in cui la scena è dominata da due soggetti, l’acqua e il verde che la contorna e la invade, tempestato da fiori colorati e recante con sè un senso di felicità interiore, profonda, silenziosa.

Questa dimensione quasi onirica, in cui gli animi si placano e i corpi perdono la ten-sione che li ha tenuti in movimento finora, suggerisce una sosta più lunga, magari con pernottamento in modo che anche i cavalli possano godere del meritato riposo prima di riprendere il viaggio.

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3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI 3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI

Secondo giornoLa seconda parte del viaggio si apre inve-

ce con un’allegra passeggiata a cavallo ver-so i 1200 metri di quota con la conquista del Monte Pierno, sede di uno dei due santuari mariani più grandi della zona. Il panorama che si snocciola sotto gli occhi dei curiosi e imperterriti cavalieri è quello della valle dell’Irpina con il comune di Calitri stagliato sullo sfondo e l’Osservatorio astronomico di Castelgrande di fronte. Procedendo sulla fascinosa altura ci si inoltra in una foresta di faggeti, fitta, rigogliosa, secolare…

Qui, a tracciare il sentiero sono delle ne-viere, antiche costruzioni concave interrate, rivestite con consistenti strati di paglia e ter-ra e adibite a riserva idrica.

Si affronta il crinale, riempiendosi gli oc-chi di tutto ciò che regala la vista della valle del Melandro sulla destra e del Vulture sulla sinistra, osservando al contempo mandrie di podoliche che indisturbate pascolano nei prati circostanti.

Si raggiunge così il noto Santuario, av-volto da una rigogliosa vegetazione che si ritrae solo per lasciare spazio alle numerose sorgenti d’acqua. Cristallina, fresca, pura. L’acqua che riga queste terre e che riempie l’aria silenziosa col suono del suo scrosciare non fa che marcare l’autenticità del posto, la sua unicità, che è poi la sua ricchezza più grande.

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3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI 3 | VALLE DI VITALBA - SAN FELE/MURO LUCANO - VALLE DI VITALBA | 2 GIORNI

Ancora pochi chilometri tra terreni coltiva-ti inebrianti di profumi di stagione e paesag-gi impeccabili e si giunge al castello di Sant’ Ilario, frazione di Atella. Una breve sosta in zona può essere utile per approfondire il rapporto umile e viscerale fra natura e uomo ripreso dal maestro Franco Zaccagnino nelle sue tele esposte nel Museo Arundiano.

Termina così questa meravigliosa escur-sione a cavallo.

Seconda direzione: Valle di Vitalba - Muro Lucano

Primo giorno Scegliendo di percorrere il tratto nella se-

conda direzione, si parte sempre dalla Valle di Vitalba ma in direzione Sant’Ilario, si im-bocca la SP Inforchi e la si percorre per cir-ca 9 km. Alle spalle troneggia il Castello di Lagopesole, dominante su tutta la vallata, e il Vulture in lontananza. Da Sant’Ilario sono necessari altri 7 km per approdare a San Ca-taldo attraversando un sentiero immerso nel bosco e costeggiando le vecchie terme, in

prossimità sempre della SP Inforchia.Ancora boschi da attraversare per circa 10

km seguendo la SP Inforchia fino a interse-care la SP Bosco della Pietra.

Altri 5 km in sella ed ecco innalzarsi dinan-zi agli occhi il Monte Santa Croce.

L’aria si rinfresca, la passeggiata sui 1407 m s.l.m. acquisisce un ritmo diverso, più incalzante.

Si procede ora verso la SP 14 con l’obietti-vo di giungere all’abitato di Bella. Qui, dallo scalo ferroviario sarà facile e piacevole in-traprendere un percorso di soli 2 km nella Fiumara di Muro.

Consigliabile una sosta nel paese di Muro Lucano, un borgo molto suggestivo carat-terizzato dalle case incastonate nella roccia.

Secondo giornoL’indomani ci si incammina verso il Lago

artificiale di Muro per seguire poi la SS 7 fino a Castelgrande.

Dal comune di Castelgrande la SS 7 gui-derà i cavalieri per qualche chilometro in di-rezione nord est dove un bivio li immetterà sulla destra in direzione San Fele.

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4 | BRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA | 2 GIORNI 4 | BRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA | 2 GIORNI

POTENZAMATERA

PUGLIA

CALABRIA

CAMPANIA

Mar Tirreno

Mar Jonio

Mar Adriatico

•• Brindisi Montagna• Trivigno

• Castelmezzano• Pietrapertosa

• AccetturaLaurenzana •

Calvello • Abriola •

Pignola •

4

1° giorno | Brindisi Montagna (Agr. La Foresteria di San Leo) Laurenzana (Agr. L’Abetina)

2° giorno | Laurenzana (Agr. L’Abetina) Brindisi Montagna (Agr. La Foresteria di San Leo)

•Partenza | •Arrivo | •Sosta | Passaggio

Ci attende un nuovo scenario. A ca-ratterizzarlo ancora una volta sono le suggestioni provenienti dall’in-

credibile e rara bellezza naturalistica che lo rende unico, ma non solo. Il bosco della Grancia ospita il primo parco stori-co-rurale d’Italia, dedicato in particolare alla “Storia bandita”, un grande spetta-colo che ogni estate viene messo in sce-na in quest’anfiteatro naturale ripercor-rendo le vicende legate al fenomeno del

Brigantaggio post unitario.Un coacervo di sensazioni derivanti dal

fascino della storia-che-fu, intrise di ciò che la natura sussurra coi suoi colori e i suoi rumori che diventano melodia e cor-nice a tutto ciò che si riversa al suo interno, rendono questo itinerario singolare, senza tempo, corredato da tutti quei simboli e quelle tradizioni che l’attività del Parco ha riportato alla luce nella costruzione del per-corso turistico e culturale.

FACILE

MEDIO

DIFFICILE

830 830735 850 850 9277308509001088

4| ITINERARIOBRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA

2 GIORNI

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4 | BRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA | 2 GIORNI 4 | BRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA | 2 GIORNI

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4 | BRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA | 2 GIORNI 4 | BRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA | 2 GIORNI

Il brigantaggio, coi suoi miti e i suoi prota-gonisti, si impossessa della scena vestendo il territorio di tutte quelle leggende e quelle usanze appartenute al periodo dell’unifica-zione del nostro Paese.

Una pagina della storia italiana e di quel-la lucana che “letta” a cavallo del proprio destriero può lasciare un segno ancor più profondo, indelebile. Cavalcare sugli stessi sentieri un tempo battuti dai briganti, respi-rare lo stesso odore boschivo che un tempo respiravano i briganti nell’intento di nascon-

dersi e portare in salvo la propria vita, rende quasi possibile il tentativo di immedesima-zione con quei personaggi incontrati solo sui libri, le cui tracce però sono ancora rin-venibili dal vivo in qualche modo…

Perdersi così nella storia, nel tempo, nella natura…

Perdersi in un viaggio che si fa passione, esperienza, vita!

Perdersi alla scoperta della Basilicata, a cavallo di emozioni e di un hobby che di-venta conoscenza.

IL VIAGGIO

Primo giornoBrindisi di Montagna segna il via dell’iter

diviso in due direttrici principali.

I viaggiatori in sella ai propri cavalli lascia-no il piccolo comune immettendosi su via Aia Chiaffa e si dirigono verso Laurenzana, dove è possibile effettuare l’unica sosta lunga del viaggio, attraversando prima una

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4 | BRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA | 2 GIORNI 4 | BRINDISI DI MONTAGNA - LAURENZANA - BRINDISI DI MONTAGNA | 2 GIORNI

serie di comuni incastonati tra le dolomiti lu-cane o immersi nel verde o, ancora, nascosti nei fitti boschi.

Prima tappa, dopo circa 16 km, Trivigno. Si tratta di un piccolo paese ad appena 28 km da Potenza, messo a ferro e fuoco dai seguaci del brigante Crocco nel lontano 3 novembre del 1861. Eccidi e brutalità si consumarono in quei faggeti che oggi tra-smettono serenità e quiete, in perfetta sin-tonia con il clima che la chiesa di San Pietro crea, con il suo campanile di base quadrata e gli altari baroccheggianti all’interno.

Si prosegue per altri 15 km su un antico tratturo che affianca la SP 16 e che prosegue sulla Interpoderale Santa Croce Camastra congiungendo Pietrapertosa e Castelmez-zano. Costruito, quest’ultimo, tra gli speroni delle Dolomiti lucane, all’interno del Parco di Gallipoli-Cognato, è definito “città-pae-saggio” per gli scorci che offre e per la bel-lezza che lo attraversa e lo caratterizza.

Andando avanti sui sentieri inebriati dal profumo selvatico delle cortecce di casta-gni, tigli e olmi, si raggiunge Accettura man-tenendo come riferimento la SP Accettura/Gallipoli.

Si tratta di un paesino totalmente immer-so nel verde, noto per la festa patronale “Il maggio di Accettura” legata a un rito arbo-reo che affonda le sue radici nell’antica tra-dizione contadina. Un culto che, richiamato in onore di San Giuliano, è diventato nel tempo volano di un patrimonio culturale e religioso riconosciuto in tutta la regione.

Il tratto per terminare la prima parte del circuito è ancora lungo. Una trentina di chi-lometri in direzione ovest, tra i faggeti che delimitano il Parco Gallipoli Cognato, se-parano i viaggiatori da Laurenzana, dove li attende il meritato riposo.

Secondo giornoIl giorno seguente si inaugura la seconda

parte del viaggio lanciandosi al galoppo tra colori e sorprendenti scorci paesaggistici

del Parco dell’Appennino lucano, in direzio-ne SS 92, alla volta di comuni quali Calvello, Abriola (SP 16) e Pignola (SP 5), per termina-re poi il tratto a Rifreddo, località suggestiva che nasce all’interno di un bosco e in cui è possibile fermarsi per assaporare le delizie locali e recuperare le energie per scende-re verso Brindisi di Montagna e rientrare in Grancia, sempre seguendo la SP 92.

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68_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_69

5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI 5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI

Siamo a Matera, Capitale europea della cultura 2019, accogliente, col suo fasci-no dettato dalla spettacolare composi-

zione dei Sassi, antiche abitazioni oggi simili a un presepe che riempiono gli occhi, accen-dono ricordi, avvolti da un’atmosfera magica,

la stessa di quel sud richiamato negli scritti di De Martino o nelle foto di Pinna.

È qui che prende il via questo itinerario, nella Basilicata dell’est per poi spostarsi in direzione sud-ovest alla conquista delle cime del Pollino. L’incipit è segnato da uno sguar-

POTENZA

PUGLIA

CALABRIA

CAMPANIA

Mar Tirreno

Mar Jonio

Mar Adriatico

• MATERA

• Miglionico

• Ferrandina

• Aliano

• Missanello

• Roccanova

• Chiaromonte • Castronuovo Sant’Andrea

• Francavilla in Sinni

• San Severino Lucano/Pollino

5

1° giorno | Matera (Agr. Le Matinelle) Ferrandina (Hotel degli Ulivi)

2° giorno | Ferrandina (Hotel degli Ulivi) Missanello (Agr. Antico Mulino)

3° giorno | Missanello (Agr. Antico Mulino) San Severino Lucano (Agr. Torre Vecchia)

•Partenza | •Arrivo | •Sosta | Passaggio

FACILE

MEDIO

DIFFICILE

496887

461 496794

450650648654500

5| ITINERARIOMATERA - POLLINO3 GIORNI

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70_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_71

5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI 5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI

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5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI 5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI

do che si posa sulle tante chiese rupestri del Parco della Murgia Materana, un sentimento religioso e costante nel tempo, mai sopito, rinvigorito nel periodo di celebrazione dei riti legati alla festa della Madonna della Bruna, reso manifesto con l’assalto violento al suo carro nel tentativo di strappare e conservare per devozione pezzi di quella cartapesta di cui è fatta l’icona religiosa, simbolo di un cre-do fortemente sentito.

Una capatina a cavallo a ridosso dell’a-bitato consente di ammirare monumenti, palazzi e chiese e i vicoli caratteristici ri-empiti dall’odore della cucina del luogo e contrastanti con gli ampi spazi delle piazze materane, prima di perdersi nella vastità della natura che si spalanca non appena si lasciano i Sassi, non appena la curiosità del nuovo, dell’inesplorato e dell’incontaminato si pone alla guida di questo piacevole erra-re, spingendo le menti dei cavalieri a proiet-

tarsi verso i confini più bassi della regione, accarezzando le tradizioni più lontane e ap-prezzando accostamenti gastronomici mai assaporati prima.

IL VIAGGIO

Primo giornoÈ consigliabile partire dopo una lauta co-

lazione, magari fissata presso uno degli agri-turismi immersi in quel di Matera, in modo da avere tutte le comodità per preparare i cavalli e in più godersi lo spettacolo urba-no in parte invaso dalla natura dell’est della Basilicata. Si cerca il passo dirigendosi da Contrada Le Matinelle verso il lago di San Giuliano seguendo la SS 7 e attraversando il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, conosciuto come Parco della Murgia Materana.

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5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI 5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI

Si tratta di un sito di particolare charme, rigato dal fiume Bradano, reso ancor più suggestivo dalle gravine di Matera e rico-nosciuto patrimonio dell’Unesco insieme ai Sassi.

Si va avanti fino a incrociare con lo sguar-do la sagoma del Castello del Malconsiglio che, eretto su una collina, anticipa l’arrivo al comune di Miglionico. Tra le mura di questo castello ogni anno viene rievocata una nota vicenda storica attraverso un’attenta e fede-le rappresentazione in costume: la Congiu-ra dei Baroni del Regno di Napoli contro re Ferdinando I alla fine del XV secolo.

Chiusa la parentesi storica, ci si può la-sciare andare al galoppo costeggiando la SS 7 per circa 40 km lungo la Val Basento

fino a Ferrandina, dove diventa necessario pernottare per far riposare i cavalli.

Secondo giornoIl secondo giorno si parte sulla SP. Fer-

randina/Stigliano con una breve deviazione presso il “paese fantasma”, Craco, che in lontananza somiglia a una scultura di origini medioevali. Qui si possono già intravedere gli impressionanti calanchi che circondano Aliano, sede del confino di Carlo Levi, pae-saggio “lunare” e suggestivo in cui promon-tori di argilla bianca accerchiano l’esile abita-to, spiccano sul suolo spoglio e arido i solchi scavati dal corso d’acqua, l’Agri, che nei mesi più caldi si riduce a un rigagnolo facendo ri-saltare il pallore del terreno circostante.

Come scriveva Levi “… ed ogni intorno altra argilla bianca senz’alberi e senz’erba, scavata dalle acque in buche, in coni, piagge di aspetto maligno; come un paesaggio lunare… e da ogni parte non c’erano che precipizi di argilla bianca, su cui le case stavano come librate nell’aria”.

Usciti da Aliano si ritorna sulla SP 4 verso la verdeggiante Missanello, località ideale per fer-marsi a degustare i piatti tipici locali prima di approdare alla “città del vino”, Roccanova.

Terzo giornoSi intercetta la SS 598 e si attraversa Roc-

canova, ultimo comune alle porte del Parco Nazionale del Pollino.

Per i palati più curiosi si consiglia di pro-vare il rinomato Grottino di Roccanova Dop, citato nel trattato Naturalis Historia di Plinio.

Ora i colori iniziano a cambiare, il paesag-gio si riscalda, il verde aumenta la propria intensità e la propria presenza, ettari di bo-schi si profilano dinanzi agli occhi con ace-ri rossastri, faggi che sfumano dal giallo al marroncino incrociandosi con l’austerità dei pini, suoni della natura vengono scortati alle orecchie da un vento frizzantino e un cielo attraversato da fieri volatili si fa più evidente.

Siamo nel Parco Nazionale del Pollino.

Si costeggia Castronuovo Sant’Andrea e si prosegue verso Chiaromonte con una breve sosta sul Lago di Monte Cotugno, la più capiente diga in terra battuta d’Europa.

A seguire, il percorso si dinamicizza, con la discesa verso il fiume Sinni succeduta da un tratto in salita verso il Monte Cara-mola, a 1.100 mt s.l.m, e finalmente con il traguardo, presso San Severino Lucano, raggiungibile tramite la SP 4. Il luogo è mèta

di pellegrinaggi dedicati alla Madonna del Pollino ma è anche una location ideale per trascorrere la giornata in piena natura, en plein air, lontano dai rumori e dai ritmi fre-netici della quotidianità, osservando i cavalli che allevati allo stato brado si muovono con estrema libertà su un terreno rivestito dal bosco Magnano e bagnato dai due torrenti Frido e Peschiera.

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5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI 5 | MATERA - POLLINO | 3 GIORNI

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6 | VENOSA - METAPONTO | 5 GIORNI 6 | VENOSA - METAPONTO | 5 GIORNI

POTENZA

PUGLIA

CALABRIA

CAMPANIA

Mar Tirreno

Mar Jonio

Mar Adriatico

Genzano di Lucania •

• Irsina

• MATERA

Montescaglioso •

• Venosa

Bernalda • Metaponto •

6

1° giorno | Venosa (Agr. La Maddalena) Genzano di Lucania (Centro Ippico San Francisco)

2° giorno | Genzano di Lucania (Centro Ippico San Francisco) Irsina (Villa Signoriello)

3° giorno | Irsina (Villa Signoriello) Matera (Maneggio San Nicola - Agr. Le Matinelle)

4° giorno | Matera (Maneggio San Nicola - Agr. Le Matinelle) Montescaglioso (Agr. La Valle del Sole)

5° giorno | Montescaglioso (Agr. La Valle del Sole) Mataponto (Cortequestre San Basilio)

•Partenza | •Arrivo | •Sosta | Passaggio

FACILE

MEDIO

DIFFICILE

415126

584 496392

548

Un itinerario intenso, suggestivo, vario, che porta ad attraversare la Basilicata in tutta la sua lunghezza nella parte

orientale, da nord a sud, percorrendo terre assolate dove il calcare bianco e rossiccio dialoga con l’oro dei campi di grano, dove si alternano gole e gravine a lame e canali, doline e tratturi. E poi incrociare le antiche vie come l’Appia, l’Herculea, le vie profu-

mate dell’olio e del vino, percorsi d’arte e natura, impreziositi da siti archeologici e masserie fortificate.

Qui si può sentire la carezza del vento che diventa sollievo nei momenti di stan-chezza, lasciandosi cullare dal ritmo detta-to dalle morbide colline e dal dolce canto degli uccelli accompagnato dal verso del falco grillaio.

6| ITINERARIOVENOSA – METAPONTO

5 GIORNI

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6 | VENOSA - METAPONTO | 5 GIORNI 6 | VENOSA - METAPONTO | 5 GIORNI

Il tutto scandito dallo scalpitio di caval-cature maestose e potenti, le stesse che un tempo appartenevano a bizantini e longo-bardi.

IL VIAGGIO

Primo giornoSi muove da Venosa percorrendo i primi

35 km sulla SP 168 e sulla la SP 6 in direzio-ne Genzano di Lucania, antico insediamento

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6 | VENOSA - METAPONTO | 5 GIORNI 6 | VENOSA - METAPONTO | 5 GIORNI

romano arroccato su uno degli speroni da cui è possibile scorgere tutta la vallata sotto-stante, l’incantevole Valle del Bradano.

Secondo giornoCi si fonde quindi per ben 30 km con l’oro

dei campi di grano seguendo la SP 33, la SS 96

bis e infine la SP 209 fino ad arrivare a Irsi-na, cittadella in cui è ancora forte la traccia del passato medioevale richiamato dall’an-tico borgo e dalle mura di cinta. Ci si perde da questa altura nel panorama riempito dai colori della natura che accompagna i fiumi Bradano e Basentello.

È ora di fare una seconda sosta, farsi coc-colare dalle tipicità del luogo e dar modo ai cavalli di recuperare le forze per la seconda parte del viaggio.

Terzo giornoMancano circa 50 km per giungere a Ma-

tera, Capitale europea della cultura 2019, raggiungibile seguendo dapprima la SS 655 e poi la SP 8. Lì è necessario pernottare per riprendere le energie necessarie al prose-guimento del viaggio.

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6 | VENOSA - METAPONTO | 5 GIORNI 6 | VENOSA - METAPONTO | 5 GIORNI

Quarto giornoSi riprende pertanto l’indomani la SP 3,

costeggiando il Parco della Murgia alla volta di Montescaglioso, nota anche come “Città dei Monasteri” per la presenza di quattro grandi complessi monastici tra cui l’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo.

Quinto giorno

Una volta attraversato questo vero e pro-prio scrigno di tesori culturali e religiosi, ci si può avviare verso una nuova conquista, Bernalda, un borgo di indubbia suggestione dove poter ammirare le vestigia del passato.

Ormai lo Ionio è sempre più vicino, si fa più intenso l’odore del mare, i colori cam-biano, diventano più leggeri, le spiagge di Metaponto sono dietro l’angolo…pochi chi-lometri e sarà possibile cavalcare sulle onde sabbiose della costa ionica.

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UN VIAGGIO DA RACCONTARE UN VIAGGIO DA RACCONTARE

• Venosa

• Bernalda

MATERA

PUGLIA

CALABRIA

CAMPANIA

Mar Tirreno

Mar Jonio

Mar Adriatico

POTENZA

Acerenza •

Tolve •• San Chirico Nuovo

• Castelmezzano

• Aliano

Albano di Lucania •Pietrapertosa •

Cirigliano • Pisticci •

UN VIAGGIO DA RACCONTAREAl galoppo da Venosa a Bernalda con i ragazzi disabili del Centro dei padri Trinitari

1° giorno | Venosa (Centro Ippico Padri Trinitari) Acerenza (A cura del Comune)

2° giorno | Acerenza (A cura del Comune) San Chirico Nuovo (Agr. Straziuso)

3° giorno | San Chirico Nuovo (Agr. Straziuso) Castelmezzano (Agr. Grotta dell’Eremita)

4° giorno | Castelmezzano (Agr. Grotta dell’Eremita) Cirigliano (A cura del Comune)

5° giorno | Cirigliano (A cura del Comune) Aliano (A cura del Comune)

6° giorno | Aliano (A cura del Comune) Pisticci (A cura del Comune)

7° giorno | Pisticci (A cura del Comune) Bernalda (A cura del Comune)

•Partenza | •Arrivo | •Sosta | Passaggio

FACILE

MEDIO

DIFFICILE

415

130

831

1088

650500

364

568700

899 850

Come sottolineato nell’introduzione a questo opuscolo, la presenza degli animali nella vita delle persone ha ac-

quisito negli anni una nuova valenza. Considerati da sempre delle ottime com-

pagnie, in grado di colmare spazi affettivi rimasti vuoti troppo a lungo o semplicemen-te ritenuti membri aggiuntivi della famiglia, a partire dalla fine del XVIII secolo hanno conquistato un ruolo integrante all’interno di complessi cicli terapeutici per disturbi di vario genere.

Centro di Riabilitazione e Formazione Professionale

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UN VIAGGIO DA RACCONTARE UN VIAGGIO DA RACCONTARE

Il contatto con gli animali, dunque, in par-ticolar modo con i cavalli che richiamano per loro natura un forte senso di libertà e potenza, non può che arrecare benefici so-prattutto se esplicato in piena natura, dove la spontaneità la fa da padrone.

I Padri Trinitari del Centro di Venosa han-no voluto mettere in pratica i principi della pet terapy e dell’ippoterapia facendo vive-re ai propri ospiti una sorta di sfida con se stessi, una sfida che in realtà rappresenta una vittoria in ogni singolo momento per gli stessi ragazzi portatori di disabilità.

Il percorso descritto di seguito, pertanto, è stato studiato, costruito e “collaudato” (dopo un anno di allenamento) pensando ai tanti benefici diretti di cui avrebbe giovato

la loro muscolatura e il loro sistema nervo-so a fronte di una lunga cavalcata, per non parlare degli ottimi effetti che sulla psiche avrebbe avuto un viaggio di più giorni in piena natura e a stretto contatto con anima-li di cui prendersi cura e al contempo a cui affidarsi.

E difatti, l’esperienza è stata portata avan-ti con successo, riscuotendo l’interesse di giornalisti ed esperti del settore, facendo vivere ai ragazzi del Centro l’emozione di essere protagonisti indiscussi per più di una settimana.

Un gesto ammirevole ripagato dall’en-tusiasmo e dall’interesse con cui i ragazzi coinvolti hanno affrontato ogni singolo mo-mento, facendo tesoro di tutte le piccole

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90_EQUITURISMO IN BASILICATA EQUITURISMO IN BASILICATA_91

UN VIAGGIO DA RACCONTARE UN VIAGGIO DA RACCONTARE

difficoltà e riscoprendo con una certa gio-vialità le bellezze della natura.

Il tratto proposto è percorribile in 7 giorni e va da Venosa a Bernalda, con un livello di difficoltà a volte relativamente crescente in modo da far provare ai protagonisti l’eb-brezza della conquista e l’adrenalina per la vittoria agognata.

IL VIAGGIO

Una partenza ad effetto, quella scelta dai Padri Trinitari per i loro ospiti.

Si muove dal Centro con ben 15 cavalli, si sfiorano i torrioni del castello di Pirro del Balzo passando vicino la statua del Cardi-nale Giovanni Battista De Luca e si lascia la città d’Orazio in direzione Acerenza. Qui il lungo tragitto viene interrotto da una prima sosta.

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UN VIAGGIO DA RACCONTARE UN VIAGGIO DA RACCONTARE

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UN VIAGGIO DA RACCONTARE UN VIAGGIO DA RACCONTARE

I ragazzi sono entusiasti, indossano un ab-bigliamento tecnico idoneo all’esperienza e sono pronti a percorrere 230 km in 7 giorni scortati da una pattuglia di carabinieri.

Si riparte, dopo il meritato riposo, alla vol-ta di San Chirico Nuovo.

Il lungo periodo di allenamento consente

ai ragazzi di affrontare anche i tratti più im-pegnativi con disinvoltura.

Tra Castelmezzano e Aliano, dove la mor-fologia del paesaggio si fa più aspra, dove i cammini si impennano cercando di seguire il disegno delle dolomiti, fino a trasformarsi in argilla bianca man mano che ci si avvicina

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UN VIAGGIO DA RACCONTARE UN VIAGGIO DA RACCONTARE

ad Aliano, le difficoltà aumentano e propor-zionalmente anche l’entusiasmo e la voglia di tagliare il traguardo.

Si parla molto lungo le soste, durante i lauti banchetti, ci si confronta, si racconta-no le proprie impressioni, tutto con molta enfasi.

Si sta insieme, si assaporano i piatti tipici e ci si cala in un ruolo, quello di chi vive esplo-rando il mondo, viaggiando, spostandosi a cavallo. Non esistono limiti né problemi, solo la voglia raggiungere la mèta e poter dire di avercela fatta con le proprie forze! Ed è quello che accade. Le stesse educatrici del Centro, che pedissequamente hanno segui-to i propri allievi per tutti e 7 i giorni fino a Bernalda, si dicono soddisfatte del risultato e al contempo sbalordite.

Un’esperienza unica, che lascia un segno profondo in chi la vive in prima persona ma anche in chi la osserva dall’esterno. Un bi-nomio quasi magico, quello tra animali e natura, che risveglia e fortifica i sensi dan-do la giusta carica a chiunque abbia voglia di credere in se stesso e diventare parte di quell’unione.

Centro Ippico Padri TrinitariPiazza Don Bosco, 3 85029 Venosa (PZ)Tel. 0972 34 211 (6 linee)www.trinitarivenosa.it

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STRUTTURE RICETTIVE ITINERARI | PROVINCIA DI POTENZA

STRUTTURE RICETTIVE ITINERARI | PROVINCIA DI MATERA

Agriturismo Ai CarconiS S 585, Uscita A3 Lagonegro Nord85042 Lagonegro (PZ)Tel. 320 35 09 806

Agriturismo L’AbetinaLocalità Acque del Prosciutto, 185014 Laurenzana (PZ)Tel. 333 20 50 285

Agriturismo L’Aia dei CappellaniC.da Maurino, s/n 85049 Trecchina (PZ) Tel 0973 82 69 37www.laiadeicappellani.com

Agriturismo Antico MulinoC. da Piano del Mulino SS 598 Km72 85010 Missanello (PZ)www.agriturismoanticomulino.it

Centro Ippico I Cavalieri di Bianca LanciaVia Orto Botanico, s/n 85020 Lagopesole (PZ)Tel. 328 68 11 743www.cavalieridibiancalancia.com

Centro Ippico San FrancescoVia Orto Botanico, s/n 85020 Lagopesole (PZ)Tel. 328 68 11 743www.cavalieridibiancalancia.com

Agriturismo Carpe DiemC.da Boreano, s/n85029 Venosa (PZ)Tel. 0972 35 985www.agriturismocarpediem.com

La Costa del SoleCorso V. Emanuele II, 3385020 San Fele (PZ)Tel. 347 94 50 167www.lacostadelsole.itHotel San MarcoLargo Fiera, 1685028 Rionero In Vulture (PZ)Tel. 0972 724121www.hotelsanmarcorionero.it

Agriturismo La MaddalenaC.da La Maddalena - S.P. 18 Km 1.00085029 Venosa (PZ)Tel. 0972 32735

Agriturismo La Foresteria di San LeoC.da San Leo, 1185018 Trivigno (PZ)Tel. 0971 98 11 57www.laforesteriadisanleo.com

Agriturismo La Valle dei CavalliC.da Piani di Carda, s/n85020 Atella (PZ)Tel. 366 46 05 687 - 340 64 50 314www.lavalledeicavalli.com

Agriturismo La Vecchia FattoriaC.da Rifreddo, s/n85010 Pignola (PZ)Tel. 0971 17 50 228

Centro Ippico e Az. Agr. MararanchVia del mare, 185046 Maratea (PZ)Tel. 0973 87 17 16 - 0973 87 17 60www.mararanch.it

Agriturismo Nonna MariaContrada Cerrito, s/n85054 Muro Lucano (PZ)Tel. 338 83 35 460

Agriturismo Sant’AgataC.da Toppo Sant’Agata, Km 89,650 ex. SS 30385025 Melfi (PZ)Tel. 0972 23 82 94 - 331 41 23 641www.agriturismo-santagata.it

Villa delle Rose Country HouseLocalità Masseria della Croce Monticchio, s/n85020 Atella (PZ)Tel. 0972 71 51 61 - 329 07 92 703www.villadellerose.basilicata.itAgriturismo VignolaC.da Capo d’Acqua, 1185052 Marsico Nuovo (PZ)Tel. 0975 34 25 11 - Fax 0975 34 40 03www.agriturismovignola.it

Agriturismo Valle OfantoSS Ofantina, km 23, s/n85020 Rapone (PZ)Tel. 0976 96 314 - 335 13 62 129 www.valleofanto.com

Agriturismo Grotta dell’EremitaC.da Calcescia, 185010 Castelmezzano (PZ)Tel. 0971 98 63 14 - 335 68 74 845www.grottadelleremita.com

Agriturismo StraziusoC.da Valle della Lamia, s/n85010 San Chirico Nuovo (PZ)Tel. 393 94 31 259www.masseriastraziuso.it

Agriturismo River Horse85011 Acerenza (PZ)Tel. 346 63 45 051

Agriturismo Torre VecchiaC.da Mezzana Salice, 185030 San Severino Lucano (PZ)Tel. 0973 57 01 74 - 340 48 41 762

Agriturismo Le MatinelleVia Gravina Km. 4, 1, 75100 C.a Matinelle - MateraTel. 0835 30 73 43www.lematinelle.com

Agriturismo La Valle del SoleC.da Serra Maggiore75024 Montescaglioso (MT)Tel. 338 30 45 085

Cortequestre San BasilioC.da Tamma, s/n75015 Pisticci (MT)Tel. 338 40 41 270www.cortequestresanbasilio.com

Hotel degli UliviSS 407 Basentana - Km 68,80075013 Ferrandina (MT) Tel. 0835 75 70 20www.hotelulivi.it

Maneggio San NicolaC.da Pedale della Palomba, s/n 75100 MateraTel. 392 85 36 232 - 338 52 53 421www.maneggiosannicola.com

Villa SignorielloC.da Gazzetta, s/n75022 Irsina (MT)Tel. 0835 51 88 47

BASILICATA SPORT&NATURA BASILICATA SPORT&NATURA

Dati a cura dell’Equiturismo International

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BASILICATA SPORT&NATURA BASILICATA SPORT&NATURA

Appunti di Viaggio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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104_EQUITURISMO IN BASILICATA

© Copyright APT Basilicata 2018

Direttore Generale APT BasilicataMariano Schiavone

Coordinamento editorialeMaria Teresa Lotito

Revisione testiMara Vizzo - Formez

Progetto grafico e impaginazioneLuciano Colucci

FotoArchivio APT Basilicatae su gentile concessione di: Gianfranco Vaglio (foto pagg. 15, 16, 26, 27, 31, 38, 49, 52, 53, 54, 56, 58, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 70, 72, 73, 74, 79)Antonio Santoro (foto pagg. 5, 9, 17, 23, 24, 30, 42, 59)gli Agriturismi citati negli itinerari

StampaTecnostampa snc

Si ringrazia:Enrico Dereviziis per i testi degli itinerari 1,2,3,4,5,6, e Franco Deramo per i testi e foto in “Un viaggio da raccontare”

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