84° CIRCOLO DIDATTICO “E. A. MARIO/ DE CURTIS” scuola 2016-2017... · I piccoli cronisti con...

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Numero 2 1 Numero unico anno a. s. 2016/2017 84° CIRCOLO DIDATTICO “E. A. MARIO/ DE CURTIS” LA REDAZIONE DI “SCOOP SCUOLA 84” A CACCIA DI NOTIZIE PER VOI I piccoli cronisti con la prima pagina del quotidiano I piccoli cronisti con la prima pagina del quotidiano I piccoli cronisti con la prima pagina del quotidiano “Roma” stampata durante la visita in redazione “Roma” stampata durante la visita in redazione “Roma” stampata durante la visita in redazione Continua a pag. 4 Continua a pag. 4 Continua a pag. 4 L’EDITORIALE: “SCUOLA VIVA” PRESENTATA DALLA DIRIGENTE DELL’84° CIRCOLO DANIELA COSTA Nel mese di luglio 2016, mentre la scuola ancora funzionava con i bambini (era infatti in cor- so il progetto del MIUR “Scuola al Centro”, il progetto di labora- tori estivi), e tutte noi eravamo in attesa delle sospirate vacan- ze, dopo un anno di scuola denso di novità, ecco che arriva la notizia del Progetto Regiona- le Scuola Viva: 55.000,00 euro di finanziamento per attuare laboratori, contrastare il disagio giovanile e favorire l’impegno e le passioni positive dei giovani. Con qualche perplessità, dovuta al peri- odo “caldo” in tutti i sensi, e alle difficoltà connesse ai mille adempimenti posti dalla rendicontazione europea, aggravata dalla gestione regionale, ha prevalso, come sempre, il senso di responsabilità che ci ha portato a progettare un percorso extra- scolastico interessante, motivante e stimolante per i nostri alunni. Abbiamo scelto per i nostri bellissimi bambini 6 moduli didattico - laboratoriali per un to- tale di 300 ore. Questi i moduli: “La grande magia”: laboratorio teatrale, 60 ore per due gruppi di alunni di classe III e IV; “Impara l’arte”: laboratorio di arte pittura e contatto con le emozioni, 60 ore, un viag- gio tra le emozioni attraverso l’arte, per la ricerca del sé, della propria identità e dell’autostima per due gruppi di bambini di classe I e II, “coding up e stampa 3d”: è un percorso di conoscenza del lin- guaggio del computer, del pensiero computaziona- le, del codice di programmazione, si utilizzano PC, tablet, robot lego programmati dai bambini di classe V. “Scoop scuola 84”: laboratorio di giornalismo e scrittura creativa. I piccoli redattori hanno sperimen- tato, effettuato e scritto interviste, visitato la reda- zione del quotidiano “Roma” e realizzato il loro gior- nalino on line. “Orto sinergico e comunicazione em- patica”: è il modulo dedicato al coinvolgimento degli adulti, che hanno già realizzato l’orto sinergico sia alla E. A. Mario che al plesso De Curtis ed, a giu- gno, continueranno il loro percorso relativo al mi- glioramento della comunicazione. Il senso del labo- ratorio è attuare una riflessione sulla diversità che favorisce la crescita armonica e lo sviluppo di un vero ascolto delle proprie ed altrui emozioni. “Play time in English”: laboratorio teatrale in inglese, 60 ore per due gruppi di classe IV e V, l’esperta è un’attrice madrelingua che con competenza e pro- fessionalità guida i nostri bambini alla rappresenta- zione di un bellissimo musical: il Mago di Oz. Infine, nel mese di luglio, avremo il modulo Play Tennis: il laboratorio prevede giochi motori per favorire le atti- vità di movimento e l’approccio al gioco del tennis. Saranno in totale almeno 240 bambini ad essere “toccati’ dal progetto che ad oggi sta destando, in tutti i laboratori, grande partecipazione ed interes- se. Di questi giorni è la notizia della prosecuzione del progetto Scuola viva… affronteremo e riproget- teremo!

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Numero 2 1

Numero unico anno a. s. 2016/2017

84° CIRCOLO

DIDATTICO

“E. A.

MARIO/

DE CURTIS”

LA REDAZIONE DI “SCOOP SCUOLA 84” A CACCIA DI

NOTIZIE PER VOI

I piccoli cronisti con la prima pagina del quotidiano I piccoli cronisti con la prima pagina del quotidiano I piccoli cronisti con la prima pagina del quotidiano “Roma” stampata durante la visita in redazione “Roma” stampata durante la visita in redazione “Roma” stampata durante la visita in redazione

Continua a pag. 4 Continua a pag. 4 Continua a pag. 4

L’EDITORIALE: “SCUOLA VIVA” PRESENTATA DALLA DIRIGENTE DELL’84° CIRCOLO DANIELA COSTA

Nel mese di luglio 2016, mentre la scuola ancora funzionava con i bambini (era infatti in cor-so il progetto del MIUR “Scuola al Centro”, il progetto di labora-tori estivi), e tutte noi eravamo in attesa delle sospirate vacan-ze, dopo un anno di scuola denso di novità, ecco che arriva la notizia del Progetto Regiona-le Scuola Viva: 55.000,00 euro di finanziamento per attuare laboratori, contrastare il disagio

giovanile e favorire l’impegno e le passioni positive dei giovani. Con qualche perplessità, dovuta al peri-odo “caldo” in tutti i sensi, e alle difficoltà connesse ai mille adempimenti posti dalla rendicontazione europea, aggravata dalla gestione regionale, ha prevalso, come sempre, il senso di responsabilità che ci ha portato a progettare un percorso extra-scolastico interessante, motivante e stimolante per i nostri alunni. Abbiamo scelto per i nostri bellissimi bambini 6 moduli didattico - laboratoriali per un to-tale di 300 ore. Questi i moduli: “La grande magia”: laboratorio teatrale, 60 ore per due gruppi di alunni di classe III e IV; “Impara l’arte”: laboratorio di arte pittura e contatto con le emozioni, 60 ore, un viag-gio tra le emozioni attraverso l’arte, per la ricerca del sé, della propria identità e dell’autostima per due gruppi di bambini di classe I e II, “coding up e stampa 3d”: è un percorso di conoscenza del lin-guaggio del computer, del pensiero computaziona-le, del codice di programmazione, si utilizzano PC, tablet, robot lego programmati dai bambini di classe V. “Scoop scuola 84”: laboratorio di giornalismo e scrittura creativa. I piccoli redattori hanno sperimen-tato, effettuato e scritto interviste, visitato la reda-zione del quotidiano “Roma” e realizzato il loro gior-nalino on line. “Orto sinergico e comunicazione em-patica”: è il modulo dedicato al coinvolgimento degli adulti, che hanno già realizzato l’orto sinergico sia alla E. A. Mario che al plesso De Curtis ed, a giu-gno, continueranno il loro percorso relativo al mi-

glioramento della comunicazione. Il senso del labo-ratorio è attuare una riflessione sulla diversità che favorisce la crescita armonica e lo sviluppo di un vero ascolto delle proprie ed altrui emozioni. “Play time in English”: laboratorio teatrale in inglese, 60 ore per due gruppi di classe IV e V, l’esperta è un’attrice madrelingua che con competenza e pro-fessionalità guida i nostri bambini alla rappresenta-zione di un bellissimo musical: il Mago di Oz. Infine, nel mese di luglio, avremo il modulo Play Tennis: il laboratorio prevede giochi motori per favorire le atti-vità di movimento e l’approccio al gioco del tennis. Saranno in totale almeno 240 bambini ad essere “toccati’ dal progetto che ad oggi sta destando, in tutti i laboratori, grande partecipazione ed interes-se. Di questi giorni è la notizia della prosecuzione del progetto Scuola viva… affronteremo e riproget-teremo!

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SCOOP SCUOLA 84

Numero unico - a. s. 2016/2017

84° Circolo Didattico Statale

“E.A.Mario” Via U. Improta Prefetto, 12

80131 Napoli Tel.Fax 0815791188

Dirigente Scolastico: Dott.ssa Daniela Costa [email protected] -

www.84eamario.it

DIRETTORE RESPONSABILE:

Dott. Marco Altore

CAPO REDATTORE

Ins. Assunta De Nisi

REDAZIONE

EMANUELE AMENDOLAGINE MATTEO AVERSANO ANTONIO BONAVITA ILARIA BRUNO MAEVE CARDONI GAIA CHIEFFO DALILA CIARAMELLA LORENZO COZZI LUDOVICA DE LUCA ILARIA DE GIACOMO AZZURRA DEL GIUDICE MICHELA DEL GIUDICE DAVIDE DI MARINO IMMA DI MARINO ELENA DI MATTEO GIULIA DONNARUMMA MANUELA MIGLIACCIO SOFIA PANARO

ALESSIO PASTORE MATTEO PERRONE VALENTINA SALATIELLO LAURA SCIALÒ IACOPO STAIANO ROBERTO VENTURELLI

!

È un’attività extrascolastica dove i bambini possono sfruttare le loro doti di giornalisti imparando a leggere i giornali, scrivere un articolo e impaginarlo. I l laboratorio è diretto dal giornalista Marco Altore e dall’insegnante Assunta De Nisi. Si svolge nell’ambito del progetto “Scuola viva”. Partecipano bam-bini di 4° e 5° elementare dell’84° circolo didattico E. A. Mario – De Curtis. Con questo progetto è stato possibile visitare la sede del quotidiano “Roma” e svolge-re varie interviste tra cui: al presi-dente della V municipalità, Paolo

De Luca, al vice presidente, An-tonio Iozzi, al presidente dell’Ordine dei giornalisti, Ottavio Lucarelli, all’assessore ai giovani del Comune di Napoli, Alessan-d r a C l e m e n t e , all’assessore comunale alla scuola, Annamaria Palmieri, al direttore del “Roma”, Antonio Sasso, ed infine al giornalista sportivo Adriano Pastore. Pensiamo che sia stata una bellissima esperien-za ed è servita per mi-gliorare l’uso dell’italiano. Speriamo che l‘anno

prossimo si possa ripetere.

MICHELA DEL GIUDICE, GIULIA

DONNARUMMA, LAURA SCIALÒ

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Il laboratorio di giornalismo rientra nell’ambito dell’iniziativa “Scuola Viva”, finanziata dalla Regione Campania, per tenere gli istituti aperti anche nei giorni e nelle ore che normalmente sono chiusi. Il progetto del giornalino scolastico mira ad essere un moderno mez-zo di comunicazione realizzato dai bambini stessi, avendo come o-biettivo educare alla lettura ed all’elaborazione di testi scritti. Inol-tre, durante l’esperienza, i “piccoli cronisti” hanno appreso le nozioni basilari sul giornalismo e si sono esercitati a scrivere realizzando articoli su politica, cronaca, cultu-ra, economia, spettacoli e sport. Il giornalino rappresenta anche la possibilità di iniziare a sapersi in-formare correttamente, accrescere nell’adulto di domani una coscien-za critica ed un maggiore senso di cittadinanza attiva. Un altro fattore di rilievo è che il laboratorio di

giornalismo può essere utilizzato sia per rafforzare l’apprendimento e l’utilizzo della lingua madre sia per incrementare la capacità dei ragazzi di lavorare in gruppo. La realizzazione del giornale ha com-portato la creazione di un vero gruppo di lavoro all’interno della “redazione scolastica” e per que-sto i bambini sono stati spronati, oltre che a dare sfogo alla loro fantasia, ad avere la capacità di saper operare in equipe e selezio-nare le notizie più interessanti. Ognuno ha avuto il suo compito nelle diverse fasi di realizzazione del progetto e la responsabilità di portarlo a termine. La ricerca di immagini e informazioni su internet ha permesso ai bambini di conoscere nuovi aspetti della rete che non siano legati esclusiva-mente al gioco. Ulteriore innova-zione rispetto alle attività che nor-malmente si svolgono in classe

s o n o state le interviste agli e-sponenti istituzio-nali citta-dini e un’uscita esterna presso la sede di un quotidiano locale. L’intero laboratorio si è di-viso nelle seguente fasi: introdu-zione al mondo del giornalismo e nozioni sulla carta di Treviso (documento relativo al rapporto stampa-minori); progettazione del giornale attraverso vere e proprie riunioni di redazione; interviste e scrittura articoli; impaginazione del g iornale e pubb l icazione. Un’esperienza che può conside-rarsi molto positiva grazie al gran-de interesse mostrato dai “piccoli cronisti”.

Il progetto intende essere una fi-nestra sul territorio, coniugando conoscenza, progresso, creatività ed immaginazione. Il progetto “SCOOP SCUOLA”, è stato rivol-

to agli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria “84° CD E.A. Mario”. Durante il laboratorio i ragazzi hanno analiz-z a t o c r o n a c h e dell’esperienza quoti-diana, hanno scoperto cosa sono la testata, il sommario, l’occhiello , le civette, i titoli caldi, i titoli freddi,...inoltre hanno capito che il “lead”, in alternativa “cappello” o “attacco” giornalistico, è l’inizio dell’articolo ed è la parte più importante

del testo; esso ha la funzione di guidare (non a caso, il termine in-glese “lead”) il lettore alla com-prensione dell’argomento. Il labo-ratorio ha suscitato un notevole

interesse e, attraverso le numero-se e svariate attività proposte, tut-te coinvolgenti e piacevoli, gli a-lunni hanno imparato a collabora-re insieme al fine di raggiungere un obiettivo comune; così i piccoli cronisti, guidati da un esperto, hanno deciso di mettersi alla pro-va scrivendo un giornalino scola-stico. Sapevano che non sarebbe stato facile perché un buon gior-nalista non deve mai esprimere le proprie opinioni e inoltre deve sa-per scrivere rispettando le norme deontologiche e tutte le regole morfosintattiche, la coerenza e la coesione nella stesura delle cro-nache. Si sono quindi messi al lavoro e pian piano hanno ottenu-to un vero capolavoro giornalisti-co. Si può dire per certo che que-sto giornalino rimarrà nei ricordi di tutti i ragazzi.

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I bambini del progetto “Scoop scuo la 84” de l la scuo la “E.A.Mario”- ”De Curtis” sono an-dati, il giorno 11-03-17, a visitare la redazione del giornale “Roma”. Il direttore Antonio Sasso ha mo-strato ai bambini come si stam-pa una pagina di un giornale; inoltre ha spiegato che il “Roma” è un quotidiano stori-co (nato nel 1862 è il giornale più antico dell’Italia post unita-ria), e che un direttore deve essere attento a non pubblica-re notizie false altrimenti biso-gna pagare una somma di de-naro per risarcire l’eventuale diffamazione. Essere direttore, infatti, è una grande responsa-bilità ed inoltre bisogna cercare notizie corrette e di interesse pubblico. Sasso ha spiegato anche che in un giornale ci so-no diversi settori come ad e-sempio: sport, cronaca, cultu-ra, spettacoli. Dopo, portando in giro per la redazione i piccoli giornalisti, ha mostrato, le varie

pagine degli articoli più antichi af-fisse lungo le pareti. Un giornalista deve avere passione perché svol-ge un lavoro importante ma che richiede anche grande impegno e sacrifici. Grazie ai giornali possia-

mo essere informati su ciò che accade nel mondo.

ILARIA DE GIACOMO

In cosa consiste il ruolo del di-rettore? << I l d i r e t t o re o r gan i zza , sovrintende l’attività di un giornale, controlla il contenuto di tutti gli ar-ticoli e delle pagine. In pratica è responsabile di tutto ciò che ri-guarda l’organo di informazione che dirige>>. Come si compone un giorna-le? <<Si compone di una prima pa-gina, nella quale ci sono le noti-zie principale riportate nel gior-nale, e di vari settori come politi-ca, economia, cultura, cronaca bianca, cronaca nera, spettacoli e sport>> Come si individuano le notizie più importanti? <<Si valutano. Si fa una riunio-ne e ogni giornalista riferisce al

direttore le nuove notizie più im-portanti in base all’interesse del lettore. L’obiettivo è vendere il giornale, quindi bisogna scegliere la notizia che può interessare maggiormente i cittadini. Noi pun-tiamo molto sulle notizie relative a Napoli e provincia>>. Perché ha scelto la carriera del

giornalista? <<Per passione. Io ero ragazzo e già quando stavo al liceo scientifi-co Vincenzo Cuoco pensavo di fare il giornalista. Ovviamente so-no stato fortunato perché ho avuto la possibilità di poter mettermi in evidenza e di essere scelto tra i tanti, tantissimi giovani che allora

volevano fare i giornalisti. In-nanzitutto bisogna avere un po’ di cultura, saper scrivere senza fare errori ed avere spirito di sacrificio. Io lavoro 365 giorni all’anno. La mia è una vera pas-sione per il giornalismo e per il mio lavoro quotidiano>>.

MICHELA DEL GIUDICE

Cronaca

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Cos' è l’ordine dei giornalisti? <<L’Ordine dei Giornalisti è un Ente stabilito dalla Legge del 1963. Esso si occupa del mondo dell'informazione di tutte le Regio-ni della nostra nazione. Ogni Re-gione ha il suo Ordine. I compiti dell'Ordine sono stabiliti dalla leg-ge. La modalità d’accesso alla professione, anch’esso stabilito dal la legge, avviene con l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti della Regione di appartenenza che rilascia il tesserino. L’Albo è caratterizzato da due categorie di giornalisti. La prima categoria è quella del giornalista professioni-sta. Per ottenere questo titolo oc-corre lavorare 18 mesi presso una testata regolarmente registrata in Tribunale. Successivamente il

candidato sostiene un e-same a Roma presso una commissione presieduta da un magistrato. La se-conda categoria è quella del giornalista pubblicista. Per conseguire questo titolo è sufficiente pubbli-care in due anni almeno 70 articoli. Successiva-mente il candidato sotto-pone questi articoli alla valutazione dell’Ordine Regionale che decide l’assegnazione del tes-serino>>. Cos' è la Carta di Treviso? <<Il giornalista oltre che rispettare la legge al pari di tutti i cittadini ha altre norme da rispettare che si chiamano regole deontologiche. Queste regole vengono elencate

nelle Carte Deontologiche. Queste carte spesso prendono il nome dalle città in cui sono state firmate ed approvate. La Carta di Treviso riguarda tutto ciò che si scrive e si diffonde relativamente al mondo dei minori. Abbiamo molte Carte tra cui quella di Roma che tutela i diritti dei migranti, quella di Firen-

ze che tutela i diritti dei giornalisti precari e quella di Perugia relativa all'informazione dei diritti dei mala-ti. Il giornalista con la Carta di Tre-viso contribuisce alla tutela dei minori rispettando alcune regole fondamentali. Infatti, il giornalista ha il diritto/dovere di informare e quindi comunicare l’informazione d’interesse pubblico di cui è a co-noscenza. La tutela del minore è considerata dal giornalista supe-riore al diritto di cronaca. Vale a dire che non è consentito scrivere o filmare nulla che possa rendere riconoscibile il minore interessato da eventi spiacevoli. Ci sono e-venti particolari che, in seguito all’autorizzazione del magistrato, consentono la pubblicazione di foto e generalità del minore. Un esempio è il rapimento di un bam-bino per contribuire al suo ritrova-mento>>. Da dove derivano i nomi dei giornali? <<Ogni giornale ha una sua storia. Spesso i giornali prendono il nome dal luogo di sua diffusione e sono caratterizzati dal fatto che si occu-pano prevalentemente di cronaca. Abbiamo giornali che hanno

un’origine di tipo politico il cui no-me è riconducibile al significato della parola scelta per la testata come ad esempio l’Unità o la Re-pubblica. Il nome del giornale può scaturire anche dal settore di com-petenza come il Corriere dello Sport e la Gazzetta dello Sport. Quindi il nome di un giornale ha origine dal luogo in cui nasce ed è diffuso, dalla radice storica a cui si riferiscono e dal settore di compe-tenza. In particolare il quotidiano Repubblica ha questo nome per-ché ricorda la nostra Repubblica italiana. Questo è il più giovane giornale a diffusione nazionale perché è stato fondato negli anni ‘70 da Scalfari>>. Quali sono i giornali per i bam-bini? <<Sono nati tanti giornali per i bambini tra i più importanti c’era il Corriere dei Piccoli. Un altro gior-nale è Linus che trattava di fatti di cronaca e fumetti. Al giorno d’oggi ci sono diversi giornali per i bam-bini tra cui quelli scolastici, impor-tanti per lo scambio di informazio-ni>>. Quando e perché sono nati i giornali?

<<Il primo giornale a stampa com-pare in Europa all’inizio del dicias-settesimo secolo cioè nel 1609 a S t rasburgo. S i ch iamava “Resoconto di tutte le notizie im-portanti e memorabili” e fu fondato da Johann Carolus con uscita ad intervalli regolari 1-2 volte a setti-mana. Un’altra testata si chiamava “Tutte le notizie recenti” e fu fon-data da Abraham Verhoeven ad Anversa. Questo fu il primo perio-dico a riportare una numerazione progressiva>>. 6) Qual è l’importanza della li-bertà di stampa ? <<Ancora oggi in alcuni Stati non c’è la libertà d’informazione. Que-sto non vuol dire però che dove c'è libertà questa sia assolu-ta proprio in base ai limiti imposti da privacy, rispetto della persona, tutela dei minori e regole deonto-logiche. Nei Paesi dove non c’è la libertà d’informazione esiste la censura ovvero un controllo preventivo delle notizie prima c h e v e n g a n o d i f f u s e > > .

GIULIA DONNARUMMA - LAURA

SCIALÒ’

Cronaca

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Di cosa si occupa l’assessorato ai giovani? <<Si tratta di un gruppo di lavoro scelto dal sindaco di Napoli per dare più cura e attenzione ai gio-vani della città di Napo-li. Lo scopo è sostenere i ragazzi dai 16 ai 35 anni di età ed aiutarli a diventare autonomi. In particolare farli parteci-pare alla vita della città grazie al lavoro che è lo strumento per ottenere tutto ciò>>. Cosa sta facendo per i giovani?

<<Abbiamo creato dei luoghi di incontro per i giovani. Il primo centro si trova a Pianura e si chiama “LA CASA DEL-LA CULTURA E DEI GIOVANI”, il se-condo si trova a Socca-vo e si chiama “CENTRO GIOVANI-LE NA GIOIA”, il ter-zo si trova al centro sto-r ico e s i chia-ma “MEDIA TECA SANTA SOFIA” ed il quarto centro si trova al Vomero>>. Perché ha accettato

l’incarico di essere as-sessore ai giovani?

< < A l l ' i n i z i o avevo paura e pensavo di non essere a l l ’ a l t e z z a però l’entu-siasmo è sta-to più forte e ci ho voluto provare per non avere rimpianti>>. Quanto è im-portante aiu-

tare i bambini poveri?

<<Una delle mie frasi preferite è “I diritti dei bambini si trasformano in doveri per gli adulti”. Tra i primi diritti dei bambini c'è quello al gio-

co, all’amore ed alla felicità. Di fronte alla povertà spesso questi diritti vengono calpestati e allora lì devono intervenire le istituzioni affinché non ci siano disparità. Una delle più belle tradizioni del popolo napoletano è quella del caffè sospeso ed io, lo scorso Natale, ho voluto riprendere que-sta tradizione. Abbiamo chiesto alle giocattolerie di affiggere sulle loro vetrine un logo, quello del gio-cattolo sospeso. Centinaia di bam-bini napoletani hanno comprato dei giocattoli lasciandone uno in negozio per i più bisognosi affin-ché anche loro potessero scartare i regali il giorno di Natale. Lo ripe-teremo il prossimo dicembre>>. Con quale associazione colla-borate per aiutare i giovani? <<Tutte quelle che vogliono colla-borare con il Comune di Napoli e

tutte quelle che il Co-mune reputa valide perché ci sono molte associazioni che, a volte, non svolgono un’attività reale. Il ruolo dell’assessore è molto delicato in quanto deve monitorare le cose che si fanno all’interno del-la città>>. Dove maggiormente presta al suo lavoro? <<Cerco di essere pre-sente in tutti i quartieri di Napoli. Io penso che i giovani di Napoli pos-sano unire la città per-ché in ogni quartiere ci sono positività. I ragaz-zi devono essere forti ed uniti non separati e distanti>>.

IMMA DI MARINO-MANUELA MIGLIACCIO

Cronaca

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Di cosa si occupa un asses-sore comunale? <<Le competenze sono diverse. In generale tutto ciò che riguar-da il corretto svolgimento delle attività didattiche a scuola. Ad esempio permettere ai bambini disabili di entrare con facilità a scuola perché lo studio deve essere per tutti>>. C o s a p u ò f a r e l’amministrazione comunale per rendere più sicura l’entrata e l’uscita dalle scuo-le? << I paletti all’uscita delle scuole non possono essere messi per-ché in caso di incendio ostaco-lerebbero la fuga, ma potremmo dire ai genitori di non utilizzare l’auto per favorire l’iniziativa “Pedibus”. La cosa che non possiamo fare, purtrop-po, è mettere due vigili davanti ad ogni istituto per-ché ci vorrebbe un numero elevato di agenti. I non-ni civici potrebbero essere una soluzione anche se la normativa è diventata più rigida circa le coperture assicurative e l’età. In generale, secondo me, la strada del volontariato è un’idea che va percor-sa>>. Come potrebbe essere migliorata la mensa sco-lastica? <<Tante cose già sono state fatte ed ora i bambini riescono ad avere il cibo più caldo e più buono.

Inoltre si producono meno rifiuti e si aiuta l’ambiente. Il menù è controllato dall’ASL per garan-tire una dieta sana ed equilibrata, cosa molto im-portante. Si è scoperto che molti bambini a Napoli sono in sovrappeso e quindi è fondamentale man-giare in maniera corretta. La refezione è controllata e tutti possono stare sereni>>. Quanto è importante secondo lei diffondere la cultura del verde nelle scuole? <<Le scuole da questo punto di vista sono molto più avanti dei cittadini. Io sono orgogliosa del lavoro che fanno le scuole sul verde. Pensate che la mag-gior parte degli alberi tenuti in buona salute e degli orti didattici sono dentro le scuole. I giardini, invece,

spesso risultano essere un delle discariche prevalentemente per i cani e questa è una cosa che non va bene. Poi c’è un problema relati-vo alla manutenzione e su questo il Comune deve fare ancora di più. Napoli è una città con dei bei parchi che potrebbero essere aperti tutto il giorno ma purtroppo in alcuni quar-tieri devono essere aperti in orari limitati perché altrimenti c’è il ri-schio che vengano vandalizzati o sporcati. Le scuole negli ultimi anni hanno fatto moltissimo per far capi-re quanto è importante la cura dell’ambiente e per questo sono sicura che voi sarete migliori di noi e ci darete una mano a rendere più fruibili gli spazi verdi>>.

LUDOVICA DE LUCA-ROBERTO VENTURELLI

Cronaca

Cosa pensa del con-siglio Junior? <<Il consiglio Junior per me è una grandis-sima e splendida espe-rienza che consente ai ragazzi di conoscere

da dentro le Istituzioni e i meccanismi che regolano il governo di un territorio, partendo dal livello più basso della vita politica avendo però l’opportunità di farsi portavoce dei problemi dei cittadini. Il “politico di quartiere” è quello che quotidianamente incontra, intercetta i bisogni dei cittadini, è colui al quale, prendendo il caffè al bar al mattino, puoi esporre le problematiche del quartiere e che può intervenire per risolverle. È un’esperienza molto formativa e bella. Sin da subito i ragazzi che hanno scelto di farne parte avevano in mente le tematiche da affrontare, quali ad esempio l’ambiente, la Carta Costituzionale. Credo che questo sia un approccio fondamentale>>. Come possono interagire i due Consigli? <<Le istanze del Consiglio Junior, se formulate nel-la giusta maniera, possono essere accolte dal Consiglio della Municipalità. Le indicazioni raccolte nel quartiere sono importanti come cura del verde e degli spazi pubblici>>. Cosa fa il Presidente della Municipalità? <<Io sto all’interno delle istituzioni territoriali già da un po': nel precedente consiglio ero già vicepresi-dente, nel precedente ancora consigliere. Il Presi-dente è impegnato 24h su 24h sulle questioni che riguardano il territorio. Dopo aver ascoltato il citta-dino, il Presidente deve discutere del problema con i vari livelli della Municipalità: assessori, consiglieri e vicepresidente. Poi il Presidente coinvolge tutta ľ organizzazione operativa cioè i Servizi tecnici che devono risolvere il problema sul territorio come ad esempio la riparazione di una strada o di un’area verde. Si definisce chi deve intervenire e il calen-dario degli interventi. Questo è ľ impegno principa-le del Presidente. Ľ altro impegno importante è fa-re un programma politico per tutto il periodo in cui governa il territorio cioè cosa realizzare nei 5 anni di attività del Consiglio: ad esempio migliorare la viabilità delľArenella e del Vomero o il verde. Il Pre-sidente deve organizzare la squadra che gli serve per raggiungere questa missione>>. È possibile avere piste ciclabili? <<Il nostro territorio è molto particolare perché non ci sono spazi definiti come quelli del Lungomare dove c’è una strada lunga e larga. Però bisogna lavorarci perché sono tanti, soprattutto i bambini, che lo stanno chiedendo. Noi abbiamo messo in piedi ľ anno scorso un programma che consentiva

ai bambini di essere accompagnati in bicicletta dai propri genitori. Bike to school ė un’ organizzazione che consente ai genitori di associarsi per accom-pagnare i bambini a scuola in bicicletta scegliendo un percorso. Questo è il primo passo. Se il consi-glio Junior facesse delle proposte e desse delle indicazioni per individuare un percorso nel quartie-re da fare in bicicletta io accoglierei con piacere la

proposta>>. GAIA CHIEFFO-SOFIA PANARO

Cosa farà la sua Am-ministrazione per cu-rare gli spazi verdi? <<Questo è un proble-ma che stiamo già af-frontando con varie ini-ziative, in primis abbia-mo richiesto il coinvolgi-mento di cittadini, asso-ciazioni, esercizi com-merciali per prendersi cura di un pezzettino di verde. La Municipalità svolge un’attività di mo-nitoraggio e controllo in merito e cosi abbiamo recuperato tanti spazi verdi come si vede gi-rando nel quartiere, inol-tre i giardinieri della Mu-nicipalità lavorano a stretto contatto con ASIA risolvendo proble-matiche da sempre con-nesse alla gestione del verde urbano. Un risul-tato non ancora ottimale ma comunque soddisfa-cente>>. Come si potrebbe la-vorare per rendere le strade del nostro quartiere più pulite? <<È una bella domanda che nella sua semplicità va diretta al problema. Io penso che il proble-ma delle pulizie delle

strade sia a monte per-ché, anche se vengono spazzate da uomini e macchine, poi subito dopo vengono sporcate dai cittadini. Si trovano cartoni, materiali di pla-stica e feci di cani. È una domanda che mi faccio spesso. Ritengo però che se tutti i cittadi-ni fossero più collabora-tivi e non le sporcassero continuamente, non avrebbero bisogno di essere pulite. Bisogna diffondere la cultura del bene comune e della pulizia comune degli spazi affinché i cittadini sappiano che quando si sporca la strada è come imbrattare casa propria. Questo è il primo pas-

so>>. G.C.-S.P.

Cronaca

Il consiglio junior è composto da 34 alunni eletti nelle loro scuole. La loro età va dai 9 anni ai 12 an-ni. Il consiglio junior ha il compito di essere portavoce dei bambini di tutta la V municipalità per migliora-re il quartiere e renderlo a misura di bambino. Il consiglio junior na-sce da un’idea del primo presiden-te dell’UNICEF Italia, Arnoldo Fari-na. Il nome del progetto è: “Sindaco difensore dell’infanzia”. Nelle città molto grandi come Na-poli si è pensato di vedere come sindaco il presidente della munici-palità. L’idea del consiglio junior è nata nel 1994 che è anche la data del primo consiglio nella circoscri-zione Arenella di cui era presiden-te Mario Coppeto. La delegata UNICEF Clara Di Bernardo (in foto con i bambini), insieme con il pre-sidente della circoscrizione, hanno dato vita al consiglio junior, che da quella data è presente sul territorio collinare. L’eredità dei precedenti consigli junior che sono diventati appuntamenti tradizionali per il quartiere sono: Convegno musica-le (a marzo) che consiste in spet-tacoli preparati dalle scuole sulle tematiche proposte di anno in an-no; La marcia della pace (a mag-gio) che è conclusiva del progetto scolastico ed ha lo scopo sociale di far conoscere le tematiche pro-poste ma anche di raccolta fondi per uno dei progetti relativi alle emergenze. Da due anni, nel me-se di gennaio, si tiene la manife-stazione “Il tre per tre” durante la quale i bambini del quartiere rac-colgono giocattoli da donare a co-loro che non possono permetterse-li. Il consiglio junior, inoltre, affron-ta le seguenti tematiche: sport e tempo libero; istruzione pubblica; cultura, spettacoli, eventi e manife-stazioni sociali; politiche giovanili e sociali; rapporti con l’UNICEF e altre associazioni e ogni esigenza proveniente dal mondo giovanile in particolare relative alla tutela e alla difesa dei diritti dell’infanzia e dei ragazzi. Il progetto “CONSIGLIO JUNIOR” si è insediato solo nella

V municipali-tà ma ora si cerca di e-s t e n d e r e questo pro-getto anche alle altre Mu-nicipalità.

M A T T E O AVERSANO-ILARIA BRU-

NO-ELENA DI MATTEO

Cosa pensi del progetto del Consiglio Junior? <<Penso che il Consiglio Junior sia un progetto che consente a noi ragazzi di esprimerci, di poter cambiare il nostro quartiere e di poter fare grandi cose>>. Per quali motivi ritieni di essere stata votata come presidente? <<Non so il perché, credo che gli altri abbiano apprezzato quello che penso>>. Nel candidarti hai avuto dei dubbi? <<Sì, ho avuto diversi dubbi, so-prattutto considerando che si sa-rebbero candidati anche ragazzi più grandi di me. Però, pensando che avevo già fatto questa espe-rienza in quarta ele-mentare, mi sono detta: “Perché non continua-re?”>>. Cosa pensi delle pro-poste degli altri consi-glieri? <<Penso che siano tut-te corrette e giuste. Al-cune andrebbero ricon-siderate. Saranno ne-

cessari fondi e aiuti, ma ce la fare-mo>>. A quale argomento tieni di più? <<L’argomento a cui tengo di più è il nostro quartiere, che in alcune zone è tenuto vivo solo dalle scuole, per cui ritengo che biso-gna aiutare soprattutto i ragazzi in luoghi di aggregazione>>. Quali proposte non ritieni fatti-bili? <<Penso che le proposte siano quasi tutte possibili da realizzare, però alcune richiedono dei fondi che non abbiamo e che per procu-rarli ci vorrebbe un po' di fatica>>.

I.B.-E. DI M.

Cronaca

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Cronaca

A Napoli, presso i l c i n e m a “Vittoria”, si è tenuto il quarto incontro del Con-siglio Junior. Un evento speciale che ha visto co invo l te le scuole di appar-tenenza dei con-siglieri, ciascuna con una rappre-sentanza di 25 alunni. L’84°Circolo didattico (E. A. Mario-A. De Curtis) era rappresentato dagli alunni del laborato-rio di giornalismo "Scoop Scuola 84", che si svolge nell’ambito del progetto “Scuola Viva”. È stata l’occasione per vivere una vera esperienza di citta-dinanza attiva. Oltre ai giovani consiglieri, erano presenti alcuni esponenti istituzionali e rappresen-tanti dell’Unicef: Paolo De Luca, presidente della V Municipalità, Annamaria Palmieri, assessore alla scuola del Comune di Napoli, Luigi Fela-co, presidente della commissione scuola di Palazzo San Giacomo, Margherita Dini Ciacci (la foto in basso), presidente regionale Unicef, Clara Di Bernardo, delegata Unicef della V Municipalità, ed il portavoce Unicef Italia An-drea Iacomini (in foto in alto tra le rappresen-tanti delle scuole che hanno partecipato all’evento). A rappresentare il consiglio junior è stato il vicepresidente Filippo Greco. Duran-te il Convegno si è parlato di migranti minori non accompagnati e dell’organizzazione della “Marcia della Pace” che si è tenuta il giorno 16 maggio. <<Noi siamo partecipi della vita della nostra città affiancando le nostre istitu-zioni>>, questo è ciò che ha detto il presiden-te regionale Unicef Dini Ciacci, aggiungendo che <<non possiamo ignorare la presenza dei bambini sui “barconi” che navigano nelle no-stre acque. In Italia sbarcano molti minori mi-granti non accompagnati e noi che viviamo in una città multietnica fin dalle radici abbiamo ancor di più il dovere morale di aiutarli>>. Du-rante l’iniziativa sono state fatte varie propo-ste da parte dei bambini, i quali hanno sottoli-neato l’importanza dell’accoglienza e della solidarietà. <<Devo fare i complimenti ai bam-bini perché si sono dimostrati preparati e sen-sibili alla tematica. È segno che le inse-gnanti hanno lavorato bene>>, è quanto ha riferito Andrea Iacomini, portavoce Unicef per l’Italia. A dimostrazione di questo impegno, si

è tenuta la XXIV edizio-ne della “Marcia della Pace” dedicandola pro-prio ai minori migranti non accompagnati. Ri-conoscendo l’impegno di tutti i consiglieri nella realizzazione della ma-nifestazione, la presi-dente Dini Ciacci ha consegnato ad ognuno dei piccoli consiglieri un a t t es ta to d i “Testimonial dell'Uni-

cef”. A rafforzare l’impegno mostrato, l’assessore Annamaria Palmieri ha aggiunto che <<gli adulti hanno difficoltà a parlare di pace mentre i giovani sono più aperti e quindi capaci di far capire in che cosa loro sbagliano. I pensieri e le parole dei gio-vani possono arrivare fin dove si vuole, perché sono sinceri>>.

ILARIA BRUNO-ELENA DI MATTEO

Numero 2 11

Sessant'anni fa, a Roma, sono state gettate le basi dell’Europa così come la conosciamo oggi e ha avuto inizio il più lungo periodo di pace della storia europea. Sei Stati firmarono il 25 marzo 1957 il Trattato di Roma, costituendo la Comunità Economica Europea (CEE). I trattati di Roma han-no istituito un mercato comune nel quale le perso-ne, i beni, i servizi e i capitali possono circolare liberamente e hanno creato presupposti di prospe-rità e stabilità per i cittadini europei. Sessanta anni dopo ventisette Paesi (l’Uk non ha partecipato do-po il voto per la Brexit) hanno rinnovato a Roma un sogno comune e con l’inchiostro della stessa pen-na che 60 anni fa disegnò la prima Europa i rap-presentati europei hanno sottoscritto il proprio im-pegno a difenderne l’dea e l’unità. L’Europa guarda al passato con orgoglio e al futuro con speranza. Da 60 anni costruiamo un’Unione in grado di pro-muovere la cooperazione pacifica, il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza e la solidarietà tra le nazioni e i popo-li europei. Ora sta a noi progettare per l’Europa un futuro migliore e condiviso. Durante le celebrazioni il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha dichiarato: <<I nostri genitori e i nostri nonni hanno fondato questa Unione con una visione comune: mai più guerre. Erano ferma-mente convinti che eliminando gli ostacoli e lavo-rando insieme saremmo stati tutti più forti. La storia ha dimostrato che avevano ragione. Per 60 anni i valori su cui è fondata l’Unione sono rimasti inva-riati: la pace, la libertà, la tolleranza, la solidarietà e

lo Stato di diritto ci legano e un iscono. Non devo-no essere dati per scontati e dobb iamo lottare per essi ogni giorno. La nostra de-mocrazia, la nostra diversità, la

nostra stampa libera e indipendente sono i pilastri da cui l’Europa trae la propria forza e nessuno, in-dividuo o istituzione, è superiore alla legge. L’Unione europea ha cambiato la nostra vita in me-glio e dobbiamo lavorare per le generazioni futu-re>>. Il Premier italiano Gentiloni ha ribadito

l’importanza di <<restituire fiducia ai concittadini

europei>>. ILARIA BRUNO-ELENA DI MATTEO

Il lavoro che mi piace-rebbe fare da grande è l’inventore perché adoro smontare og-getti e rimontarli in maniera creativa e strana. Una volta ho preso un gancio, un pezzo di legno, un po’ di spago, una garza e delle viti: assemblan-doli tutti insieme ho creato una piccola barchetta. Che soddi-sfazione vederla navi-gare. Già da piccolo avevo questa passio-ne. La prima cosa che ho smontato è stata una macchina fotogra-fica di papà. Lui non si arrabbiò perché era già rotta, ma un po’ ci rimase male perché la teneva co-me ricordo da diverso tempo. Ho smontato tantissime cose, che meraviglia

trovarsi con tanti pic-coli pezzi che posso-no diventare altro. Coltiverò sempre que-sta passione. Un altro lavoro che vorrei fare da grande è il mecca-nico perché mi piac-ciono tanto i motori e le auto. Mi piace sa-pere tutto, come fun-zionano e da quali parti è composto il motore. Mi piacciono soprattutto le auto da corsa: la mia preferita è la “Mclaren p1”. Ha 3 motori indipendenti, uno diesel e due elet-trici, e raggiunge i 950 km/h. Seguo tutti i programmi in tv dove si parla di auto come “Affari a quattro ruote”

Politica-Economia

La funzione della moneta è soddisfare una necessi-tà o un desiderio essendo un mezzo di pagamento. Serve per acquistare un bene (un oggetto) o paga-re un servizio (un’attività). Chi lavora mette a frutto le proprie energie e capacità, intelligenza e cono-

scenze in cam-bio di un com-p e n s o in dena-ro. Le banco-note e le mo-nete in e u r o circola-no dal 2 0 0 2 , m a l ’ i n i z i o risale ai p r i m i a n n i novan-ta. Nel 1995 il C o n s i -

glio europeo decise di denominare “euro” la nuova moneta, scartando altri suggerimenti. Si convenne che essa restasse invariata in tutte le lingue ufficiali dell’Unione europea (UE), tenuto conto dei diversi alfabeti, che fosse facile da pronunciare e risultas-se soprattutto semplice e rappresentativa dell’Europa. Il simbolo grafico dell’euro si ispira alla lettera “epsilon” dell’alfabeto greco, che evoca la culla della civiltà europea. La lettera “E”, poi, è l’iniziale della parola “Europa” e le due linee oriz-zontali parallele rappresentano la stabilità della va-luta. L’euro è la prova più tangibile dell’integrazione europea e milioni di persone lo utilizzano ogni gior-no. L’insieme dei Paesi dell’Unione Europea che hanno adottato l’euro è detto “eurozona”: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germa-nia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lus-semburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovac-chia, Slovenia e Spagna. Le 12 stelle stampate sul-le banconote simboleggiano la coesione, il dinami-smo e l’armonia dell’Unione. Sul fronte delle banco-note le figure di finestre e portali, nei diversi stili ar-chitettonici, rappresentano il patrimonio artistico comune e lo spirito di apertura dei popoli europei. Sul retro, le immagini dei ponti simboleggiano gli ideali d’incontro e di amicizia tra i diversi popoli eu-ropei.

MATTEO PERRONE-LORENZO COZZI

Economia

La certosa di San Martino è situata sulla collina del Vo-mero, accanto al Castel Sant’Elmo, uno dei simboli di Napoli. Costituisce in assoluto uno dei maggiori complessi monumentali religio-si della città ed è uno dei più riusciti esempi di architettura e arte ba-rocca assieme alla reale cappella del Tesoro di San Gennaro. È inoltre cronologicamente la secon-da certosa della Campania, es-sendo nata diciannove anni dopo quella di San Lorenzo a Padula e quarantasei anni prima di quella di

San Giacomo a Capri. Fu Carlo d’Angiò, nel 1325, a far costruire il monastero dell’ordine dei certosi-ni. Dopo l’Unità d’Italia la certosa ha assunto il titolo di monumento nazionale e dal 1866 ospita il Mu-seo Nazionale di San Martino, na-to con lo scopo di raccontare la

storia artistica e culturale del-la città di Napoli. Per volontà dell’archeologo Giuseppe Fio-relli gli ambienti furono desti-nati a raccogliere testimonian-ze della vita di Napoli e dei Regni meridionali. Al museo, che si sviluppa su due livelli, si accede dai due chiostri del-la certosa. Fu inaugurato nel 1368. Sul piazzale esterno al complesso certosino è defila-

ta sulla sinistra la chiesa delle Donne, che si compone di una navata. Essa presenta una deco-razione interna. Il monumento è vistato da molti turisti e dalle sco-

laresche cittadine. DALILA CIARA-

MELLA-VALENTINA SALATIELLO

Castel Nuovo o anche Maschio Angioino è uno storico castello me-dievale e rinascimenta-le che affaccia sul ma-re. Si trova di fronte Piazza Municipio. La costruzione del suo nu-cleo si deve a Carlo I d’Angiò e risale al XIII secolo. I due principali castelli di Napoli erano Castel Capuano e Ca-stel dell’Ovo, ai quali si aggiunse Castel Nuovo. Le tre torri che affaccia-no sulla piazza sono: “San Giorgio”, “Di Mez-zo” e “Di Guardia” men-tre le due che danno sul mare sono dette “dell’Oro” e “Beverello”.

Il castello è circondato da un fos-sato. Tra le due torri che proteg-g o n o l ’ ingresso

venne eretto un arco di trionfo in marmo, desti-nato a celebrare il ricor-do dell’ingresso di re Alfonso nella capitale. Un secondo arco si so-vrappone al primo con colonne ioniche binate e doveva ospitare la statua del re. In ultimo nel Maschio Angioino c’è la “Sala dei Baroni”, la più importante del castello dove negli anni scorsi si teneva anche il consiglio comunale di Napoli.

D.C.-V.S.

È il luogo della cripta e del Teso-ro di San Gennaro, il Santo pa-trono della città di Na-poli. Il Duo-mo sorge lungo il lato est della via omonima, in una piazzetta contornata da portici. Si tratta di una delle più importanti e grandi chiese della città. Ogni anno sono moltissi-mi i fedeli che si recano al Duomo per pregare ed assistere al miracolo del Santo, la liquefazione del sangue contenuto in un ampolla. Nel XIII secolo fu iniziata la costruzione dell’edificio sacro, inglo-bando le precedenti strutture paleocristiane. Per la progettazione e la costruzione della nuova chiesa, voluta del re Car-

lo II di Napoli e dall’arcivescovo Giaco-mo da Viterbo , vennero chiamati architetti di e-strazione francese. La cattedrale fu completata sotto il regno di Roberto d’Angiò nel 1313. L’interno, con pianta a croce latina, è costituito da un’aula suddivisa in tre navate con cappelle laterali. La navata centra-le, lunga circa 100 metri ed alta circa 48 metri, è coperta dal ricco soffitto a cassettoni.

V.S.

Cultura

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Con questo progetto le scuole hanno attivato bellissimi labora-tori. “Scuola viva” continuerà anche in futuro? <<Sì, continuerà per altri tre anni in modo da monitorare quello che più è piaciuto e quello che non è

stato molto gradito ai ragazzi, i quali potranno suggerire altri laboratori da attuare>>. Come si svolge il lavoro di asses-sore regionale? <<Ci sono momenti che trascorro in ufficio ma, spesso, vado anche nelle

scuole ad incontrare i ragazzi. Ab-biamo due uffici, uno a S. Lucia e l’altro al Centro Direzionale. Una volta a settimana si riunisce la giunta regionale, l ’organo d’indirizzo politico, che decide quella che è la programmazione

dell’ente. Ho due deleghe: una all’istruzione e una alle politiche sociali>>. Come concilia il suo impegno con la vita privata? <<Purtroppo riesco a conciliarlo poco. Ho una figlia di 13 anni che, infatti, mi rimprovera di lavorare troppo e di passare poco tempo

con lei>>. MATTEO AVERSANO

Cultura

In cosa consiste il suo lavoro? <<Il mio lavoro è complesso, ha molti aspetti da curare, quello pe-dagogico - relazionale, quello giu-ridico - amministrativo. Consiste nel dare un’organizzazione, un indirizzo all’istituzione scolastica, quindi creare una visione comune di come deve essere la scuola, di come aiutare i ragazzi a crescere in un mondo migliore, quali sono le metodologie affinché i bambini possano avere una formazione adatta per affrontare gli studi su-periori. È importante lavorare per il benessere delle persone che fre-quentano la scuola, quindi anche degli insegnanti, del personale di segreteria. Inoltre ci sono moltissi-mi adempimenti amministrativi. Per tutto questo il mio lavoro è abbastanza complesso. Gestire in modo unitario un’unità scolastica, oggi, significa avere sotto controllo tante problematiche: quella della sicurezza, quella della formazione,

quella della programmazione, quella della scuola digitale e della innovazione. Oggi, ad esempio, stiamo facendo tanta formazione sulla scuola digitale perché vivia-mo in una società in continuo pro-gresso e ci dobbiamo adeguare ad un agire diverso rispetto a tanti anni fa>>. Le piace il suo impiego? <<Sì, mi piace, mi piace molto per il fatto di essere a contatto con tante persone: con bambini, con insegnanti, con il personale di se-greteria, con i genitori. Bisogna avere grandi capacità relazionali, non sempre io ce l’ho, però mi pia-ce, mi motiva. Lo stare insieme con i ragazzi, penso che sia molto motivante>>. Perché lo ha scelto? <<A volte i lavori non si scelgono. Io insegnavo, poiché mi piaceva studiare ho continuato a farlo e ho vinto il concorso quasi per caso. Alla fine, nonostante a volte mi

senta troppo impegnata, sono consapevole di quanto sia impor-tante lavorare insieme alle docenti per garantire la formazione miglio-re per i nostri amati alunni e, an-che dopo giornate più intense, non perdo mai di vista la vera motiva-zione, il senso che guida le nostre azioni, che è la crescita armoniosa dei bambini>>. Quante ore lavora al giorno? <<Non smetto mai, nemmeno quando dormo, arrivano messaggi anche alle ore 23. Al mattino arri-vo un poco più tardi a scuola, ma comincio a lavorare da casa alle sette. Non me ne vado da scuola prima delle quattro del pomerig-gio, a volte non mangio nemmeno. È un impegno continuo>>. Si trova sempre in accordo con i suoi colleghi? <<Di solito sì>>.

MAEVE CARDONI

Numero 2 15

Sport

Due partite stesso risultato. Il Napoli affronta il Real Madrid agli ottavi di finale di Cham-pions League e perde in en-trambe le gare per 3 a 1, quindi con un passivo totale di 6 a 2. La formazione del Napoli all’andata è stata: Reina in por-ta, solita difesa a quattro con Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghou-lam, i centrocampisti sono Zie-linski, Diawara e il capitano Marekiaro Hamsik. In attacco Mertens, Insigne e Callejon. La formazione madrilena invece è stata: Navas, Cavajal, Sergio Ramos, Varene, Marcelo, Mo-dric, Casemiro, Kroos, James Rodriguez, Cristiano Ronaldo e Benzema. Nel primo tempo il Napoli fa un partita incredibile, andando in vantaggio con

Insigne al 14° e i napoletani sognano al Bernabeù, però il francese Ben-zema pareggia subito i conti di testa al 19° su assist di Carva-jal. I blancos non mollano e prima con un rasoterra vele-noso di Kroos e poi con un ma-gnifico tiro al volo da fuori aria di Casemiro chiudono la gara. Il ritorno si è giocato in un San Paolo infuocato e il ragazzi di Sarri sono andati subito in van-taggio con Mertens. Grande primo tempo degli azzurri, tutto ritmo e possesso palla. Nel se-

condo tem-po il Real fa sul serio e il c a p i t a n o Sergio Ra-mos con due gran colpi di te-sta ha ribal-tato il risul-tato. Infine

l’ex juventino Morata ha realiz-zato il terzo gol. Il Napoli, sep-pur a testa alta, è uscito dalla Champions League. Il Napoli ha davvero disputato due parti-te meravigliose, spettacolari ed emozionanti, una vera festa dello sport. Da sottolineare che a Madrid i tifosi napoletani pre-senti erano circa in 10.000 compresi Aurelio De Laurentis e Diego Armando Maradona che nello spogliatoio ha incitato la squadra. La città era invasa di gente festosa e composta.

DAVIDE DI MARINO-IACOPO

STAIANO

Quest’anno il Napoli ha cominciato la competi-zione dagli ottavi di finale vincendo per 3 reti a 1 contro lo Spezia. Ai quarti gli azzurri hanno battuto la Fiorentina per 1 a 0 in una gara sen-za particolari sussulti. Il gioco si è fatto partico-larmente duro in semifinale perché il Napoli ha affrontato la Juventus, l’avversario sportiva-mente più “odiato” dalla tifoseria azzurra. La gara di andata si è giocata allo Juventus Sta-dium di Torino ed è terminata 3 a 1 per i bian-coneri tra proteste e polemiche arbitrali. Il ritor-no allo stadio San Paolo si è presentato da subito come un’impresa per la squadra di Sarri che ha giocato una grande partita piena di e-mozioni e ribaltamenti di fronte. Il Napoli vince

per 3 a 2 ma il risultato non basta per passare in finale. La Juventus ha poi battuto la Lazio, che si era qualificata in finale battendo in semi-finale la Roma nel doppio confronto, con il pun-teggio di 2-0. Questa è la terza coppa Italia

consecutiva. EMANUELE AMENDOLAGINE

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Sport

La Zurich Barbato Cesport opera nel cuore del quartiere Vomero. Valori etici e attenzione al sociale sono un punto di riferimento per questa società pallanuotistica fino a diventarne un vero e proprio fio-re all’occhiello. <<Nasciamo nel 1994 nella micro piscina dello sta-dio Collana e siamo arrivati a gio-care in un tempio della pallanuoto come la Scandone. Non pensava-mo di raggiungere tali livelli perché il nostro intento principale era quello di dare attraverso il binomio sport e sociale una possibilità ai ragazzi meno abbienti di praticare la pallanuoto, ma come società siamo cresciuti molto, abbiamo creato un vivaio ed ora lottiamo

per arrivare nella massima serie. Ai gio-catori però abbiamo chiesto in cambio tra-sparenza e lealtà>>. A dirlo è il presidente della Zurich Barbato Cesport, Giuseppe Esposito (in foto), il quale aggiunge che <<oggi posso affer-mare con grande or-

goglio che 7/13 di questa squadra vengono da quel vivaio e con alcu-ni di quei ragazzi abbiamo avuto grandi soddisfazioni nelle catego-rie giovanili nazionali. Ora voglia-mo la serie A. Sono due anni che arriviamo ai play off ma a 9 secon-di dalla fine del campionato non riusciamo a guadagnare la promo-zione. Speriamo che questo sia l’anno buono>>. Un società giova-ne e determinata a fare grandi co-se attraverso il duro lavoro e la coesione di intenti, come spiega l ’allenatore Fabrizio Rossi: <<Napoli ha una grande tradizione pallanuotistica fatta di grandi gio-catori, campioni olimpici e tecnici importanti come Porzio o Zizza.

S o n o veri ma-estri e dei riferi-menti ai q u a l i ispirarsi. Alla Ce-sport tutti diamo il m a s s i -mo, sia-mo un gruppo molto coeso. Il presidente e la dirigenza ci sono sempre vici-ni e grazie alla loro professionalità riusciamo ad esprimerci al me-glio>>. Per Gigi Di Costanzo, leader del team napoletano, <<la squadra è composta in gran pare da giocatori giovani ma puntellata con altri più esperti cerchiamo di migliorare. Abbiamo la fortuna di essere un grande gruppo e di po-ter contare l’uno su l’altro. L’obiettivo in vasca sarà conserva-re la crescita evidenziata negli ulti-mi anni>>.*Il giornale è andato in stam-

pa a campionato ancora in corso

ALESSIO PASTORE

Secon-do lei il N a p o l i potreb-be fare di più in s e r i e A? <<Per il Napoli è

oggettivamente difficile fare di più in questo momento di strapotere juventino. L’obbiettivo è quello di rimanere stabilmente nei primi tre posti in classifica per avere conti-nuità in Europa come accade da ormai sette anni consecutivamen-te>>.

Chi dovrebbe acquistare il Na-poli per puntare allo scudetto? <<Per vincere i campionati c’è bisogno di calciatori esperti, cari-smatici e con doti fisiche e tecni-che di alto profilo, soprattutto in mezzo al campo. In questo mo-mento il Napoli ha centrocampisti di ottimo valore ma troppo giovani per puntare nell’immediato a gros-si traguardi>>. Che ne pensa dello sport Italia-no? <<Abbiamo una grossa tradizione in svariati sport oltre al calcio. Per esempio l’Italia si fa sempre vale-re alle Olimpiadi in discipline co-me canotaggio, nuoto, pallanuoto,

scherma e pallavolo. Sono grossi risultati se teniamo conto che non siamo un Paese grande e struttu-rato come gli Stati Uniti o la Rus-sia>>. Perché ha scelto di fare il gior-nalista sportivo? <<In primis sono innamorato del calcio per cui sin da bambino leg-gevo tutto a riguardo, poi crescen-do ho imparato ad amare anche le altre discipline. A volte è pro-prio la vita ad indicarci la strada, basta solo seguirla>>.

EMANUELE AMENDOLAGINE-DAVIDE DI MARINO-IACOPO

STAIANO

Numero 2 17

La Zecca dello Stato conierà, in onore di Antonio de Curtis, in arte T o t ò , i n occas io ne de i cinquant’anni dalla morte (15 apri-le 1967) del grande comico napo-letano, una moneta celebrativa del valore nominale di cinque eu-ro. L’emissione della moneta av-verrà nel mese di settembre e sa-ranno in numero l imi ta-to. Disegnata dall’artista incisore Uliana Pernazza, medaglista ro-

mana, è un omag-gio alla maschera t e a t r a l e dell’attore napoleta-no. Sul dritto del-la mone-ta, un ri-tratto di

Totò con la bom-betta, ispirato alla celebre foto di Guy Bourdin del 1955. Sul rove-scio, le mani del comico nella ca-r a t t e r i s t i c a «mossa», con l’indice e il pollice che si toccano a intreccio; sul lato sinistro la firma autografa di Totò e le date dell’arco di tempo che celebra la sua dipartita (1967-2017). Solo nel prossimo autunno verrà stabi-lito l’importo che i collezionisti, appassionati di Totò, dovranno pagare per avere un esemplare della moneta. E chissà cosa a-vrebbe pensato il principe De Cur-tis se avesse saputo che la sua faccia sarebbe finita sulla moneta

simbolo dell’Unione Europea, lui che definì l’Italia «un bellissimo Paese, in cui però per avere rico-nosciuta la propria professionalità bisogna morire». A ricordare la figura di Totò anche il Comune di Napoli dedicandogli lo scorso “Maggio dei Monumenti”.

AZZURRA DEL GIUDICE

Spettacoli

Totò nasce il 15 Febbraio 1898 nel rione Sanità della città Napoli. All’inizio portava il cognome della madre, poi adotta quello di Giu-seppe De Curtis in seguito al ma-trimonio di sua madre con quest’ultimo nel 1921. Il diminuti-vo “Totò” con cui è conosciuto fu

inventato dalla ma-dre per chiamarlo più velocemente. Iniziò a lavorare in teatro giovanissimo, fino ad affiancare i più famo-si attori dell’epoca: i fratelli De Filippo, Anna Magnani, Aldo Fabrizi e Nino Taran-to. Totò ha recitato in 97 film ed in molti era il protagonista. Ricordiamo p e l l i c o l e

celebri come “Miseria e nobiltà”, “Totò, Peppino e la … malafemmi-na”,“La banda degli one-sti”, “I due marescialli”, “Totòtruffa 62”, “I soliti ignoti”, “Guardie e ladri”, “Il monaco di Monza”,

“Signori si nasce”. Ha partecipato in televisione in varie trasmissioni di successo, collaborando anche con Mina. La sua carriera, però, non si fermò alla televisione e in-fatti ha partecipato anche ad alcu-ni programmi radiofonici. Muore d’infarto a Roma il 15 febbraio 1967 (a 69 anni). La nostra scuola gli ha dedicato un progetto spe-ciale terminato con una mostra.

ANTONIO BONAVITA

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Si è svolto quest’anno il 67° festival della canzo-ne italiana presentato, per la terza volta consecu-tiva, da Carlo Conti che, come nelle precedenti occasioni, ne è stato anche il direttore artistico. È stato affiancato dalla nota conduttrice televisiva Maria de Filippi e tutte le serate sono state arric-chite dalle esibizioni del comico Maurizio Crozza. Dal 2006 ad oggi è stata l’edizione più seguita. La gara, come sempre, ha visto protagonisti i “campioni” (22 in gara) e le “giovani proposte” (in numero di 8). Nella categoria “big” la gara è stata vinta da Francesco Gabbani (vincitore delle nuo-ve proposte 2016) con il brano “Occidentali’s Karm”. È stato lui, in virtù della vittoria sul palco dell’Ariston, a rappresentare l’Italia nell’edizione 2017 dell’Eurovision Song Contest, organizzata

nella città ucraina di Kiev lo scorso maggio, arrivando sesto ma aggiudican-dosi il premio della stampa. A vincere tra le nuove proposte è stato Lele, giovane cantante napoletano,

con la canzone “Ora mai”. Durante l’intera edizione del festival sono stati numerosi gli ospiti: Robbie Williams e Keanu Reeves tra gli internazionali mentre come artisti italiani sono intervenuti Luca Zingaretti, Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Raoul Bova, Francesco Totti, Marica Pellegrinelli, moglie di Eros Ramazzotti, Luca e Paolo, Geppi Cucciari, la giornalista sportiva Diletta Leotta, il cestista Marco Cusin e la pallavolista Valentina Diouf.

AZZURRA DEL GIUDICE

Spettacoli

Bambini in maschera hanno sfilatio al Vomero per il Carnevale sociale organizzato dalla V Municipalità presieduta dal presidente Paolo De Luca. Hanno partecipato all’evento gli alunni e le insegnanti degli istituti Belvedere, E.A. Mario - De Curtis, Quarati-Morelli, Vanvitelli, Maria Ausiliatrice, Scuola Scar-latti e le associazioni Social Club, Insieme, Abio e

Unicef. Balli, canti e tanta gioia per le strade del quartiere colli-nare. Ognuno con il suo co-stume a tema ha marciato con lo scopo di sensibiliz-

zare la cittadinan-za riguardo i pro-blemi dei meno fortunati. Gli abiti andavano dal centurione roma-no al faraone egi-zio passando per un bellissimo dra-gone cinese fatto di palloncini. Nell’ambito della manifestazione han-no ricevuto un riconoscimento ufficiale i Vigili del Fuoco del distaccamento Vomero per aver parteci-pato alle complesse operazioni di soccorso nella aree terremotate del Centro Italia.

ALESSIO PASTORE

Numero 2 19

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