|8 MARZO| CON DIVERSE SCARPE SU UNA STRADA SOLA!

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PIATTAFORMA RIVENDICATIVA RETE DELLA CONOSCENZA CAMPANIA

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"CON LE STESSE SCARPE SU UNA STRADA SOLA"[MANIFESTAZIONE REGIONALE STUDENTESCA]

Siamo studentesse e studenti in unItalia in crisi, dove la crisi economica ha condizionato drammaticamente anche il sistema politico e, di conseguenza, partitico del Paese. Dove hanno facile riscontro movimenti (o pseudo-tali) dellultimo minuto, demagogia e populismo.Eppure noi ci siamo. Anche se non veniamo ascoltati, anche se non siamo considerati un soggetto sociale a tutto tondo, anche se non ci vengono garantiti tanti diritti.Ci siamo. E negli ultimi mesi siamo scesi in piazza pi e pi volte, contro i decreti Gelmini e Profumo, contro il pdl Aprea, contro lausterity, per il diritto allo studio e il libero accesso ai saperi. Abbiamo intrecciato le nostre lotte con quelle degli altri movimenti, con chi vive una condizione di disagio e di precariet non solo lavorativa, ma esistenziale.Ad oggi, non possiamo restare indifferenti di fronte al risultato delle elezioni governative. Il boom del M5S, lincapacit del centrosinistra di dare risposte, lavanzata, nonostante tutto, del centrodestra, sono dati da analizzare sulla base di un rifiuto diffuso nei confronti della politica. Un dissenso che si espresso non solo in termini di sfiducia (maggioritaria la percentuale di astensionismo), ma anche nellevidenziare il fallimento sia del centrodestra, ma soprattutto del centrosinistra.Crediamo che la partecipazione sia la forma principale di resistenza al neoliberismo. E per questo riempiamo le piazze, con la consapevolezza che la partecipazione, se non di qualit, se non propositiva, fine a se stessa. E la protesta, se non ha contenuti, resta protesta.Vogliamo ribadire con chiarezza che possibile costruire unalternativa per questo Paese e che lalternativa pu e deve partire dalle scuole e delle universit. Lalternativa non solo economica, ma anche culturale e sociale. Parlare di sviluppo, infatti, non vuol dire limitarsi allo sviluppo in termini di ricchezza economica, ma anche in termini di emancipazione e di diritti.Lalternativa economica, inoltre, non si costruisce tagliando, specialmente su ci che pubblico, di tutti, ma si costruisce investendo sui saperi e sul lavoro, fondamenti essenziali di ogni societ civile.Nella nostra regione, lamministrazione di centrodestra uscita rafforzata dalle ultime elezioni governative. Unamministrazione che non stata in grado di gestire le emergenze dovute alle difficolt del teritorio, n di costruire risposte al malessere diffuso della popolazione, di essere propositiva e di creare una base di rilancio delleconomia in Campania.Viviamo, infatti, in un territorio difficile, dove si intrecciano temi sociali scottanti, che vanno dalla disoccupazione alla dispersione scolastica, dal lavoro nero ad uno strato subculturale filo-camorristico.Le nostre scuole e le nostre universit devono divenire centri di cittadinanza e di democrazia, ma soprattutto a tutti devono essere garantite le possibilit di studiare.La regione Campania ha approvato il 18 gennaio 2005 la Legge regionale n.4 sul diritto allo studio, che non solo si promuove come strumento di sviluppo per il territorio, ma prevede pi finanziamenti alle borse di studio, il miglioramento delle condizoni per gli studenti con disabilit, il comodato duso libri, la conferenza regionale sul diritto allo studio (fino ad oggi, convocata una sola volta).Chiediamo il finanziamento totale della legge regionale sul diritto allo studio, affinch a tutti sia garantito laccesso ai saperi, in quanto possibilit di emancipazione personale e, di conseguenza, collettiva. La regione Campania ha approvato la Legge per la dignit e la cittadinanza sociale (L.R. 11/2007) per regolamentare il sistema di welfare. La legge delinea nei dettagli un sistema di welfare pluralistico, integrato, universale e basato sul principio di sussidiariet, con il fine di costruire lautonomia dei cittadini, la coesione sociale e i diritti della persona. La Regione, infatti, dovrebbe garantire alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali fondato sulla tutela della dignit della persona e dei suoi diritti fondamentali, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalit.La realt dei fatti tuttaltro che questa: i cittadini campani e, soprattutto, gli studenti vivono situazioni di dsagio, assistendo difatti allo smantellamento del welfare state. La maggior parte dei servizi, tra i pochi offerti (trasporti pubblici, agevolazioni per soggetti in formazione e per classi disagiate, finanziamenti alle scuole o a progetti di socialit) hanno subito un drastico taglio.Rivendichiamo un nuovo sistema di welfare universale, che dia la possibilit di vivere in maniera dignitosa a uomini e donne, a chi ha un lavoro dipendente e a chi ne ha uno autonomo, un sistema che ci tuteli durante i periodi di lavoro intermittente e disoccupazione, che ci sostenga quando siamo sottoimpiegati o sottopagati, che ci garantisca laccesso a diritti fondamentali come la casa o la scelta di avere un figlio.Rivendichiamo un reddito minimo garantito, che ci renda autonomi dalla famiglia e liberi dal ricatto occupazionale, che contribuisca a fermare il livellamento verso il basso di salari e diritti, permettendoci di scegliere liberamente i nostri percorsi personali, di formazione e professionali e di valorizzare al meglio le nostre capacit, le nostre competenze, le nostre energie.A settembre abbiamo lanciato una Consultazione Studentesca (intitolata Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare), con lobbiettivo di percepire i bisogni materiali e immateriali delle studentesse e degli studenti della regione, per dare risposte laddove le istituzioni regionali, provinciali e locali sono manchevoli. Dai risultati di quella Consultazione emergono delle priorit rispetto alle necessit maggiormente avvertite nelle scuole: stages, edilizia e trasporti.- Lo stage il primo approccio dello studente al mondo del lavoro. In particolare negli istituti tecnici e professionali, gli stages sono necessari alla formazione in vista di una possibile attivit lavorativa. Ad oggi, non sono altro che sfruttamento e rappresentano in alcuni casi un peso economico per lo stesso stagista.Chiediamo una regolamentazione allinterno degli istituti sui diritti delle studentesse e degli studenti in stage, che preveda la copertura economica totale della durata dellattivit e la tutela dellattivit stessa in termini di formazione e lavoro reale.- Le condizioni strutturali delle scuole allinterno della nostra regione peggiorano gradualmente. Una regione come la nostra, ad alto rischio sismico, non pu permettersi di non mettere a norma tutti gli istituti scolastici, n tantomeno di ignorare le emergenze in materia di edilizia. Chiediamo un piano strutturato di finanziamenti alledilizia scolastica per rendere i luoghi della formazione adatti alla funzione che sono preposti a svolgere.- Il sistema dei trasporti nella nostra regione caratterizzato da una serie di malfunzionamenti: dal prezzo dei biglietti alla mancanza di corse, passando per i mezzi di trasporto in pessime condizioni. Le difficolt di chi deve raggiungere i luoghi della formazione non sono poche, in particolare per chi dalla provincia deve raggiungere le citt capoluogo.Chiediamo maggiori agevolazioni per gli studenti rispetto al costo dei biglietti, oltre che un miglioramento dei servizi per chi deve spostarsi fuori e verso i capoluoghi.La situazione non migliore all'universit. All'inizio dell'anno accademico gli studenti della Campania si sono trovati di fronte alla sorpresa di un aumento vertiginoso della tassa regionale, passata da 62 a 140. La copertura delle borse di studio dello scorso anno era del 52,7% degli aventi diritto, mentre quest'anno, a fronte di un aumento della tassa corrispondente al 126%, non solo non si riscontrato alcun miglioramento dei servizi ma stata da subito diffusa la sensazione che le borse erogate fossero di meno rispetto allo scorso anno, e che di conseguenza fosse aumentato il numero degli idonei non assegnatari. Sensazione che appare complicato confermare, vista la totale mancanza di trasparenza delle Adisu, che sollecitiamo senza successo da mesi perch rendano pubblici bilanci e graduatorie. La Campania appare, nel quadro nazionale delle Universit italiane, la regione meno ospitale e accogliente, per quanto riguarda il Diritto allo Studio. Si posiziona al penultimo posto nella classifica degli importi medi delle borse di studio, piazzandosi prima solo della Valle d'Aosta, con una cifra media di 2.383,00 a fronte di una media nazionale di 3.177,00 e posizionandosi al quintultimo posto nella classifica dei posti letto messi a disposizione degli studenti con una cifra pari a 541 posti letto. chiaro come il quadro del finanziamento statale a livello regionale sia catastrofico per la nostra regione che rappresenta la regione meno finanziata d'Italia, in cui abbiamo un numero altissimo di studenti iscritti nelle universit campane e una bassissima retribuzione statale e regionale. A questo si aggiunge il ritardo dei pagamenti per i borsisti, solo ad una parte dei quali arrivata la prima rata della borsa. Lo sbarramento posto dalla regione Campania, pari a 15.512 di ISEE, rappresenta un'intenzione ben precisa di arginare il pi possibile le numerosissime richieste, da parte delle famiglie che non hanno possibilit di mantenere il proprio figlio all'Universit, di borse di studio, richieste che puntualmente vengono rigettate e cestinate. inammissibile che ancora esista la figura dell'idoneo non assegnatario, soggetto al quale non si riesce a garantire un diritto sancito dalla Costituzione: rivendichiamo la copertura totale delle borse di studio. Rivendichiamo inoltre l'introduzione di un unico bando regionale, con l'introduzione di una soglia isee unica a 21000 euro. Ma allo stesso tempo necessario rendere efficienti i servizi che dovrebbero essere garantiti agli studenti, che questi stessi pagano con le proprie tasse regionali. Mense, studentati, un sistema di trasporti funzionante e funzionale a chi studia all'universit, biblioteche, agevolazioni sui consumi culturali sembrano chimere per gli studenti campani, costretti alla frustrante vita del pendolare che palla le giornate alla fermata dell'autobus o al ricatto degli affitti in nero, a vagare da una biblioteca all'altra per un numero di posti sempre troppo limitato o un orario di chiusura limitante.