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ORIENTAMENTO NELLA TRANSIZIONE TRA SCUOLA
MEDIA E SUPERIORE
ORIENTAMENTO NELLA TRANSIZIONE TRA SCUOLA
MEDIA E SUPERIOREDott. Iacopo Casadei - Psicologo
Formazione/Orientamento Scolastico e Professionale
Orientamento è scoprire ciò che ci piace fare e trovare qualcuno che ci paghi per farlo
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IL QUADRO GENERALE DELLE
ISCRIZIONI AGLI ISTITUTI
SUPERIORI
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Iscrizioni 2018/2019
Totale tra Forlì e Forlimpopoli:
1.778 studenti.
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Liceo Scientifico: 320 (17%) Liceo Classico: 55 (3%)Liceo Linguistico: 114 (6%)Liceo Scienze Umane: 89 (5%)Liceo socio-economico: 22 (1,2%)Liceo Scienze Umane (F) 27 (1,5%)Liceo Artistico 107 (6%)Liceo musicale 35 (2%) (?)
TOT LICEI: 43%
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ITI: 235 (13%) Tecnico Aeronautico: 140 (7,8%)Tecnico Economico 190 (10%)Itas Saffi 146 (8%)
TOT. TECNICI: 40%
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Professionale Ruffilli 95 (5,3%)I.P. Alberghiero 203 (11,4%)
TOT. PROFESSIONALI:16,7%
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Il quadro generale:Iscrizioni 2019/2020
Totale tra Forlì e Forlimpopoli:
1.784 studenti.
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Liceo Scientifico: 290 Liceo Classico: 57Liceo Linguistico: 90Liceo Scienze Umane: 103Liceo socio-economico: 14Liceo Scienze Umane (F) 36Liceo Artistico e musicale 135
TOT LICEI: 44,9%
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ITI: 288Tecnico Aeronautico: 158Tecnico Economico 189Itas Saffi 165
TOT. TECNICI: 40,7%
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Professionale Ruffilli 94I.P. Alberghiero 161
TOT. PROFESSIONALI: 14,3%
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EMILIA ROMAGNA (2019/2020)
Totale Studenti: 38.880
LICEI 47%
TECNICI 37,1%
PROFESSIONALI 15,9%
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ITALIA (2018/2019)
LICEI 55,3%
TECNICI 30,7%
PROFESSIONALI 14%
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ITALIA (2019/2020)
LICEI 55,4%
TECNICI 31,1%
PROFESSIONALI 13,6%
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FORLI (2018/2019)
LICEI 40%
TECNICI 36,2%
PROFESSIONALI 16,7%
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FORLI (2019/2020)
LICEI 44,9%
TECNICI 40,7%
PROFESSIONALI 14,3%
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Apparentemente indicherebbe un maggiore «equilibrio» nelle scelte, nel senso che la «licealizzazione» delle nostre famiglie ed allievi è meno spiccata, però se guardiamo le previsioni di richieste occupazionali in Provincia di Forlì Cesena l’offerta di lavoro per
diplomati supera la domanda
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Dati Nazionali
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Come abbiamo visto Unioncamere segnala, a livello nazionale, un rapporto posti di lavoro previsti/giovani in possesso del titolo richiesto più favorevole ai laureati che non ai diplomati, ma a mio parere sono da considerare due aspetti:
1) Nel territorio di Forlì-Cesena, fortemente caratterizzato da piccola e media impresa, la ricerca di personale è tradizionalmente focalizzate sul professionalità intermedie, corrispondente ai titoli di studio di diploma più che alla laurea.
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Se si limita l’indagine Excelsior al solo territorio delle province di Rimini e Forlì-Cesena, questa indica nel periodo aprile-giugno 2019 una previsione di ingressi di figure professionali (nelle imprese dell’industria, del commercio e dei servizi) in crescita del 21% rispetto al trimestre mobile precedente e pari a 27.460, suddivisa in 16.010 a Rimini e 11.4580 su Forlì-Cesena incrementati rispettivamente del 28% e 13% e pari a 4.770 e 3.470 nel solo mese di aprile;
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Per il mese di aprile, i primi 3 settori in entrambi i territori, per numeri di ingressi, sono: ‘Servizi di alloggio-ristorazione-turistici’ (2.360 a Rimini e 900 a Forlì-Cesena), ‘Commercio’ (640 e 620) e i ‘Servizi alle persone’ (440 e 320). Su base mensile i flussi previsti a Rimini e Forlì-Cesena pesano in ambito regionale nella misura del 21% (17% a marzo)
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I più difficili da trovare sono per il mese di marzo i profili nell’area produzione di beni ed erogazione di servizi (60% delle richieste a Rimini e 53% a Forlì-Cesena). Gli ‘introvabilio più difficili da reperire sono per il 63% dei casi a Rimini gli operai nelle attività metalmeccanicherichiesti in differenti settori e per il 56% dei casi a Forlì-Cesena i tecnici in campo informatico,
ingegneristico e della produzione.
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I giovani under 30 sono il 27% della domanda di lavoro a Rimini e 25% a Forlì-Cesena (% entrambe in crescita rispetto al mese precedente). Le maggiori richieste sono per le imprese riminesi nell’Area amministrativa (41%), nell’Area commerciale-vendita (37%) per i giovani forlivesi-
cesenati.
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Gli impieghi proposti sono prevalentemente alle dipendenze con percentuali (87% a Rimini in calo e 90% a Forlì-Cesena ancora in crescita), a termine (90% e 74%), in maggior parte proposti da imprese con meno di 50 dipendenti (80 e 71%, in aumento) e nel macrosettore dei Servizi (86% e 67%, in aumento
e costante).
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La richiesta di laureati è in calo sia a Rimini che a Forlì-Cesena (6%, al minimo registrato da inizio anno); il fabbisogno di profili high skillsovvero dirigenti, specialisti e tecnici, interessa l’8 e l’11% delle assunzioni programmate (Rn e FC), in calo e al di sotto del valore registrato a livello nazionale (16%, anch’esso in calo) e regionale.
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2) Nel determinare il rapporto tra richieste di personale e titoli è stato fatto un grosso errore.
In pratica, hanno considerato assunzioni in genere di diplomati e laureati, senza tenere conto dell’età e della professionalità/esperienza, mettendo a confronto le posizioni di assunzioni previste per laureati (o diplomati) con il numero di laureati (o diplomati) appena laureati + laureati disoccupati da tempo.
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Il che non tiene conto del fatto che:
- Per i laureati, molte richieste si rivolgeranno a professionalità elevate, laureati con esperienza, e su questi profili il contratto di apprendistato non viene ovviamente applicato.Per cui per i neo-laureati (senza expertise) il mercato del lavoro sarà meno facile di quanto previsto dagli esperti.
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- Nelle richieste di lavoro rivolte a diplomati, viceversa, la giovane età e la possibilità di essere assunti come apprendisti riveste un ruolo cruciale, e saranno proprio i neo-diplomati ad accaparrarsi un numero rilevante delle posizioni disponibili.
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Per cui, ad una lettura più attenta e riprendendo il dato iniziale (il 70% delle richieste è rivolta a diplomati/qualificati/licenza media), si presume (come del resto hanno evidenziato gli stessi dati excelsior negli anni precedenti) una forte richiesta sul territorio di Forlì-Cesena di diplomati.
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Nel nostro territorio (PICCOLA E MEDIA IMPRESA) sono proprio i laureati ad incontrare maggiori difficoltà rispetto all’inserimento nel mondo del lavoro.
Il diploma rimane invece un titoloaltamente “redditizio” per quanto riguarda il rapporto anni di studio/vantaggi professionali. Permette inoltre di accedere ad un numero
illimitato di professioni. (con ulteriori percorsi formativi anche brevi).
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ESITI STUDENTI MATTEUCCI A 15 MESI DAL DIPLOMADiplomati 2007
Iscritti all’Università 46,01%
In cerca di prima occupazione 0,00%
In cerca di nuova occupazione3,07%
Occupati 50,92%
Un esempio…
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Almalaurea (indagine 2017, diplomati BOLOGNA 2016 ad un anno dalla Laurea)
Lavora 57%Non lavora e non cerca 17,6%Non lavora ma cerca 24,6%Master o praticantato 8,4%
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Almadiploma (indagine 2017, diplomati 2016 ad un anno dal diploma). Pop. 41.178.
Studiano all’università 51,2%Studiano all’università e lavorano 15,5%Lavorano 18,6%Cercano lavoro 9,8%
Non lavorano, e non cercano lavoro 4,9 %
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LICEI
Studiano all’università 66,7%Studiano all’università e lavorano 19,6%Lavorano 7,3%Cercano lavoro 3,1%
Non lavorano, e non cercano lavoro 3,2 %
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TECNICI
Studiano all’università 36%Studiano all’università e lavorano 11,9%Lavorano 30%Cercano lavoro 15%Non lavorano, e non cercano lavoro 6,6%
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PROFESSIONALI
Studiano all’università 17,5%Studiano all’università e lavorano 6,1%Lavorano 40%Cercano lavoro 27,5%Non lavorano, e non cercano lavoro 8,1%
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QUALIFICHE PROFESSIONALIFORLI - CESENA
F M tot
BRACCIANTE AGRICOLO + BRACCIANTE AGRICOLO STAGIONALE 7287 4880 12167
OPERATORE GENERICO DI PRODUZIONE 3189 4625 7814
ADD. A MANSIONI D'ORDINE DI SEGRETERIA 1585 586 2171
MANOVALE EDILE + MURATORE 10 1919 1929
MANOVALE IN FERRO 256 1530 1786
CAMERIERE DI SALA 917 804 1721
TECNICI INTERMEDI DI UFFICIO + ADDETTI ALLE ATTIVITA’ AMMINISTRATIVE 964 755 1719
COMMESSO DI VENDITA + AUSILIARIO DI VENDITA + COMMESSO 1112 309 1421
BARISTA 923 409 1332
CERNITORE DI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI 1014 254 1268
CAMERIERE AI PIANI 1193 18 1211
CUOCO 311 696 1007
PULITORE DI LOCALI + ADDETTO AI SERVIZI DI PULIZIA 776 199 975
AUTISTA 12 935 947
MAGAZZINIERE 84 689 773
CAMERIERE 171 126 297
ELETTRICISTA 8 249 257
COMMIS DI SALA E BAR 122 69 191
FACCHINO 19 125 144
POTATORE 17 100 117
IMPIEGATI ESECUTIVI D'UFFICIO 51 25 76
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Segreteria (2171) + addetti alle attività amministrative (1719) + impiegati esecutivi di ufficio (76) = 3966
Diplomati commerciali…
I.P.C. Cesena (100) + I.P.C. Forli (50)150 (di cui circa un 20% va all’Università e un altro 30% non vuole fare l’impiegato…) = 75
I.T.C. Cesena (177) + I.T.C. Forli (142) + I.T.C. (72) Cesenatico = 391 (Togliamo anche qui un 50%) = 195
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3966 assunzioni…
270 potenziali candidati (nell’ipotesi largamente ottimistica)…
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DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI TOTALE
SCUOLA DELL'OBBLIGO € 97.329 € 51.232 € 29.147 € 23.776 € 24.779
DIPLOMA DI SCUOLA PROFESSIONALE € 103.733 € 53.704 € 30.746 € 24.028 € 26.172
DIPLOMA DI MEDIA SUPERIORE € 100.816 € 53.176 € 30.703 € 23.549 € 29.570
LAUREA TRIENNALE € 103.248 € 51.932 € 27.872 € 22.390 € 28.675
MASTER DI I LIVELLO € 113.731 € 53.485 € 31.009 € 23.358 € 43.192
LAUREA MAGISTRALE € 108.049 € 53.483 € 32.372 € 25.031 € 41.353
TOTALE € 105.390 € 53.245 € 30.689 € 23.753 € 28.653
DIFFERENZA RETRIBUTIVA 2,90% 1,00% 0,10% 2,00%
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Dati apparentemente favorevoli alla laurea, se non fosse che….
Diploma LaureaItalia 100 125Svezia 152Gran Bretagna 163Olanda 178Stati Uniti 167
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University Report 2017
Licenza Media: 25.652
Qualifica: 26.720
Diploma: 29.949
Laurea: 29.090
Master I° livello: 41.633
Laurea Magistrale: 41.595
Master II° livello :47.160
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Ma se leggiamo i dati in maniera più attenta…
15-24 25-34 35-44 45-54Diploma 21.584 24.640 27.660 29.649
Laureati 23.827 30.116 39.032 50.590
+10,4% 22,2% 41,1% +70,6%
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In Emilia Romagna solo il 10,7% di ragazzi figli di genitori con un livello basso livello culturale consegue la laurea.
Fra i figli di genitori che possiedono un elevato livello culturale il dato si alza al 48%.
Se analizziamo lo status occupazionale va anche peggio, si passa da un 10% ad un
54%.
E non dimentichiamo che….
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Il tutto si traduce, nella ricerca del lavoro, in un vantaggio/beneficio in dote ai laureati, che altera la significatività del dato statistico.
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Una laurea «rende» soprattutto quando corredata da risorse personali elevate.
Nell’ottica orientativa, la motivazione allo studio va intesa soprattutto come arricchimento personale o perché motivata da uno specifico obiettivo professionale, per il quale è richiesto un determinato percorso formativo.
Una diversa visione…
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E non dimentichiamo che a volte, quando i giovani (diplomati) non
lavorano…
Sfiducia, scarse competenze trasversali (stanno maturando), scarsa etica del
lavoro, mancanza di obiettivi professionali definiti…
Lo stesso non si può dire dei laureati (almeno non nella stessa misura)
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Teniamo presente che, quando i giovani non trovano lavoro, spesso non se lo stanno cercando bene. Esempio di un cv…
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RIFLESSIONI e PROBLEMI
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Non si iscriverebbero alla stessa scuola…
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Licei 3,2% Tecnici2,1% Professionali
Tecnici 0,9% Licei5,4% Professionali
Profession. 0,4% Licei0,8% Tecnici
La cambiano al primo anno… (2014)
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Tasso di trasferimento ad altra scuola (su cento)
Tecnici31,5%
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Drastico aumento dei tassi di bocciatura tra medie e superiori in Emilia Romagna (2000, Provveditorato FC).
Terza media 3%Prima superiore 16% bocciati
Licei 9%, Istituti tecnici 23%Istituti professionali 18%
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Risultati scolastici al biennio (1999-2000, Provveditorato agli studi Fo/Ce)
TOTALE
Promossi49%
Abbandoni3%
Trasferiti2%
Bocciati13%
Debito33%
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FEMMINE
Abbandoni2%
Promosse60%Bocciate
8%
Trasferite1%Debito
29%
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MASCHI
Abbandoni4%Trasferiti
2%
Debito37%
Promossi40%
Bocciati17%
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O non arrivano al diploma (dispersione scolastica 18-24)
In Italia (2017) la dispersione scolastica è al 14,2%. A fronte di una media europea del 11,5%.
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Dispersione nella scuola secondaria di primo grado: 0,8%Le regioni che registrano meno abbandoni sono l’Emilia Romagna e le Marche, con una percentuale dello 0,5%
Dispersione nel passaggio tra scuola media e scuola superiore: 6,16%.Il 4,47% di essi è passato alla formazione professionale regionale, lo 0,02% ha iniziato l’apprendistato, lo 0,06% ha lasciato per validi motivi (istruzione parentale, trasferimento
all’estero), di fatto solo l’1,61% ha abbandonato del tutto l’istruzione.
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L’abbandono complessivo più contenuto si è registrato per i licei 2,1%.
Istituti Tecnici 4,8%
Istituti Professionali 8,7%
Istruzione e formazione professionale9,5%
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17% degli italiani di età compresa tra i 18 e i 24 anni si è fermato alla licenza media (la quarta percentuale più alta dell’Unione Europea).
Il 21,7% delle persone di età compresa tra 30 e 34 anni ha completato gli studi superiori. E’ la peggiore performance tra tutti i 27 paesi europei (media 36%).
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ORIENTAMENTO SCOLASTICO IN TERZA MEDIA: I PRINCIPALI
PROBLEMI
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- Affidarsi ad un’unica chiave di lettura («tendenze occupazionali, ambiente, ecc.) anziché considerare un quadro di orientamento più generale.
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- Influenze varie (gruppo di amici, ecc.).Sorprendentemente (ma neanche tanto) le indagini svolte sui ragazzi rivelano una scarsissima influenza degli amici nelle scelte.
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- Scarsa attenzione alle informazioni davvero rilevanti (quadro orario) ed eccessiva focalizzazione su elementi contingenti o non oggettivi.
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Il che, a volte, è anche un problema di comunicazione
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Dal sito della scuola Itis Majo di Grugliasco (TO):“Dimmi che laboratori hai e ti dirò che scuola sei”
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- Attribuire un’importanza eccessiva all’ambiente scolastico, alle (presunte) «cattive compagnie».
- Pregiudizi correnti sulle professioni, spesso indotti dai mass-media che poi si
riflettono anche nella scelta scolastica.
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Interesse per alcune tipologie di professioniProf. Vittorio Capecchi, Rimini 2004
Attore 26,6%
Allenatore 24,8%
Avvocato 20,5%
Programmatore 19%
Impiegato 13,8%
Perito 13,5%
Medico 13,1%
Poliziotto 12,2%
Commerciante 11%
Tecnico Industriale 10,5%
Cuoco 10,3%
Commesso 9,2%
Insegnante 7,2%
Operatore Sociale 6,5%
Ricercatore 3,4%
Bibliotecario 3,6%
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Interessi professionali allievi “Palmezzano” (2012-2013)
Ingegnere Meccanico 3
Fisico/Chimico/Scienziato 4
Giocatore di Basket/Calcio/Tennis 6
Psicologo 3
Traduttore/Interprete 4
Scrittore 3
Giornalista 2
Chef 2
Maestra d’asilo 2
Pilota 4
Ingegnere aereonautico 2
Meccanico 2
Stilista 1
Impiegato amministrativo / Commercialista 4
Programmatore 1
Polizia Scientifica / Carabiniere 2
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Interessi professionali allievi “Palmezzano” (2012-2013)
Dentista 1
Elettricista 1
Attrice 1
Pasticcere 1
Architetto 2
Insegnante 1
Telecronista 1
Allenatore 1
Preparatore Atletico 1
Fisioterapista 3
Artista 1
Astronomo 1
Astronauta 2
Medico 3
Carabiniere 1
Guida Turistica 2
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Interessi professionali allievi “Palmezzano” (2012-2013)
Zoologa 1
Rappresentante/Assicuratore 1
Attrice 1
Manager 1
Farmacista 1
Criminologo 1
Fotografo 1
Avvocato 1
Guida subacquea 1
Cameraman 1
Animatrice 1
Dietologa 1
Ingegnere Navale 1
Nessuno 4
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I giovani e il lavoro nell’era dei social network
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- Attribuire troppo peso alle informazioni sulla spendibilità dei titoli, quando nell’orientamento dovremmo invece considerare maggiormente interessi scolastici e interessi professionali.
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CesenaDisoccupati/Estero/NEET/Altra formazione
Agrario 7% (44%)Iti 8% (63%)Ragioneria 10% (52%)Ipsia 12% (60%)Geometra 13% (75%)Alberghiero 13% (28%)
Settore Servizi (comm/graf) 17% (66%)Eduscopio 2016
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Forlì (eduscopio)Disoccupati / NEET / Estero / Altra formazione
Ragioneria (RA) 8%Ragioneria 11%Iti 12%Artusi 14%Saffi 17%Aeronautico 26%Ruffilli 32%Eduscopio 2018
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Forlì (eduscopio)Hanno lavorato meno di 6 mesi in 2 anni
Iti 8%Ragioneria (RA) 9%Ragioneria 11%Saffi 15%Aeronautico 16%Artusi 16%Ruffilli 21%Eduscopio 2018
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Forlì (eduscopio)Occupati (più di 6 mesi in 2 anni)
Artusi 66%Iti 63%Ragioneria 54%Ruffilli 37%Aereonautico 36%Saffi 33%
Eduscopio 2018
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Oltre ad una evidente «variabilità», risulta evidente che le lauree tecnico-scientifiche e l’area sanitaria permettono un più agevole ingresso nel mercato del lavoro.
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- Non valutare con attenzione le competenze scolastiche, sovrastimando le potenzialità dell’allievo rispetto alle possibili difficoltà future (adolescenza…)
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- Focalizzarsi sugli elementi esterni, quando la scelta scolastica dovrebbe essere fatta avendo l’individuo, l’allievo come focus centrale.
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Molte famiglie escludono alcuni istituti o ne prediligono altri perché partono dal pregiudizio che in alcune scuole i ragazzi vengono formati meglio che in altre.
Un pregiudizio più diffuso: «Frequentando alcune scuole mio figlio si formerà maggiormente».
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Una ricerca condotta nel 2010 dalla Camera di Commercio su 1500 famiglie della provincia di Rimini rilevò che il 58% delle famiglie ritiene un percorso liceale maggiormente formativo.
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Indagine Almadiploma 2012
Fattori che influenzano la probabilità di iscriversi a un liceo dopo la terza media.
Genere
Titolo di studio dei genitori
Classe sociale
Iscrizione liceale
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Indagine Almadiploma 2012
Fattori che influenzano la probabilità di ottenere “Ottimo” all’esame di terza media.
Genere
Titolo di studio dei genitori
Classe sociale
Ottimo
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- Ricerca sul reddito.
- Ricerca di W.T. Root sui bambini con un quoziente intellettivo elevatissimo.
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- Matematici, campioni sportivi, musicisti… le famiglie attribuivano enorme importanza all’istruzione.
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E’ risaputo che nel sistema scolastico americano il college di provenienza incide nella carriera, e alcune scuole formano meglio di altre…
Vediamo allora da quale scuola provengono gli ultimi 50 americani che hanno vinto il premio Nobel per la
chimica e per la medicina.
Scuola d’eccellenza (presunta), futuro migliore?
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Antioch CollegeUc BerkeleyCaltechCase Istitute of TechnologyMIT (3)Columbia University (2)Harvard University (2)Hamilton CollegeDe Pauw UniversityUniversity of North CarolinaUniversity. Of PennsylvaniaUniversity. Of MinnesotaUniversity Of Notre Dame
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John Hopkins UniversityYale UniversityUnion College, KentuckyUniversity of IllinoisUniversity of TexasBrown UniversityWashington State University (2)University Of Dayton, OhioRollins College, FloridaGrinnel CollegeMc Gill UniversityRice UniversityHope College
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Brigham Young UniversityUniversity of TorontoUniversity of NebrascaDarmouth CollegeBerea CollegeAugsburg CollegeRiverside UniversityUniversity of MassachusettsUniversity of FloridaUniversity of California, RiversideOhio Wesleyan UniversityGeorgia Institute of Technology
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Holy CrossAmherst CollegeGettysburg CollegeHunter CollegeStanford UniversityCity College of New York (2)
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«Nessuno direbbe mai che l’elenco rappresenti i college più ambiti dai migliori liceali d’America. Yale, la Columbia e il MIT fanno parte dell’elenco, ma ci trovate anche al De Pauw, l’Holy Cross e il Gettysburg College. E’ solo un lista di Buone scuole».
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La scuola di provenienza non ha alcuna significatività statistica, e oltretutto l’analisi non tiene conto del fatto che gli studenti di talento vanno in partenza nelle Università ritenute più prestigiose!
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Secondo Marsh la maggior partedei genitori e degli studentiscelgono la scuola basandosi suragioni sbagliate. “Molte personesono convinte che andare a unascuola selettiva sia un’ottima cosa.Non è vero per niente, in realtà è
una cosa ambivalente”.
Herbert Marsh: teoria del Pesce Grosso/Piccolo Stagno
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Studenti che sarebbero i primi della classe in una buona scuola possono facilmente finire ultimi in una scuola straordinariamente buona.
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Studenti che credono di avere padroneggiato una materia in una buona scuola possono avere la sensazione di perdere sempre più colpi in una scuola straordinariamente buona. Per quanto soggettiva, ridicola e irrazionale, questa sensazione conta. Quanto tu ti senta capace
nel contesto di una classe.
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UNIVERSITA’ D’ECCELLENZA AMBITO SCIENTIFICO
E PERCENTUALI DI STUDENTI CHE CONTINUANO A STUDIARE AMBITO SCIENTIFICO:
Scuola Terzo super. Terzo inter. Terzo infer.
Harward 53,4% (753) 31,2% (674) 15,4% (581)
Darmouth 57,3% (729) 29,8% (656) 12,9% (546)
Williams 45,6% (697) 34,7% (631) 19,7% (547)
Colgate 53,6% (697) 31,4% (626) 15,0% (534)
Richmond 51% (696) 34,7% (624) 14,4% (534)
[da: Davide e Golia, di Malcom Gladwell]
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UNIVERSITA’ MENO PRESTIGIOSE E SELETTIVE
E PERCENTUALI DI STUDENTI CHE CONTINUANO A STUDIARE AMBITO SCIENTIFICO:
Scuola Terzo super. Terzo inter. Terzo infer.
Hartwick 55% (569) 27,1% (472) 17,8% (407)
Confronto con Harward:
Harward 53,4% (753) 31,2% (674) 15,4% (581)
[da: Davide e Golia, di Malcom Gladwell]
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John Conley e Ali Sina Onder: pubblicazioni in riviste accademiche specializzate in economia nel corso dei primi sei anni dal conseguimento del dottorato:
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125
PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE RILEVANTI
99° 95° 90° 85° 80° 75° 70°
Harward 4,31 2,36 1,47 1,04 0,71 0,41 0,30
MIT 4,73 2,87 1,66 1,24 0,83 0,64 0,48
Yale 3,78 2,15 1,22 0,83 0,57 0,39 0,19
Università Mediocri:
Toronto 3,13 1,85 0,80 0,61 0,29 0,19 0,15
Non-top 1,05 0,31 0,12 0,06 0,04 0,02 0,01 30
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I migliori studenti di una scuola non-top, ossia una scuola di così basso livello che chiunque storcerebbe il naso anche solo al pensiero di metterci piede, hanno un numero di pubblicazioni sostanzialmente più alto di chiunque altro
eccetto i migliori studenti di Harvard, Mit, ecc.
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Analisi sugli studenti neri ammessi a frequentare scuole prestigiose (giurisprudenza) pur non avendo votazioni eccellenti (Sander e Taylor).
Alcuni accettano, altri rifiutano…
Programma di “azione affermativa”?
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Neri Neri Azione affermativa
Si laurea 86,2% 93,2%
Superano l’esame di stato al primo tentativo 70,5% 88,5%
Esercitano la 66,5% 75,9% professione
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“Il grande stagno si appropria di studenti in gamba e li demoralizza”.
[Malcom Gladwell]
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130
A Rimini vi sono 2 licei scientifici, uno dei quali è ritenuto maggiormente selettivo e formativo. Se volessimo fare una classifica dei licei «migliori» della provincia nell’opinione comune:
1) Einstein2) Serpieri
Di fatto, il pregiudizio non si riflette nella realtà:
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Liceo «Einstein» Rimini (2017)
Non si iscrivono all’Università 11%Ritirati 4%Iscritti all’Università 85%
Voto medio all’Università 27,43
Eduscopio 2017
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Liceo «Einstein» Rimini (2018)
Non si iscrivono all’Università 9%Ritirati 5%Iscritti all’Università 86%
Voto medio all’Università ----
Eduscopio 2018
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Liceo «Serpieri» Rimini (2017)
Non si iscrivono all’Università 9%Ritirati 5%Iscritti all’Università 86%
Voto medio all’Università 27,47
Eduscopio 2017
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Liceo «Serpieri» Rimini (2018)
Non si iscrivono all’Università 8%Ritirati 4%Iscritti all’Università 88%
Voto medio all’Università ----
Eduscopio 2018
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135
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Liceo «Volta» Milano (2018)
Non si iscrivono all’Università 6%Ritirati 5%Iscritti all’Università 89%
Voto medio all’Università ----
Eduscopio 2016
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Liceo «Virgilio» Roma (2018)
Non si iscrivono all’Università 9%Ritirati 5%Iscritti all’Università 85%
Voto medio all’Università ----
Eduscopio 2016
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Liceo «Paolucci» Forlì (2018)
Non si iscrivono all’Università 5%Ritirati 5%Iscritti all’Università 90%
Voto medio all’Università ----
Eduscopio 2016
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139
Un diploma Tecnico permette non solo di iscriversi ma di frequentare con ampia soddisfazione un percorso di Studi Universitario. I laureati all’Ateneo di Bologna (2007) provengono:
58 % (L.L. – L.C. – L.S.)26,8 % Istituti Tecnici2,9 % Istituto Professionale
Del resto…
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- Se da un lato aiuta i ragazzi e le famiglie a prendere consapevolezza delle proprie potenzialità e limiti, contemporaneamente può finire per indurre lo stesso “schematismo (scuole di di serie A e di serie B).
Il consiglio orientativo
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- D’altro canto, però, l’aspettativa che gli insegnanti delle medie possano consigliare in base ad interessi ed attitudini non scolastiche, oltre a essere comunque limitativa, rischia di rivelarsi irrealistica. Come può un insegnante ritenere che un allievo manifesti più interesse per la sua materia, visto che non ha un
termine di confronto?
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Medie Superiori
Consiglio Requisiti Orientativo di base
Proposta: Rivedere il consiglio orientativo.
Medie Superiori
Consiglio Requisiti Orientativo di base
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Ipotesi:
Energia/Interesse nello studio
Atteggiamento mentale (Dinamico/Statico)
Metodo di studio(anche maturazione delle abilità scolastiche più generali)
Preparazione di base (sintesi generale e possibile differenziazione)
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Interessi scolasticiArea Umanistica Area ScientificaArea Visuo-percettivaArea LinguisticaArea MusicaleArea sportiva
Stili di apprendimento prevalentiTeorico Tecnico Pratico
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Attenzione in classe (tendenza ad essere socialmente distraibile)
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ORIENTAMENTO PERMANENTE: IL VALORE
DELLE COMPETENZE TRASVERSALI
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Da quale punto di vista la scuola contribuisce maggiormente alla realizzazione professionale e di vita di un allievo?
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Competenze cognitive?Nel 1921 Terman vagliò il Quoziente Intellettivo (QI) di 250.000 studenti di elementari e medie, identificando 1470 bambini in possesso di un QI superiore a 140, con una gamma di risultati che arrivava fino a 200. Negli anni seguenti Terman «vegliò come una chioccia sui suoi protetti», fornendogli anche supporto (lettere di referenze, consigli, ecc.) e annotando i risultati nel suo Genetic Studies of
Genius.
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Ma la convinzione diTerman, «una persona non possiede nulla di più importante del suo QI, tranne forse i principi morali», fu clamorosamente smentita dai fatti.
Nessuno degli individui analizzati di Terman raggiunse uno straordinario successo o divenne un genio (premio nobel, primo ministro, straordinario imprenditore, ecc.).
Il 20% di loro ottennero una brillante carriera nel loro campo (medici, ingegneri, ecc.).
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Il 60% di loro ottenne risultatisoddisfacenti, un buon lavoro.
Il 20% di loro viveva una vita mediocre, molti di questi non aveva neppure terminato il college e non lavorava.
Notando che il 20% di maggiore successo proveniva per la maggior parte da un ceto socio-economico e culturale alto, il sociologo Pitirim Sorokin dimostrò che se Terman avesse messo insieme un gruppo a caso di 1470 bambini con la stessa provenienza famigliare dei
Termites, i risultati sarebbero stati del tutto identici!
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Dopo il diploma diminuisce di efficacia una risorsa fondamentale dalla prima elementare alla prima media, il quoziente intellettivo (QI), e diventano fondamentali altre competenze, tra le quali spicca l’intelligenza emotiva (EQ)
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INTELLIGENZA EMOTIVA
PADRONANZA DI SÉ- Autocontrollo- Serenità interiore- Conoscenza di sé- Fiducia in se stessi
ABILITÀ SOCIALI- Comprensione degli altri, lealtà- Capacità di comunicazione e socializzazione- Saper lavorare in gruppo- Leadership- Capacità di persuasione
MOTIVAZIONE- Impegno, Iniziativa, Ottimismo- Senso di responsabilità
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Inchiesta a livello nazionale negli U.S.A. sulle qualità che i datori di lavoro
cercano nei nuovi assuntiSaper ascoltare e comunicare
Sapersi adattare
Reazione creativa a ostacoli e insuccessi
Controllo di sé
Fiducia e motivazione
Efficacia nelle relazioni interpersonali
Lavorare in gruppo e cooperare
Saper negoziare
Capacità organizzative e di leadership
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Competenze ritenute importanti dalle impreseIndagine Excelsior 2010
Capacità di lavorare in gruppo (54,8%)
Capacità di lavorare in autonomia (45,1%)
Abilità manuali (40,6%)
Abilità nel gestire rapporti con clienti (39,8%)
Capacità di risolvere problemi (37,8%)
Capacità comunicativa (31,9%)
Capacità direttive e di coordinamento (18,6%)
Abilità creative e d’ideazione (14,2%)Fonte: Unioncamere e Ministero del Lavoro.
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CONSIGLI PER CHI CERCA LAVORO.Degli imprenditori della Provincia di Ravenna.
Imparare ad apprendere e sapersi riqualificare.
Assumere iniziative.
Lavorare in gruppo.
Coltivare relazioni e sapere comunicare.
Sapersi impegnare, essere determinati e avere fiducia in se stessi.
Coltivare comportamenti logici.
Equilibrio emotivo e resistenza allo stress.
Inglese e Computer.
Sviluppare la cultura dell’internazionalità.
Accettare ogni esperienza iniziale di lavoro.
Fonte: Associazione degli industriali di Ravenna.
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LE COMPETENZE VINCENTI.Secondo gli imprenditori di Rimini.
Affidabilità.
Autonomia.
Capacità Organizzativa.
Capacità Relazionali.
Capacità Tecnico-Operativa.
Conoscenze Burocratiche, Normative, Amministrative.
Conoscenze Linguistiche ed Informatiche.
Creatività, curiosità, elasticità mentale.
Fiducia in se stessi.Fonte: Progetto Trousse, Cescot, Rimini, 2004.
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Mobilità, flessibilità.
Motivazione, passione.
Perseveranza.
Tensione al risultato.
Capacità di Problem Solving.
Volontà.
Interviste a circa 20 esperti del mercato del lavoro e a 200 responsabili del personale o imprenditori di aziende di medio-piccole dimensioni.
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A favorire massimamente lo sviluppo non sono il numero di parole o le competenze logico-matematiche che riusciamo a instillargli, ma «la nostra capacità di aiutarlo a potenziare tutta un’altra serie di qualità – la perseveranza, l’autocontrollo, la curiosità, la coscienziosità, la fermezza e la fiducia in se stessi – che gli economisti chiamano competenze non cognitive, gli psicologi tratti della personalità e l’uomo della strada carattere».
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«Il miglior modo di far rendere l’intelligenza è assicurare uno sviluppo armonico del carattere, e soprattutto educare i tratti che hanno un influsso positivo, come la tenacia, la costanza, la metodicità dello sforzo».
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In una nota ricerca, Asendorpf e Van Akenwere hanno rilevato che quando le valutazioni di insegnanti e genitori (elementari) non concordano sono le prime a predire il futuro scolastico degli allievi. Inoltre, notano: «Se andassimo in una classe prescolastica e potessimo scegliere solo una qualità per prevedere chi avrà successo alle scuole superiori, tale qualità sarebbe la coscienziosità» (S. Engel).
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«Quali sono i comportamenti che indicano che un bambino è indirizzato al successo? Naturalmente le abilità precoci sono un buon segno. Ma le abilità senza motivazione e coscienziosità raramente portano lontano»
[S. Engel].
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Quali i segnali di allarme?- Commenti sfiduciati o di abbandono quando tenta di fare qualcosa di difficile.- Tendenza a scegliere obiettivi troppo facili.- La sua attenzione al proprio talento piuttosto che ai progressi che si possono compiere.
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I bambini coscienziosi e ligi alle regole(altra qualità che correla col successo scolastico) rimangono sullo sfondo, non si mettono in mostra (anzi spesso sono iper-critici con se stessi), ma saranno quelli che nel lungo periodo percorreranno una distanza infinitamente più lunga.
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166
Se conoscete un bambino che ha un profilo non all’altezza delle aspettative (della scuola), non arrendetevi e non permettete nemmeno al bambino di arrendersi. Ci sono buone probabilità che, più avanti nel tempo, quel profilo si riveli una combinazione vincente.
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167
Una certa combinazione di abilità e dicarenze può funzionare particolarmente bene in certe età e in certi contesti, ma non altrettanto in altri momenti e in altre circostanze”.
Rispetto all’infanzia la vita adulta offre molte più opportunità. Di fronte ad un allievo in difficoltà occorre accertarsi che non si lasci andare, che non si scoraggi, mentre aspetta il suo momento”.
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Negli Stati Uniti, negli anni novanta, fu sviluppato un programma (General Educational Development, GED) che permise a molti ragazzi che non avevano completato gli studi di conseguire un diploma e di frequentare l’Università. Si realizzò così il sogno di molti adolescenti, e di tutti quei politici che spingono per un innalzamento del titolo di studio a prescindere dalla qualità effettiva dell’istruzione. Superando un test basato in gran parte su competenze cognitive (simile ai test di misura del quoziente intellettivo), nel 2001 quasi un milione di americani, circa un
ragazzo su cinque, ottenne la possibilità di frequentarel’Università.
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Ma, a distanza di tre anni, solo il 3% dei giovani che avevano superato il GED risultava ancora iscritto all’università (a fronte di una media nazionale di 46%).
«Se si prendono in considerazione le principali conquiste che un giovane può raggiungere nel suo futuro (dal reddito annuale al tasso di disoccupazione, dalle percentuali di divorzio all’uso di stupefacenti) chi ha passato il GED si distingue da chi ha semplicemente abbandonato la scuola solo per il fatto di aver ottenuto questa credenziale (dal dubbio valore) e in più per essere, in media, parecchio più
intelligente».
-
Superare il GED indica che possediamo spiccate competenze cognitive.
Faticare ogni giorno per andare a scuola e ogni pomeriggio nello studio, a maggior ragione se siamo “un po’ zucconi” significa invece allenare gli allievi alla tenacia e alla coscienziosità, e questo in particolar modo per gli allevi meno dotati. Frequentare la scuola permette di maturare l’attitudine a portare avanti un compito noioso e per alcuni bambini anche per nulla soddisfacente, sviluppa la capacità di rimandare le gratificazioni e di
programmare il raggiungimento degli obiettivi.
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Personaggi che realizzano straordinari obiettivi (Musicisti, sportivi, letterati, scienziati, uomini politici, ecc.)
Ricerche che mettono in luce le
qualità chiave negli
imprenditori.
Qualità ricercate in
azienda.
Qualità coltivate in
azienda.
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LE QUALITÀ FONDAMENTALI
1. Proattività
2.Attitudine alla perseveranza
3.Resistenza allo stress
4.Accettare l’errore come parte di un cammino di crescita
5.Migliorare continuamente se stessi
6.Conoscere se stessi
7.Intelligenza Emotiva: sapersi relazionare e autocontrollo
8.Fiducia in se stessi
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UNA BUONA SCELTA (dal mio punto di vista)
Aiutare gli allievi ad individuare un percorso formativo che contribuisca più di altri a maturare in loro le competenze personali che gli permetteranno di realizzarsi da adulto.
Carattere Atteggiamento mentale
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Quale scuola renderà più facile questo percorso di maturazione?
Per molti di loro, una scuola in linea con le competenze scolastiche dell’allievo.
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Autostima
Scuola in linea con attitudini e competenze
scolastiche
Scuola non in linea con attitudini e competenze
scolastiche
Ne risente l’autostima, ci si sente incapaci
Si matura fiducia in se stessi
Troppo stress logora e non ci permette di maturare strategie di fronteggiamento
Maturiamo strategie di fronteggiamento
Resistenza allo stress
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176
Il primo limite per il futuro dei nostri allievi: Impotenza appresa
Martin Seligman e la psicologia positiva
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177
-
Proattività e non farsi
scoraggiare dalle
difficoltà
Scuola in linea con interessi, attitudini e competenze scolastiche
Scuola non in linea con interessi, attitudini e competenze scolastiche
Il confrontarsi con ostacoli insuperabili matura un atteggiamento mentale “da perdenti”
Si matura un atteggiamento mentale proattivo e ci si sente padroni del proprio destino.
La sensazione di incompetenza ci demotiva e non ci permette di imparare ad impegnarci
Le gratificazione ci aiutano da impegnarci.
Attitudine allaperseveranza
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La scuola che ruolo svolge nella maturazione delle competenze trasversali?
Nella società del passato importante, ma non esclusivo.
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180
Ai nostri tempi…
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Orientamento permanente significa quindi coltivare nel bambino quelle qualità interiori e quell’atteggiamento mentale che gli permetteranno di:- Stare bene a scuola- Ottenere il meglio da se stesso a scuola (in termini di crescita personale e di cultura maturazione della capacità di apprendere)
- Realizzarsi nella vita
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182
Dal questo punto di vista l’orientamento più efficace è quello che favorisce la motivazione dell’allievo nel passaggio verso la scuola superiore.
Vi sono vari elementi critici sui quali riflettere.
-
Motivi di disagio scolastico
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185
In particolare per alcuni istituti, il basso credito che riscuotono presso una fetta della popolazione contribuisce a demotivare gli allievi che li frequenteranno, a maggior ragione se passeranno da un ulteriore ri-orientamento.
-
186
Fase critica dell’adolescenza.
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187
-
188
E’ un dato di fatto che con il passaggio alla scuola secondaria crolla l’attenzione del genitore per il rapporto scuola-famiglia.
E’ un fattore sul quale possiamo intervenire?
-
IL METODO DI SCELTA
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«Esistono elementi che, pur essendo solo vagamente correlati con il QI, consentono di prevedere il successo degli adulti con molta più esattezza di quanto non facciano i punteggi del QI. Uno è costituito dalla capacità di elaborare piani adeguati nella tarda adolescenza»
Michael Howe, The Origins of Exceptional Abilities, 1990
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E’ fondamentale tenere conto della specificità dell’utenza a cui si rivolge un orientatore. Gli elementi in gioco sono a grandi linee gli stessi, ma il peso che ne va a determinare la scelta finale muta drasticamente.
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Specificità della scuola superiore
- Maggiore rilevanza dell’aspetto informativo (MDL ma non solo, pensiamo alla scarsezza di informazioni che hanno i liceali sulla formazione professionale o i tirocini).
- Tendenza a sottovalutare l’aspetto informativo rispetto ad altre variabili, come ad esempio gli interessi.
-
- Necessità di una progettualità sul lungo periodo, che tenga conto delle risorse possedute (personali ed economiche) ma anche di eventuali vincoli.
- Valutazione anche della componente «personalità».
- Moltiplicazione delle piste possibili, più opportunità ma anche più rischi.
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194
DIPLOMA DI
SCUOLA SUPERIORE
Laurea
Corso di Formazione20
21
22
23
24
19 anni
Laurea Magistrale
DottoratoMaster
Stage lavorativo
Lavoro
Master
Diploma di Specializzazione o Praticantato
Diplomi di Istituti Superiori
I.F.T.S.
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- Minore rilevanza degli aspetti riguardanti il mondo del lavoro (sbocchi occupazionali, interessi professionali).
- Peso significativo (oltre che influenza) della famiglia nei progetti del ragazzo.
- La scelta assume un valore formativo, più che di decisivo indirizzo del futuro professionale del ragazzo.
Specificità della scuola media
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- Non strettamente utile ai fini della presa di decisione fare analisi sulla personalità dell’allievo in relazione alle professioni. Alcuni aspetti caratteriali (atteggiamento mentale e carattere) sono da mettere in relazione più con le competenze scolastiche, piuttosto che con le aspirazioni professionali.
- Tendenza a dare troppa importanza alla sfera informativa a discapito
dell’analisi di sé.
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Orientamento scolastico
Conoscenza di Sé
Mercato del
lavoro
Percorsi Formativi
CompetenzeScolastiche
Interessi
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Scheda di auto-valutazione
Lo scopo di questo strumento non è solo sintetizzare le informazioni-chiave per l’orientamento degli allievi, è anche quello di permettere ai ragazzi di riflettere sul metodo di scelta. Questo avviene in 2 fasi:
- Compilazione guidata.
- Riflessione in classe sui progetti dei ragazzi.
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Competenze scolastiche- Attitudini- Motivazione allo studio- Metodo di studio- Attenzione in classe- Preparazione di base
Scheda di auto-valutazione
Interessi- Personali- Professionali- Scolastici
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200
LE MATERIE SCOLASTICHE
- Nel determinare quanto un ragazzo apprezzi una materia, occorre considerare soprattutto il tempo a casa, durante i compiti, e non quanto un docente riesce a rendere piacevoli le ore in classe.
- Come affronta i compiti? Quale materia inizia a fare per prima? Una allieva un giorno mi disse che si rilassava dallo studio della storia facendo ogni tanto qualche esercizio di matematica.
- Aiutiamolo a non farsi influenzare dalla relazionecon l’insegnante.
- Il rapporto con la materia va analizzato nel lungo periodo, senza lasciarsi influenzare dagli ultimi eventi.
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201
- Nel tempo libero a quali interessi si dedica? Lo vedete leggere, scrivere, divertirsi a svolgere
rompicapi di logica o che altro?
- Cosa lo affascina? Cosa stimola la sua immaginazione? Una figura geometrica, un personaggio di storia o un grande musicista?
- Un argomento in particolare, un tema di studio, gli è rimasto particolarmente impresso e lo ha affascinato? O proprio non gli andava giu?
- Quale area predilige? 1) Area scientifica2) Area umanistica3) Area linguistica4) Area artistico/espressiva
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202
INTERESSI PROFESSIONALI
Molti questionari presenti (myers-Briggs, Sorprendo, ecc.), pochi quelli utili alle scuole medie.
Adattamento «Casadei-Bilotto».
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203
Possibilità di viaggiare Aiutare gli altri
Espressione creativa e varietà Sicurezza del posto di lavoro
Colleghi piacevoli Coerenza con gli studi
Rispondenza ad interessi culturali Sede stabile
Prestigio del lavoro Disponibilità di tempo libero
Alta retribuzione Acquisizione di professionalità
Coinvolgimento nelle decisioni Prospettive di carriera
I principali Valori professionali
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204
Valori Professionali
- Quelli presenti in un adolescente sono anche più stabili degli stessi interessi professionali, anche se è molto difficile riferirli e canalizzarli a specifici percorsi di studi.
- Sono però molto utili per approfondire e verificare gli stessi interessi professionali. Vi è coerenza?
- Vale la pena rifletterci sopra perché spesso la simmetria tra valori professionali (e valori in genere) e lavoroconcorre a determinare la nostra stessa felicità da adulti.
- Se i valori professionali di nostro figlio non ci piacciono potrebbe essere importante anche una riflessione su noi stessi. Come li ha maturati? Vi è coerenza tra ciò che
diciamo (come genitori) e quello che facciamo?
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205
Seguire le aspirazioni e attitudini personali è sempre fondamentale.
“O troveremo una strada, o ne costruiremo una”
[Annibale]
“Lasciare la propria vita per un sogno è apprezzarla per quanto vale”.
[M.De Montaigne]
Si è andati all’esterno in tutte le direzioni, invece di andare in se stessi dove c’è soluzione ad ogni enigma.
[Arthur Schopenhauer]
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206
Un essere in armonia con se stesso è una persona che non vuol essere nient’altro da quello che è.
[Arthur Schopenhauer]
La maggior contraddizione è voler essere qualcosa di diverso da quel che si è.
[Arthur Schopenhauer]
Nessuno può sottrarsi alla propria individualità
[Arthur Schopenhauer]
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207
L’evoluzione degli interessi nell’individuo segue le seguenti tappe evolutive:
- Le scelte manifestate prima degli 11 anni sono di fantasia e rappresentano il desiderio di diventare adulti.- Fra gli 11 e i 17 anni si fanno scelte a tentativi che favoriscono il sorgere di interessi, capacità e valori professionali.- Solo dopo i 17 anni le scelte diventano realistiche.
E’ evidente quindi che interessi manifestati a 13-14 anni vanno assolutamente approfonditi e analizzati molto bene.
Il compito del genitore, in tutte le fasi del percorso evolutivo, è anche quello di fornire stimoli aiutando i figli a maturare i propri interessi.
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208
Nella nostra società i ragazzi sono troppo sensibili al prestigio sociale delle professioni.Il rischio è quello di non seguire le nostre reali vocazioni o di dichiarare interesse per una professione che si conosce solo superficialmente. Nove ragazzi su 10 che vogliono fare il medico non farebbero l’infermiere…
Proviamo a smontare i pregiudizi relativi al mondo del lavoro. Lasciamoli veramente liberi di scegliere…
E’ molto importante fare conoscere ai figli il mondo del lavoro. La letteratura e la ricerca
sottolinea come l’etica del lavoro sia appresa in famiglia e nel contesto sociale di riferimento.
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209
- Da una ricerca sociologica con giovani di 15-29 anni della provincia di Forlì-Cesena emerge che il timore più rilevante dei ragazzi rispetto al futuro lavorativo è quello di non avere chiare preferenze ed attitudini. (23%). Al secondo posto la paura di non trovare lavoro
-
210
“Compromette non poco la nostra serenità non saper manovrare, come fossero vele, le nostre inclinazioni in
rapporto alle nostre possibilità ”.
[La serenità interiore, Plutarco]
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211
PREPARAZIONE DI BASE ATTENZIONE IN
CLASSEe
AUTOCONTROLLO
MATURAZIONE nelle ABILITA’
SCOLASTICHEDI BASE
MINDSET STATICO o DINAMICO
ATTITUDINE ALL’IMPEGNO ED
ENERGIA
MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
METODO DI STUDIO
Tenere conto anche dei margini di miglioramento, dettati sia dall’età anagrafica che dalla mancanza di supporto alla motivazione della famiglia
COMPETENZE SCOLASTICHE
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“A volte sembra che gli unici lavoratori dipendenti della nostra società che superano le otto ore giornaliere e le quarantotto settimanali di lavoro, siano i bambini, i ragazzi e gli adolescenti che tra tempo scolastico, parascolastico ed extrascolastico organizzato da adulti, non hanno diritto al riposo”.
[L’organizzazione efficace dell’apprendimento, Rosario Mazzeo]
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Consideriamo anche la logica della gradualità, che trova applicazione anche nello sviluppo cognitivo del bambino piccolo. Lev Vygotskij, psicologo russo, invita prima ad individuare quello che il bambino sarebbe in grado di fare (zona di sviluppo prossimale) e successivamente ad aiutarlo a produrre tali “miglioramenti possibili”.
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Come avviene in un famoso esperimento di Hunt, un bambino di 4 anni può risolvere certi problemi solo procedendo in un certo ordine. E allo stesso modo, anche i bambini di 6 anni non riescono a risolvere un problema solitamente alla loro portata se prima gliene presentiamo uno più difficile da risolvere!
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Gli Stati Uniti occupano la penultima posizione (34) fra le nazioni membri dell’O.C.S.E. (Organizzazione per la Cooperazione e Sviluppo Economico) per quanto riguarda la percentuale di matricole che arrivano alla laurea.
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Negli ultimi anni è diventato chiaro che il problema degli Stati Uniti non è quello dell’accesso al College, quanto piuttosto quello del completamento degli studi.Bowen, Chingos e McPherson, analizzando una molte impressionante di dati, hanno scoperto che i voti delle superiori sono in grado di prevedere in modo eccellente la probabilità di laurearsi di uno studente, e questo a prescindere da quale scuola avesse frequentato. «Gli studenti con ottimi voti che avevano frequentato istituti non troppo buoni
si laureavano comunque in gran numero in qualunque Università avessero scelto»
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217
Voti alla maturità per scuola frequentata (Almadiploma 2017).
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218
Persino la psicologia del lavoro, relativamente alla motivazione del personale, rileva in maniera inequivocabile che “I dipendenti non saranno motivati a raggiungere alti livelli di produttività se non considereranno realistiche e raggiungibili le principali aspettative del loro capo“ (Sterling Livingstone). Se verranno spinti a perseguire obiettivi irraggiungibili, alla lunga smetteranno di provare e si stabilizzeranno su risultati inferiori a
quelli che essi sarebbero in grado di raggiungere”.
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219
David McClelland e John W. Atkinson hanno dimostrato nelle loro ricerche che il grado di motivazione e di sforzo aumenta finché le probabilità raggiungono il 50%. Questo rapporto si può rappresentare sotto forma di una curva a campana. Gli individui quindi, non sono molto motivati se considerano quasi impossibile o
quasi certo il raggiungimento di un obiettivo.
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220
Anche la filosofia è giunta ad analoghe considerazioni: San Tommaso di Aquino, proprio riguardo allo studio, ce lo ricordava diversi secoli fa (De Modo Studendi): «Scegli di cominciare come i ruscelletti che non hanno ancora raggiunto il mare, poiché è necessario partire dalle cose più facili per giungere alle più difficili»
E allo stesso modo Martino da Fano (Epistula de Regimine et Modo Studendi,1255) invita a non fare come «i corvi che si ripromettono di volare
come le aquile e cadono perciò nel dileggio della gente».
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221
«Impara piuttosto meno scienzia e sappila bene» – ribadisce San Bernardino – «che assai e male».
Accade insomma ai bambini di 6 anni, agli adulti che lavorano, a chiunque si trova impegnato in un compito intellettuale…Perchè per un ragazzo di 14 anni
dovrebbe essere diverso?
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222
“Solo regolando le nostre aspettative in funzione delle sue attitudini e del suo livello di maturazione, consentiremo a nostro figlio di affrontare le sfide scolastiche, che diventeranno così per lui fonti di soddisfazione immediata e di ulteriore motivazione”.
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I ragazzi hanno bisogno di sapere in modo tangibile che i loro sforzi stanno dando frutti. Hanno bisogno di molti incentivi e riconoscimenti […] Se il ragazzo ha la sensazione di non riuscire in nessun modo a compiacere il mondo degli adulti, la sua riserva di motivazione si esaurirà.
[Preparati, la vita comincia, Mel Levine]
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Qualcuno maturerà meglio approfondendo la filosofia o costringendo se stesso a stare piegato sui libri. Con uno studio matto e disperatissimo, come ricordava Giacomo Leopardi nello Zibaldone.
Qualcun altro ha invece bisogno di percorsi differenti. Necessita delle adeguate gratificazioni che un progetto meno disperatissimo, considerata la sua
scarsa propensione alla concentrazione, può fornire.
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225
Anche se guardiamo il problema della scelta dal punto di vista della cultura (umanistica, latino, greco, letteratura) appresa a scuola come fonte di arricchimento per l’animo umano
dobbiamo pur sempre chiederci cosa è maggiormente nelle corde di ogni singolo allievo ad un certo punto del
suo sviluppo.
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226
Alla locuzione sentita e risentita «il liceo classico amplia la mente» la mia opinione è:
DIPENDE QUALE MENTE
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Pensiamo ad esempio all’allievo che non riesca a cogliere senso e significato (a discapito della sua motivazione) in storia, letteratura o… storia dell’arte.
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Magari, di fronte ad una materia pratica o tecnica, alcuni allievi possono cogliere più facilmente il nesso tra teoria e pratica, e quindi...
AMPLIARSI LA MENTE…
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229
INDAGINE SCUOLA MEDIA “Volta“ di LECCO
2002/2003/2004
Hanno seguito il consiglio orientativo 177 (78%)
Non l'hanno seguito 50 (22%)
Il Consiglio Orientativo
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230
Ammessi alla classe successiva senza debiti
+ con 1 debito + con 2 debiti = 24 (48%)
Ammessi alla classe successiva con tre debiti
+ Non ammessi alla classe successiva = 26 (52%)
Non hanno seguito il consiglio orientativo
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231
Ammessi alla classe successiva senza debiti
+ con 1 debito + con 2 debiti = 155
(87,6%)
Ammessi alla classe successiva con tre debiti
+ Non ammessi alla classe successiva = 22
(12,4%)
Hanno seguito il consiglio orientativo
-
232
Voto 6 alle medie: 22%
Voto 7 alle medie 15,2%
Voto 8 alle medie 3,4%
Voto 9 alle medie 0,9%
Voto 9 alle medie 0,16%
Respinti (2009)
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233
Tempo (misurato in ore) dedicato in una giornataallo studio
Prof. Vittorio Capecchi, Rimini 2004
-1
Liceo Scientifico 1.80L. Classico/Pedag./Artistici 1.77Istituto Tecnico Commerciale 1.52Istituto Tecnico Industriale 1.23Istituto Profess.Commerciale 1.27Istituto Profess. Industriale 0.89Istituto Profess. Alberghiero 1.04Totale 1.53Maschi = 1.30 Femmine = 1.75
-
234
Almadiploma (2017)
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235
Esito all’esame di scuola media
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La variabile «famiglia» (per la precisione quanto la famiglia supporta i figli nel lavoro scolastico) è quella che interviene maggiormente nello scostamento dal consiglio orientativo.
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Forma Mentis Dinamica
Nel corso di una ricerca alcuni studenti ipotizzarono la loro reazione a un fallimento scolastico.Statici: Avrebbero
studiato menoDinamici: Avrebbero
studiato più intensamente per prepararsi all’esame successivo.
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Esercizi facili
Obiettivo di prestazione
Teoria a entità dell’intelligenza (immutabile).
Esercizi difficili
Obiettivo di padronanza
Teoria incrementaledell’intelligenza (si
può migliorare).
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La visione dell’intelligenza come un’entità induce ansia per la propria prestazione:
Da bambino ho sempre sofferto di una paura terribile e assillante. Ero talmente preso nella sua morsa da non osarne parlare a nessuno. L’idea di non essere abbastanza intelligente mi annientava, letteralmente. E’ stata quella paura a privarmi di un sacco di energia, di cui altrimenti avrei potuto approfittare negli studi. […] Se c’era qualcosa che mi sembrava troppo difficile, pur di non dovermi confrontare con la spaventosa idea che la mia materia grigia non fosse all’altezza, lo mettevo
semplicemente da parte. (James Marcus Bach).
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Una diversa prospettiva
La Dweck, studiando in modo approfondito come i bambini delle elementari affrontano i vari compiti scolastici e reagiscono agli ostacoli, ha scoperto che hanno maturato due atteggiamenti mentali molto diversi.
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Di fronte a un compito/esercizio facile e uno difficile, bambini con analoghe competenze scelgono sistematicamente quello semplice, mentre altri tendono a misurarsi con quello più impegnativo.
Quelli che prediligevano il compito più facile risultarono guidati dalla teoria a entità dell’intelligenza, e avevano molte più probabilità di manifestare difficoltà scolastiche.
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Il bambino che si pone obiettivi di prestazione e che crede in una teoria dell’intelligenza a entità (immutabile), tende a scoraggiarsi più facilmente di fronte alle difficoltà, finendo per dare il peggio di sé.
Non a caso, se domandiamo a un bambino che presenta difficoltà a scuola se a suo parere il successo scolastico è frutto dell’impegno o delle capacità, quasi sempre vi risponderà riferendosi a doti innate.
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- Obiettivo di prestazione. Scelgono sistematicamente compiti più facili, sacrificando la possibilità di apprendere qualcosa di più difficile. Sono attratti dalla gratificazione semplice e immediata.
Questi bambini, che desiderano soprattutto ottenere riconoscimenti, sono convinti che le prestazioni, in particolare a scuola, siano determinate da talenti innati, e «credono che la loro intelligenza sia un tratto fisso e di non potere fare niente per migliorarla» (teoria a entità).
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Perdono tempo preoccupandosi di scoprire se sono o meno dotati, o per compiacersi della propria intelligenza, mentre invece gli altri lo investono attivamente per cercare di diventare più intelligenti.
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- Obiettivo di padronanza. Altri invece puntano ad accrescere le proprie competenze, ad acquisire nuove abilità, a migliorare; non sono spaventati dalla paura di fallire e si impegnano in compiti più difficili.
Si pongono obiettivi di padronanza, credendo in quella che la Dweck definisce teoriaincrementale dell’intelligenza: «Per loro l’intelligenza non è un tratto fisso che essi semplicemente possiedono, ma qualcosa che è possibile accrescere attraverso l’apprendimento»
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In un’altra ricerca, la Dweck ha diviso bambini dotati di competenze scolastiche simili in due gruppi, in base alla loro concezione della prestazione come dovuta a doti innate (a entità) o all’impegno (incrementale), e gli ha proposto otto esercizi, dei quali quattro erano alla loro portata e quattro pensati per allievi di grado superiore. Entrambi i gruppi hanno risolto brillantemente con analoga efficienza gli esercizi facili, ma poi le loro prestazioni si sono differenziate drasticamente quando hanno iniziato ad affrontare i problemi più
difficili.
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I bambini che possedevano una concezione delle capacità scolastiche come immutabili (a entità) si demoralizzavano («credo di non essere molto sveglio»; «non ho mai avuto una buona memoria»), cercavano di attirare l’attenzione degli insegnanti ricordandogli i propri successi in altri campi, e soprattutto si applicavano negli esercizi con minore concentrazione e con strategie meno efficaci. Arrivavano persino a auto-valutare come peggiori le loro precedenti prestazioni, quelle negli esercizi facili!
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In un’altra prova simile, il 71,9% degli alunni orientati alla padronanza e alla concezione dell’intelligenza come mutevole ottenne buoni risultati in una nuova materia. Gli altri, scoraggiati dal fatto che i brani di lettura presentati erano scritti in maniera non troppo chiara, pur avendo competenze scolastiche analoghe fornirono prestazioni molto peggiori: solo il 34,6% di loro se la cavò discretamente. In sostanza questi allievi, di fronte alle difficoltà, «ritirano le proprie capacità», mentre gli altri non si perdono in inutili dubbi sulle proprie competenze e continuano ad utilizzarle con anche maggiore
energia.
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I bambini che possiedono una visione dell’intelligenza come un’entità e perseguono gli obiettivi di prestazione inevitabilmente faticheranno molto più degli altri a reggere il peso di un istituto per loro “complicato”. E viceversa. Tenere conto di questo fattore permette di elaborare un consiglio orientativo più appropriato.
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SULLA MOTIVAZIONE (DWECK)
Teoria della capacità a entità- Gratificare ogni minimo risultato del bambino, sempre e comunque, senza porgli mai delle vere e proprie sfide.
- Il genitore stesso tende a mollare o a lasciare che il figlio desista per timore che soffra o non ce la faccia (sfiducia).
Teoria della capacità incrementale- “Non ti sei concentrato abbbastanza, adesso lo rifacciamo meglio”.
- Di fronte al “non ce la faccio”, o “è troppo difficile” del bambino non desistiamo, e lo spingiamo a impegnarsi nella sfida che sta affrontando.
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- Di fronte a un risultato del bambino, dicendogli “bravo” ci concentriamo sul talento.
- Insegnanti e genitori insistono su termini come intelligenza, capacità, competenze o il loro opposto (difficoltà, carenze).
Per un bambino “entitario” (prestazione) una scelta in salita può rivelarsi devastante
- Dicendogli “hai lavorato con impegno, vedo che migliori di giorno in giorno” sulla possibilità di incrementare le proprie capacità con l’impegno.
- E’ fondamentale che gli stessi insegnanti insistano sui progressi dei bambini (e sull’impegno), più che sulle loro capacità.
Gli incrementali possono sostenere una scelta per loro “complicata”.
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I modi in cui persone ritenute eccezionali acquisiscono abilità eccezionali non sono affatto così diversi da quelli in cui le persone normali acquisiscono capacità normali
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«L’idea che siano dei fattori genetici a impedire agli individui di utilizzare al massimo molte delle loro capacità intellettive è falsa. Fino a quando quest’idea non verrà sradicata, molti giovani continueranno a venire ostacolati o dissuasi a iniziare progetti o coltivare ambizioni che sono in realtà perfettamente realizzabili, a condizione che vengano fornite sufficienti opportunità e che venga assicurato il necessario sostegno e incoraggiamento»
Michael Howe, The Origins of Exceptional Abilities, 1990
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La nostra società è colma di pregiudizi legati al talento e, alla genialità che permettono alle persone eccezionali di raggiungere importanti traguardi. Imprenditori, atleti, scienziati, artisti o musicisti di cui vediamo l’esito finale e sui quali viene, spesso a posteriori, costruita su misura una falsa mitologia che narra errata di talentoi precoci. Psicologi come Philippe Brenot, PietroTrabucchi, Colin Berry (1981, 1990), Benjamin Bloom (1985), Anders Ericsson (1990) e soprattutto Michael J.A. Howe hanno studiato attentamente le prestazioni eccellenti e sono giunti alla netta conclusione che è sempre l’impegno a fare la differenza. Come ho scritto in un altro mio testo:
Il pregiudizio corrente secondo il quale chi raggiunge straordinari risultati lo fa soprattutto grazie al talento rischia di indurci in un grave errore, impedendoci di percorrere la vera e unica strada per
superare ogni ostacolo, piccolo o grande che sia: l’impegno.
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Alla ricerca dell’eccellenza per anni ai verticidelle classifiche di vendita è considerato il miglior librodi business di tutti tempi.
Al suo autore, Tom Peters, un giorno fu chiesto: “Esiste una formula vincente per resistere nel mercato?”
“Non ci sono trucchi. Bisogna lavorare sodo. L’essenza del successo è alzarsi presto e andare a lettotardi. Chi ha da obiettare qualcosa può fare come i francesi e non lavorare affatto. Solo i francesi pensano alle 35 ore per essere competitivi. L’eccellenza è un concetto pratico non uno slogan pubblicitario”.
[Tom Peters]
Lo stesso autore ha detto: “Conosco un solo modo per stimolare veramente la creatività: Essere molto arrabbiati”.
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Bolles suggerisce che «le persone che riescono ad avere successo nella ricerca del lavoro capiscono presto che il grado di successo è direttamente proporzionale al tempo che vi dedicano».
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Bolles nota come due terzi di coloro che cercano lavoro investe cinque ore alla settimana, o addirittura meno, in questa attività. Un terzo abbandona la ricerca entro i primi due mesi, e al contrario le persone che riescono a ottenere molti colloqui vi dedicano dalle cinque alle otto ore al giorno.
Negli Stati Uniti la metà delle persone che dedica 20 ore alla ricerca viene assunta in quattro settimane, e l’85% in dieci settimane…
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258
INTERESSI
Interessi Professionali
Interessi Personali/Hob
by
Interessi Scolastici
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259
ELEMENTI ESTERNI ALL’ALLIEVO
Supporto della famiglia
Fasi di vita critiche
Impegni extrascolastici
inderogabili (sport, musica, ecc.)
Vincoli famigliari/Personali
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260
Competenze scolastiche
Rappresentazione della scuola
Carattere e atteggiamento mentale
Risorse
Interessi scolastici
Interessi Professionali
Interessi Personali/Hobby
Interessi
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Orientamento scolastico
Conoscenza di Sé
Mercato del
lavoro
Percorsi Formativi
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INFORMAZIONI SULLE SCUOLE SUPERIORI
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Maggiore responsabilizzazione e autonomia degli studenti.
Apprendimento fortemente basato sullo studio.
Standard di efficienza prevalentemente pre-definiti.
Caratteristiche della scuola superiore
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Scuole d’eccellenzaDa una ricerca realizzata nel 2007 da Tuttoscuola le scuole superiori di Forlì-Cesena risultarono prime in Italia per qualità. Sono quelle che ai migliori risultati scolastici degli studenti e alla qualità dei livelli di istruzione, coniugano una corretta gestione del personale, adeguate dotazioni didattiche e informatiche, interventi e politiche finanziarie virtuose degli enti
locali e una buona funzionalità dei servizi e degli edifici scolastici.
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1. Forli-Cesena2. Parma3. Biella4. Piacenza5. Savona 6. Macerata
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Conoscere le scuole…
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Non valutare l’edificio, l’impressione istintiva o altri aspetti non legati all’orientamento (popolazione
studentesca)
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Qual’è la materia chiave all’Itis indirizzo INFORMATICO? I Classe II Classe
Italiano 4 4
Inglese 3 3
Storia 2 2
Matematica 4 4
Diritto ed Economia 2 2
Scienze (biologia) 2 2
Fisica 3 (2) 3 (2)
Chimica 3 (2) 3 (2)
Tecnica 3 (2) 3 (2)
Informatica 3 (2)
Scienze e Tecnologie applicate 3 (2)
Religione + Scienze Motorie 3 3
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Indirizzo (dalla terza)
Italiano 4
Inglese 3
Storia 2
Matematica 3
Complementi di matematica 1
Sistemi e reti 4
Tecnologie e progettazione di sistemi 3informatici e telecomunicazioni
Informatica 6
Telecomunicazioni 3
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Aiutare gli allievi a conoscere in anticipo di cosa trattano le materie che incontreranno:
Latino, Greco, Economia Aziendale, Psicologia, Sociologia, Scienze e tecnologie applicate – Cad, Scienza degli alimenti…
I nostri figli sanno veramente di cosa si tratta?
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Qual è la differenza tra Elettrotecnica e Elettronica?
Le indecifrabili:- Gnatologia…- Geopedologia…
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Per il genitore:Sfogliamo insieme un testo della materia più significativa negli istituti che ha in mente (economia aziendale, greco, ecc.)
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Per il docente:teniamo in classe 4-5 testi della materia più significativa degli istituti. Offriamone la consultazione ai ragazzi della cui scelta non siamo convinti, e se l’allievo non sembra interessato utilizziamo l’evento come ulteriore spunto per fare riflettere la famiglia!
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- Dare valore assoluto allo stage o all’Open Day.
- Tutte le scuole sono uguali.
- In alcune scuole non si fa nulla.
Le scuole, i pregiudizi da evitare:
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- L’aspetto esteriore/estetico.
- Le opinioni “emotive” di chi ci sta a cuore (“mio fratello ha detto…”).
- Per ottenere grandi cose dalla vita bisogna frequentare un liceo e poi l’Università
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- Chi ha frequentato un tecnico o professionale farà fatica a Laurearsi.
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IL MERCATO DEL LAVORO
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Tutto questo ci ricorda la sempre maggiore imprevedibilità del futuro…Se il mondo cambia….anche i nostri figli devono cambiare!
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LE QUALITÀ FONDAMENTALI
1. Proattività
2.Attitudine alla perseveranza
3.Resistenza allo stress
4.Accettare l’errore come parte di un cammino di crescita
5.Migliorare continuamente se stessi
6.Conoscere se stessi
7.Intelligenza Emotiva: sapersi relazionare e autocontrollo
8.Fiducia in se stessi
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In ambito lavorativo la percezione della realtà che favorisce la produttività è quella in cui esiste un rapporto di tre a uno tra interazioni positive e negative.
LOSADA LINE
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Nella provincia di Rimini prima della crisi, nel (2007) vi sono stati 68.454 avviati al lavoro (assunzioni). Nel 2012 quale calo (in %) ipotizzate?
Tanto non c’è lavoro…
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In un territorio tra l’altro molto colpito dalla crisi economica, le persone assunte sono state 63.538 (7% di assunzioni in meno). Ci sono naturalmente più persone disoccupate in cerca di impiego, più concorrenza, ma…
Rimangono 63.538 occasioni…
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Disoccupazione giovanile (15-24):(dati istat, marzo 2018):
31,2%
Un anno fa era al 39%. Un calo pauroso…
Lo sapevate?
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Affermazione di alcuni giornalisti: “In Italia 4 giovani su 10 non lavorano.
Frase sentita e risentita negli ultimi cinque anni…
Disoccupazione giovanile (15-24):39%
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Il Jobs Act è già preistoria: senza lavoro 4 giovani su 10 (Il giornale, 1 febbraio 2017)
LA PIAGA DEL PAESE. Senza lavoro 4 giovani su 10(Avvenire, 31 maggio 2017)
Il lavoro che non c'è. Disoccupazione-piaga, a spasso 4 giovani su 10(Sardegna oggi, 9 gennaio 2017)
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Circa 4 giovani italiani su 10 sono senza lavoro: ma il governo finanzia i tirocini per i “rifugiati”(Italiapatriamia, 17 aprile 2017)
Disoccupazione, è ancora record Quattro giovani su 10 senza lavoro(La stampa economia, 12 maggio 2017)
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Il dato reale:
Disoccupazione giovanile (15-24): (dati istat): 10,2%
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Probabilmente anche questo dato (che comunque è una media nazionale, in Italia vi sono molto differenze regionali) risulta viziato in negativo (le aziende non assumono minorenni, non tutti i 25-24enni, cresciuti nella bambagia, oggi sono pronti per lavorare con efficienza, molti non hanno un diploma).
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Disoccupazione giovanile Emilia Romagna (15-24):
(dati istat, 2016):22 %
A sottolineare quanto questa modalità di rilevazione falsi la percezione:
Disoccupazione giovanile Emilia Romagna (15-34):
(dati istat, 2016):12,7 %
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Bologna 13,3 % Modena 13,4 %Forlì-Cesena 18,8 % Piacenza 19.8 %Parma 22,1 % Reggio nell'Emilia 24,7 %Rimini 30,7 %Ravenna 33,8 %Ferrara 34,7 %
La nostra realtà controfattuale(fine 2017 – 15-24)
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Roma 36,3 %Potenza 38,1 %Pescara 40,1 %Campobasso 43,2 %Cagliari 48,2 % Bari 49,7 % Palermo 57.5 %Taranto 59,4 %Reggio Calabria 60,1 % Napoli 60,5 %
La nostra realtà controfattuale(fine 2017 – 15-24)
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293
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Primo passo dello studente che si orienta:
RECUPERARE LA FIDUCIA
LOSADA LINE
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ITALIA 11,5%
Regione EMILIA-ROMAGNA 6,9%
Ferrara 10,6 %Rimini 9,1 %Ravenna 8,7 %Forlì-Cesena 7,5 % Piacenza 7,5 %Bologna 7,2 %Modena 6,6 %Parma 6,5 % Reggio nell'Emilia 4,7 %
La nostra realtà controfattuale (inizio 2017)
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ITALIA 11,1%Regione EMILIA-ROMAGNA 5,8%Ferrara 9,5 %Rimini 9,1 %Forlì-Cesena 7,5 % Ravenna 7,2 %Modena 7,1 %Piacenza 6,1 %Parma 5,2 %Bologna 5,1 % Reggio nell'Emilia 4,9 %
La nostra realtà controfattuale(fine 2017)
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La disoccupazione in EuropaDisoccupazione (trimestre 2009) in alcune delle regioni più ricche dell’Europa.
Emilia Romagna 4,1%Veneto 4,7%Baden-Wurttemberg 4,8%Lombardia 5%Nordrhein-Westfalen 5,1% South- East Gran Bretagna 5,3%
Piemonte 7%
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Il PIL…Un aumento del Pil dell’1,9% nel 2018, che confermerebbe l’Emilia-Romagna prima regione in Italia per crescita per il quarto anno consecutivo.
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QUOTA DI GIOVANI 15-34 ANNI SUL TOTALE DELLA POPOLAZIONE.
ITALIA 1997 29,4%2016 20,8%
EMILIA ROMAGNA1997 26,7%2016 18,9%
Gli indici demografici favorevoli
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Positivo o negativo è una questione di prospettiva:
Precarietà del lavoro
L’investimento sulla professionalità ci rende più stabili sul mercato.
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Sgravi contributivi più utilizzati.
2014 - Apprendistato- Mobilità- Legge 407
2017 - Apprendistato+
- Sgravi contributivi GARANZIA GIOVANI (fino a 8.000 annui, sommabili ai precedenti)
+pregiudizio favorevole ai giovani
Una nuova tendenza del MDL
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Può essere veritiero, invece, dire che non c’è il lavoro che interessa, che non è nel luogo che si preferisce, che è pagato poco, che è pericoloso, stancante e immorale, che fa ammalare e a volte morire, che è gestito ingiustamente, sfruttato e sprecato, che è difficile da trovare.
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Ma non si può dire che non c’è lavoro. Quando gli emigranti italiani all’inizio del secolo partivano dai loro paesi per traversare il mare o le Alpi,
sapevano che il lavoro non era un diritto e che era disponibile in un luogo lontano e disagevole. Andarono a cercarselo
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«Accettare non significa che la tua situazione ti piaccia; vuole soltanto significare che hai compreso che infuriarti, maledire il genere umano, minacciare ritorsioni all’intero universo non cambia la tua situazione e crea solo un ulteriore prelievo delle tue riserve metaboliche. Non ti resta che conservare tutta l’energia possibile per rimboccarti le maniche e metterti a lavorare per risolvere la situazione» (da Tecniche di
resistenza interiore, di Pietro Trabucchi).
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In un mondo del lavoro sempre più instabile occorre ridefinire il concetto stesso di stabilità. Che non è legata al contratto di lavoro
ma alla professionalità
Scegliere di coltivare le nostre competenze e la nostra etica del lavoro si rivela la scelta vincente.
Mi spezzo ma non m’impiego: Precari per sempre?
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Investire nel talento e nella propensione dei ragazzi, scommettendo sulle loro attitudini, in definitiva appare anche dal punto di vista occupazionale e della realizzazione professionale (“quali professioni permettono di guadagnare di più? – ci chiedono spesso i ragazzi) l’investimento più saggio e ragionevole.
Dobbiamo insegnare ai nostri allievi a non andare alla ricerca ossessiva di un contratto ma al contrario investire sulla propria professionalità e sull’acquisizione di competenze qualificate e durevoli. La vera stabilità, oggi, non è più data dal tipo di contratto ma dal possedere competenze
qualificate e aggiornate.
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Un approccio strumentale, proprio di chi lavora passivamente per ottenere vantaggi fuori dal lavoro (tempo libero, stabilità, retribuzione), quando non-lavora, rischia di rivelarsi fallimentare in partenza. Come scrisse André Gide, nella prefazione a Volo di notte, di Antoine de Saint- Exupéry, la vera libertà dell’uomo è accettare le proprie responsabilità e doveri. Negli anni settanta si prevedeva una diminuzione per tutti dell’orario di lavoro, effetto che invece non si è verificato. La tendenza attuale è invece una sempre maggiore frammentazione, tra chi non lavora affatto e
chi lavorerà sempre di più.(da: Nonostante tutto… io lavoro, Di Iacopo Casadei e Tiziano Calvaresi, Unicopli, Milano, 2014.)
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Scegliere di studiare ciò che ci appassiona ci dona la possibilità di cogliere il meglio da quello che facciamo.
Seguire le proprie passioni
Linda, 31 anni, nubile. Schietta, brillante, appassionata di problemi sociali come il disarmo e l’eguaglianza dei diritti.Quale di questi due enunciati ha più probabilità di essere vero?
Linda è una cassiera di banca
Linda è una cassiera di banca e si impegna molto nel movimento
femminista
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