7e l’Ellenismo Alessandro Magno -...

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116 Questa terra, ricca solo di cavalli e legna- me, confinava con un’altra regione, la Tracia, il cui sottosuolo conteneva una grande ricchezza: l’oro. Il re Filippo crea la falange macedone e si impadronisce dell’oro della Tracia Nel 359 a.C. salì al trono di Macedonia un re di nome Filippo, che aveva un grande sogno: trasformare la Grecia in un regno sottoposto ai Macedoni e poi conquistare l’Impero persiano. Domò i capitribù un po’ con la forza, un po’ con l’astuzia, due qualità che possedeva in abbondanza. Era un uomo grande e grosso, manesco e prepotente, furbo come una vol- pe. Divenuto l’uomo più potente della Ma- cedonia, Filippo si dedicò alla conquista della Grecia. A questo scopo creò il più formidabile stru- mento di guerra del mondo antico: la falan- ge macedone, un’impenetrabile muraglia di sedici file di fanti, armati di lance incre- dibilmente lunghe (dai cinque ai sette me- tri), capaci di marciare su ogni terreno e di compiere qualsiasi evoluzione senza rom- pere la compattezza delle file e senza inde- bolire la loro forza d’urto. Poiché gli occorreva molto denaro per rea- lizzare i suoi scopi, Filippo conquistò la 2 LA FALANGE MACEDONE CONTRO LA FALANGE OPLITICA. Il disegno mette a confronto le due diverse tattiche militari. La leggendaria falange oplitica appare fragilissima rispetto alla potenza e all’impenetrabilità della falange macedone. Alessandro Magno e l’Ellenismo 7 A nord della Grecia emerge la Macedonia Nella parte nord-orientale della penisola ellenica stava nascendo una forza nuova. Ciò accadeva in una regione abitata da Greci che, però, non avevano mai speri- mentato l’organizzazione della polis e non avevano mai partecipato da protagonisti ai grandi eventi degli ultimi secoli. Questa regione si chiama Macedonia e og- gi è divisa politicamente in due parti: una è greca, l’altra ha fatto parte per molto tem- po della ex Iugoslavia. È interamente rico- perta di montagne, tanto che lo stesso no- me dei suoi abitanti, Macedoni, voleva dire “montanari”. Nel IV secolo a.C. essi vivevano in tribù sparpagliate di agricoltori e pastori, cia- scuna delle quali era governata da un capo dotato di poteri assoluti. La loro vita era semplice e rude. Pella, la città principale, non era che un agglomerato di capanne costruite intorno a uno spiazzo in cui si svolgeva il mercato. Lì risiedeva un re, ma la sua autorità era forte- mente limitata dai circa otto- cento capitribù, i quali non ammettevano interventi dal- l’alto. 1 Atene Sparta Pella TRACIA MACEDONIA La Macedonia.

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Questa terra, ricca solo di cavalli e legna-me, confinava con un’altra regione, laTracia, il cui sottosuolo conteneva unagrande ricchezza: l’oro.

Il re Filippo crea la falangemacedone e si impadroniscedell’oro della TraciaNel 359 a.C. salì al trono di Macedonia unre di nome Filippo, che aveva un grandesogno: trasformare la Grecia in un regnosottoposto ai Macedoni e poi conquistarel’Impero persiano.Domò i capitribù un po’ con la forza, un po’con l’astuzia, due qualità che possedeva inabbondanza. Era un uomo grande e grosso,manesco e prepotente, furbo come una vol-pe. Divenuto l’uomo più potente della Ma-cedonia, Filippo si dedicò alla conquistadella Grecia.A questo scopo creò il più formidabile stru-mento di guerra del mondo antico: la falan-ge macedone, un’impenetrabile muragliadi sedici file di fanti, armati di lance incre-dibilmente lunghe (dai cinque ai sette me-tri), capaci di marciare su ogni terreno e dicompiere qualsiasi evoluzione senza rom-pere la compattezza delle file e senza inde-bolire la loro forza d’urto.Poiché gli occorreva molto denaro per rea-lizzare i suoi scopi, Filippo conquistò la

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LA FALANGE MACEDONECONTRO LA FALANGEOPLITICA.Il disegno mette aconfronto le due diversetattiche militari. La leggendaria falangeoplitica apparefragilissima rispetto alla potenza e all’impenetrabilità della falange macedone.

Alessandro Magnoe l’Ellenismo7

A nord della Grecia emerge la MacedoniaNella parte nord-orientale della penisolaellenica stava nascendo una forza nuova.Ciò accadeva in una regione abitata daGreci che, però, non avevano mai speri-mentato l’organizzazione della polis e nonavevano mai partecipato da protagonisti aigrandi eventi degli ultimi secoli. Questa regione si chiama Macedonia e og-gi è divisa politicamente in due parti: una ègreca, l’altra ha fatto parte per molto tem-po della ex Iugoslavia. È interamente rico-perta di montagne, tanto che lo stesso no-me dei suoi abitanti, Macedoni, voleva dire“montanari”. Nel IV secolo a.C. essi vivevano in tribùsparpagliate di agricoltori e pastori, cia-scuna delle quali era governata da un capodotato di poteri assoluti.

La loro vita era semplice erude. Pella, la città principale,non era che un agglomerato dicapanne costruite intorno auno spiazzo in cui si svolgevail mercato. Lì risiedeva un re,ma la sua autorità era forte-mente limitata dai circa otto-cento capitribù, i quali nonammettevano interventi dal-l’alto.

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Atene

Sparta

Pella

TRACIA

MACEDONIA

La Macedonia.

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1177 - Alessandro Magno e l’Ellenismo

Tracia e si impadronì delle sue miniered’oro; quindi invase la Grecia e la sotto-mise. Ora poteva cominciare i preparativiper la colossale spedizione contro la Per-sia; ma proprio quando si accingeva a par-tire, nel 336, fu ucciso da una pugnalatadurante una congiura di palazzo.

Alessandro conquista l’Impero persianoA Filippo successe nel 336 a.C. suo figlioAlessandro. Come suo padre, anch’eglinutriva il sogno di attaccare il Re dei Re econquistare l’Impero persiano.Alessandro mosse verso la Persia nel 334a.C. Aveva ventidue anni, portava con sé35 000 uomini e si apprestava ad affrontarel’esercito di Dario III, che ne poteva arma-re un milione. Dopo aver attraversato l’Ellesponto ed es-sere passato in Asia, Alessandro impiegòsolo tre anni, dal 334 al 331 a.C., per scon-figgere il più grande Impero del mondo co-nosciuto. Con la battaglia di Isso in Siria, laconquista dell’Egitto (dove fondò la città diAlessandria) e la battaglia di Gaugamela,presso le sorgenti del fiume Tigri, annientòla resistenza persiana e costrinse alla fugaDario III, che fu poi ucciso a tradimento daun suo sàtrapo. Di fronte a questo delitto Alessandro simostrò addolorato e sdegnato e promisesolennemente di vendicare la memoria diDario. Il gesto piacque ai Persiani, che da

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quel momento non lo considerarono piùcome un usurpatore, ma come l’eredelegittimo della dinastia reale. Il sàtrapo tra-ditore fu effettivamente inseguito e uccisofra atroci tormenti.

Alessandro

ritratto di...

Filippo aveva fatto addestrareAlessandro alle armi dai mi-gl ior i guerr ier i , ma avevaprovveduto anche alla suacultura e perciò lo aveva affi-dato al grande filosofo grecoAristotele. L’allievo non deluse i suoi mae-stri. Era bellissimo, atletico ecolto; sopportava senza unlamento la fame, la sete e lepeggiori fatiche; conosceva amemoria l’Iliade e aveva comeeroe preferito Achille; era tene-rissimo con gli amici, spietatocon i nemici, ma capace anchedi imprevedibili atti di genero-sità con un avversario degno dirispetto. Sua madre gli aveva detto chesuo padre non era Filippo maun dio e Alessandro tendeva acrederle, così come credevanelle profezie e nei sogni pre-monitori. Secondo alcuni deisuoi biografi, però, bevevatroppo e quando era ubriacodiventava crudele e violento.

Nilo

Eufrate

Tigri

MARE MEDITERRANEO

M A R N E R O

INDIA

MA

R

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SP

I O

G

OLFO PERSICO

Efeso

Alicarnasso

SidoneDamasco

Gaugamela

ZadracartaSusia

AlessandriaEstrema

Nicea

PattalaTiro

Babilonia

Susa

Persepoli

Pasargade

Alessandria

Aorno

Samarcanda

Pella

Menfi

Alessandria

Battra

Mileto

Alessandria

Isso

Tripoli

Ecbatana

Indo

Alessandriadel Caucaso

Aspendo

OCEANO INDIANO

Alessandria città fondate da Alessandro

La marcia di Alessandro alla conquista dell’Impero persiano.

Succeduto a soli vent’anni al padreFilippo, Alessandro ne ereditò la forza e il coraggio, ma non l’aspetto rude. La sua immagine, scolpita nel marmo, ci mostra un viso adolescente, delicato e bellissimo. Come il padre nutrì ilprogetto di invadere la Persia, ma alcontrario di Filippo potè realizzarlosconfiggendo il Re dei Re Dario III.

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118 MODULO 3 - Le civiltà del mare

I Regni ellenistici.

tale di cui si conosceva l’esistenza. Conuna marcia estenuante tra montagne e de-serti arrivò fino alle sponde del fiume In-do. Ma una volta giunti lì, i soldati mace-doni, che lo adoravano e che per seguirloavevano percorso in pochi anni 20 000 chi-lometri, si rifiutarono di continuare. Ales-sandro si rassegnò a tornare a Persepoli.

I successori di AlessandroMagno si spartiscono l’Impero e fondano i Regni ellenisticiDebilitato dagli eccessi nel bere, dalle fati-che alle quali si era sottoposto, forse amma-lato di malaria, il giovane re era colto da ac-cessi febbrili sempre più violenti. Nel323 a.C. durante una di queste febbri, al-l’età di trentatré anni, Alessandro morì. Pri-ma che spirasse, gli chiesero chi dovesse es-sere il suo successore; egli mormorò: «Ilmigliore», ma non ne fece il nome. Dallasua morte in poi, in ricordo delle sue impre-se, fu chiamato Magno, “il Grande”.In assenza di un successore, l’impero nonriuscì a restare unito.Per cinquant’anni, dopo la morte diAlessandro Magno, i suoi generali si com-batterono l’un altro. Nessuno riuscì a preva-lere, ma molti si ritagliarono un territorio sucui governare. L’Impero fu diviso così indiversi regni noti col nome di Regni elleni-stici, cioè, letteralmente, Regni di culturagreca.

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Alessandro fonde la Grecia e l’Impero persiano creando un “Impero universale”Insediatosi nella reggia di Persepoli, Ales-sandro cominciò a compiere azioni concre-te per completare la realizzazione del suosogno: eliminare la differenza tra Greci e“barbari” e fondare un “Impero universa-le” in cui le due più grandi civiltà del mon-do conosciuto si fondessero scambiandosiil meglio di ciò che avevano creato. Una di queste azioni fu uno spettacolarematrimonio collettivo tra i suoi ufficiali ealtrettante fanciulle persiane. Alessandro stesso si adeguò ai costumi o-rientali sposando non una, ma due prin-cipesse appartenenti alla famiglia di Dario.Subito dopo, migliaia di Persiani furonoarruolati nell’esercito greco; contempora-neamente, però, in tutte le scuole dell’im-pero le lingue locali furono sostituite dallalingua greca. Alessandro, intanto, non solovestiva e si comportava alla moda persiana,ma si attribuiva tutte le caratteristiche chegli orientali avevano concesso ai proprisovrani: i sacerdoti egiziani lo proclamaro-no dio, in quanto “figlio del dio Amon”, equelli persiani imposero a tutti i sudditil’usanza della “proscìnesi” (la prosterna-zione ai piedi del sovrano). Poi Alessandro tentò di rendere “universa-le” l’impero anche sul piano geografico edi conquistare l’India, l’ultima terra orien-

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L’Impero di Alessandro

I Regni ellenistici

Massima estensione

Regno di MacedoniaRegno di Pergamo

Regno dei Seleucidi

Regno dei Tolomei

Due grandi capitali

Pergamo

Danubio

Tigri

Eufrate

Indo

Nilo

MARE

MAR

RO

SSO

MEDITERRANEO

MAR NERO

OCEANO INDIANO

GOLFO PERSICO

MA

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AlessandriaSeleucia

MACEDONIA

EGITTO

SIRIA

PERSIA

BATTRIANA

INDIA

Città

greche

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1197 - Alessandro Magno e l’Ellenismo

Durante l’Ellenismo la scienzae la tecnica raggiungono i massimirisultati del mondo anticoLa parola ellenismo viene usata oggi ancheper contraddistinguere un vasto movimen-to culturale caratterizzato dall’adozionedella lingua greca come lingua internazio-nale e da una prodigiosa fioritura dellascienza e della tecnica. Nel settore delle scoperte scientifiche ifilosofi ellenistici, osservando i fenomeninaturali con occhio sgombro da pregiudizireligiosi, ebbero intuizioni straordinariemolte delle quali vennero confermate spe-rimentalmente in età moderna.

6 Nel box qui sotto sono ricordate le piùimportanti.Nel settore della tecnica l’attività degli inge-gneri si concentrò soprattutto sulle macchi-ne da guerra, che i re ellenistici volevanosempre più potenti e distruttive. Si costruirono però anche “macchinemeravigliose” per il divertimento dei po-tenti: meccanismi che, sfruttando l’energiadel vapore, facevano aprire “magicamente”le porte di un tempio o scaturire l’acqua dauna fontana o ancora ruotare un soffitto,perché la scena che vi era dipinta cambias-se a seconda delle diverse portate di unpranzo.

LE SCOPERTE DEI FILOSOFI ELLENISTICI

Aristarco intuì che la Terra com-pie un moto rotatorio intorno alproprio asse e gira intorno al Sole.Lo provarono nel XVI e XVII seco-lo Galileo e Copernico. Erato-stene intuì che la Terra è rotondae ne calcolò con sorprendente ap-prossimazione la circonferenza.Magellano fece poi il primo girodel mondo nel XVI secolo.

Archimede facendo il bagno in unatinozza sentì che le gambe diven-tavano più leggere e le sollevò fa-cendo traboccare l’acqua. Da ciòdedusse un importante principio fi-sico: “Un corpo immerso in un flui-do riceve una spinta dal basso ver-so l’alto pari al peso del volume difluido spostato”.

Talete riuscì a calcolare l’altezzadelle piramidi misurando la loroombra. Disse anche di essereriuscito a prevedere un’eclissi diSole.

Anassimandro era convinto chegli uomini non erano apparsi sullaTerra nella forma attuale, ma deri-vavano da altre creature, forse daipesci. Senofane esaminò i fossilie scoprì che erano le tracce di pian-te e animali antichissimi conserva-ti nella roccia. Questi concetti so-no alla base della Teoria dell’evo-luzione di Darwin.

Anassagora capì che la Luna nonproduce luce propria, ma riflettequella del Sole. Inoltre compreseche le eclissi non sono frutto di ma-gia, ma sono causate dal passag-gio della Luna che si frappone trala Terra e il Sole.

Pitagora, Euclide e Archimedefissarono le basi della matematicae dimostrarono teoremi che sonousati ancora oggi in geometria. Inol-tre Archimede introdusse l’uso delπ (pi greco) nel calcolo della cir-conferenza e dell’area del cerchio.

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120 MODULO 3 - Le civiltà del mare

Una scuola “di tipo moderno”L’Età ellenistica fu un’epoca colta e raffi-nata; l’istruzione vi ebbe grande impor-tanza e venne organizzata in manierastraordinariamente efficiente.In ogni città fu nominato un magistratoper l’educazione, incaricato di prendersicura delle scuole del circondario con unaserie di compiti in parte equivalenti, in par-te superiori a quelli di un odierno “provve-ditore agli studi”. A lui furono affidate lacostruzione e la manutenzione delle scuo-le, il controllo dei maestri e il pagamentodei loro stipendi, la fornitura dei materialinecessari al riscaldamento e all’illumina-zione, la gestione degli orari (che andavanodall’alba al tramonto), l’organizzazione del-le solenni cerimonie che aprivano e chiu-devano l’anno scolastico.Da bambino e da ragazzo il giovane suddi-to di buona famiglia andava alla scholé,dove, come ad Atene, imparava musica,

7 ginnastica e grammatica. Quando cresceva,però, non veniva più inquadrato diretta-mente nei ranghi dell’esercito, ma passavaal ginnasio, un edificio nato come palestraper gli esercizi atletici, ma promosso poi aluogo dove si discuteva con i sapienti direligione, di morale, di politica. Se volessi-mo fare un paragone con l’oggi – pur conle molte dovute differenze – diremmo cheil ginnasio equivaleva vagamente allanostra università.

LA SCUOLA.Qui, su un vaso, è rappresentato unmaestro che corregge i compiti svolti da unalunno sul “quaderno” di legno ricoperto di cera.Alle sue spalle si intravedeil maestro di musica con la lira.

LA BIBLIOTECADI ALESSANDRIA.Questa ricostruzione nemostra la sala principale.Fu distrutta da unincendio mentre GiulioCesare si trovava inEgitto: una perditairreparabile per noi.

I PROGRESSI DELLA MEDICINA.Al ginnasio si studiava anche l’anatomia, dissezionandocadaveri e usando strumenti chirurgici come questi.

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1217 - Alessandro Magno e l’Ellenismo

ALESSANDRIA

La fondazione di Alessandria

Dopo aver conquistato l’Egitto, Alessandro decisedi fondarvi una grande città e diede ordine di co-struirla tra il mare e la Palude Mareotide. Dopoaver diviso il terreno in quartieri secondo tutte leregole, il re diede alla città il nome di Alessandria,derivato dal suo. Essa è tagliata a metà da una gran-de strada, mirabile per le sue dimensioni [era larga30 metri e lunga 7 km]. C’è anche un palazzo reale,che è a sua volta una meraviglia perché tutti i so-vrani egiziani vi hanno aggiunto edifici sontuosi.Oggi la città si è talmente estesa che è la più grandedel mondo.

DIODORO SICULO (90-20 a.C.), Biblioteca storica, XVII, 52

Dopo la morte di Alessandro Magno, uno dei suoi ge-nerali, Tolomeo, si installò in Egitto, vi fondò la dinastiadei Lagidi e pose la sua capitale ad Alessandria, la cittàfondata nel 332 a.C. dal grande conquistatore. Per tresecoli essa fu la città più ricca, più popolosa, più coltae più internazionale del suo tempo e per questo motivodivenne il simbolo stesso della civiltà ellenistica.

Un centro di ricerca: il Museo

Situato nei pressi del Palazzo reale, il Museo, cioè il cen-tro dedicato alle Muse, accoglieva i sapienti e metteva aloro disposizione la Biblioteca adiacente che conteneva500 000 volumi, tutti costituiti da rotoli di papiro.Tra i sapienti più famosi vi erano il matematico Euclide e ilgeografo Eratostene che, tra l’altro, disegnò la carta delmondo conosciuto che vedi qui a lato.

1. Palazzo reale2. Museo3. Biblioteca4. Agorà5. Stadio6. Teatro7. Ginnasio8. Tribunale9. Tempio

di Poseidone

10. Tempio di Serapide11. Tempio di Iside12. Heptastadion

(molo lungo 1200metri che collegaval’isola di Pharos alla terraferma)

13. Via canopica (è la grande strada di cui parla il brano)

Mura

Ricostruzione del Faro di Alessandria.

Pianta di Alessandria

Faro

Alessandria

Menfi

Delta del Nilo

Canale

QUARTIEREGRECO

QUARTIEREEBRAICO

PORTO INTERNO

Palude Mareotide

QUARTIEREEGIZIANO

ISOLA DI

PHAROS

GRANDEPORTO

BRETAGNA

LIBIA

Montagne

Celti

Atene

AlessandriaOceano Atlantico

Mare Interno

Sciti

Gange

Ind

o IndianiArabi

Syene

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MareEritreo

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