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    Gli articoli contenuti in questa dispensa sono copiati dal sito web di Milton H. Erickson non ho ritenutoopportuno fare l'ennesimo rispastino per dimostrarmi che sono bravo e ve li ripropongo cos come sono.

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    La realt inventata

    La Realt funzione dello Stato di Coscienza poich qualunque tipo di distinzione determinata dalla struttura del sistema e non dal suo medium. Tart nella sua opera (Stati dicoscienza) parla di "Stati di coscienza discreti" (d-Soc=discrete State of Consciusness).L'ordinario stato di coscienza chiamato b-Soc (basic State of Consciusness) sarebbesolo uno dei possibili stati discreti. Si presume perci l'esistenza di molteplici stati dicoscienza e altrettanti modi di esperire la realt. Lo stato di coscienza base differenteda persona a persona viene definito come quella particolare "configurazione gestalticache tende a mantenersi relativamente stabile nel tempo" (M. Betti, Il concetto di coscienzanel pensiero occidentale. Aspetti storico-filosofici ed implicazioni psicopatologiche,Psichiatria e Territorio. Volume V - Numero 1 - Settembre 1988, Forte dei Marmi (Lucca),p. 67). Alcune tecniche di meditazione hanno come scopo principale lampliamento dellostato di coscienza ordinario sino allintegrazione di stati discreti che normalmente non nefanno parte. Quando ci avviene la persona acquisisce la capacit di spostarsivolontariamente da una regione esperienziale (d-SoC) a unaltra senza alcuna fratturasignificativa nel flusso della coscienza.

    Che cosa uno Stato di coscienza

    Uno stato di coscienza un sistema composto dalle seguenti variabili in interazionereciproca e costante: Pensieri-emozioni-fisiologia-comportamento. Lo stato del sistema inun dato momento la risultante dei valori assunti da queste variabili. Se le fluttuazionirientrano entrano un certo campo di stabilit lo stato di coscienza non subisce particolarialterazioni. Allinterno dello stato di veglia si verificano delle fluttuazioni: a volte siamoorientati verso la razionalit, altre volte verso la fantasticheria, a volte viviamo degli statileggeri di trance. Ci ha a che fare con i ritmi ultradiani. Tuttavia, nei sistemi umani si

    possono verificare delle "discontinuit" (i cosiddetti stati alterati di coscienza) quando lefluttuazioni vengono amplificate (feedback positivo-morfogenesi) oltre un certo livello. In talcaso (per esempio il passaggio dalla veglia al sonno e viceversa, la comparsa di uno statodi meditazione o di estrema euforia) si verifica una sorta di salto quantistico. Il processocomporta la perdita della stabilit del sistema e la sua riorganizzazione verso un nuovostato di coscienza, un nuovo ordine di equilibrio instabile. I sistemi viventi sono sistemiaperti che, secondo Prigogine (premio nobel per la chimica) operano in stati lontanidallequilibrio. La stasi e lequilibrio totale non esistono in natura poich la vita emerge allesoglie del caos. Solo nella vita intrauterina lindividuo pu veder soddisfatto ogni suo statodi necessit, di disequilibrio, di disagio; dopo, ogni desiderio esiste solo per essererigenerato: per esempio, quando risolvo un problema, soddisfo un desiderio, mi libero da

    un disagio, etc. posso stare tranquillo che molto presto si presenter un altro problema odesiderio. Si pu parlare quindi di differenti plateau omeostatici che comportano statilontani dallequilibrio. In virt di ci possibile agire anche su un singolo elemento eavviare cos delle trasformazioni a livello superiore. In base a questo meccanismofunzionano la maggior parte delle psicoterapie che generalmente privilegiano un singoloelemento del sistema: il comportamentismo (comportamento), la psicofarmacologia, iltraining autogeno, la vegetoterapia (fisiologia), il cognitivismo (pensiero), la Gestalt, leterapie catartiche (emozioni). Tale discorso valido anche per ci che riguarda le tecnichedi persuasione che possono fare leva su uno o pi elementi del sistema. Normalmente siritiene che occorra partire dal pensiero per influenzare il comportamento, perch, secondolaccezione comune, dovrebbe venire prima il pensare e quindi lagire. Tuttavia, in unsistema dinamico, interattivo e quindi a causalit circolare tale priorit non ha senso. In unsistema autopoietico non c alcun inizio n fine: posso partire da qualsiasi elemento e sela dissonanza che produco sufficiente anche gli altri elementi dovranno seguire, o

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    meglio, la perturbazione si riverberer su tutto il sistema. Ci accade quando le fluttuazionisi amplificano oltre lambito di stabilit del sistema poich per esempio due elementisono in contrasto fra di loro oppure perch si crea una forte ambivalenza allinterno di unsolo elemento (per esempio amore e odio per la stessa persona). Pu allora emergereuno stato di dissonanza. La dissonanza che supera un certo livello chiede di essere risoltatramite il ritorno alla fase di equilibrio precedente (feedback negativo) oppure attraverso

    cambiamenti strutturali (feedback positivo), sino a giungere a cambiamenti di secondoordine. In tal caso il sistema non torna pi alla condizione iniziale e passa a uno stato dicoscienza diverso con la conseguente apparizione di nuove propriet e comportamenti. Aquesto proposito stato riscontrato (Vogel - 1966) che nelle transizioni da uno stato dicoscienza a un altro si verificano costantemente i seguenti passaggi:1. Io intatto2. Io destrutturato (fase di instabilit sistemica)3. Io ristrutturato (nuovo plateau omeostatico - nuovo paradigma cognitivo)Per favorire la destrutturazione dello stato di coscienza sono state sviluppate numerose

    tecniche, tra le quali la tecnica della confusione e lipnosi dinamica.Principio del due

    Luomo, come ogni altro sistema conserva il suo adattamento nellambiente grazie a dueprocessi complementari: la morfostasi (feedback negativo) e la morfogenesi (feedbackpositivo). "Infatti, se uneccessiva morfostasi pu bloccare un sistema nella sua evoluzioneed impedirgli ogni adattamento, anche vero che senza morfostasi nessun sistemapotrebbe sopravvivere, per la mancanza di un minimo di stabilit su cui fondare la propriamorfogenesi. Daltra parte, se la morfogenesi necessaria perch in un sistema possaverificarsi un cambiamento, altrettanto vero che un eccesso di morfogenesi potrebbeanche distruggere un sistema e fargli perdere la propria identit." (Camillo Loriedo, AngeloPicardi, Dalla teoria generale dei sistemi alla teoria dellattaccamento, Franco Angeli,Milano 2000, p. 203) La vita sorge solo nellinterazione fra coppie di opposti, Eros(feedback positivo - caos) e Thanatos (feedback negativo ordine). E lessere umanoopera secondo due logiche opposte e complementari: la logica asimmetrica (digitale) e lalogica simmetrica (analogico). Anche nella genesi si narra ci:In principio Dio cre il cielo e la terra. separ la luce dalle tenebre separ le acque,che sono sotto il firmamento, dalle acque, che sono sopra il firmamento(Gn 1, 1)

    Finch durer la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte noncesseranno.(Gn 8, 22)Mentre Lao Tze affermava: "Sotto il cielo tutti sanno che il bello bello, da cui il brutto.Che il bene bene, da cui il male. cos che essere e non essere si danno nascita fraloro".Possiamo arrivare a intendere la realt secondo complementariet cibernetiche piuttostoche come coppie di opposti escludentesi a vicenda. Cos facendo passiamodallepistemologia dualistica o/o a quella fuzzy pi/meno. A questo proposito Bradford P.Keeney fa un esempio: "Nel caso della coppia hegeliana, predatore/preda, c lacomplementariet cibernetica ecosistema/interazione della specie [...] Il quadrocibernetico pi vasto implica che la lotta sia un mezzo o processo per generare,mantenere o stabilizzare lecosistema intero." (Bradford P. Keeney, "Strumenti

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    epistemologici per la terapia familiare" , in AA.VV., La terapia sistemica. Nuove tendenzein terapia della famiglia, a cura di M. Malagoli Togliatti e U. Telfener, Astrolabio, Roma1983, pp. 69-70) Scopriamo che a un altro livello logico, le due parti in opposizionediventano uno dei componenti di una Gestalt pi ampia (Id. ibid., p. 71) E questo proprioil bello dellapproccio sistemico: si possono fare distinzioni sulle distinzioni al fine digenerare livelli differenti di complessit. Questi livelli sono come una gerarchia di livelli

    interattivi. Nel senso che possiamo interagire e scambiare informazioni con questi livelli,possiamo porci a differenti livelli logici per focalizzare un fenomeno da punti di vistadifferenti e integrare le diverse prospettive. In effetti, nessuno di questi livelli pi vero omigliore degli altri, tutti a loro modo sono essenziali. Cos per esempio, ci che a livellointrapsichico viene definito come una instabilit sistemica (pazzia, tossicodipendenza,nevrosi, etc.) a un altro livello (la famiglia) concorre a mantenere lomeostasi. Un sintomosi situa in un contesto che, a sua volta, si trova allinterno di altri contesti, come una seriedi quadri dentro a quadri. Se vogliamo possiamo considerare il sintomo come una strutturagerarchicamente organizzata: a seconda di dove ci poniamo esso cambia aspetto.Prendiamo laffermazione "Nostro figlio stato arrestato per aver rubato la pedana delcampo da baseball". Possiamo considerare questa affermazione come una componentedella galleria "Problema di comportamento di nostro figlio". Nella galleria troviamo diversiquadri: il figlio viene arrestato, si comporta da bambino, non studia. Se potessimo entrarein uno di queste raffigurazioni potremmo scoprire una galleria interamente differente chepotremmo chiamare "Arrestato per aver rubato la pedana del campo da baseball" al cuiinterno troveremo altri quadri. Potremmo poi tornare alla galleria precedente denominata"Problema di comportamento di nostro figlio" e considerarla semplicemente come unquadro appeso alla parete di unaltra galleria chiamata "Far tornare a casa pap".Questultima galleria a sua volta potrebbe essere compresa allinterno di una galleriaancor pi vasta definibile come il contesto sociale che insegna alluomo di non occuparsidei figli perch un compito che spetta alla donna, insegna che se non fai soldi sei unfallito, che luomo non deve mostrare i suoi sentimenti e molte altre cose ancora. Daquesto esempio si pu comprendere che un sintomo pu essere analizzato come unametafora ad almeno tre livelli:1. Sistema di credenze allinterno della persona2. Contesto familiare3. Contesto socialeQuesti tre contesti non sono divisi fra loro ma si influenzano a vicenda secondo la logicadel costruzionismo.

    Terapia breveSe vero che la vita sorge nellazione reciproca di due polarit complementari e che lanatura presenta configurazioni cicliche di andata e ritorno, di espansione e contrazione,allora ogni qualvolta che si vuol ottenere uneffetto si pu provare a cominciare dal suoopposto. questo il caso dellintervento paradossale in terapia breve, come per esempiola reductio ad absurdum del sintomo tramite lo humour o tramite la recitazione dellapolarit del cliente nel modo pi congruo possibile: "Il punto cruciale di questa modalitd'azione sta nel fatto che il terapeuta deve presentare al cliente la sua stessa polarit inmaniera pi congrua e valida di quella con cui la presenta lo stesso cliente. Abbiamoconstatato per esperienza che il risultato immediato ed evidentissimo. Il cliente reagisce

    esprimendo la polarit che prima era pi debole. Il terapeuta prosegue la recitazioneesasperata della prima polarit sino a quando il cliente non esprima con eguale intensit lapolarit opposta." (Richard Bandler, John Grinder, La struttura della magia, Astrolabio,

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    Roma, p. 259) Come abbiamo visto precedentemente, le variabili del sistema sono incontinua fluttuazione entro un certo ambito di stabilit. Se tali fluttuazioni si amplificanooltre questo ambito poich per esempio due elementi del sistema sono in contrasto fra diloro oppure perch si crea una forte ambivalenza allinterno di un solo elemento (per esempio amore e odio per la stessa persona) emerge uno stato di dissonanza. Ladissonanza che supera un certo livello chiede di essere risolta tramite il ritorno alla fase di

    equilibrio precedente (feedback negativo) oppure attraverso cambiamenti strutturali(feedback positivo), sino a giungere a cambiamenti di secondo ordine. In tal caso ilsistema non torna pi alla condizione iniziale e passa a uno stato di coscienza diverso conla conseguente apparizione di nuove propriet e comportamenti.

    Mente allargata

    Un sistema vivente per sua natura una sistema aperto (ha bisogno di cibo, luce, acquaper sopravvivere e non solo). Si pu dire che permeabile e che si situa in un contesto.La cosa curiosa con sistemi di questo tipo che i loro confini sono decisamente fuzzy, nonsi riesce a trovare una netta separazione tra il dentro e il fuori. Insomma viene a saltareanche questo dualismo. Come spiega Bateson "[...] si pu dire che la mente immanentein quei circuiti cerebrali che sono interamente contenuti nel cervello; oppure che la mente immanente nei circuiti che sono interamente contenuti nel sistema: il cervello pi corpo;oppure, infine, che la mente immanente nel pi vasto sistema: uomo pi ambiente"(Gregory Bateson, Verso unecologia della mente, Adelphi, Milano, 1976, p. 349) Se il Svive e si crea allinterno di un contesto, allinterno di una "danza comune" in questo sensopossiamo aggiungere una ulteriore variabile nellinduzione dello stato di coscienza:lambiente. Si consideri, ad esempio, una storia di fallimento una persona che diventata apatica e letargica. La storia non n vera, n falsa in s; solo unacostruzione tra molte altre. Tuttavia, nel momento in cui questa storia viene inglobata invarie forme di relazione entro giochi o le danze della cultura i suoi effetti diventanosorpredentemente complessi." (Kenneth Gergen e John Kaye, "Oltre la narrativa nellanegoziazione del significato terapeutico", in AA.VV. La terapia come costruzione sociale, acura di Sheila McNamee, Kenneth Gergen, FrancoAngeli, Milano 1998, p. 184) SecondoGiorgio Nardone, il sintomo si viene a creare attraverso diverse fasi:1. evento reale o immaginario che produce la prima sensazione di dubbio o timore2. reazione del soggetto tesa controllare o ridurre le emozioni spiacevoli. Quindi primetentate soluzioni3. Complicazione del problema. Ossia, alleviamenti momentanei della paura o del dolorein seguito alle soluzioni messe in atto, ma aumento ed aggravamento della sintomatologia.4. Incremento delle tentate soluzioni e ulteriore complicazione del problema. Lasintomatologia richiede soluzioni operate da altri (famiglia, amici, medici, ecc.) ossia, ilproblema comincia a far parte di equilibri sistemici pi ampi con corrispettivi vantaggisecondari.5. La ripetizione ridondante irrigidita dai patterns di reazione ed anticipazione nei confrontidella paura diviene un meccanismo automatico e spontaneo che non richiede pi sforzocognitivo. Le tentate soluzioni divengono qualcosa che il soggetto vive comeirrefrenabilmente spontanee e naturli nei confronti della paura e non pu pi frenarle.6. Si costituito il sistema di percezione-reazione nei confronti della realt irrigidito nel suoequilibrio disfunzionale ossia il circolo vizioso di interazione tra tentata soluzione epersistenza del problema.(Giorgio Nardone, Paura, panico, fobie, Ponte Alle Grazie, 1999 Milano, p. 50)Questo schema riprende - ampliandolo con la terapia sistemica - il modello dei

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    comportamentisti i quali ritenevano che le fobie si creassero a partire da uncondizionamento di tipo pavloviano: certi stimoli incondizionati come forti rumori, dolore,perdite fisiche e emotive producono istintivamente una reazione di paura perch ci faparte del nostro corredo genetico. Accanto a questi stimoli incondizionati normalmente sipresentano altri stimoli - detti condizionati cio in origine neutri - che possono acquisire lacapacit di rievocare (tramite nessi associativi per lo pi inconsci), durante la vita

    quotidiana, l'eccitazione emotiva originaria prodotta dallo stimolo incondizionato. Una voltache si istallato questo condizionamento rispondente pu capitare che il soggetto ritengadi poter sfuggire la sua ansia evitando gli stimoli condizionati. La riduzione dell'ansia(quindi la ricompensa, il rinforzo) che ne risulta contribuisce a rafforzare questo nuovoschema di apprendimento, si verifica cos un condizionamento strumentale dettocondizionamento operante: la risposta appresa viene conservata e ripetuta nel tempoperch allevia la tensione generando un circolo vizioso: ci che all'inizio era uncomportamento volontario (fuggendo la situazione che crea ansia) diventa uncomportamento impulsivo. Anche i vantaggi secondari che spesso derivano dallasintomatologia contribuiscono in qualit di riforzatori positivi al mantenimento delcomportamento. Oltre alla fuga davanti allo stimolo avversivo si verifica un vero e proprioapprendimento da evitamento, si cercher cio di evitare ogni situazione anchelontanamente associata alla fobia. Ecco allora che la cognizione originaria non pu piessere confutata o per dirla in termini comportamentali non ci sono pi le premesse per uncontro-condizionamento. Naturalmente anche l'evitamento come la fuga continuano arafforzarsi perch producono un sollievo immediato. Per intendere come le realtfunzionali e disfunzionali vengano co-create tramite il linguaggi verbale e non verbale,riporto lesempio di Watzlawick nellopera Pragmatica della comunicazione umana:"Supponiamo una coppia che abbia un problema coniugale di cui ciascun coniuge responsabile al 50%: lui chiudendosi passivamente in se stesso e lei brontolando ecriticando. Quando spiegano le loro frustrazioni, luomo dichiara che chiudersi in se stesso la sua unica difesa contro il brontolare della moglie, mentre lei etichetta questaspiegazione come una distorsione grossolana e volontaria di quanto realmente accadenel loro matrimonio: vale a dire lei critica il marito a causa della sua passivit. Se lisfrondiamo di tutti gli elementi effimeri e fortuiti, i loro litigi si riducono allo scambiomonotono dei messaggi "Io mi chiudo in me stesso perch tu brontoli" e "Io brontoloperch tu ti chiudi in te stesso." (P. Watzlawick, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, p.49) Anche lipnosi essenzialmente una realt consensuale co-creataattraverso il linguaggio verbale e non verbale.

    Autopoiesi

    Secondo Humberto Maturana l'osservatore umano come qualsiasi altro essere vivente un sistema autopoietico e autoreferenziale. In virt della loro autoreferenzialit i sistemicognitivi come un romanzo fanno riferimento a loro stessi, anche se, mediantel'interazione con altri sistemi, sono capaci di riorganizzazioni interne attraverso lacostruzione di rappresentazioni (mappe) capaci di "rispecchiare" in parte il "mondoesterno" (territorio). Ma forse ci non completamente esatto poich non esiste unadicotomia tra mappa e territorio, tra fenomeno e noumeno, cio tra la realt checercheremmo di "rispecchiare" con i nostri sensi e con le nostre facolt intellettive e larealt in s, come tale inconoscibile dall'intelletto umano. In questo senso l'Ontologia e laEpistemologia non sono separabili: le premesse ontologiche (credenze e presupposti ingenere inconsci) sono capaci di determinare il modo di intendere e conoscere il mondo(l'epistemologia) e tale percezione confermer ricorsivamente le premesse ontologiche

    determinando l'insorgenza di una serie di abiti mentali che non sono altro come spiegaPeirce che spinte all'azione. In altre parole queste credenze in seguito (si fa per direperch in un sistema autopoietico non c' un inizio e una fine) ci pongono nella condizione

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    di Mnchhausen stato in grado di compiere quando salv se stesso e il proprio cavallodallo sprofondare in una palude tenendosi sollevato per il suo stesso codino." (P.Watzlawick - G. Nardone, Terapia breve strategica, Raffaello Cortina Editore, Milano 1997,p. 6)Se ricordiamo quanto detto nel Teorema di Gdel sulla Indecibilit, ci rendiamo contodi avere a che fare con un paradosso simile: nessun sistema pu dimostrare se stesso apartire da se stesso. La domanda "chi sono?" una domanda formalmente indecidibile. In

    questo caso si dice appunto che la profezia crea "essa stessa i presupposti per ilverificarsi dell'avvenimento previsto, e in questo senso produce veramente una realt chesenza di essa non si sarebbe verificata" (Paul Watzlawick, "Le profezie che siautodeterminano", in Aa. Vv., La realt inventata, Feltrinelli, Milano 1988, p. 88). In effettiapprofondendo questo argomento ci possiamo rendere conto che la teoria che decidecosa possiamo osservare sulla base della nostra teoria che siamo capaci di costruire larappresentazione della "realt". Se facciamo vedere la stessa radiografia a un medicoradiologo e a una persona che non ha nozioni di medicina questi vedranno due cosecompletamente diverse. Ma non che la persona comune veda meno cose, egli non vedealcuni dettagli significativi o configurazioni significative, poich nella misura in cuidistinguo e nomino una realt che questa esiste per me. Gli esempio possono esseremolteplici: un musicista o un esperto di musica sentir qualcosa di differente rispetto alneofita anche se il pezzo oggettivamente identico.

    Realt di primo e secondo ordine

    Se poi vogliamo analizzare il sistema uomo secondo un modello gerarchico costituito dasottosistemi autopoietici possiamo cominciare col distinguere la conoscenza delle cose(trasmessa dai sensi) o di primo ordine e conoscenza sulle cose o conoscenza di secondoordine (metaconoscenza). A partire dal livello neurologico troviamo gi un sistema avvoltosu s stesso: "le azioni motorie hanno effetti sensoriali e le azioni sensoriali effetti motori."Ma il loop si reitera su pi livelli: Per esempio, posso dire quali sono le caratteristiche dellamela che ho in mano, cos come si presenta ai miei sensi, ma non posso sapere cosa erala mela prima della mia percezione. In altre parole posso fare riferimento in modoautoreferenziale alle mie sole percezioni in base al mio sistema neuronale e in secondoluogo alle mie inferenze linguistiche su tali percezioni: "questa mela verde" (malgrado lasua verdezza stia solo nella mia testa). Anche a questo secondo livello (le costruzionilinguistiche e le attribuzioni di senso) mi ritrovo preso in un ulteriore circuito ricorsivo: inparticolare il sistema di credenze su noi stessi e sul mondo che ormai diamo per scontatefunzionano come una sorta di "programmi di selezione precostituiti" (Mauro Scardovelli,Feedback e cambiamento, Borla Edizioni, 1998 Roma, p. 135) cablati a livello profondo eoperanti a livello inconscio. "la decisione di cosa indispensabile e di cosa irrilevantevaria necessariamente da individuo a individuo e sembra essere determinata da criteri chesono sostanzialmente 'fuori' dalla consapevolezza individuale (i modelli del mondo" (PaulWatzlawick, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, p. 87) Korzybskinella sua famosa opera (Science and Sanity) ricorda che la consapevolezza implica unprocesso di astrazione che normalmente segue un ordine preciso. Anzitutto il nostrosistema nervoso percependo l'ambiente circostante elabora delle sensazioni che sono giuna prima forma di astrazione, comportano cio un "filtraggio" secondo i limiti neurologicidel sistema nervoso umano. evidente che l'oggetto percepito non equivalenteall'evento in s nella sua infinita complessit. Una sensazione, una percezione si pongonotutte a un livello non-verbale e silente (l'autore usa il termine un-speakable level). A unlivello ulteriore di astrazione Korzybski pone la verbalizzazione di ci che sta accadendofuori e dentro di noi. A questo livello si pu procedere indefinitivamente con una serie di

    inferenze che vanno a creare la propria mappa del territorio. Tendendo conto della naturaricorsiva dellesperienza umana possiamo parlare di ordini di ricursione crescente coscome propone Bradford Keeney: "Possiamo concepire la ricorsivit pensando alla creatura

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    mitica Uroboros, il serpente che si mangia la coda. Ogni volta che esso inghiotte se stessopossiamo parlare della creazione di un ordine di ricursione diverso. Non necessarioimmaginare che la bestia diventi pi grossa (o pi piccola) a ogni avvolgimento su di s,ma importante capire che possiamo indicare una differenza ogni qual volta il cerchio girasu se stesso" (Lestetica del cambiamento, Astrolabio, Roma, 1985, p. 44). Il livello diricursione attualmente pi elevato la coscienza umana. La chiusura operativa di questi

    elementi situati a livelli separati va a costituire quel senso di identit che definiamo come ilnostro Io. Oltre a questi livelli potremmo ipotizzare una sorta di realt sopracosciente.Infatti la coscienza possiede la peculiare caratteristica di non aver bisogno di rivolgersi as medesima nell'atto di percepire un oggetto. In altre parole possiamo essere coscienti eal contempo immemori di noi stessi travolti nel flusso delle nostre percezioni erappresentazioni interiori. Perch la nostra coscienza di second'ordine possa esserericonosciuta come tale occorre una coscienza di terz'ordine che possa riflettere sullaprecedente tramite una sorta di riflessione. Un piccolo esempio chiarir questi concetti:I ordine: percezione sensoriale della melaIIordine: verbalizzazione "Questa mela verde"III ordine: Sto pensando che "questa mela verde"IV ordine: Sto pensando di pensare che "questa mela verde"e cos via all'infinito.Poich questo processo deve necessariamente fermarsi da qualche parte (anche seteoricamente potrebbe continuare all'infinito) occorre postulare un "inconscio sopra-cosciente" per noi impensabile. Possiamo ricordare che uno psicanalista come OctaveMannoni ci informa, per quanto riguarda l'interpretazione dei sogni, che la questione non dissimile: "L'idea di una interpretazione completa non ha molto senso; si potrebbeproseguire il lavoro indefinitivamente oppure si viene fermati dall'impossibilit diproseguire, e non certo perch si siano esaurite le significazioni: ogni sogno ha unombelico attraverso cui comunica con l'ignoto." (Octave Mannoni, Freud, Spirali/Vel, 1992Milano, p. 82)Insomma, non c' modo di arrivare alla significazione totale, c' sempre unresto che sfugge, qualcosa di inafferrabile che potremmo giungere a definire come lamateria non semiotizzabile; la materia della parola, l'oggetto insituabile e irrappresentabile.Giungiamo cos al Teorema d'incompletezza di Gdel che ci insegna qualcosa diveramente importante: in ogni sistema ci sono una serie di proposizioni indecidibili cioinconfutabili e al contempo indimostrabili all'interno del sistema stesso. Per poter dimostrare la completezza e la coerenza del sistema occorrerebbe uscire dal sistemapreso in esame e ricorrere a una serie di metateoremi a loro volta indimostrabili se noncon un ulteriore meta-metateorema e cos via fino all'infinito. il paradosso del regressoall'infinito: se voglio dimostrare che A un fatto, necessario una prova, cio per esempioB. Ma cosa mi assicura che B sia valida? Ho dunque bisogno di una seconda prova a unlivello logico superiore, la metaprova C e poi per validare questa metaprova ho bisognodella metaprova della metaprova e cos via fino all'infinito (Douglas R. Hofstadter, Gdel,Escher, Bach: un'Eterna Ghirlanda Brillante, Adelphi Edizioni, Milano 1984, p. 752).Loperadi Gdel fece crollare l'immensa costruzione teorica messa a punto da Bertrand Russel e Alfred North Withehead in un periodo di oltre 10 anni. Russel e Whitehead nella loro operaPrincipia Mathematica erano giunti a elaborare un sistema formale, a loro parere esenteda contraddizione o indecidibilit grazie alla teoria dei tipi logici. Secondo tale teorianessun insieme pu contenere s stesso, per fare ci dovrebbe appartenere a un tipologico superiore al proprio. Un paradosso del tipo "Io sto mentendo" secondo questa teoriaera semplicemente una asserzione priva di significato. Il sistema sviluppato da Russell eWithehead doveva essere completo e coerente, talmente coerente che attraverso di essonon si sarebbe mai incappati in paradossi e talmente completo che ogni enunciato vero

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    dellaritmetica sarebbe potuto essere derivato allinterno di tale sistema formale. Infinescopriamo che, una volta giunti al punto pi alto di astrazione accessibile, alle sogliedellinconscio sopracosciente i livelli che venivano disposti gerarchicamente collassanosu se stessi e si si ripiegano uno sull'altro in un circolo autoriferenziale cos in alto cos inbasso. Infatti, le nostre deduzioni, credenze e la struttura del nostro linguaggioretroagiscono sulla percezione della realt e la strutturano producendo vari fenomeni quali

    per esempio la proiezione.Fine