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113 Qualche cenno storico Il 19 febbraio 1929 il Gran Consiglio del- la Repubblica e Cantone del Ticino,decreta- va: “Allo scopo di unificare e di sviluppare la sta- tistica ticinese vien istituito un Ufficio cantonale di Statistica”. Il Decreto, pur nella sua stringatezza, pog- giava su una concezione della statistica pub- blica tuttora di grande attualità.Tre i compiti enunciati nel messaggio che accompagnava il Decreto: 1. “Uno scopo informativo:dare cioè ragguagli esatti sulla vita economica, politica e sociale dello Stato e del paese. 2. Uno scopo critico: analizzare, a base dei risul- tati ottenuti, le conseguenze della legislazio- ne, dell’azione statale, della situazione eco- nomico-sociale del Cantone. 3. Uno scopo normativo: creare quella base scientifica che permetta lo studio dei proble- mi e delle riforme da introdurre nell’organi- smo statale.” Le aspettative erano alte, forse eccessive, come sembrerebbe suggerire lo stralcio che riportiamo, sempre dal messaggio, su un tema che rimane di grande attualità: “non è chi non veda, ad esempio, la necessità dell’accertamento statistico della nostra posizione economico-finan- ziaria. Il dopoguerra, mentre ha allargato note- volmente il campo delle provvidenze statali,ha, per contro,messo a dura prova le finanze degli organismi pubblici, dallo Stato fino ai più piccoli comuni.Una più adeguata politica finanziaria s’impone: ed ecco l’imprescindibile bisogno di conoscere in cifre la capacità finanziaria, la por- tata delle prestazioni tributarie, la misura esatta del carico fiscale sulla massa della popolazione e sulle diverse stratificazioni di essa. (…) E’ indubi- tabile che una buona statistica comprendente in modo visibile la disanima delle entrate e delle uscite del conto di Stato avrebbe già da anni evi- tata la situazione talora preoccupante in cui le finanze del Cantone sono venute a trovarsi nel periodo postbellico.” Sui possibili miracoli attesi dalla statistica si pronuncia pure la Commissione della Gestione che, nel suo rapporto del 10 feb- braio 1929,scriveva: “Una circostanza però fu rilevata, di grande peso, opportunamente ricor- data da una comunicazione ufficiale dei ferrovie- ri:la nuova legge federale sugli stipendi accorda un supplemento annuo di fr.240 per ogni impie- gato o funzionario residente in una località ove il 75 anni di statistica ticinese dati 1- 2004 75° dell’Ustat FNSRS Manifestazioni «Per dare ragguagli esatti sulla vita economica, politica e sociale dello Stato e del paese.»

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Qualche cenno storico

Il 19 febbraio 1929 il Gran Consiglio del-la Repubblica e Cantone del Ticino,decreta-va:“Allo scopo di unificare e di sviluppare la sta-tistica ticinese vien istituito un Ufficio cantonaledi Statistica”.

Il Decreto,pur nella sua stringatezza,pog-giava su una concezione della statistica pub-blica tuttora di grande attualità.Tre i compitienunciati nel messaggio che accompagnava ilDecreto:1. “Uno scopo informativo:dare cioè ragguagli

esatti sulla vita economica,politica e socialedello Stato e del paese.

2. Uno scopo critico:analizzare,a base dei risul-tati ottenuti, le conseguenze della legislazio-ne,dell’azione statale,della situazione eco-nomico-sociale del Cantone.

3. Uno scopo normativo: creare quella basescientifica che permetta lo studio dei proble-mi e delle riforme da introdurre nell’organi-smo statale.”

Le aspettative erano alte, forse eccessive,come sembrerebbe suggerire lo stralcio cheriportiamo,sempre dal messaggio,su un temache rimane di grande attualità:“non è chi nonveda,ad esempio, la necessità dell’accertamentostatistico della nostra posizione economico-finan-ziaria. Il dopoguerra,mentre ha allargato note-volmente il campo delle provvidenze statali, ha,per contro,messo a dura prova le finanze degliorganismi pubblici, dallo Stato fino ai più piccolicomuni.Una più adeguata politica finanziarias’impone: ed ecco l’imprescindibile bisogno diconoscere in cifre la capacità finanziaria, la por-tata delle prestazioni tributarie, la misura esattadel carico fiscale sulla massa della popolazione esulle diverse stratificazioni di essa. (…) E’ indubi-tabile che una buona statistica comprendente inmodo visibile la disanima delle entrate e delleuscite del conto di Stato avrebbe già da anni evi-tata la situazione talora preoccupante in cui lefinanze del Cantone sono venute a trovarsi nelperiodo postbellico.”

Sui possibili miracoli attesi dalla statisticasi pronuncia pure la Commissione della

Gestione che, nel suo rapporto del 10 feb-braio 1929,scriveva:“Una circostanza però furilevata,di grande peso,opportunamente ricor-data da una comunicazione ufficiale dei ferrovie-ri: la nuova legge federale sugli stipendi accordaun supplemento annuo di fr.240 per ogni impie-gato o funzionario residente in una località ove il

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«Per dare ragguagli esatti sulla vita economica,politica e sociale dello Stato e del paese.»

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costo della vita supera la media svizzera. (...) Oraè convinzione comune che il nostro Cantoneappartenga oggi precisamente a quelli in cui ilcosto della vita supera la media svizzera: ma idati ufficiali mancano, manca la statistica e lanostra economia (…) corre il rischio di perdereun introito di circa 800.000 fr.all’anno.”

L’Ufficio di statistica vedeva la luce allavigilia della grande crisi, scoppiata negli StatiUniti con il crollo della borsa di New York del24 ottobre del 1929 e che ha coinvolto suc-cessivamente,e per diversi anni, l’economiamodiale.Non deve stupire quindi se,malgra-do le grandi aspettative, lo sviluppo dell’atti-vità statistica fu inizialmente modesto. Il pri-mo decennio fu consacrato all’organizzazio-ne di un’attività che partiva praticamente dazero,alla collaborazione con l’Ufficio federaledi statistica,al reperimento dei dati significati-vi sulla realtà cantonale,gestiti da una miriade

di unità dell’amministrazione pubblica,ognu-na per i propri bisogni. Nella seconda metàdegli anni Trenta inizia l’attività di produzionedelle prime statistiche cantonali, volute perapprofondire le specificità ticinesi.La situazio-ne finanziaria dei comuni ticinesi è oggetto didue specifiche pubblicazioni, la prima relativaal 1934,la seconda al biennio 1935-36.Di que-gli anni sono pure i rilevamenti trimestrali sulturismo,gli approfondimenti sulla demografiacantonale, sulla contabilità delle economiedomestiche e sul mercato immobiliare.

Sarà solo nel 1938 che apparirà il primoannuario statistico, con i dati dei rilevamentifederali relativi al nostro Cantone e con tuttauna serie di informazioni reperite negli ufficistatali,di grande interesse storico,ma che oggicaratterizzerebbero piuttosto il Rendicontodell’attività dello Stato.Uno Stato che,all’epo-ca,occupava 1.166 persone (409 funzionari e

impiegati in pianta stabile,106 impiegati straor-dinari,397 ispettori scolastici,docenti e bidellie 254 operai), per una massa salariale com-plessiva di 5,9 mio di fr.,pari a un salario medioannuo di circa 5.000 fr.,420 fr.al mese.Il Ticinoè comunque uno dei primi cantoni a pubblica-re regolarmente un Annuario statistico. Lapubblicazione uscirà ogni anno,anche duranteil periodo bellico,e nel novembre scorso è sta-ta distribuita la 65ma edizione.Dal 1984 l’An-nuario consta di due volumi:uno consacratoalla realtà cantonale e ai confronti con la Sviz-zera e gli altri cantoni,un secondo dedicato allerealtà comunali e regionali.E’ allo studio la ver-sione informatica di questo documento,che sispera di potere inserire nel nostro sito Inter-net ancora nel corso del 2004.

Nel luglio del 1937 venne pubblicato ilprimo numero di “Informazioni statisticheticinesi”,mensile che apparirà regolarmente,pur con rinnovate vesti grafiche e con conte-nuti ampliati, fino al dicembre del 2000,sosti-tuito successivamente dal trimestrale «Dati,statistiche e società». A partire dagli anni ‘80,la necessità di informare,non solo tempesti-vamente,con i comunicati mensili,ma anchein modo più approfondito, ha portato allacreazione di due collane specifiche: la collana«Documenti statistici»,riservata alla presen-tazione dei principali rilevamenti statistici,e

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«L’Annuario statistico è alla sua 65ma edizione.»

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la collana «Aspetti statistici» riservata invecealla pubblicazione di analisi di problemi speci-fici,effettuate grazie allo strumente statistico.Da allora una sessantina di pubblicazioni han-no arricchito queste collane.

Con il tempo,anche il campo di indaginedella statistica cantonale si è allargato. Par-tendo dalla demografia e da alcuni settorispecifici dell’economia cantonale (turismo,agricoltura), ci si è in seguito occupati delmercato immobiliare nel suo insieme. L’at-tenzione è poi stata rivolta agli aspetti con-giunturali della nostra economia (il primo testKOF è della fine degli anno ‘80).Nel 1994, inseguito alle tensioni esistenti sul mercato del-l’alloggio e alla successiva crisi del mercatoimmobiliare,una struttura interdipartimen-tale, l’Osservatorio dell’alloggio,venne affian-cata all’Ustat per la gestione di questi aspettitrasversali.L’ufficio si occupa anche delle sta-tistiche sanitarie (coordinate dal Gruppointerdipartimentale delle statistiche sanitarie)e,recentemente,con l’istituzione dell’Osser-vatorio della vita politica nel 1998,viene final-mente consolidata e valorizzata un’attività giàda tempo svolta dall’Ustat e che figurava,sin

dalla creazione dell’ufficio, tra i suoi compiti.Con lo sviluppo dell’attività anche le

dimensioni, in termini di effettivi, dell’Ustataumentano.Dalle poche unità degli anni Tren-ta, si è passati alla trentina del 2004, in granparte accademici: economisti, storici, infor-matici,matematici,sociologi,politologi e geo-grafi. La statistica è diventata un’attività dispecialisti, ai quali si ricorre dai settori piùdisparati. L’Ustat è sempre più sollecitato,all’interno e all’esterno dell’Amministrazio-ne cantonale,per la gestione di banche dati,per consulenze metodologiche, perapprofondimenti specifici, per nuovi rileva-menti. E’ compito di questa struttura, oggi-giorno, allestire regolarmente scenari sullapopolazione cantonale, sulla tipologia dellefamiglie, sul fabbisogno di alloggi.Tra i suoicompiti recenti citiamo,ad esempio, il moni-toraggio del mercato del lavoro, in relazioneall’entrata in vigore degli accordi bilaterali, lagestione di un Registro cantonale delleimprese e degli stabilimenti, l’analisi della par-tecipazione femminile al mondo del lavoro(Progetto Gender), l’allestimento di unAnnuario statistico transfrontaliero.

Il coordinamento della statistica pubblica

Quando venne creato l’Ufficio di stati-stica del Cantone Ticino, solo Zurigo (1871)Argovia (1886), Ginevra (1896), Friborgo(1895) e Basilea Città (1902) disponevanogià di una simile struttura. All’epoca i pro-blemi maggiori erano legati alla gestione, sulterritorio cantonale, dei pochi rilevamentifederali.Nel dopoguerra la produzione sta-tistica si è sviluppata fortemente, sia a livel-lo federale che regionale. La necessità dicentralizzare in un’unica struttura la gestio-ne dei principali rilevamenti federali, evitan-do il proliferare di uffici specializzati indeterminati settori (statistiche sanitarie, sta-tistiche scolastiche, ecc.) e il conseguenterischio di lavorare a compartimenti stagni,ha portato numerosi cantoni, ma anchediverse grosse città, a dotarsi di un ufficio distatistica.Gradatamente si faceva strada laconvinzione che la statistica svizzera andas-se inserita in una visione sistemica che con-siderasse, in modo coordinato i vari settorie i vari livelli geografici.Cantoni e Città crea-no la Conferenza svizzera degli uffici regio-nali di statistica (CORSTAT),mentre l’Uffi-cio federale di statica (UST), adottando,nel1993, la Legge sulla statistica federale, isti-tuisce due organismi di coordinamento:FEDESTAT,che coordina la statistica federa-le, e REGIOSTAT,che coordina la statisticaregionale.L’Ustat viene designato organismodi coordinamento tra l’UST e la statisticacantonale e questo nuovo compito implica,da un lato, un sensibile impegno a livellofederale nelle varie commissioni e gruppi dilavoro,dall’altro, regolari contatti con tutti iproduttori cantonali di statistiche. In que-st’ottica, l’Ustat ha sempre creato, con undiscreto successo,supporti di diffusione del-l’informazione statistica (An-nuari, rivista tri-mestrale, collane specifiche, sito Internet)utilizzabili da tutta l’Amministrazione can-tonale per far conoscere la propria attivitàin campo statistico.

Oltre alla legge sulla statistica federale (1993) l’attività dell’Ustat fa riferimento ai seguenti atti:

Leggi e decreti– Decreto legislativo istituente l'Ufficio Cantonale di Statistica. (Del 19 febbraio 1929.)– Legge sulla promozione della salute e il coordinamento sanitario

(Legge sanitaria) (del 18 aprile 1989)– Regolamento di applicazione della Legge delle biblioteche (del 19 maggio 1993)– Decreto legislativo concernente l'allestimento di una statistica sulle abitazioni e sui locali

industriali e commerciali vuoti– Decreto legislativo concernente le tasse per le prestazioni di servizi statistici dell'Ufficio

di statistica (Misura 88) (del 24 giugno 1997)– Decreto esecutivo concernente le tasse per le prestazioni dell'Ufficio di statistica (Ustat)

(del 1° aprile 1998)– Legge sul registro fondiario (del 2 febbraio 1998)– Decreto legislativo sul censimento federale della popolazione dell'anno 2000 (del 30

novembre 1999)– Regolamento concernente il controllo delle attività economiche (del 28 agosto 2001) – Regolamento sulla perequazione finanziaria intercomunale (del 3 dicembre 2002)

Risoluzioni– Risoluzione del CdS istituente il Gruppo interdipartimentale di coordinamento delle sta-

tistiche sanitarie (GICSS),dell'8.2.1994– Risoluzione del CdS istituente il Gruppo interdipartimentale di sostegno per le statistiche

del mercato immobiliare (Osservatorio dell'alloggio),dell'11 febbraio 1994– Risoluzione del CdS istituente l'Osservatorio della vita politica (OVP),del 5 maggio 1998– Risoluzione del DIC per il finanziamento dell'OVP,del 2 dicembre 1999– Risoluzione del CdS istituente la Commissione scientifica dell'OVP,del 29 marzo 2000– Nota a protocollo del CdS relativa alla raccolta sistematica di dati statistici sulla parteci-

pazione dei cittadini alle votazioni e elezioni,del 15 ottobre 2002

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«L’Ustat punto di riferimento per il coordinamento della statistica cantonale.»

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L’Ustat oggi

Oggigiorno, l’Ustat gestisce un budget di2,5 milioni di fr.di cui circa 500-600.000 finan-ziati da altri dipartimenti,fonti esterne all’Am-ministrazione (Fondo nazionale per la ricercascientifica,Interreg,Fondo federale per la dife-sa della cultura e della lingua italiana,Select,Fon-dazioni private) , entrate per abbonamenti apubblicazioni e fatturazioni per prestazioni.

Presso l’Ustat lavorano 30 persone (25,6a tempo pieno), di cui 17 accademici, dueinformatici,una bibliotecaria, ripartiti in cin-que unità tematiche e due trasversali (vediorganigramma).

Per rispondere a un’utenza eterogenea emolto numerosa, l’Ustat, oltre al suo sitoInternet, ha predisposto tutta una serie dipubblicazioni, sottoscritte in abbonamentoda circa 2.000 interessati. Gli incassi perabbonamenti ammontano a 100-130.000 fr.all’anno.

Malgrado l’importante massa di informa-zione distribuita su supporto cartaceo (levarie pubblicazioni dell’Ustat superano le2.000 pagine all’anno), o tramite Internet,centinaia di richieste settimanali giungonocomunque alle varie Unità dell’Ufficio.Que-sta attività implica la presenza regolare di per-sonale stabile, appositamente formato, chesappia interpretare i bisogni degli utenti, for-nire le risposte adeguate o,eventualmente,

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L'Ustat e il Sistema statistico svizzero

Dania Poretti,Ustat*

L'organizzazione della statisticacantonale è fortemente influenzatada quella federale, i cui rilevamenticoprono in larga misura anche larealtà cantonale.L'entrata in vigoredella legge federale sulla statisticadel 1993 ha segnato una tappaimportante per l'organizzazione e ilcoordinamento della statistica sviz-

zera.Pure le istituzioni regionali sono state coinvolte nel processo di riorganizzazione dellarete di collaborazione e contatti con la dimensione federale.

La nuova legge prevedeva la costituzione di una Commissione federale di statistica,dovesiedono rappresentanti dei vari ambienti economici,dei produttori (tra cui pure un rappre-sentante delle regioni) e degli utilizzatori di statistiche ai vari livelli,di REGIOSTAT, luogo pri-vilegiato di contatto tra l'UST e le regioni,nonché di FEDESTAT,punto d'incontro tra produt-tori federali e l'UST.

L'Ustat è personalmente presente nelle numerose istituzioni che fanno parte del Siste-ma statistico svizzero.Oltre che membro del comitato di REGIOSTAT,è attivo pure nel comi-tato della CORSTAT, la conferenza degli uffici regionali di statistica,e membro della CORT,la conferenza degli uffici romandi e ticinesi di statistica,della quale ha già assunto a due ripre-se la presidenza.Obiettivo della CORSTAT è la promozione della statistica pubblica su sca-la regionale, lo sviluppo di un sistema d'informazione statistico efficiente, rivolto in primamisura alle esigenze degli utenti,nonché l'intensificazione della collaborazione tra i vari mem-bri della Conferenza.

Il raggiungimento di questi obiettivi implica una presenza attiva,da parte dei regionali, in gre-mi federali o commissioni permanenti, in qualità di esperti,come pure in gruppi di lavoro tema-tici di accompagnamento per l'approfondimento di problematiche particolari.Fondamentale èinoltre la rappresentanza delle regioni nei consessi strategici,dove si dibattono gli argomenti dinatura più politica, legati ai nuovi sistemi di raccolta,armonizzazione,gestione e diffusione del-l'informazione statistica,alle modalità di collaborazione tra produttori federali e regionali,agliaspetti finanziari e,quindi,alle priorità d'intervento nel settore della statistica pubblica.Qualeesempio tra tutti possiamo citare il dibattito sul piano pluriannuale di attività della statistica fede-rale,dove la presenza di rappresentanti dei cantoni e comuni permette di accrescere la sensibi-lità federale verso la dimensione regionale. I contatti privilegiati creati in questi consessi arric-chiscono reciprocamente i rispettivi interlocutori e permettono alle regioni l'acquisizione dicompetenze,individualmente difficili da raggiungere.

L'ufficio ticinese siede pure nel comitato della Sezione di statistica pubblica (SSS-O) dellasocietà svizzera di statistica (SSS).Oltre a rappresentare gli interessi del settore,questo gremiopromuove le relazioni con gli ambienti universitari e i centri di ricerca,favorisce i contatti tra addet-ti ai lavori su scala nazionale e internazionale,come pure l'utilizzo e lo sviluppo dell'informazionestatistica.Contribuisce inoltre a far riconoscere la statistica quale disciplina scientifica a sé stantee la statistica pubblica quale servizio pubblico e funzione specifica dello Stato.

Un compito importante della SSS-O è la gestione del Consiglio etico di statistica pubblica,incaricato di contribuire alla promozione e all'applicazione dei principi fondamentali della Car-ta della statistica pubblica svizzera,documento sottoscritto da tutti gli uffici regionali ed elabo-rato tenendo conto dei principi promulgati dall'ONU.Tra questi citiamo il mandato d'informa-zione,l'indipendenza scientifica,l'accessibilità dell'informazione,la qualità della stessa e la prote-zione della personalità.La Carta stabilisce i principi di etica professionale generalmente applica-bili, fondati su norme riconosciute su scala internazionale,ma nel contempo rispetta le partico-larità del sistema elvetico.La designazione "statistica pubblica" è così diventata un marchio di qua-lità riconosciuto,in grado di valorizzare i prodotti che la portano. �

* Membro dei comitati REGIOSTAT,CORSTAT e SSS-O.

Abbonamenti alle pubblicazioni Ustat,percategoria di abbonati,2004

dati 1- 2004

«Più della metà degli abbonamenti al settore privato.»

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Dipartimento degli interni (DI),il documentoè posto in consultazione presso i numerosi gre-mi interessati all'attività statistica (i Cantoni,leassociazioni di categoria,gli istituti di ricerca,gliAtenei,ecc.) in modo da tener conto dei biso-gni dei vari utenti.Sulla base di questa consul-tazione l'UST,in collaborazione con la direzio-ne del DI,redige la versione definitiva del Pia-no,con le relative implicazioni finanziarie.Il Pia-no è poi approvato dal Consiglio federale edistribuito ai parlamentari.

L'Ustat ha preparato il suo primo Pianodella statistica cantonale per il periodo 1998-2002.L'esercizio è però rimasto a livello teori-co,anche se è stato molto utile produrre unadescrizione dettagliata del sistema statisticocantonale e delle sue finalità.Il Piano successi-vo,relativo al periodo 2003-2007,è stato pre-parato in stretta collaborazione con la Dire-zione della Divisione delle risorse del DFE che,condividendone i contenuti,lo ha trasmesso alGruppo di coordinamento interdipartimenta-le,tuttora impegnato nell'analisi delle prioritàstatistiche dell'Amministrazione cantonale.Purtenendo conto che i bisogni dello Stato nonrappresentano che circa un quinto dell'attivitàcomplessiva dell'Ustat, questa valutazionecostituirà sicuramente un importante apportoalla redazione del Piano definitivo,che dovràessere approvato dal Consiglio di Stato.

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smistare presso le varie Unità dell’Ustat lerichieste più complesse.E’ questo il compitodel Centro di informazione e documentazio-ne statistica (CIDS), la cui attività,che descri-veremo dettagliatamente,è sempre più indi-spensabile per l’Ustat stesso.

Come detto, l’Ustat è sempre più solleci-tato da richieste d’ogni genere provenientidall’Amminstrazione cantonale, dal Parla-mento,dai media,dagli ambienti universitari,dalle scuole,dagli operatori economici,dalleassociazioni di categoria. Sovente, l’Ustatbeneficia di finanziamenti esterni, anchecospicui, finalizzati a interventi mirati.

Vista,però, l’eterogeneità degli utenti, lastatistica non può permettersi di elaboraresoluzioni su misura,per determinati utenti,ma deve produrre delle informazioni artico-late e disaggregabili ai vari livelli.Ciò implicala creazione di strumenti complessi,costosi,che richiedono tempi lunghi e una costantemanutenzione.Non è però possibile ignora-re i problemi emergenti (dumping salariale,working poor,ecc.) la cui misura implica spe-cifiche metodologie (microcensimenti, inda-gini campionarie, focus groups), dal costotutt’altro che trascurabile. L’Ustat, con unbudget evidentemente limitato,è costante-mente dibattuto tra la necessità di impostareun sistema statistico coerente e duraturo,e

L’organigramma dell’Ufficio di statistica

Lic.ssp.M.BorioliA.Galati

Lic.rer.nat.L.BottinelliF.BertozziR.BrunoL.Dodaj

Dipl.math.R.Frigerio

Lic.sc.soc.M.MasulinLic.phil.M.StangaLic.phil.V.GiannòLic.sc.pol.V.De-Luigi

Lic.psi.L.CedroLic.ec. A.ZerboniLic.ssp.P.OrigoniIng.dipl.G.Fedon

W.ColtamaiS.FoglianiA.Lotti-Mossi

L.Pioppi-TamagniA.Oberti GalloG.BorradoriJ.P.Hutzli

Centro di informazione edocumentazione statistica

Responsabile:Bibl.dipl.S.Paganetti

Amministrazionee editoria

Servizi centrali

Unità delle stat.sanitarieResponsabile:

Lic.rer.pol.C.Gianocca

Oss.della vita politicaResponsabile:

Dr.O.Mazzoleni

Unità di demografiaResponsabile:

Lic.oec. P. Zanetti

Unità del territorioResponsabile:

Lic.oec.T.CimaSostituto capo UfficioLic.rer.pol. D.Poretti

Unità di economiaResponsabile:

Dr.F.Losa

Capo UfficioLic.oec.E.Venturelli

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l’esigenza di fornire risposte immediate,“poli-ticamente paganti” sul breve periodo,ma chesi scostano da un approccio strutturale dellaconoscenza della nostra realtà.

Sono problemi che caratterizzano l'attivitàdei vari uffici di statistica,e non specifici dell'U-stat.Per poter condividere la responsabilità dideterminate scelte sulle priorità statistiche,alcuni cantoni sulla scorta di quanto si fa a livel-lo federale,allestiscono un Piano pluriennaledella statistica cantonale.L'UST ha preparato ilsuo primo Piano per il periodo 1995-99.Dopol’approvazione da parte della direzione del

«Un Piano pluriennale per una visione politica della statistica.»

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Le Unità dell’Ustat

L’Ustat si suddivide in cinque Unità tema-tiche e due Unità centrali/trasversali.In questocapitolo descriveremo solo per sommi capil’attività di ogni Unità.Ci soffermeremo inve-ce più dettagliatamente,nel capitolo successi-vo,sui singoli prodotti,adottando come chia-ve di lettura dell’attività statistica le quattro fasiche caratterizzano il processo statistico:la rac-colta e la gestione dei dati, l’analisi e la diffusio-ne dell’informazione.

Unità di demografiaIl settore demografico ha caratterizzato l’at-tività dell’Ustat fin dall’inizio della creazionedell’ufficio.Da un lato,la specificità della linguaha indotto l’Ufficio federale di statistica a dele-gare all’Ustat gran parte delle fasi di realizza-zione dei censimenti, già a partire dagli anni

‘60.D’altro canto, la presenza di molti comu-ni sul territorio e i relativi problemi di pianifi-cazione delle infrastrutture, la gestione dellepartecipazioni intercomunali, l’emergere del-le strutture consortili, le ponderazioni legatealla perequazione finanziaria,hanno favorito losviluppo di un sofisticato strumento statisticosulla demografia cantonale.Fin dagli anni ‘70l’Ustat produce annualmente la statistica deicomuni ticinesi,con modalità che sono anda-te,col tempo,sempre più raffinandosi.Oggi-giorno, l’Ustat può mettere a disposizionedegli utenti un’informazione molto vasta e dibuona qualità,a tutti i livelli geografici.L’Unitàgestisce un’importante banca dati,alla qualeattinge per rispondere alle numerose richie-ste degli utenti. Analizza regolarmente larealtà cantonale,nei suoi aspetti strutturali econgiunturali,analisi indispensabile per la pro-duzione di scenari sulla popolazione,che l’U-nità produce regolarmente.

Unità del territorio e dell’ambienteSin dalla sua creazione l’Ustat si è occupatodi produrre delle statistiche sul territorio, inparticolare sul mercato immobiliare e su

quello delle costruzioni.Già a partire daglianni ‘60 si è incominciato a parlare di

“svendita del territorio cantonale”;successivamente il Ticino è stato alcentro di forti speculazioni immo-biliari.Questi fattori, unitamenteal fatto che l’edilizia ha da semprecostituito per il nostro Cantoneun settore molto importante, haindotto l’Ustat a documentareattentamente questi fenomeni.

L’unità è affiancata da un gruppointerdipartimentale (l’”Osservato-

rio dell’alloggio”, istituitonel 1994 mediante riso-luzione governativa),che

ha svolto un’intensa atti-vità negli anni ‘90, in partico-lare nell’ambito dell’allesti-

mento e dell’aggiornamento del Piano canto-nale dell’alloggio sussidiato.L’Unità producenumerose statistiche sul settore delle costru-zioni,sulle transazioni immobiliari,sugli allog-gi vuoti e collabora con il Dipartimento delterritorio per la realizzazione del censimen-to rifiuti. Analizza regolarmente queste stati-stiche, come pure quelle relative al censi-mento federale degli edifici e delle abitazioni.Con l’UST gestisce il Registro ferderale degliedifici e delle abitazioni.

Unità delle statistiche sanitarieQuest’unità si occupa sostanzialmente delSistema della salute,senza il settore della sicu-rezza sociale,di competenza del DSS.

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Qualche importante progetto dell’Unità

� Pubblicazione di un documento sul par-co edifici e sul parco alloggi cantonale

� Revisione della suddivisione territoria-le del Cantone in zone funzionali, incollaborazione con il DT

� Realizzazione di un Registro degli edi-fici e delle abitazioni cantonale coordi-nato con quello federale

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Qualche importante progetto dell’Unità

� Allestimento di scenari demograficicantonali per i prossimi vent’anni

� Analisi dei dati del censimento federa-le della popolazione del 2000

� Produzione della statistica annuale del-la popolazione sulla base dei registri

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riflesso,alimentano la qualità del servizio cheun ufficio cantonale di statistica è chiamato adare alla propria variegata utenza,dall’altroevidenziano come l’Unità stia guadagnandosiun proprio spazio quale partner qualificatonella trattazione di temi socioeconomiciimportanti per la comprensione e l’analisi delsistema economico cantonale.

Osservatorio della vita politicaL’Ustat, già a partire dagli anni Ottanta si èpreoccupato di produrre una documentazioneregolare sulla vita politica cantonale.L’impor-tanza di disporre di un’informazione sistemati-ca sulle elezioni e le votazioni,come pure di ana-lisi scientifiche,così da permettere anche al Tici-no di figurare nel panorama politologico svizze-ro,ha portato alla costituzione nel 1998,in senoall’Ustat, dell’Osservatorio della vita politica(OVP),mediante risoluzione governativa.UnaCommissione scientifica, pure nominata dalConsiglio di Stato,con rappresentanti dell’Am-ministrazione cantonale e dell’Università,super-visiona l’attività dell’OVP e ne approva il piano

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L’unità era statacreata nel 1994 perricollocare la produ-zione statistica del DSSall’interno dell’Ufficiostatistica. Nella stessaoccasione veniva istituito il Gruppo interdipar-timentale di coordinamento delle statistichesanitarie (GICSS),che di fatto istituzionalizzavaalcuni gruppi di lavoro che lo avevano prece-duto. Il suo compito è quello di valutare lanecessità in statistiche sanitarie,proporre l’at-tribuzione dei compiti e le modalità di coordi-namento tra i vari settori interessati,proporreprogetti di valorizzazione dei dati statistici rac-colti,valutare e proporre le risorse necessarieper la realizzazione del sistema informativosanitario.Il piano di attività dell’Unità gli vieneregolarmente sottoposto,per approvazione.L'unità si occupa della realizzazione,su suolocantonale,dei tre rilevamenti federali obbliga-tori (statistiche intra-muros).Tramite questestatistiche si raccolgono informazioni suipazienti ospedalizzati negli istituti ospedalieri(statistica medica), dati amministrativi sugliospedali e le cliniche (statistica ospedaliera) edati amministrativi sulle case per anziani,gli isti-tuti per invalidi, gli istituti per la cura delledipendenze e le case di cura (statistica degli isti-tuti sanitari non ospedalieri).L'unità si occupaanche di gestire la banca dati del personaleoccupato negli istituti sanitari del Cantone Tici-no,di allestire il conto sanitario cantonale,non-ché di elaborare dati di alcuni altri rilevamentistatistici (es.cause di morte).

Qualche importante progetto dell’Unità

� Analisi della banca dati del personalesanitario 1994-2004

� Realizzazione di un conto sanitarioregolare

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Unità di economiaSin dalla sua creazione l’Ustat aveva comemandato la “raccolta di materiale e l’elabo-razione di problemi precisi dell’economiapubblica ticinese…”, come pure quello di“Cooperare alla elaborazione di leggi dinatura economica” (art.3 del Decreto legi-slativo del 1929).La creazione dell’URE (poiIRE) negli anni ‘70 ha portato a una notevoleconfusione nell’opinione pubblica tra l’atti-vità di ricerca (sulla quale era focalizzata l’at-tenzione) e l’attività statistica,effettuata qua-si in sordina. In realtà l’Ustat è sempre statol’unico responsabile della realizzazione,gestione e diffusione delle statistiche econo-miche per il Ticino.

Con il Piano Pluriennale 2003-2007 l’U-nità ha avviato un intenso programma di atti-vità che si concentra su otto settori tematici,quattro ritenuti prioritari e quattro seconda-ri. Nell’ambito di una tipologia dell’attivitàeconomica per fattore di produzione,è statoscelto di fissare quale prioritarie l’osserva-zione e l’analisi delle questioni economicheche ruotano attorno al fattore lavoro,nel-la duplice ottica di fattore di produzione(creazione di valore economico - lato impre-se) e dell’occupazione e delle relative condi-zioni economiche di esistenza della popola-zione.Tra i settori secondari figurano inveceil servizio statistico di base e le tematiche deiprezzi e del turismo.

Nell’ambito del programma di attivitàsono in corso una serie di progetti in part-nership con l’Amministrazione cantonale, ilsistema universitario cantonale, istituti diricerca e di statistica a livello nazionale einternazionale che da un lato permettonol’acquisizione di nuove competenze e, di

Qualche importante progetto dell’Unità

� Progetto Gender: Modelli di parteci-pazione femminile al mondo del lavoro

� Progetto Interreg III Ustat-Istat:Crea-zione di un annuario statistico sul mer-cato del lavoro transfrontaliero

� Progetto TI-Lav (Commissione tripar-tita cantonale):Creazione di una piat-taforma informativa sul mercato dellavoro ticinese

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di attività.L’OVP elabora e gestisce banche datielettorali,con particolare attenzione alla dimen-sione storica;allestisce e collabora all’attuazio-ne di microcensimenti (ovvero indagini demo-scopiche di carattere scientifico) sulla vita poli-tica;approfondisce con analisi statistiche e poli-tologiche i diversi dati a disposizione;collaboracon enti e istituti di ricerca svizzeri ed esteri.

Centro di informazione e documentazione statistica CIDSQuesta unità ha per missione la diffusionedell'informazione statistica che documenta equantifica la realtà demografica,economica,territoriale, ambientale e socioculturale delTicino,della Svizzera e delle altre nazioni delmondo.È un servizio gestito dall'Ustat chefigura tra le biblioteche specializzate appar-tenenti al Sistema bibliotecario ticinese.Sindalla sua istituzione,nel lontano 1929, l'Uffi-cio di statistica iniziò a raccogliere un fondodocumentario.La documentazione fu gesti-ta in collaborazione con l'Istituto di ricerche

economiche a partire daglianni Sessanta e fino al1996,quando la Bibliote-ca IRE fu inserita nel nuo-vo contesto universitariodi Lugano. Di recente ilCIDS è stato interamenteriorganizzato e dal 2001 partecipa al Catalo-go collettivo delle biblioteche cantonali eassociate accessibile in linea,nel quale è cata-logato il 92% delle collezioni. L'inserimentodel CIDS nel catalogo del SBT ha portato alraggiungimento di un duplice obiettivo:da unlato la creazione e l'identificazione di un polodi competenze per quanto attiene alla stati-stica nel contesto bibliotecario ticinese;dal-l'altro la valorizzazione del patrimonio infor-mativo e dei servizi offerti dall'Ustat graziead una migliore visibilità verso l'esterno. Ilcentro si contraddistingue per la specificitàdelle raccolte e dei servizi offerti: una vastaraccolta documentaria - in particolare pro-dotti della statistica pubblica svizzera - adisposizione del pubblico per la consultazio-ne in sede e il prestito;una consulenza spe-cializzata agli utenti per la ricerca di informa-zioni e documentazione;un servizio di forni-tura di informazioni e dati statistici in rispo-sta alle numerose richieste degli utenti; la dif-fusione di dati statistici attraverso svariatisupporti,quali ad esempio i due annuari sta-tistici, l'allegato statistico della rivista trime-strale "Dati. statistiche e società" e il sitoInternet dell'Ustat.

Unità di amministrazione e editoriaL’Unità,oltre a gestire gli aspetti amministra-tivi,contabili e di personale,svolge un’inten-sa attività di editoria da tavola. Il personale èaltamente specializzato nella preparazione dipubblicazioni (Rivista trimestrale,Rendicon-to dello Stato,Documenti e Aspetti statisti-ci,Documenti di lavoro),attraverso l’utilizza-zione di appositi programmi informatici pertipografi .E’ solo grazie alla presenza di que-ste conoscenze specialistiche che l’Ustat rie-sce a contenere i costi delle sue numerosepubblicazioni,realizzando internamente l’in-tera impaginazione dei documenti.

La raccolta dei dati

L’Ustat è responsabile della raccolta deidati, su territorio cantonale,dei vari rileva-menti federali.Partecipa però attivamen-

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Qualche importante progetto dell’Unità

� Progetto Interreg IIIA “Culture civichee culture politiche a confronto. Il casodella regione insubrica”

� Progetto di studio sulla partecipazioneelettorale alle elezioni federali del 2003

� Studio sull’evoluzione e il ruolo deicomizi elettorali in Ticino

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Il processo statistico

“Dalla raccolta dei dati alla diffusione dell’informazione

Le informazioni statistiche sono il risultato di un lungo processo che,gli addetti ai lavo-ri,scompongono in quattro importanti fasi,ognuna delle quali necessita di apposite cono-scenze.

� La raccolta dati presuppone conoscenze approfondite del fenomeno da analizza-re,dimestichezza con la metodologia statistica,padronanza delle tecniche di prepa-razione dei questionari.

� La gestione dell’informazione (organizzazione e verifica dei dati) appartiene agliinformatici,agli specialisti di datawarehouse.

� La produzione dell’informazione implica l’utilizzazione di strumenti informatici(SPSS, Acces,soft di cartografia,ecc.), solide conoscenze di statistica come pure delcampo d’analisi e, infine,capacità redazionali.

� La diffusione dell’informazione è legata al mondo delle relazioni pubbliche,del-l’editoria e,oggigiorno sempre più,a quello informatico (Internet, Intranet).

La complessità del processo statistico, i tempi lunghi di realizzazione dei singoli progetti e l’u-tilizzazione di personale specializzato, rendono ancor più indispensabile un’accurata pianifica-zione dei compiti e delle risorse necessarie.”

(Dal Piano pluriennale della statistica cantonale 2003-2007,Ustat,Bellinzona,novembre 2003,p.94

tro ticinese per il censimento che risponde alledomande,raccoglie e verifica il materiale.Nel2000 il Ticino ha sperimentato una soluzioneinnovativa di raccolta dati tramite i registri,soluzione che verrà probabilmente generaliz-zata a tutta la Svizzera nel 2010.L’Ustat è peròcoinvolto,sovente con modalità specifiche,nel-la raccolta di molte informazioni richieste alivello federale. A queste si aggiungono i rile-vamenti cantonali,effettuati per approfon-dire realtà particolarmente importanti per ilTicino,non previste a livello nazionale.

Oltre ai rilevamenti regolari e esaustivi,federali e cantonali, l’Ustat organizza indagini

campionarie su argomenti specifici (è il casoin particolare per le indagini sulla vita politica),o collabora,in qualità di consulente con istitu-ti di ricerca (Università, SUPSI) alla prepara-zione di questionari per le loro investigazioni.Collabora con il KOF del Politecnico di Zuri-go nella realizzazione dei test congiunturali.

L’Ustat accorda un’importanza particola-re all’utilizzazione di registri amministra-tivi per la raccolta di informazioni statistiche,specialmente per quelle informazioni chedevono già fornire regolarmente le cancelle-rie comunali.Si evitano così rilevamenti diret-ti e si sgravano i comuni di un’attività fasti-diosa e da loro considerata poco utile. I regi-stri coinvolti sono i seguenti:– I registri degli uffici controllo abitanti, tra-

mite il registro cantonale delle personeMovpop,che permette di rilevare tutti glispostamenti (arrivi e partenze) di domi-cilio delle persone, necessari al calcolodella popolazione annuale.

– I registri dello stato civile,per le nascite ei decessi, i divorzi,ecc.

– Le contabilità comunali per l’allestimen-to della statistica sulle finanze comunali

– Le immatricolazioni di autovetture per lastatistica sulle nuove immatricolazioni ele automobili d’occasione.

– Il registro dell’Ufficio cantonale di stima,per l’aggiornamento del Registro federa-le degli edifici e delle abitazioni.

– Le informazioni degli Uffici dei registri,per lastatistica degli acquisti di proprietà fondiarie

– Le informazioni relative alle varie auto-rizzazioni per gli stranieri

Evidentemente, l’utilizzazione di questefonti amministrative,a fini statistici, la cui baselegale è il Decreto legislativo che istituiscel’Ufficio di statistica, vincola il reperimentodelle informazioni statistiche alla buona col-laborazione delle varie unità amministrativecon l’Ustat. Nulla vieta al proprietario delregistro di mutare il contenuto delle infor-mazioni raccolte o di interrompere l’attività.Ciò non è il caso per i due registri federali

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te, nell’ambito di appositi gruppi di lavoro,anche alla preparazione dei questionari e inquesto modo può intervenire affinché deter-minati aspetti che preoccupano il Ticino ven-gano presi in considerazione.Un esempio,trai tanti,è la domanda sulle lingue parlate (tra lequali anche il dialetto) nei vari contesti, intro-dotta,nel questionario dei censimenti 1990 e2000,su esplicita domanda del Ticino.

L’Ustat,più che gli altri cantoni,per le suespecificità linguistiche,è maggiormente coin-volto nella raccolta dei dati federali.Per quan-to concerne il censimento federale della popo-lazione,dagli anni ‘70 viene costituito un Cen-

raccoltadati

organizzazione e verifica

produzionedell’informazione

diffusionedell’informazione

tabelleimmaginianalisi

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«L’analisi come parte integrante del processo statistico.»

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attualmente esistenti,attorno ai quali gravita-no i futuri grossi progetti statistici della Con-federazione,in particolare il censimento fede-rale del 2010,per i quali esistono precise basilegali che ne subordinano i contenuti alle esi-genze statistiche:– Il Registro delle imprese e degli stabilimenti

(RISfed),dal quale prossimamente potremoestrarre,per i bisogni cantonali (statistici eamministrativi) i dati realtivi al Ticino che l’U-stat metterà a disposizione delle varie unitàamministrative cantonali e comunali,

– Il Registro degli edifici e delle abitazioni(REA),collegato in futuro con il RISfed eMovpop per i bisogni del censimentofederale del 2010.

La gestione dei dati

I dati gestiti dall’Ustat su supporto elet-tronico rappresentano un capitale considere-vole.Si tratta di milioni di informazioni sui varisettori della statistica pubblica che va valoriz-zato,mettendolo a disposizione degli utenti,nella forma più adeguata,affinché risponda ailoro bisogni.Ciò presuppone un impegnativolavoro di validazione dell’informazione, dicoordinamento dei vari rilevamenti affinché lenomenclature utilizzate siano confrontabili o,per lo meno documentate,e la scelta di stru-menti di consultazione dell’informazioneaccessibili all’utente e di facile impiego.

Da anni l’Ustat è alla ricerca di un sistemadi banche dati relazionali che soddisfi questeesigenze.L’occasione gli è stata offerta recen-temente, con la creazione dell’Osservato-rio del mercato del lavoro, in relazione allemisure di accompagnamento all’entrata invigore degli accordi bilaterali. L’esigenza dicostituire uno strumento di controllo inmateria di abusi salariali (dumping), ha per-messo all’Ustat di dotarsi di un Datawa-

rehouse con tutte le informazioni statistichesul mercato del lavoro (un settore quindi mol-to vasto),primo importante passo verso uncontenitore di tutta la statistica ufficiale,chepossiamo caratterizzare nel modo seguente:– Grande offerta di informazioni statistiche

sui vari settori, facilmente selezionabili– Informazione dettagliata sulle caratteri-

stiche dell’informazione offerta (metada-ti) per una corretta utilizzazione dei dati

– Messa a disposizione di strumenti ade-guati ai vari bisogni degli utenti per l’ot-tenimento dell’informazione desiderata:tabelle preconfezionate, tabelle costrui-te dall’utente stesso, strumenti più sofi-sticati di analisi statistica (SPSS,SAS,Car-tografia,ecc.)

L'analisi dei dati

L'analisi dei dati è parte integrante delprocesso statistico.Da un lato, lo statisticodeve valutare la validità dello strumento pro-dotto nell'interpretazione della realtà.D'altro

122 dati 1- 2004

I rilevamenti federali e cantonaliche coinvolgono l’Ustat

– Censimento federale della popolazione,degli edifici e delle abitazioni

– Censimento federale delle imprese e deglistabilimenti

– Statistica annuale sullo stato della popola-zione ESPOP

– Effettivo di fine anno della popolazioneeconomica

– Statistica della popolazione finanziaria– Statistica sulle migrazioni di residenti sviz-

zeri e statali italiani– Effettivo e mutazioni dei richiedenti l’asilo– Statistica sugli acquisti di proprietà fondiarie– Banca dati sulle domande di costruzione– Statistica sul valore e il volume di costruzioni– Aggiornamento del Registro federale degli

edifici e delle abitazioni (REA)– Statistica sulle abitazioni e i locali vuoti– Lavori di geocodifica degli edifici– Censimento annuale raccolta rifiuti– Statistica ospedaliera intra-muros– Statistica degli istituti sanitari non ospedalieri– Statistica medica– Conto sanitario– Banca dati del personale sanitario– Banca dati sulle elezioni cantonali dal 1921– Banca dati sulle elezioni comunali– Banca dati sulle elezioni federali– Banca dati sulle votazioni– Monitoraggio sulla partecipazione eletto-

rale nei comuni– Monitoraggio presso i candidati al Gran

Consiglio e al Consiglio di Stato

approfondite

Sett

ori

NomenclatureLivelli geografici

Serie cronologiche

Definizioni

Metada

ti

Utenti esterni

Utenti Ustat

Iperion

UST

Dati ammini -strativi

O-lav Oss. Vita politica

OST-TI

Controlling ,rapporti

Monitoring, servizi e pubblicazioni

Tabelle

Elenchi

Tabelle

SPSS

CarthemaSpans

Altro

Tabelleperrichiesteesterne

Analisistatistiche

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Demografia

Economia

Sanità

Territorio

Vita politica

Il progetto di piattaforma informatica dell’Ustat

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ficiando in contropartita delle conoscenze spe-cialistiche presenti in queste strutture.

Certi rilevamenti,come il censimento fede-rale della popolazione,degli edifici e delle abita-zioni,offrono un'informazione così vasta sui piùsvariati settori (struttura della popolazione,mobilità,formazione ricevuta,attività professio-nale,lingue parlate,religione,ecc.) che sarebbeimpensabile per l'Ustat affrontarle tutte,anchesuperficialmente.Per il rilevamento del 2000,l'Unità di demografia ha aperto,nel sito Internetdell'Ustat,un apposito menu che offre,oltre allapossibilità di ottenere tutte le informazioni sulcensimento e di elaborare,a piacimento,le pro-prie tabelle,l'elenco delle possibili analisi con l'in-vito ai ricercatori interessati,alle scuole,alle uni-versità,a partecipare a questo grande cantiere,a far conoscere i propri interessi e a divulgare irisultati delle analisi già effettuate.

Dal comunicato alla ricerca approfondita

A dipendenza dell'argomento e dell'urgen-za di fornire determinate informazioni il gradodi approfondimento può variare sensibilmente.– Più o meno settimanalmente l'Ustat dira-

ma dei comunicati ai propri abbonati e aimedia, tramite il canale Internet. Il Noti-ziario statistico presenta brevi com-menti, in genere di tipo congiunturale,sul-l'andamento dei vari settori dell'econo-mia o della realtà cantonale: bilanciodemografico,autoveicoli, test congiuntu-rali,domande di costruzione,ecc.

– Attraverso la rivista "Dati,statistichee società" vengono diffuse analisi piùapprofondite, in genere relative al bilan-cio annuale di un'attività: il mercatoimmobiliare, la demografia aziendale, ilnumero di abitazioni vuote al 1.Giugno,la crescita demografica del decennio.

– La collana "Documenti statistici" pre-senta invece delle analisi approfondite deidati raccolti con uno specifico rileva-mento. In questo modo si presentano lepotenzialità informative di una statisticacome,ad esempio, la statistica medica, ilcui utilizzo richiede una conoscenzaapprofondita del rilevamento.

– La collana "Aspetti statistici" presen-ta delle ricerche vere e proprie su deter-minati argomenti, scandagliati con lametodologia statistica e con l'apporto dipiù fonti statistiche.Vi sono aspetti,come la demografia o il

settore immobiliare,per i quali l'importanzadello strumento statistico nell'analisi è prepon-derante.Pur essendovi strutture che potreb-bero essere in grado di approfondire questerealtà,l'impegno dell'Ustat nella gestione del-l'informazione è tale da non giustificare unadelega esterna per determinate analisi,se noncon istituti altamente specializzati, come è ilcaso per le previsioni demografiche che l'Ustateffettua in collaborazione con lo SCRIS (Servi-ce de recherche e d'information statistique) delCanton Vaud.Con il consolidarsi delle recentistrutture accademiche (USI,SUPSI) l'Ustat spe-ra però,in un prossimo futuro,di poter contaresu collaborazioni regolari,ad esempio,nella pre-parazione dei lavori di licenza o di dottorato.

In altri casi invece,le conoscenze speciali-stiche sono tali che un'analisi va fatta esclusiva-mente con la collaborazione di esperti esterni.E' stato il caso per le numerose analisi sugliaspetti linguistici,sul pendolarismo,sulla mobi-lità,sui rifiuti,ecc.(vedi elenco delle pubblica-zioni).Partendo dal presupposto che le stati-stiche non analizzate rappresentano un capita-le sprecato, l'Ustat,per tutti i settori ritenuti

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canto, gli utenti vogliono sempre più infor-mazioni, indicatori sintetici,contabilità globa-li,scenari e previsioni.Tutto ciò implica cono-scenze approfondite e predisposizione per laricerca.Per questo motivo all'Ustat,oltre aglistatistici,ai matematici e agli informatici, lavo-rano economisti, sociologi, politologi, geo-grafi. Certi approfondimenti implicanocomunque la collaborazione di specialistiesterni.Pensiamo,ad esempio,agli aspetti cul-turali,quali la lingua, la pratica religiosa,a quel-li ambientali o al traffico.

Sempre più l'Ustat,nel campo dell'analisi,col-labora con le altre unità dell'Amministrazionecantonale,nell'ambito di gruppi di ricerca inter-dipartimentali,con le strutture universitarie,connumerosi istituti di ricerca. Anche negli ambitidegli osservatori (Osservatorio linguistico,OASI,Osservatorio dello sviluppo territoriale)l'Ustat porta il suo contributo gestendo l'infor-mazione,offrendo la propria consulenza e bene-

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«La ricerca applicata, sempre più un presupposto per l’attività statistica.»

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importanti si sforza di produrre o,in mancanzadi mezzi,di incoraggiare delle analisi,anche del-le ricerche approfondite.Non avrebbe senso,in un momento di profonde trasformazionicome l'attuale,non analizzare la struttura deisalari,disponendo di un costoso rilevamento,pagato dalla Confederazione,con risultati signi-ficativi per la realtà cantonale.Sempre in que-st'ambito,l'Ustat ha approfittato dei finanzia-

menti federali per allestire un progetto Gen-der che permetta di chiarire la situazione par-ticolare delle donne ticinesi nel mercato dellavoro (ma non solo), un'informazione indi-spensabile per valutare il probabile andamentodel mercato cantonale del lavoro.Sempre piùla statistica deve conoscere approfonditamen-te la realtà della quale si occupa e produrrestrumenti sofisticati che permettano di indivi-

duare tendenze per chi deve decidere.La ricer-ca applicata diventa quindi un presuppostosempre più indissociabile dall'attività statistica.

Il caso particolare dell'Osservatoriodella vita politica (OVP)

A differenza delle altre Unità dell'Ustat,questo servizio,pur occupandosi della gestio-ne dell'importante informazione statistica sul-

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Documenti statistici

1. I doppi redditi in Ticino, 1981, 72 pagine2. La popolazione residente nei comuni ticinesi, 1981, 113 pagine3. I frontalieri nei comuni ticinesi, 1982, 143 pagine4. Censimento della popolazione 1980, 205 pagine, Frs. 10.–5. ESPOP-Ticino 1980-1983, 1985, 196 pagine, Frs. 15.–6. ESPOP-Ticino 1984, 1986, 165 pagine, Frs. 10.–7. ESPOP-Ticino 1985, 1987, 191 pagine, Frs. 10.–8. Statistiche economiche 1985, 1986, 90 pagine, Frs. 10.–9. Statistiche economiche 1986, 1987, 103 pagine, Frs. 10.–10. Demografia ticinese 1986, 1987, 173 pagine11. Statistiche economiche 1987, 1987, 103 pagine, Frs. 10.– 12. Statistiche economiche 1988, 1988, 101 pagine13. Demografia ticinese 1987, 1989, 157 pagine,14. Trasporti collettivi nel 1986/87, 1989, 73 pagine15. Censimento dei trasporti collettivi nel 1987/88,1989,79 pag., Frs.10.– 16. Tariffe dei trasporti collettivi, 1989, 62 pagine17. Statistiche economiche 1989, 1990, 142 pagine18. Censimento viticolo 1988, 1989, 123 pagine, Frs. 10.–19. Statistiche economiche 1990, 1990, 140 pagine20. Trasporti collettivi nel 1988/89, 1990, 85 pagine21. Demografia ticinese 1989, 1991, 148 pagine22. Il frontalierato nel 1990, 1991, 165 pagine, Frs. 15.–23. Mercato immobiliare 1990, 1991, 130 pagine, Frs. 15.– 24. Elezioni cantonali 1991, 1991, 273 pagine, Frs. 20.– 25. Trasporti collettivi nel 1989/90, 1992, 88 pagine, Frs. 15.– 26. Censimento raccolta rifiuti 1990, 1992, 203 pagine, Frs. 20.–27. Il frontalierato nel 1991, 1992, 179 pagine28. Microcensimento dei trasporti 1989, 1992, 89 pagine, Frs. 15.–29. Demografia ticinese 1990, 1992, 162 pagine30. La popolazione del censimento 1990, 1992, 110 pagine, Frs 15.–31. Elezioni federali 1991, 1992, 150 pagine, Frs. 15.–32. Censimento raccolta rifiuti 1991-92, 1993, 132 pagine33. Le popolazioni: definizioni per l’uso, 1993, ca. 200 pagine, Frs. 20.–34. Il frontalierato nel 1993, 1993, 147 pagine, Frs. 20.–

35. Edifici e abitazioni 1990, 1993, 229 pagine36. Il pendolarismo nel 1990, 1994, 199 pagine, Frs. 20.–37. Il frontalierato nel 1994, 1995, 137 pagine, Frs. 20.–38. Le votazioni federali in Ticino dal 1848, 1995, 204 pagine, Frs. 20.–39. Conto sanitario 1993, 1995, 73 pagine, Frs. 20.–40. Censimento raccolta rifiuti 1993-94, 1995, 142 pagine41. Residenti in case per anziani,1998, 54 pagine, Frs. 20.–43. Elezioni cantonali 1995, 1998, 192 pagine, Frs. 20.–44. Mobilità: le abitudini dei ticinesi nel 2000, 2003, 68 pagine, Frs. 20.–45. Pazienti in ospedali e cliniche 1994-2002, 2004, 238 pagine, Frs. 20.–

Aspetti statistici1. Comportamento linguistico e riuscita scolastica , 1979, 54 pagine2. Giovani e religione nel Cantone Ticino, 1984, 100 pagine, Frs. 5.–3. Analisi ecologica del comportamento elettorale, 1986, 185 pagine4. Analisi del voto del 5 aprile 1987, 1988, 118 pagine, Frs. 10.–5. Le famiglie monoparentali, 1989, 137 pagine, (esaurito)6. Doppi redditi in Ticino, 1989, 77 pagine, (esaurito)7. Genitori e aspettative scolastiche, 1993, 107 pagine, Frs. 20.–8. Indici e finanze comunali, 1993, 95 pagine, (esaurito)9. Plurilinguismo nella Svizzera italiana, 1994, 156 pagine, Frs. 20.–10. Gli attivi in Ticino 1970-1990, §1995, 151 pagine, Frs. 20.–11. Frontalierato: problema o opportunità?, 1996, 137 pagine, Frs. 20.–12. Anziani: quanto costa restare a casa?, 1999, 41 pagine, Frs. 15.–Diventare parlamentari, 2000, 148 pagine, Frs. 20.–Cittadini e politica, 2002, 168 pagine, Frs. 20.–

Progetto Interreg II1° Annuario I frontalieri nel 1999, 2000, 146 pagine, Frs. 20.–2° Annuario I frontalieri nel 2000, 2000, 128 pagine, Frs. 20.–3° Annuario I frontalieri nel 2001, 2001, 124 pagine, Frs. 20.–

Elenco delle pubblicazioni dell’Ustat

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di colmare il vuoto che caratterizzava fino adallora la ricerca politologica svizzera,essendo ilTicino sistematicamente escluso dagli studieffettuati.L’istituzione dell’OVP giunge peraltroin anni di trasformazione del sistema politicocantonale e di crescenti preoccupazioni suldeclino della partecipazione elettorale,con laconseguente esigenza di analizzare scientifica-mente questi fenomeni. L'OVP sta egregia-mente svolgendo questo mandato,se pensia-mo al ruolo di monitoraggio della realtà politi-ca ticinese in rapporto con le altre realtà can-tonali,alle diverse ricerche pubblicate e assaiapprezzate negli ambienti accademici,alla stret-

ta collaborazione con le università svizzere eeuropee,all'organizzazione di convegni di livel-lo internazionale.Cionondimeno,l'attività del-l'OVP rimane indissociabile da quella dell'Ustat,dal quale attinge la materia prima (i dati stati-stici di base) e con il quale affina la strumenta-zione e la metodologia statistiche, medianteindicatori diventati usuali nell'analisi scientifica.

Il nuovo Centro di informa-zione e documentazione statistica (CIDS)

La diffusione dell'informazione costituiscel'ultima tappa del laborioso processo statisti-co e riveste un'importanza particolare. Infat-ti, anche il prodotto statistico, come tutti iprodotti, deve rispondere alle esigenze delmercato e va quindi adeguato alle esigenzedegli utenti.L'Ustat ne è consapevole e,spe-cialmente in questi ultimi anni,ha fatto note-voli sforzi per allargare la gamma della propriaofferta, in modo da considerare la grande ete-rogeneità dei bisogni: informazione tempesti-va,statistica personalizzata "à la carte",analisiapprofondite,supporti diversificati,consulen-za,ecc.La diffusione dell'informazione stati-stica è compito del CIDS che,con il suo per-sonale specializzato, gestisce tutta la docu-mentazione,alimenta il sito Internet,producegli annuari statistici, risponde alle numerosedomande degli utenti.Vediamo come.

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le elezioni e sulle votazioni,consacra una parteimportante delle proprie risorse all'analisi e allaricerca politologica.Va detto che,sin dall'iniziodegli anni '80,l'Ustat si è regolarmente interes-sato all'analisi della realtà politica cantonale,approfondendo,con l'ausilio della metodologiastatistica,i risultati elettorali.Con la creazionedell'OVP,avvenuta nel 1998,si è ufficializzata econsolidata questa missione e, affiancandoall'Osservatorio una Commissione scientificacon rappresentanti del mondo universitario,ilConsiglio di Stato ha voluto attribuire a questastruttura un compito che va oltre quello abi-tuale di un’unità prettamente statistica:quello

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niLa sala dei quotidiani,delle riviste e degli annuari statistici.

Il CIDS dispone di una sala di lettura e di una sala riunioni equipaggiata di beamer collegato a PC,schermo,retroproiettore e ca-valletto per conferenze a disposizione delle unità dell'Amministrazione cantonale e delle scuole.

«Con l’OVP finalmente anche il Ticino figura nellericerche politologiche svizzere.»

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Popolazione:– Delle studentesse della Scuola cantonale di commercio chiedo-

no:Quanti sono gli stranieri di nazionalità greca immigrati in Sviz-zera dal 1970 ad oggi? Disponete di informazioni sull'immigra-zione e sull'integrazione della popolazione di religione islamica inTicino e in Svizzera?

– Una giornalista chiede:Quanti sono i "mammoni" in Ticino,vale adire,a che età i figli maschi vanno a vivere da soli?

– Un privato chiede:Qual è il comune "più vecchio" del canton Tici-no? Qual è il comune più vasto nel canton Ticino?

Territorio e ambiente:– Dei privati cercano dati statistici su:La superficie degli agglomera-

ti urbani in Svizzera. I laghi di Lugano e Maggiore,pescatori pro-fessionisti e dilettanti.La superficie e gli stemmi dei comuni ticines.

– Uno studente chiede dati statistici sulle quantità annuali di rifiutiriciclabili raccolti.

Lavoro e reddito:– Un'associazione di categoria chiede: Quante sono le persone

occupate presso l'Amministrazione cantonale ticinese,compre-si i docenti?

– Un privato:Quante sono le persone occupate presso l'Ammini-strazione federale a livello svizzero,dati 1960-2000?

– Una giornalista:Quanti sono i mariti-compagni che fanno i "casa-linghi",cioè restano a casa mentre la moglie lavora?

Economia:– Un ufficio dell'Amministrazione cantonale: A quanto ammonta il

prodotto interno lordo della Federazione russa e della Svizzera?– Uno studente:Qual è stata l'evoluzione del reddito procapite dei

paesi europei negli anni 1992-2000?– Una banca:Qual è il contributo del settore bancario al PIL cantonale?– Un giornalista:Quota parte del turismo sul PIL cantonale.

Prezzi:– Un ufficio dell'Amministrazione cantonale chiede:Qual era il prez-

zo del pane e del latte negli anni '30,'40 e '50 in Ticino e in Svizzera? – Un privato:Qual è il valore odierno di 1000 lire nel 1850? – Uno studio di avvocatura:Qual è il prezzo medio dell'affitto di un

appartamento di 4,5 locali di circa 110 m2 situato al piano terre-no,con cantina,giardino e posteggio a Pregassona?

Industria e servizi:– Una ditta privata vuole sapere quante sono le imprese di pittura

in Ticino e quante persone vi lavorano.– Un privato cerca dati sull'esportazione di granito tra Svizzera e Italia.– Una banca cerca il numero di ditte di informatica nel canton Ticino.

Agricoltura:– Uno studente: Vorrei conoscere l'effettivo del bestiame in Ticino

dal 1997 ad oggi.– Un comune chiede il numero di aziende agricole secondo la

superficie agricola utile, il numero di possessori di bestiame e icapi di bestiame secondo la specie, il tipo di utilizzazionie del ter-reno agricolo.

Energia:– Una società elettrica si informa sui quantitativi di acqua distribui-

ta annualmente in Ticino.– Degli studenti: Stiamo effettuando una ricerca scolastica sullo

sfruttamento idroelettrico in Ticino:avete dei dati?

Costruzioni e abitazioni:– Vari uffici dell'Amministrazione fanno capo al CIDS per ottenere

regolarmente dati sulle transazioni immobiliari relative ai diversicomuni.

– Un privato chiede:Qual è stato l'aumento netto dell'effettivo diabitazioni secondo il numerto di locali a Mendrisio,dal 1995?

Turismo:– Un privato:Quanti sono i turisti inglesi che hanno soggiornato in

Ticino tra il 2000 e il 2003? – Un ente domanda i dati per il settore alberghiero (alberghi e case

di cura),canton Ticino,dati annuali dal 1972-2003:tasso di occu-pazione dei letti e numero di letti disponibili.

– Un giornalista: Arrivi e pernottamenti settore alberghiero perpaese di provenienza degli ospiti e per regione, infrastruttura epernottamenti settore paralberghiero per categoria di alloggio.

Trasporti e comunicazioni:– Una ditta privata:Quanti veicoli sono transitati nella galleria del

San Gottardo negli ultimi tre anni? – Uno studente:Quanti veicoli sono transitati nel 2002 in località

Giubiasco, in via Monteceneri,da Giubiasco in direzione dell'im-bocco dell'autostrada?

Alcune,tra le tante richieste,che il CIDS riceve quotidianementeLe domande dell'utenza sono molto differenziate e non sempre la statistica pubblica può fornire dellerisposte. In questi casi il cids fornisce però ragguagli sul come ottenere eventuali informazioni (riferi-menti bibliografici, indirizzi di uffici o enti, siti Internet, ecc.). Le richieste più impegnative, che impli-cano analisi approfondite e specifiche elaborazioni sono gestite dagli specialisti delle singole Unità.

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Denaro,banche e assicurazioni:– Un giornalista:Negli ultimi dieci anni di quanto sono diminuiti gli

impiegati di banca in Ticino?– Un ricercatore:Dati sui finanziamenti bancari erogati dalle ban-

che a enti di diritto pubblico ticinesi.Sicurezza sociale:– Un sindacato: Avete dati sull'età di pensionamento delle donne

nel Canton Ticino? – Degli studenti:Quanti sono i working poor in Svizzera? Quanti

sono i senza tetto nei vari cantoni svizzeri?

Sanità:– Una studentessa chiede:Quante sono le persone morte di tuber-

colosi in Ticino negli anni 1895-1969? Un'altra domanda:Quantianziani vivono in Ticino? Quanti di loro vivono in case per anzia-ni e quanti a casa? Quanti vivono in città e quanti in paesini? Esi-stono delle indicazioni sull'ammontare del contributo finanziariofederale,cantonale e comunale per le varie associazioni per anzia-ni? Cerco inoltre studi sull'isolamento e sull'emarginazione dellepersone anziane.Uno studente:Cerco dati sul consumo di dro-ghe pesanti in Svizzera.

– Un privato che abita vicino a un apiario:Quanti sono annualmen-te i morti per punture d'api in Svizzera?

– Un giornalista: Annualmente dal 1991 a oggi: numero di lettidisponibili negli ospedali cantonali,popolazione civile permanen-te,numero di medici impiegati negli ospedali.

Formazione e scienza:– Uno studio fiduciario,per l'allestimento di un referto peritale rela-

tivo a una mensa scolastica:Esiste un dato statistico sulle assen-ze medie degli allievi delle scuole elementari e medie in Ticino oin Svizzera?

– Un comune:Per il comune di … vorrei conoscere il numero diallievi che frequentano il liceo o una scuola professionale e dove;pendolari che lavorano fuori dal comune; pendolari che vengonoa lavorare nel comune.

– Un'associazione attiva in ambito sociale cerca dati sull'uso diInternet in Ticino.

Cultura,media e utilizzazione del tempo:– Uno studente chiede il numero di palestre e di piscine in Ticino

dal 1960 a oggi.– Una ditta privata cerca dati sul consumo culturale:fruizione di con-

certi,teatri e altre manifestazioni (numero di biglietti venduti).– Un ufficio dell'amministrazione cantonale:Numero dei media in

Ticino (testate di giornali, radio,TV); relazione tra l'offerta e lapopolazione residente;realtà ticinese paragonata ad altre regio-ni della Svizzera e altre nazioni.

Politica:– Un organo di informazione chiede se il numero di consiglieri

nazionali aumenta in rapporto all'aumento della popolazione delcensimento.

– Dall'estero ci chiedono dati sul reclutamento femminile nella poli-tica svizzera.

– Un'associazione:Elezioni municipio Riva S.Vitale:percentuali rela-tive ai partiti?

– Un privato chiede dati sugli eletti in Gran consiglio nelle elezionicantonali del 1999.

Finanze pubbliche e amministrazione:– Uno studio di avvocatura: Avete dati sulla perequazione finanzia-

ria Cantoni-Confederazione? – Un docente cerca una cartina relativa alle fusioni comunali previ-

ste nel 2004.– Un segretario comunale chiede gli indici di forza finanziaria dei

comuni ticinesi.

Reddito e qualità di vita della popolazione:– Un ente parastatale chiede:Quant'è il consumo annuo di olio d'o-

liva in Svizzera? – Una ditta privata: A quanto ammonta il reddito delle economie

domenstiche in Ticino? – Un'agenzia pubblicitaria:Quali sono le abitudini di acquisto dei

ticinesi, in Ticino e in Italia?– Degli studenti:Sto svolgendo una ricerca sulla prostituzione infan-

tile… A quanto ammontano le spese dirette e indirette per ognifiglio in Svizzera? Qual è il rapporto tra anziano e computer?

– Un privato: Il minimo vitale in Ticino per un uomo non sposatosenza figli?

Diritto e giustizia:– Una studentessa:Cerco informazioni sugli abusi sessuali sui minori.– Un giornalista:Cerco dati sulle misure amministrative contro con-

ducenti di veicoli in Svizzera nel 2002.– Una banca: Il numero di fallimenti nella regione del Mendisiotto?

Sviluppo sostenibile e disparità regionali:– Un privato:Quanto spende la Confederazione per i paesi in via di

sviluppo?

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Le raccolte documentarieIl CIDS dispone di una sala adibita all'e-

sposizione e alla consultazione delle riviste edei documenti statistici di base del settore"statistiche generali", vale a dire i numerosiannuari statistici cantonali, svizzeri, esteri einternazionali. Nel settore a libero accessosono collocati i volumi dei censimenti federa-li della popolazione,le monografie e i periodi-ci a frequenza annuale (o superiore) classifica-ti secondo i ventuno settori tematici della sta-tistica pubblica.Nel complesso il fondo constadi circa un migliaio di titoli di periodici,di cui691 vivi e 50 disponibili su supporto elettroni-co (CD-ROM,floppy disk o accesso online). Ititoli monografici sono circa tremila,50 i CD-ROM e i floppy disk. Il 92% circa della docu-mentazione è reperibile tramite il catalogo del-le biblioteche cantonali e associate del Sistemabibliotecario ticinese. L'acquisizione si con-centra su tutto quanto attiene alla statisticapubblica svizzera,vale a dire all'intera produ-zione editoriale dell'Ufficio federale di statisti-ca (UST) e degli uffici di statistica regionali.Siraccolgono inoltre prodotti sulle statistichegenerali delle nazioni confinanti e di organiz-zazioni internazionali quali Eurostat, OCSE,ONU.Un'attenzione particolare è riservataall'Italia,per la quale si raccolgono dati a livellonazionale,regionale (Lombardia e Piemonte)e provinciale (Como,Varese e Verbano-Cusio-Ossola).Le collezioni comprendono anche unfondo di manualistica e di metodologia stati-stica e altri documenti a carattere non pretta-mente statistico concernenti la realtà locale enazionale.Un fondo di documenti provenien-

ti dalla vecchia biblioteca dell'Istituto di ricer-che economiche è in fase di trattamento.Oltrealle pubblicazioni, il CIDS raccoglie dati elabo-rati,disponibili su supporto cartaceo o elet-tronico,di rilevazioni statistiche effettuate dal-l'Ustat,dall'UST e da altri produttori cantona-li,nazionali o esteri.

I serviziLa massa di informazioni raccolta e cata-

logata svolge una doppia funzione:da un latovi è la fruizione interna da parte dei collabo-ratori scientifici impiegati presso l'Ustat,dal-l'altro vi sono i numerosi servizi rivolti al pub-blico.Tutta la documentazione può essereconsultata in sede:a tale scopo sono disponi-bili una quindicina di posti all'interno dellabiblioteca e della sala di lettura. Un PC è adisposizione degli utenti per la consultazionedi CD-ROM e banche dati e per la ricerca didati statistici in Internet.Una parte dei docu-menti può essere presa in prestito,mentre ilservizio di prestito interbibliotecario è riser-vato ai collaboratori interni. All'interno delsistema statistico svizzero, il CIDS è uno deipochi, se non l'unico,centro di documenta-zione che offre un servizio bibliografico inrete: il catalogo online comprende la quasitotalità della documentazione statistica uffi-ciale svizzera,dal classico volume al più pic-colo prontuario statistico,comprese le tra-duzioni nelle altre lingue nazionali e in ingle-se,dal dischetto al CD-ROM,dal dossier allarivista specializzata.La catalogazione è ope-rata in modo dettagliato, con l'aggiunta, adesempio,di note esplicative circa le fonti del-

le varie indagini e rilevazioni. Il Centro cata-loga pure le banche dati e i documenti stati-stici disponibili,anche,o unicamente, in Inter-net.Tutti i documenti sono indicizzati in lin-gua italiana con il soggettario adottato dalSBT, mentre l'indicizzazione sistematica siattua tramite un piano di classificazione adhoc elaborato sulla base dell'elenco di venti-due settori tematici dell'Ufficio federale distatistica,utilizzato,ad esempio,nella collanaStatistica della svizzera e negli annuari di tut-ti gli uffici regionali di statistica.

Tra i principali utenti del CIDS troviamoallievi e studenti.Numerosi sono,ad esempio,gli allievi dell’Istituto cantonale di economiae commercio,della Scuola specializzata supe-

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«Il CIDS, una biblioteca specializzata e un Centro di documentazione per il pubblico.»

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le richieste telefoniche e scritte relative all'in-dice nazionale dei prezzi al consumo.

La diffusione dei dati attraverso variprodotti

La documentazione raccolta al CIDS per-mette la progettazione e la pubblicazione divari prodotti informativi rivolti al pubblico.Larealizzazione dei due volumi, Cantone eComuni,dell’“Annuario statistico ticinese”,nonché del compendio “Il Ticino in cifre”,richiede all'Unità del CIDS un notevole impe-gno di lavoro, sia per quanto concerne ilreperimento dei dati, che per l'allestimentodelle tabelle e l'impaginazione dei documen-ti. Il CIDS si occupa pure della redazione del-l'allegato statistico e di recensioni per il tri-mestrale “Dati”, dove si segnala parte dellenuove acquisizioni del Centro. Altro canaledi diffusione privilegiato, il sito Internet del-l'Ustat: il CIDS si occupa dell'aggiornamentocontinuo dei dati e del caricamento di tabel-le in relazione ad articoli apparsi nella rivista“Dati”.Meteorologia,barometro dell'impie-go,disoccupazione,prodotto interno lordo,

previsioni congiunturali, indice nazionale deiprezzi al consumo, sono solo alcuni deicomunicati segnalati tramite posta elettroni-ca agli abbonati al notiziario statistico e pub-blicati in www.ti.ch/ustat. Nell'immediatofuturo il CIDS dovrà far fronte alla pressanteevoluzione tecnologica che caratterizza ilmondo dell'informazione statistica e mette-re in atto strategie di diffusione sempre effi-caci e adattate alle esigenze dell'utenza.Unasfida in quest'ambito è costituita,ad esempio,dal progetto di revisione del sito Internet del-l'Ustat, che vuole dar vita a una sorta di“annuario statistico online” dove si prediligeràun'organizzazione tematica dei dati (sempresecondo la classificazione della statistica pub-blica) al fine di facilitare e ottimizzare la ricer-ca e il reperimento delle informazioni.

Centro di informazione e documenta-zione statistica: tel. 091 814 64 16, fax 091814 64 19,www.ti.ch/ustat > Informazioni eprodotti dell'Ufficio > CIDS

Richieste di informazioni statistiche:[email protected];documentazione e prenota-zioni della sala riunioni:[email protected]. �

riore di ristorazione e alberghiera e del turi-smo,nonché del Liceo cantonale,che si reca-no al Centro per reperire dati. Anche gli stu-denti della SUPSI,dell'USI o che frequentanoaltre scuole o università in Svizzera e all'este-ro si rivolgono al centro per ricerche riguar-danti soprattutto il Ticino. Singoli cittadinicontattano il CIDS,anche dalla vicina Italia oda altri paesi europei,per i più disparati biso-gni.Tra gli altri utenti si annoverano poi inordine di importanza:uffici dell'Amministra-zione cantonale, organi di informazione,comuni, studi di ingegneria, studi di architet-tura e pianificazione,docenti,banche,aziendeprivate dell'industria e dell'artigianato,studidi avvocatura,studi fiduciari,società immobi-liari, istituti di ricerca,vari enti,associazioni ecorsorzi,assicurazioni e uffici federali.

Nell'ottica del mandato,affidato alla sta-tistica pubblica,di diffusione dell'informazio-ne statistica e considerate la specificità e lacomplessità della disciplina trattata, il CIDSoffre al pubblico un servizio di consulenzaspecializzato.Il personale è a disposizione perorientare e consigliare gli utenti nella ricercabibliografica e nella ricerca di informazioni edi dati statistici, sia in relazione alle fontidisponibili in sede che a quelle reperibili adistanza.Si adopera inoltre per reperire e for-nire le informazioni e i dati statistici richiesti,sempre attento a mettere in evidenza even-tuali aspetti metodologici rilevanti:affidabilitàe limiti del dato,confrontabilità nel tempo enello spazio,differenze di definizioni tra unarilevazione e l'altra, ecc. Il CIDS gestisce ecoordina le numerose richieste degli utentifacendo capo, quando se ne manifesta l'esi-genza,alle varie unità dell'Ustat o a altri ufficicantonali o federali produttori di statisticheper ottenere specifiche elaborazioni di dati,ragguagli e spiegazioni sulle rilevazioni effet-tuate o future.Le tematiche più sollecitate, inbase ai settori della statistica pubblica,sono:costruzioni e abitazioni,popolazione, lavoroe reddito,prezzi, industria e servizi, turismo,trasporti e comunicazioni,amministrazione efinanze pubbliche,sanità.Numerossime pure Fonte:Ticino in cifre

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Elio Venturelli,capo Ustat

Uno sguardo al futuro

Le trasformazioni in atto,vuoi per le difficoltà finanziarie della Con-federazione,che arrischiano di riversare sui Cantoni nuovi compiti,vuoiper l'apertura verso l'Europa,che vede i cantoni di frontiera,come il Tici-no,coinvolti più di altri in questa grande sfida,fanno pensare che la stati-stica pubblica rivestirà un'importanza particolare negli anni a venire.

La globalizzazione,estesa a tutti i livelli,modifica gli equilibri geo-grafici e, in particolare, il ruolo delle zone periferiche.La glocalizzazio-ne rimane un concetto astratto,mentre la tendenza alla concentra-zione delle attività economiche si rafforza,come pure la metropoliz-zazione del territorio.Tutto ciò porta alla ricerca di nuovi equilibri enel contempo crea tensioni. Alle trasformazioni legate alla nuovaimpostazione della politica federale,che ha come corollario una diver-sa concezione della perequazione intercantonale e della solidarietà trale regioni,e alle trasformazioni del territorio legate agli insediamenti ealla mobilità,si aggiungono i mutamenti della società e la ricerca di nuo-vi equilibri tra le sue componenti.La solidarietà intergenerazionale,giàoggi messa a dura prova (AVS,sanità, formazione),sarà confrontata coni problemi dell'invecchiamento ulteriore e inevitabile della popolazio-ne e l'esigenza di immaginare soluzioni nuove,pena la crisi delle istitu-zioni. Le trasformazioni della società, sempre più multiculturale, siaccentueranno e l'attuazione di adeguate politiche d'integrazione,diun sistema scolastico consono alla gestione di situazioni complesse,costituiranno le sfide dei prossimi anni.

La statistica non deve quindi limitarsi a monitorare queste tra-sformazioni,ma produrre indicatori sintetici (conto sanitario,svilupposostenibile,working poor,ecc.) che permettano valutazioni rapide.Deve predisporre strumenti strategici,allestire scenari possibili (sullapopolazione e la sua struttura,sulla tipologia delle famiglie, sull'allog-gio,sulla popolazione attiva),che facilitino la presa di decisione a tuttii livelli.Se la nostra lettura è corretta, il futuro riserverà alla statisticapubblica un ulteriore forte sviluppo. E' sempre stato nelle fasi diprofonde trasformazioni che lo strumento statistico è diventato indi-spensabile.Proprio nei momenti di crisi,quando le finanze scarseggia-no, la pressione sull'attività statistica si fa più forte e diventa quindi indi-spensabile offrire una prestazione efficiente,convincente,che permettaal cittadino di capire che i soldi investiti nell'informazione statistica han-no un alto rendimento per tutta la società. Alcune premesse sonoperò indispensabili:

� Il sistema statistico svizzero deve chiaramente definire quali sonoi compiti della statistica federale e qual è il ruolo che spetta ai can-toni. E' attualmente in atto un'importante riflessione su questiaspetti,portata avanti dall'UST e dai rappresentanti della statisti-ca regionale, il cui obiettivo è quello di sfruttare al massimo lesinergie possibili tra cantoni e UST, in particolare per quantoriguarda i grossi progetti di gestione e diffusione dell'informazio-ne, i cui costi non possono più essere sopportati da una singola

unità (datawarehouse, Inter-net),o ancora nell’armoniz-zazione e lo sfruttamento,afini statistici, dei registriamministrativi.

� Il sistema statistico intercan-tonale va ulteriormente coordinato e orientato verso una maggio-re specializzazione dei compiti,sempre nell'ottica di una riduzionedei costi.Non ha più senso oggigiorno che 26 cantoni effettuinoseparatamente le stesse operazioni. L'esempio delle previsionidemografiche,presentato nel dossier,è significativo: l'Ustat,comegli uffici di statistica di altri cantoni (Ginevra,Neuchâtel,ecc.),hapreparato i propri scenari in collaborazione con lo SCRIS, l'Ufficiodi statistica del Canton Vaud,che è diventato il centro di compe-tenza per questo tipo di attività.

� La missione del sistema statistico cantonale deve essere interpretatatenendo conto sia dei vincoli federali e intercantonali,sia delle specifi-cità ticinesi.E' quanto si intende fare con il Piano di attività della stati-stica cantonale 2003-2007.Il Piano deve precisare in modo chiaro:– Gli obiettivi della statistica cantonale, così come indicati dal

Legislativo già al momento dell'allestimento del Decreto del1929,attualizzati per tener conto delle profonde trasfornazio-ni che hanno portato all'odierna società dell'informazione.

– Le linee strategiche e le priorità scaturite dalla consultazionedei vari utenti (Amministrazione cantonale,ma anche comu-nale,operatori economici, Istituti di ricerca,associazioni,ecc.).

– I mezzi necessari alla realizzazione del Piano,tenuto conto del-le finanze cantonali,ma anche delle grandi sinergie ancora pos-sibili tramite un'adeguata collaborazione interdipartimentale.Si pensi alle possibilità offerte dai registri amministrativi,utiliz-zati anche a fini statistici,una tendenza che,come detto,si staconsolidando a livello federale e che dovrà caratterizzareanche le amministrazioni cantonali.Si pensi ancora alla gestio-ne comune delle enormi masse di informazioni statistichenecessarie ai numerosi osservatori (Osservatorio dello svi-luppo territoriale,OASI,Osservatorio del mercato del lavoro,Osservatorio della vita politica,Osservatorio cantonale dellapolitica famigliare,Osservatorio linguistico).

Vista la complessità del Sistema statistico svizzero,di cui quellocantonale ne è solo un tassello, la vastità e l'eterogeneità dei bisogni dasoddifare, l'utilizzazione di strumenti sempre più sofisticati e costosi,sarà attraverso il coinvolgimento di tutte le parti in causa, la stretta col-laborazione tra il politico e lo specialista, l'esame attento delle possi-bili conseguenze di certe opzioni,che potrà essere portato a termineil grosso sforzo intrapreso dall'Ustat per dotarsi di un Piano di attivitàadeguato ai bisogni del Paese. �

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È facile insomma dimostrare quanto la sta-tistica contribuisca alla ricerca degli storici,for-nendo dati quantitativi,materiali e metodi diindagine e suscitando nuove ipotesi.

La storia della statistica

Io credo però che sia più interessanteper lo storico e più importante per il cittadi-no riflettere sulla storia stessa della statistica.

La statistica nasce nel tardo Settecentocome scienza del buon governo,cioè comestrumento per l'esercizio di una amministra-zione pubblica razionale,efficace e illuminata.La si considerava inoltre una scienza che for-nisce le conoscenze indispensabili per con-seguire l'utile comune;e gli statistici del tardoSettecento e del primo Ottocento erano ingenere convinti che promovendo l'utilecomune o pubblico,si avvantaggiassero nellostesso momento anche gli interessi partico-lari, si incrementasse l'utile privato.L'azionedei pubblici poteri non è dunque considera-ta né una concorrenza né un ostacolo alleaspirazioni della società civile, risulta com-plementare.

La statistica è poi una scienza profonda-mente liberale perché postula la trasparenzanegli affari dello stato, la pubblicità nelle atti-vità della amministrazione,si oppone all'opa-cità e all'occultamento. Il famoso rendicontofinanziario pubblicato in Francia dal ministrodelle finanze Necker nel 1788 è di fatto una

pubblicazione statistica,che si ribella alla pras-si degli arcana imperii,dei segreti dello stato,e mostra pubblicamente quanto il monarcariceve e quanto spende e come spende:dimostra dunque che gli affari dello statosono anche affari dei cittadini.

In questa stessa linea si colloca la richie-sta strabiliante presentata nel 1829 al gover-no del cantone Ticino dal giovane "statistico"Stefano Franscini.Egli chiede,da privato cit-tadino,all'autorità di fornirgli dati statistici odi concedergli l'accesso ai suoi r egistri edocumenti poiché intende scrivere una "Sta-tistica del cantone Ticino",opera che intito-lerà poi La Svizzera italiana;e sarà il suo capo-lavoro statistico nel senso ottocentesco deltermine,cioè una ampissima ricognizione cri-tica nelle risorse umane e naturali e nei biso-gni di un paese.L'obiettivo è quello della tra-sparenza, della conoscenza scientifica chedeve guidare l'azione dei governanti, dellapubblicità dei dati che deve sorreggere il pub-blico dibattito politico e l'opera legislativa.

Franscini acclude un questionario, distraordinaria modernità,che prefigura ampia-mente il lavoro dell'attuale Ufficio cantonaledi statistica e che mette crudamente in lucele enormi carenze conoscitive e statistichedella pubblica amministrazione e le sue reti-cenze:o non si sa,o non si vuole far sapere.

La statistica batte dove il dente duoleChi segue la storia della statistica nota

che la qualità delle statistiche - la loro com-pletezza,accuratezza,regolarità,affidabilità -sono rivelatrici della qualità e dell'efficienzadella pubblica amministrazione. Il cantoneTicino è passato attraverso fasi alterne di dili-genza e negligenza: le statistiche sono dunque

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La statistica per la ricercastorica

La storia è una scienza inesatta,una scien-za del pressappoco e del probabile e guardacon ammirazione e un po' d'invidia alla stati-stica: scienza quantitativa, seriale, compara-trice, fondata sul linguaggio delle scienzematematiche.

Gli storici dell'economia sono stati i pri-mi a cercare il sostegno della statistica,a darela caccia ai censimenti,ai conteggi e alle seriedi dati quantitativi dell'epoca "prestatistica",e poi a utilizzare con profitto i materiali stati-stici diventati sempre più abbondanti neisecoli recenti. Si potevano così indagare levicende dei commerci e dei consumi dimetalli preziosi,misurare i flussi dei beni dilusso e dei prodotti di prima necessità,rico-struire la storia dei prezzi e delle politichemonetarie, la storia delle carestie.Dalla stati-stica economica si sfociava poi necessaria-mente nella storia sociale poiché le curve deisalari e del costo della vita tracciavano letraiettorie della ricchezza e della povertà,indicavano le tendenze verso l'alto o verso ilbasso della mobilità sociale.

Poi si sono fatti avanti gli storici dellademografia che hanno studiato le vicendedelle popolazioni:natalità,mortalità,nuzialità,fecondità, speranza di vita,morbilità,densitàe mobilità nello spazio ecc.spalancando altriorizzonti alla storia sociale,culturale,politicae pure a quella delle mentalità.

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niLa statistica e la storia

Il 19 febbraio scorso,l'Ustat ha organizzato unincontro stampa,aperto al pubblico,per sottolineare i 75 anni della statistica ticinese.Tre ora-tori sono stati invitati a parlare del rapporto della statistica nelle loro rispettive attività.Lostorico Raffaello Ceschi,del quale pubblichiamo la presentazione,ha parlato del rapportotra la statistica e la storia.Luigi Brenni, ingegnere,già presidente del Gran Consiglio,si è sof-fermato sul rapporto tra statistica e politica,ma anche sulla statistica quale strumento di deci-sione per l'operatore economico. Il giornalista Fabrizio Fazioli ha intrattenuto il pubblicosugli usi e gli abusi della statistica,nel settore dell'informazione.

foto Ti-press / Ely Riva

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anche uno strumento di misura dell'efficien-za del governo.

Chi osserva le vicende dei rilievi statisti-ci si accorge pure che la comparsa di nuovecuriosità statistiche rivela le emergenze poli-tiche,mette in luce quali problemi si impon-gono all'attenzione dei politici,quali sono lepriorità per i governanti,quali crisi o minaccesi stanno profilando. La statistica funzionadunque come una ecografia o una della poli-tica,è un indice rivelatore.Facciamo qualcheesempio.� Nell'Ottocento dominano dapprima nei

rendiconti del governo le statistiche scola-stiche:misurano le frequenze e le assenzedegli allievi,maschi e femmine,conteggianola durata annuale delle scuole: i problemisono l'analfabetismo da combattere, lediscriminazioni tra i sessi da debellare, icomuni da spronare,il paese da incivilire.

� Poi, dal 1855 emergono con insistenza eurgenza le statistiche sull'emigrazione tem-poranea e definitiva,oltremare,sulle som-me esportate e introdotte nel cantone.Dietro questo bisogno di conoscere emisurare i flussi migratori,di vigilare sullamobilità della popolazione,di confrontareperdite e profitti,stanno parecchi proble-mi di rilievo:l'indebitamento dei comuni edei privato,gli squilibri nella capacità fisca-le,lo spopolamento delle montagne,il crol-lo dell'economia agro-pastorale,l'emorra-gia della popolazione maschile attiva e glisquilibri demografici.

� Nel primo Novecento entrano con forzasulla scena le statistiche sanitarie e sull'igie-ne nelle scuole,nelle famiglie e nelle case:ilTicino deve affrontare un grave problemademografico,quello dell'eccezionale mor-talità infantile,che si attesta tra le più altedella Svizzera,e induce a temere la dege-nerazione o addirittura l'estinzione dellastirpe o "razza" ticinese , come si dicevaallora.Occorre capire dove stanno le insi-die alla salute del popolo , quale parteabbiano l'ignoranza,le cattive abitudini nel-la cura dei neonati, l'alimentazione scor-retta,e quali fattori favoriscano il rachiti-smo,la tubercolosi,l'alcolismo.La rispostaa questa ampia ricognizione statistica nellasanità sarà l'avvio di una intensa medicaliz-

zazione della scuola, saranno le azioni dipropaganda e di educazione igienica, lacreazione di istituti di cura,la politica euge-netica che porta alla modernizzazione sani-taria del cantone.

� Subito dopo la seconda guerra mondiale siintensificano le statistiche demografichesulla popolazione allogena e si inauguranoquelle sulle transazioni immobiliari, conattenzione particolare alle vendite a stra-nieri :sono gli anni in cui si dibatte il "pro-blema etnico ticinese" e in cui si cercanorisposte adeguate alle trasformazioni pre-cipitose del territorio,dell'economia e del-la società.

La statistica è una scienza in prima lineae intrisa di politica.

La statistica è una forma di indagine neces-saria per la buona amministrazione,ma è anchestrumento usato nel confronto politico, eun'arma brandita nella lotta politica.

Per conoscere come la statistica possa fon-dare le scelte politiche,basti un solo esempio:come interviene Stefano Franscini nel com-plesso dibattito se convenga o no bonificare ilPiano di Magadino? Di fronte alle dispute tec-niche sul regime delle acque e la qualità del ter-reno,sui costi e i benefici,sull'organizzazionedell'impresa e sull'utilità dell'opera,Fransciniargomenta con uno studio statistico che com-para le popolazioni viventi ai margini di questalanda paludosa con quelle di altre parti del can-tone.E la statistica dimostra che le comunitàaffacciate sul piano sono meno alfabetizzate,meno sane,più miserabili delle altre:la bonificasarebbe dunque utile anche solo per riscattaree rendere civili popolazioni derelitte.

La statistica è spesso coinvolta nei dissiditra gli stati,è esposta alle pressioni della politi-ca,sfruttata dalla politica,temuta dalla politica,manipolata dalla politica.� Perché nel 1810 un alto ufficiale del regno

napoleonico d'Italia presente nel cantonecon un corpo di occupazione, allestiscedegli abbastanza dettagliati Cenni statistici sulCantone Ticino? [...] questa provincia che orafa parte della Confederazione svizzera? Per-ché lo stato lombardo sta progettandol'annessione,si prepara a realizzarla e vuo-le predisporre gli strumenti necessari algoverno di un nuovo dipartimento:il dipar-

timento del Ticino,appunto.� Perché nel 1929 nasce l'Ufficio cantonale di

statistica? Perché occorre supportare condati statistici le rivendicazioni ticinesi, maanche perché il governo federale concedeun sussidio ai dipendenti federali attivi neicantoni che hanno il costo della vita supe-riore alla media svizzera:l'autorità politicaticinese è certa che il Ticino fa parte di que-sta categoria,ma non può dimostrarlo permancanza di dati statistici,bisogna dunqueprocurarseli.L'assenza di statistiche pro-cura un danno finanziario.

� Perché negli anni Ottanta dell'Ottocentoci si accanisce nel Ticino ad allestire censi-menti della popolazione di fatto e di dirit-to? Perché queste cifre servono alle batta-glie elettorali,per definire le circoscrizioni,attribuire la ripartizione dei seggi,conce-dere o negare la rappresentatività politicaagli emigranti assenti,conteggiare o stral-ciare cittadini fantasma.Del resto il primocensimento federale della popolazionesvizzera,quello preparato e condotto daStefano Franscini,serve in primo luogo perstabilire il peso della rappresentanza di cia-scun cantone nel nuovo Consiglio Nazio-nale.L'operazione demografica ha un pesopolitico prioritario.

La valenza politica della statistica si manife-sta pure nella diffidenza e nelle reticenze mani-festate spesso dalla popolazione di fronte aicensimenti e alle raccolte di dati statistici:i cen-simenti serviranno per la coscrizione militare?le raccolte di dati per inasprire la fiscalità? le sta-tistiche sulla proprietà fondiaria dei conventiper confiscarla a vantaggio dello stato?

Ma si rivela con pari evidenza nelle reti-cenze e nelle resistenze opposte soprattuttoagli inizi dagli apparati amministrativi che devo-no fornire i dati e sospettano che la statisticaserva a sindacare il loro lavoro,a misurarne l'ef-ficienza e l'utilità,ad aggiungere compiti supple-mentari e inutili e a togliere autonomia.I diffi-coltosi e contrastati inizi della statistica federa-le voluta da Stefano Franscini testimonianotutte queste ambiguità e l'importanza politi-ca della statistica,potente strumento di unifi-cazione nella babele federalista delle raccol-te di dati. �

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