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Transcript of 57FV - i fontanari torremaggioresi · La partitura di " Va,pensiero ," trascritta da Gian Domenico...

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La partitura di " Va,pensiero ," trascritta da Gian Domenico Sarrocco ed eseguita

più volte in pubblico da Michele Sarrocco alla chitarra e da Emilie Sacco al mando-

lino. Donatami da Michele Sarrocco,classe 1902,affinchè"non se ne perdesse la memoria,

Cast (in order of appearance)

54th SeasonAugust 17, 18, 19, 2001

WHITE BARN THEATRELUCILLE LORTELFounder/Artistic Director 1947-1999

presents

The World Premiere of

SACCO AND VANZETTIIn Concert

Words andMusic begun by

MARC BLITZSTEIN

Completed by

LEONARD LEHRMAN

GREGORY MERCER

HELENE WILLIAMSMONICA HARTETARA VENDITTI

TAMMY HENSRUD

Starring

With

JAMES SERGI

STEVEN THARPMARK WOLFFLARS WOODUL

ROBERT OSBORNE

MAURICE EDWARDS LEONARD LEHRMAN NICOLE MERCER

Conductor/PianistLEONARD LEHRMAN

Staged byDONALD SADDLER

Stage ManagerTOM BURKE-KAISER

Second Pianist and Assistant Music DirectorMICHAEL PILAFIAN

Scenic & Lighting DesignLEO B. MEYER

Technical DirectorKEVIN NEWTON

Artistic Advisory BoardVincent Curcio • Dr. Mary C. Henderson • Donald Saddler

Artistic SupervisorDONALD SADDLER

General ManagerVINCENT CURCIO

Sacco and Vanzetti is presented in association with The After Dinner Opera Company andThe Prof. Edgar H. Lehrman Memorial Foundation (or Ethics, Religion, Science & thè Arts,

by arrangement with Theodore Presser Company and thè Estate of Mare Blitzstein.

Chorus Monica Marte, Helene Williams, Tara Venditti, Tammy Hensrud,Steven Tharp, Mark Wolff, Lars Woodul, Robert Osborne

Nicola (Nick) Sacco, shoe factory worker, tenor GREGORY MERCERRosa Sacco, his wife, soprano MONICA HARTEDante Sacco, theirson, sileni NICOLE MERCERBartolomeo (Sarto) Vanzetti, fish peddler, baritene JAMES SERGIMike Boda (Mario Buda), anarchist associate, low tenor MARK WOLFFRiccardo Orciani, anarchist associate, motorcyclist, sileni STEVEN THARPMrs. Ruth Johnson, housewife, soprano HELENE WILLIAMSSimon Johnson, garage owner, baritone LARS WOODULPolice Officer Michael Connolly, bass ROBERT OSBORNEPolice Office Earl Vaughn, sileni STEVEN THARPChief of Police Michael E. Stewart, tenor STEVEN THARP

District Attorney Frederick G. Katzmann, bass ROBERT OSBORNEMary Splaine, witness, mezzo-soprano TARA VENDITTIMichael Levangìe, witness, high baritone LARS WOODULWarden, tenor !'. MARK WOLFFJohn W. McAnarney, altorney, baritene LARS WOODULMrs. Elizabeth Glendower Evans (b. 1856), co-founder,

New England Civil Liberties Union; funded defense, ,taughtprisonersEnglish, mezzo TAMMY HENSRUD

ClerkWorthington, mezzo , TARA VENDUTIJudge Webster Thayer, "piercing" tenor STEVEN THARPJeremiah J. McAnarney, defense co-counsel, baritone LARS WOODULFred H. Moore, California attorney, first defense counsel

for Sacco, tenor MARK WOLFFForeman Walter R. Ripley, baritone LEONARD LEHRMANEdward Miller, guard, tenor STEVEN THARPCelestino Madeiros, confessed young murderer, soprano MONICA HARTE

William Thompson, defense appeals attorney, baritone LARS WOODUL

Mary Donovan, defense volunteer, soprano HELENE WILLIAMSAldino Felicani, anarchist editor, tenor MARK WOLFF

Philip Stong, young journalist for The New York World, tenor MARK WOLFF

Governor Alvan T. Fuller, baritone MAURICE EDWARDSBoston Police Superinlendenl Michael Crowley, tenor STEVEN THARP

A. Lawrence Lowell, Harvard University President,head of commission, tenor STEVEN THARPwith Judge Robert Grani, bass ROBERT OSBORNEand M.I.T President Samuel W. Stratlon, mezzo TARA VENDUTI

F. Lauriston Bullard, New York Times edilor, spoken part STEVEN THARP

Governor Michael S. Dukakis, spoken part MAURICE EDWARDS

Sacco and Vanzetti is performed with two intermissions.

Iella foto sono ritratti,da sinistra :

latteo Marolla,Pernanda Sacco,il Maestro Leonard J. Lherman e sua moglie,il Soprano Helene Willians».

Il messaggio di felicitacioni per l'Opera " Sacco and Vanzetti " in-

viato al .Maestro Lherman dall'ex Governatore dello Stato del

MASSACHUSSETS..

Message from Michael S. Dukakis

Dear Leonard:

...l'm delighted that the Sacco Vanzetti case is going to be thesubject of an opera. I hope it will take its piace in both the opera repertoryand in the hears and minds of ali Americans that care about justice andabout how we treat those who, like so many of our parents andgrandparents, carne to this country seeking a better life and an opportunityto contribute to their adopted country.

Sacco and Vanzetti wouid never have been convicted under theConstitution and the rules of evidence that are now the law of the land.The trial was shot through with prejudice.

...In an ironie twist of fate, it was fully and publicly acknowledgedtwo years ago by an Italian-American governor and an Italian-Americanmayor of Boston.

Good luck with the opera, and thanks for making a great contributionto our understanding of the real meaning of justice in America

Sincerely,

Michael S. Dukakis

Anno XIII - n. 3J. \/ Marzo 2002 CULTURA ARTE E SPETTA COLO "Provinciale

Giornale di opinione della provincia di FoRgia

AppuntamentiNell'ambito delle attività orga-

nizzate AM'Associazione ItalianaInsegnanti di Geografia - SezioneProvinciale di Foggia (presiden-te: Anna Maria Clima), sabato 6e domenica 7 aprile viaggio cul-turale con partenza il 6 da piazzaCavour alle ore 7.00. Luoghi davisitare: Atri, valle del Vernano,Teramo e i suoi monumenti, Giu-lianova. Il 7 visita alla fortezzadi Civitella del '('mulo, sosta uCampii, interessante per il centrostorico e per il Museo NazionaleArcheologico con i reperti dellanecropoli di Campovalano. Quo-ta di partecipazione contenutaentro 90 euro; per informazionirivolgersi a Mario Scelsa e AnnaClima, tei. 0881/635533.

San Severo, teatro comunale«G. Verdi», sabato 6 aprile Grangala dell'operetta con i solisti:Daniela Mazzuccato (soprano),Max Rene Cosotti (tenore); Fede-rico Longhi (baritono). Orchestradi 53 elementi diretto dal mae-stro Paolo Ponziano Ciardi. Corolirico di 24 elementi.

Foggia, Teatro del Fuoco: do-menica 7 aprile, nell'ambito dellastagione concertistica 2002, l'Or-chestra Sinfonica della provinciadi Foggia, diretta dal maestroLorenzo Castriota Skanderbeg,eseguirà: Reve Angelique di A.Rubinatein, Concertino per Ma-rimba e Orchestra op. 21 di P.Creston e Danze Rumene di B.

Giornata di studio

L'esoterismo di Raimondo de SàngroLa figura di Raimondo di San-

gro, Principe di San Severo(1710-1771) e l 'ambiente in cuivisse sono state rievocate in una«giornata di studio» promossa dal-l'Assessorato alla Cultura e Pubbli-ca istruzione del Comune di Torre-maggiore, avente per itema «DonRaimondo de Sangro e la Napoliesoterica».

Relatori: il Prof. Mario Buono-conto: «Misteri, riti, superstizioni ecredenze retaggio della Napoli delSansevero» ed il Prof. SigfridoHebel: «II pensiero esoterico delPrincipe di Sansevero».

«L'esoterismo napoletano ha ra-dici antichissime, esordisce il Prof.Buonoconto, se si considera cheancor prima dell'avvento del Cri-stianesimo e nei primi secoli suc-cessivi venivano adorate in grecoed in latino, varie divinità d'im-portazione ellenica ed egizia che laCappella dei Sansevero è stata edi-ficata dove prima esisteva un tem-pio dedicato al culto di IsiderfZsideve capire anche come e perchél'esoterismo di don Raimondo deSàngro alimentò in Napoli supersti-zioni e credenze giunte fino ai gior-

sulla «Macchina Anatomica» fattadi sottilissimi fili riproducenti levene del corpo umano e dice a pro-posito di essa che sono spariti i filidei piedi, trafugati un pò per voltaed il feto trafugato dai soldati ame: iricani; del «lume eterno» dice-cheproveniva dalle ossa del cranio deicani fusi ad altissima temperatura emisto a fosforo ricavato dalle orine,che la rigenerazione dell'Uomoavverrà come l'Araba Fenice «cherinasceva dalle sue stesse ceneri &che il «Cristo Velato» della Cap-pella dei Sansevero rappresenta la«luce» che verrà rivelata».

Alla domanda loro rivolta dalcronista: «Dov'è sepolto don ;RaHmondo de Sàngro? i due Relatorinon hanno saputo rispondere che'con un "Non si sa!"».

Ed a questo punto riteniamo do-veroso aggiungere che esiste incontrada Mortella, a circa millemetri dal Cimitero di Torremaggio-re, a 50 metri dalla diruta «masse-ria del Principe», una costruzioneinterrata che esternamente sembrauno di quei pozzi di vigna con ilboccaglio ma che tale non è perchésotto il boccaglio appare un cilin-

Boccaglio

Viaggiatori del '900

Ungaretti in CapitanataV iaggiatore attento e appassio-

nato, nel 1934 Giuseppe Un-garetti attraversò Foggia e il Tavo-liere alla ricerca di costumi, am-bienti, modi di vivere del Sud. LaCapitanata allora era terra povera eumile; da poco dissetata e bonifica-ta. Di questa provincia generosa edella sua gente il poeta si innamo-rò, dedicandole pagine di straordi-naria intensità. Si tratta di prose pub-blicate per la prima volta comearticoli per la «Gazzetta del popo-lo», dal febbraio al settembre 1934.Successivamente questi appunti diviaggio vennero riuniti in un volu-me intitolato Deserto e dopo (Mila-

i no, Mondadori 1961).i! Sono cronache scritte con traspor-ì to, con- commovente sentimento.' Ungaretti giornalista manifesta cu-riosità e interesse per le cose e gliuomini della Daunia, descrive constupore le numerose fontane diFoggia («Non saprei dirvi dovepotreste trovare una cosa più sor-prendente e commovente e augura-le, delle tante fontane che s'incon-trano oggi fra le palme, arrivando aFoggia»), si sofferma sul secolareproblema dell'acqua («Certo in tut-ta la Puglia l'acqua potabile ha unvalore di miracolo»). Giunto a Fog-gia, in un articolo del 22 agosto ilpoeta racconta l'incanto del Pianodelle fosse («Questa piazza a perdi-ta d'occhio nasconde dunque l'unoaccanto all'altro un'infinità di poz-zi, conserva il grano della provin-cia che ne produce 3.000.000 di

Giuseppe Ungaretti.

fabbrica provenzale trecentesca an-cora ammaliata d'Oriente»), In se-guito passa in rassegna la solitàriachiesa di Santa Maria Maggiore Si-pontina («non stupirei se questa cat-tedrale in mezzo al prato fosse dav-vero il primo esempio del costruiremonastico e guerriero»), si incantadi fronte alla presunta tomba diRotari («Un'architettura degna diIspahan! E un monumento miste-rioso») e visita la basilica di SanMichele Arcangelo, scavata nellaroccia («Mi fermo dove l'oscurità èpiù densa. Ecco, sono bene a con-tatto ora della natura cruda. Caver-na, lunun d'armenti p H'annel! A,,,-,

Marinaro. Ingresso ore 20.00,inizio ore 20.30.

Foggia, teatro comunale «Um-berto Giordano»: dal 12 al 14aprile rappresentazione dellacommedia / giganti della monta-gna di Luigi Pirandello con Ma-rio Rigillo e Anna Teresa Rossi-ni, regia di Maurizio Panici. Por-ta ore 20.30, sipario ore 21.00.

Mercoledì 24 aprile a Lucerapresso la sala concerti «Paisiel-lo», concerto del trio Johannescon Francesco Manara, primoviolino della Scala; Massimo Po-Udori primo violoncello della Sca-la e Claudio Vogherà al piano-forte.

L'acqua

SPRECARLA

// pozzo misterioso della masseria Mortella.

ni nostri». «Dopo la caduta di SanGiovanni d'Acri (1291), continua ilRelatore, alcuni Cavalieri Templarisi rifugiarono in alcuni conventi na-poletani e fino alla loro messa albando (1307-14) iniziarono all'eso-terismo alcuni adepti inculcandoloro la concezione tipica delle settereligiose, secondo le quali la «ve-rità» viene rivelata soltanto ad al-cuni eletti». Sicuramente i Templa-ri appresero queste concezioni da-gli Arabi e le propagarono segreta-mente ad alcuni iniziati che a lorovolta le trasmisero ad altri». Il deSangro si recava spesso nel suopaese natale per interrogare i con-tadini del suo feudo sulle virtù dialcune piante officinali da sottopor-re poi ad esperimenti».

Dal canto suo, il Professore He-bel traccia un quadro nitido dell'eso-terismo di don Raimondo desumen-dolo dal libro del contemporaneoOrtiglia, da alcuni documenti dellaBiblioteca Vaticana, dalla «LetteraApologetica» scritta dal de Sangroper giustificare la sua appartenenzaalla Massoneria e sulle concezioniesoteriche dei Rosa-Croce basate suAlchimia.Cabala e Magia.

Parlando di alcune invenzioni delde Sangro il relatore si sofferma

dro intonacato profondo quattrometri con tre di diametro. Non è unpozzo perché è senza macera per lapercolazione dell'acqua; non è unafossa granaria perché troppo scava-ta in profondità; non è una cisternaperché il suo fondo è costituito daciottoli comunicanti con un cunico-lo riempito di ciottoli di fiume.

Si tratta di una costruzione inter-rata che attualmente non serve anulla ma che in passato è servitaallo scopo per la quale è stata co-struita.

A rigore di logica e secondo«scienza e coscienza» si potrebbeipotizzare che, in considerazioneche sul fondo della costruzione, dauna parete all'altra diametralmenteopposte, si erge un'arcata alta piùdi un metro e larga poco menocapace di contenere una bara sullasua superficie: . . . II Duca Vincenzode Sangro, figlio di don Raimondo,nascose le spoglie del suo illustreGenitore morto in odore di strego-neria dentro una specie di tombacostruita ad hoc presso una dellesue tante masserie.

Sarà questa solo una ipotesi?Agli Archeologi l'ardua senten-

za.Severino Carlucci

Ali Babà»), segnalando ai lettoril'importanza di questa secolare tra-dizione («Ho visto cose antiche,nessuna m'è sembrata più antica diquesta» [...] «Nessun luogo avreb-be più diritto d'essere dichiaratoMonumento Nazionale»).

Il 15 maggio Ungaretti visitaLucera, accompagnato da Giambat-tista Gifuni, Direttore della biblio-teca comunale, e resta impressiona-to dalle pietre e dai monumenticarichi di storia, in particolare dalduomo («è un'elegante mole con unnonnulla di calligrafico, pericolosae anche serena, come s'addice a

Un viaggio nel passato

al montagnoso Gargano, per poi ap-prodare nuovamente nella distesasconfinata del Tavoliere. Qui Un-garetti saluta con un ideale abbrac-cio la Capitanata, illuminato dalcaldo sole estivo: «Mi commuove-rebbe altrimenti così a fondo, unsole reso gentile? Voglio dire cheanche qui ha regno il sole autenti-co, il sole belva. [...] La pianuras'apre come un mare. Vorrei quivederlo nel suo sfogo immenso,ondeggiare coll'alito tormentoso delfavonio sopra il grano impazzito. Èil mio sole, creatore di solitudine»...

Stefano Capone

Racconti della nostra terraE stato da poco pubblicato dalle

Edizioni del Poggio (di PoggioImperiale), a cura di G. Saitto, un li-bro di racconti ambientati tutti nellanostra terra dauna, da Apricena a SanSevero e Torremaggiore, da Vieste aBovino e Volturino, da San Marco inLamis a Castelnuovo e Chieuti daDeliceto a Troia e Serracapriola, daLucera a Volturara e Poggio Imperia-le, da Rodi a Peschici e Rignano, tutte«storie brevi ritrovate nella memoria,da tramandare alle nuove generazio-ni, perché nulla vada perduto», conparticolari riferimenti a «tradizioni eusanze che vanno man mano scom-parendo dalla nostra realtà quotidia-na; e tale quotidianità, scrìve l'Autri-ce nella premessa, che qui emergefacendo un percorso a ritroso nel tem-po fra uomini e donne che fanno partedella nostra vita presente e passata,pur se può sembrare un insieme dieventi senza alcun significato ideale,si inserisce in un mondo culturale dicui è valida espressione».

Un vero e proprio viaggio nel pas-sato «per riscoprire e assaporare cal-(je atmosfere e dolci profumi», comescrive A. Zincanti nel presentare laedizioni; scolastica del libro, munitodelle relative schede didattiche e del-

le illustrazioni di Gloria Gravina. Illibro, in buona veste tipografica, for-nisce una lettura avvincente e inte-ressante per giovani e meno giovani,e si avvale della presentazione delProf. Joseph 'Fusioni, poeta e scritto-re italo americano, che più di ognialtro ha portato in cuore i ricordi delpassato, rimanendone fortemente le-gato e custodendoli come tesori.Memore di quanto fu amaro il calicedella emigrazione, della lontananza edel sacrificio negli anni della primametà del Novecento, egli scrive cherimane nel lettore «un sottilissimovelo di tristezza che magicamente sitrasforma in protagonista», quando siscorrono le pagine del libro, fatto «diun mondo ordinario di povera gente,di banditori, di calessini, di sopran-nomi, di usanze funebri, di puteolenticurri notturni di ladruncoli affamati,di compari avvinazzati e di br igant iche seminano il terrore». Racconti chein definitiva «costituiscono un pre-zioso contributo alla conoscenza o allariscoperta di usi e costumi, valori evoci della nostra civiltà meridionale.E tutto questo ce lo aspettavamo dauna appassionata cultrice di antropo-logia quale è Silvana del Carretto».

G.G.

N.9 del 9.5.2002 PAG. 3

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E BRIQfìNTESSEdi Severino CarlucciTorremaggiore. "Perché con-

tinua ad affascinarci la figura delbrigante? Perché una vicendacosi cruda ed intrisa di sanguecome la reazione alla conquistapiemontese riesce ad attirareuno stuolo di artisti a distanza dicentoquarant'anni dagli eventi?lo penso che si nasconda inognuno un brigante, u.no spiritoribelle che gioca a rincorrersi conquel fanciullino che GiovanniPascoli intuiva nel corpo e nellamente di ogni uomo. D'altro can-to, la società violenta di oggi, lapiattezza della vita che le metro-poli e i borghi aggregati dallamondializzazione dei consumi odalle immagini proposte daimezzi di comunicazione di mas-sa non fanno che comprimere ilnostro spirito. Siamo aggregatid'aria compressa pronti adesplodere, desiderosi di esplo-dere. Fortunati allora gli artisti,fortunati coloro che scopronoattraverso qualche forma di cre-atività l'uscita di sicurezza attra-verso la quale dare voce al di-sagio."

Così esordisce lo scrittoreRaffaele Nigro, Caporedattore RAIPuglia, nell'introduzione del ca-ìalnnn illustrativo "Brinanti a co-

e Pittura, sostiene il Relatore, sisono ispirati alle cronache gior-nalistiche dell'epoca e non aidocumenti custoditi negli archi-vi dei quali, fino a tutt'oggi, è vie-tata la consultazione. L'interes-se che l'Arte meridionalistica stariscoprendo in questi ultimi de-cenni sulle condizioni di vita cheindussero tanti cafoni meridionalia darsi al brigantaggio altro nonè che la risposta dei di-scendenti di costoro allepretese secessionisti-che dei leghisti padani". |

Dal canto suo, Va-lentino Romano, tracciacon cognizione di causail profilo e le vicissitudinidi alcune delle donneche, per amore o per for-za, si aggregarono aibriganti divenendo essestesse più battaglieredegli stessi uomini e citale vicende della catanza-rese "Cicilla" che, cattu-rata durante uno scon-tro a fuoco, venne pro-cessata e condannata amorte ma che la senten-za venne tramutata inergastolo perché il governo pie-montese dell'epoca non voleva

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bocchio del capobanda appostocome firma ed aggiunge cheanche i proprietari ricattati ci te-nevano a conservare questi pez-zetti di carta ricattatori perché lerepressione antibrigantaggiopiemontese puniva anche chicedeva ai ricatti (anche se poigli stessi proprietari ricattati fa-cevano pervenire sottobanco aibriganti quanto richiesto)". "Quel-

Presso // Duomo di Li/ceral'inaugurazione ufficiale

dell'illùminaziòne artistica deimonumenti della Provincia di Foggia

lo che veniva richiesto dai brigan-ti consisteva in capi di vestiario,schionoi. biada oer i cavalli, salu-

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Diniiito di Lutei Fanelli

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lori e briganti In bianco e nero",distribuito come guida alla mo-stra di pittura svoltasi in un'ala apianterreno del nostro castello eprotrattasi per dodici giorni.

La mostra di pittura, promos-sa dal Comune di Torremaggio-re e dalla Provincia di Potenzain collaborazione con il Centrodi Ricerca e di Documentazioneper la storia della Capitanata daltitolo "II brigantaggio visto dagliArtisti di Puglia e Basilicata" haavuto, quali espositori, i PittoriCiliento, Claps, Damiani, Filaz-zola, Fiorelli, Gallo Maresca,Grassi, Labianca, Linzalata,Laureili, Lovisco, Masini, Mate-ra, Montemurro, Orioli e Tulio.

A conclusione di queste duesettimane di esposizione pittori-ca ha fatto seguito un convegnosul brigantaggio meridionaleche, presieduto dal Commissa-rio Prefettizio Signora GerardaD'Addesio, ha avuto quali Rela-tori lo stesso Raffaele Migro sultema "II brigantaggio nelle lette-ratura", Valentino Romano su"Le brigantesse" e Giusepe Cle-mente "Non altro e sono ".

Nelfa sua lunga ed interes-sante disquisizione sul tema Raf-faele Nigro cita quasi tutti i titolidei saggi, dei romanzi, dei filmse delle opere teatrali che dal 1860e fino al giorno d'oggi hanno avu-to per soggetto il brigantaggiopost-unitario citando per ognunodi essi il nome dell'Autore e, an-che se fugacemente, la trama.

"Letteratura, Cinema, Teatro

pubblica mondiale di passare perle armi anche le donne.

Ed infine Giuseppe Clemen-te, già autore di un altro libro sulbrigantaggio post-unitario ne stascrivendo un altro imperniatosulla pubblicazione, previa rac-colta tra privati ed archivi di sta-to, delle missive inviate dai bri-ganti in forma ricattatoria ai pro-prietari delle masserie che vole-vano taglieggiare. La maggiorparte dei briganti era analfabetae quando avevano bisogno diqualcuno in grado di saper leg-gere e scrivere non esitavano acatturarlo e ad aggregarlo forza-tamente alle loro bande. "Quasitutte le missive di ricatto, sostie-ne Clemente, terminavano con"Nteng nent cchiù da dicere esong " (Non altro esono ) seguita dallo scara-

mi e sigari e qualora non ci si ot-temperava a quanto richiesto leminacce consistevano nel sac-cheggio della masseria del ricat-tato". Nell'Archivio di Stato di To-rino ho potuto consultare una qua-rantina di questi biglietti ricattato-rii e conosco una famiglia privatache ne conserva ben tredici comeuna reliquia e sono tutti vergati inun dialetto imbastardito con l'ita-liano. Voglio ricordare, per ultimo,che Michele Caruso, il brigantetorremeggiorese che nella masse-ria Monachella- Tabanaro reciseil collo a sedici contadini e che fat-to catturare dalla sua amante Ma-riannina Aligiera, prima di esserefucilato a Benevento, al Giudiceche gli chiedeva se sapeva leg-gere e scrivere rispose "Se sape-vo legge e scrive avess' abrusciat'u munn".

Si rèplica "Sètte sposepeijsette fra tei I i" -IH

LUCERA. A grande richiestasarà di nuovo sul palcoscenicodel Teatro dell' Opera la Compa-gnia Teatrale "Strumenti e Figu-re". Dopo il largo consenso ri-scosso con il tutto esaurito, nonè bastato il doppio appuntamen-to dello scorso aprile per soddi-sfare le esigenze del folto pubbli-co che "fa la corte" alla Compa-gnia da quattro anni e che potrànuovamente assistere alle vicen-de dei sette fratelli e delle loro

future mogli nel famoso "west".Uno spettacolo ricco di brio ebuoni sentimenti, con dialoghivivaci, un accompagnamentomusicale del vivo, con motivi al-legri e orecchiabili e coreografietravolgenti che hanno un sicuroimpatto sullo spettatore. Un mu-sical di due ore e mezzo in cui igiovani protagonisti si cimentanonelle vesti di attori, ballerini e can-tanti. Appuntamento quindi, sa-bato 11 Maggio alle 21:00.

sono quelli provenienti dal FERS, il Fondo Regionale per lo Svi-luppo Economico. Attraverso que-sto accordo sono stati illuminatiben 57 monumenti facenti partedel ri<NellaprecisAngioiCattecdiBovil ConMarceS. Fraè statitale ditori, o*anzi sda berte min'le, si ècittà irdorè, ipatto f*rettarr- . ^architeli-reca

che na eseguito aai vivo nenaCattedrale gremita di gente. Tra ibrani di grande spessore com-posti da Bach, Ramirez e Go\>-.nod, si sono inserite le note più'

percurelli,urv'intdal grana» issano, uopo lalunga esperienza come

II sergente Romano: la fine, olio su tavola (cm 150x120).

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Uno dei tanti dipinti sul brigantaggio post-unitario riportati nel catalo-' go illustrativo della Mostra intitolato " Briganti a colori, "briganti in bianco

e nero illustrato da Raffaele Nigro»Nella Mostra venivano psposti,oltre che i dipinti sul brigantaggio,anche figu-

re in terracotta raffiguranti+<il Re Francesco Secondo di Borbone e sua mogliela '"'egina Maria Sofia nonché alcuni Generali,Ufficiali e Sottufficiai9 dello

esercito di " Franceschiello "»

'. "*' • i i

Francesco II, Maria Sofia e ufficiali, terracotta colorata (altezza media cm. 40).

A U G U S T O C R O C C O

LA CAPPELLA SANSEVERO

GC//IM STORICO-ARTISTICA

Nella foto : la Signora Marinelli,la Signora Gerarda D'Addesio,Commis-

sario Prefettizio del Comune di Torremaggiore e lo Scrittore e Giorna-

li sta,Professore Augusto Crocco .j durante la conferenza per lo scoprimento

di un busto bronzeo a don Raimondo de Sangro,opera dello Scultore torre-

maggiorese Giovanni Totaro,di seguito ritratto accanto alla statua bronzea,

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