P ROBLEMI E STRATEGIE Il valore dellAutoefficacia A cura di Diana Biscaini Pedagogista.
5000 insegnanti da tutta Italia - iismoretti.gov.it ... · Daniele Novara, pedagogista Alberto...
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5000 insegnanti da tutta Italia
Edgar Morin, filosofo e sociologo tra i più grandi pensatori del Novecento
Zygmunt Bauman, teorico della postmodernità ideatore del concetto della modernità liquida
Gustavo Pietropolli Charmet, tra più importanti psichiatri e psicoterapeuti italiani
Massimo Recalcati, tra i massimi psicoanalisti italiani
Vito Mancuso, teorizzatore di una teologia laica
Daniela Lucangeli, tra le massime esperte di intelligenza numerica
Stefano Vicari, neuropsichiatra infantile
Daniele Novara, pedagogista
Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva
Giorgio Vallortigara, neuroscienziato
... e molti altri ancora!
I punti di partenza del Convegno:
• CERCARE LE DIFFERENZE, NON NASCONDERLE
• UTILIZZARE LE DIFFERENZE: costruire ETEREOGENITÀ
• CELEBRARE LE DIFFERENZE: celebrazione “dell’uscire dallo schema”
Passaggio obbligato da fare:
dal concetto di UGUAGLIANZA a quello di EQUITÀ
EQUITÀ= AVERE IL CORAGGIO E LA TECNICA DI FARE DIFFERENZE
SOLO ALCUNI DEI TEMI TRATTATI NELLE PLENARIE…
“Dis-educazione” sessuale dei nativi digitali
Confusione educativa degli adulti
Pregiudizi ed evidenze scientifiche nei disturbi del comportamento
Gestione della classe
Didattica digitale
“Corto circuiti” delle emozioni
Il piccolo “miracolo” dell’ora di lezione
Educare al tempo delle migrazioni
Chi sono i bravi insegnanti
Nuove “frontiere” per la dislessia
Cervelli che “contano”
Si può litigare con metodo?
Le sfide dell’altruismo
La fatica di diventare grandi
TRE PARADIGMI DI BASE per affrontare l’INCLUSIONE SCOLASTICA
• è necessario che la pedagogia diventi davvero il
cuore professionale dell’insegnare;
• l’inclusione è l’eterogeneità: la scuola inclusiva è l’unica
idea possibile di scuola democratica.
L’inclusione è quindi un tema trasversale e universale per tutti;
• centralità della persona: la tendenza ad avere come punto di
riferimento “categorie di perfezione competitiva” può determinare la
focalizzazzione del “sintomo” e non della persona, con la
conseguenza di un assistenzialismo buonista e quindi di una falsa
inclusione.
Al cuore dell’inclusione c’è la classe, cioè la comunità di relazioni tra pari e tra adulti, unico luogo possibile di una inclusione non illusoria.
Sei proposte per un’inclusione di classe:
1. creazione di un curricolo universitario in cui l’inclusività sia trasversale a tutti gli insegnamenti.
2. Intendere l’attività dell’insegnante di sostegno non come una professione “altra”, ma più ricca, trasversale, partecipata.
3. Necessità di rivedere i curricoli ed i percorsi formativi di tutti gli alunni.
4. L’importanza della “stabilità” degli insegnanti per una vera scuola inclusiva.
5. Interpretazione della “Libertà d’insegnamento” come rigorosa responsabilità deontologica professionale in cui la scelta didattica libera di ogni docente, si misura con i diritti inclusivi e di autorealizzazione di ogni singolo alunno.
6. Formazione durante tutto l’arco della vita professionale.
DALLA MOZIONE FINALE DEL CONVEGNO:
Desideriamo che la formazione sia di classe, cioè diciamo no alla vendita chiavi in mano di ricette di verità, ma soprattutto diciamo sì a: ricerca-azione, ricerca-azione, ricerca-azione Gli insegnanti sono portatori di saperi, di teorie esplicite e implicite, il loro primo bisogno è capirsi e scoprire partendo dal proprio vitale caos, parafrasando Mancuso, per trovare ognuno il proprio logos. Se la formazione non fosse attiva, partecipata, costruttiva diventerebbe solo un mercato per nuovi seduttori. La formazione all’inclusione si fa includendo, si fa partendo dalla classe, cioè dal lavoro quotidiano.
Perché l’inclusione è una questione di classe.