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TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI LECCO Anno 60° - N. 4 Ottobre/Novembre/Dicembre 2013 Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro “Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1. comma 2 DCB” - CMP Milano Roserio Direttore Responsabile: Angelo Sala Redattore Capo: Nino Venditti Redattori: Luigi Bossi, Augusto Cogliati, Emiliano Invernizzi, Ivan Piazza, Enzo Vavisa Redazione presso A.N.A. Lecco: Via Pescatori, 23 - Telefono 0341.364.108 Autoriz.: Trib. di Lecco n. 31 del 3-9-53 Grafica: PrePrint - Lecco Stampa: La Grafica - Molteno (LC) VITA DEI GRUPPI pagina 14 NOTIZIE IN BREVE pagina 20 ANAGRAFE ALPINA pagina 21 NOTIZIE SPORTIVE pagina 23 SALA AL BARRO pagina 4 pagina 8 Carissimi Alpini e Amici degli Al- pini, mi rivolgo a Voi con grande amicizia, stima e gratitudine, per- ché queste mie parole e pensieri Auguri natalizi del presidente raggiungano Voi e le Vostre Fami- glie in occasione delle imminenti festività Natalizie. Mi rivolgo a Voi come si fà in fa- 25° di Fondazione dell’Unità di Protezione Civile Alessandro Merlini 50° Anniversario del disastro del Vajont 9 ottobre 1963 miglia, perché i nostri Gruppi, la nostra Sezione, la nostra Associa- zione devono essere una famiglia, dove ciascuno di noi ricopre dei ruoli precisi in ugual modo e in uguale misura, altrettanto impor- tanti ed indispensabili per andare avanti. A volte è necessario il confronto, è necessario fare il punto della situazione, è necessario fare pro- grammi e progetti per il futuro. Alcune volte è necessario scontrar- si perché alla fine si esca con idee comuni, consapevoli di essersi confrontati senza nulla da nascon- dere, nulla da ridire, ma con la cer- tezza di aver dato un valido contri- buto per un obiettivo comune. Tutto questo l’ho percepito in Voi tutti carissimi Alpini in questi mesi, girando nei Vostri Gruppi, sempre accolto in modo superla- tivo ma nello stesso tempo con la semplicità, la tenerezza, la gioia che contraddistinguono questo Cappello con la Penna. Voi guardate il vostro Presidente come punto di riferimento, come figura nella quale trovare le ri- sposte ai vostri dubbi e perples- sità, nell’affrontare le attività dei Gruppi. Invece in tutte le occasioni ed attività che ho vissuto da Presi- dente in questi mesi mi sono ac- corto che il punto di riferimento siete Voi tutti, perché ogni volta mi avete insegnato qualcosa di nuovo, di importante, mi avete trasmesso l’entusiasmo, la forza, la tenacia e concretezza che ogni giorno dimostrate nelle vostre co- munità, nel servizio verso gli altri. In questo momento particolare della nostra società, momento di crisi economica ma soprattutto morale, tutti questi valori devo- no essere portati avanti, perché le parole di circostanza che rim- balzano ogni giorno nelle nostre orecchie, le promesse che metto- no davanti ai nostri occhi senza mai essere mantenute, devono essere cancellate guardando e ricordando ciò che i nostri padri hanno lasciato in eredità. E allora Vi dico GRAZIE perché tut- to quanto mi avete trasmesso, con- fezionato con il nastro tricolore, è il regalo più bello che un Presidente possa ricevere dai suoi Alpini. L’augurio di un Felice Natale e di un Nuovo Anno che insieme do- vremo affrontare, raggiungano Voi e i Vostri Famigliari, riscaldato e valorizzato da questa atmosfera particolare. IL VOSTRO PRESIDENTE MARCO MAGNI LE PAROLE DEL PRESIDENTE ALLA CERIMONIA FUNEBRE Per Angelo Oggi gli Alpini della Sezione di Lecco sono qui per dire il loro Grazie ad Angelo. Un Grazie per tutto quello che hai fatto per noi in questi anni, nei quali sei stato direttore del nostro giornale sezionale «Penna Nera delle Grigne», al quale hai dato un’impronta importante, concreta e semplice nel trasmet- tere le notizie, gli avvenimenti, le attività dei settanta gruppi. Hai contribuito con la tua solita professionalità, personalità ed esperienza alla stesura del libro in occasione del 80° anniversa- rio di fondazione della nostra Sezione. Sei stato sempre pre- sente durante i consigli sezio- nali per portare il tuo contributo di idee e proposte, trasmettendo tanta passione ed attaccamento a questo cappello con la penna. Tutto ciò l’ho percepito ancora quando otto giorni fa sono ve- nuto a trovarti a casa e mi hai ac- colto con il sorriso, la gioia, con quella voglia di andare sempre avanti, nascondendo in maniera superlativa la tua sofferenza. Ti ricorderemo sempre così, caro Direttore, con tutti quei valori che una persona quando lascia fisica- mente la vita terrena non porta via, ma lascia in mezzo a noi in maniera indelebile. Ti diciamo ancora Grazie Angelo, anche se non sei stato un Alpino abbiamo voluto renderti onore con la presenza dei nostri gagliar- detti e del nostro vessillo, perchè il tuo nome sarà sempre scritto moralmente ed eticamente nei cuori di tutti gli Alpini della Se- zione di Lecco. MARCO MAGNI (speciale alle pagine 11-12-13)

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TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI LECCOAnno 60° - N. 4 Ottobre/Novembre/Dicembre 2013

Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro“Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1. comma 2 DCB” - CMP Milano Roserio

Direttore Responsabile: Angelo SalaRedattore Capo: Nino VendittiRedattori: Luigi Bossi, Augusto Cogliati, Emiliano Invernizzi, Ivan Piazza, Enzo Vavisa

Redazione presso A.N.A. Lecco:Via Pescatori, 23 - Telefono 0341.364.108Autoriz.: Trib. di Lecco n. 31 del 3-9-53Grafica: PrePrint - LeccoStampa: La Grafica - Molteno (LC)

VITA DEI GRUPPI pagina 14

NOTIZIE IN BREVE pagina 20

ANAGRAFE ALPINA pagina 21

NOTIZIE SPORTIVE pagina 23

Sala al Barro pagina 4 pagina 8

Carissimi Alpini e Amici degli Al-pini, mi rivolgo a Voi con grande amicizia, stima e gratitudine, per-ché queste mie parole e pensieri

Auguri natalizi del presidente

raggiungano Voi e le Vostre Fami-glie in occasione delle imminenti festività Natalizie.Mi rivolgo a Voi come si fà in fa-

25° di Fondazione dell’Unità di Protezione Civile Alessandro Merlini

50° Anniversario del disastro del Vajont9 ottobre 1963

miglia, perché i nostri Gruppi, la nostra Sezione, la nostra Associa-zione devono essere una famiglia, dove ciascuno di noi ricopre dei ruoli precisi in ugual modo e in uguale misura, altrettanto impor-tanti ed indispensabili per andare avanti.A volte è necessario il confronto, è necessario fare il punto della situazione, è necessario fare pro-grammi e progetti per il futuro.Alcune volte è necessario scontrar-si perché alla fine si esca con idee comuni, consapevoli di essersi confrontati senza nulla da nascon-dere, nulla da ridire, ma con la cer-tezza di aver dato un valido contri-buto per un obiettivo comune.

Tutto questo l’ho percepito in Voi tutti carissimi Alpini in questi mesi, girando nei Vostri Gruppi, sempre accolto in modo superla-tivo ma nello stesso tempo con la semplicità, la tenerezza, la gioia che contraddistinguono questo Cappello con la Penna.Voi guardate il vostro Presidente come punto di riferimento, come figura nella quale trovare le ri-sposte ai vostri dubbi e perples-sità, nell’affrontare le attività dei Gruppi.Invece in tutte le occasioni ed attività che ho vissuto da Presi-dente in questi mesi mi sono ac-corto che il punto di riferimento siete Voi tutti, perché ogni volta mi avete insegnato qualcosa di nuovo, di importante, mi avete trasmesso l’entusiasmo, la forza, la tenacia e concretezza che ogni giorno dimostrate nelle vostre co-munità, nel servizio verso gli altri.In questo momento particolare della nostra società, momento di crisi economica ma soprattutto morale, tutti questi valori devo-no essere portati avanti, perché le parole di circostanza che rim-balzano ogni giorno nelle nostre orecchie, le promesse che metto-no davanti ai nostri occhi senza mai essere mantenute, devono essere cancellate guardando e ricordando ciò che i nostri padri hanno lasciato in eredità.E allora Vi dico GRAZIE perché tut-to quanto mi avete trasmesso, con-fezionato con il nastro tricolore, è il regalo più bello che un Presidente possa ricevere dai suoi Alpini.L’augurio di un Felice Natale e di un Nuovo Anno che insieme do-vremo affrontare, raggiungano Voi e i Vostri Famigliari, riscaldato e valorizzato da questa atmosfera particolare.

Il voStro PreSIdente Marco MagnI

le Parole del PreSIdente alla cerIMonIa funeBre

Per AngeloOggi gli Alpini della Sezione di Lecco sono qui per dire il loro Grazie ad Angelo.Un Grazie per tutto quello che hai fatto per noi in questi anni, nei quali sei stato direttore del nostro giornale sezionale «Penna Nera delle Grigne», al quale hai dato un’impronta importante, concreta e semplice nel trasmet-tere le notizie, gli avvenimenti, le attività dei settanta gruppi.Hai contribuito con la tua solita professionalità, personalità ed esperienza alla stesura del libro in occasione del 80° anniversa-rio di fondazione della nostra Sezione. Sei stato sempre pre-sente durante i consigli sezio-nali per portare il tuo contributo

di idee e proposte, trasmettendo tanta passione ed attaccamento a questo cappello con la penna.Tutto ciò l’ho percepito ancora quando otto giorni fa sono ve-nuto a trovarti a casa e mi hai ac-colto con il sorriso, la gioia, con quella voglia di andare sempre avanti, nascondendo in maniera superlativa la tua sofferenza.Ti ricorderemo sempre così, caro Direttore, con tutti quei valori che una persona quando lascia fisica-mente la vita terrena non porta via, ma lascia in mezzo a noi in maniera indelebile.Ti diciamo ancora Grazie Angelo, anche se non sei stato un Alpino abbiamo voluto renderti onore con la presenza dei nostri gagliar-

detti e del nostro vessillo, perchè il tuo nome sarà sempre scritto moralmente ed eticamente nei cuori di tutti gli Alpini della Se-zione di Lecco.

Marco MagnI

(speciale alle pagine 11-12-13)

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4

notizie alpine

pagina 2

4 Novembre 2013Fra domenica 3 e lunedì 4 novem-bre in tutta Italia si è celebrata la giornata delle Forze Armate e del Combattente, dell’Unità Naziona-le, del Decorato al Valor Militare e dell’Orfano di Guerra ed anche gli alpini della nostra sezione han-no preso parte alle varie cerimo-nie commemorative che si sono svolte in paesi e città. A Lecco la ricorrenza ha vissuto momenti di forte intensità. Così nel Santua-rio della Vittoria quando il vicario episcopale mons. Maurizio Rolla, presenti studenti di alcune scuole, ha nominato la parola «Patria» per sottolineare che è un termine un po’ in disuso e comunque ormai lontano nel vocabolario dei gio-vani. Perché i ragazzi hanno forse

più freschezza e fanno un po’ fati-ca dentro questa «autorevolezza» che invece ci vuole ma che an-drebbe ricuperata più nel senso dell’accoglienza, della difesa, nel senso di una famiglia...Allo stesso modo nella cripta quando il Coro Alpino Lecchese ha richiamato alla memoria con il canto i tristi momenti della ri-tirata di Russia. E ancora, intorno al monumento ai Caduti, nelle parole del presidente Assoarma Di Lelio, del presidente della pro-vincia Nava e del sindaco Brivio, il quale ultimo ha voluto ricordare, a valere come esempio di corag-gio anche per oggi, l’impegno dei «ragazzi del 1899» chiamati alle armi alle soglie della maggiore età

per condividere le difficoltà dell’e-sercito al fronte. Ha chiuso gli in-terventi sua eccellenza il prefetto

di Lecco, Bellomo, con parole di plauso per il servizio e l’impegno delle nostre forze armate e rimar-cando, tra l’altro, come ora i confi-ni nazionali non siano più rappre-sentati dalle montagne del Nord, ma dai nostri mari e dalle nostre coste. La medaglia d’argento al V.M. Giuseppe Faccinetto ha letto il Bollettino della Vittoria.Hanno partecipato alle celebra-zioni autorità religiose, civili e militari; rappresentanze delle forze armate e di polizia della pro-vincia, nonché delle associazioni combattentistiche e d’arma; laba-ri, vessilli e gagliardetti. Hanno ac-compagnato i vari momenti delle cerimonie il Coro Alpino Lecche-se e la nostra Banda Sezionale.

luIgI BoSSI

Lecco - Onori al monumento dei Caduti

In evIdenza

Marzo 2014: gli alpini lecchesiincontreranno Papa FrancescoGli alpini lecchesi ricevuti in udienza da Papa Francesco.Accadrà nel mese di marzo del prossimo anno ma la notizia, che ha solo poche ore, rimbal-zerà rapidamente dalla città di Lecco alle colline della Brianza, dalle quiete rive del Lario alle sue vallate tra le montagne.La comunicazione è arrivata dal cardinale Francesco Coccopal-merio, radici ambrosiane, pre-sidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi. L’udienza di Papa Francesco coinvolgerà l’intera sezione di Lecco dell’As-sociazione nazionale alpini (Ana): una forza di 4600 alpini e 1300 aggregati, distribuiti in

70 gruppi che coprono una buo-na parte del territorio provincia-le. Mancano all’appello gli alpini dell’alto lago che fanno capo alla sezione di Colico, quelli dell’a-rea casatese legati alla sezione di Monza e gli alpini del calolziese che fanno invece capo alla sezio-ne di Bergamo.La macchina organizzativa si metterà in moto rapidamente.Contatti sono già stati presi con la sezione Ana di Roma che ha garantito la sua collaborazione per tutti gli aspetti logistici. Non sarà comunque una passeggiata né tantomeno una gita, bensì un pellegrinaggio alla Santa Sede che culminerà nell’incontro con

il Papa. Gli alpini partiranno il martedì mattina presto, raggiun-geranno Roma e nel pomeriggio stesso visiteranno la basilica di San Pietro e parteciperanno alla messa celebrata appositamen-te per loro nelle Grotte vaticane dal cardinale Coccopalmerio. Gli alpini estenderanno l’invito ai sa-cerdoti delle rispettive comunità, compreso il vicario episcopale, monsignor Maurizio Rolla.Il mercoledì l’incontro con il San-to Padre, nel corso della tradizio-nale udienza che vedrà le penne nere lecchesi schierarsi in un ap-posito settore, con tanto di vessil-lo sezionale e i gagliardetti dei 70 gruppi.

Li guiderà Marco Magni, 43 anni di Robbiate, il nono presidente di una sezione fondata nel 1922 – la cui storia è raccontata nelle qua-si 400 pagine di “Alpini a Lecco. Una storia con la penna nera” – e che ha visto succedersi alla guida Ferdinando Doniselli, Antonio Greppi, Giulio Ceppi, Ugo Merli-ni, Raffaele Ripamonti (cui è inti-tolata la sede sezionale a Pesca-renico), Gildo Molteni, Sandro Merlini e Luca Ripamonti. Ugo Merlini, che è stato presi-dente nazionale dell’Ana dal gennaio 1965 alla tragica scom-parsa nel dicembre 1971, ven-ne accolto in tale veste da Papa Paolo VI, il 18 marzio 1968, sulla loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro e insieme contemplarono la piazza gre-mita di penne nere convenute a Roma per l’adunata nazionale.

angelo Sala

Lecco - Il vessillo sezionale scortato dal vice presidente Bossi Lecco - La nostra banda scandisce il passo

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013

notizie alpine

pagina 3

La bandiera dei Combattenti affidata agli alpiniGruppo di Castello di Brianza

Domenica 3 Novembre 2010 la manifestazione del 4 Novembre, in località Brianzola di Castello di Brianza, è iniziata al Cimitero di Brianzola con l’omaggio flore-ale ai Combattenti Reduci e Alpi-ni defunti, al suono della marcia funebre, e dopo avere ricordato la 53ª vittima Italiana in Afghani-stan, il Capitano dei Bersaglieri Giuseppe La Rosa. Poi, effettua-tiil Corteo e la celebrazione della S. Messa di suffragio nella Chiesa di Brianzola, la cerimonia è con-tinuata al Monumento ai Caduti con l’alzabandiera, la deposizione della corona di alloro col silenzio fuori ordinanza e la consegna dei Diplomi di Fedeltà a Combatten-ti e Reduci novantenni. È seguita

Al Gruppo di Castello di Brianza della consorella Associazione Nazionale Alpini

Carissimi Alpini, Con la presente intendiamo ringraziarvi per la vostra attenzione e sim-patia che, specialmente in questi tempi in cui la nostra Associazione, per fortuna senza eredi, in quanto, perlomeno per la nostra Italia dove gli odi delle guerre sono sepolti da tempo - ci rendono più sereno il cammino sul viale del tramonto. È per noi motivo di gioia rievocare quanto abbiamo trascorso insieme, oramai siamo rimasti in pochi, re-duci di una guerra quasi dimenticata specie dalle nuove generazioni e non possiamo fare a meno di constatare che il passare degli anni, inci-dendo fortemente sulla nostra salute e sull’impegno operativo, causa ad ogni manifestazione l’assenza di qualche compagno. In questo momento il nostro pensiero riverente e commosso, corre immediatamente versoi commilitoni che non sono tornati e il ricordo verso gli amici che sono andati avanti.Nel mese di luglio 1958, sull’Ortigara, venne trovata una lettera scritta nel 1917 dal Sottotenente Adolfo Ferrero per i suoi famigliari. Diceva tra l’altro: “Non è retorica quello che sto facendo. Sento in me la vita che reclama la sua parte di sole; Sento le mie ore contate, presagisco una morte gloriosa ma orrenda. Fra cinque ore qui sarà l’inferno …… O genitori, parlate, parlate fra qualche anno quando saranno in gra-do di capire, ai miei fratellini di me, morto a vent’anni per la Patria. Parlate loro di me, sforzatevi di risvegliare in loro il ricordo di me. È doloroso il pensiero di venire dimenticato da essi. Fra dieci o vent’an-ni, forse non sapranno più di avermi avuto fratello”.Ricordiamoli sempre i nostri Caduti. - Sul bollettino parrocchiale del mese di agosto 1945, il Parroco Mons. Gallizia così scriveva: Qualcu-no purtroppo non è tornato! In qualche famiglia già si piange! Solo la nostra fede in questo momento doloroso deve sostenerci per sopportare pazientemente questa Croce….Nostro dovere è il suffragio per le anime loro. Hanno combattuto, hanno versato il loro sangue per la nostra Pa-tria, è giusto e doveroso l’omaggio, la gratitudine e la riconoscenza fra-

la premiazione da parte del Di-rigente Scolastico Dott. Fabrizio Scopinaro di due alunni: Cristian Fumagalli e Natasha Boragina, autori di due poesie scelte dall’ap-posita commissione comunale - composta anche da rappresen-tanti del Gruppo Alpini -fra quelle esposte nella mostra di fine anno scolastico 2012/2013, intitolate «Il Partigiano» e «La pace nel Mondo» e declamate dai ragazzi stessi da-vanti al Monumento ai Caduti. Il Presidente della locale Asso-ciazione Combattenti e Reduci Vincenzo Pirovano ha quindi con-segnato, nella forma ufficiale e solenne, la Bandiera della Sezione agli Alpini per la custodia presso la sede del Gruppo, in ossequio

al desiderio espresso dal defunto Presidente Ugo Panzeri, in una let-tera invita al Gruppo stesso in oc-casione della manifestazione del 4 Novembre 2010.(lettera allegata in copia).La cerimonia, dopo i ringrazia-menti di rito da parte del Sindaco Luigia De Capitani a tutti gli inter-

terna. Sono gli Angeli Custodi della nostra Parrocchia”. Amiamo la nostra terra irrigata dal sangue dei fratelli, non facciamo emergere il germe dell’odio che divide, ma quello dell’amore che uni-sce. Ci piace ricordare una testimonianza di Egisto Corradi che abbia-mo più volte ripetuta nelle nostre manifestazioni.Bastano tre soli merci per caricare la Julia: “Al momento della partenza per la Russia, per imbarcare tutta la Julia erano occorsi cinquantacin-que treni. Il primo marzo 1943, dopo la ritirata, tutti i resti della Julia dislocati nella zona di Gomel assommavano a tremila e duecento uo-mini, compresi ufficiali e sottufficiali. Più trenta o quaranta muli, più la cavalla che guidata da Gherli aveva portato fuori il capitano Brighenti. Per caricare la Julia a Gomel bastarono tre soli treni merci. Il mio treno valicò il Brennero la notte sul diciannove marzo giorno di San Giuseppe. Festeggiammo l’evento aprendo finalmente le mie scatolette di carne. Erano squisite. Avevamo i visi affilati, gli sguardi spenti, le teste vuote, gli abiti a brandelli e bruciacchiati. Al di qua del Brennero era già cal-do e verde, soffiava un dolce e tiepido vento. Venuto il giorno ci affac-ciammo ai finestrini. Il treno, scendeva la valle dell’Adige, l’Italia ci apparve come un meraviglioso giardino”.

Certi di farvi cosa gradita, alleghiamo alla presente una raccolta di notizie sui nostri Combattenti e sull’Associazione e ci permettiamo chiedervi la custodia della nostra Bandiera presso la vostra Sede quando il nostro sodalizio chiuderà definitivamente i battenti, (fra un po’ di tempo ancora, speriamo). Infine desideriamo esprimervi i nostri sentimenti più sinceri di gratitudine per avere, con dedizione ed entusiasmo, collaborato per il bene della nostra Associazione.Distintamente,Castello di Brianza, 4 novembre 2010

Il Presidente

venuti, si è conclusa con un altro gesto importante: l’Associazione «Antiche Moto Brianza» di Castel-lo rappresentata dal Presidente Angelo Piazza, ha donato al Sin-daco e per esso alla comunità di Castello di Brianza una carrozzina per disabili.

SergIo fuMagallI

Castello Brianza - Il passaggio della Bandiera dai Combattenti agli Alpini

Consegna in custodia agli alpini, presso la sede del Gruppo di Castello di Brianza, della Bandiera della locale Sezione dell’Associazione Combattenti e Reduci.

Lettera inviata al Gruppo A.N.A. dal Presidente dell’A.N.C.R. Ugo Panzeri in occasione della cerimonia del 4 Novembre 2010

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4pagina 4

notizie alpine

Adelio con il colonnello De FonzoAdelio alle Betulle

Domenica 10 No-vembre alle ore 10 il suono dell’Inno Nazionale ha visto schierati, sul piazza-

le della sede di Sala al Barro di Gal-biate, una nutrita rappresentanza di Volontari di Protezione Civile. Presenti una trentina di gagliar-detti in rappresentanza dei Gruppi Alpini della nostra Sezione, con il Presidente Marco Magni ed il Con-siglio Sezionale al completo.Finalmente un timido, tiepido sole occhieggiava tra le nuvole, pro-mettendo, almeno per quella parte di festeggiamenti, una parentesi di

tempo buono dopo che, il giorno precedente, il maltempo aveva co-stretto gli organizzatori ad annul-lare tutte le manifestazioni in pro-gramma sul Lungolago di Lecco.Tali manifestazioni prevedevano dimostrazioni e attività statiche e in movimento da parte delle Unità Specialistiche della nostra P.C.Così Squadra Antincendio Bo-schivo, Unità Cinofile da Ricerca, Squadra Sommozzatori, Squadra Radiotelecomunicazioni assieme alla Squadra Montaggio Campi e ai Volontari del Magazzino dopo aver duramente e a lungo lavorato per essere pronti a questo importante

25° di Fondazione dell’Unità di Protezione CivileAlessandro Merlini

conSegnato Il PreMIo raffaele rIPaMontI (a.M.)

L’alpino dell’anno è Adelio ValsecchiAttendevo il termine della ceri-monia per stringergli la mano e complimentarmi con Lui per il premio e per la dedizione al no-stro «sacrario all’amore» del Pian delle Betulle attraverso la quale, senza certo cercarlo, si era via via candidato all’attribuzione del ri-conoscimento intitolato alla me-moria di Raffaele Ripamonti. Ma al momento opportuno, quatto quatto e in silenzio, egli si stava già incamminando verso l’uscita del tendone di Sala al Barro, dove si era appena conclusa la parte ufficiale della festa per il 25° del-la Protezione Civile sezionale, e non sono riuscito a raggiungerlo. Questi è Adelio Valsecchi, «al-pino dell’anno» per la sezione, «custode», come viene ormai concordemente riconosciuto,

del museo «casa della memoria» che proprio Lui per primo, e con assiduità, si è dato da fare perché fosse fondato, allestito, compiuto e infine anche riassunto in una guida illustrata. Sempre con l’e-suberanza di idee originali per rinnovare, arricchire, modificare, per allargare a nuovi visitatori la conoscenza e la frequenza. Pare debba vivere lassù tanto è presen-te! Ma la famiglia e gli impegni lo richiamano a Lecco, dove risiede, ed allora è un incessante via vai che rallenta solo nel periodo esti-vo, o durante qualche settimana d’inverno, quando si ferma al Pian delle Betulle. Se dunque lo trova-ste ancora, al finir della stagione fredda, a ritoccare con pennello e vernice la base nord del muro esterno della chiesetta, scolorita

per l’umidità della neve che vi si è ammassata abbondante, non vi meravigliate! Si è imposto anche questo impegno, come numerosi altri, per vigilare e salvaguardare il complesso della nostra chieset-ta ex voto del Morbegno. E grazie ancora, principalmente a Lui, se il libro dell’accoglienza posto nel museo è folto di belle frasi e di firme di visitatori, perché si è de-dicato giornalmente a riceverli, addirittura regolando l’accesso con precisi orari: ...«mio nipote li ha esposti su un cartello indi-catore...». C’è dell’altro da raccontare, ma mi parrebbe di violare il suo es-sere schivo e di metterlo a disa-gio. E allora mi fermo qui, con un GRAZIE di tutta la sezione.

l.B.

appuntamento con la Cittadinan-za hanno visto i loro sforzi vanifi-cati: evidentemente Giove Pluvio ha un conto aperto con gli Alpini!

La sera del sabato la festa è ufficial-mente iniziata con l’apertura delle cucine e, dopo una squisita trippa preparata dalla nostra squadra di “sussistenza”, è terminata con l’e-sibizione del Coro Adda che ha al-lietato la serata.Ma torniamo a Domenica.Dopo l’alzabandiera tutti sono en-trati nel tendone adibito a sala riu-nioni dove ha avuto inizio la parte ufficiale del programma e, dopo il saluto alle autorità, il Coordinatore Sezionale della P.C. Pietro Dell’Era ha illustrato le attività svolte nel 2013 e quelle previste per il 2014.Complessa e molto articolata, la relazione ci ha fatto rivivere un anno di impegni, di giornate pas-sate insieme, sempre e comunque ad aiutare chi ne avesse bisogno.Al termine della relazione sono sta-ti premiati con medaglia e attesta-to quei Volontari che, per raggiunti limiti di età, non possono più far parte attiva della nostra squadra, ma che, siamo certi, ci resteranno sempre vicini: Mario Monti di Og-giono, Giancarlo Maroni di Prima-luna, Daniele Beretta di Lomagna, Giuseppe Formenti di Cremeno, Fortunato Airoldi e Sergio Lietti di Lecco. A seguire Luca Ripamonti ha consegnato ad Adelio Valsecchi il premio «Raffaele Ripamonti» de-stinato all’”Alpino dell’anno 2013”, scelto per il suo continuo impe-gno, che già da alcuni anni svolge, al Tempio votivo del Battaglione Morbegno al Pian delle Betulle.Dopo la messa, celebrata da Don Donato, Missionario del Pime per cui Volontario in prima linea, la nostra «squadra di sussistenza» che sabato aveva aperto la mani-festazione, l’ha degnamente con-clusa.Arrivederci all’anno prossimo.

(Di seguito la prima parte della Relazione Annuale)

Sala al Barro - Il tavolo della presidenza

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013 pagina 5

notizie alpine

Assemblea annuale P.C. del 10.11.2013 - RelazioneBuongiorno e un benvenuto a tutti. Ancora un anno è passato e siamo di nuovo qui insieme per un riassunto sulle attività dell’an-no che sta volgendo al termine.Prima di iniziare però vorrei dedi-care un minuto di raccoglimento per i nostri Volontari che in que-sto anno sono andati avanti: San-dro Brigatti, Maurizio Verlino e Riccardo Sala, sono stati tra i pri-mi aderenti a questa nostra Asso-ciazione e sempre in prima linea in occasione delle nostre attività ed emergenze ... sentiremo la loro mancanza. Associo nel ricordo i “più che Amici” Todi Merlini e Angelo Sala che in questi giorni sono improvvisamente venuti meno...Al termine dell’Assemblea andre-mo a deporre una ciotola di fiori sulle tombe di Ugo Merlini, Raf-faele Ripamonti e Sandro Merlini.Un saluto ai Volontari, ai Capi Gruppo, ai Consiglieri della Se-zione, al Consigliere Nazionale Mariano Spreafico, al nostro Pre-sidente Marco Magni ed al prece-dente Presidente Luca Ripamonti che, al termine di questa mia rela-zione, consegnerà il premio “Alpi-no dell’anno 2013”.Un grazie al Sindaci di Pescate e di Galbiate nei cui territori abbiamo le nostre sedi operative da loro concesseci in comodato gratuito.Prima di procedere nella descri-zione di quanto realizzato, dob-biamo affrontare alcune proble-matiche che riguardano il buon funzionamento della nostra Uni-tà di Protezione Civile.Gratuità, solidarietà e partecipa-zione sono tre punti fondamenta-li in cui si identifica il ruolo ed il fine del Volontario.Il Volontario interviene in una si-tuazioni di bisogni collettivi che prevedono interventi di sorve-glianza del territorio, previsione, prevenzione, soccorso in emer-genza ed opere di ripristino della normalità a seguito di calamità naturali o derivanti dell’attività umana. In questo modo il Volontario si inserisce tra il Pubblico ed il Pri-vato, in un livello intermedio su-perandone la contrapposizione, dando voce e risposte ai bisogni più impellenti, non deve però mai sostituirsi ai doveri dello Sta-to e dei Cittadini ma essere a loro supporto.La Protezione Civile non è solo previsione, prevenzione, soccor-so o superamento dell’emergenza

ma è anche e soprattutto forma-zione, addestramento e sicurezza del personale per non divenire a sua volta oggetto da soccorrere: trasformarsi da soccorritori a vit-time significa provocare un dan-no doppio. La sicurezza ed il comportamen-to del Volontario diventa il punto centrale ed è per questo che la nostra Sezione ha impegnato ed impegna ingenti risorse econo-miche per l’acquisto dei dispo-sitivi di protezione individuale e prevede la formazione con corsi di aggiornamento per ognuno di noi: questo è un appello per i Volontari affinché si rendano di-sponibili a frequentarli, so bene che questo è un sacrificio, ma il sacrificio fa parte dello spirito del Volontario. Questo appello, che abbiamo sempre posto alla base della no-stra Unità di P.C., è stato puntua-lizzato proprio in questi giorni dal Coordinatore Nazione Giuseppe Bonaldi, con direttiva “ad hoc”.Altro punto critico da affrontare è la partecipazione dei nostri Vo-lontari alla vita attiva della nostra Unità. Dopo scrupolosa ed atten-ta vagliatura dei nominativi dei Volontari iscritti nei ruolini, rap-portati agli interventi, sia in fase operativa che di esercitazione, abbiamo constatato che parecchi nostri Volontari non hanno mai partecipato ad alcun intervento da noi programmato. Ritengo che questo stato di cose sia poco pertinente al corretto funzionamento della comples-sa macchina organizzativa. Una moderna e dinamica Unità di P.C., sempre più orientata verso specifiche specializzazioni, deve basare la propria peculiarità non più sui grandi numeri ma su or-ganismi snelli in cui il Volontario dimostri sicurezza e professiona-lità e questo può avvenire sì grazie all’entusiasmo del Volontario ma soprattutto all’assidua partecipa-zione, sia alle esercitazioni che ai corsi di aggiornamento e alla coe-sione, che sono la base di una cre-scita qualitativa collettiva; certo porre in quiescenza un Volontario può sembrare impopolare e poco gratificante ma è necessario per il buon funzionamento della nostra Unità.Abbiamo, è vero, qualche pro-blema di “comunicazione” con la Base, ma è altrettanto vero che oc-corre sia anche il Volontario a cer-care di relazionarsi con il Vertice.

Priorità della nostra Sezione è do-tare tutti i Volontari dei D.P.I. ne-cessari; questo comporta costi di notevole entità. Fornirli ai Volon-tari che non partecipano alle eser-citazioni sono soldi spesi inutil-mente. Ogni giorno le normative a cui ci si deve adeguare sono sem-pre più complesse e specifiche, non possiamo più permetterci di sorvolare o soprassedere alla di-rettive impartite, valga per tutte la sicurezza sul luogo di intervento. Il moderno Volontario di Prote-zione Civile non può più transige-

re dalla preparazione e partecipa-zione: solo così si avrà la certezza di aver messo in campo persone preparate ad addestrate.Noi responsabili non possiamo mai dimenticare di operare con scienza e coscienza e di chiederci in continuazione se il nostro ope-rato, nei confronti del Volontario, sia improntato all’agire del buon Padre di famiglia.

PIetro dell’era

(La seconda parte, riguardante le attività del 2013 e di previsio-ne per il 2014 sarà pubblicata sul prossimo numero).

Sala al Barro - I presenti all’assemblea

Chiusura 1° numero Penna Nera delle Grigne 2014Dalla redazione

Ultima data utile per presentare materiale da inserire sarà tassativamente lunedì 10/03/2014

Si rammenta che, per chi avesse materiale giornalistico da inviare alla redazione, lo può fare:• in modo telematico usando esclusivamente l’indirizzo: [email protected]• a mano consegnandolo in segreteria il lunedì, mercoledì e venerdì

mattina dalle 9 alle 12. La redazione chiede vivamente di inviare tutto in via telematica: in tutti i Gruppi vi sono degli iscritti in grado di farlo, basta chiedere ed aiutarsi! Ciò consentirebbe un ulteriore risparmio di tempo e di sforzi considerevole nell’inserimento delle notizie.

Alcuni consigli ai gruppi

1° Si prega di inviare articoli non troppo lunghi (il numero delle pa-gine del nostro periodico è prestabilito ed è doveroso ospitare gli scritti di tutti i gruppi che desiderano inviare le proprie notizie).

2° Negli articoli e anagrafe il nome delle persone va sempre inserito prima del cognome.

3° al posto delle virgolette ‘’ inserire « » - Ciò aiuterebbe in parte gli addetti ad esplicare meglio il lavoro di correzione.

Grazie della collaborazione

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4

Per le Borse di Studio Ugo Mer-lini e concerto di Natale della banda sezionale si conferma che l’incontro si terrà a Bellano il 14 dicembre presso il Palasole. La scadenza della presentazio-ne delle candidature è a fine ot-tobre. Le borse saranno cinque. Il CDS dà mandato al CDP di valutare le candidature secondo il regolamento vigente. Quanto all’argomento Scadenze e cari-che sezionali sono in scadenza cinque consiglieri: Bossi, Botta-ri e Dell’Era, rieleggibili; Maria-no Spreafico e Ivan Piazza non rieleggibili. I referenti di zona dovranno presentare nuove candidature, minimo due per zona.Festa della Protezione Civile e premio Raffaele Ripamonti a.m. Il presidente Marco Magni pro-pone per il premio il nome di un candidato che viene approva-to all’unanimità. Raccomanda che il nominativo resti per ora riservato. Quanto alla festa (25° della nostra Protezione Civile) il

vicepresidente Farina informa che l’organizzazione è affidata a Ivan Piazza e Cristian Morni-co secondo un programma di massima che viene brevemente comunicato e discusso.Tra le Varie ed eventuali:- Il presidente stigmatizza il comportamento non corretto in alcune recenti manifesta-zioni di sezione e di gruppo in merito alla presenza del vessillo sezionale.- Giordano Lori informa che i gruppi della Valsassina, stan-no collaborando attivamente per l’organizzazione della Gara nazionale di Sci di Fondo e, su richiesta, il CDS da mandato al comitato organizzatore di deci-dere sulla stesura del volantino del programma e su numero di pagine, forma e numero di opu-scoli da produrre. - Il presidente illustra poi l’ordi-ne del giorno della prossima ri-unione dei capigruppo indetta per l’8 novembre alle ore 20.30 presso la sede di Pescate.-Piero Dell’Era relaziona sulla

Protezione Civile, ed in partico-lare informando tra l’altro che: a Palazzolo a fine settembre si è tenuta l’esercitazione del 2° Raggruppamento; hanno ope-rato 104 volontari sui 120 che vi avevano aderito; tutto è andato bene. Gradita e molto apprezza-ta, non solo dai volontari, è sta-ta la visita del nostro Presidente. I giorni 27 e 28 settembre si terrà in parecchi Comuni del-le Province di Lecco, Como, Monza Brianza e Milano una simulazione di esondazione del Lambro. Noi interverremo a Co-stamasnaga. L’esercitazione è a carattere regionale.Negli stessi giorni a Bellano e a Sirone si terrà l’esercitazione “fiumi sicuri”a carattere provin-ciale. In particolare a Bellano si simulerà l’esondazione del Pio-verna. Oltre alla squadra al completo di Bellano, interverranno Ivan Piazza ed i suoi, evacuando le scuole medie, ed il gruppo dei cinofili per ricerca dispersi.Comune di Airuno. Sabato

prossimo inizia un intervento di prevenzione che si protrarrà per parecchi fine settimana con incarico di consulenza ad un esperto agronomo – forestale.Il gruppo di Ballabio sta orga-nizzando due cene per racco-gliere fondi a favore della gara di sci di fondo.Bossi e Piazza hanno parteci-pato ad Orsenigo, su incarico del presidente, a una riunione indetta dal fotografo Pifferi con la sezione di Como per valutare la pubblicazione di un libro, sui percorsi della linea Cadorna, in concomitanza con il centenario della Grande Guerra. Piazza infine informa che a Lierna sono stati festeggiati e ringraziati gli organizzatori della trasferta realizzata con gli studenti a Strasburgo.La riunione si chiude alle ore 24.

Il segretario Augusto Cogliati

Il presidenteMarco Magni

15 ottobre 2013 - presso la baita del gruppo di Cortenova

notizie alpine

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Dal Consiglio direttivo sezionale24 settembre 2013 - presso la sede sezionale in LeccoDopo animate discussioni in cui sono intervenuti i consiglieri Mariano Spreafico, Raffaele Ta-vola, Emiliano Invernizzi e Ce-sare Goretti oltre al presidente, al progettista Renato Spreafico, agli ingegneri Negri e Panzeri il Consiglio approva il progetto esecutivo per portare l’acqua al rifugio Cazzaniga-Merlini.Quanto alla organizzazione del Campionato Nazionale di sci di fondo ai Piani di Bobbio il con-sigliere Giordano Lori e Giusep-pe Saetti, invitato dal presiden-te, relazionano in merito. Lori mostra al CDS la locandina ideata e disegnata dal consiglie-re Edo Balbiani.Il CDS approva all’unanimità.Relativamente al Resoconto delle cerimonie il presidente ringrazia tutti gli Alpini, la com-missione per la chiesetta al Pian delle Betulle, i consiglieri sezio-nali e tutti quanti hanno contri-buito alla buona riuscita della celebrazione alla chiesetta voti-va del Morbegno. Ha riscontra-to con piacere il corretto svolgi-

mento, anche nel rispetto degli orari programmati, della serata con il ten. Col. Renna, del pran-zo per gli invitati, dell’uso dei buoni pasto e l’aiuto dei gruppi che hanno fatto ristorazione, oltre che delle operazioni svolte dalla nostra Protezione Civile.Il Consiglio delibera di devolve-re parte delle offerte della mes-sa alla Fondazione Don Carlo Gnocchi e parte per la sostitu-zioni di alcuni paramenti e sup-pellettili sacri della chiesa.Il coordinatore Piero Dell’Era, riferisce sulla prossima Esercita-zione della Protezione Civile del 2° Raggruppamento informan-do che parteciperanno circa 120 nostri volontari e che la macchi-na organizzativa è pronta.Quanto poi al Raduno del 2° Raggruppamento a Castel San Pietro Terme il presidente sarà sicuramente presente e con lui anche i vice presidenti Mauro Farina ed Emiliano Invernizzi oltre a Raffaele Tavola.Inoltre parteciperà la nostra Banda trasportata con pulman.

Il presidente chiede ai consi-glieri di caldeggiare la presenza di tutti i gagliardetti della sezio-ne.Tra le numerose Varie ed even-tuali, per lo più di servizio:- Dell’Era riferisce che la festa annuale (tra l’altro 25°) della PC si terrà il prossimo 9 e 10 novembre con dimostrazioni e allestimenti di attrezzature sul lungo lago Isonzo in Lecco e a Sala al Barro.- Il presidente fa presente che, nel visitare alcuni gruppi della sezione, ha osservato un modo di svolgere le cerimonie alpine ufficiali non corrispondente alle direttive associative ben elenca-te nel cerimoniale dell’ANA. Inoltre, in alcuni casi isolati, ha ravvisato un mancato ri-spetto delle cariche associative nell’ambito del cerimoniale e degli eventuali interventi verba-li di circostanza. Ricorda che la sua presenza, conseguente ad un invito e non, è in funzione non della sua persona, ma in quanto rappre-

sentante di tutti gli Alpini della sezione di Lecco; con lui anche per tutti coloro che lo rappre-sentano. Chiede ai consiglieri di ribadire questi ultimi concetti a tutti i capigruppo, ognuno nelle proprie zone.- Emiliano Invernizzi annuncia che, su mandato del presiden-te, ha richiesto una udienza al Santo Padre Papa Francesco per gli alpini della sezione di Lecco e che questa si potrà avere nel marzo del 2014. Propone di po-ter accettare le iscrizioni, a que-sto che deve essere considerato un pellegrinaggio e non una gita di piacere, solo degli iscritti ai nostri gruppi più un ospite da ciascuno accompagnato.Il CDS plaude all’iniziativa e ap-prova all’unanimità.- Saul Formenti informa infine che parteciperà con sei atleti della sezione al Campionato Nazionale di Corsa in Montagna a Domodossola.La riunione si chiude alle ore una.

Il segretarioEmiliano Invernizzi

Il presidente Marco Magni

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013

Emozionante! È la prima paro-la che mi sento di pronunciare mentre mi accingo a descrivere questo viaggio nella memoria. Doppia memoria. Quella perso-nale per il ricordo del papà tor-nato da questo teatro di guerra in cui aveva partecipato, dal 10 luglio 1941 al 15 aprile 1943, alla operazioni di guerra svoltesi in Russia col 215° Btg. Territoriale Mobile. Quella storica e inparti-colare alpina, legata alla tragica epopea che oggi commemoria-mo tenendone viva la memoria. Avevo cinque anni quando mio padre ritornò. Arrivò alla sta-zione ferroviaria di Cernusco-Merate il 6 maggio 1943. Con la vecchia corriera, senza portiere, che collegava Merate alla stazio-ne, andammo a riceverlo con la mamma e il nonno. Questo breve tragitto era già, a quei tempi, una avventura non comune. Quando arrivarono e scesero dal treno in divisa erano per me tutti ugua-li. Io non distinguevo mio papà dagli altri, praticamente non lo conoscevo e tiravo la gonna del-la mamma per chiedere qual’era. Erano in cinque, tutti di Merate e tutti classe 1903. Mandati in Russia a trentotto anni e tornati a quaranta. Stranezza e mistero della burocrazia militare. Par-lando si rimescolavano ed io di nuovo a chiedere alla mamma qual’era. Ricordo che mi sentii sollevato e abbracciato con forza. Tornammo a casa e depositato lo zaino sul grande tavolo della cucina, lo aprì e rovesciò il con-tenuto. Erano mele, raccolte in trentino, durante una sosta della tradotta. Loro avevano sofferto freddo e fame ma il primo pen-siero era per noi che sapevano o immaginavano che anche noi non stavamo molto bene quanto a cibo. Tutto questo fu un avveni-mento particolare e una festa per noi bambini. Dopo la quarante-na iniziò subito a lavorare con i fratelli. Pure loro appena tornati dalla guerra e con il nonno che nel frattempo, durante i loro anni di assenza, da solo, aveva tirato avanti la famiglia con tre nuore e otto nipoti. Negli anni seguenti mio padre si trovava la domenica a casa nostra con i commilitoni e

parlavano della loro tragica espe-rienza in Russia. Ho sentito infini-te volte i nomi dei luoghi che loro avevano conosciuto: Nikitova, Nikolajewka, Valuikj, Dniprope-trosky e tanti altri. In particolare i fiumi Kalitva e Don. Avevano pe-stato con calcio del fucile il ghiac-cio, sul fiume Don per vedere se era percorribile. Poi hanno visto che ci passavano sopra camion e carri armati. E finalmente dopo 70 anni sono riuscito ad avere una visione personale di quei luoghi. L’impatto è stato meno pesante perché non c’era neve e non ha fatto freddo ma l’idea delle immense e sconfinate terre della steppa è stata ugualmente impressionante. Distese infini-te di terreno incolto o coltivato a girasoli o rape. Ogni tanto un piccolo villaggio isolato e ridotto a poche isbe distintissimo da al-tri abitati, ognuno con il piccolo camposanto con basse recinzio-ni colorate di azzurro. Accanto alle tombe ci sono spesso piccoli

tavolini con panca e i parenti si recano, in un giorno particolar-mente significativo per il defunto, a fare merenda e lasciano del cibo anche per lui. Vicino ai villaggi ci sono spesso croci ortodosse. I vil-laggi più grandi hanno la chiesa sempre particolarmente bella con le relative cupole. Ho visitato all’interno due isbe accolto molto gentilmente. Sono essenziali, ma comunque decorose. Certamente migliorate nei confronti di come erano 70 anni fa, ma ancora mol-to distanti dalle abitazioni di città come Mosca o San Pietroburgo e dal nostro standard abitativo, al-meno relativamente alla nostra zona. Abbiamo visitato i luoghi più significativi delle battaglie. Belogorie, caposaldo della Val-chiese, le postazioni del “Monte Bianco” e gli schieramenti della Tridentina. Gli schieramenti del-la Cuneense e della Julia a Staraja Kalitva e Nova Kalitva. Sempre accompagnati dallo storico russo Alim Morozov che dava spiega-

Rossosch. 20° Anniversaio «Operazione sorriso»19-26 Settembre 201370° Anniversario della ritirata nella campagna di Russia

zioni dettagliate dei vari campi di battaglia. Autore del libro «La mia scoperta dell’Italia e degli alpini 1942-2012». Inoltre ha realizzato un museo nello scantinato dell’A-silo Sorriso. Poi presso l’asilo sié svolta la cerimonia del 20° an-niversario di costruzione. Dopo l’alzabandiera delle due bandie-re russa e italiana sono seguiti i discorsi delle nostre autorità al-pine con il presidente nazionale Sebastiano Favero, progettista e volontario e delle autorità locali e dell’asilo. Particolarmente toc-cante e veramente bello il saggio dei bambini, svoltosi in maniera perfetta, con canti, balli e costu-mi bellissimi. I loro visini espri-mevano gioia e allegria. Pace, amicizia sincera e serenità sono trapelati dai contatti fra i nostri due popoli. Il coro di Trento ha accompagnato tutta la cerimonia che è proseguita nel pomeriggio presso la nuova «Casa della gio-ventù».

auguSto coglIatI

lecco caStello

Nel gennaio 1943 in terra di Rus-sia il sergente Giancarlo, del 2° reggimento artiglieria alpina, aveva ritrovato il fratello Urbano Vanini, morbegnino, fra i prigio-nieri dei russi appena liberati, ma con i piedi completamente congelati che non gli permet-tevano di camminare. Questo episodio, riportato nel volume

«Nikolajewka c’ero anch’io» di Giulio Bedeschi, è stato ripreso anche nel nostro museo del Pian delle Betulle con il titolo «Quan-do si parla di miracoli». E, senza scomodare ancora questi ultimi, pare tuttavia sorprendente che Urbano abbia raggiunto il fratello nel Paradiso di Cantore il 27 otto-bre scorso, a nove mesi giusti dal-la sua scomparsa nel gennaio di quest’anno, e anch’egli a 93 anni ed entrambi a quattordici lustri da quel fatidico incontro in Rus-sia che permise loro di superare insieme il micidiale sbarramento di Nikolajewka e poi di rientrare in Patria. Nella parrocchiale del rione di Castello di Lecco abbia-mo accompagnato le esequie dell’ultimo dei padri fondato-ri della nota azienda ICAM, ma anche della Cooperativa Insie-me di cui fu a lungo presidente, scortando il vessillo sezionale e numerosi gagliardetti di gruppi.

Il reduce «morbegnino» Urbano Vanini ha raggiunto il fratello nel Paradiso di Cantore

Perché noi alpini, nel portare le condoglianze ai famigliari, con-fermiamo loro che lo ricorde-remo come tutti quale persona «buona, gentile e schiva», ma soprattutto come penna nera reduce della campagna di Rus-sia, andata avanti… a raggiun-gere i compagni della 44ª com-pagnia del Morbegno.

luIgI BoSSI Il giovane Urbano

L’immagine del compianto reduce

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4pagina 8

notizie alpine

50° Anniversario del disastro del VajontLongarone, Erto, Casto e paesi limitrofi – 9 ottobre 1963Lo slittamento di una enorme frana nel bacino del lago Vajont dal crinale molto ripido del mon-te Toc, formata da una quantità enorme di rocce, terra, alberi e detriti, provocarono un onda con-trapposta di una potenza inarre-stabile. Una parte di essa travolse Erto, Casto e le loro frazioni rivie-rasche distruggendo ogni cosa e

Era la notte del 9 ottobre 1963, erano le 22.39 e un versante del monte Toc franò nella diga del Vajont, malauguratamente piena di acqua, che l’ente gestore aveva consentito per effettuare il col-laudo dell’impianto. Ma a questo livello dell’acqua, già di per sé pericoloso, si erano aggiunte le condizioni meteorologiche sfavo-revoli.L’onda spianò case, fabbriche, cimiteri, stalle; quella di risuc-chio fece il resto, trascinando a valle con inaudita violenza sassi, tronchi, masserizie; e con questo coprì i corpi degli abitanti di Lon-garone. Ma la lista dei paesi col-piti non finisce qui: si aggiungano

facendo moltissimi morti.La massa maggiore, però, oltre-passò lo sbarramento della diga e precipitò verticalmente sulla sot-tostante Longarone Tutto fu spazzato dalla furia delle acque e della città rimasero solo muri pericolanti e macerie.I morti, la maggior parte rimasti sotto i detriti, vennero recuperati

da squadre di Al-pini del 5° reggi-mento, che erano in zona, e raccolti nelle chiesette vi-cine. Sembrava di vedere tante Via Crucis.Presto a Longaro-ne ci fu un’inva-sione di volontari di ogni provenien-za che i Carabinie-

Pirago, Maè, Villanova, Rivalta e tanti altri borghi. Sono passa-ti 50 anni ma il ricordo è ancora vivo nelle menti dei Bellunesi, che hanno inteso commemorare l’avvenimento con un’imponen-te manifestazione di tre intense giornate, nella città imbandie-rata, che ha accolto migliaia di alpini del 7° Btg. Cadore, i primi intervenuti in assoluto sul luogo del disastro, convergendo da Bel-luno, Feltre, Pieve e Tai di Cadore, con gli uomini delle compagnie provvisti di mezzi a dir poco ina-deguati per l’occasione. Scavava-no con picconi e pale per estrarre quei poveri morti innocenti (mi-gliaia!), senza sosta, senza ripo-

ri organizzarono e velocemente assegnarono ai vari compiti, data la fortissima necessità.A Lecco, appena saputo quanto successo, formammo, tra amici, una squadra che si aggregò agli Alpini di Bergamo coi quali avevo spesso rapporti di collaborazio-ne, ed allora in partenza per Lon-garone.Il giorno 10 a mezzogiorno erava-mo in luogo già destinati ai nostri incarichi.Fummo accolti da una popolazio-ne di disperati con commovente fraternità. Cominciammo subito il nostro di supporto alle famiglie alla ricerca e ricupero di tutte le povere po-che cose disperse dappertutto o sotto cumuli di macerie, riparan-do quanto era possibile e risiste-mandole alla meglio.

so, commovendosi, consolando e piangendo con i pochi rimasti, guardando sgomenti quel cam-panile che, unico edificio rimasto a testimonianza di un paese che non c’era più, sovrastava, assur-do, una piana di detriti, tomba di tanti laboriosi montanari. Qual-che giovane ragazzo di leva non ce l’avrebbe fatta: «Signor capita-no, mi mandi via. Non riesco più a sopportare questo spettacolo terribile», queste – all’incirca – le parole di un robusto bergama-sco. Ma tanti altri l’avrebbero rimpiazzato, conservando nella memoria e nell’animo un ricordo straziante che li avrebbe accom-pagnati per tutta la loro esistenza. Eppure, come dice la canzone di De Andrè «... dal letame nascono i fior», quella melma scellerata nu-

Con qualche «Tajut» la gente ci di-mostrava la propria solidarietà e d il proprio ringraziamento.Il nostro lavoro durò una quin-dicina di giorni, poi tornammo alla nostra vita quotidiana con la soddisfazione di aver portato un poco di sollievo a quella gente di-sperata che senz’altro ci ricorda ancora.Fu il primo di parecchi interventi organizzati dall’allora Presiden-te Ugo Merlini, che ci sostenne e guidò in parecchi interventi.Fu in quel periodo che comin-ciammo a parlare di unire assie-me le nostre forze; Lecchesi, Ber-gamaschi, Bresciani, Comaschi e Varesotti: ci accorgemmo che a Longarone era nata la prima PROTEZIONE CIVILE, ora a livel-lo nazionale

gIannI SPreafIco

Longarone - Il sindaco in conferenzaLongarone - Il grande cappello

Vajont, 50 anni dopo trì il primo seme della protezione civile, che prese vita proprio da quel tragico avvenimento.Belluno, nei giorni 20, 21 e 22 settembre, ha ricordato questa fatalità, anzitutto con il ricor-do fotografico dell’avvenimento (come nella foto in cui parla il giovane sindaco della Longarone di oggi), naturalmente in bianco e nero; con gli alpini che alle-stiscono tende, distribuiscono viveri, provvedono ad estrarre i corpi dal fango, fra i detriti, per trasferirli in tombe degne di esse-ri umani.Poi, sabato 21 una sfilata impo-nente per le vie della città, con la folla, che ha accolto con un conti-nuo applauso le penne nere, arri-vate da ogni parte d’Italia.

gIannIno caScardo

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013

Cascardo con il commilitone Maldifassi e il capogruppo di Belluno

notizie alpine

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Quando arrivammo a Longarone...Il ten. Giannino Cascardo, che fu al 7° a Tai di Cadore e che raccolse i ricordi dei compagni che avevano partecipato ai soccorsi: «Quando arrivammo a Longarone non ci rendemmo conto di quello che era suc-cesso; i fari delle jeep e dei camion illuminavano uno spettacolo irrea-le. Ma quando cominciammo a comprendere vagamente (!) quello che era successo non si perse tempo e con pale e picconi cominciammo a scavare. Per giorni, senza fermarci».Il ricordo non sbiadisce col tempo e non è concesso nascondere la commozione.Cascardo ha, tra l’altro, incontrato, dopo oltre 45 anni, il suo fraterno collega Claudio Maldifassi, tenente con lui a Tai di Cadore e l’ha voluto al suo fianco quando ha scambiato, con il presidente degli alpini di Belluno il gagliardetto degli alpini di Olgiate-Calco.

tarcISIo coloMBo

Quarta edizione del RICORDO dell’ 8 Settembre 1943Sartirana di Merate - 6 settembre 2013TRADITI ma RICORDATI e ONORATICon lo spirito riassunto da que-ste parole, il gruppo di Merate ha raccolto ben volentieri, anche per questa quarta edizione, l’in-vito alla serata programmata per Venerdì 6 settembre alle ore 20,45 presso la Parrocchia di San Pietro Apostolo in Sartirana di Merate.La nutrita presenza degli alpini ha caratterizzato non poco una serata veramente calorosa e par-tecipata. A 70 anni da quel tragi-co giorno, 8 settembre 1943, in cui i nostri padri furono «traditi» e lasciati allo sbando in balia del-la furia più bieca che solo la guer-ra può produrre, hanno voluto testimoniare la loro presenza di uomini di pace, portatori di nobi-li ideali e di valori di cui la nostra società ha manifestamente sem-pre più bisogno. Il tema del pensiero di introdu-zione alla messa è stato: «Traditi». In questi giorni, mentre il rombo degli aerei che si preparano alla guerra riempie di sgomento e di gelo i nostri cuori, quel lontano sacrificio dei nostri soldati è ca-pace di richiamarci ancora una volta a pensieri di pace. Se fossero qui, se potessero dirci un’estrema parola, questi nostri fratelli, che hanno provato sulla propria pelle l’orrore della guer-ra, ci consegnerebbero come testamento le inequivocabili pa-role di Giovanni Paolo II, riprese da papa Francesco: mai più la guerra!

Onoriamo davvero i nostri pri-gionieri di guerra e i caduti per la patria solo se portiamo un po’ più avanti quel mondo migliore che ci hanno consegnato con il loro sacrificio. E come insegna il Vangelo, la pace non è in primo luogo una deci-sione dei politici o dei grandi di questo mondo. La pace inizia con la conversione del proprio cuo-re; non ci può essere altra strada: della pace nel mondo ognuno di noi è responsabile in prima per-sona.Cari fratelli soldati cui oggi ren-diamo onore, vogliamo racco-gliere da voi il testimone, e ri-prendere energia nel cammino verso il bene.Nella brillante omelia don Luigi Oggioni, già Parroco di Beverate, che ha concelebrato con il Parro-co di Sartirana don Adriano Fer-rario ed il Sartiranese don Mau-rizio Spreafico responsabile dei Salesiani in medio Oriente, ha nuovamente richiamato una se-rie di ragioni per aberrare la guer-ra e optare sempre per la pace. Pace che dipende dalle scelte dell’uomo ma che è anche un dono da chiedere a Dio. Alla pre-ghiera dei fedeli «Signore donaci la pace!» sono stati richiamati i valori della legge dell’amore per ridare slancio a questo mondo soffocato dall’egoismo, dall’in-differenza, dall’ambizione, dalla brama di ricchezza.

Sono stati ricordati tutti coloro che hanno servito la Patria fino al sacrificio della propria vita ed in modo particolare quelli che sono caduti per la difesa del bene co-mune.È stato espresso il desiderio che le immense risorse della terra e dell’ingegno umano non venga-no più sprecate per la guerra ma utilizzate per sollevare le sorti di chi geme nella miseria e nella fame. L’auspicio è che a partire da ognuno di noi si realizzi un mondo rinnovato nella verità, nella giustizia e nell’amore.All’offertorio, i famigliari dei ca-duti, insieme a due alpini del gruppo, hanno portato all’alta-re i doni del pane e del vino, il quadro che raffigura 47 giovani Sartiranesi che hanno partecipa-to alla seconda guerra mondiale insieme al Parroco di allora Padre Geremia Cantoni O.F.M. La preghiera per i Caduti è stata recitata dall’Alpino Eugenio Bo-nalume.Alla fine della messa, l’alfiere de-gli alpini seguito dal gruppo ha aperto il corteo davanti alle auto-rità ed alla popolazione, per diri-gersi alla lapide dei caduti per la posa della corona d’alloro in loro onore ed a ricordo di tutti i nostri padri.I parenti sono stati invitati a prendere un lumino che gli alpi-ni dopo la corona di alloro hanno deposto sul basamento della la-

pide dei caduti. Durante la posa della corona di alloro e dei lumi-ni, la partecipazione e la commo-zione dei presenti si è fatta tangi-bile anche perché i comandi del capogruppo sono stati accompa-gnati dagli squilli di tromba, dal silenzio d’ordinanza e dall’inno «La leggenda del Piave».Il saluto dell’Amministrazione Comunale di Merate è stato por-tato dall’assessore alpino Panzeri Massimo Augusto che con parole molto sentite si è associato nel ri-cordare il senso dei valori custo-diti dagli Alpini di oggi indicati come uomini di pace e riassunti con l’invito a «Marciare sempre al passo con il presente, ma con il cuore rivolto al passato». La corale parrocchiale di Sarti-rana diretta dal maestro Carlo Crippa ha coronato le bella cele-brazione in chiesa e i due ottoni del maestro Matteo Anghileri e di Andrea Brivio accompagnati al flauto dal Maestro Antonello Brivio hanno dato un tocco di brivido in più con l’esecuzione di «Signore delle cime», in chiesa, e «Stelutis Alpinis» per concludere la cerimonia con una commo-zione generale palpabile fino a sfociare in un calorosissimo ap-plauso finale che ha denotato tutto l’apprezzamento dei pre-senti per la bella serata passata insieme. Tutti sono stati poi invi-tati a raggiungere il vicino salone dell’Oratorio per un momento di incontro e di saluti a conclusione della bella serata. Un grazie di cuore a tutti anche a nome del comitato organizza-tore.

gIanluIgI BonaluMe

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4

notizie alpine

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Al termine del concerto, patroci-nato dalla amministrazione co-munale di Rapino, grandi ovazio-ni per il maestro Giuseppe Scaioli ed il suo coro dal numerosissimo pubblico presente e durante lo scambio dei doni il sindaco Roc-co Cocciaglia ha ringraziato il maestro per le intense emozioni suscitate dal coro durante il con-certo sottolineando l’apporto fattivo che gli alpini sanno dare alle amministrazioni locali ogni volta venga richiesta la loro ope-ra. L’assessore alla cultura Fabri-zio Costantini, studioso di storia e grande conoscitore di quella degli alpini ha sottolineato come la tremenda odissea di questi in Grecia, Albania, Russia e Iugosla-via sia stata portata alla luce solo negli ultimi decenni quasi lo Stato si vergognasse di onorare quan-ti, con estrema leggerezza, era-no stati mandati a morire in una assurda ed inutile guerra. Ricca cena a seguire, nella sede dell’As-sociazione Culturale «Amici di Ra-pino 2000» dove coristi ed accom-pagnatori hanno potuto gustare I piatti tradizionali del paese.Sabato 21 il coro si è portato in gita sulla Majelletta per ammira-re il panorama che da quota 2000 spazia su tutto l’Abruzzo costiero e sulle cime più alte della Majella e, appena sopra l’abitato di Preto-ro nel centro faunistico dell’ente Parco i coristi hanno potuto ve-dere e fotografare anche alcuni esemplari di lupo della Majella. Ospiti a pranzo nella sede del gruppo di Pretoro il coro nel po-meriggio ha presenziato all’inau-gurazione del «Monumento della Solidarietà» davanti la sede che gli Il maestro Giuseppe Scaioli col vessillo del Coro Grigna

Il coro Grigna in AbruzzoIl 20-21 e 22 settembre u.s. Il coro Grigna, con consorti ed amici, si è recato in terra d’Abruzzo ospite del gruppo alpini di Pretoro che, domenica 22, ha festeggiato il suo 20° di fondazione.Pretoro, piccolo gioiello incasto-nato nel fianco orientale del Parco Nazionale della Majella, famoso per i suoi tornitori ed incisori del legno ha voluto, in detta occasio-ne, rinsaldare i vincoli di amicizia che legano il gruppo alpini al coro Grigna da oltre un trentennio.Ospitati in due piccoli ma confor-tevoli alberghi i coristi del Grigna nella serata di venerdì 21 hanno tenuto un bellissimo concerto a Rapino, altro paese del Parco, dove molti alpini sono iscritti al gruppo di Pretoro. Terra di tradizioni Rapino è noto per le celebrazioni in onore della Madonna di Carpineto. L’8 maggio di ogni anno si svolge un antico rituale propiziatorio che culmina con la processione delle verginelle. Le bimbe del paese tra i sei e i dieci anni vengono vesti-te con candide tuniche ricoperte di ori. Rapino deve la sua fama anche al fatto di essere stato un notevolissimo centro di produzio-ne ceramica, noto per le caratteri-stiche maioliche dei Bontempo e dei Bozzelli: qui operarono l’illu-stre ceramista Fedele Cappellet-ti(1847-1920) e nei primi anni del novecento i celebri Cascella. Nel bellissimo Auditorium S. Antonio, antica chiesa francescana, prima del concerto i coristi hanno potu-to vistare gli annessi musei delle Verginelle e della ceramica dove in quest’ultimo, sono esposti bel-lissimi lavori dei fratelli Cascella.

alpini condividono con l’AVIS es-sendo essi stessi tutti avisini.A sera, concerto nella bellissi-ma chiesa di S. Nicola gremita in ogni ordine di posto con tanti al-pini convenuti dai paesi viciniori. Concerto che, con il coro, ha visto protagonista Scaioli con il suo ca-risma e le sue doti istrioniche. Con la sua direzione ed il suo sor-riso ha calamitato l’attenzione dei presenti suscitando in tutti momenti di grande emozione con il pubblico tutto in piedi ad applaudire.Bellissime le parole del capogrup-po Nicola Cianci, coordinatore anche del 4° raggruppamento di protezione civile che ha ringra-ziato tutti i coristi sottolineando la grande amicizia che lega gli stessi con tutti gli alpini di Pretoro e che si consolida sempre di più ad ogni incontro.Infine il presidente della Sezione Abruzzi, Giovanni Natale che nel ringraziare i coristi alpini lecchesi incaricava gli stessi di salutare il

presidente della Sezione di Lecco Marco Magni ed il suo predeces-sore Luca Ripamonti suo amico di vecchia data, augurandosi di poter incontrare di nuovo il coro all’A-quila per l’Adunata Nazionale del 2015. Domenica 22, Pretoro ha vis-suto un grande giorno di festa con centinaia di alpini di tutta la regio-ne che hanno sfilato per le vie del paese e portato una gioiosa nota di colore con oltre 70 gagliardetti, il vessillo sezionale e la banda della Sezione Abruzzi. Il coro Grigna ha partecipato, ospite d’onore, con il suo vessillo accompagnando poi con i suoi canti più belli la messa al termine della quale uno dei co-risti è stato chiamato a recitare la «Preghiera dell’Alpino». Al termine della bellissima cerimonia, decli-nando l’invito a pranzo del capo-gruppo Cianci, il coro ha ripreso la via del ritorno verso Lecco ma, alla partenza gli alpini pretoresi conse-gnavano al coro due vassoi termici pieni di lasagne calde che i coristi consumavano al primo autogrill. Grazie amici alpini abruzzesi: arri-vederci nel 2015 per l’88ª. Adunata Naz. dell’Aquila.

doMenIco Parente

Il CalendarIo SezIonale anaGENNAIO

24 SEZIONE - Ricorrenza Nikolajewka 2014 a Merate

25 NAZIONALE - 71° anniversario battaglia di NIKOLAJEWKA a Brescia

FEBBRAIO

8 SEZIONE - Commemorazione battaglia di NIKOLAJEWKA a Madesimo con le sezioni di Como, Colico e Sondrio

9 SEZIONE - Campionato sezionale e intersezionale a Madesimo con le sezioni di Como, Colico e Sondrio

15/16 NAZIONALE - 79° Campionato nazionale Sci Fondo ai Piani di Bobbio

MARZO

2 NAZIONALE - 37° Campionato nazionale Sci Alpinismo a Lanzada Chiesa Valmalenco

8 SEZIONE - Assemblea dei Delegati a Lecco

30 NAZIONALE - 48° Campionato nazionale Sci Slalom a San Martino di Castrozza

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013

speciale

Un momento della cerimonia funebre

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Carissimi lettori alpini ed ami-ci, quella nel titolo è la frase che ho usato per annunciare la dipartita di Angelo Sala al pre-sidente Magni, quella fredda mattina mentre scendevo dal diretto nella stazione ferro-viaria di Sondrio, dove mi ero recato per visitare mio padre in ospedale. Si, proprio mio padre fu l’oggetto di interes-se nella prima domanda che mi fece Angelo, pochi giorni prima nel ritrovarlo stanco e debole a casa sua ... prima di tutto gli altri!Tornando a quel gelido marte-dì, mi ricordo di aver trascorso il breve viaggio immerso nei miei pensieri e mentre il treno stava per entrare nel capoluo-go valtellinese fui richiamato dalla stridula suoneria del mio telefono cellulare e leggendo, come facciamo tutti automa-ticamente, il numero visua-lizzato, pensai «tò!... il Sala..., vorrà dirmi delle bozze del Penna nera...», poi rientran-do nella realtà, in una frazio-ne di secondo mi gelai dalla

punta dei capelli fino ai piedi; risposi così alla chiamata con un senso di smarrimento, tra tanti viaggiatori che si stavano preparando alla fermata: una voce ferma, ma che cercava di celare una grande emozione, mi disse: «sono la moglie di Angelo... Angelo non c’è più...», fui il primo alpino della nostra Sezione a comprendere e pro-vare il vuoto che il direttore la-sciava tra di noi.Questo numero del nostro giornale esce con la firma di un direttore che non ha potuto correggere definitivamente la bozza, la redazione lo ha fatto per lui, con quel poco che ha imparato dal suo grande in-segnamento, ma, comunque esce, per volere di tutti noi, ancora a suo nome. Questo speciale, l’innovativa trovata che lui stesso introdus-se per le immagini dell’aduna-ta nazionale è dedicato a lui, con alcune sue rare fotografie e alcune riflessioni sulla sua vita e sulla sua personalità, da parte del presidente, di alcuni

nostri redattori e suoi colleghi nel campo giornalistico.Ad Angelo Sala furono affi-date le redini del Penna nera delle Grigne dal presidente Luca Ripamonti, egli entrò con fare discreto e silenzioso al 2° numero del 2009, è diffi-cile dimenticare la sua impo-nente persona alle riunioni del Consiglio Sezionale e la sua rassicurante pacatezza nell’esporre le sue proposte o nel rispondere alle critiche che non mancano mai ad ogni edizione. Con professionalità, buon gu-sto e tanta pazienza, in questi anni ha portato il giornale ad avere la veste attuale, passando da una stampa interamente in bianco e nero ad una a colori, spostando il modo di dare noti-zia non sul solo uso delle paro-le, ma sull’integrazione di più immagini e illustrazioni e tanti altri accorgimenti che io, me-schino redattore, non so nem-meno riportare tecnicamente.Angelo con Nino ricercava le notizie, inviava corrisponden-

ti nelle varie zone, correggeva e adattava articoli, sceglieva le immagini, con Andrea impo-stava il giornale, con me e Luigi lo ricorreggeva e poi insegnava a noi a scrivere, a tagliare pez-zi... a creare un giornale...Lascia un grande vuoto non solo come direttore, ma an-che e soprattutto come uomo; chiedendo un pensiero su di lui per lo speciale ad Augusto Cogliati, nostro collega, questi di rimando mi rispose: «non ho niente da dire tranne che Angelo: una brava persona e basta»... e dici poco?!! Questa, che qualcuno potrebbe tac-ciare per una frase banale, è stata la vita di Angelo, la sua missione, essere bravo e buo-no, e questo è inoltre il suo lasciapassare per il Paradiso di Cantore, si, perché io come molti altri alpini rincariamo dicendo «Angelo: una brava persona... con un grande cuore d’Alpino!!!». Ciao direttore!Arrivederci caro amico!

eMIlIano InvernIzzI

AngeloUNA BRAVA PERSONA

«Il nostro direttore è andato avanti...»

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4

speciale

Dell’Angelo Sala, vostro/nostro direttore, permettetemi di rac-contarne una grossa. Consen-titemelo, da alpino aggregato qual sono, ma tengo padre e zii alpini del Tirano, del Morbegno e del Monte Cervino; e, di mio, ho nello zaino una ventina di adunate nazionali, comincian-do da Torino 1960.Angelo Sala e io, allora lavora-vamo insieme al quotidiano La Provincia, per anni abbiamo dato da bere a tutti la nostra sofferta naja in penna nera – né io, né Sala abbiamo fatto il ser-vizio militare -, per la precisio-ne nel battaglione d’arresto Val Chiese. Allora i giornali chiu-devano tardi, e dopo la mezza-notte i pochi giornalisti rima-sti, i tipografi e gli operai della rotativa stavan lì a cazzeggiare in attesa di andare in stampa. L’Angelo era un maestro, in questa commedia: da tempo frequentavamo gli alpini e le adunate, e la sua passione per le nostre montagne e la loro gente– legate indissolubilmen-te alle penne nere – rendeva impossibile prenderlo in casta-gna. Della nostra naja nel Val Chiese, raccontata con dovizia

di particolari assolutamente inventati, tutti sapevano tutto. Un giorno abbiam deciso di smetterla, e abbiamo raccon-tato la verità: mai fatto il mili-tare… Mal ce ne incolse, ancor oggi qualche collega e qualche tipografo pensa che la balla sia verità, e la verità una balla. In-somma, per tutti siamo alpini da battaglione d’arresto. L’ho raccontata per dire quanto Angelo Sala, che avete cono-sciuto ed apprezzato in questi anni, era legato e innamorato degli alpini. Non per sentimen-talismo o per tradizione: ap-passionato studioso del nostro territorio, cultore della storia e delle tradizioni delle nostre montagne - quante avventure e escursioni con lui in Trentino e in Sud Tirolo, in Valtellina piut-tosto che in Valsassina – aveva capito e vissuto le sofferenze e insieme l’altruismo di un po-polo, quello degli alpini e delle loro famiglie, passato attra-verso due guerre mondiali, la decimazione di giovani gene-razioni, quindi la trasformazio-ne dell’Italia in un paese ricco e moderno, ma troppo spesso anche egoista. Raccontare dei

gesti di assoluta gratuità degli alpini– dal terremoto del Friuli all’odierna, imponente orga-nizzazione di Protezione civile -in questa povera Italia, lo face-va sobbalzare ed entusiasmare. È stato un grande scrittore e un grande giornalista – iniziando dal settimanale Il Resegone e passando per le tante re-sponsabilità nei quotidiani La Provincia di Como e di Lecco,

senza dimenticare la collabora-zione a Orobie -, è stato soprat-tutto un uomo dignitoso che ha affrontato a testa alta tutte le sfide della vita, anche quella dolorosa della malattia. Fino alla fine. Insomma, se posso permettermelo, un vero alpino, anche se la naja non l’hai mai fatta.

gIgI rIva caPo redattore «eco dI BergaMo”

pagina 12

Già sul numero scorso del Pen-na Nera delle Grigne la reda-zione desiderava ricordare un grande traguardo per il nostro giornale: il compimento dei 60 anni di vita. Il primo nume-ro era infatti uscito nell’agosto 1953. Un numero ciclostilato e con un articolo di fondo fir-mato da Ugo Merlini nel quale

prometteva: «è una voce che ha una sola pretesa: quella di esse-re intonata, sincera, alpina».Parole che avrebbero potu-to essere anche la promessa di Angelo Sala, quando iniziò a firmare il Penna Nera delle Grigne, tanto ogni sua scelta di direttore si è sempre ispirata ad esse. Perfettamente in linea

dunque con il solco tracciato da Merlini e condiviso poi da Gandolfi, Dore e da tutti gli altri nel tempo.«Caro Luigi e … - scriveva Ange-lo in una email del 21 settembre - … Quanto al “compleanno” del giornale, su questo nume-ro (il 3/2013) non c’è niente perché vorrei dedicargli un po’ di spazio, che questa volta non c’era, sul prossimo numero. Anche perché mi è venuta un’i-dea che così comincio a sotto-porvi: mi piacerebbe inserire la riproduzione anastatica del numero 1 del Penna Nera. Si tratta di un ciclostilato, vorrei fare delle prove per vedere se si può riprodurre. In caso affer-mativo, cosa ne pensate? Grazie dell’attenzione. E buona domenica. Angelo».Felice per la soluzione, anche perché del Penna Nera delle Grigne ho avuto occasione di occuparmi più volte e gli sono molto legato, ho iniziato a mo-strargli anche qualche numero che non era in raccolta perché lo sfogliasse e alla fine … fosse

invogliato a … comporre l’ar-gomento in un inserto centrale come già fu per Piacenza 2013 e prima ancora per il Cazzaniga Merlini.Purtroppo non ci sarà tutto questo ed anzi il nostro Pen-na Nera è in lutto e l’inserto è dedicato idealmente ad Ange-lo che è andato avanti troppo presto. Mi rimarrà nel cuore quell’ap-pello che oggi considero stra-ziante, ma che già allora mi aveva fatto stare con il cuore sospeso. Il 25 ottobre scriveva a Nino, ricoverato in ospedale: «Tu Nino tieni duro, io cerco di sostenerti con la preghie-ra. Sappi comunque che mai come in questo periodo mi sento al tuo fianco... A presto, e che siano davvero giornate positive di risultati». E a me: «Luigi, quando vuoi passare a salutarmi, conosci la strada... A presto. Angelo». Mai prima mi aveva suggerito di andarlo a trovare...Ciao Angelo.

luIgI BoSSI

RICORDO DEL DIRETTORE DEL 60°

QUELLI DEL BATTAGLIONE D’ARRESTO!

Alla presentazione del volume dell’80° della sezione

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013

speciale

«Come sto? Bene. Sono anda-to ancora a Biandino per la Madonna della neve...». Nem-meno la malattia che ce l’ha portato via così in fretta, era riuscita a smontare l’amore di Angelo per la montagna, la sua gente e le sue tradizioni. L’avevo incontrato, nel cuo-re dell’estate, dopo la prima operazione e quasi non lo ri-conoscevo. Molto smagrito, un po’ pallido, all’apparenza non sembrava il «solito» An-gelo. Poi ci siamo fermati a parlare e, in un attimo, è ritor-nato. Anzi, non se n’era mai andato. Lo interrogavo sulla sa-lute e lui rispondeva parlando della «bel-la giornata» passa-ta con gli amici di Introbio e dei tanti progetti ancora in cantiere. Nei suoi discorsi, prima o poi, entravano gli al-pini. L’ho sperimen-tato lavorando con lui alla redazione lecchese della Pro-vincia. Si è trattato di poche settimane, ormai sei anni fa, ma ricordo anco-ra la passione che metteva in quelle chiacchere mentre si prendeva il caffè. È vero, Angelo si in-tendeva della capra orobica ma lo con-

La memoria torna al marzo 2009 quando gli storici redat-tori di questo notiziario, Tar-cisio e Nino ci annunciarono il “cambio della guardia” alla direzione dello stesso. A Giannino Cascardo suben-tra Angelo Sala. Ricordiamo lucidamente la nostra imme-diata perplessità.Era una filiera consolidata; Perché cambiare?Come arriveranno gli articoli?

oggi lavorare con Angelo è sta-to solo piacere. Entusiasmo e professionalità ci hanno ac-compagnato lungo un cammi-no di crescita sia lavorativa sia personale. Sua è stata l’idea di proporre il cambio dalla stam-pa in bianco e nero al colore, un progetto condiviso e subi-to accolto con entusiasmo da tutto il direttivo.Viva è costruttiva è stata la sua partecipazione alla nuova ve-

siderava uno strumento per arrivare a conoscere sempre di più quegli uomini che, an-che nel Terzo millennio, non si stancano di vivere e lavorare in montagna e, così facendo, la custodiscono per le gene-razioni future. Anche a loro, ai montanari, agli alpini, Angelo, attraverso i suoi articoli, i suoi libri ma, soprattutto, con l’e-sempio di una vita, ha indica-to la strada da seguire.

Paolo ferrarIo gruPPo “M. reSegone” - Belledo

gIornalISta «avvenIre»

Saremo all’altezza?Indiscutibilmente bravo di penna, questo Angelo Sala ri-uscirà a coordinare un reci-piente che racchiude notizie e immagini provenienti da così tante sezioni?Ogni dubbio si è sciolto con la composizione del n. 2/2009, il Suo primo numero. Seduti intorno al tavolo, sono basta-ti pochi minuti per definire il “modus operandi”. Da lì ad

ste grafica e alcuni mesi dopo, la grande idea di inserire le ormai consolidate quattro pa-gine dedicate a temi specifici. L’impegno fisso “del Penna Nera” per noi era l’appunta-mento con Angelo, un padre, un fratello maggiore sempre sorridente, pronto al confron-to critico e costruttivo. Sem-plicemente un maestro.Grazie Angelo...

alBerto e andrea

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La morte, mi diceva Angelo, non è una sfortuna che capita solo ad alcuni, ed il fatto che per svariati validi motivi essa faccia paura, non è una ragio-ne per ignorarla e soprattutto per ignorare la realtà di chi vi è direttamente confrontato e vive un momento che tutti gli esseri, prima o poi, dovranno vivere. Sapeva ciò cheminava il suo possente corpo, sapeva e accettava fiducioso con quella fede encomiabile, incrollabile, per me invidiabile, che gli per-metteva di accettare con man-suetudine le medicine, i vari tentativi per mettere una «pez-za», come lui affermava, sem-pre ringraziando il personale

socio-sanitario, ogni singola persona che portava un buo-na parola, la promessa di una preghiera. Fino a pochi giorni del suo decesso mi inviava e-mail chiedendo la situazione della mia salute. Altro esempio lampante di altruismo. La no-stra non era solo amicizia ma un grande fraterno affetto pur conoscendo la distanza lette-rale che ci separava. Angelo, non solo un cronista, era anche un impegnato scrittore e un grande appassionato di storia locale, con particolare riferi-mento alle tradizioni religiose della terra lariana e delle nostre montagne (che pur non essen-do alpino, amava molto più di tante penne nere di nostra co-noscenza), di cui ebbe a scri-vere pagine memorabili. Tutto per dire quale fortuna avemmo quando nel 2009 Sala accettò l’incarico di dirigere il nostro periodico. In punta di piedi, cercando di non stravolgere ciò che si era fatto in passato, a poco a poco il «penna nera del-le Grigne» divenne sempre più leggibile, sempre più colorato, sempre più apprezzato da tutti i soci compreso i presidenti se-zionali del passato e del presen-te: «Angelo la tua scomparsa è stata come la caduta di una gigantesca quercia che ha lasciato nel bosco un pezzotto di cielo ove tu sei volato. Sarai sempre ricordato nelle nostre preghiere unendole a quelle dei tuoi cari: la moglie Rosaria, i figli Alberto, Marco e Agnese ed i parenti tutti ai quali esprimiamo le nostre più sincere condoglianze».

nIno vendIttI

LA MORTE... NON È UNA SFORTUNA

PASSIONE INDOMITA PER LA GENTE DI MONTAGNA

SEMPLICEMENTE UN MAESTRO

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4

notizie alpine

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VIta deI GruppI a cura dei gruppi della sezione di Lecco

BonacinaVari momenti di un’estate molto vissutaL’estate 2013 per il nostro Gruppo Alpini Pizzo d’Erna è stata mol-to piena di iniziative, alcune già programmate, altre nate casual-mente ma ugualmente accolte con tanta voglia di stare insieme. Tutte queste iniziative hanno vi-sto la grande spinta del nostro ca-pogruppo Maurizio Briacca.

Lezzeno - Un momento della messa

Bonacina - Foto ricordo di alcune manifestazioni

Lezzeno - Onori ai Caduti di tutte le guerre

15/06 partecipazione al Raduno del Triveneto a Schio. Su invito dei nostri amici di Torrebelvici-no, ci siamo recati in Veneto per partecipare a questo raduno na-zionale.Giunti a Torrebelvicino, che dista 5 km da Schio ed è proprio sotto il Monte Pasubio, dopo un caf-fè veloce siamo saliti al Sacrario dove, alla presenza del Presidente Nazionale, di parecchi consiglieri

nazionali e sezionali e di autorità locali, si sono aperte le manife-stazioni rendendo l’Onore ai Ca-duti della Grande Guerra, guerra che su queste montagne ha visto cruenti scontri tra italiani e au-striaci con troppi morti da ambe-due le parti. Foto di rito, scambio di battute con il Presidente Nazio-nale e poi via per un pranzo case-reccio ospiti dei nostri amici alpi-ni. Al pomeriggio, deposizione di

omaggio floreale al monumento ai Caduti di Torrebelvicino, un momento di riflessione e poi di corsa a Schio per partecipare alla sfilata per le vie della città e infine alla messa conclusiva.16/06 tradizionale festa della no-stra baita. Come ormai da tradi-zione, si è svolta presso la nostra baita in località Versasio la tradi-zionale festa annuale. Inizio con la messa, aperitivo per tutti, pranzo e

pagnata dal coro sezionale Ana, “Stelutis”. Il celebrante, al termi-ne della sua omelia, ha ricordato il valore degli alpini e il loro gran-de impegno concreto sul fronte della solidarietà. Il capogruppo, Cristian Mornico, ha recitato la commovente «Preghiera dell’al-pino» mentre il presidente dei marinai, Giulio Motta, presente con il consigliere nazionale per la Lombardia, Mario Gianola, ha recitato la preghiera del marinaio. Terminato il sacro rito, vicino alla

A Lezzeno la festa del RicordoIn novembre, come da tradizio-ne al santuario di Lezzeno, sopra Bellano, annuale appuntamento sezionale per gli alpini denomi-nata «Festa del Ricordo», ricordo di coloro che hanno sacrificato la loro vita nel corso delle due Grandi Guerre e di chi è andato avanti in tempo di pace.Buona partecipazione di bella-nesi e non, giornata iniziata alle 10.45 con l’alzabandiera. A segui-re, la messa celebrata dal rettore don Roberto Bellati ed accom-

croce votiva, nel giardino di San Giuseppe, poco distate dal San-tuario, dove, al suono del silenzio, si sono fatti gli onori ai Caduti di tutte le guerre.La cerimonia continuata nel «Sa-lone del Pellegrino» con i discorsi ufficiali fra i quali quello di Cri-stian Mornico, quindi del sindaco di Bellano Roberto Santalucia e infine quello del vice presidente vicario, Mauro Farina.In particolare, il capogruppo Mornico, dopo aver ringraziato le

autorità civili ed associative, i 31 gagliardetti in rappresentanza di altrettanti gruppi alpini del ter-ritorio, e le altre associazioni, ha posto l’accento sull’importanza della manifestazione «come mo-mento di ritrovo e di commemo-razione di chi ci ha preceduto». Sempre Mornico ha voluto anche ricordare due episodi storici: il fatto che, settant’anni fa, avve-niva la dolorosa ritirata di Russia causata dal cedimento del fronte, ricordando le migliaia di morti frutto di errori di gestione e di or-ganizzazione da parte degli altri vertici e il 50° della catastrofe del Vajont, 9 ottobre del 1963, quan-do gli alpini hanno soccorso la popolazione di Longarone e din-torni vittime del cedimento della diga che fece quasi duemila mor-ti. Il capogruppo ha poi concluso affermando che: ricordare non si-gnifica giudicare ma ripercorrere la nostra storia e impegnarci per lasciare a chi ci seguirà un futuro migliore. La giornata terminata con il Coro Stelutis che ha «rega-lato», ai presenti, l’esecuzione di alcuni applauditi brani del reper-torio alpino.

orIo/nIven

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013 pagina 15

vita dei gruppi

tezza che senza gocce non esiste Oceano.Giovedì 7 Novembre presso le scuole dell’infanzia e primaria di Cesana Brianza, gli Alpini sono stati ancora alle prese con le ca-stagne per la gioia di alunni ed insegnanti.Infine grande stupore e immensa gioia ha suscitato la visita agli an-

caStello dI BrIanza

Una meritata benemerenza al vecio Pierino per i suoi 80 anni«Un grazie di tutto cuore dal Gruppo Alpini di Castello di Brianza all’ex Capogruppo Pierino Riva per la capacità, l’interminabile disponibilità, la passione, il contenuto morale ed umano che ha saputo tra-smettere al Gruppo per il tempo che ci ha rappresentati in questi quarantasei anni». Con questo elogio pronunciato dal capo-gruppo Carlo Panzeri è comin-ciata la festa di venerdì 27 set-tembre scorso, presso la sede del Gruppo di via Vincenzo Monti, in occasione dell’80° complean-no di Pierino. Presenti alla festa lo stato maggiore sezionale, i soci Alpini e simpatizzanti, al-cuni rappresentanti dei Gruppi della zona e la famiglia di Pieri-

no Riva al completo. Hanno quin-di preso la parola, con discorsi di circostanza, il Sindaco di Castello di Brianza Luigia De Capitani, il Presidente della Sezione di Lecco Marco Magni e il Vice Presidente Vicario Mauro Farina; Luca Ri-pamonti ha ripercorso il lungo periodo passato insieme ricor-dando anche qualche amico che prematuramente «è andato avan-ti». Hanno partecipato anche i pochi rimasti della locale Sezione Combattenti e Reduci i quali, con una missiva letta dal capogruppo Carlo Panzeri, hanno rinnovato a Pierino sinceri sentimenti di gratitudine per avere sempre col-laborato con dedizione ed entu-siasmo per il bene della loro asso-ciazione. Gli anziani del gruppo

Ernesto Mauri e Carlo Pirola hanno quindi consegnato a Pie-rino il diploma di benemerenza, finemente incorniciato con la seguente motivazione: «A do-veroso riconoscimento, in occa-sione dell’80° genetliaco, della meritoria attività spesa a favore dell’gruppo, nonché socio fon-datore, diligente e apprezzato Capogruppo - Dal 1964 al 2010» unitamente ad una raccolta, ap-positamente rilegata, di notizie e foto di Pierino protagonista nella vita del Gruppo. Con una mega torta, pasticcini, dell’otti-mo vino, canti alpini e qualche grappino «palloncino permet-tendo» - Si è felicemente conclu-sa la serata.

Sandro PIrola

canti in compagnia. Buona parte-cipazione di soci e simpatizzanti.07/07 visita dei nostri amici au-straliani. Grazie al nostro socio Franco Manzocchi, lecchese ma grande frequentatore dell’Austra-lia, abbiamo organizzato un in-contro con il presidente di Perth Roberto Puntel accompagnato dalla moglie e dai figli. La cono-scenza con Roberto risale all’A-dunata di Torino 2011, rimane sempre viva tramite Franco che lo rappresenta anche durante le Adunate Nazionali cui Roberto non sempre riesce ad esser pre-sente. Roberto arriva di prima mattina nella nostra sede a Bona-cina, sono già presenti dodici no-stri amici giunti da Torrebelvicino e diversi soci del nostro gruppo. Alzabandiera, bicchierata di ben-venuto e poi di corsa in baita. Qui ci attendono parecchi amici, pre-sentazioni varie, alzabandiera da-vanti al cippo che ricorda il Pizzo d’Erna con gli inni italiano e au-straliano, scambio di doni. 21/07 festa della Croce ai Piani d’Erna. Anche quest’anno si è svolta la tradizionale festa della nostra Croce ai Piani d’Erna; è una tradizione che si protrae da 57 anni, che vede una buona par-tecipazione di soci, simpatizzan-ti, abitanti di Erna e frequentatori occasionali la messa sull’altare posto dalla famiglia Merlini, alta-re circondato da 5 pini in onore al 5° Alpini. Questo altare per noi Al-pini lecchesi riveste un significa-to particolare, è stato voluto per ricordare il “nostro” Presidente Nazionale Ugo, andato avanti da anni e purtroppo seguito troppo presto dal figlio Alessandro. 07/09 pranzo del Coro Grigna alla nostra baita. Gli amici del Coro Grigna hanno chiesto la no-stra disponibilità per il loro tradi-zionale pranzo di fine estate, di-sponibilità immediatamente data con grande gioia. Al coro ci lega una buona amicizia che nel cor-so degli anni si sta intensificando. La giornata alla nostra baita inizia con l’alzabandiera, la messa ac-compagnata dai canti. Segue il pranzo alpino al cui ter-mine gli amici del coro si scatena-no in una lotteria e nella gara di peso del salame. p.s. tutte queste iniziative riescono grazie al contributo di soci Alpini e Amici degli Alpini, di parecchie mogli che collaborano sia per ben tenere i nostri ambienti che per prestare la loro opera in cucina.

fulvIo caStelnuovo

Cesana BrianzaSenza gocce non esiste OceanoSabato 26 e Domenica 27 ottobre si è svolta l’annuale sagra del-la castagna e del dolce a Cesana Brianza.Gli Alpini del gruppo hanno svol-to un grande lavoro per la so-stenuta partecipazione da parte della popolazione e della gente di passaggio della provinciale Como Lecco.Il successo è stato assicurato dalla bontà delle caldarroste, dovuta in maggior modo per la cura con cui gli Alpini hanno seguito la loro cottura ed anche dalle squisite torte preparate dalle donne Ce-sanesi, che ringraziamo infinita-mente.Alla fine, stanchi, ma soddisfatti per il risultato ottenuto, gli Alpini hanno devoluto interamente il ri-cavato a don Giovanni Valsecchi, un lavoratore instancabile per le missioni africane in difficoltà. Questo nella consapevolezza che questa offerta è una goccia in mezzo all’Oceano, ma nella cer-

ziani del Centro Diurno «Il Castel-lo» di Cesana Brianza, di nuovo per la degustazione del prelibato frutto autunnale. Il Capogruppo ringrazia tutti coloro che hanno lavorato per la riuscita di queste iniziative con grande soddisfa-zione da parte degli gruppo Alpi-ni Cesana Brianza.

Il caPogruPPo erneSto caMerIn

Cesana Brianza - Bimbi, alpini e dolci castagne: un trio meraviglioso

Castello Brianza - Alcuni momenti della premiazione del «vecio» Pierino Riva

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Penna Nera delle Grigne

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Civate - Si marcia al ritmo della fanfare di Asso Civate - La sfilata dei gagliardetti

Cernusco LombardoneGita con i bimbiMercoledì 26 giugno una rap-presentanza del nostro gruppo alpini ha partecipato con i ra-gazzi dell’oratorio feriale di Cer-nusco Lombardone ad una gita a Gorno in provincia di Bergamo per visitare le miniere di zinco. La bella giornata ha favorito la visita alle miniere e l’esperienza e le conoscenze delle guide che ci hanno accompagnato all’in-terno hanno reso interessante e piacevole la giornata. La curio-sità e la sete di conoscenza dei ragazzi, dalla prima elementa-re alla terza media insieme al gruppo di animatori che li ac-compagnavano, sono state pie-namente appagate dalle rispo-ste delle guide. Dopo la visita i ragazzi hanno potuto sfogare la loro esuberanza sui campi spor-tivi dell’oratorio locale. Stanchi, ma contenti, abbiamo fatto tut-ti ritorno a casa sicuri di aver trascorso una bella giornata in compagnia di amici e di un gruppo di alpini che molto vo-lentieri ha accompagnato i ra-gazzi in questa bellissima espe-rienza.

gruPPo alPInI dI cernuSco loMBardone

CivateIl gruppo ha festeggiato il 90° di fondazione 1923 – 2013 con orgoglio e riconoscenza verso i nostri veci reduci della 1° Guer-ra Mondiale che hanno avuto la sensibilità e la determinazione di fondare il gruppo Alpini di Civate, a soli quattro anni dalla Costituzione dell’Associazione Nazionale Alpini.Per questo traguardo così im-portante abbiamo redatto un libro che racconta la storia degli alpini e del nostro gruppo. Parti-colare risalto è stato dato al per-sonaggio più rappresentativo:

muli e zaini in quanto a quei tempi non c’era ancora la strada.Negli anni 2000 e 2001 abbiamo costruito la nostra bella sede. Tantissime sono le opere attuate sul nostro territorio, per descri-verle si dovrebbe pubblicare un altro libro.Nella giornata di sabato 7 set-tembre sono iniziati i festeggia-menti con una serata curata nei minimi particolari: presenta-zione della mostra fotografica, cena sotto la tenda per Alpini e non, di seguito ballo liscio al-lietati dal gruppo I Ragazzi del Lago. Domenica 8 settembre alle ore 8,45 erano presenti tanti Alpini nella zona dell’ammas-samento provenienti da Valma-drera, Galbiate, Malgrate, Can-zo, Castenedolo BS, il vessillo sezionale con il presidente della Sezione di Lecco Marco Magni, il consigliere Roberto Bottari, il vice presidente Mauro Farina, 24 gagliardetti in rappresentan-za dei rispettivi gruppi, 10 gon-faloni delle associazioni di Civa-te, il sindaco Baldassarre Mauri con la giunta al completo, il co-mandante della caserma dei Ca-rabinieri di Valmadrera e il coro di Canzo. Al passo della fanfara e della banda di Civate abbiamo raggiunto il monumento ai Ca-

duti dove su ogni singola mar-metta è stato messo un omaggio floreale. Deposta la corona, sono seguiti i discorsi di ricordo a chi ha sacri-ficato la vita per un’Italia miglio-re, poi è partita la sfilata per le vie del paese, dove per il nostro passaggio su ogni balcone o fi-nestra sventolava il Tricolore. La presenza della popolazio-ne ai bordi delle strade è stata numerosa, con i loro applausi ci hanno dato un’altra dimo-strazione di affetto e simpatia. Arrivati sul sagrato della chiesa dove era stato allestito il palco, ha preso la parola il nostro ca-pogruppo Pietro Sozzi, il nostro sindaco, il nostro presidente. La messa è stata celebrata dal par-roco Don Gianni De Micheli con i canti eseguiti dal coro Alpino di Canzo.La conclusione è avvenuta con un gustoso pranzo consuma-to presso la palestra comuna-le. Inevitabile non pensare alla prossima occasione, cioè al prossimo lustro, per il cente-nario sarà un privilegio per po-chi?... non è detto però perché gli alpini hanno un motto «MAI TARDI».

alPIno luIgI azzalInI

«L’Alpino Sergente Maggiore Valsecchi detto Batta», l’eroe della battaglia alla Ridotta Lom-bardia nella guerra di Libia del 1912. Il fatto bello e singolare è che la stesura del libro è stata curata dal Carlo Castagna ni-pote del Batta e figlio del terzo capogruppo Luigi Castagna. Leggendo il libro si scoprirà che Luigi Castagna è stato grande amico di Don Carlo Gnocchi perché venne più volte a Civa-te ospite a casa sua; la moglie di Luigi signora Maria in quei giorni concitati che precedono la partenza per il fronte russo, tagliò e cucì in soli due giorni la divisa e ricamò una fiammeg-giante Croce Rossa sul petto del nuovo cappellano militare Don Carlo.Il libro è ricco di argomenti inte-ressanti per tutti gli alpini. Fra le tante cose realizzate dal nuovo gruppo, ne cito alcune: siamo intervenuti in aiuto alle popola-zioni nel terremoto in Friuli, nel terremoto in Irpinia, l’alluvione in Piemonte, l’alluvione in Val-tellina.Nel 1962 abbiamo edificato la chiesetta votiva al monte Cor-nizzolo; i materiali occorrenti furono trasportati con grande difficoltà dai nostri veci, con

Civate - Gli Alpini di Civate rendono omaggio “all’amico Alpino” al Santuario del Beato Don Carlo Gnocchi, in occasione del suo IV anniversario di Beatificazione e la posa della sua statua nel Duomo di Milano

vita dei gruppi

Cernusco Lombardone - Una bella immagine di ragazzi e alpini

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013 pagina 17

vita dei gruppi

DolzagoIniziative estiveCome da tradizione i mesi di Giugno e Luglio sono pieni di iniziative.Subito dopo l’adunata naziona-le ci rimbocchiamo le maniche ed iniziamo ad approntare le varie attrezzature: struttura per cucina e ristorazione, palco per

spettacoli che sono serviti per:giorni 14/15/16 giugno, collabo-razione con l’associazione “re-spirare per vivere” giunta alla 4° edizione con il programma che comprendeva, il venerdì una camminata non competitiva per i sentieri dolzaghesi con parten-za ed arrivo nel parco, sabato e domenica esibizione serale di

cover-band inerenti a Ligabue e Battisti. E siamo alla nostra classica festa alpina iniziata il 28 giugno, pro-seguita sabato 29 con l’esibizio-nedel gruppo Rock-blus, banda Lanfranchi il cui leader è il no-stro vice sindaco. Domenica 30 serata di liscio.Il seguente week end 5/6/7

luglio è iniziato con venerdì «Horatory-schow» con i ragazzi dell’oratorio, sabato liscio con l’orchestra Masolini ed infine domenica con la messa al cam-po, pranzo sociale eda conclu-sione della serata, liscio con il mitico Rosolino. Manifestazioni riuscite in modo ottimale, grazie anche al bel tempo, con parte-

garBagnate MonaStero BrongIo

I nonni, i bambini e gli alpiniL’iniziativa intitolata «I nonni, i bambini e gli alpini», proposta per la seconda volta dal Gruppo Alpini di Garbagnate Monastero e Brongio, si è conclusa nel mi-gliore dei modi. Quest’anno il tema che ha visto coinvolti gli alunni della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria è stato «La festa, il gioco e la natura».È stata per i più giovani una oc-casione per cimentarsi in una ricerca di filastrocche, oggetti, racconti ericordi appartenuti ai nonni... In programma anche un concorso di disegni e temi rivolto agli alunni delle Elemen-tari, passati al vaglio da una commissione che si è trovata in seria difficoltà ad assegnare dei vincitori, visto l’alto livello dei lavori messi in campo. La giornata del 6 ottobre è ini-ziata con un corteo, aperto da una grande bandiera tricolore portata da alcuni alunni del-le scuole, partito dalle scuole elementari fino araggiungere il monumento agli Alpini.Il momento dell’alzabandiera ac-compagnata dall’inno di Mameli, il silenzio suonato con bravura da Marcello Casiraghi e l’omag-gio floreale al monumento alpini hanno trovato anche i più piccoli presenti, attenti e silenziosi.

Ne sono seguiti due brevi inter-venti: «Vorrei ringraziare tutti gli alpini per il loro importante con-tributo al mantenimento dell’or-dine del territorio. Sono ramma-ricato per non avere dato loro una struttura più adeguata ma più di così non ci è stato possibile fare. Vorrei ringraziarli anche per il programma che hanno stila-to e per il loro impegno a favore del paese. Ringrazio infine tutti i nonni, perché oggi festeggiamo anche loro e tutti i bambini qui presenti» ha affermato il sindaco Angelo Cafagna.«Ringrazio tutti i presenti e tutti coloro che ci hanno aiutato. Ab-biamo avuto qualche problema nell’organizzare la giornata di oggi ma siamo riusciti a fare tutto quanto c’eravamo prefisso. Ora daremo inizio ad una camminata interattiva che prevede un punto di ristoro ed alcuni stand dave dere e in cui prendere parte attiva negli spazi che riguardano il tema della cura, del rispetto della na-tura e la riscoperta del gioco dei nonni nelle sue forme semplici. Il tempo fortunatamente ci sta dando una mano» ha spiegato il capogruppo Lorenzo Bruno.Poi via alla camminata non com-petitiva, che ha visto bambini, genitori, parenti, nonni ed alpini

coinvolti per vie del paese alla scoperta di alcuni laboratori in cui hanno visto piantare un ar-busto e creare un giardino pian-tando semi, fiori e piantine fino a srotolare un verdissimo prato: quasi un’opera di magia. Dopo il ristoro, offerto dal Bar «Devil Cafè» ed un altro tratto di strada si è infine giunti all’ultima piazzola dove tutti vengono trascinati in giochi semplici e quasi obsoleti, ma sempre divertenti e coinvol-genti, quali la corsa col cerchio e quella coi sacchi, la carriola, ban-diera, ecc. che hanno permesso ai più giovani di conoscere che si può giocare e divertirsi in piena libertà pur con materiali poveri e oggetti semplici.Dopo la messa, tutti insieme a pranzo presso l’oratorio: trippa, verzata, polenta e zola sono an-date alla grande per oltre 250 per-sone preparati e serviti con impe-

gno e sollecitudine dai soci alpini ed altri generosi collaboratori. Nel pomeriggio, i piccoli prota-gonisti della scuola dell’infanzia hanno dato vita ad uno spetta-colo di canti e filastrocche incen-trate sui nonni ben preparato con le loro maestre mentre gli alunni delle scuole elementari sono stati premiati per i disegni che hanno realizzato sul tema dei nonni e che sono rimasti esposti presso la biblioteca comunale ancora per tutta la successiva settimana. Letti alcuni dei temi fuori concor-sosulla figura dei nonni, sono poi stati estratti a sorte premi tra tutti i presenti che hanno partecipato alla camminata. Un’allegra domenica trascorsa in-sieme, alla riscoperta della natura del gioco e della compagnia tra le varie età generazionali.

gruPPo alPInI dI garBagnate MonaStero e BrongIo

Garbagnate Monastero Brongio - Alcuni momenti della festa

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vita dei gruppi

cipazione numerosa; a nome del Capogruppo Carluccio Riga-monti un ringraziamento a tutti coloro, alpini e non che hanno collaborato. Inoltre ci fa piace-re ricordare un altro appunta-mento, divenuto un classico (si verifica da 5 anni): per quattro martedì ospitiamo a pranzo i ragazzi dell’oratorio feriale, of-frendo loro un buon piatto di pasta, sono circa 180, ma è uno spettacolo, arrivano nel parco antistante la sede e sembrano un esercito, come tale si alli-neano in perfetto ordine per il ritiro, prendono posizione ai rispettivi tavoli, depositando poi alla fine il residuo negli ap-positi contenitori: il tutto sotto la regia del nostro parroco Don Giorgio. L’allegria ed il coinvol-gimento sono al massimo, ma ci piace inoltre ricordare l’abilita culinaria del nostro chef Rober-to Bottari, sempre presente con il suo staff di cucinieri ad ogni appuntamento, ma la soddisfa-zione più grande che abbiamo provato è stata nel leggere sul giornalino dell’oratorio feriale “ci piace molto andare il marte-dì dagli alpini perché la pasta è buona e tanta”.Grati e caricati di tutto ciò ci sia-mo preparati per i numerosi im-pegni e appuntamenti dei mesi Settembre- Ottobre. - 1° settembre, collaborazione

con il comune e Avis Oggiono per la camminata in onore di Enzo Brambilla.

- 13-15 settembre, festa della protezione civile, il venerdì serata imperniata sull’inter-vento del colonnello Alfredo Massimo De Fonzo, del co-mando esercito della Lombar-dia, che ha parlato delle trup-pe alpine in generale, presso il salone dell’oratorio. La dome-

nica pranzo presso la sede ed allestimento di tutte le attrez-zature nel parco adiacente, mentre il pomeriggio erano in programma diverse dimostra-zioni, ma il tutto è stata an-nullato per la pioggia. Inoltre c’è stata la vendita di 400 kg di parmigiano reggiano.

- 22 settembre, festa delle asso-ciazioni presso il centro spor-tivo comunale; noi alpini ab-biamo organizzato il pranzo per circa 200 persone.

- 6 ottobre, presso la sede ab-biamo offerto il pranzo per gli anziani con numerosa parte-cipazione degli over 65.

- 18-28 ottobre, borollate pres-so la via provinciale.

- 20 ottobre, raduno a Castel S. Pietro.

Per ora ci concederemo un po’ di tranquillità in attesa delle fe-stività natalizie e di fine anno.

Il SegretarIo angelo coloMBo

Paderno d’AddaLa storia narrata dai protagonistiNel salone dell’oratorio di Pa-derno d’Adda si è svolta la sesta edizione di questa sempre in-teressante serie con protagoni-sti di altissimo livello. Si tratta questa volta del libro «Fulvio Pedrazzini: un alpino, due guer-re e tante lettere» di Maria Paola Lavizzari, presentato da Cesare Lavizzari, consigliere naziona-le A.N.A. La serata è allietata dai canti del coro Grigna della nostra sezione con brani inter-pretati ottimamente dai coristi, guidati dal Maestro Scaioli.Apre gli interventi l’assessore alla cultura Sig.ra Annarosa che ringrazia la nonna del presen-tatore per aver conservato per tanto tempo le lettere. Complice anche la grande soffitta che esi-steva allora in tutte le case.

Oggi al contrario, si rammarica perché è una cosa che non si fa più e i ragazzi non conserva-no neanche i libri e i quaderni dell’anno prima.Il sindaco alpi-no Villa ringrazia gli amici alpini di Paderno d’Adda per prosegui-re in questa intelligente opera di diffusione della cultura alpina che tra l’altro in questo modo interpretano al meglio il nostro più importante motto «per non dimenticare».Segue la presentazione intelli-gente, profonda e documentata del nipote Cesare Lavizzari; il nonno era (fortunatamente) un grafomane e ha scritto moltis-sime lettere. Nella prima guerra mondiale era un giovane irre-dentista e va alla guerra scanzo-natamente, da volontario. Nel-la seconda guerra mondiale è sposato, lavora come avvocato e parte comunque, ancora volon-tario. Personalmente Cesare lo ricorda come una persona an-ziana ma molto affabile e buo-na. Muore a 75 anni ma allora a quell’età si era vecchi. Nella pri-ma guerra era un ardito. A Cesa-re ritorna difficile coniugare le due fasi nella sua mente di bam-bino. Agli alpini non interessa la grande storia ma quella del soldatini che fa la guerra sotto l’acqua. Era un uomo fortuna-to perché è tornato dalla prima guerra e ancora di più per il ri-torno dalla seconda. Era esage-ratamente idealista. E in questo secondo caso pensava che fosse una guerra lampo perché aveva 40 anni e a casa lasciava moglie e figli piccoli.Il sindaco, a questo punto la-menta che le guerre attuali sono fatte coinvolgendo la popola-zione bambini, donne, vecchi mentre prima aveva un certo codice e veniva fatta tra soldati. Le guerre di allora si infuocava-no con bollettini di guerra, o al-meno quello che si voleva far sa-pere, oggi al contrario, nessuno sa niente. Lavizzari afferma che Il soldatino in Russia era andato pensando di portare Dio e aiu-tava la popolazione. Aveva l’idea di far qualcosa per fare dell’Ita-lia un paese migliore.Oggi noi alpini ci mettiamo a disposizione per fare quello che sappiamo fare. Noi abbiamo ancora il vizio di amare l’Italia e andare ovunque dove serve. Vengono a questo punto letti alcuni brani tratti dal libro men-tre il coro Grigna interpreta bra-ni della prima e della seconda guerra mondiale. Il consigliere nazionale Giorgio Sonzogni, an-che lui fra i relatori della serata

ringrazia il coro per le belle ese-cuzioni e si complimenta con gli alpini di Paderno per questa bella iniziativa. L’assessore alla cultura Annarosa tra l’altro af-ferma che senza memoria non c’è presente e non ci sarà futuro. Ringrazia la nostra associazio-ne per non aver dimenticato in questi 94 anni di vita e insieme quelli che con il loro sacrificio ci hanno donato 70 anni di pace. Il nostro presidente sezionale ringrazia tutti e riafferma la de-dizione e la volontà degli alpini nel ricordare queste storia fatta da semplici persone.

auguSto coglIatI

PescateNeo consiglio di gruppoVenerdì 8 Novembre 2013, pres-so la sede, gli Alpini si sono riu-niti in Assemblea per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo per il triennio 2014-2016. Dopo una breve relazione morale del Capogruppo uscente, l’illustra-zione delle varie attività svolte, della situazione economica e di altre notizie relative al Gruppo si è passati all’elezione del nuo-vo consiglio. Al termine dello scrutinio si è formato il nuovo Consiglio composto da: Piazza Ambrogio, Maggioni Giancarlo, Castagna Luciano, Pietta Ro-berto, Negri Carlo, Riva Egidio, Moretto Ivo, Borghetti Fausto, Dell’Oro Ferruccio, Fumagalli Erminio e Tacchetto Paolo.Dopo l’impegno espresso da tutti per continuare l’attività Alpina con serietà, coerenza e spirito di Gruppo, si è passati al tradizionale brindisi in allegria e cordialità, pensando già agli im-pegni futuri.

PrimalunaRelazione festa 20 e 21 luglio 2013 La festa annuale alpina si è svol-ta a Primaluna sabato 20 e do-menica 21 luglio 2013, al Cap-pello Alpino, in località Contra. Nel pomeriggio e la sera del sabato la cucina degli alpini ha distribuito piatti gustosi e be-vande ai numerosi partecipanti. La domenica la festa ha avuto inizio con la messa celebrata da Don Graziano, alla presenza di diciannove gagliardetti, delle autorità, dei soci e di molti sim-patizzanti. Il Corpo musicale S. Cecilia di Cortabbio ha sotto-lineato i momenti di raccogli-mento durante la celebrazione eucaristica. Alla fine della fun-Paderno d’Adda - L’applaudito concerto del Coro Grigna

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vita dei gruppi

Primaluna - Festa alpina al Cappello Alpino

Robbiate - Due momenti dell’interessante incontro nel 20° della costruzione dell’Asilo del Sorriso

zione il sindaco Mauro Artusi ha salutato tutti e ha ringraziato gli Alpini sempre attenti e disponi-bili ai bisogni della comunità. La giornata serena ha contribu-ito alla buona riuscita della fe-sta che è continuata fino a sera, intorno alla baita, ai piedi della Grigna. I numerosi presenti hanno po-tuto rinfrescarsi in un ambiente immerso nel verde e lontano dal traffico e hanno gustato gli otti-mi piatti preparati dalla cucina ben organizzata dal Gruppo. La festa ha contribuito a far cono-scere a tutti lo spirito alpino di collaborazione e di generosità e a far apprezzare la gioia dello stare insieme.

andrea SPottI

RobbiatePresentazione del libro «Operazione Sorriso» a Ros-sosch. 20° anniversario di costruzione dell’asilo. A cura del consigliere Nazionale Giorgio Sonzogni. Giovedì 7 novembre 2013 - In apertura il ns. presidente se-zionale Marco Magni ricorda la recente scomparsa di Angelo Sala, direttore del nostro gior-

nale «Penna Nera delle Grigne» e ci invita ad un momento di raccoglimento al canto di «Si-gnore delle cime» da parte del Coro Stelutis, invitato ad arric-chire con il loro canto la serata. La signora Antonella, assessore alla cultura, nel suo interven-to ricorda i tragici eventi della guerra che tutti ci auguriamo non possano e non debbano più ripetersi. L’occasione della presentazione del libro del 20° anniversario della costruzione dell’asilo «Sorriso» in terra di Russia, è l’occasione per non dimenticare le crudeltà della guerraquei lontani luoghi e in-staurare un sincero rapporto di solidarietà ed amicizia. Giorgio Sonzogniporta i saluti del presi-dente nazionale Sebastiano Fa-vero insieme a quello dei circa 380.000 alpini della nostra asso-ciazione. L’ANA nata nel 1919, ha da sem-pre avuto quale scopo principa-le il motto «per non dimentica-re» ricordando i morti onorando i vivi. L’idea della costruzione dell’a-silo è nata su proposta dell’al-pino Ferruccio Panazza, vice-presidente dell’ANA e reduce di Russia, come segno di ricon-

ciliazione con un popolo che noi abbiamo combattuto per l’insensata idea di pochi che hanno mandato a morte intere generazioni per la loro crudele mania di grandezza. La guerra è fatta da pochi che si conoscono e si odiano e fatta fare a molti che non si conoscono e non si odiano. Anche il padre del rela-tore, facente parte della divisio-ne Sforzesca, è stato reduce di Russia.Il libro attuale è una riedizione aggiornata in occasione del 20° anniversario della costruzione e del 70° della ritirata di Russia. L’asilo attualmente risulta es-sere il più bello della regione di Voronez.È seguita una proiezione di im-magini delle persone che han-no contribuito in vario modo alla progettazione, direzione dei lavori e costruzione con la propria mano d’opera. Sono state presentate anche le autori-tà locali che hanno dato la loro disponibilità, sotto vari aspet-ti, alla realizzazione dell’opera. Prendono poi la parola tre al-pini presenti in sala che hanno materialmente dato il loro con-tributo nelle varie fasi e periodi della costruzione: Passoni di Robbiate, Ambrogio Motta di Verderio Inf. e Roberto Bottari di Dolzago. Ognuno ha racconta-to episodi e aneddoti della loro esperienza risultata comunque positiva tanto che Motta l’ha vo-luta ripetere per la seconda vol-ta. Parlano di un aereo che buca una ruota, ovviamente in fase di decollo, un autobus che si ferma e viene riavviato a manovella. Tutti ricordano i vari cappellani presenti ai vari turni di lavoro fra cui Don Tarcisio Baccalà e il bergamasco Don Luigi Mazzo-leni. Seguono foto della recente manifestazione del 20° anniver-sario molto ben curata e alle-stita da parte dei russi e della S.

Messa celebrata da Don Bruno Fasani, attuale direttore della nostra rivista «l’Alpino», in una zona periferica di Nikolajewka dove sono stati ammassati mol-ti caduti. Sonzogni sulla base di queste positive esperienze esorta gli alpini a comportarsi sempre da galantuomini il che basta al giorno d’oggi, momento in cui vengonoa mancare anche i più elementari valori compli-ce anche l’annullamento del dovere del periodo di leva mi-litare. Comunica inoltre che su proposta dell’amministrazione di Nikolajewka e del presidente della regione del Voronez, sono stativalutati e accettati due pro-getti da loro proposti: primo la realizzazione nel centro storico della cittadina di Nikolajewka, oggi Livenka, di un campana della pace e secondo, il restau-ro di un ponte sul fiume Valuj, attraversato dalla colonna dei soldati italiani, quale ponte de-gli alpini in segno di perenne amicizia. Col prossimo numero de «L’Alpino» verrà dato il via alla raccolta fondi necessarie si prevede il completamento delle opere nell’estate 2014. Chiude un pensiero del nostro presi-dente sezionale, Marco Magni, che si chiede a cosa serve fare la guerra e contrappone la sof-ferenza e il sacrificio dei tanti ragazzi caduti in terra di Russia all’odierno sorriso dei bambini dell’Asilo ai quali è dedicato e che porta in sé il nome della loro innocente e allegra espressione «Asilo Sorriso». L’esercito italiano e i suoi soldati sono sempre ben accolti da tutti perché non portano odio e ran-core ma pace e amicizia allora e ancora oggi nell’attualità delle odierne missioni di pace nei vari teatri di guerra purtroppo anco-ra oggi in atto in varie parti del mondo.

auguSto coglIatI

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4

notizie in breve

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notIzIe In breVe a cura di Nino Venditti

Coro Grigna e borsa di studio «Corrado Pedroni»(Precisazione dovuta)

Convegno della Provincia di Lecco in tema di Protezione Civile

Varenna: ricordando la tragedia del Vajont

Un abbraccio lungo 90 anni

Il 10 ottobre scorso la Provincia di Lecco, con il patrocinio della Re-gione Lombardia, ha organizzato la XVI edizione del convegno di Protezione civile nella villa Mo-nastero di Varenna, sala «Fermi». Sessione riservata incontro Re-gione Provincie. Il convegno ha interessato le te-matiche riguardanti: monito-raggio e pianificazione di emer-genza, dalla programmazione nazionale e regionale al dettaglio comunale, attraverso studi d’area

La redazione del Penna Nera delle Grigne, con riferimen-to all’articolo «Coro Grigna e borsa di studio Corrado Pe-droni a Cortenova», apparso sul numero 2 di quest’anno a pagina 5, desidera precisare che la Borsa di studio destina-ta annualmente a ricercatori medici in memoria di Corrado Pedroni, medico e tenente de-gli alpini, è assegnata tramite la sezione ANA di Lecco per interessamento della famiglia del nostro socio dott. Giorda-no Mondani. Nella recente oc-casione, a Cortenova, ha con-segnato il premio il figlio Arnaldo Mondani.La Redazione

In occasione dell’anniversario della Liberazione del 25 aprile si sono incontrati due baldi no-vantenni del Gruppo di Pasturo: Giovanni Bergamini e Fiorenzo De Dionigi entrambi classe 1923 e combattenti la seconda Guerra Mondiale. La foto li ritrae davanti al monumento dei caduti di Piaz-za Vittorio Veneto.

provinciale. Alla presenza del sindaco Molteni di Varenna, del prefetto di Lecco, Antonia Bellomo, dell’Assessore della Provincia alla P.C. Franco De Poi, dell’assessore regiona-le alla Protezione civile Simona Bordonali e della dott.ssa Imma-colata Postiglione, responsabile dell’Ufficio Volontariato, Forma-zione e Comunicazione del Di-partimento della P.C., sono stati consegnati alcuni riconoscimen-ti e attestati a: Giovanni Borro-

Varenna - La premiazione di Gianni Spreafico Varenna - La schiera di autorità e premiati

ni ANIOC (soccorritore tragedia Vajont), Giuseppe Dell’Oro della C.R.I. di Lecco, Valerio Spreafico, il nostro Gianni Spreafico e Gior-gio Zennaro (soccorritore trage-dia Vajont), attuale coordinatore del Nucleo comunale volontari di Protezione civile di Lomazzo e componente della consulta regio-nale del volontariato. Ribadiamo che la sezione è fiera che tra i premiati vi siano volon-tari che indossano con orgoglio il cappello alpino.

Giovanni e Fiorenzo

Ancora sul 50° pellegrinaggio in AdamelloIl nostro valido collaboratore, Renato Sala, giustamente ci ha fatto notare che nel suo articolo, apparso lo scorso numero, sono state dimenticate alcune foto, tra le quali una che rappresenta i no-stri gruppi della Sezione di Lecco, ben 13, guidati dal Consigliere Se-zionale Cesare Goretti, con i ga-

gliardetti dei Gruppi di Ballabio, Esino, Galbiate, Pasturo, Prima-luna e Olgiate Calco con 5 alpini. Gli alpini hanno voluto ricordare con un mezzo secolo di pelle-grinaggi la Grande Guerra com-battuta tra questa montagna e il Tonale, che si caratterizzò per gli scontri e i presidi posti alle quote

Adamello - Nella foto non compare l’alpino del gruppo di Galbiateche non manca mai ai pellegrinaggi in Adamello.

Adamello - Il panorama

più elevate, mediamente attorno ai 3000 metri. Accanto agli stenti quotidiani della guerra, i soldati di entrambi gli eserciti belligeran-ti patirono su quelle alture imma-ni sofferenze, per sopravvivere su quelle quote in qualsiasi periodo e condizione meteorologica.

la redazIone

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013

notizie in breve

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Attività dei gruppi della Sezione di Lecco

GENNAIO12 Cassina - Assemblea annuale e tesseramento in municipio 24 Sezione - Ricorrenza Nikolajewka 2014 a Merate

FEBBRAIO8 Sezione - Commemorazione battaglia di NIKOLAJEWKA a Madesimo con le sezioni di Como, Colico e Sondrio9 Sezione - Campionato sezionale e intersezionale a Madesimo23 Acquate - Apertura baita di Cavagnozzo

MARZO8 Sezione - Assemblea dei Delegati a Lecco30 Acquate - Pizzoccherata a Chiuro e visita al palazzo Besta a Teglio

Finalmente dopo tante peripe-zie, passo dopo passo, mattone dopo mattone, siete arrivati alla soglia di un traguardo abbastanza

raro ai giorni nostri: 55 anni d’a-more, 55 anni di sacrifici, 55 anni di valori, 55 anni in cui insieme avete costruito il vostro ieri, oggi e domani. Undici lustri, cari An-gela e Silvano, in cui i vostri unici obbiettivi sono stati la famiglia, il lavoro e un… cappello alpino. Una lenta ma salda scalata vi ha portati in vetta ed ora godetevi il meritato panorama! Auguri e congratulazioni da tut-ti coloro che vi vogliono bene: i familiari, il gruppo, la sezione, gli amici sinceri, quelli veri, che abbiano il nostro amato cappello oppure no. Buona continuazione!

Angela e Silvano hanno attraversato un ambito traguardo

anaGrafe alpInaAcquate(Lutti) II Consiglio esprime le più sentite condoglianze al so-cio alpino Stefano Corti per la dipartita del fratello Giovanni, estendendole a tutti i fami-gliari. Desidera esprimere la propria vicinanza, in questo momento dl dolore, al Socio Alpino Franco Bonacina per la scomparsa della sua cara mamma, signora Pace Lina. Sentite condoglianze anche a tutti gli altri famigllari.(Nascite) Il nonno, socio alpi-no Stefano Corti e nonna Rita, annunciano orgogliosi la na-scita del nipotino Tommaso. Al piccolo auguriamo tanta felicita complimentandoci con la mamma Sonia e papa Graziano.

Annone Brianza(Lutti) Il gruppo porge sentite condoglianze al socio Ales-sandro Tentori per la morte della consorte Marilena. Si unisce al dolore dei familiari dei soci «andati avanti»: Ange-lo Perego, classe 1933 e Angelo Redaelli, classe 1939.(Nascite) Fiocchi rosa nel gruppo, il quale si felicita con Franca, vedova del compian-to Carlo Sala, divenuta nonna della stellina Azzurra e con l’aggregato Giuseppe Sesana diventato nonno della stellina Viola. Complimenti e augu-ri anche alle mamme e papà delle piccole bimbe.(Anniversari) Felicitazioni ai

soci: Giulio Pellegatta per il 30° di matrimonio; Gabriele Sesa-na per il 35° di nozze; Emilio Fumagalli che ha raggiunto il 60° traguardo di diamante con la dolce metà. Alle signore, con i complimenti, auguria-mo ancora tanti anni di vita serena con i propri sposi.

Barzago(Nascita) Il Gruppo Alpini si congratula con il capogruppo Ierardo Ierardi per la nascita della quarta nipotina, e con l’alpino Guglielmo Mandelli per la nascita del primo nipo-tino. Auguri anche ai piccoli ed ai loro genitori.

Belledo(Lutti) Il gruppo esprime le più sentite condoglianze al socio Bruno Vanoli e familiari per la dolorosa perdita della cara mamma Alfonsa.

Barzanò(Nascite) Il gruppo si congra-tula con il socio alpino Ser-gio Longoni per la nascita del nipotino Tommaso e manda tanti cari auguri ai genitori.

Bonacina(Nascite) Felicitazioni al non-no alpino Fulvio e a Gisella (nostra preziosa segretaria) per la nascita del bocia Tomas e congratulazioni al socio ag-gregato Lorenzo ed a Silvana felicemente nonni della nipo-tina, la stellina Martina.

Casargo(Lutti) Sincere condoglianze dal gruppo ai familiari dell’al-pino Primo Cresseri, classe 1924, dolorosamente scom-parso.

Cesana Brianza(Lutti) Le penne nere sono vi-cine nel dolore all’alpino Car-lo Castelnuovo per la morte della sorella Giulia.(Nascite) Auguri e rallegra-menti all’alpino Paolo Ratti per la nascita del nipotino Filippo e felicitazioni vivissi-me a papà Marco e mamma Anna. Auguri e felicitazioni all’alpino Fabio Zoccatelli e alla moglie Simona per la na-scita, del secondogenito An-drea.(Rallegramenti) Complimen-ti vivissimi a Carlo Valsecchi figlio dell’alpino Luigi Valsec-chi, per l’acquisizione della laurea in medicina e chirur-gia.

Cernusco Lombardone(Nascite) Il gruppo si congra-tula con il socio alpino Andrea Biotto e con la moglie Claudia per la nascita della figlia a cui hanno dato il nome di Stella. Auguri anche ai nonni, amici degli alpini, Salvatore Mulè e Carmen Di Cicco, per la nasci-ta del nipote Simone Acquati. A Stella e Simone gli auguri di una vita gioiosa, serena e pie-na di felicità.

Cortabbio(Lutti) Tutto il gruppo si uni-sce al dolore dei soci Adelio e Mauro Gianola per la scom-parsa del loro papà Rinaldo, anch’egli nostro associato e reduce dell’ultima guerra mondiale. Il capogruppo Beri Cav. Giovanni ringrazia del-la numerosa presenza di ga-gliardetti alla cerimonia di commiato e delle belle parole espresse dal consigliere sezio-nale Edo Balbiani. Il Gruppo partecipa al dolore dei soci Guido e Marco Schiavetti per la scomparsa rispettivamen-te della loro suocera e nonna. Porgiamo, inoltre, sentite con-doglianze alla figlia Nicoletta nostra attiva collaboratrice.”(Nascite) Il gruppo si congra-tula col socio Omar Mascheri e consorte per la nascita del secondogenito Mattia

Cortenova(Lutti) Sentite condoglianze alla famiglia per la scomparsa dell’amato alpino Giuseppe Benedetti.

Galbiate(Lutti) Il gruppo si stringe al dolore del nostro associato Riccardo Riva e dei suoi fami-gliari per la scomparsa della madre Angelina. Inoltre parte-cipa alla sofferenza del nostro socio Lodovico Rota e dei suoi famigliari per la scomparsa del fratello Ambrogio.

Angela e Silvano con la bella nipotina

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4

Lecco Centro - Giovanni e Antonella felicemente sposi Robbiate - Papà e nonno felici con la piccola Martina Sirone - Il compianto Angelo Corti

(Nascite) Il gruppo e il consiglio porgono congratulazioni al no-stro ex capogruppo Luigi Pan-zeri per la nascita della nipoti-na Cloe. Auguri alla nascitura e felicitazioni ai neo genitori.(Matrimoni) Il gruppo espri-me le più sentite felicitazioni per le nozze al vice capogrup-po Marco Sironi e al socio Pa-olo Colombo ed alle rispettive consorti.

Lecco Centro(Matrimoni) Giovanni Fu-stinoni, con immensa gioia, annuncia a tutti i soci le sue nozze con Antonella Maria-laura, celebrate sabato 19 Ot-tobre. Ringrazia tutti coloro che hanno inviato simpatici e affettuosi auguri ai quali aggiungiamo i nostri sezio-nali unitamente all’obbligo di creare bocia e stelline in….. quantità industriale!

Limonta (Lutti) Annunciamo con dolo-re che in data 30 ottobre l’al-pino Pietro Polti classe 1948 è stato stroncato da un infarto, mentre era a caccia nel bosco, cosa che a lui piaceva molto fare. Lascia la moglie Clara e i quattro figli Maruska, Maura, Massimo e Marta.

Mandello Lario (Lutti) Segnaliamo la scom-parsa dell’alpino Arturo Zuc-chi conosciuto in paese come “Pane” fratello dei soci Augu-sto e Carlo.Condoglianze al nostro socio Mario Riva per la perdita della moglie Ermana Berera.

Margno/Crandola(Lutti) Il gruppo, porgendo sincere e sentite condoglian-

ze, partecipa al dolore del so-cio Bartolomeo Acquistapace e della moglie Chicca per la scomparsa del suocero Gia-nola Franco. Inoltre si unisce al lutto dell’alpino Vincenzo Biffi e famiglia per la prema-tura scomparsa della moglie Alessandra.

Merate(Lutti) Condoglianze agli al-pini Angelo Perego per la scomparsa della sorella Rina ed Emilio Fumagalli per la perdita della mamma signo-ra Maria Giuditta Bonfanti. Gli alpini Giovanni Dell’Orto, Mario Dozio e Valerio Ghezzi sono andati avanti, le più sen-tite condoglianze alle famiglie da parte del Gruppo. Con-doglianze all’Alpino Franco Scaccabarozzi per la scompar-sa del fratello Carlo.(Anniversari) Felicitazioni all’alpino Fiorenzo Castelli e alla signora Enrica per il rag-giungimento del 40° di matri-monio.

Olgiate Calco(Lutti) Sincere condoglianze al nostro socio Giuseppe Bram-billa ed ai suoi familiari per la perdita della moglie Marilena Brigatti.(Matrimoni) Il nostro socio Alessandro Chierichetti si è unito in matrimonio con Ma-rianna Molnarova. Ai novelli sposi giungano i nostri più ca-lorosi auguri.

Pasturo(Lutti) Il gruppo annuncia la scomparsa del socio Pietro De Dionigi ex consigliere e cassie-re e porge sentite condoglian-ze ai familiari tutti. Siamo vi-cini al consigliere Giacomo

Orlandi Arrigoni per la scom-parsa della cognata Pinuccia Invernizzi e ai soci Giancarlo e Pompeo Arrigoni per la per-dita del fratello e zio Ferdinan-do. (Nascite) Il Direttivo porge congratulazioni vivissime al socio Matteo Ghezzi per la nascita della stellina Sofia che ha reso bisnonno il socio Lu-igi Brizzolari: auguri a tutti i familiari.

Primaluna(Lutti) Il gruppo alpini di pri-maluna partecipa al dolore del socio Giambattista Agosto-ni e di tutti i famigliari per la scomparsa del fratello Mario.(Nascite) Il gruppo alpini di Primaluna si congratula con il socio, membro del consi-glio, Adriano Buzzoni e con la moglie Mara per la nascita della piccola Martina.Auguri di ogni bene alla neonata.

Robbiate(Nascite) Due generazioni di Alpini annunciano l’arrivo di Martina. Ben arrivata da non-no Claudio e papà Marco, al-pini del 5° alpini Vipiteno.

San Genesio(Lutti) L’alpino Carlo Giusep-pe Panzeri è andato avanti. Alla moglie Liliana, ai figli ed ai parenti tutti esprimiamo le più sentite condoglianze. Giu-seppe non è più tra noi, ma non ci scorderemo mai di un Alpino davvero generoso che è stato uno dei promotori e tra i più attivi nella costruzione della nostra Baita! (Nascite) Diamo il benvenuto alla piccola Camilla, figlia di Eleonora e Cristian, ma so-prattutto ultima nipotina di

nonno Annibale, alpino cu-ciniere tra il San Genesio ed il Gruppo di Airuno. Auguri Nibel! E vogliamo salutare anche la nascita della piccola Azzurra, figlia di Giada e di Lu-igi Panzeri, amico degli alpini. Alla famigliola, che comincia ad ingrandirsi, le più sentite felicitazioni. Salutiamo anche con entusiasmo la nascita del primo nipote dell’alpino Emi-lio Spreafico: il piccolo Loren-zo. A mamma Elide, a papà Francesco e a tutti i parenti ri-volgiamo i più sentiti auguri..

San Giovanni(Nascite) Il gruppo si congra-tula con i soci alpini: Paolo Galbussera con nonna Mar-gherita per la nascita del bocia Giulio e felicitazioni anche a mamma Milena e papà Anto-nio; con Angelo Ratti unita-mente a nonna Cornelia, per la nascita del bocia Lodovico Angelo e congratulazioni an-che a mamma Silvia e papà Edgardo.

Sirone(Lutti) il gruppo annuncia la scomparsa dell’alpino Angelo Corti di anni 83 e porge le più vive condoglianze ai figli Do-riana, Giovanni, Gabriele ed a tutti i familiari.(Nascite) Il gruppo porge le più vive felicitazioni al socio aggregato e volontario di Pro-tezione Civile Dario Corti ed alla consorte Silvia per la na-scita della secondogenita Sil-via con auguroni da parte di tutti gli alpini.Si felicita con l’alpino Giulia-no Pelucchi per la nascita del pronipote Alessandro figlio di Alice e Roberto.

anagrafe alpina

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Ottobre-Novembre-Dicembre 2013

notizie sportive

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notIzIe SportIVe a cura di Nino Venditti

La gara Como – Valmadrera 2013 ha fatto segnare diversi record. Di partecipanti con n. 245 iscritti, partiti n. 232, giunti al traguar-do n. 216. Ancora più rilevante il record della gara fatto registrare dal vincitore Fabio Bazzana, il quale, con il tempo di 3h 06’33” ha spodestato il vincitore dello scorso anno Nicola Golinelli che aveva fatto segnare il tempo di 3h 07’ 09”. Bazzana ha condotto una gara spettacolare andando al comando fin dalle prime bat-tute e mantenendo sempre con autorità la posizione. Al secondo posto un ottimo Franco Sancas-sani dello Sport Race Valtellina il quale ha preceduto il fortissi-

Como - Valmadrera 6 ottobre 20135° Trofeo «Antonio Rusconi»

mo atleta locale Stefano Butti, già vincitore dell’edizione 2010. La gara femminile non ha avuto storia perché la prestazione della vincitrice delle ultime tre edizio-ni e dell’edizione 2008, Emanue-la Brizio, ha sbaragliato il campo con una prestazione ad alto li-vello. Secondo posto per l’ottima Cinzia Bertasa mentre, sul terzo gradino è salita la forte atleta del-la Valetudo Ester Scotti. La classi-fica per Società (18 partecipanti) vede al primo posto l’OSA Val-madrera con il tempo comples-sivo in 10.44.46 – seconda l’ASD Falchi Lecco in 11.16.49 – terza l’Altidude Race in 11.23.12 - An-cora una volta la clemenza del

tempo ha permesso la folta pre-senza di cittadini e appassionati che non hanno fatto mancare il loro incoraggiamento agli atleti lungo il panoramico percorso e

all’arrivo in Piazza Mons. Citterio di Valmadrera. Grande soddisfa-zione per le tre società organizza-trici dell’ormai tradizionale gara, OSA, SEV e Alpini Valmadrera senza dimenticare la solita de-cennale partecipazione dei nostri gruppi alpini di Civate, Galbiate, Malgrate, Cesana Brianza e il prezioso apporto delle tantissi-me penne nere della sezione di Como. Alla premiazione era pre-sente anche un rappresentante di Telethon al quale è stato conse-gnato un sostanzioso contributo da parte degli organizzatori. Pre-senti sul palco anche il neo presi-dente degli Alpini della sezione di Lecco Marco Magni; un rappre-sentante della Provincia di Lec-co il quale ha portato i saluti del Presidente Daniele Nava; il Sin-daco di Valmadrera, ing. Marco Rusconi; il Parroco di Valmadrera don Massimo Frigerio, il coordi-natore sportivo sezionale Enzo Vavisa e rappresentanti di altre associazioni tra i quali la presi-dente Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, cav. Emilia Dell’Oro. Dopo le premiazioni, gli atleti e i presenti tutti, si sono ritrovati per un rinfresco offerto dall’or-ganizzazione. Atleti, autorità e i tifosi si sono dati appuntamento al prossimo anno con una nuova esaltante edizione della gara.

antIMo veltre

Como/Valmadrera: podio femminile

Emanuela Brizio 1ª cat. Femminile

L’intervento del presidente Magni affiancato dal capogruppo Sala

Fabio Bazzana 1° cat. Maschile

CAMPIONATI NAZIONALI A.N.A. INVERNALI2014DISCIPLINA RICHIESTE LOCALITÀ DATA

79° SCI DI FONDO LECCO PIANI DI BOBBIO 16 FEBBRAIO 2014

37° SCI ALPINISMO SONDRIO LANZADA VAL MALENCO 16 MARZO 2014

48°SLALOM TRENTO S.MARTINO CASTROZZA 30 MARZO 2014

Programmi sportivi 2014Vi comunico che in occasione della manifestazione denominata LA LUNGA MARCIA (commemorazione di NIKOLAJEWKA) che si svol-gerà in data 8/9 febbraio 2014 a MADESIMO in collaborazione tra le sezioni di COLICO, COMO, LECCO e SONDRIO, si svolgerà una gara di slalom gigante valevole come campionato sezionale.

Quest’anno si svolgeranno le 1° ALPINIADI ESTIVE organizzate dalla sezione di CUNEO nei giorni 5-6-7-8 giugno 2014. Saluti alpini.

gIordano lorI

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Penna Nera delle Grigne

Anno 60 - numero 4

notizie sportive

Prestigioso evento alpino sportivo invernale, il campionato naziona-le ANA di sci di fondo fa tappa nel lecchese. A volerlo fortemente la Sezione di Lecco, che reduce da un’analoga conduzione di suc-cesso estiva, il campionato nazio-nale ANA di corsa in montagna individuale targato Perledo 2012, si cimenta con l’organizzazione del partecipato tricolore nordico, che coinvolgerà la Valsassina il 15 e il 16 di febbraio.Lungo la pista di sci di fondo dei Rododendri ai Piani di Bobbio, un circuito noto per le sue caratteri-stiche tecniche, che sarà adattato alle esigenze proprie della manife-stazione, prenderanno il via diver-se centinaia di atleti alpini prove-nienti da tutta Italia e concorrenti ai titoli di campione nazionale in palio nelle diverse categorie. «Si tratta di una sfida importante, che abbiamo raccolto con coraggio e che coinvolge in maniera partico-lare i gruppi alpini della Valsas-sina, impegnati su diversi fronti - spiega Giordano Lori, consigliere sezionale alla giuda del comitato organizzatore dell’evento con l’au-silio di Giuseppe Saetti - Agli alpini di Barzio fa capo la direzione delle competenze di tipo tecnico sporti-vo, legate all’organizzazione vera e propria delle gare; la sicurezza e la logistica sono affidate alla prote-zione civile della sezione, mentre il gruppo alpini di Mandello del La-rio sarà impegnato sul fronte vetto-vagliamento».

Probabilmente un Settembre di 40 milioni di anni fa, inarrestabili movimenti tettonici convergenti, proiettarono verso l’alto quelle che poi furono chiama-te Alpi. Le Ere successive ne modellarono ulteriormente l’orografia formando valli, pianori alluvionali e laghi. Flora e fauna crebbero rigogliosi, il popolo dei Leponzi fondò Domodossola. Nel corso dei Tempi le Alpi Lepontine sono state protagoniste di scambi commerciali, imprese alpinistiche, ma anche baluardo a difesa della Libertà.Nel Settembre del 1944, il 10, nasceva la Repubblica dell’Ossola: capitale, Do-modossola. Piccolo, audace esperimento democratico che richiamò giornalisti provenienti da un’Europa in ginocchio. I nazifascisti, temendo l’eco di questo atto di coraggio, intervennero con migliaia di uomini occupando nel giro di un mese tutta l’Ossola. Ma il gesto partigiano ed altre iniziative, non furono vane. In diverse parti d’Italia il popolo imbracciò le armi liberando così le principali città.Proprio a Domodossola, a Settembre del 2013, il 29, l’Ana Ossolana, in occasio-ne del proprio Novantesimo, organizza la 42 Gara Nazionale di corsa in monta-gna. Il Gruppo Sportivo della Sezione di Lecco, partecipa con alcuni atleti, sei in totale. Il percorso prevede la partenza da Domodossola a circa 300mt di quota, per poi risalire i colli circostanti e far ritorno in città. Due sono le categorie di gara: 7,5 Km e 10,5 Km. Alcuni ossolani si dicono poco fiduciosi nel bel tem-po, ma non è l’acqua che fa male, piuttosto si cercano informazioni sulla salita iniziale che porta al Sacro Monte al Calvario. Ai nastri di partenza partono per primi i veci tra i quali i nostri: Lorenzo, Giuseppe e Sergio. Piove bene, le nuvole basse lasciano immaginare lo sviluppo del percorso su per i boschi intorno la città. Il tempo di scaldare i muscoli e con circa 45’ minuti di tempo giungono alla curva i primi concorrenti, tra i quali il nostro Muttoni. Ora tocca ai bocia,

Nel 2014 i Nazionali di Fondo sulle nostre montagne

Pioggia di Settembre

Un evento di uguale spessore agonistico aveva coinvolto la Se-zione di Lecco nel 1995: il 13 mar-zo 1995 i Piani di Bobbio avevano ospitato il 29° campionato nazio-nale ANA di slalom gigante e la Se-zione di Lecco aveva conquistato il Trofeo Sci Club Alpini d’Italia. Ad assegnare le maglie di campio-ne nazionale ANA di sci di fondo 2014 sarà una gara individuale in tecnica libera sulle distan-ze di 5 km, 10 km e 15 km, alla quale potranno prendere parte tutti i soci ANA, ma anche i mi-litari delle Truppe Alpine ancora in servizio, con ottime chance di successo per gli atleti della Sezio-ne di Lecco, dal momento che, per alcuni di loro, Gianfranco Polvara e Natalino Arrigoni, si tratta già di difendere il titolo di categoria conquistato la passa-ta stagione ad Enego e per Luca Bortot, campione nazionale ANA assoluto edizione 2007 le nevi di casa offrono una buona oc-casione per riscrivere il nome della Sezione di Lecco nell’al-bo d’oro della manifestazione. Il quartier generale della mani-festazione sportiva sarà il Palaz-zetto dello sport di Barzio, che ospiterà l’ufficio gare e sarà sede del tradizionale rancio alpino de-dicato alle penne nere e alle loro famiglie, momento di svago e ag-gregazione che da sempre affian-ca le competizioni e in generale gli eventi ANA.

anna roSa

alla partenza piove parecchio, l’attesa di qualche minuto e via, si parte. Dopo neanche trecento metri comincia la salita del S. Monte al Calvario, Patrimonio dell’Unesco: il serpentone si infila sempre più su per il sentiero nel fitto bosco fino alla cima, a Vallesone, bel borgo di case ben tenute e poi giù per la discesa. Alcuni atleti corrono così veloci che sembrano volare, non c’è alcun panorama da ammirare, non c’è né il tempo, la nebbia è fitta, piove a dirotto e la prima sa-lita sembra aver già fatto selezione. Nonostante il maltempo, il percorso è bello e ben tenuto, si torna di nuovo su per il Calvario, l’acqua si mischia col sudore, ormai non si corre più. Testa bassa, le gambe, aiutate dalle braccia, guadagnano metro dopo metro la salita fino a che, al bivio del secondo giro, tutti si lancia-no a dirotto giù per la seconda discesa seguita ancora da un piano asfaltato per poi entrare nel centro città. Gli ultimi tratti sembrano nascondere l’arrivo dietro ogni curva. Ancora qualche svolta ed ecco il tratto finale delimitato per trattenere la gente, bagnata, ma festante. Dopo un’ultima svolta ecco la Piazza del Mercato, elegante, grande e bagnata, ma lo siamo tutti. Braccia al cielo, gli atleti tagliano il traguardo più o meno stanchi, ma soddisfatti. Le persone ap-plaudono, contente che così tanti atleti di diverse regioni d’Italia concludano la gara nel centro della loro bella Città. Anche qualche bimbo un po imbronciato per l’acquazzone, osserva attento queste persone che corrono senza ombrello, ne mantella, con la pioggia sul volto. Continua a piovere, termina la gara. In attesa dei risultati, seduti alla mensa, i sei atleti di Lecco consumano in silenzio il buon pasto. Sarà la fatica, osserva qualcuno, sarà la fame, rimarca qualcun al-tro. Sarà, ma al termine, sazi, le penne bianche ricordano di lontani Settembre, pattugliamenti invernali, tralicci, bombe e caserme. Passano le ore, continua a piovere. Fuori dalla mensa, nelle valli tutt’attorno, le cascate ingrossano i tor-renti di Settembre che s’infilano impetuosi sotto i ponti della Storia.Viva la Libertà.

Marco PalearI

Le iscrizioni, a firma dei presidenti sezionali, dovranno pervenire alla sede di Lecco entro le ore 18:00

di giovedì 13 febbraio 2014 ai seguenti recapiti: Tel.0341364108 - e-mail: [email protected]