5 luglio 2016 13 agosto 2016 21 dicembre 2016 31 marzo...
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CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ
DELL’ARIA
COMUNE DI BERGAMO
5 luglio 2016 – 13 agosto 2016 21 dicembre 2016 – 31 marzo 2017
PG E0406224_2017 PG E0406224_2017 PG E0406224_2017PG E0406224_2017 PG E0406224_2017 PG E0406224_2017
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Campagna di approfondimento sulla Qualità dell’Aria
COMUNE DI BERGAMO
Gestione e manutenzione tecnica della strumentazione:
Saverio Bergamelli, Luca Vergani, Lucio Corrente
Testo ed elaborazione dei dati:
Cristina Colombi, Eleonora Cuccia, Umberto Dal Santo, Laura Carroccio, Anna De Martini
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Campagna di approfondimento sulla Qualità dell’Aria COMUNE DI BERGAMO
Introduzione pag. 1
Misure e strumentazione pag. 1
Il PM10 e le sue componenti pag. 2
Normativa pag. 6
Campagna di Misura pag. 7
Sito di Misura pag. 7
Emissioni sul territorio pag. 10
Situazione meteorologica nel periodo di misura pag. 19
Andamento del PM10 nel periodo di misura pag. 29
Chiusura di massa del PM10 pag. 33
Analisi di Source Apportionment del PM10 pag. 46
Conclusioni pag. 51
Allegato Dati Giornalieri pag. 53
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Introduzione
Il Centro Regionale di Monitoraggio della Qualità dell’Aria (CRMQA) di ARPA Lombardia, su richiesta del
Comune di Bergamo, ha svolto presso la centralina della qualità dell’aria di via Meucci una campagna di
approfondimento sulla composizione del PM10, in relazione agli episodi acuti invernali, con particolare
riferimento alla combustione da legna.
Il monitoraggio è stato rivolto alla valutazione delle polveri aerodisperse (PM10) e delle sue componenti:
idrocarburi policiclici aromatici (IPA), levoglucosano, carbonio organico ed elementare, elementi e
componente ionica.
Allo scopo di poter valutare la situazione più critica, la campagna di monitoraggio è stata effettuata dal 21
dicembre 2016 al 31 marzo 2017, nel periodo più sfavorevole per l’inquinamento da polveri fini, quando le
condizioni fredde portano ad una forte stabilità dell’aria, facilitando così l’accumulo degli inquinanti e
l’aumento della loro concentrazione. Inoltre, per poter effettuare una valutazione dei possibili impatti di tali
situazioni critiche sulla qualità dell’aria in generale, gli approfondimenti analitici sono stati effettuati anche
in periodo estivo, dal 5 luglio al 13 agosto del 2016. Tali approfondimenti si sono svolti contestualmente alla
campagna di monitoraggio nei comuni di Madone, Bottanuco e Filago, per i quali il sito di Bergamo ha
rappresentato il bianco di confronto, insieme alla postazione di Casirate d’Adda.
Misure e strumentazione
Le misure aggiuntive sono state effettuate presso la stazione di monitoraggio della qualità dell’aria di via
Meucci a Bergamo, mediante un analizzatore di PM10 in continuo, come di consueto, e campionatori
gravimetrici posti in parallelo. La strumentazione utilizzata risponde alle caratteristiche previste dalla
legislazione vigente (D. Lgs. 155/2010). Sui filtri di PM10 sono stati determinati gli idrocarburi policiclici
aromatici, con particolare riferimento al benzo(a)pirene, i principali elementi con Z>11 (alluminio, silicio,
zolfo, cloro, potassio, calcio, titanio, cromo, manganese, ferro, nichel, rame, vanadio, bromo, piombo, rubidio
e zinco), il carbonio organico ed elementare, la componente ionica e il levoglucosano.
La concentrazione in massa del PM10, raccolto su opportuni filtri, è stata successivamente determinata
mediante metodo gravimetrico, descritto nella norma UNI EN 12341:2014 e indicato come riferimento dalla
legislazione vigente (D. Lgs. 155/2010).
La stazione di Bergamo Meucci è inoltre provvista di un anemometro per la misura della direzione e della
velocità del vento. I seguenti parametri meteo sono invece misurati presso la stazione di Bergamo via Goisis:
• Temperatura
• Radiazione solare globale
• Umidità relativa
• Pioggia
I sensori meteorologici sono posizionati all’altezza di circa 8 metri per quanto riguarda direzione vento,
velocità del vento e radiazione solare, e a 4.5 metri di quota per temperatura, pioggia, umidità relativa.
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Il PM10 e le sue componenti
Il particolato atmosferico aerodisperso è costituito da una miscela di particelle allo stato solido o liquido,
esclusa l’acqua, presenti in sospensione nell’aria per tempi sufficientemente lunghi da subire fenomeni di
diffusione e trasporto. Tali particelle possono avere diverse caratteristiche chimico-fisiche e diverse
dimensioni. Esse possono essere di origine primaria, cioè emesse direttamente in atmosfera da processi
naturali o antropici, o secondaria, cioè formate in atmosfera a seguito di reazioni chimiche e fisiche. Le
principali sorgenti naturali sono l’erosione e il successivo risollevamento di polvere del suolo, incendi, pollini,
spray marino, eruzioni vulcaniche; le sorgenti antropiche si possono ricondurre principalmente a processi di
combustione (traffico autoveicolare, uso di combustibili, emissioni industriali) ma non vanno trascurati i
fenomeni di risospensione causati dalla circolazione dei veicoli, le attività di cantiere e alcune attività agricole.
La composizione delle particelle aerodisperse può essere molto varia, infatti si ha la presenza di particelle
organiche primarie di vario tipo, particelle minerali cristalline, particelle metalliche, particelle biologiche; in
atmosfera, a partire da precursori e inquinanti gassosi si ha la formazione di particelle secondarie, sia
organiche che inorganiche. Anche il destino delle particelle in atmosfera è molto vario, in relazione alla loro
dimensione e composizione; tuttavia il fenomeno di deposizione secca e umida sono quelli principali per la
rimozione delle polveri aerodisperse.
Partendo dalla definizione di particella, ovvero un aggregato di molecole, anche eterogenee, in grado di
mantenere le proprie caratteristiche fisiche e chimiche per un tempo sufficientemente lungo da poterle
osservare e tale da consentire alle stesse di partecipare a processi fisici e/o chimici come entità a sé stanti,
va sottolineato che esse possono avere dimensioni che variano anche di 5 ordini di grandezza (da 10 nm a
100 µm), così come forme diverse e per lo più irregolari. Al fine di valutare l’impatto del particolato sulla
salute umana, è quindi necessario individuare uno o più sottoinsiemi di particelle che, in base alla loro
dimensione, abbiano maggiore capacità di penetrazione nelle prime vie respiratorie (naso, faringe, laringe)
piuttosto che nelle parti più profonde dell’apparato respiratorio (trachea, bronchi, alveoli polmonari). Per
poter procedere alla classificazione in relazione alla dimensione è stato quindi necessario definire un
diametro aerodinamico equivalente, ovvero il diametro di una particella sferica di densità unitaria che ha le
stesse caratteristiche aerodinamiche (velocità di sedimentazione) della particella in esame.
Fatte le dovute premesse, considerata la normativa tecnica europea (UNI EN12341/2014), si definisce PM10
la frazione di particelle raccolte con strumentazione avente efficienza di selezione e raccolta stabilita dalla
norma e pari al 50% a 10 µm, come diametro aerodinamico. In modo del tutto analogo viene definito il PM2.5
(UNI EN12341/2014).
La composizione delle polveri è sensibilmente diversa a seconda del sito di campionamento e dipende
strettamente dalla tipologia delle sorgenti di emissione.
Gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) sono idrocarburi aventi la struttura molecolare planare costituita
da uno o più anelli di 6 atomi di carbonio, e con atomi di idrogeno che saturano i legami rimasti disponibili.
Ai fini della qualità dell’aria sono evidenziati e trattati per il loro impatto sanitario. I principali idrocarburi
considerati nel campo dell’inquinamento atmosferico sono i 7 IPA citati dal D. Lgs. 155/10: benzo(a)pirene,
benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene, benzo(j)fluorantene, benzo(k)fluorantene, indeno(1,2,3-cd)pirene,
dibenzo(a,h)antracene (Figura 1) e vengono determinati in Gas Cromatografia a Spettrometria di Massa (GC-
MS). Questi IPA sono presenti in atmosfera per lo più in fase particolato alle basse temperature invernali,
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mentre nei periodi più caldi dell’anno può diventare prevalente la fase gassosa e comunque sono soggetti a
degradazione fotochimica. La loro presenza comporta un potenziale rischio per la salute umana: sotto il
profilo tossicologico, le osservazioni sperimentali indicano che la condizione necessaria, ma non sufficiente,
per la cancerogenicità degli IPA è una struttura in cui vi siano almeno quattro anelli condensati. In particolare
il più noto idrocarburo appartenente a questa classe è il benzo(a)pirene, B(a)P, classificato dallo IARC come
cancerogeno per l’uomo.
La loro origine è associata alla combustione di idrocarburi composti da lunghe catene di atomi di carbonio e
in condizioni non ottimali. Le principali sorgenti sono quindi da identificarsi nel traffico autoveicolare, nelle
combustioni di biomasse e in diverse attività industriali (fonderie, acciaierie, ecc.).
Figura 1: Strutture molecolari dei 7 IPA.
Mediante lo spettrometro XRF in dotazione ad ARPA Lombardia è stato possibile individuare la presenza,
e relativa concentrazione, dei seguenti elementi con numero atomico Z>11: alluminio (Al), silicio (Si), zolfo
(S), cloro (Cl), potassio (K), calcio (Ca), titanio (Ti), cromo (Cr), manganese (Mn), ferro (Fe), nichel (Ni),
rame (Cu), zinco (Zn), bromo (Br), rubidio (Rb), piombo (Pb).
Elementi come alluminio, calcio, ferro, silicio, e titanio, con i loro principali ossidi, si trovano
prevalentemente in particelle di grandi dimensioni e forme irregolari, provenienti dall’erosione della
crosta terrestre. Viceversa, potassio, rubidio e cloro sono anche in parte presenti nei fumi di combustione
delle biomasse. I metalli e i loro composti sono costituenti naturali della crosta terrestre e si trovano in
atmosfera prevalentemente nel particolato. Le sorgenti naturali (eruzioni vulcaniche, incendi boschivi,
maree, etc.) contribuiscono al loro ciclo naturale mentre le sorgenti antropiche (in prevalenza
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combustioni e processi industriali) possono alterare il normale tasso di rilascio e di trasporto
nell’ambiente modificando così la dimensione dei processi biochimici in cui sono coinvolti.
In relazione alla frazione carboniosa del particolato atmosferico, non c’è pieno accordo sulla terminologia
da utilizzare nella definizione delle diverse componenti. In letteratura scientifica, le definizioni utilizzate
fanno riferimento o a specifiche proprietà dei composti carboniosi o al metodo di misura utilizzato
(definizione operativa).
L’elemental carbon (EC) può essere definito come una sostanza contenente solo carbonio, non legato ad
altri elementi, nelle sue diverse forme allotropiche. Operativamente è la frazione carboniosa di
particolato termicamente stabile, in atmosfera inerte, fino a temperature superiori ai 3.500 °C e che può
essere portato in fase gassosa per ossidazione a temperature superiori a 340 °C.
L’organic carbon (OC) comprende un vasto insieme di composti in cui il carbonio è chimicamente legato
con altri atomi di carbonio, con l’idrogeno e altri elementi quali, a esempio, ossigeno, zolfo, azoto, fosforo,
cloro, etc. Operativamente è la frazione carboniosa di particolato che evolve in atmosfera inerte a
temperature inferiori ai 1.000 °C.
Il black carbon (BC), è definito come l'insieme delle particelle carboniose in grado di assorbire luce con
lunghezza d'onda caratteristica nello spettro del visibile (380÷760 nm).
Le definizioni di EC e BC fanno quindi riferimento a differenti proprietà (rispettivamente termiche e
ottiche), tuttavia la frazione carboniosa del particolato che vanno a individuare è quasi la stessa: particelle
di carbonio con microstruttura simile a quella della grafite e aggregate in piccole sfere con diametro
indicativamente compreso tra 10 e 50 nm. Il composto risultante è refrattario con una temperatura di
fusione sopra i 3.500 °C, è un forte agente riducente e reagisce violentemente con ossidanti e con molti
altri composti. Risulta insolubile in solventi organici, in acqua e nei componenti del particolato
atmosferico. Si tratta di un inquinante primario emesso durante la combustione incompleta di
combustibili fossili e di biomasse e può essere emesso da sorgenti naturali e antropiche sotto forma di
fuliggine. In ambito urbano può essere assunto quale tracciante delle emissioni dei motori a combustione
interna e della vasta gamma di specie chimiche (e di varia tossicità) da esso trasportate, compresi i
composti organici quali gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici).
L’OC comprende molti composti con grandi differenze di volatilità; alcuni di questi si possono trovare sia
in fase vapore che in quella di particella. È un inquinante in parte primario e in parte secondario. Le
principali sorgenti di OC primario sono le combustioni naturali o antropogeniche di biomassa, le
combustioni di combustibili fossili (industria, trasporti, etc.) e il materiale biologico. L’OC secondario si
può formare in seguito a ossidazione fotochimica di precursori volatili (VOC).
Alla frazione carboniosa del particolato sono attribuiti impatti negativi sulla salute umana, sull'ecosistema
e sulla visibilità. Soprattutto EC e BC, essendo i costituenti di particelle di dimensioni per lo più inferiori a
1 μm e grazie alla loro elevata superficie specifica, sono in grado di veicolare all'interno dell'organismo
umano sostanze cancerogene e genotossiche quali a esempio gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e i
metalli. Esposizioni su breve e lungo termine sono associate con un'ampia gamma di effetti sulla salute,
in particolare sul sistema respiratorio e cardiovascolare. Inoltre, la frazione carboniosa del particolato e
in particolare il BC, a causa delle sue proprietà ottiche, può influenzare il bilancio radiativo terrestre e, di
conseguenza, il clima oltre a interagire con le nubi, una volta depositato sulle superfici è in grado di
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assorbire direttamente la luce riducendone così il potere riflettente (a esempio, l'albedo della neve e del
ghiaccio).
La determinazione analitica di OC ed EC è stata effettuata con metodo termo-ottico, ovvero TOT/TOR
Thermal-Optical Transmittance/Reflectance, secondo i criteri definiti dalla norma CEN/TR 16243:2011,
con applicazione del protocollo NIOSH-Like: la frazione carboniosa del PM viene volatilizzata, ossidata e
poi quantificata sulla base del segnale di CO2 prodotto nel processo analitico. La risposta del segnale viene
poi convertita in termini di concentrazione di carbonio elementare (EC) e carbonio organico (OC): mentre
la prima componente costituisce un inquinante primario, la frazione OC include sia emissioni primarie che
aerosol organici secondari.
La valutazione della componente ionica (cloruri, fosfati, fluoruri, nitrati, solfati, ammonio, sodio, calcio
potassio magnesio), qui determinata in Cromatografia Ionica (IC), permette la stima del contributo della
componente secondaria del particolato e quindi meno correlata alle sorgenti strettamente locali. In
particolare, i nitrati sono indicativi delle sorgenti da combustione (autoveicoli e riscaldamento) e
raggiungono le maggiori concentrazioni in inverno in quanto le basse temperature ne favoriscono la
condensazione. Viceversa i solfati aumentano nella stagione estiva, in quanto la loro formazione è favorita
dall’intensa radiazione solare. In atmosfera, nitrati, solfati ed ammonio si legano al particolato sotto
forma di sali, ovvero come ammonio nitrato ed ammonio solfato.
Il levoglucosano (Figura 2) è uno zucchero anidro che si forma a seguito della decomposizione termica
della cellulosa durante la sua combustione ed è quindi emesso come particolato; per questo motivo
rappresenta un marker specifico della combustione di biomasse nel PM (Simoneit et al.,1999). E’ stato
qui determinato in IC con l’aggiunta di un detector amperometrico.
Figura 2 – Formula di struttura della molecola di levoglucosano.
A causa del consumo di legna nel riscaldamento residenziale, le concentrazioni di levoglucosano e dei suoi
isomeri (ad esempio mannosano e galattosano) sono in genere alte durante i mesi invernali, mentre
generalmente al di sotto dei limiti di rilevabilità strumentale durante i mesi estivi.
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Normativa
Il Decreto Legislativo n. 155 del 13/08/2010 recepisce la Direttiva Europea 2008/50/CE e abroga la normativa
precedente riguardo i principali inquinanti atmosferici (D.P.C.M. 28/03/83, D.P.R. 203/88, D.M. 25/11/94,
D.M. 60/02, D. Lgs. 183/04) istituendo un quadro normativo unitario in materia di valutazione e gestione
della qualità dell’aria. Al fine di salvaguardare la salute umana e l’ambiente, stabilisce limiti di concentrazione,
a lungo e a breve termine, a cui attenersi.
Per valore limite si intende il livello di un inquinante fissato in base alle conoscenze scientifiche al fine di
evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana o per l’ambiente nel suo complesso e che
non deve essere superato.
Il valore obiettivo è il livello fissato per evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana o per
l’ambiente nel suo complesso da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita.
Per livello critico si intende il livello, ovvero la concentrazione, di un inquinante oltre il quale possono
sussistere effetti negativi diretti sui recettori quali gli alberi, le altre piante o gli ecosistemi ambientali esclusi
gli esseri umani.
La soglia di allarme e la soglia di informazione sono le concentrazioni dell’inquinante oltre le quali sussiste un
rischio per la salute umana, in caso di esposizione di breve durata, rispettivamente per la popolazione nel
suo complesso e per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione.
La Tabella 1 riassume i limiti previsti dalla normativa per il PM10 e alcuni suoi composti, rilevati in questo
approfondimento.
Tabella 1: Valori limite e obiettivo, soglie di informazione e allarme degli inquinanti esaminati
secondo il D. Lgs. 155/10.
PM10 Valore limite (µg/m3) Periodo di mediazione
Valore limite protezione salute umana (da non superare più di 35 volte per anno civile)
50
Valore limite protezione salute umana 40
Idrocarburi non metanici
Valore (ng/m³) Periodo di mediazione
Benzo(a)pirene Valore obiettivo per la protezione
della salute umana 1 Anno civile
Metalli pesanti nel PM10
Valore limite (µg/m³) Periodo di mediazione
Arsenico Valore obiettivo per la protezione
della salute umana 0.006 Anno civile
Cadmio Valore obiettivo per la protezione
della salute umana 0.005 Anno civile
Nichel Valore obiettivo per la protezione
della salute umana 0.020 Anno civile
Piombo Valore limite protezione
salute umana 0.5 Anno civile
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Campagna di Misura
Sito di Misura
La campagna di approfondimento si è svolta a Bergamo (Figura 3), presso la stazione di monitoraggio della
qualità dell’aria di via Meucci (Latitudine: 45°41'27.38"N, Longitudine: 9°38'36.88"E), come mostrato nelle
Figure 4 e 5.
Il comune di Bergamo si estende su una superficie di 40.16 km2 ed è posto a 249 metri sul livello del mare
(min. 207 m – max. 635 m). È un centro di 120287 abitanti (al 31 dicembre 2016, fonte ISTAT), con una densità
di 2995 ab/km2; è confinante a nord con Paladina, Ponteranica e Sorisole, ad est con Torre Boldone, Gorle e
Seriate, a sud con Orio al serio, Azzano San Paolo, Stezzano e Lallio, a ovest con Treviolo, Curno, Mozzo e
Valbrembo. È una città collinare, capoluogo di provincia, di origine antica e la cui economia si caratterizza per
la coesistenza di attività agricole, industriali e commerciali. È sede di uffici e servizi tipici di un capoluogo di
provincia delle sue dimensioni e della sua importanza. Per quanto riguarda l'agricoltura, le coltivazioni
prevalenti sono quelle dei cereali (in particolare del frumento), dei foraggi e della vite; inoltre è presente
l'allevamento dei bovini. L'industria è rappresentata dai comparti: tessile, metalmeccanico, edile,
automobilistico, del mobile e dei materiali da costruzione. La rete commerciale è molto vasta e sviluppata,
tanto da costituire un punto di riferimento per il circondario. Il quadro delle attività terziarie si completa con
i servizi disponibili nel campo della consulenza informatica e delle attività radiotelevisive.
È attraversata dalle strade statali n. 42 del Tonale e della Mendola, n. 342 Briantea, n. 470 della Valle
Brembana, n. 525 del Brembo e n. 591 Cremasca. Il più vicino tracciato autostradale è quello della A4 Torino-
Trieste, cui si accede dal casello distante 3 km dal centro cittadino. È dotata di stazione ferroviaria propria,
posta sulla linea Calolziocorte-Rovato, punto di partenza per la Bergamo-Treviglio. Il suo aeroporto, anch'esso
a 3 km dal centro cittadino, si trova sul territorio comunale di Orio al Serio.
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Figura 4: Bergamo via Meucci - posizione campionatore PM10.
Figura 5: Bergamo via Meucci – centralina della qualità dell’aria.
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Emissioni sul territorio
Per la stima delle principali sorgenti emissive sul territorio è stato utilizzato l’inventario regionale delle
emissioni INEMAR (INventario EMissioni ARia), nella sua versione più recente “Inventario 2014”.
L’inventario INEMAR, seguendo le impostazioni derivanti dalle esperienze nazionali e internazionali, è
realizzato sulla base di informazioni bibliografiche e tramite la partecipazione a gruppi di coordinamento
nazionali e internazionali. Le stime delle emissioni in atmosfera sono tipicamente soggette a grandi
incertezze, dovute a numerose cause distribuite lungo tutta la procedura di stima. In particolare, un
inventario regionale, per sua natura, non può considerare tutte le specificità locali e può soffrire di una
incompleta qualità delle informazioni statistiche disponibili; inoltre il soggetto delle emissioni è in continuo
“movimento” cioè in trasformazione.
L’inventario INEMAR fornisce dunque una fotografia delle emissioni e va considerato come un database
anagrafico delle sorgenti presenti sul territorio, con la relativa stima delle quantità emesse. Tuttavia, non può
essere utilizzato come un puro e unico indicatore della qualità dell’aria di una specifica zona, in quanto non
può tenere conto dell’interazione che le sostanze emesse possono avere con l’atmosfera, della meteorologia
e dell’orografia del territorio. In particolare i fenomeni meteorologici come il vento e la pioggia trasportano,
disperdono, depositano gli inquinanti emessi alla fonte in un territorio più ampio così che la qualità dell’aria
dipende non solo dalle sorgenti locali ma dall’insieme degli inquinanti emessi in tutto il bacino aereografico
e dalle loro interazioni. Pertanto, considerando l’orografia e le condizioni meteorologiche mediamente
presenti, per avere una stima dei possibili contributi emissivi che maggiormente potrebbero influenzare in
modo più diretto la qualità dell’aria di un sito, si considera un’area intorno al punto, denominata appunto
bacino areografico, intendendo la porzione di territorio le cui emissioni possono incidere sulla qualità dell’aria
del sito oggetto di studio, in modo analogo al bacino idrografico di un fiume, che indica tutto il territorio che
viene drenato da quel fiume e dalla rete dei suoi affluenti (esso, cioè, raccoglie tutte le acque dilavanti che
confluiscono in quel fiume). Si considerano quindi l’insieme dei comuni ricadenti entro una distanza di circa
20 km dal comune oggetto di studio, in relazione all’orografia del territorio (Tabella 2). Nel caso specifico di
Bergamo, la presenza a Nord di una vasta area montuosa poco urbanizzata determina un bacino piuttosto
irregolare e limitato verso i quadranti settentrionali (Figura 6).
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Tabella 2. I comuni del bacino aereografico di Bergamo.
Figura 6: Bacino aereografico di Bergamo con individuazione del comune.
Albano Sant'Alessandro Capriate San Gervasio Gandosso Paladina Terno d'Isola
Albino Caprino Bergamasco Gazzaniga Palazzago Torre Boldone
Almè Carobbio degli Angeli Ghisalba Palosco Torre de' Roveri
Almenno San Bartolomeo Carvico Gorlago Pedrengo Trescore Balneario
Almenno San Salvatore Casnigo Gorle Pognano Treviglio
Alzano Lombardo Castel Rozzone Grassobbio Ponte San Pietro Treviolo
Ambivere Castelli Calepio Grezzago Ponteranica Trezzano Rosa
Arcene Cavernago Grumello del Monte Pontida Trezzo sull'Adda
Aviatico Cenate Sopra Imbersago Pontirolo Nuovo Urgnano
Azzano San Paolo Cenate Sotto Lallio Pontoglio Valbrembo
Bagnatica Cene Levate Pozzo d'Adda Vaprio d'Adda
Barzana Chignolo d'Isola Lurano Pradalunga Verdellino
Bergamo Chiuduno Madone Presezzo Verdello
Bolgare Cisano Bergamasco Mapello Ranica Verderio Inferiore
Boltiere Ciserano Martinengo Robbiate Verderio SuperioreBonate Sopra Cividate al Piano Medolago Romano di Lombardia Vertova
Bonate Sotto Cologno al Serio Merate Roncello Villa d'Adda
Bottanuco Colzate Mezzago San Paolo d'Argon Villa d'Almè
Brembate Comun Nuovo Montello Scanzorosciate Villa di Serio
Brembate di Sopra Cornate d'Adda Morengo Seriate Zandobbio
Brignano Gera d'Adda Cortenuova Mornico al Serio Solza Zanica
Brivio Costa di Mezzate Mozzo Sorisole
Brusaporto Costa Valle Imagna Nembro
Sotto il Monte
Giovanni XXIII
Busnago Curno Orio al Serio Spirano
Calcinate Dalmine Osio Sopra Stezzano
Calco Fara Gera d'Adda Osio Sotto Suisio
Calusco d'Adda Filago Paderno d'Adda Sulbiate
Canonica d'Adda Fiorano al Serio Pagazzano Telgate
12
Per i motivi sopra esposti, non sono state considerate singolarmente le stime delle emissioni di ogni comune,
ma piuttosto la stima del carico emissivo complessivo relativo all’intero bacino aereografico considerato.
Nell’ambito di tale inventario la suddivisione delle sorgenti avviene per attività emissive. La classificazione
utilizzata fa riferimento ai macrosettori definiti secondo la metodologia CORINAIR (CORe INventory of AIR
emissions) dell’Agenzia Europea per l’Ambiente:
• Produzione energia e trasformazione combustibili
• Combustione non industriale
• Combustione nell'industria
• Processi produttivi
• Estrazione e distribuzione combustibili
• Uso di solventi
• Trasporto su strada
• Altre sorgenti mobili e macchinari
• Trattamento e smaltimento rifiuti
• Agricoltura
• Altre sorgenti e assorbimenti
Maggiori informazioni e una descrizione più dettagliata in merito all’inventario regionale sono disponibili sul
sito web http://www.inemar.eu/xwiki/bin/view/Inemar/WebHome.
Per i comuni del bacino aereografico di Bergamo (Tabella 2) sono state scaricate dall’inventario INEMAR le
stime dei contributi dei singoli macrosettori alle emissioni in atmosfera dei soli inquinanti di interesse per il
presente studio:
• Particolato atmosferico (PM10)
• IPA-CLTRP (Convention on Long Range Transport of Air Pollution), B(a)P
• As, Cd, Ni, Pb, Zn, Cu e Cr
• OC, EC
Gli IPA-CLTRP (o IPA-4) fanno riferimento alla convenzione internazionale sull’inquinamento atmosferico
transfrontaliero a lunga distanza nella quale si considera la somma dei seguenti quattro idrocarburi:
benzo(b)fluorantene, benzo(k)fluorantene, benzo(a)pirene, indeno(1,2,3-cd)pirene.
Occorre precisare che l’inventario attribuisce le emissioni al comune in cui ricade l’ingresso principale di un
impianto produttivo anche nel caso che l’impianto insista per lo più nel comune adiacente.
Nelle tabelle 3, 4, 5 e 6 sono riportate per ciascun inquinante, in termini assoluti e percentuali, le stime delle
principali sorgenti emissive nel bacino aereografico considerato e nel territorio comunale di Bergamo. La
ripartizione del carico emissivo percentuale è riportata in forma grafica nelle Figure 7 e 8.
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Tabella 3. Stima delle emissioni assolute per ciascun macrosettore a Bergamo1.
Tabella 4. Stima delle emissioni assolute per ciascun macrosettore nel suo bacino aereografico1.
1 Nelle tabelle “0” indica che non vi è alcun impianto/attività ascrivibile al macrosettore corrispondente, “0.000” indica che le emissioni sono inferiori a 1/10000-esimo dell’unità di misura indicata.
PM10 EC OC IPA-cltrp BaP As Cd Ni Pb Cr Zn Cu
t/anno t/anno t/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno
Prod.ne energia e trasform. combustibili 0.206 0.014 0.154 0.001 0.000 0.028 0.000 0.000 0.001 0.000 0.001 0.000
Combustione non industriale 27.0 3.11 14.1 23.6 7.40 0.403 0.636 0.100 1.33 1.15 25.9 0.310
Combustione nell'industria 2.53 0.536 0.803 2.04 0.586 0.261 0.052 1.93 0.479 0.157 2.99 0.354
Processi produttivi 2.53 0 0 0.089 0.022 0.151 0.031 0.015 4.89 0.193 26.6 0.595
Estrazione e distribuzione combustibili 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Uso di solventi 4.69 0 0 0 0 0 0.006 0 0.032 0.124 0 0.062
Trasporto su strada 47.1 15.1 7.52 4.21 1.01 0.742 0.810 4.33 67.1 25.5 296 528
Altre sorgenti mobili e macchinari 0.796 0.396 0.220 0.040 0.011 0 0.003 0.018 0.008 0.013 0.261 0.443
Trattamento e smaltimento rifiuti 0.537 0.044 0.048 0.009 0.002 5.09 0.288 1.73 1.16 1.42 17.8 3.20
Agricoltura 0.051 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Altre sorgenti e assorbimenti 8.40 0.896 4.38 2.20 0.273 0.050 0.904 1.04 7.07 1.37 24.0 13.9
Totale 93.8 20.0 27.2 32.2 9.3 7 3 9 82 30 393 547
Comune di Bergamo
PM10 EC OC IPA-cltrp BaP As Cd Ni Pb Cr Zn Cu
t/anno t/anno t/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno kg/anno
Prod.ne energia e trasform. combustibili 0.471 0.155 0.203 0.026 0.019 0.186 0.030 0.238 0.345 0.152 3.05 0.353
Combustione non industriale 616 69.9 325 656 209 2.79 17.7 2.73 36.9 31.5 701 8.24
Combustione nell'industria 92.4 9.64 19.7 79.8 21.4 48.4 64.5 201 365 1644 1829 96.2
Processi produttivi 140 0.012 0.410 3.56 0.889 63.7 143 54.5 364 23.4 2609 43.2
Estrazione e distribuzione combustibili 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Uso di solventi 98.0 0 0 0 0 0 0.139 0 7.96 2.02 0 1.45
Trasporto su strada 404 126 64.2 38.6 9.31 6.26 6.76 36.6 566 214 2551 4439
Altre sorgenti mobili e macchinari 26.9 10.8 7.09 1.75 0.418 0 0.117 0.845 0.380 0.603 12.1 20.5
Trattamento e smaltimento rifiuti 6.32 0.486 0.517 105 26.3 19.6 1.72 10.6 19.6 25.1 75.2 32.1
Agricoltura 50.7 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Altre sorgenti e assorbimenti 71.5 7.62 36.3 20.9 2.59 0.402 7.25 8.29 56.3 11.0 193 110
Totale 1507 224 453 906 270 141 241 314 1417 1952 7973 4751
Comuni del bacino aereografico
14
Tabella 5. Stima delle emissioni relative per ciascun macrosettore a Bergamo.
Tabella 6. Stima delle emissioni relative per ciascun macrosettore nel suo bacino aereografico.
PM10 EC OC IPA-cltrp BaP As Cd Ni Pb Cr Zn Cu
% % % % % % % % % % % %
Prod.ne energia e trasform. combustibili 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Combustione non industriale 29 16 52 73 80 6 23 1 2 4 7 0
Combustione nell'industria 3 3 3 6 6 4 2 21 1 1 1 0
Processi produttivi 3 0 0 0 0 2 1 0 6 1 7 0
Estrazione e distribuzione combustibili 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Uso di solventi 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Trasporto su strada 50 75 28 13 11 11 30 47 82 85 75 97
Altre sorgenti mobili e macchinari 1 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Trattamento e smaltimento rifiuti 1 0 0 0 0 76 11 19 1 5 5 1
Agricoltura 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Altre sorgenti e assorbimenti 9 4 16 7 3 1 33 11 9 5 6 3
Comune di Bergamo
PM10 EC OC IPA-cltrp BaP As Cd Ni Pb Cr Zn Cu
% % % % % % % % % % % %
Prod.ne energia e trasform. combustibili 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Combustione non industriale 41 31 72 72 77 2 7 1 3 2 9 0
Combustione nell'industria 6 4 4 9 8 34 27 64 26 84 23 2
Processi produttivi 9 0 0 0 0 45 59 17 26 1 33 1 Estrazione e distribuzione combustibili 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Uso di solventi 6 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0
Trasporto su strada 27 56 14 4 3 4 3 12 40 11 32 93
Altre sorgenti mobili e macchinari 2 5 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Trattamento e smaltimento rifiuti 0 0 0 12 10 14 1 3 1 1 1 1
Agricoltura 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Altre sorgenti e assorbimenti 5 3 8 2 1 0 3 3 4 1 2 2
Comuni del bacino aereografico
17
Figura 8: Ripartizione percentuale tra i macrosettori delle emissioni di alcuni microinquinanti di interesse a Bergamo.
Confrontando le tabelle precedenti si può rilevare che a Bergamo il macrosettore ad influire maggiormente sulle
emissioni della maggior parte degli inquinanti considerati (PM10, EC, Cd, Ni, Cr, Zn, Pb, Cu) è il Trasporto su
strada, rappresentando il 12% del totale delle emissioni riconducibili al traffico su strada per tali inquinanti, nel
bacino aerografico. Ciò è comprensibile se si considera che il comune di Bergamo è ricco di infrastrutture ed
essendo capoluogo di provincia, risulta un polo attrattivo per il trasporto su strada giornaliero, anche pesante.
Nel bacino la rete viaria è ovunque ramificata fatta eccezione per qualche comune a nord est, in cui l’orografia
diventa più articolata.
Il secondo macrosettore ad avere un peso significativo sul totale delle emissioni comunali di Bergamo è la
combustione non industriale, cioè il riscaldamento domestico, rappresentando il 4% circa del totale delle
emissioni nel bacino aerografico, per gli inquinanti selezionati. Esso è determinante in particolare per le
emissioni di OC, IPA-CLTRP e B(a)P, essendo per essi la sorgente principale di produzione.
18
Significative differenze tra Bergamo ed il suo contesto territoriale riguardano le fonti principali per il PM10:
mentre a Bergamo la metà delle emissioni di PM10 sono attribuibili al trasporto, nel suo bacino aerografico la
sorgente principale di emissione di PM10 è la combustione di biomasse (41%). Discorso analogo per le emissioni
di nichel e cromo: nel bacino aereografico essi sono da ricondursi principalmente (64% e 84% rispettivamente)
alla combustione nell’industria, mentre a Bergamo è ancora il trasporto su strada ed essersene la fonte
principale (47% e 85% rispettivamente).
Volendo invece confrontare le quantità di inquinanti emessi in relazione al numero di abitanti ed alla superficie
interessata dalle emissioni, sono state calcolate per Bergamo e per il bacino aerografico le emissioni specifiche
per unità di abitante di superficie e se ne è considerato il loro rapporto. I risultati di tale processo sono riportati
in Tabella 7 e Figura 9.
Tabella 7. Rapporto percentuale tra le emissioni assolute stimate e rapporto tra le emissioni specifiche per unità di superficie e per abitante di Bergamo e del suo bacino aereografico
Figura 9: Grafico del rapporto tra le emissioni specifiche per unità di superficie e per abitante di Bergamo e del suo bacino aerografico.
L’apporto più significativo della città di Bergamo al carico emissivo totale del bacino è dato dal rame e dall’EC
(che INEMAR attribuisce quasi interamente al trasporto su strada) con un contributo rispettivamente pari al 12%
e 9%, probabilmente dovuto alla maggiore incidenza del traffico rispetto al resto del bacino.
Per la maggior parte degli altri inquinanti considerati, in particolare per Cr, Ni, IPA-CLRTP e B(a)P, le emissioni
specifiche per abitante o per km² del territorio comunale sono significativamente inferiori a quelle dell’insieme
Rapporto Bergamo e Bacino
aereografico di emissioniPM10 EC OC IPA-cltrp BaP As Cd Ni Pb Cr Zn Cu
Carico emissivo (%) 6 9 6 4 3 5 1 3 6 2 5 12
Rapporto emissioni per superficie (#) 1.6 2.2 1.5 0.9 0.9 1.2 0.3 0.7 1.5 0.4 1.2 2.9
Rapporto emissioni per abitanti (#) 0.5 0.7 0.5 0.3 0.3 0.4 0.1 0.2 0.5 0.1 0.4 0.9
19
dei comuni considerati indicando che il bacino aerografico presenta aree più industrializzate e una maggiore
diffusione della combustione di biomassa rispetto al comune di Bergamo.
In conclusione, per quanto riguarda Bergamo i dati INEMAR individuano nelle attività collegate al trasporto su
strada le principali fonti di emissione ed evidenziano il contributo della combustione non industriale, sebbene
meno pressante rispetto al bacino.
Quanto e se tutto ciò effettivamente influisca sulla qualità dell’aria a Bergamo, è oggetto dell’analisi delle misure
di approfondimento.
Situazione meteorologica nel periodo di misura
I livelli di concentrazione degli inquinanti atmosferici in un sito dipendono, come è evidente, dalla quantità e
dalle modalità di emissione degli inquinanti stessi nell’area, mentre le condizioni meteorologiche influiscono sia
sulle condizioni di dispersione e di accumulo degli inquinanti sia sulla formazione di alcune sostanze
nell’atmosfera stessa. È pertanto importante che i livelli di concentrazione osservati, soprattutto durante una
campagna di breve durata, siano valutati alla luce delle condizioni meteorologiche verificatesi nel periodo del
monitoraggio.
Si discutono nel seguito le condizioni metereologiche nel periodo di misura. Le postazioni metereologiche di
Bergamo via Meucci, Bergamo via Goisis e Osio Sotto hanno permesso di considerare i seguenti parametri:
• Temperatura (°C) e precipitazione (mm)
• Umidità relativa (%)
• Intensità della radiazione solare globale (W/m2)
• Pressione Atmosferica (hPa)
• Velocità (m/s) e direzione (settori) del vento
Fase estiva
Dal 5 luglio al 13 agosto, un lungo periodo di stabilità atmosferica ed alta pressione, intervallato da brevi e
frequenti episodi di instabilità, con fenomeni di precipitazione anche importanti, ha favorito una vivace
circolazione d’aria facilitando la dispersione degli inquinanti (Figura 10).
20
Figura 10: Pressione atmosferica e precipitazioni.
Le temperature medie si sono mantenute pressoché costanti durante tutto l’arco del periodo con lievi
abbassamenti e minore salto termico giornaliero durante gli episodi di instabilità (Figura 11).
Figura 11: Temperatura dell’aria.
L’andamento medio della temperatura (giorno tipo) è caratterizzato da un tipico trend a campana, con
temperature più alte nelle ore centrali della giornata, contemporaneamente ad un abbassamento
dell’umidità relativa (Figura 12).
21
Figura 12: Andamento del giorno tipo della temperatura e dell’umidità relativa.
Ad eccezione dei fenomeni di instabilità del 12 e 13 luglio e del 5 agosto, il cielo è stato sempre sereno,
favorendo un’elevata radiazione e reazioni fotochimiche in aria (Figura 13).
Figura 13: Andamento della radiazione solare globale.
In questo periodo di misura, i venti sono stati in prevalenza deboli. Solamente durante i fenomeni di
precipitazione, si sono registrati significativi rialzi della velocità dei venti, proveniente principalmente dai
quadranti settentrionali (Figure 14, 15 e 16).
22
Figura 14: Andamento orario della velocità del vento.
Figura 15: Andamento giornaliero delle precipitazioni e della velocità del vento.
23
Figura 16: Rosa giornaliera del vento.
Nei restanti giorni ha prevalso il regime di brezza da Sud nelle ore centrali della giornata e da Nord durante
le ore notturne (Figure 17). La circolazione è stata comunque maggiore durante il giorno, con aria più asciutta
in concomitanza delle ore più calde della giornata.
Figure 17: Distribuzione oraria della velocità e della direzione del vento.
24
Figura 18: Rosa del vento.
Fase invernale
Dall’inizio della campagna fino alla fine di gennaio, il tempo è stato caratterizzato da una generale assenza
di fenomeni di pioggia o di neve, a causa di persistenti condizioni di alta pressione con correnti
frequentemente asciutte e miti nel periodo. Nei bassi strati e al riparo dalle Alpi, come nel caso di Bergamo,
la ventilazione è risultata spesso scarsa con elevati tassi di umidità, salvo sporadici episodi di Föhn. Le
suddette condizioni hanno favorito in maniera persistente il fenomeno dell’inversione termica, con
predominanza di nebbie e nubi basse, che, come tra il 18 gennaio ed il 2 febbraio, hanno portato ad un forte
accumulo degli inquinanti. Da febbraio a fine campagna diversi episodi di bassa pressione, accompagnati da
piogge frequenti, hanno fatto alternare fasi di stasi e di rimescolamento atmosferico contribuendo
rispettivamente all’accumulo e alla dispersione degli inquinanti (Figura 19).
Figura 19: Pressione atmosferica e precipitazione.
25
Flussi di aria fredda provenienti dai quadranti settentrionali, tempo stabile e sereno hanno determinato le
basse temperature della prima parte della campagna con minime inferiori allo zero. Successivamente si è
registrato un graduale e continuo rialzo termico (Figura 20).
Figura 20: Temperatura dell’aria.
Nella Figura 21 si osserva l’evoluzione stagionale della radiazione solare: dal mese di dicembre la radiazione
aumenta gradualmente, fino poi a raggiungere i massimi in primavera. Il livello di insolazione registrato si
attesta su valori medi tali da non attivare i fenomeni fotochimici tracciati dall’ozono.
Figura 21: Andamento della radiazione solare globale.
26
Fino alla fine di gennaio i venti sono stati generalmente deboli, ad eccezione di locali brevi rinforzi (4 e 5
gennaio). Una maggior vivacità della circolazione atmosferica si è registrata da febbraio in poi, con venti da
deboli a moderati, generalmente in concomitanza del passaggio di perturbazioni (Figura 22).
Si vuole evidenziare una prolungata fase di stazionarietà dal 18 gennaio al 2 febbraio in cui si sono registrati
venti deboli e in molti casi di calma (Figure 23 e 24).
Figura 22: Andamento orario della velocità del vento.
Figura 23: Distribuzione giornaliera della velocità del vento.
27
Figura 24: Andamento giornaliero delle precipitazioni e della velocità del vento.
Durante il giorno i venti, in regime di brezza, sono stati in prevalenza provenienti dai quadranti settentrionali
(Figura 25), ma hanno avuto minore intensità rispetto a quelli provenienti da sud nelle ore centrali della
giornata (Figure 26 e 27).
Figura 25: Andamento giornaliero della velocità del vento.
28
Figure 26: Distribuzione oraria della velocità e della direzione del vento.
Figura 27: Rosa del vento.
Le condizioni meteorologiche, nel loro complesso, durante la campagna di monitoraggio hanno sicuramente
contribuito all’accumulo degli inquinanti in atmosfera.
29
Andamento del PM10 nel periodo di misura Riprendendo quanto descritto in precedenza, i livelli di concentrazione degli inquinanti in atmosfera dipendono
fortemente dalle condizioni meteorologiche verificatesi e dalle differenti sorgenti emissive durante il periodo di
misura. In generale, un maggior irraggiamento solare produce un maggior riscaldamento della superficie
terrestre e di conseguenza un aumento della temperatura dell’aria a contatto con essa. Questo instaura moti
convettivi nel primo strato di atmosfera (PBL) che hanno il duplice effetto di rimescolare le sostanze in esso
presenti e di innalzare lo strato stesso. Conseguenza di tutto questo è una diluizione in un volume maggiore di
tutti gli inquinanti, e quindi una diminuzione della loro concentrazione. Viceversa, condizioni fredde portano a
una forte stabilità dell’aria e allo schiacciamento verso il suolo del primo strato atmosferico, il quale funge da
trappola per le sostanze in esso presenti, favorendo così l’accumulo degli inquinanti e l’aumento della loro
concentrazione.
Nelle Figure 28a e 28b, i valori giornalieri di PM10 rilevati a Bergamo, in via Meucci e in via Garibaldi, sono stati
confrontati con quelli misurati presso le centraline fisse di tutta la Lombardia. In particolare l’area indicata come
“Max-Min RRQA” rappresenta per ogni giorno la variabilità delle concentrazioni di PM10 registrate su tutta la
rete di rilevamento, prendendo come estremi il massimo e minimo valore. L’area indicata come “25°-75°
percentile RRQA” rappresenta per ogni giorno la variabilità delle concentrazioni prendendo come estremi il 75°
ed il 25° percentile dei valori; questo intervallo corrisponde ai valori di concentrazione dell’inquinante entro il
quale si colloca la metà della totalità dei siti di monitoraggio della regione Lombardia.
A livello regionale gli andamenti delle concentrazioni medie giornaliere risultano coerenti tra loro con una bassa
variabilità giornaliera tra le misure della maggior parte delle stazioni della RRQA. In particolare, le concentrazioni
di questi due siti (BG-Meucci e BG-Garibaldi) si collocano quasi costantemente all’interno dell’area
rappresentata dal “25°-75° percentile”, eccetto durante gli episodi acuti di fine gennaio, di febbraio e di marzo,
quando le concentrazioni di Bergamo sono risultate al di sopra del 75° percentile.
Figura 28a: Confronto tra le concentrazioni di PM10 rilevate a Bergamo e quelle rilevate nel resto della Lombardia
nella fase estiva.
30
Figura 28b: Confronto tra le concentrazioni di PM10 rilevate a Bergamo e quelle rilevate nel resto della Lombardia
nella fase invernale.
Sono stati effettuati confronti più specifici con le concentrazioni rilevate nella campagna di monitoraggio in corso
nello stesso periodo a Madone, Filago, Bottanuco e Casirate d’Adda, oltre che con altre stazioni della RRQA più
vicine al sito di indagine (Figure 29a e 29b) e ne sono stati riportati i dati statistici (Tabella 9).
Nella tabella seguente invece (Tabella 8) è fornita una descrizione delle postazioni più vicine in termini di
localizzazione e tipologia di destinazione urbana, considerando la proposta più recente di classificazione secondo
la normativa italiana definita nel D.lgs. 155/2010.
Tabella 8. Stazioni della rete della qualità dell’aria poste situate vicino al sito di misura.
Nome stazione Rete Tipo zona Tipo Stazione
Altitudine [m s.l.m.]
Decisione 2001/752/CE
Decisione 2001/752/CE
Bergamo-Meucci PUB Urbana Fondo 249
Bergamo-Garibaldi PUB Urbana Traffico 249
Dalmine PUB Urbana Traffico 207
Madone Temporanea Urbana Fondo 202
Filago PRIV Urbana Fondo 190
Bottanuco Temporanea Urbana Fondo 222
Casirate d’Adda PRIV Rurale Fondo 100
TIPO ZONA (Allegato III del D. Lgs. 155/2010): - URBANA: sito inserito in aree edificate in continuo o almeno in modo predominante. - SUBURBANA: sito inserito in aree largamente edificate in cui sono presenti sia zone edificate, sia zone non urbanizzate. - RURALE: sito inserito in tutte le aree diverse da quelle urbane e suburbane.
TIPO STAZIONE (Allegato III del D. Lgs. 155/2010): - TRAFFICO: stazione ubicata in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente da emissioni da traffico,
provenienti da strade limitrofe con intensità di traffico medio alta. - INDUSTRIALE: stazione ubicata in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente da singole fonti
industriali o da zone industriali limitrofe.
31
- FONDO: stazione ubicata in posizione tale che il livello di inquinamento non sia influenzato prevalentemente da emissioni da specifiche fonti (industrie, traffico, riscaldamento residenziale, etc.), ma dal contributo integrato di tutte le fonti poste sopravento alla stazione rispetto alle direzioni predominanti dei venti nel sito.
Tabella 9. Dati statistici relativi al PM10.
05/07 ÷ 13/08/2016
Media µg/m³
Dev.st µg/m³
Max 24h µg/m³
gg>50 µg/m³ #
Rendimento %
BG-Meucci 18 9 36 --- 98
BG-Garibaldi 22 9 40 --- 93
Dalmine 18 8 36 --- 95
Madone 18 8 39 --- 100
Filago 17 7 29 --- 98
Bottanuco 17 8 33 --- 90
Casirate d’Adda 20 8 37 --- 100
21/12/2016 ÷ 31/03/2017
Media µg/m³
Dev.st µg/m³
Max 24h µg/m³
gg>50 µg/m³ #
Rendimento %
BG-Meucci 63 38 197 54 98
BG-Garibaldi 46 24 140 37 96
Dalmine 63 38 197 54 98
Madone 46 24 140 37 96
Filago 63 38 197 54 98
Bottanuco 46 24 140 37 96
Casirate d’Adda 56 29 146 47 100
Figura 29a: Concentrazioni medie giornaliere per il PM10 a Bergamo e nelle postazioni più vicine nella fase estiva
dell’approfondimento.
0
20
40
60
80
100
05-lug 12-lug 19-lug 26-lug 02-ago 09-ago
Con
cen
traz
ion
e (µ
g/m
³)
Tempo (giorni)
Concentrazioni medie giornaliere di PM1005.07÷13.08.16
BG-Meucci BG-Garibaldi
Dalmine Filago
Madone Bottanuco
Casirate d'Adda limite 24h
32
Figura 29b: Concentrazioni medie giornaliere per il PM10 a Bergamo e nelle postazioni più vicine nella fase invernale
dell’approfondimento.
Nel periodo d’indagine si evince, come atteso, un ottimo accordo tra gli andamenti giornalieri di particolato nelle
diverse postazioni, ad eccezione degli episodi acuti, dove le situazioni locali risultano evidenziate dai livelli di
concentrazione raggiunti e, in particolare, le concentrazioni di PM10 in entrambi i siti di Bergamo sono risultate
superiori rispetto agli altri siti. Nelle due date festive del 25 dicembre 2016 e 1 gennaio 2017 le concentrazioni
maggiori sono invece state misurate a Casirate d’Adda.
Concentrandosi sui periodi critici, la Figura 30 mostra come la fase di accumulo del particolato, iniziato a partire
dall’ultima settimana del mese di gennaio, sia stato interrotto dalle frequenti piogge dell’inizio di febbraio.
Generalmente, piogge abbondanti e frequenti e ventilazione sostenuta sono molto efficaci nella dispersione
delle polveri.
Figura 30: Concentrazioni medie giornaliere per il PM10 e variabili meteorologiche dal 21 dicembre 2016 al 31 marzo 2017.
0
25
50
75
100
125
150
175
200
225
250
21-dic 04-gen 18-gen 01-feb 15-feb 01-mar 15-mar 29-mar
Co
nce
ntr
azi
on
e (µ
g/m
³)
Tempo (giorni)
Concentrazioni medie giornaliere di PM1021.12.16÷31.03.17
BG-Meucci BG-Garibaldi
Dalmine Filago
Madone Bottanuco
Casirate d'Adda limite 24h
33
Come già esposto, la normativa prevede un valore limite sulla media giornaliera di 50 µg/m3 da non superare
più di 35 volte all’anno e un valore limite sulla media annuale di 40 µg/m3. Nell’anno 2016 il limite annuale è
stato rispettato da tutte le stazioni della regione, mentre ci sono stati superamenti del limite di 35 volte all’anno.
Per quanto riguarda la città di Bergamo, negli ultimi anni si è osservato un trend in decrescita sia per quanto
riguarda le medie annuali che per i superamenti (Figura 31).
Figura 31: PM10: andamento temporale delle medie annuali e del numero di superamenti del limite
giornaliero di 50 g/m3 dal 2002 al 2016.
Chiusura di massa del PM10
Sono state effettuate analisi di speciazione chimica dei filtri campionati di PM10 con lo scopo di determinare la
composizione media del particolato e quindi effettuare un’analisi di source apportionment per l’identificazione
delle sorgenti che maggiormente contribuiscono alla formazione di PM. In particolare, sullo stesso filtro, sono
stati determinati i seguenti composti: elementi con numero atomico Z>11, mediante spettrometria a raggi X;
levoglucosano, mediante cromatografia ionica con detector amperometrico; anioni e cationi in cromatografia
ionica; Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), tramite cromatografia liquida ad alta prestazione; determinazione
della componente carboniosa (OC, EC), tramite analisi termo ottica in trasmittanza e riflettanza.
Le analisi effettuate sono state scelte per consentire di individuare l’importanza delle sorgenti locali rispetto alle
altre sorgenti diffuse sul territorio. Infatti, la determinazione degli elementi ed in particolare la distinzione tra
quelli di origine terrigena dagli altri, risulta fondamentale per valutare il contributo della risospensione. La
presenza di zolfo in aria (sia in fase gas che in fase particolato) è dovuta alla combustione di carburanti come
gasolio e legna. I nitrati forniscono indicazione dell’inquinamento diffuso nel bacino padano e sono originati da
fenomeni di combustione. Il levoglucosano è un composto organico appartenente alla famiglia degli zuccheri e
tracciante (marker) univoco delle combustioni da biomassa. Anche potassio e rubidio sono traccianti delle
combustioni da biomassa ma non univoci, in quanto rappresentativi anche della risospensione dal suolo.
34
Analogamente la determinazione degli IPA ed in particolare del Benzo(a)Pirene (B(a)P), è fondamentale nella
valutazione delle combustioni quali, ad esempio, l’emissione degli autoveicoli pesanti o la combustione di
biomassa.
Per quanto riguarda gli elementi misurati, essi si trovano nel particolato prevalentemente associati all’ossigeno;
pertanto, attraverso il bilancio chimico di massa, trasformando gli elementi rilevati nei loro ossidi preferenziali,
è possibile risalire alla composizione chimica elementale del particolato. Le componenti minerale ed antropica
sono ottenute sulla base dei rapporti stechiometrici e dei fattori di arricchimento. La parte inorganica della
polvere al suolo è stata identificata dagli ossidi preferenziali di: Al, Si, K, Ca, Ti, Fe; per il ferro e il potassio è stata
considerata la sola frazione di origine naturale stimata attraverso i corrispondenti fattori di arricchimento (FA);
il fattore 1.15 tiene conto del contributo degli ossidi di Na e Mg (Eldred et al, 1987) non misurati come elementi
ma determinati nella sola componente solubile. I fattori di arricchimento (FA) sono ottenuti come quoziente tra
i rapporti della concentrazione in aria e nel suolo di ciascun elemento e di un elemento di riferimento (nel nostro
caso il silicio, considerato di sola origine naturale). Un FA maggiore o uguale a 2 indica che per quell’elemento
prevale una sorgente diversa dalla risospensione del suolo dovute alle turbolenze dell’aria, sia di origine naturale
che antropica.
Frazione minerale = 1.15·(1.890·Al + 2.139·Si + 1.399·Ca + 1.668·Ti + 2.497·S* + 2.580·Cl*+ 1.205·K* + 1.923·Cr*
+ 2.019·Mn* + 1.358·Fe* + 1.341·Ni* + 1.252·Cu* + 1.245·Zn* + 1.701·Br* + 1.094·Rb* + 1.011·Pb*)
Ossidi antropici = 2.580·(Cl-Cl*) + 1.205·(K-K*) + 1.923·(Cr-Cr*) + 2.019·(Mn-Mn*) + 1.358·(Fe-Fe*) + 1.341·(Ni-
Ni*) + 1.252·(Cu-Cu*) + 1.245·(Zn-Zn*) + 1.701·(Br-Br*) + 1.094·(Rb-Rb*) + 1.011·(Pb-Pb*)
con * = concentrazione totale/FA se FA > 2
ovvero, se nelle precedenti formule viene indicata con CX la concentrazione di un generico elemento X, allora:
CX* = CX / FAX
dove FAX è il fattore di arricchimento dell’elemento X.
Con questo approccio è possibile risalire all’andamento giornaliero delle due componenti (Figura 32).
Fatto salvo l’accadimento di episodi locali, in generale gli andamenti sono modulati dalle condizioni
meteorologiche. Nel periodo invernale, tendenzialmente più umido, le concentrazioni in particolare per gli ossidi
antropici, sono maggiori rispetto al periodo estivo, nel quale la meteorologia più dinamica e la presenza di aree
meno antropizzate (ad esempio campi agricoli) favoriscono la movimentazione della frazione minerale.
35
Figura 32: Andamento temporale delle due componenti del PM10 Frazione minerale (in alto) e Ossidi antropici (in basso).
Solfati, nitrati e ammonio sono gli ioni maggioritari e insieme rappresentano circa un terzo del PM10, in
dipendenza dal sito e dalla stagione considerata. Nel particolato atmosferico questi ioni sono presenti
principalmente come solfato d’ammonio e nitrato d’ammonio, i quali si formano in atmosfera a partire dalla
reazione dell’ammoniaca, emessa soprattutto da attività agricole e degli allevamenti, con gli ossidi di Azoto e di
Zolfo. Questi ioni si formano quindi nelle masse d’aria in movimento, diffondendosi uniformemente sul
territorio. Gli altri ioni qui determinati (cloruri, sodio, magnesio, calcio, fosfati e fluoruri) partecipano alla
chiusura di massa sotto forma di componente totale determinata in XRF, quindi come elemento, oppure nel
caso di fosfati e fluoruri non sono presenti in concentrazioni rilevabili.
Il nitrato d’ammonio è presente in concentrazioni maggiori durante la stagione invernale, mentre durante la
stagione estiva, data l’elevata volatilità del composto, le concentrazioni si abbassano notevolmente a causa delle
elevate temperature, come atteso; il solfato d’ammonio invece è presente in concentrazioni confrontabili in
entrambe le stagioni (Figura 33).
0
4
8
12
16
20
Co
nce
ntr
azio
ne
(µg
/m³)
Frazione minerale del PM10 a BG-Meucci
0
4
8
12
16
20
Co
nce
ntr
azio
ne
(µg/
m³)
Ossidi antropici del PM10 a BG-Meucci
36
Figura 33: Andamento temporale delle due componenti del PM10 Solfato d’ammonio (in alto) e Nitrato d’ammonio (in
basso).
La determinazione degli IPA è stata effettuata mediante gas-cromatografia con spettrometria di massa (GC-MS).
Poiché gli IPA si producono durante i processi di combustione incompleta di combustibili fossili, la loro
determinazione è fondamentale nella valutazione delle combustioni quali, ad esempio, l’emissione degli
autoveicoli pesanti. A causa della loro volatilità, sono minori nel periodo estivo, spesso al di sotto del limite di
rilevabilità delle tecniche analitiche previste dalla normativa (Tabella 10), situazione che si è verificata a BG-
Meucci.
Tabella 10. Limiti di rilevabilità strumentale per gli IPA nelle analisi effettuate da ARPA.
B(a)P B(a)A B(b)F B(k)F+B(j)F I(1,2,3,c,d)P dB(a,h)A
(ng/m³) (ng/m³) (ng/m³) (ng/m³) (ng/m³) (ng/m³)
< 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
L’unico IPA normato tra quelli rilevati è il benzo(a)pirene, con un limite di 1 ng/m³ come concentrazione media
annuale (D.lgs. 155/2010). Tra le combustioni di cui sono traccianti, la sorgente prevalente è la combustione di
biomassa, pertanto nei siti urbani come Bergamo, dove invece tali combustioni sono comunque contenute, gli
IPA in generale e il B(a)P in particolare si mantengono bassi (Figura 34).
In Lombardia, la rete di misura per il benzo(a)pirene attiva dal 2008 (secondo quanto previsto dal D. Lgs. 152/07;
attualmente la normativa di riferimento è il D. Lgs. 155/2010), comprende i 14 siti riportati in Tabella 11 tra cui
Bergamo Meucci.
0
4
8
12
16
Co
nce
ntr
azio
ne
(µg/
m³)
Solfato d'ammonio nel PM10 a BG-Meucci
0
20
40
60
80
100
Con
cen
traz
ion
e (µ
g/m
³)
Nitrato d'ammonio nel PM10 a BG-Meucci
37
Tabella 11. Siti di misura del benzo(a)pirene in Lombardia.
Zona (ai sensi della d.G.R 2605/11)
Siti di misura
Agglomerati urbani Milano Senato, Milano Pascal, Meda, Brescia Villaggio Sereno, Bergamo Meucci
A Mantova S. Agnese, Varese Copelli, Magenta, Casirate d’Adda
B Soresina, Schivenoglia
C Moggio
D Darfo, Sondrio Paribelli
Dalla Figura 34 emerge che le concentrazioni rilevate durante la campagna invernale a BG-Meucci sono tra le
più basse del territorio regionale.
Figura 34: Medie sul periodo invernale di B(a)P a BG-Meucci ed in tutte le stazioni
D.lgs. 155/10 della RRQA.
In genere quando la combustione di biomassa è la sorgente prevalente nella formazione del B(a)P, si osserva
un “effetto week-end” ovvero la media delle concentrazioni calcolata per i giorni feriali risulta
significativamente inferiore rispetto a quella calcolata per i fine settimana (inclusi i giorni festivi come il 25
dicembre): questa situazione a BG-Meucci non è stata verificata (Figura 35).
Figura 35: Confronto fra le medie nei giorni feriali e nei fine settimana e festivi per gli IPA.
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
Moggio Sondrio
Paribelli
Schivenoglia Varese
Copelli
Milano
Senato
Mantova S.
Agnese
Bergamo
Meucci
Soresina Brescia Vill.
Sereno
Magenta Casirate d’Adda
Darfo Meda
Me
dia
(n
g/m
3)
Medie di B(a)P nei diversi siti del D.Lgs. 155/10dal 24/12/2016 al 31/03/2017
Stazioni RRQA
Limite annuale
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
B(a)P B(a)A B(b)F B(k)F+B(j)F I(1,2,3,c,d)P
Co
nce
ntr
azi
on
e (
ng
/m³)
Trend settimanale degli IPA a BG-Meucci
Feriali Invernale Week-end Invernale
38
In cromatografia ionica, oltre agli ioni è stato determinato anche il levoglucosano, marker specifico della
combustione delle biomasse. In Figura 36 si riporta l’andamento per il solo periodo invernale, in quanto d’estate
le concentrazioni si sono sempre mantenute al di sotto del limite di rilevabilità strumentale, come tipicamente
accade. Nello stesso grafico si sono anche riportate le concentrazioni medie giornaliere del potassio solubile (K+)
e del B(a)P, anch’essi traccianti seppur non univoci delle biomasse.
Figura 36: Andamento nel periodo invernale del levoglucosano, del potassio solubile (K+) e del B(a)P.
L’andamento del levoglucosano appare, in generale, correlato con quello del potassio solubile, senza
raggiungere elevate concentrazioni, come invece tipicamente accade nel periodo invernale. Rispetto ai siti ove
è stata svolta la campagna di monitoraggio di Filago, Madone e Bottanuco, la concentrazione media sul periodo
invernale a BG-Meucci è risultata infatti inferiore raggiungendo 0.381±0.279 µg/m³ (0.741±0.635 µg/m³,
0.736±0.586 µg/m³ e 0.797±0.677 µg/m³ rispettivamente a Filago, Madone e Bottanuco). Anche le
concentrazioni di K+ e di B(a)P sul periodo sono risultate le più basse tra i siti nominati, con una media
rispettivamente di 0.230±0.226 µg/m³ e 0.496±0.388 ng/m³ a BG-Meucci (Tabella 12).
Tabella 12. Medie e deviazioni standard per Levoglucosano, K+ e B(a)P.
21/12/2016 ÷ 31/03/2017
Levoglucosano K+ B(a)P
Media µg/m³
Dev.st µg/m³
Media µg/m³
Dev.st µg/m³
Media ng/m³
Dev.st ng/m³
BG-Meucci 0.381 0.279 0.230 0.226 0.496 0.388
Casirate 0.484 0.585 0.375 0.322 0.716 0.783
Madone 0.797 0.677 0.614 0.544 1.319 1.276
Bottanuco 0.736 0.586 0.570 0.645 1.258 0.983
Filago 0.741 0.635 0.443 0.338 1.545 1.247
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
1.2
1.4
1.6
Co
nce
ntra
zion
e B
(a)P
(ng
/m³)
Co
nce
ntr
azio
ne
Le
vo e
K+
(µg
/m³)
Levoglucosano, K+ e B(a)P nel PM10 a BG-Meucci
Levo K+ B(a)P
39
Il 50% della varianza del B(a)P è spiegato dal levoglucosano, quindi dalle combustioni di biomassa; ciò appare
anche dall’osservazione della correlazione lineare tra le concentrazioni di levoglucosano e B(a)P (Figura 37); in
entrambe le rette i dati mostrano una certa dispersione dalla retta con un R2 pari a 0.3 e 0.5 rispettivamente.
Figura 37: Correlazioni tra le concentrazioni di levoglucosano con K+ (sinistra) e con B(a)P (a destra) a BG-Meucci.
La frazione carboniosa è distinta in carbonio elementare (EC) e carbonio organico (OC). L’EC è un inquinante
primario emesso durante la combustione incompleta di combustibili fossili e di biomasse e può essere
emesso da sorgenti naturali e antropiche sotto forma di fuliggine. In ambito urbano può essere assunto quale
tracciante delle emissioni dei motori a combustione interna. L’OC comprende molti composti con grandi
differenze di volatilità; alcuni di questi si possono trovare sia in fase vapore che in quella di particella. È un
inquinante in parte primario e in parte secondario. Le principali sorgenti di OC primario sono le combustioni
naturali o antropogeniche di biomassa, le combustioni di combustibili fossili (industria, trasporti, etc.) e il
materiale biologico. L’OC secondario si può formare in seguito a ossidazione fotochimica di precursori volatili
(VOC).
In Figura 38 si riportano gli andamenti delle concentrazioni medie giornaliere per OC ed EC, dai quali emerge
che i valori nei periodi invernali sono stati più alti rispetto a quelli del periodo estivo, in parte a causa della
presenza di sorgenti di inquinamento aggiuntive, come ad esempio il riscaldamento degli edifici e il traffico,
ed in parte a causa delle condizioni meteorologiche più favorevoli all’accumulo degli inquinanti.
y = 0.43x + 0.05R² = 0.30
0.0
0.5
1.0
1.5
0.0 0.5 1.0 1.5
K+
(µg
/m3)
Levo (µg/m3)
INVERNO - K+ vs Levoglucosano a BG-Meucci
y = 0.52x + 0.14R² = 0.48
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
1.2
1.4
1.6
0.0 1.0 2.0 3.0
B(a
)P (n
g/m
3)
Levo (µg/m3)
INVERNO - B(a)P vs Levoglucosano a BG-Meucci
40
Figura 38: Andamento della componente carboniosa a BG-Meucci.
Con l’insieme di queste specie determinate analiticamente è stato infine possibile effettuare la chiusura di massa
del PM10, cioè la ricostruzione della composizione chimica del particolato atmosferico. Sebbene questa sia
molto eterogenea è tuttavia possibile individuare delle classi principali:
- La frazione minerale (cioè ossidi minerali tipici della crosta terrestre)
- Gli ossidi di origine prevalentemente antropica (ossidi tipici delle attività umane)
- La frazione carboniosa (composti a base di carbonio)
- I principali ioni inorganici (solfati, nitrati ed ammonio), presenti nel particolato sotto forma di sali
(ammonio solfato ed ammonio nitrato)
Poiché durante il periodo di approfondimento si sono verificati diversi problemi con il campionatore
gravimetrico, che hanno causato la perdita di alcuni campioni destinati all’analisi degli ioni e della componente
carboniosa nel periodo invernale e, in particolare, durante i giorni in cui si è verificato l’episodio di forte
accumulo in tutto il bacino, ovvero dal 25 gennaio al 4 febbraio, avendo a disposizione i dati delle analisi
effettuate in parallelo a Filago, Madone e Bottanuco è stata verificata l’esistenza di una correlazione tra questi
siti per poter ricostruire i dati mancanti a BG-Meucci. Tra i quattro siti, Bottanuco è l’unico ad avere la serie
completa dei dati (PM10 e speciazione) nei periodi critici; osservando l’andamento delle concentrazioni
giornaliere (grafico a sinistra di Figura 39) a Bottanuco e BG-Meucci rispetto agli altri siti, esse sono coerenti.
Inoltre la correlazione lineare tra le concentrazioni giornaliere di PM10 a BG-Meucci e Bottanuco (grafico a
destra di Figura 39) mostra un R2 elevato (0.95).
0
5
10
15
20
25
30C
on
cen
traz
ion
e (µ
g/m
3) Carbonio Organico nel PM10 a BG-Meucci
0
1
2
3
4
5
Co
nce
ntr
azio
ne
(µg/
m3) Carbonio Elementare nel PM10 a BG-Meucci
41
Figura 39: Andamento della concentrazione giornaliera di PM10 a BG-Meucci e nei siti del monitoraggio a Filago, Madone
e Bottanuco (a sinistra) e correlazione tra le concentrazioni giornaliere di PM10 di BG-Meucci e Bottanuco (a destra).
Dopo aver verificato la correlazione anche tra le specie analizzate (Figura 40), si sono ricostruiti i giorni invernali
del periodo di accumulo (25 gennaio - 4 febbraio 2017) a BG-Meucci delle specie rilevanti utilizzando le analisi
effettuate e Bottanuco; questo passaggio è utile per non perdere informazioni preziose durante i periodi critici,
in particolare nell’applicazione di tecniche di source apportionment senza perdere dati di input importanti, come
verrà esposto nel capitolo successivo.
0
50
100
150
200
250C
on
cen
tra
zio
ne
(µg
/m³)
Confronto PM10 periodo invernale
BG-Meucci Bottanuco Madone Filago
y = 1.03x - 2.80R² = 0.95
0
50
100
150
200
250
0 50 100 150 200 250
BG
-Meu
cci (
µg/
m³)
Bottanuco (µg/m³)
Correlazione PM10
42
Figura 40: Correlazione tra BG-Meucci e Bottanuco per le specie principali.
Si riporta di seguito la torta di chiusura di massa del PM10 sull’intero periodo di indagine (Figura 41) con i
contributi percentuali di ciascuna specie. Poiché non è stato possibile determinare alcuni parametri fino al 13
luglio a causa di ulteriori problemi di campionamento, da qui in poi si considererà come periodo estivo il mese
13 luglio-13 agosto. In Tabella 13 invece sono mostrati i contributi in termini di concentrazione assoluta sia per
BG-Meucci che per i siti di Filago, Madone, Bottanuco e Casirate d’Adda per confronto, utilizzando perciò i soli
giorni comuni a tutti.
y = 1.08x - 0.88R² = 0.97
0
20
40
60
80
0 20 40 60 80
BG
-Meu
cci (
µg/
m³)
Bottanuco (µg/m³)
Correlazione NO3-
y = 1.06x + 0.12R² = 0.81
0
2
4
6
8
10
12
0 2 4 6 8 10 12
BG
-Meu
cci (
µg/
m³)
Bottanuco (µg/m³)
Correlazione SO4-
y = 1.11x - 0.15R² = 0.96
0
5
10
15
20
25
0 5 10 15 20 25
BG
-Meu
cci (
µg/
m³)
Bottanuco (µg/m³)
Correlazione NH4+
y = 0.33x + 0.16R² = 0.52
0.0
1.0
2.0
3.0
0.0 1.0 2.0 3.0
BG
-Meu
cci (
µg/
m³)
Bottanuco (µg/m³)
Correlazione Levoglucosano
y = 0.78x - 0.04R² = 0.82
0
5
10
15
20
25
30
0 10 20 30
BG
-Meu
cci (
µg/
m³)
Bottanuco (µg/m³)
Correlazione OC
y = 0.51x + 0.61
R² = 0.74
0
2
4
6
8
0 2 4 6 8
BG
-Meu
cci (
µg/
m³)
Bottanuco (µg/m³)
Correlazione EC
43
Figura 41: Torta di chiusura di massa del PM10 a BG-Meucci.
Tabella 13. Concentrazioni, in valori assoluti, delle principali componenti del PM10.
BG - Meucci
Casirate Bottanuco Filago Madone
ESTATE µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 PM 14.8 18.3 14.7 14.5 16.9 Materia crostale 3.0 2.7 3.6 4.0 4.2 Ossidi antropici 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 Solfato d'ammonio 2.2 n.d. 2.2 2.1 2.1 Nitrato d'ammonio 0.8 n.d. 1.0 1.0 1.2 Carbonio Organico 4.1 n.d. 4.3 4.8 4.1 Carbonio Elementare 0.6 n.d. 0.7 0.5 0.6 Non determinato 4.0 15.5 2.8 2.0 4.4
BG - Meucci
Casirate Bottanuco Filago Madone
INVERNO µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 PM 42.6 45.9 42.2 41.3 42.0 Materia crostale 3.9 3.0 4.7 4.0 4.7 Ossidi antropici 2.0 2.2 2.7 2.4 2.5 Solfato d'ammonio 2.7 2.9 2.6 2.5 2.8 Nitrato d'ammonio 13.8 14.2 13.3 13.2 13.0 Carbonio Organico 6.8 7.4 8.5 8.2 8.0 Carbonio Elementare 1.3 1.2 1.6 1.4 1.5 Non determinato 11.9 15.1 8.8 9.6 9.4
La caratterizzazione chimica del PM10 a BG-Meucci non presenta significative differenze con gli altri siti se non
per quanto riguarda la componente organica, leggermente inferiore in inverno; tale differenza è attribuibile a
un maggiore contributo della combustione da legna come fonte di riscaldamento, al di fuori del centro urbano
bergamasco.
La frazione minerale rimane pressoché costante in valore assoluto, pur guadagnando il 14% sulla massa totale
del PM10 nel periodo estivo. Gli ossidi di prevalente origine antropogenica presentano un aumento importante
8%
6%
6%
30%
18%
4%
28%
Composizione chimica media del PM10BG-Meucci 13.07÷13.08.16 e 21.12.16÷31.03.2017
Frazione minerale Ossidi antropici Solfato d'ammonio
Nitrato d'ammonio Carbonio Organico Carbonio Elementare
Non determinato
44
in termini assoluti nel passaggio dal periodo estivo a quello invernale, mentre percentualmente passano dal 4%
al 6%. Il solfato d’ammonio rimane pressoché costante in valore assoluto, con una variazione significativa in
termini percentuali nel passaggio da inverno ad estate (6% e 16% rispettivamente). Il nitrato d’ammonio
presenta invece un aumento importante nel passaggio dal periodo estivo a quello invernale, sia in termini
assoluti che percentuali (5% e 32% rispettivamente). Il carbonio elementare, pur non variando in percentuale
(4%), raddoppia la propria concentrazione passando dall’estate all’inverno. Il carbonio organico quasi raddoppia
la propria concentrazione passando dall’estate all’inverno (17% e 27% rispettivamente in estate e inverno). La
parte di massa non determinata resta percentualmente costante nel passaggio da estate a inverno (28% e 30%)
ma triplica in valore assoluto; essa è da attribuirsi in parte ad altri atomi quali, a esempio, idrogeno e ossigeno,
legati al carbonio a formare la Materia Organica (OM) e in parte alla presenza di acqua o altri composti inorganici
minoritari, ed è messa in evidenza in particolare nei giorni di forte accumulo del PM10, ovvero dal 25 gennaio al
4 febbraio, facendo raggiungere così il 28% sul periodo medio a BG-Meucci (Figura 42).
Figura 42: Andamento giornaliero della parte non determinata del PM10 a BG-Meucci.
In Figura 43 si riporta il grafico delle medie delle concentrazioni delle componenti del PM10 per i giorni feriali e
per i festivi e week-end, suddivisi tra periodo estivo ed invernale. Per quanto riguarda la frazione minerale, si
osserva un contributo maggiore nei giorni feriali del periodo invernale a causa, presumibilmente, di un maggiore
contributo del risollevamento da traffico. Gli ossidi legati ad attività antropiche e il EC non mostrano invece una
differenza statisticamente significativa tra giorni lavorativi e non, quanto invece tra estate e inverno. Il solfato
d’ammonio si mantiene costante sia durante la settimana che durante le stagioni. La differenza più rilevante tra
periodo estivo e invernale è osservato dal nitrato d’ammonio e dalla componente organica, con differenze non
statisticamente significative tra giorni lavorativi e non nel periodo estivo ma al limite della significatività in quello
invernale. Altra differenza rilevante tra le stagioni è data dalla componente non determinata, come già osservato
nel grafico precedente.
45
Figura 43: Confronto fra le medie delle concentrazioni tra giorni feriali e week-end e festivi nei due periodi, per ciascuna
componente.
Infine in Figura 44 si riporta il grafico dell’andamento giornaliero della composizione chimica del PM10. Si
osserva come in particolare nel periodo invernale l’impatto maggiore all’aumento delle concentrazioni di PM10
è dato dal nitrato d’ammonio, come tipicamente accade in questo periodo nel bacino padano.
Figura 44: Andamento giornaliero della composizione chimica del PM10.
0
4
8
12
16
20
Frazioneminerale
Ossidiantropici
Solfatod'ammonio
Nitratod'ammonio
OC EC ND
Co
nce
ntr
azi
on
e (µ
g/m
³)
Trend settimanale della composizione del PM10 a BG-Meucci
Feriali Estivo Week-end Estivo Feriali Invernale Week-end Invernale
0
25
50
75
100
125
150
175
200
225
Con
cen
traz
ion
e (µ
g/m
³)
Composizione chimica del PM10 di BG-Meucci
Frazione minerale Ossidi antropici Carbonio Organico Carbonio Elementare
Solfato d'ammonio Nitrato d'ammonio Non determinato
46
Analisi di Source Apportionment del PM10
Il dataset di speciazione chimica è stato ulteriormente elaborato attraverso l’applicazione di tecniche di source
apportionment. Queste tecniche permettono la valutazione quantitativa del contributo delle sorgenti, primarie
e secondarie, alle concentrazioni di PM rilevate. L’analisi si basa su dati ambientali (concentrazione e
composizione chimica del PM) misurati nel punto recettore per risalire, sotto la basilare ipotesi di conservazione
della massa, al numero, alla tipologia ed al contributo delle diverse sorgenti di emissione che determinano la
situazione ambientale osservata. I modelli al recettore sono di tipo diagnostico, cioè stimano l’impatto delle
varie sorgenti emissive in un sito, sulla base delle misure raccolte e si suddividono in due categorie principali: i
modelli di bilancio chimico di massa e i modelli multivariati.
Avendo a disposizione un dataset di speciazione chimica del PM è possibile applicare un’equazione di bilancio
di massa, considerando tutte le m specie chimiche negli n campioni ambientali di PM come contributo di k
sorgenti indipendenti (Hopke, 2003):
𝐶𝑖𝑗 = ∑ 𝑎𝑖𝑘𝑆𝑘𝑗
𝑁
𝑘=1
Dove Cij è la concentrazione della i-esima specie nel j-esimo campione, aik è la frazione di massa della specie i-
esima emessa dalla k-esima sorgente e Skj è il contributo della k-esima sorgente al j-esimo campione.
Sul dataset a disposizione si è applicato il modello a recettore multivariato PMF, nella sua ultima released
(versione PMF5), sviluppato dall’agenzia ambientale americana (U.S. Environmental Protection Agency). Il
modello è accessibile liberamente dal sito internet dell’EPA, http://www.epa.gov/ttn/scram/receptorindex.htm.
L’applicazione di PMF al database mostra sostanzialmente l’identificazione di otto fattori, cui sono stati assegnati
i seguenti nomi: Traffico nelle due componenti Exhaust e Non-Exhaust, Solfato Secondario Organico (SSO), Sale,
Biomass Burning (combustione di biomassa), Mineral Dust (ovvero la componente naturale della risospensione
di polvere dal suolo), Nitrato Secondario e Industrial, rappresentato appunto da specie attribuibili ad attività di
lavorazione industriale.
Nei grafici delle Figure 45 e 46 sono rappresentati i fingerprint, ovvero le impronte, di ciascun fattore
selezionato. Ogni grafico rappresenta quindi la composizione di ciascun fattore in termini di concentrazione
assoluta (istogrammi blu) di ciascuna specie e di varianza spiegata (indicatore rosso) della specie dal fattore
stesso.
I fattori attribuiti al traffico stradale sono identificati essenzialmente dai loro marker, ovvero la componente
carboniosa (più di un terzo del totale) ed in particolare il rapporto tra OC ed EC, per quanto riguarda l’Exhaust;
gli elementi legati all’usura dei freni, degli pneumatici e delle parti meccaniche (Zn, Br, Pb, Cr, Mn) dei mezzi
stradali, per quanto riguarda la parte non-Exhaust, con una variabilità spiegata che va dal 20 al 60% per questi
elementi. Il fattore SSO è composto essenzialmente dal solfato (57% del totale misurato), che porta con sé alcuni
elementi prodotti nell’emissione dei mezzi pesanti ed in particolare il Br di cui spiega il 20% circa della massa
misurata; la parte organica del carbonio è qui rappresentata con una variabilità intorno al 18%. Il Sale composto
47
essenzialmente da sodio (31% di variabilità spiegata) e cloro (73%), rappresenta il 5% sul totale del PM10
misurato ed è visibile solo nella stagione fredda, come tipicamente accade.
Figura 45: Fingerprint dei fattori Traffico, Solfato Secondario Organico e Sale.
Il Biomass Burning è identificato dai suoi marker principali, ovvero levoglucosano (61% di variabilità spiegata),
potassio (32% di variabilità spiegata), rubidio (17% di variabilità spiegata), componente carboniosa (circa il 40%
di variabilità spiegata) e IPA (86% circa della loro variabilità spiegata). Il fattore Mineral Dust è rappresentato
sostanzialmente dagli elementi terrigeni ed in particolare Al (84% di variabilità spiegata), Si (54% di variabilità
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
0.0001
0.001
0.01
0.1
1
10
PM10 Al Si 3S Cl K Ca Ti Cr Mn Fe Ni Cu Zn Br Rb Pb NO3- Na+ NH4+ Levo OC EC B(a)P B(b)F
Explain
ed variatio
n (%
)Co
nce
ntr
atio
n (n
g/n
g)
Traffico Exhaust
0
10
20
30
40
50
60
70
0.0001
0.001
0.01
0.1
1
PM10 Al Si 3S Cl K Ca Ti Cr Mn Fe Ni Cu Zn Br Rb Pb NO3- Na+ NH4+ Levo OC EC B(a)P B(b)F
Explain
ed
variation
(%)Co
nce
ntr
atio
n (n
g/n
g)
Traffico Non-Exhaust
0
20
40
60
80
100
0.000001
0.00001
0.0001
0.001
0.01
0.1
1
PM10 Al Si 3S Cl K Ca Ti Cr Mn Fe Ni Cu Zn Br Rb Pb NO3- Na+ NH4+ Levo OC EC B(a)P B(b)F
Explain
ed variatio
n (%
)Co
nce
ntr
atio
n (n
g/n
g)
Sale
0
10
20
30
40
50
60
0.0001
0.001
0.01
0.1
1
PM10 Al Si 3S Cl K Ca Ti Cr Mn Fe Ni Cu Zn Br Rb Pb NO3- Na+ NH4+ Levo OC EC B(a)P B(b)F
Explain
ed variatio
n (%
)Co
nce
ntr
atio
n (n
g/n
g)
SSO
48
spiegata) e Ti (40% di variabilità spiegata). Il Nitrato Secondario è legato principalmente agli ioni nitrato e
ammonio (59% di variabilità spiegata per entrambi), con una parte organica legata all’OC (15% di variabilità
spiegata). Il fattore Industrial è caratterizzato da componenti miste e generalmente legate ad attività
antropiche/industriali varie.
Figura 46: Fingerprint dei fattori Biomass Burning, Mineral Dust, Nitrato Secondario e Industrial.
In Figura 47 si riportano anche i fingerprint dei fattori dal punto di vista della completezza di ciascuna specie
rispetto alla misura.
0
10
20
30
40
50
60
70
0.0001
0.001
0.01
0.1
1
PM10 Al Si 3S Cl K Ca Ti Cr Mn Fe Ni Cu Zn Br Rb Pb NO3- Na+ NH4+ Levo OC EC B(a)P B(b)F
Explain
ed
variation
(%)C
on
cen
tra
tio
n (
ng
/ng)
Biomass Burning
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
0.00001
0.0001
0.001
0.01
0.1
1
PM10 Al Si 3S Cl K Ca Ti Cr Mn Fe Ni Cu Zn Br Rb Pb NO3- Na+ NH4+ Levo OC EC B(a)P B(b)F
Exp
lain
ed
va
riatio
n (%
)Co
nce
ntr
atio
n (n
g/n
g)
Mineral Dust
0
10
20
30
40
50
60
70
0.0001
0.001
0.01
0.1
1
PM10 Al Si 3S Cl K Ca Ti Cr Mn Fe Ni Cu Zn Br Rb Pb NO3- Na+ NH4+ Levo OC EC B(a)P B(b)F
Explain
ed variatio
n (%
)C
on
cen
trat
ion
(n
g/n
g)
Nitrato Secondario
0
10
20
30
40
50
60
70
0.0001
0.001
0.01
0.1
1
PM10 Al Si 3S Cl K Ca Ti Cr Mn Fe Ni Cu Zn Br Rb Pb NO3- Na+ NH4+ Levo OC EC B(a)P B(b)F
Explain
ed variatio
n (%
)Co
nce
ntr
ati
on
(ng
/ng)
Industrial
49
Figura 47: Fingerprint dei fattori identificati dal punto di vista delle specie.
I fattori identificati riescono a chiudere la torta di source apportionment media (Figura 48) arrivando a coprire il
94% della massa totale di PM10. Il 20% della massa è attribuita al traffico (5% e 2.2 µg/m³ Exhaust, 15% e 6.5
µg/m³ non-Exhaust), il 36% al secondario (14% e 6 µg/m³ SSO, 22% e 9 µg/m³ nitrato), il 14% alla combustione
di biomassa (5.8 µg/m³), il 13% alla componente industriale (5.4 µg/m³), il 6% al risollevamento di polvere dal
suolo (2.6 µg/m³) e il 5% agli spargimenti di sale (2.3 µg/m³).
Figura 48: Torta di source apportionment del PM10.
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
PM
10 Al Si 3S Cl K C
a Ti Cr
Mn Fe Ni
Cu Zn Br
Rb
Pb
NO
3-
Na
+
NH
4+
Levo O
C
EC
B(a
)P
B(b
)F
Industrial Nitrato Secondario Mineral Dust
Biomass Burning Sale Solfato Secondario Organico
Traffico Non-Exhaust Traffico Exhaust
5%
15%
14%
5%14%6%
22%
13%
6%
Source apportionment del PM10 a BG-Meucci
Traffico Exhaust
Traffico Non-Exhaust
Solfato Secondario Organico
Sale
Biomass Burning
Mineral Dust
Nitrato Secondario
Industrial
ND
50
In Figura 49 si riportano gli andamenti dei fattori ricostruiti in base al loro contributo giornaliero. L’osservazione
della figura mostra in particolare l’importanza della formazione di particolato secondario nei periodi di maggiore
accumulo invernale, come del resto precedentemente evidenziato nell’analisi della composizione chimica.
Figura 49: Andamento giornaliero del source apportionment del PM10 a BG-Meucci.
Si osserva che il successo dei risultati ottenuti con tecniche di source apportionment raggiunge la sua massima
espressione quando il dataset di ingresso ha una certa dinamicità ambientale, causata quindi sia dalle condizioni
meteorologiche che da possibili eventi emissivi; in questo caso è stata vincente la ricostruzione dei giorni di
accumulo effettuata (pagina 40 e successive) che ha permesso all’algoritmo di variare su un dataset più dinamico
con un controllo diagnostico più robusto tra le 100 corse effettuate. Per completezza è stato infatti analizzato
l’output della corsa effettuata sul dataset privo delle ricostruzioni, identificando gli stessi fattori con i medesimi
impatti sulla massa totale di PM10 ma con fingerprint meno “puliti”, ovvero con profili talvolta sovrapponibili su
alcune specie e quindi correlati.
La ricostruzione del dataset sul periodo di maggiore accumulo del PM10 è coerente con quanto analizzato a
partire dalla composizione chimica del PM10 (Figura 50). La torta di source apportionment in quei giorni mostra
infatti una variabilità molto bassa degli impatti rispetto al periodo medio di Figura 48, con un contributo legato
al traffico che sale leggermente (dal 20% al 24%), un lieve calo del contributo percentuale del Biomass Burning
(dal 14% al 10%), un calo nella componente industriale (dal 13% al 6%) e in quella minerale (dal 6% al 2%), un
pari contributo del sale (5%) e un lieve calo del secondario legato al solfato organico (dal 14% al 12%). La
differenza importante è attribuita alla componente secondaria legata ai nitrati che così come sale nella torta di
composizione (Figura 50 a destra) di circa 9 punti percentuali, aumenta anche dal 22% al 27% nella torta di
source apportionment. L’altra differenza importante è la parte non determinata che aumenta anche nell’analisi
di source apportionment raddoppiando percentualmente.
0
25
50
75
100
125
150
175
200
225
Co
nce
ntr
azio
ne
(µg/
m³)
Source apportionment giornaliero del PM10 a BG-Meucci
Traffico Exhaust Traffico Non-Exhaust Solfato Secondario Organico
Sale Biomass Burning Industrial
Mineral Dust Nitrato Secondario PM10 misurato
51
Quindi la torta di source apportionment realizzata nei giorni di maggior accumulo del PM10 (25 gennaio-4
febbraio 2017) ha mostrato un aumento del contributo della componente secondaria legata ai nitrati
coerentemente con quanto osservato nei medesimi giorni nella torta di composizione chimica.
Figura 50: Torta di source apportionment del PM10 a BG-Meucci (a sinistra) e di composizione del PM10 (a destra) nei giorni di massimo accumulo.
Conclusioni
Il monitoraggio aggiuntivo effettuato nella stazione di Bergamo Meucci ha permesso di caratterizzare la qualità
dell’aria del capoluogo provinciale, con particolare riferimento alla composizione chimica del PM10 e alla
caratterizzazione delle sue sorgenti. L’approfondimento è stato effettuato in periodo estivo, dal 5 luglio al 13
agosto 2016, ed in periodo invernale, dal 21 dicembre 2016 al 31 marzo 2017 per consentire di analizzare la
variabilità stagionale, per un totale di 142 giorni.
In parallelo all’analizzatore automatico installato in cabina, sono stati posizionati campionatori gravimetrici con
lo scopo di collezionare filtri di materiale differente da destinare all’analisi delle principali componenti. Sono
stati così determinati giorno per giorno gli elementi con Z>11, anioni, cationi, levoglucosano, IPA, carbonio
organico ed elementare, per un totale di 33 analiti.
A livello regionale gli andamenti delle concentrazioni medie giornaliere di PM10 risultano coerenti tra loro con
una bassa variabilità giornaliera tra le misure della maggior parte delle stazioni della RRQA. In particolare, le
concentrazioni a Bergamo si collocano quasi costantemente all’interno dell’area rappresentata dal “25°-75°
percentile”, eccetto durante gli episodi acuti di fine gennaio, di febbraio e di marzo, quando le concentrazioni
sono qui risultate al di sopra del 75° percentile. In generale negli ultimi anni si è osservato un trend in decrescita
sia per quanto riguarda le medie annuali di PM10 che per i superamenti dei 35 giorni all’anno.
L’unico IPA normato tra quelli rilevati è il benzo(a)pirene, con un limite di 1 ng/m³ come concentrazione media
annuale (D.lgs. 155/2010). Tra le combustioni di cui sono traccianti, la sorgente prevalente è la combustione di
biomassa, pertanto nei siti urbani come Bergamo, dove invece tali combustioni sono comunque contenute, gli
IPA in generale e il B(a)P in particolare si mantengono bassi; in particolare la concentrazione media di B(a)P a
Bergamo è tra le minori di tutta la regione.
3%
21%
12%
5%
10%
3%
27%
6%
13%
Source apportionment del PM10 a BG-MeucciPicco di accumulo (25.01-04.02.17)
Traffico Exhaust
Traffico Non-Exhaust
Solfato Secondario Organico
Sale
Biomass Burning
Mineral Dust
Nitrato Secondario
Industrial
ND
3% 6%
7%
39%16%
2%
27%
Composizione chimica del PM10 - BG-MeucciPicco di accumulo (25.01-04.02.2017)
Frazione minerale
Ossidi antropici
Solfato d'ammonio
Nitrato d'ammonio
Carbonio Organico
Carbonio Elementare
Non determinato
52
La caratterizzazione chimica del PM10 a Bergamo non ha mostrato significative differenze con altri siti nella
provincia, se non per quanto riguarda la componente organica, leggermente inferiore in inverno; tale differenza
è attribuibile a un maggiore contributo della combustione da legna come fonte di riscaldamento, al di fuori del
centro urbano bergamasco. Analizzando la media delle concentrazioni delle componenti tra giorni lavorativi e
non, nei due periodi estivo ed invernale, la differenza più rilevante tra periodo estivo e invernale è osservato dal
nitrato d’ammonio e dalla componente organica, con differenze non statisticamente significative tra giorni
lavorativi e non nel periodo estivo ma al limite della significatività in quello invernale. L’andamento giornaliero
invece mostra come in particolare nel periodo invernale l’impatto maggiore all’aumento delle concentrazioni di
PM10 è dato dal nitrato d’ammonio, come tipicamente accade in questo periodo nel bacino padano.
Il dataset di speciazione chimica è stato elaborato attraverso l’applicazione di tecniche di source apportionment,
nello specifico la PMF5 dell’US-EPA. Questa tecnica permette la valutazione quantitativa del contributo delle
sorgenti, primarie e secondarie, alle concentrazioni di PM10 rilevate. Sono stati così identificati otto fattori, cui
sono stati assegnati i seguenti nomi, attraverso la valutazione dei rispettivi marker: Traffico nelle due
componenti Exhaust e Non-Exhaust, Solfato Secondario Organico (SSO), Sale, Biomass Burning (combustione di
biomassa), Mineral Dust (ovvero la componente naturale della risospensione di polvere dal suolo), Nitrato
Secondario e Industrial, rappresentato appunto da specie attribuibili ad attività di lavorazione industriale. I
fattori identificati sono riusciti a coprire il 94% della massa totale di PM10. Il 36% della massa è attribuita al
secondario, il 20% al traffico, il 14% alla combustione di biomassa, il 13% alla componente industriale, il 6% al
risollevamento di polvere dal suolo e il 5% agli spargimenti di sale.
La torta di source apportionment realizzata nei giorni di maggior accumulo del PM10 (25 gennaio-4 febbraio
2017) ha mostrato un aumento del contributo della componente secondaria legata ai nitrati coerentemente con
quanto osservato nei medesimi giorni nella torta di composizione chimica.
Per concludere, l’analisi del database, anche mediante l’applicazione di tecniche statistiche, non ha mostrato
particolari criticità dovute a situazioni locali rispetto a quanto generalmente si trova in altri centri urbani di
paragonabile entità. I periodi in cui le condizioni meteorologiche favoriscono l’accumulo di PM10 sono in
generale governati da elevate concentrazioni di nitrato d’ammonio, come tipicamente accade in pianura
padana.
53
Allegato dati giornalieri
IPA:
B(a)P B(a)A B(b)F B(k)F+B(j)FI(1,2,3,c,d)PdB(a,h)A
Data camp. (ng/m³) (ng/m³) (ng/m³) (ng/m³) (ng/m³) (ng/m³)
15-lug-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
18-lug-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
21-lug-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
24-lug-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
27-lug-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
30-lug-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
02-ago-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
05-ago-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
08-ago-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
11-ago-16 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
21-dic-16 1.346 0.742 1.467 0.665 1.179 < 0.105
22-dic-16 0.749 0.588 0.873 0.393 0.735 < 0.105
23-dic-16 0.637 0.504 0.814 0.326 0.635 < 0.105
24-dic-16 0.803 0.279 0.944 0.406 0.767 < 0.105
25-dic-16 0.792 0.331 1.052 0.426 0.750 < 0.105
26-dic-16 0.797 0.534 1.017 0.424 0.717 < 0.210
27-dic-16 0.340 0.343 0.445 0.186 0.363 < 0.105
28-dic-16 0.763 0.558 0.926 0.396 0.692 < 0.105
29-dic-16 0.617 0.487 0.717 0.315 0.537 < 0.105
30-dic-16 0.882 0.697 0.981 0.445 0.737 < 0.105
31-dic-16 0.915 0.690 1.176 0.489 0.821 < 0.105
01-gen-17 0.621 0.471 0.764 0.387 0.500 < 0.105
02-gen-17 2.040 1.718 2.624 1.062 1.840 < 0.105
03-gen-17 0.357 0.247 0.438 0.192 0.304 < 0.105
04-gen-17 0.534 0.422 0.703 0.318 0.501 < 0.105
05-gen-17 < 0.105 0.147 0.175 < 0.105 < 0.210 < 0.210
06-gen-17 0.327 0.324 0.392 0.196 0.280 < 0.105
07-gen-17 0.589 0.461 0.700 0.307 0.505 < 0.105
08-gen-17 0.604 0.505 0.744 0.337 0.487 < 0.105
09-gen-17 1.198 1.045 1.479 0.668 1.042 < 0.210
10-gen-17 0.950 0.778 1.143 0.504 0.807 < 0.105
11-gen-17 0.895 0.822 1.030 0.455 0.682 < 0.105
12-gen-17 0.949 0.786 1.203 0.531 0.801 < 0.105
13-gen-17 0.630 0.528 0.771 0.365 0.594 < 0.105
14-gen-17 0.381 0.358 0.506 0.224 0.371 < 0.105
15-gen-17 0.536 0.357 0.596 0.293 0.484 < 0.210
54
16-gen-17 0.527 0.454 0.635 0.296 0.454 < 0.105
17-gen-17 0.568 0.517 0.712 0.335 0.548 < 0.105
18-gen-17 0.907 0.689 0.931 0.467 0.712 < 0.105
19-gen-17 0.789 0.605 0.875 0.415 0.627 < 0.105
20-gen-17 0.809 0.611 0.875 0.439 0.622 < 0.105
21-gen-17 0.826 0.563 0.916 0.438 0.644 < 0.210
22-gen-17 0.705 0.487 1.087 0.380 0.589 < 0.105
23-gen-17 0.872 0.715 0.937 0.448 0.676 < 0.105
24-gen-17 0.566 0.368 0.648 0.314 0.489 < 0.105
25-gen-17 0.692 0.522 0.736 0.357 0.539 < 0.105
26-gen-17 0.607 0.466 0.706 0.328 0.490 < 0.105
27-gen-17 0.806 0.592 0.905 0.440 0.627 < 0.210
28-gen-17 0.947 0.547 1.078 0.508 0.748 < 0.105
29-gen-17 1.179 0.630 1.399 0.632 0.957 < 0.105
30-gen-17 1.349 0.737 1.574 0.756 1.107 < 0.105
31-gen-17 1.248 0.803 1.575 0.675 1.143 < 0.105
01-feb-17 1.066 0.754 1.388 0.618 0.945 < 0.105
02-feb-17 1.806 1.019 2.071 0.962 1.456 < 0.210
03-feb-17 0.999 0.608 1.069 0.520 0.813 < 0.105
04-feb-17 0.741 0.441 0.795 0.408 0.639 < 0.105
05-feb-17 0.513 0.346 0.626 0.315 0.489 < 0.105
06-feb-17 0.704 0.438 0.708 0.409 0.571 < 0.105
07-feb-17 0.338 0.249 0.357 0.181 0.294 < 0.105
08-feb-17 0.374 0.297 0.464 0.235 < 0.420 < 0.210
09-feb-17 0.384 0.336 0.507 0.237 0.320 < 0.105
10-feb-17 0.572 0.414 0.708 0.336 0.470 < 0.105
11-feb-17 0.581 0.420 0.685 0.327 0.493 < 0.105
12-feb-17 0.692 0.351 0.827 0.392 0.610 < 0.105
13-feb-17 0.561 0.274 0.710 0.262 0.533 < 0.105
14-feb-17 0.401 < 0.105 0.476 < 0.105 < 0.210 < 0.105
15-feb-17 0.327 0.174 0.447 0.164 0.283 < 0.105
16-feb-17 0.331 0.135 0.452 0.167 0.267 < 0.105
17-feb-17 0.326 0.109 0.486 0.174 0.275 < 0.105
18-feb-17 0.298 0.150 0.488 0.177 0.300 < 0.105
19-feb-17 0.299 0.111 0.487 0.165 0.315 < 0.105
20-feb-17 0.622 0.282 0.781 0.320 0.548 < 0.105
21-feb-17 0.468 0.236 0.714 0.227 0.504 < 0.105
22-feb-17 0.382 0.170 0.526 0.195 0.407 < 0.105
23-feb-17 0.423 0.178 0.670 0.225 0.406 < 0.105
24-feb-17 0.464 0.200 0.700 0.236 0.478 < 0.105
25-feb-17 0.281 0.175 0.432 0.145 0.295 < 0.105
26-feb-17 0.270 < 0.105 0.426 < 0.105 < 0.210 < 0.105
27-feb-17 0.244 0.141 0.367 0.122 0.214 < 0.105
28-feb-17 0.400 0.198 0.469 0.194 0.315 < 0.105
55
01-mar-17 0.278 0.122 0.345 0.147 0.295 < 0.105
02-mar-17 0.202 < 0.105 0.299 0.122 0.252 < 0.105
03-mar-17 0.227 < 0.105 0.337 0.139 0.252 < 0.105
04-mar-17 < 0.210 < 0.210 0.278 < 0.210 < 0.420 < 0.210
05-mar-17 0.122 < 0.105 0.147 < 0.105 < 0.210 < 0.105
06-mar-17 0.156 < 0.105 0.261 0.105 < 0.210 < 0.105
07-mar-17 < 0.105 < 0.105 0.181 < 0.105 < 0.210 < 0.105
08-mar-17 0.109 < 0.105 0.210 < 0.105 < 0.210 < 0.105
09-mar-17 0.236 < 0.105 0.303 0.135 0.210 < 0.105
10-mar-17 < 0.210 < 0.210 0.269 < 0.210 < 0.420 < 0.210
11-mar-17 < 0.105 < 0.105 0.151 < 0.105 < 0.210 < 0.105
12-mar-17 0.143 < 0.105 0.206 < 0.105 < 0.210 < 0.105
13-mar-17 0.202 < 0.105 0.269 0.122 < 0.210 < 0.105
14-mar-17 0.172 < 0.105 0.286 0.113 0.210 < 0.105
15-mar-17 0.181 < 0.105 0.227 < 0.105 < 0.210 < 0.105
16-mar-17 < 0.210 < 0.210 0.210 < 0.210 < 0.420 < 0.210
17-mar-17 0.120 < 0.105 0.191 < 0.105 < 0.210 < 0.105
18-mar-17 0.135 < 0.105 0.198 < 0.105 < 0.210 < 0.105
19-mar-17 0.135 < 0.105 0.215 < 0.105 < 0.210 < 0.105
20-mar-17 < 0.105 < 0.105 0.160 < 0.105 < 0.210 < 0.105
21-mar-17 0.109 < 0.105 0.210 < 0.105 < 0.210 < 0.105
22-mar-17 < 0.210 < 0.210 < 0.210 < 0.210 < 0.420 < 0.210
23-mar-17 0.126 < 0.105 0.185 < 0.105 < 0.210 < 0.105
24-mar-17 0.177 < 0.105 0.257 0.110 < 0.210 < 0.105
25-mar-17 0.122 < 0.105 0.185 < 0.105 < 0.210 < 0.105
26-mar-17 < 0.105 < 0.105 0.110 < 0.105 < 0.210 < 0.105
27-mar-17 0.156 < 0.105 0.231 < 0.105 < 0.210 < 0.105
28-mar-17 < 0.210 < 0.210 < 0.210 < 0.210 < 0.420 < 0.210
29-mar-17 < 0.105 < 0.105 0.130 < 0.105 < 0.210 < 0.105
30-mar-17 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.105 < 0.210 < 0.105
31-mar-17 < 0.105 < 0.105 0.114 < 0.105 < 0.210 < 0.105
56
Ioni:
Cl- NO2- Br- NO3- PO43- SO42- Na+ NH4+ K+ Mg2+ Ca2+ Levoglucosano
Data camp. (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) µg/m³
13-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.246 <0.1 2.256 0.087 0.576 <0.05 <0.12 0.255 <0.02
14-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 <0.17 <0.1 <0.22 <0.08 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 <0.02
15-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.197 <0.1 0.563 <0.08 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 <0.02
16-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.246 <0.1 0.839 <0.08 0.233 <0.05 <0.12 <0.22 <0.02
17-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.443 <0.1 1.440 0.098 0.392 0.081 <0.12 0.269 0.044
18-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.623 <0.1 2.893 0.143 0.776 0.066 <0.12 0.453 <0.02
19-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 1.280 <0.1 5.092 0.141 1.392 0.078 <0.12 0.825 <0.02
20-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 1.606 <0.1 5.811 0.106 1.583 0.072 <0.12 0.657 <0.02
21-lug-16 <0.1 0.096 <0.05 1.001 <0.1 5.004 0.135 1.198 0.100 <0.12 0.552 <0.02
22-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.377 <0.1 2.668 0.083 0.563 <0.05 <0.12 0.451 <0.02
23-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.180 <0.1 2.067 0.082 0.505 0.072 <0.12 0.361 <0.02
24-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.491 <0.1 1.152 <0.08 0.327 <0.05 <0.12 0.235 <0.02
25-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.836 <0.1 2.255 0.088 0.531 0.081 <0.12 0.479 <0.02
26-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.426 <0.1 1.102 <0.08 0.376 <0.05 <0.12 <0.22 <0.02
27-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.475 <0.1 1.378 <0.08 0.668 <0.05 <0.12 0.443 <0.02
28-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.492 <0.1 1.415 0.124 0.674 <0.05 <0.12 0.316 <0.02
29-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.672 <0.1 2.317 0.340 2.476 0.256 ND <0.02
30-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.836 <0.1 4.021 0.091 1.066 <0.05 <0.12 0.313 <0.02
31-lug-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.377 <0.1 3.205 0.098 0.821 <0.05 <0.12 <0.22 <0.02
01-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.410 <0.1 1.240 <0.08 0.308 <0.05 <0.12 0.266 <0.02
02-ago-16 <0.1 0.096 <0.05 0.492 <0.1 0.977 <0.08 0.280 <0.05 <0.12 0.307 0.033
03-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 <0.17 <0.1 <0.22 <0.08 <0.16 0.060 <0.12 <0.22 <0.02
04-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 1.720 <0.1 5.134 0.143 1.410 0.112 0.125 ND <0.02
05-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.262 <0.1 0.514 <0.08 <0.16 <0.12 <0.22 <0.02
06-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.229 <0.1 0.376 <0.08 <0.16 <0.12 <0.22 <0.02
07-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.426 <0.1 0.939 0.115 0.273 <0.05 <0.12 <0.22 <0.02
08-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.819 <0.1 1.841 0.099 0.545 <0.05 <0.12 0.280 <0.02
09-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 1.032 <0.1 2.129 <0.08 0.691 <0.05 <0.12 0.295 <0.02
57
10-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.393 <0.1 0.701 <0.08 0.236 <0.05 <0.12 <0.22 <0.02
11-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 0.459 <0.1 0.601 <0.08 0.191 <0.05 <0.12 <0.22 <0.02
12-ago-16 <0.1 <0.09 <0.05 1.016 <0.1 1.177 0.133 0.353 <0.05 <0.12 0.252 <0.02
13-ago-16 <0.1 0.161 <0.05 2.360 <0.1 3.557 0.115 0.556 <0.05 <0.12 0.321 <0.02
21-dic-16 0.976 0.117 <0.05 7.052 <0.1 2.324 0.560 1.599 0.371 0.170 ND 1.219
22-dic-16 1.759 0.125 <0.05 9.059 <0.1 3.190 1.957 1.648 0.459 0.391 ND 0.777
23-dic-16 0.383 <0.09 <0.05 6.831 <0.1 0.915 0.202 1.203 0.371 0.132 0.792 0.651
24-dic-16 0.261 0.092 <0.05 5.366 <0.1 0.469 0.164 1.060 0.177 <0.12 0.415 0.751
25-dic-16 0.261 0.092 <0.05 7.928 <0.1 0.563 0.164 1.656 0.230 <0.12 0.301 1.029
26-dic-16 0.400 0.108 <0.05 7.471 <0.1 0.633 0.202 1.614 0.265 <0.12 0.240 1.005
27-dic-16 0.313 <0.09 <0.05 1.311 <0.1 0.375 0.231 0.297 0.141 <0.12 0.327 0.277
28-dic-16 0.244 0.092 <0.05 6.312 <0.1 0.727 0.173 1.069 0.159 <0.12 0.651 0.435
29-dic-16 2.316 <0.09 <0.05 4.544 <0.1 0.891 1.118 0.800 0.159 <0.12 0.397 0.462
30-dic-16 1.341 0.100 <0.05 8.084 <0.1 1.220 0.694 1.623 0.265 <0.12 0.433 0.812
31-dic-16 1.150 0.159 <0.05 13.514 <0.1 2.721 0.742 2.505 1.237 0.219 ND 1.171
01-gen-17 0.610 0.092 <0.05 8.513 <0.1 1.900 0.293 1.879 1.289 0.324 0.563 0.920
02-gen-17 0.714 <0.09 <0.05 10.829 <0.1 1.267 0.422 2.994 0.457 <0.12 0.753 1.367
03-gen-17 0.696 0.100 <0.05 15.278 <0.1 1.852 0.328 4.583 0.440 <0.12 0.764 0.284
04-gen-17 0.383 0.092 <0.05 7.321 <0.1 0.797 0.340 2.187 0.147 <0.12 0.361 0.454
05-gen-17 0.104 0.116 <0.05 0.425 <0.1 <0.22 0.164 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 BL
06-gen-17 0.139 <0.09 <0.05 1.953 <0.1 0.305 0.164 0.704 <0.05 <0.12 0.313 0.296
07-gen-17 1.028 0.092 <0.05 3.600 <0.1 0.751 0.504 1.226 0.114 <0.12 0.420 0.368
08-gen-17 1.288 0.117 <0.05 7.866 <0.1 1.360 0.903 3.111 0.424 0.164 ND 0.505
09-gen-17 1.306 0.109 <0.05 16.018 <0.1 1.525 0.504 4.775 0.343 0.240 1.133 1.027
10-gen-17 1.255 <0.09 <0.05 12.422 <0.1 1.760 0.516 4.040 0.327 <0.12 0.622 0.824
11-gen-17 4.024 0.117 <0.05 6.896 <0.1 3.683 2.194 2.971 0.212 0.294 ND 0.539
12-gen-17 1.272 <0.09 <0.05 10.406 <0.1 2.722 0.563 3.790 0.261 <0.12 0.575 0.652
13-gen-17 0.528 3.303 0.310 <0.12 ND NA
14-gen-17 1.480 <0.09 <0.05 1.128 <0.1 0.234 0.903 0.300 <0.05 <0.12 0.337 0.253
15-gen-17 0.975 0.092 <0.05 5.613 <0.1 0.563 0.657 1.772 0.180 <0.12 0.349 0.343
16-gen-17 1.256 <0.09 <0.05 2.169 <0.1 0.423 0.728 0.586 0.098 <0.12 0.635 0.248
17-gen-17 1.257 0.100 <0.05 2.262 <0.1 0.870 0.705 0.741 0.147 <0.12 0.945 0.336
18-gen-17 1.115 0.100 <0.05 5.126 <0.1 1.196 0.610 1.701 0.212 <0.12 0.967 0.211
19-gen-17 1.237 0.125 <0.05 8.206 <0.1 1.525 0.657 2.579 0.212 0.156 1.121 0.548
58
20-gen-17 1.254 0.100 <0.05 14.093 <0.1 1.595 0.633 4.275 0.245 <0.12 0.860 0.600
21-gen-17 1.358 0.100 <0.05 17.599 <0.1 1.501 0.739 5.378 0.245 <0.12 0.705 0.767
22-gen-17 0.906 <0.09 <0.05 9.334 <0.1 0.938 0.551 2.970 0.147 <0.12 0.361 0.643
23-gen-17 1.253 <0.09 <0.05 7.651 <0.1 0.804 0.799 2.101 0.294 <0.12 0.852 0.284
24-gen-17 1.254 <0.09 <0.05 5.822 <0.1 1.050 1.940 1.571 0.153 0.974 0.259
25-gen-17 2.188 <0.09 <0.05 7.478 <0.1 2.684 1.344 2.410 <0.12 0.855 0.315
01-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 <0.17 <0.1 <0.22 <0.08 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 0.602
02-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 <0.17 <0.1 <0.22 <0.08 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 0.330
03-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 <0.17 <0.1 <0.22 <0.08 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 0.275
04-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 <0.17 <0.1 <0.22 <0.08 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 0.558
05-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 <0.17 <0.1 <0.22 <0.08 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 0.471
06-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 <0.17 <0.1 <0.22 <0.08 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 0.352
07-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 68.960 <0.1 11.168 0.358 23.028 0.930 <0.12 0.476 0.272
08-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 30.997 <0.1 6.011 0.268 11.155 <0.12 ND 0.412
09-feb-17 0.471 <0.09 <0.05 7.055 <0.1 1.900 0.148 2.659 0.321 <0.12 ND 0.239
10-feb-17 0.205 <0.09 <0.05 3.390 <0.1 0.960 0.091 1.328 0.156 <0.12 ND 0.370
11-feb-17 0.138 0.106 <0.05 3.630 <0.1 0.581 <0.08 1.235 0.074 <0.12 ND 0.405
12-feb-17 0.271 <0.09 <0.05 4.530 <0.1 0.827 0.103 1.328 0.189 <0.12 ND 0.644
13-feb-17 0.366 0.092 <0.05 4.671 <0.1 0.822 0.554 1.109 0.164 <0.12 0.586 0.576
14-feb-17 0.470 <0.09 <0.05 6.861 <0.1 1.665 0.340 2.081 <0.05 <0.12 0.563 0.482
15-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 6.860 <0.1 3.071 0.138 2.730 <0.05 <0.12 0.506 0.365
16-feb-17 0.279 <0.09 <0.05 9.483 <0.1 3.658 0.151 3.747 0.117 <0.12 0.357 BL
17-feb-17 0.331 <0.09 <0.05 10.550 <0.1 4.853 0.616 4.439 0.070 <0.12 0.357 0.360
18-feb-17 0.104 <0.09 <0.05 9.104 <0.1 2.739 0.100 3.450 0.187 <0.12 0.334 0.215
19-feb-17 0.226 <0.09 <0.05 11.923 <0.1 3.587 0.113 4.779 0.188 <0.12 0.506 0.433
20-feb-17 0.313 <0.09 <0.05 11.311 <0.1 3.891 0.423 4.402 0.315 <0.12 0.640 0.478
21-feb-17 0.140 <0.09 <0.05 9.569 <0.1 2.092 0.467 3.050 0.184 <0.12 0.667 0.456
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23-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 11.797 <0.1 2.297 0.733 3.685 0.341 <0.12 0.983 0.520
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25-feb-17 0.470 <0.09 <0.05 27.899 <0.1 3.071 0.423 9.421 0.262 <0.12 0.475 BL
59
26-feb-17 0.644 <0.09 <0.05 32.780 <0.1 4.600 0.465 11.025 0.341 0.125 0.856 BL
27-feb-17 0.714 <0.09 <0.05 17.133 <0.1 2.860 0.705 5.714 0.420 <0.12 0.767 0.254
28-feb-17 <0.1 <0.09 <0.05 37.737 <0.1 7.477 0.592 13.609 0.551 0.125 ND 0.226
01-mar-17 <0.1 0.142 <0.05 20.244 <0.1 5.940 0.907 7.425 0.471 <0.12 0.506 0.237
02-mar-17 <0.1 <0.09 <0.05 19.801 <0.1 5.481 0.867 7.105 <0.12 0.357 0.220
03-mar-17 0.626 <0.09 <0.05 6.279 <0.1 1.008 0.830 1.680 <0.05 <0.12 0.300 0.221
04-mar-17 0.400 0.100 <0.05 11.158 <0.1 0.774 0.704 3.173 0.070 <0.12 0.243 0.278
05-mar-17 0.453 0.108 <0.05 16.345 <0.1 1.102 0.730 4.537 0.094 <0.12 0.449 0.284
06-mar-17 <0.1 0.184 <0.05 7.439 <0.1 1.219 0.893 2.535 <0.12 <0.22 0.216
07-mar-17 0.115 <0.09 <0.05 1.578 3.673 0.597 0.742 0.426 <0.05 <0.12 0.505 0.245
08-mar-17 0.720 <0.09 <0.05 5.304 4.136 0.740 1.062 1.135 <0.12 0.927 0.214
09-mar-17 0.393 <0.09 <0.05 15.919 3.203 1.456 0.839 4.505 <0.12 0.735 0.224
10-mar-17 0.425 <0.09 <0.05 9.885 3.603 3.103 3.943 3.217 <0.05 <0.12 <0.22 0.213
11-mar-17 0.213 <0.09 <0.05 1.576 0.467 0.954 1.761 0.389 0.052 <0.12 <0.22 1.655
12-mar-17 0.147 <0.09 <0.05 1.970 <0.1 0.573 0.685 0.582 0.131 <0.12 0.286 0.233
13-mar-17 <0.1 <0.09 <0.05 0.303 <0.1 0.644 1.594 <0.16 <0.05 <0.12 <0.22 0.214
14-mar-17 <0.1 0.240 <0.05 1.789 <0.1 0.811 1.804 0.365 0.052 <0.12 0.581 0.442
15-mar-17 <0.1 <0.09 <0.05 8.123 <0.1 0.931 1.384 2.302 0.131 <0.12 0.914 0.243
16-mar-17 <0.1 <0.09 <0.05 2.092 <0.1 0.764 1.300 0.497 0.079 <0.12 0.671 0.230
17-mar-17 0.376 <0.09 <0.05 2.880 <0.1 0.597 0.741 0.690 <0.12 0.965 0.228
18-mar-17 0.196 <0.09 <0.05 5.638 <0.1 1.121 1.104 1.773 0.079 <0.12 0.517 BL
19-mar-17 0.310 <0.09 <0.05 7.481 <0.1 1.788 0.950 2.336 0.236 <0.12 0.760 0.235
20-mar-17 0.606 <0.09 <0.05 19.051 <0.1 3.033 2.686 5.459 0.289 <0.12 1.056 0.220
21-mar-17 0.262 <0.09 <0.05 21.403 <0.1 2.148 1.496 6.213 0.341 <0.12 1.427 0.212
22-mar-17 0.245 <0.09 <0.05 36.889 <0.1 2.720 1.230 10.724 0.446 <0.12 1.708 0.218
23-mar-17 0.131 <0.09 <0.05 46.028 <0.1 2.838 0.377 13.438 0.393 <0.12 1.836 0.211
24-mar-17 0.311 <0.09 <0.05 13.792 <0.1 3.126 0.937 4.540 <0.12 0.863 0.210
25-mar-17 0.769 <0.09 <0.05 11.974 <0.1 3.627 2.181 3.950 <0.12 0.632 0.209
26-mar-17 0.736 <0.09 <0.05 27.106 <0.1 4.988 1.818 8.994 <0.12 0.991 0.225
27-mar-17 0.614 <0.09 <0.05 25.034 1.002 5.038 0.564 8.704 0.157 <0.12 1.056 0.215
28-mar-17 0.597 <0.09 <0.05 20.798 1.870 6.188 0.197 8.357 0.262 <0.12 0.890 BL
29-mar-17 0.371 <0.09 <0.05 7.976 <0.1 2.910 0.860 3.098 0.079 <0.12 0.381 0.300
30-mar-17 0.194 0.149 <0.05 2.841 <0.1 1.732 0.606 0.753 <0.05 <0.12 0.649 BL
31-mar-17 <0.1 0.314 <0.05 7.501 <0.1 2.420 0.225 2.703 0.052 <0.12 0.546 0.209
60
Elementi:
Al Si P S Cl K Ca Ti V Cr Mn Fe Ni Cu Zn Br Rb Pb
Data camp. (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³)
13-lug-16 0.067 0.320 < 0.03 0.884 < 0.015 0.087 0.211 0.015 < 0.0045 < 0.003 0.004 0.202 < 0.0009 0.007 0.012 < 0.0021 < 0.0007 < 0.004
14-lug-16 < 0.018 0.124 < 0.03 0.076 < 0.015 0.035 0.141 0.007 < 0.0045 < 0.003 0.003 0.125 < 0.0009 0.003 0.007 < 0.0021 < 0.0007 < 0.004
15-lug-16 0.019 0.208 < 0.03 0.221 < 0.015 0.048 0.186 0.009 < 0.0045 < 0.003 0.005 0.198 < 0.0009 0.014 0.021 < 0.0021 < 0.0007 0.005
16-lug-16 0.027 0.232 < 0.03 0.330 < 0.015 0.059 0.148 0.009 < 0.0045 < 0.003 0.003 0.229 < 0.0009 0.016 0.011 < 0.0021 < 0.0007 0.006
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19-lug-16 0.263 0.887 < 0.03 1.685 < 0.015 0.199 0.717 0.032 < 0.0045 < 0.003 0.014 0.602 0.0023 0.027 0.061 0.0048 0.0013 0.011
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20-feb-17 0.181 0.712 < 0.03 1.566 0.347 0.460 0.819 0.035 < 0.0045 0.0051 0.020 1.261 0.0024 0.045 0.163 0.0056 0.0016 0.020
21-feb-17 0.197 0.811 < 0.03 1.110 0.415 0.497 0.983 0.043 < 0.0045 0.0055 0.019 1.240 0.0022 0.043 0.118 0.0059 < 0.0007 0.016
22-feb-17 0.192 0.741 < 0.03 2.069 0.701 0.502 0.924 0.041 < 0.0045 0.0051 0.034 1.329 0.0056 0.055 0.183 0.0219 < 0.0007 0.029
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63
09-mar-17 0.367 1.272 < 0.03 0.245 0.116 0.378 1.366 0.060 < 0.0045 0.0071 0.024 1.390 0.0032 0.053 0.101 0.0038 0.0009 0.017
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13-mar-17 0.233 0.849 < 0.03 0.660 0.331 0.258 0.966 0.035 < 0.0045 0.0047 0.016 0.738 0.0012 0.020 0.055 0.0037 0.0009 0.008
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17-mar-17 0.560 1.847 < 0.031 1.206 0.092 0.528 1.785 0.076 < 0.0047 0.0080 0.029 1.502 0.0047 0.053 0.121 0.0100 0.0010 0.019
18-mar-17 0.264 1.031 0.078 1.251 0.331 0.385 0.818 0.041 < 0.0045 < 0.003 0.013 0.729 0.0035 0.026 0.046 0.0053 0.0009 0.010
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21-mar-17 0.300 0.987 < 0.03 1.857 0.533 0.405 1.311 0.039 < 0.0045 0.0076 0.025 0.986 0.0045 0.038 0.117 0.0068 0.0015 0.016
22-mar-17 0.141 0.536 < 0.03 1.986 0.353 0.308 0.840 0.025 < 0.0045 0.0059 0.023 0.746 0.0042 0.033 0.111 0.0061 < 0.0007 0.015
23-mar-17 0.058 0.278 < 0.03 1.092 0.218 0.220 0.372 0.013 < 0.0045 0.0040 0.013 0.494 0.0026 0.028 0.078 0.0037 0.0009 0.013
24-mar-17 0.133 0.579 < 0.03 0.630 0.088 0.235 0.738 0.031 < 0.0045 0.0050 0.014 0.829 0.0021 0.038 0.055 0.0034 < 0.0007 0.007
25-mar-17 0.165 0.605 < 0.03 0.848 0.125 0.274 0.651 0.028 < 0.0045 0.0034 0.013 0.716 0.0019 0.032 0.046 0.0043 < 0.0007 0.011
26-mar-17 0.030 0.174 < 0.03 0.414 0.125 0.098 0.125 0.008 < 0.0045 < 0.003 0.003 0.183 0.0018 0.012 0.017 0.0035 < 0.0007 < 0.004
27-mar-17 0.092 0.402 < 0.03 0.686 0.104 0.171 0.487 0.020 < 0.0045 0.0060 0.010 0.536 0.0012 0.024 0.050 0.0039 < 0.0007 0.007
28-mar-17 0.198 0.758 < 0.03 0.599 0.059 0.237 0.874 0.037 < 0.0045 0.0036 0.019 1.008 0.0019 0.033 0.088 0.0043 < 0.0007 0.011
29-mar-17 0.184 0.718 < 0.03 0.495 < 0.015 0.217 0.763 0.037 < 0.0045 0.0047 0.020 0.995 0.0017 0.033 0.078 0.0032 < 0.0007 0.010
30-mar-17 0.304 1.060 < 0.03 0.665 < 0.015 0.242 0.968 0.049 < 0.0045 0.0058 0.019 1.070 0.0019 0.034 0.110 0.0035 0.0007 0.006
31-mar-17 0.338 1.176 < 0.03 0.853 0.015 0.297 1.138 0.048 < 0.0045 0.0068 0.019 1.160 0.0016 0.037 0.075 0.0038 0.0018 0.008
64
OC, EC, PM10:
PM10 OC EC
Data camp. (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³)
13-lug-16 14.8 3.70 0.45
14-lug-16 3.7 2.03 0.28
15-lug-16 < 2 2.19 0.36
16-lug-16 8.0 3.23 0.55
17-lug-16 13.0 4.45 0.60
18-lug-16 17.1 4.79 0.87
19-lug-16 28.0 5.94 0.77
20-lug-16 35.7 6.97 0.79
21-lug-16 31.7 6.38 0.87
22-lug-16 17.0 4.10 0.61
23-lug-16 17.1 4.46 0.68
24-lug-16 13.1 3.55 0.55
25-lug-16 26.2 5.74 0.54
26-lug-16 12.8 3.57 0.61
27-lug-16 18.9 4.08 0.81
28-lug-16 13.8 4.21 0.82
29-lug-16 23.6 5.63 0.83
30-lug-16 27.8 5.72 0.71
31-lug-16 15.2 3.46 0.37
01-ago-16 10.3 3.66 0.52
02-ago-16 8.1 3.24 0.59
03-ago-16 19.4 4.89 0.77
04-ago-16 24.0 5.01 0.74
05-ago-16 4.6 2.58 0.53
06-ago-16 4.5 3.06 0.65
07-ago-16 7.5 3.48 0.57
08-ago-16 13.8 4.03 0.63
09-ago-16 20.5 4.70 0.63
10-ago-16 9.0 2.85 0.40
11-ago-16 4.0 2.90 0.48
12-ago-16 12.8 3.34 0.50
13-ago-16 17.9 4.93 0.70
21-dic-16 48.3 12.75 3.84
22-dic-16 49.7 11.77 4.77
23-dic-16 41.6 9.57 3.43
24-dic-16 43.0 11.64 3.24
25-dic-16 40.5 10.19 2.76
26-dic-16 40.0 10.89 2.23
27-dic-16 21.3 5.05 1.44
28-dic-16 41.8 8.54 2.70
29-dic-16 31.3 7.30 1.56
30-dic-16 46.7 9.70 1.99
65
31-dic-16 59.3 12.16 3.00
01-gen-17 45.9 9.19 2.30
02-gen-17 61.8 13.57 3.85
03-gen-17 61.0 12.25 2.65
04-gen-17 32.9 7.26 1.00
05-gen-17 7.7 2.14 0.24
06-gen-17 16.6 4.89 0.97
07-gen-17 32.2 7.19 1.43
08-gen-17 41.4 8.24 1.57
09-gen-17 71.3 13.58 3.37
10-gen-17 49.8 10.79 2.55
11-gen-17 52.2 8.70 2.17
12-gen-17 60.6 10.95 2.18
13-gen-17 29.6 6.78 1.55
14-gen-17 18.5 4.09 0.96
15-gen-17 27.2 5.55 1.43
16-gen-17 26.2 5.35 1.75
17-gen-17 31.9 6.80 2.03
18-gen-17 47.4 8.76 2.72
19-gen-17 55.3 10.13 2.97
20-gen-17 63.7 10.11 2.93
21-gen-17 68.3 12.00 3.11
22-gen-17 42.6 8.29 2.38
23-gen-17 48.8 9.66 3.18
24-gen-17 41.7 8.52 3.15
25-gen-17 51.3 10.02 2.72
26-gen-17 56.0
27-gen-17 76.5
28-gen-17 100.8
29-gen-17 126.6
30-gen-17 155.7
31-gen-17 205.4
01-feb-17 204.3 27.78 2.27
02-feb-17 108.2 25.07 2.97
03-feb-17 37.4 10.23 2.33
04-feb-17 23.0 6.23 2.12
05-feb-17 22.9 4.88 1.15
06-feb-17 27.4 6.74 2.54
07-feb-17 24.9 5.26 1.65
08-feb-17 30.5 5.33 1.31
09-feb-17 40.2 7.43 0.99
10-feb-17 40.6 7.38 0.90
66
11-feb-17 51.1 8.21 1.22
12-feb-17 47.8 9.49 1.39
13-feb-17 57.2 11.40 1.75
14-feb-17 49.9 8.87 1.67
15-feb-17 45.4 8.41 2.21
16-feb-17 51.6 9.22 2.82
17-feb-17 49.8 8.48 1.95
18-feb-17 79.9 10.35 1.50
19-feb-17 72.2 10.33 1.31
20-feb-17 90.1 12.49 1.61
21-feb-17 64.2 12.04 2.52
22-feb-17 102.6 15.68 1.64
23-feb-17 79.4 16.04 2.16
24-feb-17 71.8 13.97 1.52
25-feb-17 27.8 4.98 1.18
26-feb-17 36.5 6.12 1.41
27-feb-17 47.6 6.89 1.07
28-feb-17 27.1 4.85 1.25
01-mar-17 19.4 3.95 1.28
02-mar-17 34.0 5.56 1.93
03-mar-17 47.6 6.45 1.35
04-mar-17 33.8 5.18 0.94
05-mar-17 10.7 4.25 0.63
06-mar-17 15.3 3.23 0.97
07-mar-17 3.6 2.20 0.47
08-mar-17 21.8 4.27 1.29
09-mar-17 40.0 6.91 1.90
10-mar-17 26.5 5.00 1.55
11-mar-17 24.6 4.14 0.97
12-mar-17 26.5 4.24 0.85
13-mar-17 34.3 5.47 1.19
14-mar-17 62.0 9.68 1.77
15-mar-17 65.8 9.21 1.63
16-mar-17 107.4 11.22 2.11
17-mar-17 111.9 11.04 1.67
18-mar-17 53.9 7.05 0.89
19-mar-17 49.3 7.44 1.19
20-mar-17 75.6 8.47 1.11
21-mar-17 73.8 8.31 1.30
22-mar-17 57.5 7.79 1.02
23-mar-17 29.7 5.01 0.90
24-mar-17 21.1 5.47 1.58
25-mar-17 35.8 6.26 1.40
26-mar-17 9.2 2.72 0.46
27-mar-17 24.2 4.68 0.87
28-mar-17 33.7 5.57 1.42
29-mar-17 30.5 5.43 1.59
30-mar-17 33.8 5.95 1.31
31-mar-17 45.6 6.90 1.43