5 FOCUS ON5 FOCUS ON Una poltrona per tre: odontoiatra, paziente e industria Il Congresso di maggio...

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Page 1: 5 FOCUS ON5 FOCUS ON Una poltrona per tre: odontoiatra, paziente e industria Il Congresso di maggio e il Corso di ottobre vertono sulle biotecnologie. Che obiettivi si pone
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FOCUS ON5

Una poltrona per tre: odontoiatra,paziente e industria

Il Congresso di maggioe il Corso di ottobrevertono sullebiotecnologie. Cheobiettivi si ponela Società rispetto aqueste tematiche?

La sessione di apertura sullebiotecnologie vedrà la par-tecipazione del dottor MarkNevins, della HarvardUniversity, del professorReiner Schmeilzeisen e delprofessor HenrickTerheyden dall'università diKiel e del professorMassimo Simion, docenteall'università di Milano. Cidiranno cosa è possibile ecosa può diventare di routi-ne e quale sarà il futuro o ilfuturibile, perché tuttiabbiano le idee ben chiare.L'obiettivo è quello di arri-vare a una ConsensusConference per determina-re quale sia la reale ricadutadella ricerca nella professio-ne di tutti i giorni. Valutarecioè se è possibile applicarequeste conoscenze sulpaziente nel proprio studio.

Volendo fare chiarezzasulle applicazioni, cosaè necessario conoscere?

Oggi occorre prestare moltaattenzione ai materiali chesi utilizzano. Tutti i prodottidevono essere certificati dalMinistero della Salute perl'uso in chirurgia maxillo-facciale e orale.Attualmente nell'ambitodei fattori di crescita ci sonouna bioproteina e un fattoredi crescita piastrinico chesono approvati dall'FDA,ma non sono certificati a

L’odontoiatra del futuro studia di più, guadagna di meno, paga le tasse, cura bene i pazientied è super partes. Questo è il nuovo ruolo dell'implantologo così come dovrebbe emergere dalcongresso della SICOI che si terrà a maggio a Milano la cui impronta, voluta dal presidenteTiziano Testori è fortemente etica e orientata non solo a fare chiarezza nel mare magnum delleinnovazioni biotecnologiche applicabili alla chirurgia orale per offrire più sicurezza ai pazienti,ma anche a farsi carico del sorriso di chi va verso il tramonto, con una sessione dedicata el'intervento del filosofo Umberto Galimberti.Una preparazione professionale che i pazienti devono richiedere al clinico ma anche esperienzae chiarezza che le società scientifiche devono offrire al pubblico di specialisti. “L’odontoiatradovrebbe rivolgersi a società che hanno programmi di formazione strutturati in modoconsequenziale, con un argomento specifico e relatori preparati che spieghino ai colleghi cosaeffettivamente possono applicare sul paziente. Il 'take home message' il messaggio che devoportare a casa. Non più, quindi, congressi che siano un evento per gli sponsor e trattino degliargomenti più disparati, ma una distinzione tra momenti aziendali e culturali delle societàscientifiche, con una diversificazione di opinioni e chiarezza sulle possibilità concrete diapplicazione. Moderatore e presidente di sessione dovrebbero essere cariche di servizio: ruolisostenuti da professionisti esperti che filtrino quanto espresso dai relatori e lo rendano fruibileall’odontoiatra medio. Troppo spesso invece chi ricopre quel ruolo è solo interessato a mettereil proprio nome sulla locandina, magari non si presenta e se partecipa non si prepara, non sachi parla e di quale argomento.” Un ruolo forte dunque di cui dovrebbero farsi carico leSocietà e i loro relatori, per fare da contrappeso alla forza dell'industria, anche se per ipazienti, che in Italia hanno poche strutture che li rappresentino, resta irrisolta la questione“chi educherà gli educatori?”

livello europeo e italianoper l'uso odontoiatrico.Si possono utilizzare quindisoltanto in strutture dedica-te alla ricerca, per esempioin progetti di ricerca multi-centrici e internazionali,che godono di particolarideroghe. La sperimentazio-ne deve essere approvata dalcomitato etico e i pazientidevono fornire il proprioconsenso informato scrittoper il materiale che dovràessere utilizzato, altrimentipotrebbero sorgere proble-matiche medico legali.Quello che non è certificatonon può essere quindi utiliz-zato in uno studio professio-nale o sperimentato sui sin-goli pazienti. Le novitàdevono essere eticamenteorientate, ma anche ipazienti devono imparare arichiedere garanzie suimateriali rispetto alla certi-ficazione, alla scientificità ealla sicurezza.

Quali prospettive ci sononell'applicazione clinicadelle biotecnologie?

Per le bioproteine occorreavere conoscenze moltospecifiche, vanno utilizzateda mani esperte e occorreun training adeguato.Quelle per la chirurgia delseno mascellare danno peresempio al paziente notevo-li gonfiori postchirurgici e sista ancora lavorando sulledosi. Occorre uno strettomonitoraggio dei pazienti edelle reazioni avverse.C'è ancora un vuoto legisla-tivo nell'ambito delle bio-tecnologie che dovrebbeessere colmato, ma le regole

ci sono. Se i materiali sipossono considerare comeun farmaco, non possonoessere utilizzate senza auto-rizzazione. È quindi un'atti-vità che ancora non si puòfare nei singoli studi profes-sionali. Le bioproteine hanno poiun costo di 4-5 mila dollarisul mercato statunitense equando arriveranno inItalia non potranno diven-tare un'applicazione di rou-tine. Se c'è un rapportopositivo costo-beneficio peresempio nell'uso sullacolonna vertebrale o ilfemore, per consentire alpaziente di muoversi o cam-minare, per i denti, se c'èun'alternativa altrettantovalida, il costo non è giusti-ficato.

Nel corsoprecongressuale trovaspazio la comunicazionecon il pazientee la presentazionedella figura dell'ImplantCoordinator.Che caratteristiche ha?

La dottoressa Bianchi pre-senta il percorso per arriva-re all'Implant coordinator,che si è affermato da alcunianni negli Stati Uniti comefigura ausiliaria che si occu-pa della gestione del pazien-te implantare. Oggi lacomunicazione con ilpaziente è divenuta unaspetto fondamentale dellavoro ed è compito del pro-fessionista informarlo cor-rettamente. L'ImplantCoordinator ha il compitodi informare il paziente, diconcordare il piano di trat-

tamento, presentarne i van-taggi e le possibili alternati-ve, definire la sequenzadegli appuntamenti, racco-gliere la documentazionenecessaria e la comunicazio-ne con il laboratorio e i for-nitori. Dovrebbe consentireall'implantologo di delegaregli aspetti non strettamenteclinici

La seconda sessione delcongresso è dedicata alpaziente anziano. Cosadovrebbe emergere dagliinterventi?

Affronteremo il trattamen-to degli anziani con l'im-plantologia mettendo aconfronto la visione ameri-cana e la visione europea.Negli Stati Uniti il concet-to di vecchio è stato elimi-nato e si dice che si è ever-green finché non si muore.In Italia abbiamo una visio-ne più concreta.Dagli Stati Uniti abbiamorelatori di grandissima leva-tura internazionale e un'e-sperienza ventennale.Dall'Italia abbiamo invitatola Scuola di Torino con ilprofessor Giulio Preti, checi darà la visione europeadel trattamento dell'anzia-no. Vedremo cosa si puòfare e cosa non si può. Inquesto quadro si tratteràanche il tema delle percen-tuali di edentulismo: quantisono i pazienti a cui manca-no completamente tutti identi e cosa si può fare con-cretamente per aiutarli. Un risvolto sociale quindidella mia presidenza chevuole essere improntata aridare dignità a una figuraprofessionale che nell'im-maginario collettivo è per-cepita come un professioni-sta poco preparato, che nonpaga le tasse e guadagnamolto. Invece tanti giovaniodontoiatri vogliono esserepreparati, vogliono pagarele tasse e curare bene i loropazienti e non fare il com-merciante dei denti cheperde di vista gli obiettivi dicura ed etica.Chiuderà quindi il congres-so il professor UmbertoGalimberti, uno dei massi-mi filosofi a livello italianoe internazionale, che par-lerà del risvolto psicologicodi avere o non avere i denti.

Quali sono i limitie le possibilitàdell'implantologiadi base in Italia?

L'Italia è il secondo merca-to mondiale per l'implanto-logia, il 70% dei congressisono di implantologia. Ilmercato cresce del 16%annuo ed è quindi moltoflorido. Dei 51mila operato-ri sanitari, 27mila fannoimpianti. Con così tantioperatori e senza regole pre-cise, perché chiunque puòfare implantologia, il livellomedio non è elevato.L'odontoiatria italianaeccelle per punte di diaman-te nelle professioni e c’è

stato un innalzamento gran-dissimo negli ultimi anni,ma prima non aveva lo stan-dard minimo di preparazio-ne che si poteva trovarenegli altri Paesi, perché laprofessione del dentistapoteva essere svolta puravendo un altro tipo di spe-cializzazione medica.Quando le Università stan-dardizzeranno la preparazio-ne il livello medio dei neo-laureati potrà elevarsi. C'èquindi ancora una grandediversificazione e occorre unpercorso più codificato perpreparare gli implantologi.

Quali possono essereoggi le attese ragionevolidei pazienti nei confrontidell'implantologia?

L'implantologia ha oggi unalto grado di predicibilità egli impianti sono una prati-ca di routine. Tuttaviadevono essere inseriti inpiano di cura globale delpaziente. Se l'obiettivo delpaziente è di rimettere identi mancanti, l'obiettivodel dentista e del pazientestesso deve essere di mante-nere i denti ancora inbocca. Quindi gli impiantidevono essere fatti in assen-za di malattia parodontale.Sembra banale ma ancoraoggi in molti pazienti gliimpianti vengono postivicino a denti con malattiaparodontale, che originadalle stesse cause responsa-bili della perdita degliimpianti. Un atteggiamento etico neiconfronti dei pazienti èinsegnargli anche la pre-venzione dentale, che è uncaposaldo per ridurre lespese sanitarie e l'esborsodel singolo. I pazienti avreb-bero meno bisogno del den-tista e potrebbero evitare dimettere impianti a metàdella loro vita.

È in crescita il turismoodontoiatrico versoterapie low costall'estero. C'è un rimedio?

È innegabile che sia unarealtà italiana, che coinvol-ge soprattutto il Nord Est eper i dentisti di quell'area èun problema serio. I pazien-ti si muovono verso l’Est

Europeo per le terapie per-ché quando la forbice crescenon tutti possono accederea terapie costose.Paghiamo lo scotto di unagenerazione che impersona-va il dentista poco preparatoe caro. Occorre moralizzarela categoria cercando diuniformarla al mondo checambia, aumentando i servi-zi e le prestazioni da unpunto di vista qualitativo eriducendo i costi, perché sifa più ergonomia, si lavorain maniera più moderna esoprattutto riducendo lepercentuali di guadagno peril singolo professionista inun mondo che sta riducendotutto. Non c'è una ricettastrana. Se saremo preparatia dare un prodotto migliorea minor costo e più orienta-to eticamente e andremoincontro alle esigenze deipazienti anche abbattendo icosti e lavorando su protesicon cui si può dare funziona-lità ed estetica a un prezzoragionevole, le percentualiche andranno all'estero siridurranno.

Qual è il ruolodelle Società nelladivulgazionee nell'informazione?

Le Società scientifichedovrebbero mediare in unmondo globalizzato e tenutoassieme dagli sponsor.Dovrebbero erogare unacultura super partes e pro-porre congressi diversi daquelli aziendali, che sonoorientati al marketing. Lamission di una Società è ladivulgazione della cultura,l'aggiornamento e l'orienta-mento dei colleghi. Devonoquindi avere lo spessore cul-turale e di immagine perimporre regole di mediazio-ne con i propri sponsor, cosìda rimanere in linea con lapropria mission, che è lacultura indipendente. Ilmessaggio delle aziendedev'essere filtrato sapendoche non sempre il prodottoo la tecnica è il miglior tipodi trattamento per il pazien-te e i relatori non dovrebbe-ro fare i venditori. Chi diri-ge una società deve avereuna credibilità intrinseca,professionale ed etica percontrobattere e bilanciare ilpeso degli sponsor.

Laura Sironi

Il Congresso SICOI secondo il presidentedella Società scientifica, Tiziano Testori

Tiziano Testori