499 IL PPROGETTO DDI SSISTEMAZIONE MMORFOLOGICA … · morfologica dei fondali, con la conseguente...

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499 1 - Introduzione Il golfo di Baratti (fig. 1), sito in Comune di Piombino, Provincia di Livorno, rientra nei settori d’intervento previsti dall’Elenco interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale (Del. Consiglio Regionale Toscana n. 47/2003) relativi al “Progetto di Piano Regionale di gestione integrata della costa ai fini del riassetto idrogeologico” (delibera G.R.T. n. 1214 del 5 novembre 2001). In particolare costituisce l’intervento n. 13 del sud- detto elenco. IL PROGETTO DI SISTEMAZIONE MORFOLOGICA DELLA SPIAGGIA DI BARATTI: LA PROGETTAZIONE DELLA DIFESA DI UN TRATTO DI COSTA AD ELEVATO VALORE AMBIENTALE Enrico Bartoletti 1 , Alessandro Bini 1 , Gianfranco Boninsegni 2 , Rebecca Degl’Innocenti 2 , Jessica Viacava 1 1 Provincia di Livorno - Unità di Servizio “Pianificazione, Difesa del suolo e delle coste” 2 Libero Professionista, consulente Amministrazione Provinciale di Livorno Figura 1 - Foto panoramica del golfo di Baratti (volo aereo Provincia di Livorno 2005)

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11 -- IInnttrroodduuzziioonnee

Il golfo di Baratti (fig. 1), sito in Comune di Piombino, Provincia di Livorno,rientra nei settori d’intervento previsti dall’Elenco interventi prioritari direcupero e riequilibrio del litorale (Del. Consiglio Regionale Toscana n.47/2003) relativi al “Progetto di Piano Regionale di gestione integratadella costa ai fini del riassetto idrogeologico” (delibera G.R.T. n. 1214 del5 novembre 2001). In particolare costituisce l’intervento n. 13 del sud-detto elenco.

IILL PPRROOGGEETTTTOO DDII SSIISSTTEEMMAAZZIIOONNEE MMOORRFFOOLLOOGGIICCAA DDEELLLLAA SSPPIIAAGGGGIIAA DDIIBBAARRAATTTTII:: LLAA PPRROOGGEETTTTAAZZIIOONNEE DDEELLLLAA DDIIFFEESSAA DDII UUNN TTRRAATTTTOO DDII CCOOSSTTAA AADDEELLEEVVAATTOO VVAALLOORREE AAMMBBIIEENNTTAALLEE

Enrico Bartoletti1, Alessandro Bini1, Gianfranco Boninsegni2, Rebecca Degl’Innocenti2, Jessica Viacava1

1 Provincia di Livorno - Unità di Servizio “Pianificazione, Difesa del suolo e delle coste”2 Libero Professionista, consulente Amministrazione Provinciale di Livorno

Figura 1 - Foto panoramica del golfo di Baratti (volo aereo Provincia di Livorno 2005)

500 Convegno di Maratea

La Provincia di Livorno rappresenta l’ente attuatore di tale intervento, ilquale è finanziato dalla Regione Toscana, secondo quanto stabilito nelgià citato elenco degli “Interventi prioritari di recupero e riequilibrio dellitorale”.Nel “Progetto di Piano Regionale di gestione integrata della costa ai finidel riassetto idrogeologico”, per la spiaggia del golfo di Baratti sonostate individuate criticità legate alla presenza di aree di pregio naturali-stico e alla perdita di funzioni turistico - ricreative.

22 -- EEvvoolluuzziioonnee ssttoorriiccaa

Il Golfo di Baratti è quasi assolutamente privo d’alimentazione detriticada terra e da mare. Già dall’antichità il Golfo è stato soggetto ad immis-sioni di materiali, derivanti, dallo scarico di cappellaccio e di scorie dilavorazione provenienti dalle miniere di materiale ferroso presenti nellazona (fig. 2).Nell’ultimo secolo sono state operate altre immissioni, sia per il già cita-to trattamento di scorie di materiale ferroso sia per lo smaltimento dimateriale di risulta da scavi archeologici. In conseguenza, la linea di riva,già dall’epoca romana, non ha avuto un modellamento naturale e ancoraoggi questa situazione si ripercuote in una cronica fase d’arretramentodovuto al lento smaltimento delle ultime immissioni.

Figura 2 - Foto storica del 1925, panorama del settore centro meridionale del Golfo (fonte:Populonia e Baratti, Cento Anni di Immagini, a cura del Comune di Piombino, s.d.)

Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 501

L’evoluzione della linea di riva contenuta nello studio “Dinamica morfo-logica e sedimentaria del Golfo di Baratti” (Provincia di Livorno et al.,2002; fig. 3), mostra un primo periodo (’38-’76) in cui si assiste al pro-gressivo smantellamento del versamento di materiale realizzato nelperiodo ’38-’56, nella zona centro-meridionale del Golfo, con sposta-mento di detto materiale prevalentemente verso sud. Nel periodo successivo, tra il 1976 e il 1984, si nota un processo d’ero-sione ai due lati del Golfo (ma prevalente a sud) con lieve accumulo alcentro, quindi tra il 1984 ed il 1996 l’erosione si estende a tutto il Golfocon massimi a nord (dell’ordine di 0,80 metri all’anno). Negli ultimi anni(1996-2001) si riscontra un debole arretramento con massimi nella zonacentrale.In conclusione, il processo erosivo che caratterizza il Golfo di Baratti è perla verità di modesta entità ma è esaltato dalla scarsità di apporti esternie dalla presenza di alcune strutture riflettenti (ad esempio, muro a rettadella strada litoranea) nei pressi della spiaggia.

33 -- AAnnaalliissii ddeellll’’iiddrrooddiinnaammiiccaa ddeell GGoollffoo

Come individuato dall’analisi effettuata dal consulente alla progettazio-ne, Ing. Giorgio Berriolo, il frangimento delle onde provoca l’entrata del-l’acqua nel Golfo ed un innalzamento di livello, nella parte nord del Golfo,con la creazione di un carico idraulico che sollecita il defluimento lungodue solchi esistenti, sul fondale, ai lati del Golfo. Certamente, tra le due,la via più agevole è costituita dall’ampio canale tra la battigia e la cresta

Figura 3 - Evoluzione della linea di riva del Golfo di Baratti

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rocciosa a sud ed il grande solco presente su questo lato del Golfo; soloun flusso limitato si avvia all’esterno attraverso il minore solco presentesul lato nord. Si stabilisce pertanto una corrente principale che percorre il canale com-preso tra la cresta rocciosa e la spiaggia e che quindi si riversa nell’am-pio solco a sud che, evidentemente, trasporta sedimento di granulome-tria compatibile con la sua velocità. Tale flusso sedimentario, prima diavviarsi nel solco, viene a trovarsi in una zona estremamente ridossatadietro al grande lobo ghiaioso, dove una parte dei sedimenti può esseredepositata, quindi procede verso i maggiori fondali attraverso il solco tra-scinando sedimento che infine deposita formando le falcature invertitepresenti dal fondale di circa 12m. Questo meccanismo, in sostanza, pre-vale nettamente sulle correnti prodotte direttamente dalle onde frangen-ti lungo la riva che sono quasi sempre rivolte verso nord.

44 -- DDeeffiinniizziioonnee ddeellll’’iinntteerrvveennttoo ((pprrooggeettttoo pprreelliimmiinnaarree))

Secondo l’analisi svolta dall’ing. Berriolo per l’impostazione del proget-to, il quadro descritto in precedenza porta a concludere che la situazionemorfologica dei fondali, con la conseguente circolazione descritta, com-porta una fuga di sedimenti fini verso l’esterno ben maggiore di quantocompeterebbe ad una situazione morfologica regolare. Di conseguenza, è stato pensato ad un duplice intervento:

- intervento di correzione dei fondali: consiste nel modificare la morfo-logia dei fondali in modo da ridurre le perdite di materiali verso l’e-sterno del Golfo, mediante il riempimento (anche parziale) dei duesolchi presenti ai due lati del Golfo ed in particolare del maggiore deidue presente a Sud;

- ripascimento nella parte centro-settentrionale del Golfo. La volume-tria proposta nel preliminare era di 170.000 mc.

Difese di tipo rigido emerse sono state immediatamente scartate per l’ec-cessivo impatto paesaggistico.

55 -- IInnddaaggiinnii aammbbiieennttaallii ssuull ggoollffoo ddii BBaarraattttii

Il quadro progettuale delineato a livello preliminare è stato sviluppatomediante una serie di studi e indagini dell’area d’intervento, volti allaricerca di eventuali cave sottomarine di sedimenti (vista l’elevata volu-metria richiesta) e necessari alla caratterizzazione dello stato ambienta-le del sito di Baratti. Inoltre, l’intervento previsto appartiene all’elenco dell’Allegato B1 dellaL.R. 79/98, ossia all’elenco dei progetti sottoposti alla fase di verifica dicompetenza della regione (art.11, comma 1), in quanto è individuato dal

Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 503

comma g, articolo 2 del suddetto allegato (“opere costiere destinate acombattere l’erosione e lavori marittimi volti a modificare la costa,mediante la costruzione di dighe, moli ed altri lavori di difesa del mare”).L’area d’intervento è caratterizzata dalla presenza del Parco Archeologicodi Baratti-Populonia, individuato come Area Naturale Protetta diInteresse Locale (A.N.P.I.L., ai sensi L.R. 49/1995) ed inserito nell’Elencoufficiale delle Aree Protette regionali con D.C.R. n. 174 del 17/06/98 2°Programma regionale 97-99 per le aree protette, 2° aggiornamento.Pertanto, ai sensi dell’art. 5 comma 3 della L.R. 79/98, l’intervento è sot-toposto a Procedura di Valutazione Impatto Ambientale (art. 12 e seguen-ti della L.R. 79/98) e le indagini ambientali si sono rese necessarie ancheai fini di detta procedura.Sul Golfo sono state svolte numerose indagini, che hanno permesso diottenere come prodotto finale la carta geomorfologica del fondale mari-no (fig. 4), strumento fondamentale sia per la valutazione degli impattiambientali sia per la ricerca di possibili giacimenti sabbiosi. Nel dettaglio,le analisi effettuate sono le seguenti:

Figura 4 - Sovrapposizione del rilievo batimetrico alla mappatura del fondale marino delGolfo di Baratti (riadattata, da C.O.L.M.A.R. et al., 2006)

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- mappatura del fondale tramite Side Scan Sonar, al fine di individuarel’estensione delle biocenosi presenti, tipo la prateria di Posidoniaoceanica;

- indagine stratigrafica superficiale del fondale tramite Sub-BottomProfiler, al fine di individuare lo spessore e la consistenza di eventua-li giacimenti sabbiosi;

- esecuzione di una serie di carotaggi, al fine di prelevare dei campionidelle aree individuate tramite le analisi precedenti e di caratterizzaretali sedimenti;

- caratterizzazione dello stato di salute della prateria di Posidoniaoceanica presente all’interno del Golfo;

- caratterizzazione dei popolamenti bentonici presenti nel Golfo.

66 -- EEssiittoo ddeellllee iinnddaaggiinnii aammbbiieennttaallii ee ssvviilluuppppoo ddeellllaa pprrooggeettttaazziioonnee pprreelliimmii--nnaarree

L’esito delle indagini eseguite ha evidenziato l’assenza di aree sabbiose(vedi fig. 4) nei pressi del Golfo di Baratti potenzialmente sfruttabili per ilripascimento della spiaggia; non avendo notizie di altre cave sottomari-ne in aree limitrofe, è stato necessario pensare di utilizzare sedimentiprovenienti da cave terrestri con caratteristiche petrografiche il più pos-sibile simili a quelle dei sedimenti presenti in posto.L’indagine di mercato eseguita sui materiali sabbiosi disponibili a terraha individuato come tipologia migliore un sedimento proveniente daimpianti di frantumazione, a pezzatura elevata (0-4 mm), colorazionegiallo-arancione, simile a quello esistente.. Pertanto, è stato deciso, diconcerto con l’Amministrazione Comunale di Piombino (LI), di limitarel’intervento di versamento ad un volume molto modesto (10.000 mc), perattenuare l’impatto sul sito d’intervento, rimandando l’intervento di ripa-scimento strutturale (con elevata volumetria) ad una eventuale fase ulte-riore, in funzione di nuove disponibilità di sedimenti più simili a quelli esi-stenti e degli effetti dell’intervento sui fondali. Per quanto riguarda le componenti ambientali del Golfo, la caratterizza-zione dei popolamenti bentonici non ha evidenziato la presenza di speciedi particolare interesse naturalistico mentre la caratterizzazione dellaprateria di Posidonia Oceanica indica una progressiva regressione dellaprateria per insabbiamento delle piante presenti sul limite superiore,dovuto probabilmente al trasporto al centro del Golfo del materiale pre-sente sulla spiaggia (C.I.B.M. et al, 2006).

77 -- OOttttiimmiizzzzaazziioonnee ddeellll’’iinntteerrvveennttoo pprrooppoossttoo:: pprrooggeettttoo ddeeffiinniittiivvoo

L’intervento proposto nel progetto definitivo è composto da:

- versamento di 10.000 mc di sedimenti provenienti da cava terrestre, in

Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 505

profondità (cioè tramite la realizzazione di un piccolo deposito inposizione centrale nel Golfo, in modo da lasciare all’azione del motoondoso il compito di ridistribuire il materiale lungo il profilo dellaspiaggia);

- chiusura parziale dei due solchi sottomarini mediante la realizzazionedi due coppie di diaframmi in massi naturali (fig. 5), provenienti dacava terrestre, di peso medio pari a 750 kg, interamente sommersi.

Rispetto al preliminare, oltre al volume di versamento, per tutelare laPosidonia è stato riposizionato il secondo diaframma del solco a nord(per il primo non è stato possibile ed è stato lasciato come possibilevariante nell’ambito della procedura di V.I.A.).

Figura 5 - Particolare dell’intervento di chiusura parziale dei solchi sottomarini

88 -- IImmppaattttii ddeellll’’iinntteerrvveennttoo pprrooppoossttoo

L’attuazione del progetto determinerà dei benefici importanti sulla dina-mica del litorale del Golfo di Baratti, riducendo la fuga dei sedimentiverso l’esterno del Golfo e attenuando il deficit sedimentario attuale,mediante un piccolo versamento da cava terrestre.La realizzazione delle opere proposte comporterà un miglioramentoanche delle condizioni della prateria di Posidonia oceanica, attualmentein regressione a causa dell’interramento del limite superiore, dovutoall’eccessiva migrazione dei sedimenti verso i fondali maggiori (C.I.B.M.et al, 2006).La fase di cantiere e di esecuzione delle opere, invece, potrà comportaredegli effetti negativi su alcune componenti ambientali del Golfo, in quan-to la messa in opera di uno dei diaframmi in massi (il primo del solco anord) comporterà lo schiacciamento di una parte della prateria diPosidonia oceanica, mentre il versamento artificiale potrà determinaredegli effetti temporanei negativi sulla stessa Posidonia e sul benthospresente, a causa dell’aumento momentaneo di torbidità della colonnad’acqua.

506 Convegno di Maratea

Considerata la totale sommergenza delle opere proposte e il carattereassolutamente temporaneo del deposito di sabbia rifornitore, con cuiverrà effettuato il ripascimento, da un punto di vista paesaggistico le uni-che modifiche indotte dall’intervento (peraltro molto contenute) tende-ranno velocemente a scomparire nel corso del tempo, man mano che isedimenti di apporto si mescoleranno con quelli presenti in posto. L’impatto dovuto all’azione cumulativa dei vari fattori (effetti temporaneidovuti alle fasi di cantiere, effetti del progetto dovuti alla messa in eser-cizio delle opere, effetti di lungo periodo sull’area) è da ritenersi positivoper i benefici che verranno indotti sulla dinamica del litorale e sulla pra-teria di Posidonia oceanica.

99 -- IItteerr aammmmiinniissttrraattiivvoo--tteeccnniiccoo ddeell pprrooggeettttoo

Sino alla data attuale, l’iter amministrativo del progetto è stato ilseguente:

- Conferenza dei Servizi preistruttoria: 10-05-05;- Approvazione Progetto Preliminare: D.G.P. n. 269 del 10-08-05;- Conclusione indagini sul Golfo: ottobre 2007; - Avvio lavori Conferenza dei Servizi: 22-10-07;- Approvazione Progetto Definitivo: D.G.P. n. 187 del 28-12-07;- Avvio procedura di Valutazione di Impatto Ambientale: 10-02-08.

1100 -- PPiiaannoo ddii mmoonniittoorraaggggiioo

Il piano di monitoraggio, della durata di tre anni, prevede una serie dicontrolli sui parametri di progetto e sulle componenti ambientali dell’a-rea:

- rilievo della linea di riva e dei fondali del Golfo ed analisi sedimento-logiche da eseguirsi (con cadenze diverse) prima dell’inizio dei lavori,subito dopo la fine degli stessi e ad intervalli periodici;

- analisi della qualità delle acque, utilizzando gli stessi standard previ-sti per la verifica della qualità per la balneazione, da eseguirsi perio-dicamente dopo la fine dei lavori;

- misura della torbidità dell’area e del particellato sospeso sui fondalidel Golfo, attraverso la posa in opera di apposite trappole di sedi-mento (da svuotare periodicamente) e previa caratterizzazione dellasituazione iniziale (ante operam) del Golfo (vedi paragrafo successi-vo);

- verifica dello stato di salute della prateria di Posidonia oceanica e delBenthos, mediante la ripetizione delle stesse analisi della fase diindagine.

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1111 -- SSttuuddiioo ddeellllaa ttoorrbbiiddiittàà ee ddeell ttaassssoo ddii sseeddiimmeennttaazziioonnee nneell ggoollffoo ddiiBBaarraattttii

Il tasso di torbidità e sedimentazione naturali nel golfo di Baratti sonostati rilevati nell’ambito del Progetto Interreg III C - Beachmed-e -Sottomisura Eudrep, in collaborazione con il DIP.TE.RIS. dell’Università diGenova.La prima fase dello studio è consistita nella misura del tasso di torbiditàlocale, utilizzando una sonda multiparametrica CTD con torbidimetro. Iltasso di sedimentazione è stato misurato mediante delle trappole singo-le Hydrobios in PVC, con apertura da 0.015 m2 e grid di 20x20x40 mm,poste in opera sul fondale del Golfo (fig. 6).

Figura 6 - Piano di campionamento eseguito e particolare trappola posta sul fondale

Dalle analisi eseguite (Provincia di Livorno et al., 2007) risulta che il par-ticellato sospeso totale (TPM) presenta valori che variano tra un minimodi 0.3 ed un massimo di 3.2 mgl-1 con concentrazioni sostanzialmentesimili lungo la colonna d’acqua. Il materiale organico presenta valori cheoscillano lungo tutta la colonna d’acqua tra un minimo di 0.1 ed un mas-simo di 2.6 mgl-1 (Provincia di Livorno et al., 2007). Il materiale inorgani-co (IPM) presenta valori molto più bassi della componente organica traun minimo di 0.1 ed un massimo di 0.6 mgl-1 (Provincia di Livorno et al.,2007). La concentrazione di TPM aumenta dal largo verso l’interno del Golfo eall’interno sono state individuate due aree a concentrazione maggioreseparate da un settore a bassa concentrazione (Provincia di Livorno et al.,2007).Per quanto riguarda le trappole poste sul fondale, il periodo di campio-namento è risultato di 44 giorni per le trappole A, B, e C e di 60 giorni perD, F, e G.

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In base al flusso totale di materiale sedimentato e al numero di giorni dicampionamento, il flusso totale giornaliero su m2 (FM) è risultato essere(Provincia di Livorno et al., 2007):

- trappola A : FM = 228.50 gr m-2 d-1;- trappola B : FM = 311.25 gr m-2 d-1;- trappola C : FM = 67.10 gr m-2 d-1;- trappola D : FM = 386.89 gr m-2 d-1;- trappola F : FM = 142.33 gr m-2 d-1;- trappola G : FM = 42.89 gr m-2 d-1.

Inoltre, i dati sulla torbidità misurati in situ sono stati utilizzati anche pertarare il modulo MT® del programma di calcolo MIKE 21® (fig. 7).Il modulo MT® del MIKE 21® consente di simulare i processi dispersionee di messa in sospensione dei sedimenti coesivi, utilizzando come for-zanti esterne le correnti e le onde, in ambito bidimensionale. Tale model-lo è stato utilizzato per prevedere l’incremento di torbidità a seguito delversamento di progetto nel golfo di Baratti, in occasione di una serie dieventi meteomarini rappresentativi delle possibili condizioni climatichelocali.

Figura 7 - Esempio del campo idrodinamico e della mappa della torbidità locale ottenuti tra-mite simulazione numerica (moduli HD® e MT® del software MIKE 21®)

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1122 -- CCoonncclluussiioonnii

La particolarità del sito di Baratti, di elevato interesse storico-archeologi-co, paesaggistico ed ambientale, ha richiesto l’esecuzione di numeroseindagini e l’adozione di specifiche misure di salvaguardia e tutela chehanno condizionato l’impostazione progettuale dell’intervento. In conse-guenza della particolare complessità del luogo e dei vincoli esistenti,anche l’iter autorizzativo si è rivelato più lungo ed oneroso del previsto. La volontà di arrecare il minor impatto possibile sul Golfo ha determina-to la scelta di un intervento di tipo morbido, basato su una minima ali-mentazione esterna e senza la progettazione, almeno in questa primafase, di opere emergenti o sommerse che avrebbero comunque determi-nato un sicuro impatto visivo rispetto all’unicità e uniformità del Golfostesso.

Bibliografia

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C.O.L.M.A.R. s.r.l., Dipartimento dell’Ambiente e del Territorio Provincia diLivorno (2006) - Rilievi geomorfologici, indagini sismiche e carotaggidel fondale marino in un’area prospiciente il litorale del golfo diBaratti (LI) interessato da un progetto di ripascimento della spiaggia.

Comune di Piombino (senza data) - Populonia e Baratti, Cento Anni diImmagini.

Dipartimento dell’Ambiente e del Territorio Provincia di Livorno,Dipartimento di Scienze della Terra Università degli Studi di Firenze(2002) - Studio della dinamica morfologica e sedimentaria del golfo diBaratti.

Dipartimento dell’Ambiente e del Territorio Provincia di Livorno,DIP.TE.RIS. Università degli Studi di Genova (2007) - Dispersione disedimenti sospesi sulla prateria di Posidonia oceanica durante le ope-razioni di dragaggio in mare, relazioni “Baratti fase 1” e “Baratti fase3”.